Qui Brescia n.ro 137

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ANNO 14 - N° CENTOTRENTASETTE - MARZO 2018 - € 3

IN COPERTINA: LO CHEF RICCARDO CAMANINI

BRESCIA MAGAZINE

LA PINACOTECA TOSIO MARTINENGO RESTITUITA ALLA CITTÀ GARDEN FESTIVAL AL CASTELLO QUISTINI FRANCIACORTA ALLA MILANO FASHION WEEK G&B FLERO E LABORATORIO LANZANI: TRA CIBO E MODA EMILIO DEL BONO: SINDACO AD IMPATTO ZERO STINGER NIGHT: LA NUOVA KIA

CMP BRESCIA

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

SCAGLIONE: FEMMINILITÀ PRIMORDIALI

Fotografia Lido Vannucchi



Consiglio per gli eletti

PRIMO VERO PROBLEMA: LA DENATALITÀ Se l’uomo rinuncia al futuro della sua progenie, se un popolo rifiuta di continuare a riprodursi deve esserci un problema e deve essere il primo da risolvere. Nessuna tesi economica può reggere se ci confrontiamo con la denatalità del nostro Paese e nessuno ha un futuro se smettiamo di fare figli. Ogni via dovrebbe essere legittima. Quella naturale, che andrebbe incentivata al massimo cambiando la convinzione radicata che avere un figlio comporti sacrifici e rischio di precarietà economica. L’Italia ha bisogno di più figli ma non in astratto e non domani. Oggi! Le donne che sono in grado di poterlo fare dovrebbero essere prese in una diversa considerazione, non lasciate sole con problemi economici e mancanza di servizi come asili nido ecc. Alla notizia di una nuova gravidanza ogni persona dovrebbe trarne nuova energia, qualsiasi gravidanza sia... Anche quelle di natura scientifica che prevedono soluzioni per donne che desiderano avere figli e non possono. Quella dello ius soli sarebbe una bella scorciatoia per dare all’Istat tanti nuovi giovanissimi italiani da inserire nelle liste elettorali ma a qualcuno non piace. Anche il piano sciagurato di ripopolare la penisola con altri popoli più prolifici che chiamiamo migranti è una parte della soluzione ma stiamo vedendo a che costo e con il rischio reale di una islamizzazione della nostra amata civiltà. Quindi, ADESSO, fintanto che la nostra sopravvivenza nell’immediato futuro è legata alle gravidanze “normali”, tutte le donne tra i 20 e i 40 anni vanno salvaguardate e non penalizzate nei percorsi professionali, premiate economicamente in maniera significativa e assistite nel loro percorso di madri in modo che sia pensabile farlo anche una seconda volta. Premiando le aziende che tengono salvi i principi di non discriminazione di genere a causa della possibile gravidanza delle dipendenti. Abbiamo più bisogno di nuovi nati che di ogni altra risorsa. Se il vicino di casa decide di avere un altro figlio non pensate solo ai fastidi che ciò comporterà anche a voi... pensate piuttosto che sarà uno di quelli che vi pagheranno la pensione. (v.e.f.)

A pochi giorni dall’8 marzo vogliamo plaudire l’iniziativa delle panchine rosse che sta contagiando mezzo mondo. è già arrivata a Brescia e presto la vedremo anche a BERGAMO

nelle prossime pagine una intervista con bruno bozzetto realizzata nel ‘95. L’idea di una mostra con le vignette che ha realizzato per noi in questi 25 anni piace e vi terremo informati


Cockpit La passione di un’eccellenza automobilistica in una poltrona. Poltrona Frau celebra i 70 anni della Casa di Maranello. Ideazione e progettazione: Ferrari Design Centre Sviluppo e realizzazione: Poltrona Frau


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Bergamo Via Paleocapa 3/L, ang. Via Paglia T +39 035 219953 - bergamo@internionline.it Milano Via Turati 8 - Via Durini 17 Verano Brianza S.S. 36 www.internionline.it


I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


BRESCIA

IN QUESTO NUMERO

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autorizz. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004

BERGAMO www.qui.bg.it

Regine delle nevi

Pinacoteca Tosio Martinengo

Sindaco ad impatto zero

Il Franciacorta alla MFW

Tra cibo e moda

Garden Festival 2018

Nuova KIA Stinger

Un castello tutto nuovo

Intervista a Glenn Stromberg

Brunetta show

Rifiuti Brescia: mi stimo e mi incoraggio

Galleria Campari presenta Art & Mixology

autorizz. Tribunale di Bergamo n°3 del 22/01/1992

EDITA PERIODICI srl Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 www.editaperiodici.it Direttore responsabile: Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile grafica: Paolo Biava grafica@qui.bg.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato in redazione: Bruno Bozzetto, Lisa Cesco, Franco Gafforelli, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valentina Colleoni, Fotografie di: Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Stroppa, Daniele Trapletti Matteo Marioli Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia


Sofia Goggia, a DESTRA,ha vinto la medaglia d’oro nella discesa libera dei Giochi Olimpici di Pyeongchang dove Michela moioli ha ottenuto la stessa medaglia nello snowboardcross. un esempio per tutti i giovani che credono nello sport e nei suoi valori, costruiti sul sacrificio, con passione, tenacia e tanto altruismo

REGINE DELLE NEVI



LUIGI DI CORATO

DIRETTORE DI BRESCIA MUSEI


BENTORNATA La Pinacoteca Tosio Martinengo restituita alla città FOTO DI MATTEO MARIOLI

GLI INTERVENTI DI RESTAURO E DI ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO DI PALAZZO MARTINENGO DA BARCO, CHE SONO STATI ATTUATI ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO ARTICOLATO IN FASI SUCCESSIVE, SI SONO CONCLUSI. IL PROGETTO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA, AVVIATO A PARTIRE DAL 2009, È NATO DALL’ESIGENZA DI RESTITUIRE ALLA CITTÀ DI BRESCIA UNA PINACOTECA MODERNA E RINNOVATA, TENENDO CONTO DELLA PARTICOLARE DESTINAZIONE D’USO E NEL PIENO RISPETTO DEI VALORI ARCHITETTONICI E DECORATIVI DEL PALAZZO, CHE NEL TEMPO HA TRASFORMATO IL PROPRIO ASPETTO ORIGINARIO SINO ALL’ATTUALE CONFORMAZIONE


C’è grande fermento in attesa di riscoprire, dopo nove lunghi anni, la Pinacoteca Tosio Martinengo. Che cosa è lecito attendersi? Lo abbiamo chiesto a Luigi Di Corato, Direttore di Brescia Musei. “Non sarà più la realtà che conoscevamo un tempo - ci ha spiegato il Direttore di Brescia Musei. Sicuramente la Pinacoteca si è trasformata in qualcosa di molto diverso. Non è più un contenitore, è il salotto buono della città. Senza piaggeria, possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo di coniugare le tecnologie più avanzate alla tradizione, a un approccio molto contemporaneo, attento all’idea della casa museo. I bresciani scopriranno di essere proprietari di capolavori d’inestimabile bellezza che per troppi anni non sono stati mostrati. I visitatori troveranno, inoltre, una vera e propria dimora principesca. Tutte le finestre sono state rigorosamente riaperte (prima erano tamponate da pareti di cartongesso) permettendo questo straordinario dialogo fra il museo e la città”. Grandi aspettative, dunque, per apprezzare il frutto di un lavoro capace di coniugare il percorso espositivo al restauro del Palazzo.

BENTORNATA La Pinacoteca Tosio Martinengo restituita alla città


Non è così? “Il Comune di Brescia ha fatto un lavoro straordinario - ha proseguito Luigi Di Corato. Non ci sono mezze misure per commentare l’importanza di quanto realizzato. È stato un piccolo miracolo – avvenuto in tempi brevissimi e con competenze specialistiche – che ha portato a un restauro attento, in cui il ruolo guida della Soprintendenza è stato di grande stimolo, aiuto e guida. Oggi, quindi, abbiamo un palazzo principesco, costruito nel Cinquecento, trasformato nel Seicento e poi nel Settecento, che ritorna al suo splendore. Il lavoro fatto dai miei predecessori, fin dagli inizi del Novecento, ha permesso di trasformare il palazzo in museo. Oggi possiamo ricollegarci a questa tradizione con il rispetto che si deve al passato attraverso una chiave di lettura adatta al presente. Volevamo un museo comprensibile, accessibile a tutti, che coniugasse i dipinti a quegli oggetti delle nostre collezioni esposti per brevissimo tempo in Santa Giulia. Adesso, invece, troveranno una collocazione stabile in dialogo con i dipinti. La Pinacoteca sarà il fiore all’occhiello della città, attenta alle innovazioni museali più importanti del Nord Europa, ma anche al fatto che l’arte deve sempre e comunque emozionare”.


BENTORNATA La Pinacoteca Tosio Martinengo restituita alla città

LA PINACOTECA, CON LA SUA IMPORTANTE COLLEZIONE DI OPERE - RAFFAELLO, FOPPA, SAVOLDO, MORETTO, ROMANINO, LOTTO, CERUTI, HAYEZ, THORVALDSEN, PELAGI, CANELLA E CANOVA PER CITARE I NOMI PIÙ NOTI - È STATA RIORGANIZZATA ATTRAVERSO UN NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO IN 21 SALE CONCEPITO PER RESTITUIRE AL VISITATORE LA COMPLESSITÀ DEL MUSEO E DELLE SUE COLLEZIONI MEDIANTE UNA RIFLESSIONE SULLA LORO STORIA E SUGLI ORIENTAMENTI CRITICI CHE NE HANNO DETERMINATO LA FISIONOMIA DAL TARDO-GOTICO AL PRIMO OTTOCENTO



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LA FESTA DELLA DONNA “Noi donne rappresentiamo il 50% della popolazione e le madri dell’altro 50%. Cari uomini, guardatevi intorno: ci sono donne dappertutto. Avete veramente bisogno dell’8 Marzo per ricordarvi che le donne esistono?” Parrebbe di sì! Risponderei così a Lucina di Meco, autrice di quest’affermazione, cooperante che da anni si occupa dei diritti delle donne. La festa della donna ha raggiunto oggi picchi di popolarità mai visti, come d’altro canto lo hanno fatto le altre feste (o festicciole): San Valentino, la Festa della Mamma e del Papà, quella dei Nonni e via discorrendo. Sarà che il consumismo impera come mai prima d’allora, fatto che camuffa le ragioni più “nobili” che stanno alle origini di questa festa. Non è da molti anni che l’universo Donna si sta imponendo con vigore sul Pianeta Terra, da sempre governato tendenzialmente dall’altro genere. Dico tendenzialmente perché dietro le quinte ci sono sempre e comunque state le donne e si sa che perché lo spettacolo abbia successo, il lavoro svolto dietro la scena è fondamentale. L’8 marzo quindi vede moltissime donne che scelgono di festeggiare e festeggiarsi andando a cena, in discoteca, al cinema, ad assistere a spogliarelli maschili, in base ai gusti e alle età. Ciò che conta per una sera è stare lontane da mariti, compagni, amanti, figli, nipoti, dall’universo maschile con il quale si convive, per poi tornare il giorno dopo alla propria quotidianità e al proprio status di sempre. Tuttavia l’8 marzo racchiude aspetti diversi da quelli di una cena con le amiche. Che siate pro o contro i festeggiamenti, la Festa della Donna o International Women Day trae le sue origini da due episodi del secolo scorso che meritano di essere ricordati: il primo risale al 1908 a New York, protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton che decisero di scioperare a causa delle durissime e ormai insostenibili condizioni di lavoro e per ottenere un aumento di stipendio. Questo evento viene spesso preso come pretesto per

la nascita della festa della donna; cambiano le date relative al giorno e al mese, ma pare che nel 1911 all’interno della fabbrica ci fu un incendio che uccise oltre 100 ragazze. Non avvenne probabilmente l’8 marzo, ma la nascita delle proteste femminili fu un segno di rivoluzione, di autoaffermazione e lotta ai soprusi. Il secondo episodio invece riguarda la Rivoluzione Russa: nel marzo del 1917 a San Pietroburgo un corteo di donne guidò una manifestazione per dichiarare la fine della guerra. Fu nel 1921 a Mosca che si tenne una conferenza che fissò l’8 marzo come la data della Giornata Internazionale dell’operaia. America o Russia, nel XX secolo le donne furono fautrici di moltissimi movimenti di protesta e affermazione che hanno contribuito a cambiare il loro ruolo nella storia. Oggi l’8 marzo sembra più un pretesto per indossare abitini attillati e stiletto, cosa peraltro tutt’altro che deprecabile, ma ci sono pareri femminili contrari ai festeggiamenti, donne che reputano quest’esigenza un modo per minimizzare i traguardi di parità raggiunti finora, un ulteriore mero stereotipo da attribuire al gentil sesso. Personalmente condannare la festa della Donna penso non giovi a nessuno. L’idea che gli uomini regalino una mimosa, un fiore qualsiasi, una scatola di cioccolatini alle proprie mogli, madri, sorelle, amiche è tutt’altro che svilente e nulla ha a che vedere con le conquiste femminili. L’essere donna oggi ha assunto un significato ancora in fase di elaborazione: la società 2.0 ha il compito e la possibilità di scrivere una nuova storia con una molteplicità di ruoli parimenti importanti, in cui i veri protagonisti siano le persone con le loro peculiarità e il totale rispetto di genere. Celebrare o no la festa della donna, darle un valore alto o basso è semplicemente una scelta e dopotutto è solo una festa, una convenzione, ma anche un modo carino per far girare l’economia…voi l’avete festeggiata?!



da sinistra Marcel Guerry, presidente e Ceo Mercedes-Benz Italia, laura castelletti, vicesindaco, ed emilio del bono, sindaco di brescia con Francesco Bonera, titolare di Bonera Spa

sindaco ad impatto zero MERCEDES-BENZ ITALIA E BONERA GROUP CONSEGNANO IN COMODATO D’USO UNA FIAMMANTE SMART ELETTRICA AL SINDACO EMILIO DEL BONO “Felicissimo per questa iniziativa di Mercedes-Benz Italia e Bonera Group, Concessionaria Ufficiale della casa tedesca a Brescia”. Così si è dichiarato il Sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, nel ricevere le chiavi di una fiammante smart elettrica direttamente dalle mani di Marcel Guerry, Presidente e Ceo Mercedes-Benz Italia, e da Francesco Bonera, titolare di Bonera Spa. Due gli aspetti da sottolineare. Da un lato la precisa volontà di Mercedes-Benz Italia di promuovere una mobilità con impatto ambientale zero presso le pubbliche amministrazioni che dovrebbero dare in questo senso il buon esempio ai cittadini. Dall’altro sollecitare la pubblica amministrazione cittadina a cambiare passo rispetto alla realizzazione delle infrastrutture indispensabili per lo sviluppo della mobilità elettrica. A questo proposito, durante la piccola cerimonia di consegna della smart elettrica al Sindaco, è intervenuto anche Giovanni Comboni, Consigliere di amministrazione di A2A, che ha garantito l’impegno della sua azienda per un’accelerazione nella creazione di punti di ricarica per le vetture elettriche. Attualmente in città ci sono 18 colonnine con un totale di 32 postazioni che dovranno presto moltiplicarsi per garantire a chi decide di passare all’elettrico un servizio adeguato. Bonera Group, da sempre all’avanguardia nella mobilità dei bresciani, guarda lontano, iniziando dal primo cittadino che vedremo sfrecciare per il centro cittadino a bordo della silenziosissima smart elettrica.

Ph. Lorenzo Passini - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it


Bonera Group

Concessionaria Ufficiale Mercedes-Benz e smart Via Angelo Zammarchi, 3 - Brescia Via Mantova 4N – Lonato del Garda Tel. 030 371851 - info@bonera.it www.boneragroup.it


CHI C’ERA

Alla Milano Fashion Week

si è brindato con il Franciacorta DAL 20 AL 26 FEBBRAIO FRANCIACORTA HA ACCOMPAGNATO GLI OSPITI ITALIANI ED INTERNAZIONALI DI CAMERA DELLA MODA E DELLE RINOMATE MAISON NEI VARI APPUNTAMENTI PROPONENDO UN ASSAGGIO DELLE DIVERSE COLLEZIONI DI BRUT, SATÈN, ROSÉ, MILLESIMATI O RISERVE


L’eccellenza del Made in Italy ha trovato nuova conferma nel rinnovo della partnership tra Camera Nazionale della Moda Italiana e Franciacorta che, per il settimo anno consecutivo, è stato scelto come prodotto d’eccellenza per i brindisi ufficiali delle Fashion Week milanesi. Primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo classico della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto il massimo riconoscimento enologico DOCG, il Franciacorta rappresenta un caso unico in Italia. In solo poco più di 50 anni la passione e

l’impegno dei suoi produttori hanno dato vita ad un prodotto di qualità eccellente, prestigioso ‘ambasciatore’ del Belpaese, raggiungendo una grande notorietà anche a livello internazionale. Non solo un vino, ma anche un territorio tutto da scoprire, a meno di un’ora da Milano, la capitale della moda italiana. “La Fashion Week ha rappresentato un appuntamento di altissimo valore, che ha celebrato lo stile inconfondibile della creatività e del made in Italy di cui Milano è emblema d’eccezione e vetrina d’eccellenza - ha affermato il Presi-

dente Vittorio Moretti. La raffinatezza e l’eleganza che il mondo riconosce alle bollicine di Franciacorta hanno così trovato un’occasione privilegiata per confermarsi ai più alti livelli, accompagnando una settimana ricca di emozioni, all’insegna della festa”. Durante tutta la settimana Franciacorta ha infatti accompagnato gli ospiti italiani ed internazionali di Camera della Moda e delle rinomate Maison nei vari appuntamenti proponendo un assaggio delle diverse collezioni di Brut, Satèn, Rosé, Millesimati o Riserve.



CHI C’ERA

Tra cibo e moda

L’EVENTO PIÙ COOL ALLESTITO A BRESCIA DA G&B FLERO E LABORATORIO LANZANI CON LA PARTECIPAZIONE DELLO CHEF BRUNO BARBIERI E DEL DESIGNER GABRIELE PASINI

Quando il “fare tendenza” diventa un’esperienza a tutto tondo, toccando non solo il mondo della moda ma estendendosi anche alla cucina e al lifestyle. Tutti segmenti uniti perfettamente da G&B Flero in uno dei suoi riuscitissimi eventi, organizzato lo scorso 4 marzo presso l’inedita location del Laboratorio Lanzani, con la sua cucina innovativa promossa da Alessandro Lanzani. Tra le stanze design del Laboratorio gli ospiti si sono potuti intrattenere tutto il pomeriggio assaggiando dei deliziosi finger food accompagnati da squisiti cocktails e ammirando le creazioni sartoriali del Designer Gabriele Pasini. Per l’occasione,

infatti, Laboratorio Lanzani era stato suddiviso in due parti: una adibita a lounge bar ed una di pertinenza del servizio “Made it Measure”, nella quale sia il Designer che lo staff di G&B si sono occupati personalmente dei clienti, supportati anche dalla nuova Barberia Gentlemens di Brescia, attivissimi per l’occasione con i loro trattamenti personalizzati per barba e capelli.Tra le sorprese due bravissimi artisti di Hookah Skatepainting, partner del designer bresciano Luca Roda, che per tutto il pomeriggio hanno personalizzato oggetti di design, dipingendo borse e skateboard.

Ph. Lorenzo Passini - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it



Tra cibo e moda Ospite d’eccezione dell’evento lo chef Bruno Barbieri, testimonial del brand Gabriele Pasini, che con simpatia e personalità ha dispensato perle di saggezza su cucina e altro. Per l’occasione G&B ha allestito inoltre una vera e propria sartoria, con manichini abbigliati con look esclusivi dell’azienda Gabriele Pasini. Tutto questo come anticipazione delle tendenze Spring/Summer 2018 che da un lato vedono un forte interesse per tutto li mondo del fashion mentre dall’altro restano affezionate alle linee più classiche e ricercate.


GARDEN FESTIVAL

2018

GARDEN FESTIVAL ALLA SECONDA EDIZIONE SABATO 5 E DOMENICA 6 MAGGIO DALLE 9.30 ALLE 19.30 TRA I MAGNIFICI GIARDINI E LE SALE DI CASTELLO QUISTINI A ROVATO PH. CARLA CINELLI Garden Festival è il festival del giardino, un evento ideato e organizzato da Andrea Mazza e Mariangela Mazzeo, che alla sua prima edizione ha richiamato oltre 4000 persone e che ospita al suo interno una ricca mostra mercato dedicata a piante, fiori, handmade e design per la casa e il giardino, tra collezioni di orchidee rustiche, succulente e cactacee, kokedama, piante per il benessere e la salute, arredi per la casa e il giardino shabby chic e vintage, creativi e artisti handmade (terrari in vetro, amache e portavaso in makramè, bijoux e abbigliamento con tessuti naturali o floreali, illustrazioni botaniche, animali in ferro riciclato, vasi e ceramiche artistiche), ma anche libri e manuali di giardinaggio e architettura, prodotti e attrezzature per il giardino, servizi di tree climbing, e tanto altro. Saranno molte le novità di questa seconda edizione: per prima cosa sarà presente “Cucinando su ruote”, splendido foodtruck che proporrà cucina vegana con canapa, in pieno stile green, che si aggiungerà alla gustosa area ristoro gestita da Scotti Ricevimenti. Ci sarà un workshop per adulti per imparare a realizzare un portavaso in makramè e ben 4 attività per bambini di tutte le età: Letture animate “ Gli animali del prato”, attività per imparare a dipingere con la terra e due laboratori organizzati in collaborazione con il progetto “Garden Therapy” per imparare a realizzare bombe di semi e a costruire una casetta per gli insetti.



GARDEN FESTIVAL

2018



GARDEN

A fare da cornice all’evento i giardini di rose di Castello Quistini, una magica cornice che durante il mese di Maggio regala la fioritura delle oltre 1000 varietà di rose antiche, moderne e inglesi dei suoi giardino, conosciuti ormai da tutti gli appassionati di piante, fiori e gite all’aria aperta. Castello Quistini è anche azienda agricola e per l’occasione metterà in vendita la sua collezione di piante di rose.

2018

Ingresso Intero: 5,00€ Ridotto: 3,00€

FESTIVAL

Informazioni: www.garden-festival.it info@garden-festival.it



La Kia Stinger è un’auto nata per la trazione posteriore o integrale (la distribuzione di coppia, comunque, privilegia il posteriore per un 70/30), disponibile con motore benzina o turbodiesel, un impianto stereo Karman Kardon da paura ed un allestimento davvero full optional. Questa Gran Turismo è anche dotata di tutta l’elettronica possibile immaginabile: dal «Blind spot detection» (l’avviso dell’angolo cieco), ad un sistema di cruise control adattivo, che rallenta e frena, a velocità ben superiori a quelle da codice della strada. Arriviamo al dunque, la Kia, mantenendo intatto il rapporto prezzo/qualità/ servizi, che l’ha resa famosa (da 10 anni offre 7 anni di garanzia), ha ampliato la famiglia dei propri mezzi, con una intrigante «Gran Turismo», che ha tutte le carte in regola, per piacere ad una certa categoria di utenti molto esigente. La Stinger è una 4, anzi, 5 porte, visto che ha il portellone posteriore che comprende il lunotto, per un bagagliaio da 410 litri, lunga 4.830 mm, derivata in maniera, incredibilmente fedele, dal prototipo “GT4”, presentato a Francoforte nel 2011. Una sorta di grosso coupé, dunque, che può ospitare 5 passeggeri, ma progettato, oltre che per il comfort, per assicurare: piacere di guida. In Italia arriveranno, al momento (la presentazione ufficiale è del 22 febbraio), solo due motorizzazioni: una 2.2 turbodiesel da 200 Cv, con 440 Nm di coppia massima ed un 3.3 benzina da 370 Cv, con 510 Nm di coppia. Il diesel è disponibile con trazione posteriore o con l’integrale, il benzina è solo integrale. In entrambe i casi, il cambio è un automatico ad 8 rapporti, con modalità semiautomatica e paddles al volante, settabile su 5 modalità di funzionamento e, in «Sport+», stacca proprio tutto. Gli interni sono «Super», con plastiche morbide ed un assemblaggio a prova di vibrazione. La strumentazione principale è di stampo classico, con il due elementi analogici ed al centro della consolle, troneggia un tablet da 8 pollici, con sistema mirroring per apple ed android. C’è anche l’head up display e tutto è improntato ad un’ergonomia di tipo aeronautico, pronta ed intuitiva. Su strada, il benzina è davvero esagerato, ma ci si diverte anche con il diesel, soprattutto settato in sport: l’assetto è sufficientemente rilassato, da consentirti un viaggio a prova di mal di reni e, al tempo stesso, ti fa divertire da matti, anche su misto stretto, nonostante le dimensioni imponenti del mezzo. L’auto viene venduta in un solo allestimento, praticamente full optional: l’unico accessorio è il tettuccio e costa 1.000 euro. La Diesel posteriore costa 47.500 euro, la integrale 2.000 euro in più e per la benzina, solo integrale, ce ne vogliono 55.000. Per i primi clienti è prevista l’offerta di un pacchetto di: 4 anni di manutenzione e 4 anni di garanzia, Rc e kasko, compresa.


Nuova Kia Stinger - Long live driving. RIPORTA IN STRADA LE TUE EMOZIONI LA NUOVA KIA STINGER TI OFFRE UN PIACERE SENZA PARI AL VOLANTE. CON UN DESIGN GRINTOSO, AUDACE E INCONFONDIBILE. TECNOLOGIE DI NUOVA GENERAZIONE CHE TI ASSICURANO UN CONTROLLO TOTALE SULLA VETTURA. E PRESTAZIONI ADRENALINICHE CHE RAPIRANNO I TUOI SENSI. SCOPRI COSA SIGNIFICA METTERSI AL VOLANTE DI UNA GRAN TURISMO

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CHI C’ERA

BRESCIA

STINGER NIGHT LA NUOVA KIA STINGER È FINALMENTE ARRIVATA Il 22 febbraio scorso, presso il Museo Mille Miglia Brescia, la concessionaria Autodrive SpA ha presentato la nuova Gran Turismo Kia. Stinger, finalista al prestigioso “Car of the Year” e già premiata al “North American Car of The Year”, è stata ammirata dai numerosi ospiti presenti nella suggestiva location del Museo delle Mille Miglia di Brescia. La piacevole serata è stata accompagnata da un ricco buffet e da uno strepitoso Dj-set. Ciò che impressiona dell’ultima arrivata di casa Kia è certamente la sua personalità gran turismo che si esprime attraverso un comfort e delle caratteristiche dinamiche di alto livello. Un’altra componente fondamentale è il design della carrozzeria che unisce lo slancio sportivo dell’architettura fastback alla raffinatezza degli interni. La gamma Stinger, in Italia, prevede la scelta fra due differenti motorizzazioni: il potente 3.3 litri V6 biturbo benzina da 370 cavalli e il 2.2 litri turbodiesel da 200, entrambi abbinati al cambio automatico Kia a 8 rapporti.

Ph. Lorenzo Passini - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it



un castello tutto nuovo IL COMUNE DI BRESCIA E LA FONDAZIONE BRESCIA MUSEI, CON UN INCONTRO PUBBLICO CHE SI È TENUTO IL 23 FEBBRAIO PRESSO IL SALONE VANVITELLIANO DI PALAZZO LOGGIA, HANNO PRESENTANO ALLA CITTADINANZA IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE COMPLESSIVA DEL CASTELLO DI BRESCIA Un progetto che, dopo l’inaugurazione della Pinacoteca Tosio Martinengo, vedrà i due enti, insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia, fortemente impegnate al fine di dare corso ai numerosi interventi di valorizzazione che coinvolgeranno tutta l’area, dagli edifici monumentali agli spazi verdi del parco. Per quanto riguarda gli edifici monumentali, i restauri partiranno dalla Palazzina degli Ufficiali, dove saranno realizzate - anche grazie ad una raccolta fondi avviata nell’ambito di Cidneon 2018 - sale polifunzionali attrezzate sia per attività educative, sia a disposizione per tutte le associazioni che svolgono attività presso il castello, mentre la Palazzina Haynau sarà destinata a luogo di ristoro e di pernottamento con sala banchetti e quattro suites di lusso.



Nel piazzale antistante la locomotiva, sarà posizionata una “serra” adibita a bar da dove tutti, cittadini e turisti, potranno godere della meravigliosa vista sulla città sorseggiando un buon caffè o un aperitivo. Salendo, si passerà al recupero del Piccolo e Grande Miglio, i cui spazi saranno dedicati sia al nuovo Museo del Risorgimento, sia al racconto della storia del castello e della città, anche con l’ausilio di supporti multimediali, sia alle esposizioni temporanee. Anche una revisione degli allestimenti e degli spazi funzionali del Museo delle Armi “Luigi Marzoli” consentirà di dotare Brescia di un importante centro di interpretazione sulla produzione armiera, con ambienti più adeguati e funzionali.


un castello tutto nuovo


un castello tutto nuovo

Proseguendo, si raggiungeranno i giardini panoramici del Mastio Visconteo dove sarà collocato il nuovo Parco della Scultura “Romeda Courtright”, dedicato allo scultore bresciano Bruno Romeda, che ha lasciato a Fondazione Brescia Musei le sue opere, e al suo compagno e collega pittore e sculture americano Robert Courtright. L’intervento prevede anche la sistemazione di quella che fu la “casa del custode” e dei magazzini oleari annessi al parco: saranno rispettivamente la sede Centro studi sulla produzione di Romeda e Courtright e altri suggestivi ambienti espostivi. Un parco giochi per bambini, che porterà i più piccoli e le famiglie alla scoperta dell’intera area con partenza dal piazzale della locomotiva, sarà progettato dai più importanti designer contemporanei. Mentre i percorsi vita, attrezzati e diversificati per fasce d’età e grado di allenamento, saranno inseriti alle pendici del Castello e realizzati in collaborazione con il Comitato Amici del Cidneo onlus. Infine, il Giardino dell’Eden, l’arena estiva del cinema Nuovo Eden, che dopo il felice debutto dello scorso anno, proseguirà con la programmazione anche nel mese di luglio. Una nuova segnaletica, studiata anche per la cosiddetta Utenza Debole, nonché una nuova illuminazione del percorso che porta da Piazzetta Tito Speri al Castello passando per la Chiesa delle Consolazioni, renderanno il Castello ancora più fruibile e accessibile. Un progetto di valorizzazione complesso ed avvincente, per il quale saranno impegnate molte risorse. Tramite Donate - la campagna di sensibilizzazione avviata da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei nel 2014 per la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, che oggi mira in senso ampio alla tutela, promozione e valorizzazione di tutto il patrimonio museale bresciano - chi interessato potrà dare il proprio contributo al fine di fornire un aiuto e un sostegno concreto allo sviluppo culturale e turistico della propria città.



IL BIONDO CHE HA FATTO IMPAZZIRE IL “MONDO” Testo Tommaso Revera

A TU PER TU CON L’ANGELO BIONDO GLENN STROMBERG PER PARLARE DI ATALANTA, DELLO SPAREGGIO MONDIALE CHE HA SANCITO L’ELIMINAZIONE DELL’ITALIA DAI MONDIALI E DELLA TECNOLOGIA APPLICATA AL MONDO DEL CALCIO Glenn Stromberg, 58 anni compiuti lo scorso 5 gennaio, resta un idolo per la tifoseria atalantina. A Bergamo dal 1984, quando in serie A militava gente del calibro di Maradona, Rummenigge, Socrates, Hateley e Junior, ha disputato ben 219 partite con la maglia dell’Atalanta siglando 18 gol. Oggi ‘il vichingo’ lo ritroviamo in veste di apprezzato commentatore sportivo e affermato imprenditore culinario: la passione per il mondo del calcio, però, pare immutata così come la simpatia per i colori nerazzurri. Ciao Glenn, piacere di risentirti. Partiamo dalla sfortunata eliminazione dell’Atalanta in Europa League. Un vero peccato, sei d’accordo? “Era una partita molto aperta nei 180’: poteva andare bene o andare male. Il Borussia non ha rubato nulla, il rimpianto più grosso è aver preso un gol al 90° a Dortmund ed un altro a 7 minuti dalla fine nella gara di ritorno a Reggio Emilia. Peccato perché l’Atalanta è andata davvero vicinissima al passaggio del turno…”. L’avresti mai pensato che l’Atalanta potesse diventare una squadra di caratura europea? “Sinceramente no.Vedendo il girone di qualificazione in cui era finita, ho pensato fosse molto difficile passare il turno. Poi, però, partita dopo partita, l’Atalanta si è comportata alla grande mostrandosi all’altezza di ogni avversario. Il Borussia Dortmund ho avuto modo di vederlo spesso ed è una squadra abituata giocare ad alti livelli: la squadra di Gasperini se l’è giocata alla pari dimostrando una grande organizzazione”.

GLENN STROMBERG OGGI: MOGLIE, FIGLIE, CUCINA E... ATALANTA ANCORA NEL CUORE




La cosa che ti ha più colpito al di là del gioco? “È stato bellissimo vedere il nome dell’Atalanta circolare in tutta Europa. A Madrid, Londra e a Manchester si parlava dei nerazzurri: tanti hanno speso parole di apprezzamento per il gioco e per i giovani che militano in prima squadra. Tanti mi chiedevano curiosità e informazioni sulla squadra ed io ne sono stato orgoglioso. Il rammarico per l’eliminazione dei bergamaschi ha accomunato i tanti tifosi ma anche tanti altri simpatizzanti in Italia e all’estero. Mi ha ricordato il mio trascorso con la maglia nerazzurra durante la semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines (20 aprile 1988) in cui tifano per noi davvero in tanti e non solo i nostri abituali sostenitori”. Hai smesso da tanti anni di giocare ma resti ancora un idolo per la tifoseria atalantina. Quale aspetto del tuo carattere credi sia stato determinante per diventare il beniamino di un’intera città? “Credo che tutto questo affetto sia dovuto a quanto ho fatto dentro e fuori dal campo negli anni in cui ho militato nell’Atalanta. Essere ricordato sia come uomo, sia come calciatore, credo sia estremamente gratificante, il modo più bello e più sincero”. È vero che prima di intraprendere la carriera calcistica giocavi a tennis tavolo? “Sì, vero”. Qual è stata la molla che ti ha fatto propendere per il calcio? “Due sono state le motivazioni: la prima perché preferivo uno sport di squadra ad uno

individuale (gioia e dispiaceri sono sempre e solo sulle tue spalle); la seconda è che, pur avendo raggiunto ottimi livelli con il tennis tavolo già in giovane età, ho preferito proseguire la carriera calcistica partendo dall’ultima categoria fino ad arrivare al calcio che conta”. Oggi da apprezzato commentatore televisivo di eventi sportivi cosa ne pensi dell’introduzione della tecnologia nel calcio? “Credo ci siano tanti pro e contro. Il calcio, a mio avviso, è il più bel sport al mondo: ha sempre avuto le sue regole e credo non sia il caso di far diventare una partita lunga 5/6 ore per rivedere gli episodi dubbi. Non sono tanto favorevole, quindi, all’introduzione del VAR. Credo che, nel calcio, la cosa più importante sia determinare con esattezza un gol da un non gol in particolare durante una partita del Mondiale o dell’Europeo. E, in questo senso, la tecnologia introdotta, che è in grado di dare un riscontro in 1 o 2 secondi, è assolutamente ben accetta. Il resto è superfluo. In campionato, infatti, credo che in 38 partite gli episodi, alla fine, si compensino”. Come hai vissuto lo spareggio mondiale Italia-Svezia? Eri combattuto o sei stato contento? “No tifavo la Svezia e sono stato contento. Prima di questo spareggio avevo detto non sarebbe stato facile per l’Italia e così è stato. In pochi ci credevano ma alla fine ci avevo visto lungo. La Svezia, da generazioni, è una squadra forte capace di adattarsi ad un’altra squadra forte e a limitarla molto. Siamo or-

ganizzati, rigorosi, tatticamente avanti: caratteristiche che compensano un tasso tecnico inferiore rispetto a tanti altri avversari. Contro le grosse squadre la Svezia fa generalmente bene non dovendo fare la partita; contro avversari più modesti, invece, in cui c’è da produrre gioco, fatica ancora enormemente”. C’è un giovane talento svedese su cui scommettere a tuo avviso? “Diciamo che nella squadra di oggi ne spicca uno in particolare: Emil Forsberg che milita in Germania nel Lipsia. Un ragazzo dotato di grande tecnica e che avrà, in prospettiva, un futuro assicurato. Dopo Zlatan Ibrahimovic, però, non c’è ancora nessuno pronto per una grande squadra: il segreto della Svezia di oggi è il collettivo”. Ultima prima di chiudere: chi l’ha spunterà nel testa a testa Juve e Napoli? Ed, infine, l’Atalanta tornerà in Europa League già quest’anno? “Juve e Napoli è un bel duello: conterà moltissimo lo scontro diretto a Torino. Penso sia una corsa aperta: Napoli è sostenuta da un’intera città e questo può essere determinante contro una Juventus che, oltre ad essere più attrezzata, è più abituata a vincere. Anzi, dovesse passare il turno in Champions, potrebbe avere ancor più energia non tanto sul piano fisico quanto mentale. L’Atalanta, invece, può dire la sua anche quest’anno: la concorrenza è agguerrita, non sarà facile, ma è possibile che la squadra possa trovare nuovi stimoli pensando, perché no, a quanto è stata bella la partecipazione che l’ha vista protagonista quest’anno”.


CHI C’ERA

BRUNETTA SHOW

TE LA DO IO LA FLAT TAX

Le immagini sono state scattate alla convention di Forza Italia organizzata per promuovere la candidatura di Claudia Carzeri al Consiglio regionale della Lombardia. Tanti i nomi noti che sono intervenuti alla serata ma la “vedette” più attesa era Renato Brunetta che si è prodotto in una performance come se fosse caricato a molla per spiegare la proposta in materia fiscale condivisa dagli alleati del centrodestra. “Cos’è la Flat Tax? Vado con un po’ di slogan. Pagare meno per pagare tutti, meno burocrazia, rilancio dei consumi interni e degli investimenti da parte delle imprese… Si può fare? Noi pensiamo di sì e questa è la dichiarazione dei redditi che entrerà in vigore. Mostra una pagina. Funziona così: reddito meno 12.000 €, la no tax area, meno detrazioni per figli, mutuo per la prima casa e per le spese mediche. Quindi, togli dal reddito 12.000 € più detrazioni e rimane il reddito tassabile. Questo, per i redditi medi e medio bassi, vuol dire vantaggi tra il 30 e il 40%”. Prima che qualcuno lo chieda, se lo chiede da solo. “Ci chiedono se sia coperta… Il ragionamento è articolato. Attualmente ci sono 5 aliquote che sono un po’ come le grida manzoniane. La quarta e soprattutto la quinta, l’aliquota al 43%, si applica a chi percepisce più di 300.000 €. Sapete quanti sono gli italiani che rientrano in quella fascia? Pochissimi solo 34.000. Aliquote alte sì, ma che in pochissimi pagano. Questa è l’ipocrisia… Se hai un’attività paghi il 43% però ti faccio degli sconti o ti regalo dei bonus. Ci sono 300 detrazioni: se sei in questa condizione ti faccio lo sconto, se sei un condominio, se ristrutturi casa, se compri un condizionatore… trecento possibili differenti situazioni detraibili. Questo sconti ammontano a circa 175 miliardi di euro. Cosa proponiamo sulla base di una prima applicazione e nel caso che si verificassero dei problemi di gettito nei primi anni? Di coprire la Flat Tax con solo un terzo di questi “sconti fiscali” che verrebbero cancellati gradualmente.

Ph. Lorenzo Passini - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it




RIFIUTI BRESCIA: MI STIMO E MI INCORAGGIO... DATI DECISAMANTE INCORAGGIANTI QUELLI CHE EMERGONO DALLA RELAZIONE PERIODICA REDATTA PER MONITORIZZARE OGNI ASPETTO DEI RIFIUTI PRODOTTI DALLA CITTÀ, RICICLATI E NO La Giunta Comunale nel giugno del 2015 ha previsto la costituzione di un Gruppo di lavoro per il monitoraggio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti (di seguito definito GDL) con i seguenti compiti: 1) monitorare l’efficacia, il rispetto del cronoprogramma e il raggiungimento degli obiettivi di riciclo prefissati con l’introduzione del nuovo sistema di raccolta; 2) elaborare una relazione periodica che fornisca alla Giunta comunale gli elementi utili per valutare possibili evoluzioni del sistema di raccolta per raggiungere la più alta percentuale di differenziazione e di riciclo. In queste pagine le tabelle fornite a corredo della relazione che intendono dare un quadro riassuntivo del 2017 evidenziando le variazioni rispetto agli anni precedenti. Il primo dato che balza agli occhi è la riduzione della produzione di rifiuti procapite che passa dai 690 kg a testa a 570 con un decremento del 17.4%. Dall’altro canto aumentano in modo molto significativo le percentuali di rifiuti riciclati +79% per la plastica, +45.5 per l’organico, +23.2 per il vetro. Tutti gli indici sono in aumento tranne la raccolta del verde che ha come causa la grande siccità dello scorso anno. Complessivamante la raccolta differenziata a Brescia è aumentata passando dal 44,5% rilevato nel 2016 al 62% del 2017 quindi +17,5% solo nell’ultimo anno.


RIFIUTI BRESCIA: MI STIMO E MI INCORAGGIO... Di pari passo con l’incremento della percentuale della frazione riciclabile dei rifiuti urbani è aumentato in modo esponenziale il numero delle sanzioni comminate per comportamenti scorretti nel conferimento dei rifiuti o il non rispetto delle norme in tema di conferimento separato delle varie tipologie di rifiuti. Con l’introduzione dei cassonetti con la tessera, si sono quasi azzerate le sanzioni elevate nei confronti dei non residenti che utilizzavano in modo scorretto i cassonetti della città e ora non possono più farlo, mentre si sono letteralemte decuplicate le sanzioni a carico di residenti sui quali evidentemente si sono concentrati i controlli. Le calotte dei cassonetti che richiedono la scheda hanno avuto diversi problemi e di varia natura: in totale in un anno vi sono state 9.938 segnalazioni di anomalie nel funzionamento che vuol dire una media di 27 segnalazioni al giorno. A parte questa difficoltà nella gestione dei cassonetti si può decisamante brindare per i progressi fatti dall’amministrazione nel riciclaggio dei rifiuti sotto ogno profilo. Nella tabella in basso la destinazione di ogni tipologia di rifiuto che la città produce.


OHH FREEDOM!!! Se fosse una canzone intoneremmo proprio questa per celebrare tutte, ma proprio tutte, le tendenze moda dei prossimi mesi. Il perché è abbastanza semplice da dedurre anche solo dando un’occhiata alle vetrine della città o sfogliando le pagine che vi proponiamo di seguito: il concetto di libertà assoluta (inteso come linee, materiali e stampe) è stato fonte di ispirazione per tutte le maggiori maison che, ovviamente, hanno influenzato ogni minima sfaccettature dei trend 2018. Avete presente le spalline anni ‘80? Ci saranno! I look più cool degli anni ‘60? Anche. E l’uomo non sarà certo da meno. Che dire del classico indiscusso contrapposto allo sporty chic più estremo? Pure questi non mancheranno. E quindi tra un servizio fotografico ed una rubrica, tra i piccoli suggerimenti della beauty boutique e le tendenze dei migliori hair stylist, ecco come nelle prossime pagine non mancherete di pizzicare tutto il meglio della moda che verrà. Per sperimentare, sognare e ovviamente, fare innamorare!

Valentina Colleoni Responsabile Moda Qui Bergamo


Maglia in cashmere e cotone a coste, scollo a barca e forma a trapezio; canotta in seta crepe de chine


SCAGLIONE VESTE

FEMMINILITà PRIMORDIALI MAGLIERIA UOMO, DONNA E ACCESSORI, TUTTI REALIZZATI ESCLUSIVAMENTE IN ITALIA CON FIBRE NATURALI Contemporanea, sensuale ed esclusiva: sono questi i tratti distintivi delle nuove tendenze primavera/estate 2018 firmate Scaglione. Tutto questo per una collezione i cui capi sono stati concepiti partendo da ispirazioni africane, calde ed ammalianti, fino a spingersi a sperimentazioni uniche, fatte di intrecci di sete, cotone e cachemire. Matrice sono i capi dai colori naturali che richiamano le magiche terre dell’Africa, come l’avorio, il corda, la curcuma,l’ocra, l’argilla, il rosso polveroso, le punte di verde ed il pepe, accesi da intensi lapislazzuli e diaspri. Intrigante il gioco dei colori, capaci di dare vita a reti e righe estive definite da motivi decorativi, così come la magia dei filati più preziosi che si arricchiscono di texture, muovendosi tra leggere coste ed effetti traforati. Di massima ricercatezza i materiali utilizzati, tutti naturali, come il lino ed il cotone che interpretano texture etniche ispirate alla tecnica di decorazione giapponese Shibori e le righe bicolori verticali rese tridimensionali da tocchi di luce dati dai filati in lurex. Questo per capi che mantengono l’indiscusso confort firmato Scaglione, radicato del suo dna, arricchito però da un tocco di sensualità, grazie alla fluidità dei materiali come la viscosa, extra light doppia in bicolore e più strutturata, nella versione in maglia stoffa. Un incredibile incontro di caratteri e materiali differenti capaci di dare vita a stupendi abiti, gilet lunghi e decostruiti e pantaloni over. Oltre a tutto questo non è certo mancato lo spazio alle sperimentazioni, come per le maglie che si mischiano al tessuto di seta e cotone-cashmere per la primavera ed il jersey ed il voile di cotone per l’estate. E anche per questa nuova stagione Scaglione punta dritto al cuore, per emozioni uniche da indossare.

STORIA DEL BRAND SCAGLIONE è una linea di Maglificio R. Scaglione srl, azienda a conduzione familiare fondata negli anni ’60 a Bergamo. Renato Scaglione e la moglie Celsa avviarono il maglificio creando maglieria per i più piccoli fino agli anni ’80, quando il mercato della maglieria per bambini mostrò segni di crisi e passarono a produrre per uomo e donna. L’azienda da allora lavora con i più grandi brand di moda con un’attiva collaborazione nella creazione e sviluppo di maglieria di alta qualità. Da fine degli anni ’90 i figli dei fondatori realizzano la loro collezione chiamandola SCAGLIONE: pochi capi in cashmere caratterizzati da uno stile contemporaneo e da colori decisi e sofisticati. L’azienda è oggi gestita da Giovanni ed Anna, figli dei fondatori, e il brand SCAGLIONE è tra i più apprezzati e riconosciuti del settore. Le collezioni sono caratterizzate da uno stile contemporaneo, pulito e deciso e realizzate con filati naturali della miglior qualità. SCAGLIONE rappresenta la tipica azienda italiana a conduzione familiare: creativa, dinamica e gestita direttamente dai proprietari che con passione e abilità realizzano un prodotto dalle caratteristiche artigianali tipiche del made in Italy. T-shirt in lino stretch, maglia in seta con collo a barca, pantalone in lino.


T-shirt in seta crepe de chine, giacca in viscosa punto milano, pantalone in cotone

Da 50 anni a Bergamo, il Maglificio Scaglione è da sempre simbolo di buona qualità e raffinatezza, gestito dai fratelli Giovanni e Anna con il recente ingresso in azienda di Margherita: tutto viene seguito nei dettagli come insegna la tradizione famigliare.

MAGLIFICIO SCAGLIONE Via G. Lochis, 12 - Bergamo ( zona Longuelo ) Tel. 035 4373338 WWW.SCAGLIONE.IT Seguici su Facebook e Instagram: scaglione_cashmere


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4. Fielmann è oggi presente in Europa con 723 punti vendita di cui 10 in Italia. Nelle sue filiali Fielmann propone oltre 4.000 occhiali di design e grandi marche internazionali con la garanzia del miglior prezzo sul mercato, la possibilità di usufruire dell’esame gratuito della vista senza necessità di prenotazione e 3 anni di garanzia su tutti gli occhiali. Foto 1 e 2 Dettagli delle filiali Fielmann di Bergamo e Brescia Foto 3 e 4 alcuni esempi delle montature della collezione Made in Italy, occhiali che coniugano affidabilità tedesca e manifattura 100% italiana. FIELMANN BERGAMO Via XX Settembre 89 - Bergamo - Tel. 035 0787030 FIELMANN BRESCIA Corso Giuseppe Zanardelli 8 - Brescia - Tel. 030 7825920 WWW.FIELMANN.IT



LA PERFEZIONE

È UN GIOCO DA “RAGAZZI”!

Cambio di prospettive. La moda uomo per la prossima stagione non trova confini in fatto di tendenza, ma va intesa come perfetto equilibrio tra classico e sportivo, linee capaci di fondersi in un tutt’uno, dando vita ad uno stile sempre più unico e personale. Matrice l’eleganza, ben interpretata in questo servizio da Mattia, che veste alla perfezione i casi proposti da Uomo Re, punto di riferimento bergamasco di una moda ricercata, mai banale. Complice la location scelta per l’occasione, la nuova sede delle Cartiere Pigna di Alzano Lombardo che appare in tutta la sua modernità, con l’alternanza di accenni old style, come il museo interno che oggi occupa il primo piano dell’edificio. Qui abbiamo ambientato il nostro servizio moda, partendo proprio da un simbolo per eccellenza delle Cartiere Pigna ovvero la Fiat 500 Giardiniera logata, in accostamento perfetto con il mood elegante del nostro modello, composto da un abito marrone con gessatura in tono firmato La Torre, completato dalla camicia a pois Sonrisa, il cardigan in cotone Kangra, le eleganti scarpe Santoni e tocco di classe, al collo l’ascot firmato Altea.



Più dandy il secondo outfit, spezzato nella lineare ricercatezza dell’abito vichy bianco/blu di Fugato dalla t-shirt RRD, dalla scarpa in camoscio grigio con fondo in caoutchouc e completato dallo spolverino Moorer in tela di nylon blu. Cambio di ambientazione: la moderna scala in acciaio è perfetta nel contrasto con lo spezzato, composto dalla giacca in jersey bianca La Torre, il pantalone PT

01 in lino finestrato, impreziosito dal gilet in lino firmato Tagliatore. Tocco di classe il panama bianco con fascia blu di Altea. Dall’iper eleganza alla mise più sporty: particolare ma ricercato l’abbinamento della giacca multirighe bianca/ blu di La Torre ed il bermuda in cotone lino di Michael Coal. La polo accostata è bianca e di Tagliatore mentre le sneakers blu portano la firma di Santoni.


Via libera poi ad una mise adatta al tempo libero, con una scelta che vede protagonista uno stile versatile ma sempre ricercato proposto da Uomo Re ed interpretato da Mattia con massima disinvoltura: il giubbino da biker in nappa lavata con fodera in seta stampa fantasia di GMS’75, t-shirt rocker RRD, jeans Jacob Cohen e le sneakers very cool di Santoni. Ultimo cambio d’abito: ci vuole la massima eleganza per immortalare Mattia in uno scatto pieno di storia e ricordi delle Cartiere Pigna. Alle sue spalle, infatti, si intravede l’enorme cassettiera numerata con gli anni compresi tra i ‘20 ed i ‘70: in ogni cassetto sono preziosamente riposti i quaderni prodotti dall’azienda nell’anno di riferimento riportato sul cassetto. E così in questo prezioso scatto l’outfit prescelto non poteva che essere un abito da cerimonia in lana micro fantasia rever a scialle in seta blu di Tagliatore, una candida camicia Sonrisa e la galla in seta Fumagalli. Tocco di classe la scarpa su misura DIS ovvero design italian schoes, un prodotto su misura di “casa nostra” che non lascia scampo a confronti in tema di bellezza, qualità e confort. Gli stessi tratti distintivi della moda della prossima stagione che vestirà i nostri uomini in modo semplicemente… perfetto!

Dresses: Uomo Re - Via XX Settembre, 58 - Bergamo Tel. 035 226556 - www.uomore.it Facebook e Instagram: Uomo Re Bergamo Location: Cartiere Paolo Pigna SpA Viale Piave, 5 - Alzano Lombardo - Tel. 035 519111 - www.pigna.it Modello: Mattia C. Agency: Image Time Brescia


LA BELLEZZA DEI CAPELLI

È questo l’obiettivo di RUBENS, parrucchiere di Trescore Balneario. Nel suo salone, minimale e accogliente, il personale qualif icato e discreto regala alla clientela un momento di “RELAX”. Al giorno d’oggi “MODA“ è una parola azzardata. Tutto cambia rapidamente, dal corto al lungo, dal rame al biondo, dal liscio alle onde, con f rangia oppure no. L’importante è avere capelli “BELLI“, che si ottengono grazie al trattamento CELLULA MADRE SEMI DI LINO ALFA PARF MILANO. Il trattamento è estremamente performante ed in questo salone è esaltato da INFRARED THERM che evidenzia il potenziale racchiuso nei capelli, grazie a piccole cellule capaci di rinnovarsi continuamente.

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Massimiliano Bonfanti imprenditore, creativo, amante della buona vita, ci parla di Mac il suo Jak Russel gran macho di quasi dieci anni Perché lo hai chiamato Mac? “Per il computer. Sono malato di tutto ciò che è Macintosh... ho convertito anche tutta l’azienda dai pc ai mac e quando ho preso il cane l’ho chiamato così...”. Primo cane? “In famiglia ne abbiamo avuti altri ma Mac è il primo cane tutto mio. Mi ricordo di Pippo, io ero piccolo lui un cocker dolcissimo. poi ci sono stati 4 pastori tedeschi. quando uno moriva ne prendevamo subito un altro. l’ultimo si chiamava Dylan, Dog... ovviamente. Quando ho deciso di prendere Mac avevo l’Audi TT e un pastore tedesco sarebbe stato troppo ingombrante e il JaCk russel mi ha sempre ispirato simpatia perché rappresenta molto il mio modo di essere energico un po’ schizofrenico ma Affettuosissimo”. Dove vive? “Come ogni lord che si rispetti ha tre residenze. una è quella dove vive E dove passa le notti con me poi di giorno c’è il box con la porticina per uscire in giardino. spesso però a causa di miei impegni è ospite della mia mamma”. Dove dorme? “Fino ad un anno sonnecchiava nella sua cuccia e solo dopo che mi ero addormentato saliva piano piano sul letto infilandosi sotto il piumone accuciandosi in fondo ai piedi. adesso specie quando ho ospiti a casa lo porto da mia mamma. Come un bambino, coccolato a più non posso. Deve dormire sempre coperto ma si copre da solo e quando è nella cuccia non capisce se c’è o no. Poi se gli gira parte e ti viene incontro con tutta la coperta addosso”.

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Ma la mamma gli vuole bene? “Sì lei ha sempre avuto un rapporto un po’ strano con gli animali però lo apprezza perché è il primo cane casalingo”. Che rapporto hai con mac? “Lui é molto affettuoso e non appena mi sistemo da qualche parte lui arriva e mi si incolla addosso. Si lascia coccolare molto volentieri e si abbandona pigramante se gli fai i grattini. generalmente è tranquillo ma se gli gira sembra posseduto dal demonio. COrre, abbiaia, ringhia e sfoga tutta aLla sua immensa vitalità. Cinque minuti poi tutto si calma e arriva come se nulla fosse scodinzolando giulivo”. Socializza con gli altri cani o è aggressivo? “No non attacca mai, stranamente perché il jack russel di solito è piuttosto aggressivo”. hai frequentato con lui le classi di socializzazione? “No l’ho portato sempre in giro in mezzo alla gente e agli altri cani, fin da quando era piccolo. quando non ci sono pericoli lo slego e lui, al massimo, si allontana di trenta metri. Però, appena mi giro per andarmene si preoccupa e torna subito vicino. se lo attaccano allora reagisce ma altrimenti no. muove sempre la coda... però Vuole montarsi un po’ tutti e questo è un viziaccio. Un veterinario e un’addestratrice mi hanno detto che è solo un istinto di possesso. lo fanno anche molte femmine e un linguaggio fisico per dire che ti possiedono. Lui monta tutti”. Che carattere ha? “Ha il suo bel caratterino. Quando esco di casa e apro il cancello lui regolarmente scappa e va a farsi il suo giretto… Se capita che ho fretta e lo richiamo in modo deciso lui inizia a ringhiarmi contro. Allora gli do uno sberlotto sulla coscia e lui comincia a rotolarsi come se lo avessi ammazzato. È un attore nato… Se gli dico con dolcezza di tornare allora scodinzola e fa quel che gli dico. si comporta come una divA e che sta sulle sue.


COSA Mangia? “Crocchette come tutti. cibo secco e non ho mai avuto problemi”. Veterinari? “Dipende chi trovi. A MAc i veterinari non sono particolarmente simpatici. Lo porto in un ambulatorio dove si danno il cambio in tre: Due uomini che hanno paura e lui vorrebbe morderli d’istinto. per fortuna c’è una donna molto dolce che sa come prenderlo”. Cosa hai imparato dal tuo cane? “la leggerezza semplicemente. Io sono uno celebrale, molto sentimentale e anche sempre molto attivo. Mac mi ha insegnato a prendere un po’ quello che viene con più leggerezza e di conseguenza agire. Organizzare meno, Essere meno prevedibili. Loro, i cani, Se la cavano molto meglio di noi e hanno quella capacità non razionale di dare SENZA DOVER PER FORZA RICEVERE QUALCOSA IN CAMBIO. ti danno a prescindere. questo è il loro grande plus valore. Se Lo lascio a casa di mia madre ed esco anche solo per due minuti, quando torno è come se non mi vedesse da due anni. Hanno una diversa cognizione del tempo. mi colpisce anche sempre la loro innocenza: possono fare qualsiasi cosa, anche tornare con un topo in bocca e per loro è normale come tanti altri comportamenti che a noi sono preclusi. nei comportamenti sessuali e relazionali ad esempio sono totalMENte innocenti. C’è una cosa di Mac che lo rende unico? “Ha una passione fotonica per le berrette e le sciarpe. Se trova una sciarpa se ne impossessa e viaggia con la sciarpa in bocca e sono guai per chi vuole sottrargliela. Ha una camminata un po’ da cretino... ed è capace di camminare per lunghi tratti con una gamba sollevata. Riesce a stare anche per cento metri a tre zampe e tutte le sciure che mi chiedono se si è fatto male…. io rispondo di no che è solo un po’ cretino. Tutti i JaCk fanno così e quando ne conosco altri sembrano fatti con lo stampino per i comportamenti identici. Mi pento solo di non averne presi due insieme che si facessero compagnia. Sono molto orgoglioso quando mi dicono che è proprio il cane che mi si addice, che mi somiglia. All’inizio mi offendeva anche un po’ ma alla fine devo riconoscere che spesso cani e padroni finiscono per somigliarsi o forse si sono scelti proprio perchè si somigliano”.

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anni azzurri A cura del Direttore Dr. Vito Nicola Mastromarino vitonicola.mastromarino@anniazzurri.it

ANNI AZZURRI REZZATO, UNA RESIDENZA DI “PERSONE PER SERVIRE PERSONE” L’atmosfera accogliente e familiare, la centralità di ogni ospite con il suo bagaglio di bisogni e vissuti peculiari, abbinate a una profonda competenza nell’assistenza e cura dell’anziano sono da sempre gli aspetti qualificanti della Residenza Anni Azzurri di Rezzato. “La nostra filosofia è quella dell’attenzione alla persona anziana, che si declina in una “residenza aperta”, perché siamo convinti che l’ospite di una struttura protetta debba continuare a coltivare il rapporto con la propria famiglia, e non debba perdere i contatti con il mondo esterno”, ha spiegato il dottor Vito Nicola Mastromarino, direttore della Residenza Anni Azzurri Rezzato che è situata in località Virle Treponti. Occasioni di socialità, iniziative con gruppi e associazioni, feste nel parco che circonda la residenza sono appuntamenti consueti per mantenere vivo lo scambio con il territorio. La struttura, che ha festeggiato lo scorso maggio i 25 anni di attività (è stata inaugurata nel 1992), è cresciuta nel tempo per essere in linea con i bisogni emergenti legati all’invecchiamento della popolazione e offrire risposte puntuali ad anziani e famiglie. I 149 posti letto nella Rsa possono contare su assistenza medica e infermieristica assicurata sulle 24 ore, sette giorni su sette, e su una particolare attenzione alle diverse condizioni di non autosufficienza o di grave decadimento cognitivo, con la disponibilità di un Nucleo Protetto destinato agli ospiti affetti da gravi forme di Alzheimer e demenza senile. L’impegno nell’ospitalità e cura si è ampliato nel 2005 con l’attivazione del reparto di Riabilitazione Generale

Geriatrica, da 38 posti letto, dedicato ai pazienti anziani che necessitano di cure riabilitative. Fino ad arrivare ai progetti più recenti, come i 17 posti dedicati alle Cure intermedie, per pazienti che dopo la degenza ospedaliera hanno bisogno di un ulteriore periodo di assistenza socio-sanitaria prima del rientro al domicilio. E ancora la “Rsa Aperta”, misura promossa dalla Regione, che consente agli anziani di usufruire di assistenza domiciliare a cura di personale della Rsa. Negli ultimi anni la struttura si è specializzata nelle situazioni sanitarie più complesse, accogliendo, oltre ai pazienti post acuti, le persone affette da Sla. “Persone per servire persone” è il motto che caratterizza la Residenza Anni Azzurri Rezzato, dove il calore umano si abbina alla competenza e professionalità di ciascun operatore. “Siamo specializzati nei servizi di assistenza alla persona anziana, operando sempre con professionalità, umanità e attenzione – ha ricordato il direttore Mastromarino. I nostri operatori lavorano con entusiasmo e competenza per fornire agli anziani un contesto pensato su misura per ciascuno di loro, e arricchito da un ventaglio di stimolanti attività quotidiane, ideate dalle nostre educatrici per venire incontro alle diverse esigenze e sensibilità”. Molto curato è l’aspetto alberghiero, con elevati standard di accoglienza, per assicurare il comfort e la privacy di ciascun ospite: gran parte delle camere sono singole, e la struttura è dotata di spazi di socializzazione e di un ristorante interno con servizio al tavolo e menu dedicati. Per ogni informazione la Residenza risponde al numero 030-25971.

In collaborazione con

Via Sberna, 4/6 - loc Virle Treponti - Rezzato (Bs) Tel. 030 25971 - Fax 030 2791112 residenzarezzato@anniazzurri.it


Origin >> Nature Sculture di Roberto Visani Galleria di SpazioAref Piazza Loggia 11/f Brescia fino al 1° aprile 2018 ingresso libero - da giovedì a domenica dalle 16 alle 19.30

sabato 3 marzo alla Galleria di Spazio Aref è stata inauguraTA la mostra “Origin >> Nature. Sculture di Roberto Visani”. La mostra, con una ventina di sculture dell’artista bresciano, rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 1° aprile. La ricerca dello scultore Roberto Visani indaga la natura al suo livello originario: il seme. L’idea nasce durante il periodo degli studi milanesi quando, entrato nell’orto botanico di Brera, rimane affascinato dai giganteschi alberi e soprattutto dai loro semi.


Questo mondo è per Visani una fonte costante di ispirazione. L’artista raccoglie e seleziona i semi per tradurli in scultura, dopo un attento studio delle loro forme e colori. Il modello originale è riproposto in scala diversa, utilizzando materiali nobili, come il bronzo e la pietra, o poveri, come la terracotta. Attraverso velature successive di colore acrilico, lo scultore raggiunge l’esatta cromia del seme nel suo habitat, prima cioè che la sua raccolta e il suo spostamento determinino processi di ossidazione che modificano la tonalità originaria. L’intento dello scultore va oltre la riproduzione formale di forme stravaganti, imprevedibili, dai colori incredibili. Il suo è un invito ad assumere maggiore consapevolezza rispetto alla natura, che esige oggi più che mai attenzione e rispetto.


Gold Miners Night Club


Gold Miners Night Club sono un duo di casa a Brescia che suona rock’n’roll. Propongono un sound che combina influenze rock, hard rock, punk di ispirazione anglo-americana. La formazione composta solamente da chitarra elettrica e batteria riduce all’osso le sonorità che arrivano all’ascoltatore senza preamboli, con riff martellanti e ripetitivi, frasi brevi ed intense, talvolta arricchite da suggestioni elettroniche, voce graffiante ed espressiva, drumming energico e morbido all’occorrenza. Federico Capuzzi (chitarra e voce) e Nicola Romano (batteria e cori) si sono conosciuti nel 2010 e hanno condiviso diversi palchi con varie formazioni cover. Hanno militato nei Malmadur, band che proponeva brani inediti in italiano, mentre Nicola era impegnato anche con il Quintetto Esposto, con il Progetto 63 e i Cookie Jar. Uniti da gusti musicali affini e dalla voglia di creare qualcosa di nuovo, hanno deciso di fondare un duo che trasmettesse la forza delle grandi formazioni rock in una chiave più snella e minimalista. Da ottobre 2016 a giugno 2017 si sono chiusi in sala prove e hanno composto e registrato il loro primo disco omonimo composto da otto tracce. I GMNC spogliano il genere da ogni tipo di fronzolo e adottando un approccio immediato e minimale danno vita a una musica impulsiva e di forte impatto. Portano l’ascoltatore nel loro mondo polveroso e raccontano storie che appartengono al loro immaginario, ma nelle quali ciascuno può trovare modo di rispecchiarsi. Otto brani inediti, otto storie diverse, ma tutte saldamente unite da un comune denominatore: la voglia di far sentire la propria voce, il bisogno di riscatto e di ribellione, impeti che da sempre animano la musica rock. “Gold Miners Night Club” è uscito il 20.10.17, anticipato dal singolo “Gummy eyeballs” e relativo video, diretto da Silvia Cascio con la fotografia di Davide Brunori, che vede come protagonista il regista bresciano Piero Galli impegnato in una serata anomala con una ragazza (Eli Peroni) “assetata” di occhi. La canzone urla il disagio del sentirsi diverso da tutto ciò che ci circonda e il disgusto che si prova nel sentirsi continuamente osservati e giudicati. “Everybody want to be like me” descrive un mondo in cui ognuno emerge a discapito del prossimo. “I live my life” è la fase della consapevolezza tappa necessaria prima di “Shut the fuck up”: il limite di sopportazione è stato raggiunto. Si arriva così a “Rock’n’roll song”, ovvero l’unica arma che possiamo impugnare in questa battaglia, ma è un’arma sufficientemente micidiale. “I wanna fah” è il risultato della nostra rivoluzione, una rivoluzione che ci permette finalmente di fare ciò che più ci va di fare… La penultima traccia dell’album è “Gold & dynamite”, che sancisce il punto di non ritorno, il treno è partito, non si può fermare e forse non finirà bene. “Funeral party” chiude il disco su toni allegri e scanzonati, un funerale dopotutto è una cosa seria. Info: www.facebook.com/goldminersnightclub/ www.instagram.com/goldminersnightclub/ Fotografie di Davide Brunori


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WITH MAGNUM CON RIHARD KALVAR la mostra OLTRE: L’Italia di Magnum/ La Sirmione di Paolo Pellegrin resterà allestita a Palazzo Callas Exhibitions fino al 7 marzo 2018


dopo la mostra di Paolo Pellegrin, è approdato a Sirmione un altro grandissimo rappresentante della celebre agenzia fotografica. A chiudere gli appuntamenti WITH MAGNUM, che hanno dato la possibilità a moltissimi cittadini ed appassionati di poter incontrare vis a vis personaggi del calibro di Lorenzo Meloni, Paolo Pellegrin e Andrea Holzherr, è stato Richard Kalvar, ospite di Palazzo Callas Exhibitions. Kalvar, membro di Magnum Photos dal 1977, ha guidato l’agenzia anche in qualità di vice-presidente e di presidente. La fotografia di Kalvar è il risultato di uno stato di tensione generato da due livelli di interpretazione, attenuato da un tocco di humor. L’incontro con Richard Kalvar, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, ha confermato l’eccellenza perseguita in questi mesi e consolidata giorno dopo giorno dalla stretta collaborazione con i vertici di Magnum. Kalvar attualmente è protagonista della mostra dal titolo Magnum Manifesto, allestita nella capitale, che celebra i 70 anni di attività dell’agenzia.


Ketty La Rocca 80.

Gesture, speech and word Dal 15 aprile al 3 giugno torna al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara la Biennale Donna, dedicata quest’anno a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), protagonista dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta, al centro di un vivo e crescente interesse internazionale. A quasi vent’anni dall’ultima mostra antologica in Italia e a ottant’anni dalla nascita, Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word, a cura di Francesca Gallo e Raffaella Perna e realizzata in collaborazione con l’Archivio Ketty La Rocca di Michelangelo Vasta, raccoglie una vasta selezione di opere basate sul rapporto tra linguaggio verbale e corpo, fulcro della poetica dell’artista.

La mostra si muove su un doppio binario, tematico e cronologico: opere di anni diversi sono raccolte attorno al polo della parola, centrale nella fase verbovisiva e a quello del gesto, che invece domina la produzione del decennio successivo. Insieme a una selezione di circa cinquanta opere scelte tra le più rappresentative delle varie serie dell’artista – dai collage verbovisivi ai cartelli, dai videotape alle sculture sagomate, dalle Riduzioni alle Craniologie – l’esposizione propone inoltre alcuni progetti, opere e materiali documentari mai esposti prima in Italia, come ad esempio la documentazione dell’azione Verbigerazione (1973), realizzata nell’ambito della X Quadriennale d’Arte di Roma, recentemente ritrovata nell’archivio dell’ente romano, e l’audio originale della performance Le mie parole, e tu? (1975). Inoltre, sarà presentato un progetto mai realizzato: In principio erat verbum, un gioco-performance che ribadisce l’interesse di La Rocca per la comunicazione gestuale.

Ketty La Rocca, trasferitasi nel 1956 a Firenze, negli anni Settanta entra in contatto con la Poesia Visiva, partecipando alle attività del Gruppo 70. In questo contesto i Collage e i Cartelli, basati sul rapporto tra immagine mediatica e parola, evidenziano una precoce attenzione per la condizione femminile: con sguardo pungente, infatti, La Rocca irride i cliché, ponendo sotto accusa il processo di reificazione del corpo femminile nella comunicazione contemporanea. Al linguaggio e alle sue insidie sono dedicati anche Verbigerazione (1973) e i due cuscini ricamati del 1975, a metà fra opera e oggetto personale, mai esposti finora. Il 1970 è l’anno delle prime mostre personali, dove l’artista presenta le Lettere-Scultura in PVC nero: “presenze alfabetiche” che oltrepassano la bidimensionalità occupando concretamente lo spazio e interagendo con esso. In mostra si propone una inedita e suggestiva ambientazione della serie, finalizzata a porre l’accento sulla qualità fenomenologica di tali lavori. Negli anni Settanta La Rocca si concentra sul linguaggio dei gesti, lavorando su tematiche e iconografie di taglio antropologico, attraverso una pluralità di strategie espressive e media diversi: la fotografia, il video, il libro d’artista e la performance, per lo più imperniati attorno al corpo dell’artista. Il 1971 è un anno cardine, l’immagine visiva sembra avere la meglio sulla parola e la comunicazione corporea su quella linguistica: in questo frangente vede la luce In principio erat, il libro fotografico da cui prende le mosse il celebre videotape Appendice per una supplica (1972), entrambi presentati alla Biennale di Venezia di quell’anno. I due lavori sanciscono il riconoscimento internazionale dell’artista, in particolare il video, uno dei primi realizzati in Italia, certamente il primo creato da una donna. Nel corso degli anni Settanta, La Rocca si dedica alle Riduzioni, realizzate di solito a partire da fotografie trouvées, dove i profili delle immagini vengono ripercorsi su carta dalla grafia dell’artista che scrive parole senza senso alternate all’incalzante “you”. In questa fase lavora inoltre alle Craniologie, serie in cui interviene sulle radiografie del cranio, sovrapponendovi fotografie stampate su lastre trasparenti di “gesti incapsulati” – una mano aperta, un dito, un pugno chiuso – e la ripetizione ossessiva della parola “you” che divora l’immagine. Gli studi più recenti hanno portato alla luce la centralità della performance nel lavoro di La Rocca, realizzata in maniera corale e sempre a partire da testi nonsense, ripetitivi, pieni di intercalari ed espressioni di stampo burocratico, a ribadire l’incapacità delle lingue storiche di comunicare in modo autentico. Ciò vale non soltanto per Verbigerazione (1973), ma anche per la più nota Le mie parole, e tu? (1975), ultima azione eseguita in diverse occasioni in giro per l’Italia, di cui al Padiglione d’Arte Contemporanea, oltre all’audio originale, sono proposte diverse fotografie di documentazione.


Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word 15 aprile – 3 giugno 2018 Padiglione d’Arte Contemporanea Corso Porta Mare 5, Ferrara Orari da martedì a domenica 9.30 – 13.00 15.00 – 18.00 Aperto anche 23 e 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno


LA MOSTRA CHE CELEBRA I 100 ANNI DEL MUSEO CIVICO DI SCIENZE NATURALI ENRICO CAFFI DI BERGAMO


DINOSAURI AL MUSEO NOI ABBIAMO 100 ANNI, LORO MOLTI DI PIÙ

La mostra che sarà visitabile al Museo Caffi fino al 30 settembre è nata dalla collaborazione tra il Comune di Bergamo e l’azienda veneta Geomodel, sulle solide basi del progetto scientifico ed espositivo concepito dal personale scientifico del Museo stesso e dai paleontologi del team Geomodel. Si tratta di una mostra davvero unica, per festeggiare i 100 anni di storia di un’Istituzione, viva e presente sul territorio bergamasco, e, al contempo, ripercorrere i milioni di anni di storia di vita in esso custoditi. Il percorso della mostra, che si snoda lungo tutte le sale espositive, si integra pienamente con quello del Museo, con approfondimenti e aggiornamenti alla ricerca scientifica più recente. Attraverso il dialogo diretto tra accurate riproduzioni di animali estinti, fossili e calchi, ricostruzioni e animali tassidermizzati, si sviluppa un grande affresco della Storia della Vita che interessa tutte le Scienze Naturali rappresentate nell’allestimento permanente dell’Istituto.

Si potrà ammirare, ad esempio, il grande scheletro di Allosaurus fragilis affiancato al suo alter ego in riproduzione iperrealistica a scala 1:1, a ricordarci una volta di più la ragione della sua antica nomea di “Leone del Giurassico” o il Cervo di Sovere (BG) di 700.000 anni affiancato al più recente Megaloceros giganteus, il più grande cervide mai esistito; accanto al grande scheletro del capodoglio attuale, “nuoterà” Liopleurodon, grande rettile marino degli oceani Giurassici, e Latimeria, unico celacanto vivente conosciuto, “dialogherà” con Mawsonia, rappresentante estinto dello stesso gruppo di pesci. Presenti anche le moderne tecnologie come la Realtà Virtuale, le postazioni multimediali e numerosi filmati ad aggiungere un plus valore; il tutto, ovviamente, è stato realizzato con grande accuratezza e rigore scientifici.


Proprio per queste 100 candeline del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo, alcuni modelli sono stati realizzati ad hoc dal team Geomodel sui più importanti reperti paleontologici presenti in esposizione: tra di essi il fossile della libellula Italophlebia scoperta durante gli scavi del museo in Valle Imagna, il fossile del fitosauro Mystriosuchus scoperto nel 1995 a Zogno, il calco del fossile del dinosauro Citipati, (il celeberrimo scheletro di BigMama sul nido). Un territorio importante quello bergamasco, soprattutto per l’ambito paleontologico, che ha custodito importanti testimonianze di forme di vita estinte in tempi remoti, un patrimonio scientifico e culturale inestimabili - basti per tutte la citazione del celeberrimo Eudimorphodon ranzii, uno dei più antichi rettili volanti che si conoscano, recentemente incluso nel nuovo logo del Museo - e che ha fatto crescere il Museo “E. Caffi” fino ad arrivare a questo importante traguardo del Centenario, giunto con il costante sostegno della cittadinanza, che ha saputo coglierne l’autentico valore. I Dinosauri e i grandi animali estinti in epoche geologiche remote sono stati scelti come ospiti d’onore, testimonial d’eccezione di questo straordinario evento, e il loro ruolo è ulteriormente evidenziato con quattro postazioni in altrettanti punti chiave della città di Bergamo: Diplodocus in Piazza Cittadella, davanti al museo, Indricotherium presso la stazione ferroviaria, Pachyrhinosaurus in Piazza Vittorio Veneto e il famosissimo Tyrannosaurus rex presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Tra i protagonisti della mostra ci saranno anche alcune specie simbolo dell’estinzione ad opera dell’uomo, argomento assai caro a tutti i musei di Scienze Naturali. Tra di essi la Colomba Migratrice ed il Tilacino, entrambi accomunati dal triste destino causato dall’irresponsabile comportamento dell’uomo. È stata inoltre ideata una serie di giornate evento che coprirà i fine settimana dell’intero periodo di apertura della mostra con proposte culturali aperte a tutti e bellissimi laboratori per crescere ed imparare insieme! Le attività saranno gratuite previo l’acquisto del biglietto di ingresso alla mostra. È possibile consultare il calendario e le modalità di partecipazione sul sito www.dinosauribergamo.it Noi abbiamo 100 anni, loro molti di più – DINOSAURI AL MUSEO è stata realizzata dal Comune di Bergamo e dalla ditta Geomodel, su progetto scientifico ed espositivo del personale del Museo Civico di Scienze Naturali Enrico Caffi e dei paleontologi del team Geomodel, in particolare integrando le competenze di Anna Paganoni, Direttore dell’Istituto di Geologia e Paleontologia e Marco Valle, Direttore dell’Istituto di Zoologia, con quelle dei supervisori scientifici Geomodel, Simone Maganuco e Stefania Nosotti. La realizzazione di questo importante progetto espositivo ha coinvolto per alcuni mesi tutto il personale del museo cittadino. Le proposte culturali offerte alle scuole sono a cura di Annalisa Aiello, Conservatore dei Servizi Educativi del Museo. Gli eventi in mostra che si susseguiranno nei fine settimana verranno realizzati dall’Associazione Didattica Naturalistica del Museo di Scienze Naturali e dall’Associazione Paleontologica Paleoartistica Italiana A.P.P.I. nella persona del suo Presidente Anna Giamborino.

100 BUONE RAGIONI PER VISITARE LA MOSTRA. LA PRIMA? FESTEGGIARE INSIEME IL CENTENARIO!

Per tutto il periodo della mostra, da marzo a settembre, il museo sarà visitabile da martedì a venerdì 9,00 - 13,00 e 14,30 - 18,00. Il Sabato, la Domenica e i giorni festivi l’orario sarà continuato dalle 10,00 alle 19,00



Al Vittoriano di Roma continua il ciclo espositivo dedicato alla grande fotografia d’autore. Da marzo Terry O’Neill e i “volti delle celebrità” raccontano i mitici anni ‘60 e ‘70 Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma fino al 20 maggio 2018

TERRY O’NEILL. Icons Dopo il grande successo di pubblico e critica della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, al Vittoriano di Roma continua la stagione espositiva di Arthemisia dedicata ai più importanti fotografi del panorama mondiale. Fino al 20 maggio 2018 ritratti iconici raccontano un’epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport: le sale del Complesso del Vittoriano accolgono un’eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico Terry O’Neill.


Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant’anni di carriera O’Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich. Tra gli oltre 50 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell’arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.


Prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Cristina Carrillo de Albornoz, la mostra TERRY O’ NEILL. Icons offre un’ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni ’60 - ’70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell’epoca.

TERRY O’NEILL. Icons

nella pagina precedente foto piccola Amy Winehouse prima di salire sul palco per il concerto tributo ai 90 anni di Nelson Mandela, nella foto grande Sean Connery in alto a sinistra Audrey Hepburn sul set di “Come rubare un milione didollari e vivere felici”, Parigi, 1966 qui sopra Paul Newman e Lee Marvin sul set di “Per una manciata di soldi” a Denver, 1971 qui a destra Bruce Springsteen passeggiando per Sunset Strip, Los Angeles, 1975. in alto a destra mick Jagger al centro david Bowie, sotto i rolling stones e robert mitchum


PRO CARLO MAGNO VA ALLA GUERRA Le pitture del Castello di Cruet e il Medioevo cavalleresco tra Italia e Francia Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica Piazza Castello, Torino FINO 16 luglio 2018 La mostra Carlo Magno va alla guerra, allestita nella Corte Medievale di Palazzo Madama dal 29 marzo al 16 luglio 2018, presenta per la prima volta in Italia il rarissimo ciclo di pitture medievali del Castello di Cruet (Val d’Isère, Francia), una testimonianza unica della pittura del Trecento in Savoia. Dopo una prima tappa a Ginevra nel 2017, l’esposizione giunge con importanti novità a Torino grazie alla collaborazione tra il Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Musée Savoisien di Chambery, nell’ambito delle iniziative della Rete internazionale di musei appartenenti ai territori originariamente parte del ducato di Savoia. A Torino la mostra, grazie alla curatela di Simonetta Castronovo, conservatore di Palazzo Madama, rivolge particolare attenzione all’arredo e alla vita di corte nei castelli di Piemonte e Valle d’Aosta nel 1300, con opere provenienti da Torino, Moncalieri, Montaldo di Mondovì (Cuneo), San Vittoria d’Alba (Cuneo) e Quart (Aosta). Le pitture murali provengono dal castello di Cruet, proprietà dei signori de la Rive, vassalli di Amedeo V di Savoia (1285-1323). Lunghe complessivamente oltre 40 metri, sono state staccate dalle pareti della dimora savoiarda nel 1985 per ragioni conservative e, dopo un restauro concluso nel 1988, sono da allora esposte presso il Musée Savoisien di Chambery. Il ciclo rappresenta episodi tratti da una celebre chanson de geste, il Girart de Vienne di Bertrand de Barsur-Aube, composta nel 1180 e dedicata alle vicende di un cavaliere della corte di Carlo Magno. Raffigura pertanto scene di caccia nella foresta, battaglie, duelli, l’assedio a un castello, l’investitura feudale, la raffigurazione di un banchetto, accanto ad episodi narrativi specifici di questo poema cavalleresco. Presentate in sequenza in Corte Medievale, le pitture ricostruiscono idealmente la decorazione della sala aulica del castello di Cruet grazie a uno scenografico allestimento realizzato dall’architetto Matteo Patriarca con Gabriele Iasi e Studio Vairano. Accanto a queste straordinarie pitture, la mostra presenta una cinquantina di opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama e da altre istituzioni, con pezzi mai esposti prima al pubblico. Essi arricchiscono il percorso consentendo di immaginare la vita nei castelli medievali della contea di Savoia tra 1200 e 1300. Sculture, mobili, armi, avori, oreficerie, codici miniati, ceramiche, vasellame da tavola, cofanetti preziosi, monete e sigilli documentano i tanti aspetti dell’arte di corte e della cultura materiale dell’epoca.

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LA TECNICA AL SERVIZIO DELLA POESIA Testo Tommaso Revera - Fotografie Lido Vannucchi e Francesco Cancarini

PROSEGUE LA NOSTRA RUBRICA DEDICATA AL MONDO DELLA RISTORAZIONE: QUESTA VOLTA ABBIAMO ‘ATTRACCATO’ AL LIDO84 DOVE, TRA CANFORI ED ULIVI, OLEANDRI E BUGANVILLEE, RICCARDO CAMANINI HA DECISO DI RADICARE LA SUA CUCINA DOPO UN PERCORSO DI FORMAZIONE CHE L’HA VISTO CRESCERE AL FIANCO DI GRANDI MAESTRI QUALI, TRA GLI ALTRI, GUALTIERO MARCHESI, RAYMOND BLANC, JEAN-LOUIS NOMICOS E ALAIN DUCASSE Non ama starsene sotto la luce dei riflettori. Nonostante la sua significativa ascesa professionale è rimasto una persona umile, introversa e riservata. Avete capito di chi stiamo parlando?! Non facile, me ne rendo conto. Altri indizi. Il suo ristorante è una bomboniera a bordo lago, ai piedi del Vittoriale che, venendo da Brescia, resta qualche centinaia di metri prima. Uno dei suoi più apprezzati piatti è la cacio e pepe in vescica. Bingo! Sì, sto parlando dello Chef Riccardo Camanini che, in un’uggiosa mattinata di febbraio, mi ha accolto presso il suo Lido84, adagiato sul Benaco con una vista spettacolare sull’Isola del Garda. Partiamo subito con l’intervista e, tralasciando il fisiologico imbarazzo iniziale, comincia

ad aprirsi facendosi conoscere per quello che è, senza mai darmi l’impressione di ritrovarmi di fronte un tipo spavaldo o eccessivamente disinvolto. La prima domanda, ripensandoci, non aiuta a rompere il ghiaccio. Al contrario pare aumentare una distanza, un solco tra due persone che non si sono mai viste prima… Riccardo, piacere di conoscerti. Che tipo di persona sei? “Faccio fatica a parlare così di me - mi risponde. Se ti chiedessi io che persona sei cosa mi risponderesti?”. OK, passiamo oltre perché come dice Riccardo ‘quando qualcuno ti dà lo spazio per poter parlare è sempre e comunque una cosa alla quale rendere giustamente gratitudine”.




Quali sono i pregi che ti hanno permesso di arrivare ad un livello di ristorazione così importante? “Lo studio, sicuramente, le tante ore che passo quotidianamente in cucina e i chili di lavoro da sbrigare”. In una delle interviste rilasciate ho letto che trascorri ben 16 ore tra i fornelli. Possibile? “Generalmente ci resto quanto serve. In alcune circostanze anche molto di più…”. C’è qualcuno in particolare a cui sei grato per quello che sei riuscito a diventare? “A mia mamma e mio papà. Non ho mai percepito alcun condizionamento rispetto all’attività professionale di cui mi sarei dovuto occupare. Al contrario mi hanno sempre dimostrato massima fiducia”.

Come te la passi nel bresciano per te che sei originario di Lovere? “Non so, non ci penso. Credo bene”. Lido84 è nato in virtù della tua ricerca di nuovi stimoli, sbaglio? “Mi hanno proposto questo locale e l’ho preso al volo. Non ho avuto tanta scelta ma mi trovo bene”. Sei mesi dopo l’apertura di questo ristorante è arrivata la stella: un esordio col botto! “Sì bhè ma quelle sono cose di cui si occupano gli altri. Io faccio il mio: faccio il cuoco”. A livello di proposta gastronomica sei piuttosto originale: ti ispiri alla tradizione pescando anche dal folclore. Come nasce l’idea di una cacio e pepe come quella che proponi? “Sempre dal caso, mai dalla ricerca. Ci provo, assaggio e se mi piace… va! I tentativi

che sperimento in cucina sono innumerevoli: credo sia così per tutti”. Essere in carta in ristoranti che fanno parte del gotha della ristorazione mondiale (Moma di San Francisco per citarne uno) immagino sia gratificante… “Non ci penso, no. Sono una persona libera”. Ti manca Bergamo o, essendo Gardone Riviera a portata, ti vengono a trovare qui al Lido84? “Sono andato via di casa a 14 anni per cui…”. A quell’età già sapevi che avresti fatto? “Assolutamente no: covavo un odio assoluto verso questo mestiere”. Quando è scoccata la passione per la ristorazione? “Piano piano, strada facendo. Come per tutte le cose. Se vai a sciare, ti piace. Se non sei capace, ti rompi le palle.


Se insisti e magari riesci a fare una curva capisci quanto è bello lo sci. È andata così”. C’è stata un’esperienza particolare che ti ha arricchito più di altre? “Quella al fianco di Gualtiero Marchesi”. Qual è il tuo personale ricordo di Gualtiero? “Una persona di grande cultura, una figura molto paterna”. Ci sono colleghi che ammiri? “ Tanti”. Al contrario di tanti altri chef non sembri proprio una ‘prima donna’ dei fornelli… “Assolutamente. Non ne ho voglia, non ho il tempo e mi annoia tutto ciò che c’è attorno alla cucina. Io amo stare in cucina”. Ogni quanto vari il tuo menù? “Spesso perché mi rompo le scatole facil-

mente di tutto anche dei colori del ristorante. Sono una persona che si annoia frequentemente”. Che ne pensi della consapevolezza acquisita dai clienti in ambito culinario? “È cresciuto tutto in poco tempo. Il pubblico che frequenta il ristorante è tutto mediamente preparato perché l’informazione sulla gastronomia sui vari canali mediatici ha dato tanta informazione. Di questa c’è anche una parte poco chiara, poco veritiera, ma l’importante è che se ne parli perché il parlarne crea confronto e dal confronto le cose migliorano”. Trovi discrepanze tra il palato bresciano e quello orobico? “Sono molto simili. Clienti molto preparati e molto curiosi. Brescia e Bergamo sono due realtà provinciali piuttosto aperte al confronto.

Ci sono altre province italiane dove fare ristorazione con un tocco personale è più difficile. Mantovani e cremonesi, per esempio, tengono molto ai piatti della tradizione e quando escono desiderano mangiare quelle cose. Anche a ragione, per carità, perché sono buonissime e durano da millenni”. Cosa ti rende più felice in cucina? “Quando un piatto mi viene bene. Percepisco un equilibrio interiore che perdura anche qualche ora”. È dura la vita del ristoratore… “Penso sia più dura quando non hai qualcosa da esprimere. Io quanto meno ho una palestra grazie alla quale potermi esercitare. È dura la fatica fisica? Svegliarsi presto o dormire poco? Questo non mi fa paura. Le paure che ho sono ben più profonde”.

FRUTTO DI UNA VISIONE CHE ASSOCIA ALLA PIÙ SQUISITA RAFFINATEZZA UN AMORE SINCERO PER L’OSPITALITÀ, LA CUCINA DI RICCARDO È IMPREGNATA DI SAPORI ANTICHI CHE RIEVOCANO I LUOGHI CHE LO HANNO CRESCIUTO


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“VIZI E VIRTÙ”

16 SCULTURE DI CARLO PREVITALI

Palazzo Creberg (Banco BPM Bergamo) FINO al 30 marzo La Fondazione Credito Bergamasco organizza nel Salone principale di Palazzo Creberg (Banco BPM Bergamo), un’esposizione di opere dell’artista bergamasco Carlo Previtali dedicate alla narrazione artistica dei vizi e delle virtù, tema che ha suscitato in ogni epoca l’interesse dell’etica, dell’arte e della filosofia. “Carlo Previtali – HA spiegaTO Mons. Tarcisio Tironi Direttore del MACS e curatore della mostra - tratta il confronto tra i vizi e le virtù (sette per ciascun gruppo) superando con le sue sculture il predetto numero. Egli, infatti, privilegia il numero “otto” essendo per ciò stesso la cifra della novità dell’inizio, della creazione, della risurrezione finale e di quella anticipata che è il battesimo. L’artista e architetto - che ben ricorda i fonti battesimali medioevali sempre di forma ottagonale - aggiunge quindi ai vizi la “vanitas” e alle virtù la “patientia”. Per questo troviamo in mostra sedici sculture: la simbologia dottrinale del numero otto si rinforza così con il suo raddoppio”. “La mostra dedicata alle Virtù e ai Vizi – con le magnifiche opere realizzate da Carlo Previtali – rappresenta una opportunità seria per una riflessione sull’etica, su valori e disvalori, sulla profondità del pensiero, sulle radici della nostra cultura”. - HA spiegaTO Angelo Piazzoli, Segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore della mostra - “Ha senso affrontare temi etici nell’era dei reality show? Direi di sì; non possiamo tirarci indietro. Seminare germi di speranza è il nostro doveroso tributo alle giovani generazioni. Investire tempo e risorse in iniziative di qualità – che coniughino pensiero e bellezza, estetica ed etica, creatività e razionalità, educando al dialogo inteso come strumento di confronto e di crescita – significa investire nel nostro futuro. L’esposizione costituisce, nel contempo, una boccata di ossigeno, una occasione per “divertirci” in senso etimologico, distraendoci per un po’- attraverso la contemplazione delle splendide sculture - dalle quotidiane, diffuse brutture che la nostra contemporaneità ci riserva. “Carlo Previtali - ha proseguito Don Tarcisio Tironi - rivela in queste opere il costante studio della cultura primitiva e, soprattutto, di quella classica e rinascimentale. La sua scultura è il risultato di esplorazioni perseguite da artista consapevole d’essere tramite di un flusso creativo, nel contempo personale e impersonale. Nelle sedici sculture in mostra egli perviene a una pulizia formale, sintesi di classicità e di modernità, ritrovando nel volto e nel simbolo di ogni vizio e di ogni virtù, la coinvolgente espressione corrispondente. Con calma lasciamoci interpellare dai vizi e dalle virtù, inseparabili nella nostra vita, invitati dalle sculture che, come ogni vero maestro, Carlo Previtali ci consegna in comunicazioni irrisolte e aperte per trasformare la nostra percezione e rivolgere lo sguardo anche dentro di noi. È una modalità per prendersi a cuore, per avere cura di sé, per dare gusto al vivere. Siamo posti dinanzi al quesito: quale o rientamento dare all’esistenza perché dove c’è il vizio, là c’è la virtù che si contrappone”.


AL VIA IL 25 MARZO CON IL GRAN PREMIO D’AUSTRALIA SUL CIRCUITO DI MELBOURNE

Quasi ci siamo. Mancano pochi giorni al primo gran premio del campionato mondiale di formula 1 che accenderà i riflettori su piloti e vetture della stagione 2018 il 25 marzo a melbourne con il gran premio d’australia e con alcune novità sia nel numero delle gare che sarnno 21 (unA IN più dello scorso anno) sia nel regolamento che impone quest’anno meno power unit a disposizione per l’intero campionato (tre invece di quattro). lo stesso per altre componenti. Alcune modifiche anche alle appendici aerodinamiche (spariscono le pinne dorsali) e l’introduzione di una specie di roll bar per la sicurezza della testa dei piloti. Si chiama Halo la cui traduzione più adatta dovrebbe essere aureola, ed è una struttuta assai robusta, del peso di ben 9 kg, fissata sopra l’abitacolo e realizzata in modo da proteggere la testa del conduttore in ogni tipo di collisione, ribaltamento compreso. Molte le critiche da parte dei purusti della linea, ma apprezzamanti da parte di quasi tutti i piloti per questo dispositivo creato per la loro sicurezza e che è diventato un nuovo soggetto attivo nel già complesso sistema aerodinamico delle formula che si trova a dover gestire il cambiamento dei flussi aerodinamici verso la parte posteriore della vettura.

La nuova Alfa romeo Sauber C37 sarà affidata alla guida di due giovani drivers Marcus Ericsson già da quttro stagioni alla Sauber e Charles Leclerc, classe 1997, che l’anno scorso ha dominato il campionato di formula 2 e fa parte della Ferrari Driver accademy. Una vera promessa!

F1 is


coming ALFA ROMEO SAUBER: IL GRANDE RITORNO DEL BISCIONE IN FORMULA 1 La grande novità per il campionato di f1 2018 è il ritorno di una scuderia con i colori dell’alfa romeo, un costruttore che è stato uno dei principali protagonisti della storia degli sport motoristici e della formula 1. Anche il grande Enzo Ferrari iniziò la sua incredibile carriera di pilota prima e di costruttore poi, al volante di un’Alfa ROmeo. assente da trent’anni dai circuiti torna in una forma smagliante a fianco della scuderia svizzera sauber che anche per quest’anno monterà motori ferrari però in versione 2018. Certo c’è ben poco di Alfa romeo sotto la livrea ma i tecnici della piccola scuderia con grandi desideri di rivalsa rispetto ad un 2017 deludente, sembra abbiano fatto un ottimo lavoro con buona pace dei tifosi ferraristi che si trovano un nuovo agguerrito team sulla linea di partenza di melbourne.


F1 is coming OBIETTIVO FERRARI? IL SOLITO: STAR DAVANTI ALLE MERCEDES il mandato di sergio marchionne, a capo della scuderia di maranello, è di spegnere il sorriso sul viso di piloti e dirigenti della mercedes. E questo si ripromettono e sperano i milioni di tifosi delle rosse sparsi in tutto il mondo. la vettura preparata per questa difficile mission dagli ingegneri di maranello si chiama sf71h e la cosa che salta subito agli occhi e il rosso più acceso della sua livrea che si estende su componenti prima bianche o nere. quindi la rossa... Più rossa che mai!

sf71h Ha un musetto nuovo, più stretto in punta e ha subìto un aumento del passo tra gli assi delle ruote per renderla più performante sui circuiti veloci. Si rinnova quindi anche per il 2018 una sfida avvincente e senza risparimio di energie, tra le due scuderie Ferrari e Mercedes che, come sempre accade quando si trovano a competere italia e germania, assume un sapore e un valore del tutto particolare. Riuscire, almeno nelle corse delle vetture di formula 1, a star davanti alle teutoniche frecce d’argento, è una questione di orgoglio nazionale. e, visto che con il calcio siamo davvero stati “sfortunati” e Italia-Germania ai mondiali questa volta la sognamo, speriamo di dare del filo da torcere ai tedeschi almeno sui circuiti di formula 1.



Mercedes w09 amg petronas motorsport Il team campione del mondo è stato il primo ad accebdere un motore per il Mondiale 2018, presentando a Silverstone la macchina di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Mercedes AMG Petronas Motorsport, un nome lungo, come lungo e pesante è l’elenco dei successi nelle ultime stagioni di Formula 1: 4 titoli per i piloti e altrettanti per i costruttori. Un’epoca che si è aperta nel 2014, con il tronfo di Lewis Hamilton a spezzare quello che fino a quel momento era stato il dominio della Red Bull con Sebastian Vettel. E oggi sono ancora loro i duellanti e principali indiziati per la vittoria nel campionato 2018: Lewis campione in carica, Seb determinato a riconsegnare il titolo alla Ferrari.

L’avvento della nuova stagione di Formula 1 è alle porte e quasi tutte le scuderie hanno annunciato le nuove livree che sfrecceranno in pista nell’imminente campionato. Lunedì 19 Febbraio è stata esibita la RedBull RB14 Special Edition (Daniel Ricciardo, Max Verstappen): nuova livrea dopo la partnership con Aston Martin, in attesa di tornare ai classici colori Red Bull nei test di Barcellona. Il 20 Febbraio la scuderia renault (Nico Hülkenberg, Carlos Sainz Jr.) ha presentato la nuova monoposto R.S.18, pronta a migliorare i risultati dell’anno scorso. Il 23 Febbraio la scuderia McLaren (Fernando Alonso, Stoffel Vandoorne). ha presentato la nuova MCL33. La novità più eclatante è stata il cambio di motore, si è passati infatti da un motore Honda ad uno Renault. non resta che attendere il 25 Marzo all’Albert Park Circuit di Melbourne.


F1 is coming la scuderia renault (Nico Hülkenberg, Carlos Sainz Jr.) ha presentato la nuova monoposto R.S.18 con una livrea tutta nuova.

la RedBull RB14 Special Edition (Daniel Ricciardo, Max Verstappen): nuova livrea dopo la partnership con Aston Martin

la scuderia McLaren (Fernando Alonso, Stoffel Vandoorne) ha presentato la nuova MCL33. La novità più eclatante è stata il cambio di motore, si è passati infatti da un motore Honda ad uno Renault.


MAURITIUS: DOVE I SOGNI NON CONOSCONO CONFINi ESISTE UN’ISOLA FELICE? NON UN’ISOLA DOVE SI PUÒ ESSERE FELICI, MA PROPRIO ISOLA FELICE? FELICE DI PUNTEGGIARE IMMENSI OCEANI, DI RAPPRESENTARE UNO SCAMPOLO DI BELLEZZA NEL MONDO, DI RAPPRESENTARE IL CONCETTO DI SERENITÀ E BIEN VIVRE. FORSE SÌ. E NON PUÒ CHE ESSERE MAURITIUS


Sospesa tra Africa e Oceano Indiano, un caleidoscopio di popoli, culture, paesaggi, profumi, colori e suggestioni. Un paradiso che vi aspetta a braccia aperte per regalarvi una vacanza intrisa di emozioni e experience indimenticabili. Mauritius sa essere unica nella sua sorprendente ecletticità. Non solo 300 km di spiagge di sabbia corallina incorniciate da tutte le sfumature del turchese, ma anche un rigoglioso entroterra tutto da scoprire. Grand Baie, Péyrebère, Roche Noir, Blue Bay, Le Morne, Souillac, Tamarin, Flic en Flac, Trou aux Biches: ecco alcune tra le spiagge più belle di Mauritius, splendide oasi ombreggiate da palme e casuarine, lambite da acque cristalline. La natura di Mauritius è generosa e si esprime nei modi più diversi: una straordinaria barriera corallina, rilievi montuosi che spiccano all’interno creando morbidi contrasti, cascate, laghi vulcanici, radure di ibisco e ylang ylang, piantagioni di tè e canna da zucchero. Natura e armonia si incrociano in luoghi icona come le Terre Colorate di Chamarel, i Giardini Botanici di Pamplemousses, il Domaine de l’Ylang Ylang e il Parco Nazionale del Black River Gorges. A Mauritius regna l’armonia. Le culture creola, indiana, europea e asiatica si mescolano dando vita ad un inedito melting pot in cui etnie e religioni diverse convivono nel rispetto reciproco. E questa speciale fusione si riflette anche in una gustosa e creativa cucina multietnica. A Mauritius vacanza si traduce in un livello di ospitalità e accoglienza di altissimo livello, e trova il suo interprete per eccellenza nel gruppo Beachcomber Resorts & Hotels, considerato pioniere dell’hotellerie mauriziana. Nostro partner da sempre, con i suoi 8 hotel 4 e 5 stelle è in grado di interpretare le aspettative di chi desidera essere coccolato con mille piccole attenzioni che fanno la differenza. Con noi e Beachcomber Resorts & Hotels si può contare su un’organizzazione impeccabile. Le location più spettacolari dell’isola, attentamente selezionate tra le spiagge più belle lungo la costa ovest; l’inconfondibile stile mauriziano, sinonimo di autenticità; hotel ognuno con un’identità personale molto forte che si riconosce nei diversi caratteri architettonici ed elementi dominanti; una vasta selezione di accommodation con soluzioni che rispondono alle esigenze di coppie con formule anche adult-only in particolare al Dinarobin e al Victoria, famiglie, gruppi di amici, luna di miele, golfisti… Una straordinaria qualità del servizio accompagnata dalla leggendaria ospitalità mauriziana e una tradizione gastronomica di altissimo livello. I ristoranti degli hotel Beachcomber, da un minimo di 2 fino a 6 ristoranti in base alla struttura, sono da sempre un punto di riferimento per gli amanti della haute cuisine. Ad essa si aggiunge un’attenzione particolare anche alla sfera del benessere a 360°. Nelle Spa Beachcomber inizierete un indimenticabile viaggio per il corpo e per la mente. Un approccio olistico con una personalizzazione di ogni singolo programma di trattamenti e l’utilizzo di prodotti locali naturali al 100%. B(e) Beautiful è la nuovissima linea di prodotti creata appositamente per Beachcomber. Fonte di ispirazione principale tre elementi: le tradizioni e i segreti di bellezza tramandati di generazione in generazione, uniti alla ricchezza naturale di Mauritius… Zucchero di canna, cocco, miele, oli a base d’erbe, sale marino… Texture impalpabili profumate alla vaniglia, caramello e viola selvaggia diventano la perfetta premessa per momenti di puro relax.


SPECIALE PARTENZE DI APRILE

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QUOTA A PARTIRE DA EURO 1890,00 PER PERSONA Gli hotel Beachcomber sono inoltre un punto di riferimento per gli appassionati di golf, che con la novità del Mont Choisy Le Golf, 18 buche a nord dell’isola, arricchiscono la collezione di golf resort. Ai leggendari Paradis e Dinarobin Beachcomber a sud-ovest, si aggiungono il Trou aux Biches e il Canonnier Golf Beachcomber, a poca distanza dal green al nord, servito da un servizio navetta gratuito e con condizioni esclusive per tutti gli ospiti Beachcomber. Cosa ne pensate di preparare la valigia e partire con noi per Mauritius? L’Isola del Sorriso per antonomasia vi aspetta!

COME RAGGIUNGERE MAURITIUS Meridiana è l’unica compagnia italiana a volare direttamente su Mauritius con una frequenza settimanale operativa tutto l’anno. Oppure comodi collegamenti giornalieri con Emirates, Ethiad, Air Mauritius e Air France, che vi daranno la possibilità di scegliere il vostro “tempo” di vacanza, senza l’obbligo del soggiorno settimanale. QUANDO ANDARE Il clima è piacevole tutto l’anno con temperature massime che oscillano tra i 28-30°C da Novembre a Maggio e i 24-26°C nel resto

dell’anno. Nonostante le dimensioni relativamente piccole, ci sono sostanziali differenze tra i due versanti dell’isola, dove la costa ovest per opera degli Alisei risulta senza dubbio quella più protetta, asciutta e soleggiata. DOVE SOGGIORNARE Beachcomber Resorts & Hotels sono una garanzia per il vostro soggiorno e potranno soddisfare a pieno ogni vostro desiderio: strutture per famiglie, coppie, viaggi di nozze (con possibilità di sposarsi sull’isola in contesti da sogno) e amanti dello sport.

DOVE PRENOTARE I Viaggi dello Sciamano Via Tonale e Mendola, 160A - 24060 Endine Gaiano (Bg) Tel. 035.827430 - Fax. 035.827429 www.viaggidellosciamano.com


PRO

pOSTA

Utagawa Kunisada l’artista più prolifico dell’arte giapponese

Sala di Arte Orientale Museo di Palazzo Poggi, via Zamboni 33, Bologna FINO al 3 GIUGNO

Per celebrare il 30° anniversario della fondazione del Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale di Bologna, il Museo di Palazzo Poggi presenta un’importante mostra dedicata a Utagawa Kunisada (1786-1865). Popolarissimo ai suoi tempi, la sua fama superava quella di artisti a lui contemporanei come Hokusai. A lungo ingiustamente sottovalutato in Occidente, recentemente Kunisada è stato oggetto di numerose ricerche, pubblicazioni ed esposizioni a livello internazionale, che ne hanno rivelato la straordinaria statura artistica, assegnandogli un posto stabile nell’Olimpo dei maggiori artisti della xilografia ukiyo-e del XIX secolo, accanto a Hokusai, Hiroshige e Kuniyoshi. Kunisada è l’artista più prolifico dell’arte giapponese, avendo prodotto più di 40.000 opere fra stampe, libri e dipinti. La sua sterminata produzione di stampe dedicate al teatro kabuki rivela un’eccezionale ricchezza inventiva e fa di lui il maggior autore di stampe teatrali del XIX secolo. Un altro campo in cui si è distinto, lasciando numerosi capolavori, è quello della raffigurazione di bellezze femminili, un genere chiamato in giapponese bijinga La collezione di stampe giapponesi ukiyo-e del Museo di Palazzo Poggi è ricca di più di 250 opere di Kunisada, di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e del Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale, che le hanno cedute in comodato d’uso all’Università di Bologna per la loro valorizzazione. Per la realizzazione della mostra ne sono state selezionate circa 90 fra le più rappresentative. Le stampe verranno presentate in tre esposizioni distinte, seguendo un itinerario cronologico, consentendo così di conoscere attraverso opere significative le principali fasi stilistiche della lunga e fruttuosa carriera artistica di Kunisada.


RUTA DE LA PLATA Dal 27 e il 30 aprile, 150 motociclette parteciperanno al 1° rally turistico Ruta de la Plata

ESTREMADURA, PLASENCIA (CÁCERES) LOS BARRUECOS

ESTREMADURA, HERVÁS (CÁCERES) BARRIO JUDÍO

ASTURIAS, GIJÓN. ESCULTURA ELOGIO AL HORIZONTE DE CHILLIDA


Sarà un evento non competitivo, organizzato da Travelbike, un’agenzia specializzata in viaggi in moto. Il suggestivo percorso si snoderà attraverso la storica N-630 (e A-66) da Siviglia a Gijón e i partecipanti potranno godere delle innumerevoli attrazioni naturali, storiche, artistiche e gastronomiche offerte da uno degli itinerari più spettacolari della penisola iberica, con un itinerario su misura per gli amanti dei viaggi in moto. Il percorso si svolge per quasi mille chilometri attraverso quattro regioni: un itinerario molto interessante che attraversa diverse città considerate Patrimonio Mondiale, passi di montagna dal sapore mitico, innumerevoli testimonianze artistiche e monumentali di prim’ordine. Tutto questo è accompagnato da una natura mutevole che va dai campi dell’Andalusia alle alture dei Monti Cantabrici, attraversando i prati e le foreste di querce e la boscaglia in Estremadura, per passare agli orizzonti pittorici dell’altopiano castigliano. Allo stesso modo, saranno previste escursioni in punti di interesse che, pur abbandonando temporaneamente la N-630, arricchiranno le giornate di viaggio, aggiungendo spunti per l’avventura alla già affascinante Ruta Vía de la Plata. Per maggiori informazioni: www.rutadelaplata.com

ESTREMADURA, PLASENCIA (CÁCERES). CATEDRAL DE SANTA MARÍA Y RÍO JERTE

SEVILLA - CATEDRAL DE SANTA MARÍA DE LA SEDE Y LA GIRALDA (PATRIMONIO DE LA HUMANIDAD)

ASTURIAS, GIJÓN. PLAYA DE SAN LORENZO

MÉRIDA, BADAJOZ - TEATRO ROMANO. PROSCENIO Y FRENTE ESCÉNICO


20QUATTRO ORE DELLE ALPI 2018

24 ore, 1.192 chilometri, 26 passi alpini, oltre 10mila curve e una temperatura minima di -14°C. Numeri da capogiro per la terza edizione della 20quattro ore delle Alpi, la gara d’endurance ideata e sviluppata da Audi Italia. Una competizione ad alto tasso d’adrenalina che ha visto protagonista la nuova RS 4 Avant, la famigliare compatta high performance della gamma Audi Sport, impegnata tanto su strada quanto in emozionanti prove d’abilità su ghiaccio. Giunta alla terza edizione, la 20quattro ore delle Alpi, unica gara italiana di endurance condotta con vetture di serie, dopo la partenza da Corvara, avvenuta il 15 febbraio, si è conclusa a Cortina d’Ampezzo. Al volante delle cinque RS 4 Avant si sono alternati altrettanti team. Ogni giornalista è stato affiancato da un pilota professionista e il percorso, suddiviso in tratte che prevedevano il rispetto di velocità e tempi di percorrenza con uno scarto di 10 secondi, è stato caratterizzato da controlli orari, timbrature sul road book e il monitoraggio continuo mediante tracciatura GPS. Novità dell’edizione 2018, una prova d’abilità su fondo ghiacciato ha caratterizzato ciascuna delle quattro tappe. Un contesto estremo dove è emersa l’efficacia della trazione integrale quattro con differenziale centrale autobloccante di serie, caratteristica tecnica di spicco di Audi RS 4 Avant. La prima tappa ha portato gli equipaggi da Corvara, in Alta Badia, a Madonna di Campiglio, Home of quattro d’eccellenza, attraverso un percorso costellato di valichi tra i quali il Passo Rolle e il Passo Lavazè, balconi panoramici sulle Dolomiti. Da Campiglio, le Audi RS 4 Avant si sono mosse in direzione di St Moritz, dove l’arrivo è avvenuto nel cuore della notte. Una tappa che ha incluso il Passo del Bernina, “Cima Coppi” della manifestazione con i propri 2.328 metri slm. Dopo il cambio di equipaggio, i 450 CV della Avant Audi hanno scalpitato in direzione dell’Alta Badia, affrontando due dei tratti più tortuosi e probanti della gara, vale a dire il Passo del Forno e il Passo Nigra. Da Corvara, le RS 4 Avant si sono dirette verso Cortina, località partner Audi, e affrontando otto passi alpini, dei quali ben cinque oltre i 2.100 metri slm, hanno portato gli equipaggi a tagliare il traguardo alle ore 12.00 del 16 febbraio. Mossa da un V6 2.9 TFSI biturbo da 450 CV e 600 Nm di coppia, la Audi RS 4 Avant è stata indiscussa protagonista con accelerazioni brucianti, tenuta di strada da riferimento e trazione ai massimi livelli grazie alla tecnologia quattro. La wagon Audi Sport, il cui motore non è mai stato spento durante la manifestazione, rifornimenti inclusi, ha consentito ai cinque team di adottare uno stile di guida decisamente sportivo pur viaggiando in totale sicurezza, assistiti dal controllo elettronico della stabilità con tre setting e dalla tenacia dei freni carboceramici. In 24 ore e 1.200 km tra asfalto, ghiaccio e neve non si è verificato alcun inconveniente tecnico.


La 20quattro ore delle Alpi 2018 in sintesi: Numero vetture coinvolte: 30 Km totali percorsi dalle 30 vetture coinvolte nell’evento: 30.550 in 30 ore Km totali percorsi dalle cinque RS 4 Avant in gara: 5.960 Altitudine massima raggiunta: 2.328 m slm (Passo del Bernina) Numero passi affrontati: 26


ID VIZZION

È IN CORSO IL CONTO ALLA ROVESCIA: A PARTIRE DAL 2020 LA VOLKSWAGEN LANCERÀ SUL MERCATO, IN RAPIDA SUCCESSIONE, UNA SERIE DI VEICOLI ELETTRICI DI NUOVISSIMA CONCEZIONE, CARATTERIZZATI DA GRANDE AUTONOMIA E DESIGN VISIONARIO: LA NUOVA I.D. FAMILY. TRE MODELLI SONO GIÀ STATI SVELATI SOTTO FORMA DI CONCEPT CAR, OVVERO: LA COMPATTA I.D., IL SUV I.D. CROZZ E IL VAN I.D. BUZZ. IN OCCASIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI GINEVRA CONCLUSO IL18 MARZO, LA CASA DI WOLFSBURG HA PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE LA NUOVA PROTAGONISTA DELLA I.D. FAMILY: LA I.D. VIZZION. UNA LIMOUSINE DELLA CLASSE SUPERIORE DI PROSSIMA GENERAZIONE. GUIDA AUTONOMA. MANOVRABILE TRAMITE COMANDI VOCALI E GESTUALI. PER LA PRIMA VOLTA CAPACE DI APPRENDERE GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. LA I.D. VIZZION PORTA IL CARISMATICO DNA STILISTICO DEI MODELLI I.D. IL DESIGN DELLA MOBILITÀ ELETTRICA VOLKSWAGEN NEL SEGMENTO DELLE BERLINE DI GRANDI DIMENSIONI. IN QUESTO CASO, IL RISULTATO È FRUTTO DELL’INTERPRETAZIONE, NUOVA E INTELLIGENTE, DEI CONCETTI DI VIAGGIO E SPAZIO. AL RIGUARDO, LO SPAZIO INTERNO MOBILE VIENE INTERAMENTE RIPENSATO, AL FINE DI RIUSCIRE A SFRUTTARE IL TEMPO IN MODO PIÙ INTENSIVO E FLESSIBILE DURANTE GLI SPOSTAMENTI QUOTIDIANI, LUNGHI O BREVI CHE SIANO.

LA VOLKWAGEN DI DOPODOMANI VIAGGIO E SPAZIO REINTERPRETATI EX NOVO


UNA AFFASCINANTE VOLKSWAGEN CHE APRE UNA PORTA VERSO IL FUTURO

L’INTERAZIONE CON LA I.D. VIZZION AVVIENE VIRTUALMENTE CON L’AUSILIO DELLA REALTÀ AUMENTATA (AR). LA CONNETTIVITÀ A 360° REGALA UN INTERESSANTE VIAGGIO NEL 2030: UN MONDO IN CUI QUASI TUTTO SARÀ CONCEPIBILE E POSSIBILE IN TERMINI DI MOBILITÀ. LA TECNOLOGIA DI COMUNICAZIONE DELL’AUTO SI EVOLVE DUNQUE IN UN ASSISTENTE VIRTUALE IN GRADO DI APPRENDERE E REAGIRE IN MODO EMPATICO. MA LA I.D. VIZZION OFFRE SOPRATTUTTO UN ALTRO IMPORTANTE VANTAGGIO: PIÙ SPAZIO E TEMPO PER NOI. PERCHÉ È UNO SMART DEVICE SU RUOTE CHE NON NECESSITA DI GUIDATORE, TRASFORMANDOSI COSÌ NEL NOSTRO AUTISTA. PERCHÉ È COLLEGATO IN RETE IN MODO COSÌ COMPLETO DA ESSERE PARTE INTEGRANTE DEL MONDO DIGITALE. PERCHÉ METTE A DISPOSIZIONE DI TUTTI GLI OSPITI UNO SPAZIO LIBERO IN CUI RILASSARSI, COMUNICARE, LAVORARE E DEFINIRE LA DESTINAZIONE DELLA I.D. VIZZION MENTRE SI È IN VIAGGIO.


Per Jaguar Classic i festeggiamenti per le celebrazioni dei 50 anni della XJ iniziano con una commessa speciale per il batterista e grande appassionato di vetture Jaguar “Nicko” La XJ6 del 1984 di Nicko presenta una serie di personalizzazioni ispirate ai cinque decenni di produzione della XJ e al patrimonio heavy metal di McBrain

La XJ “Greatest Hits” nasce dalla collaborazione tra Nicko, gli ingegneri ed i maestri artigiani di Jaguar Land Rover Classic Works e Wayne Burgess, Jaguar Design Studio Director


UNA JAGUAR XJ PER

NICKO MC BRAIN MICHAEL HENRY MCBRAIN È UN BATTERISTA BRITANNICO, MEMBRO DEL GRUPPO HEAVY METAL IRON MAIDEN DAL 1983. IL SOPRANNOME NICKO GLI DERIVA DA QUELLO DELL’ORSETTO DA CUI DA PICCOLO NON SI SPARAVA MAI

La XJ “Greatest Hits” nasce dalla collaborazione tra Nicko, gli ingegneri ed i maestri artigiani di Jaguar Land Rover Classic Works e Wayne Burgess, Jaguar Design Studio Director. al Motor Show di Ginevra, Jaguar Classic ha presentato non senza un certo orgoglio, la Jaguar XJ “Greatest Hits” personalizzata per il batterista degli Iron Maiden, Nicko McBrain, per la celebrazione del 50° anniversario della XJ. Questa speciale commessa nasce dalla collaborazione tra Nicko, gli ingegneri e i maestri artigiani del Jaguar Land Rover Classic Works di Coventry e Wayne Burgess, Jaguar Design Studio Director. Per completare il progetto sono state necessarie più di 3.500 ore di lavoro, con oltre 4.000 componenti ridisegnate, rifinite e riposizionate. Diversamente da qualsiasi altra XJ antecedente al 1984, questa vettura dispone di sostanziali modifiche agli esterni, agli interni, alla trasmissione e alle sospensioni, in modo da soddisfare tutte le richieste e i desideri di Nicko. Tim Hannig, Jaguar Land Rover Classic Director, ha dichiarato: “Dare vita alla XJ “Greatest Hits”, così come all’intero processo per la realizzazione del sogno automobilistico di qualcuno, è qualcosa di straordinariamente gratificante per il team di Jaguar Classic. Lavorare con Nicko è stato un vero piacere e siamo ansiosi di vedere le reazioni a questo progetto”. Nicko McBrain, batterista degli Iron Maiden, ha dichiarato: “Questa è la mia terza XJ che ho chiamato affettuosamente “Johnny 3”. Quello con Jaguar Classic è stato un lavoro svolto con pura passione. Sono davvero entusiasta del risultato finale e soprattutto di poterla mostrare al Motor Show di Ginevra. Questa vettura è realmente una versione Greatest Hits e per me esprime tutta l’essenza della XJ. Un grande merito per la sua riuscita va al team Jaguar Classic. Siamo riusciti a terminare appena in tempo per l’inizio dei festeggiamenti del 50° anniversario della XJ, che rimane la mia favorita tra tutte le Jaguar”.



Galleria Campari presenta Art & Mixology L’UNIVERSO CAMPARI ATTRAVERSO TOUR TRA ARTE E MIXOLOGIA, CON EXPERIENCE DI DEGUSTAZIONE FINALE Galleria Campari presenta il programma Art & Mixology, una modalità inedita di raccontare il museo attraverso visite guidate serali condotte a due voci da uno storico dell’arte e da un mixologist. Dal primo appuntamento, il 6 marzo scorso, i manifesti e i bozzetti pubblicitari dalla Belle Époque ai giorni nostri, i libri d’artista, i documenti storici e gli oggetti vintage del mondo bar all’interno del museo, sono stati presentati attraverso due punti di vista diversi ma complementari, sottolineando come magia, ricerca, intuizione, siano alla base di ogni processo creativo, sia esso finalizzato alla creazione di un dipinto o di un cocktail. Dalla storia dell’aperitivo e la nascita dei cocktail più iconici; passando per l’evoluzione tecnica degli attrezzi del mestiere come shaker e sifoni; per le «polibibite futuriste» o gli speakeasy degli anni ‘30, il visitatore viene accompagnato alla scoperta di un viaggio dietro le quinte dell’universo Campari, ricco di arte, storia e curiosità. A conclusione di ogni tour, per rendere totale l’immersione nel mondo Campari, viene organizzata un’experience di degustazione a cura di Campari Academy. Con questa nuova formula, Galleria Campari rende ancora più intensa l’esperienza all’interno del museo aziendale, puntando sulla dimensione creativa e insieme scientifica che accomuna arte e mixologia. ART & MIXOLOGY 10 aprile; 8 maggio; 5 giugno; 3 luglio; 11 settembre; 2 ottobre; 6 novembre; 4 dicembre. Ore 20.00. Su prenotazione e a pagamento (25€ a persona). Fino esaurimento posti. Per un pubblico maggiorenne. Per info e prenotazioni: galleria@campari.com


Galleria Campari La Galleria Campari, aperta nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione dei nuovi Headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale. La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio storico, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30

agli anni ‘90, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni. Quella di Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio. Le opere sono esposte sia in originale sia in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità digitali quali un video-wall con

15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati ad artisti, immagini tratte dai calendari Campari e spot pubblicitari dagli anni ‘80 a oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda. La Galleria offre servizi di prestito a musei ed esposizioni; di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari; di visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore. Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.



PNEUMATICI MICHELIN PER LA NUOVA FERRARI 488 PISTA


Tutte le nuove Ferrari 488 Pista che usciranno dalla linea di produzione saranno equipaggiate con speciali pneumatici ultra high performance MICHELIN Pilot Sport Cup 2 K2; 245/35 ZR20 all’anteriore e 305/30 ZR20 al posteriore. Studiati appositamente per la nuova Ferrari 488 Pista, sono l’ultima generazione dei pneumatici Michelin per uso pista ma con omologazione stradale. Rispetto ai MICHELIN Pilot Sport Cup 2 con marcaggio K1, sviluppati per la Ferrari 458 Speciale, essi migliorano il tempo sul giro fornendo maggiore grip e un comportamento più sportivo. Inoltre forniscono ai piloti un equilibrio unico tra sicurezza e piacere di guida, che li rendono adatti per un utilizzo stradale, così come in circuito. Lo sviluppo congiunto di questi pneumatici è durato 14 mesi, e durante questo periodo sono stati sviluppati e perfezionati in sessioni di simulazione dinamica con Ferrari, per assicurarsi che le coperture raggiungessero gli standard richiesti dagli ingegneri Ferrari per la nuova 488 Pista. Il risultato sono nuovi pneumatici che offrono grip elevatissimo, costanza delle prestazioni ed un eccellente equilibrio tra anteriore e posteriore.Questo processo di sviluppo ha portato a produrre e testare più di 1100 prototipi di pneumatici e a percorrere in pista più di 1800km nel centro di Ricerca & Sviluppo Michelin di Ladoux e sul circuito di Nardò in Italia. Una gamma innovativa di nuove tecnologie sviluppate nel motorsport viene utilizzata in questi pneumatici, inclusa la tecnologia multi-compound, dove vengono utilizzate mescole diverse all’interno ed esterno del battistrada. Una di queste mescole “special grip”, garantisce livelli di aderenza elevati e costanti in una varietà di condizioni atmosferiche. MICHELIN Pilot Sport Cup 2 presenta tre innovazioni: Un design del battistrada affinato, con maggiore rigidità laterale – per assorbire le forze trasversali e consentire percorrenze in curva più veloci. Una tela di sommità ondulata – che riduce il riscaldamento del pneumatico dovuto alle coppia della vettura Una cintura in aramide personalizzata – per ottimizzare la facilità di controllo.



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Audi A3 Sportback anticipa il futuro con dotazioni e tecnologie all’avanguardia. Con il suo carattere sportivo delineato da un design dinamico e la vasta scelta di equipaggiamenti, come i sistemi di assistenza alla guida, l’Audi virtual cockpit e i fari Led Matrix, preparati a un’esperienza di guida ancora più intensa. Ti aspettiamo nel nostro Showroom e su audi.it

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Con Audi Value, al termine del finanziamento, puoi scegliere se tenere, cambiare o restituire la tua auto. TAN 3,99% - TAEG 5,10% *Esempio ai fini di Legge di Leasing Finanziario: A3 Sportback 1.0 TFSI, in caso di permuta di una vettura di proprietà da almeno sei mesi, a € 24.120 in 47 rate da € 129 (IVA e messa su strada incluse IPT esclusa), grazie al contributo delle Concessionarie Audi che aderiscono all’iniziativa (prezzo di listino IVA inclusa: € 25.950). Anticipo € 9.370 - Finanziamento di € 15.050. Interessi € 2.090,27 - TAN 3,99% fisso - TAEG 5,10%. Valore Futuro Garantito pari alla Rata Finale di € 11.077,27. Spese istruttoria pratica € 300 (incluse nell‘importo totale del credito). Importo totale del credito € 15.050. Spese di incasso rata € 3 / mese . Costo comunicazioni periodiche € 4 - Imposta di bollo/sostitutiva € 37,62. Importo totale dovuto dal richiedente € 17.325,89. Gli importi fin qui indicati sono da considerarsi IVA inclusa ove previsto. Informazioni europee di base/Fogli informativi e condizioni assicurative disponibili presso le Concessionarie AUDI. Salvo approvazione AUDI FINANCIAL SERVICES. Offerta valida sino al 31.03.2018. La vettura raffigurata contiene equipaggiamenti opzionali a pagamento.

Gamma A3. Valori massimi: consumo di carburante (l/100 km): ciclo urbano 11,2 - ciclo extraurbano 6,3 - ciclo combinato 8,1; emissioni CO2 (g/km): ciclo combinato 189.

Mandolini Auto Concessionaria per Brescia

Via Triumplina, 51 - Brescia 25123 - tel. 030 2019760 - fax 030 2092596 www.mandolini.it - e-mail: info@mandolini.it

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