Qui Brescia n.ro 152

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ANNO 15 - N° CENTOCINQUANTADUE - SETTEMBRE 2019 - € 3

COVER STORY SUPER MARIO BACK HOME TIME 35, LA FORZA DI UNA PASSIONE

BRESCIA MAGAZINE da 15 anni

BETALENT, LA NOTTE DEI TALENTI LINK - URBAN FESTIVAL 32^ WINTER MARATHON MILANO JEWELRY WEEK

CMP BRESCIA

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

SEVERINO DEL BONO, ISTRUZIONI PER L’USO

ph. Stefano Nicoli New Reporter



Finita l’estate, passata l’ubriacatura social di questi mesi, messi in bacheca i moijtos e la Rackete, ci ritroviamo, grazie alla più bella Costituzione del mondo, con un governo giallo-rosso, che vede insieme l’ala più a sinistra dei 5Stelle e quella renziana del PD. Incredibile ma vero. Tutti sappiamo come è andata a marzo dell’anno scorso, ed è ben chiaro cosa è successo in questi 14 mesi di Governo 5Stelle e Lega. In alcuni nostri precedenti articoli avevamo prospettato potesse avvenire un cambiamento di Governo in corso d’opera. I rischi c’erano tutti, ed evidenti a tutti, ma soprattutto sappiamo bene che in guerra chi apre tre fronti, ha sempre perso; da Napoleone, all’Impero Austro Ungarico ad Hitler. Certo paragonare Salvini (il Capitano) ad uno dei tre casi sopracitati è improbabile, ma anche lui, i suoi tre fronti, li ha aperti. Il primo contro il Vaticano (non il Cristianesimo), il secondo contro la UE (non l’Europa) e il terzo contro i poteri della globalizzazione capitalistica (non i popoli sovrani). Ha attaccato a testa bassa i poteri forti e i loro interessi, ed ecco che la coalizione, la Grande Alleanza, si è messa in moto e da giugno 2018 ha iniziato a lanciare messaggi non troppo cifrati, ma nemmeno in chiaro. Preso di petto da una manovra a tenaglia, a Salvini non è rimasto che sfuggire a quella morsa. Non poteva fare diversamente, era solo contro tutti. Nemmeno Berlusconi, sempre un po’ connivente, lo proteggeva più. Giorgietti, dopo un giro di ricognizione internazionale, ha declinato l’offerta di fare il Commissario europeo e ha fatto capire che anche se era tardi per interrompere tutto, forse sarebbe stato conveniente. I comportamenti dei media, dei social, di Soros, della UE inflessibile, del Vaticano e gli sbarchi programmati, sono stati evidenti a tutti. Che poi le elezioni Europee di Maggio abbiano dato oltre il 35% alla Lega, è stato un segnale forte. Che il M5S non avesse capacità di contenere le azioni centrifughe esistenti al suo interno, è altro fatto vero ed insindacabile: Fico, terza carica dello Stato, ha tessuto una rete che, al momento opportuno, tirata solo da un lato, ha pescato come un palamito in mezzo al mare, tutto ciò che passava nella corrente. Grillo e Casaleggio, han dovuto fare buon viso a cattivo gioco ed accettare le regole di quel gioco che volevano dirigere, o rompere (ricordate la scatoletta di tonno?). Eccoci qua, ora governati dai sinistri che più sinistri non si può, con le borse in rialzo e lo Spreed al minimo; la Merkel che ci benedice e Trump che riconosce il Conte Bis. Anche Bergoglio è felice di essersi tolto Salvini dai piedi... Per un po’. Nuovo Consiglio dei Ministri sottotono, tutti “dirigibili” che hanno un padre protettore, da Renzi a D’Alema, dalla ex Margherita e dai loro Vaticanisti, dai desiderata di Mattarella e dai quiescenti scelti dalla UE. Gentiloni, Commissario Europeo ne è l’apoteosi. Quale è il messaggio che passa? LO STATUS QUO NON DEVE ESSERE ALTERATO!! L’Europa è instabile: la Germania debole e in recessione, la Francia al limite della sussistenza, la Spagna senza governo da mesi, la Gran Bretagna incagliata sulla Brexit, i Paesi dell’Est alla prese con le loro economie che non decollano e la Croazia che non riesce ad entrare a pieno titolo nella UE per le rimostranze di confine della Slovenia. La Grecia traballa e ha virato a destra, i sovranisti ungheresi che lanciano messaggi molto particolari, la Russia che preme sull’Ucraina per i commerci di gas e petrolio, ma soprattutto i Paesi del Nord Scandinavo e del Benelux, che, oramai prossimi ad una islamizzazione strisciante, cominciano ad avere problemi sia economici sia, soprattutto, sociali. CHI RIMANE? L’Austria con i suoi misfatti interni dopo le dimissioni, di pochi mesi fa, del Governo per interessi privati, diciamo così, e poi... l’Italia. Il Belpaese che è ricco immobiliarmente, con il lavoro nero che non emerge, che pensa che aumentare l’IVA sia un bene così le tasse le pagano un po’ tutti, che non risponde agli stimoli esterni di normalizzazione. Il M5S che parla con i Gilet Gialli e la Lega con i Sovranisti. Ecco che allora parte l’Ordine Costituito, devono “normalizzarci” e disinnescare questa bomba ad orologeria che siamo noi Italiani, pronti a rialzare la testa con un Nord e un Sud uniti come mai accaduto prima nel governo giallo-verde. Ciò che è successo lo sappiamo; Mattarella ha applicato alla lettera la Costituzione. Nulla da dire, ineccepibile il comportamento ed i passaggi, ora vedremo se sapranno governare e tenere i numeri per continuare. Nel frattempo, poltrone a tutti, anche per essere nei posti chiave in caso di future elezioni anticipate, che sarebbero quasi certamente vinte dal centro destra, quale non saprei delinearlo, ma sicuramente non dalla sinistra. Ne vedremo delle belle. Senza perdere di vista i segnali che lancia Papa Francesco da cui si capiscono molte cose. La Chiesa arriva sempre un po’ in ritardo nelle sue scelte e nei suoi cambiamenti, ma quando parte il fenomeno, non si arresta più e precede grandi cambiamenti. La Chiesa sta diventando, ecumenica, popolare, meno ricca, sociale vera e propria, nera e colorata, giovane nei Cardinali elettori e soprattutto, Gesuita. La società mondiale, si trasformerà nel prossimo ventennio, come la Chiesa. Questo è il fenomeno a cui badare, per capire qualcosa. (M.Maggioni)

edit.

Copertina dedicata a MARIO BALOTELLI nella speranza che diventi oltre che un amatissimo campione il simbolo di una integrazione reale. Lui italiano dalla pelle scura sia capace di portare negli stadi la bandiera della tolleranza dimenticando l’arroganza altrove e così sarà davvero ancora vincente agli occhi di chi gli vuole bene

l’Armistizio

Armistizio di Cassibile: la resa incondizionata firmata segretamente il 3 settembre del 1943 tra il Regno d’Italia e le forze Alleate, a Cassibile, vicino Siracusa. Fu l’atto con il quale il Regno d’Italia cessò le ostilità verso gli Alleati durante la seconda guerra mondiale e sancì l’inizio della resistenza italiana contro il nazifascismo. A firmarlo a nome dell’Italia il Gen. Giuseppe Castellano in abiti civili. Somiglia a Giuseppi Conte e ha anche la pochette... “Il governo Conte riconosciuta l’impossibilità di affrontare nuove elezioni, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure al Movimento, ha chiesto un armistizio al segretario Zingaretti, comandante in capo delle forze alleate PD LeU. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze di sinistra deve cessare da parte delle forze pentastellate in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza in particolare sui social. (Marco Saita)


AMANO E SOFFRONO COME NOI di Bruno Bozzetto


in questo numero

BRESCIA www.qui.bs.it

autorizz. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004

EDITA PERIODICI srl

SUPER MARIO BACK HOME

Via Bono 10 Bergamo Tel 035.270989 - Fax. 035.238634 www.editaperiodici.it Direttore responsabile: Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it

TIME35, la forza di una passione

Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bs.it Responsabile grafica: Paolo Biava grafica@qui.bs.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato in redazione: Bruno Bozzetto, Lisa Cesco, Franco Gafforelli,

PROSPETTIVA SU UNA NUOVA BELLEZZA

Maurizio Maggioni, Alice Bonanno, Giorgio Paglia, Valentina Colleoni Fotografie di: Pierpaolo Romano, Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Biava, Paolo Stroppa, Daniele Trapletti Matteo Marioli, Matteo Biatta Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

100 IN CENTRO


BETALENT LA NOTTE DEI TALENTI

IL NUOVO OSPEDALE VETERINARIO DI BRESCIA

facchini spa spegne 70 candeline

LINK - URBAN ART FESTIVAL

LA REALTà E IL MITO DAVID ALFARO SIQUEIROS

GARDENS NETWORK

32^ WINTER MARATHON

UN NUOVO RECORD SUPERANDO LA VELOCITà DI 490 KM/H

LA MASERATI CHE VINSE INDIANAPOLIS NEL 1939

LA TRUFFA è ONLINE

milano jewelry week

DUBAI e ABU DHABI: TRA SOGNO E REALTà

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ISTANTANEE

HUNTER OF EMO TIONS_PHOTOGRAPHER_ PAOLO BIAVA www.paolo-biava.com

Title_ COLOR EXPLOSION Date_ 29.01.2019 Place_ Pigalle Basket 17 Rue Duperré, 75009 Paris


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DEALER NAME DEALER NAME 123 Street Name, City, State. *Consumo di carburante in ciclo misto min – max (l/100km) 7,9 – 12,0; emissioni di CO2 in ciclo misto min – max (g/km) 207 - 272. 123 Street Name, State. Zip Code +00 00 00City, 000 I valori indicativi relativi al 000 consumo di carburante e all’emissione di CO2 sono rilevati dal costruttore in base alla normativa vigente (Regolamento UE 2017/1151) e aggiornati alla data Zip 00più00 000 000 delCode 01/2019.+00 I valori aggiornati saranno disponibili presso le Concessionarie Maserati in quanto gli stessi sono indicati a fini comparativi e potrebbero non riflettere i valori effettivi.

*Consumo di carburante in ciclo misto min – max (l/100km) 7,9 – 12,0; emissioni di CO22 in ciclo misto min – max (g/km) 207 - 272. sono rilevati dal costruttore in base allamin normativa I*Consumo valori indicativi relativi al consumo di carburante e all’emissione CO–22 12,0; di carburante in ciclo misto min – max (l/100km) di 7,9 emissioni di CO2 in ciclo misto – maxvigente (g/km) (Regolamento 207 - 272. UE 2017/1151) e aggiornati alla data del 01/2019. I valori più aggiornati disponibili presso le Concessionarie Maserati quanto gliinstessi sononormativa indicati a vigente fini comparativi e potrebbero non riflettere i valori alla effettivi. dal in costruttore base alla (Regolamento UE 2017/1151) e aggiornati data I valori indicativi relativi al consumosaranno di carburante e all’emissione di CO2 sono rilevati del 01/2019. I valori più aggiornati saranno disponibili presso le Concessionarie Maserati in quanto gli stessi sono indicati a fini comparativi e potrebbero non riflettere i valori effettivi.


SUPER MARIO BACK HOME Tommaso Revera - Fotografie Stefano Nicoli New Reporter


COLPACCIO DEL PRESIDENTE CELLINO CHE HA CONVINTO LO SVINCOLATO BOMBER CON UNA FORMULA PARTICOLARE: STIPENDIO ANNUALE DI 1,5 MILIONI PIÙ BONUS (ANCHE LEGATI AL SUO RITORNO IN NAZIONALE) CON RINNOVO AUTOMATICO E STIPENDIO RADDOPPIATO IN CASO DI SALVEZZA

DOPO TRE ANNI IN LIGUE-1 TRA NIZZA E MARSIGLIA, L’EX INTER E MILAN MARIO BALOTELLI TORNA A CASA: HA PREFERITO IL BRESCIA AL FLAMENGO PER PROVARE A CONVINCERE MANCINI IN VISTA DI EURO 2020



SUPER MARIO BACK HOME Super Mario torna in Italia: Mario Balotelli è un nuovo giocatore del Brescia. Il tanto atteso annuncio è giunto al termine di un corteggiamento serrato, culminato ad una settimana esatta dall’inizio del campionato. Un colpo ad effetto, la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti davvero ben fatta che, ci auguriamo, possa valere la permanenza nella massima serie. Dopo Roberto Baggio e Pep Guardiola con Carletto Mazzone, dunque, il Brescia torna finalmente a sognare e a pensare in grande. Anche l’avvio della stagione sportiva 2019/2020 per certi versi lo dimostra nonostante l’assenza del protagonista più atteso (in virtù della squalifica di 4 giornate comminata durante l’ultima gara di Ligue-1): debutto in casa del Cagliari e vittoria esterna firmata Alfredo Donnarumma, trasferta in casa del Milan e sconfitta di misura al termine di 90’ tirati e combattuti. Peccato solo per l’harakiri contro il Bologna durante la prima casalinga: forti del doppio vantaggio firmato da Donnarumma, le rondinelle hanno subito il 2 a 1 ad opera di Bani, hanno avuto la forza di riportarsi a due lunghezze grazie all’incornata di Cistana in chiusura di primo tempo ma nella ripresa, complice l’ingenua espulsione di Dessena, si sono fatte rimontare perdendo incredibilmente per 4 a 3. Balo torna in Italia dopo tre anni tra Nizza e Marsiglia in Ligue-1 dove ha totalizzato uno score niente male: 41 gol in 76 partite in Francia, di cui 8 nell’ultima stagione all’OM. Grandissima la partecipazione di tifosi e operatori della comunicazione che ha accompagnato la sua prestazione ufficiale avvenuta lo scorso 19 agosto. “Brescia mi può dare molto più delle altre squadre, è la mia città. Non ho paura. L’obiettivo è di fare crescere questa squadra il più possibile. Paure di fallimento sembra che ne abbiate più voi che io… Io sto bene, sereno” - così un determinatissimo Super Mario si è rivolto ai presenti andando dritto al punto con la sfrontatezza che da sempre lo contraddistingue. Sollecitato dai cronisti relativamente alla trattativa che lo ha riportato a Brescia, ha dichiarato: “Io e Cellino c’eravamo già incontrati in Inghilterra tanto tempo fa. Questa possibilità è nata tramite Mino Raiola e, da quando si è concretizzata, non ho più pensato ad altro. Non è stato difficile scegliere il Brescia”. L’esperienza all’estero lo ha indubbiamente migliorato sia a livello calcistico, sia personale, ma l’opportunità di tornare in Italia era troppo importante anche per la sua famiglia: “All’estero - ha spiegato Balotelli - ho passato più anni che in Italia, sono cresciuto molto a livello calcistico. Quando ho detto a mia mamma che potevo venire a Brescia si è messa a piangere ed è contentissima. Anche per mio padre sarebbe stato un sogno vedermi giocare qui” - ha proseguito. Una scelta di cuore, dunque, dettata anche dal desiderio di conseguire un obiettivo importante che Super Mario non ha nascosto ai cronisti: “L’Europeo con la Nazionale è un obiettivo, assolutamente sì”. Un acquisto salutato ovviamente con grande soddisfazione da Massimo Cellino, protagonista di una campagna acquisti sontuosa: oltre a Super Mario, infatti, sono arrivati a Brescia anche Matri, Romulo, Magnani, Zmrhal, Chancellor, Joronen ed Ayè. “Mario ci ha messo nelle condizioni di permetterci il lusso di averlo con noi - ha dichiarato il patron delle Rondinelle. Io non faccio mai a operazioni a rischio. Balotelli mi piace per le sue doti tecniche e non per vendere un abbonamento o una maglietta in più. Vorrei evitare che si sentisse troppo sotto pressione. Se vogliamo che aiuti e sia aiutato dalla squadra dobbiamo aiutarlo noi per primi, anche la stampa, per esprimersi al meglio. E la squadra dovrà dargli una mano. Balotelli sta cercando più amore che denaro”.

IL DECRETO CRESCITA NEL CALCIO

IL DECRETO CRESCITA PREVEDE, TRA LE VARIE MISURE, SPECIFICHE AGEVOLAZIONI FISCALI PER L’ATTRAZIONE IN ITALIA DI “CAPITALE UMANO”, TRA CUI UN REGIME AD HOC PER GLI SPORTIVI PROFESSIONISTI INCENTIVATI A TRASFERIRE LA RESIDENZA FISCALE NEL NOSTRO PAESE A PARTIRE DAL PERIODO DI IMPOSTA 2020. BALOTELLI, PERTANTO, POTRÀ USUFRUIRE DEL DECRETO CRESCITA CHE, COME PER TUTTI I LAVORATORI DI RIENTRO IN ITALIA, SI PUÒ APPLICARE ANCHE AI CALCIATORI. SERVONO ALMENO DUE ANNI SOLARI E TRE SPORTIVI PER APPLICARLO, MOTIVO PER CUI MARIO BALOTELLI HA FIRMATO FINO AL 2022.


TIME 35, LA FORZA DI UNA PASSIONE TUTTO PRONTO PER IL GRANDE EVENTO IDEATO PER CELEBRARE IL 35° ANNIVERSARIO DELL’ETICHETTA BRESCIANA TIME RECORDS: APPUNTAMENTO IL 26 SETTEMBRE AL MOLO DI BRESCIA GIACOMO MAIOLINI Fondatore e amministratore di Time Records, è il discografico italiano che vanta i maggiori successi mondiali, generi ed artisti internazionali, collaborazioni con i più importanti nomi che gli hanno conferito innumerevoli dischi di platino, di diamante, Grammy Awards fino alle prove poste dal mercato discografico attuale, superate abilmente con milioni di dischi e di vendite in streaming che, anche oggi, posizionano Time tra le etichette più importanti a livello mondiale. È anche l’unico discografico ad essere stato per ben 4 volte al numero uno della classifica inglese. Innumerevoli gli artisti con cui Maiolini ha collaborato nella sua lunga carriera: nomi quali Paul Johnson, Deepswing, Billy More, Mousse T., Claudio Coccoluto, The Outhere Brothers, Molella, The Temper Trap, O- Zone,Yolanda Be Cool, Lucenzo, Martin Garrix, Imany, Caro Emerald fino ad arrivare a Time Square feat. Xavier Rudd, Brooke Fraser, Lost Frequencies, Axwell, Feder, Filatov & Karas, Bob Sinclar, Dynoro & Gigi D’Agostino, Albertino, Benny Benassi, Fargetta, Cristian Marchi, Burak Yeter & Cecilia Krull e l’ultimo successo mondiale Dennis Lloyd. Lo stesso Dennis Lloyd con “Nevermind” esplode letteralmente nel 2018 diventando un successo su scala globale con oltre 2 miliardi di streaming e 700.000 download. Importanti anche le collaborazioni con Vasco Rossi con il remix di “Delusa”, con Claudio Cecchetto e Fiorello. Ideatore della compilation “Deejay Parade”, omonimo del famoso programma radiofonico di Radio Deejay, e best seller di vendita; Giacomo Maiolini è stato anche il fautore della Reunion del Deejay Time. Dopo trentacinque anni al top, dopo avere visto cambiare radicalmente il mercato della musica, lo spirito è sempre quello degli inizi. Maiolini è uno dei creatori della corrente musicale “Eurobeat”: in Giappone viene definito “King of Eurobeat”.Tale è il successo che nel 2000 conquista due Grammy Awards. Un vero fenomeno di culto,costume e società durato oltre vent’anni. Giacomo Maiolini è attento collezionista d’arte e committente d’opera sia nel campo artistico che nel design e nel fashion design. Impegno Sociale e Umanitario Nel 2015, Maiolini fonda la Onlus TimeToLove per aiutare donne e bambini in difficoltà. L’iniziativa parte da Bali, dove ha una casa, per poi interessare le aree più bisognose nel mondo. In quei luoghi ha trovato la sua dimensione spirituale, diventando Induista. Un impegno che lo ha visto uno tra i principali protagonisti della costruzione della nuova clinica di BUMI SEHAT, a Bali, dove è stato anche insignito della onorificenza di Ambasciatore. Il suo impegno ha anche riguardato raccolte fondi a favore di innumerevoli altre associazioni italiane.


Fotografia di Riccardo Ambrosio


SDJM

Il 2019 segna i 35 anni dell’etichetta discografica bresciana Time Records, bresciana solo per nascita perché Time ha negli anni contaminato il mondo intero con la sua musica, facendo ballare intere generazioni e proclamandosi nel mondo come una realtà che ha saputo scalare le più importanti classifiche internazionali. Una storia, quella di Time e del suo fondatore, Giacomo Maiolini, che non è fatta solo di talento ma soprattutto di passione. La stessa che l’ha resa grande protagonista delle hit mondiali. Generi ed artisti internazionali, collaborazioni con i più importanti nomi che le hanno conferito innumerevoli dischi di platino, di diamante, Grammy Awards fino alle prove poste dal mercato discografico attuale, superate abilmente con milioni di dischi e di vendite in streaming che, anche oggi, la posizionano tra le etichette più importanti a livello mondiale. Numeri da capogiro in questa lunga carriera, numeri che hanno lanciato – ed accolto – sfide quotidiane con lo spirito che è sempre quello degli inizi. Media Partner dell’evento in programma il prossimo 26 settembre presso il Molo di Brescia è TIMMUSIC, la piattaforma di TIM dedicata alla musica in streaming, che permette di ascoltare milioni di brani di tutti i generi, creare playlist personali, trovare contenuti esclusivi, album e singoli anche in anteprima, scoprire le classifiche settimanali e condividere tutto sui principali social network. Un’occasione importante per Giacomo e il suo team di coinvolgere la città intera, con un evento di musica, presentato da Rudy Zerbi, accompagnato via via dalle voci più note tra i network radiofonici nazionali. D’eccellenza il cast artistico: Benny Benassi, Bob Sinclar, Burak Yeter, il Deejay Time, Pablo Fierro e Moblack, Tormento e Sdjm. In anteprima mondiale Noëp feat. Chinchilla e uno special guest che verrà rivelato solo in concomitanza dell’evento.


TORMENTO

CHINCHILLA

NEGLI ULTIMI 15 ANNI MAIOLINI HA LAVORATO CON NOMI QUALI PAUL JOHNSON, DEEPSWING, BILLY MORE, MOUSSE T., MOLELLA, THE TEMPER TRAP, YOLANDA BE COOL, LUCENZO, MARTIN GARRIX, IMANY, FINO AD ARRIVARE A TIME SQUARE FEAT. XAVIER RUDD, BROOKE FRASER, LOST FREQUENCIES, FEDER E MOLTI ALTRI...

Importante il sodalizio tra Time e Molo che ospiterà l’evento, un luogo caro ai tanti giovani della città che hanno accolto con entusiasmo la sua riapertura dopo un anno di stop; da segnalare la capacità di una direzione nuova che vede il mondo della notte, spesso ingiustamente bistrattato, in una perfetta sinergia di intenti. Un ringraziamento speciale da parte di Time va al Comune di Brescia e all’Associazione Industriale Bresciana, che hanno dato il loro prezioso supporto per questa grande festa, celebrando tutti insieme l’anniversario dell’azienda. L’ingresso alla serata (consentito ai maggiori di 16 anni) è gratuito seguendo le istruzioni sul sito www.timerec.it

PABLO FIERRO

BURAK YETER

TIME 35, LA FORZA DI UNA PASSIONE

MOBLACK


NOEP

IL GRUPPO BRESCIA MOBILITÀ PARTECIPA A TIME 35 Anche il Gruppo Brescia Mobilità partecipa a “Time 35”, la serata organizzata da Time Records per celebrare i 35 anni di attività e pensata per i giovani, gli stessi cui si rivolge il Gruppo Brescia Mobilità con le proprie proposte di abbonamento in vista della ripartenza delle scuole e la campagna #ETUCOMETISPOSTI? che li invita a riflettere sui propri spostamenti e sul perché scegliere la mobilità sostenibile. Diverse possono essere le risposte: “Io viaggio con la testa” perchè scegliere i mezzi pubblici significa contribuire alla salute dell’ambiente ma anche risparmio economico e praticità; “Io viaggio con le gambe” perché si può scegliere il mezzo pubblico per muoversi di più e più spesso; “Io viaggio con gli occhi” perché i mezzi pubblici permettono di scoprire lati nuovi e inesplorati della città; oppure, in perfetto accordo con la serata, “Noi viaggiamo con il cuore” perché si possono scegliere bus e metro non solo come mezzi di trasporto ma anche come spazi di socialità e di relazione. Gruppo Brescia Mobilità, in collaborazione con Time Records, metterà pertanto a disposizione un servizio navetta gratuito per raggiungere la discoteca Molo. La navetta sarà attiva dalle ore 21.20 alle 23.30 e dalle 2.00 alle 3.30 e prevederà corse ogni 15 minuti. La fermata di partenza sarà in Via Verdi (in prossimità della stazione metro Vittoria) con arrivo direttamente nei pressi della discoteca. Tutti i ragazzi che sfrutteranno il servizio verranno omaggiati con un laccetto da collo con annesso porta-badge, all’interno del quale troveranno la grafica della campagna abbonamenti #ETUCOMETISPOSTI?: un modo semplice e simpatico per sensibilizzare i giovani all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico che, grazie alla navetta gratuita dedicata all’evento, si presenta non solo come un modo per raggiungere la scuola o l’università, ma anche come un pratico strumento per spostarsi nel proprio tempo libero. Per maggiori informazioni sul servizio di navetta o su come spostarsi all’interno di Brescia e dei 14 comuni limitrofi è possibile consultare il sito www.bresciamobilita.it oppure rivolgersi al Customer Care aziendale - attivo tutti i giorni, domeniche e festività comprese, dalle ore 7.30 alle 22.00 - chiamando il numero 030 3061200, scrivendo via WhatsApp al numero 342 6566207, scrivendo a customercare@bresciamobilita.it o attraverso le pagine ufficiali di Metro Brescia e Gruppo Brescia Mobilità su Facebook e Twitter.

BENNY BENASSI

BOB SINCLAR



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PROSPETTIVA SU UNA NUOVA BELLEZZA Tommaso Revera - Fotografie Paolo Biava

PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE NUOVE COLLEZIONI FALL WINTER 2019 DA G&B FLERO


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PROSPETTIVA SU UNA NUOVA BELLEZZA Lo scorso 11 settembre, presso la storica sede di via Mazzini a Flero, G&B ha organizzato un evento esclusivo per la presentazione delle collezioni Autunno-Inverno 2019. Guest star dell’evento Alessandro Ristori & The Portofinos, protagonisti indiscussi di un’incredibile serata all’insegna dello stile iniziata con un aperitivo in store e proseguita con un movimentato dinner party. Le tendenze moda autunno-inverno 2019/2020 ricalcano alcuni dei più fortunati filoni fashion delle passate stagioni, ma pongono l’accento su outfit decisi e intriganti, look che si fanno notare, riconoscibili e unici. Suggerimenti di stile che i tantissimi ospiti presenti per la serata non si sono fatti sfuggire: tra le nuove tendenze troviamo i must have, quei pezzi essenziali che si dovrà per forza avere a portata di mano per riuscire a stupire con look sempre nuovi ed eccentrici. Outfit decisi e intriganti, look che si fanno notare, estremamente riconoscibili e unici: proprio come G&B Flero, azienda fondata nel 1981 da Gianni Peroni, divenuto un punto di riferimento assoluto in materia di abbigliamento e accessori di lusso.

Ph. Paolo Biava - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it



100 IN CENTRO Fotografie Pierpaolo Romano

GRANDISSIMO SUCCESSO PER LA COLORADO NIGHT, LA SERATA, ORGANIZZATA DA GRUPPO WISE, CHE LA BENTIVOGLIO MACCHINE UTENSILI DI TORBOLE CASAGLIA HA REGALATO A BRESCIA PER I SUOI 100 ANNI DI ATTIVITÀ


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100 IN CENTRO Oltre 4mila risate all’unisono hanno riempito, sabato 7 Settembre piazza Loggia, trasformatasi per l’occasione nel palco di Colorado, uno degli show comici più famosi e seguiti della televisione italiana. Con “100 in Centro - Colorado Night” Gruppo WISE ha portato per la prima volta a Brescia artisti di straordinaria bravura che hanno fato breccia nel pubblico con battute e sketch. Un evento voluto, sostenuto e regalato alla città dalla Bentivoglio Macchine Utensili di Torbole Casaglia in occasione dei suoi 100 anni di attività. “Non potevamo festeggiare in modo migliore questo grande traguardo - ha commentato Giorgio Bentivoglio, Amministratore Unico della Bentivoglio Macchine Utensili srl. È stata una serata incredibile e, vedere l’entusiasmo del pubblico in piazza Loggia, una grande soddisfazione. Per questo voglio ringraziare tutti quelli che hanno deciso di festeggiare il compleanno con noi e che ruotano attorno al mondo della Bentivoglio, ma anche l’amministrazione comunale e in particolare il Sindaco Emilio Del Bono che ha accolto con favore questo evento, i grandiosi artisti di Colorado e, naturalmente, tutti i cittadini che hanno condiviso con noi questo evento”. La serata ha portato sul palco le eccezionali performance di Paolo Migone, Dario Cassini, Gianluca Fubelli, de le Voci Sole Band, con la simpatica e frizzante conduzione di Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo, oltre a intramezzi di spettacoli e musica. Anche la solidarietà protagonista: 100 in Centro è stata anche l’occasione per raccogliere fondi a favore di NEMO (Neuro Muscular Omnicentre), Centro Clinico ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), la SMA (Atrofia Muscolare Spinale) e le distrofie muscolari. “È stata davvero una grande soddisfazione poter organizzare e portare a Brescia un evento di tale portata – ha commentato Luca Mastrostefano, CEO di Gruppo WISE. La risposta del pubblico ci conferma quanto i grandi eventi siano volano per il territorio e per la promozione della città. Tutto si è svolto nel migliore dei modi e per questo ringrazio il team di Gruppo WISE e l’azienda Bentivoglio che ci ha scelto come partner per un’occasione così importante”.

Ph. Pierpaolo Romano - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it

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BETALENT, LA NOTTE DEI TALENTI Fotografie Pierpaolo Romano

IL 5 SETTEMBRE SUL PALCO DI PIAZZA LOGGIA I 12 MIGLIORI ARTISTI CHE SI SONO ESIBITI NELLE QUATTRO PRECEDENTI EDIZIONI DI BETALENT, SI SONO SFIDATI NEL GRAN FINALE DAVANTI A UNA GIURIA D’ECCEZIONE CHE HA VALUTATO LE LIVE PERFORMANCE E HA DECRETATO IL VINCITORE ASSOLUTO: MARCO CRISTOFERI, IN ARTE KIRA, ECCEZIONALE ARTISTA DI BREAKING E CERCHIO ACROBATICO

“È stata un’ultima edizione davvero indimenticabile. Brescia era piena di entusiasmo e si respirava talento ovunque. BeTalent è un evento che abbiamo fatto nascere, crescere e con la serata di ieri trionfare. Negli anni è diventato un appuntamento immancabile dell’estate, è entrato nel cuore delle persone, ha fatto conoscere il talento di tanti artisti. Ma non solo: ha contribuito a valorizzare il territorio e a promuoverlo e questo per Gruppo WISE è il risultato più grande, convinti che i grandi eventi siano davvero un volano per il turismo e l’economia di una città. Ringrazio VIVIgas energia che lo ha sostenuto sin dalla prima edizione e tutti i partner che hanno permesso di farlo diventare un grande show.


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BETALENT, LA NOTTE DEI TALENTI Ringrazio inoltre tutte le persone che ci hanno lavorato, in particolare STAM, Briostaff, Cipiesse e lo straordinario Team di Gruppo WISE”. Così Luca Mastrostefano, CEO di Gruppo WISE, organizzatore dell’evento insieme a Stam, Briostaff e Cipiesse, ha commentato il grande successo della quinta e ultima edizione di VIVIgas Betalent – La notte dei talenti, lo show che ha animato Piazza Loggia il 5 settembre scorso, registrando 4.000 persone. I dodici talenti in gara, i migliori delle precedenti esibizioni, si sono esibiti sul grande palco bresciano di fronte al pubblico e alla giuria presieduta da Maddalena Damini (Direttore Artistico di Teletutto e Radio Bresciasette) e composta dal Maestro Daniele Alberti, dall’artista-illusionista Erix Logan, da Stefania Belleri (Responsabile Comunicazione Istituzionale VIVIgas Energia) e Fabrizio Benzoni (Consigliere Comunale di Brescia).


IL TALENTO TRA I TALENTI DELL’EDIZIONE 2019 DI VIVIGAS BE TALENT È MARCO KIRA, VIRTUOSO DEL CERCHIO ACROBATICO


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La serata, condotta dalla bellissima Maddalena Corvaglia e da Davide Briosi, ha incoronato come Talento dei Talenti: Marco Cristoferi, in arte Kira, l’eccezionale artista di Breaking e cerchio acrobatico. Selezionati con lui in finale la cantante Nicole Manenti e l’artista del beatbox Lil Klips.



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IL NUOVO OSPEDALE VETERINARIO DI BRESCIA Rendere la vita degli animali domestici più sana e più felice. Da questo assunto è nato Happy Friends, l’Ospedale Veterinario che dopo l’apertura a Curno, in provincia di Bergamo, è approdato anche a Brescia con una sede in via Triumplina, 48. Una clinica impreziosita dalla presenza di un pronto soccorso attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pronto ad intervenire in caso di emergenza, piani di salute, prevenzione e molto di più. Perché il “pet hospital”, inaugurato in città lo scorso 18 Luglio con una grande festa, si propone di diventare un luogo di riferimento per la cura a 360 gradi dei nostri amici animali, offrendo loro tecnologie all’avanguardia per la diagnostica, prestazioni specialistiche e corsi comportamentali. La professionalità è garantita da uno staff di veterinari esperti con un approccio sanitario mutuato da quello degli umani. Nelle case degli italiani infatti, ci sono 60 milioni di animali domestici: cani e gatti sono i compagni preferiti seguiti da criceti, conigli, furetti, volatili e tartarughe. Il che significa che il numero di animali domestici nelle case degli italiani è praticamente pari al numero degli italiani stessi. Amici trattati con i guanti dai propri proprietari, tanto da rendere sempre più necessarie strutture in grado di occuparsi di loro a tutto tondo. “Da questa esperienza ci aspettiamo tante soddisfazioni perché il nostro obiettivo è quello di aiutare gli animali che arrivano nel nostro centro con traumi o patologie più o meno gravi - ha affermato Chicco Reggiani, uno dei soci fondatori di Happy Friends. Sarà una bella sfida perché spesso ci si trova davanti a casi difficili che necessitano di un supporto morale sia per il cucciolo che per il suo proprietario”. Il progetto di Happy Friends è quello di creare un network di ospedali: il progetto di espansione prevede 6 nuove aperture in Lombardia entro il 2020 con l’obiettivo di arrivare a 30 sul territorio italiano nei prossimi cinque anni. “Il modello — ci ha spiegato Christian La Monaca, l’altro socio fondatore di Happy Friends — è stato ampiamente testato in Spagna e si basa su una filosofia unificante: prestazioni veterinarie, attività di prevenzione e benessere”.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it

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FACCHINI SPA SPEGNE 70 CANDELINE L’AZIENDA DI MARINELLA FRANZONI HA CELEBRATO IL 70° ANNIVERSARIO REGALANDOSI UNA NUOVA SEDE IN VIA PRIMO MAGGIO A CASTREZZATO Grande festa alla Facchini per brindare ai suoi primi 70 anni di vita. Inserita dal 1949 nel mercato dell’automotive, questa intraprendente realtà produttiva bresciana è riuscita a ritagliarsi un ruolo di prim’ordine sul mercato realizzando soluzioni su misura per qualsiasi tipo di cliente grazie alla produzione specializzata di piccoli lotti curati nel dettaglio con precisione sartoriale: dai tubi alla conduzione di fluidi a quelli per tubi per sistemi di scarico, passando per quelli dedicati alla climatizzazione o dagli elementi strutturali e di carpenteria. L’azienda guidata da Marinella Franzoni ha attraversato ben tre generazioni di imprenditori e ha dato lavoro a più di 150 persone nella propria storia. Una longevità che fa rima con professionalità, tratto distintivo di questa azienda composta per lo più da giovani specialisti nella lavorazione, nella piegatura, nell’assemblaggio e nel confezionamento di tubazioni. La celebrazione del settimo decennio di vita è stata anche l’occasione per un annuncio importante: il trasferimento della sede da Brescia a Castrezzato, a due passi dalla BreBeMi, all’interno di uno stabilimento di 5mila metri quadrati. Una novità che migliorerà notevolmente l’organizzazione aziendale, semplificando e ottimizzando i flussi produttivi all’interno di un ambiente decisamente più sicuro, arioso e accogliente. Un investimento importante a testimonianza di come si guardi al futuro con ottimismo e grande fiducia.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it

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LINK – URBAN ART FESTIVAL FINO AL 29 SETTEMBRE IN MOSTRA QUATTRO ANNI DI ARTE URBANA A BRESCIA

VERA BUGATTI Nata a Brescia nel 1979, ha conseguito la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Parma e lavorato presso il Settore Affari Museali del Comune di Cremona e il Sistema Museale di Valle Trompia (BS). È stata assegnista di ricerca della Fondazione B.A.M. di Mantova, con una tesi dedicata alla trattatistica eterodossa del XVI secolo. Ha pubblicato saggi di ricerca storica e iconologica e ha collaborato con le redazioni di Venezia Cinquecento (Università Ca’ Foscari di Venezia) e di Stile Arte. Ha partecipato a mostre Personali e collettive, vinto il terzo Concorso Nazionale di Pittura del Premio Emilio Rizzi ed eseguito alcuni dipinti per il film L’Abbuffata di Mimmo Calopresti. Attiva come Street Artist dal 2008 ed esperta dello Street Painting anamorfico dal 2015, ha dipinto in Italia, Olanda, Francia, Germania, Irlanda, Croazia, Austria, Malta, Svezia, Danimarca, Bosnia ed Erzegovina, Portogallo, Spagna, Lettonia, Russia, Gran Bretagna, Bulgaria, Belgio, Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi e India. Considera la Street Art come una declinazione della sua poetica artistica, con costanti rimandi alla vivibilità del pianeta, ai turbamenti dell’uomo e ai temi sociali. Lavora anche con tecniche e materiali diversi. In primis le figure in rilievo create intrecciando fil di ferro con l’ausilio di chiodi, pinze e martello (Iron and nails project). Poi le scatole ottiche in legno, con serrature che consentono di osservare ciò che sta all’interno, che racchiudono dipinti leggermente deformati o specchi. Sbirciando si possono vedere dei moderni Mondi Novi, a volte disturbanti. Infine le anamorfosi cilindriche con motore elettrico della serie Memory theater, elegie inquiete del tempo e contemporaneamente piccolo omaggio al mondo del precinema. LINK – urban art festival. Quattro anni di arte urbana a Brescia, iniziativa promossa dall’Associazione Culturale C.AR.M.E. assieme con l’Associazione True Quality, raccoglie e presenta le quattro edizioni dell’omonimo festival, LINK – urban art festival, promosso dall’Associazione True Quality a partire dal 2016 nella città di Brescia. La mostra mette in luce ogni aspetto del progetto: le opere realizzate, gli artisti coinvolti e l’impatto avvenuto sui quartieri della città vengono infine presentati all’interno di un unico spazio, nel cuore della città. Articolata in due distinte sezioni, troviamo da una parte il reportage fotografico e video degli interventi svolti: un racconto delle opere e degli artisti che hanno preso parte al progetto dal 2016 ad oggi. La seconda sezione, invece, è dedicata ai tre artisti chiamati per l’edizione 2019: Vera Bugatti, 108 e SADDO espongono opere originali, schizzi preparatori, dipinti e tavole di progetto dei lavori realizzati per la città di Brescia. LINK – urban art festival è il festival di arte urbana della città di Brescia che ha visto avvicendarsi, nelle sue 4 edizioni, 32 artisti di fama internazionale provenienti dal panorama della Street Art e del Graffiti Writing di tutto il mondo. Dal 2016 al 2018 LINK ha interessato la decorazione di 26 piloni strutturali della metropolitana leggera di Brescia, presso la fermata di Sanpolino. Visto il grande successo ottenuto, sia a livello culturale che sociale, con l’edizione 2019 si è deciso di estendere ad altri quartieri cittadini questa esperienza ed intervenire con tre artisti su altrettante pareti nelle aree di San Bartolomeo, Villaggio Violino e Lamarmora. Gli interventi con gli artisti sono parte di un macro-progetto che vede coinvolte in diverse attività un grande numero di realtà presenti sul territorio (Consigli di quartiere, Scuole, spazi giovani, etc.), con l’obiettivo di rivitalizzazione e valorizzazione culturale di tali aree periferiche della città. Orari: dal Mercoledì alla Domenica – 17.00 > 21.00 oppure su appuntamento a info@carmebrescia.it



SADDO Artista contemporaneo rumeno, attualmente residente a Bucarest, SADDO ha una grande flessibilità, sia stilistica che a livello di tecniche e soggetti. Si alterna tra dipinti su tela, opere murali su grande scala e illustrazioni su commissione per differenti progetti e brands. Il suo lavoro mescola la sua passione per artisti come Rousseau, Bosch, Walton Ford e Matisse, le miniature Iraniane e i tappeti Asiatici, con la sua formazione nell’ambito della Street Art, riconoscibile nel suo amore per l’illustrazione contemporanea, le arti decorative, l’hip-hop e la cultura urbana. I suoi soggetti spaziano da immagini surrealiste, esplorazioni sulla morte in diversi miti e religioni, ritratti di rapper e gangster, fiori, macchine in fiamme, intricati schemi di uccelli e piante. Campiona molti dettagli diversi, elementi di composizione, temi, da dipinti, illustrazioni, tappeti, libri e film che gli piacciono e li incorpora nella sua complessa iconografia. Ha partecipato a numerose mostre collettive in tutto il mondo, ha tenuto due mostre personali, a Viana do Castelo (Portogallo) e Berlino (Germania), ha collaborato con molti marchi e agenzie dalla Romania e dall’estero e ha dipinto murales in Germania, Romania, Canada, Bosnia, Tailandia, Marocco, Portogallo, Israele.


GUIDO BISAGNI Guido Bisagni (aka 108), classe 1978, vive e lavora fra Alessandria e Milano. Tra i maggiori esponenti del post-graffitismo in Italia, inizia la sua ricerca artistica con un approccio al graffito tradizionale. Alla fine degli anni ‘90, dopo il trasferimento a Milano e la laurea in disegno industriale, la sua cifra stilistica evolve formalmente e concettualmente, tanto da diventare uno dei primi artisti ad utilizzare numeri e non lettere per firmare i propri lavori. Le sue forme astratte e le figure misteriose cominciano ad apparire negli spazi abbandonati delle strade di Milano, Berlino, Londra, New York e Parigi. Non limitando la sua produzione, oltre al muralismo si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive. Fra le principali vi sono la partecipazione nel 2007 alla Biennale di Venezia con il progetto Walls Inside, nel 2014 la Biennale di Arte Urbana di Mosca Artmossphere, nel 2015 la grande collettiva Mapping The City curata da Rafael Schacter alla Somerset House di Londra. Tra le collettive si ricordano: nel 2015 La Famosa Invasione Degli Artisti A Milano, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; nel 2017 Abstractism, Galleria Varsi, Roma; Dialogues, Galerie Celal M13, Parigi; nel 2018 Offline, Artmossphere Biennale, Mosca; PGSD, Museo Marca, Catanzaro; R.P.M., Plastic Murs Gallery, Valencia. Molte sono le collaborazioni con gallerie italiane e estere, fra cui: nel 2012 Seventeen Dens, Ego Gallery, Lugano; nel 2013 The Thin Mountain – The Soft Mountain, 999Contemporary, Roma; La Manipulation De La Form, Bienurbain, Besancon; nel 2014 Passaggi Concreti, Studio d’Ars, Milano; LAVA, Van Der, Torino; Solstizio D’Inverno, Studio Cromie, Grottaglie; nel 2015 Antipodas, Dinamica Galeria, Buenos Aires; Svartans Orolighet, Nevven, Goteborg; 1010 + 108 = 1118, Soon Switzerland; La Forma Dell’Ignoto, Ego Gallery, Lugano; nel 2016 Di Carne, Di Nulla, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; nel 2017 Post-Tradition, Villa Casati Stampa di Muggiò, Muggiò; (Waiting For A) New Ice Age, Galerie Slika, Lione; Equinozio D’Autunno, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; nel 2018 Abolir Toute Pensée Rationnelle, Galerie Celal M13, Parigi.


La realtà e il mito

Le litografie di David Alfaro Siqueiros Sabato 28 settembre alle 18.00 presso SpazioAref si inaugura la mostra La realtà e il mito. Le litografie di David Alfaro Siqueiros della collezione De Micheli, a cura di Roberto Ferrari e Francesca Pensa. Durante l’inaugurazione inteverranno i due curatori e Gioxe De Micheli. L’esposizione rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 24 novembre 2019, dal giovedì alla domenica dalle16 alle 19.30.

L’esposizione presenta più di venti litografie, eseguite dall’importante muralista messicano David Alfaro Siqueiros (1896-1974), che costituiscono la quasi totalità della sua opera litografica, riunita in una collezione da Mario De Micheli (1914-2004). Egli nella sua lunga carriera di critico e storico dell’arte ha dedicato numerosi studi all’arte del famoso artista. Le litografie sono pervenute a De Micheli al termine di uno dei soggiorni di Siqueiros in Italia negli anni Sessanta, per donazione dell’artista stesso come riconoscimento della stima che il pittore aveva verso l’hermano italiano. Gran parte dei temi trattati in queste opere si riferiscono ai murales realizzati dall’autore e alla sua poetica costantemente rivolta alla raffigurazione del popolo dell’America Latina, spesso trasformato in protagonista di nuovi miti. Un secondo gruppo consistente di litografie presenti in mostra raffigura paesaggi, la cui fonte d’ispirazione è costituita dal poema Canto general di Pablo Neruda nel quale lo scrittore cileno, sodale di Siqueiros, canta l’America Latina attraverso la trasfigurazione letteraria dei luoghi, dei miti e della storiaa di quella terra. Le litografie, esposte rappresentano uno strumento efficace attraverso cui è possibile ricostruire una parte rilevante dell’intero percorso espressivo di uno dei massimi protagonisti dell’arte americana del secolo XX. Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo della linea editoriale Segmenti dell’Aref, con scritti di Gioxe De Micheli, Roberto Ferrari e Francesca Pensa.


La mostra è sostenuta da Hotel Bellerive di Salò, Ciaccioarte Insurance Services di Milano, Associazione Le Belle Arti Progetto Artepassante di Milano Air Sea Service S.r.L. International Forwarders di Brescia e dal contributo di una serie di generosi donatori. L’iniziativa è arricchita da due conferenze. Domenica 20 ottobre, alle ore 18.00 Rinaldo Capra: appuntamento con il Messico e la rivoluzione mancata, un approfondimento sulla fotografia e la rivoluzione messicana. Domenica 27 ottobre alle ore 18.00 Roberto Ferrari approfondisce la figura dell’artista messicano Siqueiros artista della rivoluzione. Aref – Associazione Artistica e Culturale Emilio Rizzi e Giobatta Ferrari Vicolo del Sole 4, 25122 Brescia; tel. 030.3752369 www.aref-brescia.it info@aref-brescia.it



Gardens network DAL 5 ALL’8 SETTEMBRE SI È SVOLTA LA QUATTORDICESIMA EDIZIONE DI FIORINSIEME PER L’OCCASIONE TORNATA DAVANTI AL DUOMO IN UNA VESTE COMPLETAMENTE RINNOVATA GRAZIE AL FORMAT GARDENS NETWORK: UN’INIZIATIVA CURATA, COME TRADIZIONE, DALL’ASSOCIAZIONE FLOROVIVAISTI BRESCIANI CON LA COLLABORAZIONE E IL SUPPORTO DEL COMUNE DI BRESCIA

Quest’anno per un lungo weekend, Fiorinsieme ha animato il centro città con giardini che hanno offerto uno spazio di socializzazione e divertimento nel verde con esperienze ricche di eventi, tra incontri su piante e fiori, performance artistiche, musica e degustazioni. 4 intriganti giardini temporanei (Giardino della Pura Terra, Giardino Semplice, Be-Garden, Man Meet Nature), ognuno con un suo preciso carattere, per 4 giorni hanno trasformato il cuore pulsante di Brescia in una rigogliosa oasi cittadina dove il mondo vegetale ha espresso, con sfumature e colori, tutto il coinvolgente fascino stagionale della seconda primavera, dispensando bellezza, salute e benessere ai cittadini che hanno deciso di visitarla. Gardens Network, ovvero una Rete di Giardini: il concetto proposto da Fiorinsieme 2019 è stato quello di integrare tra loro proposte progettuali all’apparenza distinte, ma che hanno alla base un filo conduttore comune: vivere insieme il verde. Ciascuno degli spazi che ha composto l’allestimento nella monumentale cornice di Piazza Paolo VI è stato realizzato con l’obiettivo di coinvolgere e invitare a socializzare, anche grazie ad eventi culturali, a momenti di intrattenimento e all’animazione di Radio Bruno, sorprendendo tutti coloro che , come ogni anno, sono tornati ad ammirare e a vivere l’esperienza della trasformazione a verde di una delle più belle piazze di Brescia, in tutti i suoi riquadri. Insieme, i giardini temporanei di Fiorinsieme, realizzati dalle aziende associate AFB, hanno creato un quadro di verde e colori, collegato da alberi ad alto fusto, con punti di aggregazione, la tradizionale mostra mercato di piante e fiori ed un susseguirsi di incontri a tema pensati per avvicinare il cittadino e l’appassionato al mondo del giardino. “Siamo molto contenti di questa nuova edizione di Fiorinsieme, rinnovata negli spazi, nei tempi e nei contenuti, grazie all’introduzione di eventi culturali e artistici che hanno dato nuovo slancio alla manifestazione allungandone la durata fino alle prime ombre della sera - ha dichiarato Nada Forbici, Presidente dell’Associazione Florovivaisti Bresciani. Le danze popolari, la musica e le degustazioni hanno richiamato, nei 4 giardini temporanei, un pubblico entusiasta, che si è persino unito ai ballerini dando alla piazza del Duomo, rivestita di verde e fiori, un’atmosfera allegra e vitale nonostante le intemperanze del meteo. Grande apprezzamento è stato espresso anche da parte dell’Amministrazione comunale di Brescia, con i complimenti ai soci di AFB da parte del Sindaco Del Bono per il riuscito allestimento di Piazza Paolo VI”.


Art of Portrait con Laura Zanoni Rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire la fotografia ritrattistica. Una giornata interamente dedicata all'approfondimento di questo argomento. Sabato 19 Ottobre dalle 10.00 alle 18.00 Cascina del Parco Gallo in via Corfù 100 a Brescia. Costo: 90 Euro. Iscrizione online entro lunedì 7 ottobre. Programma e modalità iscrizione http://newfreephoto.it/eventi

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fuochi di paglia di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

UNA CRISI DI MEZZA ESTATE

Il mese di agosto è solitamente il periodo delle vacanze, del riposo e della tranquillità. Invece quest’anno ha visto, per la prima volta, aprirsi un’inaspettata crisi estiva di governo. Il connubio contrattuale giallo verde, che durava da quasi 14 mesi, si è così squagliato come neve al solleone. È successo davvero di tutto e di più. Improvvisamente Salvini ha voluto staccare la spina, forte dei suoi risultati elettorali alle europee e degli ultimi sondaggi che lo davano in continua crescita, ma si è scordato che lui nell’attuale Parlamento è in forte minoranza e la Lega è solo il terzo partito con il 17,4% dei deputati, l’1,3% in meno dello stesso PD, mentre il M5S conta addirittura il 32,7%. L’euforico Matteo forse aveva avuto assicurazioni dal segretario PD Zingaretti, che sembrava preferire un ritorno alle urne per sostituire i parlamentari renziani con i suoi. Ma in politica le parole e le promesse stanno a zero e di conseguenza è nato l’impensabile: un improponibile governo PD–5 Stelle, che è un po’ come vedere il diavolo sorseggiare l’acquasanta, oppure Cappuccetto Rosso andare a braccetto per boschi con il lupo cattivo. Le ingiurie passate, le offese pesanti e gli attacchi violenti tra i due partiti, sono miracolosamente svaniti di fronte alle comode poltrone da 15.000 € netti di stipendio al mese. Lo stesso Beppe Grillo è stato un campione di retromarcia, tanto che molti grillini, non credendo ai loro occhi, si sono affrettati via social a coprire il comico genovese di un’infinità di “Vaffa”. Insomma, tutti tranne Salvini, hanno capito che un voto anticipato avrebbe come minimo dimezzato il Movimento, relegato in un angolo il PD e mandato prematuramente a casa centinaia di parlamentari, compresi quelli di Forza Italia. E allora è nato il padre di ogni inciucio, con la formazione di un tecnicamente impossibile governo giallo-rosso, appoggiato dagli altri partitini di sinistra e forse dallo stesso Berlusconi. In tutto questo ribaltone, il più camaleontico personaggio, un vero signor voltagabbana, si è dimostrato l’avvocato don Abbondio “Giuseppi” Conte, come lo chiama Trump.

Un emerito sconosciuto, non votato da nessuno, che zitto zitto ha fatto credere di essere un mite agnellino, quando invece era un furbo lupo famelico. Probabilmente Conte è da tempo che stava trattando in silenzio coi poteri forti internazionali per sganciare i sovranisti della Lega e per rendere l’Europa che conta più tranquilla e meno populista. Il tutto alla beata faccia del popolo italiano, conscio che tanto non avrebbe mai indossato i gilet gialli e non avrebbe mai aperto gli ombrelli in piazza per protestare di fronte a una presa in giro del genere.

E adesso? Ora ci aspettano almeno 3 anni di nuove tasse e accise, di sbarchi liberalizzati, di rinnovato business sui migranti e di restaurazione di quella sinistra, Renzi e Boldrini compresi, che la maggioranza degli italiani aveva democraticamente bocciato alle ultime elezioni europee, comunali e regionali. C’è da dire che Matteo Salvini ha però peccato di presunzione politica, ha poi appalesato una preoccupante incoerenza comportamentale e ha di conseguenza sbagliato la tattica, i tempi e i metodi. Ancora una volta in Italia, la politica, così lontana dal mondo reale, dimostra che il futuro si costruisce sulla base di paroloni eclatanti, di false promesse, di interessi personali e di giochi di equilibrismo valoriale. Invece di veri progetti economici, di riforme serie e di rispetto per l’impegni presi, neanche l’ombra. Allora auguri a tutti! Anche su Twitter: @Fuochidipaglia


32ª WINTER MARATHON Fotografie Pierpaolo Romano

LAVORI IN CORSO PER LA NUOVA EDIZIONE DELLA PIÙ IMPORTANTE E LONGEVA GARA INVERNALE DI REGOLARITÀ PER AUTO STORICHE IN PROGRAMMA, PER LA 32ª VOLTA, A MADONNA DI CAMPIGLIO

L’edizione numero 32 della più storica e importante competizione invernale di regolarità classica per auto storiche torna dal 23 al 26 gennaio nella sua tradizionale e naturale casa. Non mancheranno le novità, a partire da un programma di gara parzialmente rinnovato sia nello sviluppo che nelle location e che verrà ancora riproposto su 2 tappe: la prima giovedì 23 gennaio al termine delle verifiche sportive e tecniche previste in centro a Madonna di Campiglio, mentre la seconda - e più impegnativa - venerdì 24 gennaio, con partenza e arrivo nella centralissima Piazza Righi per un percorso totale (fra tappa 1 e 2) di oltre 450 km attraverso le Dolomiti con 65 prove cronometrate e 6 di media. Confermato anche lo show di sabato 25 gennaio sul lago ghiacciato con la disputa dei due trofei fuori classifica a eliminazione diretta.




Come sempre le protagoniste saranno le vetture costruite entro il 1968 a trazione anteriore o posteriore alle quali si aggiungerà una selezione di vetture di particolare interesse storico e collezionistico prodotte fino al 1976. Particolare cura sarà dedicata come di consueto all’ospitalità dei concorrenti che alloggeranno in strutture a 4 stelle nel centro di Madonna di Campiglio, vero e proprio punto focale dell’evento che come sempre ospiterà tutte le fasi salienti: le verifiche sportive e tecniche, la partenza e l’arrivo di entrambe le 2 tappe, i trofei speciali sul lago ghiacciato del sabato pomeriggio e infine le premiazioni della gara e la cena conclusiva.




SUPERCAR

MICHELIN E BUGATTI: PER GESTIRE 5300 G E BATTERE IL RECORD DI VELOCITÀ, PNEUMATICI TESTATI CON I SISTEMI USATI PER LO SPACE SHUTTLE I pneumatici MICHELIN Pilot Sport Cup 2, montati su una Bugatti Chiron in versione “speciale”, hanno fatto segnare un nuovo record superando la velocità di 490km/h. Durante lo sviluppo, Michelin ha utilizzato il suo Centro R&D di Ladoux, in Francia, ed il suo sito a Charlotte (Carolina del Sud), negli Stati Uniti, dove sono stati impiegati macchinari specializzati per effettuare prove estreme. Al fine di testare i pneumatici alle elevatissime velocità che la Bugatti Chiron è in grado di raggiungere, Michelin ha utilizzato un macchinario di prova progettato per testare i pneumatici che hanno equipaggiato lo Space Shuttle. La Bugatti Chiron è così diventata la prima auto stradale al mondo a rompere la barriera delle 300 miglia orarie, dopo aver raggiunto una velocità di 304.773mph (490.484km/h) verificata autonomamente. L’auto che ha battuto questo record è stata guidata dal collaudatore Bugatti Andy Wallace sul circuito di test Bugatti Ehra-Lessien, nel nord della Germania. Commentando il record, Pierre Chandezon, Responsabile del team Michelin che progetta i

pneumatici per Bugatti ha detto: “Michelin è molto fiera di essere stata parte integrante di questo record, che è il frutto di una relazione tra noi e Bugatti che dura da quasi 20 anni. Ed è proprio la fiducia costruita nel corso di questo periodo ad aver dato a Bugatti la sicurezza di scegliere Michelin come unico fornitore di pneumatici per il primo equipaggiamento della Chiron”. Per questa vettura eccezionale, gli ingegneri Michelin e Bugatti hanno collaborato sullo sviluppo congiunto di pneumatici e telaio, sfruttando appieno materiali e architettura del pneumatico innovativi, oltre a tecniche di produzione all’avanguardia. Questo co-sviluppo simultaneo di gomme e auto ha consentito di realizzare un pneumatico con prestazioni capaci di sfruttare il pieno potenziale della Bugatti Chiron. Oltre agli altissimi livelli di sicurezza e resistenza a velocità estreme, i pneumatici MICHELIN Pilot Sport Cup 2 contribuiscono a fornire comfort di guida su strada, così che i possessori di Bugatti Chiron possano apprezzare questa prestigiosa supercar in ogni condizione di guida.


UN NUOVO RECORD SUPERANDO LA VELOCITÀ DI 490KM/H

DIMENSIONI: Anteriore: 285/30 R20 (99Y) MICHELIN Pilot Sport Cup 2 Posteriore: 355/25 R21 (107Y) MICHELIN Pilot Sport Cup 2


NEL 1939 OTTANT’ANNI FA LA MASERATI 8CTF “BOYLE SPECIAL” TRIONFAVA NEL CATINO DELL’INDIANA Maserati celebra l’80° anniversario della clamorosa vittoria della Maserati 8CTF alla 500 miglia di Indianapolis. Domenica 30 maggio 1939 la Maserati 8CTF con al volante il 27enne Warren Wilbur Shaw tagliava il traguardo dopo una corsa di 4 ore e 20 minuti alla media di oltre 115 miglia orarie (pari a 185 km/h). Ancora oggi Wilbur Shaw, pilota dell’Indiana, è tra i 5 piloti più vincenti della storia ad Indianapolis con 3 vittorie (1937, 1939 e 1940, le ultime due a bordo di una 8CTF) e 3 secondi posti (1933, 1935 e 1938) per un totale di 13 partecipazioni. Per Maserati non era la prima esperienza americana: già nei primi anni 30 Alfieri Maserati era stato invitato dagli organizzatori ad assistere ad alcune gare nel continente americano. Successivamente la cessione del pacchetto azionario dell’azienda al Gruppo Orsi del maggio 1937 aveva permesso ai fratelli Maserati di concentrarsi sulla progettazione di nuove vetture da competizione. L’autorità sportiva internazionale in quel periodo aveva stabilito di modificare il regolamento tecnico per le vetture da Gran Premio: a partire dal 1938 sarebbero state introdotte norme più restrittive e la cilindrata non sarebbe più stata libera bensì regolata in funzione del peso della vettura per un massimo di 3000 cc per i motori dotati di compressori. Ernesto Maserati, basandosi su questa nuova normativa, impostò lo sviluppo e la realizzazione di una nuova vettura denominata 8CTF. Il telaio riprendeva la classica struttura delle monoposto dell’epoca, con due longheroni in pro-

filati d’acciaio e traverse, un motore a 8 cilindri verticali in linea, costituito da due gruppi di 4 fusi in blocco unico con la testata: da qui la sigla 8CTF: 8 cilindri, testa fissa. La cilindrata era di 2991,4 cc, il rapporto di compressione di 6,5:1 e l’alimentazione era forzata, con due carburatori e due compressori volumetrici. La distribuzione, a due valvole per cilindro disposte a V di 90°, era comandata da due alberi a camme in testa. La Maserati 8CTF arrivava ad Indianapolis dopo aver partecipato ad alcune corse nel 1938 dove aveva dimostrato il suo grande potenziale: il Conte Carlo Felice Trossi aveva condotto al comando alcuni giri nel GP di Tripoli e aveva ottenuto la pole position nella Coppa Ciano. Il mitico Luigi “Gigi” Villoresi si era aggiudicato il giro più veloce alla Coppa Acerbo. Questi risultati avevano attratto diversi clienti che avevano richiesto di acquistare la vettura. Fu così che Maserati cedette alla scuderia statunitense di Chicago - Boyle Racing Headquarters, di proprietà dell’irlandese Michael Joseph “Mike” Boyle - una Maserati 8CTF. Boyle, appassionato di corse automobilistiche fin da ragazzo, aveva come obiettivo quello di vincere la più famosa corsa d’America, la 500 Miglia di Indianapolis, con una vettura da lui finanziata e gestita dalla sua scuderia. All’inizio del 1939 il team manager delle squadre di Boyle, Harry W. “Cotton” Henning, arrivò a Bologna per comprare dalla Maserati un esemplare di 8CTF.

la maserati che vinse a indianapolis nel 1939


La vettura, una volta arrivata in America, fu allestita per la corsa con ruote maggiorate e pneumatici Firestone; venne adottata la livrea di colore amaranto che caratterizzava la Boyle Racing Headquarters. Iscritta come “Boyle Special”, la guida fu affidata a Warren Wilbur Shaw che, il 30 maggio 1939, partito con il terzo tempo di qualifica ottenuto a quasi 129 miglia orarie (pari a 207.7 km/h), si aggiudicò la gara, con 51 giri in testa dopo una dura lotta con la Stevens-Winfield di Louis Meyer e la Adams-Sparks di Jimmy Snyder. Per Maserati si trattava di una vittoria storica, era infatti dal 1919 che un’auto europea non riusciva a vincere nel “catino” dell’Indiana. Uno dei tre esemplari costruiti, numero di

telaio 3032, quello che con Wilbur Shaw ha trionfato nelle 500 Miglia del 1939 e del 1940, è stato riconfigurato con la livrea di quei giorni di gloria ed è attualmente esposto all’Indianapolis Speedway Museum. Principali caratteristiche tecniche Tipo 8CTF: Motore: otto cilindri verticali in linea Cilindrata: 2991 cm³ Potenza: 350 CV; 365 CV dal 1939 Cambio: Meccanico a quattro velocità + retromarcia Telaio: longheroni e traverse in lamiera di acciaio stampata con sezione a C, uniti per chiodatura Peso: 780 kg Velocità massima: 290 km/h


1941 PEUGEOT VTL È GIÀ ELETTRICA

Voiturette Légère de Ville

Peugeot si accinge a introdurre sul mercato la nuova 208 la quale, oltre che con motore benzina o Diesel, sarà proposta motorizzazione 100% elettrica. Ma non è certo la prima volta che la Casa del Leone introduce sul mercato un’auto con motore elettrico. Torniamo indietro a 80 anni fa. I militari non sono esperti di automobili e alla dichiarazione di guerra del 1939 si accontentano, infatti, di richiedere adattamenti ai veicoli di serie per affrontare le necessità urgenti. Le Peugeot 202 e le 402 ricevono motori più potenti, alcune quattro ruote motrici o equipaggiamenti molto specifici, come mitragliatrici o fari di aviazione. Le furgonette, antesignane degli attuali veicoli commerciali, sono allestite come ambulanze a La Garenne (Parigi), ma in numero limitato. Essenzialmente, i militari esigono autocarri. La mobilitazione del 1938, benché fermata dagli Accordi di Monaco, ha fatto intravedere la richiesta. Con pragmatismo, Peugeot rivede la sua strategia. La Marca aveva infatti abbandonato i veicoli industriali nel 1927 ma con la guerra, Peugeot ritorna agli autocarri migliorando fin da subito il suo veicolo commerciale da 1.000 kg di portata, l’MK5. Durante i

sei mesi della “strana guerra” Peugeot allestisce 23.833 veicoli. Nel corso dei quattro anni di occupazione la produzione è di 27.415 esemplari, cioè il 12% di prima della guerra. Gli autocarri Peugeot non piacciono però alla Wehrmacht. Senza benzina e materie prime, l’automobile affronta il periodo più oscuro sotto l’Occupazione. Fin dal 1940 Peugeot avverte la necessità di immaginare una vettura sostitutiva, che richieda il minimo di lamiera e che per muoversi utilizzi l’elettricità. Gli ingegneri de La Garenne lavorano sull’argomento sin dagli Anni ’20 con gli specialisti di questi motori e dei componenti specifici. I risultati sono incoraggianti: su una Peugeot 201 il consumo è di 14-15 kW/h per 100 km con velocità medie in città di 25 km/h. Se l’utilità di un simile cambiamento tecnico non è ancora evidente, tutto cambia nel 1940. Dopo aver pensato di utilizzare i brevetti CGE-Grégoire, Peugeot cambia direzione nel mese di agosto e prepara un proprio Cyclecar da 550 kg “il tipo New-Map” realizzato artigianalmente.


Due esemplari vedono la luce nel settembre 1940. Battezzata VLV, per “Voiturette Légère de Ville – piccola vettura da città”, viene presentata per l’omologazione il 28 marzo 1941. È lunga 2,67 m larga 1,21 m, la VLV è una due posti, in alluminio per non pesare che 365 kg, batterie comprese. Queste sono posizionate davanti mentre il motore elettrico è dietro, sviluppa una potenza di 2 CV, ha un’autonomia di 80 km (Nuova e-208 garantisce oggi un’autonomia di 340 km) e una velocità massima di 32 km/h. L’accoglienza da parte della stampa specializzata è abbastanza realistica “questa vettura costituisce un mezzo comodo per gli spostamenti in città e in periferia. La velocità è sufficiente in città: con la vetturetta

elettrica PEUGEOT si possono raggiungere le prestazioni di un ciclista di buon livello e allenato, il tutto senza la minima fatica”. La PEUGEOT VLV diventa allora la vettura dei medici e degli avvocati, ma anche della Posta. Tenuto conto delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e degli accumulatori, il ritmo della produzione è molto caotico. Dalle officine de La Garenne usciranno 377 PEUGEOT VLV prima che il Comitato d’Organizzazione dell’Automobile - organismo costituito dallo Stato nel periodo Vichy - la vieti nel 1943. Questo comitato vieta che un costruttore possa diversificare l’attività. Lungi da un errore di analisi, si tratta di non limitare i mezzi industriali disponibili per il Terzo Reich.


la TRUFFA è ONLINE

Emma Witman per it.businessinsider.com

ALCUNE DELLE TRUFFE ONLINE PIÙ SOFISTICATE SU INTERNET Via via che Internet continua ad espandersi in ogni aspetto della società, le truffe online stanno anch’esse diventando più sofisticate. Dal phishing ai falsi venditori di biglietti, le truffe online si aggrappano a sentimenti diversi che ci guidano, come la simpatia, la paura e l’avidità. Quello che le truffe online hanno in comune è che approfittano dell’ingenuità e dell’ignoranza del loro pubblico. Ecco alcune delle truffe online più sofisticate su Internet. TRUFFA DEL PRINCIPE NIGERIANO Una delle truffe online più diffuse è il phishing. Nel 2016, a seconda di chi si interpella sull’argomento, il phishing ha persino fatto deragliare la candidatura presidenziale di Hillary Clinton e, come minimo ha rivelato la deliziosa ricetta del suo manager di campagna elettorale per un risotto cremoso. Il phishing, quando ha successo, induce l’utente a consegnare inconsapevolmente le proprie password al truffatore, spesso attraverso email dall’aspetto professionale che fingono di provenire da aziende affidabili. Il risultato del giochino è generalmente l‘acquisizione di informazioni personali, come i numeri di carta di credito e dei documenti. Secondo il gruppo di lavoro anti-phishing, ogni mese vengono segnalati circa 100.000 tentativi di phishing.

Recentemente, il phishing è stato usato come un’arma per diversi gradi di sofisticazione con una tecnica chiave: furto d’identità. Il trucco è stato sufficiente per convincere un dipendente di Gimlet Media, che gestisce il podcast su tutto ciò che riguarda internet “Rispondi a tutti”, ad aprire un’email inviata da un suo “collega”. Peccato che il mittente non era un suo collega, ma un hacker che tentava un test di phishing autorizzato sui dipendenti della società. Il furto d’identità è una tattica online per la quale bisogna essere particolarmente cauti sui social media, dove le immagini e gli pseudonimi degli amici sono a portata di mano per essere imitati. Gli account duplicati pescano informazioni personali dietro la maschera della familiarità. La truffa del principe nigeriano è uno dei tranelli più vecchi su internet, venne alla ribalta negli anni ’90 ed è indicata dall’FBI come “Frode nigeriana” o “419”. La premessa è semplice: ricevi un’email e, all’interno del messaggio, un principe nigeriano (o investitore o funzionario governativo) ti offre l’opportunità di lucrosi guadagni finanziari. La trappola? Pagare una piccola parte dell’importo in anticipo o consegnare le informazioni sul conto bancario e altre informazioni identificative in modo che il trasferimento possa essere effettuato. Ovviamente, perdi quel “denaro iniziale”, non ricevendo mai neanche una monetina in cambio.


“Sono il malware e il phishing combinati con un’ingegneria social intelligente e acquisizioni di account”, ha dichiarato James Bettke, ricercatore presso la società di sicurezza Secureworks, al giornalista di Wired Lily Hay Newman nel 2018. “Non sono molto sofisticati dal punto di vista tecnico, non sanno programmare, non usano molta automazione - ha aggiunto - ma i loro punti di forza sono l’ingegneria social e la creazione di truffe agili: passano mesi a setacciare le caselle di posta, sono silenziosi e metodici”. LA FRODE DEI BIGLIETTI FALSI Un’altra popolare truffa online è la frode sui biglietti, in cui i consumatori sono indotti a comprare biglietti falsi per eventi sportivi, concerti o altro. Gli scammer di solito puntano a eventi di alto profilo i cui biglietti probabilmente vanno esauriti in modo che possano trarre vantaggio dall’aumento della domanda. Spesso i biglietti che inviano ai clienti hanno codici a barre contraffatti o sono copie duplicate di biglietti legittimi. Altre volte, i consumatori non riceveranno alcun biglietto dopo aver pagato.Più del 10% dei millennial sono stati vittime di frodi sui biglietti e il Better Business Bureau raccomanda ai clienti di prendere diverse precauzioni prima di acquistare i biglietti online.

LA TRUFFA DEI FINTI INFLUENCER Una variante della truffa di phishing è quando i truffatori online si mascherano da celebrità e influencer. A gennaio, la star di YouTube Philip DeFranco ha dovuto avvisare i suoi oltre 6 milioni di abbonati di una di queste truffe. “Se hai ricevuto un messaggio da me o da qualsiasi altro artista su YouTube che assomiglia a qualcosa del genere, è molto probabile che qualcuno cerchi di imbrogliarti”, ha detto DeFranco in un video pubblicato sul suo canale. Il finto DeFranco si è infilato nei messaggi di YouTube di utenti-target, promettendo “regali” se avessero cliccato su un collegamento ipertestuale. Il vero scopo del truffatore: il furto di identità per guadagni finanziari attraverso un classico sistema di phishing online. Più di 150 utenti di YouTube nella pagina della community hanno dichiarato di essere caduti nella trappola. “Siamo consapevoli e abbiamo avviato l’implementazione di ulteriori misure per combattere il furto d’identità - ha scritto un dipendente di YouTube in risposta a reclami di truffa - nel frattempo, abbiamo rimosso account identificati come spam.” La società ha anche detto che gli utenti potrebbero bloccare qualsiasi account che li copre di spam e che i canali che lo fanno, possono essere segnalati attraverso il suo strumento di segnalazione.


la TRUFFA è ONLINE

TRUFFATI DAI VERI INFLUENCER Una cosa è essere ingannati da una celebrità finta. Ma c’è anche una tendenza a sentirsi truffati dagli influencer nella vita reale. Un thread virale su Twitter ha accusato l’influencer di Instagram Caroline Calloway di usare la sua immagine online per truffare quelli che avevano pagato 165 dollari per partecipare al suo “laboratorio di creatività”. E che dire delle folle inferocite per il fiasco che è stato il Fyre Festival – un evento talmente riuscito male da giustificare che non uno, ma due documentari su di esso – hanno diretto gran parte della loro ira contro gli influencer e celebrity che avevo sponsorizzato l’evento. I truffati hanno criticato la mancanza di trasparenza su quanto gli influencer sono stati pagati per sponsorizzare il festival con i loro milioni di follower online, anche se non tutti hanno concordato sul fatto che meritassero di essere incolpati. GLI STESSI INFLUENCER POSSONO ESSERE TRUFFATI. Una truffatrice che si è finta Wendi Murdoch ingannando influencer di social media e i fotografi e convincendoli a consegnarle del denaro. Un genere di truffa online ha come vittime gli stessi influencer, e usa tattiche di frode identiche al phishing. All’inizio di quest’anno, una truffatrice nelle vesti dell’imprenditrice e investitrice Wendi Murdoch, ha utilizzato indirizzi di posta elettronica e altre tecniche così convincenti che star dei social media sono state indotte a comprare i propri voli per l’Indonesia e a pagare per falsi permessi di fotografia come parte della truffa. Le vittime, tra cui influencer e fotografi di viaggio, sono stati derubati di migliaia di dollari. L’FBI e il Dipartimento di polizia di New York hanno aperto le indagini sulla truffa nel 2018. Per molto tempo hanno perseguitato persone a Hollywood. Ora, loro prendono di mira regolarmente influencer, star di Instagram, fotografi di viaggio, persone che fanno cose che li portano a viaggiare in tutto il mondo. UN ATTACCO RANSOMWARE HA TENUTO IN OSTAGGIO UNA CITTÀ NEL 2018 Alcune delle truffe online più insidiose riguardano il ransomware. In un attacco ransomware, gli hacker installano malware su un computer o su un sistema di computer che limita l’accesso di una vittima ai loro file. Il pagamento di un riscatto, spesso sotto forma di bitcoin, è richiesto per annullarlo. Il governo di Atlanta è stato colpito da un attacco di ransomware nel 2018 e, secondo un rapporto Wired, è costato alla città più di $ 2,6 milioni. Gli hacker dietro la truffa si sono impegnati deliberatamente in un’estrema forma di ricatto digitale del 21° secolo, attaccando ed estorcendo denaro a vittime vulnerabili come ospedali e scuole, vittime che sapevano sarebbero state disposte e in grado di pagare. Non c’è da meravigliarsi che la minacciosa forma di attacco sia diventata parte della trama di “Grey’s Anatomy”. Le trappole ransomware false possono essere altrettanto dannose. Nel peggiore dei casi, le frodi ransomware minano il senso di sicurezza e privacy della vittima. E in una terrificante variante, gli hacker rivendicano via email di aver hackerato una webcam mentre la vittima guardava un film porno. L’annuncio di cam-hacking, che è sostenuto dalla ripetizione della password dell’utente nell’email, è un mezzo per ricattare: inviaci bitcoin o inviamo il filmato a tutti i tuoi contatti. LA REALTÀ? MANIPOLAZIONE PURA I truffatori non hanno dossier di filmati. Non hanno nemmeno mai violato le tue informazioni. Come? Perché la password che si sono vantati di avere non è stata hackerata, ma raccolta, presa da database disponibili pubblicamente di password e email trapelate. Quindi non c’è bisogno di coprire la fotocamera del portatile. Per adesso. I fake di crowdsourcing tipo GoFoundMe sfruttano la generosità delle persone. GOFUNDME Un altro elemento in crescita online è la falsificazione di casi GoFundMe. Un esempio degno di nota viene da una bella storia del 2017 su una coppia che ha raccolto $ 400.000 per un veterano senzatetto che gli aveva prestato i suoi ultimi $ 20. Come hanno scoperto i pubblici ministeri, il trio ha inventato l’intera storia, e non solo hanno affrontato un misto di accuse federali e statali, ma GoFundMe ha rimborsato le donazioni di tutti i 14.000 donatori. Un altro esempio di storytelling strategico nell‘arte di usare il crowdsourcing per truffe: una studentessa universitaria nera che ha raccolto denaro dai repubblicani su GoFundMe dopo aver affermato che i suoi genitori l’hanno rinnegata per aver sostenuto Trump. La narrazione era sospettosamente convincente – perché era una bufala. Sebbene abbia rapidamente restituito i soldi che ha raccolto, ha anche mostrato con quanta facilità puoi sfruttare la generosità delle persone.


TRUFFE DI P&D OVVERO ‘PUMP AND DUMP’ Servono a gonfiare artificialmente il valore di una valuta. La criptovaluta è spesso la forma di pagamento nelle truffe online, ma in una truffa, la cripto stessa è la frode. Le truffe di investimento sono sempre state destinate a prosperare online. Usando il web verso un target di massa di potenziali investitori, un truffatore può commettere quello che è categoricamente vietato dalla Securities and Exchange Commission, ovvero “pompare“ artificialmente il valore delle azioni agli occhi delle masse per poi “far crollare” il valore delle azioni su un rendimento falsamente inflazionato. Secondo The Outline, migliaia di persone si ritrovano online su app come Discord e complottano per “pompare e scaricare” criptovalute (note come “shitcoins” e “scamcoin” a quelli ingannati dallo stratagemma):

“L’ethos è semplice: compra a poco, rivendi a tanto. L’implicazione è che gli investitori al di fuori del gruppo P&D vedranno il rapido aumento del prezzo e avranno fretta di acquistare, ansiosi di non lasciarsi scappare la prossima corsa all’oro in stile Bitcoin”, ha scritto Paris Martineau di The Outline. E le notizie-bufala possono alimentare il problema La manipolazione online si spinge anche oltre. Secondo Buzzfeed, diffondere notizie false online è una delle tattiche “pump” usate dai truffatori per derubare gli sprovveduti in quella foresta del tutto non regolamentata che è la criptovaluta. “Ci sono molti gruppi che si sono concentrati sulla disinformazione”, ha detto Laz Alberto, un investitore di criptovalute ed editore della newsletter Blockchain Report, ai giornalisti di BuzzFeed Ryan Mac e Jane Lytvynenko nel 2018. “Ovviamente è illegale, ma non c’è alcuna regolamentazione e quindi hanno potuto farlo indisturbati.” Un fondatore di criptovalute è stato anche lui stesso obiettivo di una notizia falsa nel 2017, quando si diffuse la notizia che Vitalik Buterin, cofondatore della criptovaluta Ethereum, era morto in un incidente automobilistico. Le false notizie sulla morte di Buterin fecero crollare nel mercato la valutazione di Ethereum – e in seguito rimbalzò in alto, quando il vivissimo Buterin in carne ed ossa sfatò la voce.



LA PRIMA DI MILANO JEWELRY WEEK IN MOSTRA OLTRE 300 TRA TALENTUOSI ARTISTI EMERGENTI E NOMI AFFERMATI NEL MONDO DELL’ARTE QUALI GIORGIO DE CHIRICO E ARNALDO POMODORO

Dal 24 al 27 ottobre 2019 si svolgerà la prima edizione di Milano Jewelry Week, nuova settimana del palinsesto milanese interamente dedicata al mondo del gioiello. Con un calendario coinvolgente e variegato che conterà circa 80 eventi presso atelier di alta gioielleria, laboratori di arte orafa, accademie e gallerie d’arte, scuole e showroom di design e boutique di moda nel centro della città, Milano Jewelry Week si pone l’obiettivo di fare avvicinare al gioiello tutti gli amanti del Bello e del fatto a mano, non limitandosi quindi agli esperti del settore. Sulla specifica vocazione di Milano Jewelry Week Enzo Carbone - il Founder di Prodes Italia, la società che ha ideato e che gestirà tutta l’organizzazione della manifestazione, afferma: “Sono veramente orgoglioso di vedere concretizzarsi un progetto così ambizioso, che già da molti anni progettavamo di realizzare e che finalmente, nel 2019, vivrà la sua prima edizione. Il mio obiettivo principale è sempre stato quello di creare un happening per tutti gli esperti del settore, che allo stesso tempo facesse scoprire questo affascinante mondo anche a un pubblico più ampio. Il successo scaturito negli anni da Artistar Jewels ci ha dato modo di intercettare l’esigenza di dare il giusto risalto al gioiello contemporaneo, in fortissima espansione negli ultimi anni, vedendo in Milano la città perfetta ad accogliere avanguardia e nuove tendenze continuando a valorizzare la tradizione”. Mostre collettive e personali, vernissage, esposizioni di gallerie e scuole internazionali, serate di premiazione, workshop, cocktail party e performance offriranno punti di vista diversi sulla storia e sulla tecnica dell’arte orafa restituendo un’immagine poliedrica e accessibile del gioiello a cui anche i non esperti potranno facilmente appassionarsi.


GLI EVENTI

Tra le mostre collettive un ruolo di rilievo spetterà ad Artistar Jewels 2019 Fall Edition, evento internazionale di riferimento dedicato ai body ornament giunto alla sua settima edizione. Artistar Jewels, che in passato ha ospitato importanti creativi tra i quali: Giancarlo Montebello, Philip Sajet, Yoko Ono, Pol Bury, Faust Cardinali e Gillo Dorfles, per la 2019 Fall Edition vedrà protagoniste le creazioni di oltre 160 artisti e designer provenienti da 40 Paesi presso Palazzo Bovara in Corso Venezia 51. Accanto alle opere di Artistar Jewels, Schmuckgalerie Silbermann porterà uno spin-off di “in flux” - sorprendente mostra che ha esordito in occasione della Munich Jewellery Week 2019 - in cui 12 pezzi di Edwin Charmain, Katharina Kraus, Elisavet Messi e Lingjun Sun incoraggeranno una conversazione sull’evoluzione dell’artigianato orafo e indagheranno le opportunità attuali, mentre Assamblage – National Contemporary Jewelry Association (Romania) presenterà BELONGING/S, uno speciale progetto interattivo di gioielli e fotografia. Sempre a Palazzo Bovara, venerdì 25 ottobre alle 18.00 si terrà la serata di premiazione dedicata agli artisti protagonisti dell’esposizione Artistar Jewels e agli studenti dell’ultimo anno delle Scuole e Accademie che parteciperanno a Milano Jewelry Week, tra cui: IED – Istituto Europeo di Design di Milano, Scuola Galdus di Milano, Accademia di Belle Arti di Cuneo, Assamblage – National Contemporary Jewelry Association (Romania), Hard to Find (Messico) e Krama Institute (Grecia). Le creazioni degli studenti saranno inoltre in mostra, per tutta la durata della manifestazione proprio presso la Scuola Galdus, dove sarà possibile ammirare oltre 100 creazioni dei migliori studenti delle accademie. La giuria di Artistar Jewels, presieduta da Elisabetta Barracchia Direttore di Accessory Vogue Vanity Fair e Wedding Vogue Vanity Fair e composta da Gianni De Liguoro, socio fondatore e stilista del famoso brand De Liguoro, Guido Solari Direttore della sede della Scuola Orafa Ambrosiana di Via Tortona 26 e del SOA Lab & Factory di Via Savona 20 a Milano, Ivan Perini Fine Jewelry & Consultancy, Assamblage – National Contemporary Jewelry Association, Laura Inghirami, Founder di Donna Jewel e Irina Slesareva Direttore di Jewellery Review Magazine e Direttore Creativo di Russian Line Jewellery Contest consegneranno numerosi premi che comprenderanno: corsi di formazione e tirocini presso atelier e scuole riconosciuti a livello internazionale, editoriali su riviste di riferimento del settore e campagne social su canali autorevoli. Il designer Gianni De Benedittis, in collaborazione con Artistar Jewels, ha istituito il Premio futuroRemoto jewels che consiste in due somme di denaro che verranno assegnate, rispettivamente, a un artista di Artistar Jewels e a uno studente di una delle Scuole partecipanti al Milano Jewelry Week, che si saranno distinti per l’ottima padronanza nella tecnica orafa e che avranno tenuto conto delle esigenze e delle tendenze del sistema moda. L’idea è che questo contributo possa servire per finanziare i loro primi passi nel mondo della gioielleria. Per la selezione dei vincitori di questo premio speciale la giuria sarà composta, oltre che da Gianni De Benedittis, fondatore e Direttore Creativo del brand futuroRemoto, da Simonetta Gianfelici, top model, fashion consultant e talent scout e un rappresentante della Camera Nazionale della Moda Italiana. I Bastioni di Porta Venezia saranno invece la sede delle importanti Special Guest di Milano Jewelry Week tra cui spicca proprio Gianni De Benedittis che presenterà CARNIVOROUS, la nuova collezione Spring-Summer 2020 di futuroRemoto. Pezzi dallo stile inconfondibile ispirati alle forme e alla vitalità delle piante carnivore realizzati in argento, oro e pietre preziose, con la tecnica di fusione a cera persa. Creazioni visionarie e allo stesso tempo rappresentative della nostra contemporaneità. La Scuola Orafa Ambrosiana di Via Alessandro Tadino 30 aprirà le sue porte al pubblico per far toccare con mano gli attrezzi del mestiere e consentire di osservare gli studenti al lavoro.

Nel quartiere Brera, tra le gallerie d’arte che parteciperanno a Milano Jewelry Week, sarà presente anche l’illustre Galleria Didier Ltd, fondata nel 2006 da Didier e Martine Haspeslagh a Londra, che porterà presso la Galleria Consadori di Via Brera 2 “La dolce vita: dalle stelle dell’arte alle star del cinema”, una selezione di gioielli creati da dieci artisti italiani di fama internazionale destinati a essere indossati dalle icone femminili della Dolce Vita a Roma: dalle attrici che lavoravano a Cinecittà, tra cui Elizabeth Taylor, alle ricche dame americane in visita alla Città Eterna. Gioielli unici di artisti della Scuola di Roma, tra cui Giorgio De Chirico,Afro Basaldella, Franco Cannilla, Giuseppe Capogrossi, Nina Franchina, Edgardo Mannucci, Gino Severini e Giuseppe Uncini, realizzati dalla fine degli anni Quaranta ai primi anni Settanta. Didier esporrà inoltre presso la Galleria Consadori alcuni gioielli dei grandi scultori italiani Arnaldo e Giò Pomodoro che hanno contribuito a incoraggiare altri artisti, come Lucio Fontana, nella creazione di gioielli. VS Gallery in Via Ciovasso 11 e Galleria Pa.Nova in Via Palermo 11, tra i più noti “indirizzi dell’arte” di Brera, ospiteranno rispettivamente le creazioni contemporanee di Galeria Alice Floriano (Brasile) e alcuni singolari pezzi di artisti internazionali selezionati da INTHEPENDANT Contemporary Jewellery Gallery (Portogallo). Un luogo iconico del design quale Arts Design in Via Dell’Orso 12 farà incontrare il complemento d’arredo con il gioiello ospitando Stone Stories, il marchio della jewelry designer Fatima Essahsah, nata ad Amsterdam da genitori marocchini che oggi espone le sue creazioni in Europa, in numerosi musei; un lavoro, quello di Fatima Essahsah che racconta il patrimonio culturale marocchino e la straordinaria cultura Berbera. Non potevano certamente mancare a Milano Jewelry Week alcune tra le più note gallerie di gioiello della città come: Babs Art Gallery in Via Maurizio Gonzaga 2, Irene Belfi in Via Nino Bixio 12, Galleria Rossini in Viale Monte Nero 58 ed ESH Gallery in Via Vincenzo Forcella 7 che ospiteranno esposizioni collettive e personali straordinarie. Le gallerie, che si pongono l’obiettivo di lavorare insieme agli artisti esaltando il valore alle radici stilistiche di ogni creazione, inaugureranno mostre dall’importante valore artistico e concettuale, esponendo le affascinanti sculture da indossare di artisti quali Ugo Nespolo, Chiara Dynys, Alex Pinna, Riccardo Gusmaroli, Antonio Paradiso, Jessica Carroll, Orna Ben-Ami e Fabrice Schaefer.




I VIAGGI DELLO SCIAMANO

DUBAI E ABU DHABI: TRA SOGNO E REALTÀ

Quando il lusso e la modernità incontrano l’incanto delle tradizioni prende vita un sogno senza fine. Questo sogno ha il nome di Dubai, una città che in sé accoglie il meglio della modernità e dello sfarzo, tripudio di progetti faraonici e lusso sfrenato, ma nello stesso tempo elementi che riecheggiano il tradizionale Medio Oriente tra vecchi quartieri e gite nel deserto, boutique hotel, cucina deliziosa e luoghi dove si respira la storia di un tempo lontano. La grande sorpresa è che se vorrete trascorrere un fine settimana alla scoperta di questa meravigliosa città e della “sorella minore” Abu Dhabi lo potrete fare senza spendere una fortuna, con un viaggio che vi lascerà senza parole. La prima tappa sarà proprio Dubai dove potrete vivere istanti intensi tra i profumi dei souq e le mille sfaccettature della city.


Alla ricerca delle tradizioni Punto di partenza a Dubai sarà sicuramente la ricerca delle antiche tradizioni grazie ad una visita nella zona che si affaccia sul Creek, il canale che attraversa la città per diversi chilometri. È qui che ancora resistono alcune testimonianze dell’antico villaggio di pescatori di perle affacciato sul Golfo Persico che, solo cinquant’anni fa, era “la città” di Dubai. Qui potrete salire a bordo di un’abra, la tradizionale imbarcazione in legno, e per pochi dirham visitare i quartieri che si affacciano sulle due sponde del canale. La prima cosa da fare sarà perdersi nei souq. Il più famoso è nel quartiere di Deira ed è specializzato nella vendita di gioielli in oro, ma non mancano il mercato delle spezie, quello degli oli profumati e delle fragranze orientali. Molto raffinato quello di Bur Dubai, dove troverete tessuti e abiti a buon prezzo. Da qui muovendosi a piedi sarà possibile raggiungerete la zona dei quartieri storici di Al Fahidi (o Bastakia) e Shindagha, dove le vecchie case color sabbia con le tradizionali torri del vento si affacciano su stretti e immacolati vicoli da visitare al tramonto.

Storia e arte: il cuore pulsante di Dudai Se siete affascinati dalla magia del Medio Oriente non potrete non visitare lo Sheikh Mohammed centre for cultural understanding dove verrete accolti con datteri e caffè al cardamomo, nel patio di un’antica casa in stile persiano. Da qui, a seguire, la visita alla moschea, un tour nel quartiere e un ricco pasto tradizionale, per scoprire appieno il mondo arabo. Se la Dubai di ieri vi affascina, non perdetevi la visita al piccolo ma suggestivo Dubai Museum, collocato nel Forte Al Fahidi, l’edificio più antico della città. Impossibile non fare tappa a Al Serkal Foundation: qui potrete assaporare un buon caffè in un fantastico top roof per eventi e 5 exhibition room nelle quali ammirare le opere di artigianato che spaziano da abiti, quadri a oggetti vari e libri. Dalla tradizione all’ultima frontiere dell’innovazione Ma ciò che più affascina di questa città, come ben potrete immaginare, è il contrasto netto tra la dimensione prima narrata e l’assoluta modernità della nuova Dubai. Uno scenario fatto di maestosi edifici dalle mille forme, hotel di lusso e boutique di uno sfarzo senza precedenti che non accennano a diminuire, rubando sempre più spazio al deserto. Di recente costruzione il Dubai Opera e la maestosa cornice del (Dubai Frame) alta centoquaranta metri e il Green Planet Project. A sorprendere però è il distretto dedicato all’arte contemporanea, Al Serkal Avenue, nel quartiere di Al Quoz, polverosa e caotica zona industriale, trasformata del 2007 dalla famiglia Al Serkal in un meltingpot di artisti internazionali, tra Atelier e gallerie d’arte, caffè e teatri. Dal lusso al deserto Ma sì sa, in Medio Oriente il deserto fa eco con la sua magia e la promessa di notti incantate. E non occorre spostarsi di molto per trovare, ancora oggi, dune a perdita d’occhio e solitudine totale. Per provare l’emozione di sentirsi Lawrence d’Arabia una possibilità è raggiungere la Dubai Desert Conservation Reserve, la riserva voluta dallo sceicco Al Maktoum che potrete raggiungere salendo su affascinanti Land Rover degli anni cinquanta, completamente aperte, ammirando poi lo spettacolo di un giocolerie e cenando in un accampamento beduino, illuminato dal fuoco, passeggiare a dorso di cammello e fumare la shisha. Qui comprenderete e gusterete la magia di questi posti incantati.


Uno sky line senza precedenti Innamorarsi di un tramonto? E’ possibile soprattutto quando si parla de la Corniche, un posto speciale che consente di ammirare con vista mare, il profilo dei grattacieli.

La Perfezione di Abu Dhabi Lasciamo la città di Dubai per visitare la “sorella minore”, più recente come costruzione ma ancora più contraddistinta da un contrasto netto tra tradizione modernità, in una ricerca continua e costante della perfezione. Una città verde, tipicamente araba, attaccata alle sue tradizioni pur perseguendo la via dell’innovazione. Ecco perché qui il vostro tour vi condurrà alla scoperta della città tra uno zig zagare di contrasti: si parte da Palace Fort, l’edificio più antico, decorato con magnifiche ceramiche portoghesi, ricco di suggestivi cortili e giardini carichi di palme, costruito nel 1761 per la famiglia reale e considerato oggi il più antico della città, visitabile solo, per ora, dall’esterno. Dall’antico al moderno: Emirates Palace, hotel extra lusso, con il suo opulento e diffuso impiego di marmi, dorature e cristalli. Una curiosità? Ci sono almeno 1000 lampadari Swarovski. A seguire un ritorno alla tradizione: la visita al Women’s Handicraft Centre, antica sapienza delle donne arabe dove sarà possibile ammirare prodotti costumi, prodotti tessili e basti per cammelli.

Il bello delle tradizioni e del relax Se volete godervi attimi di relax non potrete non concedervi una pausa nei meravigliosi caffè con shisha di Kalidya. Qui, come vuole la tradizione, gli uomini amano intrattenersi fino all’alba davanti a gloriose pipe ad acqua e caffè. Relax è anche sinonimo di spiagge e dopo una pausa al mare perché non visitare un souq ricco di tradizione? Il consiglio è dare un’occhiata al vecchio mercato situato in Hamdan St, distrutto alcuni anni fa da un incendio. In attesa del favoloso complesso di edifici che ospiterà la ricostruzione di un tipico mercato arabo, conviene optare sul mercato iraniano, dove si trovano pregevoli tappeti e oggetti di artigianato persiano, o sul souq afghano, dove comprare tappeti più economici e oggetti per la casa. E per uno shopping da favola? Optate per il Marina Mall, il centro commerciale più grande e lussuoso della capitale, a forma di un gigantesco tendone da circo con centinaia di negozi, cinema e una torre panoramica. La chiusura perfetta per un week end da mille e una notte! Per scoprire queste due mete da sogno I Viaggi dello Sciamano organizza un week end da sogno dal 20 al 24 Novembre 2019 Per maggiori info: www.viaggidellosciamano.com/tours/dubai-abu-dhabi/

Via del Tonale e della Mendola 160/A Endine Gaiano (BG) - Tel. 035 827430 info@viaggidellosciamano.com www.viaggidellosciamano.com


Arte di moda


giardini di seta

Vittorio Accornero per Gucci, 35 foulard originali disegnati per la maison fiorentina da uno dei protagonisti dell’illustrazione italiana del Novecento, accostati a una selezione di opere della collezione. Un dialogo iconografico che lega arte e moda in un percorso unico, declinato in un confronto fra epoche e scenari. Il progetto è realizzato in collaborazione con BE-STILE di Sara Mano e Silvia Mascheretti. Arte di Moda, grazie alla consulenza storico-artistica di Martina Colombi e Sara Mano, accosta 10 preziosi foulard ad altrettanti capolavori dell’Accademia Carrara, un dialogo iconografico che lega arte e moda. Il mondo sottomarino dei Coralli (1968) affianca i gioielli di Ritratto di bambina di casa Redetti (1579 circa) di Giovan Battista Moroni, l’intreccio di foglie, bacche e rampicanti e gelsomino di Fiori invernali si ritrova nella Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria (1533) di Lorenzo Lotto. Il paesaggio collinare, popolato da alberi e arbusti e dominato sullo sfondo da architetture turrite, accomuna Padiglione (1960-1965) e il dipinto di Tiziano, Orfeo ed Euridice (1510 circa). L’iconico Flora, creato nel 1966 per Grace Kelly e caratterizzato da 9 bouquet di fiori tra cui campeggiano farfalle e libellule in mostra accanto alla fragilità della bellezza di Vaso di fiori con anello e pietre preziose (1612) di Jan Brueghel il Vecchio.

Accademia Carrara, Bergamo

Fino al 21 ottobre


contemporaneamenti CONCORSO DI ARTE CONTEMPORANEA PER ARTISTI UNDER 35

Terza edizione di ContemporaneaMENTI, iniziativa voluta dalla Fondazione Arsenale e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, dal Comune di Iseo e da GAI Giovani Artisti Italiani, per promuovere i giovani artisti del panorama contemporaneo. Pittura, scultura e fotografia protagoniste della mostra allestita nelle sale del palazzo di Vicolo Malinconia a Iseo, che resterà visibile fino al 27 ottobre. 42 gli artisti in mostra selezionati da una giuria composta dal pittore Angelo Zanella, dallo scultore Elio Bianco, e dal fotografo Marco Febbrari.A sostegno dell’iniziativa, ques’anno abbiamo scelto di coinvolgere realtà pubbliche e private. L’obiettivo resta quello di sempre - spiega la presidente della Fondazione Attilia Consoli - creare una rete virtuosa fra artisti, visitatori e addetti ai lavori. Per questo alcuni dei premi saranno assegnati dalla Galleria Colossi di Brescia e dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Iseo.

IN MOSTRA LE OPERE DI: Francesco Angioloni, Elisa Baldissera, Gloria Ballestrin, Debora Barnaba, Marta Belotti,Vincenzo Borrelli, Marta Braggio, Maria Francesca Broggini, Fabiana Casu, Marco Cecca, Eugenia Chiasserini, Victoria Cojocaru, Damiano Conti Borbone, Tobia Dal Maso, Francesco De Cristofaro, Chiara Enzo, Marta Fresneda Gutierrez, Isabellangela Germinario, Genea Lardini, Silvia Ileana Listorti, Giulio Locatelli, Stefano Lupicano, Marcin Marciniak, Giorgia Mascitti, Francesca Montagnoli, Francis Offman, Francesco Onda, Mara Pascarella, Enrico Porro, Isabella Quaranta, Michela Roffaršš, Marco Rossi, Alessandra Sarritzu, Michele Savino Davide Sgrš, Ambra Tonini, Angelo Troilo, Claudio Valerio, Ricardo Aleodor Venturi, Sofia Venturi Casadio, Pengpeng Wang, Beatrice Zanardelli


CONTEMPORANEAMENTI 2019 FINO AL 27 OTTOBRE 2019

Fondazione l’Arsenale Vicolo della Malinconia, 2 Iseo (BS) www.arsenaleiseo.it info@arsenaleiseo.it Orari: martedì - venerdì16-18; sabato, domenica e festivi 10-12; 16-18 Ingresso libero


Manuel Bonfanti - Fotografie Paolo Biava

RENZO NUCARA cracking art: lucida lucidità

Renzo Nucara (Crema 1955). Inizia ad esporre negli anni settanta. Nel 1993 fonda insieme ad altri cinque artisti la Cracking Art. Materia d’elezione è la plastica che diventa anche veicolo d’impegno ecologico e sociale. Partecipa con il gruppo alla 49° Biennale di Venezia del 2001 con l’installazione Sos World composta da più di 1500 tartarughe d’oro. Torna alla Biennale, sempre con la Cracking Art, nel 2011 e 2013. La dimensione di arte collettiva caratterizza anche altri progetti di Nucara: Time Machine e Arbre Magique. A livello individuale continua la sua ricerca artistica, incentrata nei primi anni del duemila sui Resinfilm, stratificazioni di resine, pigmenti, oggetti naturali e artificiali, matrice delle serie successive in plexiglas Stratofilm, Shape e Lighting Shape. Ha esposto i propri lavori a Milano, Roma, Parigi, Miami, Seoul. Con la Cracking Art ha realizzato più di 400 installazioni nel mondo dal Kampa Museum di Praga, al Museum of Art di Indianapolis, la Reggia di Caserta, Cleveland, Shangai, Sidney, Miami, Ascona, Baku, Cile, Korea…. A Bergamo li ricordiamo nel 2007 e nel 2014 con l’invasione all’Oriocenter.


Gentile maestro, come ha iniziato questo lavoro e qual è il suo percorso creativo? “(Ringrazio per il “maestro” ma declino il titolo. Lo lascio a persone come il “Maestro” Alberto Manzi, che negli anni ‘60 ha portato l’alfabetizzazione nelle case italiane attraverso la televisione. Trovo adeguato definire il fare arte come “lavoro” perché mette in luce la sua reale concretezza) Ho iniziato in tenera età con una scatola innocua di matite colorate, ma la “dipendenza” è iniziata quando sono passato ai pennarelli. Poi è diventata cronica... Ho tentato di smettere ma è troppo difficile. Adesso mi sto curando con Cryptoart (2 volte al giorno) Augmented Reality (nei momenti di crisi) e Shared Project (una volta al mese). Scherzi a parte, è stato un progressivo coinvolgimento da quando nel 1970 ho realizzato che dipingere era diventato qualcosa di più viscerale e non più un impegno scolastico. La curiosità, la voglia di sperimentare e confrontarsi sono state l’energia che ha alimentato il motore della mia creatività. Inoltre l’esperienza della Cracking Art ha generato un ulteriore scarto verso il “fare arte” aprendomi a ulteriori sperimentazioni di materiali e tecnologie”.


Lei è tra i fondatori del gruppo Cracking Art. Come ha inciso nella sua vita far parte di questo gruppo? “Ha sicuramente inciso in termini d’impegno e coinvolgimento, ma riformulerei la domanda in “Che senso ha fare Arte nel XXI secolo?” L’artista deve essere consapevole e testimone del proprio tempo e deve agire con gli elementi con cui convive”. Ecco noi artisti Cracking più di 25 anni fa ci siamo chiesti: ma abbiamo consapevolezza che stiamo vivendo nell’Età della Plastica? “Un materiale utile ma da usare con attenzione e soprattutto da non disperdere nell’ambiente. Un materiale stupendo che ha cambiato il nostro stile di vita e permesso un’evoluzione iperbolica della tecnologia e del fare Arte. L’uso di questo composto sintetico malleabile e cromaticamente affascinante, ha aperto la strada a una nuova modalità artistica: gli animali Cracking invadono gli spazi, senza distinzione tra piazze, centri commerciali e musei. Ecco, la prima cosa importante è prendere consapevolezza del periodo in cui stiamo vivendo. Questa consapevolezza fa da spartiacque tra l’arte che lascia un segno nel cammino dell’uomo e l’arte autoreferente che vive nell’autocitarsi e che molto probabilmente ha una sua funzione tranquillizzante e d’arredo.Dall’esperienza Cracking Art, oltre al percorso personale che sviluppo da più di 40 anni, è nata la voglia di sperimentare altre condivisioni: Arbre Magique e Time Machine-Infinite Monkey. Arbre Magique è un progetto empatico verso la natura realizzato insieme

all’artista Carla Volpati, che vede l’albero popolarsi di sagome attinte dal loro immaginario creativo e lo trasforma in una presenza allegorica e magica. Time Machine- Infinite Monkey è invece un progetto di coinvolgimento corale. Una macchina del tempo, che partendo da un mio primo ingranaggio con protagonista la scimmia (diciamo il mio alter ego) si compone di un numero variabile di ruote dentate solidali tra loro, sulle quali vengono impressi disegni, pensieri del pubblico partecipante per arrivare a comporre un grande geroglifico dinamico”. Pensando ai materiali delle sue opere, mi chiedo se usa la plastica riciclata e perché si riconosce la ludicità alla pop art, forse perché i giocattoli industriali sono di plastica? “Una lucida ludicità più che alla Pop Art è da riconoscere alla Cracking Art. Nei miei lavori ne attingo a piene mani. Ma è una modalità che innanzitutto ti deve appartenere. Già prima di fondare il gruppo utilizzavo plastiche, acetati, graniglie sintetiche, polietilene, plexiglas…L’aspetto ludico, ma anche ironico, sottende il mio fare arte. In certi periodi è più manifesto in altri meno”. Ci può spiegare? “Nel mio percorso artistico ho attraversato varie fasi, dalle più intime e riflessive, alla più estroverse e giocose, come sono le opere Khekàzhe, Facimampress, Uffalufo, Matiparmayakosk a fine anni 80, realizzate con carte di recupero, acrilici e oggetti.


Questa voglia di giocare traspare anche nelle mie recenti Lighting shape dove al mio repertorio ‘animale’ ho aggiunto anche icone del nostro tempo, come pinup, chef e calciatori. Sono sculture luminose in plexiglas “contaminate” da simboli. E’ la mia visione di un mondo dove stiamo facendo indigestione di immagini, commenti, reazioni senza riuscire più a metabolizzarli, che anestetizzano le emozioni”. Chi trova attuale fra attori, musicisti, scrittori o personalità del mondo contemporaneo? “AstroSamanta, perché supera con la sua concretezza i personaggi della Marvel Bruno Bozzetto, geniale creativo anti star system. Cracking Art, ovvio Roger Feder un campione d’umanità Emilio Isgrò le cui cancellature sono più che mai attuali in un mondo dove si cerca costantemente di essere evidenti. Josè Mujica, presidente uruguaiana dal 2010 al 2015. L’esempio di come dovrebbe essere un politico Papa Francesco, al momento la persona più a sinistra nel panorama mondiale Ricercatori Italiani, capaci resilienti e innovativi sono perle non valorizzate dal nostro sistema non-meritocratico Bruce Springsteen, il poeta del disilluso sogno americano Greta Thunberg, la voglia giovanile di cambiare. Vio Bebe, un’eroina Zuckerberg Mark, perché si vive nell’era dei social”. Cosa ne pensa delle gallerie d’arte, delle aste in internet, delle fiere d’arte, del mondo dell’arte… le dà serenità questo sistema o meglio cercare strade alternative?

“Il mercato dell’arte è uguale a qualsiasi altro mercato finanziario, con tutti i giochi di aspettative, aumenti, rilanci e scommesse che i mercati finanziari hanno. Internet ha modificato le regole, le ha rese più veloci. Per le gallerie la necessità di rinnovarsi facendo rete e marketing. Per gli artisti la necessità di proporsi a nuovi mecenati come possono essere le società economico-produttive. Se hai due soldi, uno spendilo per il pane e con l’altro compera giacinti per il tuo spirito. (Proverbio cinese) Nel mio lavoro ho ideato una linea di gadget e multipli personalizzabili per le aziende e ho ricreato in oggetto d’arte il classico tombstone, ossia la targa commemorativa, utilizzata nel mondo della finanza per ricordare la conclusione positiva di un’operazione importante”. Quando vedremo la sua prossima mostra, ha qualcosa in programma? “A Ravello sono presenti le mie ultime sculture luminose alla Galleria Petit Prince. Entro l’anno grazie a un crowdfunding realizzerò insieme a Carla Volpati un Arbre Magique nell’Ospedale Pediatrico Oncologico di Catania. (… ne abbiamo fatto uno anche per l’ospedale di Bergamo all’interno del progetto Tube-One, al quale sono stati asportati dei pezzi da persone incivili. Restaurato è in attesa di una messa in protezione) Su Instagram, Facebook, in Superrare.com espongo costantemente i miei lavori e sto preparando per fine anno un colouring book… ma non mancherà una mostra nel prossimo futuro”.


Monet e gli impressionisti

in Normandia ASTI, PALAZZO MAZZETTI FINO AL 16 FEBBRAIO 2020


Arriva a Palazzo Mazzetti di Asti un eccezionale corpus di 75 opere che racconta il movimento impressionista ei suoi stretti legami con la Normandia. Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet - in mostra insieme a molti altri - colgono l’immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo. Grazie alla Fondazione Asti Musei, la mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia” curata da Alain Tapié, ripercorre le tappe salienti della corrente artistica: opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) e Barche sulla spiaggia di Étretat (1883) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir - tra i capolavori presenti in mostra - raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi dell’epoca che - immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti - hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere. Un progetto espositivo che si concentra sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie, una delle collezioni più rappresentative del periodo impressionista, accanto a opere provenienti dal Musée de Vernon, dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondazione Bemberg di Tolosa. Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l’esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp - rappresentati nelle opere in mostra a Palazzo Mazzetti - diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista. La mostra è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, in collaborazione con Ponte - Organisation für kulturelles management GMBH, organizzata da Arthemisia, sponsor Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

LA MOSTRA L’esposizione racconta la “irresistibile attrazione” degli artisti per la Normandia, regione francese divenuta nell’Ottocento un vero e proprio laboratorio di idee. Grazie ai progressi della ferrovia nel corso dell’Ottocento, diventa luogo d’incontro degli artisti parigini e partecipa alla nascita dell’Impressionismo e alla sua evoluzione, che continua fino alla metà del Novecento. Accanto ai numerosi pittori illustri (Monet, Corot, Courbet, Boudin, Marquet, Géricault, Jongkind), altri artisti meno noti (Noël, Lepic) celebrano il matrimonio tra la luce e il cielo normanno nutriti del lirismo naturale dei loro paesi. Questi - e molti altri - sono gli autori delle tele provenienti dalla prestigiosa raccolta dell’Association Peindre en Normandie di Caen. La collezione, creata nel 1992 su iniziativa del Consiglio Regionale della Bassa Normandia e di partners privati, riunisce in modo unico celebri artisti e altri autori meno noti che hanno rappresentato il paesaggio normanno dalla metà dell’Ottocento fino all’inizio del XX secolo. La mostra, che si articola in 5 sezioni, è arricchita da prestiti di musei e collezioni eccellenti, dal Musée Marmottan Monet di Parigi, dalla Fondation Bemberg di Tolosa, dal Musée de Vernon e da collezioni private francesi.

PALAZZO MAZZETTI CORSO VITTORIO ALFIERI, 357 - ASTI WWW.FONDAZIONEASTIMUSEI.IT ORARI MARTEDÌ – DOMENICA 10.00 - 19.00 LUNEDÌ CHIUSO


finalmente a casa

Benedetto Ravasio con la moglie Pina e la figlia Miriam


IL MUSEO DEL BURATTINO Il mondo del teatro ci invita sempre a inseguire i sogni con la fiducia dei bambini. Forse è anche per questo che la Fondazione Benedetto Ravasio, dopo 25 anni di attività, continua a coltivare grandi sogni, come il Museo del Burattino che dal mese di luglio ha trovato casa nel Palazzo della Provinica in via Tasso a Bergamo. Il museo è nato dall’urgenza di preservare dall’oblio un patrimonio che va conservato, ma anche indagato, valorizzato e rinnovato, nelle potenzialità creative e artistiche. Accanto al Fondo Ravasio, sono esposti i pezzi più significativi scelti tra le collezioni private bergamasche, messi a disposizione dalle famiglie Angelini, Cortesi, Losa, Milesi, Scuri. Si tratta di circa 120 teste di legno che rappresentano un inestimabile patrimonio, molto legato all’identità bergamasca e lombarda. La conservazione del patrimonio del Teatro di Figura, promosso sin qui dalla Fondazione Ravasio e da numerosi appassionati collezionisti, ha reso possibile la sopravvivenza della tradizione, grazie alla pratica di un mestiere non ancora scomparso. In questi anni la Fondazione si è impegnata in un capillare lavoro di ricerca che ha portato all’individuazione delle più significative collezioni private di burattini bergamaschi presenti in città e in provincia. La condivisione della necessità e del desiderio di ridare visibilità a un mondo, considerato superficialmente “teatro minore”, ha condotto naturalmente a immaginare un luogo, pubblico e centrale in città, in cui tutti possano ammirare i burattini della tradizione bergamasca, trovato grazie alla Provincia che ha messo a disposizione i locali nel Palazzo di Via Tasso, consapevole della necessità di avere a Bergamo un museo che documenti questo patrimonio.

Le fotografie del museo e dei burattini sono di Dimitri Salvi

Sergio Ravasio (ph F. Buscarino)

La Fondazione Benedetto Ravasio costituita nel 1993 dalla famiglia e da alcuni amici di Benedetto, nasce per preservare il patrimonio e l’eredità artistica di Ravasio, grande burattinaio bergamasco, scomparso nel 1990. Benedetto Ravasio, alla fine degli anni ’40 decide, insieme alla moglie Giuseppina Cazzaniga, di intraprendere, da professionista, l’arte del burattinaio grazie alla guida di Luigi Nespoli, diventando l’erede di una tradizione popolare che contribuisce a svecchiare, adeguandola ai tempi moderni e esportandola al di là dei confini provinciali. È scultore, musicista, cantante, pittore, drammaturgo e vive la vita del burattinaio in modo totale e completo, come vuole la tradizione. La moglie, affettuosamente soprannominata Pina, scompare nel 2015. È, anche lei, figura di grande rilievo: si dedica con passione e amore alla sartoria e a dar voce, in baracca, ai personaggi femminili. La Fondazione inizia le sue attività sotto la guida di Miriam Ravasio, scomparsa nel 2002. Oggi la Fondazione è presieduta dall’Arch. Sergio Ravasio, ultimo figlio di Pina e Benedetto


ISTRUZIONI PER L’USO LA GALLERIA COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA INAUGURA LA PROPRIA STAGIONE ESPOSITIVA CON LA MOSTRA PERSONALE DI SEVERINO DEL BONO VISITABILE SINO AL 15 OTTOBRE

La galleria Colossi Arte Contemporanea apre la stagione espositiva con la mostra personale di Severino Del Bono - Nuvolera (Bs), 1966 – dal titolo Istruzioni per l’uso, a cura di Guendalina Belli. Verranno presentate le opere appartenenti all’ultimo filone espressivo sperimentato dall’artista: esse mirano a focalizzare lo sguardo degli spettatori postmoderni, assuefatti dal proliferare di fallaci stimoli visivi, veicolati dall’informazione massmediatica, sulle visioni epifaniche del meraviglioso che si celano in una realtà resa obsoleta dalla riproduzione mediatica e dal ritmo incessante della produzione industriale: oggetti che assumono la dignità monumentale, la delucidante evidenza e l’algida perfezione della statuaria classica, con la quale dialogano idealmente, grazie alle istruzioni per l’uso che l’artista fa scorrere sullo sfondo dei novelli Adamo ed Eva. Come i nostri progenitori, la nostra vista ha perso la sua originaria innocenza, viziata dai condizionamenti culturali veicolati dai mass media. I volti delle sensuali donne ritratte da Del Bono nel corso della sua carriera, con grande meticolosità tecnica nella definizione delle ombre e una vena iperrealista vicina alla stagione contemporanea della pittura americana, sono ricoperte da oggetti in bilico tra straniamento surrealista, figurazione pop e ironia tautologica riferita all’atto del vedere che le privano del primo strumento di introspezione: lo sguardo. Nelle ultime opere, invece, l’artista si serve dell’insospettabile banalità di uno dei ritrovati dell’industria farmaceutica per provocare una sensazione di estraneità e turbamento nello spettatore: la supposta. Essa galleggia nelle sue tele, come un meteorite nello spazio, ingigantita, in un’atmosfera onirica, fluttuante e di ascendenza metafisica. Lasciandoci come chiave di lettura solo un minuscolo tassello in braille, il linguaggio della cecità, la supposta viene accostata a una vanitas che assume le sembianze di un volto femminile in disfacimento per ricordarci la vacuità del significato di cui sono portatrici le immagini nell’era della comunicazione globale, oppure al busto di Antinoo, con il quale condivide l’algida purezza della bianca superficie, e posta sul dito medio di un noto gestaccio, su uno stecco di gelato, mimando il logo di una nota marca; inoltre, viene essa stessa bendata in quanto assume l’algida perfezione di una statua di vestale classica, riscattandosi dall’utilitaristico per entrare nella dimensione del grandioso, del monumentale. Lo dimostrano le omonime supposte plasmate nel marmo Botticino in mostra. Essa si inserisce nel sistema segnico codificato del linguaggio pubblicitario come elemento di disturbo per risvegliare la nostra coscienza di osservatori, focalizzandosi sulle suggestioni momentanee che si trovano nelle cose semplici, inaspettate. E lo fa partendo sempre da un dato di realtà, inserendosi nella tradizione dell’iperrealismo, come dimostrano i bozzetti in mostra, dove la stampa di uno scatto fotografico della supposta, realizzato dell’artista, viene assemblata in questi lavori progettuali, preparatori delle opere.




ISTRUZIONI PER L’USO


milano e la moda omaggio a gian paolo Barbieri

È stata inaugurata il17 settembre allo Spazio eventi di Palazzo Pirelli in via Filzi 2 a Milano la mostra che il Consiglio regionale della Lombardia ha voluto dedicare al fotografo Gian Paolo Barbieri. “Milano e la moda, omaggio a Gian Paolo Barbieri”, il titolo della rassegna, curata dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri in collaborazione con Martina Corgnati ed organizzata da Marta Menegon e Sara Arrigoni, è un viaggio attraverso la vita di Barbieri: è anche grazie alle sue foto ambientate in angoli più o meno noti di Milano, con le modelle e le attrici più famose del jet set internazionale, alle campagne pubblicitarie per i marchi più prestigiosi del made in Italy, che Milano, sua città natale, si è affermata nel mondo come capitale della moda. Un legame, fondamentale, per la sua ricerca artistica e per la sua produzione creativa.


Non a caso, le riviste più prestigiose lo ritengono uno dei migliori ritrattisti di moda al mondo e uno dei fotografi più influenti della seconda metà del Novecento. Un fil rouge che l’Assemblea lombarda accoglie proprio durante la Settimana della moda, sottolineando come la Lombardia, centro di pensiero, d’invenzione, di creatività e di storia sia il contenitore ideale della produzione dell’artista. In esposizione fino al 30 settembre circa 70 opere fotografiche, dagli albori fino ai primi anni 2000: da un’iconica Aly Dunne in posa davanti al Duomo di Milano per Gianfranco Ferré, a una statuaria e floreale Anjelica Huston in Valentino fino a opere più visionarie come Susan Moncur per Versace e alle “Tre dame” al Castello sforzesco, sempre per Versace

La mostra è aperta al pubblico, con ingresso libero, da martedì 18 a lunedì 30 settembre con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Il venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30. Domenica 29 settembre, la mostra sarà visitabile durante l’apertura straordinaria di Palazzo Pirelli, dalle 11 alle 18. Ingresso libero, ultimo ingresso ore 17.30


TEATRO DEGLI INCERTI Fotografie Daniele Vita

Mariella Sto e Nina Failla si sono incontrate a Tuscania, nell’alto Lazio, nel lontano 2005 e nel 2007 hanno fondato la Compagnia Teatro degli Incerti. Dieci anni dopo si sono trasferite a Bergamo e qui hanno ora la loro sede. A istinto ci siamo scelte e poi ci siamo conosciute più a fondo attraverso tante esperienze condivise al punto che inseguire gli stessi obiettivi è un fatto naturale per noi. Per convinzione e per formazione pensiamo che tutto parta dal corpo, dal gesto, dall’azione. NINA SI È FORMATA ALLA SCUOLA DI MAURICE BEJART E DI PINA BAUSCH, ÙMARIELLA A QUELLA DEL ROY HART THEATRE E DI ENRIQUE VARGAS. Per ogni cosa che intraprendiamo partiamo sempre dal corpo che è uno strumento estremamente complesso. Ha una profonda memoria, è molto vicino all’inconscio e porta con sé una forte spiritualità, se vogliamo ascoltarla. Tutte le storie che ci sono accadute sono scritte lì dentro. Il teatrodanza, il

nostro specifico, non è teatro di ballo, è teatro dove solitamente danzatori, ma anche attori, compiono, con la duttilità del loro corpo e la straordinarietà del loro movimento, azioni improvvisate spesso costituite da piccoli gesti, a volte ripetuti ossessivamente, intessute e strutturate in sequenze. Sembra molto complicato ma raccontare con semplicità e leggerezza è il nostro intento. La nostra e una vocazione in realtà comica e i temi che incontriamo li trattiamo sempre con una buona dose di ironia, si tratti della vedovanza in INAFFERRABILE VUOTO o dello spaesamento di DUE DONNE BASSE, dell’assurdo in ORO E FIAMMA o dell’incongruenza de I FIGLI. Ci piacerebbe che la gente a teatro si sentisse più libera di ridere, di testimoniare la propria presenza con scioltezza, ma è anche vero che spesso uno spettacolo dice nel tempo cose che non emergono nell’immediato perché la strada dell’arte non è mai preconfezionata. Le cose devono accadere, creare da sé un racconto, durare e poi esaurire. D’altra parte non è così anche la vita?


TEATRO DEGLI INCERTI, TRA CERTEZZE, INCERTEZZE E SCONOSCIUTO? L’osservazione dei processi naturali di trasformazione è una guida senza tracciato per l’emersione di temi, azioni, connessioni in una visione rinnovata. Vivere nella natura, in collina, è fonte di grande ispirazione per noi. Cerchiamo lo sconosciuto non solo nella nostra preparazione personale, ma anche nella definizione dei nostri luoghi di interesse. Abbiamo avuto ospitalità in spazi e teatri ufficiali naturalmente, ma se sei nella ricerca non per forza insegui ciò che è già pronto e allestito per te. Noi siamo andate verso il carcere, le donne rifugiate e stiamo preparando un progetto teatrale con persone migranti. L’esperienza del carcere l’abbiamo raccontata nel libro “Una Danza Nascosta” edito da Lubrina Bramani nel 2017. Anzi, tutta l’avventura è nata proprio nella Casa Circondariale di Bergamo, nei primi anni ’90 quando la Compagnia non esisteva ancora. Teatro degli Incerti vuol dire non avere paraocchi. Ci proviamo.

DUNQUE ATTIVITÀ DI SPETTACOLO E TEATRO SOCIALE? Bisogna che il racconto teatrale viva di contrasti e si sa che il comico e il tragico sono due modi di guardare la stessa cosa, nel rispetto dei protagonisti, naturalmente. Non ci piace la definizione “sociale” come non ci piace alcuna definizione, il teatro semplicemente è fatto per la gente. La poesia è politica perché avvicina le persone. E’ come un microscopio che individua nella totalità un dettaglio forse invisibile e portandolo alla luce lo rende indispensabile. Dove la poesia è combattuta, nascosta o svilita, c’è un grande problema politico. La realtà si rivela quando c’è un imbarazzo, quando qualcosa non collima. E’ in ciò che non funziona che possiamo intravedere il contesto nella sua verità e nella sua insufficienza. E’ lì che appare la domanda. PROGETTI FUTURI Torniamo sul palcoscenico di Calderone a Treviolo con ORO E FIAMMA, tratto da un racconto di Ionesco, in una versione arricchita dalla musica dal vivo di Guido Tacchini e poi ci aspetta un progetto nuovo con la fotografa Monia Carlone e la musica di Adelio Leoni. Ci piacerebbe anche ripercorrere un po’ tutto il repertorio con un’ulteriore aggiunta di leggerezza, quella che regala il tempo che è trascorso. Incontrare i vecchi personaggi e vedere quanto sono cambiati loro e quanto siamo cambiate noi.


grazie klaus


Il 26 agosto, è stata la Giornata internazionale del cane e ci sembra doveroso ringraziare tutti gli amici a quattro zampe che condividono la loro vita con i soccorritori. Tra cane e conduttore, le due componenti essenziali di quella che viene definita “unità cinofila”, si stabilisce un rapporto speciale: non solo vivono insieme, fianco a fianco, ma condividono la formazione, le esercitazioni e soprattutto il soccorso. Sono fondamentali per il buon esito dell’intervento, sempre in prima fila nelle situazioni di emergenza. Il pensiero va al ricordo di Klaus e Zeus, scomparsi di recente: Zeus ci ha lasciati proprio ad agosto e Klaus, un border collie, ha cominciato nel 2008 accanto a Maurizio, nella VI Orobica, specializzati entrambi nella ricerca in valanga. Zeus, un labrador, ha lavorato in tandem con Giulio, bresciano della IX Speleologica, nella ricerca in superficie. Maurizio continuerà con Maia, pastore belga malinois, in valanga e in superficie. Le unità cinofile del Soccorso alpino e speleologico lombardo operano, in caso di necessità, in tutta la regione. Quelle di Klaus e Maurizio, di Zeus e Giulio sono solo due delle numerose storie di cui è fatto il Cnsas. Tante altre restano, per ora, nel silenzio, ma anche a loro va tutta la nostra gratitudine.




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