Qui Brescia n.ro 159

Page 1

ANNO 16 - N° CENTOCINQUANTANOVE - SETTEMBRE 2020 - € 3 LAURA CASTELLETTI BRESCIA E BERGAMO INSIEME CAPITALI DELLA CULTURA VISIT BRESCIA: LA PROVINCIA DEI TESORI LA BIBLIOTECA QUERINIANA RAFFAELLO, CUSTODI DEL MITO PALAZZO MORONI E I GIARDINI DEL CAVALIERE IN ROSA

BRESCIA MAGAZINE

LA MEC ART ITALIANA LA STAGIONE DEL TEATRO GRANDE

CMP BRESCIA

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

da 16 anni

ATLANTE DELLA BELLEZZA FASHION: CARLA CATALANO

COVER STORY LAMBORGHINI BERGAMO: GRAND OPENING DIGITAL PREMIÈRE


Performance Charged

LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID.

Performance Charged Performance PerformanceCharged Charged Performance Charged Performance PerformanceCharged Charged Performance Charged

SCUDERIA BLU COMO – VIA TENTORIO, 6, 031 3390138 LA PRIMAMASERATI MASERATIGHIBLI GHIBLIHYBRID. HYBRID. LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID. LA PRIMA INFO@SCUDERIABLU.IT LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID. SCUDERIA BLU SCUDERIA BLU SCUDERIA BLU LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID. SCUDERIA COMO VIABLU TENTORIO,6, 6,031 0313390138 3390138 COMO VIA TENTORIO, 6, 031 3390138 COMO –––VIA TENTORIO, LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID. LA PRIMA HYBRID. COMO –MASERATI VIA TENTORIO, 6, 031 3390138 INFO@SCUDERIABLU.IT Ghibli Hybrid: Consumo di GHIBLI carburante in ciclo combinato min – max (l/100km) 8.5-9.6; emissioni di CO in ciclo combinato min – max (g/km) 192-216. I valori indicativi INFO@SCUDERIABLU.IT INFO@SCUDERIABLU.IT SCUDERIA BLU VIA STEZZANO, 51 - BERGAMO LA PRIMA MASERATI GHIBLI HYBRID.di CO sono da considerarsi preliminari. I valori definitivi2 saranno presto disponibili presso le Concessionarie Ufficiali o relativi al–consumo di carburante all’emissione INFO@SCUDERIABLU.IT COMO VIA TENTORIO, 6,e031 3390138 2 SCUDERIA BLU SCUDERIA BLU sulPRIMA sito www.maserati.com. TEL. 035MASERATI 320358 GHIBLI - INFO@SCUDERIABLU.IT LA HYBRID. INFO@SCUDERIABLU.IT SCUDERIA COMO VIABLU TENTORIO, 6, 6, 031 031 3390138 3390138 COMO ––VIA TENTORIO, COMO – VIA TENTORIO, 6, 031 3390138 Ghibli Hybrid: Consumo dicarburante carburante inciclo ciclo combinatomin min–––max max(l/100km) (l/100km)8.5-9.6; 8.5-9.6;emissioni emissionidi diCO CO222inin inciclo ciclocombinato combinatomin min–––max max(g/km) (g/km)192-216. 192-216.IIIvalori valoriindicativi indicativi INFO@SCUDERIABLU.IT INFO@SCUDERIABLU.IT SCUDERIA BLU Ghibli Hybrid: Consumo di carburante ciclo combinato min max (l/100km) 8.5-9.6; emissioni di CO ciclo combinato min max (g/km) 192-216. valori indicativi Ghibli Hybrid: Consumo di inin combinato VIA STEZZANO, 51 BERGAMO relativi al consumo dicarburante carburante all’emissione diCO CO222sono sono da–considerarsi considerarsi preliminari. valoridefinitivi definitivi saranno prestodisponibili disponibili presso leConcessionarie Concessionarie Ufficiali INFO@SCUDERIABLU.IT relativi di carburante all’emissione di CO sono da considerarsi preliminari. IIvalori valori definitivi saranno presto disponibili presso Concessionarie Ufficiali relativi consumo di di da preliminari. presso lele Ufficiali ooo Ghiblialal Hybrid: di carburante in ciclo combinato min max (l/100km) 8.5-9.6;Iemissioni di COsaranno in ciclo presto combinato min – max (g/km) 192-216. I valori indicativi COMO –consumo VIAConsumo TENTORIO, 6,eeeall’emissione 031 3390138 2 sul sitowww.maserati.com. www.maserati.com. TEL. 035 320358 - INFO@SCUDERIABLU.IT sul sito www.maserati.com. sul sito relativi al consumo di carburante e all’emissione di CO sono da considerarsi preliminari. I valori definitivi saranno presto disponibili presso le Concessionarie Ufficiali o INFO@SCUDERIABLU.IT Ghibli Hybrid: Consumo di carburante in ciclo combinato2 min – max (l/100km) 8.5-9.6; emissioni di CO2 in ciclo combinato min – max (g/km) 192-216. I valori indicativi sul sito www.maserati.com.

relativi al consumo di carburante e all’emissione di CO2 sono da considerarsi preliminari. I valori definitivi saranno presto disponibili presso le Concessionarie Ufficiali o Ghibli Hybrid: Consumodi dicarburante carburanteininciclo ciclocombinato combinatomin min––max max(l/100km) (l/100km)8.5-9.6; 8.5-9.6;emissioni emissionidi diCO CO22ininciclo ciclocombinato combinatomin min––max max(g/km) (g/km)192-216. 192-216.IIvalori valoriindicativi indicativi Ghibli Hybrid: Consumo sul sito www.maserati.com. relativi consumo dicarburante carburante all’emissione diCO CO22sono sono da–considerarsi considerarsi preliminari. Ivalori valoridefinitivi definitivi saranno prestodisponibili disponibili presso Concessionarie Ufficiali relativi consumo di eeall’emissione di da preliminari. presso leleConcessionarie Ufficiali oo GhiblialalHybrid: Consumo di carburante in ciclo combinato min max (l/100km) 8.5-9.6;Iemissioni di COsaranno in ciclo presto combinato min – max (g/km) 192-216. I valori indicativi 2 sul sitowww.maserati.com. www.maserati.com. sul sito relativi al consumo di carburante e all’emissione di CO2 sono da considerarsi preliminari. I valori definitivi saranno presto disponibili presso le Concessionarie Ufficiali o Ghibli Hybrid: Consumo di carburante in ciclo combinato min – max (l/100km) 8.5-9.6; emissioni di CO2 in ciclo combinato min – max (g/km) 192-216. I valori indicativi sul sito www.maserati.com. relativi al consumo di carburante e all’emissione di CO2 sono da considerarsi preliminari. I valori definitivi saranno presto disponibili presso le Concessionarie Ufficiali o sul sito www.maserati.com.


siamo qui In seguito alla ferite inferte dalla diffusione del Covid a Brescia e a Bergamo, il Parlamento ha votato la nomina delle due città a Capitali italiane della Cultura per l’anno 2023 e adesso ci prepariamo a vivere questo evento senza precedenti in modo congiunto con i nostri vicini, lasciandoci alle spalle storiche rivalità di campanile. Qualcuno dice che con la Cultura non si mangia ma, a ben vedere, questa occasione potrebbe essere un volano anche per la tanto sperata ripresa economica. L’evento in programma tra 27 mesi godrà di una grande visibilità in tutto il Paese ma riteniamo che potrà avere spazio anche in Europa, se saremo capaci di costruire insieme un programma capace di ingolosire e attirare visitatori. Abbiamo avviato un lavoro di inchiesta per verificare quanto i Bresciani conoscano Bergamo e viceversa e abbiamo scoperto che la conoscenza reciproca è limitata solo agli aspetti più noti: Le Mura, il Donizetti, il castello Cidneo, la Mille Miglia... poco altro. Per questo, essendo noi storici editori locali con pubblicazioni in entrambi i territori, ci siamo posti l’obiettivo di allargare la conoscenza reciproca tra i Bergamaschi e i Bresciani e, da qui al 2023, proporremo da queste pagine, non solo una carrellata di eccellenze che spaziano dall’arte all’enogastronomia, dalle tradizioni alla storia, ma anche persone coinvolte a vario titolo nella preparazione all’evento del 2023. Un intreccio utile a stabilire relazioni virtuose che ci auguriamo possano espandersi a tutti gli aspetti, non solo culturali, per una collaborazione tra le due città e le loro genti che noi auspichiamo e promuoviamo da sempre. (V.E.Filì)

Se vi siete persi i due numeri di qui Bergamo e qui Brescia in edizione digitale, li potete trovare nella versione sfogliabile su www.qui.bg.it e www.qui.bs.it


GRAZIE

PRESIDENTE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA VICINO A BRESCIA E A BERGAMO PER LE VITTIME DEL COVID

La presenza del Presidente ci ha fatto sentire la vicinanza dello Stato e la solidarietà di una intera Nazione, ma ancor più quella di un uomo, realmente commosso e partecipe della furia che ha sconvolto le città di Bergamo e di Brescia. Parole di circostanza certo, frasi già sentite... può darsi... in grado comunque di far trasparire l’immenso dolore di un padre di fronte alla perdita di tanti figli. Parole capaci di infonderci la forza necessaria e l’energia indispensabile per questa resistenza e il coraggio per la ripartenza.


in questo numero

Dr. Gianluca Doria DORYAN MEDICINA ESTETICA BELLEZZA IN SICUREZZA

BRESCIA www.qui.bs.it

autorizz. Tribunale di Bergamo

Laura castelletti Bergamo e brescia insieme

n°18 del 22/04/2004

EDITA PERIODICI srl Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 www.editaperiodici.it

Festival pianistico internazionale brescia e bergamo

Direttore responsabile:

fashion: Carla catalano

Vito Emilio FilĂŹ Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bg.it

Biblioteca queriniana

Responsabile grafica: Paolo Biava

ricordo di gianPaolo Rota

grafica@qui.bg.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it

i giardini del cavaliere in rosa

Hanno collaborato in redazione: Lorenzo Boccardini, Bruno Bozzetto,

Atlante della bellezza

Manuel Bonfanti, Valentina Colleoni, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Sabrina Scandali, Lisa Cesco Fotografie di:

passione americars

Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Stroppa, Paolo Biava, Daniele Trapletti, Matteo Marioli Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

the F1rst, nuovo concept store di tiziana fausti

COVER STORY Michele Brusa: lamborghini tutta nuova


AMANO E SOFFRONO COME NOI di Bruno Bozzetto


“Sono soddisfatta e davvero felice che la candidatura di Brescia e Bergamo Capitale italiana della cultura per il 2023 stia prendendo corpo. È un sogno che si realizza, un progetto a cui penso da anni, una meravigliosa oppurtunità per tutti noi. Il Governo mostra di avere fiducia nelle nostre città e noi stiamo lavorando per creare qualcosa di unico.

CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Laura Castelletti, Vicesindaco e Assessore alla cultura di Brescia

Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura di Bergamo

Ci tengo a sottolineare le parole creare e unico, ossia immaginare un nuovo modello di ripresa e crescita, anche del senso di comunità, per il futuro. Perché se è vero, ed è giusto, che abbiamo negli occhi e nel cuore l’immagine delle due città ferite per antonomasia oggi dobbiamo riappropriarci della nostra identità di capoluoghi moderni, attrattivi, ricchi di servizi, con un’alta qualità della vita e fare in modo che un periodo limitato, che pure ci ha profondamente segnato, non diventi il simbolo di ciò che siamo. Per il progetto Capitale della cultura abbiamo già svolto diversi incontri e devo dire che dal territorio stiamo ricevendo risposte entusiastiche: ci sono molte energie, tante realtà, istituzionali e non, pronte a scendere in campo con passione, condividendo forze, idee e risorse.

C’è un tema di comunicazione, di marketing territoriale che è fondamentale. L’obiettivo è migliorare il profilo internazionale delle nostre due città, per farlo stiamo creando un aggregatore digitale di contenuti e servizi che metta in rete musei, siti e istituzioni accademiche in un’ottica di open innovation, poi passeremo alla fase operativa. Fare tutto questo con l’assessore di Bergamo Nadia Ghisalberti lo rende ancora più stimolante e interessante, siamo una buona squadra. Il nostro è un obiettivo ambizioso di rilancio sociale e culturale, che non si esaurirà con il 2023, ma traccerà una strada innovativa. Ripartiremo dalla cultura e dal nostro patrimonio, ma non sarà un punto di arrivo, bensì una tappa di un percorso che, ne sono certa, ci porterà a esplorare interessanti opportunità”.


A•

’ E R A • EVE N

A•E

A

H

IC

N TO C H I C ’ E R

ER

VE

C ’ER

CHI C ’ ERA

•E

I CH

N TO C HI C E N TO C HI VE ’ E C ’ER A

TO

EV E N T O

C

LA PROVINCIA DEI TESORI È ufficialmente partita la campagna che punta alla valorizzazione del turismo culturale in provincia di Brescia, invitando gli abitanti del territorio e quelli delle città limitrofe (Bergamo, Verona, Mantova, Cremona) a (ri)scoprire alcuni dei numerosi siti d’interesse storico e culturale che punteggiano l’intera provincia. Tra quesiti da risolvere lanciati tramite social network, affissioni lungo le vie della città e soluzioni da visualizzare sul sito dedicato, il progetto ha visto la collaborazione di alcuni brand ambassador d’eccezione (Iginio Massari, Marco Cattaneo, Andrea Cassarà e Camilla Filippi), impegnati in prima persona a raccontare bellezze e tesori situati lungo le direttrici che collegano la città alla provincia. Vasta geograficamente e variegata nella sua offerta culturale, la provincia di Brescia vanta siti e testimonianze di notevole rilevanza storico-artistica e afferenti a diverse epoche - dall’archeologia alla contemporaneità, passando per il Medioevo e l’età rinascimentale – che oggi permettono di narrare storia, tradizioni e vicende che ebbero per protagonisti l’Italia, il territorio ed i suoi abitanti, a partire dai monumenti, dalle architetture e dai manufatti a noi pervenuti. Un patrimonio cospicuo, da anni oggetto di un costante processo di valorizzazione da parte di enti e istituzioni locali deputati alla promo-commercializzazione turistica, che di recente ha trovato ulteriore riscontro del proprio valore grazie all’investitura della Leonessa d’Italia a Capitale Italiana della Cultura 2023, a fianco della vicina Bergamo. Sulla scorta di tale prestigioso riconoscimento, ma anche per favorire l’incremento di quel turismo di prossimità venuto alla ribalta delle cronache nel periodo seguito al lockdown, Visit Brescia ha lanciato “Brescia. La Provincia dei Tesori”, campagna promozionale multicanale che punta alla valorizzazione del vasto patrimonio culturale situato lungo tutta la provincia. Fino a metà ottobre, indovinelli, quesiti e pillole “culturali” in grado di risvegliare l’interesse tanto dei bresciani, quanto degli abitanti delle città di Bergamo, Verona, Mantova e Cremona, saranno affissi lungo le vie di Brescia, pubblicati sulle pagine dei principali quotidiani di Brescia e delle città limitrofe e sugli account Instagram e Facebook di Visit Brescia. Le risposte, unitamente ad approfondimenti tematici in grado soddisfare la curiosità suscitata e fornire un inquadramento storico alla portata di tutti, potranno essere visualizzate sul sito www.laprovinciadeitesori.it, appositamente realizzato per l’occasione. I contenuti saranno inoltre oggetto di campagne social mirate alla capillare promozione delle attrazioni bresciane in tutto il nord Italia.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bs.it


presente perfetto: nuova audi q3


Raffaello, custodi del mito in Lombardia Come culmine del cinquecentenario, due mostre tra Brescia e Milano e un calendario di appuntamenti in Lombardia, con varie tappe, celebrano Raffaello e il suo mito. Tra ottobre 2020 e marzo 2021, Brescia e Milano, con Fondazione Brescia Musei e Castello Sforzesco offrono il proprio omaggio a Raffaello in occasione del cinquecentenario con due progetti espositivi, due cataloghi, editi da Skira, e un ricco calendario di appuntamenti condivisi con diverse istituzioni culturali della Lombardia che, a vario titolo, hanno ricoperto nel tempo e ricoprono tuttora il ruolo di custodi del mito di Raffaello. A Brescia: all’interno del Museo di Santa Giulia (2 ottobre 2020 - 10 gennaio 2021), Raffaello. L’invenzione del divino pittore, a cura di Roberta D’Adda, presenta una collezione di stampe d’après Raffaello, realizzate dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento, insieme a una scelta di dipinti e oggetti d’arte. La visita si completa con un itinerario in città tra Pinacoteca

Tosio Martinengo, che custodisce due opere di Raffaello, e l’Ateneo di Brescia. A Milano: nelle sale del Castello (27 novembre 2020 - 7 marzo 2021) per Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco di Milano, a cura di Claudio Salsi con la collaborazione di Alessia Alberti, Giovanna Mori e Francesca Tasso, in mostra disegni, incisioni e maioliche rinascimentali tratte da invenzioni dell’Urbinate, grazie a nuove ricerche e studi indirizzati alla figura di Giuseppe Bossi, collezionista, disegnatore e pittore, nel segno di Raffaello. In Lombardia: un ricco programma di iniziative e incontri (ottobre 2020 - marzo 2021) reso possibile grazie alla partecipazione corale di istituzioni museali della regione; tante occasioni diffuse perché il pubblico possa avvicinarsi non solo al genio di Raffaello ma anche ai tanti aspetti che hanno reso e rendono, ancora oggi, il suo mito attuale.

“RAFFAELLO. L’INVENZIONE DEL DIVINO PITTORE”


Raffaello. L’invenzione del divino pittore Il programma degli eventi a Brescia

PINACOTECA TOSIO MARTINENGO VIDEOMAPPING Facciata della Pinacoteca Tosio Martinengo, Piazza Moretto, 1, Brescia L’experience show InVece di Raffaello, realizzato da CamerAnebbia per avvicinare il linguaggio dell’incisione alla sensibilità contemporanea, animerà la facciata della Pinacoteca Tosio Martinengo l’1, il 2 e il 3 ottobre 2020. Una notevole carrellata di incisioni dal Cinquecento all’Ottocento, propongono un curioso modo di guardare alla nascita dell’industria culturale. In passato, e fino all’invenzione della fotografia, le stampe erano l’unico mezzo per diffondere la conoscenza dell’opera di un pittore. AUDITORIUM DI SANTA GIULIA SPETTACOLO “PER RAFFAELLO” A CURA DI LUCA SCARLINI 11 dicembre 2020, Auditorium di Santa Giulia,Via Piamarta 4, Brescia Il mito di Raffaello è definito come perfezione d’arte e di sensi nell’Ottocento, ma sul mito del pittore perfetto si sommano stereotipi e falsificazioni. Brescia conserva numerose icone raffaellesche che divulgano l’opera del maestro, tra incisioni e stampe. Luca Scarlini propone un racconto in tre puntate intorno al mito raffaellesco, narrando della presenza delle opere a Brescia, crocevia privilegiato per il nord Europa, delle presenze bresciane, con sullo sfondo il mito fiammeggiante della Fornarina, che bruciò d’amore Raffaello fornendo uno dei modelli della relazione musa/artista. Per informazioni visitare il sito: www.bresciamusei.com CINEMA NUOVO EDEN In occasione della mostra Raffaello. L’invenzione del divino pittore, il Cinema Nuovo Eden propone iniziative interamente dedicate al maestro rinascimentale. Un omaggio al grande artista tramite il media cinematografico, coinvolgendo la città di Brescia nelle celebrazioni per il cinquecentenario della sua scomparsa. INCONTRI CON GLI AUTORI Modera: Massimo Tedeschi, giornalista e collaboratore Corriere della Sera Mercoledì 18 novembre ore 18.30 Cinema Nuovo Eden, via Nino Brixio 9 Costantino D’Orazio: Raffaello. Il giovane favoloso Editore: Skira Dopo cinquecento anni dalla sua morte, Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre i personaggi più emblematici del suo tempo e aver dipinto immagini meravigliose, nelle quali ognuno di loro riveste un vero e proprio ruolo, una presenza scenica, e ha una storia da raccontare. I ritratti del pittore rinascimentale svelano in modo così profondo e sottile le personalità, le incertezze e le emozioni dei suoi modelli: perché Raffaello li conosceva bene e sapeva scavare nella loro anima. In questo libro, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio fa parlare i personaggi che l’urbinate ha ritratto nei suoi dipinti: attraverso la voce delle persone a lui più vicine, ci racconta il lato più intimo e nascosto della personalità e della vita del pittore. Martedì 24 novembre, ore 18.30 Cinema Nuovo Eden, via Nino Brixio 9 Pierluigi Panza: Un amore di Raffaello Editore: Mondadori Cinquecento anni fa, in Italia, ci fu un’esplosione di creatività che cambiò il mondo nel nome della bellezza. Il suo profeta fu Raffaello, ritenuto dai suoi contemporanei un nuovo Cristo. In questo romanzo, attraverso la voce di Margherita Luti, la celebre “Fornarina” costruisce un racconto appassionante sugli ultimi cinque anni di vita di Raffaello e sulla loro leggendaria storia d’amore, nella dolce vita della Roma del 1515 – 1520. Un libro che testimonia la forza e il potere dell’amore e rivela chi è nascosto dietro ai volti delle Madonne dipinte dal pittore.


Martedì 1 dicembre, ore 18.30 Cinema Nuovo Eden, via Nino Brixio 9 Marco Carminat: Raffaello Pugnalato. Editore: Il Sole 24 Ore In occasione del cinquecentenario della morte di uno dei più straordinari artisti d’ogni tempo, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nella pittura, Marco Carminati, propone una lettura diversa delle opere di Raffaello, raccontando la storia e la vita movimentata dei suoi più grandi capolavori. Aneddoti curiosi, vicende inaspettate si snodano attraverso una narrazione avvincente che mette in luce aspetti inesplorati della vita di questo grande artista. PROIEZIONE SPECIALE Venerdì 8 gennaio 2021, ore 21.00 Raffaello. Il giovane prodigio di Massimo Ferrari. Documentario. Italia, 2020, durata 90 minuti Il racconto della vita e delle opere di Raffaello, a partire dagli straordinari ritratti femminili realizzati dall’artista: da Magia Ciarla, che morì quando l’urbinate aveva solo 8 anni, alle estimatrici che lo hanno aiutato nel suo successo, fino a colei che secondo la leggenda lo porterà alla morte. Figure realmente esistite, ma anche frutto della sua fantasia, raccontano un momento preciso della breve vita del pittore. Capace di ritrarre un’ideale di bellezza celestiale, Raffaello è stato in grado di concentrare il suo sguardo – più che sulla fisicità – sulla loro psicologia, innalzandone in maniera dirompente il carattere. Introduce la proiezione Roberta D’Adda, curatrice della mostra Raffaello. L’invenzione del divino pittore e conservatore di Fondazione Brescia Musei ATENEO DI BRERA ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI In occasione della mostra, l’Ateneo di Brescia, in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, propone un ciclo di incontri, presso la sede di Palazzo Tosio dedicato a vari aspetti dell’opera e della fortuna raffaellesche. Palazzo Tosio,Via Tosio, 12, Brescia Relatori: Laura Aldovini (Musei Civici di Pavia) Alberto Crespi (Storico dell’arte) Roberta D’Adda (Fondazione Brescia Musei) Emanuela Daffra (Polo Museale Regionale della Lombardia) Maria Cristina Rodeschini (Fondazione Accademia Carrara) Claudio Salsi (Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano) Valerio Terraroli (Università degli Studi di Verona) Date in via di definizione MOSTRA “Dopo che si sono stampate a Roma le Loggie del Vaticano, tutto ha cambiato gusto”. Incisioni di Giovanni Volpato e Giovanni Ottaviani dalla serie delle Logge Vaticane. A cura di Roberta D’Adda dal 3 ottobre al 13 dicembre 2020 Palazzo Tosio,Via Tosio, 12, Brescia Tornano ad animarsi le pareti della Galleria delle Incisioni di Palazzo Tosio, attraverso l’esposizione di dodici grandi fogli dalla serie delle Logge Vaticane di Volpato e Ottaviani, provenienti dalla collezione Tosio. Modalità di accesso alla mostra: per il mese di ottobre • Sabato e domenica ingresso con visita guidata ogni ora, dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 17.00 • Martedì e giovedì pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00, ingresso libero per i mesi di novembre e dicembre • Domenica ingresso con visita guidata ogni ora, dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 17.00 • Martedì e giovedì pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00, ingresso libero La visita al Palazzo e alla mostra è ad ingresso gratuito. Per le aperture con visita guidata la prenotazione è obbligatoria al seguente link: www.ateneo.brescia.it/orari-visite-palazzo-tosio


Festival pianistico internazionale Brescia-Bergamo

Vite parallele: Beethoven e Schubert 24 settembre - 12 ottobre 2020

Cambia la formula, molto più concentrata, 18 giorni di festival, dal 24 settembre al 12 ottobre, una rassegna che onora la vocazione e la sua storia d’eccellenza facendo di un programma rivisitato un nuovo punto di forza, a cominciare da una formula del tutto nuova con concerti sull’intero arco della giornata. “Vite parallele – Beethoven e Schubert” il titolo della 57esima edizione. Franz Schubert resta il protagonista a lui verrà affiancato Ludwig van Beethoven di cui nel 2020 si celebrano i 250 dalla nascita. “Dopo la pausa forzata, dolorosa anche se necessaria, riprendiamo a fare musica. Musica dal vivo, non un surrogato - racconta il direttore artistico Pier Carlo Orizio - certo, non sarà ancora una ripartenza a pieno regime, per questo ci vorrà ancora del tempo. Tuttavia di ripartenza si tratta. Ci ritroveremo al Teatro Sociale di Bergamo e nell’omologo bresciano, come pure nella stupenda cornice della Chiesa di Santa Maria del Carmine di Brescia. Non saremo in tanti: circa 200 saranno i posti disponibili nel rispetto dell’attuale protocollo di sicurezza. “Ricominciamo ripartendo dai giovani della nostra Filarmonica con Alexander Lonquich nella duplice veste di direttore/solista. Alexander venne presentato a mio padre da Nikita Magaloff. Eravamo alla fine degli anni settanta. Tanta acqua sotto i ponti è passata, eppure in tanti ricordano il debutto di Lonquich al Festival tra gli eventi memorabili. Molti dei pianisti che appaiono in cartellone son ben noti al nostro pubblico – continua Orizio – In particolare Federico Colli che ci ha regalato sul finire di luglio una splendida anteprima in un luogo così idiomatico per la storia del Festival, Calino, frazione di Cazzago San Martino. Lì nacque il Festival e lì fece i primi passi grazie alla tenacia e alla volontà di Agostino Orizio e al genio di Arturo Benedetti Michelangeli, che in quell’epoca risiedeva proprio nel comune di Cazzago. Amarcord? Sì, può essere. Il presente così incerto ci obbliga a ripensare al futuro proprio partendo da alcuni valori fondanti del passato, autentico ponte verso il futuro” ecco perché la 57esima edizione del Festival sarà dunque idealmente dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli in occasione dei 100 anni dalla nascita. Inaugura “Vite parallele” venerdì 24 settembre a Bergamo con un doppio appuntamento e il giorno successivo a Brescia il duo pianistico Alexander Lonquich/Cristina Barbuti e la Filarmonica del Festival diretta da Lonquich con in programma Schubert e Mozart. In Città Alta il Festival mantiene la formula dei concerti serali. Sul palco del Teatro bergamasco si susseguono Filippo Gorini (26 settembre), la Filarmonica diretta da Pier Carlo Orizio con solista Federico Colli (28 settembre), Roberto Cominati (1 ottobre), Giovanni Bellucci e Ilia Kim (4 ottobre rispettivamente alle ore 16 e 21), Alessandro Taverna (6 ottobre) e Boris Petrushansky (7 ottobre). Appuntamenti off teatro, quattro Concerti con i giovani talenti in Sala Piatti: il recital di Josef Edoardo Mossali il 30 settembre e tre appuntamenti in collaborazione con il Conservatorio Donizetti dedicati a Beethoven e a Schubert giovedì 8 ottobre alle ore 17 e 21 ed infine il 12 ottobre alle ore 21. Il cartellone bresciano, che si concentra nell’ultimo weekend di settembre, sperimenta una formula mai adottata prima con 3 concerti giornalieri (alle 11, alle 16 e alle 21). Dopo l’appuntamento inaugurale, sabato 26 settembre sono ospiti la mattina Giuseppe Albanese e il pomeriggio il bresciano Federico Colli. Alle ore 21 si replica il concerto inaugurale della sera precedente. Domenica 27 i recital di Maurizio Baglini (ore 11), Alexander Lonquich (ore 16) ed infine il concerto della Filarmonica diretta da Pier Carlo Orizio con solista Federico Colli (ore 21). La Filarmonica del Festival, con la partecipazione straordinaria della cantante Annalisa Stroppa, chiude la rassegna bresciana con due concerti gratuiti sabato 10 alle ore 21 e domenica 11 ottobre alle ore 18.30 nella Chiesa di Santa Maria del Carmine con la Quarta Sinfonia di Mahler. L’ingresso ai concerti in S. Maria del Carmine è gratuito, previo ritiro del biglietto presso il punto vendita CTB di Piazza Loggia per sostenitori e abbonati nelle giornate loro dedicate, e per tutta la cittadinanza nelle giornate del 10, 15, 16 settembre dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA (tutti i dettagli sul sito www.festivalpianistico.it)

Un’edizione speciale, la 57ª, per il Festival Pianistico Internazionale 2020, una rassegna di grande valore simbolico ed emozione che torna a far battere il cuore della grande musica a Brescia e a Bergamo. E anche proprio per questo il Festival a settembre metterà al centro del cartellonemusicisti italiani. Giovani e non solo.


PENSIAMO IN “GRANDE” PRESENTATA LA STAGIONE SETTEMBRE-DICEMBRE 2020 DEL TEATRO GRANDE: UN MIX DI APPUNTAMENTI D’OPERA, CONCERTI DI MUSICA DA CAMERA, DI MUSICA BAROCCA E CONTEMPORANEA, SONORITÀ JAZZ E GRANDI NOMI DELLA DANZA NAZIONALE E INTERNAZIONALE, OLTRE A UNA IMPERDIBILE E SPECIALE LEZIONE DI STORIA Dopo oltre trenta appuntamenti musicali, da giugno a settembre, realizzati all’aperto in città e Provincia, la Fondazione del Teatro Grande di Brescia presenta la Stagione Settembre-Dicembre 2020 al Teatro Grande, una Stagione non “tradizionale” che in questa situazione di emergenza sanitaria ha l’obiettivo di riportare in Teatro il proprio affezionato pubblico con una rinnovata proposta artistica che, ove possibile, recupererà gli spettacoli sospesi nella precedente Stagione e farà del dialogo tra generi e linguaggi il fulcro del ricco cartellone in programma.

Ensemble Concerto di Margherita

Paris_Piaf


Massimiliano Motterle e Fulvio Luciani MK bermudas - ph. Andrea Macchia

Orchestra da Camera di Brescia


Trio Hegel

La Stagione comprenderà, infatti, appuntamenti d’Opera, concerti di musica da camera, di musica barocca e contemporanea, sonorità jazz e grandi nomi della danza nazionale e internazionale, oltre a una imperdibile e speciale Lezione di Storia. Tra le novità della Stagione – per garantire contemporaneamente la sicurezza del pubblico e un’ampia possibilità di partecipazione – è stata prevista per diversi spettacoli una doppia replica. Inoltre, alcuni spettacoli inizialmente previsti nelle sale minori si terranno in Sala Grande, lo spazio del Teatro che riesce ad accogliere il maggior numero di persone garantendo il distanziamento previsto dall’attuale normativa.



internionline.it

INTERNI Spa BERGAMO - Via Paleocapa 3L MILANO - Via Turati 8 VERANO BRIANZA - S.S.36 del Laghi e dello Spluga

T. +39 035 219953 bergamo@internionline.it internispa interni.spa


Italian Masterpieces Fidelio Cabinet mobile bar design by Roberto Lazzeroni poltronafrau.com


il sapere

dei libri Fotografie Comune di Brescia

CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Situata sulla centralissima via Mazzini, la Biblioteca Queriniana di Brescia fu istituita nel 1747 dal Card. Angelo Maria Querini, il quale, oltre a stabilire la destinazione ad uso pubblico delle raccolte librarie e a dotare la biblioteca di fonti di rendita, provvide anche alla costruzione del palazzo che ancora oggi ne è la sede. Venne aperta al pubblico nel 1750 e, per alcuni decenni successivi, svolse anche una funzione museale e di sede di accademie erudite cittadine.



il sapere

dei libri

A partire dal secondo Settecento, e per tutto l’Ottocento e i primi del Novecento, confluirono in biblioteca numerosi legati privati, per la maggior parte smembrati e fusi con il patrimonio librario generale. Nel 1797 il Governo Provvisorio cittadino trasformò la Queriniana in “Libraria Nazionale”, destinandola a sede delle biblioteche di enti ecclesiastici e religiosi che nel frattempo erano stati soppressi.



il sapere

dei libri


Attualmente la Queriniana è biblioteca centro-sistema del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia, che comprende anche l’Emeroteca scientifica con oltre 6.000 testate di periodici storici e correnti, l’Emeroteca d’attualità, otto biblioteche decentrate, una biblioteca specialistica, la Mediateca e una sala di lettura esterna. Il patrimonio della Queriniana è di circa 600.000 volumi a stampa, tra antichi e moderni (150.000 circa costituiscono il fondo antico, di cui 1158 incunaboli e 8386 cinquecentine) e oltre 10.000 manoscritti, tra codici, documenti sciolti e materiali epistolari.


LA RINASCITA DI BERGAMO E BRESCIA Tommaso Revera

CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

PER L’ANNO 2023, IL TITOLO DI CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA, IN VIA STRAORDINARIA È STATO CONFERITO ALLE CITTÀ DI

BERGAMO E BRESCIA

AL FINE DI PROMUOVERE IL RILANCIO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE DI DUE COMUNI CHE, CON LE RISPETTIVE PROVINCE, SONO STATI I PIÙ COLPITI DALL’EMERGENZA SANITARIA DA COVID-19

LA CULTURA PER RIPARTIRE Bergamo e Brescia, dopo i mesi difficili che hanno vissuto, si apprestano a percorrere mano nella mano un percorso che le porterà a diventare Capitali italiane della Cultura nel 2023. Una candidatura congiunta che ha messo d’accordi tutti, una grande occasione di rilancio per entrambe le città come ha sottolineato anche Devis Dori, il deputato 5 Stelle a cui si deve la paternità di questa brillante intuizione. Dal 17 luglio, dunque, giorno in cui è arrivato il semaforo verde anche da Palazzo Madama, le due città hanno iniziato a discutere la rinascita nei dettagli. Una cabina di regia studierà un programma di mostre, eventi, performance, vernici, contaminazioni e percorsi che sconfineranno in entrambe le province. Si pensa ad un viaggio nella grande bellezza, ma soprattutto a un progetto che lasci un segno nel tempo. Visto l’ampio margine di tempo a disposizione - a gennaio 2022 Bergamo e Brescia dovranno presentare al Mibact un dossier unitario con le iniziative decise per valorizzare il proprio patrimonio culturale - ci attendiamo grandi cose. Di questa attesa ci facciamo interpreti iniziando, da questo numero, a pubblicare un’inchiesta condotta tra i bresciani e i bergamaschi per capire cosa ne pensano dell’evento. Personaggi illustri e no, coinvolti con la cultura certo, ma anche no. Se volete dire anche voi cosa ne pensate scriveteci e vi daremo spazio.

Cosa vi aspettate? Come vorreste che fosse? Avete timore del disturbo che potrebbe creare? Quale idea volete suggerire a chi organizzerà l’evento che, ricordiamo, durerà un intero anno? Tutto per capire insieme come affrontare questa sfida irripetibile, strategica sotto il profilo economico, certo, ma anche per sviluppare una diversa e migliore conoscenza del nostro vicino di casa. Abbiamo scoperto che ben pochi conoscono l’altra città. Quindi ogni mese realizzeremo su entrambi i magazine di Brescia e di Bergamo, una serie di reportage per far conoscere meglio reciprocamente le due città e le rispettive province e i tanti tesori che nascondono. E che non tutti conoscono, qui a due passi da casa. Gori e Del Bono, i due sindaci, sostengono che il grande balzo lo si avrà quando Bergamo e Brescia capiranno di imboccare insieme un nuovo percorso di collaborazione, su tutti fronti e non solo in ambito “culturale”. Noi ci crediamo, anzi ci abbiamo creduto tanto tempo fa, quando duplicammo a Brescia il nostro magazine, giunto oggi al 16° compleanno, promuovendo, come nessun altro media locale, la conoscenza reciproca tra bergamaschi e bresciani e l’interscambio tra i due territori.

NELLE FOTO IN ALTO A SINISTRA PIAZZA VECCHIA A BERGAMO E A DESTRA PIAZZA DELLA LOGGIA A BRESCIA. SOTTO A SINISTRA EMILIO DEL BONO, SINDACO DI BRESCIA E A DESTRA GIORGIO GORI, SINDACO DI BERGAMO


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Alberta Marniga, Presidente Fondazione della Comunità Bresciana Brescia e Bergamo Capitali Italiane della Cultura. Cosa ne pensa? “Non possiamo che provare grande soddisfazione per il riconoscimento delle città di Brescia e Bergamo quali Capitali Italiane della Cultura 2023. Brescia è sempre stata conosciuta per altre caratteristiche, quali il profondo spirito imprenditoriale. Ora sarà invece possibile mostrare anche la ricchezza di cultura, generosità e tradizione che la nostra città può vantare per merito anche di quell’imprenditorialità che le è propria e che ha saputo raggiungere grandi risultati”. Quali sono le iniziative secondo lei sulle quali bisognerebbe puntare? “Le persone sono sempre più attratte dai luoghi e dalle manifestazioni che riescono a stupire, ad emozionare ed a rimanere nel cuore come esperienze che non si potranno mai dimenticare. Ecco: in questa direzione penso debbano andare le iniziative che potranno valorizzare il nostro patrimonio artistico, culturale e naturale”. Come immagina la nostra città nel 2023? “Per il 2023 immagino una Brescia aperta, accogliente e solidale. Tre elementi senza i quali qualsiasi genere di sviluppo non è nemmeno pensabile”. Come la fondazione che presiede coglierà questa straordinaria opportunità per dar seguito alle iniziative filantropiche di cui è spesso promotrice? “La Fondazione farà certamente la sua parte. Fondazione Comunità Bresciana è una fondazione di comunità, pertanto è nella comunità che trova le sue radici ed è nuovamente nella comunità che dà i suoi frutti. Ognuno di noi deve attivarsi ed essere attivato ad operare, entrando in un’ottica di condivisione”. Quali sono i monumenti o i siti culturali che andrebbero valorizzati in città e in provincia? “Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Mi viene in mente la Via Crucis di Cerveno, con le sue statue lignee ad altezza naturale, il Teatro Grande, vero gioiello nel cuore della città, il Vittoriale a Gardone Riviera, già molto valorizzato rispetto agli anni passati, il Castello di Padernello, straordinariamente recuperato da un rudere abbandonato, la Rocca di Lonato, un luogo fatato, il Castello di Brescia, fortezza unica in centro città, il complesso di Santa Giulia con i suoi siti romani e medievali, le tante chiese che costituiscono un museo diffuso in tutta la nostra Provincia. E non dimentichiamo le nostre montagne e i nostri laghi, patrimonio naturalistico di straordinario valore”. Quali tipologie di eventi/manifestazioni non dovrebbero mancare nel cartellone degli appuntamenti che verranno allestiti per far conoscere meglio lo spirito della Leonessa? “Posso dire che Brescia è già da anni ricca di eventi e proposte culturali.Valorizzarle ulteriormente – anche attraverso un lavoro di rete tra i diversi attori – consentirebbe una fruizione del patrimonio da parte di molte più persone”. Una parola chiave su cui far leva per la Brescia dei prossimi anni? “Ne propongo tre: comunità, solidarietà e sviluppo”. Per quale motivo crede che essere eletti Capitale Italiana della Cultura possa avere ripercussioni positive sulla nostra città? “Una doppia occasione: che gli altri possano vederci con occhi diversi e che i bresciani riescano ad essere loro stessi ambasciatori del nostro territorio. Questo avrà un valore immenso che rimarrà patrimonio di tutti e che potrà essere utilizzato a tutto tondo a beneficio della nostra città”. Cosa conosce di Bergamo e, nel caso, qual è il luogo che invidia maggiormente ai cugini orobici? “A Bergamo non invidio un luogo, piuttosto la maggiore visibilità di cui può godere. È innegabile che la Città Alta abbia uno straordinario appeal e già da moltissimo tempo. Brescia ha imparato più recentemente a far conoscere le sue bellezze. Ma la doppia candidatura sono certa che porterà a lavorare insieme e a farci sentire sempre più due città “da non perdere”. (Tommaso Revera)


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Elisabetta Olivari, Ufficio Stampa e pubbliche relazioni

Bergamo e Brescia, sarà l’elezione a Capitali della Cultura un trait d’union che porterà alla cooperazione tra la Dea e la Leonessa. Come vede questa collaborazione a livello territoriale? “Direi che è un’ottima occasione, un’opportunità che entrambe le città devono cogliere nel modo migliore possibile e ci sono tutte le premesse affinché questo avvenga”. Che impatto possiamo aspettarci a livello socio-economico? “Sicuramente può avere un impatto interessante perché chiaramente le città offriranno proposte culturali, itinerari, occasioni di permanenza, di fruizione dei servizi, esperienze condivise da vivere su entrambi i territori. Sono due città che possono offrire molto dal punto di vista culturale, paesaggistico ed ambientale, insomma, ci sono tutte le premesse affinché quest’occasione diventi anche un volano per il territorio”. E quali risorse potrebbero essere messe in atto dall’amministrazione per valorizzare il territorio? “Entrambe le amministrazioni avranno sicuramente la capacità di proporre percorsi, mostre, itinerari ed eventi culturali che senz’altro faranno da richiamo non solo per i nostri territori, l’hinterland dei territori, le nostre province ma anche per il nostro Paese; è infatti la prima volta che ci sono due città Capitali della Cultura Italiana. È l’occasione per visitare insieme e cogliere tutte le diverse proposte delle città, che saranno artistiche, culturali, musicali, teatrali. Si metterà a sistema, costruendo un carnet di proposte che certamente saranno interessanti. Se si pensa che col festival pianistico Bergamo e Brescia c’è una sinergia molto importante che coinvolge melomani, non solo delle due città ma anche a livello nazionale, sicuramente vedremo un esperimento interessante, ben riuscito negli anni e da cui senz’altro prendere spunto. Diciamo poi che sono molti i circuiti museali che si mettono in relazione creando una sinergia; da Santa Giulia, alla Carrara, alla Gamec, al Museo Storico o quello delle Scienze Naturali. Bergamo ha i colli, Brescia i laghi. E non dimentichiamo infine la gastronomia, tutto il tema dell’esperienza enogastonomica e le due città da questo punto di vista possono offrire molto. Non ultime le vie del vino, il Valcalepio e la Franciacorta”. (Sabrina Scandali)


VORREMMO...


AL+ PRESTO


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Renato Corsini, direttore artistico Ma.Co.f-centro della fotografia italiana

“Il progetto “Brescia-Bergamo capitali della cultura” è ormai avviato nella giusta direzione: quella di un riconoscimento a due città d’arte culturalmente vicine, geograficamente confinanti che vantano eccellenze di assoluto rilievo. Le accomunano tradizione, storia, architettura e bellezze naturali. Sdoganato, soprattutto per Brescia, lo scomodo bagaglio che le relegava a preminente bacino di produzione industriale, negli ultimi anni le due città hanno investito molto nel settore della cultura. In questi mesi, entrambe, vantano purtroppo un altro primato non certo auspicabile: quello di essere state pesantemente colpite dal malefico virus Covid-19. Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma ci siamo adoperati per superarlo e pare, dico pare e in barba a tutti quelli che ogni giorno sentenziano contrastanti verità, ci stiamo riuscendo. Tengo, a tal proposito, a precisare che saremo “capitali della cultura” per i programmi, i percorsi artistici e le iniziative che le nostre due città hanno messo in campo e che sono il frutto di scelte comuni, orgogliosamente rivendicate per il loro valore culturale e non per il numero dei decessi, non per le tristi percentuali dei contagi e non per una sorta di compensazione assistenziale. Per Brescia e Bergamo sarà piuttosto un occasione di entusiasmo, di rinnovata partecipazione e di valorizzazione delle rispettive ricchezze artistiche. Ricchezze presenti su tutto il territorio che dovranno, a mio avviso, coinvolgere anche i paesi della provincia, non dimenticandoci che la cultura non è solo Musei e Mostre ma anche e sopratutto patrimonio di tradizioni e innovazioni. Se saremo in grado, e ritengo che lo saremo, di esprimere tutto questo, Brescia e Bergamo, nel 2023, potranno vivere una forma di Rinascimento che lascerà il segno in tutti i settori. Personalmente con il Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana, cercherò di attivare iniziative intese a proporre protagonisti e percorsi legati al tema che verrà individuato per l’ evento. Mi auguro che le due città non si pongano in una, non dichiarata ma tangibile, competizione nell’esibire le proprie ricchezze: sarebbe un errore di presunzione penalizzante nei confronti di un pubblico e di un’ informazione che dovranno invece apprezzare i nostri sforzi comuni. Dovremo convincere tutti del valore delle nostre eccellenze e dei nostri meriti, indipendentemente dalla pandemia: mi spiacerebbe che in futuro qualcuno ricordasse il “restauro” della Vittoria Alata con il termine “sanificazione”, che pensasse che il suo trasporto a Firenze sia stato fatto con un’ autolettiga della Croce Bianca e che la pulizia del suo drappeggio sia consistito in un lavaggio con l’amuchina”. (R.Corsini)


RIVEDERVI


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo

Tra i vari enti che parteciperanno attivamente alla promozione della città c’è Ascom, l’Associazione che riunisce la Confederazione Generale delle Imprese delle Attività Professionali e dei Lavoratori Autonomi, il cui direttore, Oscar Fusini, ha risposto a qualche domanda: Lei cosa ne pensa dell’evento “Bergamo, Capitale della Cultura 2023”? “Questa è una bella occasione per Bergamo per far ripartire il turismo, inoltre questo evento rappresenta una grande occasione per il consolidamento del turismo e del commercio affinché si possa finalmente valorizzare le bellezze della città. Ovviamente solo se c’è una forte collaborazione tra i vari enti sia commerciali che turistici, e grazie a un’associazione come la nostra, sarà possibile arrivare al 2023 con il giusto programma”. Da cittadino cosa potrebbe organizzare Bergamo per mostrarsi competitiva e valida agli occhi dei turisti e dei cittadini? “La città ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per rilanciare il suo appeal verso tutti coloro che torneranno a visitare Bergamo. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dopo anni di affluenza turistica dovuta in particolare al turismo leisure grazie all’aeroporto di Orio al Serio, che verteva in particolare su Città Alta, è arrivato il momento di valorizzare non solo le bellezze della Città Alta, angoli nascosti e per pochi, ma dare un nuovo impulso alla Città Bassa”. Come immagina Bergamo nel 2023? “Ci sono grandi speranze e aspettative! È logico che i prossimi due anni saranno cruciali per sanare le ferite causate dal virus. Un punto cruciale da rispettare dal 2021 sarà quello di crescere in chiave turistica e la chiusura del Relais San Lorenzo in Piazza Mascheroni lo dimostra. La città dovrà fare parecchi sforzi per poter gestire nuovamente un hotel cinque stelle e speriamo ce la faccia”. La sua associazione come si organizzerà da qui al 2023? “Naturalmente, Ascom è pronta a coordinare non solo le categorie della ristorazione ma anche tutti quegli enti che vorranno proporre un planning volto a ridare lustro a una città ricchissima di storia ma che troppo spesso non è stata capace di darle il giusto riconoscimento. Un’altra iniziativa che non va sottovalutata è l’asse di collegamento tra Bergamo e Brescia: rivali per troppo tempo che adesso devono capire di poter. . .e volere collaborare per un bene comune”. (L.Boccardini)


ANCORA


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Iginio Massari, maestro pasticciere Ph.Sergio Nessi

Brescia e Bergamo saranno Capitali Italiane della Cultura nel 2023. Cosa ne pensa? “Il 2023 è già domani. Penso che se le città hanno ricevuto questo riconoscimento, è perché se lo sono meritato. Ho è un pagamento di una manchevolezza morale precedente? “. Quali sono le iniziative secondo lei sulle quali bisognerebbe puntare? “Città pulite, ma veramente pulite, non solo perché lo scrivono i giornali o ne parlano le tv. Un buon servizio e qualità in tutto il food, con segnalazioni meritevoli serie, negozi di ogni genere accoglienti, conferenze e convegni di ogni settore, in più spazi con immagini o musiche appropriate, mostrare alla gente perché Brescia ha avuto questo riconoscimento”. Come immagina la nostra città nel 2023? “Immaginare vuol dire sognare. Ipotizzare al riguardo uno scenario preciso, significherebbe fornire una falsa profezia. Spero che la città sia come sopra ho descritto. Se la cultura è una città sporca, ben venga lo sporco”. Dovesse rappresentare con un dolce la nostra città, quale a suo avviso è il più indicato? “Il Bussolà, per la sua forma tonda a ciambella, racchiude simbolicamente un segno di protezione, che è quello che il cittadino sogna vivendo nella propria città”. Quali sono i monumenti o i siti culturali che andrebbero valorizzati in città e in provincia? “Castello sul colle Cidneo, è oggi sede del Museo dei Risorgimento, del Museo delle Armi, San Salvatore e Santa Giulia: due nomi per indicare la medesima costruzione. Da Tebaldo Brusato ad Arnaldo da Brescia, da Niccolò Tartaglia a Tito Speri. Il Broletto, la torre del Popolo, la Rotonda del Duomo, o il contrastante barocco del Duomo Nuovo. Pochi passi più in là, lo stupendo Palazzo Loggia, oggi sede del comune della città. Sul lato orientale della splendida piazza, l’orologio de i “Macc de le ure”. I bresciani li hanno ribattezzati con il nome affettuoso di “Tone e Batista”. Due santi che fanno parte della storia della città: Faustino e Giovita. Narra la leggenda che i due respinsero con le mani le palle di cannone sparate contro la città dai soldati dei Visconti, al comando di Niccolò Piccinino. Per questo episodio questi santi diventano i patroni di Brescia. Sotto la volta di porta Bruciata, alla fine dei portici in direzione nord, c’è la minuscola chiesa di Santa Rita, già S. Faustino in riposo. Celebrati artisti pittori come Foppa, Savoldo, Paglia, Romanino, il Moretto…”. Una parola chiave su cui far leva per la Brescia dei prossimi anni? ““Quadrato”, per fare un esempio, il quadrato ha tutti i lati uguali; io, poi, posso sbizzarrirmi a colorare ogni lato diverso, ma rimane sempre un quadrato. Lo stesso dicasi per il piano: il numero dei tasti è fisso, come il loro suono, però su di essi è stato creato un universo di arie.“Fare quadrato”, potrebbe essere la parola magica”. Essere eletti Capitale Italiana della Cultura crede possa avere ripercussioni positive sulla nostra città? Da imprenditore quali sono le sue aspettative in questo senso? “La mia città è anche il luogo privilegiato dell’anima. Per questo non è facile parlarne. Solo Dio sa quanto è difficile! Nel mio settore prima del Covid, la mia attività era visitata da molti turisti italiani e con una percentuale più elevata di quelli stranieri. Probabilmente attraverso una comunicazione corretta e attiva si può riprendere quello che è stato smarrito”. Cosa conosce di Bergamo e, nel caso, qual è il luogo che invidia maggiormente ai cugini orobici? “A livello geografico, Bergamo alta, è viva e appartiene al cittadino, nello sport in questo momento il calcio”. (Tommaso Revera)


CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

Piero Calvi di Bergolo, Consigliere Tennis Club Bergamo Ph.Sergio Nessi

Dottor Pietro Calvi, ha sentito parlare dell’evento, prossimo, “Bergamo Brescia – Capitale della Cultura 2023”? “Certo che ne ho sentito parlare! Nonostante io non sia nato a Bergamo, ho imparato a conoscere la città soltanto dopo il matrimonio e l’impressione che mi ha fatto, fin da subito, è stata super positiva. Insomma. . .Bergamo è una città con grandi meriti: la sua storia, per esempio, è un asso nella manica che altri luoghi non hanno. Bergamo in sé rappresenta l’ultimo baluardo che lega il mondo veneziano, quello della Serenissima e del suo spirito commerciale, con quello longobardo forte e battagliero. Penso che questo evento sia veramente una grande opportunità per far conoscere e anche per far riscoprire sia ai cittadini che ai turisti una città dalle mille sfaccettature”. Cosa dovrebbe o potrebbe fare Bergamo per dimostrarsi attrattiva? “Penso che per il 2023, la città dovrebbe presentarsi con i suoi valori intrinseci, ovvero quei punti di forza che Bergamo già possiede e che non può cedere o modificare perché sono valori veri, genuini e che, grazie alla laboriosità dei bergamaschi e alla loro tenacia, hanno reso la zona una delle più ricche d’Europa. Naturalmente dietro le quinte ci deve essere un efficiente apparato di comunicazione sia tra gli enti territoriali che tra le persone. Credo veramente che la parola d’ordine di questa organizzazione sia: comunicazione”. Come immagina la “Capitale della cultura 2023”? “Come spesso accade quando si parte per un viaggio, è sempre eccitante vivere i momenti prima della partenza: conoscere meglio la destinazione, capire i luoghi da visitare, dove mangiare e così via. Per cui, come quando si va in vacanza, anche per questo evento vorrei godermi gli aspetti della preparazione”. Cosa valorizzerebbe della città? “Beh. . .tolto il fatto che, come ho detto prima, Bergamo ha tantissime qualità che devono solo venire “lustrate” meglio. Comunque sia, valorizzerei di più l’anima dei bergamaschi. Nel senso che il bergamasco si “vende” poco e viene troppo spesso etichettato come persona che pensa solo a lavorare, mentre quando si crea un rapporto, che sia di amicizia o sentimentale, si scoprono tantissimi altri suoi valori. Ma bisogna avere la pazienza di andare a cercarli! Per quanto riguarda gli aspetti migliorabili, sicuramente la linea ferroviaria che collega Bergamo a Milano e l’entrata dell’autostrada. Da persona che viaggia molto, non credo che una città come Bergamo debba avere un simile svincolo». Come Consigliere del Tennis Club di Bergamo, e quindi parlando per l’associazione, cosa pensa di offrire alle persone per mostrare la vostra presenza? «Mah, in questo periodo è difficile riuscire ad avere una visione lungimirante, anche perché il 2023 è lontano. Nonostante questo, mi piacerebbe che si creasse una sorta di consorzio con le altre associazioni sportive, vedi la pallavolo o il basket piuttosto che il calcio, in modo da mostrare a tutti quanto lo spirito sportivo sia presente e fondamentale. E poi non si può escludere qualche presentazione oppure dei tornei speciali. Ancora non lo so, lo scopriremo con il tempo”. (L.Boccardini)


COSÌ FELICI

IMMAGINI TRATTE DALLA RUBRICA CHI C’ERA QUI BERGAMO E BRESCIA, ANNO 2019. LE FOTO SONO DI SERGIO NESSI PAOLO BIAVA FEDERICO BUSCARINO PAOLO STROPPA MATTEO MARIOLI



CAPITALE ITALIANA

t culura DELLA

palazzo moroni e i giardini del cavaliere in rosa Al n°12 di Via Porta Dipinta, sotto la Rocca Civica, si apre il portale d’ingresso di una delle più autentiche espressioni dell’arte barocca in Bergamo: Palazzo Moroni. La costruzione del Palazzo fu voluta e realizzata da Francesco Moroni, nato nel 1606 nel cuore di Città Alta, nel palazzo di Via Gombito dove mezzo secolo prima i Moroni si erano trasferiti da Albino, luogo d’origine di questa nobile famiglia le cui memorie risalgono al 1300. Le fortune di Francesco, il matrimonio con Lucrezia Roncalli nel 1631 ed i numerosi figli che ne seguirono, lo indussero alla costruzione del Palazzo sul terreno di “Porta Penta”, l’attuale Porta Dipinta, vendutogli dalla famiglia dei conti Pesenti, poi estinta. Come si legge nel libro dei conti della “Fabbrica di Porta Penta” (l’odierna Porta Dipinta), conservato nell’archivio Moroni, i lavori durarono trent’anni, dal 1636 al 1666, e vennero eseguiti dal maestro Battista della Giovanna. La facciata del palazzo non fu progettata per una visione frontale, in quanto situata dirimpetto a Palazzo Marenzi; quest’ultimo, acquistato dalla famiglia Moroni nel 1878, fu successivamente demolito per creare l’ampia panoramica tutt’ora esistentAl n°12 di Via Porta Dipinta, sotto la Rocca Civica, si apre il portale d’ingresso di una delle più autentiche espressioni dell’arte barocca in Bergamo: Palazzo Moroni. La costruzione del Palazzo fu voluta e realizzata da Francesco Moroni, nato nel 1606 nel cuore di Città Alta, nel palazzo di Via Gombito dove mezzo secolo prima i Moroni si erano trasferiti da Albino, luogo d’origine di questa nobile famiglia le cui memorie risalgono al 1300.


palazzo moroni e i giardini del cavaliere in rosa Le fortune di Francesco, il matrimonio con Lucrezia Roncalli nel 1631 ed i numerosi figli che ne seguirono, lo indussero alla costruzione del Palazzo sul terreno di “Porta Penta”, l’attuale Porta Dipinta, vendutogli dalla famiglia dei conti Pesenti, poi estinta. Come si legge nel libro dei conti della “Fabbrica di Porta Penta” (l’odierna Porta Dipinta), conservato nell’archivio Moroni, i lavori durarono trent’anni, dal 1636 al 1666, e vennero eseguiti dal maestro Battista della Giovanna. La facciata del palazzo non fu progettata per una visione frontale, in quanto situata dirimpetto a Palazzo Marenzi; quest’ultimo, acquistato dalla famiglia Moroni nel 1878, fu successivamente demolito per creare l’ampia panoramica tutt’ora esistente sulla pianura.



Chi era il cavaliere in rosa? Il cavaliere in rosa è un dipinto ad olio su tela conservato presso palazzo Moroni in via Porta Dipinta di Bergamo, eseguito da Giovan Battista Moroni nel 1560. La figura del cavaliere in rosa fu identificata nel ventiquattrenne Gian Gerolamo Grumelli di Bergamo dallo storico Giuseppe Locatelli Milesi riprendendo quanto veniva scritto dal Foresti nella sua descrizione del palazzo Moroni in Stezzano: Nella sala superiore del Palazzo di Stezzano, situato in capo alla scala maggiore il ritratto di Giangerolamo in tutta figura vestito alla spagnola parto mirabile dell’insigne pennello del bergamasco Gianbattista Moroni, ed è il quadro più conosciuto e ricordato dell’artista proprio per i suoi colori vivaci. Il quadro era di proprietà della famiglia Grumelli, il discendente Marcantonio Fermo Grumelli lo consegnò alla famiglia Moroni nel 1871 insieme al dipinto rappresentante la sua seconda moglie Isotta Brembati, (anche per lei queste erano le seconde nozze). Il Grumelli era una persona di notevole importanza in Bergamo, era presidente del Tribunale del Paci, dell’ospedale, e del Pio luogo della Magnifica Pietà. L’abbigliamento alla spagnola che sfoggia nel quadro il soggetto è una testimonianza di quanto gli spagnoli avessero contagiato la moda del tempo, abbigliamento che fece considerare il Grumelli esponente del partito filospagnolo anche se non vi è di questo nessuna documentazione. Serve considerare che egli, oltre ad essere forse favorevole agli spagnoli aveva anche ottimi rapporti con i rappresentanti della chiesa locale, molta fu la corrispondenza che intercorse tra lui e il cardinale Borromeo mentre Bergamo era governata dai veneziani.


palazzo moroni e i giardini del cavaliere in rosa

Nel 1649 Francesco Moroni ne affidò la decorazione a Gian Giacomo Barbelli (1604-1656), fecondo pittore cremasco, autore di pregevoli affreschi come quelli di un’altra prestigiosa dimora cittadina, Palazzo Terzi. Suggeriti dallo stesso committente, i soggetti degli affreschi ebbero come ispiratore ed interprete l’erudito contemporaneo padre Donato Calvi, priore del vicino convento di Sant’ Agostino, come dimostra il suo libro edito a Bergamo nel 1655: “Le Misteriose pitture di Palazzo Moroni spiegate dall’Ansioso Accademico Donato Calvi Vice Principe dell’Accademia degli Eccitati all’Illustrissimo Sig.Francesco Moroni”.

Nel 1649 Francesco Moroni ne affidò la decorazione a Gian Giacomo Barbelli (1604-1656), fecondo pittore cremasco, autore di pregevoli affreschi come quelli di un’altra prestigiosa dimora cittadina, Palazzo Terzi. Suggeriti dallo stesso committente, i soggetti degli affreschi ebbero come ispiratore ed interprete l’erudito contemporaneo padre Donato Calvi, priore del vicino convento di Sant’ Agostino, come dimostra il suo libro edito a Bergamo nel 1655: “Le Misteriose pitture di Palazzo Moroni spiegate dall’Ansioso Accademico Donato Calvi Vice Principe dell’Accademia degli Eccitati all’Illustrissimo Sig.Francesco Moroni”.


scegli il gpl

la natura ringrazia

ENERGYGAS SRL - VIA DON RAVIZZA 2/4 CASTELLI CALEPIO TEL:.035 848686 E-MAIL: INFO@ENERGYGAS.IT


ATLANTE DELLA BELLEZZA

DONNE DEL MONDO IN 500 RITRATTI

KYRGYZSTAN

Fotografie Mihaela Noroc

ICELAND

La fotografa rumena Mihaela Noroc ha viaggiato in tutti i continenti del mondo negli ultimi anni per cogliere il senso della bellezza in diversi paesi. Con oltre 2.000 donne fotografate in 53 paesi, ha recentemente pubblicato il suo primo libro, “Atlante della bellezza: Donne del mondo in 500 ritratti”. Abbiamo scelto alcuni dei nostri preferiti per voi L’Atlante della bellezza è nato nel paese natale di Mihaela Noroc come un piccolo progetto finanziato attraverso i risparmi personali della fotografa. Si è innamorata della fotografia all’età di 16 anni e ha usato sua sorella e sua madre come prime modelle.


AFGHANISTAN MYANMAR

Dopo l’adolescenza, voleva intraprendere la carriera di fotografa, ma è stata scoraggiata dai docenti della sua università. Si è presa una pausa, ma si è innamorata di nuovo della fotografia dopo un viaggio in Etiopia nel 2013. Ma con il potere dei social media e di internet, la sua opera non è rimasta nel cassetto per troppo tempo. La voce si è diffusa rapidamente e ha iniziato a ricevere centinaia di messaggi da persone in tutto il mondo. Le donazioni di persone gentili le hanno permesso di continuare a lavorare al progetto a tempo pieno. Lei apprezza la bellezza che le persone, soprattutto le donne, hanno ed il luogo da cui provengono. Per rompere gli stereotipi che vengono mostrati dai media quando si tratta di belle donne, Mihaela Noroc ha voluto mostrare la vera diversità della bellezza.


PARIS ETHIOPIE

La sua bellezza può assumere molte forme e dimensioni e questo è ciò che vuole mostrare nella sua fotografia. Per lei “la bellezza è nelle nostre differenze, si tratta di essere se stessi, naturali e autentici, non di tendenze, razza o status sociale”. Questo è uno dei motivi per cui preferisce fotografare donne che non si truccano o si truccano in modo naturale. Secondo lei, “se il nostro esterno è naturale e autentico, il nostro interno sarà più visibile”. Si può chiaramente vedere questa filosofia nella sua fotografia.Quando si tratta di interagire con i suoi soggetti, la situazione può diventare complicata ma non impossibile. Anche se riesce a cavarsela in cinque lingue diverse e cerca di parlare con le donne ogni volta che può, il più delle volte basta il linguaggio del corpo. Ha anche cercato, dove possibile, di fotografare l’ambiente intorno alle donne, poiché l’ambiente aiuta a raccontare la storia della sua modella.


ECUADOR ROMANIA

Durante i suoi viaggi, una delle cose che è diventata evidente per Mihaela Noroc è la discriminazione che le donne affrontano in tutto il mondo. Lei spera che raccontando le loro storie la gente si renda conto che le donne meritano piÚ rispetto di quello che hanno ora. Il vero talento di Mihaela Noroc sta nel modo in cui cattura le donne, in un modo molto familiare, come se si conoscessero da una vita. Anche se a volte non riesce ad avere una conversazione con il suo soggetto, le donne sembrano comunque molto rilassate e i loro occhi raccontano una storia.


USA IRAN

Per il suo libro, Atlante della bellezza: Donne del mondo in 500 ritratti, da completare, ha viaggiato per 15 mesi in tutto il mondo. Lontana dalla sua famiglia, esplorando i paesi da sola, racconta che quando può preferisce viaggiare via terra piuttosto che volare, per sperimentare la bellezza dei paesi. Uno dei suoi momenti preferiti da catturare è stato nei campi profughi in Grecia. Ha detto che quando ha visitato il campo è stata toccata da tutte queste persone provenienti da luoghi diversi e culture diverse che vivono e lavorano insieme per un bene più grande.


NORTH KOREA

ATLANTE DELLA BELLEZZA

DONNE DEL MONDO IN 500 RITRATTI Mihaela Noroc

Sorprendentemente per gli spettatori delle immagini, alcune donne sono state anche riluttanti a partecipare una volta scoperto che il progetto riguarda le bellezze del mondo, in quanto non si considerano persone belle. Mihaela Noroc spera che, scattando le foto e mostrandole al mondo, queste donne costruiscano fiducia e realizzino la loro bellezza. Con molte donne si tiene in contatto via Facebook o e-mail. Anche se il suo progetto è stato pubblicato, Mihaela Noroc non lo vede come la fine. È ancora molto desiderosa di continuare i suoi viaggi, di esplorare nuovi luoghi e di immortalare più soggetti nelle sue fotografie fino a quando non riuscirà a fotografare tutti nel mondo. Spera che in futuro catturi ancora più diversità, soprattutto quando si tratta di età. Quando le è stato chiesto se fotograferà gli uomini, ha spiegato che per ora continuerà a fotografare le donne, perché c’è una diversa comprensione tra le donne.



The F1rst: a Bergamo il nuovo concept store firmato Tiziana Fausti Fotografie Paolo Biava


Nella splendida cornice del Centro Piacentiniano - Piazza Dante, da sempre luogo di passaggio e di incontro, situato nelle vicinanze della storica boutique Tiziana Fausti ha aperto THE F1RST, primo e unico concept store dedicato all’abbigliamento streetwear di ricerca. Spazi contemporanei, sofisticati e luminosi, caratterizzano questo store nato dall’idea di Tiziana Fausti di portare nella sua Bergamo, che da sempre l’ha sostenuta nella carriera, un tocco di internazionalità dove il glamour di Parigi, la velocità di New York e l’ecletticità di Los Angeles si fondono in un solo luogo. L’acquirente, il visitatore, il curioso che decide di entrare in THE F1RST troverà un’esclusiva selezione di abbigliamento e accessori interamente dedicati allo streetwear: Stone Island, Y-3, Maison Margiela, Vans e Puma sono solo alcuni dei brand esposti. Allo stesso tempo è facile scoprire capi e articoli di designer emergenti, da Maison Kitsuné a Common Projects fino ad Ambush. In THE F1RST si trovano sneakers, collaborazioni in edizione limitata, capispalla tecnici, piumini, felpe, t-shirts, cappelli e zaini.


THE F1RST // BRAND LIST 1017 ALYX 9SM ADIDAS STATEMENT AMBUSH AUTRY BARBOUR MADE FOR JAPAN CANADA GOOSE CHAMPION X CRAIG GREEN CHINATOWN MARKET COMME DES GARÇONS SHIRT COMMON PROJECTS GRAMICCI HOKA ONE ONE KENZO LACOSTE LACOSTE L!VE LEVI’S MADE & CRAFTED MAISON KITSUNÉ MAISON MARGIELA MIZUNO NAPA by MARTINE ROSE PUMA RAF SIMONS STONE ISLAND SHADOW PROJECT STUSSY VANS VEJA Y-3 Con l’inaugurazione di THE F1RST, Tiziana Fausti offre ai suoi clienti un universo di nuove percezioni, per una Bergamo proiettata nel futuro.

THE F1RST È APERTO AL PUBBLICO CON I SEGUENTI ORARI: LUNEDÌ 15:00-19:30 MARTEDÌ - VENERDÌ 10:00-13:00 15:00-19:30 SABATO 9:30- 13:00 15.00-19:30 INGRESSO PIAZZA DANTE, ANGOLO VIA MONTE SABOTINO TEL. 035 0066642 - THEF1RST@TIZIANAFAUSTI.COM


fuochi di paglia di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

LA NOTTE DELLA LOGICA Siamo in autunno e la luce gradualmente sta lasciando sempre più spazio al buio. Con l’avanzare della brutta stagione arriverà anche la solita influenza che andrà ad aggiungersi al famigerato Covid19. È facile prevedere che il panico sarà latente nella popolazione, non potendosi distinguere correttamente i sintomi dei due virus. In questi 7 mesi la pandemia ha già fatto dei danni inestimabili, sia sotto l’aspetto delle vittime che stanno superando il milione in tutto il mondo, che sotto il profilo economico, dove migliaia di aziende si accingono a chiudere. Il problema è stato semplice. La Cina inizialmente ha tenuto nascosto le conseguenze del nuovo virus e poi ha taroccato i dati sulle vittime e sugli effetti. Così, senza immediate precauzioni, il contagio si è diffuso rapidamente in tutto il globo. Poi ci sono stati i tentennamenti dei vari governi che non sapevano proprio cosa fare. Abbiamo assistito all’agire degli impavidi che hanno sottostimato i pericoli affrontandoli de visu (senza mascherina!) e al tentennare dei timorosi che hanno adottato fin dall’inizio le misure più svariate. Di errori se ne sono visti molti. Innanzitutto un’informazione televisiva e giornalistica tendenziosa che ha alimentato la paura, trasmettendo una miriade di dati non verificati, non pesati e senza soluzione di continuità. Ad oggi non abbiamo ancora realmente capito chi sia davvero morto per il Covid e chi sia deceduto per altre cause ma anche con il Covid. Poi, si continua erroneamente a parlare di una classifica nazionale dei decessi, senza raffrontarli al numero della popolazione locale: ad esempio mille morti a Malta corrispondono all’esatta percentuale di 3 milioni di decessi in Cina (è sempre lo 0,2% degli abitanti di ogni rispettiva nazione). Capite bene come sia facile influenzare la sola percezione? È semplicemente la differenza tra i numeri assoluti e quelli relativi che fa cambiare i ragionamenti. Parimenti abbiamo assistito a scienziati e virologi, vere stars degli schermi, che, in assenza di dati scientifici certi, si sono sbizzarriti in opinioni ed ipotesi indimostrabili e facilmente smentite dai fatti susseguenti. Persino sul vaccino scoppiano decine di congetture e non se ne conosce ancora l’effettiva efficacia. Ciò ha creato nell’opinione pubblica un continuo sbigottimento e uno sconcerto totale. Oggi ansia e paura stanno originando traumi peggiori dello stesso virus. Perché la fiducia è una cosa seria, recitava uno slogan, ma la si può riporre solo se la realtà viene mostrata senza tanti sotterfugi e senza tendenziosità. Ora una domanda sorge spontanea. Ma a chi sta giovando una situazione del genere? C’è da dire che la pandemia sta cambiando rapidamente lo scenario politico e finanziario. Nulla sarà più come prima e questo ce lo insegna la storia. L’influenza spagnola (1918-1920), che dopo la prima guerra mondiale uccise almeno 50 milioni di persone, contribuì a mutare gli equilibri finanziari e politici della Terra da lì a venire. Ricordiamoci che il nazismo (1919-1933) nacque proprio sulle ceneri di una grave crisi economica della Germania, che la spagnola e la crisi americana del ‘29 avevano contribuito ad enfatizzare. In tempi recenti il Covid19 ha reso ancora più ricchi alcuni personaggi già ricchissimi e sta falcidiando il ceto medio portandolo verso nuove povertà. Ciò muta radicalmente il quadro politico globale con una rapidità incredibile. Così il virus non solo sta distruggendo decine di migliaia di vite umane, ma sta sconvolgendo tutti i mercati e il tessuto sociale consolidatosi negli ultimi 65 anni. Saranno decine di milioni i posti di lavoro che andranno perduti, mentre ogni Stato, Italia compresa, si indebiterà per centinaia di miliardi euro. Debiti quasi impossibili da restituire senza lacrime e sangue. E allora ci attende un futuro davvero difficile, dove la luce della ragione lascerà il posto alla notte della logica attuale. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia



BELLEZZA IN SICUREZZA Tommaso Revera - Fotografie @suhrya

NELL’ERA DEL POST-COVID RESTA IMMUTATO IL DESIDERIO DI BELLEZZA MA, COMPRENSIBILMENTE, CRESCE L’ESIGENZA DI PERSEGUIRE QUESTO OBIETTIVO IN TOTALE SICUREZZA Il lockdown istituto per fronteggiare l’emergenza Covid-19 non ha scalfito il desiderio di bellezza insito in ognuno di noi. Nonostante la chiusura forzata avvenuta tra il 9 marzo e il 3 maggio, infatti, Doryan Medicina Estetica ha ripreso la propria attività da dove l’aveva interrotta, segno che quanto seminato in questi due anni (risale al settembre 2018 l’apertura della clinica di via Mazzini 4, ndr.) ha prodotto i suoi frutti. Merito certamente dell’ottimo lavoro svolto dal Dott. Gianluca Doria, Direttore sanitario di Doryan Medicina Estetica, dello staff, accogliente e preparato, di cui si è attorniato in questi mesi ma anche del passaparola che, quando parliamo di salute e benessere, riveste un’importanza non banale. Oggi la clinica ha ripreso a pieno regime la propria attività consolidando la propria mission: esaudire un bisogno fisico ma soprattutto psicologico per star bene con se stessi e ritrovare il proprio equilibrio estetico con armonia e autenticità. E lo ha fatto non solo restando fedele alla propria filosofia - un approccio globale estremamente qualificato in cui il concetto di bellezza viene declinato in tutte le sue forme - ma

anche garantendo ai propri pazienti la massima sicurezza attenendosi scrupolosamente a tutte le procedure identificate dalle principali società di medicina e chirurgia estetica. Ma non solo: queste buone pratiche sono state ulteriormente implementate grazie al conseguimento di una certificazione aggiuntiva di applicazione delle misure anti-contagio Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritta da un ente esterno. “Stiamo lavorando bene e questo gratifica molto gli sforzi profusi sino ad oggi - ci ha raccontato il Dott. Gianluca Doria. Stiamo seguendo tutte le accortezze del caso, molte delle quali erano già in vigore come per esempio la gestione distanziata degli appuntamenti per scongiurare eventuali incroci di persone tra una seduta e l’altra. In termini numerici sono cresciute molto le prime visite e questo mi inorgoglisce molto perché è il segno del passaparola avvenuto tra i nostri pazienti storici e quelli potenziali. La prima visita, poi, rappresenta per noi uno snodo cruciale: prestiamo molto cura all’anamnesi per stabilire ciò che realmente potrebbe essere utile consigliare al paziente”.


MEDICINA ESTETICA trattamenti medici estetici corpo (criolipolisi, cellublunt, Lesc lipoemulsione sottocutanea, fili di biostimolazione corpo, radiofrequenza corpo, carbossiterapia, fili di sostegno corpo, intradermoterapia, trattamenti adiposità) e trattamenti medici estetici viso (fototerapia a led dermalux, vampire lift con PRP, rimozione doppio mento con Lesc, rinofiller, peeling chimico, botulino, fili di sostegno, fili di biostimolazione viso, ialuronidasi, derma filler, radiofrequenza viso, bioristrutturazione profonda, biorivitalizzazione); LASER TERAPIA E LASER CHIRURGIA correzione e rimozione cicatrici, laser chirurgia, lesioni vascolari, trattamento smagliature, rimozione cicatrici acneiche, resurfacing cutaneo, rimozione macchie e tatuaggi, trattamento acne in fase attiva, rosacea, varici venose viso e corpo, macchie cutanee; CHIRURGIA PLASTICA

(ESEGUITA C/O VILLA LETIZIA A MILANO DAL DOTT. JACOPO GALLOTTI E DAL DOTT. GIANLUCA DORIA) mastoplastica,

mastopessi/lifting seno, otoplastica, rinoplastica, blefaroplastica, liposuzione, lipofilling, lifting braccia, addominoplastica; lifting facciale e cervico facciale, bichectomia, addominoplastica, lifting coscia e braccio; EPILAZIONE LASER corpo e viso, donna e uomo; TRICOLOGIA terapia CFG/PRP, intradermoterapia, carbossiterapia;

NUTRIZIONE Si occupa di fenomeni biologici e patologici che possono influire sullo stato di nutrizione, metodologie necessarie ad effettuare una corretta valutazione nutrizionale, definizione del corretto apporto nutrizionale nelle varie fasi di sviluppo, tecniche per l’elaborazione di schemi personalizzati e mirati ad interventi di educazione nutrizionale sulla popolazione; FISIOTERAPIA Fisioterapista specializzato in terapia manuale secondo il concetto Maitland e Crafta ed in continua formazione; PSICOTERAPIA Si occupa dei disturbi alimentari, psicologia delle patologie organiche e della salute, ansie e disturbi dell’umore, disturbi di personalità, disagio relazionale e adolescenziale, psicologia dello sport; PERSONAL TRAINING Programma di allenamento personalizzati, videotraining a distanza. Personal training individuale o in piccoli gruppi.


DORYAN MEDICINA ESTETICA È UN CENTRO ALTAMENTE SPECIALIZZATO CHE PONE UN’ATTENZIONE ELEVATISSIMA AL BENESSERE DEL PAZIENTE: DALL’ACCOGLIENZA AL POST TRATTAMENTO

Il lockdown ha sicuramente stravolto la quotidianità di ognuno di noi ma ha anche permesso di sfruttare a pieno i benefici della tecnologia per intraprendere e sperimentare nuove forme di contatto con la propria utenza. “Nel ventaglio vario ed articolato dei nostri servizi, ne abbiamo inserito uno che, proprio durante la quarantena, ha riscosso un buon apprezzamento: si tratta del personal training online, un allenamento individualizzato calibrato su misura del paziente eseguito dal Dott. Paolo Morosini, preparatore atletico di Doryan Medicina Estetica, grazie a cui abbiamo offerto l’opportunità ai nostri pazienti di allenarsi da remoto o in video call per perseguire quel concetto di bellezza e benessere in maniera integrata”. Oltre ad aver pensato al fisico, però, Doryan Medicina Estetica ha pensato anche alla psiche non sottostimando i significativi risvolti psicologici derivanti dal dilagare di questa terribile epidemia. “Proprio così. Un altro servizio proposto durante la chiusura che si è rivelato molto apprezzato è stato lo sportello di supporto psicologico gratuito - gestito dalla Dott.ssa Melviana Muzio, psicologa e psicoterapeuta di Doryan Medicina Estetica - per gestire alcune problematiche derivanti dal Covid-19. Così come le dirette trasmesse sul nostro canale ufficiale Instagram, allestite con regolarità non solo per rispondere alle domande degli utenti che abitualmente ci seguono ma anche per mantenerci in contatto con i nostri pazienti e per continuare ad essere utili”. Nonostante sia ancora il momento di mantenere alta la guardia, la gente ha voglia di tornare alla normalità: quali sono i trattamenti del momento? “La tricologia è un ambito per cui ci arrivano molte richieste di consulenza. Gli effetti post Covid-19, infatti, hanno accelerato in molte persone problemi di diradamenti e calvizie. Sul versante della medicina estetica, invece, il PRP per il ringiovanimento del viso è il trattamento del momento così come lo è la mastoplastica additiva in ambito di chirurgia plastica. Senza contare la LESC, la Lipoemulsione sottocutanea, ovvero un trattamento medico che ha lo scopo di ridurre o addirittura eliminare le adiposità localizzate per il quale ormai siamo diventati centro di riferimento”.

MICHELE BIELLI - ACCOGLIENZA E SEGRETERIA

GIULIA TESTA - ASSISTENTE ALLA POLTRONA

Doryan Medicina Estetica Via Mazzini, 4 - Bergamo Tel. 035 0039228 - info@doryanclinic.it www.doryanclinic.com


PAROLA D’ORDINE: SARTORIALE

Abito bustier in pura seta con ampia gonna a ruota intera e spacco laterale


Il lavoro sartoriale, si sa, non è un semplice atto meccanico fatto di taglio e cucito. No. Nel backstage di una professione talvolta giudicata troppo frettolosamente come elitaria, c’è molto di più: emozioni, sentimenti, storie personali si fondono per dare vita a creazioni uniche e irripetibili. Seguendo l’esempio di couturier internazionali che hanno tracciato un solco indelebile nel mondo della moda, Carla Catalano, al pari di una fata turchina 2.0 che al posto della bacchetta magica usa ago e filo, riesce da ben vent’anni a esaudire i sogni di tutte le sue clienti, realizzando abiti dallo charme cosmopolita senza però dimenticare le radici territoriali che “per me che sono metà pugliese e metà bergamasca hanno rappresentato un punto di riferimento nel corso della mia crescita sia personale che professionale”. Caparbietà e gioia di vivere sono due degli elementi essenziali di una personalità che accetta “tutte le sfide e non ce n’è una dalla quale io mi sottragga, a partire da quella con me stessa. Ogni volta che accarezzando un pezzo di stoffa, immagino il vestito che ne può scaturire. Questa voglia di creare voglio che arrivi tra le mani delle clienti attraverso i miei abiti, fatti con genuinità e artigianalità. È un mestiere difficile, è vero, che ti fa stare in piedi la notte ma mi rende felice sapere che quel tempo speso è capace di produrre qualcosa di unico per me e per loro”. Amore e passione per un lavoro che non nasce dal nulla, la cui origine va cercata indietro nel tempo: “Ho iniziato prestissimo a ricamare grazie alla passione di mia mamma per la sartoria. Si sta parlando della metà degli anni Ottanta.


Completo in lana bouclé: giacca con collo alla coreana, profilata da passamaneria in lana e canottiglie; pantalone a vita alta e tasche inserite nel fianco

Ricami, piccole cuciture per amici o vicini di casa, ma l’amore per il disegno lo avevo già da quando ero piccola. Inoltre, devo ringraziare i mei genitori se adesso mi trovo qui, nel senso che se loro non mi avessero incoraggiata a continuare su questa via, adesso io sarei da tutt’altra parte. . . menomale che non l’ho fatto! (ride)”. “Prima avevo un lavoro fisso che mi dava certezze e quando ho deciso di buttarmi in questa avventura sapevo che ci sarebbero stati dei rischi, ma se guardo indietro non vedo rimpianti, anzi sono contenta di aver ribaltato la situazione perché avere la capacità di creare un abito per una donna, che sia un’imprenditrice in carriera piuttosto che una giovane studentessa o una mamma tutto fare, mi dà una sensazione vera di benessere. Tutte queste donne mi affascinano e tutte hanno un denominatore comune: amano le cose belle e ricercate e vogliono farsi consigliare e viziare da me poiché ogni donna ha il diritto di sentirsi unica e speciale ovunque si trovi”.


Due pezzi: shorts in viscosa a pieghe sciolte e tasche nascoste; gilet smanicato con scollo a lancia e spacchi laterali chiuso in vita da cintura elastica con fibbia. Sopra: caban con scollo a giro in panno di lana azzurro polvere.


TESTO LORENZO BOCCARDINI

FOTOGRAFO PAOLO BIAVA

DRESS CARLA CATALANO VIA UDINE - BONATE SOPRA (BG) CELL. 340 1430436 INSTAGRAM: @CARLAC.SARTORIA

MODELS MAVI E ROSSELLA Abito in seta, scollo dritto, fantasia orientale

Cappotto manica a giro in broccato fantasia multicolore, tasche nascoste nel taglio dei fianchetti anteriori

Completo: giacca in lana bouclé fantasia pois a contrasto; tubino in medesima fantasia con cinturetta


ti conosco mascherina Ne avremo di certo per un bel po’ ma ad onta di chi proprio non la può sopportare, questo nuovo accessorio è entrato prepotentemente nelle nostre vite. Vorrei evidenziarne i piccoli vantaggi che comporta indossarla oppure no. Se, le mascherine, sono in grado di filtrare il Covid e di impedirgli di entrare nelle nostre vie respiratorie, dovrebbero anche proteggerci dagli altri virus, quelli che chiamiamo stagionali, influenze e raffreddori che spesso ci vengono trasmessi da persone a cui stiamo vicini. Inoltre dovrebbero essere in grado di trattenere anche le famose polveri sottili che, in città come la nostra sono, per buona parte dell’anno, al di sopra dei limiti in particolar modo proprio in quei mesi durante i quali è più facile prendersi un malanno. Inoltre, nelle versioni migliori la mascherina protegge il viso dall’aria gelida di certe mattine invernali… Ma non è tutto. La mascherina accresce in un certo qual modo il mistero nei contatti con l’altra gente e con la vostra bella mascherina indossata potete circolare anche nel pieno anonimato. Qualche giorno fa aspettavo che aprissero gli uffici di una banca. Ero con altri tre signori anche loro con la mascherina e pensavo che se qualche mese fa ci avessero visto alle porte di una banca con il volto coperto avrebbero chiamato la Polizia. Del resto entrando in banca mi trovo davanti degli uomini mascherati, qualche mese fa avrei chiamato la polizia. Sigh Fatevene una ragione, magari prendete esempio da chi riesce ad avere uno stile personale anche in questo ma non dimenticate mai di portarla con voi e di indossarla incontrando altre persone. Non solo serve a proteggervi ma è una forma di rispetto per il prossimo. Scatenate la cretività e fate in modo che la gente vi riconosca se è questo che volete.


Il noleggio non fa più paura! Anzi! In barba a chi è convinto che se non si può acquistare una cosa allora non la si possiede, il fenomeno del to rent sta spopolando in tutto il Mondo con risultati più che accettabili e con piattaforme di prenotazione sempre più disposte a offrire al cliente tutto ciò di cui ha bisogno per sentirsi a suo agio. Negli ultimi anni è sempre più di moda non solo preferire affittare una camera privata piuttosto che una stanza d’hotel, ma quello che molti non sanno è che adesso è possibile noleggiare un carnet di abiti da portare con sé in ogni momento della giornata. Grazie a Travelight, fenomeno in espansione arrivato direttamente dagli Stati Uniti, sarà possibile viaggiare più leggeri senza il pensiero di perdere ore davanti alla valigia perché gli abiti si potranno trovare direttamente nel guardaroba dell’hotel selezionato. Una vera rivoluzione!

VIAGGIAtE

LEGGERI Lorenzo Boccardini

Per capire meglio cosa sia Travelight ne parlo con Caterina Maestro, founder e CEO di DressYouCan, una piattaforma di fashion renting online ma anche showroom e atelier in Via Gian Giacomo Mora a Milano, dove il sogno di ogni ragazza di aver un armadio sempre a portata di mano si avvera. Travelight è ormai un fenomeno popolarissimo negli States. Da dove nasce l’idea di portare questo progetto anche in Italia? “Io e lei mie collaboratrici abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova avventura con l’idea di per soddisfare quell’esigenza prettamente femminile che è quella di avere sempre a disposizione l’intero armadio ovunque ci si trovi, perché dopotutto quel paio di scarpe in più in valigia è un elemento che non basta mai a seconda sia della destinazione che degli impegni della giornata. In più, se penso a me che nasco come viaggiatrice che passa ore e ore a scegliere cosa mettere in valigia, credo che avere la possibilità di noleggiare un abito prima della partenza e sapere che all’arrivo in hotel quello stesso abito è in camera che mi aspetta. . . beh. . .credo sia un enorme vantaggio”.

Travelight è creato per eliminare lo stress dalle persone che devono partire per un viaggio? “Esatto! Facendo delle ricerche ho scoperto che questa non è solo una mia psicopatia (ride) perché in realtà lo stress da bagaglio è super diffuso non solo tra i viaggiatori business che hanno un’agenda così fitta di impegni che non hanno tempo per pensare a quei fattori logistici che non sono semplici da prevedere, classico: arrivi sul posto e non è quello che ti aspettavi oppure arrivi all’ultimo momento. Per cui negli ultimi 2 anni abbiamo messo mano al nostro business model e abbiamo deciso di integrare a DressYouCan questo nuovo tipo di servizio di noleggio abiti per quando si va in vacanza. Inoltre, siamo riusciti a ottenere una partner di marketing che si dedica a questa nuova linea, che rappresentano un mondo e un’utenza completamente a parte.

Caterina Maestro, founder e CEO di DressYouCan, piattaforma di fashion renting online


Questa ragazza che si chiama Federica Galdeman, viene dal mondo della comunicazione, è sempre stata viaggiatrice e guarda il problema dal punto di vista del cliente. Farsi trovare gli abiti a destinazione senza pensieri e senza il problema di tirare fuori dalla valigia un vestito sgualcito che va portato subito in lavanderia”.

con i vestiti via internet

Partenza senza pensieri vuol dire godersi appieno la vacanza? “Assolutamente! Inoltre, abbiamo visto che il problema di “cosa metto in valigia” è anche maschile. Per questo motivo vogliamo integrare e sicuramente integreremo anche l’abbigliamento sportivo-tecnico uomo e bambino. Lo stress arriva anche quando decidi si andare in villeggiatura al mare o in montagna anche solo per tre o quattro giorni e, che tu sia in famiglia o da solo, devi comunque organizzare la valigia con dei capi che non usi tutti i giorni. Per evitare di “spaccarsi la testa” grazie ad alcune partnership con hotel a Milano e poi piattaforme di e-booking come Sailogy.com che permette di prenotare viaggi in barca con la possibilità di trovarsi la valigia alla partenza”. Vi piace coccolare i vostri clienti? “Non potremmo farne a meno!” (ride) Visitando il sito internet c’è la possibilità di scegliere un noleggio “su misura” di abiti a seconda dell’esigenza del momento? “Certamente! In base alla struttura ospitante e alle necessità del consumatore, abbiamo studiato risposte diverse come per esempio convenzioni giornaliere, week end mensili per viaggiatori business che per lavoro si trasferiscono in un’altra città. Di sicuro il noleggio di un abito è una riposta pratica. In più abbiamo tra i vari fashion designer presenti sul sito ci sono alcuni stilisti emergenti da tenere d’occhio. Ecco, questa realtà si pone il fine di valorizzazione designer nascenti e alcune realtà artigianali locali”. DressYouCan è stato definito l’Airbnb del guardaroba. Poter avere con sé degli abiti ovunque si voglia, è un sogno diventato realtà? “Con DressYouCan abbiamo voluto dare la possibilità di avere sempre un armadio a portata di mano ovunque si vada. Questo progetto è legato soprattutto a occasioni come matrimoni o altre celebrazioni. Oppure a fine settimana magari fuori città. Di sicuro il problema di come trasportare l’abito durante il viaggio in aereo o in treno si riduce sapendo che lo troverò bello e pronto all’arrivo”. Praticamente, come funziona? “Abbiamo diverse modalità di collaborazione, sia tramite gli hotel e le piattaforme di e-booking, ma navigando sul sito di DressYouCan c’è anche la possibilità di accedere a card vacanza piuttosto che dei coupon validi per noleggiare “pezzi” di abbigliamento: un paio di scarpe, un abito, degli accessori o una borsa. Normalmente si possono prenotare un massimo di tre abiti con il canale tradizionale di vestiti, ma basta scegliere la card “travel” o scriverci direttamente per avere fino a cinque vestiti in albergo senza alcun tipo di vincolo. Affittando la card in anticipo il prezzo è più vantaggioso, ma cerchiamo comunque di andare incontro sia agli hotel partner che ai nostri clienti”. Oltre al sito online sono presenti anche uno showroom e un atelier? “Sì, c’è la possibilità di una consulenza sia telefonica che direttamente in store con la nostra personal stylist e farsi fare così il pacchetto vacanza”. Quali sono i tempi di prenotazione e di attesa di un abito? “A dire la verità piuttosto brevi e non c’è bisogno di dover scegliere un capo o un accessorio con eccessivo anticipo anche perché noi abbiamo una partnership con Federazione Moda Italia e DHL e spediamo in tutta Italia in 48h, quindi è sufficiente scegliere indicativamente entro una settimana ma con la possibilità di scegliere l’abito strada facendo”. Travelight è un’idea americana con voglia di espandersi. Avrà successo anche in Europa e in Italia? “La realtà è piuttosto cambiata anche se il concetto di viaggio è lo stesso: posso prendere in affitto una casa scegliendola da un catalogo immobiliare infinito così come posso scegliere un abito da un armadio infinito con DressYouCan. Ovviamente i tempi di sviluppo sono sempre in ritardo, nel senso che se in America è già presente da tre anni, da noi sta arrivando adesso. Ma dopotutto sono in crescita in Italia figure come il dressing conciere o lo sneaker consierge: queste figure stanno dentro gli alberghi affinché possano soddisfare le esigenze dei clienti rendendo, così, il loro soggiorno su misura”. Condividi con qualcuno questa avventura? “Se non avessi le mie socie non saprei cosa fare! Sì, ho una socia, Priscilla Gennari che è anche CMO di DressYouCan mentre il lato hotel-viaggi è curato da Federica Galdeman che è anche B2B Marketing Manager del progetto Travelight”. Qual è una tua speranza per il futuro relativa a Travelight? “Le speranze sono tante. . .credo che il Covid abbia in un certo senso cambiato il modo di vestire così come quello di muoversi o viaggiare. Adesso come adesso penso che le persone vogliano magari spendere meno e puntare di più sull’esperienza”.


Era il 2008 quando sulla parete di una moderna struttura affacciata sull’autostrada, alle porte di Bergamo, all’altezza della torre di controllo dello scalo di Orio al Serio, compariva il grande toro rampante, simbolo della Lamborghini e, nella vetrina illuminata da potenti fari di scena, faceva mostra di sé l’inconfondibile silhouette di una delle sportive di S. Agata Bolognese. Entrata da poco nell’orbita tedesca del gruppo Audi, WV, Porsche, la Lamborghini viveva in quei giorni l’alba di una vera seconda vita. Da allora si sono moltiplicati i modelli e il fenomeno “Lambo” è esploso in tutta la sua dirompente potenzialità, conquistando fasce sempre più ampie di clientela. Anche quelle che non avrebbero mai pensato di guidarne una. Esempio ne è la Urus, un suv versatile ed elegante con l’anima di una vettura nata per correre. Un grande nome dell’automobilismo italiano che torna in cima ai desideri degli appassionati di tutto il mondo.

CON LA PASSIONE DI SEMPRE, LAMBORGHINI BERGAMO SI RINNOVA.

INQUADRA CON LA FOTOCAMERA DEL TUO CELLULARE IL QRCODE E ACCEDI AL TOUR VIRTUALE DEL NOSTRO SHOWROOM E DELL’OFFICINA!


“In questi dodici anni - ci dice Michele Brusa, General Manager di Lamborghini Bergamo - la concessionaria è diventata uno dei punti di riferimento per il Nord Italia. Abbiamo creduto subito nello sviluppo del marchio Lamborghini e i risultati ci hanno dato ragione. A Bergamo, in pochi anni siamo passati da dieci ad oltre cinquanta vetture vendute ogni anno, abbiamo vinto due campionati europei e mondiali con il team Motorsport nel prestigioso Super Trofeo Lamborghini e, nel 2017, abbiamo rilanciato con l’apertura della concessionaria di Milano dando un contributo significativo allo sviluppo commerciale della marca che non poteva mancare sul palcoscenico nella città della moda e del design. Nel 2008 presso la sede di Lamborghini Bergamo lavoravano 3 persone mentre oggi lo staff si compone di 18 addetti. Quest’anno - prosegue Michele Brusa - rispettando un preciso programma e nonostante tutto quello che è successo, abbiamo rinnovato il look della nostra sede, grande vetrina su una delle autostrade più trafficate d’Europa, aggiornandola secondo i nuovi standard globali di identità del marchio che ci permettono di gestire l’evoluzione dei servizi di vendita, come il programma usato Selezione Lamborghini e i servizi finanziari di Lamborghini Financial Services. È stato allestito anche un “Ad Personam Studio”, uno spazio per gestire le configurazioni delle vetture in ogni dettaglio ed è stata rivisitata l’organizzazione dell’officina con un’area interamente dedicata al Motorsport.

LAMBORGHINI BERGAMO: GRAND OPENING DIGITAL PREMIÈRE Non solo nuovi spazi per ospitare le vetture di S.Agata bolognese, ma anche un nuovo modo di comunicare al passo coi tempi. L’inaugurazione è avvenuta online, riservando ai clienti un tour virtuale dello showroom e dell’officina. Special guest l’Ad di Lamborghini, Stefano Domenicali, che ha salutato con entusiasmo questo passo verso il futuro presentato in diretta da Michele Brusa,General manager del marchio del Toro a Bergamo.


BENVENUTI NELLA NOSTRA NUOVA CASA! UNO SPAZIO DOVE, CON L’AUSILIO DI UN CONFIGURATORE, SI POSSONO SCEGLIERE E VEDERE GLI ACCESSORI SULL’AUTO, LE VARIANTI DI COLORE PER GLI ESTERNI DELLA VETTURA, PER I CERCHI RUOTA E PER I MATERIALI DEGLI INTERNI, TRA CUI LE INCREDIBILI NUANCE DEI PELLAMI PER LA SELLERIA


La concessionaria è stata aggiornata secondo i nuovi standard globali di identità del Marchio che permettono di gestire l’evoluzione dei servizi di vendita come il programma usato Selezione Lamborghini ed i servizi finanziari Lamborghini Financial Services, un Ad Personam Studio dedicato alle configurazioni, un’ampia officina, un’area interamente dedicata al Motorsport.

NUOVI SPAZI, NUOVI ALLESTIMENTI, NUOVI LAYOUT DURANTE L’INAUGURAZIONE, CHE È STATA UN SUCCESSO DI PRESENTI COLLEGATI ONLINE, È STATO PROPOSTO UN VIDEO TOUR VIRTUALE ALL’INTERNO DEI NUOVI SPAZI DI LAMBORGHINI BERGAMO


E non potevamo certo rinunciare ad una inaugurazione ma, vista la situazione, abbiamo optato per la modalità digitale grazie alla quale hanno preso parte migliaia di persone da tutta Italia: un gesto di speranza e di ottimismo per la nostra città che nei mesi scorsi ha vissuto momenti drammatici a cui ha saputo reagire con coraggio e determinazione. Un messaggio chiaro: si riparte, Lamborghini Bergamo c’è e farà la sua parte e non vediamo l’ora di rivederci in concessionaria per mostrarvi tutto il lavoro fatto. Una premiere digitale della rinnovata concessionaria, presentata nei suoi oltre 850 metri quadrati tra area vendita e officina, raccontata dal personale, arricchita da un tour 3D e da numerosi contenuti interattivi. Un format nuovo, pensato per dare ai tanti clienti della concessionaria, la possibilità di partecipare a questo momento fondamentale, seppure a distanza. “La passione è sempre stata il motore che ci ha spinto a creare iniziative di incontro e di condivisione con i nostri clienti, che sono prima di tutto degli appassionati di questo iconico brand“. In futuro vedremo vetture bellissime e uniche ancora più di quelle che abbiamo visto in passato, assolutamente innovative perché l’evoluzione ci porterà verso traguardi inediti. Novità anche dal punto di vista finanziario che faciliteranno le possibilità di acquisto rivolgendosi al nostro marchio con fiducia, volte a dare la massima tranquillità e qualità del servizio per tutti i nostri clienti. Stefano Domenicali, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini, in occasione della premier ha commentato: “Dopo il periodo di lockdown osservato in Italia, questa inaugurazione è la prima nella nostra rete domestica e siamo felici di constatare come i partner commerciali abbiano la nostra stessa determinazione e la stessa grinta nel voler ricominciare. Lamborghini Bergamo ha dato prova di grande resilienza durante il periodo di emergenza e questo è un chiaro segno del suo grande senso di appartenenza al nostro marchio e della volontà di guardare al futuro con positività”. Lamborghini Bergamo è parte di Bonaldi, Gruppo Eurocar Italia, solida realtà commerciale nel settore automobilistico italiano. Il Gruppo Bonaldi è un’importante realtà commerciale nel settore automobilistico italiano. Vanta un fatturato consolidato che supera i 400 milioni di euro, la vendita di oltre 250.000 automobili in sessant’anni di attività, e la collaborazione di 320 dipendenti e di 15 rivenditori autorizzati esterni. Con oltre 15.000 veicoli venduti ogni anno, il Gruppo Bonaldi rappresenta otto marchi distinti con propria struttura organizzativa e commerciale: Audi, Volkswagen, Škoda, Seat, VW Veicoli Commerciali, Porsche, oltre a Lamborghini, ed è presente oltre a Bergamo - dove ha il quartier generale - anche a Milano, Cremona, Lecco e Sondrio. Nel mese di Agosto 2018 il Gruppo Bonaldi, è entrato a far parte di Eurocar Italia Srl. Eurocar Italia s.r.l. controllata al 100% da Porsche Holding Salzburg, con sede a Salisburgo, a sua volta controllata interamente da Volkswagen AG dal 1° marzo 2011, opera nei settori della vendita all’ingrosso, della vendita al dettaglio, dei servizi finanziari e dello sviluppo di sistemi informatici.

INQUADRA CON LA FOTOCAMERA DEL TUO CELLULARE IL QRCODE E ACCEDIAL TOUR VIRTUALE DEL NOSTRO SHOWROOM E DELL’OFFICINA!

LAMBORGHINI BERGAMO Via Piemonte, 12 - Azzano San Paolo (Bg) Tel. 035 4596239 info@lamborghini-bergamo.com www.bonaldi.it


lambobici AUTOMOBILI LAMBORGHINI E CERVÉLO PRESENTANO LA NUOVA BICICLETTA R5 IN EDIZIONE LIMITATA Automobili Lamborghini e Cervélo Cycles presentano la Cervélo R5 Automobili Lamborghini Edition, bicicletta da strada in serie ultra-limitata. Questa nuova versione della Cervélo R5 dalle alte prestazioni si presenta con una livrea interamente dedicata alla Lamborghini Aventador SVJ, detentrice nel 2018 del record sul circuito del Nürburgring Nordschleife con il tempo di 6:44.97 ed è accessoriata solo con componenti fabbricati in Italia. Un inno al tricolore e alle eccellenze del lusso italiano. Come la Lamborghini Aventador SVJ ha elevato il livello della performance nel segmento delle vetture stradali, la Cervélo R5 Automobili Lamborghini Edition è stata creata per affrontare le salite e le discese più ripide

delle Dolomiti italiane. La sua anima si ispira a “quella” Aventador SVJ, veloce sotto ogni punto di vista, ma contraddistinta da manovrabilità e carattere. Per celebrare l’anno di fondazione della Casa di Sant’Agata Bolognese la Cervélo R5 Automobili Lamborghini Edition verrà prodotta solamente in 63 unità, sottolineando ancora di più la collaborazione tra i due marchi d’eccellenza. Questa edizione limitata della R5 è completata da un gruppo meccanico Campagnolo Super Record EPS, ruote Campagnolo Bora One, attacco Deda Elementi, pneumatici Vittoria Corsa Pro e sella Fizik Aliante. Il prezzo al pubblico è di 18.000 USD e può essere ordinata presso i rivenditori e i distributori ufficiali Cervélo.


SULLE ALI DEL MAGGIOLINO V.E.Filì

Grave perdita per il mondo degli appassionati delle famose vetture tedesche. Il Covid si è portato via Gianpaolo Rota, lasciando un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia ma anche tra i tanti specialissimi clienti-amici, della sua officina di via Bono. Questo spazio lo dedichiamo ad un grande amico che ci ha lasciato. Uno dei tanti che hanno trovato la fine a causa del virus assassino. Gianpaolo Rota, Paolo per tutti, amava i motori. Ma non tutti. Anzi ad essere sinceri ne amava davvero solo uno, quello del Maggiolino Volkswagen. Ne conosceva ogni bullone, tanto che avrebbe potuto ripararli stando bendato. Ascoltava il tipico borbottio del motore raffreddato ad aria e riconosceva così, a orecchio, se tutto era a posto.

È un vero peccato che nessuno abbia ereditato la sua particolare specializzazione. Sapeva smontare e rimontare ogni pezzo di questa vettura ed era un punto di riferimento tra i possessori di un Maggiolino, che quasi sempre sono molto affezionati al loro beetle.


Mi aveva raccontato la storia di questa vettura, ne conosceva ogni evoluzione, dal primo modello voluto da Hitler fino a quelli prodotti in Sudamerica. Tra gli appassionati di queste vetture, di certo un po’ speciali, era considerato uno dei maggiori esperti e nella sua officina arrivavano da tutta Italia, dalla Svizzera, dalla Francia... Conosceva dove reprire i pezzi originali e, se non li trovava, era attrezzato per fabbricarseli da solo. Un tempo, prima di specializzarsi con il Maggiolino, ma anche con la Karman Ghia, con il pulmino Bull e le prime Porschei che montavano lo stesso propulsore, nella sua officina eseguiva riparazioni su qualsiasi auto e ci andava anche mio padre che guidava una Ford.

Mi mancheranno di lui le chiacchierate al bar, tra un caffè e un cornetto. Si parlava con te delle vecchie auto che oggi nessuno ricorda più e che sono sparite dalla circolazione. Ti ricordi la Douphine? E la Prinz? La più bella era la Citroen Ds.... la Dea. Lui si ricordava ogni modello degli anni dal dopoguerra ad oggi e di ognuna ricordava com’era fatto il motore. Di alcuni più famosi ne conosceva l’ingegnere che lo aveva progettato. Era davvero una grande memoria storica del mondo dell’auto. Un uomo gentile e simpatico, un po’ burbero ma era solo una facciata. Dentro era un uomo dolce e sensibile. Ti vedrò ancora e ancora per tanto tempo sfrecciare con il foulard al collo sul tuo maggiolino più bello.


Cruisin’ Rodeo - 17a edizione

americars

Location indovinata quella degli ampi parcheggi del Tiare Shopping di Villesse (GO) per festeggiare, la 17° edizione di un evento che storicamente si svolgeva in Lombardia e che raduna gli appassionati di auto americane. Alcune sono vere icone grazie anche alla grande visibilità di cui hanno goduto nel cinema di Hollywood che le ha consacrate in tutto il pianeta. Smisurate cabriolet, muscle car, van, pick up incredibili per tenere viva la memoria di un periodo d’oro delle auto d’oltreoceano. Il tutto ha avuto inizio con il grosso degli arrivi verso le ore 16, protraendosi fino all’ora delle streghe. Come da tradizione il più importante raduno italiano di American Cars è rimasto ad ingresso gratuito con una ricca Welcome Bag per tutti gli equipaggi che sono intervenuti a bordo di un’auto made in USA.



Un successo sopra le aspettative per gli organizzatori che hanno realizzato tutto in meno di un mese e hanno raccolto circa 120 equipaggi con mezzi di grande valore storico tra cui repliche fedelissime di Road Movies di risonanza mondiale, molti Hot Rod e Kustom Cars.


americars


La scuola del futuro, pensando alla tradizione Alla notizia che un noto studio di architettura della città di Bergamo si è aggiudicato il primo premio in un concorso internazionale di architettura, abbiamo subito cercato di saperne di più. Incontriamo l’architetto Michele Gandolfi, l’ultimo dei quattro figli della coppia fondatrice dello Studio Gandolfi e Mura architetti associati, studio professionale nel quale sono associati anche gli altri tre figli architetti Alessandro, Francesca ed Elena. Il progetto riguarda la costruzione di un Polo per l’infanzia situato in una zona residenziale del Comune di Bari. “Nell’approccio a questo particolare progetto - ci dice Michele Gandolfi - abbiamo focalizzato grande attenzione verso la ricerca, sia a livello formale sia funzionale, di legami con la regione, la Puglia, soprattutto dal punto di vista del background culturale che il territorio possiede. “Si è voluto ricercare - prosegue - un livello che caratterizzasse

PLANIMETRIA INSERITA NEL CONTESTO URBANO

il progetto attraverso uno studio della dimensione storica, andando a indagare e poi selezionare alcuni elementi edilizi tipici di quella regione. Come ad esempio l’utilizzo del tufo per le mura perimetrali, materiale tipico delle costruzioni pugliesi. Abbiamo cercato di analizzare il genere tipologico identificativo del luogo, privo di trasposizioni temporali, che avesse in sé gli elementi cardine del sistema costruttivo tradizionale pugliese. Ed è per questo motivo che abbiamo pensato ad un edificio in grado di raccontare alla città la memoria degli elementi che identificassero quel luogo e, al tempo stesso, di costruire spazi che definirei “introversi” cioè in grado di accogliere la vita e le relazioni della comunità che li vive. Alla fine è nato un progetto in grado di dialogare e interagire con il contesto urbanistico esistente e di formulare uno spazio innovativo per la didattica”.

ESPLOSO ASSONOMETRICO DELL’EDIFICIO


È DELLO STUDIO GANDOLFI E MURA DI BERGAMO IL PRIMO PREMIO DEL COMUNE DI BARI PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO SPAZIO DIDATTICO PER L’INFANZIA


ph.PaoloBiava


GANDOLFI E MURA ARCHITETTI ASSOCIATI viene fondato nel 1984 dagli architetti Giuseppe Gandolfi e Ombretta Mura, dopo avere esercitato come associati in altri studi per diversi anni. Lo studio opera in molteplici campi della progettazione, con committenze nel campo urbanistico, dell’edilizia scolastica, residenziale, industriale, del restauro, degli interni. Obiettivo primario in tutti i lavori è la ricerca di uno spazio vivibile e adeguato alle differenti attività umane, siano esse abitative, lavorative, ricreative. In ogni progetto viene prestata la massima attenzione al contesto, ai fattori ambientali che circondano l’insediamento, unitamente alla ricerca della massima funzionalità del layout esterno ed interno dell’edificio.

GIUSEPPE GANDOLFI, socio fondatore, si è laureato presso il Politecnico di Milano nel 1975; iscritto all’albo degli architetti di Bergamo al n.191, possiede un’esperienza trentennale come libero professionista. Nel corso della sua carriera ha realizzato progetti in molteplici campi dell’architettura, compreso quello urbanistico, residenziale, scolastico e di restauro.

OMBRETTA MURA, socia fondatrice, si è laureata presso il Politecnico di Milano nel 1976, è iscritta all’albo degli architetti di Bergamo al n.711. Opera nello studio sin dalla sua fondazione, con particolare attenzione agli aspetti compositivi della progettazione e dell’interior design.

ALESSANDRO GANDOLFI, associato, si è laureato presso il Politecnico di Milano nel 2002, è iscritto all’albo degli architetti di Bergamo al n.1968. Ha compiuto esperienze lavorative presso gli uffici di Pianificazione Attuativa del Comune di Bergamo e presso lo studio Richmond Architects a Toronto in Canada.

Nel settembre 2018 lo studio costituisce l’ATELIER GM6, un laboratorio, affiancato alla studio principale, dedicato alla ricerca e alla sperimentazione in campo architettonico e del design. FILOSOFIA DELL’ ATELIER Nasce nel corso degli anni la volontà da parte dello studio di creare un settore di ricerca e sperimentazione della progettazione in campo architettonico, urbanistico, del design del prodotto e dell’arte visiva. Tramite l’acquisizione di un’area-laboratorio adiacente all’ufficio, lo spazio Atelier GM6 diventa un luogo dedicato ad ospitare un flusso creativo in continuo divenire, con uno sguardo agli stili moderni e contemporanei nelle nuove realizzazioni.

GANDOLFI E MURA ARCHITETTI ASSOCIATI Via A.Ghislanzoni 41 Bergamo Tel. 035 220150 - studio@gandolfimura.it www.gandolfimura.it Seguici sulle nostre pagine ufficiali Facebook e Instagram: @gandolfimura ATELIER GM6 BY GANDOLFI E MURA ARCHITETTI ASSOCIATI Via G. D’Alzano 6b - Bergamo Tel. 035 220986 - info@ateliergm6.com www.ateliergm6.com Seguici sulle nostre pagine ufficiali Facebook e Instagram: @atelier.gm6

ELENA GANDOLFI, associata, si è laureata presso il Politecnico di Milano nel 2005, è iscritta all’albo degli architetti di Bergamo al n. 2402. Durante la sua formazione universitaria ha frequentato corsi di studio presso l’Universität Stuttgart - Architektur und Stadtplanung, Stoccarda, Germania.

FRANCESCA GANDOLFI, associata, si è laureata presso il Politecnico di Milano nel 2006, è iscritta all’albo degli architetti di Bergamo al n. 2485. Durante la sua formazione universitaria ha frequentato corsi di studio presso l’Universität Stuttgart – Architektur und Stadtplanung, Stoccarda, Germania. Ha frequentato la scuola di Dottorato in composizione architettonica presso l’università IUAV di Venezia. Dal 2007 al 2010 ha svolto l’attività di cultore della materia presso il Politecnico di Milano al corso di Teoria dell’Architettura del Prof. A. Monestiroli.

MICHELE GANDOLFI, associato, si è laureato presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, dell’Università della Svizzera Italiana USI. È iscritto all’albo degli architetti di Bergamo al n. 3112. Ha svolto esperienze lavorative in Irlanda presso Ailtireacht Architects e ha conseguito il diploma di laurea con gli architetti Manuel e Francisco Aires Mateus.


OLTRE LA POP ART Mimmo Rotella, Americano, 1966, riporto fotografico su tela, 100x142 cm

LA MEC ART ITALIANA

Opere di Gianni Bertini, Bruno Di Bello, Elio Mariani, Mimmo Rotella, Aldo Tagliaferro.

Mostra diffusa con le opere collocate, distinte per autore, in cinque spazi d’arte di Bergamo DAL 1° AL 23 OTTOBRE 2020 Dal 28 settembre sarà online il docufilm dedicato alla mostra. A cura di Angelo Piazzoli e Paola Silvia Ubiali.


Mimmo Rotella by SIAE 2020

Gianni Bertini, Grip!, 1965, riporto fotografico su tela emlsionata e anilina, 58x37 cm

La mostra OLTRE LA POP ART. LA MEC-ART ITALIANA doveva essere inaugurata, come consueto, a Palazzo Creberg per il primo fine settimana di ottobre; la situazione sanitaria ne impedisce l’organizzazione in loco. Fondazione Credito Bergamasco non rinuncia a presentare le opere dal vivo ideando una mostra diffusa, che si aggiunge alle mostre online e, per MEC-ART, al catalogo a stampa distribuito gratuitamente, come da tradizione di Fondazione Creberg, a tutti i visitatori.

Mimmo Rotella, Dante, 1966, RTYPO SU TELA, 139,5X101 cm


LA MEC ART ITALIANA

Elio Mariani, la rivoluzione culturale in Cina, 1969, riporto fotografico su tela emulsionata, 70x120 cm

Aldo Tagliaferro, Basta cari signori, 1968-1969, decalcatura su vinavil su tela, 113x80 cm Gianni Bertini by SIAE 2020

Gianni Bertini, La chiamerò bambola, 1969, riporto fotografico su tela emulsionata e anilina, 115x81 cm - SIAE 2020



florilegium DAL 2 OTTOBRE AL 19 DICEMBRE 2020 RIAPRE FLORILEGIUM, LA PRIMA PERSONALE ITALIANA DELL’ARTISTA BRITANNICA ALLESTITA ALL’ORATORIO DI SAN TIBURZIO, NELL’AMBITO DEL PROGETTO PHARMACOPEA DI GRUPPO CHIESI E DAVINES


Dal 2 ottobre al 19 dicembre 2020 si potrà ammirare nell’Oratorio di San Tiburzio a Parma - parte del complesso San Tiburzio che include anche l’Antica Farmacia San Filippo Neri - la prima personale italiana di Rebecca Louise Law: un Florilegium di nome e di fatto, capace di inondare con la sua colorata e profonda brezza d’estate una città che ha visto sconvolti i piani di quello che sarebbe dovuto essere un anno straordinariamente ricco dal punto di vista artistico e culturale. Inserita nel programma di Parma Capitale italiana della Cultura 2020 +2021 curata da OTTN Projects, sostenuta da Cosmoproject ed evento di punta di Pharmacopea - progetto di riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica della Piccola Parigi, promosso dal Gruppo Chiesi e Davines l’installazione è letteralmente una cascata naturale in costante e organico mutamento, composta dalla coabitazione di 200mila fiori, dall’Achillea millefolium al Tortum, che potrà essere contemplata sino al 19 dicembre.


florilegium

Gratuita, adatta ai bambini e ideata appositamente per lo spazio di Via Borgo Palmia 6/A, grazie alla collaborazione di Ad Personam, Florilegium è il cuore di un’esposizione su più fronti firmata dall’artista britannica, che prosegue anche in questa occasione la propria ricerca sull’evoluzione e sul deperimento dell’opera, spesso concepita come architettura floreale larger-than-life e scultura site-specific. I luoghi scelti sottolineano il perfetto innesto della mostra nel disegno di Pharmacopea, che intende riconnettere – creando nuovi itinerari turistici in grado di riqualificarli - gli spazi depositari dell’identità chimico-farmaceutica cittadina alle le fonti storiche, ai materiali d’archivio, agli antichi erbari e alle farmacopee riemersi in un meticoloso lavoro di recupero. Tale percorso porterà alla realizzazione di una pubblicazione capace di tracciare una linea sino alle origini locali di questa sfera del sapere che caratterizza il territorio di Parma. Sarà inoltre attivato un volontariato aziendale che contribuirà alla valorizzazione e all’apertura di questo patrimonio storico-culturale a cittadini, visitatori e, in particolare, a un turismo interessato alla sostenibilità, alla storia della cosmesi e della tradizione del benessere.


Ingresso gratuito Lunedì e giovedì 9-13 Venerdì e sabato 16-20 Domenica 10-12 e 14-18 Non è necessaria la prenotazione. Gli ingressi, che saranno contingentati e nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, avverranno in base all’orario di arrivo. Per info: www.pharmacopeaparma.it Rebecca Louise Law (1980, Regno Unito) Cresciuta in un piccolo villaggio nel Regno Unito, si diploma alla School of Arts and Cultures presso l’Università di Newcastle. Le sue commissioni più importanti includono: “The Grecian Garden” (Onassis Culture Centre, Athens), “The Beauty of Decay” (Chandran Gallery, San Francisco), “Life in Death” (Shirley Sherwood Gallery, London) e “Community” (The Toledo Museum of Art). Le opere dell’artista sono state esposte al Victoria & Albert Museum, The Royal Academy of Arts, Broadway Studio & Gallery, Bo Lee Galley, NOW Gallery.


anche voi a letto con il cane? I cani e gli umani hanno una relazione stretta. Scopriamo oggi perchè il cane dovrebbe dormire nel nostro letto, e perchè dovremmo permettergli di farlo.

Combatte depressione, stress e ansia I cani aiutano la salute mentale dei loro padroni umani. I cani aiutano tantissimo la salute mentale di noi umani. Oltre a tutto con l’amore che ci danno, questi pelosetti riescono anche a ridurre e a prevenire la depressione. Proprio perché danno amore incondizionato al loro padrone, i cani aiutano a ridurre la tensione e a migliorare il nostro umore. Questo è un grande aiuto per chi soffre di depressione.

Il rapporto tra un cane e i suoi padroni umani è sempre molto speciale. I cani sono animali leali e fedeli, ma soprattutto molto intelligenti: è per questo che sono i migliori amici dell’uomo! Passeggiare con loro, giocare insieme, o anche semplicemente rilassarsi un po’ a casa, sono tutte attività che i padroni di questi meravigliosi animali condividono con i loro amici a quattro zampe. Spesso, dividono anche il letto! Ed oggi scopriamo perché il cane dovrebbe proprio dormire nel nostro letto, una buona abitudine che ha tanti vantaggi. Molti cani vogliono dormire con i loro padroni, e a volte in modo anche un po’ prepotente prendono posto nel letto insieme agli umani. Ma non è necessariamente un male. Infatti, anche se ritrovarci un ospite indesiderato nel letto non è per tutti una sorpresa divertente, in realtà ha tanti aspetti positivi da considerare. E certo dipenderà anche dal Fido: alcuni pelosetti preferiscono riposare da soli, in un’altra stanza, o trovano un posto nella casa che scelgono come “il loro posto”. Scopriamo perché dormire nel nostro letto con il cane è una buona abitudine, con ottimi vantaggi sia per noi umani che per il nostro cane. Molti studi scientifici ormai hanno dimostrato che chi ha un animale domestico ha meno probabilità di soffrire di depressione, rispetto a chi non ha animali. E, oltre a farci compagnia durante la notte, il nostro cane può aiutare anche a rilassarci e a ridurre i livelli del nostro stress. Come dicevamo, gli animali domestici migliorano la nostra salute mentale, e i cani in particolare sono famosi per aiutare a ridurre ansia e stress nei loro padroni. Giocare con un cane, ma anche abbracciarlo, sono pratiche che possono aiutare a rilassare chi è stressato. Lo afferma la scienza, non è solo una sensazione dei padroni di cani.


Pet e possesso responsabile

IL DECALOGO ASSALCO – ZOOMARK PER IL PROPRIETARIO

La semplice presenza dei cani ri- con il patrocinio del duce anche i livelli di cortisolo, che è noto come l’ormone dello stress. Anche in questo caso, ci sono stati vari studi in merito. ESSERE CONSAPEVOLI CHE SI STA PRENDENDO In un esperimento, un gruppo di UN IMPEGNO A LUNGO TERMINE persone hanno dovuto svolgere Accogliere un pet implica la disponibilità a dei compiti stressanti in diverse prendersene cura per tutta la sua vita. situazioni: da soli, con il proprio PRENDERSI CURA DELLA SALUTE animale, con un partner umani, SCEGLIERE “CON LA TESTA” Garantire una corretta profilassi e assistenza con entrambi. È importante verificare a priori che le esigenze sanitaria per l’intera vita dell’animale da affezione I partecipanti che hanno dimo- del pet siano in linea con lo spazio abitativo, lo stile di con il supporto di un medico veterinario è un dovere imprescindibile. strato di avere una risposta più vita e le esigenze della famiglia in cui verrà accolto. bassa allo stress erano proprio EDUCARE ALLA CONVIVENZA quelli che li svolgevano con il ACCERTARE LA PROVENIENZA DEL PET Educare i pet a situazioni “sociali” è un Sia che si tratti di adozione, sia di acquisto è proprio animale domestico. passaggio chiave per facilitare il loro benessere e il Ci fornisce un senso di sicurezza fondamentale rivolgersi a professionisti e strutture benessere degli altri animali e delle altre persone. Un cane ci fa sentire al sicuro, autorizzate per fare sì che il benessere del pet sia RISPETTO DEGLI ALTRI E DEGLI SPAZI anche quando dorme. Uno stu- sempre la priorità ed evitare il rischio di incappare in (CUSTODIA, RUMORI, RACCOLTA DEIEZIONI…) dio condotto negli Stati Uniti ha allevatori improvvisati o traffici illegali. Dal dovere di custodia, all’evitare rumori molesti, al dimostrato che dormire nel letto raccogliere le deiezioni: è dovere del proprietario IDENTIFICARE L’ANIMALE D’AFFEZIONE prevenire disagi o problematiche che il pet può con il proprio cane dà un senso A NORMA DI LEGGE arrecare ad altre persone, animali e all’ambiente. di sicurezza molto benefico. I riÈ dovere del proprietario registrare i propri animali cercatori hanno analizzato circa d’affezione nei registri stabiliti, fornendo FAR FARE ESERCIZIO FISICO 150 persone, studiando il loro tempestivamente tutti gli aggiornamenti su eventuali E FORNIRE STIMOLI INTELLETTUALI comportamento con i loro ani- passaggi di proprietà, trasferimenti o decessi ecc. Esercizio fisico e stimoli mentali adeguati all'età, alla razza e allo stato di salute sono importanti per il mali domestici e le loro abitudini benessere del pet. di sonno. Circa la metà dei partecipanti FORNIRE UN’ALIMENTAZIONE all’esperimento dormiva con gli BILANCIATA E NUTRIENTE Buona salute e lunga vita dipendono, in buona animali domestici. Di questi, solo misura, dall’alimentazione e dalle cure mediche. La il 20% affermava di svegliarsi di scelta di un alimento completo e bilanciato prodotto notte. Inoltre, oltre il 40% dei dall’industria ed i consigli del Veterinario sono una partecipanti affermava che efgaranzia di benessere per il proprio animale. fettivamente, dividere il proprio GESTIRE GLI IMPREVISTI letto con il loro pelosetto ha forVivere con un pet: Impegno, senso di responsabilità e nito un senso di sicurezza. attenzione non sempre bastano a tutelarsi dagli tanto amore, Ma non solo: il nostro cane duimprevisti. A tale proposito, si può valutare la stipula rante la notte può aiutarci a tema anche responsabilità di una polizza assicurativa. nerci al caldo. Certo, d’estate Con il patrocinio del In collaborazione con non sarà molto piacevole. Ma durante una fredda notte invernale, infatti, la presenza del nostro amico a quattro zampe nel letto sarà qualcosa che apprezzeremo tantissimo. Ma oltre agli aspetti benefici per noi esseri umani, molti sono i lati positivi del far dormire il nostro cane con noi a letto, per i nostri animali domestici. Si sa, i cani amano essere un po’ viziati. Sono animali molto opportunisti, quindi se diamo la possibilità di dormire a letto con noi, lo faranno di certo: lo adorano! Un altro aspetto non trascurabile, è che per i nostri animali domestici, dormire con noi a letto dona loro un forte senso di calma e sicurezza (proprio come per noi). Inoltre, visto che amano giocare, passeggiare e passare il tempo con i loro padroni, i cani amano molto anche dormire con loro! La serenità e la sicurezza che sentono quando si trovano a dormire nello stesso letto dei loro amici umani non ha paragoni per i nostri amici a quattro zampe.

Ministero della Salute

Acquisizione responsabile

1

Proprietà responsabile

2

5

3

6

4

7 8 9

10

Ministero della Salute


SALUTE, ALIMENTAZIONE E BENESSERE ANIMALE: SETTORE UNICO, ALIQUOTA UNICA

IVA: CHIEDIAMO LO SCAGLIONE UNICO AL 10% PER • PRESTAZIONI VETERINARIE (oggi al 22%) • MEDICINALI VETERINARI (già al 10%) • ALIMENTI PER ANIMALI DA COMPAGNIA (oggi al 22%)

Lettera aperta Al Governo Al Parlamento

L

li • • •

e sottoscritte ritengono improcrastinabile alleggerire il pesante carico fiscale che grava sulla salute e sul benessere delle popolazioni animadel nostro Paese alla luce: dell’emergenza sanitaria ed economica nazionale delle strategie della Commissione Europea delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE)

L’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) rappresenta il principale ostacolo economico-fiscale e il più rilevante dissuasore sociale al conseguimento dei nuovi obiettivi strategici - nazionali, europei e globali- per la sanità animale e la sanità pubblica. Nel nostro Paese, la persistente disomogeneità di trattamento impositivo (aliquote IVA differenziate ed eccessivamente elevate) renderà inefficaci le sinergie del comparto per conseguire obiettivi dai quali dipenderanno anche le risorse finanziarie del Recovery Plan. A titolo di evidenza, non esaustiva: • controllo delle malattie animali • controllo delle malattie animali trasmissibili all’uomo • lotta all’antibiotico-resistenza • sicurezza degli alimenti e dei mangimi per animali • benefici socio-sanitari del possesso di un animale da compagnia • contrasto al randagismo e all’abbandono e conseguenti risparmi di spesa pubblica • possesso e detenzione responsabile degli animali anche a tutela dell’incolumità pubblica • approccio one health e integrato Salute-Agricoltura-Ambiente • rilevanza produttiva e occupazionale del comparto (Professionisti, Industria e Agricoltura) Si ritiene necessario e urgente individuare il primo provvedimento normativo utile ad un allineamento definitivo delle aliquote IVA applicate al settore della salute e del benessere animale, attraverso la ricollocazione delle prestazioni veterinarie (Codice Ateco 75) e degli alimenti per animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto (Con la modifica della Tab. A, Parte II, numero 20 e Parte III numero 91, del DPR 633/72 e l’abrogazione del comma 6 art. 75 della L 413 del 1991) nel medesimo scaglione d’Imposta agevolata (10%) al pari dei medicinali veterinari. Per rispondere alle finalità proprie di questo settore e alle relative aspettative dell’Unione Europea, la rimodulazione dell’aliquota IVA in fascia unica agevolata al 10% dovrà assumere carattere strutturale permanente e non temporaneo. L’impoverimento economico determinato dall’emergenza Covid-19 renderà ancora più gravoso sopportare questo peso fiscale da parte dei contribuenti privati, con il rischio di deprimere la domanda di salute e di benessere animale. In Italia, ci sono 60 milioni di animali da compagnia: su base ISTAT, il rapporto tra gli animali da compagnia e la popolazione italiana è di 1 a 1. Un cittadino per ogni animale da compagnia; 1,5 famiglie italiane su 3. Si evidenzia che il settore della salute e del benessere animale è considerato funzionale ad assicurare la continuità della filiera, servizi di pubblica utilità ed essenziali. Per questa ragione, le attività di questo settore non sono state sospese durante il lockdown. Nonostante il loro carattere di essenzialità, le prestazioni veterinarie e i prodotti alimentari per animali da compagnia continuano ad essere collocati nello scaglione IVA più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali. Si evidenzia inoltre che il settore della salute e il benessere animale include attività di prevenzione, cura, controllo e mantenimento della salute sia degli animali da compagnia che di quelli allevati a scopo di produzione di alimenti per l’uomo. Sottoscritto da: ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani f.to Il Presidente dottor Marco MELOSI FNOVI - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani f.to Il Presidente dottor Gaetano PENOCCHIO SIMEVEP - Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva f.to Il Presidente dottor Antonio SORICE ENPAV - Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari f.to Il Presidente Gianni MANCUSO

ASSALCO - Associazione Nazionale Imprese Alimentazione e Cura Animali da Compagnia f.to Il Presidente Gianmarco FERRARI Federchimica AISA - Associazione Italiana Industrie Salute Animale f.to Il Presidente dottoressa Arianna BOLLA ASCOFARVE - Associazione Nazionale Distributori Medicinali Veterinari f.to Il Presidente dottor Roberto REBASTI ASSALZOO - Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici f.to Il Presidente Marcello VERONESI

Luglio, 2020


COVID PER SCHERZO

Soprattutto nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria, quando ancora non si era valutato il pericolo incombente e non c’era stata ancora la strage di persone a cui abbiamo assistito, il mondo si è scatenato, forse per esorcizzare le paure, in una incredibile presa in giro della situazione




EMOTIONS_PHOTOGRAPHER_ HUNTER OF EMO TIONS_PHOTOGRAPHER_ PAOLO BIAVA www.paolo-biava.com

ISTANTANEE

Title_ BEATRIZ - 91 AÑOS Date_ 27.01.2020 Place_ Ilhabela - Brasil 23°49′07′S 23°49′07″S 45°22′03′W 45°22′03″W


QUADRILOCALI, TRILOCALI E BILOCALI PREDISPOSIZIONE ARIA CONDIZIONATA DOPPI VETRI E PARQUET PORTE BLINDATE ASCENSORE, AREA VERDE COMUNE BOX AUTO E POSTI AUTO SOTTOPASSO COLLEGATO ALLA SPIAGGIA

Dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 18.30



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.