TALENTS 2015
I laureandi dell’Accademia di Costume e Moda sono lieti di presentare i loro final work: lo fanno con grande orgoglio e prendendo atto dell’intenso lavoro di squadra dei loro professori, relatori e dello staff di supporto dell’Accademia, con i quali hanno collaborato per più di tre anni. Sono un nuovo elemento di questa Accademia e ho avuto la possibilità ed il privilegio di conoscere questa grande istituzione attraverso gli occhi ed il lavoro di questi dieci ragazzi. Il loro innato desiderio di crescita culturale che spazia in ogni ambito, è emerso nel corso dell’avventuroso viaggio per la creazione del loro final work, e li rende diversi da altri studenti di moda perché diverso è il nostro corso di “Costume e Moda”. La capsule collection di uno studente è molto differente da una collezione professionale: non produce profitti economici, è un’espressione libera, è una rara opportunità di mostrare la propria abilità stilistica, di creare trend, di risolvere problematiche legate al design, di comunicare la propria identità e le proprie idee. Come tale, è un’esperienza unica che spero sarà compresa ed apprezzata. Le dieci collezioni sono molto differenti tra loro, non solo nel genere; anche i concept iniziali sono particolarmente individuali, non riflettono uno “stile della casa” ma piuttosto uno “standard della casa”. Ciò rivela pertanto la profonda ricerca individuale che è alla base di ogni buon lavoro creativo. Gli studenti hanno avuto, inizialmente, l’opportunità di presentare le loro proposte Moda Donna, Moda Uomo e/o Accessori, ma questo gruppo, che rispecchia a pieno il mood generazionale di cui è catalizzatore, ha sdoganato i confini di queste categorie, dimostrando la sua consapevolezza globale del sistema moda e della società. Si può affermare, dopotutto, che la vera funzione dei designer di moda sia quella di “ridefinire la bellezza” del momento, anche se spesso lottano per una bellezza senza tempo, auspicabilmente con un approccio contemporaneo verso la slow fashion. Queste capsule collection sono destinate ad arricchire il nostro panorama, provocare ed intrattenere: sono progettate per far riflettere.
Adrien Yakimov Roberts Direttore Didattico
TALE
Our graduating students that have the opportunity to show their final work collections do so with pride and acknowledge the team work of all teachers, lectures and support staff of the academy that have worked alongside them for more than three years. New to the academy I have had the opportunity and privilege to learn about this great institution through the eyes and the work of these ten students.
ENTS 2015
Their uniqueness of being culturally curious and well rounded has been apparent to me during their tempestuous journey of creating their final work and sets them apart form other fashion students reflecting the distinctiveness of our course “Costume & Fashion”. A student capsule collection, very different form a “professional collection”, has no essential economic outcome, it is a free expression, a rare opportunity to show their ability to design, create trends, resolve design issues, communicate their identity and ideas and as such is a once in a life time experience and I hope they will be appreciated as such. This year their outcomes are very diverse, ten very different collections not just in genre but the initial concepts our all quite individual, not reflecting a “house style” but rather a “house standard”. Revealing therefore the in-depth individual research that is at the foundation of all good creative work. Initially students had the opportunity to present their proposals as Women’s Wear, Men’s Wear or Accessories but this group, reflecting current moods of which they are as a generation the catalyst, have blurred the edges between these categories demonstrating their global awareness of both the fashion industry and society. It can be said, after all, that the true function of the fashion designer to “redefine beauty” of the time although often striving for timelessness and hopefully a contemporary approach to “slow fashion” these capsule collections are designed to enrich our panorama, provoke and entertain - designed to make the observer think & blink.
Adrien Yakimov Roberts Director of Education
I Talents 2015 hanno avuto la straordinaria opportunità di avere come “consulente” e “consigliere” un professionista di eccezione, Marco Mastroianni, Responsable Matiéres chez Louis Vuitton, che con il suo entusiasmo è riuscito a coinvolgere i più importanti produttori di tessuti e lavorazioni, che hanno messo a disposizione la loro eccellente professionalità per realizzare i tessuti, le stampe, i ricami e le lavorazioni delle 10 collezioni dei Talents. A Marco e a tutti loro, va il ringraziamento degli studenti e dell’Accademia Costume & Moda.
The Talents of 2015 have had an extraordinary opportunity to have as a “consultant” and “adviser” an amazing professional, Marco Mastroianni, Responsible for materials Louis Vuitton, who with his charming and enthusiasm has managed to involve some of the most important producers of fabrics and craftsmen, who have offered their expertise to support with excellent fabrics, prints, embroidery helping to produce our 10 Talents collections. To Marco and all of them, a well deserved big thank you from all the students and the Academy Costume & Fashion.
FEDERICO BUCARI
NICOLAS MARTIN GARCIA
FEDERICA FOGLIA
ANDREA ALFIDI LUCREZIA ABATZOGLU
SILVIA STEFANUCCI TOMMASO FUX
DOMIZIA DEIANA
DEBORA FOSSACECA MARGHERITA FELICIANGELI
TALENTS 2015 - Ara Pacis by Gerardo Gaetani
ANDREA ALFIDI AVEZZANO 1992
La collezione “T E K N O_V I N T A G E” racconta un uomo che vive nelle periferie metropolitane. Un clandestino che occupa temporaneamente spazi fatiscenti nei quali si effettua quasi un ready made, deconcettualizzando l’utilizzo primario del luogo tornando a dar vita a quegli spazi abbandonati ormai da tempo. Partendo da questi concetti a cui è strettamente legata la subcultura dei raver, la collezione prende ispirazione da quel mondo sviluppando un abbigliamento con ampi volumi, fatti di stratificazioni, confezionati in taglio jeans. Sia per i colori che per i materiali, la collezione fa riferimento all’abbigliamento vintage. I colori variano dalle diverse tinte del denim ai colori pastello, dando alla collezione un aspetto insolito che va a caratterizzarne l’immagine. I materiali utilizzati sono principalmente denim ed econappa, uniti a gabardine tecnica, gomma e catarifrangente. Grandi zip a vista e scarpe che enfatizzano il volume del piede completano il look.
The collection “T E K N O_V I N T A G E� tells the story of a man who lives in the metropolitan suburbs. Occupying a clandestine temporarily crumbling spaces in which he lives nearly a ready made existence, with the purpose to use the site to create those spaces abandoned long ago. Starting from these concepts which is closely linked to the subculture of ravers, the collection takes inspiration from that world by developing clothing with large volumes, made of layers, repackaged in cut jeans. Both the colours and the materials within the collection refers to vintage clothing. The colours vary from different shades of denim to pastel colours, giving the collection an unusual appearance that goes to characterize the image. The materials used are mainly denim and econappa, combined with technical gabardine, rubber and reflector. Large exposed zip and shoes that emphasize the volume of the foot complete the look.
“Durante il percorso accademico la mia vita ha avuto un cambiamento radicale che mi ha portato a vivere la realtà sotto un’ottica diversa, migliore. In tre anni sono cambiate molte cose che mi hanno permesso di crescere e maturare quasi involontariamente, e le esperienze che mi porto alle spalle fanno di me la persona che sono oggi.”
“During the path taken
academic my
a
life
radical
has change
that has led me to live the reality in
a
different
light,
for
the
better.
In
three years, much has changed that allowed me to grow and mature almost involuntarily and the experiences that I carry behind makes me the person I am today.”
ANAMNISIS
LUCREZIA ABATZOGLU ROMA 1992
Anamnisis è un tuffo nel passato, nella Grecia ottocentesca e nella sua ribellione.
Grazie all’utilizzo del decoro e delle
lavorazioni preziose, che evocano la tradizione di una lunga procedura fatta di momenti altamente simbolici mescolati ad elementi e tagli geometrici. La collezione esalta l’amore per la tradizione e per un’epoca quasi dimenticata. Attraverso l’influenza di elementi diversi, i tessuti altamente lussuosi si fondono in tagli architettonici e armonizzano codici stilistici tipicamente greci con l’ausilio di caratteristiche orientali. Soprabiti oversize avvolgono la figura femminile in una colata preziosa, la vita viene risaltata da cinture in pelle altamente orientalizzate. La silhouette dei look è spesso costruita in strutture asimmetriche e dinamiche. Bianco e oro indentificano l’esplorazione di un mondo dimenticato nella forma di motivi barocchi su cloquet in lurex che ricordano i ricami utilizzati dai militari nelle loro fusciacche. Prendono vita donne dall’eleganza senza tempo, figure quasi mitologiche che ipnotizzano chi le osserva.
Anamnisis is a blast from the past, in the nineteenth-century Greece and in it’s rebellion. Thanks to the interpretation of correctness and precious workmanship evoking the tradition of the long process made up of moments mixed with highly symbolic elements and geometric cuts. The collection brings out the love for tradition and for a time almost forgotten. Through the influence of different elements, highly luxurious fabrics blend in cuts and harmonize architectural style codes typically Greek with the help of oriental features. Coats oversized wrap around the female figure in a casting precious, life is emerged clearly from leather belts highly oriental is style. The silhouette of the look is built in asymmetrical dynamic structures. The white and gold explore a forgotten world in the form of baroque motifs reminiscent of cloquet lurex embroidery used by the military in their sashes. Women come to life with timeless elegance, almost mythological figures that hypnotize the viewer.
“Immaginazione,
“Imagination,
curiosità,
curiosity,
passione,
passion,
fantasia, tradizione,
imagination, tradition,
continua ricerca di
constantly looking
cosa si ha attorno
for what you have
e di se stessi,
around and of
è creatività.”
themselves, this is creativity.”
MARGHERITA FELICIANGELI ROMA 1992
E’ la storia di un uomo, che è rinchiuso nel suo ufficio e costretto nella sua giacca dai tagli classici. Dentro di lui esiste un mondo, leggibile dalla sua pelle tatuata, trasgressivo e libero, pieno di contrasti. I suoi contrasti sono rappresentati da tessuti classici e tecnici, stampati e trasparenti, che nascondono o fanno uscire allo scoperto l’animo di quel momento. Basta “sbagliare” il verso della giacca e…. tutto cambia.
The story of a man, who is locked up in his office and forced into his jacket by classic cuts. In him there is another world that can be read on his tattooed skin, alternative and free, full of contrasts. The contrasts are represented by classic and technical fabrics, printed transparent that hide or enhance the mood of the moment. Just turn inside-out the jacket and.... Everything changes.
Under The Jacket
“L’Accademia è stata per me una luce, in grado di illuminare una parte nascosta di me.“
“The Academy has been a light for me, it has illuminated a hidden part of me.“
NICOLAS MARTIN GARCIA BOGOTÀ 1990
Lolito
è
una collezione gioco, nella quale si mischiano generi ed età. Sorpassando il concetto di androgino, si entra in un mondo in cui l’uomo coscientemente ruba colori e tagli dal guardaroba femminile. Non si ha un dubbio, non si ha poca chiarezza, l’uomo è elegante anche con capi che non gli appartengono. Si perdono i generi, si abbattono le barriere. Personaggi come Conchita Wurst e Stromae si affacciano al mondo, dimostrando che ormai c’è qualcosa di più, il terzo genere. C’è un momento nella vita di tutti noi nel quale si trascorrono le giornate a giocare e nel quale l’innocenza spesso non costruisce parametri o schemi: l’infanzia. Cappottini con colli in pelliccia, gilet con colli a V, pantaloni a vita alta, vestiti babydoll e gonne plissettate, elementi tipici dell’infanzia americana degli anni 50, prestano le loro forme per questa collezione. Quel sartoriale ormai perso, che spesso faceva si che i bambini giocassero ad essere adulti, in questo caso ripreso per uomini che giocano ad essere altro. E se le forme e tagli sono un gioco, lo sono anche i tessuti e i materiali: lane follate accoppiate a neoprene, pellicce rasate spalmate con pigmento mat, tessuti da camiceria doppiati in cucitura con organze trasparenti, denim, twill di cotone, tricot, suede, pelle, tessuti tecnici, tridimensionali e gommati che rendono la sensazione tattile un gioco per le mani. La percezione è quella dello zucchero filato e del gelato, e in questo caso i colori diventano un party mix cromatico che stimola la vista e il gusto. Un nuovo concetto di eleganza, un mondo soft, forte ed esuberante per affrontare quel minimalismo che è figlio della crisi.
Lolito is a playful collection which mixes genres and ages. Surpassing the concept of androgyny, you enter a world in which man consciously steals colours and cuts from the female wardrobe. Have no doubt, no lack of clarity his man is elegant even with garments that seemingly don’t belong to him. You lose sight of gender once the barriers are broken. Characters like Conchita Wurst and Stromae fascinate his world, showing that now there is something more in this world, the third kind. There is a time in everyone’s life where they spend their days playing and in which innocence does not build parameters: such is childhood. Coats with fur collars, vests with V-necks, high-waisted trousers, baby-doll dresses and pleated skirts, elements typical American childhood 50s, lend their forms for this collection. That classic sartorial taste now lost, we see children playing at being adults, in this case taken up by men who play at being different. And if the forms and cuts are a game, likewise the fabrics and materials: felted wool coupled with neoprene, fur shaved coated with pigment mat, shirt fabrics dubbed with transparent organza, denim, cotton twill, tricot, suede, leather, technical fabrics, three-dimensional fabrics and rubber tires which make the tactile sensation a game for the hands. The perception is that the cotton candy and ice cream, and in this case the colors become a party colour mix that stimulates the sight and taste. A new concept of elegance, a world of soft, strong and
exuberant
to
face
that
minimalism
is the fruit of the crisis.
“L’accademia trasforma le persone, è la simulazione più reale del proprio futuro. In accademia si apprende un metodo, molto spesso si crede che lo scopo è imparare a fare “il design”, mentre nel mio percorso ho avuto la possibilità di imparare ad essere “un designer”. L’accademia ti costruisce, la cultura ti alimenta e la curiosità ti fa andare avanti. Fare bene il mio lavoro, a questo mi è servita l’accademia, non ho scelto altro.
The academy transforms people, it is a realistic simulation for their future. Inside the academy, we learn a method; often people believe that the purpose was to learn to do “design”, while in my career I have had the opportunity, through that method, of learning to be “a designer”. The academy builds you. It feeds you culture and curiosity, which keeps you going. To do my job well is what the academy has given me I didn’t choose anything else.”
DOMIZIA DEIANA ROMA 1990
Memory Lane è lo scorrere del tempo e tutto ciò che per mano di agenti atmosferici si degrada si distrugge. La vernice che si scrosta da un cancello, la ruggine che si sgretola sul metallo. Tutto questo lo troviamo nei colori e nelle consistenze dei capi, nel contrasto tra la morbidezza della maglieria e la pelle di rettile che comunica l’idea di una seconda pelle, come accade alla materia aggredita dalla ruggine, che lascia intravedere il materiale prima del degrado. La donna Memory Lane è una donna forte, indipendente, in continuo movimento tra aeroporti e stazioni alla ricerca della comodità, ma non per questo rinuncia all’eleganza e alla femminilità.
Memory Lane
is
the
passage
of time and all that at the hands of the weather deteriorates and is destroyed. The paint peels off a gate, crumbling rust on metal. All this we find in the colours and textures of the garments, in the contrast between the softness of knitwear and reptile skin that communicates the idea of a second skin, as it happens to be attacked by rust revealing the material before the degradation sets in. The woman of “Memory Lane” is a strong, independent woman, constantly moving between airports and train. Looking for comfort, but not give up elegance and femininity.
“ La creatività è ciò che di più intimo abbiamo, è un dono, è uno sguardo diverso sul mondo. “
“ Creativity is what is most intimate we have, it’s a gift, it is a different outlook on the world.“
FEDERICO BUCARI LECCE 1992
Lo sport, inteso anche come “pretesto” per creare uno stile. La collezione ne è la dimostrazione, attraverso la contaminazione data dall’attività sportiva e da ogni sua piccola sfaccettatura. Ogni particolare è essenziale, caratteristico, come l’elemento base di questo sport, la palla, che con la sua texture riconoscibile ispira tessuti tecnici e lavorazioni uniche. Le sensazioni sono state create dall’eleganza, dal movimento che caratterizza quest’attività tradizionale e così personale, dalle costruzioni semplici e ben definite, minimal nei colori. La dinamicità è data dall’uso di materiali elastici come il jersey tecnico. Ne emerge così un’ideale di uomo e donna avvolti da un’aria di candore. L’uso del cavallino trova riferimento nel manto erboso, garantendone la tattilità e la morbidezza anche sugli accessori, illuminati da galvaniche nikelate date dal colpo d’occhio dei ferri da golf.
Sport also as a “pretext” to create a new style. The collection demonstrates the contamination of sport through every little facet. Every detail is essential, characteristic, as the basic element of the sport, the ball, which with its recognizable texture inspires technical fabrics and unique details. The mood created by the elegance, the movement that characterizes this activity traditional and so personal, the construction of simple, well-defined, ultraminimal colours. The use of elastic materials like technical jersey is dynamic. What emerges is an ideal of a man and woman wrapped in an air of candour. The use of the pony-skin is the reference in the turf, ensuring their softness and tactility also on accessories, illuminated by galvanic nickel plate inspired by from golf irons.
“La creatività, una misteriosa qualità innata che fa emergere emozioni e sensazioni e le trasforma in splendida concretezza.”
“Creativity, a mysterious innate quality hat brings out emotions and feelings and turns them into beautiful concreteness.”
TOMMASO FUX ROMA 1992
“Miku” in giapponese significa “il futuro che deve ancora arrivare”. Un ibrido che racchiude in sé due anime contrapposte ma legate tra loro: la delicata sensualità della Geisha e la fierezza combattiva del Samurai. Eleganti guerriere indossano corazze di pelle e gonne plissettate dalle stampe e ricami delicati e colori incisivi. Un richiamo alla tradizione passata con uno sguardo al futuro: MIKU.
“Miku” is Japanese for “the future that is yet to come.” A hybrid that incorporates two opposed souls but linked together: the delicate sensuality of Geisha and pride fighting of the Samurai. Elegant warriors wearing armour of leather and pleated skirts, prints and delicate embroidery and decisive colours. A reminder of the past and traditions with a look to the future: MIKU.
“La creatività è l’unico strumento che permette di esprimere ciò che inizialmente nasce come un’idea e trasportarla in qualcosa di reale, traendo spunto da emozioni e visioni. Mi porta ad oltrepassare i miei limiti, a sperimentare in maniera sempre maggiore e ad inventare qualcosa di nuovo.”
“Creativity is the only tool that allows you to express what initially began as an idea and develop it into something real, inspired by emotions and visions. It encourages me to go beyond my limits, to experiment in an ever greater manner and to invent something new.�
SILVIA STEFANUCCI PENNE 1992
La realtà posta in primo piano; l’arida verità materiale di un sistema sociale bipolare. L’homeless, il clochard, il barbone = immagine definita di una vita controcorrente, alternativa, sovversiva, decisa o imposta. Così nasce “PLASTIC N°5”: visione univoca di uno scenario contrapposto. I volumi delle borse sono progettati per garantire maggior capienza in fase di “Trasloco” e le innumerevoli tasche permettono di portare sempre con se ciò che si vuole; tasche componibili che si appoggiano sul fianco degli stivali, alti, con parastinchi per garantire massima protezione. E l’essenza bivalente della collezione emerge particolarmente nei materiali: combinazione simultanea di pellami pregiati (coccodrillo, vipera) in contrasto con buste della spazzature che diventano tessuto. Emergono ideali di uomo/donna sovrapponibili ed interscambiabili, sovversivi, alla ricerca di un bene (non materiale) e caratterizzati da uno spirito ribelle; quel che trovano prendono e, di sacchetti di plastica usata ne fanno borse oversize contenenti ideologie recycle.
Reality in the foreground; the dry material truth of a social bipolar system. The homeless, the vagrants, the homeless = defined image of a life counter, alternative, subversive, by choice or enforced. Thus was born “PLASTIC # 5”: a single contrasting view. The volumes of the bags and accessories are designed to provide a greater potential for “Relocation” with countless pockets that will allow you to always wear what you want; modular pockets leaning on the side of the tall boots with shin guards to ensure maximum protection. And the essence of the polly-functionality collection emerges particularly also in the materials; combination of fine luxury leather (crocodile, snake) in contrast with garbage bags that become the fabric. Emerging ideals of man/woman stackable and interchangeable, revolutionaries looking for a good (non-material) and characterized by a rebellious spirit; what they are taking and, of plastic bags used make up the oversize bags also containing sustainable ideologies.
“Il mio lavoro come mezzo di comunicazione, non solo mera e meccanica produzione seriale, ma contenitore di pensieri che veicolino emozioni e messaggi, rendendo labile il confine tra arte e moda.”
“I see my work as a means of communication; not just mere mechanical process and mass production, but container of thoughts and emotions that send messages, blurring the boundaries between art and fashion.”
FEDERICA FOGLIA TERAMO 1992
Scambio di potere e costrizione estetica, sono i punti cardine del racconto della collezione beachwear-kimono che diventa protagonista nell’out beach. Organza, jacquard trapuntato, lurex e ricami in paillettes, creano meravigliosi contrasti con le curve naturali e i recessi della sagoma femminile. Abiti volti a sottolineare la morbidezza delle linee anatomiche. Il corpo è una tela, la corda, il colore ed il pannello. Super trasparenze e cinture di costrizione sciolgono i nodi e ci avvolgono in un abbraccio con noi stessi. Blu, rosso corallo, rosa cipria e bianco sono i colori, impalpabili complici dell’arte. Nodi che mutano in abbracci, vuoti che diventano pieni. Per una donna, il cui trinomio sensuale vulnerabile e forte, la erge a monumento estetico e dinamico.
An exchange of power and aesthetic compulsion, are the key points of the story of the collection beachwear-kimono that becomes the protagonist off the beach also. Organza, jacquard quilted, lurex, embroidery and sequins, creating wonderful contrasts with the natural curves and lines of the female form. Dresses designed to emphasize the softness of the anatomical lines. The body is a canvas with strings and colour blocking. Super transparencies with constricting knotted belts melt and envelop us in an embrace with ourselves. Blue, coral red, powder pink and white are the colours, impalpable accomplices of art. Knots that change in embraces, where empty become full. For a woman, whose trio of sensual vulnerable and strong stands as a monument dynamic aesthetic.
“La creatività è il “ponte” che porta al nuovo.”
“Creativity is the “bridge” which leads to the new.”
DEBORA FOSSACECA VASTO 1992
La differenza tra uomo e donna ormai non esiste più, e questa collezione ne è la conferma. Un gioco di scambi e di
trasformazioni:
la
gonna
diventa
capospalla per entrambi. La collezione rappresenta una metamorfosi, l’unione t r a i s e s s i e i l c o n f o n d e r s i d i d u e c o r p i.
The difference between men and women no longer exists, and this collection is the confirmation. A game of exchanges and transformations: the skirt becomes outer wear
for
both.
The
collection
represents a metamorphosis, the union of the sexes and the blend of the two bodies.
“Pensando al mio futuro, vedo la felicità che
“Thinking about my future, I see the happiness
prende forma in un lavoro che mi appassiona,
that takes shape in a career that I am passionate
che non mi stanca mai, che mi porterà sempre
about, that I never get tired of, that will take
ad affrontare e vivere nuove esperienze.”
me forever to face and new experiences.”
dopo l’Accademia Le Aziende del settore Moda che scelgono i propri collaboratori tra i giovani stilisti formati dall’Accademia Costume & Moda
post Accademia Fashion companies that choose as colleagues young fashion designers shaped by the Accademia Costume & Moda
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Barocco
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SpA
Softcore di Sergio Zambon | Swish | Trussardi Valentino | Vbh | Vivienne Westwood Zmd spa Gruppo Zappieri | 100x100 capri
patrocinio di
si ringrazia Per tessuti, ricami e lavorazioni ALESILK DRESS LINES FORZA GIOVANE DECOR GENTILI MOSCONI GRAZIANO RICAMI LANIFICIO DI SORDEVOLO OSTINELLI SETA PHENICE PIACENZA CASHMERE RATTI Hairstyle e makeup sergio valente con Intercoiffeure Italia KAMEN YAKIMOV ROBERTS
Regia sfilata FROMSTUDIO Sound designer EMANUELE VESCI
Progetto grafico CECILIA GRILLO ACCADEMIA COSTUME & MODA
Fotografie gerardo gaetani
Via della Rondinella, 2 - 00186 Roma Telefono +39 06 6864132 +39 06 6868169 info@accademiacostumeemoda.it www.accademiacostumeemoda.it