Modello israele

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GERUSALEMME. ÂŤLa minaccia che stiamo affrontando in Europa è dello stesso calibro di quella a cui si trova di fronte IsraeleÂť, spiega Olivier Guitta, amministratore delegato di “GlobalStratâ€?, una societĂ di servizi di sicurezza di livello internazionale. E Israele, che da decenni è nel centro del mirino, ha un suo rodato protocollo di sicurezza: un intelligente mix tra tecnologia e Humint (Human Intelligence) in grado di alzare le linee di difesa ad un livello elevato e dimostra, specie per obiettivi sensibili come gli aeroporti, come non basti spendere fortune in hi-tech per i bagagli se poi il nemico può colpire nell’atrio passeggeri. Il “protocolloâ€? israeliano è molto apprezzato nel mondo dove in ambito privato le sue compagnie di security lavorano alla protezione di “obiettivi sensibiliâ€?, come grandi navi, aeroporti, centrali nucleari, istallazioni per telecomunicazioni. L’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv — uno dei piĂš sicuri al mondo dove transitano in media 14 milioni di passeggeri l’anno — incorpora diversi livelli di sicurezza, attivi ancor prima di poter arrivare al-

za, l’ingresso è “filtratoâ€? da agenti in divisa. Tutto questo viene monitorato da decine di telecamere ma soprattutto si avvale in maniera determinante dell’osservazione umana. Gli “occhiâ€? della security cercano le incongruenze: portare i guanti in un pomeriggio di primavera è “una incongruenzaâ€?, cosĂŹ come indossare un cappotto fuori stagione. Ma anche (e soprattutto) atteggiamenti e posture. Nella hall, i passeggeri devono seguire apposite corsie che terminano davanti a dei giovani addetti alle “interviste di sicurezzaâ€?. Un controllo del passaporto e semplici domande ma ripetute piĂš volte, sulla destinazione, su chi ha confezionato il bagaglio, se si sono ricevuti souvenir o pacchetti da portare per conto di qualcuno. Un questionario che serve solo a controllare il comportamento e le reazioni del passeggero. Se qualcosa non va la conversazione prosegue in appositi uffici, in maniera piĂš stringente. Soltanto dopo “l’intervista di sicurezzaâ€? si può accedere al check-in e lasciare il bagaglio da stiva. C’è poi ancora il controllo del bagaglio a mano al metal detector. Diversamente dalla maggior parte degli aeroporti nel mondo ai passeggeri non viene chiesto

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la sala partenze. Il personale di sicurezza ha accesso alle liste dei passeggeri, ed è in grado di effettuare controlli incrociati con quelle di persone “sotto sorveglianzaâ€? in modo da sapere subito chi, all’arrivo, dovrĂ passare attraverso un livello di controllo piĂš severo e chi sarĂ invece “trattenutoâ€?. La lista deve essere disponibile 24 ore prima del volo, il passeggero dell’ultimo minuto è sempre “sospettoâ€? e i controlli per lui saranno massimi. Il primo controllo di sicurezza è in realtĂ giĂ sulla strada per l’aeroporto. Per entrare c’è uno sbarramento di check-point — come caselli autostradali — dove tutte le auto vengono fermate, ai passeggeri viene chiesto dove vanno e perchĂŠ, se del caso devono mostrare biglietti e passaporti. All’arrivo sul marciapiede dove dalle auto e dai pullman scendono i passeggeri e si scaricano i bagagli, occhi attenti — in abiti borghesi — seguono con attenzione chi fa cosa. Alla porta a vetri c’è un terzo livello di sicurez-

di semi-spogliarsi ma semplicemente estrarre dalla borsa il laptop e i telefoni cellulari. Cinte, scarpe e orologi possono rimanere al loro posto. Solo a questo punto si arriva davanti alla Polizia di Frontiera che timbrerĂ il passaporto per l’uscita e si potrĂ accedere all’atrio delle partenze. I tempi della sicurezza al Ben Gurion sono lunghi, ma non proibitivi e spesso inferiori a quelli di molti scali europei e nordamericani. In giorni normali l’intera trafila può durare mezzora, in quelli di punta per vacanze o festivitĂ il doppio. Shlomo Har-Noi, dirige “Shadmaâ€? una societĂ di Herzilya che dĂ consigli su come proteggere infrastrutture critiche in mezzo mondo, sostiene che ÂŤUsa e Europa combattono la guerra di ieri, spendono somme folli in sistemi di sicurezza hi-tech e poco nell’elemento umanoÂť. ÂŤE poiÂť, conclude, ÂŤchi si concentra sul prendere una bottiglia d’acqua da una vecchia signora, non potrĂ mai trovare esplosiviÂť. ÂŞ3*130%6;*0/& 3*4&37"5"


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