F A B R I Z I O Z A M P E T T I R A S S E G N A
S T A M P A
“Niente è così pericoloso quanto l’essere troppo moderni. Si corre il rischio di diventare improvvisamente fuori moda” Oscar Wilde
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F A B R I Z I O Z A M P E T T I R A S S E G N A
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Per un’azienda la rassegna stampa è la raccolta delle notizie più importanti tratte dai mezzi d’informazione. Vengono selezionate in ragione della loro rilevanza per l’attività dell’azienda o per le finalità specifiche dei suoi clienti. È uno strumento d’informazione: permette di conoscere la reputazione online di un marchio e di prevenire potenziali crisi di comunicazione. La rassegna stampa di un’azienda è “personalizzata”: viene effettuata per settore, prodotto o area geografica. Questa attività è imprescindibile per tutti i dipartimenti di comunicazione e marketing che curano l’immagine di un marchio aziendale e la rilevanza che esso ha presso il pubblico. Molte volte questo servizio non consiste soltanto nel monitoraggio di un’azienda, ma anche in quello della concorrenza: lo scopo è conoscere le diverse strategie utilizzate e capire come il proprio marchio viene posizionato nel settore. Queste operazioni vengono realizzate da parte di società esterne (per esempio le agenzie di stampa) con un alto sviluppo tecnologico che facilitano i processi e velocizzano i servizi di media monitoring (reti sociali, web, tv e radio). In questo nuovo ambiente la rassegna stampa somma gli scopi tradizioni a nuovi utilizzi: - Monitorare la reputazione del marchio; - Prevedere le possibili crisi di immagine; - Misurare l’impatto della strategia di marketing e comunicazione di un’impresa; - Conoscere meglio la concorrenza; - Posizionare il marchio nel settore e confrontarlo con quelli della concorrenza; - Quantificare e valutare economicamente il rendimento del lavoro di comunicazione. Questo tipo di attività richiede molto tempo e deve essere realizzato giornalmente, e questi sono alcuni dei motivi per cui è praticamente imprescindibile affidarsi ad agenzie esterne.
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C U LT U R A , D I M O R E D I LU S S O , D E S I G N , E C C E L L E N Z A
FABRIZIO ZAMPETTI
Benvenuti a casa mia
DIMORE ESCLUSIVE
Alzaia Naviglio Pavese Porta Nuova Piazzale Libia
TENUTA CALISSONI BULGARI
In olea aurum
Copyright © 2020 Casa ed Eleganza tutti i Diritti riservati
TOURING SUPERLEGGERA
Touring Sciàdipersia cabriolet
ZONIN
Viticoltori dal 1821
LUCA RUBINACCI
Arbiter elegantiarum
CERESIO 7
Pools & Restaurant sul tetto di Milano
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EDIZIONE N.02 | 2020
Casa ed Eleganza
C U LT U R A , D I M O R E D I LU S S O , D E S I G N , E C C E L L E N Z A
WALLY YACHT
Uno stile inimitabile
DIMORE ESCLUSIVE
Cinque Vie di Milano Piazza Borromeo San Babila
DANDY
Ribelli Conservatori
HALTA DEFINIZIONE Copyright © 2020 Casa ed Eleganza tutti i Diritti riservati
Ridefinire l’arte, realmente
ELISABETTA ARMIATO L’esperienza della bellezza
BRERA
Un terreno colto
JAZZ CULTURE Chet Baker
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MIRCO PECORARI Designer fra le nuvole
DIMORE ESCLUSIVE
Piazza Mondadori Piazza Tommaseo Porta Nuova Via Borgonuovo
PROFUMO DI CASA L’essenza che vive con me
MASSIMO COTTO
It’s only rock’n’roll but i like it
MARCO SPOTTI
Da Zeffirelli a Terry Gilliam
ALESSANDRO LEONI
La nuova Milano
JOHN COLTRANE
Tre dischi per arrivare a Dio attraverso la musica
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IL PERSONAGGIO
FABRIZIO ZAMPETTI BENVENUTI A CASA MIA Test o Alessandro Feroldi - Fot o Giulia Mant ovani testo xxx - foto xxx
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Fabrizio Zampetti nasce e cresce a Roma. L’impronta della città caput mundi gli è rimasta addosso nonostante dentro sia diventato più milanese dei milanesi, quasi svizzero.
FABRIZIO ZAMPETTI All’insegna del bello
Alessandro Feroldi - foto: Sheila Rock Alessandro Feroldi, scrittore e giornalista, racconta Fabrizio Zampetti, la sua esperienza e la sua Milano. Con le esclusive fotografie di Sheila Rock, vera icona della fotografia mondiale che ha ritratto Anthony Hopkins, Richard Branson, Sting, Paul Weller, Enya, Yossou N’Dour, Sinead O’Connor, Placido Domingo e tanti altri, e bellissime immagini storiche di Milano il libro è un racconto di vita, la storia di un uomo che ha fatto della sua carriera un vanto e che ogni giorno fa della ricerca del bello una missione.
Ha passato la prima metà della vita a Roma e la seconda a Milano, trovandosi bene nel rigore calvinista della capitale morale. Ma, e qui ci vuole un grosso ‘ma’, romano rimarrà sempre, anche se sicuramente non lascerà mai Milano. Infatti il modo di lavorare ‘milanese’ è stato così ben assimilato dal nostro da sembrare connaturato alla sua personalità. In realtà, da vero professionista stakanovista qual è, il nostro ha adottato tempi e ritmi del lavoro lombardo da subito, avendo capito (il ragazzo è perspicace) che per stare sulla difficile e concorrenziale piazza dei milanesi è necessario essere come loro: precisi, puntuali,
di parola, preparati, attrezzati e via dicendo. Il colmo è che, anno dopo anno, non solo il nostro si è calato profondamente nella milanesità, ma ci ha preso gusto, come si suole dire. Motivo per cui nella variopinta umanità dell’Urbe, in cui è nato, non sarebbe più a suo agio; quando gli ho chiesto seriamente perché non lavori anche a Roma, dove uno come lui servirebbe come il pane, il nostro professionista naturalizzato milanese mi ha detto “chissà, in futuro potrebbe essere”. Il mix di animo romano ed efficienza milanese è senz’altro vincente, vuol dire avere la tenacia di trovare le risorse quando sembrerebbe impossibile, di superare un ostacolo che chiunque giudicherebbe insormontabile. Questo è il suo carattere: l’aveva sempre avuto probabilmente, ma solo la spietata concorrenza milaCasa ed Eleganza
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La Famiglia Per Fabrizio Zampetti la famiglia è un’istituzione, non meno che il suo lavoro, o la sua casa. Come per l’abbigliamento ha un rispetto totale, ritenendo di presentarsi con la massima cura anche nell’aspetto, così la famiglia è una sorta di abito che indossa con orgoglio. nese glielo ha fatto scoprire. Il nostro si conosceva, eccome, ma non si era mai saputo così come poi è diventato, cambiando città. Per le sue prerogative è l’uomo giusto al posto giusto (anche in quello sbagliato, tanto non si perde d’animo). Better call Zampetti, parafrasando una citazione da una famosa serie tv americana.
Zampetti è un classico, in tutti i suoi lati esistenziali, all’insegna del bello. La sua famiglia – i genitori, la sorella, la moglie e i figli – è la cosa più bella che ha.
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Ci sono due parole che trovate in ogni pagina di giornale al mondo: cosa e casa. In italiano suonano così vicine, una sola vocale di differenza, quattro sole lettere. Hanno una miriade di significati, in senso letterale e in senso lato. Casa è il termine più comprensibile al mondo, da chiunque, come lo sono cibo, acqua, terra. Ai tempi dei romani la casa come la intendiamo oggi era la domus, mentre la capanna semplice era appunto la casa. Dal latino domus derivano parole di uso molto frequente: donna – per esempio – è la contrazione del latino domina, padrona, che viene da domus. Se i francesi con femme e gli spagnoli con mujer indicano semplicemente l’essere umano di sesso femminile, gli italiani del dolce stil novo, molto più galanti, coniano il termine donna in quanto padrona di casa, quella che oggi
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chiameremmo manager. Abbiamo fatto un salto nella storia e nel mondo, inseguendo i significati della parola casa. Che rimane il simbolo della vita umana, la distinzione tra gli esseri umani e gli animali, perché l’uomo nasce in una casa e ne cercherà una dove abitare. Insieme con la natura che lo circonda, il bambino crescerà in una casa, che formerà il suo carattere e il suo senso estetico, nel bene e nel male. Per Fabrizio Zampetti “All’insegna del bello” è un motto: da vent’anni – metà della sua vita – si occupa di case, facendo incontrare desideri, psicologie, attitudini, propensioni, gusti di coloro che una casa la cercano o la vendono. Un lavoro da mille sfac-
cettature, che richiede un equilibrio professionale e umano notevole: perché la casa non è un oggetto da vendere o comprare, ma un oggetto che contiene tutti gli oggetti. Che tutti vorremmo soprattutto bello. Anche nelle scelte musicali va sul vintage, principalmente jazz e swing, ma quelli dei primi tempi, e ricadiamo negli Anni 30. Sulla musica non transige, sempre alla ricerca del vintage, dell’originale, non ama le imitazioni, le cover. Se gli fate scegliere una versione del celeberrimo ‘The way you look tonight’, sicuramente preferirà la prima uscita al pubblico, nel 1936, quando nel film ‘Swing time’ (‘Follie d’inverno’ nelle sale italiane) un innamorato Fred
Casa Zampetti: Il guardaboba
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Astaire la canta al pianoforte a Ginger Rogers. I vestiti di Fred Astaire sono un mito per lui, non meno dei modi delle commedie americane di quei tempi, ben lontane dalla volgarità e dalla violenza delle pellicole attuali. E a proposito di ‘look’, sicuramente è molto attento all’immagine, all’abbigliamento, all’accostamento di colori: non per vanità o esibizionismo, ma perché del contatto con il pubblico dei suoi clienti ha una cura maniacale, detesta l’approssimazione e la sciatteria. Se è vero che l’abito fa il monaco, il nostro si presenta sempre come andasse a un ricevimento al Quirinale o alla Casa Bianca. Non a caso citiamo il palazzo di 1300 stanze dei Papi – ora della Repubblica – di 110.500 metri quadrati di superficie, contro 1/20. mo di dimensioni rispetto alla White House. Non a caso, dicevamo, perché il nostro se ha qualcosa di esterofilo sarà più per gli Stati Uniti e non per l’Europa. Anche per lavoro, dopo Milano preferisce sicuramente New York o Miami a Parigi e Londra. Le sue grandi passioni sono il calcio, i vestiti e gli Anni 30. Predilige tutto degli Anni ’30, di quel decennio all’insegna del bello, della raffinatezza, con i materiali delle migliori qualità, con un rispetto dell’educazione e dell’etichetta come fosse ancora una stagione delle corti aristocratiche. “Entre les deux guerres” era definito un tempo questo periodo sospeso tra guerre mon-
Casa Zampetti: La camera da letto
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diali spaventosi per numero di morti e di danni economici, per ampiezza di distruzioni sotto i bombardamenti. Il bianco e nero magico dei film di Hollywood, l’atmosfera del Grande Gatsby, il jazz e lo swing. È affascinato da tutto quello che ruota intorno a quegli anni, quando ogni oggetto – dal più piccolo a quello di dimensioni industriali – era costruito con materiali rigorosamente naturali, senza plastica né surrogati chimici di legno e ferro. Legno, ferro, cemento, vetro, resine, lacche, pelle: dalle scarpe ai vestiti, dalla scrivania a un grattacielo, erano tutte assolutamente e rigorosamente materie prime naturali.
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Casa Zampetti: Il salone
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Breda o Braida = Brera
Il nome ‘brera’ viene dal longobardo ‘breda’ o ‘braida’ (latino proedium) che significa podere, prato. Anche la città di Bra (Cuneo) prende il nome da breda. Ai tempi Brera era un prato, al confine della città. Nella nostra casa di famiglia in Franciacorta, in provincia di Brescia, il giardino intorno a casa si è sempre chiamato breda. Da braida anche la Biblioteca Braidense. Casa ed Eleganza
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IL PERSONAGGIO
DANDY ITALIANO R I B E L L I C O N S E RVATO R I Test o Alessandro Feroldi - Fot o Giulia Mant ovani testo xxx - foto xxx
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GEORGE GORDON NOEL BYRON, Lord Byron
“Il miglior profeta del futuro è il passato” George Gordon Noel Byron, sesto barone di Byron, meglio noto come Lord Byron RS (Londra, 22 gennaio 1788 – Missolungi, 19 aprile 1824), è stato un poeta e politico inglese. Considerato da molti uno dei massimi poeti britannici, Byron è stato un uomo di spicco nella cultura del Regno Unito durante il secondo Romanticismo, del quale è stato l’esponente più rappresentativo insieme con John Keats e Percy Bysshe Shelley.
Andrew, Andy e infine dandy. Il termine inglese per lo stravagante personaggio che stupisce con l’eleganza dei comportamenti e degli abiti, viene forse da un nome proprio storpiato, quasi un vezzeggiativo. Il fenomeno nasce a inizio ‘800 in Inghilterra, con un movimento simile in Francia, e qualche seguace in Italia. I nomi per capirci: George Bryan Brummell (1778-1840), George Gordon Byron (1788-1824), C ha r l es Beaudelaire (1821-1867), Oscar Wilde (1854-1900), Gabr iele D’Annunzio (1863-1938), Guido Gozzano (1883-1916), Curzio Malaparte (1898-1957), David Bowie (1947-2016).
Il dandy sostanzialmente è un ribelle, non tollera la borghesia anche se in quella naviga e primeggia, criticato ma invidiato per la sua totale libertà di espressione. Al di là della ricerca di un abbigliamento eccentrico, che lo faccia riconoscere a prima vista, il dandy è perennemente alla ricerca del bello nella cultura e nell’arte. Ma non è uno spettatore passivo, il dandy crea, produce, compone. È tenacemente individualista, contro la società dell’omologazione e della finta uguaglianza. Il fenomeno nasce agli albori dell’Ottocento inglese, nel cosiddetto periodo della Reggenza quando il
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giano ma lo modernizza: il Regency inglese dell’architetto John Nash vede in contemporanea il Biedermeier tedesco, lo stile Impero francese e il Federal in America. L’Inghilterra sconfigge Napoleone, apre alla modernità tecnologica che sarà rappresentata nel 1851 dalla famosa Great Exhibition a Hyde Park.
OSCAR FINGAL O’FLAHERTIE, Oscar Wilde
“La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri” Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e dell’estetismo britannici. Nato da famiglia irlandese, con origini locali, inglesi e forse italiane, trasferitosi poi in Inghilterra, l’episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l’omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la possibilità di vedere i due figli. Dovette abbandonare la Gran Bretagna per l’Europa continentale. Morì in Francia per meningoencefalite, dopo essersi convertito in punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo si sentiva più vicino.
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re Giorgio III considerato folle viene sostituto dal principe di Galles (futuro re Giorgio IV) in funzione di reggente. La precarietà della Corona dà spazio alle innovazioni e alla modernità: nasce la prima strada da piano urbanistico a Londra – Regent Street – che taglia il centro città da nord a sud. Nasce uno stile architettonico che riprende il geor-
In questo clima di ricerca del nuovo su tutti i fronti nasce la figura del dandy che, al contrario, si arrocca sul classicismo, sui tempi perduti. Ma in contraddizione con sé stesso – la contraddizione è considerata dal dandy una dote positiva – si esibisce con atteggiamenti e abbigliamenti che superano la modernità, vanno oltre.
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DAVID ROBERT JONES David Bowie
“I I will be king And you You will be queen Though nothing Will drive them away We can beat them Just for one day We can be heroes Just for one day And you You can be mean And I I’ll drink all the time ‘Cause we’re lovers And that is a fact Yes, we’re lovers And that is that Though nothing Will keep us together We could steal time Just for one day We can be heroes For ever and ever What d’you say?”
Sotto sfoggia però una cultura vivace, l’ardimento lo contraddistingue nell’uso del linguaggio non meno che in azioni spericolate, soprattutto in guerra. Il nostro D’Annunzio scrive magistralmente, e non disdegna la pubblicità creando i nomi Unicum per un amaro e Rinascente per il primo grande magazzino italiano a Milano. Inventa anche il nome tramezzino, intendendo una via di mezzo (tra-mezzo) tra la colazione mattutina e il pasto di metà giornata. Affrancando così il verbo italico dall’inglese sandwich (lord Sandwich per non interrompere il gioco si faceva portare al tavolo verde panini imbottiti di sua invenzione).
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D’Annunzio stupisce con l’abbigliamento ma non di meno con il coraggio estremo nella Prima guerra mondiale: va all’attacco delle corazzate nemiche con una motosilurante (Mas, Motoscafo Armato Silurante ma anche Memento Audere Semper ricordati di osare sempre). Pilota personalmente aerei da combattimento, ma invece che bombe scarica volantini sulla nemica Vienna. E già che c’è e ha un fortissimo seguito tra i soldati fonda la città-stato di Fiume che durerà sedici lunghi mesi dal settembre 1919 al Natale 1920. Il poetico e romantico lord Byron non è insensibile alle cause degli oppressi, e va in Grecia per aiutare la ribellione contro la dominazione turca. E lì muore a soli 36 anni di febbre malarica. Poeti, scrittori, guerrieri, i dandy si sono ribellati alla borghesia, al pensiero politicamente corretto, al mainstream dominante. E oggi? Ha ancora significato essere un dandy? Difficile distinguere, nel periodo dei social network, dove sia forma e dove ci sia anche sostanza, nell’esibizionismo di molti. Alla fine conta il lavoro, ambito per eccellenza dove si può esibire, alla dandy, capacità, tenacia, disciplina, professionalità. In questo spirito opera a Milano da anni un romano di successo. Il nostro dandy del lavoro è un venditore e se ne vanta. Fa tutto da solo, ma non trascura il minimo particolare, grazie a una squadra di collaboratori con i quali verifica ogni passaggio nel tortuoso percorso dal primo incontro al contratto finale. Casa ed Eleganza
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Il vestito per Fabrizio Zampetti è una delle eccellenze, dal taglio di sartoria alla materia prima dei tessuti. Un omaggio di un romano all’imprenditoria del Nord Italia: in un passato non lontano il settore tessile tra Lombardia e Piemonte occupava molti più operai che l’industria meccanica e automobilistica. Ma sotto il vestito c’è un protagonista del settore immobiliare, un professionista tailor made, per dirla alla dandy.
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“E a proposito di ‘look’, sicuramente è molto attento all’immagine, all’abbigliamento, all’accostamento di colori: non per vanità o esibizionismo, ma perché del contatto con il pubblico dei suoi clienti ha una cura maniacale, detesta l’approssimazione e la sciatteria. Se è vero che l’abito fa il monaco, il nostro si presenta sempre come andasse a un ricevimento al Quirinale o alla Casa Bianca”. Da “Fabrizio Zampetti - All’insegna del bello” - di Alessandro Feroldi Casa ed Eleganza
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PROFUMO DI CASA L’ E S S E N Z A C H E V I V E C O N M E Test o di Elisabe tt a Riva - Fot o di Sheila Roc k | Giulia Mant ovani
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Se c’è una cosa che non ha mai perso la sua aura di fascino nel corso di lunghissimi millenni, ebbene, questa è il profumo. Benché non si possa datare con certezza il suo primo impiego da parte dell’uomo, quel che è invece sicuro è che oli e aromi essenziali hanno sempre giocato un ruolo di primo piano sia nelle pratiche religiose sia nell’arte più profana della seduzione. Ne dà conferma la stessa etimologia della parola: profumo deriva, infatti, da per fumum, dal latino per (attraverso) e fumum (fumo) attraverso il francese parfum e il vo-
cabolo si riferisce all’uso religioso di incenso e altre resine aromatiche che venivano bruciate e il cui fumo trasmetteva i messaggi degli uomini agli dei. Alcune ricerche condotte a Pyrgos, nell’isola di Cipro, hanno scoperto quella che si crede la più antica fabbrica di profumi del Mediterraneo. Durante gli scavi – iniziati nel 1997 e durati otto anni – sono stati rinvenuti reperti risalenti al XX secolo a.C. di una fabbrica adibita alla produzione d’olio d’oliva e al suo impiego nei settori cosmetico, medico-farmaceutico e tessile. Ma si può
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Museo del Profumo Fragonard a Grasse
affermare senza tema di smentita che la prima, vera testimonianza dell’uso del profumo ci viene fornita dall’antico Egitto, circa 5000 anni fa, come attestato da rinvenimenti archeologici nel sito di Luxor. Il profumo è onnipresente nella società egiziana. L’incenso, i balsami e le resine come il benzoino e la mirra erano parte integrante dei riti religiosi. Preparati all’interno dei templi, i profumieri di queste essenze divine altri non erano che i sacerdoti. Sotto forma di olio o unguento, gli aristocratici egiziani incorporavano il profumo nella loro routine quotidiana di bellezza. Ma vi è di più: il loro pensiero predominante era che un corpo profumato fosse vicino alla divinità e per tale ragione i profumi li accompagnavano anche nel loro viaggio nell’aldilà: le spezie, infatti, venivano poste nei corpi dei defunti al fine di garantirne la conservazione. Da quel momento il profumo viaggia attraverso diverse epoche storiche e popolazioni: dalla Grecia all’Impe18
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ro romano, dal Medioevo al Rinascimento, non c’è periodo storico che non veda la diffusione dell’arte di miscelare gli aromi. In particolare durante il Rinascimento sono due i Paesi che si distinguono per il consumo di profumi: l’Italia, che – grazie al controllo di Genova e Venezia sul commercio mediterraneo – beneficia di molte spezie provenienti dall’India e dal Medio Oriente e la Francia, più nello specifico la città di Grasse, dove nasce la professione di profumiere o, meglio, di maestro guantaio-profumiere. Qui, infatti, i conciatori di cuoio – il cui odore era sgradito alla Nobiltà che indossava i guanti – sviluppano una speciale tecnica che elimina il cattivo odore dal pellame gonfiandolo con narcisi, rose, violette e tuberosa. A partire dal XVII secolo Grasse diviene la capitale europea della produzione di profumi. Un ruolo centrale lo svolge in seguito Milano, dove nel 1778 nasce la Casa di Profumo, Saponi e articoli per toletta An-
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gelo Migone & C., che produce beni profumati e per la cura della persona. Esattamente un secolo dopo – precisamente nel 1872 – William Henry Penhaligon, barbiere e profumiere inglese, presenta la sua prima fragranza: il leggendario Hammam Bouquet, un lussuoso e avvolgente bouquet di lavanda, bergamotto, rosa, cedro, muschio e note di ambra.
Nasce così il celeberrimo marchio Penhaligon’s, dallo stile classico ed elegante, che stimola l’interesse anche dei membri della famiglia reale inglese, al punto che con il tempo il marchio ottiene il diritto di usare lo stemma reale sulla confezione dei profumi. Oltre che per uso personale, ai giorni nostri si fa ampio uso di fragranze per la casa. La forte richiesta di questi prodotti negli ultimi anni ha fatto apparire le fragranze per la casa un’invenzione relativamente nuova, ma in realtà esse affondano le loro radici nel 3000 a.C.: è sempre nell’antico Egitto, infatti, che viene registrato il primo utilizzo di un profumo come rituale per profumare l’aria. I produttori usavano profumi naturali tra cui gelsomino, fiore di loto e incenso come mezzo per connettersi con gli dei. Più o meno nello stesso periodo, anche gli antichi cinesi e gli antichi greci stavano speriCasa ed Eleganza
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Asciugatura dell’incenso nel Vietnam settentrionale
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mentando il profumo: in Cina, l’incenso a base di mandarini e fiori profumati veniva bruciato come mezzo per pulire una stanza, mentre gli antichi greci spargevano foglie di menta sui pavimenti delle loro case per dar vita a un profumo fresco. Nel Medioevo, mentre era disapprovato l’uso del profumo per uso personale perché ritenuto frivolo e irrispettoso nei confronti di Dio, ne era incoraggiato l’utilizzo per profumare le stanze, poiché si credeva che scongiurasse malattie come la peste. A partire dal 1800 fanno la loro comparsa i primi deodoranti per ambienti. Avevano un aspetto estremamente diverso dai prodotti che adoperiamo oggi: piccoli contenitori in ceramica venivano riempiti con legno aromatico o lavanda, che venivano bruciati affinché rilasciassero un profumo piacevole e distruggessero batteri e malattie. Occorre attendere il XX secolo per veder fiorire il mercato dei profumi per la casa che comincia a prendere le sembianze di una vera e propria industria come la conosciamo oggi: nascono aziende come AirWick, Glade e Yankee Candle, che si rivolgono esclusivamente al mercato dei profumi per la casa. Ma la vera e propria esplosio-
Campi di lavanda in Provenza
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ne dell’industria dei profumi per la casa si ha all’inizio del secondo millennio: da questo momento in poi, infatti, la gamma di prodotti tra cui scegliere si amplia moltissimo giungendo a comprendere candele profumate, diffusori a bastoncini e spray. Ama molto profumare gli ambienti in cui vive – la sua casa e la sua “non agenzia” immobiliare – Fabrizio Zampetti, che è quel che si definisce un esteta, nell’accezione che lo identifica come una persona che trae da un’accurata e raffinata educazione del gusto alla bellezza una norma di vita e di comportamento che lo conduce a un superiore dilettantismo intellettuale, alla ricerca di sensazioni squisite, e anche a un’eleganza estrema di vita, di abbigliamento, di espressione e di comportamento. Ci viene in aiuto a rafforzare il concetto – e a descrivere appieno la sua personalità o, meglio ancora, il suo modo di essere – il dizionario inglese, che definisce aesthete una persona che professa uno speciale apprezzamento per ciò che è bello, e si sforza di portare le sue idee sulla bellezza a manifestazione pratica. Ci viene anche facile l’accostamento tra Fabrizio Zampetti e Gabriele D’Annunzio. Poeta ed esteta, uomo d’azione ed eccentrico aristocratico della Belle Époque e anche raffinato “maestro profumiere”, il Vate – come amava farsi chiamare – aveva tra le sua passioni totalizzanti una che impregnò tutta la sua esistenza, oltre che le sue opere e le sue imprese sentimentali: il profumo, ça va sans dire. «E chiedo profumi profumi profumi», scriveva in una lettera al farmacista che gli procurava le fragranze, il dottor Cavalier Mario Ferrari che lo aveva giustamente ribattezzato Odorarius Magister. La frase campeggia oggi a lettere
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cubitali al Museo D’Annunzio Segreto del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (BS). E come D’Annunzio trovava la passione negli “aromati”, così Fabrizio Zampetti la trova nella vaniglia – che riscalda e avvolge – dei profumi Joe Malone e nelle note di testa, cuore e fondo a base di bergamotto abbinate a gelsomino del Marocco, mughetto, iris, legno di ebano vaniglia, patchouli, muschio, ambra e legno di sandalo dell’Azad Kashmere: una fragranza per chi si vuole sentire senza vincoli – azad significa “libero” – dal profumo delicato che si accompagna bene in ogni spazio e fa parte della collezione Locherber ispirata ai tessuti come Dokki Cotton e Boccioli di Lino.
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“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente non c’è modo di opporvisi” Patrick Süskind, Das Parfum - Die Geschichte eines Mörders, Il profumo trad. italiana Casa ed Eleganza
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l’arte della guerra L A D I F F E R E N Z A F R A A P PA R I R E E D E S S E R E Test o di Elisabe tt a Riva - Fot o di Luciana Di Rocco - Felipe Acevedo - Arc hivio
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“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.” sun tzu - L’arte della guerra
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L’arte della guerra è, con ogni probabilità, il più antico testo di arte militare esistente (VI secolo a.C. circa). La paternità di questo trattato di strategia militare viene attribuita a Sun Tzu, un antico generale cinese, stratega e filosofo, la cui reale esistenza è tuttora argomento di dibattito: i resoconti cinesi la collocano nel periodo delle primavere e degli autunni, e precisamente tra il 722 e il 481 a.C., dove sarebbe stato un militare al servizio del re Helu di Wu. L’arte della guerra costituisce il fondamento del pensiero strategico contemporaneo in Asia e nel XX secolo diventa un canone del pensiero strategico occidentale. Il suo contenuto ha, inoltre, influenzato ampiamente nei secoli la filosofia orientale. Da decenni fonte di ispirazione per manager e politici, il libro è stato utilizzato da chiunque volesse raggiungere un obiettivo e deve il suo successo 18
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all’invito a studiare l’avversario, con i suoi punti di forza e di debolezza, a controllare le informazioni e ancora prima a conoscere se stessi, con i propri pregi, i propri limiti, le proprie motivazioni. Il principio fondante del trattato è che vince solo chi sa pianificare, in modo che quando scende in campo possa ottenere il massimo profitto nel minor tempo possibile, meglio se senza combattere o col minimo di perdite: parole che descrivono a pennello Fabrizio Zampetti che, abile stratega, mette una cura quasi maniacale e intransigente in tutto quel che fa. Dai moduli che sottopone per la firma a un cliente fino all’arredamento del suo studio, tutto dev’essere perfetto. Non solo per lui, ma per il cliente stesso. Non c’è spazio per l’improvvisazione: tutto è ponderato e studiato nei minimi dettagli. Zampetti non è mai avventato, anzi, è sempre pratico e realista. La grande esperienza accumulata
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“Il generale vincitore, prima che venga combattuta una battaglia, fa molte riflessioni nella sua tenda. Il generale che perde la battaglia non fa che pochi calcoli in anticipo. Pertanto, usare molte astuzie conduce alla vittoria e poche alla sconfitta; ancor peggio sarebbe non usarne alcuna. È prestando attenzione a questo preciso punto che io posso vedere con anticipo chi potrebbe essere il vincitore e chi lo sconfitto”. sun tzu - L’arte della guerra
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“I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere”. sun tzu - L’arte della guerra
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in tanti anni di lavoro gli serve per superare le criticità e per risolvere i problemi imprevisti. Dietro il gessato scuro a righe sottili o total white in lino, le scarpe bicolore o le ghette ai piedi, la pochette nel taschino, le camicie e i vestiti fatti su misura solo per lui vi è un professionista con una disciplina da accademia militare. Le qualità principali del generale comandante di Sun Tzu stanno prima di tutto nella conoscenza e nella ricerca della saggezza. Fedeltà, coraggio, giustizia e umanità sono doti che non dovrebbero mancare. Tanto si ha da imparare sulla qualifica di leadership: esercitare il proprio ruolo non in base alla forza, ma alla capacità di mantenere una costante e proficua sintonia tra cose e persone. E il saggio comandante Zampetti è sempre se stesso, è sempre a suo agio in ogni situazione, è sempre sereno e trasmette la sua serenità alle persone che gli sono accanto. Egli valuta gli scenari futuri senza timore, non considera mai le circostanze tutte a favore o tutte a sfavore, ma, per ogni situazione, è in grado di individuare le risposte più appropriate per «conquistare intero e intatto l’avversario». Le risposte non devono mai essere le stesse, ma devono essere congruenti con la situazione reale in quel contesto, in quel momento e con quelle persone. Non a caso, professionalmente, il suo motto è: «Un cliente è per sempre. Meglio un cliente felice domani che un cliente insoddisfatto oggi. Ogni cliente è un mondo e va esplorato». Ad aiutare Fabrizio Zampetti in questo controllo delle proprie emozioni, in questa abilità di sviluppare un atteggiamento calmo – calma intesa, appunto, come capacità di mantenere il controllo di se stessi, in situazioni in cui la maggior parte delle persone perderebbe le staffe – è la pratica del Wing Chun, un’arte marziale orientale che deriva dal Kung Fu che, sfruttando pochi, semplici ma efficaci principi base, permette di difendersi dagli attacchi di un avversario dotato di una forza fisica molto superiore alla propria. Sia nella sua casa, sia nell’ufficio di Via Leopardi, Zampetti ha allestito una palestra dove, sotto la guida del “sifu” Gianluca Fumarola, mira a ottenere un corpo in armonia e in buona salute, forte e flessibile. Un corpo in grado di esprimere il massimo della potenza con il minimo sforzo. L’equilibrio del corpo è fondamentale, ma tale equilibrio è l’armonia del corpo nella sua integrità (corpo, mente, spirito): un’armonia che la pratica del Wing Chun va sempre ad allenare, a rigenerare, rafforzare. DECEM - DIECI - TEN
Il nuovo libro di Fabrizio Zampetti Il numero 10 rappresenta la perfezione, così come l’annullamento di tutte le cose. La somma delle sue cifre, 1+0, illustra l’eterno ricominciare. Il significato del numero, quindi, è da ricondurre alle parole “perfezione” e “annullamento”, vocaboli che ben rappresentano e definiscono la vita professionale di Fabrizio Zampetti, un Casa ed Eleganza
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uomo che ha capito ben presto che se c’è una cosa di cui non si può fare a meno, in qualsiasi ambito della vita, è il duro lavoro. Decem-Dieci-Ten è un’idea di Gianluca Piroli ed è un libro che arriva dopo anni di lavoro mirato e coerente, di pazienza, di azioni strategiche che hanno portato Fabrizio Zampetti e la sua Zampetti Immobili di Pregio a essere il punto di riferimento principale per coloro che cercano un intermediario di fiducia al momento della vendita o dell’acquisto di un’abitazione di lusso a Milano. Il successo non ha nulla a che vedere con la fortuna, ma inizia quando si svi22
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luppa una mentalità vincente: questa mentalità, a sua volta, costruisce il carattere e, alla fine, conduce a ottenere risultati. Fabrizio Zampetti è un vincente perché è un sognatore: sogna in grande e non pone limiti a quanto lontano si possa arrivare. Fa una cosa ogni giorno che lo avvicinerà al raggiungimento dei suoi obiettivi. Tuttavia, sogna con un piano perché, senza un piano, un sogno è solo un desiderio. È disposto a fallire: sa bene che raggiungere la vetta non è facile – se fosse semplice o gratuito tutti potrebbero farlo – e che le persone sono destinate a fallire lungo la strada. Ma invece di rimanere giù, le persone affermate si rialzano e imparano dai loro fallimenti, usandoli come trampolini di lancio verso la riuscita.
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Investe in sé stesso: investe tempo e denaro per migliorare sé stesso. Si sforza di apprendere nuove abilità o di migliorare quelle attuali. Agisce: ha eccellenti capacità decisionali e non aspetta che le cose accadano, ma le fa accadere. E lo fa senza guardarsi indietro o avere rimpianti. Abbraccia il cambiamento: non lo teme o gli resiste, ma lo abbraccia. Con il mondo che si muove a velocità vertiginosa e la tecnologia in rapida evoluzione, si adatta e si rende conto che il cambiamento è inevitabile. Vede il quadro più ampio: non smette mai di andare avanti. Abbatte qualsiasi muro di mattoni sulla sua strada. Sa anche che i problemi che sta affrontando oggi probabilmente non avranno importanza la prossima settimana o nel lungo periodo. È inarrestabile. Infine, Fabrizio Zampetti vive nel presente e non nel passato: sa perfettamente che nella vita non si può vivere dei vecchi giorni di gloria e non è sufficiente avere successo una volta. Occorre invece essere costantemente attivi per continuare a vincere. Sa che, come affermava Babe Ruth, “I fuoricampo di ieri non vincono le partite di oggi”. Ed è sempre pronto a rimettersi in gioco. Attraverso il racconto di alcuni eventi di Storia Universale che hanno influenzato la nostra epoca e quelle passate, Decem-Dieci-Ten racconta la storia particolare di Fabrizio Zampetti: la storia di un uomo che, in più 25 anni di attività, è stato capace di conquistare la fiducia di molti clienti e di consoli darsi nel mercato immobiliare di alto livello.
Gianluca Fumarola nasce a Milano nel 1985 ed è il fondatore dell'accademia WCKSD di Milano nonché maestro di Wing Chun Kung Fu. È uno dei pochi occidentali a poter vantare il grado di Sifu acquisito presso la VTAA – Ving Tsun Athletic Association – la scuola fondata dal Gran Maestro Ip Man nel 1967.
“L'invincibilità sta nella difesa. La vulnerabilità sta nell'attacco. Se ti difendi sei più forte. Se attacchi sei più debole”. sun tzu - L’arte della guerra fabrizio zampetti fabriziozampetti_
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Fabrizio Zampetti in uno scatto, in perfetto stile Hollywood anni Trenta, di Sheila Rock, fotografa di fama mondiale che ha ritratto star del calibro di Sting, Phil Collins, Placido Domingo, Brian Ferry, Peter Gabriel e molti altri.
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rofessionalità, affidabilità, sensibilità, cura del dettaglio: sono alcune delle doti per distinguersi nel mondo degli immobili di pregio. Fabrizio Zampetti le ha affinate in oltre vent’anni di esperienza nel segmento più esclusivo del mercato, per proporsi a una clientela raffinata ed esigente con un approccio assolutamente originale.Tanto da aver presto definito la sua come «la prima NON agenzia». Il servizio va ben oltre la semplice intermediazione immobiliare, che ruota attorno ai soliti passaggi: mostrare gli appartamenti a chi si dice interessato, comunicare un prezzo, definire il margine di trattativa e attendere infine la decisione delle parti. Fabrizio Zampetti ha sempre puntato su un servizio molto più personalizzato, cercando innanzitutto di conoscere a fondo i suoi clienti e andando a caccia delle soluzioni in grado di far incontrare al meglio i loro gusti, le loro attitudini, i loro desideri. Ecco perché l’immobiliarista milanese ama definirsi «house hunter» e ha fatto di questa sua passione di vero e proprio cacciatore di immobili, rigorosamente outstanding, unici nel loro genere, il pilastro portante della Fabrizio Zampetti De Luxe, dedicata esclusivamente alla fascia top del mercato. Quel lusso che si traduce in dimore straordinarie per caratteristiche, ambiente, location, destinate a una clientela speciale, che non è alla ricerca di un semplice investimento, ma di un luogo da vivere che ne soddisfi le esigenze e ne rifletta la personalità. A questo target Fabrizio Zampetti offre un servizio 100% tailor made, calandosi nelle vesti di un sarto che taglia la propria creazione su misura del cliente, dedicando una cura maniacale a ogni particolare. Proprio questo significa house hunting: conoscere a fondo il cliente, coglierne la psicologia e i desideri per soddisfarli con proposte uniche. Naturalmente questo significa non lasciare nulla al caso anche per quanto riguarda la parte burocratica e fiscale della compravendita: un plus che non ha prezzo. Con la sensibilità e l’equilibrio professionale e umano che richiede un’attività così delicata, dalle mille sfaccettature, senza vincoli di orario, l’immobiliarista affianca i propri clienti lungo tutto il percorso che conduce alla chiusura del contratto. Nel frattempo, Fabrizio Zampetti lavora all’internazionalizzazione della propria agenzia, guardando anche Oltreoceano: da poco è operativo un ufficio a Miami. E trova il tempo per le sue passioni, come quella per la Hollywood degli anni 30 e 40, facendosi immortalare nel look da Grande Gatsby in un servizio firmato da Sheila Rock, fotografa di fama mondiale.
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Tra le zone trattate dalla Fabrizio Zampetti de Luxe a Milano, via della Spiga, Brera, piazza castello e il centro storico. Nella foto in alto, un appartamento nel cuore del quadrilatero della moda.
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intervista
Fabrizio Zampetti
“La mia NON agenzia…” Un manager di primo piano in un settore decisamente particolare, ovvero quello degli immobili di lusso. Lui ha saputo creare un business importante e un’immagine molto cool! di david di castro
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Foto di sheila rock
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abrizio Zampetti ha creato una nuova figura professionale, quella dell’house hunter. Da oltre vent’anni nel settore dell’immobiliare di lusso, Zampetti affianca chi deve comprare o vendere e governa con sicurezza ogni parte della trattativa, mettendo a disposizione tutta la sua esperienza nel settore per dare vita a un servizio esclusivo che è 100% tailor-made, costruito sulle esigenze di ogni singolo cliente. Ma Fabrizio Zampetti è anche un personaggio particolare: per il suo modo di vestire è stato paragonato al mitico Jay Gastby. Noi abbiamo voluto intervistarlo per conoscere meglio il suo business, ma anche il suo modo di essere manager moderno, preciso e attento ad ogni dettaglio. Dopo tutto, quello dell’house hunter è un lavoro dalle mille sfaccettature, che richiede un equilibrio professionale e umano notevole: perché la casa non è un oggetto da vendere o comprare, ma un oggetto che ne contiene molti altri, un oggetto da vivere e tutti lo desiderano soprattutto bello.
Cosa si intende per House Hunter? Il termine è mutuato dalla figura dell’Head Hunter, la persona che ricerca, per conto di aziende di alto livello le persone giuste per creare un team di successo. Così come per piazzare persone di successo nei team giusti. Quello che faccio io è trovare immobili di alto livello in base alla richiesta del mio cliente, così come trovare il cliente giusto per chi desidera vendere un immobile. Tratto solamente immobili di lusso.
Fabrizio Zampetti è un grande professionista, ma anche un personaggio molto glamour
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intervista
Quali sono le CaratteristiCHe CHe la differenziano dagli altri operatori del settore? Innanzitutto non posso essere paragonato ad altri operatori. Il mio è un lavoro sartoriale, chi mi contatta vuole un professionista che sappia prendere in carico una trattativa dall’inizio alla fine senza il minimo intoppo, io lavoro per persone di successo che non vogliono “mal di testa” e nemmeno perdersi nei meandri della legislazione italiana. Quando una persona si rivolge a me sa che sta affidando la cosa ad un professionista.
Cosa spinge i vostri Clienti ad optare per lei?
Come dicevo prima, quando chiamano me vuol dire che cercano un professionista serio di cui potersi fidare. Questo è il motivo principale. Fondamentalmente se non vogliono avere problemi ed essere sicuri che ogni cosa sia sotto controllo si rivolgono a me. Diciamo che anche le referenze fanno la differenza, infatti la quantità di lettere di ringraziamento personali scritte dai miei clienti parlano per me.
CHe tipo di approCCio avete Con i suoi Clienti?
L’approccio è semplice, ascolto le necessità del cliente e faccio in modo di ottenere quello che è richiesto. In effetti sembra semplice ma non lo è, non nel mercato del lusso, e non quando si parla di immobili. Oltre alla professionalità ci vuole anche una certa empatia.
CHe tipologia di immobili tratta?
Immobili di lusso, a volte interi palazzi per alberghi, grandi ville con parchi, grandi attici nel centro città ecc. Sono tutti immobili molto esclusivi per persone che cercano prodotti che si addicano alle loro esigenze, che possono essere senz’altro pratiche ma anche di immagine.
Come mai Ha sCelto Questo settore?
Per chi come me ama il bello è facile prendere una decisione di questo tipo, ho iniziato come semplice venditore, poi ho fondato la prima Non agenzia (Zampetti immobili di Pregio www.zampetticlass.com) ed ora ho creato questo servizio esclusivo in seguito a specifiche richieste da parte di clienti che avevano la 24
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Photo attilio capra
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“Amo questo modo di vestire, ho centinaia di abiti che disegno personalmente...” lussostyle.it 25
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intervista
la realizzazione di un sogno per CHi aCQuista? Sì, quando una persona trova quello che vuole prima deve averla sognata. Deve capire che le persone per cui lavoro possono comprare quello che vogliono, non è quasi mai una questione di soldi. Il mio compito è trovare esattamente quello che stanno cercando, la giusta dimora oppure il cliente perfetto per vendere. Prima però bisogna averlo sognato, immaginato e perché no desiderato.
la sua è “la prima non agenzia”: Cosa signifiCa?
La prima Non Agenzia è la Zampetti immobili di Pregio, fondata da me e che ha come socio il Dott. Uberto Comunale, una altro grande professionista di questo settore con una esperienza davvero di grande rilievo. Con lui ed il nostro staff ci occupiamo di immobili di pregio, sempre immobili molto importanti ma differenti da quelle di cui mi occupo personalmente per diverse ragioni.
necessità di una ancora maggiore esclusività. le materie prime. Il motto è meno design e più qualità e ricerca.
CHe momento vive il merCato dell’immobiliare di lusso?
lei è ConosCiutissimo nel suo ambito per la sua abilità professionale ma anCHe per il suo look alla Jay gatsby: Quanto Conta l’immagine oggi Quando si tratta il lusso?
Il mercato del lusso non ha mai flessioni quindi questo è un momento come un altro. La cosa interessante è che spesso mi chiedono se siano prevalentemente gli stranieri ad investire in questo settore, e no, sono gli italiani invece, gli stranieri ci sono ma in misura inferiore.
da Quali professionisti è Composto il suo team?
Francamente non le saprei dire, io amo questo modo di vestire, ho centinaia di abiti che disegno personalmente, è sempre stata una mia peculiarità, certo sicuramente ha la sua importanza e vedo che le persone tendono a ricordarsi di me anche per quello, ma sarei così anche se facessi un altro lavoro. Posso aggiungere che il mio abbigliamento “anni trenta” è una sorta di segnale anche per i modi, per me una stretta di mano ha ancora il suo valore, come una volta.
Io ho due assistenti personali multilingua, un avvocato che mi affianca in ogni trattativa, ed un tecnico in urbanistica che entra nel minimo dettaglio. Oltre a questo mi avvalgo di tutti i professionisti che ritengo utili. Per cliente però io sono l’unico referente, il mio è un servizio sartoriale, sta a me conoscere i tessuti, il filo delle migliori qualità e più appropriato, il cliente fondamentalmente vuole il vestito, non parlare con l’azienda che fa i bottoni... Sa che io sceglierò il meglio per lui è una questione di fiducia.
Cosa è per lei il lusso?
Il lusso è il bello, molto soggettivo... Può essere sicuramente una cosa materiale ma anche immateriale. Il lusso, quasi sempre, è qualcosa che non si ha e che si vorrebbe, nel mio piccolo cerco di accontentare le persone per cui lavoro dando loro quello che cercano: è già un bel lusso che dice?
Quali sono le tempistiCHe medie di ConClusione di un affare?
Solitamente non sono tempi lunghissimi, ovviamente possono capitare immobili di grandi dimensioni che possono richiedere più tempo, ma solitamente sono piuttosto brevi.
ai vostri livelli, ogni trattativa ConClusa, può Considerarsi 26
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fabrizio zampetti cultore del tailor made nell’immobiliare di lusso cultore di un esclusivo look da Grande Gatsby, ha fondato una realtà prestigiosa che punta alla soddisfazione del cliente
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a base della vita è la casa, e di case si occupa Fabrizio Zampetti, romano di successo trapiantato da vent’anni a Milano. Sa bene che cambiare casa è un momento delicato, può voler dire cambiare stile di vita, quartiere, abitudini. Acquistare casa non è come comprare un’automobile: è una scelta impegnativa - anche sul piano economico – dalla quale sarà difficile tornare indietro. Il professionista attraverso il quale passa questo importante momento della vita è un po’ come il medico, che può curarti e seguirti, e con il tempo diventare un amico.
dedizione massima al lavoro Un look ineccepibile ed una professionalità esemplare. Non un particolare viene tralasciato... Mai!
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Fabrizio Zampetti è un professionista impeccabile, preciso come un orologio svizzero, molto educato. Romano, più milanese dei milanesi, house hunter (cacciatore di case) con lunga esperienza di conoscenza dell’animo umano. La casa è un bene tanto materiale quanto spirituale: trattative, migliaia di trattative, che magari si incagliano per una differenza di prezzo del dieci per cento! Ma il nostro è come i giapponesi, per i quali usare la parola ‘no’ è maleducazione. È sia personaggio che professionista, con quell’abbigliamento da Grande Gatsby, anche le ghette e la pochette nel taschino, vestiti su misura disegnati da lui stesso. La sua dedizione al cliente è continua, tenace, instancabile: non lo abbandona mai, ascolta pazientemente, non si stanca
LussoStyle fabrizio zampetti guerres’ all’insegna del bello, della raffinatezza, dell’educazione e dell’etichetta. Il bianco e nero magico dei film di Hollywood, l’atmosfera del Grande Gatsby, il jazz e lo swing. È molto attento all’immagine, all’abbigliamento, all’accostamento di colori: non per vanità o esibizionismo, ma perché del contatto con i suoi clienti ha una cura maniacale, detesta l’approssimazione e la sciatteria. Se è vero che l’abito fa il monaco, il nostro si presenta sempre vestito in modo impeccabile. Trovandosi a suo agio anche a Miami, nuova piazza del suo business.
mai, sempre sorridente. Un lavoro da minatore, dove la grotta da scavare è la psicologia delle due parti, la sfida più ardua: portare il venditore ad accettare un realistico prezzo dell’immobile, ma soprattutto convincere il compratore a comprare.
un romano a milano Nasce e cresce a Roma. L’impronta della città caput mundi gli è rimasta addosso nonostante dentro sia diventato più milanese dei milanesi. Ha passato la prima metà della vita a Roma e la seconda a Milano, trovandosi bene nel rigore calvinista della capitale morale. Ma, e qui ci vuole un grosso ‘ma’, romano rimarrà sempre, anche se sicuramente non lascerà mai Milano. Infatti il modo di lavorare ‘milanese’ è stato così ben assimilato da Zampetti da sembrare connaturato alla sua personalità. Da vero professionista ha adottato tempi e modi del lavoro lombardo da subito, avendo capito che per stare sulla agguerrita piazza milanese è necessario essere precisi, puntuali, di parola, preparati, informati. Il colmo è che, anno dopo anno, non solo il nostro si è calato profondamente nella ‘milanesità’, ma ci ha preso gusto. Il mix di animo romano ed efficienza milanese vuol dire trovare le risorse quando sembrerebbe impossibile, superare un ostacolo insormontabile. Per le sue prerogative è l’uomo giusto al posto giusto.
Tutto su misura ed in esclusiva. Perché comprare una casa non è come acquistare un’automobile...
tra passioni e business Zampetti ha tre grandi passioni, la famiglia, la squadra di calcio della Roma e gli Anni ’30 (non le automobili, gira solo in Vespa). Predilige tutto degli Anni ’30, di quel decennio ‘entre les de-
la casa su misura All’insegna del bello è il motto di Fabrizio Zampetti, che da vent’anni – metà della sua vita – fa incontrare desideri, psicologie, attitudini, propensioni, gusti di coloro che una casa la cercano o la vendono. Un lavoro dalle mille sfaccettature, che richiede grande equilibrio professionale e umano: perché la casa non è un oggetto da vendere o comprare, ma un oggetto che contiene tutti gli oggetti. Che tutti vorremmo soprattutto bello. Si vanta orgogliosamente di essere “la prima NON agenzia”, perché il cliente lo vuol conoscere a fondo, come un medico che fa fare tutte le analisi prima di pronunciarsi. Prende tempo per studiare bene la situazione di partenza, sapendo che la donna sceglie la casa e l’uomo si occupa della parte finanziaria. Quindi bisogna giocare su due tavoli, trovando soluzioni che accontentino entrambi... Non agenzia vuol dire nel caso di Zampetti ‘tailor made’. Tutto su misura e in esclusiva.
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Gentleman Magazine
Copyright @2016 Fabrizio Zampetti de Luxe - PH: Sheila Rock - Agency: Acmesign
Al primo incontro pensate di essere su un set a Hollywood. Avete davanti il Grande Gatsby, un signore alto e snello, vestito impeccabilmente nello stile dei ‘roaring twenties’, gessato scuro a righe sottili o total white in lino, scarpe bicolore o ghette ai piedi, pochette nel taschino, camicie e vestiti fatti su misura solo per lui. Poi, dopo qualche mese di frequentazione professionale, scoprite che sotto quella affabilità da dandy esiste una corazza, quella dei marines di Full Metal Jacket. Nei moduli che vi dà da firmare come nell’arredamento del suo studio Fabrizio Zampetti mette una cura totale, è intransigente, tutto dev’essere perfetto, per il cliente, ma anche per lui stesso. Non si fa mai cogliere impreparato, se fa qualcosa è perché lo ha ponderato e studiato in ogni particolare. Non è mai avventato, è sempre pratico e realista, l’esperienza gli serve per superare le emergenze, per risolvere i problemi imprevisti. È come i giapponesi, per i quali usare la parola ‘no’ è maleducazione. Smussare, ingentilire, mantenere la calma: nel suo lavoro non esiste il ‘no’, ma neanche l’ottimismo superficiale di facciata. Non demorde, sfodera avvocati commercialisti architetti e quant’altro necessario a rassicurare il cliente. In poche parole vi trovate davanti a un personaggio che è anche protagonista.
economico – che una volta presa non dovrà generare ripensamenti, rimpianti, rimorsi. Il professionista attraverso il quale passa questo momento della vita è visto come colui che deve trovarti la soluzione ottimale alle migliori condizioni. Un po’ come il medico: prima lo percepisci solo come medico, poi anche come persona.
Un libro e un film alla base hanno sempre il plot e lo storytelling, una trama e la sua narrazione, per dirla in italiano. Dall’ ‘Iliade’ a ‘Guerra e Pace’, dai ‘Promessi Sposi’ a ‘House of Cards’, nelle storie ci sono i personaggi, i protagonisti. E qui arriviamo all’incontro di tre personaggi, l’imprenditore immobiliare Fabrizio Zampetti, lo scrittore Alessandro Feroldi, l’art director Gianluca Piroli (già collaboratore del nostro).
Mi incuriosiva un romano che è diventato più milanese dei milanesi, perché conosco bene sia Milano che Roma, avendo vissuto in entrambe per due volte (ora è il turno di Roma). Le conosco sia da cittadino sia da giornalista, perché ci ho “consumato le suole” come si diceva una volta di poliziotti e cronisti. Ho pensato che Fabrizio Zampetti, un house hunter (cacciatore di case) di livello, sarebbe potuto diventare un personaggio di cui scrivere. Il suo stare al mondo denota una lunga esperienza da minatore dell’animo umano, chissà quanti rospi ha ingoiato – ragionavo – e quanti sorrisi ha dovuto fare nonostante tutto. Ho intuito che voleva la vittoria – la vendita - come un traguardo irrinunciabile. La casa, appunto, non è un’automobile da piazzare, è un bene tanto materiale quanto spirituale.
Per quanto mi riguarda per scrivere bisogna essere curiosi, scavare nei fatti e nelle persone, poi riversare il tutto – esperienza e sapere – nella penna e nelle pagine. La curiosità tiene vivi e informati, a volte si trovano trame straordinarie dentro storie ordinarie. Così è nato questo libro, per caso e per curiosità. Per caso sono arrivato a Zampetti per una questione di case, per curiosità ho cominciato a ragionare su questo personaggio che per mesi, implacabile e impassibile, sondava decine di clienti e me li portava. Rivelava, sotto quella eleganza impeccabile ma decisamente d’altri tempi, un professionista con una disciplina da accademia militare.
Trattative, migliaia di trattative, un lavoro da minatore, dove la grotta da scavare è la psicologia di compratore e venditore, trovando il prezzo e le condizioni che vadano bene a entrambi. In questo Zampetti è un protagonista. Vincente.
Per il nostro, quando si tratta di cambiare tetto, non è mai una semplice transazione commerciale. Cambiare casa è un momento particolare, fondamentale, si possono rimettere in discussione scelte già fatte, si possono cambiare stile di vita, quartiere, città. Acquistare casa non è come comprare un’automobile o un oggetto: è una scelta impegnativa - anche sul piano
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Fabrizio Zampetti La “non agenzia” e il look impeccabile Un gentleman alla guida di un’agenzia immobiliare di lusso a Milano. Un personaggio particolare e un manager di primo livello
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abrizio Zampetti è all’antica, molto all’antica. Dall’abbigliamento impeccabile alla Vespa con cui si muove, disdegnando l’automobile. Ma dietro questo aspetto da Grande Gatsby si nasconde un romano più milanese dei milanesi, quasi svizzero. Non vuole stupire o impressionare, vuole che nulla sia lasciato al caso e che non ci sia mai un errore nei lunghi passaggi che vanno dalla prima visita all’appartamento in vendita fino al rogito. Implacabile, non molla né il cliente né la vendita finché il business non va a buon fine. Steve Jobs ha detto: “l’unico modo per eccellere nel lavoro è amarlo”. Fabrizio Zampetti dice: “i miei successi sono legati al rispetto che ho avuto per le persone che ho incontrato. Io non vendo nulla, faccio comprare. Che è molto diverso”.
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guardo irrinunciabile. La casa da vendere è un bene tanto materiale quanto spirituale. Trattative, migliaia di trattative, un lavoro da minatore, scavare la psicologia di compratore e venditore, trovando prezzo e condizioni che vadano bene a entrambi. In questo Zampetti è un protagonista. Vincente. ENTREPRENEUR, SENSITIVE TO BEAUTY Un romano di successo a Milano. In un settore difficile, popolato da professionisti ma anche da improvvisati mediatori. È un venditore e se ne vanta, tanto da farne una ragione di vita e di impresa. Per Zampetti vendere è un’impresa, nel senso della fatica ma anche della organizzazione del lavoro. Fa tutto da solo, ma non trascura il minimo particolare, grazie a una squadra di collaboratori che passa al microscopio ogni fase delle trattative. Al primo incontro sei stupito, davanti a una ricercatezza dell’abbigliamento da ‘the Roaring Twenties’, quegli Anni Ruggenti del secolo scorso dove all’Art Nouveau (il Liberty) subentra l’Art Déco (Art Décoratifs). In quel periodo in Italia, tra Lombardia e Piemonte, il settore tessile occupava molti più operai che l’industria meccanica e auto-
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FABRIZIO ZAMPETTI mobilistica. All’antica ma rapido ed efficiente, Fabrizio Zampetti è italiano al cento per cento, romano nella velocità di capire la situazione e trovare la via d’uscita, milanese nella calma e nel cercare un equilibrio fra le parti, smorzando ogni controversia, individuando sul nascere ogni ostacolo ed eliminandolo per tempo. NEVER BY CHANCE Nelle carte da firmare che porge al cliente come nell’arredamento del suo studio Fabrizio Zampetti mette una cura totale, non troverete né il classico granello di polvere né un errore di battitura: tutto dev’essere perfetto, per il cliente, ma anche per lui stesso. Non si fa mai cogliere impreparato, se fa qualcosa è perché lo ha pensato e previsto in ogni particolare. Non è mai impulsivo, mantiene un basso profilo, pratico e realista, quasi in contrasto con la ricercatezza dell’abbigliamento che è impossibile non notare, tra stupore e meraviglia. Se nell’abbigliamento è un passo avanti, nei modi è il passo è quello dei bei tempi andati. L’esperienza gli serve per superare le emergenze, per risolvere i problemi imprevisti. È come i giapponesi, per i quali usare la parola ‘no’ è da maleducati. Smussare, ingentilire, mantenere la calma: nel suo lavoro non esiste il ‘no’, ma neanche l’ottimismo superficiale di facciata. Non demorde, sfodera avvocati commercialisti architetti e quant’altro necessario a rassicurare il cliente. In poche parole vi trovate davanti a un personaggio che è anche protagonista. Professionalmente sta dietro le quinte, non si mette mai davanti al cliente, che ascolta pazientemente senza mai reagire. Il famoso detto che il cliente viene prima di tutto è stato declinato da lui in varie versioni: “Un cliente è per sempre. Meglio un cliente felice domani che un cliente insoddisfatto oggi. Ogni cliente è un mondo e va esplorato”.
BUSINESS PHILOSOPHY Fabrizio Zampetti è talmente preso dal cliente e dalle fasi di lavoro da averne fatto un vero e proprio stile di vita, una sorta di missione. Naturalmente il principale scopo è arrivare alla soddisfazione del cliente, anzi dei clienti visto che sono due i protagonisti, chi vende e chi compra. Il ritornello popolare recita “fatti, non parole”, ma il nostro invece lavora molto con le parole, non tanto le proprie ma quelle dei clienti. Li ascolta con pazienza certosina, annota mentalmente tutto per avere un ritratto preciso dei gusti e delle esigenze. Cerca di immedesimarsi nel cliente, lo segue anche in situazioni impreviste
“Un cliente è per sempre. Meglio un cliente felice domani che uno insoddisfatto oggi”
e imprevedibili, soprattutto non lo abbandona mai. Chi di noi non si è spazientito rincorrendo tra telefonate e mail interlocutori vari dei servizi di cui tutti siamo schiavi: telefono, automobile, connessione internet, scadenze burocratiche, controlli sanitari? Viviamo in una giungla burocratica pesante e faticosa. La filosofia di Zampetti è quella di sollevare il cliente da qualunque incombenza, in modo che possa concentrarsi solo sulla scelta della casa. Tutto il resto – i passaggi sono molti e pieni di insidie tra catasto e notaio, certificazione energetica e condoni – è seguito e gestito con rigore da un team di esperti qualificati come architetti, avvocati, commercialisti.
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FABRIZIO ZAMPETTI “LA MIA VITA TRA IL REAL ESTATE DI LUSSO E IL TAILOR MADE”
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Intervista ad un professionista di un settore molto particolare dell’immobiliare, che colpisce anche per la sua grande passione per la moda... di DAVID DI CASTRO daviddicastro11
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s u o look è inconfondibile, m a s o prattutto, i m peccabile. Fabrizio Zampetti è un businessman dell’immobiliare di lusso molto conosciuto a Milano dove ha il suo quartier generale. La sua “prima non agenzia”, così come la definisce lui, è un punto di riferimento in un settore estremamente competitivo, ma molto affascinante. Il suo garbo, i suoi modi eleganti ne fanno un autentico gentleman nella vita, come negli affari, ma dietro la sua immagine c’è anche e soprattutto una grande competenza. Noi lo abbiamo intervistato per scoprire quali sia il suo modus operandi, per scoprire un settore decisamente particolare, visto con gli occhi di chi ci lavora ogni giorno dal 1994.
FABRIZIO ZAMPETTI Le sue grandi passioni sono il jazz, la sua famiglia, l’abbigliamento rigorosamente tailor made e gli anni ’30.
LA SUA “NON AGENZIA” È ORMAI UN PUNTO DI RIFERIMENTO A MILANO: COSA RAPPRESENTA OGGI IL CAPOLUOGO LOMBARDO PER LEI?
Ho passato la prima metà della vita a Roma e la seconda a Milano, trovandomi bene nel rigore calvinista della capitale morale. Ma, e qui ci vuole un grosso ‘ma’, romano rimarrò sempre, anche se sicuramente non lascerò mai Milano. Milano è una città di professionisti e di stakanovisti e per stare sulla difficile e concorrenziale piazza dei milanesi è necessario essere: precisi, puntuali, di parola, preparati, attrezzati e via dicendo. È in modo indiscusso la capitale del business italiano che ti sprona ogni giorno a trovare le risorse quando sembrerebbe impossibile, di superare un ostacolo che chiunque giudicherebbe insormontabile. Questo già fa parte del mio carattere: l’avevo sempre avuto probabilmente, ma solo la spietata concorrenza milanese MANAGER E UOMO DI GRAN- me l’ha fatto scoprire.
DE ELEGANZA: CHI È FABRIZIO LEI HA INIZIATO NEL 1994: ZAMPETTI? Fabrizio Zampetti è un mana- CHE MERCATO HA TROVATO E ger di primo piano nel settore CHE MERCATO È OGGI QUELLO del real estate di lusso. Nasce DELL’IMMOBILIARE DI LUSSO?
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to agli anni passati è in piena esplosione e trasformazione. Le zone centrali sono sempre più ricercate ed esclusive, si parla ormai di una media di 9000€/mq. La nostra realtà ha sempre avuto una crescita lenta ma stabile di anno in anno, da ormai 27 anni.
RECENTEMENTE AVETE LANCIATO IL PROGETTO CASACLASS: CE NE PUÒ PARLARE? Casaclass nasce per avvicinarsi alle esigenze di una clientela più ampia, interessata alla vendita o all’acquisto di ogni tipo di immobile di valore. Ciò che non cambia, sono la passione e i valori alla base del lavoro quotidiano. Ascoltare il cliente, conoscerne il gusto, i sogni, la storia personale: tutto questo è inteso come una forma di arricchimento che si traduce in un rapporto di fiducia.
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CHI È FAB PRIVATO?
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LA SUA PAS DA DOVE N DI OUTFIT?
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INTUITO: QUANTO CONTA OGGI esigenza e ci prendiamo rePER UN BUSINESSMAN DI SUC- sponsabilità di tutto quello che succede. Forniamo un servizio CESSO? Intuito per definizione è la capacità di avvertire, comprendere e valutare con prontezza un fatto o una situazione. Sicuramente è necessario ma quello che ci ha sempre permesso una crescita duratura nel tempo, è un buon metodo di lavoro che ci garantisce una crescita organica e strutturata.
di totale tutela del cliente dagli aspetti burocratici a quelli urbanistici, grazie a figure professionali altamente specializzate nel mercato immobiliare.
LA RICERCA DELL’ECCELLENZA È STATA PER LEI UNA COSTANTE NELLA SUA SFERA PROFESSIONALE: È QUESTA LA FRONTIERA VERSO UN FUTURO PIÙ FLORIDO QUALI SONO LE CARATTERISTI- PER CHI FA AFFARI? CHE CHE RENDONO UNICO IL Assolutamente sì, più che ecSUO LAVORO E QUELLO DEI SUOI cellenza è il massimo livello di professionalità e trasparenza. COLLABORATORI? Da sempre miriamo al più alto livello qualitativo raggiungibile, in una parola miriamo all’eccellenza. Senza retorica né bugie, forniamo un servizio tailor made dedicato al cliente 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Ci prendiamo cura della dimora o della ricerca della dimora dei sogni, cercando di capire ogni
Onestà e alti valori etici sono la chiave del successo.
SI CERCA SEMPRE PIÙ IL SERVIZIO AD HOC: QUALI SONO QUELLI CHE VANNO PER LA MAGGIORE? Il cliente che si affida allo studio Zampetti, è amante del lavoro “su misura”/dedicato; non vuole affidarsi a chiunque
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finendo nella massa di tanti altri clienti, sia per quanto riguarda la ricerca della casa sia nella vendita. Svolgiamo un lavoro molto simile a quello del sarto, ascoltiamo e mettiamo in pratica giorno dopo giorno quello che è richiesto, il tutto con una grande educazione e savoir-faire.
QUALI SONO I VALORI CHE CARATTERIZZANO IL SUO LAVORO E QUELLO DELLA SUA “NON AGENZIA”? I servizi esclusivi sono una serie di agevolazioni per sollevare il cliente da qualunque incombenza che toglie tempo e serenità̀ d’animo. Dal primo incontro, se non dalla prima telefonata, al rogito finale, noi ci saremo sempre in prima persona. Il nostro team di specialisti è di alto livello con grande esperienza nelle compravendite immobiliari, e al cliente è sempre riservato un
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FABRIZIO ZAMPETTI trattamento speciale ed unico, studiato su misura.
CHI È FABRIZIO ZAMPETTI NEL PRIVATO? Fabrizio Zampetti nel privato è un marito premuroso e un papà di due ragazzi; è un uomo che ama lo sport e l’attività fisica. La mia grande dedizione è quella di aiutare il prossimo, partecipo a molte campagne legate al sociale, vivo con l’idea che ognuno di noi possa rendere questo mondo un posto migliore giorno dopo giorno.
LA SUA PASSIONE PER LA MODA: DA DOVE NASCONO LE SUE IDEE DI OUTFIT? Prediligo tutto quello che richiama gli Anni ’30, di quel decennio all’insegna del bello, della raffinatezza, con i materiali delle migliori qualità, con un rispetto dell’educazione e dell’etichetta come fosse ancora una stagione delle corti aristocratiche. Il bianco e nero magico dei film di Hollywood,
l’atmosfera del Grande Gatsby, il jazz e lo swing. Sono affascinato da tutto quello che ruota intorno a quegli anni, quando ogni oggetto – dal più piccolo a quello di dimensioni industriali – era costruito con materiali rigorosamente naturali, senza plastica né surrogati chimici di legno e ferro. Legno, ferro, cemento, vetro, resine, lacche, pelle: dalle scarpe ai vestiti, dalla scrivania a un grattacielo, erano tutte assolutamente e rigorosamente materie prime naturali.
QUAL È LA SUA FILOSOFIA DI VITA E QUELLA CHE ISPIRA IL SUO MESTIERE DI MANAGER NEL CAMPO IMMOBILIARE? “La bellezza salverà il mondo” F. Dostoevskij; la passione per il bello e per l’estetica è un principio che alimenta le mie giornate e che sprono in ogni persona a me vicina o negli ambienti che vivo. L’estetica rende tutto più piacevole.
“Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”; ho sempre amato il mondo del tailor made e l’ho ricreato nel mondo del real estate, dagli uffici ai miei dipendenti provenienti dal mondo del design, della moda e dall’architettura. Siamo una grande famiglia, che opera con un alto profilo etico e di professionalità, lavoriamo dalla mattina presto alla sera tardi sempre con il sorriso e con spirito di gioco. Venite a trovarci per crederci.
QUANTO HA INFLUITO IL SUO MODO DI ESSERE NELLA SFERA LAVORATIVA? Ogni giorno mi capita di essere fermato per strada per il mio look particolare. Il mio modo di essere crea un impatto forte sulle persone rendendomi unico e riconoscibile.
A QUALE ACCESSORIO NON RINUNCEREBBE MAI? Alle mie pochette rigorosamente tailor made.
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FABRIZIO ZAMPETTI
“La mia vita tra il real estate di lusso ed il tailor made”
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suo look è inconfondibile, ma soprattutto, impeccabile. Fabrizio Zampetti è un businessman dell’immobiliare di lusso molto conosciuto a Milano dove ha il suo quartier generale. La sua “prima non agenzia”, così come la definisce lui, è un punto di riferimento in un settore estremamente competitivo, ma molto affascinante. Il suo garbo, i suoi modi eleganti ne fanno un autentico gentleman nella vita, come negli affari, ma dietro la sua immagine c’è
Un professionista di un settore molto particolare nell’immobiliare, che colpisce anche per la sua grande passione per la moda... di DAVID DI CASTRO
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anche e soprattutto una grande competenza. Noi lo abbiamo intervistato per scoprire quali sia il suo modus operandi, per scoprire un settore decisamente particolare, visto con gli occhi di chi ci lavora ogni giorno dal 1994. Manager e uomo di grande eleganza: chi è Fabrizio Zampetti? Fabrizio Zampetti è un manager di primo piano nel settore del real estate di lusso. Nasce a Roma ma come lo definisce il giornalista Alessandro Feroldi, è più milanese dei milanesi. Le sue grandi passioni sono il jazz, la sua famiglia, l’abbigliamento rigorosamente tailor made e gli anni ’30.
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COVERSTORY cambia, sono la passione e i valori alla base del lavoro quotidiano. Ascoltare il cliente, conoscerne il gusto, i sogni, la storia personale: tutto questo è inteso come una forma di arricchimento che si traduce in un rapporto di fiducia. Intuito: quanto conta oggi per un businessman di successo? Intuito per definizione è la capacità di avvertire, comprendere e valutare con prontezza un fatto o una situazione. Sicuramente è necessario ma quello che ci ha sempre permesso una crescita duratura nel tempo, è un buon metodo di lavoro che ci garantisce una crescita organica e strutturata.
La sua “non agenzia” è ormai un punto di riferimento a Milano: cosa rappresenta oggi il capoluogo lombardo per lei? Ho passato la prima metà della vita a Roma e la seconda a Milano, trovandomi bene nel rigore calvinista della capitale morale. Ma, e qui ci vuole un grosso ‘ma’, romano rimarrò sempre, anche se sicuramente non lascerò mai Milano. Milano è una città di professionisti e di stakanovisti e per stare sulla difficile e concorrenziale piazza dei milanesi è necessario essere: precisi, puntuali, di parola, preparati, attrezzati e via dicendo. È in modo indiscusso la capitale del business italiano che ti sprona ogni giorno a trovare le risorse quando sembrerebbe impossibile, di superare un ostacolo che chiunque giudicherebbe insormontabile. Questo già fa parte del mio carattere: l’avevo sempre avuto probabilmente, ma solo la spietata concorrenza milanese
me l’ha fatto scoprire. Lei ha iniziato nel 1994: che mercato ha trovato e che mercato è oggi quello dell’immobiliare di lusso? Il mercato milanese oggi, rispetto agli anni ’90 è molto più internazionale, Milano rispetto agli anni passati è in piena esplosione e trasformazione. Le zone centrali sono sempre più ricercate ed esclusive, si parla ormai di una media di 9000€/ mq. La nostra realtà ha sempre avuto una crescita lenta ma stabile di anno in anno, da ormai 27 anni. Recentemente avete lanciato il progetto Casaclass: ce ne può parlare? Casaclass nasce per avvicinarsi alle esigenze di una clientela più ampia, interessata alla vendita o all’acquisto di ogni tipo di immobile di valore. Ciò che non
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Quali sono le caratteristiche che rendono unico il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori? Da sempre miriamo al più alto livello qualitativo raggiungibile, in una parola miriamo all’eccellenza. Senza retorica né bugie, forniamo un servizio tailor made dedicato al cliente 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Ci prendiamo cura della dimora o della ricerca della dimora dei sogni, cercando di capire ogni esigenza e ci prendiamo responsabilità di tutto quello che succede. Forniamo un servizio di totale tutela del cliente dagli aspetti burocratici a quelli urbanistici, grazie a figure professionali altamente specializzate nel mercato immobiliare. La ricerca dell’eccellenza è stata per lei una costante nella sua sfera professionale: è questa la frontiera verso un futuro più florido per chi fa affari? Assolutamente sì, più che eccellenza è il massimo livello di professionalità e trasparenza. Onestà e alti valori etici sono la chiave del successo. Si cerca sempre più il servizio ad hoc: quali sono quelli che vanno per la maggiore? Il cliente che si affida allo studio Zampetti, è amante del lavoro “su misura”/dedicato; non vuole affidarsi a chiunque finendo nella massa di tanti altri clienti,
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FABRIZIO ZAMPETTI sia per quanto riguarda la ricerca della casa sia nella vendita. Svolgiamo un lavoro molto simile a quello del sarto, ascoltiamo e mettiamo in pratica giorno dopo giorno quello che è richiesto, il tutto con una grande educazione e savoir-faire. Quali sono i valori che caratterizzano il suo lavoro e quello della sua “non agenzia”? I servizi esclusivi sono una serie di agevolazioni per sollevare il cliente da qualunque incombenza che toglie tempo e serenità d’animo. Dal primo incontro, se non dalla prima telefonata, al rogito finale, noi ci saremo sempre in prima persona. Il nostro team di specialisti è di alto livello con grande esperienza nelle compravendite immobiliari, e al cliente è sempre riservato un trattamento speciale ed unico, studiato su misura. Chi è Fabrizio Zampetti nel privato? Fabrizio Zampetti nel privato è un marito premuroso e un papà di due ragazzi; è un uomo che ama lo sport e l’attività fisica. La mia grande dedizione è quella di aiutare il prossimo, partecipo a molte campagne legate al sociale, vivo con l’idea che ognuno di noi possa rendere questo mondo
un posto migliore giorno dopo giorno. La sua passione per la moda: da dove nascono le sue idee di outfit? Prediligo tutto quello che richiama gli Anni ’30, di quel decennio all’insegna del bello, della raffinatezza, con i materiali delle migliori qualità, con un rispetto dell’educazione e dell’etichetta come fosse ancora una stagione delle corti aristocratiche. Il bianco e nero magico dei film di Hollywood, l’atmosfera del Grande Gatsby, il jazz e lo swing. Sono affascinato da tutto quello che ruota intorno a quegli anni, quando ogni oggetto – dal più piccolo a quello di dimensioni industriali – era costruito con materiali rigorosamente naturali, senza plastica né surrogati chimi-
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NEL PIENO DELLA MOVIDA DEI NAVIGLI, UNA CASA DA SOGNO, NATA DALLA PERVICACIA DI UNA COPPIA CREATIVA CHE HA DIMOSTRATO COME LA SECONDA CASA FUORI CITTÀ PUÒ ESSERE SUPERFLUA
Una villa TRADIZIONE E FUTURO
All’insegna del bello Sognando con Fabrizio Zampetti immobiliarista e bon vivant
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Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casaclass. Appassionato d’arte è un moderno bon vivant.
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ungo il Naviglio Pavese, tra la mondanità dei locali e la tradizione costruttiva dei cortili milanesi, ecco un angolo di sogno, costruito pezzo dopo pezzo da una coppia di miei amici creativi che ne hanno fatto una sorta di prima e seconda casa: non tutti amano mettersi in coda in autostrada per andare via nel weekend, prima o poi torneremo a farlo! Una casa adatta per il lavoro, come per il relax, realizzando anche una piscina nella piccola ma preziosa corte interna privata, impreziosita da piante messe in uno studiatissimo ordine sparso che richiama il cortile di una cascina di campagna, e per questo ancora più sofisticato. Questa sorprendente proprietà si rivela in modo del tutto inatteso, lasciando senza fiato chiunque abbia il privilegio di varcarne l’ingresso. Sfugge a ogni tentativo di
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LA CASA SUI NAVIGLI Milano. Il dinamico living di una casa da sogno sui Navigli. A ds, l’angolo conversazione e relax. Sotto, il salone su più livelli, con la zona pranzo; la piscina nella corte privata, e una delle quattro camere da letto. E il sogno è completo.
in città definizione tipologica: è una cascina, è una villa, è un loft? È tutto questo, e molto altro. Sicuramente è l’ottimo sviluppo di un riservatissimo interno, di quelli che Milano nasconde, composto da un’abitazione padronale, una dependance per gli ospiti e un loft, tutti che affacciano sulla corte centrale, valorizzata dalla piscina. La proprietà ha una metratura complessiva di circa 618 metri quadrati, divisa in tre unità abitative (per un totale di quattro camere da letto e sei bagni), tanti da non pestarsi mai i piedi, anche se si è in tanti in casa, ma non troppi da sentirsi dispersi quando si rimane nell’intimità familiare. Il buon gusto e l’eleganza del contesto, l’esclusività della soluzione e l’ampiezza delle terrazze e degli spazi verdi, rendono questa soluzione unica a Milano. Se devi sognare, dice un mio amico, sogna in grande. Che se poi si avvera il sogno, almeno lo hai fatto giusto.
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Accessori
ANNI QUARANTA Fabrizio Zampetti, e nel riquadro la copertina del libro “All’insegna del bello” che ha scritto su di lui il giornalista Alessandro Feroldi
Via Giacomo Leopardi, 10 - 20123 Milano Tel. (+39) 02 9899 6971 - Fax (+39) 02 9899 6972 www.fabriziozampetti.it
di Alessandro Feroldi
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All’insegna del bello Sognando con Fabrizio Zampetti
Sartoria
La giacca napoletana
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o una passione per i vestiti, con buona pace di mia moglie che forse ne ha meno di me. E ho la fortuna di andare da sarti napoletani, artigiani strepitosi che mi hanno insegnato la comodità della giacca tagliata secondo la tradizione partenopea. Una tradizione che parte dalla leggerezza dei tessuti, dalla manica a camicia, con la spalla morbida, apparentemente destrutturata, ma senza imbottitura, detta spalla naturale concava, con la mezza fodera che lascia scoperta la parte posteriore, con gli spacchi (io preferisco i due spacchi laterali, slanciano di più, anche se è tornato lo spacco centrale. Irrinunciabile le asole aperte, rifinite a mano, costa di più, ma vale di più.
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Montblanc e ci metti la firma
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e per caso dimentico a casa la mia Montblanc Roller Meisterstück Gold-Coated LeGrand sono capace anche di tornare indietro a riprendermela: pur non essendo superstizioso, non mi sento a posto se non l’ho con me. Sul catalogo Montblanc leggo che gli strumenti da scrittura Meisterstück LeGrand in pregiata resina nera con dettagli finitura oro, sormontati dall’emblema a forma di stella bianca, rappresentano un’icona di design Montblanc. La penna è uno strumento, ma è anche un simbolo. E pensare che qualcuno ogni tanto mi dice semplicemente: «Mi passi la biro?».
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L’orologio
15 milioni di euro al polso
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il sogno di ogni collezionista, e di ogni uomo che ama gli oggetti con una storia. Un Rolex Daytona Paul Newman oggi vale oltre 100mila euro. Ma se parliamo di QUEL Daytona Paul Newman, quello che l’attore ha ricevuto in regalo dalla moglie nel 1984, allora il prezzo è unico: è stato venduto all’asta per oltre 15 milioni di euro. Sul retro della cassa, c’è ancora l’incisione che fece fare Joanne Woodward per Paul: “Drive Carefully Me”, cioè «Guida con prudenza, Io».
Milano Torre Velasca
MONUMENTO DA RISCOPRIRE
Al polso
Così gemelli così diversi
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eggo su Wikipedia: “La Torre Velasca è un grattacielo di Milano. Realizzato tra il 1955 e il 1957 su progetto dello Studio BBPR, l’edificio rappresenta uno dei pochi esempi italiani di architettura post-razionalista brutalista. Il suo nome si deve alla piazza omonima in cui si trova. Per il suo interesse storico e artistico nel 2011 l’edificio fa parte dei beni architettonici sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali”. È interessante anche sapere che questo monumento che a qualcuno può sembra-
re non bello, ma è comunque un simbolo in faccia alla Madonnina, è nato dalla creatività di quattro architetti, e il marchio dello studio “BBPR” deriva di loro cognomi: Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers. Le leggi razziali colpirono un loro collaboratore e loro preferirono abbandonare il successo per abbracciare i valori della resistenza. La classe a volte abbraccia il coraggio.
gemelli non sono indispensabili, ma se devono essere, che siano importanti! Ecco, qui sotto, un paio di gemelli che portano fortuna con una cornice di diamantini e due zaffiri tagliati a smeraldo, il taglio rettangolare. Anticamente era diffusa la credenza secondo cui lo zaffiro donerebbe bontà, magnanimità, fedeltà e attitudine al comando. Lo zaffiro è anche simbolo di pace.
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MINIMALE NEGLI ARREDI, MASSIMALISTA NELLA LUCE, UNA MANSARDA CHE GIOCA SUI TONI DEL GHIACCIO E DEL NERO CON RISULTATI ASSOLUTAMENTE SEDUTTIVI
TRADIZIONE E FUTURO
Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casaclass. Appassionato d’arte è un moderno bon vivant.
Il cielo in una
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d ecco un’altra casa da sogno, un attico, una mansarda in una zona di Milano strategica per una coppia di giovani come per una famiglia più matura, accogliente, e con un terrazzo dal quale sembra di toccare il cielo con un dito. Siamo in via Monte Grappa, zona Porta Nuova, a un passo dalla movida più frenetica di Corso Como e dai grattacieli avveniristici di Piazza Gae Aulenti, ma anche dai negozietti di quartiere dove trovi tutto, dal bar accogliente e familiare dove il barista ti chiama per nome e sa come vuoi il caffè o che gin preferisci nel Negroni, al supermercatino di zona, comodissimo, dove puoi trovare anche una bottiglia di vino pregiato. Al quinto piano di uno stabile d’epoca dei primi del ‘900, è stato ristrutturato un elegante attico di alto design di circa 150 metri quadrati, mansardato sì, ma di un’altez-
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L’ATTICO DELL’ANIMA Milano. Il living dell’attico in una casa d’epoca, ma nella zona avveniristica di Porta Nuova. A lato, la camera da letto, arredata come una galleria fotografica e lo stile eclettico del tavolo da pranzo.
stanza za più che confortevole e che rende più accogliente l’ambiente, come dice qualcuno “cuccioloso”, un abbraccio architettonico. Dimensioni che poi si dilatano con le porte finestre che si affacciano su un terrazzo di oltre 50 metri quadrati al piano superiore, dove la fantasia del prossimo proprietario può esternare la sua creatività con piante e fiori. Un tempo era un incubo vivere in mansarda. Troppo caldo d’estate, troppo freddo in inverno, soffitti spioventi... Nel sottotetto c’era il solaio, un ripostiglio. Ora tecnologia e materiali isolanti hanno reso possibile recuperare questi spazi, trasformati in accoglienti case di pregio, ricercate e preziose. Autentici status symbol che stupiscono. Soprattutto, se, come in questo caso, sono impreziositi dal lusso di un palazzo d’epoca, che sa di solida tradizione, buon vicinato, e vita di qualità. E il sogno continua.
casa Per te e per la
Profuma i tuoi sogni più belli
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ui a sinistra, tre eau de toilette che io adoro, Sartorial, che è unisex, Opus e English Fern, tutte di Penhaligon’s, una casa di profumi britannica storica, fondata nel 1860 da William Henry Penhaligon, un barbiere della Cornovaglia che si trasferì a Londra e che divenne court barber e profumatore della regina Vittoria. Sono aromi che ti rimettono al mondo ogni mattina anche se hai fatto tardi la sera prima, e lo stesso vale per Jo Malone, un marchio strepitoso per quanto riguarda le profumazioni per la casa, qui sopra, fin dal titolo che la maison si dà: profuma i tuoi sogni. Come resistere?
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A casa sua ognuno è DOMI SUAE QUILIBET REX, DICEVANO I LATINI E IL NOSTRO ESPERTO DI SAPER VIVERE CI APRE LE PORTE DEL SUO APPARTAMENTO MILANESE, UNA CASA CHE SA DI PARIGI, REINVENTATA IN UNO STILE TUTTO PERSONALE
All’insegna del bello Q
uesta settimana, per conoscerci meglio, vi invito a casa mia. Sono molto orgoglioso di questo appartamento, perché è il frutto del mio lavoro. Ho avuto al fortuna di avere una famiglia solida alle spalle, ma quando sono venuto da Roma a Milano, avevo me stesso e nient’altro. Ho lavorato, mi sono dedicato alla mia professione, ho amato, avuto una prima compagna (con cui ho un ottimo rapporto), un primo figlio, ora grande, meraviglioso, e una moglie, che è la mia vita con nostro figlio. La mia casa è nata per loro, per la loro serenità. È a Brera il quartiere degli artisti, del-
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IL VIOLA PORTA BENE Milano. Il soggiorno con i divani in morbido velluto che scivola sui fianchi sinuosi, sottolineati da cordoncini torti in filo di seta di colore alternato a contrasto. Design Marina Elisabetta Angiuli Architetto, storica produzione artigianale Fratelli Radice di Meda.
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Novella CORRIDOIO PHOTO GALLERY Milano. Altri ambienti della casa di Fabrizio Zampetti. A sinistra, dall’altro, la sala da pranzo, la cucina e il corridoio promosso a photo gallery. In questa foto, la camera da letto.
la movida, di una Milano fatta di cultura, tradizione, ma anche nuovi stili di vita. La casa dimora si estende su una superficie di circa 330 metri quadrati, incorniciando la corte di un celebre Palazzo storico. Lo spirito classico haussmaniano della casa, ossia ispirato al secondo Impero di Napoleone terzo a Parigi (Haussmann era il prefetto che curò la ristrutturazione dell’architettura parigina) è stato fatto rinascere dall’architetto Marina Elisabetta Angiuli attraverso il ridisegno dei percorsi e l’impiego di ampie stanze, i cui alti soffitti contribuiscono a creare armonia e dare all’ambiente un aspetto maestoso e arioso. I pavimenti in legno Chevron di quercia, spazzolato a mano e verniciato “black mirror” (prodotto e posato a cura di “Pliem Parquet” Milano) gli stucchi e le modanatu-
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50 METRI MQ DI CABINA ARMADIO A destra, il sogno di ogni donna (e anche di molti uomini) una cabina armadio di 50 metri quadrati, in pratica grande come una boutique a due vetrine. Da sogno la scarpiera a vista. Nel riquadro, Fabrizio Zampetti con la moglie.
re su soffitti e pareti, i radiatori unici e originali decorati e verniciati in smalto bianco, i vetri cardinale di alcune finestre sul cortile fanno da cornice agli interni della casa. Le lampade in seta plissé prodotte a mano in ogni dettaglio (realizzate da “Papa’ de’ Lumi”, storica bottega milanese). I divani in morbido velluto che scivola sui fianchi sinuosi sottolineati da cordoncini torti in filo di seta di colore alternato a contrasto, accarezzando la seduta (design Marina Elisabetta Angiuli Architetto, storica produzione artigianale Fratelli Radice di Meda). Decine di particolari ricercati si alternano incorniciati da pareti in smalto satinato opaco in tonalità contrastanti terra, cobalto e altri toni naturali... Stile, ordine si respirano. Soprattutto si respira la felicità di una famiglia serena. La mia.
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All’insegna del bello
SARTORIALE E CREATIVO Milano. Fabrizio Zampetti nella sua casa. Il gioco del bianco e nero rende più intrigante la giacca sartoriale abbinata ai pantaloni bianchi. Imprevedibile il polsino a un solo bottone.
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Fabrizio Zampetti
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Sogno in bianco&nero 82
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LA CLASSE VA OLTRE LA STORIA Un altro ritratto di Fabrizio Zampetti. Sotto, il ritratto di Coco Chanel (1883/1971), la durezza dell’espressione contrasta con la sua infanzia di stenti. Più a sin., Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany: interpretava una escort eppure divenne icona di uno stile di gran classe.
LO STILE VA OLTRE I COLORI, E FORSE PER QUESTO CERTE ICONE APPAIONO ANCORA PIÙ PREZIOSE IN BLACK AND WHITE
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a quadricromia è una conquista del secolo scorso, e i colori hanno invaso i giornali, poi il cinema, infine la Tv. Eppure non sono mai mancati i riferimenti alle immagini iconiche del passato, dove il sogno in bianco e nero rimane palpabile nella nostra fantasia di oggi, come quando diciamo di sognare in bianco e nero, e ci sembra vero, e forse lo è. Come dimenticare il ritratto di Coco Chanel, mademoiselle Gabrielle, arcinia, con la sigaretta serrata tra le labbra sottili, il cappello e quei sei fili di perle immancabili nel suo outfit che ai suoi tempi veniva più semplicemente chiamata mise. In questo ritratto rivedo i miei sogni, i sogni di un ragazzo che partito da Roma ha trovato la sua strada a Milano, nel lavoro, nella famiglia, una famiglia allargata e piena di colori, eppure rivedo quel ritratto e mi ci ritrovo. Arcinia, vero? Ma lo appare meno se si conosce la sua storia, quella di una bambina che è cresciuta in un ambiente familiare caratterizzato da privazioni indegne, da sofferenze mai dimenticate. Un’orfana che
dopo la morte della madre e l’abbandono del padre fu rinchiusa per anni in un orfanotrofio, affidata alle suore del Sacro Cuore da cui imparerà a cucire, a tagliare, a puntare gli orli (cosa che fece per tutta la vita), e proprio dalle suore deriverà l’eleganza e il rigore degli abiti in bianco e nero, e senza busti, perché le suore erano le uniche a non portarli. E allora si scopre che la sua durezza in quella foto è una corazza, una difesa. In bianco e nero anche la foto iconica di un film a colori come Colazione da Tiffany, dicono che fu Givenchy, il grande couturier a scegliere il bianco e nero di quella foto, che disse a Audrey Hepburn: «Nel bianco e nero ritrovi te stessa». E capita anche a me, che qui ho giocato anche con la mia immagine, per sognare un’epoca passata, ma sempre viva perché i sogni di ieri e di oggi rimangono comunque sogni.
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Desideri di felicità NEL CUORE DI MILANO UNA VILLA CHE NON È DA TUTTI, MA CHE CONDIVIDE I SOGNI DI TUTTI, SPAZIO, AMBIZIONE, TEATRALITÀ E IMMAGINAZIONE 54
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L’INGRESSO LIVING Milano. L’ingesso della villa (sopra), dove l’ospite in attesa vorrebbe non essere ricevuto mai, per ritemprarsi sui divani, accanto alla collezione di bastoni da passeggio. Nella pagina accanto, Fabrizio Zampetti con il suo setter irlandese, uno dei cani più eleganti e affettuoso di sempre.
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ono a Milano, in piazzale Libia, a un passo da Porta Romana e la Rotonda della Besana, un quartiere storico, zona di mostre e di palazzi, di grandi intellettuali. Qui hanno abitato artisti unici e liberi come Dario Fo e il grande fotografo Bob Krieger. Ed ecco una villa per sognare: nessuno in città vive in una villa, perché non immaginare di farlo. I sogni non costano nulla. Una vera villa, una “casa di grande charme” come si legge negli annunci precompilati. Una proprietà importante, parliamo di 500 metri quadrati e passa, roba per
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PARQUET GEOMETRICI E A MOSAICO
SE DEVI SOGNARE, SOGNA IN GRANDE, ALMENO NELLA FANTASIA DEI TUOI DESIDERI LIBERATI. ED ECCO LE IMMAGINI DEL TUO SOGNO
Milano. Il disimpegno con la scala in marmo che porta al piano nobile. Sopra, un soggiorno. Più a destra, la camera della suite padronale.
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LA VASCA MATRIMONIALE Se nella vita siamo abituati al solito bagno di due metri quadrati, ecco il sogno: una stanza per un bagno con una vasca matrimoniale, parquet, come in una spa, ma a casa.
gente che può, o per gente che sogna come noi. È la casa per chi cerca prestigio in un contesto che fa della riservatezza e delle tranquillità due pilastri di vita irrinunciabili. Parliamo di una casa con un giardino che la circonda, più di duecento metri quadrati di verde, compresi i posti auto, in un zona dove i parcheggi sono un miraggio, e c’è anche un box, immaginiamo per tenere al coperto un’auto di grande fascino. C’è perfino una preziosa veranda con tetto; una caratteristica di sicuro interesse è rappresentata inoltre dall’ottima esposizione e dalle numerose vetrate che permettono grande luminosità in tutte le zone. Entriamo. Al piano terra un salone quadruplo, sala da pranzo indipendente con camino e una cucina abitabile. Al piano interrato una meravigliosa cantina con vini a vista, camera per gli ospiti con bagno, lavanderia e taverna. Un’elegante scala di marmo conduce alla zona notte, dove troveremo cabine armadio, tre camere da letto, servizi e un salottino. Una delle tre camere da letto è indipendente con zona studio e balconcino privato. Di particolare pregio i parquet realizzati in tre diverse geometrie (a correre, a spina e a mosaico) oltre ai dettagli in marmo che arricchiscono scale, cucina e ambienti dedicati ai servizi. Vuoi sognare? Eccoti accontentato.
La pochette
Fazzoletto un fiore a 5 punte
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cchio a non esagerare, se decidi come me di portare la pochette, ossia il fazzoletto da taschino. Mai giocare con colori esagerati, mai della stessa fantasia della cravatta, mai troppo stirate e mai stropicciate. La pochette è un dettaglio che rende leggero anche il più classico dei completi. Va preso il fazzoletto dal centro, con le quattro punte all’opposto, piegato quindi in due e riporlo nella poche, la tasca in francese, da qui il nome pochette, come se fosse un fiore e a cinque petali. Così lo metteva Luchino Visconti, glielo aveva insegnato suo padre, e prima ancor suo nonno, per generazioni. Alberto Sordi la imbeveva di eau de Caronne, e quando si sentiva accaldato si asciugava la fronte ed emanava il suo profumo, ma soprattutto il suo carisma.
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Downsizing ridimensionare 56
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C’
è chi ha la fissa della casa grande, la casa per ricevere, per avere i propri spazi, ma c’è anche chi, ed è una tendenza molto in voga negli Stati Uniti, ama la casa raccolta, non più di 100 metri quadrati, due camere, due bagni, un terrazzino. È la casa ideale, non impegnativa, ma comunque una tana dove vivere felici. Come questo appartamento nel nuovo centro di Milano, affacciato su piazza Gae Aulenti, la grande architetto che ha dato una svolta all’architettura italiana e mondiale e al concetto di casa, pensata più per la coppia, per il single, con figli ormai piazzati. Si chiama downsizing, ridimensionamento: negli anni, una volta provato il massimo, serrare gli spazi, tirare i remi in barca. Ed è proprio questo, un downsizing flat, appartamento, un posto dove ritrovare se stessi, soli o con chi si ama.
Occhiali
Tom Ford classe senza tempo
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i sono innamorato di questa montatura di occhiali disegnata da Tom Ford, uno stilista geniale che ha saputo fare un passo indietro quando (era stilista di Gucci) ha preferito la libertà a un businnes che metteva al primo posto il fatturato al piacere di fare. La creatività è un dono al quale a volte va pagato un prezzo, ma ne vale la pena. Sempre.
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UNA GRANDE FOTOGRAFA COME SHEILA ROCK E UN MAESTRO DI STILE. UN INCONTRO CHE PORTA ALLA MEMORIA I MITI DI HOLLYWOOD
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COME IN UN FILM
Milano. Fabrizio Zampetti in un ritratto di Sheila Rock, la grande fotografa americana che ha cristallizzato il punk inglese. Nel tondo, Cary Grant (1904-1986) icona di stile ieri come oggi. Nei riquadri, il libro di Alessandro Feroldi dedicato a Zampetti.
La moda L passa ma lo stile resta
a fotografia è un’arte che a mio parere non è mai abbastanza apprezzata: nelle nostre case troviamo spesso quadri alle pareti, ma poche fotografie artistiche, curate, dimostrazione di uno spirito creativo. Invece io credo che forse bisognerebbe tornare al secolo scorso, quando, anche nelle famiglie più semplici arrivava il fotografo per immortalare gruppi di famiglia, uomini, donne, bambini, per cristallizzare in un’immagine le proprie gioie, i propri sentimenti, i propri sogni e quelle foto venivano appese. Per questo quando ho incontrato Sheila Rock, una grande fotografa americana che vive da anni a Londra, ho capito che era un attimo fuggente da cogliere e le ho chiesto subito di riprendermi. Ed ecco il risul-
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Novella DA NIVEN A BOGART Milano. Fabrizio Zampetti con due completi che ricordano lo stile di Humphrey Bogart, a destra, e David Niven (nel tondo sotto con Deborah Kerr).
MITI SENZA ANAGRAFE
SHEILA ROCK
LA MODA È IL CAPRICCIO DI UN MOMENTO, LA CLASSE INVECE NON CONOSCE LA CORRUZIONE DEL TEMPO 58
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A destra, Sheila Rock, autrice di questo servizio concessoci gentilmente da Fabrizio Zampetti. Ha fotografato anche Anthony Hopkins, Brooke Shields e cantanti come Sting. Più a destra, un manifesto con il libro di Zampetti che è un famoso immobiliarista.
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tato di questo incontro che consiglio a tutti (anche con fotografi meno “blasonati”), sono soldi spesi davvero bene. Sheila ha saputo cogliere le mie ispirazioni, che si rifanno spesso alla grande Hollywood degli anni d’oro e ai romanzi di Francis Scott Fitzgerald, quando da ragazzo a casa dei miei genitori vedevo in tarda serata le repliche dei film di Cary Grant, di Humphrey Bogart, David Niven, Peter Sellers. Tutti uomini diventati famosi anche per la loro classe innata che sprigionava un’eleganza che non conosce l’anagrafe. «La gente dice che come fotografa ho un occhio sensibile; una capacità di estrarre e catturare l’essenza più profonda e la natura trascendentale dei miei soggetti», scrive Sheila Rock nella sua biografia, e devo dire che anche con me ci ha visto giusto. Del resto è conosciuta per aver fotografato artisti come Anthony Hopkins, Brooke Shields, Kate Winslet, Carre Otis. E così è nato anche questo servizio che è di oggi, ma che nella sua essenza parte da lontano, dai miei miti, miti che sono la dimostrazione che l’eleganza travalica la moda: se la moda passa, lo stile, se autentico, resta. Per sempre.
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Tanto di cap DALLA CASA BIANCA E BLU CON BOISERIE AI NAVY BASKET CAP DEI NEW YORK YANKEES QUANDO LO STILE LO INDOSSI E TI CIRCONDA
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na casa apparentemente minimale, due soli colori, il bianco e il blu, ma resa preziosa da una boiserie lineare che arreda incredibilmente le pareti, tanto da non accorgersi nemmeno che non è appeso nemmeno un quadro dove le semplici applique inglese con l’abat jour dello stesso blu della poltrona rende questo ambiente quasi elitario, eppure è fatto di nulla: una boi-
serie, un divano, due poltrone. È il risultato della quintessenza. Caro? Relativo, in Veneto ci sono artigiani che creano boiserie uniche e poco costose. Ricordate: mai esagerare con i colori. Guardate i capellini, i cap dei New York Yankees: essenziali, lineari, pratici, eppure, pur essendo capi casual, hanno una loro eleganza. Io e mio figlio Christian ne abbiamo una collezione.
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SE TI PIACE RIPETILO
Sopra la casa bianca e blu scelta da Fabrizio Zampetti. Accanto, la sua cabina-armadio, dove le giacche a righe decise e i cap dei New Yorkers sono più che evidenti. Nell’altra pagina, Zampetti con il figlio Christian, appassionato come il papà dei capellini americani.
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Eclettico di classe
EX AREE INDUSTRIALI DIVENTANO COOL STRIZZANDO L’OCCHIO AL PASSATO: CHAISE LONGUE, SPECCHIERE, DIVANI RETRÒ PROIETTANO IL VINTAGE NEL FUTURO
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l lusso oggi è avere tempo. E avere spazi per godersi il tempo. Il principale spazio da godersi è la casa. È questa una delle lezioni che ci ha insegnato il lockdown da Covid 19: stare chiusi in casa per mesi è stato un sacrificio. Per molti acuito dagli spazi angusti, magari poco curati, delle quattro mura. Ciò che ora è cambiato, soprattutto nelle grandi città, fatte di lavoro e frenesia, è il concetto di casa: non solo un luogo dove tornare dopo il lavoro, dormire, poi uscire di nuovo, ma un nido cui rifugiarsi, in cui curare lo stress accumulato all’esterno. Ecco così che la casa-loft che vi propongo questa settimana è, non solo un bellissimo esempio di casa da guardare, ma diventa un sogno da realizzare, un obiettivo da raggiungere. Siamo a Milano, Scalo Farini, una delle nuove zone meneghine destinate a diventare
super cool a brevissimo. Merito del trasferimento della sede dell’Accademia di Brera, della nascita di spazi verdi e del sapiente recupero delle aree ex industriali. Proprio dal ricercato recupero di ciò che era archeologia industriale nasce questo loft, su due livelli. I soffitti di circa sei metri hanno permesso di ritagliare altri spazi vivibili. In questo caso, a essere soppalcata, è una camera da letto vetrata: riservata con le tende chiuse, ariosa e luminosa con le tende aperte. Un effetto che richiama l’idea di una moderna camera sull’albero. Libertà e comfort assoluti. Giardino, palestra, zona living, rendono più lussuosi gli spazi da vivere. L’arredamento vintage nel contesto metropolitano dona quel tocco chic. Distesi su queste chaise longue difficile non pensare di essere nel proprio personale paradiso terrestre.
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IL SOPPALCO CHE VOLA
Milano La casa scelta da Fabrizio Zampetti (a ds.) è un loft arioso con soffitti alti circa sei metri. Sul soppalco, una camera da letto interamente vetrata che, con le tende aperte, sembra volare. Nella zona living divani e chaise longue dal gusto retrò.
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Novella TOCCO ESOTICO IN CITTÀ
Nella metropoli meneghina difficile pensare a giardini privati. In questa casa, scelta da Fabrizio Zampetti (a sin,) il giardino è una sorprendente realtà. La sua bellezza è esaltata dall’arredamento spirituale (un quadro-scultura richiama i grandi Buddha) che dona un tocco esotico e rilassante.
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C’È ANCHE IL GIARDINO METROPOLITANO: RILASSANTE, QUASI SPIRITUALE Sigari Cohiba
UN PO’ LAVORO, UN PO’ RELAX
Sotto, due scorci di questo super loft metropolitano. A sin. una sala vetrata con effetto veranda occupata solo da un tavolo, stile sala riunioni. A des., integrata nel loft, la palestra dotata di ogni tipo d’attrezzatura.
Una nuvola di piacere da centellinare
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ichael Caine (sopra), due Oscar, inglese stiloso e vezzoso, fumava solo quelli: i Cohiba, da sempre considerati i migliori sigari al mondo. Cubani, figli della rivoluzione castrista, questi sigari sono riusciti a conquistare il mondo e le star senza tempo. Paul Newman, Marlon Brando, Al Pacino, ciascuno col suo stile, se li assaporavano, diffondendo quella nuvola di fumo che sapeva di potere, classe, sensualità, desiderio. I Cohiba, marca tanto ricercata, da essere diventata essa stessa sinonimo di sigaro. Il fumo è un vizio, ma se coltivato con moderazione e intelligenza è un piacere.
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Più spazio più tempo LA CASA È IL LUOGO DOVE RITROVIAMO IL MEGLIO DI NOI. COSTRUIAMOLA A NOSTRA IMMAGINE, SU MISURA, COME MERITIAMO CHE SIA OGNI MOMENTO DELLA NOSTRA VITA
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“SU MISURA”
icono che il vero lusso oggi sia il tempo. Tempo da dedicare a sé stessi, alle proprie passioni, ai propri amori. Verissimo. Aggiungo che è lusso anche il fratello ideale del tempo: lo spazio. Lo spazio mentale per crearsi una vita “taylor made”, e lo spazio fisico dove muoversi, stare o agire. E lo spazio fisico che più ci accoglie e somiglia è la nostra casa, o almeno così dovrebbe essere. Il luogo dove torniamo dopo le fatiche, i viaggi, le tensioni, e dove ritroviamo il meglio di noi stessi. Guardate l’ampio living dell’appartamento che ho scelto questa settimana. I colori tenui accentuano la sorprendente luminosità. Il divano a “L” invita a una conversazione intima, leggera, ma non superficiale. La boiserie bianca incornicia l’ambiente e impreziosisce le pareti, ma senza appesantirle. Ora, provate ad accomodarvi con l’immaginazione in questo spazio, e ditemi: non sentite dilatarsi anche il tempo a vostra disposizione?
Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casaclass. Nella pagina a fianco, la casa che ha scelto per questa settimana.
e Dettagli di stil
Il colletto alla Zampetti
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me piace così: importante, alto, con tre bottoni che chiudo solo quando metto la cravatta. Il colletto è elemento essenziale nella camicia, racconta in un attimo il carattere di chi lo indossa. Per trovare quello che mi soddisfa ho fatto decine di prove con maestri camiciai artigiani. Scartati quelli aperti alla francese, quelli alla coreana, gli “americani” button down, alla fine ho scelto un taglio all’italiana alto, anzi altissimo! È il mio colletto, il “colletto alla Zampetti”.
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Town and country VICINO A CITY LIFE, UNA TOWNHOUSE CON GIARDINO PRIVATO SVILUPPATA SU PIÙ LIVELLI. UN MODO PER ISOLARSI DALLA FRENESIA DELLA METROPOLI SENZA PERDERE I VANTAGGI DELLA CITTÀ 74
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n’oasi di verde e tranquillità in un contesto riservato, a poche centinaia di metri dal moderno quartiere di City Life di Milano, non lontano dalla zona di Via Marghera e Corso Vercelli, a pochi passi dalla metro rossa e lilla e dai mezzi di superficie. La proposta di vendita di questa settimana è una elegante Townhouse di circa 400 mq con giardino privato. L’unità si sviluppa su più livelli collegati da scale. La dimora è su cinque livelli. Piano rialzato: salone, sala da pranzo, camino, veranda, zona bar, bagno ospiti e accesso diretto al giardino. Piano seminterrato: cucina attrezzata con open space e zona living, bagno, accesso al giardino e zona pranzo esterna coperta. Primo piano: camera padronale, bagno padronale con doccia idromassaggio e vasca in pietra, studio e tre cabine armadio. Secondo piano: due camere da letto con terrazzo, ampio bagno e cabina armadio. Ultimo piano: appartamento per il personale di servizio con cucinotto, camera, bagno e terrazzo. Esclusivo e silenzioso il giardino privato di circa 50 mq, allestito con pavimenti in legno ed erba sintetica.
SCELTE DI PREGIO Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casaclass. Nella pagina a fianco, la casa che ha scelto per questa settimana.
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ESCLUSIVO E SILENZIOSO, IL GIARDINO PRIVATO MISURA CIRCA 50 MQ
CINQUE LIVELLI L’unità abitativa, collocata vicino a City Life a Milano, è sviluppata su cinque livelli collegati da scale.
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CATENINA PER PANTALONI UOMO
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a catena per pantaloni uomo è un tipo di accessorio in grado di riuscire a trasformare, in maniera quasi del tutto impeccabile, pantaloni e jeans in prodotti di grande tendenza. In commercio ne troviamo di vari colori, di varie forme e di varie lunghezze. Le catene per pantaloni uomo si differenziano da molti altri accessori perché sono in grado di donare un aspetto decisamente alla moda sia ai pantaloni cui sono abbinate, sia a tutti gli altri abiti indossati. Un tocco di classe semplice. Attenzione solo a non cadere sugli abbinamenti.
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La casa ti dà voce
UN LIVING DOVE OGNI ELEMENTO È SOLISTA E CONTESTO: UN AMBIENTE CHE RIPORTA ALLE DINAMICHE DEL JAZZ, QUELLO DEL MITICO FRANK
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olori tenui, linee decise. Tessuti pregiati, accessori e finiture che sparigliano, come lo specchio a sole, i tavolini metallici l’applique dorata... Cosa rende questo soggiorno accogliente? La capacità di accostare elementi diversi, che si armonizzano nelle loro differenze, ciascuno solista, ciascuno contesto. Il tutto immerso nella luce diffusa dal finestrone a tutta parete rimbalzata dal pavimento intarsiato in marmo. Ecco cosa mi piace trovare nelle case, un ambiente che accolga senza annoiare, che
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ACCOMODATEVI NEL LUSSO A destra, Frabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casaclass. Qui sopra, la casa che ha scelto per questa settimana. Nel tondo, Frank Sinatra (1915 1998).
Frank Sinatra
Lo stile di The Voice
N stupisca senza irritare. Un equilibrio dinamico, insomma, come quello che ritrovo nella musica che ascolto, il jazz. Ma non quello delle avanguardie più spericolate, tutto dissonanze ed eccessi dove “non si capisce il motivo”, come cantava Paolo Conte. No, a me piace il jazz dove la melodia e l’armonia si sposano e ti accompagnano. La musica del mitico Frank Sinatra (vedi box), o della bravissima Diana Krall, per fare un nome più contemporaneo. Il jazz che è stile ed eleganza. Come le case che piacciono a me.
essuno ha eguagliato il suo innato stile. Che era certo la sua voce, calda, profonda, intonata come pochi altri. Ma non solo: Frank Sinatra è stato un punto di riferimento per l’eleganza. Nel vestire, e qui forse lo hanno aiutato i tempi, dove la giacca e la cravatta erano la norma, nei modi, virili, un po’ guasconi e affascinanti. Duro e romantico, seduttore e perfezionista. Aveva una voce unica, che esprimeva il suo modo di essere: un uomo straordinario.
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Dove i sogni si realizzano
QUAL È LA DIFFERENZA TRA UN LAVORO E UN MESTIERE? IL TALENTO, LA PASSIONE, IL SENTIMENTO CHE TRASFORMANO UN PASSAGGIO DI BENI E DENARO NELLA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO. E LA CASA E L’UFFICIO SONO IL LUOGO DEI SOGNI
SENZA STRESS Milano. Uno degli ambienti della sede della Zampetti, nella prestigiosa via Leopardi: uno stile che accoglie clienti e ospiti in un’atmosfera di lusso rilassato.
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IL TEAM DEL LUSSO Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casa Class. Sopra, con i suoi più stretti collaboratori: Glenda Catarame e Alessandro Leoni, titolare di Casa Class.
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l mio mestiere è realizzare sogni. Il lavoro è vendere immobili, ma mi piace definire la Zampetti la “prima non agenzia” perché non si tratta solo di compravendita immobiliare, di passare la proprietà di quattro mura da uno all’altro. Qui si tratta di trovare il luogo d’affezione, la casa, il posto dei sogni. Per questo dico che il lavoro è vendere immobili, ma il mestiere, quello dove ci metti la passione, il talento, il sentimento oltre ai numeri, è realizzare sogni, trovare case. Ci siamo specializzati in immobili di prestigio, metrature ampie, finiture curate, residenze di pregio... abbiamo
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UN BRINDISI ALLA BELLEZZA Milano. Fabrizio Zampetti tra Raffaello Tonon e Gianluca Onestini (anche a sin.) a un evento nella sede della Zampetti Class.
NIENTE È FUORI POSTO Milano. Uno degli uffici della sede della Zampetti Class. A destra, una delle sale riunione, e nella pagina a fianco, la facciata del palazzo di pregio in via Giacomo Leopardi.
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«LA NOSTRA SEDE È LA CASA DELLA NOSTRA “NON AGENZIA”. QUI ACCOGLIAMO CLIENTI, OSPITI, AMICI: TUTTI DEVONO SENTIRSI IMMERSI NEL VERO LUSSO, CHE È QUELLO DELLA BELLEZZA DI UN SORRISO E UN BRINDISI SENZA STRESS»
la fortuna (ma è stata una scelta guadagnata con il lavoro) di operare nel lusso. E il lusso va coltivato. A partire dalla nostra sede in via Leopardi a Milano, dove accogliamo i clienti e realizziamo anche eventi (vedi in queste pagine). Ma soprattutto a partire dal team: ci siamo trovati, pensiamo ognuno con la propria testa, ma con principi comuni condivisi. Il primo e basilare è il buon gusto espresso in ogni forma, dall’estetica all’abbigliamento, dagli interessi ai modi di relazionarsi. Nel nostro mestiere non lasciamo spazio a chi bluffa, a chi finge: ecco perché è un mestiere, non solo un lavoro.
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Country molto chic
UN LIVING TANTO APERTO SUL GIARDINO CHE PARE UNA VERANDA. SEDUTE MORBIDE CHE INVITANO AL RACCONTO DI UNA VITA RILASSATA MA NON BANALE
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cco un altro ambiente che ispira voglia di stare insieme, di chiacchierare guardandosi in faccia, lasciando i cellulari sul tavolino e la televisione spenta. Un living con finestre a tutta parete che affacciano sul giardino, praticamente una veranda dove farsi inondare di luce , protetti però dagli eccessi climatici del freddo invernale e del caldo estivo. Il camino che scalda anche il cuore, oltre che l’atmosfera, il tavolino che pare ricavato da un forziere medievale, le sedute che accolgono... Ogni dettaglio è curato.
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LO STILE E’ SERVITO Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casa Class. Qui, l’ambiente cha ha scelto questa settimana per Novella 2000.
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Il piacere della barberia
N Può non essere lo stile che sceglierei per casa mia o il mio ufficio, ma il mio mestiere è trovare case che abbiano un carattere: che non siano solo posti dove stare, ma ambienti con un’anima che vibra in sintonia con quella dei suoi abitanti. Io riesco a immaginarli i proprietari di questa casa: raffinati, chic, vestiti con abiti morbidi. Lei a suo agio con una tuta che cade fluente, di ispirazione etnica, lui con velluti, tweed cardigan di cachemire. Un calice di rosso in mano, e la voglia mai sazia di raccontarsi e ascoltarsi.
egli anni l’hanno chiamato“gel”, poi c’è chi ha recuperato l’americano “grease”... per me è sempre la mitica brillantina per i capelli. Un termine che sa di tradizione, attenzione, eleganza d’altri tempi. Una cura per barba e capelli che per fortuna è tornata in grande stile grazie alla lungimiranza di imprenditori appassionati. Come il marchio Bullfrog che dal 2013 ha rilanciato il gusto di andare dal barbiere: rasoio, crema da barba, panno caldo in faccia, forbici, brillantina... Una cosa da uomini, da godere tra uomini.
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l mio mestiere è realizzare sogni. Il lavoro è vendere immobili, ma mi piace definire la Zampetti la “prima non agenzia” perché non si tratta solo di compravendita immobiliare, di passare la proprietà di quattro mura da uno all’altro. Qui si tratta di trovare il luogo d’affezione, la casa, il posto dei sogni. Per questo dico che il lavoro è vendere immobili, ma il mestiere, quello dove ci metti la passione, il talento, il sentimento oltre ai numeri, è realizzare sogni, trovare case. Ci siamo specializzati in immobili di prestigio, metrature ampie, finiture curate, residenze di pregio... abbia-
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mo la fortuna (ma è stata una scelta guadagnata con il lavoro) di operare nel lusso. E il lusso va coltivato. A partire dalla nostra sede in via Leopardi, a Milano, dove accogliamo i clienti e realizziamo anche eventi (vedi in queste pagine). Ma soprattutto a partire dal team: ci siamo trovati, pensiamo ognuno con la propria testa, ma con principi comuni condivisi. Il primo e basilare è il buon gusto espresso in ogni forma, dall’estetica all’abbigliamento, dagli interessi ai modi di relazionarsi. Nel nostro mestiere non lasciamo spazio a chi bluffa, a chi finge: ecco perché è un mestiere, non solo un lavoro.
UNA MISSION PRECISA Zampetti Immobili di Pregio seleziona soluzioni abitative tra le più lussuose e ricercate all’interno del centro storico di Milano.
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STUDIO ZAMPETTI È UNA “NON AGENZIA” PERCHÉ NON SI OCCUPA SOLO DI VENDERE IMMOBILI DI PREGIO, MA ANCHE DI REALIZZARE I SOGNI E DI SODDISFARE LE ESIGENZE DEI PROPRI CLIENTI. SEMPRE
PIÙ MILANESE DEI MILANESI Fabrizio Zampetti nasce a Roma, ma ormai è più milanese dei milanesi. In quasi trent’anni Zampetti ha messo a punto una propria originale metodologia di lavoro.
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All’insegna del bello
UN BUSINESS MULTICENTRICO Da anni Fabrizio Zampetti ha allargato i suoi orizzonti tessendo relazioni con i maggiori player del settore immobiliare negli Stati Uniti.
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LO STUDIO OPERA ANCHE IN CONTESTO INTERNAZIONALE TROVANDO LE MIGLIORI SOLUZIONI PER I PROPRI CLIENTI
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Tessuti Zegna
110 anni d’eccellenza
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a Ermenegildo Zegna ha poco compiuto 110 anni: l’azienda infatti fu fondata nel 1910 da Ermenegildo Zegna dapprima come azienda tessile per poi trasformarsi in uno dei principali marchi del lusso maschile. Oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione della famiglia, con Gildo in veste di amministratore delegato, Paolo nel ruolo di presidente e Anna in quello di presidente della Fondazione Zegna. Alessandro Sartori è invece il direttore artistico del brand.
LE SUE GRANDI PASSIONI Le grandi passioni di Fabrizio Zampetti sono il jazz, la sua famiglia, l’abbigliamento rigorosamente tailor made e gli anni ’30.
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All’insegna del bello
Sognando con Fabrizio Zampetti Immobiliarista e bon vivant LE CASE DEI DESIDERI Una casa dal portfolio dello Studio Zampetti. Da vent’anni Fabrizio Zampetti fa incontrare desideri, psicologie, attitudini, propensioni, gusti di coloro che una casa la cercano o la vendono.
Lo stile L gioca in casa «LA MODA CAMBIA, MA LO STILE RESTA» DICEVA COCO CHANEL. TUTTAVIA OGGI È IMPORTANTE CHIEDERCI: DI CHE COSA PARLIAMO, QUANDO PARLIAMO DI STILE?
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a moda cambia, ma lo stile resta». E se lo diceva Coco Chanel, di queste cose ne se ne intendeva, c’è da crederci. Tuttavia, di cosa parliamo quando parliamo di stile? Nel mio lavoro, come nella mia vita, lo stile ha una importanza basilare. Quando si vendono case da sogno, l’impronta, l’immagine, il design sono basilare. Poi, certo, intervengono altre varianti, non ultimo il prezzo, ma a certi livelli conta quello che i francesi chiamano ”je ne sais quoi” e che noi potremmo tradurre come “quel certo non so che”. Una casa è bella per come appare, per come è arreda-
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La Vespa
Un mito intramontabile
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al 1946 la Vespa, un modello Piaggio progettato dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, è sinonimo di tante cose: innovazione, design, libertà di movimento e di vita, voglia di ricominciare, stile italiano. Esposta in permanenza alla Triennale di Milano e al MoMa di New York, la Vespa è inimitabile. Portata al cinema (vi ricordate Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze romane?) e cantata dai Lùnapop («Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi») la Vespa non tramonterà mai.
ta, per il giardino che la circonda? O ci vuole qualcosa in più? È qui torniamo alla domanda iniziale: cos’è lo stile? Potremmo definire lo stile un modo personale di comunicare, trasmettere agli altri la nostra identità. Lo stile di una persona sarà definito da come si veste, parla, si muove, ascolta e così via. Anche una casa può avere un suo stile? Sì. Esso rispecchia quello di chi la abita, ovviamente, ma dopo un po’ la casa diventa autonoma, acquista un suo stile personale. Potrà sembrarvi strano, forse bizzarro, ma è così. Fidatevi della mia esperienza.
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LA FILOSOFIA DI VITA DEL NOSTRO ESPERTO DI CASE E BON VIVANT: RICERCARE LA BELLEZZA, L’ECCELLENZA E CONDIVIDERLE
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UN UOMO DA COPERTINA Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casa Class. Sopra, la copertina della rivista che realizza per i suoi clienti. Presto in arrivo il nuovo numero.
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ll’insegna del bello” è da sempre il motto della mia vita, e non per caso è diventato anche il titolo di questo appuntamento settimanale su Novella 2000. In tutto quello che faccio, nelle relazioni private, negli incontri lavorativi, negli impegni professionali, nelle semplici decisioni della quotidianità non mi accontento mai della mediocrità. Chiunque incontro merita il meglio da me, in ogni aspetto. Sono consapevole che il mio stile ricercato, un po’ dandy, molto ispirato agli Anni Trenta, può stupire. Ma con consapevolezza scelgo di rimanere fe-
dele alla mia filosofia di eleganza senza compromessi. Se essere “ricercati” è una colpa, allora condannatemi subito: sono orgogliosamente responsabile di questo “delitto”! Nella mia esperienza, ho capito che la bellezza è un valore che paga, soprattutto se coltivata e distribuita. Quando incontro un cliente, mi sento sempre su un palcoscenico. In scena sono io, da solo, un one man show. Il pubblico sono i clienti che mi affidano i loro desideri, cercano una casa nuova, o un nuovo proprietario per la loro. Come ogni attore sa, in scena il testo è solo una parte dello spettaco-
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PUBBLICO E PRIVATO Fabrizio Zampetti. nella pagina a fianco con la moglie Sonia. Qui a destra, la copertina di Fabrizio Zampetti - All’insegna del bello, libro che Alessandro Feroldi ha scritto per raccontare il mondo dell’immobiliarista di lusso.
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Le emozioni richiedono tempo e cura «NON MI ACCONTENTO MAI DELLA MEDIOCRITÀ, CHIUNQUE INCONTRO MERITA DI RICEVERE IL MEGLIO DA ME»
lo. C’è la scenografia, che sono il mio ufficio o la mia casa, gli abiti di scena, che sono i mie vestiti su misura, gli accessori, dagli occhiali alla penna, persino il taglio di capelli non può essere uno qualunque... Io metto in scena me stesso, condivido il mio approccio alla vita, accompagno chi incontro verso la realizzazione dei suoi sogni. È un approccio impegnativo, richiede più tempo che scegliere una casa su un sito e firmare un compromesso. Le emozioni hanno bisogno di essere curate, ma la soddisfazione finale è impagabile. Per i clienti, e anche per me.
Questi sono i miei principi, descritti anche nella rivista Casa ed Eleganza che distribuisco ai miei clienti, nel libro che Alessandro Feroldi ha scritto per raccontare il mio mondo (All’insegna del bello) e in un prossimo libro che sto iniziando a pensare in queste settimane. Nel privato, rispetto al lavoro, cambiano le dinamiche, ci sono relazioni diverse, ma sul principio sono intransigente: bellezza, gentilezza, coerenza sono valori dai quali non si prescinde. Mai. Mi piace che nella vita tutto sia su misura, non solo gli abiti.
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Manifesto doppio petto LA GIACCA È LA REGINA DELL’ABBIGLIAMENTO FORMALE MASCHILE. EPPURE È NATA DA UNA RIVOLUZIONE CONTADINA. «MI PIACE FARLE SU MISURA, CON QUEL TOCCO DI ECCENTRICITÀ E ANTICONFORMISMO CHE MEGLIO DESCRIVE IL MIO STILE PERSONALE»
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la regina del guardaroba maschile, la giacca. Wikipedia ci ricorda che la giacca deve il suo nome a Jacques Bonhomme, soprannome dato ai contadini che durante le rivolte popolari del XIV secolo in Francia portavano un capospalla corto, aperto davanti, antenato di quello che noi oggi chiamiamo giacca, appunto. Non mi spiace l’ironia per cui il capo d’abbigliamento oggi sinonimo di eleganza e formalità, debba le sue origini a un’insurrezione contadina contro l’aristocrazia: è una bella lezione per chi confonde lo stile con lo stato sociale. L’eleganza è un’attitudine, un modo d’essere, ha più a che vedere con il pensiero che con il vestiario. Le cose belle hanno un prezzo, innegabi-
le, però una giacca su misura è un investimento che dura, perché di qualità, perché se fatta a tuo gusto, e non a gusto di altri, non passa di moda. Un perfezionista amante dell’eccellenza come sono io non può certo lasciarsi scappare l’occasione di personalizzare la sua giacca, nel taglio, nel tessuto, nei dettagli. Nella mia ricerca della “giacca alla Zampetti” ho trovato un complice perfetto nel sarto napoletano Felice Vitale, erede della tradizione dell’alta sartoria partenopea. Con lui realizzo il mio stile: mi piacciono le giacche a doppio petto (ma non esclusivamente), con i rever importanti a lancia, realizzate anche con tessuti dalla fantasia un po’ sfacciata.
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MODELLO UNICO Fabrizio Zampetti, immobiliarista, sue la Zampetti immobili di pregio e la Casa Class. Qui e a destra con due giacche uniche, realizzate su misura per lui dal sarto Felice Vitale.
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Eleganza comoda
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l mio sarto di fiducia, Felice Vitale, ormai un amico, segue la grandiosa tradizione della sartoria napoletana, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo (forse addirittura più all’estero che in Italia). A differenza dei sarti inglesi, che prediligono capi molto strutturati, con tagli austeri, quasi scultorei, i maestri partenopei creano giacche in cui non ci si sente mai costretti, morbidissime al tatto, che si muovono assecondando il corpo.
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LA BELLEZZA È UN DONO DA CONDIVIDERE
Natale a casa Zampetti LA CASA NON È SOLO UN LUOGO DOVE VIVERE, MA È UN VESTITO CHE CI RACCONTA E RAPPRESENTA. E A NATALE INDOSSA L’ABITO DELLA FESTA, QUELLO PIÙ BELLO, CHE DIVENTA UN REGALO D’AMORE
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Fabrizio Zampetti titolare di Zampetti Immobili di Pregio, la prima non agenzia, che da oltre vent’anni mira all’eccellenza in campo immobiliare.
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atale è la festa della casa. Il momento in cui gli affetti si riuniscono per stare insieme, godere del tempo insieme, dell’occasione di ritrovarsi, specialmente in questi tempi di lontananza forzata. Si accolgono gli ospiti, si condividono l’albero, il Presepe (per chi crede), gli addobbi... La casa, non è solo un luogo, è come un vestito che ci rappresenta, che ci avvolge e ci racconta: e a Natale si presenta con il vestito della festa. Lo sa bene Fabrizio Zampetti, titolare della Zampetti Immobili di Pregio, la prima “non agenzia” immobiliare che dal 1994 accompagna i suoi clienti a trovare la casa giusta per loro. Per Zampetti, la bellezza, la ricerca dell’eccellenza sono uno stile di vita, ancor più a Natale quando il gusto per la qualità e il lusso diventano comunicazione di buon augurio, per sé e per le persone che si amano: è cos’è condividere la propria casa se non un gesto di vero amore? Un augurio di Buone Feste a tutti.
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FABRIZIO ZAMPETTI
L’uomo che realizza i sogni
LA DISCIPLINA DELLA PERFEZIONE Milano. Fabrizio Zampetti. Dietro gli abiti su misura e l’eleganza d’altri tempi (ma non passatista), c’è un professionista con una disciplina da accademia militare.
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LA STORIA DI UN VINCENTE A sinistra, Decem-Dieci-Ten, il volume che racconta la visione imprenditoriale di Fabrizio Zampetti attraverso il racconto di alcuni eventi della Storia che hanno influenzato la nostra epoca. La storia di un uomo vincente, che sa realizzare i sogni, suoi e dei suoi clienti.
“DECEM-DIECI-TEN” È IL LIBRO CHE RACCONTA LA VISIONE DI FABRIZIO ZAMPETTI, UN UOMO CHE HA FATTO DELLA RICERCA DELLA PERFEZIONE LA SUA GUIDA, NELLA VITA E NEL LAVORO CON LA SUA ZAMPETTI IMMOBILI DI PREGIO
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iente è così pericoloso quanto l’essere troppo moderni, si corre il rischio di diventare improvvisamente fuori moda. Fabrizio Zampetti ha scelto questa citazione di Oscar Wilde come incipit del libro Decem-Dieci-Ten che ha prodotto per raccontare la sua impresa, la sua visione della vita e del lavoro di intermediazione di immobili di lusso. Zampetti è un uomo che mette una cura maniacale in tutto quel che fa: dai moduli che sottopone per la firma a un cliente fino all’arredamento del suo studio, tutto deve essere perfetto. Non solo per lui, ma per il cliente stesso. Dietro gli abiti su misura, l’aspetto ricercato, il look d’altri tempi ma non passatista, c’è un professionista con una disciplina da accademia militare. Il numero 10 rappresenta la perfezione, cosi come l’annullamento di tutte le cose. La somma delle sue cifre, 1+0, illustra l’eterno ricominciare. Il
significato del numero, quindi, è da ricondurre alle parole “perfezione” e “annullamento”, vocaboli che ben rappresentano e definiscono la vita professionale di Fabrizio Zampetti, un uomo che ha capito ben presto che se c’è una cosa di cui non si può fare a meno, in qualsiasi ambito della vita, è il duro lavoro. Decem-Dieci-Ten è un’idea di Gianluca Piroli, un libro che arriva dopo anni di lavoro mirato e coerente, di pazienza, di azioni strategiche che hanno portato Fabrizio Zampetti e la sua Zampetti Immobili di Pregio a essere il punto di riferimento per coloro che cercano un intermediario di fiducia al momento della vendita o dell’acquisto di un’abitazione di lusso a Milano. Attraverso il racconto di alcuni eventi di Storia Universale che hanno influenzato la nostra epoca e quelle passate, Decem-Dieci-Ten racconta la storia particolare di Fabrizio Zampetti: la storia di un uomo vincente perché sa realizzare i sogni, suoi e dei suoi clienti.
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SU MISURA. A REGOLA D’ARTE. MA CON TUTTE LE ECCEZIONI CHE LA RENDONO UNICA
Un capo dal taglio iperclassico che viene stemperato dal gessato esagerato, dal bianco candido, dal tartan con colletto in contrasto. È vero che l’abito non fa il monaco, ma se non sei un monaco che ti metti a fare il saio? Mi spiego: l’abito racconta molto di noi, delle nostre scelte, del nostro gusto, dunque trovo giusto dedicare energie per cercare quello che meglio ci sta addosso. Una giacca su misura non è solo un capo della taglia giusta che sta bene addosso: la scelta del taglio, del tessuto, dei dettagli (asole, bottoni, fodera...), tutto contribuisce a creare un vero manifesto pubblico della nostra personalità. E poi, perché nasconderlo, c’è il piacere edonistico, molto personale, di prendersi il tempo di incontrare il sarto a casa, ideare il capo a partire dal tessuto, prendere le misure, immaginarsi nella nuova giacca... Forse i contadini rivoluzionari francesi non pensavano a questo nel XIV secolo, ma sono sicuro che ne avrebbe goduto anche Jacques Bonhomme.
ORIGINALE E PERSONALE Fabrizio Zamoetti con un abito di cotone dal taglio classico. Il bianco assoluto del tessuto lo rende paradossalmente originale. In alto, con lo smoking blu elettrico con revern in raso nero in contrasto.
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LU SS O ST Y L E #72 - M E N S I L E - LUG/AGO 2 019
FRA ARTE E TURISMO Sulle orme dei Medici MODA Tutta l’esclusività di Altaroma NAUTICA A Venezia l’eccellenza dell’arte navale
FABRIZIO ZAMPETTI “NOI LA BOUTIQUE DELL’IMMOBILIARE DI LUSSO”
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INTERVISTA
FABRIZIO ZAMPETTI “NOI, LA BOUTIQUE DELL’IMMOBILIARE” È partita a fine marzo la nona edizione di un circuito di golf davvero particolare. Ecco perché... Intervista ad uno dei più affermati professionisti del real estate di lusso di Milano di DAVID DI CASTRO daviddicastro11
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MILA CHE Milan mia I moda mett il lus spazi La ca sona conti sign
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lasse ed eleganza a cui si aggiunge una forte componente di professionalità. Fabrizio Zampetti ha puntato tutto sull’immobiliare di lusso in una città che sempre più sta divenendo emblema italiano del bel vivere. Lui, romano doc, amante dello stile anni ‘30 e della raffinatezza di quegli anni, ha con tutte le sue forze cercato di far diventare le sue passioni, ispirazioni nel lavoro. La sua “non agenzia” si occupa da anni di real estate di lusso, sempre con gli stessi crismi, quelli che Fabrizio Zampetti ha cercato di trasmettere ai suoi collaboratori più stretti e fidati. Con lui abbiamo voluto fare un punto su un settore molto particolare, ovvero quello della compravendita di immobili di grande appeal, destinati ad una clientela selezionata e particolarmente esigente.
CHE MERCATO È QUELLO DELL’IMMOBILIARE DI LUSSO OGGI?
Nel mercato Milanese odierno si nota una netta ripresa nella ricerca di immobili di lusso e cioè di appartamenti di ampie metrature nella prima cerchia della città; siamo tornati ai livelli di una decina di anni fa, la richiesta supera l’offerta e, per richiesta, si intende non solo da parte di clientela locale ma anche di Clienti provenienti da altre città Italiane (imprenditori, liberi professionisti, mondo della finanza, etc.) ma anche da Clienti Internazionali, su tutti UK, U.S.A., Francia, Germania.
QUALI SONO LE ZONE PIÙ AMBITE DA CHI CERCA UN’IMMOBILE DI LUSSO?
Siamo di fronte ad una netta divisione: il Cliente Italiano, sopratutto quello Milanese, ricerca prevalentemente zona Brera/Garibaldi, le “5 Vie” (Corso Magenta), la zona del Castello Sforzesco mentre i Clienti stranieri prediligono la zona “Quadrilatero”, tra Via Manzoni e Via Borgonuovo e le vie adiacenti.
MILANO ED IL LUSSO IMMOBILIARE, CHE LEGAME C’È?
Milano è senza dubbio la capitale dell’economia Italiana che si esprime nei settori della moda, del food, del design etc.; chi può permettersi di spendere certe cifre ama e vuole il lusso anche, anzi, soprattutto nei propri spazi più intimi, la propria dimora appunto. La casa è sempre più lo specchio della persona/famiglia che vi ci abita e lo si nota dal continuo sviluppo dell’architettura e del design di interni.
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Casa ed eleganza nasce nel 2017 in un ristorante di Milano: Gianluca Piroli, direttore creativo di Acmesign, immagina un contenitore privo di pubblicità, di sensazionalismi e di notizie allarmanti. Pensa a qualcosa che sia godibile, interessante e magari anche conservabile e lo disegna su una tovaglietta. Ne parla quindi con Fabrizio Zampetti che decide di finanziare il progetto, dando al suo ideatore carta bianca quanto a grafica e contenuti. Il primo numero, rigorosamente cartaceo, esce in pieno lockdown. Una scelta molto coraggiosa ma efficace: la nuova rivista che dà spazio alle storie di uomini e donne che cercano o creano il bello, agli oggetti che incarnano l’eleganza, alle mete circondate da panorami unici, che, in pochissime parole, declina il bello in tutte le sue forme, incontra il favore del pubblico che ne è destinatario oltre che di alcuni addetti ai lavori: fra questi Maggioli Editore che ne diventa produttore e distributore, consentendole di uscire come progetto editoriale a tutti gli effetti.
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Il numero 10 rappresenta la perfezione, così come l’annullamento di tutte le cose. La somma delle sue cifre, 1+0, illustra l’eterno ricominciare. Il significato del numero, quindi, è da ricondurre alle parole “perfezione” e “annullamento”, vocaboli che ben rappresentano e definiscono la vita professionale di Fabrizio Zampetti, un uomo che ha capito ben presto che se c’è una cosa di cui non si può fare a meno, in qualsiasi ambito della vita, è il duro lavoro. Decem-Dieci-Ten è un’idea di Gianluca Piroli ed è un libro che arriva dopo anni di lavoro mirato e coerente, di pazienza, di azioni strategiche che hanno portato Fabrizio Zampetti e la sua Zampetti Immobili di Pregio a essere il punto di riferimento principale per coloro che cercano un intermediario di fiducia al momento della vendita o dell’acquisto di un’abitazione di lusso a Milano.
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Fabrizio Zampetti, all’insegna del bello
Per Fabrizio Zampetti “All’insegna del bello” è un motto, e uno stile di vita: da vent’anni – metà della sua vita – si occupa di case, facendo incontrare desideri, psicologie, attitudini, propensioni, gusti di coloro che una casa la cercano o la vendono. Un romano di successo a Milano. La carriera e la vita di un professionista del lusso protagoniste delle pagine di un libro. Alessandro Feroldi, scrittore e giornalista, racconta Fabrizio Zampetti, la sua esperienza e la sua Milano. Con le esclusive fotografie di Sheila Rock, e bellissime immagini storiche di Milano il libro è un racconto di vita, la storia di un uomo che ha fatto della sua carriera un vanto e che ogni giorno fa della ricerca del bello una missione. Protagonista del volume insieme a Zampetti, romano di nascita, è Milano, quella città che lo ha adottato e da sempre ispira il suo lavoro, con la sua anima stacanovista ma profondamente intellettuale e ricercata, quell’energia vitale che rende la capitale morale italiana un punto di riferimento in Europa e nel mondo.
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FABRIZIO ZAMPETTI Rassegna Stampa Grafica: Acmesign Copyright © 2022 Fabrizio Zampetti. Tutti i Diritti riservati
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