The Road Runner

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“L'arte in fondo è comunicazione; la capacità di saper comunicare ad un livello alto si tradurrà in vendite per l'azienda e soddisfazione per il cliente, obiettivo che mi prefiggo ogni volta che approccio un lavoro.” (Gianluca Piroli)


Prodotto da ACMESIGN© www.acmesign.it Copyright©2014 Gianluca Piroli Tutti i diritti riservati Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta da parte dell’autore. ISBN 9788896739495 Distribuito da Wondermark



ACMESIGN | La sede


MASON’S | Cartellino


INTRODUZIONE

Gianluca Piroli è stato definito uno dei “padri” del vintage, dopo che qualcuno ha scoperto che già all’inizio degli anni ‘90 dietro al Replay Country Store di Milano c’era la sua mano. A lui è sembrata una definizione eccessiva, ma i fatti lo confermano: chi ha ideato e prodotto la famosa suola gigante “Converse” su legno invecchiato che diventava espositore per le famose scarpe? E chi ha realizzato tutti gli oggetti del mondo Wrangler e Replay, dai primi espositori per cinture (nessuno ci aveva pensato prima, in Italia) che ne hanno fatto decuplicare la vendita in un anno, alle immagini ed oggetti vari realizzati in legno, ceramica, metallo o stoffa, dal gustoso sapore Old America? Sempre il nostro uomo. Stesso colpevole anche per il mini jeans Mason’s legato con ruvidi tiranti ad una sagoma in legno foderata con vecchi giornali americani originali, per gli espositori Fossil in lamiera forata, per gli eleganti display in alluminio Spalding and Bros. L’uomo che ci ha fatto sentire cercatori d’oro o avventurieri senza paura Gianluca è la persona, empatica e vivace che con un sorriso ed uno sguardo che brillano ti accoglie in un meraviglioso spazio ricavato nella vecchia cartiera della Zecca di Stato a Vignola, oggi sede delle sue società Acmesign e Manmade®. In realtà dietro a questo aspetto rassicurante si nasconde l’artefice più o meno occulto di tutto ciò che negli ultimi 25 anni è entrato a far parte del nostro immaginario di consumatori o di semplici frequentatori di negozi (soprattutto di abbigliamento casual) ed al quale ci siamo ferocemente affezionati. A riprova della precisione chirurgica con la quale Gianluca ti centra al cuore, in questa sede dove molti “pezzi” scaturiti dalla sua prolifica immaginazione avvolgono ed accolgono chi entra, ci si sente subito a casa, o almeno nella casa che vorremo avere. Questo è il primo indizio che ci troviamo di fronte ad un outsider.


MANMADE | Entrata



ACMESIGN | Biblioteca


“fin dall’inizio, quando avevo poco più di 20 anni e non padroneggiavo ancora gli strumenti del marketing, in modo istintivo capivo che alcune leve erano importanti e che la conoscenza profonda del prodotto e dei dati era necessaria. Ancora oggi chi analizza i dati di vendita non è quasi mai la persona che fa anche la creatività, mentre se questi due aspetti viaggiano parallelamente i risultati sono immediati. Anche la genuinità dei richiami evocativi che fanno parte di un marchio o di un prodotto richiede estrema sincerità intellettuale. Quando affronto un lavoro approfondisco a tutto campo la conoscenza del suo contesto ed utilizzo anche strumenti di analisi quali survey dedicate”.



IL PIONIERE DEI POP MATERIALS

Gianluca è stato fra i primi in Italia, fin dalla metà degli anni ’80, a percepire l’importanza del punto vendita nel processo di scelta, selezione ed acquisto. Ha capito che i tradizionali strumenti di persuasione erano ad una svolta: la pubblicità patinata perdeva smalto ed efficacia, le promozioni da sole non bastavano ed i marchi nei negozi non esprimevano una loro precisa identità. Ci voleva qualcosa che trasformasse il punto vendita in un mondo nettamente separato da ciò che stava fuori: oggetti, supporti, display, complementi d’arredo dovevano concorrere, grazie anche all’uso dei materiali più disparati (e talvolta anche molto ricercati), alla creazione di una suggestione precisa, capace di evocare il mondo di appartenenza del prodotto e di attrarre a sé il consumatore. Non si tratta di mettere in campo le più elementari leve di marketing per illudere il consumatore di raggiungere un riconoscimento sociale semplicemente acquistando un certo prodotto, bensì di dare vita ad una precisa atmosfera alla quale legare il marchio, il logo ed il nome di un’azienda, un’identità in cui il consumatore può realmente trovare una dimensione a lui consona e lì riconoscersi. Oggi è ancora più forte la consapevolezza che dopo gli enormi stravolgimenti economici e sociali e dopo molti decenni di storia della pubblicità, la partita importante per molte categorie di prodotti si gioca all’interno del punto vendita. Sono lontani i tempi in cui, alla fine dell’800, i tabaccai americani usavano come display sventurati indiani in carne ed ossa, posizionati all’esterno dei negozi per attrarre clienti; fortunatamente questa sorta di insegne umane furono presto sostituite da sagome di legno dipinto. Ma oggi come allora è necessario saper intercettare il giusto “mood” per l’espressione di un prodotto e tradurre questa operazione in qualcosa di estremamente efficace ed affascinante. Ed ecco quindi che grazie all’innata capacità di cogliere con immediatezza il nesso fra significato e significante (forzando un po’ la mano a Saussure), Gianluca apre pioneristicamente in Italia il fertile settore del POP materials (point of purchase materials). Settore destinato a regalare molte piacevoli suggestioni a tutti noi consumatori, beneficiari talvolta di vere e proprie opere d’arte, di alto artigianato o di brillante design, offrendo al contempo ottimi risultati alle aziende prestigiose che a Gianluca si sono affidate negli anni.


MANMADE | Showroom



TOODOG | Packaging


“Così come una persona la si riconosce da un’altra grazie ai tratti somatici, così anche un prodotto viene riconosciuto e valutato per come lo si coglie visivamente. La presentazione di un articolo è una vera e propria arte. Attraverso le etichette, i cartellini ed il packaging, il prodotto prende forma e viene riconosciuto tra gli altri, diventando un oggetto di successo.”


RITRATTO D’ARTISTA, ANZI: DELL’ARTISTA! La lista dei clienti e delle realizzazioni di Gianluca sarebbe lunghissima e forse proprio questa è la ragione per cui, dopo oltre venticinque anni di attività, l’idea di realizzare uno strumento che raccontasse se stesso, ha terrorizzato colui che ancora oggi rivela la natura più pura ed efficace di prodotti e aziende, svelando i mondi, reali ed immaginari, che gravitano intorno ad essi. Sarà la solita storia del calzolaio con le scarpe bucate, sarà una dose eccessiva di modestia o forse la consapevolezza che centinaia di case history già descrivono bene lo stile e l’efficacia del suo operato, fatto sta che Gianluca finora si presentava dai clienti portando se stesso ed un biglietto da visita. “Mi pareva impossibile riuscire ad operare una selezione ragionata fra migliaia di cose prodotte ed ideate in questi anni ma quando ho scoperto che anche il grande Helmut Newton si presentava con un book agli appuntamenti di lavoro, quasi non fosse un mostro sacro universalmente riconosciuto, ho capito che il mio poteva sembrare uno strano vezzo e che era ora di provarci!” (Gianluca Piroli) Gianluca è uno che si tuffa a capofitto in ogni impresa. Quando conosce un nuovo cliente studia tutto lo scibile del settore di riferimento e poi si affida all’immediatezza del suo intuito per estrarre dal mazzo della comunicazione la carta vincente. Alle spalle però, non c’è alcuna improvvisazione ed è probabilmente questa la ragione per cui le sue intuizioni si rivelano così azzeccate. “Per quello che mi riguarda, nel lavoro non mi sento mai “arrivato”. Ogni nuovo lavoro è una sfida con me stesso e la situazione economica del momento. Oggi le ricerche aiutano molto, ma la “traduzione” grafica delle sensazioni del mercato richiede una creatività vitale che deve farsi spazio fra i paletti posti da questi dati, la percezione del futuro e la competitività presente sul mercato. E’ un bellissimo gioco e finché mi divertirò come ora continuerò a farlo.” (Gianluca Piroli)


QUESTO BOOK RACCONTA LA CARRIERA LAVORATIVA DI GIANLUCA PIROLI IN SEI “CAPITOLI”, CHE SEGNANO LA SUA EVOLUZIONE PROFESSIONALE. Ogni periodo è caratterizzato da attività e clienti specifici (anche se alcuni di essi si affidano a gianluca da oltre un decennio) e da alcuni case history che descrivono bene l’approccio a 360° all’azienda, al marchio ed al prodotto, evidenziando i risultati dei suoi interventi. A QUESTI ABBIAMO AGGIUNTO DUE APPENDICI DAL CONTENUTO TRASVERSALE: la prima, “chi dice che sono solo parole?”, analizza il segno distintivo di un lavoro che non ha mai dimenticato il suo enorme potenziale nel farsi veicolo di messaggi importanti, rivolti al sociale, all’uomo e all’ambiente. La seconda, “invasioni di campo”, racconta tramite alcuni case history le multiformi strade espressive che una mente creativa percorre, talvolta indipendentemente dalla propria volontà, invadendo settori diversi e creando interessanti contaminazioni fra generi.

MANMADE | Ufficio di Gianluca Piroli 1995


GIANLUCA PIROLI | Alcuni oggetti realizzati da Gianluca Piroli


CHAPTER I 1985-1990. IL RISOLUTORE E LA SCOPERTA DELLE POTENZIALITÀ DEL POP


GIANFRANCO FERRÈ | Il primo oggetto ideato da Gianluca Piroli per un brand


Gianluca Piroli è nato a Parma nel 1965, dove ha frequentato l’Istituto d’arte Paolo Toschi. Giovanissimo, ha collaborato con aziende quali Midwest, Fiorucci, Sisley, Ferrè, Best Company, Levi’s, Lee, Vans, Pollini, Diesel, Americanino, occupandosi della realizzazione di oggetti di merchandising e complementi destinati ai punti vendita (prototipia, ricerca materiali e finiture, messa in produzione). Come ama dire, in quegli anni “risolveva problemi”, creando visioni tridimensionali per chi restava imprigionato in quella bidimensionale. Il primo oggetto da vetrina della sua carriera è realizzato per Ferrè: senza soffrire di alcuna ansia da prestazione, grazie ad un temperamento che lo sollevava dalla pressione emotiva dell’essere messo alla prova da uno dei nomi sacri della moda, Gianluca realizza un prototipo che viene approvato al primo colpo e subito prodotto, aveva 22 anni. “Qualche anno dopo, di passaggio al Caesar Palace di Las Vegas vidi il mio lavoro nel negozio di Ferrè. Rimasi esterrefatto: non pensavo di essere arrivato fino lì!”. (Gianluca Piroli) Fra le prime soddisfazioni professionali Gianluca ricorda il complesso lavoro commissionatogli da Diesel per la realizzazione di una linea di orologi e calendari in metallo e del grande orgoglio provato quando, anni dopo, uno di quegli orologi faceva bella mostra di sé in casa di un famoso cantante che in un’intervista raccontava di averlo scovato e subito acquistato, in un mercatino dell’antiquariato. Una delle prime dimostrazioni che le creazioni di Gianluca, nelle infine possibilità di traslazione fra tempi, luoghi e funzioni, hanno mille vite da vivere ed altrettanti mondi da raccontare. Gianluca sente di avere un obbligo di gratitudine nei confronti di alcuni amici creativi di Parma che all’inizio della sua carriera gli hanno fornito stimoli ed esempi preziosi; fra questi Augusto Vignali che metteva alla prova la sua versatilità chiedendogli le cose più strampalate, Flavio Kampah, mente geniale fuori dagli schemi, Alessandro Fornari e Roberto Pia che agli albori del tessuto stone washed gli chiesero di inventare un sistema efficace per applicare alcuni sassolini di pietra pomice ad un cartellino per Vans. Ed un grande amico, Fabrizio Cuppini, creativo al di sopra di ogni sospetto, illustratore e scultore geniale. Gianluca da ogni esperienza assorbe e rielabora, senza mai cadere nella trappola dell’omologazione.


L’uomo che ci ha fatto sentire cercatori d’oro o avventurieri senza paura Gianluca è la persona, empatica e vivace che con un sorriso ed uno sguardo che brillano ti accoglie in un meraviglioso spazio ricavato nella vecchia cartiera della Zecca di Stato a Vignola, oggi sede delle sue società Acmesign e Display. In realtà dietro a questo aspetto rassicurante si nasconde l’artefice più o meno occulto di tutto ciò che negli ultimi 25 anni è entrato a far parte del nostro immaginario di consumatori o di semplici frequentatori di negozi (soprattutto di abbigliamento casual) ed al quale ci siamo ferocemente affezionati. A riprova della precisione chirurgica con la quale Gianluca ti centra al cuore, in questa sede dove molti “pezzi” scaturiti dalla sua prolifica immaginazione avvolgono ed accolgono chi entra, ci si sente subito a casa, o almeno nella casa che vorremo avere. Questo è il primo indizio che ci troviamo di fronte ad un outsider. Gianluca Piroli è stato definito uno dei “padri” del vintage, dopo che qualcuno ha scoperto che già all’inizio degli anni ‘90 dietro al Replay Country Store di Milano c’era la sua mano. A lui è sembrata una definizione eccessiva, ma i fatti lo confermano: chi ha ideato e prodotto la famosa suola gigante “converse” su legno invecchiato che diventava espositore per le famose scarpe? E chi ha realizzato tutti gli oggetti del mondo Wrangler e Replay, dai primi espositori per cinture (nessuno ci aveva pensato prima, in Italia) che ne hanno fatto decuplicare la vendita in un anno, alle immagini ed oggetti vari realizzati in legno, ceramica, metallo o stoffa, dal gustoso sapore Old America? Sempre il nostro uomo. Stesso colpevole anche per il mini jeans Mason’s legato con ruvidi tiranti ad una sagoma in legno foderata con vecchi giornali americani originali, per gli espositori Fossil in lamiera forata, per gli eleganti display in alluminio Spalding and Bros.




REPLAY | Interno Countrystore di Milano 1991 materiali espositivi


REPLAY | Portacinture


CHAPTER II 1990-1995.. L’AVVENTURA CON REPLAY CASE HISTORY REPLAY ACCESSORI L’accordo prevedeva che lui si occupasse di tutto il materiale pubblicitario relativo ai marchi Replay, Replay and Sons, Rivet, Retour e successivamente Trevor. Dal punto di vista economico prevedeva un compenso costituito da una quota fissa più una percentuale sugli eventuali incrementi di fatturato del comparto accessori (borse, cinture, occhiali ecc) a lui affidato, settore che in quel momento fatturava complessivamente 900 milioni di lire. Utilizzando le sue naturali predisposizioni , Gianluca opera fin da subito secondo un metodo che si potrebbe definire analitico/intuitivo. Il primo passo è l’ispezione presso i più importanti show room del gruppo, per osservare personalmente come i diversi prodotti vengono proposti ai clienti. “Notai subito che - a differenza di quanto accadeva per gli indumenti, i jeans e le magliette - gli accessori venivano presentati senza nessun criterio estetico, spesso gettati alla rinfusa su un bancone o in uno scaffale: le borse un po’ ammaccate e le cinture ammucchiate”. (Gianluca Piroli) Il secondo step è l’analisi ragionata di tutti i dati di vendita: dai tabulati emergeva chiaramente che su oltre 80 modelli in campionario, la cifra consistente di fatturato ne interessava non più di tre o quattro. Gli altri 76 modelli si dividevano le briciole. Basandosi su questi due solidi blocchi di partenza Gianluca spicca il balzo: progetta e realizza espositori dedicati, concepiti per la migliore presentazione degli accessori (l’espositore per cinture, dopo quella fortunata stagione, viene copiato da molte importanti aziende), crea un marchio specifico, e ridisegna la gamma delle cinture. Realizza un campionario capace di recuperare l’appeal dei 3 o 4 modelli vincenti e di declinarlo su un’offerta assai più eterogenea. Grazie a questo sistema integrato di analisi, elaborazione e creatività, Gianluca centra l’obiettivo: il fatturato del comparto decuplica e supera presto i 10 miliardi di lire.


Replay Countrystore Milano 1991


REPLAY | Interno Countrystore di Milano 1991 materiali espositivi


IL MERCHANDISING Probabilmente per la prima volta in Italia, i materiali di merchandising e promozione realizzati vengono inseriti in un catalogo di vendita apposito, trasformando la pubblicità in una voce in attivo. I punti vendita Replay si distinguono dai competitor grazie ad un’identità così riconoscibile e definita che si presentano come veri e propri mondi da vivere, toccare e, perché no, portarsi a casa. Se da un lato i negozi acquistano volentieri le varie proposte del catalogo POP, gli stessi clienti non sono da meno: si innamorano dei prodotti Replay e di tutto il merchandising ideato da Gianluca ed acquistano, oltre ai jeans, articoli di cartoleria, vasi porta caramelle, pottery, portalampade, latte per olio da motocicletta, targhe varie. Tutto frutto di uno studio filologicamente accurato e dalla realizzazione così impeccabile da rendere quasi impossibile distinguere gli oggetti di vintage autentico da quelli ricreati a loro immagine: i sistemi di invecchiamento, gli interventi manuali ed artigianali, i materiali perfettamente coerenti ricreano un mondo passato che contaminandosi con il presente dà vita al mito. Alcune leggende metropolitane narrano di George Marciano, lo stilista di Guess, che uscì dal Replay Country Store di Milano con 4 cassette per i jeans e di Giorgio Armani che dopo aver visitato lo stesso negozio disse: ”avevo in mente di fare uno stile country, ma ci rinuncio, questi sono troppo bravi”. Non potendo confermare queste storie ci limitiamo a dire che le troviamo credibili! Lo stile immaginato da Gianluca per Replay ha caratterizzato in modo indelebile il marchio per tutta la sua storia, fino ad oggi. Il fatturato raddoppiava ad ogni stagione, raggiungendo i 350 miliardi di lire nel 1995, anno in cui terminò la collaborazione.



REPLAY CAFE’ Quando si pensò al progetto Replay Cafè, un franchising che evocava l’atmosfera Replay in locali che presto aprirono in tutte le principali capitali europee, Gianluca divenne il naturale referente per lo studio e realizzazione del materiale necessario. CASE HISTORY Dopo un’analisi approfondita sulla storia della ceramica statunitense fra la metà dell’800 e la metà del ‘900, alla ricerca del perfetto stile Replay, Gianluca identifica nella Yellow ware la tipologia più adatta, quella che non poteva mancare nelle cucine americane dal 1849 al 1950, caratterizzata da una cristallina che vira il bianco in giallo, grazie alla particolare tipologia di argilla che la compone. Decide di utilizzare come materia prima il gres, più pesante e robusto, ed inventa una decorazione coerente con lo stile del tempo che si basava su semplici bordature e motivi rigati o spugnature in tonalità indaco, realizzati a mano su tornio. Poi si dedica al marchio, sempre sulla scorta di un’imponente ricerca documentaria, e nasce il fortunato “galletto” delle pottery Replay. Galletto che davvero svegliava Gianluca ogni mattina nel periodo in cui lavorava al progetto e soggiornava in un agriturismo nei pressi della Fashion Box, a dimostrazione di quanto gli stimoli creativi possano intersecare passato e presente. Il lavoro Replay Cafè è anche l’occasione dell’incontro con Vincenzo Badessa, suo futuro socio in Man Made: insieme si dedicano allo studio di forme, decorazioni e soprattutto degli effetti di invecchiamento fortemente voluti da Gianluca. Fu quello che un ceramista definirebbe un errore a fornire la soluzione ricercata: aprendo il forno prima che le ceramiche si fossero completamente raffreddate, si otteneva l’effetto craquelé desiderato. “Un aspetto importante è la coerenza dell’immagine e dei materiali: se un prodotto ha un aspetto “anni 30” mi piace ricercare i materiali utilizzati a quel tempo, se è un prodotto invecchiato faccio in modo che lo sembri veramente. L’empatia che viene sviluppata attraverso questi materiali è il confine che delimita le capacità di un creativo.” (Gianluca Piroli)

REPLAY CAFÈ | Melrose Ave. LA


REPLAY | Potteries


REPLAY | Vetrina di Natale


REPLAY | Espositori


REPLAY | Posacenere


REPLAY | Targa invecchiata


REPLAY | barattoli da vetrina


REPLAY | Pack per jeans


REPLAY | Aquila da vetrina


REPLAY | Pack per jeans


REPLAY | Mezzobusto


REPLAY | Mezzobusto


REPLAY | Vetrinetta


REPLAY | Materiale espositivo



CHAPTER III 1996-1997. DIRETTORE AD ALTO TASSO DI CREATIVITÀ. IL GRUPPO EURO CORMAR

COTTON BELT, SPITFIRE, BRITISH KAKHY, SECOND HAND Nel 1995 si conclude l’avventura con Replay e Gianluca entra come direttore creativo in Euro Cormar, la società costituita nel 1979 da Marcello e Corrado Fratini e specializzata nella distribuzione di brand luxury: Cotton Belt, Spitfire, British Kakhy, Second Hand. L’attuale marchio Cotton Belt è ancora oggi quello nato dalle mani di Gianluca che ne rinnovò l’immagine completa, dal packaging e labeling alla presentazione nel punto vendita, dalle fiere alle campagne pubblicitarie. Stesso lavoro di svecchiamento e di immagine coordinata venne attuato per Spitfire, all’epoca marchio destinato alla GDO. Particolarmente significativo fu il progetto Second Hand, un marchio nato da un’idea che Gianluca condivise con lo stilista del gruppo: un concept che rimandava alle cose vissute, riciclate, rinate a nuovi usi. Second Hand interpretava e declinava in oggetti ed indumenti un nuovo modo di “sentire”, un’esigenza crescente che accomunava fasce eterogenee di persone e che Gianluca aveva saputo cogliere prima di altri. Forse anche troppo in anticipo perché la sua intuizione venisse immediatamente recepita dal mercato, che infatti reagisce tiepidamente. Ma la forza dell’idea non passa inosservata agli occhi degli addetti ai lavori ed infatti proprio da quel progetto nasce, un paio di anni più tardi, il rapporto con Mason’s: “Nicola Martini e Massimo Bertelli si ricordavano benissimo di Second Hand e volevano che creassi qualcosa del genere per Mason’s. Il successo arrivò lì. Probabilmente Second Hand era avanti di un paio di stagioni, ma quell’intuizione fu veramente geniale.” (Gianluca Piroli)



COTTON BELT | Marchio




COTTON BELT | Materiali punto vendita



COTTON BELT | Cartellino per prodotti realizzati da Walls Industries


COTTON BELT | Cartellino underwear



SPITFIRE | Marchio Logo e claim





SPITFIRE | Stand Pitti Uomo


SPITFIRE | Stand Pitti Uomo



FOR CHINOS

FOR LEATHER

FOR WORKWEAR SPITFIRE | Cartellini ed etichette


AUTHORIZED DEALER PLATE

WALL CLOCK

WINDOW SIGNAL

T-SHIRT DISPENSER SPITFIRE | Materiale per il punto di vendita



MILITARY SURPLUS

SECOND HAND | Nome, marchio, mood, packaging


JAMES W. BRINE | Potteries e packaging


CHAPTER III 1996-1997. JAMES W. BRINE

All’inizio era un laboratorio di marmo, ma la gente mica era dura. Facevano statue e sicuramente aveva vissuto le magie dello sviluppo armonico di un bacio e provato le migliori sincronie per una nuova prospettiva dei sentimenti. Così, quella gente, si sentiva attratta dal fascino delle cose che restano, che durano nel tempo. Quelle stesse che superano le tempeste e che sanno tornare indietro se hanno sbagliato. Forse di quel luogo, qualche gesto, qualche ricordo è rimasto dentro di noi. Roba dura questa volta. Roba vera, come le storie di altra gente ancora. Uomini che passano la vita a cercare qualche cosa di importante e che non sia soltanto un sogno. Uno stile, un’idea forte. Così noi adesso facciamo vestiti, cerchiamo di raccontare storie con abiti ispirati. Venti di eroi di guerra. Figli mai nati. Amori passati. Pattuglie, commandi e rischi sfiorati. Tutta roba che resta appesa nelle giacche senza sospetti e dentro pantaloni dritti. Verticali come i tagli di quella montagna che ogni giorno ci accompagna e non ruba luce. E’ forse per tutto questo che le nostre cose son così schiette. Come gli ordini di caporali di prima leva. Son grida che muoiono in gola. Noi troppo timidi, troppo riservati, troppo concentrati non abbiamo tempo per aspettare quel coraggio che cresce scuro sul petto e andiamo avanti tranquilli con i nostri pochi e sinceri amici. Alla Radio rimbombava un “Goodmorning Vietnam” che perforava le più intime passioni per la musica. Subito dopo hanno cominciato a scrivere canzoni. I ragazzi con le facce magre avevano già conosciuto ardenti cucine componibili e guardavano fissi il gosso TV sempre acceso. La Pop Art faceva i conti con i barattoli di zuppa. Al mitico JFK dedicheranno in seguito un film. I pantaloni intanto andavano largi verso il basso e poi stretti alla caviglia. Altri indossavano la divisa di un senso di colpa mondiale dopo aver ballato ognuno il propio Fandango. “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”. In terra mediterranea continuavano ad arrivare solo traduzioni, i pop corn fatti in casa rappresentavano il gesto più estremo verso le terre sognate, mentre i vicini silenziosi si scandalizzavano per gli abiti usati. Mario Corso era sempre in debito di fiato, ma le vecchie cose ritrovavano un certo valore voglia di costruire senza cambiare troppo l’anima, le cose venivano ristrutturate e si sentivano parole nuove per lo più straniere: boom, casual, easy rider.... - Testo di Denis Curti per James W. Brine -


JAMES W. BRINE | Monografia



JAMES W. BRINE | Materiali per la presentazione presso il punto di vendita




CHAPTER IV 1996-2009. MANMADE®

Dal 1996 Gianluca decide di dedicarsi esclusivamente alle sue due società ACME e MANMADE®. Acme, fondata tre anni prima, aveva già all’attivo collaborazioni con Wrangler, Spalding and Bros, Powell, Replay, Breach, Mason’s, Ceramiche Ragno, Floorgres, Marazzi, Erbavoglio, Cotton Belt, Spitfire, J. W. Brine, Chinook, Maxima, Relux, Powell, Toodog, Refrigue, Elvstrom, CapeHorn, Big Star, Crocs, Conte of Florence, wdoublek, Ernest Hemingway, U.S. Polo Association, Wilker e moltissime altre aziende. MANMADE®, marchio registrato nel 1996, svela già nel proprio nome la funzione affidatogli: trasformare in oggetti concreti le idee di Gianluca e produrle. Curiosa la storia che porta alla scelta del nome, che inizia inondata dal profumo dell’oceano sulla spiaggia di Venice beach: Gianluca passeggiava con un amico estimatore di David Carson, graphic designer ed art director, fra l’altro, del magazine di RAY GUN. Proprio sfogliando questa rivista ecco che un titolo rapisce il suo sguardo: MANMADE®. “Quel nome descriveva perfettamente quello che avrei voluto da questa azienda: cose che fossero cose fatte dall’uomo, realizzate a mano dagli uomini. Tornai in Italia e registrai il nome.” (Gianluca Piroli) MANMADE® esordisce immediatamente con clienti e lavori di grande prestigio pubblicati e venduti in tutto il mondo. Finalmente Gianluca ed i suoi clienti hanno l’opportunità di evitare il faticoso coordinamento di molteplici ed eterogenei fornitori e di concentrarsi sulle possibilità espressive di materiali, finiture, trattamenti: MANMADE® diventa l’unico soggetto in grado di gestire le più complesse produzioni. Proprio negli anni di esordio, in occasione della realizzazione delle pottery Replay Cafè, Gianluca conosce Vincenzo Badessa il quale si riconosce pienamente nella filosofia di MANMADE® e, stregato dall’entusiasmo di questo atipico cliente, molla tutto ed entra in società con lui. Un’avventura che ha funzionato benissimo e che dura tutt’ora. MANMADE® nel tempo ha imparato ad interpretare pressoché ogni tipo di materiale (dalla pelle al legno, dal metallo al plexiglas, dal metallo al cemento, dalla carta alla gomma ed al bambù), preferendo quelli riciclabili ed ecosostenibili, creando suggestive interazioni per vestire nel modo migliore ogni marchio.


Di questi anni le collaborazioni con Fossil, Catalina, Fender, Replay Cafè Pottery, Cotton Belt, Marina Yachting, Ceramiche Ragno, Floorgres, ErbaVoglio, Crocs. Per quasi tutti Gianluca cura la parte creativa ed assolutamente per tutti l’ingegnerizzazione dei prodotti. “Negli anni abbiamo realizzato il materiale più incredibile, lavorato con alcune delle aziende più importanti al mondo, fatto cose che hanno vinto premi e che sono diventati oggetti da collezione. Le tirature variavano dagli 1 ai 5000 pezzi.” (Gianluca Piroli) MANMADE® oggi produce oggetti, display, complementi e packaging anche per clienti e designer esterni, ma mantiene fede alla propria mission: dare alla luce oggetti che non esauriscono nel messaggio del momento la loro funzione. Si tratta infatti di prodotti che si desidera possedere, avere a portata di mano o d’occhio, che offrono un valore aggiunto grazie al forte impatto estetico ed alla cura del dettaglio e della lavorazione. Oggetti dalle mille vite.


GTA | Metallo e legno

GTA | Porta pantaloni

GFF | Metallo

INCOTEX | Plex

UROADS| Materiale spugnoso composito

BORBONESE | Wengè

REDWALL | Tubo metallico

SPIEWAK | Metallo




NAPAPIJRI | Targa in alluminio

NAPAPIJRI | Mobile Gift & Travel

Design

Durable

Ideato da Gianluca Piroli in collaborazione con Emilio Tartagni dell’ufficio creativo interno di Napapijri, questo espositore vince 2 premi Display International nelle categorie Design e Durable

NAPAPIJRI | Arredi e materiali per punto vendita

NAPAPIJRI | Insegna


SUNDEK | Espositore per costume


40 WEFT | Realizzazione materiale punto vendita


SCORPION BAY | Ideazione ed engineering espositore t-shirt


MONTANA | Ideazione ed engineering espositori da vetrina


A.G. SPALDING AND BROS. | Ideazione materiali punto vendita



“l’ideale è fare cose che tra 100 anni possano ancora avere un loro fascino, che possano diventare oggetti ricercati perché unici. I nostri prodotti saranno sempre amati da chi li avrà nelle proprie mani, saranno venduti nei mercatini, collezionati, tenuti in casa da gente come noi che ama le cose belle che hanno dentro la vita” (Gianluca Piroli)



CHAPTER V CASE HISTORY - WRANGLER 1998

Il 1998 è anche l’anno di un importante progetto con Wrangler. Gianluca è chiamato a valorizzare il broken twill, il particolare tipo di tessuto che Wrangler utilizzò per primo nel 1964 e che divenne un suo tratto distintivo. Un tessuto forte, capace di dare consistenza e vestibilità uniche al jeans e soprattutto esteticamente inconfondibile. Per questa linea progetta materiali e packaging dal forte impatto visivo: il colore dominante è il giallo, i contenitori si presentano con bordi arrotondati e linee morbide. Il mercato reagisce immediatamente e molti corner aprono in tutta Italia. Anche in questo caso il giallo “buca” ed il marchio si arricchisce di un connotato destinato ad entrare nel proprio dna: pochi anni più tardi infatti, la direzione internazionale di Wrangler presenta una linea basata sul giallo “italiano”, con tanto di vistose cuciture in tinta.




WRANGLER | Mobili per negozio ed espositore per camicie


SPITFIRE | Materiale per il punto di vendita


WRANGLER | Materiali per punto vendita


WRANGLER | Materiali per il punto di vendita


REFRIGUE | Oggetto vetrina “Frigorifero Fiat”


CASE HISTORY - REFRIGUE 2005

Nata nel ‘72 in Portogallo per la produzione di indumenti da lavoro per chi operava nelle celle frigorifere, l’azienda cresce progressivamente e oltre alla storica linea -30 mette in produzione un ampio catalogo sportswear. Gianluca viene chiamato proprio per il lancio in Italia di una collezione che doveva tenere fede alla storia del brand ed allo stesso tempo inserirsi in un mercato fashion, uscendo da quello del puro indumento tecnico. La partita si gioca quindi su un terreno dove Gianluca si muove con agilità: occorre riconoscere i riferimenti precisi che caratterizzano il brand, coglierne i dettagli più evocativi e trasporli in una presentazione capace di creare il contesto migliore grazie al guizzo creativo di una mente totalmente aperta e capace della necessaria sintesi finale. Un processo che può sembrare contorto e che invece concretizza tutto nella massima semplicità ed efficienza: cosa è meglio della vecchia porta che Gianluca letteralmente smonta dal proprio frigorifero FIAT anni ’50 per utilizzarla come modello per i termoformati che saranno, compresi graffi ed ammaccature originali, lo scenario dei capi Refrigue in tutti i negozi italiani? Piace subito l’effetto straniante dato da quell’oggetto così apparentemente fuori contesto. Funziona il riferimento anni’50 rivisitato grazie ai toni delicati delle stampe dell’orso e delle scritte. Nasce un altro prodotto destinato e diventare oggetto di culto. Ancora una volta l’intuizione di Gianluca precorre i tempi: pochi anni dopo, la stessa operazione di revival sarà la fortuna di marchi come SMEG che proposero al mercato i frigoriferi free standing laccati e bombati dal gustoso effetto retrò.

REFRIGUE | Segnalatore da vetrina


REFRIGUE | Portacatalogo da vetrina


REFRIGUE | Cartellini


REFRIGUE | Targa commemorativa



HUMAN RIGHTS


CHAPTER V 1998 - 2011 MASON’S CREATIVE DIRECTION

MASON’S, multifunctional device Nel ’98 inizia la fortunata avventura con Mason’s, che ha segnato innegabilmente l’estetica dell’high sportswear attuale. All’epoca Gianluca si trova in mano un marchio che ancora non ha una storia né un’immagine precisa ed un bellissimo prodotto, uscito dalle mani dello stilista Massimo Bertelli, dalle finiture e dai tessuti assolutamente pregevoli. Capi di grande qualità che spesso il cliente acquistava per caso e non perché si presentassero in modo riconoscibile. Ispirato dall’originalità del design di Bertelli, Gianluca inventa il “multifunctional device”, una fortunata definizione che ben si adattava ad un abbigliamento ricco di optional, capace di modificarsi in forma e lunghezza grazie a fibbie e cinture, in effetti un vero e proprio congegno multifunzionale dalla perfetta vestibilità. Nasce quindi un nuovo logo, dai colori scandalosamente sgargianti rispetto all’ambito di riferimento: il blu e l’arancio erano così fuori dai canoni rispetto a quella fascia, che i prodotti Mason’s saltarono letteralmente fuori dagli scaffali e dalle pagine dei giornali. Preso per mano da Gianluca, il multifunctional device ha continuato un percorso autenticamente originale e si è fatto tramite di messaggi coerenti con una filosofia di libertà ed impegno. Ogni prodotto, linea e collezione ha nel tempo arricchito la personalità dell’azienda perché nulla è stato pensato per soddisfare la moda di una stagione: “Le linee create per Mason’s sono nate con l’idea di durare per sempre, di entrare a far parte di quel mondo e destinate a rimanerci”. Un esempio di questo impegno è Heart Peace and Love, il marchio realizzato alcuni anni dopo per una nuova linea. L’ispirazione deriva dagli indumenti appartenuti all’esercito di liberazione colombiano e dal libertador, un particolare tipo di cotone dalle speciali caratteristiche di resistenza e vestibilità. L’immaginario riconducibile a questo genere di abbigliamento è però traslato e completamente ribaltato perché chi usa i prodotti Mason’s si riconosce in tutt’altra filosofia. Per questo, su terreni di colori mimetici spuntano fiori e ricami stranianti, simboli di pace e disegni giapponesi. La praticità e l’estetica del prodotto sono nuovamente rivisitati in funzione di un significato costruttivo ed universale. Con il tempo si aggiungono altri contenuti e nuovi messaggi che usano come veicolo i cartellini, le etichette, i tessuti stessi: dal Reuse, Reduce e Recycle, alla serie Human Rights.


MASON’S | Immagine lancio pantalone JFK


MASON’S | Immagine lancio pantalone Marilyn


MASON’S | Libretto pantalone JFK



MASON’S | Grafiche prodotto



MASON’S | Grafiche su tessuto


MASON’S | Studio per jeans donna presentazione e pack


MASON’S | Cartellino donna



MASON’S | Grafiche per T-shirts e pantaloni


MASON’S | Grafiche per T-shirts Dalai Lama / Human Rights


MASON’S | Grafiche



EM’S of MASON’S | Ideazione nome, marchio, concept ed immagine


EM’S of MASON’S | Cartellini


MASON’S | Studio fondali per vetrina


MASON’S | Mobili per negozio, grafiche


just say no to drugs

E FOUGHT ALL WARS AR REASONS, FOR SPECIFIC TICIPANTS AND ALL PAR IN THEIR IFIED JUST L FEE TIME TO ACTIONS. IT’S AND GIVE THIS UP RSELVES TO DEDICATE OU E MOR SOMETHING VE. THE CONSTRUCTI TH WOR BATTLES E FIGHTING AR DIFFERENT DEFINITIVELY R HEAD, NOW. USE YOU YOU’LL THINK, AND THERE IS REALIZE THAT YIELDS A NO WAR THAT R. TO VIC

explorer pantaloons

AFRICA, PEACE CORPS

PURE CARGO PANTS YEARS: ‘40 - PRESENT

hasta la victoria siempre


MASON’S | Studio grafiche cargo pants


JFK

CHE ELVIS CHURCHILL IKE

MASON’S SHIRTMAKER | Studio nome, marchio, pack & label


MASON’S SHIRTMAKER | Servizio fotografico






MASON’S GOLD SEAL | Studio nome, marchio, pack & label





MASON’S JEANS | Jeans cuciti nel legno




MASON’S CARGO | Pack & label


MASON’S RONNIE | Espositore rotante


MASON’S RONNIE | Cartellino ed etichetta

MASON’S RONNIE | Pack


MASON’S | Shopping bag


MASON’S | Box e mobile con grafica London Rose


MASON’S CARGO | Orologio

MASON’S CARGO | Segnalatori

MASON’S CARGO | segnalatori

MASON’S CARGO | Rack

MASON’S | Materiali pubblicitari per il punto di vendita


MASON’S CARGO | Segnalatore

MASON’S DONNA | Seganalatore

MASON’S 5 POCKET | Espositore



art:Gianluca Piroli/acmesign.it

ph:maurizio agosti

MASSIMO BERTELLI for MASON’S/masons.it

MASON’S TOGS | Naming, concept, campagna stampa


Degli inizi del 2001 l’idea di creare etichette rappresentative dell’invecchiamento del tessuto, come si fa per un buon whisky e per molte altre produzioni di valore. Nascono così labels rappresentative del lavaggio e del trattamento effettuato sul tessuto, ognuna delle quali utilizza un animale/testimonial: pesce per i 3 anni, aquila per i 7 anni, alce per i 10 e orso per l’historical series. MASON’S, denim 5 tasche Quando emerge la necessità di valorizzare il jeans cinque tasche, Gianluca inizia la ricerca per la corretta interpretazione grafica del prodotto e risale alla genesi del denim, giungendo all’epopea dei cercatori d’oro. A questo punto, in linea con la sua capacità di attualizzare e sovrapporre i piani simbolici e di contenuto, si chiede dove troverebbe oggi il corrispettivo di quel miraggio di fortuna e ricchezza. L’immagine che gli viene in mente è quella del caveau di una banca (forse svizzera!): è lì che probabilmente andrebbero oggi i cercatori d’oro. Abbandona pertanto miniere e pepite e si concentra sui più attuali lingotti. Nasce Gold Ingot, un lingottino laminato d’oro 18k che sostituisce la solita etichetta della tasca posteriore. La campagna di lancio presenta i jeans adagiati su 100 lingotti d’oro, accompagnata dal pay off “pure gold or nothing”. I Gold Ingot sono diventati parte integrante della dotazione POP ed i negozi presentavano i nuovi jeans accanto al lingotto in scala 1:1. Per questa linea nasce anche una nuova grafica: due ali stilizzate, emanate dal marchio originale Mason’s e perfettamente riconducibili ad esso. Gianluca, in veste di direttore creativo, non lascia nulla al caso. Per il 5 tasche disegna personalmente la tasca posteriore che ospita anche il lingottino, le cuciture, i ricami che riprendono le due ali del logo, i rivetti dalla forma particolare e dall’aspetto artigianale, i diversi tipi di metalli che caratterizzano il jeans: dettagli che diventano i tratti distintivi della linea 5 tasche Mason’s.


MASON’S | Ideazione, concept e grafica per lavaggi


PH: MAURIZIO AGOSTI

art: Gianluca Piroli - Acmesign



Ph:MARIO GOMEZ

MASSIMO BERTELLI FOR MASON’S/masons.it

numero verde 800 201184 Art:Gianluca Piroli - Acmesign



Model: Evita Line: Pure History

MASON’S DONNA | Campagna stampa 2011

website: masons.it phone: +39 0585 52052


MASON’S UOMO | Campagna stampa 2011

Phone: 0049 89 323 80 46



MASON’S | Concept e grafica per prodotto



MASON’S | Concept e grafica per prodotto


MASON’S UOMO | Campagna stampa 2011


MASON’S | Immagini per homepage



MASON’S JEANS | Realizzazione catalogo AI 2014/15


MASON’S FASHION | Catalogo AI 2014/15




MASON’S FASHION | Catalogo SS 2015




POWELL | Oggetti vetrina e packaging realizzati per il lancio della linea Soap


POWELL | Packaging e labeling linea Five Pocket



Materiale punto vendita per il lancio della linea Five Pocket


POWELL WORK | Marchio e grafiche


POWELL CARGO | Marchio e grafiche




BREACH | Shopping bag


BREACH | Restyling marchio e concept



BREACH | Concept, restyling del marchio


BREACH | Campagna stampa



BREACH | Campagna stampa


PERSONE STRAORDINARIAMENTE NORMALI TIM ANDRE BERGSRUD - HELICOPTER DRIVER - LILLESTRØM - 59°57’N 11°05’E

NORWAY

CAMPAGNA PER LA PROTEZIONE DELLE BALENE BREACH sostiene le attività di studio e conservazione dei cetacei dell’istituto TETHYS nel Mar Ligure all’interno del Santuario Pelagos. Acquistando un capo BREACH potrai anche tu contribuire alla tutela dei cetacei sostenendo le attività di TETHYS. Se desideri partecipare ad una spedizione in mare visita il sito www.tethys.org

copyright©breach 2011


BREACH | Campagna stampa



BREACH | Materiali pubblicitari




TOODOG

È un progetto che nasce nel 2003 da un’idea di Gianluca Piroli, e da quel momento viene utilizzato solo per pura sperimentazione. Nel tempo Piroli viene spesso sollecitato ad utilizzare il marchio a livello commerciale senza però trovare uno stimolo capace di rendere giustizia all’ unicita’ del prodotto rispettandone oltremodo la vocazione. Il voluto era creare un’operazione che gli consentisse di mantenere un’assoluta libertà d’azione e di pensiero creando un’impatto autoalimentante , una forza portante con un’energia propria. TOODOG ( in italiano letteralmente “troppocane” ) nasce per essere libero, adatto a persone che non si riconoscono nei dictat del fashion system, persone che non desiderano essere imbrigliate dalle regole ed avvalorando pensiero e creatività.. I pezzi sono sostanzialmente unici perchè realizzati con lavorazioni completamente manuali. I Prodotti sono quindi semplici enfatizzati solo da trattamenti molto particolari ed esclusivi, con uno stile che non segue le mode ma esiste in quanto TOODOG : design, accessori, tutti oggetti reali, emancipati da qualsiasi sovrastruttura modaiola... cappelli, poltrone, t-shirt e borse seguono tutti questo mood espressivo, Anche l’ecologia gioca un ruolo assai importante in tutti i progetti di Piroli: ogni prodotto viene realizzato con una particolare attenzione all’ambiente. Le pelli utilizzate sono esclusivamente di origine alimentare, le produzioni avvengono manualmente in ambito controllato e senza lo sfruttamento di lavoro minorile o illegale.


TOODOG | Granpacco

TOODOG | Arredi


TOODOG | Poltrona

TOODOG | Cassettazzo

TOODOG | Borghezio



TOODOG | Servizio fotografico


TOODOG | Divanosso

TOODOG | Milope

TOODOG | Too-Shirt

TOODOG | Too-Shirt TOODOG | Poolo

TOODOG | Prodotto, grafica, pack e label


TOODOG | Servizio fotografico


TOODOG | Personalizzazione del prodotto


TOODOG | Rider

TOODOG | Woodstock

TOODOG | Prodotto


TOODOG | Presentazione del prodotto




GCW DENIM

GCW e’ un progetto di Alfredo Settimio, un taglio netto col passato glorioso di Great China Wall, un passo necessario per una mente creativa sintonizzata con i tempi. Un reinventarsi pieno di maturita’ ed esperienza del settore. GCW e’ una evoluzione non solo di stile ma sopratutto di filosofia. PROCESS Per anni con occhio esperto, fiuto ed esperienza, Alfredo ha “vissuto” il denim osservando e studiando trends e brands ma la singolarita’ del suo processo di lavoro, quello che lo rende unico in un panorama di corporate thinking, e’ la determinazione di fare cio’ che non c’e’. Per questo la gestazione di GCW e’ stata lunga: un anno e mezzo di lavoro vero, intenso, attento, intelligente. PRODUCT Un denim, nuovo, semplice ma ricco di contenuti riconoscibili dall’esperto di moda come dal consumatore. Un denim che seguendo la grande tradizione di Los Angeles offre una vestibilita’ assoluta, perfetta, frutto di un rivoluzionario lavaggio a 3d e di impossibili ritocchi a mano. Un denim che si posiziona originalmente nel punto vendita offrendo una qualita’ senza precedenti a un prezzo competitivo. Un denim per uomo e donna, un denim per tutti, un denim per il now. PROGRESS GCW e’ una entita’ internazionale, globale ma ha le radici solidamente piantate in una Los Angeles che, ancorata nella morsa di una economia “stretta”, decide di concentrarsi sul futuro e sul global reach. GCW e’ il fulcro di sinergie e nuovi business models che riflettono i nostri tempi e la volonta’ di superare una crisi che soffre di vecchio e che puzza di “gia’ fatto”. Gianluca Piroli si è occupato dell’immagine e della presentazione di questo prodotto.


www.gcwdenim.com

GCW | Realizzazione pagina pubblicitaria


American Headquarters GCW DENIM 2140 E. 7th Place Los Angeles, CA 90021 United States of America Tel 001-310-435-1162 European Headquarters GCW DENIM Via alla Campagna, 4 6900 Lugano Switzerland Show Room Milano: GCW DENIM Via Della Spiga, 1 20121 Milano Tel +39 335 833 01 92 Show Room Milano: GCW DENIM Via Della Spiga, 1 20121 Milano Tel +39 335 833 01 92 Show Room Düsseldorf: Plange Mühle 1 Weizenmühlenstraße 21 40221 Düsseldorf Fon: 0049-(0)211-171499-13 Fax: 0049-(0)211-171499-183 Amtsgericht Düsseldorf HRB 38634 Geschäftsführer: Reinhard Haase


GCW | Ideazione dello stand e degli arredi



GCW | Particolari degli arredi



GCW | Particolari degli arredi




FREECITY

SINCE 2001 HEAD OFFICE Hollywood, Los Angeles (California, Usa) FOUNDER Nina Garduno OWNER Free City Clothing Co. BACKGROUND Vegetariana convinta e seguace delle dottrine religiose dell’antica India, Garduno sostiene svariate organizzazioni no profit; è il caso, tra le altre, di Habitat for Humanity che si occupa di costruire una casa per chi non ce l’ha MOOD L’aspirazione di Garduno è di offrire a chi veste Free City una brand experience unica, fatta di innovazione ed originalità ma, soprattutto, arricchita di rimandi artistici e culturali. Numerose le celebrity che lo prediligono considerandolo espressione dell’avanguardia artistica americana MAIN Felpe con il cappuccio, T-shirt, maglie, cappelli e pantaloni per uomo e donna EXTENSION Scarpe, occhiali da sole, borse, custodie per iphone ecc ATOUT Un mix sapiente e ricercato di comodità e stile, di informalità e moda, di avanguardia e di tradizione Gianluca Piroli si occupa della produzione di alcuni materiali per gli showroom e dell’ideazione del Flashmob a Pitti Uomo.


FREECITY | Studio di materiali per il punto vendita



FREECITY | Ideazione del flashmob di presentazione a Pitti UOMO



BEBEER | Studio grafica e concept


BEBEER

Il Primo Social Network dal Vivo L’eccellenza made in Italy? Non è solo moda e food. La novità che promette di spopolare è Bebeer, un prodotto tecnologico italiano al 100% . Studiato per essere utilizzato in fiere, eventi, locali, è un social network a tutti gli effetti. Lo contraddistinguono due caratteristiche chiave: è a circuito chiuso - si utilizza, infatti, solo all’interno di un locale “marchiato” Bebeer - ed è dal vivo. Lo strumento funziona, infatti, come una chat: si entra nel locale e si accede tramite la connessione internet del proprio smartphone. Le persone comunicano fra loro anche con foto e note audio e, al di là della comunicazione virtuale, ci si può incontrare “live” nel giro di qualche minuto. Ci si registra con nome e cognome, si vede chi c’è nel locale (che deve essere registrato a sua volta) e si interagisce in tempo reale. Per i più diffidenti, c’è anche l’opzione più cauta. Chi non vuole svelarsi subito, infatti, può entrare in chat anche solo con un nickname: si fa pratica con lo strumento, se ne valutano tutti gli aspetti e si può decidere, in un secondo momento, di registrarsi in chiaro. Le “puntate pilota” di Bebeer sono state realizzate (a sorpresa!) negli ultimi mesi in locali come il Buddha Bar, il Pineta di Milano Marittima ed il Pacifico Dinner. Il risultato dei primi test? Un successo straordinario di click e di critica. I prossimi test vedranno Bebeer in azione anche durante eventi e fiere, dato che lo strumento offre anche la possibilità di leggere i profili professionali di chi è registrato.


BEBEER | Facebook ADV

BEBEER | Schermate per iPhone

BEBEER | Facebook ADV

BEBEER | Schermate demo


BEBEER | Catalogo

BEBEER | Vestizione del locale

BEBEER | Studio grafica e concept


BEBEER | Flashmob durante Festival di Sanremo 2014 - nelle strade della cittĂ e di fronte al teatro Ariston

BEBEER | Victory Morgana + Kermesse event

BEBEER | Pineta event

BEBEER | Buddha Bar Budapest durante il World Top Model event


BEBEER | Eventi



Founded in 2013. We are a classic urban outdoor Brand. Our DNA comes from the Classic Tailor-made, Hunting, and Army Goods, but injected with inspiration from contemporary influence.


HICKORY SMOKE | Direzione creativa, realizzazione marchio


HICKORY SMOKE | Ideazione dei bottoni


HICKORY SMOKE | Realizzazione catalogo, sito web e grafica


Look for the original seal

Original High Quality Paper Package

Front

Rear

HICKORY SMOKE | Ideazione packaging


HICKORY SMOKE | Mr Wilson denim puppet

HICKORY SMOKE | Labeling


HICKORY SMOKE | Servizio fotografico


Direzione creativa: Gianluca Piroli Grafica: Acmesign Foto: Gianluca Piroli Olivo Barbieri Claudio Villa Enrico Moretti Maurizio Agosti Henry Conwell Testi: Gino Campagna Cristiana Paolini Fabienne Agliardi Federico Ferraresi Alessandra Fantaroni Stampa: Baselito MO Per informazioni: Info@acmesign.it Distribuito da

Wondermark Target Palace Via Aldo Moro 40 Brescia Tel/Fax: 030 837 1808 Email: info@wondermark.net Web: www.wondermark.net


Brochure parade Vol.2

World’s best creative pop Vol.2

Packaging parade

World’s best creative pop Vol.2

PUBBLICAZIONI | Libri nei quali sono contenuti alcuni dei lavori di Gianluca Piroli

Retail shopping bag

Fashion hangtag design

World’s best creative pop Vol.3

Terrific design



“ ...c’è in effetti una persona che dovrei ringraziare ma non ricordo nemmeno come si chiamava, uno che abitava vicino a Mantova. Mi introdusse nel mondo del materiale punto vendita verso il 1983/84, purtroppo era così incasinato e mi seguiva così poco che mi sono dovuto arrangiare creandomi così una carriera... Penso che la maggior parte della gente a cui devo qualcosa sia quella che non ha fatto nulla per me, mettendomi così nella condizione di dover imparare da solo”. (Gianluca Piroli)



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