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La struttura della catena di produzione
from AQP IR
Acquedotto Pugliese, con più di 100 anni di storia,
è una delle più antiche società italiane. La società garantisce il ciclo idrico integrato in tutte le sue fasi dalla captazione, potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile ai servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue fino al loro eventuale afinamento per il successivo riutilizzo. AQP gestisce, inoltre, un complesso e avanzato sistema di approvvigionamento che si struttura in sei schemi idrici (Sele-Calore, Pertusillo, Sinni, Fortore, Locone, Ofanto) fortemente interconnessi tra di loro, caratteristica di interdipendenza tra Regioni unica nel panorama nazionale. La caratteristica di interconnessione regionale, peraltro, crea benefici economici, incontrando le variazioni di domanda e i tassi di produzione, che cambiano in relazione alle diverse fonti. In provincia di Brindisi, a Monte Fellone, termina il Canale Principale, che passa dagli Appennini e arriva in Puglia per soddisfare ben il 25% del fabbisogno idrico regionale; la costruzione del Canale è iniziata nel 1906 e infine realizzata nel 1918; il Canale è la via di comunicazione principale del sopracitato “schema idrico” Sele-Calore. Con un valore della produzione nel 2020 pari a 600,5 milioni di euro e utili per 29,5 milioni di euro, l’azienda:
Ha circa
2.000
dipendenti Serve oltre
4 milioni
di cittadini su una superficie di circa 20mila km
È controllata al
2.000
dalla Regione Puglia
Gestisce il sistema di grande adduzione interregionale Puglia-Basilicata-Campania, per un totale di circa oltre Gestisce il servizio idrico integrato in Puglia e servizi idrici in
12 Comuni
della Campania
2o.000 Km
di reti idriche, oltre a 12mila chilometri di reti fognarie e opere di sollevamento
L’azienda, inoltre, conta su 5 potabilizzatori, 10 laboratori di analisi, 184 depuratori e 9 impianti di afinamento.
Il flusso degli schemi idrici e gli indicatori di potabilità sono monitorati costantemente da 6650 sensori e da 1651 postazioni oltre a strumenti di telecontrollo che permettono di correggere eventuali anomalie di sistema e di gestire razionalmente la risorsa idrica, quindi in maniera più eficiente. Sono inoltre utilizzati droni subacquei che ispezionano e monitorano il sistema.
In un’ottica di economia circolare, gli impianti depurativi gestiti con tecnologie avanzate e sostenibili ammontano a 184; per ridurre i fanghi in sede di smaltimento finale, già nel 2019 sono state acquistate 60 stazioni di disidratazione dei fanghi e inoltre sono state progettate, nel medesimo anno, 14 serre solari allo scopo di essiccare naturalmente i fanghi.
Infine sono operative 7 centrali idroelettriche
(Battaglia, Padula, Barletta, Monte Carafa, Corato, Andria e Gioia del Colle), 5 impianti fotovoltaici (San Giovanni Rotondo, Poggiorsini, San Giorgio Jonico e Parco del Marchese, Lecce) e un impianto cogenerativo a biogas dei fanghi depurativi al fine di creare, da fonti rinnovabili, energia elettrica; è stata generata complessivamente oltre 7 GWh di energia elettrica grazie all’installazione dei suddetti impianti.