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La Strategia: Agorà 2028
In accordo con la strategia adottata in ambito internazionale, come ActionAid Italia abbiamo lanciato nel 2018 un nuovo ciclo strategico Agorà 2028. Con la nuova strategia l’Organizzazione si impegna contro le cause della povertà e dell’ingiustizia sociale per migliorare la qualità della democrazia nel mondo. Crediamo, infatti, che solo grazie a una democrazia pienamente vissuta, e non esercitata esclusivamente nella scelta delle rappresentanze, si possa raggiungere uno sviluppo sostenibile degli individui, delle comunità e dei popoli.
La metodologia di lavoro
Alla base della nostra visione strategica e programmatica vi è una specifica Teoria del Cambiamento (TdC).
Le priorità strategiche sono tradotte in obiettivi e monitorate da indicatori di performance (Key Performance Indicators-KPI) che consentono la verifica dei risultati raggiunti. Questo approccio, integrato dal dato economico e dalla costruzione condivisa delle attività e dei risultati, è tradotto in una programmazione annuale.
Al centro della visione strategica e programmatica dell’Organizzazione vi sono le persone e le comunità organizzate e attive; crediamo nell’innovazione politica e sociale come risultato di un processo partecipato e responsabile, capace di realizzare un cambiamento reale con risultati sostenibili.
LA TEORIA DEL CAMBIAMENTO
Essere innovativi
Raggiungere il cambiamento auspicato attraverso soluzioni che promuovono la partecipazione e la responsabilità sociale
Garantire risultati sostenibili
Attraverso un approccio metodologico flessibile e replicabile
METTERE LE PERSONE AL CENTRO
Costruire il potere dal basso
Lavorare con le persone in condizione di vulnerabilità favorendone l'empowerment
Il disegno programmatico
La nostra programmazione a lungo termine si basa su tre pilastri interconnessi: Diritti, Redistribuzione e Resilienza sociale e politica. I Diritti non possono essere garantiti senza la Redistribuzione del potere (e dunque delle risorse), e sono minacciati dalla mancanza di spazi di Resilienza.
Mentre i primi due pilastri rappresentano cosa facciamo (a livello locale, nazionale e internazionale), il pilastro Resilienza indica come lavoriamo attraverso interventi che rafforzano il protagonismo dal basso, rappresentano gli esclusi e promuovono l’accountability delle Istituzioni.
I tre pilastri su cui poggia la strategia
Pilastro Diritti
Lo Stato (e le Istituzioni internazionali), come fondamentale garante della vita delle comunità di cui si occupa, ha il dovere di tutelare e promuovere i diritti e assicurare giustizia sociale, mantenendo il suo ruolo di costruttore dell’arena decisionale che abilita l’azione collettiva. Per realizzare appieno i diritti universalmente riconosciuti è essenziale la mobilitazione delle persone e delle comunità che vivono in condizioni di povertà e di esclusione, e che maggiormente ne subiscono il mancato riconoscimento.
Pilastro Redistribuzione
Il mondo possiede risorse sufficienti per garantire a tutti una vita dignitosa; la criticità sta nella redistribuzione e nell’accesso a tali risorse, siano esse economiche, finanziarie, naturali. Operiamo per realizzare una democrazia piena che garantisca la redistribuzione del potere economico e sociale consentendo più eque opportunità per tutti.
Pilastro Resilienza politica e sociale
La diminuzione della partecipazione dei cittadini ai processi democratici impone che il concetto di resilienza venga applicato anche alla dimensione sociale, civile e politica. Intendiamo la resilienza come capacità degli attori civici e sociali di affrontare e superare tutti i tipi di avversità, a partire da quelle ambientali (reazione\resistenza); di imparare dalle passate esperienze e adattarsi a future sfide (adattabilità); di ripensare i modelli sociali ed economici e rafforzare il dialogo fra cittadini, attori privati ed Istituzioni per rispondere a future crisi e renderle possibilità di cambiamento (trasformazione).