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Abbiamo raggiunto il traguardo anche del quarto numero. C’eravamo prefissati come obiettivo di realizzare i primi tre numeri, effettuare una pausa di riflessione, valutare l’andamento, la gradibilità, non ultima la parte economica di quest’operazione editoriale e dopodichè, avremmo preso una decisione. Se ci leggete è perchè ovviamente, abbiamo deciso di proseguire in questa che è diventata un’entusiasmante avventura. La leva che ci ha portato alla decisione della continuità, non è certo la parte economica, ma è soprattutto il riscontro gratificante che ci ha riservato tutta la gente, residenti e turisti, esprimendo un elevato interesse ed un commento positivo al nostro lavoro. Dopo queste parole di autocompiacimento, passiamo alla concretezza della realtà dei fatti che stiamo vivendo sul nostro territorio. La crisi che prima pensavamo fosse solo problemi “di altri” e che si sarebbe risolta, come al solito, non toccando le nostre attività e l’economia locale, pensando di vivere nella solita isola felice, invece si sta affacciando anche da noi costringendo grandi e piccoli imprenditori, commercianti, titolari di attività a gestire le aziende con oculatezza, a tagli drastici e scelte razionali, essere consapevoli di obiettivi futuri ben definiti, e di conseguenza, pianificare e programmare le strategie aziendali. Non per questo bisogna “tirare i remi in barca” anzi, uno dei principi basilari in economia è che proprio durante le crisi bisogna schiacciare sull’acceleratore per conquistare ed insinuarsi in fette di mercato che per la naturale evoluzio-
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editoriale
ne dei fatti sono vacanti. Solo così si può tenere a galla l’economia locale e sperare in un futuro positivo. Non lasciamoci vincere dal pessimismo ma nemmeno lasciarci influenzare da persone che per onor di critica non guardano alla realtà dei fatti in modo obiettivo. A questo proposito mi aggancio alla situazione politica locale ed alle scelte fatte: molta gente critica tutto e tutti, niente mai va bene, ce l’hanno con il mondo intero. Guardiamo la realtà nella sua concretezza: sono note a tutti le grandi opere e i molteplici interventi realizzati, che le società pubbliche o partecipate locali hanno realizzato e stanno realizzando in questi ultimi anni sul nostro territorio. È cambiato completamente il volto di tutto il territorio: alcune di queste opere sono in via di ultimazione, a completamento di una pianificazione ben studiata, razionale e coordinata in tutti i suoi aspetti atte al raggiungimento di un obiettivo ben definito e consapevole. Evidenti gli scompensi, i disguidi ed il cantiere generale che c’è in atto, sono all’ordine del giorno, ma è anche vero che per poter realizzare grandi opere bisogna mettere mano in modo radicale alle infrastrutture, all’urbanistica, agli impianti di alta tecnologia, il tutto per avere un territorio ed una località pronta anche nella sostanza di base a raccogliere la sfida quale è l’attuale situazione e lo sarà sempre più nel futuro per la commercializzazione turistica internazionale. Ed allora godiamoci in pace il paese usufrendo dei servizi già ultimati, sopportando i disguidi e pensando che fra due anni avremo una località che non solo i turisti apprezzeranno, ma cambierà in modo radicale anche il nostro modo di vivere con un’ottimizzazione della qualità della vita.
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SOMMARIO 4 6
NEI NEGOZI DI PONTE DI LEGNO EDITORIALE
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DAL SALOTTO DI PONTE DI LEGNO
12-15
DAL COMUNE DI PONTE DI LEGNO
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DAL COMUNE DI TEMÙ
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ECOMUSEO ALTA VALLE DELL’OGLIO
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COOPERATIVA STELLA ALPINA
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DAL COMUNE DI VIONE
30-32 PASSEGGIATE ED ESCURSIONI NEI COMUNI DELL’ALTA VALLE 33-38 ADAMELLO SKI 41-43 45-47 49 50-51 52
PARCO DELL’ADAMELLO GOLF CLUB PONTE DI LEGNO MUSEO ETNOGRAFICO DI VIONE RASSEGNA DI IMMAGINI DELLA NOSTRA FLORA RASSEGNA DI IMMAGINI DEI NOSTRI FUNGHI
53 CREDENZE E LEGGENDE SUI NOSTRI FUNGHI 54 GRAZIE ANNIBALE 55 LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II 57 ARTISTI IN PONTE DI LEGNO - ANTONIO SANDRINI 59-61 RUBRICA PSICOLOGIA 62-63 EVENTI A PONTE DI LEGNO 64-65 APERTO©2011 67 RICETTE TIPICHE: TAGLIATELLE - SALAME AL CIOCCOLATO
69 UN DOLCE TIPICO LOCALE: LA TORTA SECCA 71-73 IL MIELE DELLA VALLE DELLE MESSI 74-75 ARIA DI MONTAGNA: BENESSERE E QUALITÀ DELLA VITA 77 L’ATTREZZATURA DA SCI: MEGLIO NOLEGGIARLA 78 ATTREZZATURE PER GIOCARE A GOLF 79 LA PESCA SPORTIVA SUI NOSTRI FIUMI 81-82 L’EVOLUZIONE DELLA RACCHETTA DA TENNIS 85 FACEBOOK - KENIA - PROSSIMO NUMERO 86 ANTICHE LEGGENDE 88-90 RUBRICA HOTELS E RESIDENCES 91 NUMERI UTILI 93 RECENSIONI DI AUTORI LOCALI: ZANI - SOMMER 94-95 SUMMER MARATHON 96 PREMIAZIONI CONCORSO FOTOGRAFIA E POESIA Editore e Concessionaria Pubblicità: COS Centro Organizzazione Servizi Corso Milano,56 Ponte di Legno (BS) - Tel. 0364.900300 - Mobile 334.3145242 - Mail: redazione@adamellomagazine.it Responsabile Editoriale: Ferruccio Lissidini Direttore Responsabile: Dario Zucchi Capo Redattore: Francesca Zani Segretaria di Redazione: Sonia Mariotti Autorizzazione: Autorizzazione Tribunale di Milano n. 264 del 19/05/2010 Iscrizione ROC: n° 19937 del 13/04/2010 Stampa: Tipografia Mediavalle - Darfo Boario Terme (BS) - Tel. 0364.529884 - Fax 0364.529659 Hanno collaborato: Francesca Zani - Sonia Mariotti - Ivan Faiferri - Mauro Testini - Katiuscia Piazzani - Luigi Sterli - Dino Marino Tognali - Segreteria Unione Comuni Alta Valle Camonica: Diego Comensoli - Dario Furlanetto - Matteo Panchieri - Susanna Mariotti - Marco Delbono - Dario Zucchi - Laura Donati - Giorgio Azzoni - Gabriele Rizzi - Barbara Martinazzoli - Davide Zucchetti - Mario Rizzi - Clara Mottinelli - Ottavio Zani - Federico Besana - Giorgio Paolo - Franco Calzoni - Gioacchino Prando - Francesca Toloni - Christian Sommer. Fotografie di: Archivio Adamello Magazine -Adamello Ski - Bortolo Rizzi - Critiana Lissidini - Archivio Comune di Temù - Archivio Comune di Vione - Luigi Sterli - Archivio Società Impianti Carosello - Ufficio Tecnico Roberto Testini - Marco Del Bono - Gioacchino Prando. L’intera rivista compresa di tutti gli spazi pubblicitari è interamente consultabile e visibile sul sito www.adamellomagazine.it Tutti i diritti della presente rivista: immagini, fotografie, testi, sono di proprietà della Soc. Centro Organizzazione Servizi s.r.l. © Adamello Magazine. Sono vietate le riproduzioni di immagini e testi anche solo in modo parziale.
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DAL COMUNE DI PONTE DI LEGNO
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di Francesca Zani
FUSIONE DEI COMUNI: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ
Ipotizzare la fusione dei comuni di Ponte di Legno e Temù può far pensare ad un salto all’indietro di alcuni secoli quando, come tutti ben sanno, i due territori appartenevano ad un’unica comunità denominata Dalegno. Il sano campanilismo di qualcuno sottolinea come la piccola frazione di Villa, oggi la meno numerosa e più periferica, sia stata un tempo il centro amministrativo e religioso dell’Alta Valle Camonica. Un altrettanto sano e lungimirante ragionamento politico (nel suo significato primitivo legato alla “polis” come città, comunità) porta a pensare come questo ritorno al passato sia in realtà un importante passo in avanti in grande anticipo rispetto ai processi politico-amministrativi a livello nazionale. In realtà questo traguardo non è un’idea nata per caso in quest’ultimo periodo, ma il logico esito di più di dieci anni di stretta collaborazione tra le Amministrazioni di Ponte di Legno e Temù che hanno visto realizzarsi il Grande Sogno del demanio sciabile atteso da oltre trent’anni, e hanno messo in “comune” le loro forze economiche, politiche e amministrative nelle società per gli impianti (SIT), per lo sviluppo del demanio sciabile (SIAV), per il teleriscaldamento (SOSVAV ndr. N° 3 AM), nei servizi sociali(Cooperativa Stella Alpina), per la gestione del patrimonio boschivo (Consorzio Forestale) nella Casa di Riposo e nel Consorzio Adamello Ski. COS’È LA FUSIONE? Ma cerchiamo di capire un po’ meglio di cosa si tratta quando si parla di fusione dei Comuni. La Fusione è lo strumento che viene scelto quando si vuole costituire un nuovo Comune unico il quale sostituirà quelli in esso confluiti. In pratica, un solo comune prende il posto dei comuni che si fondono tra di loro. La fusione quindi, rappresenta un efficace strumento di razionalizzazione del territorio, dei servizi e delle funzioni svolte dai Comuni, da cui discende
un incremento dell’offerta sia qualitativa che quantitativa dei servizi di cui i cittadini possono beneficiare, a fronte di un risparmio dei costi burocratici legati al funzionamento degli enti. COME SI REALIZZA LA FUSIONE Il riferimento normativo è la Legge Regionale n.29 del 15 dicembre 2006 che “disciplina i presupposti e le procedure da osservare nell’istituzione di nuovi comuni e nella fusione di quelli esistenti, nella modifica delle circoscrizioni territoriali e della denominazione dei comuni, nonché nell’esercizio di ogni altra funzione attribuita alla Regione in materia di circoscrizioni comunali” (art.2). L’iter ha inizio quando i sindaci ed i rispettivi consigli comunali dei comuni in questione “con deliberazione assunta a maggioranza dei consiglieri presentano richiesta alla Giunta regionale affinché promuova la relativa procedura. Entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta di cui sopra la Giunta regionale verifica i requisiti formali della richiesta stessa, e, qualora deliberi di dar corso alla medesima, presenta il relativo progetto di legge. Ciascun progetto di legge è accompagnato da una relazione che pone in evidenza le esigenze di più razionale assetto del territorio, di carattere economico e finanziario e di organizzazione e gestione dei servizi che lo giustifichino”. (art. 7) Si procede poi ad un referendum tra tutti i cittadini che deve “riguardare l’intera popolazione dei comuni interessati da modifiche territoriali”. “I risultati del referendum sono valutati sulla base sia del risultato complessivo sia degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio diversamente interessata.” (Art. 9) Infine “i risultati del referendum sono trasmessi, a cura del Presidente del Consiglio regionale, alla competente commissione consiliare per l’ulteriore corso del procedimento legislativo “ (Art. 10) Quindi verrebbero sciolti i Consigli Comunali interessati per crearne uno unico che rappresenterà l’intera popolazione, ovviamente con www.adamellomagazine.it
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un unico Sindaco eletto con nuove elezioni amministrative. PERCHÉ LA FUSIONE? A questo punto quindi è importante chiedersi per quale motivo le Amministrazioni di Ponte di Legno e Temù avrebbero intenzione di fondersi in un Comune unico? Innanzi tutto per cercare di fare un salto di qualità nella gestione, sfruttando i possibili vantaggi derivanti da una dimensione, non solo territoriale, ma anche demografica più grande. In secondo luogo la necessità di proteggersi cercando di andare incontro in modo preparato ad un’evoluzione non favorevole del contesto economico e sociale, per cercare sostanzialmente di difendere l’area da un possibile e minaccioso degrado. Tutto ciò parte dal presupposto che l’unione avrebbe immediatamente vantaggi dal punto di vista del risparmio, consentendo in questo modo di avere a disposizione maggior liquido da poter impiegare in altri settori, che non sia quello prettamente amministrativo, oltre ad ottenere maggiori contributi statali e regionali che premiano la fusione dei comuni. Come seconda cosa si propone di migliorare i servizi e la loro organizzazione, progettando una maggiore specializzazione del per14
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Insieme per giocare la carta dell’eccellenza. Mario Bezzi Sindaco di Ponte di Legno sonale, per consentire un incremento di efficienza e di produttività. Questo chiaramente ci porta ad affermare che dall’unificazione dei servizi non ne beneficeranno soltanto le amministrazioni, ma soprattutto i cittadini e le stesse imprese produttive che vedranno realmente esprimersi in concreto l’efficienza e l’organizzazione. Nel caso di Ponte di Legno e Temù ci sono altri due presupposti, che spingono verso la fusione e cioè: 1) La grande omogeneità economica e sociale delle due realtà che condividono da più di trent’anni il servizio della Scuola Media Statale e di Segreteria Comunale e da quasi dieci anni il servizio tecnico. L’omogeneità è palese soprattutto per quanto riguarda il tessuto produttivo fortemente legato alla vocazione turistica del territorio che costituisce la principale forma di reddito per la popolazione residente di en-
FUSIONE DEI COMUNI: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ trambi i Comuni. In effetti si potrebbe dire che la fusione consentirebbe di dare una definizione ad un’ area che ormai già da tempo si può considerare un’unica entità. 2) L’assoluta continuità territoriale evidente sia sulla sponda orografica destra dell’Alta Valle dove ormai l’edificato tra i due Comuni si estende in maniera continua, sia sulla sponda sinistra grazie al collegamento creato degli impianti di risalita. La realizzazione del progetto porterebbe quindi anche ad una pianificazione unitaria del territorio (ad esempio per la destinazione di aree specifiche: zona industriale, zona sportiva…) In conclusione si può quindi affermare che la fusione sarà l’occasione per rivedere i rapporti tra cittadini e Amministrazioni locali, la cui esigenza oggi è molto sentita, attraverso l’accorpamento di due municipalità già tra loro in collaborazione, con il duplice compito di fornire comodi servizi di base e di realizzare adeguate modalità di partecipazione dei cittadini alla vita politica e associativa, vincendo in questo modo la psicologica resistenza alla fusione.
I VANTAGGI Certamente la costituzione di un unico Comune che sfiorerebbe i 3000 abitanti porterebbe alcuni evidenti vantaggi che potremmo schematicamente sintetizzare così: Possibilità di realizzare progetti che singolarmente i comuni non potrebbe permettersi. Snellimento della macchina burocratica. Gestione strutturata di servizi e funzioni. Realizzazione di economie di scala nei diversi ambiti. Inoltre un Comune di questa portata potrebbe veramente competere con realtà turistiche non così lontane dalla nostra non solo geograficamente: Livigno, Bormio e Cortina d’Ampezzo solo per citarne alcune. L’augurio quindi è che l’iter sopra descritto abbia presto inizio e venga portato a termine in tempi brevi, salvaguardando comunque, in primo luogo il volere dei cittadini e in secondo luogo quel clima di collaborazione e accordo reciproco sperimentati in questi anni, che sono il fine principale di questa grande opportunità.
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DAL COMUNE DI TEMÙ
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A TU PER TU CON IL SINDACO DI TEMÙ ROBERTO MENICI a cura di Francesca Zani
Nonostante le piccole dimensioni del nostro Comune è diventato quasi impossibile incontrare il giovane Sindaco di Temù per poter raccogliere alcuni flash sulla vita politica e amministrativa in corso. Ma quando l’occasione si presenta in pochi minuti riusciamo a guadagnare qualche succosa novità. Cominciamo tracciando un a sorta di analisi di questi due anni del tuo mandato. Il bilancio completo di un mandato amministrativo può essere fatto quando sono trascorsi i cinque anni. A circa metà incarico mi ritengo soddisfatto e credo che i progetti che stiamo realizzando e quelli in avanzata fase di progettazione permetteranno al mio gruppo di maggioranza di togliersi importanti soddisfazioni, a vantaggio dell’intera comunità di Temù. Obbiettivi importanti raggiunti in questa prima parte di mandato sono certamente il finanziamento e l’inizio dei lavori della nuova rotonda sulla strada statale e la strada di accesso al demanio sciabile. Un’opera che il paese attendeva da anni. Di importanza strategica per lo sviluppo turistico del comprensorio dell’ Alta Valle sono stati il completamento del nuovo centro sportivo di Temù e l’accordo con la società Brescia calcio per il ritiro estivo, nonché l’apertura di un ufficio turistico aperto tutto l’anno grazie alla sinergia con il Parco dello Stelvio, il Parco dell’Adamello e l’Unione dei Comuni. Come si vede c’è parecchia “carne al fuoco”, ma ci sono in serbo anche nuovi progetti? La parola d’ordine è continuare ad investire in infrastrutture e servizi per riuscire ad essere competitivi con le più importanti località montane. La congiuntura economica ed il continuo taglio dei finanziamenti ai Comuni certo non aiuta. Da parecchi anni il Comune di Temù ha un’autonomia finanziaria rispetto ai finanziamenti statali che non coprono nemmeno la decima parte delle spese di un comune di montagna come il nostro. Guardando al futuro stiamo cercando di dotare il comune di entrate certe derivanti dagli utili delle centraline idroelettriche installate sugli ac-
quedotti comunali nonché dallo sfruttamento del fotovoltaico. Altro obbiettivo è quello di ultimare i numerosi cantieri in essere e di completare i servizi e l’offerta del nostro comprensorio attraverso la realizzazione del campo scuola presso la partenza degli impianti di risalita e del sottopasso pedonale di fronte al Municipio. Particolare attenzione verrà data alla riqualificazione del Parco giochi Casera e alla valorizzazione di un luogo meraviglioso come la Val d’Avio dove il progetto di una pista da fondo è già all’ordine del giorno. Maggiori risorse verranno destinate ad un progetto di marketing in grado di far conoscere le bellezze del nostro comprensorio che nulla hanno da invidiare alle altre località. In questo contesto si inserisce l’accordo con il Brescia Calcio? Certamente. L’Alta Valle Camonica deve diventare non solo il ritiro delle società sportive ma abbiamo l’ambizione di presentare il nostro comprensorio come ritiro naturale, come palestra a cielo aperto per tutti gli amanti della montagna e della pratica dello sport all’aria aperta. L’offerta invernale, seppur perfezionabile, è di altissimo livello a differenza del periodo estivo dove è più difficile vendere il prodotto montagna. Il ritiri sportivi in Alta Valle di importanti squadre calcistiche, sono certo aiuteranno a destagionalizzare l’offerta turistica giustificando gli importanti investimenti (quasi due milioni di euro) affrontati dal Comune di Temù per realizzare il nuovo centro sportivo . Non basta avere luoghi bellissimi ma dobbiamo riuscire a commercializzare il nostro prodotto turistico attraverso mirate azioni di marketing. Prima hai accennato al nuovo ufficio turistico. Sbaglio o doveva farne parte anche il Museo della guerra bianca? www.adamellomagazine.it
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Il Museo ha perso un’altra occasione, dimostrando la mancanza di rispetto nei confronti delle amministrazioni pubbliche che hanno finanziato, realizzato e messo a loro disposizione per 30 anni un edificio di 1000 mq in piazza a Temù. Non rispettando gli accordi sottoscritti due anni orsono non hanno aderito al progetto di ufficio turistico unico finanziato dagli enti pubblici che prima ho citato. Il motivo? Semplicemente non accettavano l’idea di fare una ricerca di personale da rendersi pubblica, volevano avere i soldi pubblici e decidere loro chi assumere senza alcun bando. A quel punto, come amministratori pubblici abbiamo dovuto abbandonare l’idea di un accordo condiviso con il Museo della Guerra Bianca (sono ancora in attesa di ricevere una risposta ad una mia comunicazione ufficiale di aprile dove chiedevo un incontro per cercare di trovare una soluzione condivisa!!!) . In ogni caso il risultato raggiunto dal Comune di Temù e dagli altri enti firmatari dell’accordo, e cioè l’apertura annuale di un ufficio turistico con personale qualificato (noi la ricerca pubblica l’abbiamo fatta) è da ritenersi storico e qualificante per l’intero comprensorio. Il prossimo passaggio sarà quello di mettere in rete l’ufficio di Temù con il nuovo
ufficio turistico che nascerà a Ponte di Legno e con il già collaudato ufficio Pro Loco di Vezza d’Oglio così da coordinare al meglio le attività di promozione. A proposito di collaborazione con Ponte di Legno, a che punto è il progetto di fusione dei due Comuni e cosa ne pensi? Credo che la fusione dei Comuni di Temù e di Ponte di Legno sia una garanzia di sviluppo futuro per il nostro comprensorio turistico. La recente storia dell’Alta Valle insegna che solo quando le amministrazioni parlano una voce sola ed hanno obbiettivi comuni si raggiungono grandi risultati (grande sogno docet). In questa maniera oltre ad ottenere maggiori finanziamenti ed a risparmiare alcune risorse garantiremmo attraverso una gestione ancor più condivisa delle realtà dell’Alta Valle, lo sviluppo turistico ed occupazionale dei nostri paesi. E’ ora compito di noi amministratori spiegare in maniera dettagliata ai cittadini le argomentazioni che ci hanno spinti a fare questa proposta. Lo faremo a breve attraverso riunioni pubbliche. In ogni caso sarà sovrano il volere dei cittadini che dovranno esprimere il loro parere attraverso un referendum.
RISTORANTE
CAPANNA VALBIONE Loc. Valbione - Ponte di Legno (Bs) - Tel. 0364.92324
Il Ristorante Capanna Valbione situato a 1510 m in una splendida conca delimitata dalle cime del corno d’ Aola e del Salimmo nel parco regionale dell’ Adamello è raggiungibile con la seggiovia “Valbione” o tramite una piacevole strada tra i boschi lunga circa 3 km. Valbione si trova in una posizione privilegiata in quanto è il crocevia del www.adamellomagazine.it demanio sciabile e da qui si 20 possono raggiungere facilmente le piste di Temù e del passo Tonale.
Al piano superiore del rifugio si trova il ristorante, in cui è possibile degustare piatti tipici e tradizionali, dotato anche di terrazza con vista panoramica, mentre al piano inferiore è possibile accedere al nuovo locale, che in inverno viene adibito a pizzeria self-service mentre nella stagione estiva , offre un servizio di pizzeria e bar-paninoteca.
Per gli amanti della natura e dello sport in estate è possibile fare lunghe passeggiate all’aria aperta, raccogliere funghi, pescare nell’adiacente laghetto sportivo o giocare a golf, nel bellissimo campo a nove buche che si trova subito dopo il laghetto; per chi invece preferisce un’estate tutta sole e relax vi è un’ampia zona attrezzata con tavolini, giochi per più piccoli ed è possibile usufruire del noleggio sdraio.
FINALMENTE IL BRESCIA CALCIO ARRIVA A TEMÙ di Sonia Mariotti
C’è grande attesa per il ritiro pre-campionato del Brescia Calcio che quest’anno ha scelto Temù per cominciare la Stagione 2011/2012 L’Alta Valle Camonica (che ospiterà gli uomini di Giuseppe Scienza dal 11 al 28 Luglio) offrirà alle Rondinelle la possibilità di preparare la prossima stagione al meglio offrendo loro una vera e propria palestra a cielo aperto quale può essere il Parco dell’Adamello e tutto il Comprensorio stesso dell’Adamello Ski, e permettendo loro di svolgere allenamenti in alta quota nel nuovo campo da calcio realizzato nei pressi degli impianti di risalita, che è stato realizzato secondo gli standard internazionali per gli allenamenti di squadre di alto livello. Il Comune di Temù punta molto su questo evento per rilanciare l’economia e dare nuova visibilità al nostro territorio, richiamando tifosi ed appassionati da tutta la provincia. Durante il ritiro del Brescia, al quale seguirà il ritiro della squadra Primavera, sarà possibile assistere da vicino alla preparazione e ad alcune partite amichevoli, tra cui l’incontro con la Rapresentativa Valle Camonica. Non solo calcio in queste tre settimane di permanenza a Temù, ma anche moltissimi eventi collaterali: si va dalla tombolata ai mercatini per le famiglie, ai concerti live e dj set per i più giovani, tra cui spicca la Notte Bianca del Brescia Calcio.
Per tutte le informazioni inerenti il ritiro è possibile consultare il sito internet www.bresciafc.adamellocalcio.it www.adamellomagazine.it
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SO.SV.A.V. PONTE DI LEGNO TEMU
TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA VEGETALE Un ambiente sano è un bene prezioso per tutta la collettività. Aria salubre ed un paesaggio integro sono fattori di importanza fondamentale per l’esistenza di una comunità e sono i presupposti per un buon livello di qualità della vita per le popolazioni locali e per i turisti che vengono a cercare riposo e svago sul nostro territorio. A garantire che il ciclo ecologico vitale di carbonio-idrogeno-ossigeno non venga interrotto sono le piante, materia prima rinnovabile e fonte energetica del futuro. La scelta di realizzare il teleriscaldamento nei Comuni di Ponte di Legno e Temù e di proporre la sostituzione delle caldaie a gasolio con una unica centrale a biomassa vegetale, compiuta dagli amministratori dell’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica tramite SOSVAV srl, si è rivelata vincente e i risultati ottenuti, anche solo in termini di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica e polveri sottili, dovrebbero essere, da soli, motivo sufficiente per ritenere che usufruire di questo servizio è veramente una opportunita da non perdere.
COMBUSTIBILE: CIPPATO DI LEGNO VERGINE
FILIERA BOSCO - LEGNA - ENERGIA Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla valorizzazione della filiera Bosco-Legno-Energia nel territorio dell’Alta Valle Camonica, la Comunità Montana, l’Unione dei Comuni, il Consorzio Forestale Due Parchi con il contributo della Regione Lombardia, hanno approvato ben sette progetti di bonifica e miglioramento forestale dei soprassuoli boscati. Passando dai progetti ai fatti, Sosvav srl, da alcuni mesi può contare su notevoli quantità di piante che, provenienti dai nostri boschi, giungono presso la Centrale di Teleriscaldamento per essere trasformate in cippato grazie all’impiego di un potente cippatore messo a disposizione dal Consorzio Forestale Due Parchi. La tracciabilità della filiera e della provenienza del combustibile è così garantita. Vedere 22 www.adamellomagazine.it per credere…
I NUMERI DI SOSVAV srl al 31-12-2010
800 UTENTI ALLACCIATI 23 MW POTENZA TERMICA di CENTRALE 52 MW POTENZA TERMICA UTENZE FINALI 23 KM RETE DISTRIBUZIONE 16.593 Mwh CALORE VENDUTO 45.000 mc di combustibile, cippato di legno vergine con un risparmio equivalente di petrolio pari a 165,95 ton/anno. 3,38 Ton/anno di emissioni evitate di SO2 2000 Ton/anno di emissioni evitate di CO2
I VANTAGGI PER L’UTENTE • Un contributo alla tutela ambientale e al miglioramento della qualità della vita • Autonomia nell’approvvigionamento termico • Costi eliminati con l’allacciamento al teleriscaldamento • Vantaggi economici : fatturazione del solo consumo effettivo • SICUREZZA derivante anche dall’assenza di combustione presso le singole utenze.
ECOMUSEO a cura di Ivan Faiferri e Mauro Testini
Il 30 di giugno è un giorno importante per la cultura in Alta Vallecamonica. Infatti in quel giorno, un uomo dal nome profetico (Costantino, come l’imperatore dell’«in hoc signo vinces») ha portato a Brescia la domanda di riconoscimento dell’Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio. Allegato alla domanda, un intero CD-ROM di documenti, progetti, atti amministrativi che testimoniano i tentativi e le azioni messe a punto negli anni scorsi per promuovere, proteggere e diffondere la cultura locale e la sua conoscenza, insieme ad un progetto volto al futuro, che vorrebbe coordinare e potenziare questi sforzi. Contrariamente all’idea che il nome suggerisce, l’Ecomuseo non è un museo, almeno nel senso comune del termine ovvero il luogo ove si costudiscono oggeti e opere varie, e non riguarda (solamente) l’ecologia. Gli ecomusei sono strumenti con cui le popolazioni possono valorizzare la loro tradizione, recuperando le tracce, materiali e immateriali, del proprio passato, per poterla vivere ancora oggi. Resti storici, scavi archeologici, reperti di Guerre Mondiali e altre battaglie, insieme a tracce meno «nobili», ma forse più significative, come le malghe, i caseifici, i sentieri utilizzati dai pastori per l’ascesa ai pascoli d’alta quota, tutto ciò che, nel corso dei secoli, ha costruito il volto del nostro territorio. La cultura non è fatta solo di cose, ma di gesti, di modi di vivere, di lavorare, di riposare: per questo, l’ecomuseo protegge, favorisce e promuove le feste popolari, i metodi di produzione tradizionali, le espressioni del sentimento religioso, perfino le carnevalate come il ruf de la ecia di Ponte di Legno. Si tratta di manifestazioni e di costumi di origine antichissima, come le cerimonie della confraternita dei Disciplini di Villa, che risale almeno al XVI secolo, e che hanno rischiato di venire dimenticate nella seconda metà del secolo scorso, in seguito all’arrivo dell’industrializzazione e della «società moderna» che ha spopolato le valli di montagna. Con la domanda di riconoscimento dell’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio, i cinque comuni associati richiedono alla Regione di prendere atto degli sforzi fatti fino a qui per la tutela di questo patrimonio ricchissimo ma talvolta misconosciuto, impegnandosi reciprocamente nella conservazione, mantenimento e promozione. Non solo i comuni partecipano all’Ecomuseo: tutte le associazioni presenti sul territorio sono invitate a
essere protagoniste delle attività, sia all’interno della struttura organizzativa sia come partner esterni. L’Ecomuseo ha già avuto l’adesionedi riferimenti importanti a partire dalla Università della Montagna di Edolo, dai Parchi dell’Adamello e dello Stelvio, dal Museo Etnografico L Zuf di Vione, ma anche di molte associazioni di cittadini (vicinie, associazioni sportive, gruppi degli alpini, gruppi di volontariato più o meno riconosciuti). L’ambizione è che diventi il soggetto capace di coordinare tutte queste forze. Si parla di turismo, e in questo campo le potenzialità sono enormi: l’ecomuseo ha già strutturato alcuni percorsi volti a far conoscere aspetti già noti oppure semi-sconosciuti dell’Alta valle: un viaggio tra i resti delle antiche fortezze medievali, che passa dal castello di Incudine fino alla torre d’alta quota del Canalì dei Pagà; una visita in più tappe ai luoghi della guerra, dalla Battaglia di Vezza del 1866 alle trincee dei Garibaldini in località Dosso sopra a Vione. Ma anche una serie di tappe che riguardano la cultura dei pastori, partendo dalle malghe di alta quota, verso i paesi, passando magari attraverso caseifici e agriturismi. Ancora, l’ecomuseo non tratta solo di turismo: vuoe dare la possibilità di sostenere (anche economicamente) la tutela dei beni materiali e immateriali facendo si che questi possano continuare la loro funzione. Limitata al ricordo, nel caso dei resti di valore storico, oppure ancora piena di senso per le popolazioni locali, come appunto le feste e le manifestazioni di ciascuna comunità. Il percorso è stato intrapreso anche grazie anche allo sforzo e al lavoro di un piccolo gruppo di volontari, motivati dal sindaco di Vione, Mauro Testini, che hanno prodotto in tempo rapidissimo tutti i documenti necessari per la domanda. Ora si attende il riconscimento formale della Regione Lombardia, ma indipendentemente da questo, costituire e dare il via all’Ecomuseo, non sarà stato vano. www.adamellomagazine.it
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COOPERATIVA STELLA ALPINA a cura di Mauro Testini e Katiuscia Piazzani
Stella Alpina è una società cooperativa sociale (ONLUS per legge ovvero SENZA FINE DI LUCRO), che da ormai quattro anni svolge un importante servizio sul territorio, dando lavoro a numerose persone, nell’ambito dello spazzamento delle strade e della cura e manutenzione del verde pubblico e dell’arredo urbano. A partire dall’autunno del 2010, la società ha deciso di ampliare i propri orizzonti, aprendosi al mondo femminile e creando una squadra di addette alle pulizie. Le pubbliche amministrazioni dei comuni dell’Alta valle Camonica, ambito territoriale in cui la cooperativa agisce e opera, si stanno avvalendo nella maggior parte dei casi delle nostre operatrici per il servizio di pulizia degli stabili pubblici. Anche alcune realtà private, interessate alla mission sociale della cooperativa si avvalgono del nostro servizio, con riscontri positivi anche in termini di qualità delle prestazioni. Considerata la forte richiesta di occupazione femminile, spesso associata a problematiche sociali e personali importanti, si sta lavorando perché il settore pulizie continui a crescere. S’intende così dare risposte a donne dell’Alta Valle che necessitano di impiego ma non hanno la possibilità di farlo a tempo pieno, potendo così svolgere un’attività salvaguardando anche il proprio contesto familiare e sociale. Da maggio di quest’anno inoltre è stata avviata col Tribunale di Brescia una convenzione per
lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività in alternativa alle sanzioni pecuniarie e/o penali. Detta Convenzione è stata stipulata per dare la possibilità a coloro che a titolo esemplificativo e non esaustivo, a fronte di un ritiro patente prolungato nel tempo faranno richiesta di commutare il periodo del ritiro o una parte di esso in “pena del lavoro di pubblica utilità”, potendo svolgerlo in una sede meno remota rispetto alla propria residenza. La cosa è estendibile, previo accordo con l’autorità giudiziaria, anche per altri reati e sanzioni.
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RISTORANTE CAVALLINO Canè di Vione - Tel. 0364.94188
Il RISTORANTE a gestione familiare si distingue per l’ambiente accogliente e la cucina tipica di tradizione. Funghi, salumi, selvaggina, ravioli alle erbe, polenta preparata con farina macinata a pietra, formaggi di monte, dolci e torte casalini, vini pregiati, distillati e liquori a base di erbe alpine, sono solo alcuni dei prodotti della tradizione enogastronomica camuna. Terrazza interna ove pranzare o cenare, godendo di un incantevole panorama sul gruppo Adamello.
RESIDENCE CAVALLINO Il RESIDENCE è situato alle porte della bellissima Valle di Canè, uno dei luoghi più suggestivi dell’alta Vallecamonica, all’interno del parco dello Stelvio, affacciato sul Gruppo Adamello. Nove graziosi appartamenti completamente nuovi e arredati in stile montano con legno a vista.
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DAL COMUNE DI VIONE a cura di Luigi Sterli e Francesca Zani
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LA CAVA DI MARMO DI CANÈ di Dino Marino Tognali
La storia della cava di marmo di Canè, che si coltiva a 1800 m di altitudine, è storia fatta di sacrifici, di rischi, di fatiche, di tempo per giungere lassù a piedi; storie che solo uomini temprati e disposti ad ogni sforzo ha voluto e ha continuato. Montagna importante la nostra per il materiale che dà, in tutto simile al Candoglia del Duomo di Milano che si presta ad ogni tipo di lavorazione. Il “Christall” è un marmo di insuperabile candore: bianco puro, bianco sfumato, bianco venato; l’eccezionale compattezza e durezza si stacca nettamente dai normali marmi bianchi per la particolare cristallizzazione e per la peculiare bellezza del fondo. Già conosciuto e usato nell’antichità, nel Medioevo e nel periodo veneto, la vera storia dell’escavazione inizia nel 1899 quando la ditta F.lli Gregorini ottiene la concessione di una zona della Val di Canè per praticarvi degli scavi allo scopo di ricavare materiali. Nel 1906 la “Società Marmifera Camuna” chiede una concessione per cavare marmo bianco. È del 1914 il primo sfruttamento a carattere industriale, anche se di modeste proporzioni, che attua la “Società Marmifera Nord Brescia”, negli anni seguenti si susseguiranno altre ditte Negli anni ‘60 vi lavorano una cinquantina di operai, usando mezzi più moderni. Si preparavano gallerie con il sistema dei piani sovrapposti e si ottenevano blocchi anche di tre metri cubi. Fu un periodo di lavoro quanto mai redditizio che nel volgere di pochi anni ottenne un buon sviluppo senza raggiungere però una perfetta organizzazione ed uno sfruttamento totale di tale ricchezza. Il nostro marmo era un prodotto affermato su tutti i mercati e la fatica della cava una fonte di benessere per le nostre popolazioni. Nei primi 28
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tempi l’estrazione dei blocchi di marmo era effettuata perforando la roccia, inserendovi dei cunei di legno imbevuti d’acqua e battuti con la mazza: l’acqua, gonfiando il legno, causava il distacco del blocco. Successivamente i cunei di legno furono sostituiti con quelli di ferro sempre battuti con la mazza. Per ottenere più materiale in meno tempo si attuavano “le varate”. Battendo con la mazza la barra da mina, una lunga asta di ferro e acciaio temprato alle due estremità, delle quali una forgiata a scalpello, si producevano diversi fori. In ognuno di deponevano le cariche esplosive e l’innesco avveniva a miccia. La lavorazione di riquadro e di rifinitura era fatta a mano nel piazzale della cava dagli scalpellini per dare al blocco la forma di parallelepipedo. Il “picapréda” lo si riconosce dalle mani che sono un amalgama di muscoli e di ferro. Dita informi di pelle indurita che hanno impugnato quelle punte di nero metallo che il fabbro aguzzava con la brace. Mani ruvide che hanno stretto il manico del mazzuolo, l’hanno scavato intorno ai nodi, l’hanno lustrato, hanno fatto volare scaglie che erano di troppo. È dalle pupille che si identifica l’uomo che ha montato macigni di marmo, che li ha squadrati col mazzuolo e lo scalpello. I suoi
occhi, in un volto screpolato dalle rughe, sono ustionati dalle scaglie. Ha usato con maestria i “punciöcc” spinti nella “seda” e i “cügn” di ferro che entravano sicuri per confezionare bianchi parallelepipedi . La montagna, questa nostra montagna non è solo natura, ma un’immensa riserva di esperienze vitali, dove nulla è andato perduto. Quando i blocchi erano pronti, dal piazzale della cava si dovevano predisporre alle banchine di carico usando la “lizza”. Su robuste travi, leggermente ricurve, spalmate di sapone sulla faccia inferiore, viene posto il masso che si fa scorrere, frenato da cavi di acciaio, su travicelli di legno duro che man mano che il blocco avanza, si levano dalla coda e si posano davanti sotto la “lizza”. Una rudimentale gru li alzava sul pianale di un camion senza sponde che lentamente scendeva dalla mulattiera della valle per immettersi nella stretta strada comunale ancora dal fondo sterrato. Permettete ora un ricordo per il coraggioso Martino che con uno sgangherato autocarro, mancante di portiere, ha trasportato dalla cava al piazzale di Tagna, confinante con la strada nazionale, tonnellate e tonnellate di bianco e prezioso materiale. La cava chiude nel 1964.
Si disse per necessità di ristrutturazione avendo estratto marmo non sempre razionalmente, per la pericolosità della cava, per la difficoltà del trasporto. Da quel giorno molti operai hanno dovuto imparare la vita dell’emigrante. Dopo anni di abbandono il Comune di Vione ha deciso di recuperare la strada di accesso alla zona e i due fabbricati sorti nei pressi della cava durante la sua attività per destinarli a un “Osservatorio faunistico”. L’osservatorio Faunistico lo gestisce il comune di Vione ed èaperto solo su prenotazione al Comune stesso. Dall’osservatorio si vede un ottimo panorama sulla valle di Canè in tutta la sua lunghezza quindi è ottimo punto di avvistamento per tutta la fauna del parco (cervi camosci stambecchi aquile ecc). Questo recupero è un ottimo esempio di come si possano riutilizzare vecchi manufatti con una nuova destinazione per non perdere completamente il ricco patrimonio del nostro passato.
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UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTA VALLE CAMONICA
PASSEGGIATE ED ESCURSIONI SUL TERRITORIO
a cura della Segreteria dell’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica Testi e foto di Diego Comensoli L'Unione dei Comuni ha commissionato ad un esperto, Diego Comensoli, la descrizione e le schede tecniche di quindici passeggiate e di quindici escursioni tra le più belle ed appetibili del comprensorio dell'alta valle. Il lavoro realizzato è veramente notevole e particolare, parte con una scheda tecnica ed a seguire di ogni proposta una dettagliata descrizione con le varie emozioni che si possono provare per ogni singola passeggiata od escursione. Le passeggiate vengono contraddistinte dalla sigla P e di conseguenza numerate, le escursioni dalla sigla E e numerate dall'uno al quindici per ogni itinerario. L'Unione dei Comuni si prefigge quindi di realizzare una brochure di consultazione dove verranno inserite delle immagini dei sentieri, della natura e dei rifugi.
PASSEGGIATE P1 PONTE DI LEGNO – VILLA DALEGNO - PRECASAGLIO
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 1 (Garòfui) e in parte 64 Cai. Difficoltà: facile, un po’ lungo. Dislivello: m 240 circa. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: circa ore 2.30. Parcheggio: a Ponte di Legno
P2 PEZZO – PIRLI – LAGO E CASE DI VISO
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 2 (Scursai), in parte 62 Cai e frecce del Parco dello Stelvio. Difficoltà: di medio impegno, un po’ lungo, qualche tratto ripido iniziale. Dislivello: m 350 circa. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre, spettacolare dopo la metà di ottobre. Tempi: circa ore 2,30 di andata e 1,15 di ritorno. Complessivamente 3,30/4 Parcheggio: ai posteggi all’inizio di Pezzo, vicino al campo sportivo.
P3 PONTE DI LEGNO – VESCASA – PEGRA’
P6 PONTE DI LEGNO – VALBIONE - TRAMPOLINO GIGANTE
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 6 (Brüsi). Difficoltà: facile, qualche tratto ripido in discesa nel bosco. Dislivello: 260 m. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: ore 2,15/2,30 esclusa la visita di Valbione. Parcheggio: se non si parte direttamente da Ponte di Legno si può lasciare l’auto al parcheggio della seggiovia (1258 m) o a quello sottostante.
P7 AL LAGO DEL MORTIROLO
Segnaletica: n° 23 segni tricolori dei “Sentieri della Resistenza”. Difficoltà: nessuna. Dislivello: meno di cento metri. Periodo consigliato: maggio ‑ novembre. Tempi: 0,45/1 al lago; circa 1,45/2,15 il giro completo. Parcheggio: nel piazzale sotto la chiesetta, a lato dell’Albergo Basso.
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 3 (Muracc) e 45 Cai. Difficoltà: senza difficoltà, ma con qualche tratto ripido e un po’ lungo. Dislivello: m 409. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: ore circa 1,45 di salita e 1,30 il ritorno. Parcheggio: si può lasciare l’auto in fondo a Via Alpini, presso una cappelletta (1310 m).
P8 MORTIROLO – VAL VARADEGA
P4 PONTE DI LEGNO – CASCATA – VAL SOZZINE
P9 ALLE FORTIFICAZIONI DI DAVENINO
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 4 (Baghècc) e segni dei sentieri “Natura e Svago” del Parco adamellino. Difficoltà: nessuna. Dislivello: circa 100 m. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: quasi 2 ore. Parcheggio: si può partire direttamente dal paese oppure lasciare l’auto al posteggio della seggiovia Valbione (1258 m) o a quello sottostante.
P5 PONTE DI LEGNO – VAL VARISOLA – PONTE
Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 5 (Ampumai) e dei percorsi Natura e Svago del Parco dell’Adamello. Difficoltà: nessuna. Dislivello: circa 70 m. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: circa ore 0,45 di andata e 1 di ritorno. Parcheggio: se non si parte direttamente da Ponte di Legno si può lasciare l’auto ai parcheggi della partenza della seggiovia di Valbione.
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Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 73. Difficoltà: nessuna. Dislivello: m 310. Periodo consigliato: da giugno ad ottobre. Tempi: ore 1,15/1,30. Parcheggio: Ai bordi della strada presso il torrente.
Segnaletica: frecce indicatrici. Difficoltà: nessuna. Dislivello: circa100 m. Periodo consigliato: aprile ‑ novembre. Tempi: circa mezz’ora, visita esclusa. Parcheggio: nello slargo a fianco (a destra scendendo) della statale, nei pressi del bivio segnalato per Davenino, a 937 m.
P10 VEZZA - GRANO – CORMIGNANO – BELVEDERE Segnaletica: assente, ma il percorso è facile da individuare. Difficoltà: nessuna. Dislivello: 225 m da Grano, 379 m da Vezza. Periodo consigliato: maggio ‑ novembre. Tempi: ore 45/60 minuti da Grano, circa un’ora e un quarto da Vezza. Parcheggio: a Vezza nei parcheggi attorno al centro oppure a Grano.
P11 DA VEZZA A TU E A S. CLEMENTE
Segnaletica: frecce indicatrici. Difficoltà: nessuna. Dislivello: 110 m dalla strada, 240 m dal centro di Vezza. Periodo consigliato: da maggio ad inizio novembre. Tempi: 20 minuti dalla strada, quasi un’ora da Vezza. Parcheggio: ai bordi della strada presso il bivio, oppure a Tu
P12 CANÈ - VAL CANÈ
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 65. Difficoltà: nessuna. Dislivello: 246 m a Cortebona, 480 m alla testata valliva. Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre. Tempi: ore 1/1,45. Parcheggio: poco dopo Canè nell’area predisposta all’imbocco della valle (1520 m), vicino al ponte sul torrente.
P13 DA CANE’ A PREMIA E SALINE
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 3 e 66/66A in parte.
Difficoltà: nessuna. Dislivello: 189 m. Periodo consigliato: maggio ‑ novembre. Tempi: ore 1,30/2. Parcheggio: a Canè nei pressi del cimitero.
P14 IN VAL DI VALLARO
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 72 e 72A. Difficoltà: nessuna, un po’ lunga. Dislivello: m 385 alle baite Paghera, 945 alla Malga del Calvo. Periodo consigliato: da giugno a ottobre. Tempi: ore 1,15/1,30 a Paghera; 2,45/3,15 alla Malga del Calvo. Parcheggio: piazzale a Valar
ESCURSIONI E1 SENTIERO DEI FIORI
Segnaletica: segnavia bianco e rosso Cai. Dislivello: 570 m tra P.so Paradiso e il bivacco di Cima Lago Scuro. Difficoltà: via ferrata, molto esposta, solo per escursionisti esperti dotati di cordino e moschettone con imbracatura, piccozza, ramponi, casco e assenza di vertigini. Particolarmente rischioso se ghiacciato. Periodo consigliato: luglio - settembre (attenzione agli orari della funivia), da evitare in caso di recenti nevicate o gelate. Potrebbe essere chiuso per manutenzione: informarsi prima allo IAT o alla Funivia. Tempi: salita al Passo Castellaccio dal Passo Paradiso con sentiero n° 44 in ore 1.15 circa. P.so Castellaccio ‑ C.no di Lago Scuro ore 1.45; C.no di Lago Scuro ‑ Cima e P.so Payer ore 1.30. Parcheggio: nel piazzale alla partenza della funivia Paradiso, a fianco della statale oppure alla partenza della cabinovia che collega Ponte di Legno al Tonale, se si vuole evitare l’auto.
E2 AL PASSO DEI CONTRABBANDIERI (2681 m) DAL TONALE - VALBIOLO Segnaletica: segnavia bianco e rosso Sat n° 111 e del Sentiero della Pace Difficoltà: escursionistico. Un po’ faticoso, ma breve Dislivello: 437 m (800 m da P.so del Tonale). Periodo consigliato: da fine giugno ad inizio ottobre. Tempi: ore 1/1.15 (2,45 dal P.so del Tonale). Parcheggio: nei pressi del ristoro Valbiolo (o al Passo Tonale)
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 40 e 40A. Difficoltà: escursionistico, senza difficoltà. Dislivello: 100 m di salita e 503 m di discesa. Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre. Tempi: ore 1,30 circa. Parcheggio: A Ponte di Legno, alla partenza della seggiovia per Valbione.
E5 LAGHI MERIDIONALI DI MONTICELLI DA S. APOLLONIA
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 58 e 64. Difficoltà: escursionistico, ma a tratti un poco faticoso e impegnativo. Dislivello: 839 m al lago basso, 950 m a quello più alto. Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre. Tempi: ore 2,30 circa al lago basso, 3 circa al lago più alto. Parcheggio: presso l’area di sosta attrezzata di Case Silizzi (dopo S. Apollonia).
E6 AL RIFUGIO LINGE DA S. APOLLONIA Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 58. Difficoltà: escursionistico, senza difficoltà. Dislivello: m 692.
E3 ALLE CASCATE DEL NARCANELLO DA VAL SOZZINE
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n°42 Difficoltà: escursionistico sino alle cascate (stradina e sentiero), oltre diviene impegnativo. Dislivello: 650 m Periodo consigliato: fine giugno – fine settembre Tempi: ore 1,45/2,15 Parcheggio: a Sozzine di Ponte di Legno
E4 DAL RIF. PETITPIERRE (CORNO D’AOLA) A POZZUOLO E VALBIONE www.adamellomagazine.it
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E11 - AI LAGHI DELLA VAL D’AVIO E AL RIF. GARIBALDI
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n°11 e 1. Difficoltà: escursionistico, senza difficoltà, ma di un certo impegno per la lunghezza e il dislivello. Dislivello: 969 m. Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre. Tempi: ore 3/3,30. Parcheggio: a Malga Caldea in Val d’Avio, circa 6 chilometri da Temù.
E 12 AI LAGHI DI PIETRAROSSA IN VAL CANE’
Periodo consigliato: giugno ‑ ottobre. Tempi: ore 2,30/3. Parcheggio: presso l’area di sosta attrezzata di Case Silizzi (o a S. Apollonia).
E7 DA CASE DI VISO AI LAGHI DI ERCAVALLO
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 59 e 2. Difficoltà: escursionistico, qualche tratto faticoso e un poco esposto. Dislivello: m 867 al lago inferiore, m 1201 al lago alto. Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre. Tempi: ore 2,30 circa al lago inferiore, (ore 3,30/4 al lago alto). Parcheggio: all’ingresso di Case di Viso o nel piazzale dell’area di sosta del Parco (1880 m).
E8 DA CASE DI VISO AL RIFUGIO BOZZI E AI LAGHI DI MONTOZZO
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 52. Difficoltà: agevole, su mulattiera militare. Dislivello: m 724 da Viso, m 598 dal parcheggio alto. Periodo consigliato: fine giugno – ottobre. Tempi: ore 2 circa (15’ in meno dal parcheggio alto). Parcheggio: all’ingresso di Case di Viso, oppure nel piazzale dell’area di sosta del Parco Nazionale dello Stelvio (1880 m).
E9 DA VILLA DALEGNO AL LINGE
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 64. Difficoltà: escursionistico, ma piuttosto impegnativo e lungo, qualche tratto esposto. Dislivello: circa 900 m, senza i saliscendi intermedi. Periodo consigliato: fine giugno ‑ inizio ottobre. Tempi: ore 6/7. Parcheggio: a Villa Dalegno alta, presso la cappella Roncal
E10 ALLE FORTIFICAZIONI DI VAL MASSA DA S. APOLLONIA Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 54. Difficoltà: escursionistico. Dislivello: 914 m. Periodo consigliato: da giugno a ottobre. Tempi: ore 3/3.30. Parcheggio: a S. Apollonia in Valle delle Messi.
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 65. Difficoltà: escursionistico, un poco faticoso il tratto finale. Dislivello: 1063 m. Periodo consigliato: giugno ‑ ottobre. Tempi: ore 3,15/3,45. Parcheggio: nell’area predisposta all’imbocco della valle, vicino al ponte sul torrente, dopo Canè.
E13 - AL LAGO D’AVIOLO (1920 m) E AL RIFUGIO S. OCCHI DA VEZZA Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 21. Difficoltà: escursionistico. Dislivello: 425 m. Periodo consigliato: giugno ‑ inizio ottobre. Tempi: ore 1/1,30 più un’altra ora per l’esplorazione di piana e lago. Parcheggio: al termine della strada asfaltata della Val Paghera.
E14 IN VAL GRANDE DI VEZZA
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n°2. Difficoltà: escursionistico, lungo ma non impegnativo. Dislivello: 840 m (da Tu). Periodo consigliato: da giugno a fine ottobre. Tempi: ore 2.45/3.15 Parcheggio: a Tu (o Grano o a Vezza)
E 15 DAL MORTIROLO AL MONTE PAGANO
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 3 e 145. Difficoltà: in buona parte agevole. Dislivello: 715 m. Tempi: ore 2.15/2.30. Periodo consigliato: da giugno ad inizio novembre. Parcheggio: nei pressi del ponte Palù a 1633 m, sulla strada che sale al Passo del Mortirolo.
E16 MORTIROLO – LAGHI DI GROM
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 73B non sempre evidente Difficoltà: senza particolari difficoltà. Dislivello: 242 m al lago inferiore; 314 m al superiore. Periodo consigliato: da giugno a ottobre. Tempi: al lago inferiore tre quarti d’ora, al superiore ore 1,15. Parcheggio: nei pressi di Malga Salina al Pianaccio
E 17 AI LAGHI SEROTI DA MALGA SALINA DEL MORTIROLO
Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 73A e 73. Difficoltà: nessuna fino al lago basso, un poco più faticoso e impegnativo ai laghi alti. Dislivello: 80 m al lago basso, 600 m al più alto. Periodo consigliato: fine giugno ‑ ottobre. Tempi: 0,45 al lago basso, 2/2,30 al più alto. Parcheggio: ai bordi della strada asfaltata, nei pressi di Malga Salina.
E18 DA INCUDINE A S. ANNA Segnaletica: frecce indicanti S. Anna. Difficoltà: nessuna, ma molto lungo e con notevole dislivello. Dislivello: 937 m. Periodo consigliato: giugno ‑ ottobre. Tempi: 4/5 da Incudine; 1,40 da Cavallo. Parcheggio: a Incudine, alle ultime case nella parte alta sud-orientale.
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• Intervista al nuovo Presidente • Prezzi STAGIONE INVERNALE 2011/2012 di Ferruccio Lissidini Foto di Bortolo Rizzi
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INTERVISTA AL NUOVO PRESIDENTE DI ADAMELLO SKI DENIS BERTOLINI Da alcuni giorni il Sindaco Denis Bertolini è Presidente di Adamello Ski. Entra in carica dopo le dimissioni del precendente Alessio Delpero che dopo solo sei mesi, per questioni politiche interne nella maggioranza del Comune, ha rimesso il mandato. C’è una premessa da precisare, che il Presidente di Adamello Ski viene eletto a rotazione ogni due anni tra le tre società degli impianti di risalita operanti sul territorio, essendo due di queste (le principali) a maggioranza di capitale pubblico, è evidente che sono i due comuni (Ponte di Legno o Vermiglio) a designare il nominativo per la maggior carica. Il Consorzio Adamello Ski è la principale e trainante attività di tutta la zona, con riflessi commerciali non solo nelle località interessate ma bensì gravita ed influenza l’economia di parecchie località ed imprese al di fuori del territorio. Il suo fatturato è certamente determinante per l’impegno del personale, ago della bilancia per l’andamento economico-commerciale-imprenditoriale dell’intero Comprensorio dell’Alta Valle di Sole e dell’Alta Valle Camonica. Non potevamo quindi, far altro che quattro chiacchiere su come vede la situazione il nuovo Presidente, su come vorrà condurre il suo mandato, quali saranno gli obiettivi e alcuni scambi di valutazione. Ci accoglie nel suo posto di comando presso la Direzione Adamello Ski di Ponte di Legno. Alla nostra domanda su cosa si propone di fare e quindi quali sono i punti da raggiungere, ci precisa subito che è già in atto un piano per la promozione, le iniziative, il marketing che da tempo è stato deciso e definito, di cui ne condivide l’azione e quindi proseguirà su tale linea, che non è altro che una massiccia promozione per coinvolgere in un’unità di intenti, i territori dell’Alta Val di Sole
e dell’Alta Valcamonica, accelerando sulle iniziative con un occhio di riguardo alla promozione delle stagioni estive. Alla nostra domanda che parecchi operatori turistici, commercianti, piccoli imprenditori si lamentano del target di clientela che Adamello Ski commercializza per il comprensorio durante certi periodi della stagione invernale, ci risponde prontamente che la scelta del bacino di utenza turistica, soprattutto quella invernale, è fatto si di caroselli, di impianti di ultima generazione, di collegamenti di piste coperte da innevamento programmato, ma è fatto anche di infrastrutture moderne e di ottimo livello che diano servizi per il tempo libero e lo svago. Questo dovrebbe essere realizzato da commercianti e piccoli imprenditori, che credendo allo sforzo fatto dagli impianti di risalita e dal grande sogno raggiunto, creino tutte queste attività collaterali e sinergiche, e quindi completino l’offerta. Il target di clientela a questo punto si determinerà da solo quando le tre componenti vitali del territorio (impianti di risalita, infrastrutture turistiche, attività per il tempo libero) andranno di pari passo sull’obiettivo di colpire bacini di utenza medio alti. Basterà solo il passaparola, che è e rimarrà il maggior veicolo promozionale e di conseguenza il più redditizio. Su questo, egregio Presidente, ci trova pienamente d’accordo. Ci vediamo alla fine di Aprile 2012 e faremo un consuntivo della stagione invernale. Nella nostra obiettività vorremmo ricordare a tutti che siamo in piena crisi economica e mantenere le posizioni di presenze e di bilanci sarebbe già un grande successo. www.adamellomagazine.it
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STAGIONE INVERNALE 2011/2012 Prezzi Skipass ADAMELLO SKI
Valido nel comprensorio Adamello Ski Pontedilegno - Tonale PRE STAGIONE - FINE STAGIONE
1 giorno skipass
€ 30,00 - Adulto
1 giorno skipass
€ 21,00 - Junior**
1 giorno skipass
TUTTI GLI SKIPASS EMESSI SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 3 GIORNI CON FOTOGRAFIA
€ 15,00 - Baby*
1 giorno skipass
€ 27,00 - Senior***
2 giorni skipass
€ 29,00 - Baby*
2 giorni skipass 2 giorni skipass 2 giorni skipass
€ 57,00 - Adulto
Giorni
€ 40,00 - Junior**
4
€ 51,00 - Senior***
1 giorno skipass
€ 37,00 - Adulto
1 giorno skipass
€ 26,00 - Junior**
1 giorno skipass
€ 19,00 - Baby*
€ 67,00
€ 86,00
5
€ 111,00
€ 56,00
€ 78,00
€ 100,00
7
€ 141,00
€ 99,00
€ 127,00
8
9
2 giorni skipass
€ 35,00 - Baby*
12
€ 70,00 - Adulto
11
€ 49,00 - Junior**
13
€ 63,00 - Senior***
Senior***
€ 53,00
10
2 giorni skipass
Junior**
€ 38,00
€ 33,00 - Senior***
2 giorni skipass
Baby*
€ 76,00
1 giorno skipass 2 giorni skipass
Adulti
3
6
PRE STAGIONE - FINE STAGIONE
PRE STAGIONE - FINE STAGIONE 29-10-2011 <<>> 06-12-2011 12-12-2011 <<>> 23-12-2011 14-04-2012 <<>> 30-04-2012
14
€ 95,00
€ 132,00
€ 152,00
€ 165,00
€ 177,00
€ 190,00
€ 48,00
€ 66,00
€ 71,00
€ 92,00
€ 68,00
€ 119,00
€ 76,00
€ 106,00 € 137,00
€ 89,00
€ 124,00 € 159,00
€ 83,00
€ 95,00
€ 116,00 € 149,00
€ 133,00 € 171,00
€ 202,00 € 101,00 € 141,00 € 182,00
€ 212,00 € 106,00 € 148,00 € 191,00
€ 221,00 € 111,00 € 155,00 € 199,00
TUTTI GLI SKIPASS EMESSI SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 3 GIORNI CON FOTOGRAFIA
TUTTI GLI SKIPASS EMESSI SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 3 GIORNI CON FOTOGRAFIA
PREZZI BASSA STAGIONE 09-01-2012 <<>> 27-01-2012 12-03-2012 <<>> 13-04-2012
PREZZI ALTA STAGIONE 07-12-2011 <<>> 11-12-2011 24-12-2011 <<>> 08-01-2012 28-01-2012 <<>> 11-03-2012
Giorni 3
10
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Giorni
€ 82,00
€ 105,00
4
€ 138,00
€ 69,00
€ 97,00
€ 160,00
9
Senior***
€ 65,00
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Junior**
€ 47,00
€ 117,00
7
Baby*
€ 93,00
4
5
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Adulti
€ 175,00
€ 190,00
€ 59,00
€ 84,00
€ 124,00
€ 80,00
€ 112,00 € 144,00
€ 95,00
€ 133,00 € 171,00
€ 88,00
€ 123,00 € 158,00
€ 206,00 € 103,00 € 144,00 € 185,00
€ 103,00
€ 52,00
5
€ 160,00
€ 80,00
6
7
8
9
10
€ 250,00 € 125,00 € 175,00 € 225,00
12
€ 263,00 € 132,00 € 184,00 € 237,00
€ 275,00 € 138,00 € 193,00 € 248,00
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Baby*
3
€ 220,00 € 110,00 € 154,00 € 198,00
€ 236,00 € 118,00 € 165,00 € 212,00
Adulti
11
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€ 135,00
€ 185,00
€ 68,00
€ 93,00
Junior**
Senior***
€ 95,00
€ 122,00
€ 72,00
€ 93,00
€ 112,00 € 144,00
€ 130,00 € 167,00
€ 202,00 € 101,00 € 141,00 € 182,00
€ 219,00 € 110,00 € 153,00 € 197,00
€ 239,00 € 120,00 € 167,00 € 215,00
€ 258,00 € 129,00 € 181,00 € 232,00
€ 276,00 € 138,00 € 193,00 € 248,00
€ 294,00 € 147,00 € 206,00 € 265,00
€ 307,00 € 154,00 € 215,00 € 276,00
€ 320,00 € 160,00 € 224,00 € 288,00
STAGIONE INVERNALE 2011/2012 Prezzi Skipass COMBI 1
Valido nel comprensorio Adamello Ski Pontedilegno - Tonale, INCLUSO 1 GIORNO nel comprensorio Skirama Dolomiti Adamello - Brenta: Madonna di Campiglio, Marilleva - Folgarida, Pejo, Pinzolo, Andalo - Fai della Paganella, Monte Bondone, Folgaria - Lavarone SKIPASS EMESSO SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 5 GIORNI CON FOTOGRAFIA OBBLIGATORIA
Giorni
PRE STAGIONE - FINE STAGIONE 29-10-2011 <<>> 06-12-2011 12-12-2011 <<>> 23-12-2011 14-04-2012 <<>> 30-04-2012 Adulti
Baby*
4
€ 103,00
€ 52,00
6
€ 143,00
€ 72,00
5
7
€ 124,00
€ 155,00
€ 62,00
€ 78,00
PREZZI BASSA STAGIONE 09-01-2012 <<>> 27-01-2012 12-03-2012 <<>> 13-04-2012
Junior**
Senior***
Giorni
€ 87,00
€ 112,00
5
€ 72,00
€ 93,00
€ 100,00 € 129,00
€ 109,00 € 140,00
Giorni
€ 129,00
€ 65,00
6
€ 170,00
€ 85,00
€ 153,00 € 196,00
Junior**
€ 90,00
Senior***
€ 116,00
€ 77,00
€ 107,00 € 138,00
€ 98,00
€ 137,00 € 176,00
€ 119,00 € 153,00
PREZZI ALTA STAGIONE 07-12-2011 <<>> 11-12-2011 24-12-2011 <<>> 08-01-2012 28-01-2012 <<>> 11-03-2012 Adulti
Baby*
€ 142,00
€ 71,00
6
€ 195,00
€ 98,00
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Baby*
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Adulti
€ 171,00
€ 86,00
Junior**
€ 99,00
Senior***
€ 128,00
€ 120,00 € 154,00
€ 137,00 € 176,00
€ 212,00 € 106,00 € 148,00 € 191,00
Prezzi Skipass VALADASKI
Valido nel comprensorio Adamello Ski Ponte di Legno - Tonale, COMPRESO 1 GIORNO (per skipass da 4/5 giorni) nel comprensorio Aprica oppure COMPRESI 2 GIORNI (per skipass 6/7 giorni) nel comprensorio Aprica SKIPASS EMESSO SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 4 GIORNI CON FOTOGRAFIA OBBLIGATORIA
Giorni
PREZZI BASSA STAGIONE Apertura impianti <<>> 06-12-2011 12-12-2011 <<>> 23-12-2011 09-01-2012 <<>> 27-01-2012 12-03-2012 <<>> 30-04-2012 Adulti
5(4+1) € 165,00
6(5+1) € 187,00
Baby*
€ 82,50
€ 93,50
Junior** Senior***
€ 116,00 € 149,00
€ 131,00 € 168,00
7(6+1) € 202,00 € 101,50 € 142,00 € 182,00
PREZZI ALTA STAGIONE 07-12-2011 <<>> 11-12-2011 24-12-2011 <<>> 08-01-2012 28-01-2012 <<>> 11-03-2012 Giorni
Adulti
5(4+1) € 187,00
Baby*
€ 93,50
Junior** Senior***
€ 131,00 € 168,00
6(5+1) € 212,00 € 106,50 € 149,00 € 191,00
7(6+1) € 229,00 € 114,50 € 160,00 € 206,00
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STAGIONE INVERNALE 2011/2012 Prezzi Skipass SUPERSKIRAMA
Valido illimitatamente nel comprensorio Adamello Ski Pontedilegno - Tonale e nel comprensorio Skirama Dolomiti – Adamello Brenta: Madonna di Campiglio, Marilleva - Folgarida, Pejo, Pinzolo, Andalo - Fai della Paganella, Monte Bondone, Folgaria - Lavarone SKIPASS EMESSO SOLO SU K-CARD A PARTIRE DA 3 GIORNI CON FOTOGRAFIA OBBLIGATORIA
Giorni
PREZZI BASSA STAGIONE apertura impianti <<>> 23-12-2011 09-01-2012 <<>> 27-01-2012 12-03-2012 <<>> 30-04-2012 Adulti
Baby*
Junior**
Senior***
€ 54,00
€ 69,00
1
€ 40,00
€ 20,00
€ 28,00
3
€ 111,00
€ 55,50
€ 78,00
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€ 176,00
2
4
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€ 77,00
€ 145,00
€ 38,50
€ 72,50
€ 88,00
€ 36,00
€ 100,00
€ 102,00 € 131,00
€ 123,00 € 158,00
€ 202,00 € 101,00 € 141,00 € 182,00
€ 215,00 € 107,50 € 151,00 € 194,00
€ 239,00 € 119,50 € 167,00 € 215,00
€ 263,00 € 131,50 € 184,00 € 237,00
5
€ 212,00 € 106,00 € 148,00 € 191,00
12
13
14
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8
9
€ 173,00
€ 86,50
€ 41,00
€ 118,00
€ 121,00 € 156,00
€ 245,00 € 122,50 € 172,00 € 221,00
€ 264,00 € 132,00 € 185,00 € 238,00
€ 292,00 € 146,00 € 204,00 € 263,00
€ 319,00 € 159,50 € 223,00 € 287,00
€ 345,00 € 172,50 € 242,00 € 311,00
€ 370,00 € 185,00 € 259,00 € 333,00
€ 394,00 € 197,00 € 276,00 € 355,00
€ 418,00 € 209,00 € 293,00 € 376,00
€ 440,00 € 220,00 € 308,00 € 396,00
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14
€ 235,00 € 117,50 € 165,00 € 212,00
€ 253,00 € 126,50 € 177,00 € 228,00
€ 280,00 € 140,00 € 196,00 € 252,00
€ 307,00 € 153,50 € 215,00 € 276,00
€ 332,00 € 166,00 € 232,00 € 299,00
€ 356,00 € 178,00 € 249,00 € 320,00
€ 379,00 € 189,50 € 265,00 € 341,00
€ 402,00 € 201,00 € 281,00 € 362,00
€ 423,00 € 211,50 € 296,00 € 381,00
Per ottenere gli sconti bambini / ragazzi / senior è obbligatorio presentare un documento d’identità.
€ 92,00
11
7
€ 116,00 € 149,00
€ 79,00
€ 65,50
10
6
€ 83,00
€ 62,00
€ 131,00
9
€ 204,00 € 102,00 € 143,00 € 184,00
€ 166,00
€ 113,00
Senior***
3
8
5
4
€ 42,00
Junior**
€ 32,00
7
€ 88,00
€ 84,00
€ 39,00
NOTE IMPORTANTI: * Valido per bambini nati dopo il 30.11.2003 ** Valido per ragazzi nati dopo il 30.11.1995 *** Valido per senior nati prima del 30.11.1946.
€ 22,50
6
€ 62,50
13
€ 45,00
4
€ 76,00
€ 125,00
€ 343,00 € 171,50 € 240,00 € 309,00
€ 44,00
€ 59,00
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€ 88,00
Senior***
€ 30,00
€ 324,00 € 162,00 € 227,00 € 292,00
Baby*
Junior**
€ 21,50
11
Adulti
Baby*
€ 43,00
€ 305,00 € 152,50 € 214,00 € 275,00
€ 361,00 € 180,50 € 253,00 € 325,00
Adulti
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Giorni
€ 284,00 € 142,00 € 199,00 € 256,00
PREZZI CAPODANNO 24-12-2011 <<>> 08-01-2012 Giorni
PREZZI ALTA STAGIONE 28-01-2012 <<>> 11-03-2012
0-8 Bambino gratis: Il bambino/a nato/a dopo il 30/11/2003, accompagnato da un familiare adulto che acquisti una tessera da 4 a 7 giorni al prezzo di listino, riceve una tessera gratuita (con fotografia) per lo stesso periodo e dello stesso tipo del familiare pagante. Offerta non cumulabile con altre offerte. Per ottenere lo skipass gratuito è vincolante esibire i documenti di riconoscimento (tessera A.S.L., stato famiglia, codice fiscale) del bambino e un documento d’identità del familiare adulto. Per l’attestazione dell’età del bambino NON sono accettate le autocertificazioni. Il rilascio dello skipass al bambino è contestuale al rilascio dello skipass all’accompagnatore. Cauzione per k-card: Euro 5,00 / skipass (obbligatoria)
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CONOSCIAMO MEGLIO IL a cura del Direttore del Parco dell’Adamello Dario Furlanetto
Il Parco dell’Adamello si trova al centro della catena alpina, nelle Alpi Retiche e comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell’Adamello, zona ubicata nella porzione nord-orientale della provincia di Brescia. L’importanza del Parco dell’Adamello è accresciuta dalla sua posizione, perché esso funge da ponte tra i due parchi che gli sono limitrofi: al suo limite orientale si trova il Parco trentino Adamello-Brenta, al limite settentrionale il Parco dello Stelvio, a sua volta limitrofo del Parco Nazionale svizzero dell’Engadina. In tal modo si è venuta a costituire nel cuore dell’Europa un’area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più affascinanti. Di tale comprensorio, il Parco dell’Adamello rappresenta la punta meridionale. Il metodo migliore per conoscere da vicino l’incanto del Parco nei suoi più segreti e affascinanti aspetti naturalistici e ambientali, è quello di compiere escursioni a piedi ed inoltrarsi in profondità lungo i sentieri dell’Area protetta. I sentieri organizzati dal Parco, infatti, sono in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza, dalla semplice escursione familiare lungo percorsi che si snodano in mezzo ai boschi, all’esaltante ed impegnativa ascesa alpinistica in alta quota, magari comprendente la traversata del leggendario Pian di Neve, porzione centrale del grande sistema glaciale dell’Adamello, uno dei maggiori delle Alpi. Anche l’attività sportiva, se condotta in modo compatibile e attento alle emergenze ambientali, rende possibile un contatto intenso e forte con gli ambienti naturale del Parco: percorrere in mountain-bike o a cavallo alcune mulattiere che attraversano i boschi misti di conifere e latifoglie, in particolare lungo la “Via Valeriana”, ovvero avventurarsi su impegnativi percorsi di ciclo alpinismo, come l’ascesa al Passo di Campo e da li la discesa in Valle Daone, costituiscono esperienze di grande ed indimenticabile fascino. È bene ricordare che per favorire le attività
escursionistiche e la conoscenza del territorio anche nei suoi aspetti culturali, il Parco Adamello, mette a disposizione dei visitatori le sue sedi decentrate di Vezza d’Oglio e di Saviore, e il proprio Centro Faunistico di Paspardo La “Casa del Parco” di Vezza d’Oglio L’edificio è situato in via Nazionale nel centro abitato di Vezza d’Oglio; gestito dall’Ente Parco attraverso Alternativa Ambiente, è adibito a foresteria, centro di educazione ambientale con museo naturalistico, laboratori didattici e centro visite. La struttura, idonea ad ospitare singoli, famiglie, scolaresche e gruppi durante tutto il corso dell’anno, è dotata di moderni servizi e di una grande sala riunioni attrezzata per proiezioni. All’interno del centro visitatori è possibile consultare testi sull’ambiente, assistere a proiezioni di diapositive sulle risorse dell’area protetta e della Valle Camonica. La “Casa del Parco” di Saviore dell’Adamello La sede è situata a Saviore dell’Adamello a 1210 m.s.l.m., dove l’insediamento è rimasto limitato negli anni e l’ambiente è ancora naturale. Gestita dalla Pro Loco Val Saviore, la sede ha attivato una serie di convenzioni con alberghi e strutture autogestite locali, per ospitare scolaresche e gruppi, che utilizzano la sede quale centro di supporto e di attività didattica. La casa del Parco è anche centro di informazioni e di distribuzione del materiale illustrativo e dispone di un ampio locale per riunioni, conferenze e corsi, e di uno più piccolo per consultazione di libri, testi e videocassette a carattere naturalistico, storico e culturale. Nella sede trova sistemazione anche una mostra fotografica permanente. Il Centro Faunistico Parco dell’Adamello Il Centro Faunistico si trova in località Fles, nel Comune di Paspardo. È un luogo dove privilegiare il rapporto diretto tra uomo e biodiversità, www.adamellomagazine.it
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un luogo “magico” dove è possibile effettuare emozionanti incontri con alcune delle specie presenti sulle Alpi (animali non più idonei al rilascio in natura), percepire la complessità del sistema di relazioni che permette la vita sul pianeta e comprendere quanto sia importante dare un contributo concreto alla tutela della biodiversità attraverso il proprio comportamento quotidiano. Il Centro Faunistico, gestito da LEGAMBIENTE LOMBARDIA ONLUS, è esteso su una superficie boscata di 7 ettari all’interno dell’area protetta ed è accessibile a persone con disabilità motorie e a non vedenti. L’ESTATE NEL PARCO ADAMELLO Come ogni anno, anche quest’anno il Parco Adamello, con la preziosa collaborazione delle sue sedi decentrati di Vezza d’Oglio, Val Saviore e con l’aiuto del centro Faunistico di Paspardo, ha realizzato una stagione estiva ricca di eventi. L’obiettivo è stato quello di offrire curiose e nuove alternative ai cittadini residenti e di quanti soggiorneranno in Valle Camonica per trascorrere le loro vacanze. Quest’anno però è davvero importante sottolineare come gli eventi estivi si sono diversificati, grazie soprattutto alla volontà di collaborare con noi da parte di enti come i Comuni che appartengo al Parco e altre organizzazioni come Slow Food, Rifugi Lombardia,NaturalMente – Arco Alplino, Parco dello Stelvio e Montagne al Cine42
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ma. Si è finalmente riusciti a creare un progetto di vera “programmazione partecipata”. Ed è con questo spirito che il Parco Adamello offre a bambini, ragazzi, adulti ed esperti escursionisti attività un po’ per tutti i gusti: per chi ama la vita attiva e per chi ama il relax; per chi ama la natura e la cultura; per chi ama la buona tavola e lo stare in compagnia; per chi ama ascoltare l’ottima musica immersi in paesaggi magici, ma anche per chi è solo curioso e vuole trascorrere il suo tempo libero all’aria aperta. I numerosi e diversificati eventi, che si protrarranno sino al mese di ottobre, prevedono incontri di approfondimento sulle peculiarità naturalistiche, storiche e culturali del territorio, escursioni guidate in ambiente alla scoperta dei paesaggi del Parco, della flora, della fauna, dei prodotti tipici e delle opere realizzate dall’uomo nei millenni. All’interno del programma numerosi sono le opportunità di venire a conoscenza anche degli interventi e delle ricerche che il Parco ha realizzato negli ultimi anni, per porsi sempre più come soggetto attivo nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, nel recupero dell’identità del territorio e nella promozione delle attività economiche e sociali compatibili con la conservazione della natura. È d’obbligo ricordare alcune tra le più suggestive attività che il Parco organizza, come ad esempio: - FESTIVAL DELL’ARCO ALPINO, dove il fascino delle Alpi e la suggestione degli strumenti ad arco si fondono per offrire un connubio naturale che unisce la passione per la montagna alla passione per la musica. Protagonisti degli eventi di Arco Alpino sono artisti di portata nazionale ed internazionale, che si esibiranno in performances musicali acustiche, nel rispetto dell’ambiente, dedicando particolare attenzione agli strumenti ad arco. Dai misteri della liuteria ai sapori del GoulashConcerto, con le incursioni romagole dei Bevano Est ed il suono ancestrale della nyckelharpa, per concludere con l’originalissimo quartetto d’archi di maestri-liutai; - TRADIZIONI E SAPORI IN RIFUGIO, che prevede, grazie all’Associazione Gestori Rifugi, interessanti e curiose iniziative come: Degustazioni Enogastronomiche nei Rifugi dove i rifugisti camuni e le cantine del Consorzio Tutela Vini ad Indicazione Geografica Tipica Valcamonica invitano tutti a salire in quota alla scoperta delle
montagne della Valle Camonica, dei suoi vini, i vini di montagna e dei prodotti tipici del territorio “Sapori di Valle Camonica”; Cori nei rifugi di montagna per portare il canto là dove è nato: nei rifugi alpini, tra le baite, i pascoli ed i profumi delle valli; Sempre più in alto le bollicine per assaporare le bollicine di Franciacorta e degustare prodotti tipici; Degustazioni Tisane HerbaneCamune per degustare infusi biologici prodotti con erbe officinali coltivate in Valle Camonica. - MONTAGNE AL CINEMA che anche quest’anno offre una rassegna di film straordinari e la possibilità di fare incontri ravvicinati con alcuni tra i migliori alpinisti su scala mondiale. Saranno cinque appuntamenti in cui sfileranno sul palco del Garden Multivision, ben sette alpinisti: Beat Kammerlander, Jim Bridwell, Nicolas ed Olivier Favresse, Sean Villanueva, Fabio Palma, Adam Ondra. Cercheranno di trasmetterci con le parole, con le immagini, con la musica le emozioni, i pensieri, le paure e la felicità, le difficoltà ed i successi, le rinunce del loro andar per monti; - SLOW FOOD e le escursioni a Malga Adamè per conoscere e gustare il vero FALUTI’ della Valsaviore, un formaggio affumicato realizzato con latte della capra “Biona dell’Adamello”, razza autoctona in via d’estinzione. Dal 2007 il FATULI’ è stato riconosciuto come Presidio dell’associazione Slow Foodm, dopo un lavoro di valorizzazione coordinato dal Parco Adamel-
lo. L’attività prevede la visita ad un’azienda con degustazione. Non bisogna dimenticare poi le passeggiate per tutta la famiglia, le attività per i bambini e le escursioni che la Casa del Parco di Vezza d’Oglio, la Casa del Parco di Saviore e il centro Faunistico di Paspardo organizzano. In particolare segnaliamo tra gli eventi dalla Casa del Parco di Vezza l’ attività per famiglie “Il Trekking someggiato in compagnia di dodici asini” il 10 agosto; “Una notte in Tenda nel Parco dell’ Adamello” per ragazzi il 25 e 26 luglio e la serata “Ad un passo dal cielo…osserviamo le stelle” il 6 agosto. Il Centro Faunistico di Paspardo organizza tante interessanti eventi come l’attività per famiglie “Il Trekking someggiato: sulle tracce dell’orso” il 16 e 17 luglio e “Letture notturne nella magia del bosco” il 26 agosto. La casa del Parco di Saviore ha previsto una serie di escursioni per famiglia in diverse località come al lago Bos, la Val salarno e tante altre. Il nostro ricco opuscolo, distribuito ai Comuni della Comunità Montana, agli Uffici Turistici e Pro-loco della Valle Camonica e alle sedi del Parco, consultabile anche sul nostro sito www. parcoadamello.it, è quindi a disposizione di chi intende conoscere il nostro straordinario territorio che, anche grazie alla presenza del Parco, sta riacquistando una precisa centralità nel rilancio turistico della Valle Camonica. www.adamellomagazine.it
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Golf Club Ponte di Legno Estate 2011 di Matteo Panchieri
Il calendario gare dell’estate 2011 ripropone tipologie di competizioni , premi e sponsor del passato con inizio sabato 11 giugno con la Coppa Adamello Ski e conclusione il 17 settembre con la tradizionale Coppa delle Coppe. Nel dettaglio da segnalare sabato 2 e domenica 3 luglio il I° Trofeo Grand Hotel Miramonti, gara su 36 buche stableford; la XV edizione della Pro-am Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica si disputerà lunedì 11 luglio anziché di martedì come sempre accadeva. Mercoledì 20 luglio sul nostro campo, una gara dell’Interclub Alpi Retiche (18 buche medal – quattro palle): in precedenza mercoledì 11 maggio a Menaggio (18 buche stableford – 2 categorie) ed il 22 giugno a Bormio (18 buche medal – 2 categorie); l’ultima prova è in programma sulle 18 buche del Valtellina Golf Club (Louisiana medal – 2 giocatori) con assegnazione del Trofeo in occasione dell’incontro conviviale. Ai fini della classifica finale si sommeranno i risultati dei primi cinque giocatori nelle gare singole o tre coppie nelle gare louisiana e quattro palle di ogni squadra del circolo che sarà composta da un massimo di dodici partecipanti. Le gare saranno però aperte anche ad altri giocatori che concorreranno per l’assegnazione dei premi individuali. Anche lo scorso anno il nostro circolo ha vinto il Trofeo: vedremo di ripeterci per la sesta volta consecutiva! Quale novità del 2011 è stato programmato un nuovo
tour di Interclub denominato Adamello-Brenta: la prima prova il 23 maggio al Golf Club Rendena, il 5 luglio sul percorso del Golf Club Campo Carlo Magno, il 26 luglio a Valbione e conclusione il 20 settembre sul 18 buche del Dolomiti Golf Club cui seguirà incontro conviviale ed assegnazione del Trofeo; saranno gare stableford a due categorie quindi competizioni aperte a tutti. Prevedibile un tour molto competitivo ed una nutrita partecipazione è indispensabile per tentare di aggiudicarci il primo Trofeo. Ritornando al nostro calendario da segnalare la greensome della Coppa dell’Amicizia il 10 agosto, la Coppa del Presidente il 12-13-14 con la solita formula a 36 buche, in memoria di Pierantonio Odelli recentemente scomparso. Seguirà una gara a nove buche martedì 16, Coppa Commissione Sportiva sabato 27 e Coppa del Consiglio sabato 10 settembre con cena e premiazioni dello Score d’Oro Mario e Marlena Dondena e del Campionato Sociale che quest’anno si concluderà con formula match play. Il Consiglio Direttivo ripropone l’assegnazione di un premio speciale per tutti i master partecipanti alle gare: potrà essere vinto una sola volta e sarà in palio nelle stableford di ogni domenica, alla Coppa Commissione Sportiva e del Consiglio. Doverosa e necessaria la sollecitazione ai Soci di partecipare numerosi alle gare di calendario. www.adamellomagazine.it
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C A L E N D A R I O G O L F E S TAT E 2 0 1 1
LUGLIO Domenica 17 Coppa “IDRAULICA LEONCELLI ALFREDO” Valida in abbinata con la Coppa Clan per il “Trofeo ROSSI&LERSA” 18 buche stableford – 3 cat.
Mercoledì 20 INTERCLUB ALPI RETICHE Coppa “SARA ASSICURAZIONI - SONDRIO” 18 buche medal – 4 palle
Sabato 23 e Domenica 24 Coppa “CONCESSIONARIA SAGRINI - RISTORANTE SAN MARCO ” 36 buche eclettica – 3 cat.
Martedì 26 ADAMELLO BRENTA TOUR Coppa “Comune di Ponte di Legno” 18 buche stableford – 2 cat.
Sabato 30 Coppa “ GEFRAN”
18 buche stableford – 3 cat.
Domenica 31 Coppa “RISTORANTE I TRE ARCHI” 18 buche stableford – 2 cat.
AGOSTO Martedì 2 Coppa “NONPARTIR” di Armando Posabella 18 buche stableford – 2 cat.
Giovedì 4 Coppa “RISTORANTE PIZZERIA SPORTING CLUB” 18 buche stableford – 2 cat.
Sabato 6 Coppa “OTIM”
18 buche stableford – 3 cat.
Domenica 7 Coppa “MARIO PINI” Louisiana a due giocatori
Martedì 09 Coppa “FELTER GIOIELLI – DKB” 18 buche stableford – 3 cat.
Mercoledì 10 Coppa “DELL’AMICIZIA” 18 buche medal – Greensome
Venerdì 12 - Sabato 13 - Domenica 14 Coppa “DEL PRESIDENTE” MEMORIAL PIERANTONIO ODELLI 36 buche medal – I , II cat – Stableford III cat.
Martedì 16 Coppa “GARNI’ & RISTORANTE LA TANA DELL’ORSO” 9 buche stableford – 3 cat.
Giovedì 18 Coppa “SKILINE IMMOBILIARE” 18 buche stableford – 4 palle
Grandinata sul campo di golf, agosto 2010.
Sabato 20 Coppa “CARNEVALI ABBIGLIAMENTO” 18 buche stableford – 3 cat.
Domenica 21 Coppa “RISTORANTE IL CAVALLINO” 18 buche stableford – 3 cat.
Mercoledì 24 Coppa “AMICI” – Associazione Volontari del Soccorso - Premi GIGOLD ARGENTI 18 buche stableford – 2 cat.
Sabato 27 Coppa “HOTEL MIRELLA” 18 buche stableford – 2 cat.
Domenica 28 Coppa “COMMISSIONE SPORTIVA” 18 buche medal I°, II° cat. – stableford III° cat.
SETTEMBRE Sabato 05 Coppa “CHICCA”
18 buche stableford – 2 cat.
Domenica 06 Coppa “RIFUGIO CORNO D’AOLA” 18 buche stableford – 2 cat.
Sabato 10 Coppa “DEL CONSIGLIO” 18 buche stableford – 3 cat.
Domenica 11 Coppa “CAPANNA VALBIONE” Louisiana a due giocatori
Sabato 17 Coppa “DELLE COPPE” 18 buche stableford www.adamellomagazine.it
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Ristorante
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Specialità Carni: • Costate del Nebrasca originali Americane • Controfiletto e Tagliata di Bisonte del Canada • Tagliata di Controfiletto di Struzzo • Tagliere di Formaggi misti del territorio • Semifreddo al Gorgonzola • Pane e Pasta Fresca giornaliera produzione originale a cura dello Chef
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rassegna immagini dei nostri FUNGHI
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CREDENZE E LEGGENDE SUI NOSTRI FUNGHI di Mariotti Susanna appassionata di micologia
Ogni attimo libero è sempre speso bene quando ci si immerge in un luogo davvero magico, pieno di colori, odori e sapori unici ed appaganti: il bosco! Curiosando qua e là, segretamente, spero sempre di incontrare un simpatico gnomo che, complici le favole e la fervida immaginazione, sovente ho abbinato ad un profumato sottobosco, ricco di variegati e colorati funghi. Peccato che la vita ci porta a confrontarci quotidianamente con una realtà meno fiabesca e le leggende è meglio limitarsi a considerarle come tali, piuttosto che sperimentarle a nostro rischio e pericolo. Il fatto che molte credenze popolari riguardanti i funghi abbiano secoli di storia, e siano ancora oggi tramandate di generazione in generazione, non le rendono di diritto espedienti fondati. Anzi, si può solo restare perplessi nel constatare la leggerezza di chi sostiene che, alla presenza di funghi velenosi, l’argento ossida, il prezzemolo ingiallisce e l’aglio in cottura diventa nero. Se la prossima uscita nella pecceta vi permette di trovare una Amanite Phalloides (notoriamente mortale) suggerisco ai più temerari di fare entrambe le prove: l’aglio, il prezzemolo e l’argento resteranno invariati, lasciando la mera illusione che sia commestibile!
Avere preferenze cromatiche di certo non aiuta, la convinzione che i funghi completamente bianchi siano eduli può portare all’irreparabile errore di consumare una Amanita Verna, perfettamente candida ma talmente tossica da risultare mortale; mentre quelli che cambiano colore al tocco non sono categoricamente venefici, in quanto il viraggio è dato dall’ossidazione del fungo a contatto con l’aria e non ha niente a che vedere con la tossicità. Anche i funghi cresciuti sul legno vanno attentamente valutati e il fatto che, a volte, si ripresentino sullo stesso ceppo può trarre in inganno il ricercatore distratto. Può capitare, infatti, di scorgere un tronco con una splendida fioritura della ricercatissima Armillaria Mellea (Chiodino) mentre qualche tempo dopo può crescervi altrettanto rigoglioso un folto gruppo di tossico Hypholoma Fascicolare (conosiuto come falso chiodino, dal sapore amaro). Purtroppo le principali intossicazioni sono spesso date dal consumo di Chiodini, velenosi crudi per la presenza di tossine termolabili, necessitano rigorosamente di prebolittura e lunga cottura. Infine, neppure trovare un fungo già degustato golosamente da qualche animaletto ne decreta l’assoluta commestibilità, conferma ne sono le lumache ghiotte di Amanita Muscaria, splendido fungo che cresce copioso e scenografico, ma velenoso. Sembra che in certe zone della provincia bresciana la A. Muscaria sia preventivamente trattata in modo da diventare innoqua, ma di fronte a certe scelte alquanto azzardate credo che una domanda sorga spontanea: il bosco ci regala, generoso, deliziosi carpofori (il nome corretto di quello che noi volgarmente chiamiamo fungo), vale davvero la pena rischiare? www.adamellomagazine.it
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GRAZIE ANNIBALE
o Arrivando a Pontedilegno tutti ricordano il mitic dalla to gesti anni anta cinqu Caffè Roma, per più di ano con famiglia Zucchetti, in particolare tutti ricord affetto Annibale. lta Nei primi anni cinquanta fu il primo locale dell’a a iosiv Valle a far conoscere la televisione che incur da sala alla i residenti e turisti; chi non ha ricordi legat o i gioch sala alla o ballo prima, alla sala bigliardo poi al piano bar. cultuMolti personaggi famosi dello spettacolo, della ma a; Rom Caffè al a tapp fatto o ra o dello sport hann ale. Annib iale spec ere rend a ti clien sono i ricordi dei a noteNegli anni molte vicissitudini hanno portato egno l’imp e alità ssion profe la ma nti, iame voli camb , forza di o di Annibale sono sempre stati il suo punt nome a to dovu è per questo che adesso mi sembra o ricordamio e di tutte quelle persone che con affett e di cuore aziar ringr a Rom no i bei momenti passati al de gran con re semp ato quest’uomo che ha lavor alità. impegno e profession gode Lo voglio ringraziare e non ricordare visto che ate giorn sue le a pass la Ange con e e di ottima salut da pensionato. Grazie
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LA BEATIFICAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II dall’Oratorio di Ponte di Legno foto e testo di Marco Delbono
Felicità? Divertimento? Sorpresa? Devozione? Si possono provare tante emozioni insieme? La risposta è sì. Lo posso confermare Sabato 30 aprile, alle h 6.00, una delegazione di giovani (racchiudendo in questa categoria anche gli adulti presenti, malgrado l’età…) è partita per Roma, in vista dell’avvenimento che è stato annunciato qualche mese fa: la beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Ma partiamo dall’ inizio… Sin dal momento dell’annuncio la gioia ci ha pervaso e ci ha spinti a organizzare alcuni eventi cosicché la nostra euforia si potesse propagare a tutte le persone della zona. Il tutto è iniziato il 2 aprile a Vezza d’Oglio, con il musical “Sulle orme di Karol” preparato dai ragazzi di Martellago. Devo ammettere che è stato molto emozionante, poiché ha spiegato in poche scene la vita di uno dei migliori papi di tutti i tempi. In seguito, come già anticipato, c’è stata la partenza l’ultimo sabato di aprile. E il giorno dopo, in seguito ad una nottata alquanto movimentata, abbiamo assistito al momento centrale: la Santa Messa nella quale è stato beatificato il Papa. Mai dimenticherò la miriade di gente
presente, simbolo che questo Papa davvero è riuscito a cambiare qualcosa, e ad infondere un po’ dell’amore per Cristo nei cuori di coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo. Insomma, è stato uno di quegli eventi che non si scordano facilmente, e del quale in futuro si potrà dire: “Si, io c’ero!”. Ma non è finito tutto qui… Infetti per tutta la settimana seguente la beatificazione sono stati organizzati incontri speciali rivolti a genitori, catechisti e animatori. Il termine si ha avuto con la Santa Messa di venerdì 6 maggio nella Chiesa parrocchiale di Ponte di Legno, presieduta da S.E. Mons. Luciano Monari, dove è stata benedetta la nuova statua. Statua in legno raffigurante il Beato, in parte finanziata dalle imprese del posto. Terminata la messa, la statua è stata portata in processione per le vie del paese, in parte dai ragazzi di Ponte e dall’altra dai ragazzi della comunità Shalom di Palazzolo. In conclusione la statua lignea è stata collocata in oratorio, in modo che anche le nuove generazioni ricordino un Papa che ha fatto grandi cose. Colgo l’occasione per ringraziare quanti mi hanno accompagnato in questa “avventura”, ed in particolar modo Don Cristian, che da sempre è riuscito a coinvolgermi e a coinvolgere noi giovani in tutte le sue organizzative infondendoci dei valori. www.adamellomagazine.it
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ARTISTI IN PONTE DI LEGNO ANTONIO SANDRINI di Dario Zucchi
Antonio Sandrini è nato a Pontedilegno e non ha dovuto cercare lontano da casa chi gli insegnasse l’amore alle cose belle e chi lo abituasse a sviluppare il gusto e la fantasia. É figlio d’arte; dal papà Martino apprende le prime nozioni dell’intaglio, del disegno e della scultura. Perfeziona la sua preparazione tecnica frequentando a Cremona la scuola di disegno e qui impara anche le varie tecniche di doratura. Frequenta poi corsi di disegno a Brera, ma trova l’ultima formazione nelle botteghe di Maestri Scultori della Valgardena. Qui incontra il gusto artistico del Nord-Europa, scarno essenziale e tormentato che media con l’espressione, certamente più dolce e ricca di colori, dell’arte italiana. Da questo connubbio nascono sculture lignee di Santi e di Vescovi che escono dalla rigidità della materia lignea ed esprimono una spiritualità di altri tempi. Il gusto gotico di Antonio, rivela l’attenzione a quell’arte religiosa e la sua bravura nell’imitazione dell’antico trae in inganno anche molti esperti. Le sue opere sono presenti a Cremona, Milano, Firenze, Napoli, Roma ed altre località d’Italia ma anche in nazioni estere: Svizzera, Germania, Belgio e America. Un pannello a bassorilievo, raffigurante la natività è esposto nel Museo Internazionale dei Presepi di Betlemme. Molti sono i riconoscimenti che gli ha riservato la stampa, non solo italiana ma anche estera, nei vari anni della sua attività. La sua soddisfazione ora è di vedere continuare la sua bottega dal figlio Pietro che nonostante la giovane età, sa dimostrare maestria e passione nel mestiere. www.adamellomagazine.it
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www.adamellomagazine.it Adamello Magazine N. 3 | Marzo.Giugno2011
PAROLA DI PSICOLOGA Rubrica di Psicologia a cura della dott.ssa Laura G. Donati Psicologa clinica, specializzanda in Psicoterapia sistemico relazionale Laureata presso l’università degli Studi Milano Bicocca Libera professionista
IL PROFESSIONISTA... AL POSTO GIUSTO! Della salute mentale si occupano vari professionisti e proprio per questo nell’immaginario comune c’è un po’ di confusione. Quali sono le differenze tra uno psicologo, uno psicoterapeuta, uno psichiatra o uno psicoanalista? E cosa fanno con esattezza? Quante volte mi è capitato di vedere espressioni scettiche e di stupore quando dico che sono psicologa. E quante volte mi è capitato di sentirmi dire: “ti auguro di lavorare, ma spero di non averne mai bisogno!!” oppure: “a me non serve, però avrei io qualcuno da mandarti!!” Per non parlare della frase che forse ho sentito dire più spesso o che ho visto stampata sulle facce di chi scopre che lavoro faccio: “non sono mica matto!!” o ancora: “oddio!! Non dirò più niente in tua presenza!! Chissà cosa pensi di me!!”.. Ma vi posso assicurare che anche se sono psicologa non ho né superpoteri, né tantomeno giudico chi chiede il mio aiuto.. anzi!! Purtroppo è molto diffusa una visione distorta di questa professione, è importante, invece, capire che non c’è niente di magico o misterioso in ciò che faccio. Psicologo e paziente sono semplicemente due persone che s’incontrano e in questa relazione una delle due ha delle competenze in più per aiutare l’altro ad aiutarsi. Nell’istante in cui si chiede aiuto, si sta attivando la parte più forte di noi stessi e non la più fragile, come comunemente si pensa. Riconoscere un proprio momento di difficoltà e rivolgersi a uno psicologo vuol dire essere consapevoli di sé, valutare i propri limiti e sentire la necessità di trasformarli in risorse. Possono essere molti i motivi per chiedere una consulenza psicologica. Ogni persona può sperimentare stati di disagio in varie condizioni della propria vita: momenti legati alle problematiche della crescita, difficoltà di rapporto con gli altri, l’interruzione di una relazione, il cambiamento di un lavoro, un lutto, una malattia, il rapporto con i figli, col partner, ecc. Quando alcune situazioni diventano difficili da gestire, o quando non si riesce a modificare le strategie per affrontare i problemi, l’effetto è uno stato di disagio, più o meno importante, che si esprime sempre www.adamellomagazine.it
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Cari lettori, nasce da oggi un appuntamento fisso che ci accompagnerà in tutti i prossimi numeri di Adamello Magazine; una rubrica creata con lo scopo di dare informazioni sul mondo della psicologia e per permettere il confronto su temi riguardanti i dubbi delle persone che spesso rimangono inespressi e proprio per questo possono essere fonte di disagio. La rubrica sarà curata dalla dott.ssa Laura G. Donati, psicologa clinica e specializzanda in psicoterapia sistemico relazionale, la quale mette a disposizione un indirizzo mail per poterla contattare: donatidott@alice.it Questo servizio permetterà di esporre interrogativi e di ricevere le risposte dalla psicologa, che cercherà di mettere la sua professionalità al servizio dei lettori di Adamello Magazine. Si tenga presente, comunque, che la psicologia non offre risposte certe e precostituite a tutto e che una rubrica come la nostra è un modo per risolvere qualche dubbio, per scambiarsi idee e un’occasione per fermarsi a riflettere, ma certamente non può sostituirsi a un’eventuale terapia, qualora questa fosse necessaria.
attraverso le emozioni e i sentimenti: ansia, rabbia, vergogna, paura, tristezza, sfiducia, senso di colpa, rancore, gelosia, ecc. Lo psicologo può aiutare una persona ad interrogarsi sui motivi del proprio disagio diventando un “esperto delle emozioni”, cioè una figura professionale in grado di aiutare a fare il punto della situazione, di gestire le emozioni spiacevoli e di recuperare le proprie risorse per affrontare i problemi. Dallo psicologo poi non si va per sempre; spesso mi chiedono “Dottoressa, quanto tempo ci vuole?” e io rispondo: “ci vuole il tempo necessario!”. Dipende da quanto uno è disposto a mettersi in discussione e a “rivisitare” certe aree e modalità della propria esistenza quotidiana che non gli permettono di vivere al meglio. Le attività dello psicologo sono svolte anche dallo psicoterapeuta che in più può fare psicoterapia; lo psicoterapeuta si occupa cioè di disagi psicologici più gravi utilizzando tecniche d’intervento specifiche. Per esercitare tale professione è necessario prima essere uno psicologo e in seguito frequentare una scuola di specializzazione di 5 anni. Lo psichiatra, invece, è un medico e per diventarlo è necessario conseguire la specializzazione in psichiatria. Rispetto allo psicologo e allo psicoterapeuta l’intervento dello psichiatra è di carattere più medico e tende alla cura attraverso la terapia farmacologica o abbinando la farmacoterapia alla psicoterapia. Lo psicoanalista è forse la figura più nota popolarmente. In tutte le vignette troviamo sempre il paziente sdraiato sul lettino e alle sue spalle lo psicoanalista che prende appunti in silenzio. In realtà, la professione di psicoanalista in Italia non è contemplata in nessuna legge dello Stato. In altre parole, lo psicoanalista deve essere uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Ciò che lo differenzia dagli altri è il tipo di modello e le tecniche d’intervento che sono di origine freudiana. Spero che abbiate capito che chiedere aiuto a una persona competente può essere solo un’opportunità per vivere meglio!
Dott.ssa LAURA G. DONATI Via Marconi, 59 - EDOLO (BS) Via Nazionale, 02- BRAONE (BS) Tel. 331.1687218 www.psicologiedolo.it • donatidott@alice.it www.adamellomagazine.it
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LA FIERA DEI FIORI
Come ogni anno si organizza la fiera dei fiori. E’ un’ottima iniziativa perchè avvicina l’offerta e stimola la domanda, gli abitanti ed i turisti all’acquisto per abbellire le proprie abitazioni o le attività, il tutto a vantaggio dell’immagine e della bellezza del paese. Quest’anno è risultata un pò sottotono, forse i venditori hanno riscontrato negli scorsi anni che gli abitanti hanno preso un’altra strada e cioè hanno scoperto i vivai sia della Val di Sole che della Valcamonica. Il tutto non va certamente a discapito del paese in quanto i balconi, i giardini e le attività sono ugualmente addobbate di fiori con cura. A questo punto dobbiamo ribadire che i Dalignesi si sono fatti furbi.
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GIRO D’ITALIA Quest’anno il Giro d’Italia è solo passato ma l’anno prossimo...
Il nostro territorio grazie alla sua collocazione, essendo al centro ed al crocevia di vari percorsi e passi delle Alpi Centrali, è diventato ormani un passaggio obbligatorio per le manifestazioni che vogliono avere un blasone di importanza. Eccolo quindi inserito con i suoi Passi Tonale, Gavia in parecchie manifestazioni ciclistiche, di auto storiche, raduni di moto ecc. Quest’anno la sedicesima tappa è solo transitata proveniente da Feltre percorrendo la Val di Sole ed il Tonale, verso l’Aprica ed è arrivata a Tirano. Circolano buone notizie per la prossima edizione, si vocifera che Ponte di Legno per il 94esimo Giro d’Italia (l’anno prossimo) sarà sede di arrivo o partenza di tappa... Facciamoci il tifo!
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Come ogni anno la domenica successiva alla data del 29 Giugno, si svolge la tradizionale Fiera del Patrono. Nei tempi, come tutte le cose, anche questa manifestazione ha avuto la sua evoluzione: negli anni 50-primi 60 si svolgeva in centro, i banchetti riempivano l’attuale C.so Milano, C.so Trieste, Via IV Novembre, Via 11 Febbraio, poi con la realizzazione del Piazzale Europa fu “sfrattata”. Come in tutte le cose ci fuorono polemiche a non finire, tra i tradizionalisti che la volevano ancora in centro e l’amministrazione che con lungimiranza aveva realizzato il piazzale, l’autostazione, e l’allora contestata strada che portava in Val Sozzine (attuale Viale Venezia), addirittura per quei tempi asfaltandola (che era davvero il massimo). Non sono ancora passati cinquant’anni e a guardare oggi quello che è stato realizzato su quei territori, non avrebbe potuto immaginarlo nemmeno il più futurista dei veggenti. Uno sviluppo impensabile, ma la fiera resiste invadendo nuovi piazzali e nuove strade, chissà fra cinquant’anni se sarà resistita e dove si farà?
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La kermesse della corsa ciclistica Trans Alp che attraversa i passi più prestigiosi delle Alpi Europee ha fatto tappa anche quest’anno nella nostra località. E’ una festa di colori, di sforzi, di organizzazione che solo coloro che hanno partecipato in qualche comitato organizzatore di manifestazioni di importanza internazionale in tempi recenti capisce cosa vuol dire coordinare un evento di tale portata. Milleduecento partecipanti provenienti da 29 nazioni, duecentocinquanta persone al seguito ufficiale, uomini di assistenza. La gara si svolge a coppie (squadra) e fa classifica il tempo medio dei due. Anche Ponte di Legno ha avuto la propria squadra (Adamello Ski) rapppresentata da Edoardo Faustinelli e Claudio Fanetti che si sono piazzati al tredicesimo posto. Provenienti da Livigno dopo aver fatto tappa a Ponte di Legno, sono partiti il giorno dopo alla volta di Caldaro, per proseguire il giorno dopo e finire lo sforzo italiano ad Arco di Trento.
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Tradizionale Fiera di San Pietro, patrono di Ponte di Legno
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Ancora una volta la tappa della Trans Alp
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Info negli uffici turistici e sul sito www.vallecamonicacultura.it/aperto2011
aperto©_20-- è una manifestazione d’arte contemporanea promossa dal Distretto Culturale di Valle Camonica che, con un progetto articolato su più anni, vuole attivare esperienze artistiche site specific (studiate sul territorio e per il territorio) capaci di legarsi in modo profondo all’ambiente e di stabilire un colloquio con i luoghi e la loro storia, con l’uomo e il suo statuto poetico.
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Come altre iniziative del Distretto Culturale (progetto di Comunità Montana di Valle Camonica, Consorzio Comuni BIM di Valle Camonica e Fondazione Cariplo) intende trasformare la gestione del patrimonio culturale in un programma di sviluppo sociale ed economico, mediante un piano di interventi che divenga strumento di partecipazione e di apertura sociale. Direttore artistico del progetto è il responsabile dei progetti artistici del Distretto Culturale, Giorgio Azzoni. La prima edizione della manifestazione, aper-
to©_2010 , si è svolta nella Media Valle, tra Bienno, Breno ed Erbanno, proponendo esperienze di giovani artisti sul tema del ferro, accompagnati dalla scultrice camuna, ma di fama internazionale, Franca Ghitti. L’edizione di quest’anno, aperto©_2011, è ospitata invece in Alta Valle, i cui sette comuni (Edolo, Monno, Incudine, Vezza d’Oglio, Vione, Temù e Ponte di Legno) accoglieranno ciascuno un giovane artista under 35: Franco Ariaudo, Andrea Magaraggia, Serena Porrati, Christian Tripodina, Chiara Trivelli, Cosimo Veneziano e Maria Zanchi. Selezionati mediante bando pubblico, essi hanno già incontrato le comunità e esplorato i paesi alla metà di maggio e all’inizio di luglio. Tra il 15 e il 30 luglio risiederanno nuovamente nei sette comuni, per lavorare e, mediante attività di ricerca e sperimentazione realizzate sul posto, produrre opere che possano esprimere i valori culturali, ambientali e sociali delle comunità locali. Aperto cerca infatti il dialogo tra l’arte contemporanea e le comunità, promuovendo incontri, momenti di lavoro comune, scambio di esperienze tra i giovani artisti e gli abitanti, gli artigiani,le associazioni culturali e gli enti delle comunità locali. Il percorso di quest’anno sarà guidato da due artisti di riferimento, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, che condurranno i giovani e realizzeranno anche una propria opera. L’elemento di riferimento di quest’anno è il legno. Il tema è invece fare arte al confine e sul con-
Andrea Caretto e Raffaella Spagna Attivi come coppia artistica dal 2002, Caretto e Spagna, partendo dalla loro base a Torino, espongono in istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero e collaborano con Istituti di ricerca e Formazione. La loro arte esplora le relazioni profonde tra gli esseri umani e l’ambiente, ed è il risultato di un processo relazionale che indaga le relazioni esistenti tra le cose: le modalità di percezione dell’ambiente, i cicli di trasformazione della materia e la morfogenesi, la relazione selvatico/coltivato e il processo di domesticazione, le trasformazioni del paesaggio.
fine; l’edizione in corso è infatti denominata aperto©_2011 _art on the border . Essa prevede di intervenire e fare riflettere sulla relazione tra ambiti diversi, tra esperienze e luoghi di incontro e di confronto: tra uomo e natura, tra spazio artificiale e spazio naturale, tra presente e storia, tra bisogni materiali ed espressioni spirituali. L’arte vi agisce come ricerca espressiva e come ricerca culturale, capace di tradurre i valori delle popolazioni locali in forme visibili e riconoscibili, e in azioni concrete. Le opere realizzate avranno pertanto una valenza non solo estetica, ma anche conoscitiva e interpretativa. Esse saranno visibili nei centri abitati o nelle loro vicinanze e avranno le caratteristiche dell’arte pubblica, dell’arte che parla di valori collettivi, a partire dal 30 Luglio, quando i lavori degli artisti saranno completati e presentati ufficialmente. Saranno visitabili nei singoli paesi e attraverso il percorso pedonale della Via Valeriana che li lambisce. Una mappa turistica illustrerà i vari luoghi e l’intero percorso. aperto©_2011 ha ottenuto il patrocinio di tre importanti fondazioni d’arte contemporanea: PAV Parco d'Arte Vivente di Torino, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e Careof DOCVA di Milano, che hanno indicato nel Comitato scientifico del progetto i loro direttori artistici in aggiunta a due giovani curatori d’arte indipendenti. www.adamellomagazine.it
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RICETTE TIPICHE
TAGLIATELLE DI FARINA DI CASTAGNE AL RADICCHIO ROSSO a cura di Gabriele Rizzi
INGREDIENTI PER TAGLIATELLE 10 Uova 600 Gr Farina Bianca 200 Gr Farina Semola 200 Gr Farina Di Castagne Sale Grappa Un Cucchiaio Di Olio Oliva. PREPARAZIONE Impastare il tutto per bene e lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Coprire con un panno umido e lasciare riposare per circa mezzâ&#x20AC;&#x2122;ora. Tirare la pasta a tagliatella. Cuocere la tagliatella in acqua bollente salata scolare e spadellare in un tegame con il radicchio rosso tagliato sottile e scottato con olio e un cucchiaio di acqua di cottura della pasta. aggiustare di sale e pepe.
RICETTE TIPICHE INGREDIENTI PER SALAME
SALAME AL CIOCCOLATO a cura di Barbara Martinazzoli
Burro a temp. ambiente Gr 250 Zucchero Gr 250 Uova intere N.5 Oro Saiwa N.3 /4 Pac. sbriciolati Cacao in Polvere a piacere PREPARAZIONE Montare il burro morbido in un tegame quindi aggiungere lo zucchero, mescolare ancora per bene e incorporare le uova, il cacao setacciato e girare fino ad ottenere un impasto molto cremoso. In ultimo mettere i biscotti. In un foglio di carta forno dare la forma di un salame ,chiudere e congelare. Servire molto freddo con un ciuffo di panna montata www.adamellomagazine.it
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Segnalato da Gambero Rosso
I kro vantano una tradizione che risale al XII secolo: erano originariamente stazioni di posta, dove le diligenze si fermavano per consentire ai viaggiatori stanchi di sgranchirsi le gambe e consumare un pasto caldo. Kro, la parola che si legge sulle insegne di molti ristoranti nelle regioni del nord europa, letteralmente significa locanda, ma in realtà i kro sono autentici pezzi di storia. I primi nacquero nel medioevo. Nel 1396 un editto della Regina Margrethe I stabilì che ve ne fosse uno ogni trenta chilometri, la distanza coperta da un cavallo in una giornata. Alcuni Kro mantengono il carattere di locande, altri sono stati trasformati in ristoranti.
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www.ristorantekro.it
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Pontagna di Temù (Brescia) - Via Tollarini n° 70/c • Tel +39 0364906411 - Cell +39 3479345485
INGREDIENTI PER 8 PERSONE
RICETTE DI STAGIONE
TORTA SECCA DI MANDORLE a cura di Zucchetti Davide
In Alta Valle Camonica il dolce tradizionale è sicuramente la TORTA SECCA, nata molti anni fa, veniva preparata dalle mamme o dalle nonne in occasioni speciali, era tradizione gustarla nel periodo delle sagre di paese. Sono passati decenni e questo dolce è ancora molto richiesto ed apprezzato sia dai residenti che dai turisti.
Burro gr. 250 Farina gr. 325 Tuorlo d’uovo n. 2 Zucchero gr.125 Sale gr.2 Vanillina un pizzico Mandorle grezze tritate gr.50 Mandorle bianche a piacere PREPARAZIONE Nel laboratorio della PASTICCERIA ROMA la produciamo cosi: per prima cosa prepariamo gli ingredienti che sono burro, farina, tuorlo d’uovo, zucchero, sale, vanillina, mandorle grezze e pelate. Mettiamo in una piccola planetaria il burro le uova e lo zucchero e facciamo amalgamare poi aggiungiamo la farina un pizzico di sale e di vanillina, infine mettiamo le mandorle grezze tritate. Ora prendiamo l’impasto e lo facciamo riposare per circa due ore in frigorifero, poi lo stendiamo e lo tiriamo col matterello fino a che non si raggiunge uno spessore di circa un centimetro, mettiamo la pasta nello stampo e ci facciamo il bordo, buchiamo con una forchetta la frolla, spolveriamo con zucchero semolato e infine guarniamo a piacimento con delle mandorle pelate. Mettiamo in forno già caldo a 200 gradi per circa 12 minuti, aspettiamo che si freddi e scodelliamo la nostra Torta secca, ora la possiamo gustare.
La Torta secca di mandorle è fondamentalmente una pasta frolla con mandorle grezze tritate e finita con mandorle pelate e zucchero. www.adamellomagazine.it
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IL MIELE DELLA VALLE DELLE MESSI a cura di Mario Rizzi mobile 335.64.25.848 - pietrarossa@alice.it
Premessa Nulla come l’ape può sembrare ad un anima. Essa vola di fiore in fiore, come l’anima vola di stella in stella,e produce miele, così come l’anima produce luce…. La passione per l’ambiente e per la terra, hanno determinato la creazione della Azienda Agricola Apicoltura Valle delle Messi, una piccola realtà specializzata in produzione di mieli “estremi” prodotti in luoghi incontaminati sulle montagne di Ponte di Legno, l’apicoltura è in primis vocazione, trattandosi di un’attività che può certo essere razionalizzata, ma in nessun caso industrializzata. I Mieli caratteristici del luogo sono: Flora Alpina (utile per: infiammazioni delle vie respiratorie, infezioni intestinali ed urinarie) Rododendro (utile per : antisettico, ricostituente, calmante dei centri nervosi, contro l’artrite) Lampone (utile per: ricco di sali minerali, antisettico, consigliato a chi pratica sport) si producono esclusivamente nell’arco alpino, a quote che non permettono la sopravvivenza degli alveari durante tutto l’anno, le produzioni quindi, si avvalgono necessariamente di tecniche di nomadismo. Il miele prodotto in tale contesto presenta caratteristiche organolettiche uniche e di genuità. Le api bottinatrici durante il loro incessante lavoro raccolgono il nettare di migliaia di fiori, di tipologie diverse,in un ambiente incontaminato producendo un miele vergine di altissima qualità. Al fine di mantenere inalterate le fini caratteristiche organolettiche dei prodotti è in corso di allestimento una sala smielatura a Santa Apollonia, il nostro miele è confezionato in modo tradizionale (centrifugazione, filtrazione, maturazione) e quindi resta un prodotto naturale.
IL TORNEO DEI MIELI Sul finire della primavera, la regina delle api indisse un torneo. Le sfidanti sarebbero partite per luoghi lontani, ritornando con il nettare dei fiori più belli e profumati che avessero trovato. Chi avesse ottenuto il miele migliore, sarebbe stato premiato dalla regina. Partirono così le raccoglitrici, alcune tornarono presto, con il fresco nettare dei boccioli dei prati, altre portarono in dono l’essenza del tarassaco appena sbocciato. Altre giunsero in estate piena, e donarono alla regina lo scuro e dolce miele del castagno, o quello dorato della acacia. Era di nuovo autunno e le arnie traboccavano di profumi e colori di ogni tipo. Solo un’ape, tra quelle partite, ancora non era tornata. Poco prima del giudizio della sovrana, mentre tutte nell’alveare si chiedevano a chi sarebbe andato il premio, si udì un debole ronzio alle porte; le guardie accolsero il ritorno dell’ultima delle api, stanca, intirizzita per i primi freddi, che portava con gran fatica poche gocce di nettare cristallino. Le api più anziane, vedendo quel magro raccolto si intenerirono e scossero la testa, biasimando l’impudenza di un dono così misero, dopo una attesa così lunga. La piccola ape sorrise, poi, dopo una notte di sonno, iniziò a produrre il suo miele. www.adamellomagazine.it
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Il giorno della sfida, la sua ciotola quasi scompariva tra i grandi orci portati dalle altre operaie. La corte si riunì nel suo splendore. Circondata da guardie e notabili, la sovrana valutò, annuso, ed assaporò i doni, trovandoli tutti degni di una lode. Giunta all’ultima ciotola, quella della piccola ape, fu subito colpita dal colore caldo del suo contenuto. Anche nel pieno autunno, ricordava la gioia del sole estivo. Quando si avvicinò, vide che il miele era chiaro, trasparente; portava alla memoria la purezza di un ruscello di montagna. Il profumo che si spandeva dalla ciotola era delicato, come una carezza. Quando la regina assaggiò il miele, scoprì che all’inizio lasciava una punta di dolcezza sulla lingua, ma poi, sul fondo del palato, si faceva intenso e pieno, ricco di mille gradazioni diverse. “Tutti i doni sono splendidi”, proclamò, “ma questo è di sicuro il migliore: chi lo ha portato al nostro cospetto?”La piccola ape, emozionata, fece qualche passo in avanti. “Io, mia regina”, disse soltanto. “Ma dove hai trovato un simile tesoro? In che luogo, su quali fiori ti sei posata?” “Ho viaggiato a lungo,” raccontò la piccola ape, “fino al finire dell’estate. Allora sono giunta in una valle di montagna, attraversata da un torrente d’acqua fresca, che scendeva dai ghiacciai delle cime. L’erba era verde. I fianchi della valle, coperti dai boschi di larici, freschi e silenziosi. Alte vette di rocce rosse proteggevano il luogo, come racchiudendolo in uno scrigno. Nel mezzo dei sassi, trovai una pianta sottile e nodosa, composta da piccole foglie distese al sole, e con dei fiori dai petali morbidi, del colore che ha il cielo all’aurora. Avvicinandomi, mi immersi nel loro profumo e raccontai la mia storia. I fiori mi accolsero, donandomi il loro nettare da cui ho prodotto questo miele, da portarvi in dono.
La regina chiese quale era il nome del fiore? e come viene chiamata la valle dove cresce, “se tu ci sapessi portare là, ne faremo la nostra nuova dimora.” L’ape rispose: chi vive su quei monti la chiama Valle delle Messi. Quanto ai fiori, sono conosciuti come Rododendri, e con le loro dita di rosa accarezzano il vento. Se volessimo trasferirci là, mi hanno raccontato i rododendri, c’è un uomo che ama la sua terra ed è amico delle api, il figlio di un pastore. Lui ci potrà aiutare. In cambio, gli cederemo parte del nostro miele, e lui farà conoscere agli altri uomini la dolcezza del nostro dono: così, loro impareranno ad amare il nostro umile e incessante lavoro ed a rispettare noi ed i fiori, e la terra che li cresce. Il discorso piacque a tutti, così le api ogni primavera ritornano nella Valle delle Messi per donarci il miele di Rododendro. La nostra valle se opportunamente valorizzata può dare molte risorse, basta riscoprire i prodotti locali che possono dare reddito, ed essere di complemento alla vocazione turistica, e, ultimo ma non minimo, le api sono sentinelle dell’ambiente, con impollinazione favoriscono la biodiversità. www.adamellomagazine.it
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ARIA DI MONTAGNA: BENESSERE E QUALITÀ DELLA VITA A cura della dott.ssa Clara Mottinelli, Presidente di Federfarma Brescia
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Oggi il concetto di salute si amplia da un concetto di cura ad un concetto di benessere più ampio, rappresentato da un benessere sia fisico che mentale. Sicuramente, chi non vive in luoghi ameni come la Valle Camonica, ma frequenta la routine quotidiana cittadina, arriva qui sia per rilassarsi che per praticare attività sportiva, e coglie con occhi diversi il verde dei nostri prati, il blu dei nostri cieli, il bianco della nostra neve. Percepisce un profumo di aria pulita ed un silenzio insolito, ma naturale, quasi ovvio per chi, come noi, vive in questa valle: siamo così abituati a tanta bellezza che ce ne ricordiamo, a volte, solo quando iniziamo ad allontanarci. La sana alimentazione è un altro elemento chiave per il nostro benessere: nutrirsi in modo corretto, fornendo al nostro organismo tutto ciò di cui ha bisogno con naturalezza può non solo aiutarci a mantenere una buona forma, ma contribuisce a prevenire l’insorgenza di malattie. In Farmacia si trova personale sempre più specializzato, per guidare ognuno verso il proprio equilibrio di benessere, sia nella vita quotidiana che nell’attività agonistica. Predisporre un piano alimentare calibrato e personale può aiutare a superare ogni ostacolo e permette di raggiungere performance più competitive. Ricordiamo di bere fuori pasto soprattutto quando le temperature si alzano, di seguire una sana alimentazione ed accompagnarla ad altrettanto esercizio fisico. Da
In montagna: con i piedi e con la testa Quando si va in montagna l’attrezzatura adeguata è molto importante: non ci si può improvvisare perfetti scalatori! Servono scarpe da trekking con suola antiscivolo ed un abbigliamento comodo e sportivo. Può essere molto utile portare con sé dei cerotti contro le vesciche quando si affrontano lunghi percorsi. Le guide alpine sono sempre a vostra disposizione per rispondere ad ogni domanda e per accompagnarvi nei luoghi più difficili da raggiungere.
noi sicuramente le passeggiate nei boschi non mancano, dalle più semplici alle più impegnative, e sono un ottimo esercizio alla base dello star bene. Ciascuno deve scegliere l’allenamento più adatto alle sue caratteristiche, ma venti minuti quotidiani possono essere un buon modo per cominciare. Prendersi cura del proprio fisico può aiutare a combattere lo stress ed a mantenere il giusto equilibrio tra mente e corpo. Ricordiamo che, in caso di sole, è opportuno proteggere le parti esposte con una crema solare con un buon filtro, almeno una protezione 20. La nostra altezza di quota non ci permette di stare al di sotto di questo fattore di protezione e ci obbliga a proteggerci anche con il cielo coperto. Se raggiungiamo il ghiacciaio, poi, servirà un filtro ancora più elevato. La scelta del solare non è una scelta banale: si consiglia un filtro chimico per gli adulti ed uno fisico per i bambini. Si raccomanda di non tenere i solari esposti a temperature elevate e di cambiare la confezione di anno in anno per evitare inconvenienti. Ricordo che anche gli occhi sono molto delicati ed è importante tenere sempre a portata di mano gli occhiali da sole per proteggersi dai riverberi e dalla luce diretta del sole. Non dimenticate di mettere nello zaino anche un collirio monodose per eventuali arrossamenti. Coccolarsi in un’oasi naturale come quella dei nostri parchi, assaporare, oltre ai piatti della tradizione camuna, anche una tisana a base delle nostre erbe alpine, permette ad ognuno di noi di tornare a casa ritemprato e disintossicato, per affrontare con più energia la vita frenetica di ogni giorno. Insomma, coccole e relax vogliono essere di casa per ognuno di voi che voglia vivere la montagna in serenità. Lo staff della Farmacia Mottinelli è a vostra diposizione per ogni dubbio e vuole essere una guida per vacanze in sicurezza. Professionalità, qualità e competenza sono alla base dei nostri consigli. La porta della nostra Farmacia è sempre aperta, per rispondere ad ogni vostra esigenza di salute e di benessere. www.adamellomagazine.it
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di Ottavio Zani
L’ATTREZZATURA DA SCI: MEGLIO NOLEGGIARLA
In questi anni difficili per l’economia la crisi ha toccato specialmente il settore del “superfluo” cioè di tutte quelle attività che si praticano per puro svago o vocazione sportiva. La montagna, patria di moltissime attività sportive e di svago ha risentito di questa situazione sfavorevole cercando di adottare politiche di prezzi in linea con le altre zone turistiche favorendo l’afflusso di visitatori. Un’attività che nel corso degli anni è diventata sempre più importante nell’economia invernale è quella del noleggio dell’attrezzatura sciistica. Sono moltissimi anni che esistono strutture di questo tipo le quali offrono la possibilità di noleggiare il materiale sciistico a prezzi inferiori rispetto all’acquisto del medesimo. Il Noleggio quindi può essere definito uno dei motori dell’attività sportiva invernale. Parecchi turisti scelgono il noleggio non solo per motivazioni economiche ma anche e soprattutto pratiche in quanto il materiale noleggiato è sempre preparato (lamine, sciolina ecc) e non bisogna preoccuparsi di trovare uno spazio in casa ove riporre l’attrezzatura. Da notare poi che parecchi noleggi sostituiscono il materiale tutti gli anni quindi lo sciatore ha
la possibilità di sciare ogni vota con attrezzatura nuova o quasi. Parecchie strutture offrono servizio di prenotazione on-line o consegna del materiale a domicilio. La prenotazione anticipata del noleggio comporta in parecchi casi uno sconto sul prezzo di listino. Moltissimi noleggi ormai hanno websites ben fatti ove poter confrontare i prezzi ed eventualmente prenotare. On line è possibile trovare anche qualche pagina che confronta addirittura i materiali ed i prezzi in base alla località scelta per le vacanze. Questo servizio risulta davvero utile e vi farà risparmiare tempo prezioso una volta arrivati a destinazione. Nella quasi totalità dei casi i noleggi suddividono il materiale in base a categorie o stelle. Generalmente un livello bronzo equivale a una o due stelle. Gli sci di questa categoria generalmente sono adatti a principianti ed hanno un costo basso. Salendo di categorie (fino a 5 stelle o livello platino) troviamo tutta la gamma di sci e snowboard fino ad arrivare ai modelli “world cup” o comunque di un elevato livello tecnico e con un prezzo più alto che si aggira in media tra i 25 ed i 50 euro per giorno. Da una recente indagine di mercato fatta da un’agenzia tedesca è risultato che il noleggio di attrezzatura sciistica è preferito dal 45% degli intervistati. Io credo che noleggiare sia un metodo comodo ed economico per gustarsi appieno la neve o per provare i materiali in previsione di un acquisto! Buona sciata. www.adamellomagazine.it
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ATTREZZATURE PER GIOCARE A GOLF Matteo Panchieri – Direttore G.C. Ponte di Legno Federico Besana – Maestro G.C. Ponte di Legno
Il golf viene giocato su un campo di 18 o 9 buche che a secondo della loro lunghezza sono così classificate: par 3 con lunghezza inferiore a 228mt; par 4 con lunghezza tra 229mt e 434mt; par 5 con lunghezza superiore a 235mt. Il par della buca è il numero di colpi stabiliti per completarla. A voi, certo, capiterà di tirarne un po’ di più. Non dovete preoccuparvi. Capita a tutti i principianti! Ecco la traduzione di alcuni termini inglesi usati nel gioco del golf: TEE: area di partenza della buca. FAIRWAY: quella parte rasata del percorso che si trova tra il tee di partenza ed il green. GREEN: area di arrivo di ogni buca. CUP: buca vera e propria dove dobbiamo far cadere la pallina. FLAG: bandiera che indica dove si trova la buca. ROUGH: parte del percorso dove l’erba è incolta. BUNKER: ostacolo artificiale di sabbia posto di solito a difesa del green. WATER HAZARD: ostacolo d’acqua che può trovarsi in qualsiasi parte del campo e che è segnato con paletti colorati rossi o gialli a seconda che si trovi laterale o frontale alla buca. OUT OF BOUNDS: tutte le zone di terreno al di fuori dal campo di gioco segnalate con paletti o righe bianche.
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IL GIOCO: un ottimo giocatore di golf dovrebbe completare le 18 buche del percorso tirando 72 colpi. Non sarà facile arrivarci in poco tempo ma non per questo dovete rinunciare a giocare. Le regole prevedono, infatti, che ad ogni giocatore venga attribuito un vantaggio. Il termine tecnico usato per questo “regalo” è HANDICAP. Alla fine di un percorso a 18 buche dovete togliere dal totale dei colpi effettuati il vostro handicap e il risultato vi darà il punteggio netto ottenuto. Ogni volta che il punteggio netto ottenuto sarà inferiore a 72 otterrete una diminuzione del vostro handicap. LE REGOLE… Ti impediscono di farti male. Ti insegnano a rispettare il campo. Ti impediscono di fare il furbo. Ti insegnano il rispetto di altri giocatori. Sono indispensabili per qualsiasi problema di gioco. L’ATTREZZATURA. Esistono tre tipi di bastoni da golf: i legni per tiri lunghi, i ferri per tiri lunghi, medi e corti, il putter per il colpo in green. Ogni tipo di bastone ha tre parti fondamentali: il grip o impugnatura, lo shaft o canna, la testa che può avere diverse inclinazioni (loft), a seconda della distanza da coprire. Una sacca completa è formata, per regolamento, da un massimo di 14 bastoni. Comunque per iniziare a giocare ne possono bastare 4 o 5 tipo un legno, tre ferri e un putter. VALIDI MOTIVI PER PRATICARE QUESTO SPORT: si pratica all’aperto in mezzo alla natura, si sta in compagnia di amici vecchi e nuovi, non ha limiti di età, il giocatore più giovane ha 6 anni, il più anziano ne ha oltre 80. Si può giocare insieme a chiunque indipendentemente dalla capacità di gioco del singolo golfista, grazie al meccanismo dell’handicap. Buon gioco!!!
LA PESCA SPORTIVA SUI NOSTRI FIUMI di Calzoni Franco e Paoli Giorgio I rappresentanti dell’Associazione Pescatori Temù-Vione
La pesca, tra gli sport o hobbies possibili, rappresenta sicuramente uno degli svaghi più amati a livello internazionale. Il nostro comprensorio, famoso per il turismo invernale, offre anche una buona scelta di zone e torrenti pescabili. Ho fatto quattro chiacchere con Giorgio Paoli, segretario dell’associazione pescatori Temù-Vione per cercare di capire cosa questo sport offre nelle nostre zone. Il fiume Oglio, che si forma a Ponte di Legno dall’incrocio tra I fiumi Frigidolfo e Narcanello rappresenta il torrente più importante per la pesca sportiva nelle nostre zone. In valle di Canè o in località S. Apollonia troviamo invece rispettivamente i torrenti Fùmeclo E Frigidolfo, molto amati specialmente per il panorama circostante. L’associazione Pescatori Temù-Vione conta circa un’ottantina di iscritti tra cui molti turisti che, con l’arrivo della bella stagione, decidono di pescare nei nostri torrenti. Tra le varie attività che questo folto gruppo di appassionati propone a tutti il 17 Luglio si terrà un raduno in valle di Canè mentre il 28 Agosto, in località Temù avrà luogo il “Trofeo Gianni Paoli”. Per poter praticare la pesca in torrenti pubblici serve la licenza rilasciata dalla provincia che è possibile richiedere nel comune di residenza. Tale documento permette di pescare in tutte le acque ferme del territorio nazionale. Per praticare la pesca nel parco nazionale dello Stelvio serve, oltre alla licenza, anche un ulteriore permeso che è possibile acquistare direttamente presso l’associazione Pescatori di Temù – Vione o in altri luoghi sul territorio come comuni e proloco. A tal proposito vorrei ricordare che è aperto il tesseramento per l’anno 2011. Al costo di 15 euro si diventerà soci dell’associazione e si otterrà anche il permesso per il Parco dello Stelvio. Parlando con Giorgio è emerso che soltanto pochissimi associati partecipano attivamente al mantenimento dei torrenti, alla semina ed alle altre attività utili a rendere i torrenti più sicuri e
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pescabili. Il volontariato è il cuore pulsante di ogni associazione e non serve essere tesserati o pescatori per dare una mano a questo gruppo di appassionati che, a mio avviso, rendono un servizio anche alla comunità andando a mantenere decorosamente i torrenti patrimonio di tutti. Chi avesse domande da porre sull’attività dell’associazione o sulla pesca in alta valle può contattare: Calzoni Franco (presidente): telefono 3355468417 Paoli Giorgio (segretario): telefono 3346977341 e-mail: paoligio@alice.it
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L’EVOLUZIONE DELLA RACCHETTA DA TENNIS a cura di Prando Gioachino
La nascita del termine racchetta ha un origine antichissima: deriva infatti dall’arabo “Rahat”, termine che indicava il palmo della mano. Durante la sua storia più che secolare, il tennis è stato praticato con attrezzature che hanno avuto una notevole evoluzione: più di cinquecento anni fa i giocatori colpivano la palla con la mano nuda o al limite ricoperta di corregge di cuoio, fino allo sviluppo della racchetta vera e propria. Ma che cos’è una racchetta? Una racchetta da tennis è molto di più di un semplice attrezzo: la sua forma,il suo peso, le sue dimensioni ed il materiale con cui è costruita hanno contribuito ad un costante miglioramento dello sviluppo di questo sport. La racchetta da tennis è caratterizzata nella sua struttura da un manico ( le cui misure sono variabili ), dal fusto, da una parte centrale detta “cuore” che collega il fusto al piatto corde. Quest’ultimo è la parte più grande ed arrotondata della racchetta nella quale sono intrecciate le corde. I primi esemplari di racchette erano costruiti essenzialmente in legno,materiale capace di assorbire le vibrazioni scatenate dall’impatto con la palla. Il primo prototipo di racchetta che nell’immaginario comune può assomigliare ad un attrezzo moderno è la cosiddetta “Racchetta del Gentiluomo Sconosciuto”, costruita addirittura nel 1583, la cui cordatura risulta però essere piuttosto rozza. Si dovranno attendere all’incirca trecento anni prima di veder sparire i nodi dalla cordatura, con l’avvento della racchetta del generale Wingfield, ulteriormente migliorata nel 1891. Da questo momento storico la forma del piatto corde rimarrà ovale. L’esemplare, che oggi si trova al British Museum, presenta quasi tutte le caratteristiche delle racchette utilizzate fino alla fine degli anni Ottanta.
Racchetta tennis Bancroft
Le corde con cui si intreccia la racchetta possono essere sintetiche o di budello. Per quanto riguarda la tensione delle corde, essa può variare a seconda del tipo dell’atleta: una bassa tensione delle corde richiederà una sensibilità maggiore da parte del giocatore in quanto l’impatto con la palla sarà più elastico ed il controllo del colpo meno preciso. È del 1930 il primo tentativo della Dayton (che non ha avuto fortunati esiti) di sostituire per mezzo dell’acciaio non solo il fusto, ma anche le corde. Dal 1960 in avanti gli esperimenti portarono i costruttori di racchette ad utilizzare i più svariati materiali: dalle resine alla graffite,dall’alluminio al carbonio. Con il passaggio dal legno a materiali più leggeri e compatti, il tennis ha subito una vera e propria rivoluzione: la straordinaria leggerezza e la compattezza dei nuovi attrezzi (per fare un esempio, la Babolat Pure Drive, uscita qualche anno fa, pesa solamente 300 grammi!) sono risultati essere un discreto vantaggio per www.adamellomagazine.it
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i tennisti meno dotati tecnicamente in quanto le nuove racchette “perdonano” più facilmente anche impatti con la palla non perfetti. La potenza del colpo ha inoltre favorito gli atleti con una capacità muscolare maggiore. Si è passati da uno sport che aveva sempre visto prevalere giocatori dotati di grande tecnica ma non di eccessivo agonismo, ad un altro dove il Servizio diventa il colpo fondamentale e decisivo,mentre il gioco a rete viene penalizzato a causa della facilità e dell’estrema potenza espressa nei colpi da fondo campo. Dalla fine degli anni ottanta infatti il fattore fisico è diventato quasi garanzia di successo e non è un caso se tra i vincitori più famosi degli ultimi anni troviamo moltissimi difensori o attaccanti da fondo come Ivan Lendl, Mats Wilander, Jim Courier, Andre Agassi. Ovviamente le eccezioni non mancano e l’uomo che forse rappresenta la più bella fusione tra potenza e tecnica risulta essere il campione svizzero Roger Federer. Nei prossimi numeri di questa rivista, andremo ad analizzare più nello specifico quale racchetta si addice ad un giocatore,presentando le caratteristiche di alcune tra gli ultimi modelli di racchette presenti sul mercato. Per qualunque informazione o per una prova pratica potrete contattarmi all’indirizzo prandogio@hotmail.it, oppure presso le strutture del Tennis Vacanza Ponte di Legno.
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Antica racchetta da tennis Wilson, Victory in legno
Rara e vecchia racchetta da tennis in legno Inghilterra
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Il prossimo numero 5 di sarà in uscita per NOVEMBRE 2011 e coprirà la diffusione di tutta la stagione invernale 2011/2012 nei mesi di DicembreGennaio-Febbraio-Marzo-Aprile.
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Per il numero 6 è stata programmata l’uscita per Maggio 2012 e coprirà la stagione estiva 2012. Mesi di diffusione: Giugno-Luglio-Agosto-Settembre-Ottobre. numero 7 giugno 2012, numero speciale dedicato a
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Da questo numero iniziamo una rubrica di “Antiche leggende dei nostri paesi”. Lo spirito è dato da una ricerca fatta nell’anno scolastico 85-86 dai ragazzi di prima media di Ponte di Legno. Ci ha consegnato l’intera raccolta di ben 23 lavori l’amica Francesca Toloni, autrice anche della prima pubblicazione “Il vitello d’oro”. Chiediamo quindi ai suoi compagni di classe di quell’anno 1985-1986 (prima media, Ponte di Legno) di contattarci per accordarci l’ok alle pubblicazioni degli altri lavori che sono e che vorremmo pubblicare: - I FOLLETTI DI PEZZO - IL CONFINATO DEL PONTE - I MORTI DI ZOANNO - UNA A ME, UNA A TE - LE CAMPANE DELL’OSSARIO DI ZOANNO - TERMEN A LOCH - LA RAGAZZA FURBA - IL GATTO NERO - L’APPARIZIONE DELLO SPIRITO DI UN PRETE - LA FORESTA SACRA - LA MADONNA DELLA NEVE - LE ANIME CONFINATE - IL TONALE, LUOGO DI TREGENDE - LA NOTTE DI SAN SILVESTRO - IL MARITO DELLA STREGA - LA MUCCA CHE NON PRODUCEVA PIU’ LATTE - LA FIGLIA DELLA STREGA - LA MANO INFUOCATA - LEGGENDA DI S. APOLLONIA - IL CARRETTO TRAINATO DA UNA FORZA MISTERIOSA - LEGGENDA DEL PASSO ERCAVALLO - CA’ MONICA
Le baite che attualmente sorgono sull’area dove prima sorgeva il Castello dei Daligno.
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Antiche Leggende dei nostri Paesi di Francesca Toloni
“IL VITELLO D’ORO” Molti anni fa, Villa Dalegno fu dominata dai Daligno, signorotti che costruirono, su un’altura a nord del paese, la loro abitazione. Quel luogo viene chiamato ancora adesso “Castello”. Come tutti i signori, anche i Daligno avevano il loro tesoro, il cui nascondiglio venne tramandato di generazione in generazione. I castellani, che secondo la tradizione dovevano essere dei pagani, prima di abbandonare il luogo promisero di lasciare più “oro che legno”. Alcuni paesani, dopo la loro partenza, decisero di scavare per trovare l’oro nascosto nella speranza di diventare ricchi. Si recarono a Bergamo da una strega, che rivelò loro la via per raggiungere il nascondiglio. L’indovina indicò pure dove avrebbero trovato la chiave per aprire la porta del tesoro. Gli scavi ebbero inizio. Fu trovato un locale in cui c’erano da un lato un lavandino e dall’altro una fontana di granito. Furono trovati anche resti di gallerie. Un giorno, all’improvviso, durante i lavori, apparve ai cercatori un cagnolino. Impauriti, credendolo il demonio, abbandonarono la ricerca. Così, ancora oggi, il favoloso tesoro del vitello d’oro è sempre in attesa di coraggiosi che lo sappiano ritrovare.
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SANITÀ • Guardia medica di Ponte di Legno piazzale Europa 1 - 25056 (BS) Tel. 0364.91174 • Guardia medica notturna c/o Ospedale di Edolo Tel. 0364.7721 MUNICIPIO Piazzale Europa Tel. 0364.929800 Fax 0364/91658 - info@comune.ponte-di-legno.bs.it CAI - Soccorso alpino • C.A.I. Sezione di Pezzo Pontedilegno Piazzale Europa 64 - 25056 (BS) Tel. 0364.92660 • Soccorso Alpino Stazione di Pontedilegno Via S.S. n. 42 del Tonale Tel. 0364.900678 CARABINIERI • Carabinieri Stazione di Pontedilegno Viale Venezia - 25056 (BS) Tel. 0364.91222 POLIZIA LOCALE c/o Municipio Tel. 0364.929807 CORPO FORESTALE DELLO STATO
c/o Municipio
Tel. 0364.91175
FARMACIA Pietroboni - C.so Milano, 1 IAT • IAT Ponte di Legno Corso Milano 41 - 25056 (BS) UFFICI POSTALI • Ufficio postale Ponte di Legno Piazzale Europa 3 - C.A.P. 25056
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SI CONSIGLIA LA PRENOTAZIONE
RECENSIONI DI AUTORI LOCALI IL FULGORE DELLA NEVE U. De Martino – C. Sommer
L’attività didattica di una maestra, di un maestro di sci s’esplica sulle piste innevate e si svolge ad allievi di tutte le età. All’esterno traspare poco, perché la relazione maestro-allievo è legata alla trasmissione di indicazioni e alla messa in opera dei suggerimenti ricevuti. In realtà, sul ponte di comunicazione, che si stabilisce nel corso di varie lezioni di sci, può tramutare un notevole volume di formazione umana e soprannaturale. Le allieve, gli allievi guardano il maestro di sci con interesse, ammirazione, stima, simpatia, e sono disposti a ricevere dall’insegnante tutto quello che indica loro.Il mondo attuale rifiuta ogni forma di autorità, accetta a malincuore le leggi perché portano con sé le sanzioni. Al giorno d’oggi, frequentemente, sono sconosciuti i valori perché risultano scomodi. Invece, il maestro di sci viene accettato nella sua autorità perché si pone come testimone di valori: questo docente insegna ciò che serve per l’esercizio sportivo e contemporaneamente, è in grado di esercitare in modo superlativo, tutto quanto suggerisce.La cattedra mobile che scorre sulla neve trasmette insegnamenti tecnici e contenuti formativi: basta pensare alle indicazioni di ordine, impegno, audacia, fortezza perseveranza.Inoltre l’insegnante può sottolineare le ricchezze della natura: la potenza della montagna, la bellezza della flora, l’armonia della fauna.Accanto agli esercizi tecnici in pista, si offrono la pausa, la risalita in seggiovia, i momenti di riflessione. Il maestro di sci quando si pone con simpatia, raccoglie le osservazioni degli allievi e spesso anche la comunicazione sulle loro esperienze di vita. Il docente è in grado di trasmettere consigli,
indicazioni, suggerimenti che fanno riferimento alla vita e che possono dare una visione ottimistica degli eventi di ognuno. Bisogna aggiungere che, frequentemente, si stabilisce un’amicizia che consente al maestro di incontrare i suoi allievi anche al di fuori del tempo strettamente legato alle lezioni.Il piccolo libro di De Martino e Sommer intende registrare alcuni avvenimenti della vita di un maestro di sci: si tratta di esperienze comuni a tanti altri colleghi.La trattazione è episodica, per rendere agevole la lettura: le fotografie arricchiscono il testo. La modesta opera si propone di trasmettere un messaggio: l’operazione didattica di un maestro di sci, al giorno d’oggi, può avere una valenza formativa notevole per i giovani e per le persone mature. La situazione un po’ opaca della società attuale può trovare nella cattedra nuovi valori umani e soprannaturali; la didattica sciistica ha la possibilità di trasmettere anche gioia, ottimismo, speranza. Certamente, si richiede un po’ di spinta da parte del maestro.Le cronache registrate nel libro sono state selezionate opportunamente per manifestare questa osservazione: un maestro di sci è in grado sicuramente di fornire istruzioni tecniche significative; ma non basta, perché la cattedra mobile sciistica ha una notevole valenza formativa sul carattere e sulla vita. Desiderio degli autori è invitare tutti i maestri di sci a prendere coscienza del loro valore e delle loro reali capacità: sono in grado di aiutare e sostenere molti allievi; gli orientamenti formativi umani e soprannaturali sgorgano con normalità nell’attività didattica nevosa.
ERA SANTO, ERA UOMO a cura di Francesca Zani
“Dopo tanti anni ho deciso di condividere col mondo il privilegio di aver accompagnato il Papa nei suoi momenti di maggiore libertà...”
DIR. EDITORIALE
ART DIRECTOR
EDITOR
GRAFICO
UFF. TECNICO
REDAZIONE
città che il Papa attraversa nella profezia possa essere il Pian di Neve teatro della Guerra Bianca lassù combattuta tra il 1915 Lino Zani e il 1918 e dove ancora oggi sono sotterrati i cadaveri di entrambi gli eserciti. Tra Era santo, le nevi perenni del ghiacciaio adamellino, era uomo inoltre c’era una croce, sulla punta di Cresta Croce (oggi Punta Giovanni Paolo II) costruita con due semplici tronchi di legno corrosi dal passare degli anni fino ad assomigliare al sughero. Le coincidenze sono davvero tante se si da fede a Lino che racconta di come GPII si sia soffermato in un lungo momento di raccoglimento davanti a quella croce in seguito alle spiegazioni ricevute su di essa e sul teatro di battaglia che furono quei luoghi in cui Lui si trovava per un piacevole momento di svago. Alla fine del libro il tono ritorna più autobiografico e familiare ma resta sospeso nell’aria quell’alone arcano che spesso si coglie trovandosi immersi nel silenzio dell’alta montagna e della natura incontaminata in genere. Se anche la tesi che l’autore propone nel suo libro è da considerarsi un po’ azzardata, si può dire invece con tutta tranquillità che la vita sana, faticosa e genuina condotta a 3000 mt. può in qualche modo avvicinare l’anima a Dio. Forse è proprio questo che Lino ha tentato di dirci. Lino Zani, maestro di sci e alpinista, consulente ministeriale in materia di montagna, dal 1984 è stato compagno di sciate, amico e confidente di Karol Woytjla.
“Dopo tanti anni ho deciso di condividere col mondo il privilegio di aver accompagnato il Papa nei suoi momenti di maggiore libertà...”
Marilù Simoneschi vive e lavora a Roma. Giornalista, collabora con i più diffusi settimanali italiani e in veste di inviata televisiva con diversi programmi Rai.
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Lino Zani Era santo, era uomo
Lino Zani, compagno di sciate, amico e confidente di papa Wojtyla, scioglie il silenzio in occasione della beatificazione: racconti emozionanti, aneddoti curiosi e una luce tutta nuova sul Terzo Segreto di Fatima.
Foto © R. Brandi
Leggere un libro è sempre un’esperienza appassionante, ma quando se ne legge uno in cui si raccontano episodi di vita vissuta che hai sentito raccontare fin da bambina e a cui talvolta hai preso parte direttamente, l’esperienza diventa ancora più coinvolgente e ricca di emozioni forti. È questo lo stato d’animo con qui ho divorato in poche ore le pagine di “Era Santo, era uomo” di Lino Zani in cui il “maestro di sci” del Papa racconta, in una sorta di autobiografia, i suoi momenti speciali vicino a Karol Wojtila. A parte gli aneddoti, alcuni dei quali ormai conosciuti da tempo (come la visita al Rifugio Ai Caduti dell’Adamello del Santo Padre in compagnia dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini), mi hanno colpito due tracce che percorrono tutto il libro: una, quella più personale, in cui Lino vede il dipanarsi della propria vita in un rincorrersi di eventi e coincidenze che solo ad un certo punto gli diventano chiare, l’altra legata alla terza parte del famoso segreto di Fatima. Nel 1917 la Vergine della Pace alla Covra de Iria appare a tra pastorelli e fa’ loro delle importanti rivelazioni che verranno poi svelate dalla superstite dei tre Suor Lucia . Una parte di questa rivelazione, ritenuta troppo pericolosa per essere divulgata viene messa per iscritto dalla veggente e consegnata al Vaticano; GPII deciderà di renderla nota durante il Giubileo del 2000. Il testo parla di un Vescovo vestito di bianco che attraversa una città piena di cadaveri e poi viene ucciso davanti ad una croce fatta di legno che sembra sughero. È ben noto a tutti come questa profezia sia legata all’attentato subito da GPII nel maggio del 1981, ma Lino va oltre sostenendo come quella
con Marilù Simoneschi
Il volto privato
di papa Wojtyla
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CARTA: Patinata Lucida - Garda Gloss - gr 130 - PROFILO DI STAMPA: COATED FROGA39
- DIMENSIONE: 145x223 mm - RIFILATO: 140x215 mm
CARTONATO
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In sovraccoperta sulle montagne d Foto © L’Osserva Archivi Alinari
PONTEDILEGNO
14 - 15 - 16 - 17 GIUGNO 2012 *
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE AUTOMOBILISTICA REGOLARITÁ CLASSICA AUTOSTORICHE PREMIO SPECIALE PER LA CATEGORIA BARCHETTA
Otto Passi Alpini da Leggenda - km 550
1° Premio $ 5.500 Premio speciale cat. Barchetta
con il patrocinio con la collaborarione
MAJOR SPONSOR A Co-Sponsor
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Centro Organizzazione Servizi - Adamello Eventi con la collaborazione tecnica della Scuderia Autostoriche Cremona 3 T organizza e indice una manifestazione internazionale automobilistica regolarità classica. • Possono partecipare vetture costruite fino all’anno 1971, facenti capo ai raggruppamenti previsti dalla C.S.A.I. dal numero 1 al numero 6 comprese le “barchette”. • Verranno ammesse un numero massimo di 160 vetture-equipaggi provenienti da qualsiasi nazione. • E’ adottato il regolamento nazionale C.S.A.I. gara di regolarità classica autostoriche come riportato nella norma supplementare del regolamento C.S.A.I. N.S. 23. • All’interno della manifestazione verrà redatta una speciale classifica categoria “barchette”. Verifiche sportive e tecniche: Giovedì 14 giugno 2012 Dalle ore 12.00 alle ore 18.30 in Ponte di Legno (Luogo da comunicare). Prima Tappa Venerdì 15 giugno 2012: partenza Ponte di Legno-Passo Tonale-Dimaro-Passo Carlo Magno-Madonna di Campiglio-Tione-Bagolino-Passo Crocedomini-Breno-Boario Terme-Schilpario-Vivione-Forno d’Allione-EdoloTemù-Ponte di Legno; Km 280 c.a. Seconda Tappa Sabato 16 giugno 2012: partenza Ponte di Legno-Passo Tonale-FondoPasso delle Palade-Merano-Silandro-Trafoi-Passo dello Stelvio-Bormio-Santa Caterina Valfurva-Passo Gavia-Ponte di Legno; Km 250 c.a. Terza Tappa Domenica mattinata 17 giugno 2012 Ponte di Legno - Vione - Stadolina - Strada bassa Centrale di Temù - Temù - Ponte di Legno - Ponte dei Buoi - Precasaglio - Zoanno - Arrivo Ponte di Legno km 20 c.a. - Ore 13.30 gran buffet della premiazione - Ore 15.00 premiazione
Per informazioni Via G. Bulferi, 6 - 25056 Ponte di Legno Tel. e Fax 0364/900300 cell. 334.3145242 e-mail: info@summermarathon.it www.summermarathon.it ORGANIZZAZIONE:
• La quota di partecipazione e di iscrizione alla manifestazione è fissata in € 2.100 (duemilacento) a macchina,per le barchette € 1.800 (milleottocento), (supplemento camera singola € 300,00 a persona). • La formalizzazione dell’iscrizione dovrà avvenire entro il 16 aprile 2012, la quota di partecipazione dovrà essere versata all’atto dell’iscrizione e comprende: ospitalità e soggiorno per tre mezze pensioni dalla cena di giovedì 14 giugno al buffet della premiazione di domenica 17 giugno (la disponibilità delle camere sarà fino alle ore 16.00 della domenica - giorno di partenza), i due buffet lungo il percorso, (venerdì - sabato) entrata agli eventi collaterali, omaggi esclusivi, kit del concorrente (targhe), numeri di gara e road book e filmato dell’intera manifestazione. • Viene inoltre proposto un pacchetto “seguito ufficiale-assistenza per massimo 400 accreditati dal costo di € 450,00 a persona e comprende: pass per ogni accreditato, targa ufficiale della manifestazione per ogni vettura, alloggio in hotel di tre/quattro stelle ubicato nel comprensorio alta valle camonica, per tre mezze pensioni dalla cena di giovedì 14 giugno al buffet della premiazione di domenica 17 giugno (la disponibilità delle camere sarà fino alle ore 16.00 della domenica - giorno di partenza), i due buffet lungo il percorso, (venerdì sabato) entrata agli eventi collaterali, omaggi esclusivi, e road book e filmato dell’intera manifestazione. • Presentazione ufficiale alla stampa ed addetti ai lavori presso lo stand Summer Marathon con una conferenza stampa in occasione della Fiera Auto Moto d’epoca a Padova dal 27 al 30 ottobre 2011. • E’ stato richiesto l’inserimento nel calendario ufficiale C.S.A.I. (manifestazione auto storiche regolarità classica) dal Centro Organizzazione Servizi-Adamello Eventi di Ponte di Legno ( tel. 0364.900300 - mail: info@ summermarathon.it) che ne detiene piena proprietà e diritti sia per l’organizzazione sia per il marchio e logo Summer Marathon comprese eventuali pianificazioni promozionali e pubblicitarie, azioni di merchandising e promozioni di qualsiasi genere. L’organizzazione tecnica è coadiuvata dalla Scuderia Auto Storiche Cremona 3 T che ne ha i requisiti essendo iscritta nell’albo degli organizzatori C.S.A.I. per le manifestazioni di auto storiche. La data esatta ed il programma ufficiale della manifestazione con relativo regolamento definitivo, verranno ufficializzati dopo la decisione e stesura del calendario 2012 Manifestazioni Auto Storiche regolarità classica, da parte dell’organo competente C.S.A.I. s/commissione Regolarità Rally e Auto Storiche ed immediatamente verrà pubblicato sul nostro sito internet www.summermarathon.it • L’organizzatore a sua esclusiva ed inappellabile decisione si riserva di modificare in modo totale o parziale il programma, il percorso, il luogo di partenza e di arrivo, e la sede della logistica, o di poter annullare per causa di forze maggiori l’intera manifestazione.
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Premio di Poesia “Don Giovanni Antonioli” 1ª Edizione - 2010 Ponte di Legno (Brescia)
Il 25 Aprile 2011, giorno dopo Pasqua, presso la Sala Faustinelli (gentilmente concesso dal Comune) si sono svolte le premiazioni dei due concorsi indetti da Adamello Magazine. Il premio di poesia intitolato a Don Giovanni Antonioli è stato vinto da dal Sig. Dino Marino Tognali con questo lavoro: ULTIMO GIORNO di Dino Marino Tognali
Mentre l’ultimo giorno declina, non oso incamminarmi lungo sentieri logorati sui greppi montagnosi e il passo che mi trascina spossato cede alla sofferenza. Una musica sfiora il selciato delle case vuote tra coriandoli di follia: applausi di ragazze che non sanno più sorridere, danze sazie di amori, calici di vino sparsi sui funerali di spensieratezza.
Offro la mia anima, col fardello di ricordi, levigati dal torrente della vita, ai traballanti fuochi che eleva la lunga notte tra il gemito del vento sull’alpe chiusa di neve. Nell’ansito dell’attesa confido in un’aurora di speranza, melodia che duri a lungo e riversi nei cuori la gioia di luce nuova e messaggi pregni di cielo.
Hanno inoltre partecipato: Zanchi Daniela, Marini Franco, Belotti Marisa, Petrucci Antonio, Zampatti Gianantonio, Mora Nerino, Fusina Piero, Vido Niccolò. Hanno inoltre partecipato: Croci Paolo, Prandelli Luciana, Ferrari Enrico, Brunelli Simone, Siantova Ingrid, Vigorelli Ernesto, Adamini Annalisa, Orlandini Federica, De Grandi Annamaria, Santagostino Gabriele, Ghezzi Manuela, Delbono Marco, Pezzotti Giovanmaria.
Nell’immagine ritira la targa il Sig. Luigi Sterli per conto del vincitore Dino Martino Tognali.
1° CONCORSO DI FOTOGRAFIA ha vinto Bortolo Rizzi con questa immagine
Il vincitore Bortolo Rizzi ritira la targa.
Ritira il premio il secondo classificato: Maurizio Lancini
Lavoro terzo classificato, Mattia Tellone ritira il premio l’amico Marco Delbono
Ricordiamo che presso la nostra redazione vi sono ancora gli attestati di partecipazione; per chi non li avesse ritirati possiamo spedirli anche per posta se richiesti. www.adamellomagazine.it
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