Amicizia Fidanzamento Matrimonio

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Attraverso questo libro, ogni genitore può essere meglio edotto riguardo alle pressioni sociali, alle situazioni e ai condizionamenti cui sono sottoposti i propri figli. Ogni giovane credente può conoscere più chiaramente la volontà di Dio riguardo alle amicizie da coltivare, al fidanzamento secondo i principi della Parola di Dio, e all’unione matrimoniale quale vincolo indissolubile stabilito dal Signore a fondamento della società umana. Quanti svolgono un’attività nell’ambito delle comunità locali potranno trovare in queste pagine validi suggerimenti per aiutare gli adolescenti e i giovani tra i quali essi hanno il privilegio di espletare il proprio servizio cristiano.

La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere “tutto e subito”; incita a provare sempre nuove sensazioni e a non preoccuparsi di distinguere ciò che è buono da ciò che piace. Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa per il conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divorzio, figli abbandonati... Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” che invocano il libero amore non riesce a comprendere il rapporto esistente fra l’effetto e la sua causa! Di fatto, alle nuove generazioni mancano punti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamenti vuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore.

come potra’ il giovane render pura La sua via? Badando a essa mediante la tua parola salmo 119:9

A I Z I C AMI

O T N ME A Z N A D I F R MAT

O I N IMO

Una guida biblica su argomenti di scottante attualità ISBN 88-86085-12-5

9 788886 085120

€ 10,00


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio AA.VV. © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 22 51 825 - 22 84 970 Fax 06 22 51 432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Terza edizione 2003 Seconda ristampa 2015 Tutti i Diritti Riservati Stampa: Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI) ISBN 88 86085 12 5 ISBN 978 88 86085 12 0



INDICE

Prefazione

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Parte I AMICIZIA Premessa 1. Ci vorrebbe un amico 2. Quali amici scegliere 3. Pressione giovanile

9 13 43 61


Parte II FIDANZAMENTO Premessa 1. Una decisione personale, spirituale e responsabile 2. Altre scelte importanti 3. Ugualmente unici 4. Che cosa pensa Dio del fidanzamento? 5. Il fidanzamento che Dio approva 6. Il vero amore 7. Una parola conclusiva 8. Una parola rivolta ai “soli”

77 81 95 101 123 145 165 185 193

Parte III MATRIMONIO Premessa

203

1. Il piano di Dio per il matrimonio 2. Modelli biblici 3. Alcuni ostacoli 4. Il divorzio 5. L’apporto individuale al matrimonio

205 213 217 231 247

Bibliografia

254



Prefazione

Nella nostra società regna un clima di forte permissivismo; i principi più elementari dell’etica sono stati scardinati, e i valori morali più tradizionali sono considerati ormai antiquati e superati. La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere “tutto e subito”; incita a provare sempre nuove sensazioni, e a non preoccuparsi di distinguere ciò che è buono da ciò che piace. Questa tendenza – che è frutto di menti vuote, di intelligenze ottenebrate, incolte, e che denota l’assenza di ogni sentimento autentico (cfr. Efesini 4:17-19) – viene spacciata per cultura liberale ed evolutiva. Essa dilaga in particolare fra gli adolescenti, insidiando anche i giovani delle nostre comunità. Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa per il conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divorzio, figli abbandonati, donne (purtroppo, quasi sem5


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

pre loro) psicologicamente distrutte… Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” che invocano il libero amore non riesce a comprendere il rapporto esistente fra l’effetto e la sua causa! Per il giovane credente le difficoltà sono aumentate, anche rispetto a pochi anni fa, in quanto egli subisce tutte le pressioni e gli stimoli sociali e culturali che la società esercita in mille maniere, mentre cerca di seguire sinceramente la volontà del Signore, che invita alla temperanza e a scelte ben ponderate. Di fatto, alle nuove generazioni mancano punti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamenti vuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore. Questi sono i motivi per cui il presente libro è stato dato alle stampe: . perché ogni genitore possa essere meglio edotto riguardo alle situazioni, alle pressioni sociali e ai condizionamenti cui sono sottoposti i propri figli; . perché ogni giovane credente possa conoscere chiaramente la volontà di Dio riguardo alle amicizie da coltivare, al fidanzamento secondo i principi della Parola di Dio, e all’unione matrimoniale quale vincolo indissolubile stabilito dal Signore a fondamento della società umana; . perché quanti svolgono un’attività nell’ambito delle comunità locali possano trovare in queste righe validi suggerimenti per aiutare gli adolescenti e i giovani tra i quali essi hanno l’onore di espletare il proprio servizio cristiano. Questa terza edizione è stata migliorata nello stile, arricchita nei concetti e nei riferimenti scritturali. La nostra preghiera è che Dio benedica e aiuti quanti leggono le pagine di questo libro. L’Editore 6


Parte I

Amicizia Dio ha creato l’umanità anche per sviluppare legami d’amicizia all’insegna della più schietta solidarietà e alimentati da affetto puro, sincero e disinteressato



01.

Ci vorrebbe un amico È sufficiente frequentare la stessa scuola, viaggiare nel medesimo autobus, o appartenere alla stessa chiesa per definirsi amici?

Che cos’è in realtà un amico? Il tema di un orecchiabile ritornello, o qualcosa di più? I giovani sono circondati da tante persone, molte delle quali sono fatte rientrare nel novero degli amici: amici di scuola, amici di chiesa, l’amico che abita nella stessa strada, e così via. Sembra che tutti siano amici, anche quando le persone si conoscono appena. Capita spesso che chi pensa di avere tanti amici, in realtà, non ne ha nessuno. Laddove si favorisce la dimensione quan13


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

titativa delle proprie amicizie ne soffrirà sicuramente l’aspetto qualitativo. Purtroppo la quantità non potrà mai compensare la qualità, più o meno valida, di questo tipo di relazione umana. Cos’è in realtà un amico? È sufficiente frequentare la stessa scuola, viaggiare sul medesimo autobus, o appartenere alla stessa chiesa per definirsi amici? Oppure l’amico è qualcosa di più? Prima di andare avanti, proviamo a pensare alla parola amico. Cosa ci aspettiamo veramente da un amico? Proviamo a descrivere la nostra personale definizione di “amicizia”. Abbiamo mai pensato a quante persone conosciamo? Proviamo a redigere un elenco di tutti i nostri conoscenti. Quanti sono? Sono tutti veramente amici? Potremmo tentare di fare mentalmente una classificazione delle persone che conosciamo. Cominceremo a renderci conto così della qualità dei nostri rapporti con chi definiamo amici. Un primo indizio, in proposito, lo offre il libro dei Proverbi. In uno dei numerosi riferimenti all’amicizia vi troviamo scritto: “Chi ha molti amici può esserne sopraffatto, ma c’è un amico che è più affezionato di un fratello” (18:24). Infatti, da questo brano si evidenzia il concetto del “pochi ma buoni”; ciò che fa la differenza è la qualità del rapporto che determina una vera amicizia. Prima di tutto, consideriamo che disponiamo sicuramente di un gran numero di conoscenze: persone con le quali ci vediamo a scuola o sul lavoro, o che abitano vicino a noi, che salutiamo, con le quali scambiamo anche qualche battuta, ma che non hanno alcuna influenza sulla nostra vita. Le conoscenze, di solito, vanno e vengono, nel corso della nostra giornata, senza lasciare una traccia significativa nella nostra esistenza. Distinguiamo quindi il primo livello di amicizia: gli “amici occasionali”. Sono le persone con le quali entriamo in contatto 14


01 - AMICIZIA - Ci vorrebbe un amico

pressoché quotidianamente. Conosciamo i loro nomi, diamo loro del tu, e intratteniamo con esse una qualche forma di relazione. Sono compagni di classe, vicini di casa, colleghi di lavoro, parenti lontani, e così via. Gli amici occasionali sono importanti nel nostro rapporto con l’ambiente in cui siamo inseriti, ma non possono soddisfare il nostro bisogno di un’amicizia intima e profonda. Possono suscitare in noi ilarità, o anche irritarci; magari ci ritroveremo insieme a loro per qualche impegno scolastico o di lavoro, ma al di fuori di queste occasioni, solitamente, non ci troviamo mai nella condizione di cercare o anche soltanto desiderare la loro compagnia e, forse, neanche loro cercano la nostra. Passiamo al secondo livello di amicizia: gli “amici stretti”. Sono le persone che frequentiamo non per necessità ma perché stiamo insieme volentieri, avendo instaurato con loro un buon rapporto. Forse sono colleghi di studio o di lavoro, oppure dei buoni vicini di casa o, ancora, parenti particolarmente cari. In questa categoria potremmo inserire i conduttori di chiesa, il responsabile dei giovani, il pastore, o altri ancora. Gli “amici stretti” sono persone che rispettiamo e amiamo, e che ricerchiamo spesso. Infine, al terzo livello, troviamo gli “amici intimi” (o i “migliori amici”). Rappresentano quelle poche persone alle quali confidiamo le nostre necessità e riveliamo le speranze più profonde. Desideriamo la loro compagnia, e insieme trascorriamo gran parte del nostro tempo libero, perché con loro ci sentiamo a nostro agio e siamo realmente noi stessi. Sono questi i rapporti che si sviluppano e che durano nel tempo. Non possiamo avere molti amici di questo genere. Diverse persone non ne hanno per niente; alcuni soltanto uno; raramente più di due o tre. È soprattutto di questo tipo di rapporto che parleremo, perché ogni persona ha bisogno di amici inti15


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

mi. Questi ultimi, come vedremo, sono fonte di grande benedizione. Ogni giovane deve poter essere un buon amico ed essere in grado di annoverare, a sua volta, autentici amici tra le sue conoscenze. Riprendiamo ora l’elenco che abbiamo compilato, e indichiamo, accanto a ciascun nome, il livello di amicizia che si è intrattenuta, se si tratta di un conoscente, oppure di un amico occasionale, di un amico stretto o davvero intimo. È chiaro che la rete di amicizie di cui disponiamo è più complessa di quanto appena descritto, ma possiamo incominciare a porci qualche domanda: quanti amici intimi abbiamo? Perché sono intimi? Ci sentiamo a nostro agio con loro? Cos’è che li rende così speciali? Che cosa trovano essi in noi? Proviamo subito a confrontare le nostre amicizie con un esempio biblico molto noto.

DAVIDE E GIONATHAN, OVVERO LE “AFFINITÀ” La loro storia è narrata nella Bibbia, nel primo libro di Samuele. Le circostanze in cui si trovavano Davide e Gionatan non erano certo delle migliori. Dopo la vittoria su Goliath, la fama di Davide si era diffusa in tutto il paese d’Israele, suscitando la gelosia del re Saul. Il figlio di quest’ultimo, Gionatan, strinse una salda e devota amicizia con Davide. La Bibbia dice che “Gionatan l’amò come l’anima sua” (I Samuele 18:1, 3; 20:17). Che cosa vogliono dire queste parole? Gionatan ammirava la profonda fiducia che Davide riponeva in Dio e, poiché erano spiritualmente in sintonia, essi condividevano anche i medesimi principi e valori di fede. Leggiamo che Gionatan pose ai piedi di Davide quanto di migliore aveva: il mantello, vesti principesche, armi. Tutte cose preziosissime. Questo atteggiamento altruistico è una caratteristica della vera amicizia. Gio16


01 - AMICIZIA - Ci vorrebbe un amico

natan considerava la felicità dell’amico più importante della propria! L’amicizia si sviluppa sul terreno della disponibilità nei confronti dell’altro, ed è un aspetto distintivo della persona matura che si offre, si protende, si apre al proprio simile perché possa dare ancor prima di ricevere, compiendo tutto senza calcoli, con uno slancio genuino. Chi è troppo attento ai bilanci, chi recrimina sempre, lamentandosi di aver elargito più di quanto abbia potuto ottenere in cambio, non stabilirà mai una relazione che abbia la nobile statura di un rapporto veramente maturo! Abbiamo detto che l’amicizia fra Gionatan e Davide era inserita in un contesto assai problematico. Nonostante tutto, la loro amicizia si rafforzò, cosa che accade soltanto nel caso di amicizie autentiche. In Proverbi 17:17 è scritto: “L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura”. Davide si trovava ad affrontare una situazione davvero difficile. Il re Saul, padre di Gionatan, voleva ucciderlo perché era geloso dei suoi successi. Gionatan, invece, informò Davide (cfr. 19:1, 2) e intercedette per lui presso il re d’Israele, rischiando la vita per aiutarlo a fuggire (cfr. 20:30-43). Gionatan, legittimo erede al trono, sapeva che Davide sarebbe diventato re. Umanamente, avrebbe avuto tutto da guadagnare nell’assecondare gli eventi ed eliminare un ostacolo così ingombrante. Eppure, egli fece tutto il possibile per tenere Davide in vita; lo avrebbe servito con gioia, una volta che questi fosse divenuto re (cfr. 23:17, 18). È un raro esempio di animo veramente nobile, figura di un altro Re, che mise da parte la corona per diventare servo di tutti. Puoi dire di avere amici a questo livello? Sei, per qualcuno, un amico come Gionatan lo fu per Davide? Rimani accan17


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

to a un amico perfino nelle circostanze più difficili, anche a costo di grandi sacrifici? Così deve essere l’amicizia intima, quella di “terzo livello”. Se hai un amico così, possiedi un gran tesoro.

L’AMICIZIA: UN GRAN TESORO Quando parliamo di “gran tesoro” ci viene subito alla mente un galeone affondato assieme al suo carico di monete d’oro, di gioielli e di diamanti. Forse pensiamo al nostro piatto preferito, a un mucchio di banconote, a una macchina nuova, e così via. A quanti, però, verrebbe spontaneo rispondere: la cosa più preziosa cui riesco a pensare è un buon amico? Per Davide, Gionatan fu un autentico tesoro in molte circostanze della propria vita. Purtroppo, la società in cui viviamo è poggiata su principi prettamente egoistici. Gli amici sono considerati veramente tali unicamente se, in qualche modo, essi risultano utili. In questo senso, un amico sarebbe poco più di un oggetto da utilizzare quando ci si trova nel bisogno, per poi abbandonarlo quando si è raggiunto lo scopo prefissato. Immersi come siamo in una filosofia utilitaristica, l’amico diventa funzionale al bisogno. L’amico “mi serve”, è un’entità subordinata che orbita attorno al mio io; sento che non posso chiudermi in un assoluto isolamento, quindi uso l’amico finché mi è comodo, fino a quando posso trarre utilità dalla sua compagnia. Questo modo di intendere l’amicizia è diametralmente opposto al concetto che questo valore racchiude e presuppone. Tutto il denaro del mondo non vale l’amicizia vera e sincera. Spesso ci si rende conto di tutto questo soltanto nei momenti di crisi. Salomone, figlio di Davide, che era a conoscenza 18


01 - AMICIZIA - Ci vorrebbe un amico

dell’amicizia tra il padre e Gionatan, definisce queste situazioni delle “cadute”. Infatti, scriverà: “Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz’avere un altro che lo rialzi!” (Ecclesiaste 4:9, 10). Quando Salomone scrisse questi versi, probabilmente immaginava due amici che camminavano lungo una strada sconnessa e polverosa della Palestina, dove era facile inciampare su un sasso e cadere. Qualora ciò accadesse, l’uno poteva aiutare l’altro. Come potremmo definire dunque l’amico che aiuta l’altro a rialzarsi? L’amico che rincuora, che consola nei momenti di crisi? Che genere di qualità lo distinguono? E quali pregi possiede un simile amico? È ovvio che un amico perfetto non esiste; cerchiamo tuttavia di tracciare un’amicizia ideale, e comprenderemo meglio perché essa rappresenta un tesoro di valore inestimabile.

1. Un vero amico è leale Quale triste realtà è descritta in Proverbi 19:7, dove leggiamo: “Tutti i fratelli del povero l’odiano; quanto più gli amici suoi si allontaneranno da lui! Egli li supplica con parole, ma già sono scomparsi”. Molte amicizie finiscono proprio così. Basta osservare i potenti che cadono in disgrazia, le persone importanti che perdono il prestigio di cui godevano un tempo, e che sono lasciate sole, quasi fossero appestate. Gli amici di un tempo non le considerano più. Il vero amico, al contrario, è leale in ogni circostanza. Egli è corretto e sincero perché si preoccupa e si interessa dell’altro 19


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in ogni situazione, anche quando non può trarne alcun vantaggio ma deve soltanto sopportare con pazienza. “L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura” (Proverbi 17:17). Proprio come Davide, che ricordò la sua promessa di prendersi cura dei discendenti di Gionatan! L’occasione gli si presentò quando gli fu comunicato che un figlio di Gionatan, zoppo, di nome Mefiboset, era ancora in vita. Lo portò nel suo palazzo, e si prese cura di lui per il resto della sua vita (cfr. II Samuele 9). Davide non aveva proprio nulla da guadagnare; egli poteva tranquillamente dimenticare quella promessa, perché Gionatan era morto, e la famiglia di Saul, sconfitta, era caduta in disgrazia. Egli, però, fece tutto questo per amore dell’amico (cfr. II Samuele 9:1-7), perché era uomo leale, come del resto lo era stato Gionatan, andandolo a trovare nella foresta quando Davide non era che un fuorilegge, privo del benché minimo prestigio agli occhi dei potenti d’Israele (cfr. I Samuele 23:16). In quell’occasione Gionatan non aveva abbandonato l’amico, ma lo aveva incoraggiato. Un amico è leale quando non va a raccontare ad altri le tue faccende personali, i tuoi segreti o i tuoi problemi. Puoi star certo che quanto gli confidi egli lo terrà per sé. Ti puoi fidare di lui, come Davide si fidava di Gionatan, sicuro che egli non lo avrebbe tradito (cfr. I Samuele 20). Una delle caratteristiche che distinguono il vero amico è proprio la discrezione e il riserbo con cui tratta le cose di cui è informato. È leale perché ti difende quando altri parlano male di te. Non permetterà che il tuo nome sia infangato ingiustamente. Gionatan rischiò la morte per difendere Davide quando suo padre lo diffamò (cfr. I Samuele 20:30-34). Come abbiamo visto, per Gionatan sarebbe stato naturale abbandonare Davide; in quel modo avrebbe guadagnato il trono e l’amicizia di 20


01 - AMICIZIA - Ci vorrebbe un amico

suo padre. Sapeva, però, che l’odio di Saul era profondamente ingiusto, e nonostante le difficili circostanze e il pericolo incombente andò da Davide per esprimergli la sua amicizia: “Allora Gionatan, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio” (I Samuele 23:16). È bello avere amici leali come Gionatan, ma è altrettanto pregevole esserlo!

2. Un vero amico è aperto Ogni tipo di rapporto umano è fondato sulla comunicazione. Soltanto in rari casi, però, si giunge a parlare con franchezza di sé, dei propri pensieri, dei propri sentimenti, di ciò che veramente conta per noi; soltanto in circostanze particolari il cuore dell’amico si apre e noi ci apriamo con lui. Ci troviamo bene nel confidarci con un amico perché sappiamo che egli ci ascolta, è intento a seguire ciò che esprimiamo, presta attenzione ai nostri problemi. Ci troviamo a nostro agio perché egli ci accetta così come siamo, e non si mette a ridere se gli esterniamo un nostro pensiero o un sentimento privato. Ma, allo stesso tempo, vuole che miglioriamo e perciò sappiamo che ci parlerà con sincerità, e non esiterà a esprimere anche un parere negativo su ciò che abbiamo detto, perché sa che la verità fa sempre bene, anche quando può risultare dolorosa. Il vero amico non ti lusinga con complimenti insinceri, non ti asseconda in maniera acritica, pur di compiacerti, ma sarà per te come uno specchio; spesso egli sarà proprio quella coscienza critica che ti ricorderà le cose che non vuoi ammettere. “Chi ama ferisce, ma rimane fedele; chi odia dà abbondanza di baci” (Proverbi 27:6).

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Parte II

fidanzamento Il fidanzamento nella sua definizione più immediata, è l’impegno che una coppia si assume in vista del matrimonio; un’altra importante manifestazione delle relazioni umane



Premessa

Abbiamo sin qui considerato quanto siano importanti le amicizie. Non possiamo peraltro tralasciare un altro aspetto dell’amicizia, quella con l’altro sesso, che può anche condurre al “fidanzamento”, un’altra importante manifestazione delle relazioni umane. Il fidanzamento, nella sua definizione più immediata, è l’impegno che una coppia si assume in vista del matrimonio. Alcuni Paesi del mondo conservano ancora oggi usanze molto particolari. In alcune zone dell’Africa, ad esempio, sono i genitori del giovane che scelgono la fidanzata, fissano ed elargiscono un determinato prezzo alla famiglia di lei. Tutto ciò avviene senza che i due giovani si conoscano. Altre volte gli accordi vengono presi con il consenso del fidanzato, ma senza che la ragazza ne sappia nulla. In altri Paesi ancora ai giovani è 77


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

permesso di fidanzarsi liberamente, ma il loro comportamento e i loro incontri sono regolati in base ai costumi sociali e alla morale vigente. Nella moderna società occidentale regna un clima di permissivismo quasi senza limiti, in materia di fidanzamento. Viene per lo più confuso il significato stesso del fidanzamento. È comune incontrare giovani fidanzati, forse ancora adolescenti, senza alcun pensiero per il matrimonio; il loro unico intento è quello di provare nuove sensazioni. Non è raro trovare giovani di 15 o 16 anni che hanno già al loro attivo diversi “fidanzamenti”. Le espressioni stesse della cultura nel suo insieme (letteratura, televisione, musica, e persino la scuola) sembrano incoraggiare in tal senso, e chi crede ancora nei valori cosiddetti “tradizionali”, come la castità fino al matrimonio e il discernimento nella scelta dei programmi televisivi o delle riviste, è considerato antiquato, e per questo viene deriso. Nelle librerie è possibile notare scaffali zeppi di manuali inneggianti la libertà più totale nell’ambito delle relazioni intime. Tutto è permesso ai fidanzati. I rapporti prematrimoniali sono approvati, e anzi considerati un metodo fondamentale per verificare la compatibilità della coppia. Dio, il nostro Creatore, ha dato direttive ben precise a questo riguardo, che prevedono l’unione fisica soltanto in un contesto matrimoniale. In Genesi 1:31 leggiamo che al termine della creazione “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. Gli esseri umani si muovono negli spazi angusti di una visione troppo limitata perché riescano a comprendere il pensiero di Dio riguardo alle relazioni intime fra uomini e donne. Cerchiamo di riassumere schematicamente il concetto di fidanzamento nella società attuale:

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FIDANZAMENTO

1. Il fidanzamento, inteso nel suo significato classico di “promessa reciproca di matrimonio” non è più l’unico rapporto, oltre a quello dell’amicizia e della parentela, permesso tra giovani di sesso diverso. 2. I rapporti particolarmente intimi tra ragazzi e ragazze sono considerati legittimi, e sono assai diffusi sin dalla prima adolescenza. 3. La scelta del fidanzato o della fidanzata (o, come comunemente si definiscono, esprimendo tutta la superficialità e la provvisorietà del rapporto, del “ragazzo” o della “ragazza”) è spesso operata esclusivamente dai giovani stessi. 4. Il criterio di scelta del fidanzato o della fidanzata di solito è motivato da un sentimento molto elementare: “Stiamo insieme perché ci sentiamo attratti reciprocamente”. 5. La parola “amore” evoca ormai soltanto un sentimento dai confini incerti, una passione separata da qualsiasi principio di responsabilità, un’astrazione del cuore sempre più distante dal senso del dovere. Anche la cultura mondana vigente (ad esempio quella delle canzoni e delle telenovele) mette in risalto soltanto l’aspetto superficiale dell’amore, vissuto e manifestato in maniera e in situazioni a dir poco distorte. 6. Il matrimonio non è più l’unico ambito in cui è moralmente lecito unirsi in rapporti sessuali. La castità pre-matrimoniale non è più un valore tenuto in considerazione – come sarebbe legittimo – nell’ambito della società. 7. I rapporti occasionali, anche tra giovanissimi, non sono condannati, anzi, spesso sono incoraggiati, nonostante si levino voci che invitano alla cautela a causa dell’AIDS. 8. Il sesso non è più un argomento trattato con pudore e con riserbo, ma è palesato ovunque (sulle riviste, in TV ecc.), è usato come esca per la vendita di qualsiasi prodotto. Tutti, anche i giovanissimi, hanno facile accesso a materiale di contenuto pornografico, pure tramite videogiochi, videocassette e internet. 79


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

Ma ascoltiamo la voce profetica dell’apostolo Paolo che, descrivendo la gente e la cultura del suo tempo, sembra parlare anche del nostro. Egli esorta, infatti, a non condursi secondo la morale comune, “nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore. Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile” (Efesini 4:17-19). Certe consuetudini – frutto di menti vacue, di intelletti confusi, di carenza di sentimenti autentici – sono spacciate per “cultura di libertà e di progresso”, e dilagano fra la gioventù, insidiando anche i giovani cristiani evangelici. Cercheremo di trattare i diversi aspetti che riguardano il contrasto fra la “cultura del mondo” e la volontà di Dio attraverso alcune riflessioni e consigli volti ad aiutare i giovani a resistere alle pressioni del “presente secolo malvagio” (cfr. Galati 1:4).

80


01.

Una decisione personale, spirituale e responsabile La vita non consiste nello scoprire un segreto che Dio ha nascosto abilmente. Egli ama troppo i Suoi figli per giocare con la loro felicitĂ

Iniziamo la nostra riflessione considerando tre casi di persone con problemi coniugali derivanti da scelte matrimoniali errate. La loro triste situazione ci deve spingere a valutare l’importanza della scelta matrimoniale, perchĂŠ una decisione sbagliata in tal senso può determinare conseguenze disastrose, condannando la prole a vivere nel disagio di una situazione familiare deteriorata. 81


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

Forse qualcuno che si trova a leggere queste pagine penserà che certe situazioni a lui non capiteranno mai. Dio ci aiuti a essere saggi, e a compiere le nostre scelte in modo responsabile, non superficiale; nessuna delle persone coinvolte in situazioni così penose aveva mai pensato, difatti, di trovarvisi un giorno. Cerchiamo di imparare anche dagli errori altrui! Eva si era appena laureata. Proveniva da una famiglia ungherese benestante che amava ogni espressione artistica: la musica, il teatro… la cultura in generale. Si era sacrificata molto per gli studi, e ora che li aveva terminati era giunto il momento di pensare al fidanzamento, quindi al matrimonio. Non sentiva il bisogno di chiedere consiglio a mamma e papà. Quel che provava, nel profondo del suo cuore – e che forse nessuno aveva ancora scoperto – era un imperioso bisogno d’affetto. Trascorse le vacanze sul Mar Nero, e lì conobbe Marco, un bel giovane, simpatico, di origine italiana. Fu amore a prima vista. Marco disse di aver terminato i suoi studi e di avere un buon lavoro, ma era piuttosto vago sulla sua famiglia d’origine; del resto parlava soltanto l’italiano, ed Eva conosceva appena qualche parola di quella lingua: era quindi difficile capirsi. Nonostante ciò, alla fine della vacanza avevano già deciso di sposarsi. Durante l’autunno Marco fu invitato in Ungheria per conoscere la famiglia di Eva. Furono molto ospitali, ma non erano convinti sul conto di Marco. Non era chiaro che lavoro facesse, chi fosse realmente. La ragazza, però, era incantata da quegli occhi scintillanti, dalla simpatia e dalla dolcezza che sprigionavano da quel ragazzo. 82


01 - FIDANZAMENTO - Una decisione personale, spirituale e personale

Dopo la partenza di Marco il padre di Eva espresse la sua contrarietà al matrimonio, ma allo stesso tempo, come era sua abitudine, lasciò piena libertà di scelta a sua figlia. Le consigliò solamente d’informarsi bene sul conto di Marco, prima di sposarsi. Prevedendo notevoli difficoltà burocratiche per ottenere il permesso d’uscita dall’Ungheria e sposarsi con uno straniero, Eva decise che non avrebbe perso tempo a indagare sull’identità del fidanzato, e preparò senza alcun indugio i documenti necessari per la celebrazione del matrimonio. Marco era troppo dolce per deluderla, e lei desiderava averlo al suo fianco in ogni istante. Si sposarono, ed Eva venne ad abitare in Italia. Marco possedeva un appartamento ampio e accogliente, e stava cercando di avviare un’agenzia di import-export. Con la sua conoscenza delle lingue – ne conosceva ben quattro – la sua giovane moglie lo avrebbe certamente aiutato. Eva vide subito coronato il suo sogno d’amore con l’attesa di un bimbo, ma, proprio in quel periodo, ella scoprì alcune cose spiacevoli: Marco non aveva voglia di lavorare, e dilapidava nel gioco tutti i soldi che insieme guadagnavano. Per dieci anni Eva lavorò come una “schiava”, nella ditta e in casa, accudendo la figlia piccola e il marito. Marco non le rivolgeva mai una parola dolce; era sempre collerico e pieno di rimproveri. Eva non disponeva più di una briciola di tempo da dedicare ai suoi interessi culturali, aveva perduto i contatti con le sue amiche, non poteva beneficiare nemmeno del conforto della sua famiglia; ben presto crollò fisicamente e psicologicamente. 83


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

Dopo dieci anni, Marco la lasciò, e se ne andò a vivere con una ballerina. La ditta fallì, ed Eva rimase sola, con una bambina di nove anni, in un Paese straniero, priva di lavoro e senza speranza. Nella sua disperazione iniziò a cercare Dio. Ora sta frequentando una chiesa evangelica, e il Signore, pian piano, la sta risollevando dalla sua condizione; ma quanto male e quanto dolore hanno subito questa donna e la sua bambina! Maria era credente; aveva accettato il Signore dopo aver frequentato la comunità locale fin da quando era piccola. All’età di diciotto anni conobbe Mario, un avvenente ragazzo del suo paese, proveniente da una famiglia rispettata, benestante; era considerato da tutti un “buon partito”. Anche i genitori di Maria guardavano Mario con simpatia: “Un bravo ragazzo”, dicevano, anche se non convertito. Per la verità, il pastore della chiesa evangelica locale aveva messo sull’avviso la famiglia di Maria sui rischi che corre chi sposa un non credente; ma Mario era un giovane così bravo, laborioso; la sua famiglia era seria, affidabile... A vent’anni Maria si sposò, e accadde che presto, quando la domenica ella voleva andare al culto, Mario cominciò a inquietarsi. La gente guardava male gli “evangelisti”; non era il caso che sua moglie si facesse vedere con quella gente. Maria, giovane e inesperta, non sapeva che fare. Parlava con i genitori, con il pastore, ma le occasioni in cui doveva disertare la riunione di culto per amore di pace erano sempre più frequenti. Il rapporto con Mario stava diventando molto teso, e questi, oltretutto, decise di trasferirsi in un’altra città. 84


01 - FIDANZAMENTO - Una decisione personale, spirituale e personale

Dove andarono ad abitare i due coniugi non c’era una comunità di fede pentecostale; e, poiché non si poneva più la questione di andare al culto, i rapporti si acquietarono. Nacquero tre figli, e Maria trascorreva il tempo ad accudirli, mentre Mario lavorava, passando poi le serate con gli amici al bar. Maria non era felice, si sentiva trascurata dal marito e piena di frustrazioni. Provava un profondo bisogno di comunione fraterna, le mancavano i culti e la presenza del Signore. Dopo diversi anni di permanenza in quella città fu aperta una chiesa pentecostale, e Maria ne fu felicissima. Desiderava partecipare a tutti i culti e conoscere bene i nuovi fratelli e sorelle. Purtroppo anche Mario scoprì che si era aperta una chiesa degli “evangelisti”, e accusò la moglie di averli fatti venire lei, così le proibì di farsi vedere con “quella gente”. Incominciò una lunga serie di litigi. Ora Maria cerca di andare sempre al culto, ma torna a casa la domenica mattina con il cuore in gola, perché il marito spesso reagisce duramente, urlando e facendo delle scenate; inoltre, proibisce ai figli di frequentare la scuola domenicale. Tutta la chiesa sta pregando per un intervento di Dio nel cuore di Mario, ma quanto dolore e infelicità nel cuore di Maria! Anna aveva sedici anni quando si fidanzò. Nessuno approvava quel fidanzamento, ma lei sosteneva che era tutta invidia. Il suo ragazzo, Alberto, aveva diciotto anni, ed era piacevole, il più simpatico della chiesa e il più ammirato dalle ragazze. Ora che se lo era preso non l’avrebbe più lasciato andare! La mamma, desiderosa di 85


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

vederla “sistemata”, stava dalla sua parte, e le dava tutto il suo appoggio. E poi Anna non sopportava suo padre; certo prima di convertirsi era violento e sempre ubriaco ma, nonostante il grande cambiamento, anche adesso lo trovava pesante: aveva sempre ragione lui e parlava incessantemente. Anna passava il tempo in camera sua per non starlo a sentire, e pensava che l’unico modo per sottrarsi a quella situazione fosse il matrimonio; anche per questo motivo aveva deciso di sposarsi al più presto. Iniziò a parlare insistentemente di matrimonio con Alberto, ma suo padre, che aveva chiesto consiglio agli anziani della chiesa, insistette affinché quell’unione avvenisse soltanto al compimento del diciottesimo anno di età della figlia. Così, la fatidica data, già da lungo tempo stabilita, tra una vicenda e l’altra arrivò. Si era speso molto, e tanti erano i debiti per la casa, i mobili, il pranzo, il fotografo, il ristorante, gli abiti, le damigelle, e per tutte le varie altre cose che ad Anna sembrarono indispensabili per la riuscita del suo matrimonio. Con quelle nozze Anna si sentì finalmente libera da suo padre, e partì felice per il viaggio di nozze alla volta della Spagna. Lì le accadde una cosa strana: guardò suo marito, e si chiese, con un certo imbarazzo, se davvero era innamorata di lui. In quei giorni comprese che, in realtà, non lo amava affatto. Se la sua situazione familiare fosse stata diversa molto probabilmente non avrebbe scelto Alberto. Quel matrimonio durò pochi anni, e finì in un penoso divorzio. 86


01 - FIDANZAMENTO - Una decisione personale, spirituale e personale

Ora sia Anna sia Alberto si sono allontanati da Dio, e sono completamente immersi in una vita mondana. Abbiamo voluto raccontare tre storie vere, scelte fra tanti esempi di matrimoni disastrosi che purtroppo accadono anche oggi. Nessuna delle persone citate pensava di farsi travolgere da eventi così negativi; tutte erano, o credevano di essere, profondamente innamorate. Il bello è che, leggendo le loro storie, è facile capire dove e perché abbiano sbagliato, mentre il tragico è che molti giovani, convinti di essere diversi dagli altri, o semplicemente più innamorati (“noi ci amiamo, a noi questo non può capitare!”), commettono i medesimi, banalissimi errori. Un predicatore una volta disse: “Ho visto persone malate ma felici, ho visto persone povere ma felici, ho visto persone perseguitate ma felici, ma non ho mai visto una persona con problemi matrimoniali che non sia triste”. Questa parte del libro è stata scritta per aiutare i giovani a operare scelte che consentano loro una vita felice e soddisfacente – anche se non priva delle normali difficoltà della vita – evitando le amare esperienze di cui tutti siamo spesso testimoni. Così si esprime l’autore dei Proverbi: “Perché tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saranno consumati; e tu non dica: Come ho fatto a odiare la correzione, e come ha potuto il mio cuore disprezzare la riprensione? Come ho fatto a non ascoltare la voce di chi m’insegnava, e a non porgere l’orecchio a chi m’istruiva?” (5:11-13).

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Parte III

MATRIMONIO La cultura odierna ha sminuito e persino ridicolizzato il concetto di matrimonio. Le virtù cristiane della santità e della fedeltà sono ormai quasi del tutto estranee alle idee “moderne” sul matrimonio



Premessa In un libro rivolto in primo luogo ai giovani e agli adolescenti, può sembrare strano dedicare la parte finale ai problemi legati al matrimonio. Crediamo, però, di fare cosa utile se riserviamo qualche parola a questo riguardo, con lo scopo di aiutare i giovani in generale, e i fidanzati in particolare, a prevenire alcuni problemi, o a discuterne prima del matrimonio, se necessario anche con pastori e con altri credenti che per maturità spirituale risultino affidabili. Soltanto cosÏ potranno essere evitate dolorose esperienze.

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01.

Il piano di Dio per il matrimonio Il matrimonio è un legame santo, è stato concepito per durare per sempre, ma sono pochi quelli che se ne rendono pienamente conto

“Siamo qui riuniti alla presenza di Dio e dei testimoni per unire questi cari nel santo vincolo del matrimonio”. Mentre il pastore pronunciava queste parole, Gianna e Adriano si scambiavano un’occhiata furtiva. Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato; i loro volti risplendevano di felicità. Era un momento importante: l’inizio di una vita nuova da condividere come moglie e marito.

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Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

Il matrimonio è un legame santo; è stato concepito per durare sempre, ma purtroppo sono pochi quelli che se ne rendono pienamente conto. La cultura odierna ha sminuito e persino ridicolizzato il concetto di matrimonio. Le virtù cristiane della santità e della fedeltà sono ormai quasi del tutto estranee alle idee “moderne” sul matrimonio. Alcuni pensano che non sia necessario sposarsi, che sia più semplice convivere; altri si sposano ignorando la solennità e la responsabilità di questo passo. Si pensa che, nel caso in cui le cose non dovessero riuscire, è sempre possibile porvi rimedio con il divorzio. Molti sono impazienti di sposarsi; preferiscono perseguire un benessere immediato, anziché realizzare una felicità duratura. Anche in questo caso, se le cose non vanno bene ci si lascia con non pochi rimpianti. Tanta leggerezza nei confronti del vincolo matrimoniale non può procurare altro che un carico di insuccessi, e rappresentare la peggior premessa a una sicura infelicità. Anche il credente rischia di affrontare il matrimonio con superficialità. È forse questo il desiderio di Dio? Sicuramente no! a tale proposito è sufficiente leggere anche soltanto questo passo biblico: “Trova gioia nella sposa della tua gioventù. Cerva d’amore, capriola di grazia, le sue carezze t’inebrino in ogni tempo, e sii sempre rapito nell’affetto suo” (Proverbi 5:18, 19). Consideriamo ora alcuni aspetti del matrimonio, così come esso è descritto da Dio nella Sua Parola, esaminando gli ostacoli più comuni, quelli che possono impedire la salda unione e l’affetto duraturo che Dio desidera donare a ogni coppia di sposi. Raccomandiamo ai fidanzati di esaminare con serietà e in preghiera queste caratteristiche, che, se considerate nella giusta maniera, spianeranno la strada a un matrimonio felice e benedetto. 206


01 - MATRIMONIO - Il piano di Dio per il matrimonio

Una relazione stabilitA da Dio Dio ha celebrato il primo matrimonio dell’umanità nel giardino del­l’Eden. Per comprendere appieno la santità di questa unione, riprendiamo alcuni motivi che ne rappresentano il fondamento.

1. La compagnia “Poi Dio il Signore disse: Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui” (Genesi 2:18). La comunione più intima che possa esistere è quella che si instaura fra moglie e marito. Dio ha voluto che diventassero gli amici migliori. Nes­sun rapporto deve essere tanto importante quanto quello fra due coniugi. Esistono poche forme di testimonianza cristiana più efficaci di quella resa da un marito e una moglie che si amino veramente. In una società dove divorzi, separazioni e tradimenti sono all’ordine del giorno, è più che mai attuale la dichiarazione di Gesù: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:35).

2. La procreazione Dio ha voluto l’unione fra marito e moglie anche in funzione della discendenza (cfr. Genesi 3:16, 20; 4:1). La famiglia è la parte costitutiva più importante della società. In un mondo in cui si vedono ovunque case divise, è molto importante che ci siano famiglie e genitori cristiani che educhino i loro figli nell’amore e nel servizio al Signore. 207


Amicizia - Fidanzamento - Matrimonio

Avere dei figli è una grande responsabilità, ma anche un grandissimo privilegio. Nella Parola di Dio è scritto, infatti: “Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore; il frutto del grembo materno è un premio” (Salmo 127:3).

Una relazione santa Per il Signore la relazione fra marito e moglie è santa. “Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo” (Genesi 2:21, 22). Perché Dio fece ricorso a questo sistema per creare la donna? Certo, avrebbe potuto crearla dal nulla; invece decise di trarla dall’uomo. Volendo attribuire a questo atto un significato simbolico, si è detto che Dio non ha tratto la donna dalla testa dell’uomo perché ella gli fosse superiore, ma nemmeno dai piedi perché venisse calpestata; Egli l’ha creata da una costola vicina al cuore, a indicare la sua uguaglianza con l’uomo e il suo bisogno di essere amata e rispettata. Dio creò l’uomo e la donna come esseri biologicamente distinti, e considerò l’unione fisica soltanto per il marito e per la moglie. Ancora oggi Dio vuole che l’intimità a un livello così profondo (perché coinvolge l’intera personalità di entrambi), sia riservata al matrimonio. Dio ha stabilito che l’unione sessuale assuma una parte importante nel rapporto matrimoniale, perché rappresenta il coronamento del legame intenso che si stabilisce fra due individui di sesso opposto. Per mezzo di questa unione, il marito e la moglie soddisfano appieno il desiderio l’uno dell’altro, manife208


01 - MATRIMONIO - Il piano di Dio per il matrimonio

stando in modo completo il loro amore, senza alcun senso di colpa o di vergogna. “Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adúlteri” (Ebrei 13:4). L’unione fisica non è peccato. Se essa viene espressa nell’ambito del matrimonio, è secondo la volontà di Dio. Il mondo ha cercato di distruggere la bellezza e la santità del rapporto intimo, e il suo vero significato è quasi ovunque travisato e distorto. La Parola di Dio, però, mantiene tutto il suo valore anche ai giorni nostri, dichiarando che il rapporto intimo è legittimo soltanto nell’ambito di un legame duraturo e garantito, cioè il matrimonio. Lo ripetiamo: l’unione fisica può dare gioia completa e un senso di realizzazione soltanto nell’ambito del matrimonio; soltanto questo, infatti, può ritenersi un rapporto esclusivo fra un uomo e una donna che si offrono reciproco amore per tutta la vita.

Una relazione fondata sulla cooperazione Tutti ricorderemo quando, da bambini, giocavamo al tiro alla fune, cercando di far cadere l’avversario. Se i due contendenti si equivalgono, il gioco può durare a lungo. A volte vi sono matrimoni in cui sembra che si giochi eternamente al tiro alla fune. Il marito cerca di tirare la moglie dalla sua parte, e la stessa cosa fa la moglie. Molte giovani coppie dovrebbero imparare che nel matrimonio non bisogna dare e avere in parti uguali; è opportuno pensare innanzi tutto a dare. Non potrai mai gettare la 209


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Attraverso questo libro, ogni genitore può essere meglio edotto riguardo alle pressioni sociali, alle situazioni e ai condizionamenti cui sono sottoposti i propri figli. Ogni giovane credente può conoscere più chiaramente la volontà di Dio riguardo alle amicizie da coltivare, al fidanzamento secondo i principi della Parola di Dio, e all’unione matrimoniale quale vincolo indissolubile stabilito dal Signore a fondamento della società umana. Quanti svolgono un’attività nell’ambito delle comunità locali potranno trovare in queste pagine validi suggerimenti per aiutare gli adolescenti e i giovani tra i quali essi hanno il privilegio di espletare il proprio servizio cristiano.

La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere “tutto e subito”; incita a provare sempre nuove sensazioni e a non preoccuparsi di distinguere ciò che è buono da ciò che piace. Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa per il conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divorzio, figli abbandonati... Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” che invocano il libero amore non riesce a comprendere il rapporto esistente fra l’effetto e la sua causa! Di fatto, alle nuove generazioni mancano punti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamenti vuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore.

come potra’ il giovane render pura La sua via? Badando a essa mediante la tua parola salmo 119:9

A I Z I C AMI

O T N ME A Z N A D I F R MAT

O I N IMO

Una guida biblica su argomenti di scottante attualità ISBN 88-86085-12-5

9 788886 085120

€ 10,00


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