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ADI Media
Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”
Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 - Fax 06 2251432 adi@adi-media.it - www.adi-media.it
Questa breve pubblicazione è un insieme di riflessioni sul tema social media, noi e la chiesa. Con essa desideriamo semplicemente descrivere, esaminare e capire insieme con voi ciò che è buono, giusto e utile, alla luce della Bibbia e rispetto al nostro rapporto con il mondo digitale. Questo desideriamo fare, piuttosto che prescrivere una medicina amara, da ingurgitare a forza. Ma se la nostra analisi - anche attraverso queste CONSIDERAZIONI - ci servirà a pensare e pesare per valutare, allora avremo già ottenuto un buon risultato.
€ 3,50 ISBN 978-88-98846-20-7
9 788898 846207
chiesa(&)digitale sfide e opportunità nel mondo d ei media
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INTRODUZIONE Toccare l’argomento social media e chiesa, è questione piuttosto controversa. Spesso accade che, nel toccare certi temi, ci si perda in discussioni sui soliti “pro” e “contro”, identificabili in due opposti schieramenti: chi è in favore dell’uso incondizionato dei nuovi mezzi di comunicazione e chi, invece, ne è deciso oppositore. Siamo fatti così. Le mezze misure non ci piacciono, sanno di compromesso, di zone franche, di posizioni “grigie”, mentre il cristiano - come si suole dire - ha i suoi assoluti, le sue ferme convinzioni con dei punti indiscutibilmente chiari e netti. Verissimo! ma in che senso? Indubbiamente, l’argomento social media è alquanto dibattuto negli ambienti evangelici e non solo. Ci sono infinite produzioni editoriali
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C’era una volta
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I nuovi media sono davvero nuovi?
cartacee ed elettroniche che attengono a un tema così sicuramente attuale: viviamo nell’era del digitale, nel tempo dei nuovi media. Scuole e università, assistenti sociali e pedagoghi analizzano l’impatto che questi devices elettronici producono nei diversi strati sociali. Questa è la nostra giungla o, per meglio dire, il nostro oceano sul quale navigare, viaggiare. È la realtà nella quale viviamo e ci muoviamo. Il punto fondamentale è come viaggiamo, dove andiamo, a quali lidi approdiamo nella nostra navigazione. Si parlerà proprio di questo nelle pagine seguenti. Questa breve pubblicazione è un insieme di riflessioni sul tema social media, noi e la chiesa. Con essa desideriamo semplicemente descrivere, esaminare e capire insieme con
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Internauti fai da te?
© ADI-Media - Via della Formica, 23 - 00155 Roma - Tel. 06 2251825 - Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it - Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 - Società Biblica di Ginevra - Svizzera Ottobre 2014 - Tutti i Diritti Riservati - Stampa: Typokolor S.r.l. - ROMA ISBN 978 88 98846 20 7
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voi ciò che è buono, giusto e utile, alla luce della Bibbia e rispetto al nostro rapporto con il mondo digitale. Questo desideriamo fare, piuttosto che prescrivere una medicina amara, da ingurgitare a forza. Ma se la nostra analisi - anche attraverso queste riflessioni servirà far a pensare e pesare per valutare, allora avremo già ottenuto un buon risultato. Infatti, le considerazioni che abbiamo raccolto vogliono condurre il lettore a una valutazione tranquilla, ponderata e ispirata dal pensiero biblico che, anche in tale contesto, risulta essere più che mai opportuno. Mai scansare la Parola di Dio, neppure quando ci si inoltra in argomenti apparentemente tecnici e, per questo, forse aridi e tutt’altro che spirituali. Almeno secondo l’accezione classica del
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05.
Un messaggio attuale e globale
Bibliografia
Per approfondimenti leggi:
Online Social Networking and Evangelism, James Nored. Documenti di ricerca pubblicati nel corso “Ministry in the Postmodern Matrix” e presentati al Prof. Keith Matthews – Fuller Theological Seminary. U.S.A. – 2009.
FEDE 2.0 Rimanere connessi con Dio tra web, social e nuove tecnologie - Daniel Darling.
The New Media Frontier, John Mark Reynolds and Roger Overton. Crossway Books - 1300 Crescent Street Wheaton, Illinois 60187. U.S.A. – 2008.
SALOMONE NELL’ERA DEI SOCIAL Like, share, friend: istruzioni per l’uso. ADI-Media - Via della Formica, 23 00155 Roma, IT – 2014. www.adi-media.it
The Next Story. Life and Faith after the Digital Explosion, Tim Challis. Zondervan, Grand Rapids, MI. U.S.A. - 2011. In italiano: La Storia che Verrà: vita e fede dopo l’esplosione digitale. Alfa e Omega – 93100 Caltanissetta, IT – 2012. facebook.com/adimedia.it
The Social Church: a theology of digital communication, Justin Wise. Moody Publishers - 820 N. LaSalle Boulevard Chicago, IL 60610. U.S.A. – 2014.
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C’era una volta
02.
I nuovi media sono davvero nuovi?
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termine. No, anzi! proprio allora dobbiamo sfoderare la Bibbia e tagliare rettamente anche quelle “verità” che ci sembrano lontane anni luce dal dato religioso, perché digitali, matematiche e - forse - fredde. Come potrete vedere, il tema è talmente vasto che ridurlo in un resoconto sterile sui mezzi, i modi, i pro e contro, i cosa e come, rischierebbe di farci sembrare inconcludenti e presuntuosi, perciò vi consiglio vivissimamente di leggere, oltre alle righe che seguono, il libro del pastore Daniel Darling: “Fede 2.0”, rimanere connessi con Dio tra web, social e nuove tecnologie. Leggere, nella maniera antica, vi permetterà di fare un po’ di esercizio mentale e di riscoprire il valore del pensiero e del ragionamento.
L’Editore
LA QUESTIONE SOCIAL
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01. C’ERA UNA VOLTA... Basta andare indietro nel tempo, giusto un po’, per scoprire le opere d’arte realizzate da mastri incisori sulla pietra litografica oppure, con un altro piccolo salto nel passato, per vedere alcune stampe – facilmente accessibili tramite i nostri motori di ricerca – della Bibbia di Gutenberg, realizzata a Magonza. Per noi evangelici italiani, tra l’altro, avere tra le mani una pesante Bibbia Diodati del 1641 è un’esperienza del tutto straordinaria. Rimarremmo sorpresi per la dimensione e il peso! Ma con il passare degli anni, la tecnologia ha subìto una straordinaria accelerazione: dalle Bibbie cartacee, dalle più svariate dimensioni e fogge, si giunge a quel piccolo frammento in plastica di appena quattro centimetri quadrati, che condensa la Bibbia King James realizzata su microfilm, mandata sulla Luna in una piccola teca di vetro; mentre oggi, in una chiavetta USB, si possono archiviare centinaia e centinaia di Bibbie come la Diodati. Le Bibbie sono a nostra completa disposizione su lettori e-Reader, Tablet, Smartphone, leggerissime tavolette di plastica e silicio, nelle quali vengono trascritte, lette e fotografate. In PDF o semplice documento di testo digitale. Così pure commentari ed altri sussidi di studio biblico. Nell’arco dei pochi anni di vita di chi vi scrive, si è passati da una società industriale a una digitale, per questo, a noi, nati nei decenni a cavallo tra la prima e la seconda metà del XX secolo, scappa di dire: “C’era una volta…”.
Per sempre, SIGNORE, la tua parola è stabile nei cieli.
La macchina per scrivere meccanica. Per molti è ormai un cimelio, ma fino a qualche decennio fa chi scriveva doveva avere il suo oggetto di culto: una “Olivetti Lettera” qualcosa. Oggi ci sono perfino delle applicazioni di lettura vocale: parli al dispositivo e “lui” scrive da solo. Non ti resta che stampare! Il Telex. Anche qui, credo che molti sorrideranno o si gratteranno la testa chiedendosi: “Cosa sarà mai la telescrivente?”. Che, in pratica, non sarebbe altro che l’evoluzione del telegrafo, il cui uso era riservato a pochi eletti e esclusivamente per i casi perlopiù di emergenza. Ricordo in un’occasione di essermi recato negli uffici della Associazione Piccole Aziende della mia città per inviare un messaggio telex ad un’azienda tedesca, affinché i tecnici si precipitassero a riparare la nostra macchina da stampa ferma per un guasto. Usare la telescrivente significava dare un’ufficialità al messaggio. Il Telefax. Ancora sopravvive, ma sta morendo per obsolescenza; si opta per i mezzi più immediati ai quali si può accedere anche da casa come, ad esempio, la posta elettronica. La TV. Papà e mamma comprarono la TV in tempo per vedere lo sbarco sulla luna, era il 20 luglio 1969. Si presentava come un cassone enorme pieno di valvole luminose e rumorose, naturalmente si vedeva in bianco e nero e faceva un ronzio pazzesco (come se si stesse assistendo a un combattimento stile Guerre Stellari) e aveva uno stabilizzatore di corrente esterno e la lucetta sopra il “preistorico” schermo a tubo catodico. Oggi ci sono TV al plasma, al led, Full HD, in 3D, extrasottili, con tutte le prese possibili e immaginabili, schede Digitali, interfaccia HDMI, rete Lan, WiFi, risoluzioni schermo altissime, bollini di vario genere e certificazioni mega galattiche.
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i iete in me s i o v vite, he dimora orta a l c no ,p i Io so ci. Colui io dimoro senza d tral l quale ; perché ulla. e ne o frutto e fare n molt on potet me n
Il Cellulare. Prima però, il baracchino “arcobaleno” da radioamatori. Il primo cellulare avuto era praticamente una valigetta composta da un vano batterie, cui era attaccata anche l’antenna, una cornetta che fungeva anche da pulsantiera attaccata al resto con un cavo a molla. Serviva anche da termosifone! Oggi ci sono Phone, iPhone, Smartphone, SmartWatch e chi più ne ha più ne metta.
Il PC. Il primo acquistato da ADI-Media, nell’anno 1985, è stato un Commodore CBM monoscocca, di seconda mano, con i driver esterni per leggere i Floppy Disk da 5¼ pollici. Questi “cosi” spigolosi avevano schermi da 12” con dei pixel verdi enormi. Ricordo avesse la stratosferica memoria RAM di 32 Kb. Spesso dovevamo aprirli, tenerli aperti con le mollette dei panni, e raffreddarli con un ventilatore della Magneti Marelli. Oggi sapete bene quello che si trova in giro! PC superveloci, ultrasottili, ultraleggeri… Portatili, Notebook, UltraBook, Tablet, iPad, eReader, … I registratori. Gli studenti dell’Istituto Biblico Italiano avevano, e forse hanno ancora, una missione: registrare programmi per RadioEvangelo. Nel 1983 registravamo i programmi sulle audiocassette, oppure sulle “pizze” della Basf (sui bobinoni) con un vecchio TEAC o con uno “portatile” della UHER o della - tenetevi forte! – Geloso. Oggi non c’è più neppure il concetto dell’HI-FI, ci sono gli iPod, tutto è digitale, tutto è perfetto! E si trasmette in DAB (Digital Audio Broadcasting), trasmissione radio digitale. Cristiani Oggi e Risveglio Pentecostale (e il Faro) s’impaginavano a mano, si facevano i “filetti” (che non sono quelli che si mangiano), o i bordi, con il Rapidograph, si usavano i trasferibili della Letraset, si facevano le bozze sulla “carta cipolla”, ora si usa il pacchetto della Creative Suite di Adobe o XPress, si carica il testo digitale e si preparano i file PDF da mandare in stampa usando il sistema CTP (Computer To Plate/Print) senza usare processi intermedi.
Le schede grafiche dei compatibili IBM di una ventina di anni fa erano delle Hercules enormi, gli hard disk da 300 Mb della Honeywell erano grandi quanto un comodino di casa! Oggi parliamo di piccoli HD che contengono un Terabyte (1000 giga) e s’iniziano a contare gli spazi d’archivio in termini di Yottabyte (un milione di miliardi di giga). Avrete capito che chi scrive non è un “nativo digitale”. In ogni caso, non sono vecchio io, sono le cose che vanno veloci, che c’impongono una sempre maggiore capacità di comunicazione e di mobilità! Viviamo con l’ossessione di essere costantemente connessi e reperibili, ovunque ci si trovi: mobilità e disponibilità. Domanda: non è forse opportuno “staccare”, “sconnettersi” dalla rete, dalla TV, dal PC, dai video giochi o da qualsiasi altro aggeggio che si appropria del nostro tempo e rinsaldare piuttosto quel “collegamento” così vitale che dobbiamo mantenere con la Vite, in modo da portare frutto, molto frutto, frutto permanente? (cfr. Giovanni 15:5). Fermiamoci qualche minuto a pensare, riflettere, meditare e ponderare. Facciamo nostri alcuni consigli della Parola sull’importanza di essere costantemente connessi, prim’ancora che con la rete, con il Signore. È vero, siamo in un nuovo mondo, e in una nuova era, ma non per questo la Bibbia si è ammuffita! Andiamo per ordine nella nostra disamina e consideriamo che cosa sono i nuovi media.
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04. Avvisi per i naviganti “L'ingenuo crede a tutto quel che si dice, ma l'uomo prudente fa attenzione ai suoi passi” (corsivo aggiunto). Abbiamo già parlato degli eventuali problemi che rischierebbero di farci affondare nella nostra navigazione digitale, perciò prendiamo buona nota dei seguenti consigli: Conoscere il “media” La prima cosa che dobbiamo fare è capire il mezzo, conoscerlo. Mettere la testa sotto la sabbia non serve né a sé stessi né agli altri. Per “conoscere”, però, non intendiamo saper spiegare tecnicamente che cos’è Facebook, Pinterest, Twitter, LinkedIn, Google+, You Tube o siti affini. Quanti sono “nativi digitali”, cioè quanti sono nati dopo il 1980, sanno benissimo che cosa sono i devices per il social media e i suddetti social network. Ma, come chi possiede una potente automobile, è necessario che conosca il mezzo, altrimenti farà gravi incidenti, così per chi è in possesso di questi mezzi tecnologici: li deve conoscere bene e deve anche conoscere le implicazioni del loro utilizzo. Innanzitutto, è fondamentale identificarli come tali: mezzi, strumenti, “devices” cioè aggeggi che stanno in mezzo, che mediano la comunicazione tra una persona e un’altra. È necessario riconoscerli come tali e niente di più, con tutte le loro limitazioni. Questo, però, richiede studio, applicazione, il giusto impegno per usare il corretto criterio d’uso. Seguiamo, perciò, il principio biblico: è lecito? ma non solo: è utile? ma non solo: edifica? (cfr. I Corinzi 10:23). Pur avendo tutte le necessarie riserve del caso sul tema social network/media, questo non ci deve esimere dal prendere coscienza di una nuova realtà in essere, con un atteggiamento riflessivo e non passivo. Solitamente, ciò che non si capisce si teme, ciò che non si riesce a controllare si nega. La Bibbia, invece, ci chiama a capire per agire, fare le giuste valutazioni e sapersi muovere in funzione delle situazioni poste in essere (cfr. I Cronache 12:33; Matteo 16:3). Controllare il “media” Una volta che si conosce il “mezzo”, allora ci si troverà nella condizione di poterlo controllare e non viceversa. Il “veicolo” deve rimanere tale, essere uno
strumento da governare e usare: non ci possiamo ritrovare persi in un universo digitale vagando in preda al computer di bordo che ci porta dove vuole “lui” perché ha preso il controllo [vd. “2001 Odissea nello Spazio” di S. Kubrick]. Dio ha creato l’uomo per dominare sulla creazione e, quindi, sull’espressione stessa della creatività umana, cioè anche sulla tecnologia: la macchina non prenderà mai il sopravvento sull’uomo se non glielo concediamo (cfr. I Corinzi 6:12). Mi domina, sta usurpando il mio tempo? Sarebbe più facile “lasciarsi andare”, seguire la corrente del fiume di dati, immagini, suoni, voci più o meno distinte [dipende dalla qualità del collegamento], oppure, peggio ancora, ritenersi credenti “progressisti” e avere l’assurda presunzione di poter “smettere quando si vuole” [frase che talvolta ho sentito da eroinomani, alcuni dei quali morti, sic!]. Un “overflow” o meglio un “overload” di contatti, notizie, musiche, un sovraccarico che - per usare un termine macintoshiano - ti manda in “bomba”, o in “crash” – (Vers. IBM). Riprendiamo il controllo della situazione! Questi “media”, come già accennato, non sono buoni o cattivi in sé, ma è l’uso che se ne fa che determina la loro giusta utilità o l’influenza deleteria che provocano su chi rimodella il proprio stile di vita in base al loro utilizzo, anche per danneggiare il prossimo. Non dimentichiamo mai il principio biblico di I Corinzi 10:31! Come usare il “media” Questo è, in effetti, il punto nodale: ho imparato a conoscere il mezzo, sono in grado di controllarlo(?), ma come lo uso? Ci metto, cioè, della teologia nella tecnologia: il punto di tensione è proprio questo. Di fronte a queste enormi potenzialità e possibilità non devo soltanto avere dimestichezza del mezzo e del metodo, ma anche veicolare il giusto messaggio. Il credente, di fatto, deve essere in grado di innescare un processo virtuoso in un mondo virtuale, grazie a una capacità di discernimento e discriminazione (capire e scegliere di negare o accettare). Ma questo, ovviamente, dipende dalla spiritualità dell’individuo, della capacità di analisi del credente (cfr. I Tessalonicesi 5:21), dalla mente rinnovata che gli farà da filtro, e dall’esperienza che ne deriva (cfr. Romani 12:2; Galati 5:25).
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Ogni cosa E’ lecita, ma non ogni cosA E’ utile; ogni cosa E’ lecita, ma non ogni cosa edifica
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