Classe Biblica Young: Sapienza e Scelte

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CLASSE bibLica

Sommario 1 2 3 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Le giuSte priorità

QuaLi Studi intraprendere?

3 8

La guida divina

13

La coScienza è una guida attendibiLe?

22

iL fidanzamento aLLa Luce deLLa bibbia

32

come riconoScere La voLontà di dio

42

parLare con Saggezza

eSSere SingLe: vocazione o neceSSità?

iL digiuno: SceLta Libera e non Sacrificio La Sapienza Secondo dio

18 27

37

47

vegetariani: un'aLternativa vaLida?

52

La SceLta deL Lavoro

61

La vera amicizia

70

La SceLta deLLa reSidenza La SceLta deLLa comunità iL credente e Le autorità L’uSo deL ceLLuLare

Le conteSe fraterne iL tempo deLL’atteSa

affrontare Lo Spirito Settario

57 65 74 79

84

89

94


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CLASSE bibLica

LEZIONE 6

essere single: vocazione o necessità? Se fino a pochi decenni fa non essere sposati o fidanzati era quasi un motivo di vergogna e imbarazzo – specialmente per le donne – oggi essere single [vedi glossario] è perfino di moda! nella nostra società, infatti, essere liberi da legami di tipo sentimentale è sinonimo di “apertura mentale”, quasi che essere fidanzati o sposati sia un vincolo pericoloso per la propria realizzazione personale. i single godono dell’approvazione e della stima dei loro coetanei e non soltanto. esistono locali espressamente “dedicati” a loro e chat riservate a chi fa della propria libertà da legami uno status di cui andare fiero. molto spesso, infatti, costoro approfittano della propria posizione agli occhi della società per godere il più possibile della libertà individuale, specie in ambito affettivo e sessuale, rifiutando di impegnarsi ufficialmente con una sola persona. in altri casi, invece e purtroppo, essere single coincide con una condizione sociale non voluta, con uno stato morale vissuto tra frustrazione e problematiche pratiche di vario genere. Le persone che vivono da sole, con i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta, non sono poche e il loro numero è in aumento. tra noi credenti, sermoni, studi biblici e libri sul fidanzamento e sul matrimonio abbondano, ma quale reale sostegno riceve dalla chiesa la categoria degli scapoli? La parola di dio, anche in questo caso, è la sola autorità che può – legittimamente - dispensare consigli e direttive a quanti sono soli e a chi si confronta con i non sposati, stabilendo i giusti atteggiamenti da tenere.

1. QUANDO È UN DONO DIVINO

I Corinzi 7:7, 8; Matteo 19:10, 11; Isaia 56:4, 5 nell’insegnamento biblico, il celibato o il nubilato possono costituire una precisa vocazione divina. in questo senso, non si tratta di una imposizione, diversamente da quanto purtroppo avviene secondo la regola di alcune religioni (i timoteo 4:3). alla pari del matrimonio, la “chiamata a essere single” si può stimare un dono da Dio (i corinzi 7:7, 8).

APPROFONDISCI il versetto appena menzionato non mette sullo stesso piano questo “dono” e i carismi di i corinzi 12. La bibbia, piuttosto, lo indica come l’insieme di quelle disposizioni d’animo e condizioni di vita che dio ci concede nella Sua grazia per servirLo pienamente secondo la Sua volontà.

perché si fanno dei doni, dei regali? certamente non per rendere infelice o per punire qualcuno! al contrario, si offrono per dare a una persona ciò di cui ha bisogno e renderla gioiosa. ciò comporta che dio doterà di particolari sentimenti queste persone, “modi-

NON ANCORA SPOSATI Trovare la gioia mentre si è single e fidanzati m. SegaL adi-media

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ficando” certe loro esigenze affettive, e concederà loro altre gratificazioni interiori e relazionali, cosicché possano vivere questa condizione non come una perdita o una sventura, bensì quale privilegiata opportunità di spendere la propria vita al servizio del Signore e per la Sua gloria (matteo 19:10, 11). L’apostolo paolo svolse il ministerio senza una moglie al suo fianco (i corinzi 9:5), ma non si sentiva per questo menomato [vedi glossario]. Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento Giacomo 1:17 obiettivamente, questo non significa che tutti avvertiranno subito tale vocazione come un piacevole onore. il riconoscimento e l’accettazione profonda di essere single nella prospettiva di dono per il servizio cristiano può avvenire anche dopo un certo tempo, come per altri aspetti del piano divino per la propria vita (isaia 56:4, 5). d’altronde, quando abbiamo deciso di servire il Signore, gli abbiamo riconosciuto la potestà di fare delle scelte per noi, certi che l’onnisciente ci ama e pianifica al meglio il nostro avvenire. chi dunque accoglie la volontà di dio in questo campo così delicato, sviluppa la certezza interiore che la sua attuale condizione è quella disposta dal Signore e sarà in tal modo sgravato da invidie e autocommiserazione, così pure da tutti quei complessi che riguardano il proprio aspetto esteriore e rendono molti frustrati e insicuri. Quanto detto basta a far concludere che l’esperienza umana dei credenti single può non significare affatto una mancanza di benedizione divina e una solitudine interiore, anzi, all’opposto, costituisce spesso una condizione spirituale florida e capace di recare benedizioni al popolo di dio (atti 21:9). APPROFONDISCI troppo spesso gli scapoli sono visti come persone da compiangere. i genitori vogliono vedere i figli “sistemati”, con delle sicurezze materiali e familiari, ritenendo che chi non si sposa non possa essere in nessun modo felice e realizzato. Seppure in buona fede, alcune persone rischiano di essere invadenti o indelicate, specie quando si preoccupano di presentare agli scapoli di turno qualche persona da sposare. altri credenti ancora non si accorgono di mortificare i single, quando chiedono continuamente: “che aspetti? Quando ti sposi? …”; “guarda che quello lo sposa un’altra …”. La saggezza biblica e il tatto cristiano devono farci rivedere certi concetti e tutti quegli atteggiamenti errati su questo delicato tema.

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per evitare estremismi e conclusioni affrettate sull’argomento, è opportuno aggiungere che, nella parola di dio, celibato e nubilato non sono considerati come condizione necessaria e sufficiente a raggiungere livelli più elevati di spiritualità rispetto a chi è sposato (i corinzi 7:28; 9:5).


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ESSERE SINGLE: VOCAZIONE O NECESSITÀ?

2. QUANDO È FRUTTO DI SCELTE PERSONALI

Matteo 19:12; I Corinzi 7:9, 32-35; Ecclesiaste 4:9-12; II Timoteo 2:22 Lo status di single talvolta è scelto liberamente dagli stessi credenti quando, pur non avendo sentito una particolare spinta dal Signore verso questa direzione, decidono volontariamente di non sposarsi (matteo 19:12). è la serena decisione di chi vuole consacrarsi a cristo senza avere distrazioni (i corinzi 7:32-35). in altri casi, purtroppo, si giunge a scegliere una vita “solitaria” per vie più sofferte, soprattutto per la paura di rivivere le cattive esperienze altrui nell’ambito del fidanzamento o del matrimonio (i corinzi 7:28). non di rado, infatti, si attraversano in prima persona le cocenti delusioni di innamoramenti non corrisposti o perfino i traumi - massacranti per il cuore - di lunghi fidanzamenti poi interrotti. in casi simili, bisogna sapere esaminare sé stessi con onestà e cercare il conforto della guida divina per non restare vittime di amarezze o di astio verso l’altro sesso (colossesi 3:5-8). dopo delle esperienze di questo tipo, inoltre, è fondamentale aggrapparsi al Signore e alla Sua parola, per coltivare con intensità le virtù spirituali e non cadere a strapiombo sotto gli impulsi della carne (i corinzi 7:9).

Lezione 6

GLOSSARIO

“Single” è parola inglese che significa letteralmente singolo. “Uomo o donna non sposati, o che comunque vivono soli, per lo più per libera scelta” (Voc. Treccani). “Eremita” è la persona chi si ritira a vivere in solitudine; deriva da eremo, “luogo appartato di preghiera”.

… Chi sta fermo in cuor suo, e non è obbligato da necessità ma è padrone della sua volontà … I Corinzi 7:37 un’ultima e non meno rara situazione è quella di chi potrebbe definirsi “eccessivamente selettivo”. Questo non significa che dovremmo ignorare il desiderio più che lecito di trovare la necessaria affinità intellettiva con il partner né che dobbiamo “farci piacere” per forza quel fratello o quella sorella che, come noi, sono rimasti soli. piuttosto dovremmo fermarci a riflettere quando ci rendiamo conto di anteporre sistematicamente i requisiti ideali della nostra mente a quelli biblici, ponendoci nella condizione di peccare. è il caso, per esempio, di chi è egocentrico, superbo, o perfino geloso dello spazio e del tempo della propria vita. ebbene, prima di rimanere soli, cristo ci chiama a morire a noi stessi (giovanni 12:24). RIFLETTI L’anima gemella non deve essere la nostra fotocopia, ma deve completarci… bisogna nutrire l’umile e ragionevole disposizione a lasciarci integrare e modellare da dio anche attraverso il rapporto con l’altra persona. APPROFONDISCI Quando c’è da programmare le ferie o organizzare un cambio turno sul posto di lavoro, così come nell’ambito della cerchia familiare, troppo facilmente si ricorre all’aiuto indispensabile dei single, molto spesso pretendendolo. Quando vi sono genitori anziani da accudire, spesso i fratelli o le sorelle coniugati affidano questo compito a chi, invece, è ancora solo: “non ha pensieri, lui! non ha una famiglia a cui badare”. anche tra i credenti, nell’opera di dio, si sente spesso dire: “Lo può fare lui, tanto non è sposato ...”. Questo comportamento è assolutamente scorretto. della propria famiglia devono curarsi tutti quanti i membri, specialmente quando vi sono situazioni, come quella descritta, di persone da assistere. ricordiamo, d’altro canto, che quando non ci sono familiari ad accudire le persone sole, è la famiglia del Signore ad avere il dovere e la gioia di farsene carico (i timoteo 5:16). è sbagliato, infine, credere di poter escludere a priori i non sposati da certi incontri tra famiglie, concludendo che si sentirebbero a disagio “soli” tra tante coppie!

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CLASSE bibLica

GLOSSARIO

“Menomato” individuo che, a causa di una mutilazione, ha perso parte della propria efficienza fisica. Figurativamente è “menomato” anche chi è stato leso o danneggiato dal punto di vista morale.

i single, qualunque sia la motivazione che li ha condotti a voler vivere da soli, devono ricordare che pur non condividendo lo stesso tetto con altri, continuano a vivere in mezzo agli altri. per questo motivo devono guardarsi da quelle forme di egoismo che si manifestano evitando gli altri o facendo vita da eremita [vedi glossario], perché tali atteggiamenti non onorano il Signore e la vocazione cristiana (proverbi 18:1; ii timoteo 2:22). Questi credenti dovranno, come tutti gli altri, avere cura della propria condotta, quindi della casa in cui vivono, della pulizia del proprio corpo e del loro abbigliamento (i tessalonicesi 4:2-5).

3. QUANDO È DOVUTO ALLE CIRCOSTANZE DELLA VITA Filippesi 4:4:7; Luca 2:36-38; I Corinzi 7:40; I Timoteo 5:5, 6

La maggior parte delle persone, credenti o no, desidera comunque l’affetto e la compagnia di qualcuno con cui condividere il legame matrimoniale e la vita in generale. come devono comportarsi quanti non hanno ancora trovato il compagno o la compagna adatti? c’è chi vive questa condizione con serena fiducia nella sovrana volontà di dio, certo che i modi e i tempi programmati dal Signore per ciascuno di noi sono sempre i più opportuni e benefici. RIFLETTI non pochi credenti hanno trovato marito o moglie proprio quando ci pensavano meno, mentre si sentivano soddisfatti in cristo e stavano dedicandosi alla Sua opera. altri credenti, invece, subiscono il loro stato di single come una triste privazione, con punte di esasperazione distruttiva. che cosa fare? come attenuare una situazione esistenziale tanto disagevole, vissuta con rammarico? come superare certi momenti che la rendono insopportabile? non ci sono ricette speciali, se non il conforto divino, sempre pronto, valido ed efficace, da ricercare nella quotidiana comunione con dio, evitando di elevare tale esigenza all’insano grado di “ragione della propria vita”, nella certezza che il padre celeste sa prendersi cura di ogni nostra esigenza (matteo 6:33; filippesi 4:4:7). Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora; a quelli che sono soli Dio dà una famiglia … Salmo 68:5, 6

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Sebbene la condizione di vedovanza sia diversa rispetto a quella di chi non si è mai sposato, anche questa categoria si trova nella condizione di single e anche per queste persone si pone la questione se risposarsi oppure no.


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ESSERE SINGLE: VOCAZIONE O NECESSITÀ?

Lezione 6

Quando si è già stati sposati è poco probabile che si abbia il “dono di dio” di cui si parlava all’inizio e si può sentire forte, specialmente ai primi tempi, l’esigenza di non stare soli. perciò paolo consiglia ai più giovani di risposarsi (i timoteo 5:14). APPROFONDISCI attenzione, tuttavia, a non dare adito a pensieri negativi, spingendo i credenti a trovare un’altra persona subito dopo la morte del coniuge! L’apostolo paolo doveva essere stato un marito. infatti, fu chiamato a dare il suo voto su decisioni come una condanna a morte (atti 26:10), facoltà riservata ai membri del Sinedrio, che dovevano essere sposati. perché l’apostolo non ne parla? in merito ci sono due opinioni: la prima e più probabile è che la moglie morì presto; la seconda è che quando paolo si convertì a cristo, lei lo abbandonò. tuttavia, nella comunione con dio, si può maturare una visione diversa della vita, incentrata sulle virtù di cristo e sul desiderio di maturarle, per vivere serenamente senza un nuovo coniuge (Luca 2:36-38; i corinzi 7:40). in ogni caso, quando si è ancora titubanti, in uno stato intermedio d’incertezza, è importante non coltivare relazioni a metà tra una simpatia e “qualcosa di più”, ma distinguere nettamente le due cose, senza ricercare in figure d’altro sesso un ambiguo calore sentimentale privo di serie intenzioni di legarsi definitivamente, perché questi sono i rapporti più difficili da gestire se si vuole essere coerenti con l’insegnamento biblico (i timoteo 5:5, 6; ebrei 13:4).

NOTE

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