Nuovo Commentario Biblico Illustrato

Page 1

Cover ITA def.qxd

8-08-2008

10:32

Pagina 1

Quest’opera rappresenta il frutto dello studio, della meditazione biblica e degli insegnamenti impartiti dal Dr. Merrill Unger, del Seminario Teologico di Dallas, Texas, U.S.A. Il suo lavoro iniziale è stato riveduto, aggiornato ed ampliato dal Prof. Gary N. Larson, ricercatore e docente dell’Istituto Biblico dell’Arizona. La versione italiana è stata esaminata da un comitato di pastori delle chiese A.D.I. e docenti dell’Istituto Biblico Italiano con sede in Roma. La seconda edizione è stata ulteriormente arricchita con nuove informazioni e approfondimenti di carattere biblico.

Uno strumento efficace per uno studio proficuo della Parola di Dio Un commento dettagliato di ogni libro della Bibbia Centinaia di illustrazioni a colori e fotografie di alta qualità Decine di cartine geografiche e tabelle con annotazioni bibliche Un facile sistema di ricerca per capitoli e versetti della Scrittura Scoperte archeologiche, riferimenti geografici, pesi e misure Note storiche e culturali dell’Antico e del Nuovo Testamento Un’appendice di studio sulle origini della Bibbia Elementi di storia del cristianesimo

Particolare attenzione è stata riservata all’applicazione spirituale del messaggio biblico

ADI Media

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

(MC)

Tre libri in un volume un commentario , un atlante geografico, un’enciclopedia

ADI Media

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) E11-AC29229 175# Dtp:44 Page:Cover


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 1

ADI Media

(MC)

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) E11-AC29229 175# Dtp:44 Page:1


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 5

CONTENTS5 5

Sommario 8

I Profeti Minori

318

I Tessalonicesi

565

Osea

320

II Tessalonicesi

571

Gioele

324

I Timoteo

575

Antico Testamento

Amos

327

II Timoteo

583

Abdia

332

Tito

591

Genesi

36

Giona

334

Filemone

596

Esodo

73

Michea

337

Levitico

89

Nahum

340

Le Epistole Cattoliche

599

Numeri

99

Habacuc

342

Ebrei

600

Deuteronomio

114

Sofonia

344

Giacomo

624

Giosuè

125

Aggeo

346

I Pietro

632

Giudici

136

Zaccaria

348

II Pietro

640

Ruth

146

Malachia

358

I Giovanni

646

I Samuele

149

II Giovanni

655

II Samuele

162

III Giovanni

657

I Re

172

Giuda

659

II Re

184

Apocalisse

662

I Cronache

200

II Cronache

204

Esdra

217

I quattro Vangeli

374

La Bibbia, come è giunta fino a noi

690

Nehemia

221

Matteo

380

Statistiche della Bibbia

703

Ester

224

Marco

401

Giobbe

228

Luca

420

Profilo di storia del cristianesimo

704

Salmi

232

Giovanni

444

Proverbi

244

Atti

464

Il periodo iniziale del cristianesimo

705

Ecclesiaste

248

Le Epistole di Paolo 501

Cantico dei cantici

251

Romani

502

I Profeti

253

I Corinzi

515

Isaia

255

II Corinzi

528

Geremia

281

Galati

537

Le principali religioni nel mondo 736

Lamentazioni

294

Efesini

546

Indice

737

Ezechiele

296

Filippesi

554

309

Colossesi

559

Alcuni spunti dalla Bibbia

744

Introduzione La Bibbia e l’archeologia

Daniele

23

Tra i due Testamenti

364

Nuovo Testamento

Il periodo medioevale del cristianesimo 711 Il periodo moderno dal 1517 ad oggi

717

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:4-5


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 6

6

Sommario (continua) Scenario storico dell’Antico Testamento

16

Le sinagoghe della Galilea

430

Le tavolette della creazione

39

La settimana della passione - Aprile del 30 d.C. 440

Storie della creazione

40

Le prove di accusa contro Gesù

441

Storia mesopotamica contemporanea

50

I rotoli del Mar Morto

446

La torre di Babele

55

Miracoli del quarto Vangelo

449

Il mondo ai tempi di Abramo

56

Giovanni e Isaia

455

Il paese dei patriarchi

62

Il tempio di Erode

456

Egitto

70

Il seppellimento di Gesù

459

Il calendario ebraico

118

Le conferme logiche della risurrezione

461

Il culto nel tempio di Salomone

174

Carta cronologica degli Atti

465

Cronologia del regno diviso

182

Il segno e il carisma del parlare in lingue

472

Assiria

197

Cesarea

473

Gerusalemme al tempo di Davide e Salomone

Antiochia di Siria sull’Oronte e l’archeologia

476

206

Antiochia di Pisidia

479

L’impero Caldeo

214

L’archeologia di Atene

484

Re contemporanei di Israele, Siria e Assiria

254

Corinto ai giorni di Paolo

487

Grandi temi profetici di Isaia non ancora adempiuti

La città di Efeso

490

258

La vita di Paolo

496

Re di Giuda al tempo di Geremia

283

Roma ai giorni di Paolo

498

Re contemporanei

319

La condanna e la giustificazione a confronto

507

Il Periodo Post-esilio

351

La santificazione

509

Pesi e misure della Bibbia

362

La gloria di Dio perduta e riconquistata

514

Eventi del periodo Intertestamentario

365

Giudizi menzionati nella Scrittura

523

Allegoria: la legge in contrasto con la grazia

543

Il mondo politico durante il periodo del Nuovo Testamento

377

La salvezza - l’opera dell’Iddio trino

547

Casa di campagna ai tempi della Bibbia

384

I Patti nella Sacra Bibbia

613

Matteo e Marco a confronto

400

Il Millennio

686

Capernaum

405

Il demonismo

409

I miracoli

410

Il Mar di Galilea

412

Gerico

414

Gerusalemme al tempo di Gesù

416

Ordine degli eventi dopo la crocifissione

419

Eventi ed episodi riportati soltanto in Luca

422

Nazaret

427

Satana

428

(MC)


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

Titolo originale: The New Unger’s Bible Handbook Moody Bible Institute, Chicago, Illinois. U.S.A. Edizione riveduta e ampliata: Copyright © 1966, 1984, 1988, 2005 The Moody Bible Institute of Chicago. Per l’edizione italiana: ADI-Media S.r.l. - Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - Fax 06 2251432 adi@adi-media.it - www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n. 1349 Legge 22.11.1988 n. 517

Tradotto su concessione. Alcune interpretazioni presentate in questa edizione sono dell’editore italiano e non necessariamente quelle di Moody Press o Moody Bible Institute. Traduzione di Fulvio Tarabella sull’edizione inglese prodotta da Hodder e Stoughton. A cura del Comitato di Revisione di ADI-Media Disegnato e prodotto da Three’s Company e Lion Hudson plc Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Riveduta, Libreria Sacre Scritture - Roma Tutti i diritti sono riservati © 1995, 2009 Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma senza il permesso scritto dell’Editore italiano, fatta eccezione per brevi citazioni che facciano parte di articoli o recensioni critiche. Coedizione internazionale organizzata e prodotta da: Lion Hudson plc, Mayfield House, 256 Banbury Road, Oxford OX2 7DH, England.

11:17

Pagina 2

Fotografie: Bible Scene: p. 561 Karen Demuth: pp. 70, 72 Tim Dowley: pp. 12, 13, 26, 30, 31, 32, 33, 57 in basso, 60, 81, 91/2, 92, 99, 117, 125, 136, 146, 147, 149, 155, 158, 159, 164, 166, 170, 172, 173, 176, 181, 188, 205, 221, 222, 228, 229, 230, 233, 235, 240, 243, 245, 248, 257, 261, 262, 265, 267, 269, 275, 284, 291, 296, 297, 298, 307, 320, 321, 327, 333, 335, 336, 339, 344, 348, 355, 356, 358, 368, 371, 374, 380, 381, 387, 389, 390, 392, 401, 402, 405 in basso, 407, 408, 411, 412, 413, 414, 427 in basso, 429, 431, 433, 439, 444, 447, 451, 454, 459 in basso, 464, 468, 473, 479, 482, 484, 485, 488, 492, 493, 498, 505, 513, 525, 529, 538, 544, 545, 546, 551, 563, 575, 585, 593, 599, 609, 615, 621, 629, 637, 643, 653, 655, 659, 673, 679, 685, 687, 693, 714, 716, 721 Hanan Isaachar: pp. 105, 107 Zev Radovan: p. 109 Jamie Simson: pp. 23, 36, 40, 47, 62, 215, 263, 305, 503, 517, 565, 567, 573 Peter Wyart: pp. 1, 27, 57 top, 63, 71, 73, 103, 111, 114, 128, 132, 144, 150, 162, 169, 185, 186, 191, 199, 200, 202, 204, 224, 227, 239, 241, 249, 250, 256, 277, 279, 281, 294, 299, 322, 324, 325, 327, 337, 342, 346, 353, 359, 373, 386, 391, 393, 395, 399, 405 top, 406, 415, 418, 423, 427 top, 428, 435, 443, 445, 446, 448, 452, 459 top, 463, 471, 480, 486, 490, 491, 500, 502, 504, 515, 516, 518, 521, 527, 531, 549, 571, 576, 579, 581, 611, 624, 525, 633, 651, 657, 669, 671, 675, 710 Illustrazioni: Frank Baber: pp. 93, 121 Brian Bartles: pp. 206/7, 416/17, 474/75 Peter Dennis: pp. 10, 14, 39, 369, 589, 691, 697, 698, 700, 717 Jeremy Gower: pp. 74/5, 456/57, 497 Alan Harris: p. 76 Mike Lacey: pp. 430/31 James Macdonald: pp. 55, 184, 208, 315, 332, 340, 353, 365, 366, 473 Alan Parry: pp. 285, 583, 617 Richard Scott: pp. 78, 100, 220, 244, 251, 301, 501, 578, 596, 619, 664, 695 Tabelle: Peter Wyart

Stampato a Singapore

ISBN 978-88-89698-25-9

(MC)

Cartine geografiche: Hardlines


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 3

3

Presentazione

Avendo amato le Sacre Scritture fin da bambino, ho sempre realizzato quale straordinario tesoro sia la Parola di Dio e quale benedizione indescrivibile possano godere tutti coloro che la meditano e la studiano (cfr. Gv. 17:17; Ef. 5:26). Di conseguenza, è nato in me un intenso desiderio di stimolare altri a leggere la Parola del Signore e di condividerne i benefici che io stesso ho potuto trarre dallo studio biblico. Per raggiungere questo scopo, per anni ho avuto in mente un commentario biblico semplice, ma non semplicistico; conciso, ma esauriente, che potesse essere utile ad ogni categoria di persone: dai semplici credenti ai pastori, dai giovani ai monitori della Scuola Domenicale, così come ai non credenti. Perciò è stato necessario un grande impegno che tenesse conto delle ultime informazioni scientifiche in materia di geografia, cronologia, storia, archeologia e critica biblica. Anche se queste rivestono un ruolo importante nel presente commentario, e tengono conto del progresso fatto sugli studi tecnici in quest’ultimo periodo, tuttavia, questa non è la caratteristica essenziale dell’opera. Ciò che è fondamentale è il messaggio della Bibbia stessa. Per raggiungere questo obiettivo viene presentato un commentario completo su tutti e 66 i libri. Ogni versetto è considerato in relazione al suo

capitolo, ogni capitolo al libro e ogni libro all’intera Bibbia. Dove si è reso necessario, è stato consultato il testo originale ebraico e greco, per una corretta interpretazione che tenesse conto del messaggio globale della Parola di Dio (cfr. Sal. 119:160). Si è cercato di risolvere il più possibile le difficoltà, al fine di raggiungere lo scopo di mettere nelle mani dello studente della Bibbia uno strumento di facile consultazione in cui si possano facilmente correlare capitolo e versetto biblico sia al contesto immediato sia a quello globale in cui sono inseriti, così da ottenere quella luce necessaria per l’accurata interpretazione di ogni passo preso in esame. Il mio riconoscimento va alle innumerevoli fonti dalle quali ho attinto: commentari, riviste culturali, storiografie, atlanti biblici, dizionari, manuali, viaggi nelle terre bibliche e studio personale. Ma, soprattutto, ho cercato la guida dello Spirito Santo nell’esporre la Parola scritta e nell’esaltare Cristo, Parola fatta carne. La mia preghiera è che Il Commentario Biblico Illustrato susciti nel cuore di chi lo leggerà un amore per i preziosi oracoli di Dio, mostrando che essi “son più desiderabili dell’oro, anzi, più di molto oro finissimo, son più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi” (Sal. 19:10). Merrill F. Unger

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) E11-AC29229 175# Dtp:44 Page:2-3


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 4

4

Prefazione all’edizione italiana “L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre” Isaia 40:8 - N.R. Nel tentativo di compiere la revisione di opere scritte nel corso di generazioni precedenti da devoti studiosi cristiani evangelici, il valore immutabile ed eterno della Parola di Dio appare assolutamente evidente. Mentre le opinioni teologiche mutano, l’archeologia ed altre scienze gettano luce nuova sul significato e sull’attendibilità della Scrittura, e la ragione umana afferra le complesse questioni interpretative, l’impareggiabile verità della Parola di Dio rimane sempre valida ed immutata. Questa revisione si prefigge di far risaltare la verità eterna della rivelazione divina, cercando, con mezzi culturali, storici e teologici più attuali e più accessibili, oggi a disposizione, di illuminare ulteriormente il testo biblico. L’impegno di un lavoro di revisione è sempre difficile, ed è particolarmente vero quando si ha a che fare con l’opera di noti studiosi. Questa revisione cerca umilmente di raggiungere quattro scopi. Prima di tutto, quello di includere nel testo le più recenti scoperte archeologiche e gli sviluppi nel campo della ricerca storica che migliorano la nostra comprensione del testo biblico, particolarmente quello dell’Antico Testamento, nel quale si sono registrati grandi progressi. Poi, l’opera include la critica ad un’ampia gamma di posizioni esegetiche su testi biblici di difficile interpretazione, pur cercando di ritenere la posizione

(MC)

teologica originale dell’opera, che corrisponde a quella evangelica “classica”, fedele alla ispirazione verbale e plenaria della Sacra Scrittura.Tuttavia, la commissione dei revisori ha ritenuto utile mettere in evidenza, seppure in modo equilibrato, l’importanza dell’aspetto carismatico ed etico dell’azione dello Spirito Santo nella comunità cristiana e nei singoli credenti. Inoltre, tutte le citazioni ed allusioni utilizzano, a meno che non sia indicato diversamente, il testo della Versione Riveduta della Scrittura, comunemente usata da tutte le chiese evangeliche.Tutti i riferimenti contrassegnati con “(Gr.)” e “(Ebr.)” sono traduzioni dello scomparso Dr. Merrill F. Unger, ma accuratamente controllati sul testo originale. Infine, una particolare attenzione è stata riservata alla lingua ed allo

stile per renderli più accessibili al lettore. Occorre sempre ricordare che, mentre possiamo avere completa fiducia nella Parola di Dio, dobbiamo essere sempre cauti quando valutiamo gli scritti umani. Questo commentario non rivendica, quindi, alcun crisma di infallibilità. Dio sia lodato per la Sua Parola unica ed infallibile, che funge da fondamento per quest’opera. Come individui limitati ed imperfetti ci assumiamo le responsabilità di tutti i difetti riscontrabili. Soprattutto, però, occorre dipendere dallo Spirito Santo perché illumini il testo della Sacra Scrittura, che continua ad essere “la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Romani 1:16). p. il Comitato di revisione Francesco Toppi

Note sulla seconda edizione italiana Dopo alcune ristampe questo commentario vede la luce, in una seconda edizione, a seguito di un alacre lavoro di controllo, revisione ed ampliamento del testo italiano pubblicato nel 1995. È doveroso esprimere un sentito ringraziamento a tutti quei Pastori, Monitori di Scuola Domenicale e semplici credenti che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera. Rispetto alla precedente edizione, non soltanto è stata ideata una nuova veste grafica, ma lo scritto è stato interamente rivisitato. Sono state inserite delle nuove cartine bibliche, aggiunte delle ulteriori note di carattere storico, archeologico, biografico, che hanno arricchito il contenuto stesso del libro con nuove informazioni e approfondimenti di carattere biblico. Quello che non siamo riusciti a fare con il nostro modesto impegno, siamo certi lo compirà lo Spirito Santo illuminando la mente di quei lettori che, come Esdra, si dedicheranno con tutto il cuore allo studio e alla pratica della legge del Signore (cfr. Esdra 7:10). L’Editore


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 8

8

Introduzione Che cos’è la Bibbia

La parola “Bibbia” indica le Scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento riconosciute e utilizzate dalle chiese cristiane. Il giudaismo riconosce soltanto le Scritture dell’A.T. Altre religioni come il buddismo, l’induismo, lo zoroastrismo e l’islamismo, hanno i loro scritti sacri. Ma c’è solo una Bibbia, incomparabile, unica rispetto ad ogni altra letteratura considerata “sacra”, perché (1) essa è la rivelazione di Dio; (2) è “ispirata da Dio” (II Tim. 3:16) e lo è in un senso diverso da ogni altra letteratura, in quanto

(3) rivela i piani e gli scopi di Dio per tutti i tempi e per l’eternità. (4) La Bibbia è la rivelazione dell’Iddio incarnato, Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità (Eb. 1:1, 2).

Significato del nome “Bibbia” La parola “Bibbia” deriva dal termine greco biblia (“libri”), un derivato di biblos (“libro”), che indica la corteccia interna della canna di papiro (l’antica carta), con la quale erano fatti i libri antichi (rotoli). Daniele 9:2 si riferisce agli scritti profetici

dell’A.T. chiamandoli “i libri” (in greco: ta biblia). Il prologo dell’Ecclesiastico (un libro apocrifo che data intorno al 130 a.C.) definisce “il resto dei libri” gli scritti dell’A.T. oltre la Legge e i Profeti. Lo scrittore di I Maccabei (un altro libro apocrifo) li indica come “i libri santi” (12:9). L’uso passò nella terminologia cristiana (II Clemente 14:2) e dal V sec. d.C. cominciò ad essere applicato all’intera Scrittura. Girolamo (ca. 400 d.C.) chiamò la Bibbia Bibliotheca Divina (“la Biblioteca Divina”). Dal XIII sec.,“... per via di un felice solecismo, il neutro plurale cominciò ad essere considerato un femminile singolare, ed ‘i Libri’ divennero di comune accordo ‘Il Libro’ (Biblia sing.), forma in cui il termine passò nel linguaggio dell’Europa moderna” (Westcott, Bible in the Church, pag. 5). Questa evoluzione del termine “Bibbia” dal concetto plurale a quello singolare, si è dimostrato provvidenziale, perché ha enfatizzato l’unità dei 39 libri dell’A.T. e dei 27 del N.T.

Piante di papiro, dipinte su un’antica carta di papiro Egiziano. La parola “Bibbia” proviene da una parola greca che indica la corteccia interna della canna del papiro.

(MC)


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 9

INTRODUZIONE INTRODUCTION9 9

Designazioni scritturali della Bibbia Il Signore Gesù si riferiva abitualmente ai libri dell’A.T. definendoli “le Scritture” (Mt. 21:42; Mc. 14:49; Gv. 5:39). I Suoi discepoli fecero altrettanto (Lc. 24:32;At. 18:24; Rom. 15:4). Paolo li indicava come “gli Scritti sacri” (II Tim. 3:15), “le sante Scritture” (Rom. 1:2),“gli oracoli di Dio” (Rom. 3:2). In un’occasione Gesù le chiamò “la Legge di Mosè” ed i “Profeti ed i Salmi” (Lc. 24:44), riecheggiando la disposizione formale dei libri in ebraico. L’A.T. è definito brevemente “la Legge e i Profeti” (cfr. Mt. 5:17; 11:13;At. 13:15). In modo ancora più conciso, il termine “la Legge” comprende tutte le altre sezioni (Gv. 10:34; 12:34; 15:25; I Cor. 14:21). Non vi è alcun nome nella Bibbia per indicare il corpo completo della Sacra Scrittura. Le sole Scritture conosciute inizialmente erano quelle dell’A.T. ed i primi libri del N.T. Nel Nuovo Testamento, Pietro fa riferimento alle epistole di Paolo, definendole “Scritture” (II Pt. 3:16).

I termini “Antico Testamento” e “Nuovo Testamento” Sin dalla fine del II sec. i termini “Antico Testamento” e “Nuovo Testamento” furono usati per differenziare le Scritture ebraiche da quelle cristiane. La raccolta ufficiale degli scritti cristiani, fatta dopo la metà del II sec., fu chiamata Nuovo Testamento. Questa raccolta venne posta accanto ai libri canonici ebraici come aventi pari ispirazione ed autorità. Le scritture ebraiche furono allora chiamate “Antico Testamento”.Tertulliano, un apologeta latino (ca. 200 d.C.), fu il primo ad usare il termine Novum Testamentum. In seguito divenne di uso generale, e il concetto di Bibbia cristiana si cristallizzò. Applicati alle Scritture, i termini Antico Testamento e Nuovo Testamento significano

Una pagina riccamente ornata del Vangelo di Lindisfarne, copiato in Latino, nel ‘700

precisamente Antico e Nuovo Patto. Il Patto (ebr. berith; gr. diatheke) è una continuazione della designazione veterotestamentaria della legge mosaica, il libro del patto (II Re 23:2). Paolo parla in questo senso della lettura dell’“Antico Patto” (II Cor. 3:14). Similmente, l’uso neotestamentario di diatheke non è testamento o volontà (eccetto in Eb. 9:16, 17), come nel greco classico, ma patto. L’uso più antico, comunque, è fissato troppo stabilmente per essere cambiato. È importante notare che nel Nuovo Testamento, molti degli eventi riportati (p. es. la maggior parte dei quattro Vangeli) si verificarono sotto l’Antico Patto. La morte di Cristo, accompagnata dal lacerarsi della cortina, che separava il luogo santo dal luogo santissimo (Mt. 27:51), pose fine all’era della Legge e diede inizio effettivamente al Nuovo Testamento (Patto).

Le lingue della Bibbia L’A.T. fu scritto quasi interamente in ebraico, un dialetto semitico affine al fenicio e all’ugaritico. Le sole porzioni scritte in aramaico, altra lingua semitica affine all’ebraico, furono Esd. 4:86:18; 7:12-26; Dan. 2:4-7:28, e Ger. 10:11. Il N.T. fu scritto interamente in greco. L’archeologia ha mostrato che si trattava della lingua comune (Koiné) del mondo greco-romano di allora.

Ordine dei libri nell’Antico Testamento ebraico I libri canonici in una Bibbia ebraica moderna sono 24 e sono organizzati secondo una triplice suddivisione: la Legge (Torah), i Profeti (Nebi’im) e gli Scritti (Kethubim), definiti anche “i Salmi” (Lc. 24:44). Questa suddivisione è

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:8-9


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 10

10 INTRODUZIONE

antica, essendo chiaramente implicata nel prologo del libro apocrifo Ecclesiastico (ca. 180 a.C.), conosciuta da Filone e citata dal Signore (Lc. 24:44). La triplice suddivisione, comunque, subì alcuni trasferimenti di libri dalla seconda alla terza sezione nei primi secoli dell’era cristiana. La configurazione che ci è pervenuta dal periodo masoretico (ca. 600-900 d.C.) è la seguente: 1. La Legge (Torah), 5 libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. 2. I Profeti (Nebi’im), 8 libri Profeti Anteriori, 4 libri: Giosuè, Giudici, Samuele (I e II), Re (I e II); Profeti Posteriori, 4 libri: Isaia, Geremia-Lamentazioni, Ezechiele, i profeti minori (da Osea a Malachia). 3. Gli Scritti, 11 libri - Libri Poetici e Sapienzali, 3 libri: Salmi,

Proverbi, Giobbe; i Rotoli (Megilloth), 5 libri: Cantico di Salomone, Ruth, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester; Libri Storici, 3 libri: Daniele, Esdra-Nehemia, Cronache (I e II). Giuseppe Flavio, esprimendo l’opinione giudaica corrente del I sec. d.C., elenca 22 libri (5 della Legge, 13 dei Profeti, 4 degli Scritti), invece dei 24 di epoca posteriore. Nei libri della Legge egli includeva Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. I 13 libri dei Profeti per Giuseppe Flavio includevano tutte le Scritture storiche e profetiche, contando come libri unici Giudici-Ruth, I e II Samuele, I e II Re, I e II Cronache, EsdraNehemia, Geremia-Lamentazioni, e i dodici Profeti Minori (in totale 7 libri). Giuseppe Flavio includeva inoltre nei Profeti: Giosuè, Isaia, Geremia, Ezechiele, Giobbe ed

Una raffigurazione di due rabbini ebrei mentre studiano la Legge ebraica su dei caratteristici rotoli di papiro.

Ester. Negli Scritti egli poneva i Salmi, i Proverbi, il Cantico di Salomone e l’Ecclesiaste. I 22 libri di Giuseppe Flavio erano solo quelli del canone ebraico (non vi era incluso alcun libro apocrifo). La sua disposizione in 22 libri (il numero delle lettere dell’alfabeto ebraico) rappresentava evidentemente un ordine più antico della disposizione rabbinica in 24 libri che è giunta fino a noi nelle moderne Bibbie ebraiche. Melito di Sardi (ca. 170 d.C.), Origene (ca. 250) e Girolamo (ca. 400), seguendo le fonti giudaiche, confermano la suddivisione in 22 libri di Giuseppe Flavio, con qualche variazione nella numerazione. Girolamo era anche a conoscenza della divisione rabbinica in 24 libri, ottenuta separando Ruth da Giudici e Lamentazioni da Geremia.

L’ispirazione della Bibbia L’ispirazione è l’influenza soprannaturale dello Spirito di Dio sulla mente umana, mediante la quale gli scrittori sacri furono sospinti a scrivere verità divine senza errori (cfr. II Tim. 3:16; Gv. 10:35; II Pt. 1:19-21). Questa ispirazione riguarda soltanto gli scritti originali e non lo scrittore. L’alto grado di accuratezza nel testo trasmesso, che ci si aspetta in quanto Dio ha guidato questo processo, è un fatto dimostrato dalla critica testuale. Il compito di scovare ogni errore che potrebbe essersi insinuato nel testo trasmesso, a causa di sviste o disattenzioni da parte degli scribi, spetta alla sfera della bassa critica ed ai lavori legittimi di studiosi consacrati. L’ispirazione divina fa della Bibbia la Parola di Dio e non semplicemente un libro che contiene la Parola di Dio; come tale, è differente da ogni altro libro sacro o secolare. È la rivelazione ispirata del piano di

(MC)


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 11

INTRODUZIONE 11

I 66 Libri della Bibbia Profetici 17 Libri Isaia Geremia

II TESSALONICESI I TIMOTEO II TIMOTEO

Tito Filemone Ebrei Giacomo I Pietro II Pietro I Giovanni II Giovanni III Giovanni Giuda

II GIOVANNI III GIOVANNI GIUDA

Romani I Corinzi II Corinzi Galati Efesini Filippesi Colossesi I Tessalonicesi II Tessalonicesi I Timoteo II Timoteo

Profetici Apocalisse

APOCALISSE

Storici Atti

Didattici 21 Libri

TITO FILEMONE EBREI GIACOMO I PIETRO II PIETRO I GIOVANNI

Matteo Marco Luca Giovanni

EFESINI FILIPPESI COLOSSESI I TESSALONICESI

ROMANI I CORINZI II CORINZI GALATI

ATTI

Nota sui 39 Libri dell’Antico Testamento Il contenuto dell’A.T. italiano è identico a quello ebraico. L’unica differenza è la disposizione dei libri. I traduttori italiani hanno seguito l’ordine della versione dei LXX (greco), fatta tra il 280 e il 150 a.C. I cattolici romani hanno seguito la tradizione della versione dei LXX, ma includendo anche 11 libri apocrifi.

Profetici

Poetici ESTER GIOBBE SALMI PROVERBI ECCLESIASTE CANTICO DEI CANTICI

A ZACCARIA ZA MALACHIA MA

ABDIA GIONA MICHEA NAHUM HABACUC SOFONIA AGGEO

GIOELE AMOS

ISAIA GEREMIA

LAMENTAZIONE EZECHIELE DANIELE OSEA

Didattici

Biografici 4 Libri

Habacuc Sofonia Aggeo Zaccaria Malachia

Storici

Storici

MATTEO MARCO LUCA GIOVANNI

Amos Abdia Giona Michea Nahum

Legge di Mosè

Profetici

Biografici Biografici

Lamentazioni Ezechiele Daniele Osea Gioele

RUTH I SAMUELE II SAMUELE I RE II RE I CRONACHE II CRONACHE ESDRA NEHEMIA

I Cronache II Cronache Esdra Legge di Mosè Nehemia Genesi Ester Esodo Poetici Levitico 5 Libri Numeri Deuteronomio Giobbe Giosuè Salmi Giudici Proverbi Ruth Ecclesiaste I Samuele Cantico dei cantici II Samuele I Re II Re

GENESI GENES ESODO ESODO LEVITICO LEVITICO NUMERI NUMERI DEUTERON DEUTERONOOMIO GIOSUÈ GIOSUÈ GIUDICI

Storici 17 Libri

Nota sui 27 Libri del Nuovo Testamento. I Vangeli, sebbene composti più tardi di molte epistole, nelle raccolte complete furono posti, per ragioni cronologiche, prima degli Atti e delle epistole. Poiché registrano la vita terrena ed il ministerio del Signore Gesù, essi precedono naturalmente il libro degli Atti, che descrive la formazione e la storia della Chiesa delle origini. Le 21 epistole si compongono di 13 lettere di Paolo, una (Ebrei) anonima ed indirizzata agli ebrei cristiani, tre indirizzate anch’esse alle dodici tribù della diaspora (una di Giacomo e due di Pietro), tre di Giovanni ed una di Giuda. Giacomo, I e II Pietro, I, II e III Giovanni e Giuda sono chiamate epistole cattoliche (o generali). L’Apocalisse, gemma della profezia biblica, completa i libri del N.T.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:10-11


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 12

12 INTRODUZIONE

redenzione e degli scopi di Dio in Cristo a favore dell’uomo, mentre non è una rivelazione di scienza naturale o un libro di storia secolare. Le presunte discrepanze scientifiche sono dovute o a teorie scientifiche errate o ad interpretazioni inadeguate delle forme di pensiero della Bibbia. Così i presunti errori storici possono essere dovuti a fattori quali una trasmissione inesatta del testo, oppure un’interpretazione errata dell’evidenza storica, archeologica o del testo biblico stesso.

L’autorità della Bibbia L’autorità risiede nella Parola ispirata di Dio (la Bibbia) illuminata dallo Spirito Santo che opera attraverso agenti umani da Lui stesso istruiti. Il protestantesimo ortodosso

differisce dal cattolicesimo romano in quanto sostiene che non vi è altra autorità al di fuori della Scrittura canonica come voce dello Spirito Santo. Durante il Medio Evo la Chiesa di Roma accentrò in sé ogni autorità mediante l’episcopato, affermando che il magisterium possedeva la chiave per l’interpretazione della Scrittura e delle leggi divine di Dio. Questo movimento culminò nel decreto dell’infallibilità papale del 1870, secondo il quale “il pontefice romano, quando parla ex cathedra, ha quella infallibilità che il divino Redentore conferì alla Sua Chiesa, per definire una dottrina di fede o dei princìpi morali”. Le correnti neo-ortodossa e liberale del protestantesimo, negano l’autorità finale della Scrittura come inerrante e infallibile, sostituendola con qualche autorità interiore come le

sensazioni, la coscienza, l’esperienza,“Cristo che parla attraverso lo Spirito Santo”, ecc.

Cristo il tema unificante della Bibbia Nonostante la Bibbia si componga di 66 libri (39 nell’A.T. e 27 nel N.T.), essa rimane un unico libro. Il tema unificante della Scrittura è Gesù Cristo. L’A.T. è la preparazione all’avvento di Cristo, Lo preannuncia sia tipologicamente che profeticamente. I Vangeli Lo presentano sotto l’aspetto redentivo nella Sua manifestazione di Dio-uomo. Gli Atti Lo ritraggono mentre viene predicato ed il Suo Evangelo diffuso nel mondo. Le Epistole ne espongono l’opera di redenzione. L’Apocalisse Lo rivela quale compimento di tutti i piani e gli

Il tetto e la cupola di San Pietro, Roma. Durante il Medio Evo e il rinascimento la Chiesa Romana accentrò su di sé ogni autorità.

(MC)


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 13

INTRODUZIONE 13

scopi di Dio. Dalla progenie della donna (Gen. 3:15) promessa nel paradiso perduto, all’“Alfa e Omega” (Ap. 22:13) del paradiso ridonato. Egli è “il Principio e la Fine”,“il Primo e l’Ultimo” nella rivelazione di Dio all’uomo.

Lo scopo della Bibbia La Bibbia è stata data per rendere testimonianza all’unico Dio, Creatore e Sostentatore dell’universo, attraverso Cristo, Redentore dell’uomo corrotto. Essa presenta una storia continua: quella della redenzione umana. Questa storia è uno svelarsi progressivo della verità centrale della Bibbia: Dio, nel Suo eterno consiglio, doveva incarnarsi in Gesù Cristo per la redenzione dell’uomo decaduto. La rivelazione progressiva di questa verità centrale della redenzione viene presentata attraverso la storia, le profezie, le tipologie e i simboli. Essa orienta l’uomo nell’ampio piano di Dio per lui attraverso i secoli, così come dichiara lo scopo divino per lui nell’eternità.

Tipologia della Bibbia Definizione. Un tipo (dal greco typos “percossa o impressione lasciata da un colpo; marchio o stampo”) è una duplice rappresentazione in azione, in cui il letterale viene inteso e ideato per rappresentare lo spirituale. Un tipo è quindi l’impronta della verità spirituale su un evento, persona o cosa letterale. Compresa e valutata correttamente, la tipologia offre una forte prova dell’ispirazione divina. Si tratta in realtà del piano divino di redenzione, in cui le epoche sono abilmente intessute da Dio stesso nell’ordito e nella trama della Scrittura.

La Bibbia è stata data per rendere testimonianza all’unico Dio, Creatore e Sostentatore dell’universo, attraverso Cristo, Redentore dell’uomo.

Limite. Tutta la Scrittura non è ugualmente tipologica, tuttavia offre propri indizi per identificare quei passi che permettono un’interpretazione tipologica. Il libro degli Ebrei è una testimonianza del N.T. alla concentrata qualità tipologica del Pentateuco e di Giosuè. I Corinzi 10:11 è il testo base del Nuovo Testamento per la ricca tipologia del Pentateuco: “Or queste cose avvennero loro [cioè, ad Israele nel deserto] per servire d’esempio [in greco tupikos, tipicamente o come tipi] e sono

state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi”. Gli interpreti moderni dovrebbero esercitare cautela nell’andare oltre le regole di tipologia proprie della Scrittura. Scopo. La tipologia, come influenza divina degli scopi di Dio nella Scrittura, è uno strumento per rendere la Parola pertinente in ogni epoca e situazione. Poiché Gesù Cristo è il tema costante di tutta la Bibbia, la Sua Persona ed opera sono impresse divinamente su di essa in forma di tipi, simboli e profezie.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) E11-AC29229 175# Dtp:44 Page:12-13


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 14

14 INTRODUZIONE

Scritture dell’antichità. Da sinistra verso destra: scrittura cuneiforme sulla pietra; scrittura su tavolette cerate; scrittura cuneiforme su tavolette d’argilla morbida; pittografia sul papiro; scrittura con penna su carta.

Varietà di tipi. (1) Le persone tipologiche. Caino è un esempio, è un tipo dell’uomo naturale, privo di ogni senso adeguato del peccato o dell’espiazione (Gen. 4:3; II Pt. 2:1-22; Giu. 11); Abele, in contrasto, è un tipo dell’uomo spirituale il cui sacrificio di sangue (Gen. 4:4; Eb. 9:22) evidenziava la propria colpa per il peccato e l’affidamento su un sostituto. Similmente, molti altri santi dell’A.T. sono tipo di alcuni aspetti del Messia o della redenzione. (2) Gli eventi tipologici includono il diluvio, l’Esodo, la permanenza nel deserto, la manna, il serpente di rame, la conquista di Canaan. (3) Le istituzioni tipologiche includono i riti del Levitico, una vera e propria concentrazione di tipologia. Per esempio, l’intero rituale levitico in cui gli agnelli o altri animali venivano uccisi per fare l’espiazione per il peccato

(Lev. 17:11), prefiguravano il sacrificio dell’Agnello di Dio (Gv. 1:29; Eb. 9:28; I Pt. 1:19). La Pasqua (Lev. 23) raffigurava Cristo, nostro Redentore (I Cor. 5:6-8). (4) Gli uffici tipologici includono i profeti, i sacerdoti ed i re. Per esempio, Mosè come profeta era tipo di Cristo (Deut. 18:15-18; Gv. 6:14; 7:40). (5) Le azioni tipologiche includono l’esperienza di Giona con il grande pesce, un tipo profetico della sepoltura e risurrezione del Signore (Mt. 12:39). Il tipo come profezia. La tipologia è stata definita un genere profetico. Questo è vero, tuttavia l’uso tipologico di un elemento poteva non essere stato reso noto all’epoca in cui compariva il tipo. Molta parte della tipologia dell’A.T. tratta di eventi e verità che riguardano un periodo non ancora rivelato agli osservatori

(MC)

dell’A.T. (Mt. 13:11-17). Si può così affermare che questo periodo, a noi noto come “età della Chiesa”, anche se non rivelato ai profeti dell’A.T., era nondimeno impresso sulle istituzioni, persone e cose per mezzo dello Spirito Santo, Autore onnisciente della Bibbia. Per questa ragione, i rituali, le istituzioni e le esperienze dell’A.T. hanno un interesse ed un valore istruttivo per i santi del N.T. Questo fatto, quando viene compreso e valutato correttamente, è un’evidenza meravigliosa della paternità divina della Scrittura, pratica e sempre attuale nella per l’istruzione e la vita quotidiana.

Paternità del Pentateuco L’archeologia ha ampiamente dimostrato che Mosè, se avesse voluto, avrebbe potuto scrivere il


01_Unger's Bible Handbook p001-033_Iniz_IntroAT

7-08-2008

11:17

Pagina 15

INTRODUZIONE INTRODUCTION1515

Pentateuco in ebraico antico o in cuneiforme accadico o in geroglifici egiziani. L’opinione tradizionale è che Mosè l’abbia scritto sostanzialmente come lo abbiamo oggi. Esso è, di conseguenza, autentico ed affidabile sotto ogni aspetto, degno del titolo di Sacra Scrittura divinamente ispirata. Il giudizio della cosiddetta alta critica è che Mosè non ne è lo scrittore. Secondo questi critici si tratta di un mosaico di tradizioni orali, per di più discordanti e contrastanti, scritte secoli dopo la morte di Mosè. Il codice “J” (che usa il nome JHVH) fu scritto nel 850 ca.; il codice “E” (che usa il nome Elohim), nel 750 ca.; il codice “D” (Deuteronomio), nel 621 ca. a.C.; ed il codice “P”, un’invenzione sacerdotale, nel 500 ca. a.C. Sulla base di questa ipotesi, il Pentateuco sarebbe non autentico ed inaffidabile, perciò un’invenzione degli uomini e non l’ispirata rivelazione di Dio.

Ragioni per cui Mosè è lo scrittore del Pentateuco. 1. Egli era ben qualificato culturalmente (At. 7:22), e non c’è alcun motivo razionale, archeologico, storico o culturale per affermare che non sia stato lui lo scrittore. Sarebbe stato così avventato da non scrivere? Sarebbe stato così imprudente da affidare tutta l’opera della sua vita ed insegnamento alla tradizione orale, specialmente nella sua posizione di fondatore e padre della nazione ebraica? 2. Il Pentateuco attesta che a scriverlo sia stato Mosè (cfr. Es. 17:14; 24:4; 34:27; Num. 33:2; Deut. 31:19, 24-26). 3. Il resto della Bibbia afferma che Mosè scrisse il Pentateuco (Gios. 1:7; I Re 2:3; Lc. 24:44; I Cor. 9:9). 4. Il Signore Gesù stesso dichiara che Mosè aveva scritto di Lui (Gv. 5:46, 47; cfr. Gen. 3:15; 49:10; Num. 24:17; Deut. 18:15-18; ecc.). 5. Il fondamento di tutta la verità rivelata e del piano divino di redenzione si basa sul Pentateuco. Se questo fondamento non è affidabile, allora l’intera Bibbia non sarebbe affidabile. 6. Le teorie dell’alta critica sulla divisione del Pentateuco sono metodologicamente errate, sia che la ripartizione venga fatta sulla base di nomi divini, parole rare, aramaismi o “evoluzione” religiosa. La scienza moderna ha stabilito che queste divisioni non resistono ad un esame dettagliato.

Appendice dell’editore all’introduzione Questo libro è stato scritto dal punto di vista della teologia dispensazionale. La premessa basilare del dispensazionalismo è che la storia sia suddivisa in una serie di dispensazioni o periodi di governo. Dio governa gli affari del mondo in modi diversi in ogni dispensazione. I dispensazionalisti

differiscono sul numero di dispensazioni. Quasi tutti accettano almeno tre periodi di governo, mentre alcuni ne riconoscono fino a sette. I sette periodi della teologia dispensazionale sono: 1. La dispensazione dell’innocenza o della libertà (prima della caduta); 2. La dispensazione della coscienza o della autodeterminazione (dalla caduta a Noè); 3. La dispensazione del governo civile (da Noè ad Abrahamo); 4. La dispensazione della promessa o del governo patriarcale (da Abrahamo a Mosè); 5. La dispensazione della Legge mosaica (da Mosè a Gesù Cristo); 6. La dispensazione della grazia (il periodo nel quale viviamo oggi); 7. La dispensazione del Millennio (dopo la seconda venuta di Gesù Cristo). L’età della Chiesa (dispensazione della grazia) è un intermezzo o parentesi introdotta dopo il rigetto di Gesù da parte dei Giudei. La nazione di Israele continua e continuerà a giocare un ruolo vitale negli scopi di Dio. Nell’età del Regno millenniale avrà luogo un potente capovolgimento della reiezione dei Giudei e la nazione sarà pienamente ristabilita in un regno ben definito. Le profezie dell’Antico Testamento sull’età futura vengono interpretate alla luce di questa comprensione del ruolo continuativo di Israele nella storia. Le note su Amos 9:11-15 sono un buon esempio di ciò, e quelle su Mt. 24:4-26 riflettono la stessa enfasi.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:14-15


08_Unger's Bible Handbook p364-401_Tra2Test_Matteo

7-08-2008

15:20

Pagina 364

364 MATTHEW

Tra i due Testamenti I quattrocento anni di silenzio

prevalentemente in greco, ma in tal modo le Scritture dell’A.T. poterono essere lette anche dai non ebrei.

Da Malachia (ca. 400 a.C.), ultima voce profetica dell’A.T., fino all’avvento di Gesù, la rivelazione divina, fissata nel canone ebraico, fu sospesa. Secondo Giuseppe Flavio, uno storico giudeo della seconda metà del I sec. d.C., la compilazione del canone ebraico sarebbe stata fisicamente compiuta durante il regno di Artaserse I Longimano (465-424 a.C).

I libri Apocrifi

Importanza del periodo intertestamentario. Fra i molti eventi importanti occorsi in questo periodo di 400 anni va ricordata la traduzione dell’A.T. in lingua greca, che ebbe luogo tra il 250 e il 150 a.C. L’opera fu chiamata Versione dei Settanta (LXX) o Septuaginta ed è la prima traduzione delle Scritture ebraiche di cui abbiamo conoscenza. Fu tradotta per rispondere alle esigenze dei Giudei della diaspora, che ormai parlavano

“Libri Apocrifi” è il nome dato a 14 libri cronologicamente posteriori alla compilazione del canone dell’A.T. (vedi appendice:“La Bibbia, come è giunta fino a noi”). Questi libri, mai inclusi nel canone ebraico dell’A.T, furono inseriti nella versione dei LXX e nella Vulgata Latina, dove vennero collocati tra l’A.T. e il N.T. La Chiesa Cattolica Romana al Concilio di Trento (1546) decise di inserire 11 dei 14 libri, nel canone delle Scritture, chiamandoli “Deuterocanonici”, cioè aggiunti ai libri canonici. Questi scritti, però, non sono mai stati riconosciuti come “Scritture ispirate” dai Giudei, dalla Chiesa apostolica, dalla maggior parte dei cosiddetti “padri della chiesa”, ma, soprattutto, Gesù non li

ha mai citati. D’altronde, basta leggerli per accorgersi del loro modesto valore spirituale e del loro contenuto ambiguo. Pertanto gli evangelici, come gli Ebrei, non hanno mai accettato questi libri. Qui di seguito diamo una sommaria descrizione di questi libri. I Esdra. Questo libro include essenzialmente lo stesso materiale storico che si trova nei canonici Esdra, Nehemia e II Cronache. Tuttavia contiene anche un’estesa porzione (3:1-5:6) che non ha paralleli nella Bibbia ebraica. È costituita principalmente dalla storia leggendaria di una competizione di tre cortigiani giudei alla corte di Dario per accertare il significato della vera sapienza. Zorobabel, uno dei cortigiani, risultò il vincitore e rivendicò come premio il permesso del re ai Giudei di tornare e riedificare Gerusalemme. Il libro risale al 100 ca. a.C.

Impero di Alessandro Magno

ORE

ARMENIA

Marakanda (Samarcanda)

GAUGAMELA

i

r Tig

fra Eu

MA

MIN

ASPIO R C

IA AS

MA

MAR NERO

MACEDONIA

R M EDIT ERRANEO

te

Rhagat Babilonia

Morte di Alessandro Magno 323 a.C.

IN

O

D

Taxila

Ecbatana Kandahar

Susa

PERSIA

o

Ind

Persepoli IL

T O I T E G

Alessandria

PA RT I A

SH KU

MA O R R SS

lo

Luogo di battaglia

O

Ni

GEDROSIA

G

O

(MC)

LF

O

INDIA


08_Unger's Bible Handbook p364-401_Tra2Test_Matteo

7-08-2008

15:20

Pagina 365

TRA I DUE TESTAMENTI MATTHEW 365

Eventi del periodo Intertestamentario

Storia giudaica

Scena contemporanea

424-331

Impero persiano

Malachia, ultimo profeta dell’A.T.

Serse II (424-23) Dario II (423-404) Artaserse II (404-358) Artaserse III (358-38) Arsete (338-36) Dario III (336-31)

La Palestina era una minuscola provincia (satrapia) sotto l’autorità del governatore persiano (satrapo). La Palestina rientrava nei confini della quinta satrapia persiana con capitale Damasco o Samaria.

359-32

Impero macedone

I Giudei godevano di una pace relativa e una certa prosperità sotto i loro dominatori persiani.

Filippo (359-36) ottenne il controllo degli Stati greci. Vittoria a Cheronea (338). La potenza delle città-stato greche viene infranta.

338-23 I Giudei erano dibattuti tra la fedeltà ai dominatori persiani e la minaccia delle conquiste di Alessandro Magno.

Alessandro Magno avanza

Alessandro Magno (336-23)

rapidamente in Siria prendendo la Palestina,Tiro (332), Gaza. I Giudei si sottomettono ai macedoni e sono trattati bene. Alessandro Magno conquista anche l’Egitto (332).

conquista l’impero persiano in tre battaglie decisive: Granico (334), Isso (333), Gaugamela (331); raggiunge l’India (327); muore a Babilonia (323).

Fondazione di Alessandria.

I generali di Alessandro Magno lottarono per conquistare il potere alla sua morte.

323-277 Diffusione della lingua, cultura e filosofia greche.

Tutte le date sono a.C.

Alessandro Magno.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:364-365


08_Unger's Bible Handbook p364-401_Tra2Test_Matteo

7-08-2008

15:20

Pagina 366

366 TRA I DUE TESTAMENTI

Storia giudaica

Scena contemporanea

La Palestina sotto i Tolomei (323-198)

Impero tolemaico e di seleucide

Tolomeo I favorisce i Giudei e ne

Tolomeo I (323-282)

Seleuco I (312-280)

Tolomeo II (284-46)

Antioco I (280-62)

Tolomeo III (246-22)

Antioco II (261-46)

Tolomeo IV (222-205)

Seleuco II (246-26)

Tolomeo V (204-180)

Seleuco III (226-23)

stabilisce molti in Alessandria, elevandoli ai vertici dell’economia e della cultura.

Tolomeo II favorisce i Giudei e la traduzione dell’A.T. in greco (versione dei LXX). La lettera d’Aristeo. Continua l’ellenizzazione dei Giudei alessandrini, mentre quelli palestinesi sono rigidamente conservatori. Tombe dipinte di Marisa.

La Palestina sotto i Seleucidi (198-65)

La dinastia tolemaica continua sotto la dominazione romana fino a che

198 Antioco III il Grande espelle gli Egiziani dalla Palestina e la annette all’impero seleucide.

167-65 Ellenizzazione forzata dei Giudei. Antioco IV Epifane saccheggia Gerusalemme e profana il Tempio offrendo sacrifici a Zeus Olimpio sull’altare degli olocausti.

l’Egitto viene incorporato nell’Impero Romano come provincia (30).

La rivolta maccabea condotta dall’anziano sacerdote Mattatia e i suoi cinque figli.

Antioco V (163-62)

166-34 La Palestina sotto gli Asmonei (166-63)

Demetrio I (162-50)

Giuda (166-60) sconfigge gli eserciti siriani, purifica e riedifica il Tempio (166-65).

Lotta tra Demetrio II e Alessandro Bala per il trono.

Gionathan (160-43) diplomaticamente

Alessandro Bala (150-45)

Simone (143-35) inaugura un periodo di indipendenza per i Giudei (143-63). Espelle la guarnigione siriana da Gerusalemme, conquista Ghezer e Ioppe. Libri di I Maccabei,Tobia, Giuditta.

Seleuco IV (187-75) Antioco IV Epifane (175-63)

Stesura del libro dell’Ecclesiastico (ca. 180). La versione dei LXX completata (ca. 150).

e militarmente compie grandi passi verso l’indipendenza giudaica.

Antioco III (223-187)

Demetrio II (145-39) riconosce Simone come sommo sacerdote e garantisce praticamente ai Giudei la piena indipendenza (143).

(MC)


08_Unger's Bible Handbook p364-401_Tra2Test_Matteo

7-08-2008

15:20

Pagina 367

TRA I DUE TESTAMENTI 367

Storia giudaica

134-104 Giovanni Ircano (135-104) figlio di Simone, intraprese una carriera di conquiste in Transgiordania, in Samaria (distrusse il tempio rivale sul Garizim) e a Edom, regnando su un piccolo impero compreso tra la Bassa Galilea al Negheb e il Mediterraneo e la Nabatea.

Scena contemporanea

Antioco VII (139-29) invase la Giudea, prese Gerusalemme, impose pesanti tributi. Ma la sua morte (129), segnò virtualmente la fine del potere seleucida sulla Palestina.

Sorgono i due grandi partiti del giudaesimo Farisei e Sadducei - così come gli Esseni, noti da Filone, Giuseppe Flavio, Plinio e i rotoli del Mar Morto.

Il debole regno non influente dell’Assiria continuò fino a che Pompeo ne fece una provincia romana (64).

104-69 Aristobulo I (104-3) un figlio

Khirbet Qumran centro di una comunità di Esseni

di Giovanni Ircano, si impadronì del potere, ma morì poco dopo.

sulle rive N.O. del Mar Morto, fondata nel 110 ca. prosperò fino al 37 ca. Molti dei manoscritti del Mar Morto datano da questo periodo in poi (dal 100 ca. a.C. al 70 d.C.).

Alessandro Ianneo (103-76) spietato conquistatore, suggellò la sorte della dinastia asmonea allontanando i Farisei.

Alessandra (76-67) moglie di Alessandro Ianneo. Età d’oro del fariseismo. Probabile data del libro della Sapienza di Salomone, degli Oracoli Sibillini, del libro di Enoc, del libro dei Giubilei, di II Maccabei.

Aristobulo II (67-3) deposto e portato a Roma per onorare il trionfo di Pompeo. 63-41 Pompeo pose fine all’indipendenza politica della Palestina che fu annessa al potere romano. Organizzò, inoltre, la lega della Decapoli in Transgiordania per bilanciare il potere della Giudea.

Ircano, figlio maggiore di Alessandra, divenne sommo sacerdote.Alla sua morte Antipatro, governatore dell’Idumea, persuase Ircano a fuggire a Petra ed ingaggiare l’aiuto del principe nabateo Areta per conquistare il trono della Giudea contro le pretese rivali di suo fratello Aristobulo. Nella lotta che ne derivò Roma fu chiamata in causa e ne assunse il controllo, ponendo fine alla monarchia asmonea. Cospirazione di Catilina, carriera di Cicerone, Catilina assassinato (62). Pompeo, Cesare e Crasso formarono il primo triumvirato (60). Guerre galliche di Cesare (58-1). La guerra civile (Cesare contro Pompeo) portò all’assassinio di Cesare (44).

40-4 La Palestina sotto i Romani (63 a.C. - 135 d.C.)

Antipatro l’idumeo governò la Palestina con l’appoggio romano (55-43). Erode e Fasael, figli di Antipatro, erano tetrarchi (41).

Secondo triumvirato: Antonio, Ottaviano, Lepido (43). Le battaglie a Filippi (42) e Azio (31) lasciarono Ottaviano (Augusto) unico dominatore.

Antigono, figlio di Aristobulo, fu sommo sacerdote e re con l’aiuto dei Parti (40-37).

Erode il Grande fu re della Giudea con l’appoggio del senato romano (37-4). Nascita di Giovanni il battista e Gesù (ca. 6 o 5).

Augusto imperatore (27 a.C. - 14 d.C.). Risveglio di Khirbet Qumran, centro di una comunità di Esseni nei pressi del Mar Morto, che prosperò durante il ministerio di Giovanni il battista, Gesù e Paolo.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:366-367


08_Unger's Bible Handbook p364-401_Tra2Test_Matteo

7-08-2008

15:21

Pagina 401

MARK 401

Suo Vangelo. Giustino Martire chiama questo Vangelo “Le memorie di Pietro”. Ad ogni modo, la paternità di Marco per il secondo Vangelo, oltre che da Giustino Martire (ca.150 d.C.), è affermata anche da Papia (ca. 135 d.C.), da Clemente Alessandrino e da Ireneo. Al pari di Luca, Marco non era un apostolo, lo erano invece Matteo e Giovanni.

MARCO Il Vangelo del Servo di Dio

Scrittore. La chiesa delle origini attribuisce il secondo Vangelo a Giovanni detto Marco, figlio di una certa Maria di Gerusalemme (At. 12:12, 25) e cugino di Barnaba (Col. 4:10). Egli accompagna Paolo e Barnaba nel primo viaggio missionario (At. 13:5), ma per qualche ragione li lascia a Perga (At. 13:13). In seguito Paolo e Barnaba si separano perché Paolo

rifiutava di avere Marco con sé durante il secondo viaggio; comunque la questione si risolve subito (cfr. Col. 4:10, 11). Secondo alcuni, essendo Marco uno stretto collaboratore dell’apostolo Pietro (cfr. I Pt. 5:13), questo Vangelo potrebbe essere la raccolta delle testimonianze oculari di Pietro; ciò non esclude che Marco stesso possa essere stato presente in alcune delle circostanze descritte nel

Inizio del Vangelo secondo Marco in lingua latina, secondo un antico manoscritto (“Foglio 71mo, Schuttern Gospels” - Biblioteca Britannica, MS Add. 47673).

Natura e scopo del Vangelo di Marco. Questo è il più breve dei Vangeli e si rivolge ai non-ebrei, in special modo ai Romani. Proprio per questo, nel Vangelo di Marco vi sono pochissimi riferimenti all’A.T. e tutte le parole ebraiche sono tradotte e spiegate. Sono presenti, inoltre, parole latine come “legione”,“centurione”. Marco presenta Gesù come il Servo di Dio, l’operaio fedele, ponendo enfasi sulla Sua opera di Redentore (Mar. 10:45). Riferisce poco dei discorsi di Gesù, ma ne sottolinea l’azione. Luogo e data. I primi scrittori della chiesa delle origini dichiarano che Marco scrisse il suo Vangelo mentre si trovava a Roma, come collaboratore di Pietro. Quindi deve essere datato tra il 64 e il 68 d.C.Viene considerato dalla critica come il più antico dei Vangeli. È stato calcolato che contiene circa il 93% del materiale che i tre Vangeli sinottici (Matteo, Marco e Luca) hanno in comune. Ma la dipendenza degli altri Vangeli sinottici da Marco non è una conclusione necessaria. Lo Spirito di Dio ispira ogni scrittore indipendentemente, infatti il Vangelo di Matteo potrebbe essere precedente (ca. 50 d.C.) a quello di Marco, come potrebbe esserlo il Vangelo di Luca (ca. 58 d.C.).Vedi “i Vangeli sinottici”, nell’introduzione a Luca.

Schema 1:1-13 La venuta del Servo di Dio 1:14-13:37 L’opera del Servo di Dio 14:1-15:47 La morte del Servo di Dio 15:1-20 La risurrezione del Servo di Dio

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:400-401


09_Unger's Bible Handbook p402-443_Mc1_Lc24

7-08-2008

15:23

Pagina 402

402 MARCO

Gettare le reti nel Mar di Galilea, era un’umile occupazione riservata a persone semplici. Gesù stesso, umile servitore, chiamò a Sé dei pescatori per farli diventare “pescatori d’uomini”.

1:1-13. La venuta del Servo 1. L’identità del Servo. Egli è “Gesù (vedi nota su Mt. 1:18-25) Cristo [il Messia, l’Unto], Figliuolo di Dio”, cioè la seconda Persona della Trinità incarnata. Viene innanzitutto enfatizzata la deità del Servo. Questo è “l’Evangelo”, la buona notizia. Se non fosse stato il Figliuolo di Dio, Gesù non sarebbe potuto essere il Servo perfettamente ubbidiente, né il compitore di stupefacenti miracoli e Salvatore del mondo; la Sua natura di Figlio di Dio e il Suo servizio sono strettamente correlati. 2-8. La venuta del Servo promessa e annunciata. Malachia e Isaia avevano profetizzato l’avvento del Messia, vv. 2, 3 (Mal. 3:1; Is. 40:3), e Giovanni il battista, il Suo precursore, ne annuncia la venuta (vedi note su Mt. 3:1-12). Il ministerio di Giovanni il battista, va ricordato, era rivolto ad Israele, e il suo battesimo, come profeta di Israele, non era il battesimo cristiano (cfr. At. 19:1-6). Esso aveva lo scopo di preparare Israele per l’istaurazione del Regno e l’accettazione del Re divino. Marco parla brevemente del ministerio di Giovanni semplicemente per presentare il Servo. In contrasto a Mt. 3:11 e Lc. 3:16, 17, Marco cita soltanto il battesimo nello Spirito Santo, v. 8, alla prima venuta (cfr. At. 1:5 con 2:4 e 11:16), ma omette il battesimo “col fuoco”. La ragione è che Cristo, in qualità di umile Servo, non esegue il giudizio, cosa che farà quando verrà come Re

(MC)

(Matteo) e Figliuolo dell’uomo (Luca - Vedi note su Mt. 3:11; cfr. Lc. 3:16, 17). 9-11. Il battesimo del Servo (Vedi note su Mt. 3:13-17 e Lc. 3:21, 22). Colui che è senza peccato, come Servo-Salvatore si sottomette al battesimo dei peccatori per identificarsi con loro e con le loro necessità. L’essenza del Suo ministerio era cercare e salvare i perduti (Mc. 10:45). Il Suo battesimo rappresenta una sorta di investitura per quest’opera di redenzione. 12, 13. La prova del Servo. Questa era una necessità divina, perché la Sua umanità come Servo doveva essere provata, v. 12 (cfr. Mt. 4:1-11; Lc. 4:1-13). Dal conflitto con Satana (dall’Eb. satan “avversario”), Egli ne esce vincitore per poter essere adatto a “dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti”. “Il deserto”, v. 12, e “le fiere”, v. 13, testimonianze di una creazione guastata dal peccato, mostrano l’umiliazione volontaria del Creatore, che è venuto per trionfare sulla creatura caduta, su Satana e per vincere in mezzo alle peggiori condizioni prodotte dalla caduta. 1:14-45. Il ministerio in Galilea 14, 15. Il messaggio del Servo. Matteo riporta che Giovanni (vedi nota su Mt. 3:2) e Gesù (vedi nota su Mt. 4:17) predicano lo stesso messaggio sul ravvedimento e la venuta del Regno dei


09_Unger's Bible Handbook p402-443_Mc1_Lc24

7-08-2008

15:23

Pagina 403

MARCO 403 ? Trasfigurazione (Matteo 17:1–13)

La Galilea al tempo di Gesù

Monte Hermon

Cesarea di Filippo

F E N I C I A

Tiro

T I R O

Dan

I T E R R A N E O

Incontro con la donna sirofenicia (Marco 7:24–30)

La confessione di Pietro: Gesù è il Figlio di Dio (Matteo 16:13–20)

GALILEA SUPERIORE

E

D

Lago Hula

M

Ghiscala

Tolemaide

Corazin Betsaida Capernaum

GALILEA INFERIORE Corni di Hattin

Iotapata Acqua tramutata in durante le nozze Cana vino Arbela (Giovanni 2:1–11)

Sycaminum M on Ca rm

on Kis

te elo

Gesù rigettato nella Sua patria (Luca 4:28–30)

A LL E

ES DR AE LO N

0

10

Gadara

Nain Monte Tabor

Il figlio della vedova riportato in vita (Luca 7:11–17)

Esdraelon

20 km

Scitopoli 0

4

8

12 miglia

cieli. Marco, proteso verso i Gentili, usa il termine più ampio di “Regno di Dio”, v. 15, in quanto che il Regno di Dio riguarda anche l’opera del Signore nel cuore dei credenti (17:21). 16-20. Il Servo chiama dei collaboratori. Come umile Servo, Egli chiama umili pescatori, vv. 16-20, per farne “pescatori d’uomini”, v. 17. Dei dodici, almeno quattro - Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni - erano pescatori (cfr. Mt. 4:18-22; Lc. 5:1-11). Questi avevano già creduto (Gv. 1:35-42) ed ora venivano chiamati a consacrare la loro vita al Suo servizio (cfr. nota sul “Mar di Galilea” in Mc. 6).

uk

Iarm

Filoteria

? Trasfigurazione (Matteo 17:1–13)

DI

Dora

Ippo Sennabris

Nazaret

Gesù si stabilisce qui, da dove chiama i primi discepoli (Matteo 4:13–22)

MAR DI GALILEA

Tiberiade

Sepforis

V

Gheba

Cesarea

Gennesaret Magdala ? Gerasa

G io rd an o

M

A

R

Rimprovero alle città impenitenti (Matteo 11:20)

Guarigione del sordomuto (Marco 7:31–37)

DECAPOLI

21-28. Il Servo caccia i demoni in Capernaum. Il ministerio del Servo era dinamico non ritualistico, vv. 21, 22. Ripieno di Spirito Santo (cfr. Gv. 3:34), Egli cacciava gli spiriti malvagi, v. 23, cioè i demoni (cfr. Lc. 4:33; Mc. 5:1-20 e nota sul demonismo). 29-45. Altre opere del Servo. Queste le opere qui descritte: la guarigione della suocera di Pietro, vv. 29-31 (cfr. Mt. 8:14, 15; Lc. 4:38, 39); la guarigione di molti altri, le liberazioni dalle possessioni demoniache, vv. 32-34 (cfr. nota su Mc. 5:1-20), la vita di preghiera del Servo, v. 35; il Suo viaggio in Galilea, vv. 36-39, e la guarigione di un lebbroso, vv. 40-45.

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:402-403


09_Unger's Bible Handbook p402-443_Mc1_Lc24

7-08-2008

15:23

Pagina 404

404 MARCO

2. Ulteriore ministerio in Capernaum 1-12. Guarigione del paralitico. Il Servo torna al Suo quartier generale in Capernaum. La guarigione del paralitico fu prova della deità del Servo, poiché soltanto Dio è in grado di perdonare i peccati, v. 5. I dottori della legge, i copisti e gli interpreti delle Scritture (scribi), capiscono ma rifiutano di credere nella Sua deità, attestata dai Suoi potenti miracoli, vv. 6, 7. I miracoli avevano lo scopo di accreditare il Suo messaggio e la Sua autorità, vv. 8-11. L’umile Servo era il Salvatore del mondo, v. 10, che guariva malattie fisiche e mentali perché poteva risolvere il grande problema di fondo: il peccato, v. 12 (cfr. Mt. 9:1-8; Lc. 5:18-26). 13-22. Chiamata di Matteo. Come esattore delle tasse per conto di Roma (pubblicano), Levi era disprezzato e considerato come un peccatore comune, v. 14. L’amore di Gesù per i peccatori, il Suo santo desiderio di salvarli, v. 15, e la Sua meravigliosa umiltà nell’accostarsi a loro, mostrano il Suo carattere di vero Servo, vv. 16, 17, e suscitano l’ira degli scribi e dei Farisei. La domanda legalistica sul digiuno rivela che Cristo era “lo sposo”, vv. 18-20 (Gv. 3:29), Colui che annunciava la grazia di Dio. Mentre lo Sposo era con loro, non c’era motivo di fare cordoglio e digiunare; la grazia avrebbe completato la legge, e la circostanza richiedeva allegrezza. La parabola, vv. 21, 22, chiarisce ulteriormente l’imminente cambiamento rispetto alla dispensazione veterotestamentaria della Legge; il vestito e gli otri vecchi (il giudaismo legalistico) non devono essere mischiati con il vestito nuovo ed il vino nuovo (l’Evangelo della grazia, Gv. 1:17, che sarebbe stato introdotto da Cristo; vedi nota su Mt. 9:16, 17; cfr. Lc. 5:36-39). 23-28. Il Servo e il sabato. Strettamente connesso con l’imminente nuova dispensazione è l’episodio che mostra il Servo come “signore del sabato”, v. 28. In qualità di Creatore Egli si era riposato il settimo giorno. Come segno del Suo patto con il popolo d’Israele, il sabato, quindi, aveva finito per perdere il suo significato spirituale. Come Servo, che redime mediante la Sua morte e risurrezione, Egli afferma che nella nuova dispensazione ciò non è necessario, in quanto non vi è più alcuna forma di legalismo (At. 20:7; Col. 2:14, 17).

(MC)

3. Il Servo mostra ulteriormente la Sua deità 1-12. La guarigione dell’uomo con la mano atrofica. Con questo miracolo nella sinagoga il Servo dimostra ciò che aveva detto intorno al sabato in 2:27, 28. Il vuoto legalismo e l’immensa ipocrisia dei Giudei, vv. 1-4, suscitano la giusta indignazione di Gesù, v. 5. Essi rifiutano di credere, e la durezza dei loro cuori addolora il Signore. I Farisei (legalisti) si uniscono agli Erodiani (conformisti ellenizzanti) nel comune rifiuto ed odio verso il Servo, v. 6, che si reca a ministrare in favore di coloro che avrebbero ricevuto volentieri il Suo ministerio di grazia, vv. 8-12. 13-19. La scelta dei dodici (cfr. Mt. 10:14; Lc. 6:12-16; At. 1:13). Pietro. Significa “pietra” (Gr.). Cefa è il corrispondente aramaico. Era sposato (Mt. 8:14; Mc. 1:30; Lc. 4:38). Anche se veniva da Betsaida (Gv. 1:44), viveva a Capernaum e faceva il pescatore in società con Giacomo e Giovanni. Pietro era una strana combinazione di codardia e coraggio, impulsività ed impavidità. Il suo rapporto con il Servo, tuttavia, affina il suo carattere, che diviene quello di un credente autorevole. Giacomo. Fratello di Giovanni, entrambi soprannominati Boanerges (“figliuoli del tuono”). Con il padre, Zebedeo, conducono un’attività di pesca in società con i fratelli Simon Pietro e Andrea. Giacomo subisce il martirio sotto Erode (At. 12:2). Giovanni. Per le note su questo personaggio biblico, vedi introduzione al Vangelo di Giovanni. Andrea. Uno dei primi convertiti che condusse suo fratello Pietro a Cristo (Gv. 1:40-42). Filippo, come Pietro ed Andrea viene da Betsaida, una città sul lago a N.E. di Capernaum. Filippo condusse Natanaele a Cristo. Bartolomeo. Si sa poco di lui. Alcuni lo identificano con Natanaele. Matteo. Vedi introduzione al Vangelo di Matteo. Toma (“gemello”). Mostra zelo (Gv. 11:16), ma anche uno spirito di scetticismo riguardo alla risurrezione di Cristo (Gv. 20:24, 25); tale scetticismo, in ogni caso, svanisce completamente dalla prova fornita dall’avvicinarsi a Gesù risorto. Giacomo figlio di Alfeo. Alcuni identificano, erroneamente, questo Giacomo (Eb. “Giacobbe”) con quello che presiedeva il primo concilio della Chiesa (At. 15) ed anche con lo scrittore dell’epistola di Giacomo (cfr. At. 21:18), che era inve-


09_Unger's Bible Handbook p402-443_Mc1_Lc24

7-08-2008

15:23

Pagina 416

Gerusalemme al tempo di Gesù Città di Davide Valle di Hinnom

Palazzo di Caiafa e Anna, i Sommi Sacerdoti

Acquedotto Erodiano Alto Solaio (possibile ubicazione)

Giardino del Getsemani

Valle del Kidron

(MC)

Anfiteatro Foro Valle di Tyropoeon (Città Bassa)

Ippodromo Portico reale Muro Occidentale (Muro del Pianto)


09_Unger's Bible Handbook p402-443_Mc1_Lc24

7-08-2008

15:23

Pagina 417

Fortezza Antonia ‘Calvario di Gordon’ Tempio di Erode ccidentale el Pianto)

Palazzo di Erode Negozi e mercato Città alta

Torre Mariamne

Torre Fasael

Torre Ippico

? Tomba di Gesù

Vasca d’Israele Vasca di Betesda

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:416-417


Cover ITA def.qxd

8-08-2008

10:32

Pagina 1

Quest’opera rappresenta il frutto dello studio, della meditazione biblica e degli insegnamenti impartiti dal Dr. Merrill Unger, del Seminario Teologico di Dallas, Texas, U.S.A. Il suo lavoro iniziale è stato riveduto, aggiornato ed ampliato dal Prof. Gary N. Larson, ricercatore e docente dell’Istituto Biblico dell’Arizona. La versione italiana è stata esaminata da un comitato di pastori delle chiese A.D.I. e docenti dell’Istituto Biblico Italiano con sede in Roma. La seconda edizione è stata ulteriormente arricchita con nuove informazioni e approfondimenti di carattere biblico.

Uno strumento efficace per uno studio proficuo della Parola di Dio Un commento dettagliato di ogni libro della Bibbia Centinaia di illustrazioni a colori e fotografie di alta qualità Decine di cartine geografiche e tabelle con annotazioni bibliche Un facile sistema di ricerca per capitoli e versetti della Scrittura Scoperte archeologiche, riferimenti geografici, pesi e misure Note storiche e culturali dell’Antico e del Nuovo Testamento Un’appendice di studio sulle origini della Bibbia Elementi di storia del cristianesimo

Particolare attenzione è stata riservata all’applicazione spirituale del messaggio biblico

ADI Media

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

(MC)

Tre libri in un volume un commentario , un atlante geografico, un’enciclopedia

ADI Media

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) E11-AC29229 175# Dtp:44 Page:Cover


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.