Il Tesoro del Pentateuco

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IL TESORO

Questo libro di meditazioni raccoglie pensieri e riflessioni di noti scrittori e predicatori del calibro di C.H. Spurgeon, J.R. Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse, D.L. Moody ed altri. Esso risulta essere un compendio del pensiero evangelico classico inerente ai primi cinque libri della Bibbia. Al pari dei precedenti testi di meditazioni bibliche quotidiane, anche quelle presenti in quest’opera prendono in esame il testo biblico con un approccio prettamente espositivo, senza lesinare, però, applicazioni pratiche sui libri del Pentateuco, che spaziano da episodi conosciuti come la creazione, il diluvio, l’esodo e la conquista di Canaan, insieme a molti altri forse meno famosi ma altrettanto importanti. Quest’opera sarà sicuramente di arricchimento spirituale per quanti si accostano ad essa con un cuore sensibile ed una mente aperta.

del PENTATEUCO

AA. VV.

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ISBN 978 88 89698 31 0

ADI Media

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

ADI Media


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“Il Tesoro Del Pentateuco” © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ottobre 2009 - Tutti i Diritti Riservati Tradotto e compilato: A cura dell’Editore Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 Società Biblica di Ginevra - Svizzera Si ringraziano quanti hanno contribuito alla pubblicazione di questo libro. Stampa: Rotolito Lombarda - Pioltello (MI)

ISBN 978-88-89698-31-0

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P R E FA Z I O N E Questo libro di meditazioni si aggiunge ai precedenti già pubblicati: il Tesoro dei Salmi e il Tesoro dei Vangeli. L’intento dell’editore è di percorrere tutte le pagine della Sacra Scrittura attraverso questa serie di testi da incastonare in una preziosa collana. Questo volume raccoglie pensieri e riflessioni di noti scrittori evangelici del calibro di C.H. Spurgeon, J.R. Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse, D.L. Moody ed altri, opportunamente revisionati e adattati per questo tipo di libro. Esso risulta essere un compendio del pensiero evangelico classico inerente ai primi cinque libri della Bibbia. Al pari dei precedenti testi di meditazioni bibliche quotidiane, anche quelle presenti in quest’opera prendono in esame il testo biblico con un approccio prettamente espositivo, senza lesinare, però, applicazioni pratiche sui libri del Pentateuco, che spaziano da episodi conosciuti come la creazione, il diluvio, l’esodo e la conquista di Canaan, insieme a molti altri forse meno famosi ma altrettanto importanti quali il simbolismo del tabernacolo e le norme cui doveva attenersi allora il popolo d’Israele. Alcuni argomenti potranno essere ripresi in più punti, perché presenti in più libri della Legge; in alcune parti i toni potrebbero sembrare aspri, ma sempre proficui e necessari per crescere in modo opportuno nelle vie del Signore: autentico desiderio di ogni vero credente. Il lettore attento e assennato saprà cogliere il senso più genuino di tali insegnamenti, grazie alla lettura della Bibbia che precede ed accompagna ogni meditazione. La preghiera e la riflessione, virtù così rare oggi, non potranno non essere valide compagne per una proficua lettura di questo libro che mandiamo alle stampe con questo proposito: provvedere, attraverso queste semplici riflessioni, un arricchimento spirituale per quanti si accostano ad esse con un cuore sensibile ed una mente aperta. L’Editore


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1 GENNAIO

IL PRIMO GIORNO “… Fu sera, poi fu mattina: primo giorno”

I

[G ENESI 1:5]

l nostro versetto contiene una sorta di ritornello che descrive magistralmente quanto avvenuto in quei momenti in cui sono descritti quegli eventi, proprio come farebbe lo spettatore più attento. Questo ritornello si trova nei versetti 5, 8, 13, 19, 23, 31, e ci spinge a fare alcune considerazioni. Prima di tutto che “Dio è ordine” e in Lui non c’è mai confusione. L’armonia stessa di tutto il creato, di fatto, ci richiama all’ordine che Egli desidera dare all’esistenza di quanti sono disposti a lasciarLo operare e diventano materia duttile nelle Sue mani onnipotenti. L’opera che Dio compie, poi, è continua e progressiva fino a quando leggiamo: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono …” (v. 31). Egli agisce, infatti, fino al compimento delle opere Sue. Questo ci dà fiducia e certezza, perché “… colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo” (Filippesi 1:6). Infine, vediamo come dalle tenebre Dio crei la luce. Prima la sera, poi la mattina; prima l’oscurità, poi il chiarore. Questa è un’opera che si ripete quotidianamente nella nostra vita: come avvenuto per ogni dì della creazione, così si replicherà come un “divino ritornello” ogni giorno della nostra esistenza terrena. Il buio, anche quello più fitto della notte, annuncia l’arrivo dello splendore del giorno: “… per voi che avete timore del mio nome [dice il SIGNORE degli eserciti], spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla si leverà il sole della giustizia e la guarigione sarà sotto le sue ali” (Malachia 4:2). Possano queste semplici considerazioni aiutarci a vivere ogni giorno sereni e fiduciosi in Colui che non viene mai meno.

Lettura biblica: Genesi 1:1-31


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3 GENNAIO

L’I S T I T U Z I O N E D E L M AT R I M O N I O “Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»”

I

[G ENESI 2:18]

l matrimonio non è stato istituito dall’uomo, ma da Dio stesso, fin dall’inizio della creazione. Dio ha creato il cielo, la terra e ogni altro essere vivente; ha plasmato pure l’uomo ma a Sua immagine e somiglianza e l’ha posto nel giardino in Eden. Nel piano divino l’uomo ricopre una posizione di prestigio: è signore e padrone di ogni cosa creata ma, nonostante tutto questo, si sente solo; ha bisogno di un altro essere simile a lui per comunicare e manifestare i propri sentimenti e le proprie emozioni. Dio allora dice: “… Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui”. Sappiamo tutti quanto sia importante e indicativo il modo in cui Dio forma la donna e come la doni ad Adamo; non solo sancisce, ma benedice il primo matrimonio in questo mondo. Dio non ha tratto la donna dal capo o dai piedi di Adamo, ma dal suo fianco, evidenziando o rimarcando così la posizione che lei deve assumere nel progetto divino della famiglia: la donna non deve mai dominare sull’uomo, ma neppure esserne la schiava. Dio le ha dato un ruolo preciso nella vita sociale. La donna virtuosa, infatti “sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane della pigrizia” (Proverbi 31:27). La Parola di Dio ci ricorda a proposito dei versetti molto importanti: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei” (Efesini 5:25). La vera Chiesa di Cristo è nata dal costato forato e sanguinante di Gesù, suo sposo. Con questa immagine che ci parla di donazione completa, di unione e fedeltà reciproca, i coniugi cristiani devono mantenere integro e santo questo rapporto in un mondo, dove nuovi ma dissoluti modelli di convivenza coniugale vanno a minare perfino le più elementari regole morali.

Lettura biblica: Genesi 2:18-25


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11 APRILE

UNA MISSIONE PER TE “Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: l’IO SONO mi ha mandato da voi»”

È

[E SODO 3:14]

in una “fiamma di fuoco” che il Signore si manifesta e appare a Mosè. Egli “arde” d’amore per il Suo popolo in schiavitù, le cui grida hanno raggiunto l’Onnipotente. L’afflizione degli Israeliti muove la mano dell’Eterno Iddio. Egli, quindi, discende per liberarli, per farli uscire da quello stato di schiavitù, per portarli in un paese di grande abbondanza, dove scorre latte e miele. Ed ecco che, mentre la fiamma arde in quel cespuglio, Mosè vi si accosta ancora di più… allora la voce di Dio lo chiama, lo induce all’umiltà e all’adorazione, quindi gli si rivela, esponendogli l’urgenza del Suo piano per la liberazione del popolo d’Israele. Questo è un proposito che Egli vuole portare a compimento per mezzo di Mosè, che ora ha imparato a controllare il suo zelo molto spesso sovvertito dai suoi ardori giovanili. «Or dunque va’; io ti mando…». Mosè ribatte a Dio: «Chi sono io per andare…?» … «Va’, perché io sarò con te…» … «Ecco, quando sarò andato dai figli d’Israele e avrò detto loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi”, se essi dicono: “Qual è il suo nome?” che cosa risponderò loro?». Dio ribadisce a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi dichiara ancora: «Dirai così ai figli d’Israele: “l’IO SONO mi ha mandato da voi”. Quell’“Io sono”, ancora oggi, è un fuoco consumante, quell’“io sono”, ancora oggi, è lo stesso Amore grande e potente quanto la forza di Colui che è eterno. Quell’“Io sono”, l’Unico degno di essere chiamato in questo modo, vuole salvare, liberare e desidera servirsi di te, sì, proprio di te! Se soltanto ti disponi in umiltà, Egli ti farà conoscere il Suo piano, t’indicherà la via per realizzarLo, quindi, ti fortificherà perché altri possano beneficiare dal Suo intervento in Cristo Gesù. Egli, anche oggi, afferma: “Io sono!” ed ancora oggi vuole mandare te.

Lettura biblica: Esodo 3:13, 14


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12 APRILE

IL NOME DI DIO “Dirai così ai figli d’Israele: «Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione»”

È

[E SODO 3:15]

importante notare in questo brano quanta chiarezza e bellezza esprime il meraviglioso nome di Dio: “… tale è il mio nome in eterno …”. È un nome eccelso, ineffabile, che lo contraddistingue: “Yahwèh l’Eterno Iddio, il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine”. La realtà meravigliosa che colpisce maggiormente è che questo Sommo Iddio, nella Sua grandezza, si prenda cura di poveri esseri umani come noi. Dio, ancora ai giorni nostri, si preoccupa dell’uomo e vuole liberarlo dalle catene del peccato. Ama la Sua creatura e desidera curarla teneramente, da buon Padre quale Egli è. Siamo importanti e di gran valore agli occhi Suoi (cfr. Deuteronomio 7:6-8). Il Signore desidera il bene dell’uomo, ma alcuni, purtroppo, rifiutano questo grande dono preferendo rimanere schiavi del peccato. La Parola di Dio ci fa conoscere il Suo volere (cfr. Matteo 23:37). Il proposito dell’Eterno è quello di radunare e proteggere, mentre quello del diavolo è disperdere e annichilire. Dio vuole raccogliere il Suo popolo per guidarlo e nutrirlo con la Sua presenza nel “deserto” della vita. Egli saprà proteggere i Suoi, poiché in questo viaggio qualcuno cercherà sempre di ostacolarci. Il nemico ci attaccherà per bloccare il nostro cammino (come fece Faraone con Israele), ma Dio lo impedirà stendendo la Sua mano in nostro favore. Ricorda: Colui che è in noi è più forte di chi è contro di noi! Il Signore ci ha aperto una via sicura che ci permetterà di giungere fino alla nuova Gerusalemme, continuiamo, quindi, a camminare con perseveranza. Caro amico, se senti di essere stato visitato da Dio, esci dall’oscurità del mondo e unisciti ai riscattati per continuare questo meraviglioso viaggio verso il cielo.

Lettura biblica: Esodo 3:15-22


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28 GIUGNO

UN S ACR IF I CI O PE R F ET TO “… Questo è un olocausto, un profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE”

C

[LEVITICO 1:17]

i si può presentare davanti alla tenda di convegno recando un vitello, una pecora, una capra o anche soltanto una tortora o dei piccioni; si tratta, quindi, di animali domestici di cui si sarebbe potuto tranquillamente quantificare il valore economico. Una collettività dedita alla pastorizia avrebbe dovuto percepire appieno la gravità di una simile perdita: il peccato ha un costo elevato in termini personali, ha delle conseguenze onerose, un prezzo veramente alto. Ogni trasgressione richiede il sangue, ogni colpa impone un’espiazione, ogni peccato esige la morte. Il peccatore posa la sua mano sulla testa dell’animale offerto in olocausto, quasi a figurare una totale identificazione del colpevole con la vittima. Sappiamo che tutto questo è una tipologia di ciò che leggeremo nel Vangelo: si tratta di un lungo tirocinio, un grande piano preparatorio per far comprendere all’uomo che, di fronte al peccato, sempre e comunque, qualcuno deve pagare. Eppure i rituali previsti dalla dispensazione mosaica non hanno avuto un carattere definitivo. La Scrittura dice: “Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo” (Ebrei 8:7), e ancora: “Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto … è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo … così ci ha acquistato una redenzione eterna” (Ebrei 9:11, 12). Ora però, ringraziando il Signore, il Figlio di Dio, “… con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati” (Ebrei 10:14). La colpa è finalmente cancellata, il peccato tolto e la natura umana completamente trasformata; questo è il programma eterno e al tempo stesso la realtà immediata per quanti hanno fatto di Cristo il loro Salvatore.

Lettura biblica: Levitico 1:1-17


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13 SETTEMBRE

IL REQUISITO IMPRESCINDIBILE “Se il SIGNORE ci è favorevole, ci farà entrare in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele”

Q

[NUMERI 14:8]

ueste sono le parole centrali della “relazione di minoranza”, in netto contrasto con l’opinione dominante condivisa dalla maggioranza degli esploratori. Caleb e Giosuè non sottovalutano le difficoltà da affrontare, ma fissano lo sguardo sulle promesse di Dio più che sulle evidenze sfavorevoli. Hanno ferma davanti agli occhi la visione di una terra che rivendicano perché l’Eterno l’ha loro assegnata. Cominciano ad argomentare mettendo Dio al primo posto, per trarre come conclusione che i nemici sarebbero stati il loro “pascolo” perché l’ombra che li ha finora coperti si è ritirata, mentre l’Eterno è con Israele. “Se il SIGNORE ci è favorevole”: è questo il requisito imprescindibile, condizione che sanno peraltro essere soddisfatta, poiché “il SIGNORE è con noi”, così amano esprimersi i due valorosi Israeliti. Egli li ha redenti dalla schiavitù, li ha attratti a Sé, ha rimediato a tutte le loro necessità e ha promesso loro la terra dei padri. Quali altre prove possono ancora attendersi a conferma della fedeltà di Dio? Certamente Egli è loro favorevole! Tuttavia essi corrono il pericolo di compromettere irreparabilmente questo “favore” a causa della loro incredulità, del loro timore e della loro ribellione. Queste cose sono state scritte sicuramente per nostro ammaestramento: ogni appello divino non è soltanto fine a sé stesso, ma è una dimostrazione che Dio c’è propizio. Egli agisce a nostro favore al punto da mandare Cristo a soffrire e morire sulla croce per redimerci dalla schiavitù del peccato. Perciò, “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32). Sì, l’Eterno c’è favorevole!

Lettura biblica: Numeri 14:1-24


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22 OT TOBRE

SENZA TIMORI “Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi”

Q

[DEUTERONOMIO 3:22]

uesto è l’incoraggiamento che Mosè rivolge a Giosuè e al popolo, riferendosi ai nemici che avrebbero dovuto affrontare. È naturale che molti siano assillati da dubbi e timori. Quando Mosè non sarebbe più stato tra loro, come avrebbero fatto? Sarebbero stati in grado di fronteggiare vittoriosamente i nemici come nel passato? Giosuè, il nuovo condottiero di Israele, sarebbe stato all’altezza della situazione o avrebbe fatto rimpiangere amaramente il suo predecessore, protagonista indiscusso di tante memorabili imprese? Questi e tanti altri interrogativi si affacciano prepotentemente alla loro mente. Giosuè stesso si ritiene impreparato e inadeguato di fronte all’arduo compito che lo attende. Egli avverte con forza la gravità dell’impegno e, nella sua mente, turbinano ansie e perplessità che lo portano a dipingere un futuro a tinte fosche. Nemici temibili lo attendono al varco; cosa potrebbe fare, inesperto com’è, quando la responsabilità sarebbe ricaduta interamente sulle sue spalle? Mosè con le sue parole richiama tutti alla realtà, non alla condizione naturale, ma a quella soprannaturale; non alla miseria della realtà umana, ma alla gloria di quella divina: “Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi”. In altre parole: “Avreste ben ragione di temere se la vittoria risiedesse nella vostra forza e intelligenza o nella strategia del vostro condottiero, ma poiché la battaglia appartiene all’Eterno, non avete alcun motivo di preoccuparvi, perché quando Egli si batte per una causa, questa può considerarsi già vinta in partenza”. Quante ansie, paure, inibizioni, frustrazioni e turbamenti potremmo risparmiare alla nostra vita se imparassimo, definitivamente, questa semplice ma rivoluzionaria lezione: “Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi!”

Lettura biblica: Deuteronomio 3:16-29


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Questo libro di meditazioni raccoglie pensieri e riflessioni di noti scrittori e predicatori del calibro di C.H. Spurgeon, J.R. Miller, R.A. Torrey, M.G. Pearse, D.L. Moody ed altri. Esso risulta essere un compendio del pensiero evangelico classico inerente ai primi cinque libri della Bibbia. Al pari dei precedenti testi di meditazioni bibliche quotidiane, anche quelle presenti in quest’opera prendono in esame il testo biblico con un approccio prettamente espositivo, senza lesinare, però, applicazioni pratiche sui libri del Pentateuco, che spaziano da episodi conosciuti come la creazione, il diluvio, l’esodo e la conquista di Canaan, insieme a molti altri forse meno famosi ma altrettanto importanti. Quest’opera sarà sicuramente di arricchimento spirituale per quanti si accostano ad essa con un cuore sensibile ed una mente aperta.

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