Intromissione Divina by ADI-Media

Per mezzo di pensieri esposti in forma devozionale, e ordinati in dieci capitoli, Joni ci dice come Dio si è intromesso nella sua vita, e mostra come la Sua presenza costante può portare pace, una visione nuova delle cose e anche guarigione nelle frammentarie e caotiche circostanze della vita. “Perciò ho scritto queste righe, perché anche tu possa capire meglio come Dio si intrometta nella tua vita, ogni giorno. Così potrai meravigliarti, rallegrarti ed essere benedetto per il fatto che il tuo Dio si cura di te, al punto di entrare nella tua vita... magari quando meno te lo aspetti”. ISBN 88 86085 00 1

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“Contaci! Dio si intromette in miriadi di modi, e sempre gloriosamente. Quando lo fa, come reagisci?”

DIVINA

La presenza di Dio nel caos della vita

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IntromissioneDivina

Joni Eareckson Tada

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JoniEarecksonTada

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La presenza di Dio nel caos della vita

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Edizione originale: Copyright © 1989 by Joni Eareckson Tada Originally published in English under the title Glorious Intruder, by Joni Eareckson Tada Published by Multnomah Press 10209 SE Division, Portland, OR 97266 - U.S.A. All right reserved

Per l’edizione italiana: Intromissione Divina Assemblee di Dio in Italia Servizio Pubblicazioni ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tutti i diritti sono riservati 1992 - Prima Edizione 2003 - Seconda Edizione Traduzione: Cristina Ferro Stampa: Piccole Arti Grafiche - Roma I disegni nel testo sono stati eseguiti con la bocca da Joni Eareckson Tada

ISBN 88-86085-00-1

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oni Eareckson era una giovane credente spensierata, attiva e impegnata per il Signore, fino a quando, in un caldo pomeriggio di luglio, la sua vita assunse improvvisamente un aspetto completamente diverso. A seguito di un tragico incidente, Joni rimase tetraplegica, su una sedia a rotelle, incapace di muoversi, di usare le mani, atterrata dall’angoscia. Il dolore, la solitudine, il rancore dei primi mesi iniziarono lentamente a dissolversi quando la preghiera e la fiducia nel Signore presero il sopravvento. Il versetto: “… tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio” (Romani 8:28) continuava a risuonare nel cuore di Joni. Trascorsero due lunghi anni di riabilitazione. Non furono facili, ma la potenza e la forza del Signore sono state per lei un valido aiuto nel superare i momenti difficili. La grazia di Dio continua a sostenere Joni ancora oggi nei molteplici impegni che ella svolge per il Signore. Oltre ad adoperarsi in programmi radiofonici, in progetti missionari a favore dei lebbrosi e, in modo particolare, in iniziative d’aiuto sociale e spirituale per disabili, Joni svolge un eccel-

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lente ministerio di edificazione scrivendo. Ha pubblicato più di trenta libri. Intromissione Divina è uno dei testi più diffusi, ed è stato di grande incoraggiamento per molti. In queste pagine l’autrice descrive, con uno stile diretto e chiaro, come Dio sia intimamente interessato ai più piccoli dettagli della vita del credente; spiega inoltre, con brevi richiami a esperienze personali, in che modo Egli sia in grado di portare pace e conforto nelle più intricate e caotiche circostanze dell’esistenza umana. Questo libro raccoglie una serie di meditazioni a sfondo devozionale; molte di esse sono frutto di conoscenze dirette dell’autrice e risultato della sua inabilità fisica, altre nascono da testimonianze di credenti colpiti da varie sofferenze. In ogni riga del testo traspare questa convinzione: proprio quando Dio sembra lontano e disinteressato è invece vicino, e si “intromette” per rivelare la Sua potenza a quanti sembra abbiano “toccato il fondo”. Questa seconda edizione in lingua italiana è stata data alle stampe grazie alle numerose richieste rivolte da pastori e da semplici credenti. La preghiera di chi la pubblica è che il Signore possa usarsi di questo modesto strumento per insegnarci di nuovo, e più vivamente, a riporre la nostra totale fiducia in Lui, per sperare e saper aspettare le Sue risposte anche quando la sofferenza vorrebbe farci pensare che Dio ci ha abbandonato. L’Editore

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io è un intruso. Egli usurpa, si intromette, invade e viola. Si autoinvita alla festa. Apre le tende. Spalanca le porte chiuse a chiave. Preme l’interruttore in una stanza buia. Aziona l’allarme antincendio in corridoi chiusi e inviolabili. Si intromise nel caos primordiale portando luce, bellezza, ordine e vita. Si intromise nell’esistenza di un uomo di mezza età della città di Ur, creando una nazione. Violò la comoda sicurezza dei Cananei, che confidavano nell’inviolabilità delle loro mura. Si fece largo nelle nobili sale dei re, mentre vecchi profeti pedanti puntavano il dito e annunciavano il giudizio. Si autoinvitò al convito di Belsatsar, e scrisse su una parete parole di condanna che fecero andare di traverso il vino ai commensali. Dio si intromise nel grembo di una vergine; diede l’assalto al regno di Satana in una notte a Betlemme. Parlò, in Giudea e in Galilea, come mai nessuno aveva fatto prima, e senza essere stato invitato. Mise sottosopra il cortile del

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tempio, rovesciando i tavoli e buttando fuori i mercanti con irruenza, armato soltanto di una sferza di cordicelle. Dio penetrò nel regno stesso della morte, rubandone lo stendardo e annientandone il potere. Nel luogo santissimo del tempio squarciò audacemente la cortina, da cima a fondo. Alla fine interverrà nuovamente nella storia, giudicando le nazioni, bandendo il peccato e la morte, per stabilire il Suo trono sulla terra, ma continuando a regnare in cielo. Dio è un “Intruso Glorioso” nella mia vita, nei miei pensieri, nel mio dolore, nella mia tristezza e nello scoraggiamento. Lo Spirito del Signore invade persino la mia vita, prendendo dimora nel mio corpo. La Sua Parola è una spada a due tagli, che penetra nella mia compiacenza e divide l’anima dallo spirito. Egli si intromette indiscretamente nel mio peccato, chiamandolo brutalmente per nome, e invitandomi ad abbandonarlo. Che cosa possiamo fare se non restare a bocca aperta davanti al nostro Dio grande e onnipotente che, fra l’altro, ha pienamente diritto a intromettersi? Dopo tutto, è giusto dire che il proprietario di una casa si “intromette” quando vi mette piede? Può un re in visita ai propri sudditi essere considerato “invadente”? Si può definire intruso un artigiano che intenda lavorare il suo pezzo di legno? Dio un intruso? Dal Suo punto di vista, mai. Dal nostro punto di vista, sempre! Questo è il nostro giudizio, sia che Dio si intrometta con un richiamo dolce e sommesso, sia che intervenga con un giudizio improvviso e severo. Perciò ho scritto queste righe, perché anche tu possa capire meglio come il Signore si intrometta nella tua vita, ogni giorno. Così potrai meravigliarti, rallegrarti ed essere benedetto perché il tuo Dio si cura di te, al punto di entrare nella tua vita... magari quando meno te lo aspetti.

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Non osiamo neppure pensare che il Signore se ne stia inerte, distante, o sonnacchioso: Egli non Ă¨ confinato in qualche remoto angolo dellâ&#x20AC;&#x2122;universo, indifferente, insensibile, incurante. Contaci! Dio si intromette in miriadi di modi, e sempre gloriosamente. Grazie al Suo santo nome, Egli lo fa!

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Confidare in un Dio che vive fuori del tempo

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io, ci sei? Silenzio. Stai ascoltando? Ancora silenzio. Uhm... forse mi stai chiedendo di aspettare? È questo ciò che devo fare? Soltanto stare seduta ad aspettare? Un lunghissimo silenzio. Perché, Signore, quando voglio andare avanti, Tu insisti che io attenda; e altre volte, quando ho voglia di aspettare, Tu mi spingi avanti? Silenzio assordante. Avevi sperato che Dio non lo facesse. Non ora, non stavolta, non in questo caso. Ma Egli l’ha fatto. E questo è per te esasperante. Risponde alle tue domande con lunghi, prolungati silenzi. Nessuna risposta, nessuna spiegazione, nessun segnale che indichi: “Questa è la via, camminate per essa”. Solamente... aspettare. Va bene. Se devo starmene seduta ad attendere lo farò... lo farò! Prima di rendertene conto, hai fatto rumore, hai cercato di agire, hai creato trambusto: qualsiasi cosa, pur di evitare quel silenzio frastornante, che sembra graffiare la tua anima. È un problema comune. Di solito, riempiamo il nostro tempo in maniera frenetica, con un’agitazione crescente, sperando di po-

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ter soddisfare i desideri della nostra anima. Saltiamo da un’attività spirituale all’altra: - organizzare un comitato in chiesa, - contare i soldi dell’offerta, - aiutare al nido, - collaborare alla Scuola Domenicale... A che cosa ci porta tutto questo? A essere esausti spiritualmente! Ad un corto circuito mentale. A un esaurimento fisico. Forse, persino a qualche sentimento di fastidio nei confronti di Dio. Oswald Chambers osservò: “Quando non siamo in buona salute fisica o psicologica, ricerchiamo delle emozioni forti. Nella sfera spirituale, se insistiamo nel desiderare emozioni violente, con un atteggiamento pretenzioso, finiremo per distruggere la nostra spiritualità” (1). “Ma”, dirai, “sono stanco di aspettare!”. Lo Spirito Santo non ti ha dimenticato: ti sta ascoltando. Alla fine emetti un profondo sospiro, e dici: “Ho esaurito le mie risorse, mi arrendo a Te, Signore”. Lo Spirito Santo è all’opera. Mentre ignori la tua frenesia, quando vai al di là del tuo attivismo, l’“Intruso Glorioso” si fa spazio tra le tue occupazioni svariate, e sussurra: “Sta’ in silenzio, e riconosci che io sono Dio”. Benché ti sia difficile credere che un’attività importante possa coesistere con il silenzio, Dio comincia la Sua opera silenziosa proprio nel tuo cuore. Ti dona la Sua calma inspiegabile mentre aspetti al capezzale di tuo marito. Ti dà pazienza mentre aspetti la lettera di accettazione all’Università. Ti dà pace mentre aspetti un’opportunità di lavoro. Più di questo: Egli ti dà Sé stesso, e l’intimità con Lui, mentre cerchi la risposta ai tuoi interrogativi più profondi. Co-

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minci a capire allora che la fretta è solitamente un atteggiamento sbagliato. È un ordine; è un’esortazione: “Fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli…” (Isaia 41:1). È un comando, un mandato: “Ogni carne faccia silenzio in presenza dell’Eterno!” (Zaccaria 2:13). Quando rimaniamo in silenzio – meraviglia delle meraviglie! – sentiamo una voce “dolce e sommessa”. La risposta di Dio giunge soltanto attraverso l’attesa. “E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta dinanzi; sappilo aspettare!” (Giobbe 35:14).

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“Contaci! Dio si intromette in miriadi di modi, e sempre gloriosamente. Quando lo fa, come reagisci?”

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La presenza di Dio nel caos della vita

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Joni Eareckson Tada

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