Mondanità

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QUESTO LIBRO È UN SEMPLICE strumento, utile ad esaminare con dovizia l’importante argomento della mondanità. Un libro dai toni decisamente chiari, pratici e, soprattutto, biblici. Gli scrittori che hanno dato il proprio contributo per approfondire un tema così delicato e, allo stesso tempo, stringente, lo hanno fatto con attenzione, sapienza e con uno spirito pastorale. Chi si diletterà nella lettura di questo libro scoprirà, infatti, che l’argomento non è affrontato e sviluppato soltanto attraverso un’analisi profondamente dottrinale ma, grazie al valido ministerio dei suoi autori, è stato scritto con il cuore, facendo riferimento a testimonianze ed esperienze di chi, oltre ad essere pastore ed insegnante, è anche padre ed amico. Seppure esposto con estrema franchezza, il libro non scade nel legalismo, ma prende in esame il tema senza paura di urtare l’eventuale suscettibilità del lettore al riguardo. Il libro tocca parti sensibili, mette il proverbiale “dito nella piaga”; non lo fa certo per ferire, ma per sanare, grazie al balsamo della Parola e l’un-

“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo” I Giovanni 2:15

a cura di

Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto

I Giovanni 2:15

Mondanità

“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo”

C.J. Mahaney

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Mondanità

Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto

guento dello Spirito Santo.

ISBN 978-88-89698-34-1

ADI Media

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

a cura di 9 788889 698341

ADI Media

C.J. Mahaney


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MondanitĂ

Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto a cura di

C.J. Mahaney

Craig Cabaniss Bob Kauflin Dave Harvey Jeff Purswell

ADI Media


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Indice

Capitolo 1

Prefazione

5

C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia?

7

C.J. Mahaney

Capitolo 2

Dio, il Mio Cuore e i Media

31

Craig Cabaniss

Capitolo 3

Dio, il Mio Cuore e la Musica

67

Bob Kauflin

Capitolo 4

Dio, il Mio Cuore e le Mie Cose

89

Dave Harvey

Capitolo 5

Dio, il Mio Cuore e il Mio Guardaroba

115

C.J. Mahaney

Capitolo 6

Come Amare il Mondo

137

Jeff Purswell

Appendice A

Il Test Sulla Modestia

167

Appendice B

La Modestia Nel Giorno Del Tuo Matrimonio

171


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Titolo originale: “Worldliness: Resisting the Seduction of a Fallen World” Copyright © 2008 by Sovereign Grace Ministries Published by Crossway Books a publishing ministry of Good News Publishers 1300 Crescent Street Wheaton, Illinois 60187 Edizione italiana: “Mondanità: Resistere alle Seduzioni di un Mondo Decaduto” © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" Ottobre 2009 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: A cura dell’Editore Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 Società Biblica di Ginevra - Svizzera Stampa: Typokolor S.r.l. - Roma

ISBN 978 88 89698 33 4


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Prefazione

QUESTO LIBRO È UN SEMPLICE strumento, utile ad esaminare con dovizia l’importante argomento della mondanità. Un libro dai toni decisamente chiari, pratici e, soprattutto, biblici. Gli scrittori che hanno dato il proprio contributo per approfondire un tema così delicato e, allo stesso tempo, stringente, lo hanno fatto con attenzione, sapienza e con uno spirito pastorale. Chi si diletterà nella lettura di questo libro scoprirà, infatti, che l’argomento non è affrontato e sviluppato soltanto attraverso un’analisi profondamente dottrinale ma, grazie al valido ministerio dei suoi autori, è stato scritto con il cuore, facendo riferimento a testimonianze ed esperienze di chi, oltre ad essere pastore ed insegnante, è anche padre ed amico. Seppure esposto con estrema franchezza, il libro non scade nel legalismo, ma prende in esame il tema senza paura di urtare l’eventuale suscettibilità del lettore al riguardo. Il libro tocca parti sensibili, mette il proverbiale “dito nella piaga”; non lo fa certo per ferire, ma per sanare, grazie al balsamo della Parola e l’unguento dello Spirito Santo. Sono verità come quelle contenute in questo libro che fanno la differenza; le verità che troviamo nelle pagine del Vangelo. Infatti, è il Vangelo che fa la differenza tra chi vuole affrontare l’argomento attraverso un conservatorismo sterile e chi, invece, vuole abbandonare ogni forma di mondanità con la potenza dello Spirito Santo e alla gloria di Cristo. Scevri dal voler provocare alcuna controversia, gli autori spingono il lettore a considerare seriemente l’eventualità di usare la televisione, Internet, il lettore MP3, il proprio libretto degli assegni e


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la scelta dell’abbigliamento con uno spirito veramente cristiano, senza permettere cioè a tutte queste cose di ledere la propria integrità spirituale. Il libro mette in evidenza tutto questo perché le sfide e le tentazioni che il credente oggi incontra, nell’uso dei massmedia e dei propri beni materiali, sono molte. Il materialismo, il consumismo e la secolarizzazione della nostra cultura rischiano di penetrare la chiesa ed intossicarla con il veleno della mondanità. Per questo il libro è sì un richiamo a resistere alle seduzioni di un mondo decaduto, ma anche un forte appello a riscoprire e rivalutare la vocazione di ogni credente: quella di annunciare l’Evangelo. Questo libro sarà utile a tutti: Pastori, monitori, genitori e credenti che vogliono consacrare sempre più la propria vita al Signore. Leggetelo perciò con partecipazione e trasporto, senza isolare alcune frasi che potrebbero sembrare “taglienti” se prese da sole, ma interpretandole nel loro contesto, con la Bibbia in mano, e facendo tutte le dovute riflessioni del caso. Il nostro desiderio è quello di incoraggiare il lettore a meditare sugli insegnamenti esposti in questo libro, per ricercare una maggiore santificazione, per impegnarsi di più nella propria comunità locale e per sviluppare una maggiore devozione personale. L’Editore


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Capitolo 1

C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia? C.J. Mahaney

CURVATO SULLA SUA SCRIVANIA, con una forbice in mano, Thomas Jefferson (Shadwell, 13 aprile 1743 – Charlottesville, 4 luglio 1826; politico, scienziato e architetto statunitense. È stato il terzo presidente degli Stati Uniti d’America ed è inoltre considerato uno dei padri fondatori della nazione. N.d.E.), ritagliò accuratamente alcune pagine dalle Sacre Scritture, eliminando alcuni passaggi e incollando insieme il resto in una sorta di copia e incolla, creando così una Bibbia più congeniale alle proprie vedute: la versione Jefferson (1). Nulla di ciò che non corrispondesse al punto di vista personale di Jefferson arrivò fino alla sua versione definitiva della Bibbia. L’inferno? No, non può essere vero! Eventi soprannaturali? No, non vale neanche la pena prenderli in considerazione. L’ira di Dio contro il peccato? No, non credeva fosse possibile. Le parole stesse del Signore erano classificate come materiale di scarto. 1. La Bibbia di Jefferson o anche nota con come The Life and Morals of Jesus of Nazareth è un’opera che è stata concepita da Jefferson per esaltare gli insegnamenti di Gesù, rimuovendo alcune delle parti del Nuovo Testamento contenenti descrizioni di eventi soprannaturali, la cui origine, secondo Jefferson, era data dall’incomprensione di tali eventi da parte dei quattro evangelisti. Il suo intento era quello di esaltare gli aspetti etici dei Vangeli e gli eventi principali della vita di Gesù disponendoli in un’unica narrazione. N.d.E.


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I credenti che sono a conoscenza di una presunzione e arroganza tali da manipolare la Parola di Dio, rabbrividiscono soltanto al pensiero; nessun vero cristiano ardirebbe creare una propria Bibbia, omettendo ciò che non ritiene essere utile o vantaggioso. Nondimeno, onestamente, dovremmo ammettere che, seppur soltanto in modo metaforico, anche noi abbiamo eseguito qualche opera di taglia e incolla, creandoci una Bibbia a nostro uso e consumo. Di fatto, se qualche volta ignoriamo una qualsiasi porzione della Parola di Dio, facendolo involontariamente, per convenienza o intenzionalmente, noi siamo colpevoli dello stesso tragico errore compiuto da Thomas Jefferson. Purtroppo, io stesso sono stato colpevole di questo peccato in più di un’occasione, aprendo la mia Bibbia e spostandomi velocemente soltanto su parti incoraggianti e su versetti che infondevano consolazione, cercando di evitare, invece, i passaggi più difficili e quelli che contenevano degli ammonimenti. Ecco, per esempio, un passo che talvolta salto a pie’ pari, la Parola espressa in modo semplice e provocatorio in I Giovanni 2:15, laddove è scritto: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo”. Non c’è niente che si possa fraintendere in questa frase. È diretta ed esplicita, poche parole per trasmettere un’importante ingiunzione. • È categorica: “Non amate il mondo …”. • È completa: “… né le cose …”. • È invadente: “… che sono nel mondo”, perché punta strategicamente a qualunque cosa noi tendenzialmente desideriamo di più, le cose carnali, materiali, terrene. In altri termini, questo versetto aborrisce la mondanità senza mezzi termini. I Giovanni 2:15 non è un versetto che molti sottolineano quando lo incontrano nella lettura quotidiana della Bibbia. Non è un versetto che generalmente copiamo sui nostri promemoria, né è uno di quelli che rileggiamo in viaggio sull’autobus, cercando di impararlo a memoria. Non sentiamo molti sermoni su questo versetto e sulla denuncia dell’influenza sempre più invasiva della mon-


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C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia?

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danità nella chiesa, dichiarandola come essa è veramente: peccato. Noi tutti - in una misura o in un’altra - leggiamo e viviamo come se questo versetto non facesse parte della nostra Bibbia. Taglia, taglia e ritaglia, e, senza rendercene troppo conto, prima o poi ci scopriremo con una Bibbia come quella di Jefferson, dove sarà impossibile trovare I Giovanni 2:15.

Metti via le forbici Perché tentiamo di creare una Bibbia priva di questo comandamento? Forse perché, vista la sua semplicità, non siamo del tutto sicuri di ciò che vuol dire? Dove vuole arrivare Giovanni con questo versetto? Che cosa vuol dire per un credente in generale, e cosa per me: “Non amare il mondo”? Vuol dire che non posso guardare MTV o andare al cinema per vedere un film? Devo rinunciare al mio show preferito in TV? Magari, però, può andar bene guardare un film se faccio scorrere velocemente le scene di sesso accelerando i fotogrammi dal mio lettore DVD? Come faccio a decidere quando un film è troppo violento o quando ci sono troppe parole volgari? Ci sono stili di musica più mondani di altri? Il rap o la musica pop che scarico sul mio iPod possono andar bene? Come faccio a sapere se sto passando troppo tempo giocando online su Internet o guardando video su YouTube? Può un credente fare di tutto per guadagnare molti soldi, possedere una seconda casa, una bella macchina e godere i lussi della vita moderna? Sono una persona mondana se leggo riviste di moda e vesto all’ultimo grido? Devo essere necessariamente non alla moda per essere un figlio di Dio? Come posso stabilire se una gonna è troppo corta o una scollatura troppo bassa? Come faccio, in ultima analisi, a sapere se pecco di mondanità?

È presumibile che tu faccia domande simili a queste; forse, però, non sei disposta/o ad ascoltare davvero le risposte, soprattutto non


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quelle di pastori di mezz’età come me e come quelle dei coautori di questo libro. Molto probabilmente pensi che noi non possiamo capire certe cose, e che è scontato che uomini della nostra età, i quali non riescono più a relazionarsi con le generazioni più giovani, si preoccupino del problema della mondanità. Quasi certamente pensi che lo scopo di questo libro sia quello di imporre restrizioni legalistiche e di istituire regole impossibili da seguire. L’idea di “resistere alle seduzioni di un mondo decaduto”, ti sembra una frase tirata fuori da un manuale di qualche comunità Amish (una confessione di stampo cristiano protestante Anabattista, nata in Svizzera nel ‘500 e stabilitasi negli Stati Uniti d’America dal 1700. Gli Amish si distinguono per una vita rurale rigorosamente lontana da ogni forma di modernità. N.d.E.). Forse ti chiedi pure come potremmo mai essere in grado di evangelizzare il mondo, se non possiamo relazionarci con esso e parlare la stessa lingua. Probabilmente credi che questo tipo di considerazioni siano semplicemente qualcosa di personale e sei pronto a schermirti con frasi del tipo: “Nessuno può dire a un altro come gestire la propria relazione con Dio”; “nessuno ha il diritto di criticare o di intromettersi nella vita del prossimo”. Certo, i tuoi standard personali sono sacrosanti, ma non dimenticare di confrontarli con la Parola di Dio. Soltanto tu sei un grado di capire quanto riesci a tollerare del mondo senza esserne contaminato, e soltanto tu puoi dire quando è troppo, ma non mettere a tacere la voce dello Spirito Santo che fa leva sulla tua coscienza! Ad ogni modo, qualunque sia la ragione, se questo versetto ti mette a disagio, invade la tua privacy, o, se avvicinandoti troppo, temi che queste undici parole si possano frapporre tra te e le cose del mondo che ami, allora rifletti bene. Può darsi che affronti con riluttanza il tema della “mondanità” perché hai paura di doverti ricredere su quello che pensi in proposito ed essere costretto a cambiare rotta nella tua vita. Forse pensi che I Giovanni 2:15, e quindi questo libro, non ti riguardino affatto. Probabilmente per la tua età, la tua posizione all’interno della comunità o per la tua reputazione di buon cristiano pensi addirittura di essere immune al problema


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C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia?

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della mondanità. Il tuo aspetto esteriore dimostra che non sei affatto una persona mondana ma, piuttosto, un valido membro di chiesa, un credente esemplare che frequenta fedelmente i culti, non hai mai commesso peccati scandalosi e, di fatto, stai leggendo questo libro per il bene di qualcun altro. Quest’ultima potrebbe essere un’ulteriore eventualità; buon per te! Se non siamo tra quelli che ignorano I Giovanni 2:15, forse, però, applichiamo spesso questo versetto in modo diverso a seconda delle situazioni, e cerchiamo di renderlo meno severo, attenuando il suo significato con interpretazioni personali e più morbide. Passiamo a un altro versetto, perché crediamo che quello si riferisca a persone più “mondane” di noi, e lo spogliamo della sua autorità e del suo significato concreto per la nostra vita. “Non amate il mondo”, non è un comandamento antiquato o quel che rimane di una rigida tradizione: è Parola di Dio, un messaggio per te e per me che arriva direttamente dal nostro amato Padre Celeste, perciò richiede la nostra assoluta attenzione e ubbidienza. Se ignoriamo questo versetto, non soltanto saremo colpevoli di aver creato una Bibbia “secondo noi”, ma rischieremo di essere sedotti da questo mondo votato alla perdizione. Questo rischio non lo corrono soltanto determinati gruppi di credenti, perché tutti siamo esposti a questo pericolo; non esiste alcun tipo di immunità dovuta alla nostra età, alla nostra posizione o alla nostra abilità di vivere nel mondo senza esserne contagiati. Quando si tratta del rischio di essere contaminati dal mondo siamo tutti a rischio. Non mi credi? Permettimi di parlarti di uno dei personaggi più drammatici della Bibbia. Il suo nome è Dema.

Dema, il disertore Se mai ci fosse stato qualcuno davvero difficile da etichettare come mondano, quello era sicuramente Dema, o almeno così sembrava. Dema, intimo amico e compagno di viaggio dell’apostolo Paolo, partecipò alla diffusione dell’Evangelo e all’opera di cura e di edifi-


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cazione delle chiese nascenti nell’Impero Romano. Lasciò casa e famiglia per intraprendere un lungo, polveroso e pericoloso cammino insieme all’apostolo itinerante. Rimase vicino a Paolo, mettendo a rischio, molto probabilmente, la sua stessa vita, quando l’apostolo finì in prigione per la prima volta. Leggiamo che mandò i suoi saluti alla chiesa di Colosse e a Filemone. Sembra proprio un cristiano modello, un giovane da ammirare, rispettare e imitare. Purtroppo, invece, nella sua seconda lettera a Timoteo, Paolo alla fine scrive: “… Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n’è andato …” (II Timoteo 4:10). Queste parole sono come un pugno nello stomaco. È impossibile leggerle senza percepire la tristezza con la quale si esprime l’apostolo. Che tragedia! Una vita sprecata. Una testimonianza rovinata. Una calunnia per il Vangelo. “Dema, avendo amato questo mondo … ”, non soltanto abbandonò l’apostolo Paolo e i credenti, ma anche il proprio Salvatore. Che cosa è successo? In che modo Dema si trasformò da appassionato seguace di Cristo, fraterno compagno dell’apostolo, disposto a rischiare tutto per amore del Vangelo, a disertore? A che punto della sua storia le cose iniziarono ad andare male? Prima di abbandonare Paolo e l’opera di Dio, evidentemente Dema iniziò ad allontanarsene gradatamente. Infatti, non fu qualcosa di immediato. Non era così ovvio all’inizio; non passò dalla condizione di discepolo a quella di disertore in un solo giorno. Si trattò, invece, di un indebolimento graduale, di una contaminazione subdola, finendo poi con una conformazione totale a questo mondo. Tutti noi conosciamo almeno un Dema. Qualcuno che, come un meteorite spirituale, ardeva d’amore per il Signore per un determinato periodo e poi, improvvisamente (o almeno così ci è sembrato), si è allontanato dalla comunione fraterna e ha rivolto le spalle a Cristo, o è caduto in un grave peccato, lasciando tutti meravigliati.


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C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia?

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Molto spesso non sappiamo riconoscere adeguatamente i segni e i sintomi della mondanità. Una persona può frequentare i culti, cantare i cantici e ascoltare le prediche, senza mostrare alcun apparente segno di cambiamento in peggio, anzi. Interiormente, però, sta andando alla deriva. È seduta in chiesa, ma non sembra contenta di esserci. Canta i cantici senza alcuna emozione. Ascolta la predicazione senza sentirsi chiamata in causa. Ode, ma non mette in pratica. L’amore per il mondo prende le mosse dall’animo umano. È sottile, non sempre immediatamente palese agli occhi degli altri e, purtroppo, viene spesso sottovalutato da chi sta lentamente divenendo succube delle sue bugie. Comincia rendendo una coscienza apatica e un’anima disattenta. Il peccato non l’affligge più come una volta. La passione per il proprio Salvatore si affievolisce. Il desiderio di partecipare ai culti diminuisce. L’ardore per l’evangelizzazione comincia a scemare. La crescita spirituale inizia a rallentare. In questo modo, quella persona, una volta sinceramente appassionata per il Signore e la Sua Opera, come Dema, nel tempo diventa prigioniera del peccato, ad un solo passo dal trasformarsi da seguace in disertore. Stai andando alla deriva anche tu? “Oh, no, non starai mica parlando seriamente”, avrai appena pensato. “Io sono stato soltanto molto impegnato ultimamente. Sì, certo, non sono più così zelante per il Vangelo o per la vita cristiana come lo ero una volta, ma sto bene. Frequento ancora la comunità locale. Non ho lasciato il Signore, né ho fatto alcunché di male, in ogni caso ho pregato a casa mia; tanto Dio è in ogni luogo. È vero, sono stato preso da molti pensieri ultimamente, ma mi rimetterò presto all’opera”. Sii sincero! c’è stato un tempo nel quale eri davvero appassionato soltanto del Signore, tutti ti conoscevano per la tua consacrazione e per il tuo profondo amore per il Salvatore. Anche Dema era così, una volta. E adesso? Ti sei innamorato del mondo anche tu?


QUESTO LIBRO È UN SEMPLICE strumento, utile ad esaminare con dovizia l’importante argomento della mondanità. Un libro dai toni decisamente chiari, pratici e, soprattutto, biblici. Gli scrittori che hanno dato il proprio contributo per approfondire un tema così delicato e, allo stesso tempo, stringente, lo hanno fatto con attenzione, sapienza e con uno spirito pastorale. Chi si diletterà nella lettura di questo libro scoprirà, infatti, che l’argomento non è affrontato e sviluppato soltanto attraverso un’analisi profondamente dottrinale ma, grazie al valido ministerio dei suoi autori, è stato scritto con il cuore, facendo riferimento a testimonianze ed esperienze di chi, oltre ad essere pastore ed insegnante, è anche padre ed amico. Seppure esposto con estrema franchezza, il libro non scade nel legalismo, ma prende in esame il tema senza paura di urtare l’eventuale suscettibilità del lettore al riguardo. Il libro tocca parti sensibili, mette il proverbiale “dito nella piaga”; non lo fa certo per ferire, ma per sanare, grazie al balsamo della Parola e l’un-

“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo” I Giovanni 2:15

a cura di

Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto

I Giovanni 2:15

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“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo”

C.J. Mahaney

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Mondanità

Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto

guento dello Spirito Santo.

ISBN 978-88-89698-34-1

ADI Media

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a cura di 9 788889 698341

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