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Le parole che vi ho dette sono spirito e vita
Gesù Parole, spirito e vita Gesù, moltiplica i pani, sfama la folla, tanto che essa cerca di acclamarlo re. Il Signore, però, si sottrasse a quel facile entusiasmo. Il giorno dopo, avendo seguito il Maestro sull’altra riva del lago, cerca ancora del pane, ma Gesù inizia a insegnare loro la Sua Parola. Egli sa bene perché Lo avevano seguito, perciò non li asseconda ma li delude: “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà ...”.
ia cop elo ua ng la t el Va nd i o d pre aggi om
NON GETTARE A TERRA. TIENI PULITA LA TUA CITTÀ.
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La risposta della gente fu inequivocabile: “Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?”. Da allora molti si tirarono indietro e non andavano più con Lui. Che cosa insegna questa storia? La solita cosa: finché si parla di “pane”, di cose materiali e terrene, allora siamo disposti a riconoscere opportunisticamente che un dio deve pur esserci, ma se si tratta di “ricevere la Sua Parola” ecco che cominciamo con i distinguo, le prese di distanza e perfino con la derisione e il rifiuto. Se il cristianesimo è opera sociale o sentimento religioso, parliamone pure. Per molti oggi è apprezzabile, auspicabile e perfino indispensabile rivalutare il cristianesimo, ma non si provi a sostenere che Gesù Cristo è Dio, che la Sua Parola è verità, che senza di Lui non v’è salvezza! Questo parlare è duro, non è pane per i denti dell’uomo moderno, che rifiuta gli “assoluti”, che è “dio a sé stesso”, che si è liberato dei tabù e considera esagerata la fede nell’unico vero Dio. Gesù, dopo che la folla si allontana, si rivolge ai Dodici dicendo: “Non volete andarvene anche voi?”. Simon Pietro risponde: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Per le Sue parole le folle Lo avevano lasciato, e per le medesime parole Pietro e gli altri rimasero con Lui! Caro amico, hai un bel dire nell’apprezzare il pensiero di Gesù di Nazaret, stimare i valori cristiani, vivere una vita religiosa retta e fare opere di bene, ma il Figlio di Dio non è venuto per rendere il mondo migliore o per fondare una bella religione, né semplicemente per risolvere problemi sociali. Cristo è venuto per una ragione molto più importante: “Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori …” (Prima lettera di Paolo a Timoteo 1:15). Queste parole sono spirito e vita!
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