In queste pagine Elisabeth racconta la sua storia sentimentale con Jim Elliot, descrive le sue emozioni e i suoi desideri, le sue speranze e la sua impazienza, le sue paure e il dolore della separazione, i momenti di tensione e di gioia che caratterizzano un rapporto tra fidanzati e, soprattutto, di come il Signore accompagna lei e Jim in questa preziosa esperienza d’amore. Leggete questo libro con uno spirito di umiltà, e quando incontrerete qualche punto con il quale non concordate o con degli standard di purezza che vi sembrano esagerati, chiedete a Dio l’aiuto per farvi vedere le cose secondo la Sua prospettiva. La nostra speranza sincera è che questo libro possa essere di aiuto al lettore, grazie ai consigli utili per un così delicato argomento. Il nostro intento non è “tecnico”, bensì squisitamente spirituale. Infatti, riteniamo che la sfera sentimentale della vita del credente sia più che mai da tenere sotto il controllo dell’autorità di Cristo Gesù, affinché la Sua volontà sia fatta anche in questo, a garanzia di un matrimonio stabile e benedetto da Dio.
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ELISABETH ELLIOT è ben conosciuta nel mondo evangelico internazionale per il lavoro missionario svolto, per i numerosi libri pubblicati e per i suoi insegnamenti biblici. L’autrice si è avvalsa della sua esperienza di figlia, di moglie, di madre, di vedova e di missionaria per annunciare il messaggio di Cristo nel mondo e per spronare i credenti ad una vita di maggiore santità.
passione PUREZZA
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passione PUREZZA
ELISABETH ELLIOT
PassionePurezza_Copertina_Impaginato 25/10/13 10:50 Pagina 1
ISBN 978 88 89698 10 5
ADI Media
Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”
ADI Media A
ELISABETH ELLIOT
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passione PUREZZA AFFIDARE A CRISTO LA PROPRIA VITA SENTIMENTALE
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ELISABETH ELLIOT
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passione PUREZZA AFFIDARE A CRISTO LA PROPRIA VITA SENTIMENTALE
ADI Media A
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Titolo originale: “Passion and Purity” 1984, 2002 by Elisabeth Elliot Fleming H. Revell A division of Baker Book House Company Grand Rapids, Michigan, U.S.A. Edizione italiana: “Passione e Purezza” Assemblee di Dio in Italia Servizio Pubblicazioni ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825-2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Settembre 2007 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: P. F. - a cura dell’Editore Stampa: Produzioni Arti Grafiche s.r.l. - Roma Foto di copertina: Jimi Allen Photography Inc. U.S.A. Si ringraziano tutti quelli che hanno contribuito alla pubblicazione di questo libro.
ISBN 978 88 89698 10 5
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Prefazione dell’Editore
QUESTO LIBRO È UN CLASSICO sull’argomento. Ruth Bell Graham, nella sua introduzione, presenta in modo esauriente e dettagliato il contenuto di quest’opera che ha avuto numerose ristampe per i lettori di lingua inglese. Chi lo pubblica in italiano si limiterà, con queste poche righe, a dare qualche breve cenno biografico su Elisabeth Elliot e la variegata opera da lei svolta nel campo del Signore. L’autrice è ben conosciuta nel mondo evangelico internazionale per il lavoro missionario svolto, per i numerosi libri pubblicati e per i suoi insegnamenti biblici. La sua vita di fede ha incoraggiato tanti alla ricerca del Signore Gesù per la salvezza ed altri per una maggiore consacrazione a Cristo. La Elliot si è avvalsa della sua esperienza di figlia, di moglie, di madre, di vedova e di missionaria per annunciare il messaggio di Cristo nel mondo intero e per spronare i credenti ad una vita di maggiore santità. Nata in Belgio da una famiglia di missionari, torna negli U.S.A. con i suoi quando aveva ancora pochi mesi. I genitori si stabiliscono a Germantown, una cittadina nei pressi di Filadelfia, dove il padre diviene editore del Sunday School Times, una nota pubblicazione settimanale usata da centinaia di comunità evangeliche come materiale di studio biblico messo a disposizione delle varie classi di Scuola Domenicale. Successivamente, la famiglia - nel frattempo cresciuta di altri cinque figli (quattro maschi ed una femmina) - si reca nel New Jersey (vicino New York). Da lì, nel 1947, la Elliot si sposta al Wheaton College, nello Stato dell’Illinois (U.S.A.), per compiere gli studi superiori. Al College incontra Jim El-
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passione PUREZZA liot, con il quale inizia la sua “storia d’amore”. Nel febbraio del 1952, Jim si imbarca alla volta dell’Ecuador per affiancare altri missionari in un’opera tra i Quichua, una tribù indigena. L’8 ottobre del 1953 Elisabeth e Jim si sposano a Quito, capitale dell’Ecuador, e continuano a lavorare insieme nel campo di missione, con la speranza di spingersi fino ad un territorio dell’Amazzonia dove vive una tribù indio mai raggiunta prima dall’Evangelo: gli Auca. Questo loro desiderio si avvera: infatti Jim ed altri quattro missionari stabiliscono contatti amichevoli con alcuni membri della tribù, ma, successivamente, vengono tutti uccisi a colpi di lancia. Era l’8 gennaio del 1956. Dieci mesi prima era nata Valerie e, nonostante la tenera età della bambina, Elisabeth continua ad intrattenere contatti con gli Auca al punto di andare a vivere insieme con loro per i successivi due anni. Nel 1963 torna negli U.S.A., dove continua il suo servizio per il Signore in modi diversi, ma sempre incisivi, efficaci. Quello che state leggendo è uno dei risultati di questo suo impegno. Nelle pagine che seguono, Elisabeth racconta la sua storia sentimentale con Jim Elliot, descrive le sue emozioni e i suoi desideri, le sue speranze e la sua impazienza, le sue paure ed il dolore della separazione, i momenti di tensione e di gioia che caratterizzano un rapporto tra fidanzati e, soprattutto, di come il Signore accompagna lei e Jim in questa preziosa esperienza d’amore. Leggete questo libro con uno spirito di umiltà, e quando incontrerete qualche punto con il quale non concordate o con degli standard di purezza che vi sembrano esagerati, chiedete a Dio l’aiuto per farvi vedere le cose secondo la Sua prospettiva. Fatelo con uno spirito di preghiera, confrontate le cose con la Parola del Signore e vi troverete i giusti riscontri. Il libro è caratterizzato da uno stile vivace nella sua narrazione, richiede una certa attenzione nella lettura: s’intercalano frasi “virgolettate” che presuppongono un dialogo ipotetico con il lettore, oppure un collage di domande o risposte re6
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Prefazione dell’Editore toriche, confortate da una fitta corrispondenza avuta dall’autrice, che aiutano l’esposizione del testo e degli argomenti di volta in volta trattati. La nostra speranza sincera è che questo libro possa essere di aiuto al lettore, grazie ai consigli utili per un così delicato argomento. Il nostro intento non è “tecnico”, bensì squisitamente spirituale. Infatti, riteniamo che la sfera sentimentale della vita del credente sia più che mai da tenere sotto il controllo dell’autorità di Cristo Gesù, affinché la Sua volontà sia fatta anche in questo, a garanzia di un matrimonio stabile e benedetto da Dio.
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Prefazione AI MIEI TEMPI LE AVREMMO chiamate “storie d’amore”, o “avventure sentimentali”. Ora le chiamano “relazioni”. La parola amore ha perso valore; per molti significa soltanto avere rapporti sessuali con qualcuno, uomo o donna che sia. Adesivi rossi o disegni a forma di cuore sostituiscono le lettere di questa parola accostandola alle cose, alle persone o ai luoghi più disparati. In certi ambienti cristiani le persone sono invitate a rivolgersi a chi hanno accanto, anche se è un perfetto estraneo, per dirgli, con un largo sorriso e senza il minimo imbarazzo: “Dio ti ama, e pure io”, dimostrandoglielo poi con un caloroso abbraccio. Questo, a quanto pare, fa star bene qualcuna di loro. Forse si convince di aver così adempiuto il comandamento più nobile e più impegnativo mai dato all’uomo: “Amatevi gli uni gli altri come Dio ha amato voi” (cfr. Giovanni 13:34). Non c’è da stupirsi se la gente va sempre alla ricerca di parole nuove per esprimere ciò che prova per qualcuno dell’altro sesso. Aggettivi come “nuovo”, “favoloso”, “speciale”… sono all’ordine del giorno. “Ma che cos’è speciale?”, mi chiedo a volte. “Beh, sai, questa … relazione”. “Quale relazione, esattamente?”. “Beh, non so, sai, è come … cioè … è semplicemente favolosa!”. Recentemente un’insegnante mi ha scritto di una sua “crescente amicizia” con un uomo insieme al quale si recava al lavoro. Questi, però, ad un certo punto ha cominciato a prendere le distanze, e lei si sentiva molto sola e incerta sul futuro. Non sapeva bene cosa fosse stata, cosa ormai fosse, né cosa sarebbe potuta diventare quella relazione e, avendo colto nei miei scritti alcuni cenni su questioni di cuore, voleva saperne di più.
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passione PUREZZA “Vorrei conoscere, se possibile, che cosa pensavi quando è iniziata la tua storia d’amore. Quali erano i tuoi sentimenti? Cosa ti passava per la mente? Sentimenti e ragione erano in conflitto? Se tu potessi dedicarmi alcuni minuti per rispondermi, mi atterrò ad ogni saggio consiglio che vorrai darmi”. Naturalmente le dedicai quei minuti. Le lettere continuano ad arrivare, bombardandomi di domande simili, dimostrando come l’esperienza di una persona di una generazione differente possa essere anche oggi di aiuto per molti. Ecco alcuni stralci di lettere che ho ricevuto: “Chi ti scrive è una giovane donna che cerca onestamente, per quello che sa, di ubbidire a Dio, di acquistare sapienza e discernimento, di esserGli gradita e fedele e di dipendere da Lui. Il mio cammino cristiano è più che altro un cammino da sola. Non ho la guida spirituale di una donna più matura di me. Sono consapevole che per certe cose le donne più anziane dovrebbero ammaestrare le più giovani. So che sei una serva di Dio, e spero che tu possa rispondermi”. “Come si dovrebbe comportare una donna, se un uomo non prende l’iniziativa?”. “Come capirò che questa è la donna giusta per me?”. “Fin dove possiamo spingerci senza un impegno al matrimonio? Fin dove, se invece c’è quell’impegno?”. “Quale atteggiamento dobbiamo avere come donne single: restare ad aspettare?”. “Tu sembri molto forte e salda nella fede. Io ripeto a Dio che non ce la faccio più, che ci rinuncio, che sono fuori di me. Tu non hai mai vacillato, pensando di non farcela più? Hai mai attraversato momenti in cui ti sei data per vinta?”. “Negli anni in cui tu e Jim eravate lontani, hai lottato contro il desiderio di essere con lui?”. “Hai combattuto con la tua condizione di single, mentre il tuo cuore ardeva per Jim?”. 10
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Prefazione “Se Tom non fosse entrato nella mia vita, tutti i miei pensieri sarebbero focalizzati sul Signore. Non ci sarebbe alcun conflitto. Questa situazione mi fa stare molto male. Sono sola, e spesso piango, come se il mio cuore si stesse spezzando. Fa parte del piano di Dio anche questo?”. “Come affrontavi l’impazienza del desiderio di essere con l’uomo che amavi?”. Rispondo a tutte le lettere che ricevo. Spesso cerco di tradurre in parole le lezioni tratte dalla mia esperienza personale. Sono passata anch’io per le situazioni in cui si trovano coloro che mi scrivono. So esattamente ciò che intendono. Temo, però, che le mie risposte molte volte possano apparire categoriche. “È troppo sicura di essere nel giusto. Non ha compassione né comprensione, ha un carattere forte; non ha mai sofferto come me. Con quale facilità distribuisce consigli a destra e a manca! Fai questo, non fare quello, confida in Dio, punto e basta. Io non ce la faccio!”. Ho sentito questo tipo di obiezioni, le ho anche udite per caso, nei bar universitari, dopo una mia conferenza, in biblioteca, mentre i giovani studenti sfogliavano i miei libri, ignari che l’autrice fosse seduta alla loro sinistra con gli orecchi bene aperti. Ho pensato, allora, che se avessi scritto queste cose in un libro esse non sarebbero sembrate così intransigenti e sentenziose come possono apparire nella pagina di una lettera. Forse devo raccontare buona parte della mia storia personale per provare che per situazioni simili ci sono passata anch’io. Saprei raccontarla senza essere melensa e banale? Senza essere troppo lontana da coloro il cui linguaggio è diverso, ma il cui grido fa eco ai miei? Spero di riuscirci. Ma per farlo devo correre il rischio di mettere a nudo le mie implorazioni, e 11
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passione PUREZZA parte di quelle di Jim, le mie debolezze, le mie esitazioni; certo non tutte (sapeste quanto ho omesso!), ma almeno alcune, per fornire esempi significativi. In questo modo si è sviluppato il presente libro. Vi sono citate lettere che ho ricevuto negli ultimi cinque o sei anni da amici e credenti, pagine del mio diario di almeno trent’anni fa e lettere di Jim. Questo libro è essenzialmente la storia di cinque anni e mezzo trascorsi amando un uomo, Jim, e imparando ad esercitare la disciplina del desiderio, della solitudine, dell’incertezza, della speranza, della fede e della consacrazione incondizionata a Cristo; una dedizione che richiedeva, per quanto forte fosse la nostra passione, la determinazione a mantenerci puri. Questo è, francamente, un libro sulla castità. È possibile amare appassionatamente qualcuno e tuttavia rimanere lontani dal peccato. Lo so per esperienza. È quanto è successo ad entrambi. Dunque, non ho nulla da dire a quanti hanno già avuto rapporti sessuali? Sarei come uno struzzo con la testa sotto la sabbia, se pensassi che i miei lettori non sposati siano tutti assolutamente puri. Mi scrive anche chi ha perso la propria castità; qualcuno di essi è sconsolato nel sentirsi per sempre bandito dall’originale stato di purezza. A questi rispondo che non c’è purezza in nessuno di noi, se non per il sangue di Gesù. Tutti, senza eccezione, siamo peccatori e pecchiamo, chi in un modo, chi in un altro. Se posso aiutare qualcuno ad evitare il peccato, voglio farlo con tutte le mie forze. Se posso mostrare ad altri che il messaggio dell’Evangelo afferma che si può “nascere di nuovo”, avere un nuovo inizio ed essere una nuova creatura, non voglio esimermi da questo privilegio. La vita sentimentale di un cristiano è un cruciale campo di battaglia. Lì, se non altrove, sarà stabilito al servizio di chi si vuole stare: del mondo, di sé stessi, del diavolo, oppure di Cristo. Questo è il motivo per cui voglio correre ogni rischio. La mia storia d’amore potrebbe interessare o no qualcuno; le let12
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Prefazione tere del tipo “Cara Abby…”, e le mie risposte potrebbero far sorridere, ma la mia preoccupazione principale è che i lettori considerino che l’autorità di Cristo va esercitata sulle passioni umane e fondino il loro cuore sulla purezza così come insegnata dalla Bibbia. Dio, nella Sua provvidenza, mi ha offerto tre opportunità per meditare e per cercare di mettere in pratica i principi di cui parlo in questo libro. Mi sono sposata tre volte: con Jim Elliot, ucciso dagli indios della giungla dell’Ecuador; con Addison Leitch, ucciso dal cancro e con Lars Gren, che ancora oggi sta felicemente accanto a me. Stiamo insieme da circa sei anni, più di quanto abbia trascorso sia con Jim sia con Add; per questo Lars sostiene di essere il “corridore in testa”. Che possa superarmi nella corsa! Non racconterò di tutti e tre. Il fidanzamento con Jim Elliot dovrebbe bastare a dimostrare e a sostenere quello che voglio dire. Ecco una cronologia di quel periodo: 1947 - Entrambi studenti al Wheaton College, Illinois. U.S.A. Jim viene in visita a casa nostra, nel New Jersey, per le festività natalizie. 1948 - Jim dichiara il suo amore per me poco prima di laurearsi. In estate, io in Oklahoma, lui in giro con un gruppo di evangelizzazione. Nessuna corrispondenza tra noi. Quando vado in Canada per frequentare la Scuola Biblica, Jim decide di cominciare a scrivermi. 1949 - Jim si laurea, e torna a casa a Portland, Oregon. Io lavoro ad Alberta, Canada, poi vado in visita alla sua famiglia. 1950 - Jim è a casa: lavora, studia, si prepara per l’opera missionaria. Io sono in Florida, U.S.A. Trascorriamo due giorni a Wheaton per il matrimonio di mio fratello Dave Howard. 1951 - Ci incontriamo di nuovo quando Jim viene a fare riunioni speciali, per sensibilizzare le chiese nei confronti dell’opera missionaria, a New York e nel New Jersey. 13
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passione PUREZZA 1952, febbraio - Jim parte per l’Ecuador. Aprile: parto anch’io. Trascorriamo alcuni mesi a Quito, vivendo con famiglie ecuadoriane per imparare la lingua locale. Agosto: Jim si trasferisce a Shandia, nella giungla orientale, per lavorare con i Quichua, le popolazioni indigene dell’amazzonia. Settembre: io mi trasferisco a San Miguel, nella giungla ecuadoriana occidentale, per lavorare con i colorado. 1953, gennaio - Ci incontriamo a Quito, capitale dell’Ecuador. Jim mi chiede di sposarlo: annuncio di fidanzamento. Giugno: mi trasferisco a Dos Rios, nella giungla orientale, per studiare la lingua Quichua e adempiere così la condizione postami nella proposta di matrimonio di Jim: “Non ti sposerò finché non la impari”. 8 ottobre - Ci sposiamo a Quito. 1955 - Nasce nostra figlia Valerie. 8 gennaio 1956 - Jim viene ucciso da lance della tribù Auca. Elisabeth Elliot
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Introduzione SUL CUMULO DI LETTERE che mi attendeva al mio ritorno a casa, c’era un appunto che diceva: “Ha chiamato Lars Gren e vorrebbe che tu lo richiamassi”. Ora, Lars è una persona a me cara, sposato con Elizabeth Elliot, alla quale sono altrettanto legata. Così lo richiamai. Mi rispose Elizabeth, sorpresa che Lars mi avesse telefonato, non conoscendone il motivo. “Stai lavorando a un altro libro?”, chiesi ad Elizabeth. Mi rispose che ne aveva appena finito uno, Passione e Purezza. Pensai che il tema non poteva essere più attuale e opportuno, e le dissi che non vedevo l’ora di leggerlo. Quando Lars mi richiamò - sorrisi nell’apprendere che non aveva detto nulla a Elizabeth - mi domandò se fossi disposta a leggere il manoscritto, e aggiunse che avrebbe comunque capito, nel caso in cui fossi stata troppo impegnata. In effetti, questa era la mia situazione, ma quando si è particolarmente interessati ad un certo argomento, ci si sente privilegiati ad ottenere una “prima visione”. Lo dissi a Lars. Oggi ho ricevuto il manoscritto, e mi sono seduta per dargli un’occhiata. Fin dalle prime pagine ha catturato la mia attenzione. Non me lo aspettavo. Oh, sapevo che qualunque cosa fosse scritta da Elizabeth meritava di essere letta perché sicuramente interessante e piacevole. Ma questo è un libro che esamina un argomento davvero importante: come porre la propria vita sentimentale sotto l’autorità di Gesù Cristo, ed Elizabeth lo ha reso calorosamente personale, traendo spunto da ricordi, da pagine di diario e persino da vecchie lettere d’amore inviatele da Jim Elliot. Elizabeth scrive con intensità e garbo. Il libro è arricchito con insegnamenti della Bibbia, con belle citazioni tratte da
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passione PUREZZA inni antichi e con richiami a scritti dei suoi autori preferiti, tutti molto appropriati e ben dosati, perché rispondono ad un bisogno reale. L’ho letto tutto d’un fiato. Ho riflettuto sul disorientamento e sulla confusione dei giovani d’oggi (così come degli adulti), e ho desiderato che tutti, credenti e non, conoscessero la storia d’amore di Elizabeth e di Jim Elliot, una, se pur breve, “orbita nello spazio” ben riuscita, perché entrambi hanno seguito in modo preciso la “traiettoria” stabilita da Dio per la loro vita. “Il miglior modo per mostrare che un bastone è ricurvo”, ha detto qualcuno, “è mettergliene accanto uno diritto.” Così, tra i modi di pensare sbagliati di oggi riguardo al rapporto fra i due sessi, Elizabeth Elliot Gren propone un modello corretto, meraviglioso e indimenticabile per vivere l’esperienza sentimentale secondo l’insegnamento dell’Evangelo. Ruth Bell Graham
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capitolo UNO
Io, Signore, single?
NON SI GODEVA UNA BELLA vista dalla finestra: si notavano bidoni di immondizia dietro la sala da pranzo. Nonostante le finestre fossero chiuse, si avvertivano il frastuono della raccolta mattutina della spazzatura e gli odori nauseabondi di ciò che si stava cucinando quel giorno. Tuttavia, ero felicissima di quella stanzetta singola che aspettavo da anni e che ora finalmente avevo ottenuto in qualità di studentessa dell’ultimo anno d’università. Avevo un letto, una cassettiera, una libreria e, in un angolo, vicino alla finestra, una scrivania con una sedia e una lampada: finalmente un posto in cui isolarsi e stare “in silenzio”, come la cameretta in cui Gesù ci consiglia di ritirarci a pregare. A quella scrivania trascorsi ore a studiare, e anche a pregare. C’erano alberi d’acero e un vecchio olmo dietro i bidoni dell’immondizia, e spesso ero distratta dal gran numero di scoiattoli che vi avevano trovato dimora. Li osservavo mentre si preparavano all’inverno andando su e giù, veloci, trasportando affannosamente provviste, borbottando e agitando le code. Vedevo le foglie d’acero cambiare colore e cadere, fissa-
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passione PUREZZA vo la pioggia incollarle all’asfalto; guardavo la neve scendere su alberi e bidoni. Non mi è difficile rivedermi a quella scrivania. Quando ora mi siedo davanti a un tavolo e leggo le lettere inviatemi da giovani confusi, torno ad essere quella ragazza che contemplava la neve fuori della finestra. Ciò che indossavo allora non era molto diverso da quello che si indossa ora: ogni trentacinque anni gli stili facilmente si ripetono. Avevo due gonne, tre maglioni e alcune camicie con cui facevo vari abbinamenti, come se avessi diversi completi. Il mercoledì era facile: tutti gli studenti dell’ultimo anno vestivano lo stesso blazer blu con lo stemma della facoltà cucito sul taschino. I miei capelli mi davano un gran da fare. Erano biondi, completamente lisci, e crescevano più di due centimetri al mese. Come sarebbe stato semplice portarli lunghi, sciolti e lisci! Ma allora questo era impensabile e farmi dei ricci era un’impresa. Potevo permettermi soltanto una permanente l’anno; nel periodo restante mi affidavo a forcine arricciacapelli: ogni sera, prima di andare a letto, arricciavo ciocche di capelli intorno al dito e le fermavo con alcune mollette. Se con i miei capelli potevo fare poco, ancor meno potevo fare con il mio viso. Come la maggior parte delle ragazze, desideravo essere carina, ma sembrava superfluo manomettere quello che mi era stato dato; così mi limitavo ad usare un cauto tocco di pallido lucidalabbra (il Tangee, che costava dieci centesimi) e a dare una spolverata di cipria al naso. Quell’anno più che mai avevo bisogno di quell’accogliente stanzetta. Avrei dovuto affrontare certe questioni che avrebbero dato un indirizzo preciso alla mia vita. L’estate precedente avevo avuto conferma, dopo un lungo periodo di preghiera e di combattimento, che ero chiamata ad essere una missionaria. Il combattimento non riguardava la mia disponibilità ad andare in terre lontane e a vivere sotto un tetto di paglia, ma a dover divenire un chirurgo o una linguista. Giunsi alla conclusione che Dio mi aveva chiamato, e che la 18
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Io, Signore, single? chiamata era per l’ambito linguistico; chiesi una conferma da parte Sua, la ottenni, e quello era. Ma c’era un’altra questione da risolvere, per la quale Dio sapeva che avrei avuto bisogno di una “cameretta segreta”. Si trattava del rimanere sola o no per il resto della mia vita. Dicevo: “Io, Signore, single?”. Tale domanda affiorava mentre studiavo testi greci e mentre leggevo la Bibbia cercando di discernere la voce di Dio. Era un ostacolo alle mie preghiere e l’oggetto di sogni ricorrenti. Di questo parlavo spesso con il Signore. Non ricordo di averne parlato a nessun’altro per molti mesi. Le due ragazze che occupavano le altre stanze dell’appartamento in cui si trovava la mia cameretta non suscitavano un interesse tale da crearmi invidia. Erano tranquille e assennate, di qualche anno più grandi di me: una era esperta in musica, e trascorreva la maggior parte del suo tempo a esercitarsi all’organo nel Conservatorio; l’altra era un’ex WAVES (1) presso il reparto femminile della Marina, ed era abile a sferruzzare calzini. Entrambe producevano un’enorme quantità di calzini e di guanti, che spedivano da qualche parte per posta. “Non è cosa tua sferruzzare, vero?”, mi chiese Jean un giorno. In confronto a loro questo era certo vero. Finita l’università, Jean si sposò; Barbara, invece, è ancora nubile. Non ricordo che parlammo mai di affari di cuore né di matrimonio (sebbene dobbiamo averlo fatto, qualche volta), ma sono assolutamente sicura che per tutte e tre l’essere single significava una cosa: verginità. Se eri nubile, non avevi avuto rapporti intimi con nessun uomo. Se fossi dovuta rimanere nubile a vita, quindi, non avrei avuto mai quel tipo di relazione con alcuno. Certo, questo succedeva oltre mezzo secolo fa. Ma persino allora, chiunque ne fosse davvero convinto e avesse agito di (1) Le WAVES Women Accepted for Volunteer Emergency Service erano volontarie a disposizione in servizio d’emergenza della marina militare durante la seconda guerra mondiale. N.d.T.
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passione PUREZZA conseguenza, sarebbe stato considerato da molti una persona strana. Forse eravamo già una minoranza; non posso esserne certa. Sicuramente la maggior parte delle persone dichiarava di credere che il rapporto sessuale doveva essere limitato preferibilmente all’interno del matrimonio, sia che la loro vita privata fosse la dimostrazione di tale convinzione, sia che non lo fosse. Oggi, tuttavia, alla fine del ventesimo secolo, i tempi sono cambiati; così ci dicono. Per migliaia di anni la società è dipesa da certe parvenze di ordine in materia di sesso. Un uomo prendeva moglie (o mogli) in qualche modo regolarmente prescritto, e viveva con lei (o con loro) secondo regole normalmente riconosciute. Egli poteva “distrarsi” con mogli di altri soltanto a suo rischio. Una donna era consapevole di possedere un tesoro inestimabile, la sua verginità, custodita gelosamente per l’uomo che avrebbe pagato un prezzo per essa: l’impegno a sposare quella donna e lei soltanto. Persino in società che ammettevano la poligamia, alcune leggi fissavano le responsabilità degli sposi, e da queste dipendeva la stabilità di quella stessa società. In qualche modo oggi ci siamo fatti l’idea che possiamo trascurare tutte le regole e farla franca. “I tempi sono cambiati”, diciamo. Siamo finalmente “liberi”, emancipati dalle nostre inibizioni. Abbiamo “sesso e ragazza single”, (2) adesso. Abbiamo libertà; possiamo, infatti “avere storie d’amore con chiunque, senza impegno né legami”. Le donne possono essere avventuriere, se lo desiderano, proprio come gli uomini, anzi! Questi non sono tali se non lo provano seducendo il maggior numero possibile di donne, o anche di uomini, perché ora si può scegliere secondo le proprie “preferenze sessuali”. È soltanto una questione di gusti, e tutti hanno il diritto ad avere i propri. Tutti sono uguali, tutti sono liberi. Nessuno si fa più problemi o ha bisogno di negare a sé stesso (2) Sex and the Single Girl era il titolo di un libro di Helen Gurley Brown (1963), da cui è stato tratto il film omonimo. N.d.T.
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Io, Signore, single? qualcosa. Infatti, nessuno deve negare a sé stesso qualcosa che desidera fortemente: è pericoloso farlo, nuoce alla salute… e storie del genere. Se ti fa star bene e non lo fai, sei un paranoico. Se non ti fa star bene e lo fai, sei un masochista. La ragione per la quale io e le mie coinquiline pensavamo che l’essere single fosse sinonimo di verginità non dipendeva dal fatto che fossimo studentesse di molti decenni fa, quando tutti la pensavano allo stesso modo, e neppure dal fatto che non conoscessimo molto sull’argomento. Non la pensavamo così perché eravamo tanto ingenue da non sapere che da millenni si commettevano adulterio e fornicazione. Non perché non eravamo ancora emancipate o perché eravamo del tutto sciocche. La ragione è che eravamo vere cristiane: consideravamo preziosa la sacralità del sesso. Sedevo alla scrivania vicino alla finestra, e pensavo a lungo e a fondo al matrimonio. Sapevo che tipo di uomo volevo. Sarebbe stato uno che apprezzava il valore della castità, della sua come della mia, così come facevo io. Cosa desiderano le donne di oggi? Che cosa vogliono gli uomini? Intendo dire, cosa vogliono veramente!? Se “i tempi sono cambiati”, sono cambiati anche i desideri umani? E i princìpi? Sono forse mutati i princìpi della Bibbia? Io dico “no” alle ultime tre domande, un “no” secco. Sono convinta che il cuore dell’uomo sia affamato di stabilità. Nel giocarsi con disinvoltura la santità di un rapporto, “facendolo con chi capita”, perdiamo qualcosa senza la quale non possiamo vivere bene. Quando verginità e purezza non sono più salvaguardate né stimate c’è tristezza, monotonia, vera e propria noia in ogni aspetto della vita. Cercando di cogliere il piacere ovunque, non lo troviamo da nessuna parte.
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In queste pagine Elisabeth racconta la sua storia sentimentale con Jim Elliot, descrive le sue emozioni e i suoi desideri, le sue speranze e la sua impazienza, le sue paure e il dolore della separazione, i momenti di tensione e di gioia che caratterizzano un rapporto tra fidanzati e, soprattutto, di come il Signore accompagna lei e Jim in questa preziosa esperienza d’amore. Leggete questo libro con uno spirito di umiltà, e quando incontrerete qualche punto con il quale non concordate o con degli standard di purezza che vi sembrano esagerati, chiedete a Dio l’aiuto per farvi vedere le cose secondo la Sua prospettiva. La nostra speranza sincera è che questo libro possa essere di aiuto al lettore, grazie ai consigli utili per un così delicato argomento. Il nostro intento non è “tecnico”, bensì squisitamente spirituale. Infatti, riteniamo che la sfera sentimentale della vita del credente sia più che mai da tenere sotto il controllo dell’autorità di Cristo Gesù, affinché la Sua volontà sia fatta anche in questo, a garanzia di un matrimonio stabile e benedetto da Dio.
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ELISABETH ELLIOT è ben conosciuta nel mondo evangelico internazionale per il lavoro missionario svolto, per i numerosi libri pubblicati e per i suoi insegnamenti biblici. L’autrice si è avvalsa della sua esperienza di figlia, di moglie, di madre, di vedova e di missionaria per annunciare il messaggio di Cristo nel mondo e per spronare i credenti ad una vita di maggiore santità.
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ELISABETH ELLIOT
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Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”
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ELISABETH ELLIOT
&
passione PUREZZA AFFIDARE A CRISTO LA PROPRIA VITA SENTIMENTALE