I Timoteo 4:8
Questo libro è strettamente connesso a quello precedentemente pubblicato, dal titolo La Ricerca della Santità. In Efesini 4:20-24, la Scrittura esorta a svestirsi del vecchio “io” e a rivestire l’uomo nuovo. La Ricerca della Santità tratta in modo particolare la prima parte di questo brano biblico: combattere il peccato nella nostra vita. La Pratica della Pietà si concentra, invece, sulla seconda parte: rivestire la nuova identità e crescere nel carattere cristiano. Toccare il tema della pietà può sembrare desueto o, nella migliore delle ipotesi, un azzardo editoriale, visto la tendenza comune di vivere in modo frenetico e rampante. Ma questo argomento è più che mai importante e necessario per la formazione del carattere di ogni vero credente. La “pratica della pietà”, però, non riguarda soltanto il carattere cristiano in sé, ma la totalità della vita del credente, nei suoi più variegati aspetti, espressione stessa della sua personalità. L’autore spiega come il Signore abbia provveduto “… tutto ciò che riguarda la vita e la pietà …” (II Pietro 1:3) ed esamina proprio quelle diverse verità bibliche, utili a formare il carattere di chi vive quotidianamente e coerentemente la propria fede in Cristo. Jerry Bridges ci fa capire, inoltre, come la formazione di un carattere cristiano secondo l’Evangelo influisca il modo in cui ci rapportiamo con Dio, noi stessi e gli altri. Proprio in tempi come quelli in cui viviamo c’è più che mai bisogno di un libro come questo, tempi in cui molti hanno “le forme della pietà, ma ne hanno rinnegata la potenza”; tempi in cui ci si approssima al ritorno del Signore ed ogni credente è chiamato a vivere in santità di condotta e conformemente a quella pietà che caratterizza, da sempre, la vera chiesa di Gesù Cristo.
laPRATICA dellaPIETÀ
LA PIETÀ È UTILE AD OGNI COSA
JERRY BRIDGES
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LA PIETÀ È UTILE AD OGNI COSA I Timoteo 4:8
la
PRATICA della
PIETÀ
la
PRATICA d lla dell della lla
PIETÀ ISBN 978-88-89698-36-5
ADI Media
Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”
€ 7,90
9 788889 698365
J ERRY B RIDGES
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Indice
Prefazione
pag.
5
1. Utile a ogni cosa
»
9
2. La comunione con Dio
»
17
3. Esercitati alla pietà
»
33
4. Cercare una comunione più profonda
»
47
5. Rivestire il carattere di Dio
»
57
6. Umiltà
»
73
7. Contentezza
»
85
8. Gratitudine
» 101
9. Gioia
» 109
10. Santità
» 121
11. Autocontrollo
» 131
12. Fedeltà
» 145
13. Pace
» 155
14. Pazienza
» 167
15. Mansuetudine
» 179
16. Benevolenza e bontà
» 189
17. Amore
» 201
18. Raggiungere il traguardo
» 213
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Titolo originale: “The Practice of Goodliness” Jerry Bridges © 1983, 1996 - NavPress Colorado Springs CO, 80935 - U.S.A. Edizione italiana: “La Pratica della Pietà” © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" Marzo 2010 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: F. T. - A cura dell'Editore Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 Società Biblica di Ginevra - Svizzera Stampa: Typokolor S.r.l. - Roma
ISBN 978 88 89698 36 5
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Prefazione
Q
uesto libro segue quello precedentemente pubblicato, dal titolo La Ricerca della Santità. In Efesini 4:2024, la Scrittura esorta a svestirsi del vecchio io e a rivestire l’uomo nuovo. La Ricerca della Santità tratta in modo particolare la prima parte di questo versetto: combattere il peccato nella nostra vita. La Pratica della Pietà si concentra sulla seconda parte: rivestire la nuova identità e crescere nel carattere cristiano. La descrizione più conosciuta del carattere cristiano è quella che troviamo in Galati 5:22, 23, dove Paolo elenca i nove aspetti del frutto dello Spirito. Ne troviamo altre, ugualmente importanti, utili a farci comprendere di cosa sia formato, effettivamente, il carattere cristiano (Colossesi 3:12-16, Efesini 4:2, 3 e 32, Giacomo 3:17 e II Pietro 1:5-7). Nei capitoli che seguono, ho incluso la maggior parte dei versetti appena citati, dandone l’opportuna spiegazione. Nel preparare una serie di studi biblici sul carattere cristiano, ho maturato un interesse particolare per il tema della pietà. Ho approfondito l’argomento e ho concluso che una trattazione sul carattere spirituale del credente sarebbe incompleta senza uno studio sulla pietà. La pietà, però, non riguarda soltanto il carattere del credente. Essa copre la totalità della vita cristiana ed è il fonda~5~
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La Pratica Della Pietà
mento su cui si costruisce la personalità del credente. Di conseguenza, i primi quattro capitoli di questo libro trattano il tema generale della pietà ed i restanti capitoli considerano i tratti principali del carattere di una persona pia. L’ordine in cui sono disposti gli studi sui vari aspetti caratteriali del credente non è casuale. I primi quattro: umiltà, contentezza, gratitudine e gioia si riferiscono al nostro rapporto con Dio. Il gruppo successivo, composto da tre elementi: santità, autocontrollo e fedeltà rilevano il bisogno di trattare sé stessi con sobrietà. Gli ultimi sei – pace, pazienza, mansuetudine, benevolenza, bontà ed amore – insegnano a trattare gli altri con misericordia e comprensione. Tale suddivisione riflette la dicotomia del carattere cristiano: severità con sé stessi e indulgenza verso gli altri. Soltanto lo Spirito Santo può creare in uno stesso individuo un simile contrasto, tanto attraente, tra severità e indulgenza. La varietà d’argomenti trattati in un solo libro richiede una certa brevità d’esposizione. Il mio obiettivo è dimostrare l’importanza di ciascun aspetto della pietà e fornire dei suggerimenti pratici per mezzo dei quali crescere nel Signore. Spero che, attraverso la lettura di questo libro, molti siano stimolati ad approfondire ancora di più quei temi che troveranno particolarmente interessanti. Personalmente, ho scoperto con sorpresa che finora si è scritto davvero poco sul tema della pietà e del carattere cristiano. In certi punti, mi è sembrato di attraversare territori inesplorati. Questo mi ha costretto a poggiarmi unicamente sulla Scrittura, non potendo trarre vantaggio da scritti pubblicati in precedenza. L’unica mia qualifica nel presentare i temi trattati in questo libro sono i trent’anni di studio biblico personale in cui ho usato metodi e strumenti accessibili a tutti. Provo una certa trepidazione nell’affidare questo scritto alle stampe, per il monito espresso dalle Scritture nel libro di ~6~
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Prefazione
Giacomo: “Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio” (Giacomo 3:1). Sono consapevole, infatti, del bisogno che io stesso ho di migliorarmi, ma prego che tutti, autore e lettori, possiamo crescere ancor di più nel Signore mentre insieme pratichiamo la pietà. Jerry Bridges
~7~
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Capitolo 1
Utile a Ogni Cosa
Perché l’esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura I TIMOTEO 4:8
N
on c’è apprezzamento migliore, per un credente rigenerato, che quello di essere definito una persona pia; vale a dire, devoto e praticante. Si può essere genitori coscienziosi, cristiani zelanti, predicatori dell’Evangelo attivi o pastori pieni di talento; ma nessuna di queste cose ha importanza se, allo stesso tempo, non si è persone pie. Le parole pio e pietà ricorrono poche volte nel Nuovo Testamento; eppure, l’intera Bibbia è un libro sulla pietà. Queste parole, laddove compaiono, sono cariche di significato e d’insegnamento. L’apostolo Paolo cerca di distillare l’essenza della vita cristiana in un breve paragrafo. Proprio parlando della pietà, afferma che “… la grazia di Dio, salutare per tutti gli uomini, è apparsa, e ci ammaestra a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in questo mondo temperatamente, giustamente e piamente”, mentre aspettiamo il ritorno del ~9~
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La Pratica Della Pietà
Signore Gesù (Tito 2:11-13; Versione Riveduta). Nel descrivere il proprio impegno di apostolo, Paolo dichiara di essere stato chiamato a promuovere la fede degli eletti di Dio e la loro conoscenza della verità che è secondo pietà (cfr. Tito 1:1). Nella prima lettera a Timoteo, viene posta in risalto l’importanza della pietà. Dobbiamo pregare per quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e onestà. Dobbiamo ricercare la pietà, vale a dire perseguirla con un impegno persistente e tenace. La pietà con animo contento è da considerare un gran guadagno; infine, la pietà è utile ad ogni cosa, portando con sé una promessa di benedizione sia per la vita terrena sia per quella futura. L’apostolo Pietro, pensando al giorno in cui la terra sarà distrutta con tutto quello che contiene, si domanda quale tipo di persone dovrebbero essere i credenti e rimarca che bisogna ricercare la santità e la pietà: “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!” (II Pietro 3:10-12).
In questo passo, l’apostolo Pietro richiama alla nostra mente l’evento più straordinario della storia, il giorno del Signore, per esortarci a compiere il nostro dovere cristiano: vivere in modo santo e pio. La pietà non è un lusso spirituale riservato a pochi cristiani antiquati o ad un gruppo ristretto di credenti moderni. È pri~ 10 ~
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Utile a Ogni Cosa
vilegio e dovere di ogni figlio di Dio ricercare la pietà ed esercitarsi ad essa con diligenza. Non c’è bisogno di talenti o equipaggiamenti speciali. Dio ha dato a ciascuno “… tutto ciò che riguarda la vita e la pietà …” (II Pietro 1:3). Il credente più comune possiede già tutto il necessario, e il cristiano più capace deve avvalersi degli stessi mezzi per praticare la pietà. Cosa è dunque la pietà? Quali sono i segni distintivi di una persona devota? Come si può diventare persone pie? Ho rivolto a varie persone la domanda: “A cosa ti fa pensare la pietà biblica?”. Le risposte sono state varie, ma tutte si riferivano a qualche aspetto del carattere cristiano, come “il frutto dello Spirito Santo”, essere “simili a Dio” o “simili a Cristo”. La pietà riguarda certamente qualcosa che attiene al carattere cristiano, ma non è soltanto questo. C’è un aspetto della pietà ancor più importante che, in effetti, costituisce il fondamento su cui si poggia il carattere pio. LA PIETÀ È DEVOZIONE IN AZIONE
La Bibbia ci fornisce, fin dalle prime pagine, degli indizi sulla pietà. In Genesi leggiamo di Enoc, padre di Metusela: “Enoc visse sessantacinque anni e generò Metusela. Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio trecento anni e generò figli e figlie. Tutto il tempo che Enoc visse fu di trecentosessantacinque anni. Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese” (5:21-24).
Nel breve sommario della sua vita, composto da appena tre versetti, Mosè descrive due volte Enoc come uno che “camminò con Dio”. Lo scrittore della lettera agli Ebrei, assegna ad Enoc, nel capitolo 11, un posto tra gli “eroi della fede”, ma lo osserva da una prospettiva leggermente diversa, affermando che egli era “gradito a Dio”. Qui abbiamo due indizi ~ 11 ~
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La Pratica Della Pietà
importanti. Enoc camminò con Dio ed Enoc fu gradito a Dio. Appare chiaro da queste due affermazioni che la vita di Enoc era centrata sul Signore, punto focale della sua esistenza. Enoc camminò con Dio, ebbe comunione con Dio e fu gradito a Dio. Quindi, era una persona devota. È questo il significato basilare della pietà. Questa parola, nel suo significato originale, dà l’idea di un’attitudine verso Dio che produce azioni a Lui gradite (1). Tale attitudine personale, che definiamo devozione a Dio, è sempre devozione in azione. Non è soltanto un sentimento d’affetto nei confronti del Signore; quel genere di sentimento, cioè, che proviamo mentre cantiamo un vecchio inno di lode o qualche coro di adorazione. Non si riduce neanche al tempo di preghiera e lettura della Bibbia che, talvolta, definiamo “devozione privata”. Questa pratica è di vitale importanza per le persone pie, ma non esaurisce il significato completo di devozione. LA PIETÀ È CENTRATA SU DIO
La devozione non è una mera attività; è un’attitudine nei confronti di Dio, che si compone di tre elementi essenziali:
• • •
Il timore di Dio L’amore di Dio Il desiderio di Dio
Studieremo in dettaglio questi elementi nel secondo capitolo del libro; per ora, è utile notare che tutti e tre sono cen(1) Il Vine’s Expository Dictionary of New Testament Words definisce così la pietà: “La persona pia mette Dio al centro della propria vita e fa ciò che piace a Lui” (Nashville – USA: Royal Publishers, n.d. pag. 492). J.C. Connel afferma che “la pietà è il rapporto con Dio e le azioni che ne derivano” (New Bible Dictionary, Londra, InterVarsity, 1962, pag. 480).
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trati su Dio. La pratica della pietà è un esercizio o disciplina che si accentra sul Signore. Da questa attitudine nei Suoi confronti, nascono il carattere e la condotta del credente, che definiamo pietà. Spesso cerchiamo di raggiungere tali virtù cristiane senza considerare bene il fatto che è necessario consacrare del tempo per sviluppare una devozione personale focalizzata su Dio. Vogliamo, cioè, piacere al Signore, ma non dedichiamo il tempo necessario per camminare e sviluppare con Lui un rapporto intimo e personale. Diversamente è impossibile riuscirci. William Law (2) ha individuato alcuni requisiti necessari per condurre una vita devota. Egli usa la parola devozione in senso ampio, per intendere tutto ciò che è racchiuso nella pietà, le azioni e le attitudini: Devozione significa una vita dedicata, o consacrata a Dio. L’uomo devoto è chi non vive più secondo la propria volontà, o secondo i metodi e lo spirito del mondo, ma unicamente per la volontà del Signore. Egli tiene presente Dio in ogni cosa, Lo serve in ogni cosa, considera tutti gli aspetti della vita comune come aspetti della pietà; fa tutto nel nome del Signore e secondo i principi coerenti con la Sua gloria (3).
In questa definizione, tracciata sinteticamente da Law, notiamo la caratteristica totalizzante della pietà. Nella vita di una persona devota, nulla è escluso. Dio è al centro dei suoi pensieri. Ella svolge i doveri più comuni con un occhio alla (2) William Law (1686 – 9 aprile 1761), Teologo e scrittore inglese le cui opere hanno notevolmente influenzato personaggi del calibro di John e Charles Wesley, George Whitefield, Samuel Johnson ed altri. N.d.E. (3) William Law, A Serious Call to a Devout and Holy Life (Grand Rapids, MI - USA; Sovereign Grace, 1971), I.
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La Pratica Della Pietà
gloria di Dio. Come esorta Paolo ai corinzi, sia che mangi o beva o faccia qualsiasi altra cosa, fa tutto per la gloria di Dio (cfr. I Corinzi 10:31). Un simile stile di vita, centrato sul Signore, si può sviluppare soltanto con una profonda devozione personale. Soltanto un forte rapporto con l’Iddio vivente può impedire che tale consacrazione diventi opprimente e legalistica. La Bibbia dice, per mezzo dell’apostolo Giovanni, che i comandamenti divini non sono gravosi. La vita devota, infatti, non è pesante, perché una persona pia è, prima di tutto, devota a Dio. La sorgente primaria di un carattere pio è, dunque, la devozione al Signore. Essa è la vera motivazione di una condotta cristiana gradita a Dio: un fiducioso abbandono a Lui. Questa motivazione distingue la persona pia da chi segue semplicemente dei sani principi morali, o è altruista o zelante. Tale persona è retta, amorevole e dinamica a motivo della sua devozione al Signore. La vita di un tale credente, infatti, manifesta l’impronta di Dio e ne trasmette il carattere. Si dice, però, che molti cristiani non diffondono intorno a loro un’atmosfera di autentica pietà. Possono essere individui molto capaci e dalla personalità attraente, impegnati nell’opera del Signore e persino molto apprezzati in qualche ambito del servizio cristiano. Però, non sono pii. Si sente a pelle: sono in gamba, brillanti, intelligenti, ma non sono persone pie. Perché? Il motivo è che non vivono una profonda comunione spirituale con il proprio Salvatore. Possono essere devoti ad una visione, o ad un ministerio, o alla loro reputazione cristiana; ma non a Dio. Esercitare la pietà va ben oltre il possedere un carattere cristiano; vuol dire, piuttosto, avere un carattere cristiano che scaturisce dalla propria devozione a Dio; la differenza può sembrare sottile, ma è assolutamente sostanziale! È vero pure che la devozione a Dio produce sempre un carattere cristiano genuino. ~ 14 ~
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Nel prossimo capitolo, studieremo i tre elementi principali della devozione e scopriremo che devono essere tutti presenti in una vita che sia gradita al Signore. Dunque, la definizione di pietà che useremo in questo libro è la seguente: devozione a Dio che genera una vita a Lui gradita. I primi capitoli si concentrano su questa devozione; cercheremo di capire che cos’è e perché produce un carattere cristiano. Negli ultimi capitoli, invece, esamineremo i singoli tratti del carattere pio. Non dobbiamo perdere di vista, però, il fatto che la devozione a Dio è la sorgente principale del carattere cristiano e l’unico fondamento sul quale esso si può edificare stabilmente.
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Questo libro è strettamente connesso a quello precedentemente pubblicato, dal titolo La Ricerca della Santità. In Efesini 4:20-24, la Scrittura esorta a svestirsi del vecchio “io” e a rivestire l’uomo nuovo. La Ricerca della Santità tratta in modo particolare la prima parte di questo brano biblico: combattere il peccato nella nostra vita. La Pratica della Pietà si concentra, invece, sulla seconda parte: rivestire la nuova identità e crescere nel carattere cristiano. Toccare il tema della pietà può sembrare desueto o, nella migliore delle ipotesi, un azzardo editoriale, visto la tendenza comune di vivere in modo frenetico e rampante. Ma questo argomento è più che mai importante e necessario per la formazione del carattere di ogni vero credente. La “pratica della pietà”, però, non riguarda soltanto il carattere cristiano in sé, ma la totalità della vita del credente, nei suoi più variegati aspetti, espressione stessa della sua personalità. L’autore spiega come il Signore abbia provveduto “… tutto ciò che riguarda la vita e la pietà …” (II Pietro 1:3) ed esamina proprio quelle diverse verità bibliche, utili a formare il carattere di chi vive quotidianamente e coerentemente la propria fede in Cristo. Jerry Bridges ci fa capire, inoltre, come la formazione di un carattere cristiano secondo l’Evangelo influisca il modo in cui ci rapportiamo con Dio, noi stessi e gli altri. Proprio in tempi come quelli in cui viviamo c’è più che mai bisogno di un libro come questo, tempi in cui molti hanno “le forme della pietà, ma ne hanno rinnegata la potenza”; tempi in cui ci si approssima al ritorno del Signore ed ogni credente è chiamato a vivere in santità di condotta e conformemente a quella pietà che caratterizza, da sempre, la vera chiesa di Gesù Cristo.
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