€ 13,50
ISBN 978-88-98846-22-1
9 788898 846221
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Titolo originale: “Relationships: A Mess Worth Making” Copyright © 2006 by Tim Lane and Paul Tripp New Growth Press, P.O. Box 9805, Greensboro, NC 27429-0805. All rights reserved. Edizione italiana: “Relazioni: un groviglio che vale la pena creare” © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" Febbraio 2015 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: A cura dell'Editore. A.W. Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 2006 Società Biblica di Ginevra - Svizzera Stampa: Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)
ISBN 978 88 98846 22 1
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ADI Media A
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Indice
Presentazione 1 Il capitolo più breve e importante di questo libro
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2 Perché prendersi questa briga?
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3 Nessuna opzione
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4 Il peccato
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5 Priorità
59
6 Adorazione
73
7 Parlare
89
8 Ostacoli
101
9 Perdono
119
10 Speranza
135
11 Pesi
149
12 Misericordia
167
13 Tempo e denaro
181
14 Provvidenza
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15 Traslocare
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Presentazione
QUANDO QUALCUNO SCRIVE un libro, il lettore presuppone che
l’autore sia un esperto in materia. Vogliamo dire chiaramente ai nostri lettori che non devono attendersi questo da noi! Tutto ciò è particolarmente vero quando si tratta di rapporti umani. Nella vita non c’è niente di più complesso e impegnativo. Nel primo capitolo tratteremo del nostro impegno personale per amare al meglio gli altri, ma anche noi stessi. In prima battuta, abbiamo concepito queste righe come una sorta di introduzione. Tuttavia, dopo averci riflettuto un po’, abbiamo reputato che sarebbe stato opportuno includerlo nel corpo del libro. Non volevamo che le persone dimenticassero che anche noi siamo peccatori, bisognosi ogni giorno della grazia di Dio per fare ciò che raccomandiamo agli altri. Tuttavia, ammettere la lotta e il fallimento non deve mettere in ombra una verità indubitabile: in Cristo le relazioni possono essere mantenute e sicuramente migliorate. Possono fiorire, diventare profonde e più rilevanti di quanto fossero prima di essere guastate dal peccato. Speriamo che in questo libro si riescano a cogliere adeguatamente entrambi gli aspetti della vita di relazione. I rapporti umani sono qualcosa di ingarbugliato; eppure rappresentano il mezzo di cui Dio si serve per liberarci da noi stessi. Attraverso le relazioni interpersonali, il Signore ci dimostra l’impossibilità di amare gli altri senza aver prima fatto chiarezza nei rapporti con Colui che ci ha creati e redenti. Alla luce di tutto ciò, vogliamo ringraziare le persone che ci hanno insegnato quanto grande fosse il nostro bisogno della grazia di Dio. Innanzitutto, quindi, un ringraziamento alle famiglie nelle quali siamo cresciuti, ai nostri genitori, fratelli e sorelle che ci hanno insegnato davvero tanto. In secondo luogo, un’espressione di gratitudine va rivolta alle nostre mogli e ai figli, che continuano a “tenerci sotto controllo” mentre lottiamo e cresciamo come ma5
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Relazioni: un groviglio che vale la pena creare
riti e padri. Non può mancare un ringraziamento alle chiese e alle organizzazioni cristiane in cui abbiamo servito; ci hanno aiutato ad applicare ciò di cui stiamo scrivendo. Ringraziamo inoltre il personale docente e non docente della C.C.E.F. che ci ha sfidato e incoraggiato nel corso di questo lavoro. E da ultimo, un grazie di cuore alle chiese nelle quali siamo attualmente impegnati. La crescita nella grazia è certamente un progetto comunitario. Inoltre, siamo molto riconoscenti per il lavoro di revisione svolto da Sue Lutz e dalla sua squadra. Questo libro ha beneficiato di grandi miglioramenti in virtù della sua attenta supervisione. Questo stesso processo di controllo ha rappresentato una preziosa occasione per far progredire i nostri rapporti reciproci. Per questo motivo, tutti noi non possiamo che esprimere profonda gratitudine. Leggendo questo libro, noi confidiamo che tu possa scoprire che per sviluppare e migliorare sempre più le relazioni interpersonali non servono tecniche nuove o più sofisticate. Tutto è riconducibile alle caratteristiche basilari del carattere umano che possono essere ricreate in un cuore unicamente dal Vangelo. Ecco come crescono le relazioni e si formano delle comunità in grado di rispecchiare la gloria di Dio ed esprimere al meglio la Sua grazia. Speriamo che questo libro ti aiuti a conseguire dei progressi su questa strada. Il fatto di averlo scritto ha sicuramente portato questo frutto nella nostra vita. Tim Lane e Paul Tripp
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capitolo più breve e 1 Ilimportante di questo libro
SCRIVERE UN LIBRO è sempre un viaggio che riserva qualche de-
viazione imprevista. Per quanto si cerchi di tracciare un percorso, non si arriva mai esattamente alla destinazione prestabilita. Questo capitolo rappresenta una di queste svolte inattese. Mentre ci accingevamo a ultimare questo scritto, ci siamo resi conto che era opportuno spiegarvi come è stato scritto. Quello che state per leggere, infatti, è un libro sulle relazioni scritto nell’ambito di una relazione. Quando abbiamo collaborato per scrivere il libro How People Change (come cambiano le persone), ci siamo ripartiti i capitoli e abbiamo sviluppato gli argomenti separatamente. In questa occasione, abbiamo deciso di scrivere il libro a “quattro mani”. Abbiamo lavorato a casa di Tim - lui era al computer mentre io (Paul) camminavo avanti e indietro per la stanza. Abbiamo discusso assieme le frasi, i paragrafi, le pagine e i capitoli. Al termine, abbiamo concordato che questo processo si era risolto in una delle esperienze ministeriali più singolari e piacevoli della nostra vita. Il risultato della nostra collaborazione non è soltanto un approfondimento, ma un reale esempio del modo in cui, delle persone imperfette, nell’ambito di una relazione imperfetta, possano sperimentare la grazia riconciliatrice di Dio. Abbiamo scritto nella veste di persone fallaci, legate da un rapporto di grande complicità, che hanno sperimentato la grazia di Dio nella vita di ogni giorno e nel loro ministerio cristiano. Abbiamo scritto non certo in vista di un successo editoriale, ma nell’ottica di un impegno rigoroso. Una breve storia del nostro rapporto illustrerà adeguatamente questo aspetto. 7
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Relazioni: un groviglio che vale la pena creare
Circa cinque anni fa, Paul lavorava alla “Christian Counseling & Educational Foundation” (Fondazione per il Consiglio e l’Istruzione Cristiana) come responsabile del reparto per la formazione nelle chiese locali. Il consiglio di amministrazione della C.C.E.F. si rese conto che questo lavoro era troppo impegnativo per una sola persona e decise di assumere un pastore esperto per affiancare Paul. Si valutò che Tim poteva essere la persona adatta a ricoprire questo ruolo. Iniziammo il nostro lavoro con entusiasmo nel quadro di una reciproca stima. Tuttavia, i problemi sorsero quando noi due, che ci conoscevamo soltanto di sfriso, iniziammo a lavorare assieme nella stessa stanza! Era evidente che, pur condividendo la medesima visione, avevamo dei temperamenti e dei talenti molto diversi. Non trascorse molto tempo e gli spettri del peccato e delle umane debolezze fecero capolino nel nostro rapporto. Piccoli affronti, ma anche tenaci incomprensioni, iniziarono a ostacolare il nostro apprezzamento reciproco, mettendo a repentaglio l’opera che Dio ci aveva affidato. Questo fu un momento cruciale. Avremmo proclamato la nostra resa alla disillusione e allo scoraggiamento, o ci saremmo impegnati per fare ciò che di solito raccomandiamo agli altri? Decidemmo che l’unica possibilità era confidare in Cristo, nello stesso modo in cui siamo soliti esortare gli altri, e darGli l’opportunità di operare in noi affinché Egli potesse operare attraverso di noi. Siamo i primi a riconoscere di non essere dei fenomeni nelle relazioni; anzi, spesso è vero esattamente il contrario. Il nostro obiettivo è di aiutarti a guardare, attraverso il vetro frantumato del nostro peccato, la gloria di un Redentore che è sempre presente, costantemente all’opera per liberarci e trasformare la nostra vita. Gli uomini che hanno scritto questo libro sono esattamente come te, tanto nella lotta quanto nel riconoscimento dei propri limiti e delle loro potenzialità. Siamo dei peccatori, capaci di fare grossi danni a noi stessi e compromettere le nostre relazioni. Abbiamo bisogno della grazia di Dio per salvarci da noi stessi. Tuttavia, siamo anche figli di Dio; questo significa che abbiamo una grande speranza e un’enorme potenziale - una speranza non basata sui nostri talenti o sull’esperienza, ma riposta in Cristo. Poiché Egli è 8
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Il capitolo pià breve e importante di questo libro
in noi e noi siamo in Lui, è quindi corretto affermare che il nostro potenziale è Cristo stesso! Siamo consapevoli di essere nel bel mezzo del processo di santificazione operata da Dio. Detto questo, siamo coscienti che ci troveremo ancora in difficoltà nel futuro. L’egoismo, l’orgoglio, la mancanza di comprensione, l’irritazione, e l’impazienza torneranno a far sentire la loro voce. Tuttavia, non siamo né impauriti né privi di speranza. Abbiamo sperimentato ciò che il Signore può realizzare nel groviglio delle nostre emozioni. Prima di andare in cielo, le relazioni e le opportunità di servizio saranno forgiate nel crogiolo della lotta. Nessuno di noi ha il privilegio di relazionarsi con persone perfette o di evitare gli effetti della caduta di Adamo sull’opera che cerchiamo di compiere. Eppure, in mezzo al coacervo dei nostri sentimenti, sperimentiamo le gioie più sublimi, proprio nelle relazioni con il nostro prossimo e nel servizio che rendiamo a Cristo, alla Chiesa e agli altri. Vogliamo ribadire che ciò che troverai in questo libro corrisponde al vero. Il suo contenuto è assolutamente autentico, non soltanto perché abbiamo verificato attentamente la teologia sottesa a questo testo, ma perché abbiamo messo alla prova il Dio presentato in questo scritto e Lo abbiamo trovato sempre fedele. Ciò che queste righe possono offrire, non è la saggezza di due uomini che reputano di aver raggiunto qualche traguardo spirituale, bensì l’adorazione di due credenti che vogliono indicarti le risorse insondabili del Dio che è stato con noi e non mancherà di essere al tuo fianco. Egli è vicino a te, con te e in te. Questo significa che c’è speranza, anche nelle relazioni che ti lasciano perplesso e deluso. Che tu possa, assieme a noi, sperimentare la Sua grazia ogni giorno!
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prendersi 2 Perché questa briga? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito! Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte, senza interruzione. SALMO 22:1, 2
“PENSANDO ALLA NOSTRA AMICIZIA, avevo delle grandi aspetta-
tive. Che cosa è andato storto? Ero certo di aver finalmente trovato qualcuno di cui potermi fidare”. “Non posso credere che tu stia mettendo in dubbio la mia integrità dopo tutto quello che ho fatto per te. Non sono l’unico ad aver fallito in questa relazione. Anche tu mi hai ferito”. “Vedi, questo è il tuo solito comportamento. Vengo da te e tu rovesci la frittata. Sei così bravo a far sentire in colpa gli altri a causa dei tuoi insuccessi! Il tuo problema è che sei molto più bravo a individuare le colpe degli altri che a riconoscere le tue. Non hai la minima idea di quanto tu mi abbia ferito. Hai tradito la mia fiducia quando hai raccontato in giro ciò che ti avevo confidato”. Sia chiaro che nessun rapporto è mai all’altezza dei tuoi sogni. La tua fantasia entra in collisione con la realtà, e la realtà morde! “Non mi hai mai detto che non potevo raccontare nulla di quello che hai condiviso con me. Non sapevo che saresti stato così suscettibile a questo riguardo”. 11
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Relazioni: un groviglio che vale la pena creare
“Pensavo che mi volessi abbastanza bene e ritenevo non ci fosse bisogno di dirti di non parlarne ad altri. Ero convinto che la nostra relazione fosse importante per te almeno quanto lo è per me!”. “Vedi il problema è tutto qui. Agisci sempre come se tu fossi più impegnato di me in questa relazione. Quindi mi osservi come un falco, aspettando di piombare su di me al minimo accenno di una mancanza”. “Perché ci ritroviamo sempre a questo punto? Non riusciamo mai ad avere una discussione senza arrivare a uno scambio di accuse”.
Tutto questo ti suona vagamente consueto? Mentre leggevi frettolosamente queste frasi, forse una simile conversazione ti è suonata stranamente familiare. Magari non hai mai usato le medesime parole, ma probabilmente hai sperimentato questi sentimenti, almeno in qualche occasione. Queste parole ti ricordano forse una relazione specifica e una persona in particolare. Hai provato un dolore lancinante e il senso di una bruciante delusione. Sai bene che anche tu hai deluso gli altri. Ti è ben chiaro che nessun rapporto è mai all’altezza delle tue aspettative. La tua fantasia entra in collisione con la realtà, e la realtà morde! “Non posso credere che tu abbia fatto tutto questo per me! È così incoraggiante che io non abbia dovuto affrontare questa situazione da solo”. “Ho ricevuto più di quanto abbia dato. La tua amicizia è stata per me una costante fonte di incoraggiamento”. “Ebbene sì, la prima volta che ci siamo incontrati nessuno di noi aveva la minima idea di quello che Dio avrebbe fatto attraverso la nostra amicizia”. “Quello che apprezzo è che, sebbene non sia stato facile, ti sei impegnato ad affrontare i nostri problemi e i contrasti sorti in modo costruttivo. Mi fa veramente piacere vedere la tua onestà”. “Sei stato un modello di pazienza e disponibilità, pronto ad ascoltare anche quando era più difficile farlo. Dio si è servito di te 12
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Perché prendersi questa briga?
per insegnarmi a parlare francamente, ma con modi più appropriati a un credente”. “Ho il sospetto che non sarà sempre così facile, ma è incoraggiante sapere che ci siamo impegnati ad affrontare i nostri problemi in questo modo”.
Parole familiari? Forse non hai mai usato queste parole, ma speriamo tu ti possa riconoscere in questa esperienza di mutua amicizia e di incoraggiamento. Dio ha messo delle persone sulla tua strada, e tu sulla loro. Guardando indietro, puoi vedere la loro impronta sul tuo carattere. Ci sono stati dei momenti in cui sei stato veramente felice di non aver dovuto affrontare la vita da solo. Sei stato accolto con pazienza e grazia anche dopo un insuccesso. E anche tu sei stato disposto a perdonare e hai sperimentato la benedizione che ne deriva.
Due mondi Elise era profondamente grata della cerchia di amici che Dio le aveva dato. Dopo essersi trasferita da un’altra regione, si era sentita molto sola, particolarmente durante i primi due mesi. Prima del trasloco non aveva mai immaginato quanto avrebbe sofferto la mancanza della sua chiesa e dei suoi amici. L’unica cosa che l’aiutava ad andare avanti era che anche Kurt si era impegnato a trasferirsi affinché potessero continuare la loro relazione in vista del matrimonio, in un futuro non troppo lontano. Ben presto Elise aveva cominciato a conoscere i membri di un’ottima chiesa. Aveva fatto amicizia in particolare con Amanda e Marta. Era grata che Dio le avesse messe sulla sua strada. Sembrava che le cose andassero bene: aveva degli amici nelle vicinanze e presto Kurt l’avrebbe raggiunta. Poi la situazione cominciò a cambiare. I messaggini di Kurt non arrivavano più con la solita cadenza quotidiana. In seguito anche le e-mail iniziarono a diradarsi. Elise iniziò a farsi prendere 13
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Relazioni: un groviglio che vale la pena creare
da panico mentre aspettava la telefonata del venerdì sera (il culmine della sua settimana). Quella telefonata, puntualmente, non arrivò. Chiamò Kurt di sabato per chiedergli se tutto era a posto. Disse di sì, ma era chiaro che le cose non andavano nel verso giusto. La settimana seguente i contatti furono ancora più sporadici - soltanto un paio di brevi SMS. Poi lunedì arrivò una lunga e-mail, ma non era certo quello che Elise desiderava. Kurt scrisse che ci aveva ripensato. Non si sarebbe trasferito nella stessa città, e riteneva che dovessero semplicemente “voltare pagina”. Elise era distrutta. Non soltanto Kurt aveva deciso di mettere fine al loro rapporto, ma lo aveva fatto tramite una e-mail! Alcune delle gioie più intense e delle ferite più dolorose le proviamo nell’ambito delle nostre relazioni. A volte vorremmo vivere da soli, altre volte siamo profondamente contenti di non esserlo. Per diversi giorni, Elise cercava di circondarsi di amici poiché quando era sola, non faceva altro che piangere. Il loro amore e il sostegno che riceveva le erano di grande aiuto per andare avanti. Da una parte, Amanda e Marta erano incredibilmente gentili e comprensive. Ma, dall’altro lato, si sentiva tradita da Kurt. Non pensava di poter superare una delusione così cocente. Si chiedeva se le relazioni avessero un senso di fronte al rischio di dover affrontare un simile dolore. Tutti viviamo, in un modo o un altro, in questi due mondi. Alcune delle nostre gioie più profonde e delle ferite più dolorose le proviamo nell’ambito nelle nostre relazioni umane, anche affettive. A volte vorremmo vivere da soli, altre volte siamo veramente felici di non esserlo. Quello che è certo è che tutti noi siamo stati profondamente plasmati da relazioni colme sia di tristezza sia di gioia. Fermati un istante a riflettere sulle relazioni nella tua vita. Pensa ai rapporti tra i membri della famiglia in cui sei cresciuto. Quali erano le regole non scritte seguite dal tuo nucleo familiare? 14
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Perché prendersi questa briga?
Come affrontavate i conflitti? Qual era il metodo tipico per risolvere i problemi? Ci si perdonava regolarmente? Hai mai visto qualcuno chiedere o concedere perdono? In che modo comunicavate abitualmente? Chi era solito prendere la parola? Sei cresciuto in una famiglia tranquilla o rumorosa? Di cosa si discuteva a tavola? C’erano degli argomenti tabù oppure si poteva parlare liberamente? In che termini era espressa una reazione adirata? Si affrontava in modo positivo? Nella vita familiare piena di impegni, quanto tempo era dedicato a mantenere delle relazioni sane? Le persone erano motivate positivamente o attraverso minacce e sensi di colpa? A casa tua ti potevi rilassare oppure vivevi una tensione costante? Fino a che punto, nell’ambito della famiglia, il servizio verso gli altri era incoraggiato e insegnato tramite degli esempi? Quale tipo di rapporto intratteneva la tua famiglia con il vicinato? Le risposte a queste semplici domande riveleranno come l’ambiente familiare abbia contribuito a formare le tue vedute nell’ambito delle relazioni col prossimo. I valori della tua famiglia sono diventati i tuoi? Le lotte della tua famiglia sono diventate le tue? La nostra famiglia d’origine è soltanto una delle fonti da cui scaturiscono i nostri punti di vista a proposito delle relazioni. Non sei diventato ciò che sei tutto da solo; le relazioni sono veramente importanti a questo riguardo. Rappresentano la trama della vita e hanno una grande influenza. Il problema principale è che il peccato e la grazia coesistono in ogni relazione. Il peccato rovina ciò che la grazia costruisce e, al tempo stesso, la grazia copre ciò che il peccato produce. L’intreccio delle nostre relazioni umane manifesta chiaramente questo miscuglio dinamico di scorie e di elementi di pregio.
O no, un altro libro sulle relazioni! Considerando che le librerie sono piene di volumi e riviste che trattano questo argomento, perché prendersi cura di leggere questo libro? Che cosa possiamo offrire d’interessante sia agli ingenui sia ai più smaliziati? Vogliamo mettere in risalto la visuale che il Si15
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Relazioni: un groviglio che vale la pena creare
gnore offre ai Suoi figli, al fine di indurli a esaminare la loro vita: crediamo potrà esserti d’aiuto proprio laddove nelle relazioni si incrociano il peccato e la grazia. In assenza di questa prospettiva rimarrai ingenuo oppure ti abbandonerai al cinismo. Quando affronterai dei problemi, potrai contare unicamente sulla tua presunta saggezza ricorrendo a tecniche che assicurano soluzioni di breve durata, ma non garantiscono un cambiamento durevole, a livello personale e interpersonale. Il grande inganno della saggezza umana è che ti promette che puoi cambiare le tue relazioni senza bisogno di cambiare te stesso. Quando è dominante questa prospettiva, finisci per accontentarti di molto meno di ciò che Dio desidera per la tua vita e per le tue amicizie. Come osservò lo scrittore C.S. Lewis: Il Signore trova i nostri desideri non troppo forti, ma semmai troppo miseri. Siamo delle creature tiepide, giocherelliamo con l’alcol, il sesso e l’ambizione, quando invece ci viene offerta una gioia senza limiti. Proprio come un bambino ignorante che continua a fare torte di fango in un cortile polveroso poiché non riesce neppure a immaginare cosa significhi una vacanza al mare. Ci accontentiamo troppo facilmente.1
Nella sedicente saggezza di cui ci vantiamo, ci accontentiamo di una tregua nelle nostre relazioni più conflittuali, mentre Dio vuole “stressare” i nostri rapporti, per farci comprendere la necessità di una sincera relazione con Lui e con gli altri. Ogni sofferenza che sperimentiamo nelle relazioni con gli altri ha lo scopo di ricordarci il nostro bisogno di Lui. Ogni esperienza positiva rappresenta una metafora di ciò che possiamo trovare soltanto in Lui. Per citare nuovamente C.S. Lewis, questa prioritaria “relazione verticale” con il nostro Dio è fondamentale rispetto a tutto ciò che la Bibbia afferma in ordine alle nostre “relazioni orizzontali” con il prossimo. 1. C.S. Lewis, The Weight of Glory and Other Addresses (New York: Harcourt Brace Jovanovich, 1960), 3-4.
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Perché prendersi questa briga? Quando avrò imparato ad amare Dio più di una persona cara, amerò colui che mi è caro molto più di quanto faccia ora. Se cercherò di amare il mio caro sulla terra a spese di Dio e al posto di Dio, mi troverò ad avere ben poco amore per la persona che reputavo così importante. Quando le cose prioritarie sono realmente al primo posto, le cose meno importanti non sono soppresse, semmai acquistano un nuovo valore.2
Probabilmente ciò che Lewis descrive è tutt’altro che evidente nella tua vita. Per certo non è molto manifesto nella nostra. Ci sono tanti indicatori che rivelano la nostra tendenza a invertire l’ordine delle priorità e a collocare le cose meno importanti al primo posto. Ecco il motivo per cui affrontiamo delle lotte. Quali? Per cosa? Proviamo a fare un elenco, ancorché approssimativo: • Buttarsi alle spalle una vicenda nella quale siamo stati feriti. • Arrabbiarci per il modo in cui i nostri adolescenti ci
complicano la vita. • Porsi sulla difensiva quando siamo messi alla prova. • Evitare un salutare confronto per timore. • Rassegnarci a relazioni patologiche quando potrebbero essere
risanate. • Abbandonarci al pettegolezzo con grande compiacimento. • Mentire per paura di quello che potrebbero pensare gli altri. • Scendere a compromessi, venendo a patti con le nostre
convinzioni pur di guadagnare l’approvazione altrui. • Inseguire le relazioni facili ed evitare quelle difficili. • Dubitare di Dio quando le nostre relazioni appaiono • • • •
ingarbugliate. Invidiare i rapporti di amicizia altrui. Gestire le relazioni con l’unico obiettivo di trarne vantaggio. Infuriarci con le persone quando i nostri programmi sono messi in discussione. Rifugiarsi in un tetro isolamento di fronte a una delusione.
2. C.S. Lewis, Letters of C.S. Lewis (New York: Harcourt Brace Jovanovich, 1966), 248.
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ISBN 978-88-98846-22-1
9 788898 846221