Questo libro è un appello profondo, pratico e, soprattutto, appassionato a seguire il Signore con tutto il cuore in un’area estremamente importante della vita cristiana: il fidanzamento e il matrimonio. NEIL RICHARDSON è nato in Turchia da genitori missionari. Cresciuto a Londra giunge al ravvedimento e alla salvezza ancora molto giovane. Studia alla University College della capitale inglese (dove diviene il responsabile della Christian Union – un’associazione evangelica volta a promuovere la lettura e lo studio della Bibbia in ambito scolastico), successivamente ottiene un certificato post-laurea in Educazione al King’s College della stessa città. Attualmente serve il Signore come pastore nella città di Derby e svolge assiduamente incontri evangelistici all’aperto.
ADI Media
Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”
€ 6,50
9 788 889 69 8358
Relazioni disastrose ADI Media
ISBN 978-88-89698-35-8
NEIL RICHARDSON
RELAZIONI DISASTROSE
Esiste un solo scopo nella vita: “Glorificare Dio e godere la Sua presenza per l’eternità”. L’obiettivo di questo libro è di incoraggiare il lettore ad onorare il Signore anche nella propria sfera affettiva. Neil Richardson, pastore e insegnante, sostiene, con garbo e abbondanti prove bibliche, che non devono essere le emozioni e i sentimenti a guidare le nostre scelte, ma la sola Parola di Dio. L’autore spiega le ragioni per cui la Bibbia sostiene che non è giusto per un credente fidanzarsi con un non credente e presenta le conseguenze derivanti da una tale decisione. Prende in esame, inoltre, tutta una serie di motivazioni che spingono alcuni a compiere una tale scelta e le obiezioni che costoro sollevano per giustificare il proprio comportamento. Nel libro sono anche trattati, in modo approfondito e schietto, alcuni ulteriori aspetti pratici e sociologici che riguardando un rapporto di coppia. Oltre che per i giovani direttamente interessati, questo semplice scritto sarà molto utile anche ai responsabili di gruppi giovanili, monitori, pastori e fonte di consiglio per ogni genitore.
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È giusto sposarsi tra credenti e non credenti? ADIMedia
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Relazioni disastrose Ăˆ giusto sposarsi tra credenti e non credenti? ADIMedia
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Titolo originale: “Courting Disaster” Copyright © Day One Publications 2005 Published by Day One Publications Ryelands Road, Leominster, HR6 8NZ Edizione italiana: “Relazioni Disastrose” © ADI-Media Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia" Marzo 2010 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: A cura dell’Editore Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta - Ed. 1996 Società Biblica di Ginevra - Svizzera Stampa: Rotolito Lombarda - Pioltello (MI)
ISBN 978 88 89698 35 8
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Prefazione QUESTO PICCOLO LIBRO colpisce nel segno. Se vogliamo chiamarci credenti nati di nuovo, allora dobbiamo sottometterci all’autorità della Parola di Dio, la Bibbia. Le Scritture lo affermano chiaramente: i credenti non devono sposare dei non credenti. Nella cultura occidentale va di moda “uscire insieme” con qualcuno, questa è la prima strategia messa in atto per trovare un fidanzato. Di solito ci si sposa insieme a persone con cui siamo prima “uscite insieme” o con cui ci si è “messi insieme”. La linea di fondo - quella biblica - dev’essere: i credenti non escono insieme né si sposano con dei non credenti. Esiste un detto scherzoso affibbiato alle ragazze inglesi riguardo al matrimonio, di loro viene detto: “I tre termini che una sposa ha in mente sono corridoio, altare, inno” (in inglese è un gioco di parole perché “aisle, altar, hymn” suona come “I’ll alter him” – letteralmente, lo altero io. Il senso, riferito allo sposo, è: “Dopo ci penso io a cambiarlo…”); è pur vero che scherzando uno dice la verità! Da qui l’assoluta necessità di capire bene come compiere questo importantissimo passo della nostra vita, se contando sulle nostre forze e capacità, oppure quale personale e fondamentale atto di fedeltà a Dio. Il pastore e insegnante biblico Neil Richardson - figlio di missionari - sostiene in questo libro, con garbo e abbondanti prove bibliche, che non devono essere le emozioni e i sentimenti a guidare le nostre scelte, ma la sola Parola di Dio, regola di fede e di condotta per ogni autentico credente rigenerato.
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Prefazione
Questo libro, infatti, è un appello profondo, pratico e, soprattutto, appassionato a seguire il Signore con tutto il cuore in un’area estremamente importante per quei credenti che devono compiere questo passo così cruciale della propria esistenza. Questo semplice scritto sarà molto utile, oltre che ai diretti interessati, anche ai responsabili di gruppi giovanili, monitori, pastori e fonte di consiglio per ogni genitore. L’Editore
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Capitolo 1
Introduzione all’argomento Le inclinazioni necessarie
siste un solo scopo nella vita: “Glorificare Dio e godere la Sua presenza per l’eternità”, così recita il primo punto del Catechismo Minore di Westminster (1). L’obiettivo di questo libro è proprio quello di incoraggiare a sottomettere la nostra volontà a Dio per esserGli graditi ed onorarLo in ogni cosa. Il Figlio di Dio afferma: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti” (2). Se Gesù è il nostro Salvatore, deve essere anche il nostro Signore. Non si tratta soltanto di belle parole, ma di qualcosa che ha molto a che fare anche con le nostre azioni: “Perché mi chiamate: Signore, Signore! e non fate quello che dico?” (3). Infatti, è impossibile amare Dio e continuare ad ignora-
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1 Per il lettore italiano la parola catechismo può risultare fuorviante perché conduce inevitabilmente alla dottrina cattolico-romana. Il termine catechismo deriva dal greco katechéo “istruisco oralmente” [kata, ed echos, nell’accezione di voce], ed è un sommario o esposizione didattica di una dottrina, esteso linguisticamente. Il Catechismo Minore di Westminster, redatto da un autorevole consesso di pastori puritani convocati a Londra nel 1643, fu poi pubblicato nel 1648. È definito minore perché preparato per insegnare i primi rudimenti della fede a chi muoveva i primi passi nel Signore. N.d.E. 2 Giovanni 14:15. 3 Luca 6:46.
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Capitolo 1
re i Suoi insegnamenti: “Chi dice: ‘Io l’ho conosciuto’, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di rimanere in lui, deve camminare com’egli camminò” (4). Questo libro può esserci di aiuto soltanto se facciamo nostre queste quattro premesse fondamentali: 1. Avere il desiderio di piacere a Dio Se il tuo interesse è, primariamente, quello di avere una vita spensierata, piena di divertimenti, senza troppi scrupoli nel modo di comportarti (magari anche cercando di essere una brava persona), probabilmente questo libro non fa per te. Tu hai bisogno piuttosto di leggere e meditare i Vangeli, ravvederti dei tuoi peccati e affidare completamente la tua vita a Gesù Cristo. Poi, condividi questa tua decisione con un credente veramente consacrato a Dio e prega insieme con lui. In tal caso potrai riprendere questo libro tra le mani. Questo per dire che è fondamentale dare la giusta priorità alle cose che contano: l’obiettivo più importante, per ciascuno di noi, è di essere in pace con Dio. “Or senza fede è impossibile piacergli …” (5). 2. Credere che la Bibbia è la perfetta e completa Parola di Dio È importante, inoltre, comprendere che la Bibbia è il libro di Dio, che si colloca ben al di sopra dei nostri pensieri, cioè non possiamo metterci nella posizione di giudicare la Bibbia, ma 4 I Giovanni 2:4-6. 5 Ebrei 11:6.
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Introduzione all’argomento
come ci dice Gesù: “Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (6) Se il nostro atteggiamento nei confronti della Bibbia è quello di accettare i versetti che ci fanno comodo, tralasciando invece quelli che ci infastidiscono, allora stiamo rigettando lo Spirito Santo, l’Autore stesso della Parola. Rifiutando la sua autorità stiamo anche rinunciando all’utilità di essa, infatti: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (7). Osserva le parole “ben preparato” ed “ogni” (quest’ultima ripetuta due volte). La Bibbia è completa e sufficiente. Non abbiamo bisogno di alcun insegnamento integrativo, di nessun’altra rivelazione aggiuntiva; tutto quello che dobbiamo fare è scoprire cosa è scritto nella Bibbia e metterlo in pratica con l’aiuto dello Spirito Santo. Nella stesura del libro ho cercato di impegnarmi al massimo per allinearmi alla Parola di Dio. Ma chiedo al lettore, comunque, di esaminare ogni cosa (8) che scrivo, non sulla base di emozioni o esperienze personali, ma secondo la Parola di Dio stessa. Prendi una Bibbia con te ogni volta che leggi questo libro, in modo da accertare direttamente che il contenuto di questo libro non sia frutto della mia immaginazione! Ma se trovi qualcosa in linea con la Parola di Dio, allora ti raccomando di metterlo in pratica. Dio ti benedirà sicuramente. Se invece trovi che qualcosa contraddice l’insegnamento biblico, allora puoi anche con-
6 Giovanni 12:48. 7 II Timoteo 3:16, 17. 8 Cfr. I Tessalonicesi 5:21.
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Capitolo 1
tattare la casa editrice e provvederemo ad operare i necessari cambiamenti perché il contenuto di questo libro sia maggiormente in conformità alla Parola di Dio. 3. Essere certi che Dio desidera il meglio per noi Uno dei miei versetti preferiti è quello che si trova nel Salmo 84:11, dove è scritto: “Perché Dio, il SIGNORE, è sole e scudo; il SIGNORE concederà grazia e gloria. Egli non rifiuterà di far del bene a quelli che camminano rettamente”. Credi a queste parole? Sei consapevole del fatto che Dio si preoccupa davvero del tuo benessere e della tua felicità eterna più di quanto non te ne preoccupi tu stesso? d’altronde, sei o no un Suo figliolo o Sua figliola! Alla luce di queste considerazioni, non è dunque opportuno che ubbidiamo a Dio in ogni particolare e che lasciamo sia Lui a donarci quel che ritiene sia meglio per noi? Come possiamo riuscire a capire che cosa sia meglio per la nostra vita? Dio non lo sa forse molto più di noi? Hai bisogno di ulteriori conferme sul fatto che il Signore desideri davvero il meglio per noi? Guarda a Gesù. “Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici” (9). “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (10). Dio stesso umiliò Sé stesso, venne sulla terra come un uomo e fu crocifisso dalle Sue stesse creature; Gesù venne con lo scopo di morire per noi, per riscattarci dai nostri peccati. Non credi quindi che il Signore si preoccupi talmente tanto per te al punto da essere disposto a darti qualsiasi altra cosa di cui hai bisogno? 9 Giovanni 15:13. 10 Romani 8:32.
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Introduzione all’argomento
Se ti ha offerto il dono più grande che aveva - la vita del Suo Unigenito Figlio - non pensi che ti vorrà dare dei buoni doni in Lui? Gesù, infatti, promette: “Io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (11). 4. Pregare il Signore Spero e prego che queste mie parole non siano soltanto mie, ma siano guidate da Dio. Ti chiedo, in tutta sincerità, di chiudere questo libro e di rivolgere una preghiera al Signore prima di proseguire nella lettura. So per esperienza che quando non prego prima di accostarmi alla Bibbia, mi capita di trovarla difficile o impenetrabile. Ho bisogno che lo Spirito Santo apra la mia mente e il mio cuore per essere in grado di afferrare i sani insegnamenti che essa contiene. Anche Davide ne aveva bisogno: “Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge” (12) . Perciò ti consiglio di fermarti proprio ora e pregare. Fallo con cuore sincero, chiedi a Dio di mostrarti la verità e vedrai che lo farà, perché: “Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità …” (13). F E R M AT I E P R E G A !
Ma perché è tanto importante? Grazie di aver preso la tua Bibbia, di aver pregato e di essere quindi pronto ad accingerti alla lettura di queste riflessioni alle quali è necessario accostarsi con un cuore sincero e libero da
11 Giovanni 10:10. 12 Salmo 119:18. 13 Giovanni 16:13.
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Capitolo 1
ogni pregiudizio. Vorrei soltanto spiegarti un po’ meglio il motivo per cui ho scelto di scrivere un libro riguardante il tema, tanto per usare il gergo corrente, del mettersi insieme a dei noncredenti. Prima di tutto, vorrei dare la giusta definizione a questo “mettersi insieme” o “uscire insieme”. La Bibbia ci presenta alcune precise tipologie di persone: celibi (es. Paolo; cfr. I Corinzi 7:7), fidanzati (es. Maria; cfr. Luca 1:27), sposati (es. Pietro; I Corinzi 9:5), vedove (es. Anna; cfr. Luca 2:36) o quanti sono stati abbandonati dal proprio coniuge non credente (cfr. I Corinzi 7:15). La categoria dell’“uscire insieme a…” non compare nell’elenco. Siamo stati noi ad inventarla, probabilmente per adattarci alla cultura occidentale del ventunesimo secolo, secondo la quale ci si sposa molto più tardi, dando priorità allo studio e alla carriera. Le persone non vogliono prendersi degli impegni seri, ma desiderano lo stesso vivere una certa intimità, per cui “si mettono insieme” a qualcuno. In tal modo, si ottiene un certa dose di piacere a livello fisico ed emotivo, senza però dover piegare la propria volontà e dedicarsi a qualcuno in una relazione stabile e permanente, tale quella del fidanzamento e del matrimonio. Può sembrare fantastico, ma non ci vuole molto a rendersi conto del caos che ne viene fuori; infatti, così non può funzionare. Senza un impegno sincero e duraturo, il piacere di quella facile intimità svanisce velocemente, lasciando spazio a sfiducia, insicurezza e infedeltà. Non sto dicendo che non si possa uscire insieme ad una persona mantenendosi puri, ma se questo “uscire insieme” viene visto come l’inizio di una relazione romantica ed intima con qualcuno, senza l’intenzione di costruire un rapporto serio e costante nel tempo, allora è difficile pensare che un simile atteggiamen-
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Introduzione all’argomento
to possa piacere a Dio. Se dobbiamo conoscerci con una persona, questo deve avvenire con l’intento di scoprire se un impegno per la vita con questa persona, al servizio di Dio, può essere appropriato. Non serve affatto per provare fino a dove puoi arrivare sessualmente con una persona prima che la tua coscienza ti accusi e poi ritirarti in attesa della prossima occasione. Se ammettiamo che si possa “uscire insieme” regolarmente, lo facciamo soltanto quando questo culmina nel fidanzamento e non in un’intimità fisica. Lo scopo del fidanzamento non è quello di giungere ad un’intimità fisica, ma di arrivare al matrimonio. Lo scopo del matrimonio, poi, è quello di onorare Dio insieme al proprio coniuge per tutta la vita; l’intimità fisica è soltanto una parte di tutto questo: la classica ciliegina sulla torta. La seconda cosa che vorrei considerare è questa: chi può essere definito un “non credente”? Nel nostro caso, ci riferiamo a chi non è nato di nuovo. Che cosa significa essere un cristiano nato di nuovo? Gesù dichiara – tra i tanti altri riferimenti biblici su questo vitale argomento: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (14). Un cristiano nato di nuovo, perciò, è chi accetta Gesù con consapevolezza e fede: i cristiani autentici credono in Gesù, si ravvedono e fanno di Cristo il proprio Salvatore. “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (15). I veri credenti, quindi, proclamano con la loro bocca che Gesù è il Signore e credono in Gesù (e nella Sua risurrezione) 14 Giovanni 5:24. 15 Romani 10:9.
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Capitolo 1
con il loro cuore. Il credente in Cristo è “passato dalla morte alla vita” ed ha “vita eterna”. Gesù, inoltre, dice che “… se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Queste parole si riferiscono al ben noto episodio di Gesù e Nicodemo riportato al capitolo 3 del Vangelo di Giovanni, che descrive l’importanza di essere rigenerati dallo Spirito Santo e dall’azione della Parola di Dio (16). Abbiamo bisogno di rivestire la nuova natura e diventare nuove creature, se vogliamo passare dalla morte alla vita ed entrare nel regno eterno di Dio. Non possiamo entrare così come siamo: “… voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo” (17). In sintesi, i “non credenti” sono coloro che non hanno riconosciuto personalmente Gesù come Signore, né hanno creduto per fede in Lui con il loro cuore, ravvedendosi dei loro peccati. Fatte queste necessarie ed importanti premesse, questo libro insegna che:
È un atto di disubbidienza a Dio essere legato “sotto lo stesso giogo” con un non credente. Desidero spiegare meglio che cosa si intende quando si parla di “giogo” e il suo riferimento al matrimonio e, per estensione, al famoso “uscire insieme”, dal momento che questo tipo di appuntamenti dovrebbero rappresentare il preludio per un successivo fidanzamento e matrimonio. Spero di poterti convincere che non è opportuno uscire con una persona se non si hanno intenzioni serie e che si disubbidisce a Dio quando si è coinvolti 16 Giovanni 3:3. 17 Efesini 2:13.
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Introduzione all’argomento
in una relazione con qualcuno che non è seriamente dedicato al Signore. Cercherò di dimostrarti come la Bibbia insista su questo insegnamento, ma voglio confessarti che ci sono anche alcune ragioni personali che mi spingono a scrivere a proposito di questo soggetto. Eccone almeno due: 1. Osservazione e esperienza personale Ho consacrato la mia vita a Gesù Cristo quando ero ancora un ragazzino. Mi sono battezzato all’età di tredici anni ed ho cercato fin da allora di dare testimonianza pubblica della mia fede. Non ho mai avuto problemi a parlarne, ma sono venuto meno più volte nell’amare Dio e il mio prossimo come il Signore mi chiedeva di fare. Pensavo di poter essere un cristiano e vivere come un non cristiano allo stesso tempo. Pian piano, talvolta in modo doloroso, Dio mi continuò a mostrare una via migliore di quella che mi ero proposto da solo. Sto condividendo questa testimonianza con te nella speranza che tu possa evitare alcuni dei classici errori che commettiamo. Ringrazio il Signore perché si impegna davvero a far di tutto per portarci alla santificazione (separazione dal peccato e vicinanza a Dio), infatti, è scritto: “Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio” (18). Perciò, sebbene cerco di attenermi strettamente alla Parola di Dio nelle mie affermazioni, desidero che tu sappia che anch’io 18 I Tessalonicesi 4:3-5; cfr. Romani 8:29.
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Capitolo 1
ho dovuto imparare dall’esperienza. Ecco perché posso simpatizzare con le lotte che tu o i tuoi amici state attraversando. Sicuramente non intendo autopromuovermi spacciandomi come qualcuno che è ormai “arrivato” e compie sempre perfettamente quel che piace al Signore. Ero anch’io un peccatore, ma ora sono una nuova creatura, sono stato salvato per la grazia di Dio: “Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio” (19). Sono tanti i credenti che, purtroppo, ho visto venir meno nel cammino. Hanno ingannato sé stessi e le persone intorno a loro. Hanno fatto Dio bugiardo (20), pensando di poter vivere seguendo i propri sentimenti carnali, pur continuando a considerarsi discepoli di Gesù. Si erano infatti ritrovati ad uscire insieme a dei non credenti per poi, seppur lentamente, allontanarsi sempre più dal Signore. In seguito prenderò in esame alcune delle ragioni che spingono i giovani ad intraprendere delle relazioni sentimentali, soffermandomi in particolare sulle ragioni con cui si giustifica il cominciare ad uscire insieme a dei non-credenti. A questo punto, vorrei far chiarezza su un punto: se fossi il diavolo, una delle armi più potenti che userei per deviare un cristiano dalle vie del Signore sarebbe quella di farlo cadere tra le braccia di un non credente. Pochi altri metodi si rivelano più efficaci di quest’ulti19 I Corinzi 6:9-11. 20 I Giovanni 1:10.
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Introduzione all’argomento
mo per allontanarci da Dio. In questo modo consegniamo il nostro cuore a un nemico di Dio, anche se questa persona non è pienamente consapevole di essere contro di Lui. Pensi che il tuo cuore possa sopportare facilmente questa collisione tra due tipi di interessi, di finalità, di obiettivi di vita e di lealtà, la lealtà a Dio e la lealtà a una persona che è nemica di Dio? (21). Presto o tardi metterai da parte una delle due e la triste testimonianza di molti è questa: coloro che si prendono del tempo per scegliere tra Dio e il loro amore non cristiano, finiscono per rigettare il Signore e scegliere il non credente. Se sei arrivato a leggere fin qui, sono convinto che tu non desideri questo: gloria a Dio! 2. Amore Forse questo ragionamento potrà apparirti un po’ troppo bigotto, ma io continuo a sperare e pregare che la mia motivazione nello scrivere intorno a questi argomenti sia l’amore del Signore per il Suo popolo. Seppure Dio ami il mondo intero, e per questo ha mandato il Suo Figliolo, Egli ci ama in modo del tutto particolare quando Gli ubbidiamo e viviamo la nostra vita alla luce della Sua presenza. Ma non potremo farlo se ci siamo opposti alla Sua legge (ovvero al Suo carattere). L’unico modo per sperimentare la vera gioia e pace che solamente Dio può donarci è quello di sottometterci alla Sua volontà in ogni aspetto della nostra vita, specialmente in questioni di cuore. Non voglio proprio che tu, o qualcuno a te caro, sia legato dal peccato. So infatti, come accennavo sopra, che questa è una delle trappole preferite del diavolo per farci cadere in peccato. Permetti a Dio di liberarti: riponi la tua fiducia nelle Sue indi21 Cfr. Giacomo 4:4.
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Capitolo 1
cazioni amorevoli e arrenditi alla Sua volontà. “Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna” (22). Ora ti chiedo per favore di continuare a leggere per scoprire ciò che la Bibbia dice riguardo … • Al perché è sbagliato uscire insieme ad un non credente. • A quali sono le nostre motivazioni e come riusciamo a giustificarci. • A quali sono le conseguenze eterne derivanti dall’uscire insieme ad un non credente. • Ad alcune delle obiezioni più comuni. • A quali sono le alternative positive. F E R M AT I E P R E G A !
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Questo libro è un appello profondo, pratico e, soprattutto, appassionato a seguire il Signore con tutto il cuore in un’area estremamente importante della vita cristiana: il fidanzamento e il matrimonio. NEIL RICHARDSON è nato in Turchia da genitori missionari. Cresciuto a Londra giunge al ravvedimento e alla salvezza ancora molto giovane. Studia alla University College della capitale inglese (dove diviene il responsabile della Christian Union – un’associazione evangelica volta a promuovere la lettura e lo studio della Bibbia in ambito scolastico), successivamente ottiene un certificato post-laurea in Educazione al King’s College della stessa città. Attualmente serve il Signore come pastore nella città di Derby e svolge assiduamente incontri evangelistici all’aperto.
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Esiste un solo scopo nella vita: “Glorificare Dio e godere la Sua presenza per l’eternità”. L’obiettivo di questo libro è di incoraggiare il lettore ad onorare il Signore anche nella propria sfera affettiva. Neil Richardson, pastore e insegnante, sostiene, con garbo e abbondanti prove bibliche, che non devono essere le emozioni e i sentimenti a guidare le nostre scelte, ma la sola Parola di Dio. L’autore spiega le ragioni per cui la Bibbia sostiene che non è giusto per un credente fidanzarsi con un non credente e presenta le conseguenze derivanti da una tale decisione. Prende in esame, inoltre, tutta una serie di motivazioni che spingono alcuni a compiere una tale scelta e le obiezioni che costoro sollevano per giustificare il proprio comportamento. Nel libro sono anche trattati, in modo approfondito e schietto, alcuni ulteriori aspetti pratici e sociologici che riguardando un rapporto di coppia. Oltre che per i giovani direttamente interessati, questo semplice scritto sarà molto utile anche ai responsabili di gruppi giovanili, monitori, pastori e fonte di consiglio per ogni genitore.
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