Verità o Contraffazione - Classe Biblica Young 3

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VERITÀ O CONTRAFFAZIONE?

YOUNG

CLASSE BIBLICA

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CLASSE BIBLICA

young

ADI Media

ISBN 978-88-3306-059-0

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 - Fax 06 2251432 adi@adi-media.it - www.adi-media.it

€ 10,00

9 788833 060590

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VERITÀ O CONTRAFFAZIONE?

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classe biblicA

Sommario 1 2 3 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

AteiSmo, ipoteSi poSSibile? l’occultiSmo

lo YogA e lA bibbiA

3 8

13

il mormoniSmo

18

il movimento new Age

28

i teStimoni di geovA

ScientologY: un pericolo Serio

23 32

il buddiSmo

37

l’ebrAiSmo

47

l’induiSmo l’iSlAm

il cAttoliceSimo romAno (pArte primA)

42 52

57

il cAttoliceSimo romAno (pArte SecondA)

62

il movimento AvventiStA

72

the FAmilY (i bAmbini di dio)

82

il movimento cAriSmAtico l’ecumeniSmo

identità di genere: che coS’è?

lA FrAnchezzA: virtù importAnte

evAngelizzAre: miSSione poSSibile

67 77 87

92

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classe biblica “Young” n. 3 titolo: Verità o contraffazione? © Adi-media via della Formica, 23 - 00155 roma tel. 06 2251825 - 06 2284970 Fax 06 2251432 email: adi@adi-media.it | internet: www.adi-media.it Servizio pubblicazioni delle chiese cristiane evangeliche “Assemblee di dio in italia” ente morale di culto - d.p.r. 5.12.1959, n. 1349 - legge 22.11.1988, n. 517. Agosto 2018 - Tutti i Diritti Riservati Stampa: rotomail italia S.p.A. - vignate (mi)

iSbn 978-88-3306-059-0


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LEZIONE 1

Ateismo, ipotesi possibile? Anassimandro, un topografo [vedi glossario], dopo aver viaggiato e fatto studi, dedusse che le stelle, il fuoco e gli altri elementi non erano divinità, ma forze naturali, sviluppando un nuovo modo di esaminare il creato. in seguito, con il filosofo ateniese platone, si inizia ad asserire che tutto può essere analizzato e spiegato. egli elencò, nel X libro delle leggi, tre forme di ateismo: la negazione della divinità, l’esistenza della divinità incurante della vita sulla terra, la divinità che può essere propiziata con doni, quindi, in quanto posta a livelli umani, non più vera deità. da allora, il pensiero che nega o svaluta l’esistenza di dio è stato sostenuto da tante voci e tesi, si è presentato esasperando ora la lontananza (agnosticismo) [vedi glossario] ora la vicinanza di dio (panteismo) [vedi glossario]. dall’altra sponda, tanti hanno voluto dimostrare che c’è dio. Atei e credenti, tuttavia, rimangono divisi da distanze oceaniche e l’antica questione resta aperta; nessuna dimostrazione razionale dell’esistenza di dio avrà risolutiva efficacia per i non credenti e, d’altra parte, nessun uomo può negare la rivelazione di dio a chi ha provato la Sua presenza. in ogni caso, convincersi razionalmente o percepire emotivamente l’esistenza di dio sono poca cosa. la fede cristiana va ben oltre: essa realizza la redenzione in cristo, nella quale la vita umana viene trasformata dalla grazia divina.

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1. L’ATEISMO TEORICO

Genesi 3: 4-10, 14-19; Salmo 53:1-3; Romani 1:19-22 l‘ateismo professato si è fondato prevalentemente su ideologie materialiste, secondo cui dio non ha creato, ma tutto è materia ed ogni evento è casuale, dovuto a meccanismi fisici. negata l’idea stessa di dio, si propone un credo di valori razionali e ideali sociali in alternativa alla religione. l’uomo non esisterebbe in vista di dio, ridotto a pura proiezione dell’interiorità umana, ma per comunicare con i propri simili, per realizzarsi nel lavoro e nelle arti. Forme di ateismo meno marcato hanno convissuto anche con una certa religiosità, specie laddove, pur ammettendo l’esistenza di dio, si spoglia la Sua azione d’ogni elemento soprannaturale. così faceva, ad esempio, la setta dei Sadducei in israele (Atti 23:8). in sostanza, la cosiddetta fede di chi crede soltanto quanto risulta spiegabile razionalmente è fiducia nell’intelligenza umana. la tragica conseguenza spirituale di ciò è la perdita della redenzione eterna (i corinzi 15:12). il filosofo greco epicuro (341-271 a.c.), fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica, sosteneva che gli dèi esistono ma, chiusi nella loro beatitudine, sono indifferenti alle vicende umane. la concezione di un dio apatico ha prodotto altre forme di ateismo. l’agnosticismo, che sostiene l’impossibilità per l’uomo di entrare in una relazione personale e storica con dio. l’evangelo, però, mostra che egli ha preso l’iniziativa di offrire una vera rivelazione di Sé agli uomini, sufficiente per la loro piena redenzione (ebrei 1:1-3).

GLOSSARIO

“Topografo” disegnatore di carte geografiche. “Agnosticismo” credo che ritiene che la divinità sia troppo distante e distaccata dall’uomo perché questi possa conoscerla e relazionarsi con essa. “Panteismo” vuol dire letteralmente “tutto è dio”. esso nega l’idea di un dio personale e identifica gli elementi e le forze del creato con la divinità.

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l’esistenzialismo, filosofia della mancanza di significato dell’esistenza umana, orfana di qualsiasi prospettiva ultraterrena. “Se esiste un dio d’amore che governa il mondo, perché permette l’ingiustizia, la violenza e il dolore?”. Questa l’antica domanda del pessimista, che tuttavia prima di esprimere una negazione di dio, rivela il dolore rabbioso della separazione da lui, nonché la ricerca di una via di fuga dalle proprie responsabilità interiori. “L’ateismo è più sulle labbra che nel cuore dell’uomo” (blaise pascal). Si dimentica, però, che il male l’ha introdotto l’uomo, abusando della libertà donatagli da dio e prestando ascolto a Satana, il primo ad attaccare la sovranità del creatore (isaia 14:13, 14; genesi 3:410, 14-19; romani 8:20-22). in sostanza, il rifiuto di dio è preceduto dal rigetto dell’idea di peccato, che ha corrotto l’originaria creazione di dio e continua ad essere la causa delle disarmonie e delle sofferenze presenti nel mondo. il vero motivo per cui l’uomo non crede in dio non è dovuto a particolari difficoltà razionali, cioè nel non poterne spiegare gli attributi soprannaturali, ma è di ordine spirituale, ovvero nel non volerne accettare la suprema autorità (genesi 3:5; giovanni 12:42, 43). l’ateismo è un prodotto della corruzione spirituale e morale dell’uomo, e allo stesso tempo ne genera ancora di più (Salmo 73:9-11; romani 3:10-18). Lo stolto ha detto in cuor suo: “non c’è Dio”. Sono corrotti, commettono l’iniquità, non c’è nessuno che faccia il bene salmo 53:1 APPROFONDISCI Anche il Salmo 53 dimostra come l’ateismo sia il nefasto prodotto della corruzione umana. lo stolto, colui che ha uno spirito irreligioso, rifiuta di riconoscere l’esistenza di dio. ben inteso che una tale persona si reputa da sé razionale ed afferma di credere a tutto ciò che è dimostrabile, ma il Signore ne ha una opinione completamente diversa. 1. Lo stolto è insensibile alla Parola di Dio (matteo 7:26). il Signore non tralascia nessuna persona e rivolge a ciascuno la Sua parola. lo scopo di dio è rivelare a noi peccatori i Suoi pensieri di pace per darci “un avvenire e una speranza” (geremia 29:11), ma chi non bada al Suo messaggio di grazia e rimane insensibile all’invito alla salvezza, dimostra di essere uno stolto! 2. Lo stolto non prepara se stesso all’incontro con Dio (matteo 25:2, 3). in apparenza può sembrare che tutti credano nella vita futura ed affermano di meritare la beatitudine, ma non tutti coloro che si professano religiosi in realtà vedranno dio (matteo 5:8). chi vive trascurando di prepararsi la venuta di cristo (cfr. Amos 4:12), dimostra di essere uno stolto!

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ateismo, ipotesi possibile?

lezione 1

3. Lo stolto ha un triste destino (luca 12:20). Abituato com’è a non riconoscere il Signore e a rifiutare ogni invito per ricevere il dono della Sua salvezza, lo stolto rimane irremovibile sulle proprie posizioni atee e non approfitta neppure dell’ultimo appello di grazia. egli ha affermato nel cuore “dio non esiste”, l’ha conservato durante la sua vita e varca la soglia dell’eternità da ateo imperterrito. per lo stolto non rimane alcuna speranza! Si è asserito che la fede sia soltanto un insieme di credenze, imposte da dogmi e sostenute con svariate forme di superstizione. eppure, per quanto la ricerca scientifica continui a evolversi, il concetto di dio è più che mai presente negli uomini d’ogni ceto e cultura. Ancora oggi, non appena cade un governo che ha imposto l’ateismo di Stato, riemerge l’insopprimibile desiderio di conoscere dio ed accertarsi sulla propria sorte eterna, perché il pensiero di un dio personale ed eterno è innato nella stessa natura umana (ecclesiaste 3:11). essere increduli o credenti risulta una decisione personale che può ben prescindere da prove scientifiche e tangibili (giovanni 20:27-29). l'ateismo in sé richiede “un atto di fede”, perché è difficile non scorgere la mano di dio nel creato (Salmo 19:1, 8; matteo 11:25; romani 1:19-22). inoltre non libera l’uomo dall’autorità di dio, al Quale comunque dovrà rendere conto, ma lo priva di quel governo divino che reca pace e speranza. l’ateismo è rimasta una dottrina umana che non scalda il cuore, non migliora la società e i rapporti umani, non emancipa moralmente, ma lascia soli.

2. L’ATEISMO PRATICO

I Timoteo 5:8; II Timoteo 3:5; Giacomo 2:19; Efesini 3:16, 17 l‘ateismo pratico è la comune professione di fede, rinnegata nella vita vissuta, in cui la parola “credere” perde il suo sostanziale e dinamico valore biblico (i timoteo 5:8). la Scrittura condanna l’origine e gli effetti di una fede morta; non si deve trascurare che una causa secondaria dell’ateismo teorico è stata la fede mal praticata dei credenti o la falsa fede, il formalismo religioso privo di vita e forza spirituale (ii timoteo 3:1-5). Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano Giacomo 2:19 Se per alcuni dichiararsi “non praticanti” è una fede comoda, per altri è una condizione dilaniante. tanti, non soltanto giovani, non hanno particolari problemi a credere nell’esistenza di dio, spesso assorbita come concetto scontato già da bambini e avendo avuto chiare manifestazioni della Sua opera nella propria persona o famiglia. il loro dilemma è un altro: come entrare in una viva relazione con dio, come gustare la Sua intima presenza e poter praticare la Sua parola? essi sanno che dio esiste, ma avvertono un’opprimente separazione da lui! l’evangelo presenta la condizione dei cuori “senza dio” privi della Sua gloria e il desiderio del Signore di riempirli con la Sua presenza (efesini 2:12-14, 17, 18). nella Sua grazia verso il peccatore, dio va oltre la concessione di farci gustare dei contatti sporadici con lui; riconciliandoci a Sé, egli chiama ad essere la Sua dimora, il tempio dello Spirito Santo (i corinzi 6:19; efesini 3:16, 17).

GESÙ OGGI Evangelizzare atei convinti, spirituali non religiosi e cristiani nominali luke cAwleY Adi-media

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3. TESTIMONIARE AGLI ATEI

I Pietro 3:15; II Timoteo 2:24, 25; Ebrei 11:1; I Corinzi 1:20-22; 2:4, 5

ogni credente deve essere disponibile e pronto a rispondere alle domande di quanti obiettano l’attendibilità della fede cristiana (i pietro 3:15). l’esortazione divina, tuttavia, non va intesa come una chiamata a fare gli avvocati del Signore, che si “difende” benissimo da solo, ma a rendere ragione della propria fede in cristo. la bibbia non è intesa a provare l’esistenza di dio, la afferma subito quale fatto acquisito: “nel principio dio creò i cieli e la terra” (genesi 1:1). l’opera di convinzione sulle verità divine non è affidata ad alcuna facoltà oratoria, ma solamente all’opera dello Spirito Santo, il vero Avvocato (giovanni 16:8). essa non può essere prodotta per mezzo di dispute apologetiche [vedi glossario] per quanto persuasive possano risultare (i corinzi 2:4, 5). gli umanisti cercheranno sempre di confutare gli argomenti in difesa della fede, perfino dinanzi alle evidenze più forti, magari soltanto per orgoglio. Questo deve farci considerare gli effetti del peccato sull’intelletto umano (Salmo 14:3; ii corinzi 4:3, 4). pertanto, senza eccedere in insistenti “prove” a favore dell’esistenza di dio, alla testimonianza verbale occorre sempre far seguire l’esempio di vita cristiana, che mostra l’opera del Signore in noi, e soprattutto la preghiera per i peccatori (ii timoteo 2:24, 25). vi sono verità ed eventi riguardanti dio che non trovano spiegazioni razionali. in fondo, proprio in questo è la suprema “logica” delle verità divine, infinitamente superiori a tutto ciò che è umano (isaia 55:7-9; romani 10:17).

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APPROFONDISCI 1. La fede si muove su un piano superiore alla ragione, perché essa si muove sul campo di conoscenza spirituale (ebrei 11:3). la fede non disprezza l’uso dell’intelletto, che è stato provveduto dal creatore (giobbe 32:8), ma riposa fiduciosa su quanto la parola di dio dichiara. la fede nel Signore non è cieca, ma è certezza e sicurezza di quello che egli ha detto. chi ha fede infatti si fida della sola parola di dio e la considera la più affidabile regola di vita e di condotta (i timoteo 1:15). 2. La fede è l’unica buona risposta alla rivelazione di Dio. gesù illustrò a nicodemo l’opera del vento (giovanni 3:8). non puoi vedere il vento, né sapere dove ha avuto inizio o dove smette di soffiare, ma puoi notarne e dimostrarne gli effetti. obiettare su quanto il Signore rivela nella Sua parola non rende più saggi, ma credere determina la salvezza (ebrei 11:6). Se talvolta siamo disposti a credere alle parole degli uomini, che spesso illudono ed ingannano, lo dobbiamo essere ancora di più nel credere alla testimonianza di dio, rivelata nella bibbia.


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ateismo, ipotesi possibile?

lezione 1

3. La fede ha la sua origine e si sostiene sulla Parola di Dio. paolo insegna questa verità ai credenti di roma (romani 10:17). la parola produce fede e quando si ha la fede si trova piacere nel leggere, meditare, studiare, ascoltare la bibbia, che suscita ancora fede. il meraviglioso cerchio si chiude nella crescita spirituale del credente, sotto la luce dello “Spirito Santo... che ci guida in tutta la verità” (giovanni 16:13). Sì, Dio è grande e noi non possiamo conoscerlo; incalcolabile è il numero dei suoi anni Giobbe 36:26 Quando si omette la rivelazione di dio, le stesse leggi fondamentali della logica non potranno dimostrare la verità cristiana, poiché l’uomo è un essere limitato e non può determinare l’esistenza di dio facendo appello ai fenomeni fisici. inoltre, se le verità teologiche poste dalla bibbia non vengono date per certe, i fatti storici narrati in essa perdono ogni significato logico, ma soprattutto gli scopi spirituali (i timoteo 1:15). la risurrezione di cristo, ad esempio, se ristretta in un contesto di logica naturalista, costituirebbe solamente un evento insolito. i miracoli perderebbero il loro senso se non si presupponesse l’esistenza di dio (i corinzi 1:20-22). la fede cristiana, dunque, perde il suo distintivo elemento soprannaturale laddove si pretende di spiegare l’esistenza di dio basandosi sui canoni della ragione.

GLOSSARIO

“Apologetica” indica la difesa orale o scritta, della verità cristiana.

APPROFONDISCI la Scrittura ci ricorda come l’uso della sola ragione non permette all’uomo di raggiungere dio (i corinzi 1:21). la storia biblica di babele illustra proprio questo principio. Quegli uomini ebbero la presunzione di sfidare il Signore e costruire una torre che avesse raggiunto il cielo, ma fallirono. la conoscenza di dio è inscrutabile alla mente dell’uomo, perciò deve dipendere esclusivamente dalla rivelazione. il Signore infatti decide di “abbassarsi” fino all’uomo e rivelare i Suoi pensieri ed il Suo piano di grazia.

NOTE

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LEZIONE 2

l’occultismo ‘l e cose occulte appartengono al Signore nostro dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge” (deuteronomio 29:28). Se volessimo dare una definizione molto spicciola della parola occultismo [vedi didascalia], potremmo dire che si tratta di un insieme di pratiche volte a conoscere il mondo sovrannaturale, indipendentemente dagli insegnamenti biblici. gli uomini, infatti, fin dalla fondazione del mondo desiderano essere come dio e più di dio, spinti dall’orgoglio personale e dalla volontà, spesso malcelata, di essere essi stessi glorificati (genesi 3:4, 5). Attraverso le pratiche occulte, gli uomini tentano invano di scoprire quanto il Signore non ha rivelato e di legittimare comportamenti che egli non ha autorizzato. le Scritture non lasciano spazio a compromessi, vietando severamente ogni rito o “arte” occulta, che ignora ed offende la Signoria divina. “non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. tu sarai integro verso il Signore dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo dio, non lo permette” (deuteronomio 18:10-14). APPROFONDISCI la rivelazione divina descrive gli astri come semplice creazione di dio (giobbe 9:9; Salmo 19:1). ogni personificazione e divinizzazione di essi è tanto errata quanto pericolosa, aprendo le porte a ogni inganno diabolico. pertanto, qualsiasi interesse e timore verso gli elementi del cosmo a scopo di culto o di previsione del futuro è severamente vietato dal Signore (deuteronomio 17:2-5).

1. LE PRATICHE ESOTERICHE

II Re 16:3; Geremia 32:35; Ezechiele 16:20, 21; 23:37; 20:31; II Corinzi 2:11 GLOSSARIO

“Esoterismo” dal greco “esòteron (“più dentro”), indica le dottrine note soltanto alle persone addentrate in qualche ordine religioso o filosofico. “Oniromanzia” dal greco “òneiros” (sogno) e “mantèia” (divinazione), è la predizione del futuro mediante l’interpretazione dei sogni

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riti d’iniziazione, per accedere alle conoscenze segrete, erano spesso bagnati con il sangue di fanciulli che venivano immolati (ii re 16:3; geremia 32:35) e le cui carni erano poi mangiate per condividere una misteriosa unione con gli dèi (ezechiele 16:20, 21; 20:31; 23:37). offrire i propri figli a qualche divinità era anche considerato un mezzo per conseguire una purificazione. Attualmente, l’esoterismo [vedi glossario] è il complesso di dottrine nascoste alla massa e rivelate soltanto agli iniziati di una setta, che devono salvarsi dalla distruzione del mondo, per purificarlo e dominarlo. Antiche credenze e simboli di vari culti pagani, mischiati ed adattati alle esigenze moderne, sono accompagnati da rituali spesso macabri e cruenti. patti e riti esoterici si svolgono ancora oggi, sebbene quasi sempre sgozzando animali e bruciando incensi nei boschi, tra le tombe nei cimiteri o in altri luoghi segreti. rituali e simbologie occulte sono al centro


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l’occultismo

lezione 2

delle pratiche degli adepti di logge massoniche, accademie di “illuminati” e sette sataniche. le pratiche esoteriche vorrebbero redimere gli uomini da ostili poteri occulti o offrire loro un’esperienza di estasi o elevazione interiore. A queste pratiche si affiancano spesso tecniche di padronanza del corpo e di liberazione mentale, già note e diffuse presso varie discipline mistiche e filosofiche. CONSIDERA Stiamo attenti alle cosiddette “forme alternative” di ginnastica o di rilassamento. il sano movimento fisico reca beneficio alla salute; se, però, queste attività sono associate a tecniche che pretendono di curare l’anima o potenziare la mente mediante la congiunzione con forze cosmiche o ignote, siamo saggi e non lasciamoci coinvolgere! Stiamo alla larga dalle subdole strategie diaboliche, che mirano ad aprirsi varchi nella nostra anima per legarla (ii corinzi 2:11). APPROFONDISCI il culto dei dischi volanti è una forma moderna di esoterismo. Fra le associazioni di ufologi ci sono persone che affermano di stabilire dei contatti con gli extraterrestri, per lo più per via medianica, o con sedicenti esseri evoluti, abitanti di altri mondi più “avanzati”. molti avvistamenti di oggetti e individui “alieni” sono in realtà scherzi di burloni o visioni di aerei modernissimi confusi con altro. vi sono anche casi di fenomeni inspiegabili, per i quali, tuttavia, non è esagerato pensare a manifestazioni angeliche di matrice satanica, miranti ad alimentare lo scetticismo verso la bibbia e incredulità riguardo a cristo (ii tessalonicesi 2:9-12).

2. LA DIVINAZIONE

Deuteronomio 13:1-5; Isaia 47:13; I Timoteo 6:20; Colossesi 2:8 la divinazione (la consultazione degli dèi) è una pratica fondata sull’intuizione di cose ed eventi futuri attraverso il presunto contatto con il “sovrannaturale”. in altre parole è l’acquisizione paranormale di una conoscenza oscura. Sintetizzando, essa si esplicava in tre modi: 1. L’oracolo, cioè un responso a domande riguardanti la sorte, che veniva fornito da un indovino (numeri 22:7, 8) o che si deduceva da altri riti particolari come quello di esaminare le interiora degli animali (ezechiele 21:26-28) o il volo degli uccelli. presso i babilonesi ed i greci si impiegavano varie tecniche per comunicare con gli dèi e ricevere delle rivelazioni; noto era l’oracolo di delfi, che gli indovini riportavano in stato di trance. 2. La falsa profezia, per predire cose future mediante sogni (oniromanzia [vedi glossario]) e visioni (deuteronomio 13:1-5; 18:20; geremia 23:25-27; 29:8, 9; ezechiele 13:6-9).

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classe biblicA

3. L’astrologia, cioè l’esame dell’influsso degli astri (Sole, luna, stelle e pianeti) sulle vicende umane che accadevano sulla terra, per prevedere avvenimenti futuri (isaia 47:13; deuteronomio 4:19). l’astrologia, ancora oggi, è ritenuta una fonte attendibile di informazioni certe riguardo il futuro. essa presuppone che la posizione occupata dagli astri al momento della nascita di una persona, così come i successivi movimenti dei corpi celesti, condizionino il carattere ed il destino di quella. APPROFONDISCI l’astrologia era già praticata dai Sumeri circa quattromila anni fa. ripresa dai babilonesi, dagli Assiri e dagli egizi, fu poi diffusa dai romani in tutta europa. essa costituiva un complesso sistema di calcoli, basato sulla credenza che il rapporto tra gli astri e le stagioni influenzasse gli eventi terreni ed il carattere delle persone. gli astronomi non considerano l’astrologia una scienza, poiché questa non si fonda su leggi fisiche costanti, che regolano fatti e fenomeni naturali. gli scienziati asseriscono che il Sole e la luna hanno delle ovvie influenze sui cicli della natura e le condizioni meteo terrestri, ma non certamente sul corso della storia umana o sulla vita morale degli individui. l’astronomia ha constatato che uno dei movimenti della terra fa retrocedere la posizione delle costellazioni disposte intorno ad essa di ben 50 secondi d’arco ogni anno. poiché i riferimenti usati dall’astrologia sono ancora quelli di duemila anni fa, essi quindi non coincidono più con i segni zodiacali attuali. inoltre, il solo fatto che gli astrologi danno spesso previsioni opposte per lo stesso periodo della vita di una persona, fa già capire la poca consistenza dei loro fondamenti. leggendo qualche oroscopo si scopre come spesso sia usato il condizionale, potendo così prevedere tutto e il contrario di tutto in modo ambiguo. Non v’ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento Giacomo 1:16, 17

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benché la scienza rifiuti i principi su cui si fonda l’astrologia, milioni di persone continuano ad affidarsi ai suoi oroscopi, pericolosamente distaccati da ogni richiamo alla responsabilità spirituale e dal messaggio di redenzione. molti astrologi si dichiarano “cristiani”, mescolando il nome di gesù a pratiche idolatre. tale confusione è stata permessa dall’ignoranza dottrinale dei credenti. essi devono rigettare tutte le persuasioni delle false scienze occulte, aprendosi alla luce dell’evangelo che accerta sul piano di dio per la loro vita (isaia 44:24, 25; geremia 10:1; i timoteo 6:20; colossesi 2:8).


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l’occultismo

lezione 2

3. LA MAGIA

Esodo 7:11; 22:18; Isaia 47:10-12; Atti 8:9-13, 18-23; 19:13-19; Apocalisse 21:8 il termine “magia”, dal greco mageìa, significa “stregoneria”, “imbriglio”. essa è caratterizzata dall’uso di presunte conoscenze occulte per manipolare le forze sovrannaturali, per tenerle a bada o asservirle ai propri scopi. era comune avere a corte dei “magi” posti come interpreti e mediatori tra le potenze superiori e gli uomini (esodo 7:11; daniele 2:2; Atti 13:6, 7). la magia ricorre ad antichissimi formule e incantesimi di maledizione sui nemici o per scongiurare il male e propiziarsi buon successo negli affari della vita (numeri 22:6; isaia 47:10-12). gli uomini hanno voluto contrapporre alla stregoneria una “contro stregoneria”. hanno inventato, cioè, accanto alla magia nera, tendente a nuocere agli altri con sortilegi come fatture o malocchi, la magia bianca ovvero quella che farebbe del bene al prossimo e libererebbe dalle influenze negative. tale subdola distinzione è l’ennesima trappola dell’occultismo e trova la ferma condanna biblica (geremia 27:9; Atti 19:13-19; ii corinzi 11:14, galati 5:19, 20). APPROFONDISCI Quando si è stati presi di mira con maledizioni e sortilegi vari da parte di persone senza timore di dio, non bisogna cadere nella trappola di ricercare preghiere con parole particolari e pratiche rituali per scacciarne gli effetti. occorre piuttosto iniziare o continuare a vivere in comunione con il Signore e in essa ci sarà provveduta ogni difesa e risorsa per non essere danneggiati dall’astuzia satanica né dalla cattiveria umana (colossesi 2:9, 10, 15; i giovanni 5:18, 19). la sete di poteri magici non ha limiti né confini. Acquisire il “sapere”, i segreti delle energie cosmiche per trarne grandi vantaggi personali, magari l’immortalità, è un’antica chimera umana. Ancora oggi la pretesa di mutare la realtà secondo i propri desideri induce le persone ai pensieri e agli atti più scellerati. il diavolo è pronto a ingannare e imprigionare quanti si affidano alla lettura delle carte (cartomanzia [vedi glossario]) o della mano (chiromanzia [vedi glossario]) e ai pendoli. il tragico caso di Simone è un monito a chiudere con ogni forma di magia (Atti 8:9-13, 18-23; 19:19; esodo 22:18). … Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia levitico 19:26 la superstizione [vedi glossario] (p.e. la paura di passare sotto una scala, di un gatto nero che ti attraversa davanti, rompere uno specchio, etc.) è l’atteggiamento mentale più prossimo all’idolatria e alla magia; è una forma distorta di fede, una dipendenza interiore da forze o fenomeni non sottoposti alle leggi degli eventi naturali. decisamente ostile a dio, essa è una falsificazione della realtà che, invece di essere accettata o vista per esaminarsi, viene revisionata da propri desideri o ansietà. la superstizione è l’abitudine malsana di tenere in considerazione determinati numeri, immagini ed impressioni, che vengono tra loro collegati per via di coincidenze. in sostanza, viene attribuito al caso quell’autorità che non è stata riconosciuta alla parola del Signore (proverbi 9:10). gli scongiuri scaramantici (gettarsi il sale alle spalle quando si è versato l’olio, etc.), anche con l’utilizzo materiale della bibbia, sono pratiche paragonabili alle antiche offerte propiziatrici per il raccolto, a forme di superstizione e magia bollate come “abominio” dalla rivelazione biblica.

GLOSSARIO

“Cartomanzia” pretesa di prevedere il futuro o l’allontanamento di cose negative mediante la lettura delle carte. “Chiromanzia” dal greco “cheir” (mano), è la pronosticazione di cose ignote o eventi futuri mediante la lettura della mano. “Superstizione” insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali: credere che essere in 13 a tavola porti sfortuna; non vuol partire oggi perché è venerdì 17.

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lezione 2

l’occultismo

4. LO SPIRITISMO

Levitico 19:31; 20:6, 27; Atti 16:16; II Tessalonicesi 2:9-12 GLOSSARIO

“Negromanzia” dal greco “nekròs” (morto), è l’arte di evocare gli spiriti dei morti mediante il contatto con oggetti che gli sono appartenuti.

lo spiritismo ingloba divinazione, magia e religiosità. esso è l’apice dell’occultismo e pretende di stabilire un ponte tra i vivi e gli spiriti dei trapassati. Strumento di tali contatti è solitamente un medium, una persona chiaroveggente ritenuta dotata di ricettività paranormale. la condanna divina contro chi esercita la negromanzia [vedi glossario], cioè la consultazione degli spiriti dei defunti, è severissima (levitico 20:27), soprattutto per l’insana influenza diabolica in cui cadono quanti pensano di intrattenere rapporti con i morti, ignari che dietro ad essi agiscano in realtà i demoni (Atti 16:16; i corinzi 10:19, 20). ciò comporta che, per quanto mendaci, vi saranno dei risultati che renderanno lo spiritismo seducente e contagioso (levitico 19:31). pertanto esso è giudicato come una radice velenosa da “togliere via” (levitico 20:6; deuteronomio 13:1-5). i defunti non hanno alcun potere sul mondo terreno né alcuna influenza verso il Signore rispetto alle vicende dei vivi, di cui sono incoscienti (giobbe 14:10-12; Salmo 39:6; 146:4; ecclesiaste 9:5, 6). Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora! isaia 8:19, 20 il culto degli antenati era diffuso nel paganesimo. i greci credevano che gli uomini potessero acquistare poteri particolari dopo la morte. i romani onoravano lo spirito degli avi, chiamati i “lari domestici”, credendo che il defunto continuasse ad abitare nella sua casa e potesse proteggerla. occorre non farsi attirare in un malsano legame con i morti, che vada oltre il rispettoso ricordo, da esperienze intensamente emotive, come sogni ed altri eventi o segni inspiegabili, rifuggendo dal cercarne qualsiasi interpretazione. Anche le preghiere rivolte ai “santi”, invocati come mediatori presso dio, costituiscono un’invocazione dei morti. gli uomini non possono avventurarsi nel campo spirituale al di fuori dei sentieri biblici, senza evitare le reti delle astuzie diaboliche (ii tessalonicesi 2:9-12). non abbiamo bisogno di nuove rivelazioni da parte dei defunti: la bibbia ci dice già quanto dio vuole farci sapere per la nostra salvezza e benedizione (luca 16:27-30; giovanni 6:68).

NOTE

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classe biblicA

LEZIONE 3

lo Yoga e la bibbia nel mondo occidentale è sempre più diffusa, da ormai mezzo secolo, la pratica dello yoga [vedi glossario]. presentata quale alternativa forma di “ginnastica immobile” e “tonificante mentale”, questa tecnica di rilassamento mira ben oltre il riequilibrio psicofisico dell’organismo. basta leggere alcune definizioni date a questa disciplina: “lo yoga è uno dei sei sistemi filosofici induisti ortodossi, alla ricerca di forze e stati di coscienza (visioni mistiche) straordinari come pure l’unione dell’uomo mortale con l’universale (il Divino), il mezzo di raccoglimento, di meditazione, di ascesa e di estasi sistematiche, posture fisiche (Asanas) e di esercizi respiratori (Pranayama) che influiscano sui muscoli ed i nervi” (Lessico Universale Svizzero). APPROFONDISCI gli Asana sono posture utilizzate in alcune forme di yoga; se ne contano alcune migliaia e ciascuna di esse porta un nome che deriva dalla natura o dalla mitologia induista. la loro funzione è direttamente collegata alla fisiologia indiana, fondata sul “sistema sottile”, secondo cui, attraverso l’assunzione di specifiche posizioni del corpo si possono purificare i canali energetici in cui convogliare l’energia dell’universo verso il corpo ed ottenere un notevole beneficio psico-fisico. il Pranayama, da “prana” (fiato, respiro, forza, vita) e “Ayama” (lunghezza, controllo, espansione) indica il controllo dell’“energia vitale” per mezzo del respiro. le Nadi sono i canali energetici mediante cui scorre il prana (l’energia vitale, per l’appunto).

l’Enciclopedia Treccani ne dà questa definizione: “disciplina psico-fisiologica indiana basata su una vasta gamma di tecniche ascetiche. lo yoga cosiddetto classico costituì uno dei sistemi filosofici indiani […] lo yoga offre gli strumenti per sottomettere al dominio della coscienza i processi psichici e fisiologici che si svolgono normalmente fuori di essa, al fine di risvegliare quella potenza nascosta nel substrato psichico per mezzo della quale si realizza tale reintegrazione. in questo senso yoga può essere inteso anche come ‘riunione’ tra l’uomo e il cosmo individuato, che insieme si trasfigurano così nell’universo trascendente […] A seconda delle tecniche impiegate, si distinguono vari tipi di yoga: laya-yoga, karma-yoga, mantra-yoga, bhakti-yoga, jnana-yoga, hatha-yoga. Quest’ultimo, yoga «dello sforzo» o «violento», dilata smisuratamente le tecniche somatiche al fine di giungere alla costituzione di un ‘corpo magico’ liberato dalle inanità e dalle contraddizioni del corpo profano; dietro di esso si ravvisano antichi orientamenti magico-religiosi”. il dizionario Devoto-Oli afferma che lo yoga è “un complesso di tecniche ascetiche indiane, comuni sia a varie forme di induismo, sia al buddismo”. Questa “disciplina”, forse non c’è da stupirsi, ha ben attecchito in taluni ambienti del “cristianesimo”. Fra i suoi propagandisti, forse il più noto è il monaco cattolico Jean marie dechanét, autore di vari libri sul così detto “yoga-cristiano”. è però indicativo che proprio i credenti indiani rifiutino ogni combinazione di yoga e cristianesimo. dinanzi a tutto ciò, è doveroso domandarsi se lo yoga sia veramente un innocuo e semplice modo per rilassarsi. Soprattutto, esso è conciliabile con la fede in cristo?

GLOSSARIO

“Yoga” proveniente dal sanscrito, lingua letteraria dell’india classica e sacra dell’induismo, significa “unire, attaccare, imbrigliare” o “congiungere”, ma anche “legare, aggiogare”; il sostantivo yugà indica il giogo che si fissa sul collo dei buoi per attaccarli all’aratro.

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classe biblicA

1. L’ORIGINE FILOSOFICO RELIGIOSA

Colossesi 2:8, 18-23; I Corinzi 9:27; Romani 6:12-14; 12:1, 2; I Corinzi 2:14-16 lo yoga si origina nell’antico paganesimo indiano; alcuni principi ascetici [vedi glossario] della filosofia indù insegnano che si può dare riposo al corpo e all’anima regolando il dispendio delle energie fisiche e psichiche. le tecniche yoga furono dapprima trasmesse oralmente, poi messe per iscritto in modo particolareggiato da patañjali, un maestro indiano, studioso del ii secolo a.c., tradizionalmente considerato il fondatore della disciplina; egli definì lo Yoga: “lo sforzo metodico per conseguire la perfezione, attraverso il controllo dei diversi elementi psichici e fisici della natura umana”. dai suoi inizi ad oggi, questa pratica è stata parte integrante delle religioni orientali, in particolare dell’induismo e del buddismo. Quando in occidente si parla di yoga, in generale si fa riferimento allo “hatha-Yoga” o “yoga fisico”, cioè il primo livello, una forma di yoga basata sull’associazione di esercizi fisici (asana) e di esercizi respiratori (Pranayama) che consiste nel tentativo di regolare la respirazione, assumendo certe posizioni che ammorbidiscono i muscoli, rallentano la pressione sanguigna, il battito cardiaco e l’espirazione. APPROFONDISCI lo Yoga non è un movimento unitario, ma un complesso di scuole di pensiero che inglobano diverse forme, metodi e dottrine: l’hatha yoga (yoga fisico), il bhakti (yoga della devozione), lo jnana (yoga della conoscenza), il karma yoga (dell’azione), il dhyana yoga (della meditazione), il mantra yoga (delle formule o mantra), il raja yoga (regale, mentale). un secondo aspetto correlato allo yoga consiste in pratiche di estraneazione interiore per controllare, insieme a quello circolatorio, il sistema nervoso. la distensione mentale viene ricercata fissando il proprio pensiero su tutte le parti del corpo, per distenderle con l’immaginazione e giungere a non sentirle più, partendo dalla punta dei piedi e salendo fino alla testa. in sostanza, si crede che dando riposo al corpo si può poi, tramite esso, ottenere anche il riposo dello spirito dallo stress dell’esistenza. Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre matteo 11:28, 29

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riguardo al concetto dell’influenza del corpo sulla mente, la bibbia insegna piuttosto il processo inverso


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lo YoGa e la bibbia

(proverbi 17:22; 18:14), cioè che la salute dell’anima non dipende dal benessere fisico, ma da un sano rapporto con dio (colossesi 2:8, 18-23). per ritrovare l’armonia con l’essenza del proprio essere, l’uomo non deve innanzitutto mortificare il corpo o annullare i pensieri, ma mirare a vivificare lo spirito e risvegliare l’anima! il credente può e deve disciplinare l’uso del proprio corpo (i corinzi 9:27), ma non attraverso un coatto “stand-by” dei polmoni e del cervello, bensì per mezzo del rinnovamento della mente in virtù della grazia divina e di una attiva, quotidiana esperienza di comunione con dio (romani 6:12-14; 12:1, 2; i corinzi 2:14-16).

2. L’IMPLICAZIONE OCCULTISTA

Giovanni 8:36; I Corinzi 10:3-5; Salmo 119:9, 15; Isaia 40:29-31; I Corinzi 6:19, 20; 10:31

lezione 3

GLOSSARIO

“Ascetismo” dal greco ascesis, significa “esercizio di ordine interiore, religioso”. Asceta è colui che si dedica alla vita contemplativa appartandosi dalla vita sociale. “Misticismo” esperienza che impegna la vita interiore dell’uomo di fronte a una realtà misteriosa, assoluta, altra da sé, alla quale il soggetto tende al di fuori dei normali processi conoscitivi (Voc. treccani).

la disciplina dello yoga è stata sviluppata da vari maestri spirituali indù, che miravano tutti allo stesso grande obiettivo, racchiuso proprio nel termine “yoga”, che significa “aggiogare, congiungere”; l’obiettivo finale, dunque, non è tanto il raggiungimento dell’armonia fra mente e corpo, che è appena la fase preparatoria, quanto l’unione dell’individuo con l’essere supremo, con l’energia cosmica, l’Assoluto spirituale. il mantra-Yoga propone “tecniche meditative” basate sulla ripetizione dei “mantra”, ad alta e bassa voce. Questi mantra sono formule magiche spesso senza un significato linguistico, come ad esempio la sillaba “om”: attraverso le vibrazioni di queste formule si esprimerebbero primitive forze divine o cosmiche. mediante la ripetizione incessante dei mantra, gli indù pensano di identificarsi con le potenze rappresentate in queste cantilene, giacché nello yoga l’uomo non è l’immagine di dio danneggiata dal peccato, ma è dio stesso. in tale prospettiva, bisogna prima accrescere il potere della propria mente e poi cercare la fusione con lo spirito universale, per giungere ad un totale controllo delle funzioni vitali, delle forze della natura mortale. i filosofi indù affermano che praticando lo yoga si possono ricevere poteri sovrumani, come quello di vedere, udire e agire a distanza, la trasmissione del pensiero e perfino la facoltà di rendere il corpo invisibile o non soggetto alle leggi di gravità. RIFLETTI ecco alcune dichiarazioni di maestri di yoga: “potenziando la nostra mente ci identifichiamo con il pensiero universale ... identificandoci con il pensiero universale, riuniamo l’io relativo con l’io assoluto”. “Svincolando la nostra vera personalità da quella apparente noi ci creiamo una personalità immortale”. lo yoga prevede anche l’attuazione di digiuni e privazioni per raggiungere la purificazione psico-fisica. esso propone dunque una sorta di auto-emancipazione attraverso la sottomissione del corpo e lo sviluppo delle proprie capacità mentali. una forma di misticismo [vedi glossario] rivisitato in forma orientale. le Scritture, però, dichiarano che il credente deve poter esercitare le proprie facoltà e che la padronanza di sé avviene nella misura in cui noi ci arrendiamo all’opera dello Spirito Santo; ma questo può avvenire soltanto se lo spirito umano rigenerato viene sottoposto a dio per fede in cristo (giovanni 8:36; ii corinzi 10:3-5; romani 8:11-14; galati 5:16-25). non sarà certo trattenere il fiato o fissare il vuoto che ci allungherà la vita o ci risanerà dalla corruzione spirituale (efesini 6:2, 3).

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classe biblicA

Così parla Dio, il Signore, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce, che dà il respiro al popolo che c’è sopra e lo spirito a quelli che vi camminano isaia 42:5 la purezza e la forza, secondo l’insegnamento della bibbia, provengono non da una non meglio definita meditazione trascendentale, bensì dalla meditazione della parola di dio e dalla profonda fiducia che riponiamo nel Signore (Salmo 119:9, 15; isaia 40:29-31). come cristiani siamo chiamati non soltanto a curare e controllare il nostro corpo, ma a glorificare dio in esso (i corinzi 6:19, 20; 10:31). APPROFONDISCI è sconcertante che nei paesi occidentali molti usino lo yoga in vesti cristianeggianti, sotto forma di preghiera e meditazione contemplativa (p.e. la lectio divina). taluni, inoltre, vorrebbero applicare la cantilena dei “mantra” a preghiere come il padre nostro o similari nel tentativo di ravvivare una vita di preghiera spenta. ma è chiaro che la fede cristiana e lo yoga si escludono a vicenda (Atti 4:12; ii corinzi 6:14). certe apparenti affinità sono favorite dai principi religiosi di un distorto “ascetismo cristiano”, che vede il corpo come fonte di peccato e cerca mediante esso l’elevazione dello spirito. la bibbia insegna proprio il contrario (matteo 15:1620; romani 8:10-15). l’idea dell’auto-redenzione è contraria all’insegnamento di dio. l’uomo è peccatore e non ha alcun potere per redimersi attraverso esercizi fisici e spirituali con i quali pensa di elevarsi sempre più in alto fino a diventare un uomo-dio. in verità, lo yoga promuove l’egocentrismo. infatti, l’allievo si occupa costantemente di sé, i suoi pensieri girano sempre attorno alla propria persona e diventa incapace di vivere in comunità.

3. L’INGANNO DIABOLICO

Efesini 2:2, 3; 6:1; I Giovanni 5: 18-21; Genesi 3:4; Salmo 32:7-10; Giovanni 17:15-17

GLOSSARIO

“Yogin” chi pratica lo yoga come tecnica ascetica; anche, maestro di yoga (Voc. treccani).

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uno yogin [vedi glossario] si dedica alla “meditazione trascendentale” per raggiungere la somma beatitudine, attraverso una totale liberazione dalle pressioni del mondo materiale. in realtà, osservando meglio le cose, la meditazione yoga, con le sue posture contemplative, con il pretesto dell’apatia alla sfera materiale e i suoi mantra, predispone alle tradizioni dello spiritismo induista. gli adepti sono incoraggiati a mettersi in contatto con divinità quali krishna o Shiva e sono inevitabilmente indotti ad accettarle. Ancor più, la contemplazione yoga conduce ad aprirsi al mondo spirituale in uno stato di passività che rende inermi dinanzi alle influenze del “principe della podestà dell’aria”, agli invisibili “dominatori spirituali” di un mondo ribelle alle leggi di dio e privo della Sua luce (efesini 2:2, 3; 6:12; i giovanni 5:19). Alcuni praticanti parlano di grandi sforzi per trattenere il respiro il più a lungo possibile, fermandosi soltanto sulla soglia dello svenimento: raggiunta questa condizione, a loro dire, si possono avere visioni scintillanti e ondeggianti, immaginarsi avvolti in profonde oscurità in pieno giorno. in sostanza, lo yoga porta a essere interiormente passivi, mentre qualcos’altro agisce intorno e dentro la persona! è come un soldato che ha deposto l’armatura. la coscienza dell’individuo, senza il suo assetto vigile, è come un depuratore privato del filtro; in tale


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lo YoGa e la bibbia

lezione 3

stato può subire progressive alterazioni non soltanto rispetto alla percezione del dolore e della gioia, ma anche quanto al senso del bene e del male, della vita e della morte. la tecnica di evasione mentale risulta dunque uno stratagemma per dare campo libero a infiltrazioni ed intrusioni diaboliche. dietro la promessa di benessere psichico e padronanza del corpo, c’è il rischio della più dura schiavitù satanica. Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù Galati 5:1 la promessa di una conoscenza superiore, che nega l’esistenza di un dio personale e illude l’uomo di potersi divinizzare con l’esaltazione delle proprie facoltà, è un antico tranello (genesi 3:4). Il principiante sente alcuni effetti di leggerezza nelle articolazioni e un certo senso di sollievo dalle preoccupazioni. Queste esperienze iniziali, soltanto apparentemente positive, spingono molti ad inoltrarsi negli insegnamenti e nelle esperienze del “pianeta yoga”, attirandoli in mortali trappole diaboliche. APPROFONDISCI tutte queste pratiche contengono la premessa pericolosa che dobbiamo “sentire la voce di dio” non attraverso la Sua parola, ma attraverso la rivelazione personale che giunge tramite una meditazione che prescinde dalla verità biblica stessa, anche se se ne pretende il riferimento ad essa. Queste forme di misticismo pretendono che la conoscenza di dio, la verità spirituale e la realtà finale si possano raggiungere tramite un’esperienza soggettiva, ma ciò erode l’autorità della Scrittura. Alcune chiese sono piene di persone che pensano di sentire “una parola dal Signore”, ma spesso si contraddicono tra di loro e generano divisioni infinite nel corpo di cristo. i veri credenti non possono abbandonare la parola di dio che è “ispirata da dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona” (ii timoteo 3:16, 17). Se la bibbia è sufficiente e ci equipaggia pienamente per ogni opera buona, perché dovremmo avere esperienze mistiche in alternativa o in aggiunta alla bibbia? Aprendoci alla sfera spirituale, non bisogna mai avventurarsi oltre ciò che insegna la parola di dio! Affidiamoci alla sicura “bussola” che il Signore ci ha provveduto, la bibbia (Salmo 119:105, 106; giovanni 17:15-17); solamente muovendoci entro i limiti da essa stabiliti siamo protetti da insane intrusioni e da ogni pericoloso disorientamento (Salmo 32:7-10; i giovanni 5:18-21). certe persone affermano che la pratica dello yoga abbia migliorato il loro stato di salute generale. tuttavia, le sedute di yoga non sono senza pericolo per il corpo, a causa di certe posture decisamente contro natura. vi sono vari tipi di ginnastiche salutari che possono giovarci fisicamente molto più di tante posizioni corporee particolari e tecniche ambigue: meglio dedicarci a un’ora di corsa o di passeggiata veloce, magari su un bel sentiero naturale, tenendo sempre presente la distinzione di valore e ruolo fra esercizio fisico ed edificazione spirituale (i timoteo 4:6-8).

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