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PER UNA CITTA A MISURA DI TUTTI Garantire uguali diritti a chi soffre di disabilità partendo dall’infanzia: questo dovrebbe essere la priorità
M
odena non è una città a misura di disabile. A fare le spese di questa inadeguatezza che si traduce in mancanza di sensibilità in tanti aspetti della vita quotidiana sono anche i più piccoli. Accade spesso, infatti, che non ci siano strutture che facciano sentire a loro agio chi è più svantaggiato, anche nei momenti di svago. Abbiamo raccolto la testimonianza di una mamma che ha una bimba disabile che ci ha raccontato la sua esperienza dalla quale risulta evidente come si possano fare, ancora
una volta, passi da gigante per costruire una città a misura di tutti. Una città che soddisfi le esigenze delle persone più svantaggiate consentendo a tutti, anche ai bambini, di beneficiare degli stessi diritti. “Abito vicino a due parchi molto grandi dove ci sono strutture per i bambini – racconta la mamma modenese – Mia figlia soffre di un particolare tipo di disabilità che le impedisce di camminare. Per questo ho cercato qualche gioco adatto per lei al parco, affinchè potesse divertirsi. Ma niente, non c’è in nessuna delle due grandi
aree verdi. Ho provato a telefonare all’Urp del Comune per verificare se a Modena c’è qualche parco che ospita giochi adatti anche a chi ha difficoltà motorie, ma niente, mi hanno risposto che non c’è un corner con questo tipo di attrazioni. O meglio, fino a pochi anni fa c’era un gioco in un’area verde ma è stato danneggiato da atti vandalici e mai più rimpiazzato. Da quello che mi hanno detto in Comune, ci son 508 ragazzi che soffrono di disabilità. Io mi chiedo perché non è possibile avere almeno un gioco per loro. Ovviamente
sarei disposta a spostarmi con la mia bimba per permettere di trovare uno svago che sia fatto su misura per lei. Mia figlia, quando vede l’altalena, ci vuole salire, le piacerebbe tanto provarla, ma io non posso salire con lei che vengo immediatamente redarguita”. Serve, insomma, gettare il cuore oltre l’ostacolo. In una città che di sfide ne ha vinte tante e che si proietta verso il futuro, non si può rimanere ancorati ad un passato primitivo in cui i diritti dei più deboli vengono calpestati o non tenuti in considerazione.