L’AC QUE REL LO
TACCUINO DI VITA ARTISTICA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ACQUERELLISTI
n°4
dicembre 2011
Direttore responsabile Giovanni Carabelli Redazione Angelo Gilardoni Miki Canzi Luigi Zucchero Grafica e impaginazione Riccardo De Checchi www.riccardodechecchi.it info@riccardodechecchi.it Fotografie Gilberto Vignola Fernando Cavalieri Cristina Bracaloni Nadia Tognazzo I e IV di copertina Acquerelli di Nadia Tognazzo Indirizzo A.I.A. Associazione Italiana Acquerellisti Via Ciardi n° 25 20148 Milano tel. 0295380382 www.acquerello-aia.it
In questo numero L’articolo di fondo..................................................................... pag. Ultime da Turku . ....................................................................... pag. Ultimissime da Turku. ............................................................ pag. Appuntamenti ed eventi - Verona .............................. pag. Il passato incontra il presente . ..................................... pag. Ecws news entry - L’Estonia .......................................... pag. Le nostre interviste ................................................................ pag. Breve storia dell’acquerello ............................................ pag. Dedicato a Mario Uggeri..................................................... pag. La posta dei soci ..................................................................... pag. Belgioioso . .................................................................................... pag. La giornata mondiale acquerello ................................ pag.
Nadia Tognazzo intervista di Michelangelo Canzi
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L’articolo di fondo L’articolo di fondo Giovanni Carabelli Giovanni Carabelli
Milano Dicembre 2011
Carissimi Carissimi, Con mia viva soddisfazione e non solo Terminato il 2011 che ci ha visti coinvolti in numerose attività, iniziamo Il 20 dicembre si è tenuta in sede la mia ho notato l’inizio di una migliorata ora il 2012 con un calendario di iniziative che coprono, praticamente convocazione dell’Assemblea dei Soci partecipazione e di un generale e diffuso già da ora, tutto il periodo. per eleggere il nuovo Consiglio senso di condivisione della vita Redazione Il consuntivo dell’anno trascorso, credo più che positivo, ci ha portati nell’ultimo Direttivo, mentre la commissione associativa. Tiziano Cavaletto semestre a Verona, al Museo Miniscalchi Erizzo con la mostra di 50 In sono sede si è (caporedattore) procedeva allo spoglio, presenti anche I motivi di questo mioopere. sentire Miki Canzi tenuta la presentazione delle opere di Uggeri e la Giornata Mondiale dell’Acquerello con tre Probiviri, abbiamo avuto il consueto generati da diversi aspetti: la disponibilità Luigi Zucchero una mostra aperta a tutti i soci. Abbiamo organizzato 2 viaggi in bus per scambio di auguri con la carrellata di di diversi soci a proporsi di partecipare al la inaugurazione della Veronaee alla Pinacoteca Zust di Mendrisio specialità culinarie chemostra avete aportato direttivo, l’offerta di altri chedove si rendono Coordinamento abbiamo ammirato splendidi acquerelli, un ringraziamento a Marta per di Davide Platania si è proceduto anche alla presentazione disponibili aparticolare collaborare, il numero la perfetta organizzazione il “dolce” offerto. che desiderano entrare dei nuovi soci selezionati, e28 richiestecontributocandidati Grafica e impaginazione 18 Ben accettazioni. del votoper hala selezione nell’Associazione, fatti, sonohaa mio 27 pittori Ilsirisultato sono candidati dei nuovi soci, questi la commissione Claudio Platania visto confermato tutto il precedente avviso, segnali favorevoli un inizio e espresso parere favorevole all’ammissione in Associazione di 12, ai quali di rivolgiamo Foto Direttivo conbenvenuto. l’inserimento dei soci: che faremo tutto il possibile perché un caloroso Lorenzo Nalli Canzi, alzando continuino, di cambio di tendenza. Il 17Fabbrica dicembreesiGilardoni, terranno le votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo Tiziano Cavaletto ae 11 nuovo che scrivo al futuro L’apertura del nuovo sito internet, peri ilcomponenti Collegio dei del Revisori Probiviri; in quanto, al momento, resterà in carica per tutto il 2011. interattivo e più consono alla visibilità che In copertina: non conosco l’esito. dettaglio tratto dall’opera Sono rammaricato per gli esclusi, l’Associazione merita, la nuova sede che Alcuni componenti del Consiglio Direttivo precedente: Canzi, Cavaletto e Grassi, “Venezia, la Piazzetta con ma come detto durante la riunione, dal mese di giugno sarà disponibile e hanno deciso di non ricandidarsi per cui subentreranno altri soci che hanno presentato il Doge che celebra la se disponibili verranno invitati a che ci potrà permettere una serie di cerimonia dello sposalizio le loro candidature e che se eletti andranno a costituire il nuovo Direttivo o a far parte collaborare e saranno i benvenuti. attività finora difficili o precluse; del mare” dei collaboratori. Joseph Mallord William Turner L’incremento del numero è stato portearanno, questo è l’obbiettivo, Doveroso, da parte tutti e in modo particolare mio, rivolgere unambito sentito di maggiore deciso in previsione deldi consistente l’Associazione in un ringraziamento ai tre soci che lasciano per l’impegno profuso in questi anni. lavoro che ci attende prossimamente. prestigio che noi tutti desideriamo e Finanziariamente l’anno si chiuderà in modo più che positivo e questo ci rende Terminate le operazioni di scrutinio, anche meritiamo. per ilhanno futuro,stabilito visti gli impegni che ancora ci attendono. La positività di bilanciodi iottimisti nuovi eletti di Il direttivo ha deliberato all’unanimità è dovuta ai diversi contributi ricevuti: dal comune di Porcia, dal Comune di Milano il incontrarsi il 12 gennaio in prima seduta conferire al Maestro Franco Spazzi Zona 7 e dal nostro sponsorda Energia e Risparmio al quale rivolgiamo un Emerito” sincero la per deliberare sulle cariche attribuire, titolo di “Socio Onorario ringraziamento. definire la quota societaria e i termini nomina ufficiale verrà consegnata nei di pagamento. appena prossimi Devo richiamare di nuovo Come prima L’anno accennato, l’anno appena iniziato, ha giàgiorni. praticamente definiti 3 eventi trascorso i numerosi impegni come noto inl’attenzione sulle comunicazioni fatte di notevolecon rilevanza e di impegno, aprile a Bellagio con la partecipazione assunti, ha dato a tutti,europee presumo, con le circolari: sono sempre di 7 associazioni extra e a settembre Convegno ECWSnon al Palazzo Ducalelette buone soddisfazioni momenti di di partecipare con laindovuta attenzione addirittura di Genova. Abbiamo e inoltre accettato primavera con 20 o opere, alla proficua condivisione artistica. come ospiti d’onore. neppureAvendo viste, ladisento unala esposizione al Museo Bolivariano nuovocome ricevuto mancanza neiComune confronti segretaria. richiesta dal di della Belgioioso per E ancora, le critiche costruttive alle Sponsor ufficiale AIA ufficiale AIA sponsor una mostra, abbiamo aderito, infatte quanto persone preposte sono le benvenute, aperta alla partecipazione di tutti ma si eviti il mugugno che non porta da i soci. Il periodo stabilito è il mese nessuna parte. Prossimamente le di maggio, inizio giugno. Il comitato circolari verranno pubblicate sul nostro di redazione della nostra rivista, come sito cosi come il giornalino per cui, per avete visto sul numero precedente chi è dotato di computer non potràha deciso la da pubblicazione turno smarrirle, parte della asegretaria si farà di interviste ai nostri soci, mi auguro, il possibile per ridurne il contenuto e la decisione, favorevolmente evidenziare le sia parti più importanti. accolta. Rivolgo a tutti un sincero augurio per un proficuo nuovo anno Colgo l’occasione per porgere a tutti un fervido l’anno che ci attende. e speroaugurio pieno diper soddisfazioni. Direttore responsabile Giovanni Carabelli
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Mostre internazionali ULTIME DA TURKU di Claudio Bertona
Helsinki Helsinki è un fiore inaspettato nel nostro viaggio di avvicinamento a Turku. Parto da qui perché non ho cuore di omettere una tappa che mi ha avvicinato al sentire del profondo Nord. è una città giovane. Ci accoglie sotto un diluvio di luce, assolata e tersa. Una città di mare con aria da montagna. Passeggiamo... Dall’immensa, algida cattedrale fino all’Esplanade, un lungo viale alberato al centro del quale è tutto un susseguirsi di giardini, punteggiati da chioschetti degni della migliore bell’époque francese. Persone di ogni età sedute sui prati a leggere, bere, consumare il proprio tempo libero, ci insegnano un “modo” di possedere la città a noi sconosciuto. Ai lati degli opposti marciapiedi è un susseguirsi di vetrine e luoghi di moda e design. Lo store della rutilante Marimekko è accanto all’atelier di Aarikko (vedere per credere cosa si può fare con delle palline di legno colorate). Dall’altro lato Artec, produttore di tutto quanto
progettato dal grande designer Alvar Aalto (si parla degli anni 30!!). è facile essere tentati dalle conclusioni banali (la Finlandia di ieri e di oggi, ecc.). Ma, attenzione, qui sta il punto: lo scarto temporale non si avverte; i rivestimenti delle celebri poltrone Tank (Alvar Aalto) stanno alle borse di Marimekko almeno quanto le arrotondate grazie dei suoi sgabelli stanno alle collane di Aarikko. Il tutto è accomunato da una semplicità disarmante Trovo una conferma a ciò che ho sempre pensato: quando si semplifica e si arriva all’essenza delle cose, il fattore temporale perde importanza (va applicato anche all’acquerello ma … tanto si sa che è un mio chiodo fisso: togliere ciò che non serve, non impoverisce, al contrario consente di evidenziare ciò che prima era perso in una ridda di dettagli inutili). Ecco perché mi sento a casa in questa città…. Non voglio farla lunga ho già detto quel che volevo. Si riparte per la meta finale:
Turku Mi dice letteralmente “per All’arrivo ci si registra al la fantasia solo un Italiano Marinum center, deliziosa poteva averlo fatto…” (in struttura, mattoni rossi e piedi Fratelli !!! Non è un cristalli azzurrati legati insieme complimento personale !! dal rigore di pali e cavi di nero è un secolo che sostengo acciaio. “Non male come che chi ha la NOSTRA inizio” mi sussurro da solo. fortuna non può e NON Veniamo accolti da uno stuolo DEVE dimenticarsene !!!) di Hostess (le hanno volute La signora in questione chiamare così) un insieme (che dispiacere non di signore affannate che si conoscerne il nome) prodigano per ogni dove, conclude dicendomi risulteranno alla fine dei conti che l’unica cosa per essere gli autentici folletti e Lei inspiegabile era vera anima pulsante della comunque l’aver trovato manifestazione (Un Grazie nel lavoro “un rigore grande e sincero va a Loro nordico”. L’avrei baciata!!! sia all’inizio quanto alla fine Credo sia stato uno dei di questo breve articolo). momenti di maggiore Ci indicano il “luogo” della soddisfazione della mia mostra: rimaniamo senza vita da acquerellista. parole, un magnifico, candido Torniamo a noi. vascello trialbero ancorato I° premio estemporanea Naturalmente è seguita la al molo di fronte al museo regolare inaugurazione ufficiale… moltissimi lunghi marino. Ci avviamo, ancora increduli ad una visita discorsi, che so esser tanto necessari quanto in piena solitudine. difficili da seguire con il dovuto interesse complice, Privilegio raro del quale non mi stanco di godere come sempre in questi casi, la overdose di vino appena posso. spumante/frizzante/quasi-champagne, ingurgitato La mostra è di livello, come sempre quando si in quantitativi industriali dai presenti tutti fino al tratta di Europa. punto da farmi considerare che se, per puro fato, Scopro, non senza sorpresa, che le opere sono si fossero in quel momento sciolti gli ormeggi del esposte nelle stesse semplici cornici che ho da veliero, nessuno dei presenti sarebbe stato in tempo scelto per i miei acquerelli. Fra i lavori grado di farlo neppur uscire dal porto. AMEN. esposti (e perché mai non dovrei dirlo ??) mi Il giorno seguente, come da copione, giro in piacciono le larghe pennellate di Jorge Lopez barca su una piccola motonave, con destinazione Maron, davvero inusuale la delicatezza cromatica arcipelago fuori porto ed approdo in un ridente dello spagnolo, poi i forti paesaggi di Maria paesino del quale ho dimenticato il nome, ma che Koskiniemi con i suoi sottili accostamenti di colore, mi ha offerto un angolo tranquillo per dipingere così difficili quando si usa questa “forza”, infine un decente acquerello, seduto su di un prato in la solita Anet Duncan, una costante conferma riva al mare. che, incredibilmente, non cessa di stupirmi Mi riesce sempre gradevole dipingere in questi (chapeau). La vera sorpresa è comunque l’angolo frangenti sia perché trovo sia utile il farlo come retrospettivo dedicato a Nandor Mikola, ungherese senso di appartenenza al gruppo (a volte ciò di nascita, finlandese di adozione e … maestro accomuna più di tanti roboanti discorsi) ed indiscusso per merito. Un suo lavoro mi emoziona anche per il reciproco arricchimento che si può profondamente (se si pensa che si tratta di fiori .. trovare nell’osservare il lavoro di tanti eccellenti secondo me ha del miracoloso..). acquerellisti. Tutto secondo copione quindi, se non fosse che Si ritorna nel pomeriggio, stessa motonave con in mentre sto per guadagnare l’uscita vengo fermato più la variante di una bollente zuppa nordica offerta da una cortese signora, penso finlandese, che dai nostri ospiti. vuole a tutti i costi farmi sapere la sua opinione sul Personalmente non ho il coraggio di assaggiare, nel quadro da me esposto.
C. Bertona II° premio estemporanea
bel mezzo di un assolatissimo, afoso pomeriggio, quello che appare essere un bollente intruglio, con tanto di sentore di cavoli frammisti a rondelle di wurstel, il tutto messo a galleggiare in una ridda di verdure. Quasi tutti gli artisti si rivelano, anche in questa occasione, ottimi cucchiai (mai naufragare su di un’isola deserta in compagnia di un acquerellista: non potreste prender sonno... ). L’indomani ultimo giorno a Turku. La prevista estemporanea conclusiva si svolge sotto un sole californiano e con tasso di umidità da palude di Comacchio in pieno luglio. La giornata passa fra la spasmodica ricerca di un posto all’ombra ed un consumo spropositato di acqua (non solo per dipingere). Siamo alla mostra finale dove c’è di tutto e di più fra quanto prodotto dall’orda di pittori nelle due ultime giornate e qui si può ben percepire che, nel confronto, si può sempre trovar ragione di apprendere. Infine la cena, estremamente gradevole, ricca di una cucina nordica messa a disposizione degli ospiti in quantità ... calabresi! Grandi baci, abbracci, ricchi premi e cotillon per tutti... Lo sguardo mi cade sul bicchiere di quasichampagne che ho a due centimetri dal naso ed ecco che le bollicine in corsa sfrenata verso la superficie sembrano prendere per mano gli ultimi pensieri della giornata, portandoli, in una corsa liberatoria, fino in superficie: sono i tanti ringraziamenti che mi salgono spontanei: -GRAZIE alle magiche hostess che si sono mosse, ad un tempo impacciate e leggiadre, lungo tutto il
cammino della manifestazione, strappando a tutti i presenti un caldo e commosso applauso finale. -GRAZIE all’AIA che, con una delegazione assai numerosa, ha ben figurato nell’ambito del simposio ed ha consentito a noi tutti di prender parte ad una manifestazione di ampio respiro (Dio sa quanto ne abbiamo bisogno). -GRAZIE ad Anna e Luca (rispettivamente Lapenna e Mingotti) splendidi compagni di viaggio fin dal primo giorno. Impagabile la mia “compagna di banco” (alla scuola di acquerello) nel navigare nel mare magno del mondo in Watercolor, dove conosce tutti ed è da tutti conosciuta per la valente artista che è. Impagabile Luca che parla praticamente ogni lingua conosciuta. Dalle magiche tasche della sua mitica giacca da viaggio escono piantine, elenchi di ristoranti, bussole, mappe metropolitane, orari ferroviari, stelle, strisce, botti, luci rotanti. Insomma è come viaggiare con Harry Potter, nulla ti può preoccupare tanto lui risolve tutto (se ti si avvicina un rabbino per chiedere un’informazione, puoi evitarti la ricerca del vocabolario che hai in fondo allo zaino, tanto Luca sta già rispondendo in aramaico antico) -GRAZIE ad Angelo Gorlini. Al termine di ogni manifestazione non posso non avere per lui un pensiero. Gli sono debitore di quel poco che so di acquerello ma, soprattutto, d’avermi insegnato che basta un pennello per essere liberi. Ed è molto di più. Claudio Bertona
Mostre internazionali ULTIMISSIME DA TURKU di Simonetta Chierici
La foto di gruppo, ovvero il cheese di prammatica
Eighth ECWS Exhibition and Symposium Turku 2011. Quindici acquerellisti italiani dell’AIA hanno partecipato a Turku (Finlandia) all’Ottava Esposizione ECWS e Simposio “Sea and the Harbour” dal 30/6/2011 al 3/7/2011. La manifestazione si è aperta il 30 giugno 2011 a bordo del magnifico 3 alberi SUOMEN YOUTSEN (Cigno Finlandese), ancorato nel fiume AURA. I partecipanti sono stati accolti dagli ospiti finlandesi con un calice di vino bianco frizzante e dalla voce melodica di un cantante, che modulava canzoni spagnole e di Fred Buscaglione in lingua locale. Nella pancia del Cigno era stata allestita la bella mostra di acquerelli e sulla tolda i rappresentanti delle associazioni europee hanno dato il benvenuto ed espresso la loro soddisfazione e gli auspici per la riuscita della manifestazione. Alla mostra, in rappresentanza dell’AIA erano presenti lavori di Bertona, Carabelli, Cavalieri, Gilardoni, Onofri. Un buon inizio, nella serata senza fine dell’estate finlandese, che si è confermato nelle giornate successive con: la gita a NAANTALI per dipingere l’arcipelago a bordo del battello UKKOPEKKA. la pittura en plein air nella città e nel porto canale, i vari
momenti di incontro, confronto, esposizione dei lavori giornalieri e occasioni conviviali. Si è molto dipinto durante questo simposio in questa città - porto canale e si sono esposti, ammirati e commentati i lavori di strada eseguiti La città era particolarmente battuta da gruppi di acquerellisti spagnoli, che al grido di “ Vamos a pintar”, ritraevano tutti i migliori scorci. Un avvenimento molto significativo è stata la lezione, tenuta da una rappresentate dell’Associazione finlandese di acquerello, sul massimo acquerellista finlandese Nandor Mikola, per altro di origine ungherese. Ma l’ambiente e i paesaggi di Mikola, presentati, erano tutti assolutamente finlandesi, per quello che abbiamo potuto percepire di questo paese e di questa gente in pochi giorni. E i suoi lavori sintetici, eterei e densi, al limite dell’astrattismo, ci hanno mostrato un gusto ed un approccio all’acquerello originale, raffinato e suggestivo. Gli incontri internazionali hanno sempre
Claudio Bertona
Giovanni Carabelli
Fernando Cavalieri
Angelo Gilardoni
Luigi Onofri
questo straordinario risultato: mettere proficuamente a confronto le diversità delle tecniche, degli approcci teorici, dei contenuti che nei differenti paesi si sono sviluppate. Hanno anche l’ulteriore risultato di consentire contatti diretti con artisti stranieri e favorire conoscenza e relazioni. Nell’ultima serata passata a Turku tali relazioni si sono concretizzate in lunghe tavolate miste di acquerellisti di diversi paesi, in chiacchiere rilassate e divertite, in progetti di futuri scambi, in premiazione dei migliori lavori realizzati a Turku dai partecipanti (il nostro Bertona si è aggiudicato il secondo premio con un suo bellissimo e sintetico lavoro). Bisogna segnalare che dietro questo simposio c’è stata anche una ottima organizzazione da parte dell’Associazione finlandese. Poi anche le esposizioni internazionali hanno fine. Siamo rientrati in Italia verso le varie destinazioni. Per chi ha volato con FINNAIR, compagno indimenticabile di viaggio è stato il pollo, che nuotava nella maionese all’andata e dialogava con i tortellini freddi al ritorno. Simonetta Chierici
Appuntamenti ed eventi Verona Museo Miniscalchi Erizzo di Davide Parenti
L’azzurro del cielo, i colori caldi dell’autunno, l’allegro brusio, il piacere di riconoscere voci amiche, la curiosità di identificare nuove risate, i deliziosi dolcetti di Marta che ci coccola sempre ed in un baleno ci ritroviamo in una città ricca di storia per provare nuove emozioni. Non fatichiamo a raggiungere il Museo MiniscalchiErizzo dove ci attende il curatore Gian Paolo Marchini. è un colpo di fulmine, mia moglie si invaghisce di lui. Infatti sostiene di aver seguito un corso di aggiornamento presso il Poldi Pezzoli di Milano dove le lezioni erano tenute da autorevoli relatori che dispensavano informazioni un po’ noiose, un po’ pedanti riguardo oggetti custoditi in uno dei più caratteristici musei della nostra città. Secondo lei, il prof. Marchini trasmette il vissuto di una casa che racchiude vasellame, mobili, quadri che assumono una loro precisa identità e trasudano la passione di un uomo che ha dedicato la sua vita al piacere della conoscenza di quanto l’uomo abbia saputo creare. Sempre mia moglie, complottando con mia sorella, al motto di “nati non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza”, non mi ha permesso di unirmi agli amici per sedere davanti ad una tavola imbandita per spegnere i morsi della fame e chiacchierare festosamente. No, sono stato costretto a mangiucchiare qualcosa per aver tempo di guardare torri, monumenti ed una sfilza di chiese con affreschi del Pisanello e quadri del Tiziano. Alle cinque però tutti, fremendo di impazienza, eravamo davanti al museo dove nella sala a piano terra si
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Alcuni momenti dell’inaugurazione della Mostra AIA
sarebbe inaugurata la mostra dell’AIA. Ci sarebbero da riportare frasi scaramantiche sussurrate quando il curatore ha detto che era un’eccezione straordinaria la nostra mostra perché di solito la sala veniva data solo a pittori deceduti… ma a parte le battute il momento è stato veramente bello. Mi pare che, un’ altra volta, i quadri esposti abbiano dato e detto tanto della nostra associazione. Tecniche e soggetti diversissimi ma nel complesso un visitatore estraneo (e ce n’erano tanti) poteva uscire soddisfatto. Oltretutto la sala e la disposizione delle opere mi sono apparse proprio all’altezza della situazione per far gustare al meglio i nostri quadri. Anche negli occhi e nei visi dei soci ho colto questo sottile piacere di aver partecipato ad una bella mostra. Poi, al buio, con le luci di alcuni monumenti che si rispecchiavano nell’Adige il ritorno a Milano. Davide Parenti
Il passato incontra il presente Aldo Raimondi così scriveva ad Antonio Occhipinti Testimonianza di Aldo Raimondi all’acquerellista Antonio Occhipinti
Caro Antonio, voglio esprimerti la mia soddisfazione per averti ricevuto a casa mia, cosa che desideravo e aspettavo da tanto tempo, e comunicarti la mia gioia ed il mio apprezzamento nell’aver visto i tuoi lavori, che non conoscevo. Spero tu sia orgoglioso di essere un acquerellista, perché l’acquerello è l’espressione pittorica più preziosa che si possa immaginare, checché se ne dica nel mondo, per la difficoltà di trovare acquerellisti veri. Un conto è eseguire un acquerello didattico, come si fa nelle scuole d’arte, e un conto è fare del quadro l’opera, perché quando l’hai concepita già conoscevi il risultato e questo vale soprattutto per la freschezza dell’opera stessa, ultimata. L’acquerello è una pittura molto difficile, più di ogni altra tecnica, più di ogni altra espressione pittorica e non è per tutti. Bisogna essere privilegiati dalla natura, come sei tu che molto bene rappresenti questa categoria, e aver presente che l’acquerello più è fresco, immediato, senza pentimenti, senza rifacimenti, senza lavaggi e senza complicazioni, più diventa prezioso.
Due Maestri, due autoritratti. Sotto il Maestro Occhipinti presenta al Papa il suo ritratto
Non dimenticare mai Antonio questo principio : l’acquerello ha un segreto, quello di fermarsi in tempo. Guai a lasciarsi trasportare a complicazioni per rifinirlo, si perde la freschezza che è tutta la preziosità di un acquerello. Gli Inglesi che sin dall’800 furono i maggiori cultori dell’acquerello, prima di acquistarne uno volevano vedere il foglio in trasparenza, contro luce, perché volevano assicurarsi che non ci fossero ritocchi di materie opache, di biacche ecc. e prima di incorniciarlo volevano assicurarsi di questo. Da allora è nata la vera acquerellistica la vera arte dell’acquerello. Non dimenticare mai questo mio consiglio perché ho constatato che tu possiedi queste doti, non ritoccare mai un opera quando credi di essere arrivato alla fine, perché ogni rifacimento andrebbe a discapito della freschezza dell’acquerello. Milano giugno 1994 Aldo Raimondi
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ECWS: NEWS ENTRY L’ ESTONIA Un nuovo membro della Confederazione Europea delle Società di Acquerello (ECWS) La “Società Estone dell’Acquerello” Eesti Akvarellistide Ühendus (EWS) è entrata a far parte dell’ European Confederation of Watercolour Societies Il suo Presidente, signora Tiiu Pallo-Väike, ha firmato lo Statuto dell’ECWS il 20 novembre 2011.
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La Società Estone dell’Acquerello è stata fondata nel 1958 e consta al momento di 44 membri, tutti pittori professionisti. L’Associazione Italiana Acquerellisti dà il benvenuto all’Estonia e, come ha affermato il coordinatore dell’ECWS Piet Van Leuven, siamo certi che l’apertura verso i paesi baltici sarà un arricchimento per la nostra Confederazione. La riunione ECWS che ratifica l’ingresso dell’ Estonia
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Le nostre interviste Nadia Tognazzo di Michelangelo Canzi
Cara Nadia, nel passato più recente la nostra rivista ha pubblicato , in modo più o meno formale, interviste o pre-sentazione di soci particolarmente prestigiosi ma, dal precedente n° 3 abbiamo iniziato una serie di vere e proprie interviste per conoscerci meglio, il Comitato di Redazione ha deciso di proseguire con te questa iniziativa, i motivi sono numerosi, grazie alle tue riconosciute capacità artistiche sei fra i soci che più frequentemente sono stati selezionati per rappresentare l’AIA a manifestazioni di rilievo in Europa e nel mondo, inoltre saresti la prima socia donna intervistata , in una associazione in cui il “gentil sesso” rappresenta la maggioranza. La domanda che più spesso viene fatta agli artisti è come è nata la scelta di dedicarsi alla pittura. So di mancare di originalità, ma la faccio anche a te. Mi è sempre piaciuto dipingere e disegnare. Mi ricordo che facevo piccoli quadretti ad olio già quando frequentavo la scuola media. Non ho frequentato il liceo artistico, perché all’epoca era importante per la mia famiglia che io trovassi un “lavoro vero”. Così mi sono dedicata ad altro e il mio sogno di dipingere è stato relegato in un cassetto fino a quando non c’è stata la svolta. L’occasione è la maternità per il mio primo figlio Andrea. Ho deciso in quel periodo di iscrivermi ad un corso di acquerello. Perché di acquerello? Inizialmente per curiosità. Perché non conoscevo questa tecnica che presentava, tra l’altro, indubbi vantaggi nella gestione a casa (l’acquerello non puzza come l’olio). Ne sono rimasta letteralmente affascinata e da allora non ho mai smesso di dipingere all’acquerello abbandonando completamente l’olio. Quando Andrea aveva 1 anno e mezzo sono nate le gemelle, Giulia e Margherita. Ho lasciato il lavoro per dedicarmi a questa “famigliona” e nello stesso tempo ho colto l’occasione che mi si presentava per iniziare a
coltivare il vecchio sogno nel cassetto. Che significato ha per te dipingere? Per me dipingere risponde ad una esigenza primaria, non potrei farne a meno. Vuol dire avere la possibilità di estraniarmi dal quotidiano e respirare ossigeno puro. Quali sono stati i tuoi maestri? I più importanti sono stati Angelo Gorlini ed Anna Pavesi. Ad entrambi devo moltissimo, non solo la tecnica, soprattutto l’entusiasmo. Anna Pavesi, madre di 4 figli, ha rappresentato per me un punto di riferimento importantissimo come donna/ madre/artista. è lei che mi ha incoraggiato sempre a non mollare, anche nei momenti più difficili e mi ha convinto ad entrare nell’A.I.A. Era il 1994. Ritieni di esserti ispirata ad artisti o a “correnti pittoriche”? All’inizio l’influenza di Angelo Gorlini e soprattutto di Anna Pavesi dal punto di vista tecnico era molto forte. Ma poi, dopo aver abbandonato i corsi, è iniziato un percorso di crescita personale che si è alimentato nel tempo con l’apporto degli stimoli provenienti dall’approfondimento della storia dell’arte classica e contemporanea. Del passato sono sempre stata affascinata da Caravaggio;
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nella pittura contemporanea mi lascia senza fiato Mark Rothko. Tra gli acquerellisti è impossibile non menzionare i paesaggi di Turner e i fiori di Emile Nolde. Tra gli acquerellisti contemporanei Lars Lerin. Tutto contribuisce a “ispirare”, ma nel contesto di una ricerca indirizzata soprattutto a far emergere quella nota unica e originale che si trova dentro di me, come dentro di ognuno di noi. Comunque ti esprimi attraverso il figurativo …. Sì, e a volte mi domando il perché, visto che a me piace tantissimo l’astratto e un po’ tutta l’arte contemporanea. La risposta che mi sono data è che, essendo una scelta istintiva, sia comunque quella giusta da perseguire ora. Poi si vedrà … Quando e come hai deciso di partecipare ad una mostra? Ho iniziato con le collettive organizzate da Anna Pavesi. In seguito ho partecipato a vari concorsi vincendo con un 1° premio la prima personale a Milano nel 1995. So che sei molto impegnata con varie attività. Quanto tempo riesci a dedicare alla pittura? Attualmente dedico 4/5 ore al giorno che comprendono tutte le attività connesse con il dipingere (quindi non solo acquerellare). Il tempo dedicato alla pittura è sempre stato inversamente proporzionale al tempo necessario a crescere nel
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miglior modo possibile tre figli. All’inizio dedicavo solo poche ore alla settimana; ora mezza giornata, ma è ancora troppo poco. Ho visitato il tuo sito web, molto bello e ricco di informazioni. Ci puoi dire se e quanto ha influito sul tuo “modus operandi” artistico? è stato mio figlio Andrea a convincermi dell’utilità di un sito web. All’inizio ero molto titubante. Sicuramente il sito ha contribuito a dare visibilità alla mia attività artistica. è estremamente comodo perché fornisce una galleria di opere che può essere costantemente aggiornata (a differenza dei cataloghi) e può essere visitata da ogni parte del mondo. Mi è stato molto utile per esempio per il corso che ho tenuto questa estate in Svezia. Ora parliamo un po’ della tecnica. Ci puoi dire, senza riferimenti a marche o prodotti, se hai particolari preferenze circa tipo di colori, tubetti o godet, carta, pennelli? Le uniche note particolari riguardano i colori e la carta. Uso prevalentemente i tubetti grandi e non i godet perché mi consentono di predisporre ingenti quantità di colore in breve tempo e perché, a volte, mi piace sfruttare la pastosità del colore puro e stenderlo in piccole quantità sulla carta bagnata usando una spatola. La carta che preferisco è una carta molto pesante, 640 grammi
di cotone, perché mi consente l’uso di tantissima acqua.
dare un senso a tutto quanto. Di cosa parlano i tuoi acquerelli?
Qualcuno sostiene che il modo di procedere con l’acquerello sia direttamente legato al carattere dell’artista. Ci puoi dire se, generalmente, fai prima il disegno o procedi direttamente con l’acquerello? Per molti soggetti soprattutto legati alla natura, come fiori, frutta, alberi, paesaggi etc. non uso il disegno... o meglio, disegno direttamente con il pennello. Le pennellate istintive e veloci sono quelle che esprimono meglio l’energia vitale della natura. Per i soggetti più complessi come le architetture, gli scorci urbani etc. mi avvalgo di un disegno sommario e sintetico, ma molto dipende dal grado di “sintesi” che decido di adottare. Credo che ci siano molti modi di acquerellare, a velature successive, per fusione sulla tavolozza o sulla carta o bagnato su bagnato.
Di me, delle mie emozioni. Mi muovo sempre con una macchina fotografica in borsa. Tutto ciò che mi colpisce la fotografo. In seguito inserisco le immagini nel mio archivio personale e le ripesco quando ne ho bisogno. Sempre più spesso mi capita di partire da un’idea improvvisa che parte direttamente dal profondo. Inizio di conseguenza una ricerca nel mio archivio per trovare le immagini adatte a darle forma. Sì, perché ho sempre bisogno di un punto di partenza concreto; non riesco a dipingere a memoria. Se dovessi descrivere la tua pittura in poche parole cosa diresti? Emotiva, contrastata… ma alla continua ricerca di un equilibrio armonico.
Con quale di questi metodi, o altri, procedi preferibilmente? Uso tutte le tecniche e con esse compongo un cocktail che può essere di volta in volta diverso. Per dipingere la natura uso molto spesso la “tecnica del negativo”, che ho appreso da Anna Pavesi, vera maestra in questo. Ma non ho un unico modo di procedere. Parto da un’idea/ soggetto e cerco il modo più adeguato per esprimerla con i mezzi che ho a disposizione. Cosa intendi per “tecnica del negativo”? è una tecnica con la quale, utilizzando il bagnato su asciutto, si ricavano forme applicando colore di tono più scuro intorno ad esse e sfumando poi verso l’esterno per raccordarsi con il resto del dipinto. è una tecnica antica, ma che Anna ha approfondito e sviluppato moltissimo. è una tecnica che contribuisce a dare profondità al dipinto pur preservando al massimo la luminosità e la trasparenza, ma soprattutto permette alla creatività di esprimersi in modo molto istintivo facendo emergere nuove forme in qualsiasi fase dell’acquerello. Quanto è importante per te la tecnica in un’opera? Per l’acquerellista conoscere bene la tecnica è importantissimo… ma non è tutto. La tecnica rimane comunque soltanto uno strumento per esprimere quello che hai dentro. è solo la scatola che poi va riempita di contenuti. E quest’ultima parte richiede un lavoro lungo e difficile, ma proprio per questo affascinante. Si tratta di indagare dentro noi stessi e cercare di
Hai detto che fai parte dell’associazione dal lontano 1994, hai qualche suggerimento da dare all’attuale Consiglio Direttivo? Promuovere tutto ciò che può aiutare l’associazione a raggiungere un livello più alto nella qualità delle mostre dal punto di vista artistico. Perché sono convinta che solo attraverso la qualità si può raggiungere maggior prestigio e con esso maggior visibilità e quindi diffusione e apprezzamento per questa tecnica. Che è poi il motivo principale per il quale l’associazione è stata fondata. Ma in concreto? Penso al coinvolgimento di un critico d’arte, meglio se diverso di anno in anno, come aiuto competente nelle selezioni più importanti. Un’altra cosa potrebbe essere il recupero di tutti quegli
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acquerellisti bravi che si sono persi per strada negli anni (basta guardare i vecchi cataloghi) e che hanno deciso di non iscriversi più all’AIA. Sarebbe interessante capirne il perché e avviare una riflessione. Sono certo che il Consiglio Direttivo raccoglierà e valuterà questo tuo suggerimento, credo che in alcuni casi questi “allontanamenti” siano, in qualche modo legati alla rigidità del nostro statuto circa la definizione di “acquerello puro”, tu cosa ne pensi? Penso che sia più importante favorire la qualità artistica di un’opera rispetto alla qualità tecnica. A volte un acquerello può risultare più efficace con l’aggiunta di una piccolissima parte di tecnica mista. (Preciso che io non ho mai usato nulla al di fuori dell’acquerello). In fondo un motivo ci sarà se le più importanti associazioni internazionali di acquerello, come ad esempio la Royal Watercolour Society, la più antica e prestigiosa del mondo, fondata in Gran Bretagna nel 1804, ammettono l’uso parziale di altre tecniche. Credo che abbiamo toccato un punto molto sensibile e ti dirò che, spero di non rischiare la “scomunica” se ti confesso di pensarla come
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te, dirò di più, chi volesse togliersi lo sfizio di andare sul sito della RWS scoprirebbe che i nostri colleghi inglesi hanno pragmaticamente risolto il problema definendo la regola base per partecipare alle loro mostre e concorsi: “water-based media on paper”, in pratica qualunque materiale purchè diluito con acqua e applicato a una base cartacea. Hai qualcosa che vorresti aggiungere approfittando del fatto che molti soci, simpatizzanti e “addetti ai lavori” leggeranno questa intervista? Vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che in questi anni si sono adoperati per far crescere l’AIA, che è stata e continua ad essere per me un grosso punto di riferimento. Inoltre vorrei incoraggiare tutti quelli che sono all’inizio di questo cammino, ad abbandonare le titubanze e a percorrerlo con entusiasmo e determinazione, perché è troppo bello vivere dando spazio ad un sogno. Cara Nadia, ti ringrazio moltissimo per avermi dedicato un po’ del tuo tempo prezioso, farti questa intervista è stato per me piacevole e istruttivo e spero che lo sarà anche per i nostri soci e lettori. Michelangelo Canzi
Breve storia dell’acquerello Terza parte di Simone Fappanni Socio Onorario AIA
La terza e penultima parte della nostra sintesi della storia dell’acquerello è dedicata alla conclusione della “presenza” della nostra tecnica in Italia. Rinnovo, come di consueto, l’invito chiunque fosse interessato a queste tematiche a contattarmi per eventuali com-men- posa e solida, la sua pennellata è, anche ti o scambi d’idee: fasimo71@li- nelle opere con i colori ad acqua, partibero.it , tel. 338.7475657. colarmente attenta a rendere atmosfere I. «Se guardiamo nel suo insieme alla pittura dell’Ottocento in Piemonte, possiamo trarre rapidamente la conclusione che essa fu, per oltre la metà del secolo, costretta entro un corso nettamente regionale con tutti i limiti che il termine comporta - e che solo nell’altra metà prese coscienza di una gamma di aspetti linguistici di estensione europea. In realtà, ognuno avverte l’esistenza di un rilevante salto di cultura, un vero e proprio allargarsi d’orizzonte, allorché passa, per esempio, dal vedutismo di Giovanni Migliara o dal romanticismo micrografico e letterario dei paesaggi di Massimo d’Azeglio - che appartengono alla fase più circoscritta del primo Ottocento - alla “poesia” paesistica del Fontanesi e dell’Avondo e all’ “impressionismo” del Delleani e del Reycend» 1. Ci sentiamo di condividere pienamente queste considerazioni di G. Falcidia e A. Toscano, in quanto fotografano esemplarmente la situazione artistica in una zona d’Italia tanto ricca e feconda di “stimoli” artistici. Ed è proprio in questa situazione che si sviluppo l’acquerello in Piemonte. Va da sé che, figura centrale nella pittura piemontese dell’Ottocento è Antonio Fontanesi, artista raffinatissimo, dalla poesia immaginativa pienamente romantica e dall’indole musiva avvincente. Nella sua quadreria di non mancano delicati acquerelli, frequentemente a tema paesaggistico. Molto cor-
naturalistiche avvolgenti con solida perfezione. Accanto a lui vanno nominati gli altri due grandi paesisti: Vittorio Avondo e Lorenzo Delleani Nelle collezioni della Fondazione De Fornaris sono custoditi gli incantevoli acquerelli di Francesco Gonin, l’artista piemontese che ha illustrato, fra l’altro, l’edizione definitiva de I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Fra i tanti autori che hanno operato in Piemonte dedicandosi anche all’acquerello ricordiamo anche Carlo Pittara, Gaetano Ferri, Giacomo Grosso e Cesare Maggi. Cronologicamente molto vicina a noi è l’esperienza artistica del torinese Guido Bertello, autore di incantevoli acquerelli in cui una splendida armonia rappresentativa si congiunge pienamente a una altrettanto intensa notazione meta-rappresentativa di sicura venatura poetica. II. Di notevole importanza è anche la Scuola romana, che in Giulio Aristide Sartorio ha un autore di solido spessore ideativo. I suoi intensi paesaggi che riprendono la capitale e i suoi dintorni sono stati di esempio per più di una generazione di artisti, anche se non vanno dimenticati i ritratti, sempre ad acquerello, della medesima intensità. Fra gli autori laziali ricordiamo anche Enrico Coleman, Onorato Calandi, che nel 1875 ha dato vita, con altri autori, alla Società degli Acquerellisti romani,
1. Falcidia G. e Toscano A., Aspetti dell’arte dell’Ottocento, in Negri Arnoldi F. (a cura di), Storia dell’arte, vol. III, cit., p. 479
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Achille De Dominicis e Filippo Anvitti. Tutti questi artisti hanno ritratto, con grande argutezza, gli scenari romani, con particolare riguardo alle zone rurali, rese in modo davvero poetico. Acquerellista “puro”, nel senso che ha eseguito soprattutto acquerelli, è pure il romano Ettore Roesler Franz, cui è stata recentemente dedicata l’ampia antologica intitolata Un vedutista di fine ‘800 a Tivoli e nel Lazio, ove sono state esposte un centinaio di opere “ad acqua”. Fra di esse i pezzi appartenenti al ciclo “Roma Sparita”, un insieme di decine di vedute della “città eterna” che ricordano, con straordinaria efficacia, angoli e scorci particolari della capitale prima dei rivolgimenti che si verranno a creare per i noti avvenimenti storico-sociali, attraverso uno stile mai calligrafico, ma interpretativo. Come in altre parti d’Italia, anche nel Lazio la passione per l’acquerello ha condotto alla costituzione di sodalizi che, con grande impegno, promuovono questa tecnica. In un testo di A. Raimondi si legge: «a riprova della vitalità che anima i cultori della pittura ad acqua, risale al 1983 la nascita in Roma dell’Anadi (Associazione Nazionale Acquerellisti d’Italia) che mi ha proclamato “Presidente storico a vita”. Questo gruppo, pur collegandosi alle varie esperienze regionali, intende recuperare la propria matrice culturale rifacendosi prevalentemente ai leggendari Fortuny, Colemann, Carlandi, Ricci, per non parlare de “I venticinque della campagna romana”. Ne è fondatore l’architetto Aldo Casanova…» 2. In questi anni va senza dubbio citato il contributo offerto alla diffusione dell’acquerello da importanti sodalizi, fra cui l’Aia, fondata a Milano il 4 dicembre 1974. III. Anche altri grandi maestri italiani si sono dedicati, con passione, alla pittura ad acqua, con risultati ragguardevoli; mentre altri hanno preferito utilizzare altre tecniche, oppure impiegare l’acquerello in modo particolare. Ad esempio Giorgio de Chirico, come osservano De Bono e A. Mafrice, ha eseguito «acquerelli metafisici,
dal segno inquieto, dalla pressante linea di contorno incisiva e graffiante. Poco ortodosso nella stesura della pittura ad acqua, ch’egli conduceva con tecnica mista, ed a tempera»3. Numerosi acquerelli compaiono nella produzione di Giorgio Morandi. Protagonista dei suoi quadri è il silenzio, entro cui si articolano nature morte dalle tinte morbide e vellutate, ottenute tramite l’accostamento di pochi, semplici oggetti d’uso quotidiano: barattoli, brocche, piccoli recipienti, tazzine. L’intero corpus morandiano è caratterizzato dalla natura morta. Com’è noto, l’artista amava lavorare nel proprio studio disponendo semplici oggetti su un piano per studiarne i volumi e gli effetti luministici che pazientemente interpretava anche ad acquerello. Una sperimentazione che, dunque, nulla ha a che fare con una semplice operazione traspositiva del soggetto, che al contrario viene reso parte di un complesso ordito lirico. Quelli di Morandi sono acquerelli raramente coprenti, più frequentemente essenzializzanti, caratterizzati da una sintesi assoluta nel raggiungere quel limite raffigurativo oltre il quale si avrebbe un’aerea dissolvenza. E ancora, in altri lavori, una sintassi tonale dagli effetti visivi ed emozionali di altissima poesia, in cui il colore si spande sulla carta in “segmenti” – se così possiamo dire – più o meno “lunghi”. In seno alla mostra-evento allestita a Ferrara in onore di Filippo De Pisis, città dove l’artista è nato, presso Palazzo dei Diamanti dal 12 marzo al 14 giugno 2006, alcuni dei quali di capitale rilievo per comprendere l’iter del maestro, è stata inserita un’ampia sezione espressamente dedicata alle opere su carta, tra cui parecchi acquerelli. A mente ricordiamo un intenso scorcio della capitale francese, che si riferisce, molto probabilmente, al periodo trascorso a Parigi dall’artista, intitolato Ponte sulla Senna, realizzato attraverso agili velature, si direbbe quasi in punta di pennello. Una ricca serie di nudi, spesso senza volto e quasi sempre distesi, una composizione floreale dal titolo alquanto singolare, Una
2. Cfr. Fondazione Gruppo Credito Valtellinese (a cura di), Aldo Raimondi. Il Re dell’acquerello. cit., p. 34. 3. De Bono A. e Mafrice A., Dizionario Internazionale degli Acquerellisti, cit., p. 137.
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rosa sta buttando, con pennellate lunghe ed effetti vibranti 4. Giovanni Boldini è il “poeta” della Belle Epoque. Questo pittore non ha rappresentato soltanto questa epoca, è parte di essa in quanto “cantore” per eccellenza. Boldini è un pittore eclettico, raffinato, che veste di spiritualità le sue figure. Le copriva d’oro e d’argento, d’abiti sfavillanti e di gioielli degni di qualsiasi corte reale. E giocava amabilmente sulla trasparenza, sulla velatura (del colore e degli abiti), preferendo alla posa, la non posa, la messa in luce del particolare, della dinamica astatica del corpo che si muove nello spazio, negli oli quanto nei godibilissimi acquerelli. Un’altra mostra antologica, ordinata a Mozzecane, accogliente cittadina in provincia di Verona, presso i suggestivi spazi di Villa Vecelli Cavriani, ha permesso di ammirare la produzione di Giuseppe De Nittis, artista pugliese dell’Ottocento dotato di grandissimo talento. Nato a Barletta, dopo un soggiorno a Firenze, dove entra in contatto con i “pittori della macchia”, si trasferisce a Parigi, dove espone persino al Salon. Nella capitale francese il nostro pittore riscuote ampi assensi e, dopo il non facile periodo bellico, gode di una certa tranquillità grazie ad importanti committenti. Qui conosce Léontine, moglie, modella e musa, ritratta spesso con indosso sfarzosi abiti che ci riconducono direttamente all’eleganza parigina dell’epoca. De Nittis la dipinge con grande trasporto, e la stessa Léontine che pare quasi “aiutarlo”, “scegliendo” con cura abiti e accessori: ombrelli, velette, cappelli, corpetti e strascichi, tanto che in queste composizione traspare ciò che gli organizzatori hanno acutamente evidenziato nel sottotitolo della rassegna, ovvero: “il fascino femminile tra arte e moda al tempo degli Impressionisti”. Tra i pezzi proposti c’è anche un magnifico acquerello dal titolo Signora con binocolo. Vale davvero la pena leggere uno stralcio della Scheda in catalogo riferita a questo quadro: «l’acquerello in questione è in questione è una sorta di studio per le singole figure, disposte su tre piani distin-
ti. Attrae l’attenzione per il costume: dai gentiluomini in tuba sullo sfondo alla dama in primo piano, che svela più d’un particolare. Il volto è incorniciato dal cappellino azzurro che contiene la chioma ramata, la parte superiore del vestito, resa con un corpo piuttosto denso, è caratterizzata dalla vita strettissima mentre, più sotto, la gonna vaporosa e iridescente s’accende di tocchi leggeri e luminosi. Vezzosa la posa: la signora pare colta durante una corsa all’ippodromo: le mani, avvolte dai lunghi guanti in raso, reggono il binocolo ed un diafano ombrellino…» 5. 4.6. Naturalmente, viste le caratteristiche della pittura ad acqua, questa tecnica non poteva non attrarre i Macchiaioli toscani, che la sperimentarono con successo. Fra i lavori dei vari esponenti di questa corrente, ricordiamo quelli di Giovanni Fattori e di Telemaco Signorini. Dipinte ad acquerello sono, infatti, diverse vedute di Fattori della campagna toscana (oltre ai suoi celebri soldati francesi) e i brani paesaggistici di Signorini, altro illustre esponente della scuola della “macchia”. Un altro grande maestro dell’arte italiana, Amedeo Modigliani, nato a Livorno e morto a Parigi, ha praticato alla pittura ad acqua. Nel 2002, a Milano, presso la Galleria Farsettiarte ricordiamo una mostra dedicata ai disegni e agli acquerelli del pittore: una trentina di lavori che testimoniano efficacemente l’interesse, non certo casuale, di questo autore, celebre per le suggestive figure dal collo piuttosto allungato, frutto di una cristallina ispirazione, per la tecnica di cui stiamo discorrendo. Nel Veneto hanno operato con successo Luigi Nono e Alessandro Zezzos che si sono dedicati al ritratto anche con i colori ad acqua, raggiungendo ottimi risultati, e Achille Beltrame, celebre per le sue tavole a colori della Domenica del Corriere, e Ippolito Caffi. Di quest’ultimo pare assolutamente opportuno ricordare perlomeno le intense vedute di Roma, che presentano, in forma alquanto varia e originale, diversi angoli della capitale.
4. Cfr. Pacelli M. L., De Pisis a Ferrara, catalogo della mostra, Ferrara Arte, Ferrara 2006, in part. pp. 193 – 215. 5. Cfr. Chignola I. e Bertelli P. (a cura di), De Nittis. A Léontine, catalogo della mostra, Silvana Editoriale, Milano 2004, Scheda op. n. 23, p. 183, siglata (p.b.).
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In ricordo Mario Uggeri di Lucia Bottini
Introdotto da Luigi Zucchero sabato 8 ottobre 2011 si è svolto un incontro in ricordo di Mario Uggeri. Il nostro socio Davide Parenti che gli è stato molto vicino, specialmente nei suoi ultimi anni, ci ha fatto rivivere la sua storia umana e artistica in maniera molto toccante. La presenza della signora Maria Rosa Tavazzani, presidente della Famiglia Artistica Milanese e di molti soci della stessa, antico sodalizio presso il quale Mario Uggeri ha fatto amare lo studio del “ ritratto e della figura” con grande maestria e umanità, ha contribuito al ricordo di questo Grande Maestro. Sono state proiettate una serie di foto (un ringraziamento al lavoro di Gilberto Vignola) di tanti suoi lavori eseguiti per le più varie pubblicazioni: Domenica Del Corriere, Salute, Famiglia Cristiana ed altre, che hanno dato la possibilità di conoscere la sua grande maestria nel disegno e nell’illustrazione a chi non l’ha conosciuto personalmente. Il nipote Lorenzo ha poi, con la sua presenza, arricchito il pomeriggio lasciandoci un grato ricordo di Mario.
Una foto di Mario Uggeri, alcune delle sue innumerevoli opere ed il nipote.
La posta dei soci Mail a Marta Scaringi 27 ottobre 2011 Ciao carissima, “Queste righe per ribadire con forza quanto scritto dal socio Enio Toniato nell’ultimo numero del giornalino e cioè che tutti i soci AIA hanno gli stessi titoli di merito.Quindi bisogna trovare il modo perchè tutti nell’arco dell’anno abbiano le stesse opportunità.Per una decisione democratica, secondo il mio parere, dovremmo ritrovarci in un’assemblea per raccogliere i vari suggerimenti e quindi arrivare a una decisione per votazione. In caso contrario, visto che l’AIA si ripromette di reclutare sempre più soci, avremo sempre più persone deluse e magari qualche defezione.” Vorrei che questa proposta venisse pubblicata sul prossimo giornalino. Un cordiale saluto a te e al direttivo. Franca
Mail a Franca Tessera 27 ottobre 2011
Carissima Franca. Leggo con attenzione quanto da te scritto e mi permetto di rivolgerti alcune precisazioni. L’argomento delle selezioni è stato da sempre vivacemente discusso in associazione e, quando dico da sempre, mi riferisco dalla sua nascita. Il direttivo ha recentemente affrontato di nuovo l’argomento e è arrivato a una soluzione che riteniamo un giusto compromesso tra allargamento della partecipazione e scelta qualitativa. Abbiamo utilizzato come test, per la selezione di Verona, il nuovo metodo e il risultato ci sembra soddisfacente. A breve tutti i soci riceveranno le regole di selezione del nuovo metodo. Ovviamente tutto è migliorabile. Tu scrivi che bisogna trovare il modo per dare a tutti ogni anno l’opportunità di partecipare, sono d’accordo ma oltre alla Giornata Mondiale dell’Acquerello in sede, dove tutti hanno la possibilità di esporre dovremmo trovare una sede esterna con spazio per 150 opere, cosa non facile ma anche probabilmente a pagamento. Discutere il problema in assemblea è possibile, alla condizione che si presentino alcune soluzioni praticabili da mettere ai voti altrimenti si rischia di discutere per ore senza arrivare a una conclusione. Se tu hai una soluzione praticabile da proporre, esprimila, verrà sicuramente valutata dai soci. Ultima precisazione, l’AIA non è alla ricerca di nuovi soci ma esattamente il contrario nel senso che diversi acquerellisti ambiscono a inserirsi in quanto ritengono l’AIA una Associazione di sicuro prestigio personale. Attendo un tuo commento così da poter pubblicare sulla nostra rivista l’argomento. Un cordialissimo saluto Giovanni Carabelli
Mail a Giovanni Carabelli 28 ottobre 2011 Carissimo Giovanni, mentre resto in attesa di conoscere il nuovo metodo adottato di selezione per la mostra di Verona io ti comunico il mio pensiero o proposta che dir si voglia. Io parto dal presupposto che abbiamo tutti lo stesso titolo di merito e quindi non ci dovrebbero essere selezioni di nessun tipo. Poichè per ogni mostra il numero di acquarelli richiesto è inferiore ai partecipanti mi pare che la soluzione migliore sia il sorteggio a rotazione: chi è stato sorteggiato per la 1° mostra non si presenterà alla 2° e così via, in questo modo nell’arco dell’anno penso che tutti riescano ad essere presenti ad una manifestazione e ci saranno meno scontenti. Alle manifestazioni internazionali il sorteggio coinvolgerà invece tutti i partecipanti. Io ho espresso il mio pensiero.. Un cordiale saluto. Franca Tessera
Belgioioso
Baini
Lattanzi
Clagnan
L’ Amministrazione Comunale del Comune di Belgioioso, ha espresso il desiderio di poter trattenere alcuni dei dipinti che hanno partecipato all’esposizione. Ringraziamo i soci che gentilmente hanno aderito alla richiesta. Borgarelli
Perucchini
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Toniato
Giornata mondiale dell’acquerello Alcune immagini della giornata mondiale dell’acquerello che si è tenuta il 3 ed il 4 dicembre scorsi in via Ciardi
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Via Ciardi n째 25 20148 Milano tel. 0295380382 www.acquerello-aia.it