Display Italia n.7

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display ITALIA

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO A MEZZO POSTA 15 EURO ANNO (4 NUMERI)

TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING |

VENDING

MOODBOARD ARREDO URBANO

• ESTATE

POP IN SHOP

AGENZIE DIGITAL SIGNAGE

HI DESIGN

MATERIALI

LOGISTICA

GDO

PRODUZIONE TENDENZE

Il retail in bellezza

2012 •

TEMPORARY SHOP FIERE SPECIALISTI

SHOP FITTING CARTOTECNICA INTERVISTE


CONCORSO DIVA – DISPLAY ITALIA VISCOM AWARD VISCOM ITALIA 2012 - 4/6 OTTOBRE 2012 - FIERAMILANO RHO MODULO DI ISCRIZIONE L’iscrizione è aperta ai produttori di display, materiali espositivi di prodotti e arredi per il retail ed ai committenti delle agenzie specializzate del settore. La giuria del concorso, composta da esponenti dell’industria di marca, agenzie e produttori, assegnerà i premi DIVA ai migliori lavori delle seguenti categorie: A. B. C. D. E. F.

Soluzioni espositive durevoli Soluzioni espositive non durevoli Dispositivi di Digital Signage Packaging Vending Shop Fitting

QUOTA DI ISCRIZIONE per ogni soluzione espositiva (2 mq per soluzione): Quota non espositori/non inserzionisti

€ 600,00

Quota espositori/inserzionisti

€ 450,00

I lavori in concorso verranno esposti nell’area dedicata ai Viscom Awards durante i tre giorni della fiera

Allegare due foto digitali (300 dpi) – da inviare entro il 7 settembre 2012 a marketing@displaymagazine.it

PARTECIPANTE

Azienda…………………………………………..……...Responsabile…………………………………………………

Indirizzo………………………………………………..………………..P.IVA…………………………………………..

tel……………………..…fax………………………..e-mail………………………………web site…………………….

Committente………………..…………………Produttore……………………….Designer……………………………

OPERA IN CONCORSO – Descrizione della soluzione espositiva

Tipologia

A.

B. C.

D.

Necessità di supporto si �

E.

F.

no �

Altezza ……….Larghezza……………. Profondità…………………..

Allacciamento elettrico

si �

no �

Luogo di utilizzo…………………………… Tempo di utilizzo………………………………………………………..

Timbro e firma

Marco Oltrona Visconti tel. 340 3142015 marco@tinteunite.it

Gabriella Cosso tel. 348 7321532 – 02 4691292 gabriella.cosso@alice.it

èMagazine presso IDM SRL – Piazza Agrippa 1 – 20141 Milano – fax +39 02 89515438


O etail R rientati

EDITORIALE

al

Il titolo ha un doppio significato.

Si può leggere come imperativo oppure interpretandone il significato in termini di strategia. Display Italia è una rivista orientata al retail, fallo anche tu insomma! Infatti è iniziato il conto alla rovescia verso quelli che sono gli eventi più importanti del nostro settore ossia VISCOM e DIVA.

La fiera della stampa digitale di grande formato da

anni offre contenuti e servizi al retail e lo si potrà constatare dal 4 al 6 di ottobre nei due padiglioni fieristici di Rho Fiera Milano dedicati alla manifestazione.

Quest’anno l’evento

ospiterà la Viscom Boutique di cui trovate approfondimento nell’articolo a pagina 36.

N

elle pagine immediatamente precedenti e successive c’è invece la spiegazione del trofeo DIVA (Display Italia Viscom Award) dalla genesi del trofeo all’idea concepita dal Professore di Design Marco Maggioni e, poco dopo, una retrospettiva sulla competizione che si è svolta nel 2011.

Foto di Copertina: Deborah, In Milano Corso Buenos Aires

l’argomento del QR code, attraverso l’analisi di una ricerca presentata da emarketer.com.

Il nostro caporedattore Michele de Gennaro invece ha

voluto intraprendere un altro filone tecnologico, quello della Realtà Aumentata.

E poi si è soffermato su un’operazione di Vending

che da qualche tempo è sotto gli occhi di tutti a bordo treno nelle stazioni ferroviarie italiane. QR code, Realtà aumentata e Vending sono tre argomenti strettamente connessi con il mondo del Display per le interazioni e le implicazioni che ne possono scaturire in un processo di integrazione con i materiali espositivi a noi tanto cari.

Vi invito a sfogliare il Pop in Shop questa volta

dedicato alla cosmetica, come da copertina. Nell’ampia e consueta rassegna fotografica ne vedrete delle belle perché si tratta di un settore in cui il merchandising è veramente curato nei minimi particolari, lo dimostrano gli scorci di importanti profumerie come Sephora, Mazzolari, Brambilla, La Gardenia, e tante altre.

A

latere ci sono i casi di Aesop –segnalato dal designer Sebastiano Branca- e il racconto dell’attività di importanti specialisti che operano sul segmento.

Infine un invito: seguiteci sul sito! www.displaymagazine.it

Di fatto siamo nell’ambito di un concorso consacrato Non solo potete trovare tutti i numeri arretrati e al retail design cui si possono iscrivere uffici marketing, agenzie di comunicazione e di progettazione e ovviamente produttori di materiali espositivi per il punto di vendita. Il modulo di iscrizione è qui a fianco e l’area espositiva all’interno di Viscom sarà piuttosto ampia…affrettatevi.

Per rimanere in tema fieristico la professoressa Valletta

propone tra le nostre pagine una rassegna di spunti colti al Milan Design Week

Poi vorrei sottolineare che con Andrea Cinelli

sfogliarli on line, ma avete anche la possibilità di leggere tutti gli articoli ragruppati per settore. Ci sono anche i link ai fornitori, ai collaboratori, ai partner, ai clienti, alle marche. E soprattutto potete usare il nostro sito per la vostra comunicazione!

Marco Oltrona Visconti

di Inventia in questo numero viene approfondito

3


Display Italy:Layout 1 16/12/11 12:09 Pagina 1


N

SOMMARIO

Nel

7

umero

03

03Editoriale

08

08 Pop News

10

10 Pop inShop: Coty Prestige

13

13 Pop in Shop Rassegna sulla cosmesi

23

23 ROBOTS - Il Contract Visual Merchandising

24

24 Brand Identity: Aesop, il cantastorie della Cosmetica

28

28 Neon Ferrari: Il Re degli espositori del Beauty

32

30 Moodboard: La genesi del progetto “all’idea”

5


Numero

in Questo

SOMMARIO

34

6

34 Concorsi: DIVA Design e Trade Mkt

36

36 VISCOM: Commerciale, Educational, Culturale

38

37 RealtĂ aumentata: tecnologia al servizio del mkt

40

40 Trade Innovation: il QR code

44

44Prefor: alto design in un lampo

46

46 GDO: espositori precaricati, opportunitĂ o vincolo?

50

50 Eurmoma: dal progetto alla consegna in 48 ore

52

52 Fast Service Italia: lo stile del viaggio

56

54 Fuori Salone: design e percorsi di apprendimento


display ©

IMBALLAGGI GRAFICI PLURICOLOR FREYA

ITALIA

TRIMESTRALE DI POP-RETAIL-TRADE MARKETING | INVERNO 2011 - GENNAIO

Periodico di

Dicono che il genio consista in un'illimitata capacità di aver cura nei dettagli. Sir Arthur Conan Doyle

Il Gruppo Ig crede fortemente in questa filosofia. L’attenzione ai dettagli che caratterizzano ogni produzione e la creazione di prodotti potenzialmente ed effettivamente originali per le caratteristiche che li compongono, permettono al nostro Gruppo di proporsi in maniera sempre innovativa sul mercato. Ed ora Vi proponiamo un “fresco” obiettivo. Il Natale, come noto, sempre troppo in fretta….

arriva

Affidatevi alla nostra azienda per affrontare la difficile sfida di proporre espositori da terra e da banco, packagings speciali, cartelli vetrina e stampati innovativi ricchi di “appeal”. Inoltre possiamo progettare e produrre gadgets cartotecnici e divulgativi, calendari adatti alle vostre esigenze che vi rappresentino per tutto il 2013, shopping bags in carta arricchite di passamaneria e dettagli di stampa a caldo. Il Gruppo Ig vi aiuterà a rendervi inconfondibili, in un momento dell’anno colmo di tanti richiami. La nostra creatività, la voglia di sviluppare sempre qualcosa di speciale, si unisce all’attenzione per il particolare. Tutto questo ci fa realizzare prodotti “artigianali”, ossia unici, creati con cura e perizia e ad hoc per ogni Cliente. Proprio ora stiamo testando per le nostre propopropo ste delle “finiture olfattive”: i vostri prodotti potranno essere ancora più attraenti grazie a profumi speciali, stampati, che sprigioneranno la fragranza più adatta. Da ultimo, non certo per importanza, teniamo a sottolinearvi che la nostra attenzione ai dettagli si concretizza anche nella professioprofessio nalità ed affidabilità nel mantenimento dei tempi di consegna in un momento particolaparticola re e caotico come quello natalizio.

Buone Vacanze !!! www.gruppoig.com - info@gruppoig.com tel. 02 95742398 - Via Galileo Galilei,15 Pessano con Bornago - MILANO

èMagazine Ati

www.displaymagazine.it numero di ROC 20639 gestione editoriale IDM s.r.l. - Piazza Agrippa,1 20141 - Milano tel. +39 02 89546696 fax. +39 02 89515438 idm@idm.net - amministrazione@idm.net Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti 340 3142015 - marco@tinteunite.it Caporedattore Michele de Gennaro 3398690799 - miche.dege@alice.it Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - aov@tinteunite.it http://alvise.oltronavisconti.it Progetto grafico e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti Stampa interni: Centro Stampa Quotidiani SpA www.csqspa.it - info@csqspa.it copertina: Arti Grafiche Jolly’s S.r.l. www.jollys.it - info@jollys.it Collaborano: Umberto Babini Barnaba Barattieri Sebastiano Branca (Kobose) Luca Buttafava (Intersezioni) Andrea Cinelli (Inventia) Alessandro Confalonieri (Intersezioni), Elsa Galli Marco Maggioni (Marco Maggioni Design), Sergio Monsorno (C2C) Leonardo Murgo Amelia Valletta Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 4691292 gabriella.cosso@alice.it Pubblicità marketing@displaymagazine.it

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N

P O P POP NEWS

Nasc

ews

Amelia Valletta

e ‘r eti di i A mpre La c S S ompe O re, G t RAFI sa’in l in m a capa izione ci in er C

I

tà d t mass cati i ap ernazi l a o ona n rir c ta Pa ri cara ese co tica, ni rich e nuov le, l’e i ca s cole tteriz me l’I capaci iede nali igenza a t t z l a à e a l l di to ’i ia di v e mi all’ endi innov inte cro az soprat il cui conosc mpresa a t e i pres rno di ende. tutto d tessu nze po di disp a anch t e c È tenz a per c Assogra in qu alla pr o impre o diffu orre di s e es on fic e n e s l’in e spec divide i è na t’otti enza d ditoria in un ca d i m re o to i iali l tern i si edie e è bbie l pr zzaz o de che n t o i lle ergi , pi tiv get oni han p sono er pri no acc singol in una i indus to reti a che ce form in to me Ciem olto qu azien logic triali di im , co t a di de. m a e a e l sta , e Wi izzaz le gi à 6 MC Azi polit Sono 3 Saving mpeione nsto en ic qu le neMa a rino e cioè elle c da Grafi a di si azien lo d c F s i e a A t oper nvol , e ativ te m Fogat ma S e r o vice e. a e Sw in att ma es an I den- a di tity

Il super tablet

di Gestimp

G

estimp con un suo partner estero, ha contribuito allo studio e alla creazione di una nuova linea di “Super Tablet” con caratteristiche hardware e software Anadroid appositamente concepite per un facile utilizzo e una corretta fruizione in qualsiasi punto vendita. Il formato del tablet può essere di 7’’, 10’’, 15.6’’, 19’’, 22’’. La connettività è fondata sui sistemi Wi-fi e 3g (le porte hanno standard usb, Sd card, PB, Dc in, HDMI) e la possibilità di implementazione con lettori codice a barre di carte magnetiche e RFID

O

vviamente l’interfaccia è touch screen ed è garantita la possibilità di montare diversi sistemi di fissaggio. infine a bordo c’è il sistema satellitare per un controllo remoto in tempo reale ovunque.

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80 milion

i di pro

iettori

POP NEWS

Seiko E p Corpor son at nuncia ion ha anto raggiun di aver t milion o quota 80 in duzion ella proe a crista di pannelli l TFT in li liquidi ad alta polisilicio t per sis emperatudi proi temi ra e anni, g zione HTPS -T ra ca e al zie alla conti FT 3LCD . D n c il grup ostante migli ua evoluzion a oltre 20 p e o re mon o Seiko Epso ramento dell tecnologie n d compo iale di panne è il maggior prestazioni, pro ne lli basati nti più impor HTPS-TFT, duttosulla te c t cnolog anti dei vide he sono i oproie ia 3LC ttori D.

M

I GI ESSAG TTO I PIED SO

T

L

EMPI LUNGHI

PER IL 4G

e nuove reti Lte rischiano di slittare ben oltre i tempi fissati al 2013, con danno per gli operatori telefonici (Telecom, Vodafone, Wind e 3 Italia) che hanno già investito 4 miliardi di euro nell’asta per le frequenze e ne prevedono altrettanti per costruire e gestire i nuovi network. Sono tre i fattori frenanti del network 4G, indispensabili per veicolare il traffico dati in esplosione. In primo luogo, non c’è nessuna certezza sulla liberazione entro dicembre di quest’anno delle frequenze a 800 Mhz occupate dalle tv. In secondo luogo, le forti interferenze fra le onde radio della telefonia mobile a 800 Mhz, le più pregiate, e il segnale del digitale terrestre televisivo rischiano di oscurare una tv su quattro nei grandi centri urbani. E infine il vecchio nodo tutto italiano dei limiti di emissione elettromagnetica che rischiano di impedire la condivisione dei siti per gli operatori e fanno lievitare i costi dei network del 40%.

a re e e t t e ifl re, r a. Effetti a i l g i merav n po’ paur normale e , e r e u ono l orto l S id i e r h . o c o o n n i n o a z p pp Fan ttono e interrom nello spa no come su spazi e m e a i ri volt inosi ch umato he utilizz iali sia d s n g o i c t c c i ver re de licitarie azi commer e d e c b pro di sp e pub n a g i a s p o, cam iment me strade, e v a p o il ci, c mezzanini iù i l b b pu edi, pre p le i m p e a S i . o fina er i v c i marc i t l t pubb obie ire p che mezzi , il loro uno: stup r sì e diffus re e solo aggio e fa allora p è sem re un mess mpreso. E ro t o a lanci colto e c di un cen libreria ac la una venga he una sca iventare di un n a d c z z ò o a u ecc in u a pi le p l a a m i , r c a o r sf comme assettier i tra grattarsi s c e l o una commercia ntento a i i idios o centr simo cane . in fast . s belli nsumatori. o e i c iti! s paras

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M

POP IN SHOP

il ateriale Marco Oltrona Visconti

Intervista con Elena Colombo Direttore Marketing di Coty Prestige, la divisione del gruppo americano che si occupa delle operazioni di marketing e trade marketing della profumeria di alto posizionamento.

per l ’essenza

COTY PRESTIGE

N

ell’800 il francese di origine corsa François Coty fu forse il primo al mondo a rendersi conto delle accezioni commerciali di quel prodotto che oggi chiamiamo comunemente profumo per riferirci a essenze, eau de toilette o after shave.

A

memoria di operatore del settore infatti a lui viene attribuita l’introduzione del packaging nel comparto: ossia di bottigliette dal design ricercato e di scatole finemente rifinite per contenere i prodotti di profumeria.

Già allora il celebre im-

prenditore profumiere era ben consapevole del potere evocativo che una ‘nota’ olfattiva può avere sull’inconscio umano, data la sua facoltà stimolatrice di ricordi, sensazioni, stati d’animo tramite l’olfatto.

In sintesi, François

Coty aveva capito che attorno a un’essenza si poteva costruire una storia descrivibile mediante un codice visivo riportato sull’involucro di un prodotto. È questo un esempio ante litteram di quello che oggi definiamo brand experience.

10


11

E questo è stato anche

il primo argomento che il Direttore Marketing di Coty Prestige, Elena Colombo, ha affrontato per presentare il noto marchio del segmento beauty prima di rispondere ad alcune domande.

In termini commerciali e

di comunicazione sul punto di vendita qual è il ciclo stagionale di un profumo?

L’acquisto natalizio rap-

presenta circa il 30% del giro d’affari annuo intendendo il periodo novembre-dicembre come arco clou nei dodici mesi. Nella profumeria esistono due periodi principali di innovazione: il primo è quello autunnale che riguarda nella maggior parte dei casi il lancio di eau de parfum e che ha luogo tra settembre e ottobre; l’inizio della primavera concerne invece prevalentemente gli eau de toilette.

anni. In questo caso c’è un alto livello di artigianalità espositivi prediletti per la finalizzato a incontrare le presentazione dei prodotti? esigenze di personalizzazione del punto di vendita, tenendo materiali per i lanci sono conto che i nostri canali disprincipalmente cartotecnici. tributivi selettivi sono: quello Sono anche i più diffusi e detto ‘Moderno’, rappresenhanno una durata tra i 15 tato dalle catene di profumgiorni e il mese. Invece le erie come Limoni, Marionstrutture permanenti hanno naud, Douglas e dai reparti di solito un tasso di sostidei department store quali tuzione che non supera i tre La Rinascente e Coin; quello

Quali sono i materiali

I

Regionale rappresentato dalle catene di profumeria che operano su base locale e territoriale; e infine quello dei negozi tradizionali.

È possibile quantificare

l’importanza dei canali in termini di fatturato?

Le catene regionali e i

tradizionali generano circa il 50% del giro d’affari del

Il mercato del beauty in Italia

FATTURATO ITALIA 2011

800 milioni di Euro

RIPARTIZIONE MERCEOLOGICA

Fragranze

Make-up

Skin care

40%

25%

35%

RIPARTIZIONE PER CANALE

Moderno Regionale Tradizionale

47%

30%

3%


POP IN SHOP

mercato fragranze, il resto del sell out si concretizza all’interno delle prime 10 catene italiane. Una conformazione distributiva tipica solamente dell’Italia se si considera che per esempio in Francia il 75% del giro d’affari è rappresentato da 4 insegne soltanto.

Qual è il raggio d’azione

di Coty prestige sotto il profilo della produzione di materiali espositivi?

Escludendo il mass market

che non riguarda la divisione Prestige, ma soltanto Coty Beauty, , la rete italiana si compone di circa 3.000 negozi.

Potrebbe quantificare la

produzione di materiali di

Coty Prestige?

S

empre considerando che la divisione opera nel canale selettivo, le strutture durevoli vengono implementate in circa il 10% dei negozi, mentre a seconda del marchio promosso le strutture non durevoli possono andare a coprire anche oltre 2.000 profumerie.

Quali sono le differenze

che si riscontrano tra marchi in licenza e marchi di proprietà sotto il profilo della gestione della comunicazione?

Tutta la comunicazione im-

plementata per un prodotto in licenza avviene rispettando le linee guida delle proprietà e protocolli di immagine prestabiliti.

L

a maggior parte delle nostre licenze sono spin off di case di abbigliamento, questo aiuta la vendita del prodotto tanto che i 10 profumi più venduti in Europa hanno il marchio di una fashion house.

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POP IN SHOP

Marca Chloé (Coty Prestige) )

Marca Roberto Cavalli (Coty Prestige)

Marca Lancaster

Tipologia espositiva Corner

Tipologia espositiva Isola promozionale

Tipologia espositiva Visual da vetrina

Materiali Non durevole

Materiali Durevoli

Materiali Cartotecnica

Punto di Vendita La Rinascente Palermo

Punto di Vendita La Rinascente Piazza Duomo Milano

Punto di Vendita Profumeria Mazzolari Piazza San Babila Milano

Negli anni 60 Chloé era il marchio di abbigliamento preferito da Jackie Kennedy, Brigit Bardot e Grace Kelly. Oggi il brand continua a diffondere la sua notorietà anche attraverso il profumo. Le fragranze delle linee Chloé Signature e Love,Chloé sono state promosse in 135 punti di vendita selezionati tra i canali: regionale, tradizionale e moderno nella primavera del 2012 per periodi di una settimana con supporto hostess nel week end. L’intento della campagna che si è svolta in tempi diversi su diversi punti di vendita era quello di raggiungere un target allargato di donne dai 20 ai 60 anni. Si può dire che questo materiale sia un’innovazione in quanto è originale il visual sorretto da una colonnina per l’appoggio delle referenze da testare. Complessivamente misura 120 cm di lunghezza x 160 in altezza e tutti i suoi elementi compositivi: base, colonna, pannello bifacciale; sono in cartotecnica.

La nuova fragranza di Cavalli al pepe rosa, fave di Tonka e fiori d’arancio è stata lanciata dal 20 febbraio al 5 di marzo con un’isola promozionale composta da: Parete Backwall cm 458 x 246 x 50 smontabile con struttura bianco e mobile strutturale a sostegno del videowall. Cornice in aggetto e veletta, logo pantografato laser e opale bianco e retroilluminato. Banco cm 200x50x95 luminoso con piano in plex opale e logo intagliato al laser e retroilluminato. Ante a scomparsa per alloggio impianto audio. Teca trasparente sul top del banco. Colonna cm 110x54x50 luminosa, piani in vetro e teca superiore in Plex trasparente incollato uv. Due puof in legno con zoccolatura oro laminato. Moquette brown con rifinitura in laminato oro lucido. In generale gli elementi della composizione erano in mdf laccato. Target fasce 25-35 e 20-40.

Sia per l’alto posizionamento sia per la capacità di procurare a chi lo utilizza un’abbronzatura veloce e molto luminosa Lancaster può essere considerata tra le creme solari più note ed efficaci. Per perfezionare la sua awarness è stata lanciata la nuova linea Sun Beauty un prodotto che garantisce ulteriori benefici alla sua formula, ossia un plus in protezione uv per preservare la salute della pelle. Per tale proposito è stata utilizzata la vetrina di una della più importanti profumerie italiane e un pannello in cartotecnica con base 280 cm e altezza 160. Anche in questo caso siamo di fronte a una comunicazione che mira a un target allargato maschile e femminile dai 20 ai 60 anni. L’iniziativa è stata riproposta in altre tre profumerie italiane per una settimana prima dell’inizio dell’estate.

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POP IN SHOP

Marca Mascara Absolute Deborah

Marca Mascara Absolute Deborah

Marca Prét à porter Deborah

Tipologia espositiva Espositore da terra

Tipologia espositiva Espositore da terra

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Non durevoli

Materiali Durevoli

Materiali Durevoli

Punto di Vendita Profumeria Charme Stazione di Porta Garibaldi

Punto di Vendita La Gardenia Milano Corso Buones Aires

24 ore Absolute Volume Mascara. Un prodotto dal posizionamento trasversale sotto il profilo del canale distributivo, in considerazione di un target piuttosto ampio di donne dai 18 ai 55 anni e della destinazione: 800 punti di vendita tra grande distribuzione, drugstore e profumerie; per altrettanti materiali posizionati. Realizzato in cartotecnica misura l29,5 x h150 x p29 ed è stato diffuso a partire dallo scorso aprile per declinare le referenze in esposizione preferenziale fino a luglio. Il visual del materiale espositivo mostra una gigantografia del prodotto subito disponibile ad altezza banco in una schiera di pack disposti in verticale; e inoltre riproduce l’immagine della campagna istituzionale.

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Il prodotto è lo stesso contenuto nell’espositore qui a fianco, cioè 24 ore Absolute Volume Mascara, ma la differenza espositiva è nella durevolezza delle materie prime impiegate: Plexglas e metallo. E in secondo luogo nell’esposizione del prodotto che risulta orizzontale e a piccole schiere. Pur trattandosi di un materiale durevole, dopo un primo posizionamento a aprile nei canali drugstore e profumerie, questo materiale avrà validità fino a luglio (come nel caso del non durevole accanto). Complessivamente ne sono stati realizzati circa un migliaio con misure l40 x h165 x p30 cm. La sua originalità è nell’inclinazione all’indietro della parte verticale della struttura. Il target è sempre donne 18-55 anni.

Punto di Vendita Profumeria Charme Stazione Porta Garibaldi Milano L’intera linea degli smalti Deborah shine tech seven days long prét a porter è stata esposta ordinata per colore sopra un espositore misurante base 45xh 174 x p35 vm. Riprodotto in 1.500 unità ha trovato posto in drugstore e profumerie. In plastica con struttura interna in metallo serve a dare evidenza al prodotto alloggiato grazie a differenti vassoi predisposti sullo stelo centrale. Destinato a un target di donne incluse nella grande fascia dai 18 ai 55 anni è destinato a restare sul punto di vendita fino a settembre dopo un posizionamento iniziato a gennaio. Il colore nero lucido della struttura esalta le differenti tonalità del pack relativo dell’assortimento.


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POP IN SHOP

Marca Lip Tint e Balm Deborah Tipologia espositiva Espositore da banco

Marca Beauty System Deborah

Marca Maxi Terra 2012 Deborah

Tipologia espositiva Wall system

Tipologia espositiva Espositore da banco

Materiali Non durevoli

Materiali Durevoli

Punto di Vendita Deborah flagship Milano Corso Buenos Aires

Punto di Vendita La Gardenia Milano Corso Buenos Aires

2 in 1 Lip Tint e Balm. Un’innovazione di prodotto che si è concretizzata in un mix di caratteristiche e il cui lancio è iniziato a giugno nel primo flagship store temporaneo di Deborah (in qualche mese il lay out del pdv sarà definitivo). Per tanto circa 3.800 display saranno posizionati sui canali profumeria, drugstore e gdo (iper e super), in più unità per ciascun punto di vendita e con una permanenza programmata fino a fine settembre. Il focus del lancio si rivolge a un target di donne piuttosto giovani, a partire dai 15 anni e con una dilatazione fino alla fascia delle adulte fino ai 45 anni. L38 x h29 x p19 cm sono le sue misure mentre la cartotecnica è il relativo materiale che lo compone. Sul lato destro della base sono ben spiegate le caratteristiche del prodotto.

Un’operazione in grande stile che ha coinvolto 1081 punti di vendita e il posizionamento per altrettanti espositori nel 2008 per la realizzazione di un sistema espositivo durevole che evidenzia praticamente la totalità del beauty make up system di Deborah. Tale assortimento si rivolge a un pubblico ampio di donne in età compresa tra i 18 e i 55 anni. Il sistema -pur essendo in apparenza apparentemente adatto alle profumerie e ai drugstore- è stato posizionato anche sul canale gdo (iper e super). Misura L80-100-120 x H170-200 x P53. ha un impianto autonomo di illuminazione e si integra perfettamente negli spazi arredativi del punto di vendita. Ovviamente è costantemente aggiornato nell’assortimento.

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Materiali Non Durevoli Punto di Vendita Deborah Flagship Milano Corso Buenos Aires

Abbronza, idrata e crea il fondo per il trucco. È il periodo per questo multifunzionale che è stato spinto da marzo a giugno 2012 con un espositore da banco tester che nel contempo offre la possibilità di saggiarne le caratteristiche grazie a mini campionario predisposto sulla base con coperchio trasparente. L’immagine della comunicazione richiama la bella stagione per un messaggio che è stato declinato in 3.500 profumerie italiane sul canale specializzato e cioè in profumerie e drugstore per raggiungere il target femminile 1845 anni. Questo materiale espositivo misura L38 X h29 x P19. Ed è composto da un misto di materie prime cartotecniche e di plastica termoformata. Sicuramente si distingue tra tanti altri display.


POP IN SHOP

Marca Shiseido

Marca Shiseido

Marca Shiseido Make up

Tipologia espositiva Shop in shop

Tipologia espositiva Gondola

Tipologia espositiva General Tester

Materiali Durevoli

Materiali Durevoli

Materiali Durevoli

Punto di Vendita Sephora Milano C.so Vittorio Emanuele

Una vasta gamma di solari e tutti i prodotti delle linee Skincare e Make up, si possono testare all’interno di questo ampio sistema espositivo di Shiseido situato in una delle profumerie più centrali di Milano. Composto da tre principali elementi, un general tester, un espositore per compatti solari e uno per il mural make up è proposto come un piccolo centro di bellezza di circa 3m x 2. È interessante segnalare come la struttura a scaffali sia coordinata con uno schermo al plasma di oltre 50 pollici di lato, in prossimità del quale tra l’altro è presente un vano per stipare le scorte di prodotto. Il legno laccato è il principale materiale impiegato per realizzare questa esposizione che è rimasta sul punto di vendita da giugno a luglio 2012.

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Punto di Vendita Sephora Milano C.so Vittorio Emanuele Nel gergo del mobile promozionale cosmetico questa tipologia di gondola viene indicata come appartenente alla categoria C1 per riferirsi a un planogramma specifico del visual assortimentale. Si tratta comunque di un mobile fisso che in genere si trova all’interno della catena Sephora e di qualche specializzato. Come per la maggior parte delle strutture espositive di questa categoria la sua permanenza è variabile da due a più anni. Un tempo che dipende dal grado di manutenzione della struttura e di aggiornamento del facing. La parte frontale misura h97 x b 94,2 cm si compone in legno laccato bianco opaco con finiture laccate nero lucido, fondo lamiera nera, maniglie acciaio satinato, cassetti stoccaggio, impianto elettrico, opalino loghi e visual retroilluminati.

Punto di Vendita Profumeria Pizzulli Milano Viale Abruzzi

Un classico dell’esposizione di prodotti cosmetici sul punto di vendita è il general tester ossia una struttura per presentare i topic dell’offerta in make up di un marchio a un target allargato e con la maggiore ampiezza di assortimento possibile. Di solito ha misure più o meno standard, quello nella foto in particolare ha una base con lato di 70cm è alto 165 ed è stato creato per i concessionari del segmento catene e del comparto tradizionali che non abbiano già un corner durevole dedicato. Il tester di Shiseido ufficiale nello specifico si distingue per scocche bianche in ASA (materiale plastico) copertura scocche in Plexiglas nero (PMMA), base in legno laccato, telai struttura in metallo verniciato, guide cassetto in acciaio cromato.


POP IN SHOP

Marca Suncare Shiseido

Marca Compatti Solari Shiseido

Marca Sisley

Tipologia espositiva Espositore da terra

Tipologia espositiva Espositore da banco

Tipologia espositiva Mural unit

Materiali Non durevoli

Materiali Durevoli

Materiali Durevoli

Punto di Vendita Sephora Milano Cso Vittorio Emanuele

Punto di Vendita Profumeria Brambilla Milano Via Solferino

Punto di Vendita Profumeria Brambilla Milano Via Solferino

Dal 3 giugno al 15 luglio 2012 a favore della linea Suncare Shiseido (protezione solare) è stata creata una soluzione espositiva preferenziale con una forte connotazione d’immagine. Posizionato in 36 profumerie Sephora italiane concessionarie di Shiseido, la soluzione richiama fortemente i colori del mare e della spiaggia. La sua struttura interna che misura h1,50 x b 50 cm di lato base è di fatto di proprietà dei punti di vendita. Tuttavia la sua personalizzazione è curata da Shiseido che ha fornito pannelli-visual in cartotecnica dotati di calamite per l’applicazione allo scheletro del materiale. I due vani ad altezza mani e occhi ospitano i pack di prodotto. Grazie alle rotelle può essere spostato ovunque.

I compatti solari Sun Compact foundation sono prodotti per il maquillage da spiaggia che contemporaneamente proteggono dai raggi solari. Per metterli in evidenza Shiseido ha prodotto numerosi espositori da banco che sono stati posizionati presso tutti i suoi concessionari. Completamente in plastica termoformata ha dei vani per ospitare qualche pack di prodotto e i relativi tester intergrati nella base. Misura h42,1 cm x 43,7 cm di base. E anch’esso come il materiale dedicato alle creme solari ha un visual e delle colorazioni che richiamano fortemente il mare e l’estate. In ogni modo si tratta di un materiale per raggiungere un target decisamente allargato che include tutte le fasce d’età femminili.

Dedicato alle profumerie più selezionate d’Italia, quindi meno di 100 punti di vendita specializzati, la mural unit di Sisley è di fatto una scaffalatura con tester per l’alto posizionamento a target allargato. Il mobile è stato realizzato su progetto del Dipartimento Merchandising Internazionale Sisley. Sul frontale monta una veletta con logo, visual e ripiani in vetro extra chiaro di vari spessori. Il mobile espone tutta la gamma prodotti del marchio, trattamento, maquillage e fragranze. I cassetti sottostanti al make up consentono lo stoccaggio di prodotti e materiali. Il suo ciclo è pianificato incirca 5 anni, quindi il suo visual viene regolarmente aggiornato. Il visual sull’estremità superiore ha una pellicola retroilluminata.

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POP IN SHOP

Marca Bilboa (Cadey) Tipologia espositiva Espositore da terra Materiali Non durevoli Punto di Vendita Iper Fiordaliso Rozzano (Mi) L’espositore Bilboa da 240 pack. presenta un assortimento dei prodotti più altovendenti delle linee Carrot, Burrocacao, Bahamas, Bimbi, Oli e Doposole. Il target di riferimento è molto ampio e poco segmentato trattandosi di referenze utilizzate sia da uomo sia da donna che si possono individuare nelle fasce d’età dai 20 ai 45 anni. In sintesi, per una campagna che terminerà ad ottobre è stato posizionato a marzo nei reparti di cosmetica o nelle aree di esposizione preferenziale degli ipermercati di grandi dimensioni a insegna: Coop Italia, Auchan, Finiper, Sma, Conad, Crai. Per tanto, contando le strutture italiane sopra i 2.500 mq, in circa un migliaio di punti vendita italiani. È in cartotecnica e misura L88 x P 33,6 x h 188,5 cm.

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Marca Veet (Reckitt Benckiser) Tipologia espositiva Espositore da terra Materiali Non durevoli Punto di Vendita Ipercoop CC Bonola Milano Il prodotto di punta di Veet nel 2012 è Veet Easy Wax con il Roll-On elettrico per la depilazione e con il kit scalda cera il cui packaging è caratterizzato dal colore rosa che contraddistingue da sempre l’immagine di corporate del brand. Per promuovere questo e altri prodotti per la depilazione sul canale Ipermercati sono stati posizionati circa 200 display da terra che impiegano i seguenti materiali: Mild Steel, policarbonato e PETG. In particolare questa soluzione espositiva si distingue per il crowner circolare in rilievo riportante il marchio Veet. Le misure del display sono complessivamente 58 cm x 38 cm x 180 cm. Il posizionamento dell’espositore fa parte di una campagna in store che è partita ad aprile, terminerà la sua azione a settembre.

Marca Nivea (Beirsdorf) Tipologia Espositiva Gondola Materiali Durevoli Punto di Vendita in sperimentazione È in sperimentazione in circa 150 esemplari sul canale grande distribuzione organizzata grazie a Nivea (Beiersdorf). Una rivoluzionaria testata di gondola che espone svariati prodotti dell’assortimento di Ninea. Il suo contenuto tecnologico è molto alto, grazie ai sensori che rilevano lo stock a scaffale. E a un tablet con promoter virtuale (il cosiddetto avatar) che essendo dotato di software per il riconoscimento facciale rileva genere ed età delle persone che si approssimano alla struttura rivolgendo a ciascuna un messaggio di comunicazione personalizzato.Tutto ciò offre la possibilità di monitorare vendite in tempo reale e di raccogliere informazioni sugli interlocutori nel rispetto della privacy. Senza contare che ogni gondola può essere integrata a un network.


Salve Il mio nome è Gaia. Sono una sedia di cartone nata nel 2012 da una grande famiglia di arredi ecologici. Sono fatta di un materiale riciclato. Peso 1,3 kg, ma reggo 100 volte tanto. Mi faccio piccola per stare in un armadietto o posso farti com pagnia a cena con i tuoi amici. Posso seguirti nel tuo ufficio o nelle tue attività commerciali. Nelle grandi occasioni posso ve stirmi con la tua grafica o con il tuo logo.

SEDIA Sedia in cartone riciclato. Ecomob.gaia_01

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il Contract

V

SPECIALISTI

Leonardo Murgo

Con i suoi 50 anni di operatività Robots è un’azienda storica nel settore dei materiali espositivi per il punto vendita e grazie alla sua competenza trasversale rispetto a tutte le categorie merceologiche del retail ha fondato una divisione di contract/visual merchandising per lo store interior.

Merchandising Fra i settori in cui l’inno-

vazione e il design sposano l’estetica e la funzionalità c’è il comparto cosmetico dove la comunicazione di marca e di prodotto sono fondamentali nell’ambito di quel procedimento di ricerca di differenziazione

isual

del brand che determina fedeltà e continuità di acquisto.

L’evidenziazione delle

caratteristiche di una referenza e dei suoi plus è fondamentale per un pubblico attento a qualità e performance dei prodotti. I materiali maggiormente utilizzati nel settore cosmetico sono le vetrine, gli espositori da banco da terra e i tester. Inoltre da qualche anno la vestizione personalizzata degli scaffali lineari o la realizzazione di veri e propri corner sta diventando un trend costante di supporto alle vendite.

La riuscita di un tester

per un’azienda cosmetica è un bullet point. Infatti il momento della prova prodotto è la chiave di successo con il proprio pubblico/clientela. In questo frangente il marchio deve risaltare e attrarre, mentre l’espositore ha il compito di veicolare affidabilità

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estetica di qualità in coerenza con la filosofia del brand. Nell’istante di sperimentazione del prodotto da parte del cliente, l’esposizione deve essere chiara e lineare, in modo tale che il pubblico possa scegliere e acquistare con facilità.

Inoltre la possibilità di

aggiornare il tester senza doverne sostituire la struttura diventa un saving per l’azienda, ma anche una forma di rapporto con un pubblico che richiede novità e coerenza con le mode e le stagioni.

Data la molteplicità del-

le dinamiche espositive e delle materie prime necessarie all’esposizione, il settore cosmetico esige un forte expertise e una capacità produttiva di alto livello.

Questi sono i motivi per i quali Robots ha istituito un design center interno accanto a un centro per

l’industrializzazione capace di molteplici lavorazioni da condividere con i suoi partner.


C

BRAND IDENTITY

il

Sebastiano Branca

antastorie

C

della

Dall’arredo dei negozi al packaging dei prodotti nulla è lasciato al caso in quelle che sono definite le boutique della cosmetica australiana, dove l’espressione filosofica e la conoscenza sono funzionali a ogni specifico processo aziendale.

osmetica

Un corvo aveva rubato

un pezzo di carne ed era andato a posarsi su di un albero. Lo vide la volpe e le venne voglia di quella carne.

Si fermò à suoi piedi e

cominciò ad adularla, facendo grandi lodi del suo corpo perfetto e della sua bellezza, della lucentezza delle sue penne, dicendo che nessuno era più adatto di lui ad essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato senz’altro, se avesse avuto la voce.

Il corvo, allora, volendo

mostrare che neanche la voce gli mancava, si mise a gracchiare con tutte le sue forze, e lasciò cadere la carne.

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La volpe si precipitò ad

l’esportatore della cura del corpo e della bellezza in Australia, oggi, vanta una diffusione a livello mondiale, con un marchio che rispecchia identità unica in termini di design del prodotto e dei punti vendita.

Esopo – Il corvo e la volpe.

«Noi lavoriamo su decisioni apparentemente superflue -ammette Dennis Paphitis – Lavoriamo per far apparire le cose come se capitasse per caso. Ma in realtà c’è un grande lavoro e dispendio di energia».

afferrarla e beffeggiò il corvo soggiungendo: «Se, poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe altro, per diventare re».

Esopo è uno scrittore

greco vissuto nel VI secolo a.c.. L’etimologia della parola Aesop, (Esopo) corrisponde a ‘cantastorie’ , e forse non è un caso che Dennis Paphitis l’abbia scelto per dare il nome al suo brand di cosmesi nato in Australia nel 1987. Dennis Paphitis figlio di parrucchieri greci, cresciuti in St Albans, venticinque anni fa, decide infatti di trasformare il suo salone da parrucchiere ad Armadale (sobborgo di Perth), a favore di un ‘business’ centrato sulla cura della pelle e dei capelli.

Diventando rapidamente

Oggi Paphi-

tis è ancora l’azionista di maggioranza, anche se nel ’energia spesa è sicura2010 Herbert Australia primente sinonimo di succesvate equity ha acquistato so. Nonostante l’attuale raluna quota minoritaria dellentamento della vendita la società. Ciò nonostante al dettaglio (l’anno scorso il fondatore, lo scorso anno è diminuita come non acè stato nominato un dicadeva da cinquant’anni), rettore creativo, il che gli infatti, Aesop Australia è permette di svolgere un cresciuta del 30%. ruolo più silenzioso, di supervisione e provocazione «Il mio punto di vista è che costruttiva sui processi, più se si esprime qualcosa che che partecipazione attiva a ottiene considerazione ed è originale, basta svolgerlo con essi. integrità e costanza e ci sarà ieci nuovi negozi sono sempre un mercato». in cantiere, tra cui un nuo-

L

D

vo flagship store on Collins Street a Melbourne, un quarto negozio a Parigi, un sesto a Londra e un terzo a New York, con un format concepito per lanciare ed espandere il marchio in tutta l’America nei prossimi anni. «Questo esercizio sarà il primo a generare vendite complessive al di fuori dell’Australia maggiori rispetto alle vendite in Australia» dice Paphitis.

Ma cosa fa davvero la

differenza nella qualità dei prodotti Aesop?

Per quanto riguarda la

composizione, gli ingredienti sono di altissima qualità, a base vegetale, miscelati con un giudizioso utilizzo a sostanze non-botaniche, come gli antiossidanti. L’approccio scientifico alla composizione è fondato sulla reazione di questi ultimi sui radicali liberi, considerati la principale causa, soprattutto in ambienti urbani, di danno cellulare. La vitamina C, per esempio, è presente in molti prodotti skincare e si tratta di uno dei più ef-

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BRAND IDENTITY ficaci antiossidanti. Il team di ricerca, con sede a Melbourne realizza interamente i prodotti in Australia, con l’utilizzo di strumenti di laboratorio altamente tecnologici. L’attenzione sui prodotti è massima e spesso si spendono anni di studio per creare la formula perfetta; un idratante SPF (Sun-Protection Filter) lanciato lo scorso anno, è stato ultimato dopo circa due lustri di ricerca e perfezionamento. I prodotti non vengono testati sugli animali e sono al 100% vegani, per l’accurato studio della combinazione di elementi naturali e sintetici, l’applicazione è consentita su tutti i tipi di pelle. E poi vi e è una vera e propria filosofia su cui si basa l’identità di ogni referenza. Dennis Paphitis si lascia «contaminare« continuamente da poesia, letteratura, arte, per trarre ispirazione e stimoli continui sempre nuovi. La citazione di Paniker Salvador, traduce il pensiero di Paphitis: «Meglio di un lifting, per rimanere giovani abbiamo bisogno di essere costantemente in uno stato di curiosità intellettuale».

Il suo interesse per la

filosofia e le citazioni di

illustri scienziati, unito dall’ordine e dal rigore stilistico è espresso perfettamente negli allestimenti interni: questo è evidente dal momento in cui entrerete all’interno dei due piani del magazzino di Smith Street che con i suoi pavimenti in cemento e pareti bianche in cui l’unica forma di abbellimento è data da citazioni sui muri. Le parole di saggezza filosofica, da Carl Jung a Eleanor Roosevelt, che appaiono in tutti i negozi Aesop e su tutte le confezioni, brochure e comunicazione di marca, rafforzando la brand identity.

contenuto piuttosto che al contenitore, conferisce tuttavia, una forte personalità stilistica al packaging, grazie a un approccio monocromatico, coerente,

moltissimo con un carattere, è come se fosse una fotografia quello scelto è uno stile che si sposa perfettamente con il vetro marrone. Si tratta di semplicità,

sobrio, che ci suggerisce qualcosa che ci piace guardare, perché elegante e poco invasivo. «Preferiamo non essere visivamente violati quando entriamo nel nostro bagno ogni mattina» afferma Paphitis.

autenticità e credibilità. Così come nelle favole di Esopo, il contenuto, la morale vale più dello stile, così per i prodotti Aesop, quello che è all’interno delle bottiglie vuole acquisire importanza sulla ricerca estetica della forma.

I prodotti «C’è un sistema e un metodo per ogni processo in azienda -dice Dennis-. Dalla carta igienica utilizzata nei nostri bagni, fino al modo in cui un pacco viene avvolto».

La meticolosa strategia

aziendale prevede ragionamenti attivi per ogni minimo aspetto di retail, caricandolo di senso funzionale. Per esempio l’imballaggio in vetro marrone è una scelta puramente funzionale, perché protegge il prodotto interno dai raggi UV. L’importanza verso il

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La scelta tipografica mi-

nimale sui flaconi è altresì apprezzata dai clienti: molti di loro amano la scelta del lettering Aesop per il suo semplice, moderno sans-serif in Medio Optima. Si può comunicare

Gli ambienti

Anche i punti vendita,

definiti boutiques, rispondono alle stesse esigenze funzionali e minimali. Ogni boutique viene pro-


gettata individualmente, con l’unico scopo di offrire un ambiente accogliente e in linea con la filosofia aziendale.

La politica di glocaliz-

zazione legata ai punti vendita, suggerisce scelte sempre diverse di materiali, e tecniche di produzione per gli allestimenti interni, così come la richiesta di collaborazione esterna eterogenea (studi e agenzie sempre differenti), per trovare la malgama perfetta tra l’ambiente locale e l’inserimento della boutique.

Il negozi di New York ad

esempio, utilizza copie del New York Times per allestire gli interni.

I punti vendita sono però

accumunati da elementi di design estetico molto forti e imprescindibili, come l’inserimento di lavandini, vasi in vetro scuro, e l’assenza di specchi: la bellezza viene dalla condotta di una vita equilibrata, da una dieta sana, un consumo moderato di vino rosso, cioccolato fondente e da buoni libri. Una vera e propria filosofia del vivere!

La qualità dell’acco-

glienza e del calore che si respira all’interno delle boutique Aesop, è affidata anche al personale. Dennis dichiara con fermezza che è proibito al personale accogliere la clientela parlando del tempo climatico o iniziando a discorrere

con argomentazioni futili. Il personale deve rappresentare la politica aziendale e informare in modo esaustivo il cliente di tutte le proprietà dei prodotti, consigliando in base alla differente tipologia di pelle.

La collaborazione e la

commistione con l’arte è un elemento molto caro a Phapitis, che si avvale, per esempio, della collaborazione di artisti del calibro di Lucy Mcrae, artista olandese, che ha elaborato un cortometraggio per esprimere la filosofia dell’azienda. (http://www.lucymcrae.net/)

Aesop, con i suoi 25 anni

di età, può vantare una diffusione mondiale ed è l’esempio di una realtà che partendo dal basso è riuscita a salire ai vertici del suo mercato di riferimento; un successo che vanta una contaminazione di arte, di letteratura, cultura, ambiti disparati, che appaiono distanti dal mondo della cosmetica.

La vera sfida che Dennis

è riuscito a vincere probabilmente sta proprio nell’aver creato un prodotto che va oltre il ‘consumato’, che racconta una storia, attingendo a una multidisciplinarietà di contenuti; un nucleo formato dal prodotto, inglobato in una membrana di conoscenza, che consiste nel vero ed insolito valore aggiunto

E così Dennis si fa por-

http://luxurysociety.com/articles/2010/08/dennis-paphitisdirector-aesop

Store:

http://www.luxos.com/magazine/aesop-skincare-a-conversation-with-founder-dennis-paphitis

http://marchstudio.com.au/ (per i negozi in Australia e Parigi)

http://tmagazine.blogs.nytimes.com/2011/07/01/vainglorious-a-chat-with-aesop/

Tacklebox (NewYork)

http://www.howtospendit. com/#!/articles/7224-featurethe-stuff-of-fables

aziendale. tavoce di una ‘morale’, assolvendo il compito di cantastorie.

Sschemata. (Giappone)

Bibliografia Links di riferimento: http://www.businessday.com. au/small-business/entrepreneur/the-man-behind-theaesop-brand-20120222-1tntu. html

http://www.independent. co.uk/life-style/fashion/features/aesop-fabled-beauty808579.html?action=gallery

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Re

il

SHOP FITTING

Marco Oltrona Visconti

NEON FERRARI

degli espositori

intervista al coordinatore operativo dell’azienda Francesco Lucchetti

Beauty OPERATORE STORICO NEL SETTORE DELLO SHOP FITTING ED ESPOSIZIONE DI MARCA.

nel

P

er come si è strutturata l’azienda negli ultimi anni riesce ad andare incontro a tutte le esigenze di comunicazione in store richieste dal cliente. Principalmente trattiamo mobili per il make up lo skin care ed altro , dalla progettazione alla realizzazione. Grazie a una nuova e tecnologica falegnameria di 1000 mq e a una flotta di una ventina

Chi non è entrato alme-

no una volta per esempio da La Rinascente, Coin, Sephora Douglas, Limoni, Mazzolari o Brambilla. Sono questi veri e propri templi espositivi che esibiscono i più prestigiosi marchi internazionali della cosmetica attraverso elementi arredativi, espositori e vetrine, tra i più curati e lussuosi del panorama retail italiano.

Ebbene molti degli arre28

di citati sono progettati e realizzati da Neon Ferrari di Vermezzo. In virtù degli oltre 30 anni di attività si tratta di un operatore storico nel settore dello shop fitting ed esposizione di marca.

A

ll’intervista ha risposto il coordinatore operativo dell’azienda Francesco Lucchetti:

I

n cosa consiste esattamente l’attività di Neon Ferrari?

di automezzi per gestire tutto il processo produttivo fino al posizionamento sul punto di vendita internamente.


29

E a monte qual è il processo

creativo richiesto dalla vostra clientela?

Di solito viene trasmesso un visual book con la richiesta di realizzare una soluzione espositiva che si allinei all’immagine di

corporate. Perciò l’azienda si è dotata di un laboratorio fotografico di alto livello che consente la elaborazione e creazione di tutto ciò che è immagine, su visual, stampa su carta fotografica e su ogni tipo di materiale richiesto. La presenza di un magazzino

di 5000 mq naturalmente facilita l’attività a livello logistico garantendo al cliente la possibilità di gestire grandi campagne.

Quale durata media hanno le vostre soluzioni espositive?

Un mobile può avere un

ciclo di vita anche decennale se per la sua realizzazione sono stati impiegati materiali e lavorazione di qualità. Mediamente comunque parliamo di tre anni di durata. E in ogni caso è richiesta una manutenzione e anche questo è un servizio che riusciamo a gestire internamente.

Se non sbaglio siamo

nell’ambito del merchandising nella sua accezione più classica?

Certo. È un’attività

molto curata e strutturata. Il cosiddetto refill viene praticato sui mobili open serve, dedicati alla prova del prodotto nelle profumeria. Questi in genere ospitano i prodotti campione. È chiaro che richiedono un aggiornamento nell’assortimento ogni qual volta viene presentata una nuova linea.

Inoltre il loro aggiornamento deve avvenire in


marchio ha il suo standard. Una distinzione tipologica rilevante, in particolar modo nel libero servizio.

Tramite tali strutture il

cliente prova il prodotto per poi servirsi da se reperendolo nei vani sottostanti. Sono soluzioni generalmente definite open serve che possono assumere la forma di gondole o mural unit da cui è possibile attingere ai cassetti direttamente.

Il vostro core business ri-

guarda soprattutto soluzioni durevoli. Quali sono le materie prime più utilizzate ?

Gli stabilimenti di Neon

concomitanza con il rifornimento del prodotto al negozio.

Per questo la nostra

squadra di merchandiser lavora in stretto coordinamento con le divisioni logistiche dei vari marchi che, anche dall’estero, si occupano di rifornire i negozi. Un secondo tipo di manutenzione invece è quella che riguarda l’aggiornamento della comunicazione a bordo delle strutture espositive.

Ogni quanto si praticano gli aggiornamenti?

Direi da tre finanche

sei volte all’anno. Soprat-

tutto in tempi di crisi come questi alla sostituzione del mobile si sopperisce con la frequenza dell’aggiornamento.

Gestire questo servizio

internamente è un vantaggio per Neon Ferrari e per l’azienda committente. È di fatto un vantaggio organizzativo, in termini di qualità del servizio e di velocità, dato che normalmente si effettua su mobili di nostra progettazione che quindi conosciamo bene.

I

mobili open serve sono soluzioni espositive standardizzate?

Sì, nel senso che ogni

Ferrari sono in grado di lavorare qualsiasi materiale. Il legno è la materia prima più diffusa per la costruzione di mobili. Molto utilizzati per l’interno di alcune strutture ci sono i metalli, acciaio, vetro millerighe, tessuti e altre finiture di pregio. Per le rifiniture o per le soluzioni pop si fa ampio uso del Plexiglas.

Quanti materiali espositivi sono in genere richiesti per un prodotto?

Bisogna partire dal pre-

supposto che in Italia ci sono circa 11.000 punti di vendita specializzati nel beauty.

E

scludendo il mass market GDO, dove la nostra azienda opera raramente in quanto si fa largo uso di cartotecnica, il grande interesse del mercato si sviluppa intorno a circa 3.000 negozi più importanti per posizionamento o prestigio della location.

I progetti POP su larga

scala in genere li coinvolgono tutti. Un mobile di pregio invece si può progettare anche per un migliaio di punti di vendita.

Quante sono le profumerie 30

top in Italia?

Direi poco più di cento.

In questo caso il livello di personalizzazione sale e si implementano progetti pressoché artigianali in senso tradizionale e talvolta addirittura soluzioni uniche per una catena o un singolo negozio.


360P

ANNO

15

4N ABBONAMENTO DISPLAY ITALIA li, ................................................

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Visual Display per Illy - I°premio Diva Design 2011

CONCORSI

Fin dagli anni ’90 Viscom

premia la creatività dell’arredo di marca e delle soluzioni espositive per il punto di vendita. Attraverso il concorso DIVA (Display Italia Viscom Award) che da svariate edizioni si è consacrato come trofeo dell’in store design.

Si perché la crescente

esigenza dell’impresa di affermare una specifica identità di marca per imporre la propria offerta sul mercato ha reso sempre

M

Trade

CONCORSO DI IN STORE DESIGN E PER IL TRADE MARKETING

kt

più importante la capacità di costruire un oggetto di comunicazione per l’in store nello specifico e per la comunicazione di marca più in generale.

L

’arredo per il punto di vendita o per l’out door e la progettazione di shop in shop, isole promozionali espositori durevoli non durevoli e cartotecnici, shop fitting, packaging e vending, richiedono ormai un expertise in termini di design che non può essere improvvisato o affidato a terzisti non specializzati nel settore.

A

maggior ragione quando la produzione di materiali è indotta da un bacino di utenza costituito da multinazionali che richiedono l’integrazione del fornitore a determinati standard o modalità operative certificate.

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esign DIVA e UN Amelia Valletta


Si pensi solamente al-

l’esigenza di un marchio globale che richiede una comunicazione multicanale, multidirezionale e di massa, quindi onnicomprensiva. I media che trasmettono il messaggio sono chiamati coordinare la loro azione, in quello che si chiama processo di comunicazione integrata.

È questa la logica cui si

devono adeguare i produttori di materiali espositivi soprattutto da quando il momento dello shopping e la visita del cliente (o potenziale) nel negozio, o store che dir si voglia, è diventata strategica per l’industria di marca. In alcuni casi il punto di vendita può diventare addirittura il punto di partenza per l’intera operazione di comunicazione e per l’educazione al consumo.

Perciò l’industria pre-

tende di confrontarsi con interlocutori che condividano il proprio expertise. Una pretesa che di solito viene giustamente espressa da quel ruolo aziendale che a livello operativo si occupa di punto di vendita: il trade marketing manager o l’agenzia di comunicazione nella figura

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dell’account del creativo o del responsabile di produzione. Anche a loro è dedicato il concorso DIVA come sistema per mettere in evidenza le proprie best practice.

A giudicare i materiali

espositivi e prototipi in concorso come ogni anno ci saranno responsabili marketing architetti di accreditati atenei e responsabili di prestigiose agenzie che esprimeranno un parere strettamente tecnico.

I

l tutto si svolgerà all’interno di uno spazio dedicato in cui si troveranno display durevoli, display non durevoli, progetti di Digital signage e shop fitting, packaging e da quest’anno anche una nuova categoria di gara: il vending. Le iscrizioni sono aperte fino a settembre! La competizione si svolgerà dal 4 al 6 ottobre.

siva i v ne ica azio nte fis per c i i n mu pone ositiv arca. o c m p a im co es na eriali one d u e ha mat icazi ion e z i u n ne omu od ion i pr lizzaz miad la c a e so ces alla re ene pr o r l p orta le vi p ia te che mater per l a e i d in izio per D igital r to. c s n, D di i bre uin ettem li e no g, Ven a s evo ttin finoay dur hop fi g. e spl ge, S ckagin ing tun a t g P e i s ge r rk ma ’oppo to le din e ad e è l risal ni l tr er i agenz ere in ce azie t le ati et per di m est pr re nità prie b tob t o i pro i. 6d l a l a 4 o. d dal milan a r a a n g o Fier h aR

L

I

Q

P

I


Commerciale Educational FIERE

Amelia Valletta

VISCOM

e

Culturale

Alcune anteprime sui contenuti dell’evento di ottobre sono state offerte in una conferenza stampa lo scorso 3 di luglio. In primo piano la Viscom Boutique, i Concorsi e i Forum

Sorpresa sorpresa. Cosa

ci sarà dentro la Viscom Boutique? «Venite alla manifestazione dal 4 al 6 ottobre e lo saprete».

Non è quello che ha detto l’Exhibition Mana-ger Paola Sarco.,

Ma non si è nemmeno sbilanciata più di tanto sui contenuti di questo nuovo spazio progettato e formattato dall’architetto Randazzo, quale tema centrale della svolta in senso retail che da un paio di anni ha intrapreso Reed Exhibi-

tion nell’organizzazione di quella che oltre 30 anni fa è nata come fiera di riferimento della stampa digitale di grande formato.

P

aola Sarco ha tenuto però a sottolineare che è proprio il segmento merceologico della mani-

festazione ad essersi sviluppato tra le altre cose orientandosi all’instore e al retail.

Si pensi alle numerose

soluzioni per l’interior decoration che gli operatori di questo segmento possono dare o stanno conferendo in direzione contract e al punto di vendita.

Ebbene la Viscom Bou-

tique sarà una «glam boutique» indispensabile per direttori commerciali, retail e marketing manager, agenzie di comunicazione, shop designer, architetti e imprenditori che desiderino avvicinarsi a questo

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nuovo strumento al confine tra comunicazione e distribuzione.

Ma anche per tutti i re-

alizzatori di comunicazione in cerca di spunti e nuove idee per il lavoro quotidiano.

Come si potrà notare dal

lay out dei due padiglioni coinvolti ovviamente la svolta retail non termina esclusivamente sulla Viscom Boutique, infatti in ossequio al nuovo format si sviluppa attraverso un percorso in più aree: cartellonistica e insegnistica, serigrafia, tampografia incisione, premiazione sportiva, POP e punto di vendita, servizi per eventi e digital signage.

Non mancheranno

gli abituali seminari quest’anno dedicati per esempio alla Multicanalità –con l’ingegner Andrea Boaretto del Politecnico di Milano che porterà alcune considerazioni statistiche del relativo Osservatorio nell’ambito dei consumi-. Un’altra conferenza, Go Visual, riguarderà l’arte di presentare attraverso l’immagine.

Assolutamente da non

dimenticare sono poi i concorsi che, sempre all’interno di un percorso guidato, si celebreranno in aree dedicate.

Il Diva, Display Italia

Viscom Award dedicato all’arredo e alle soluzioni espositive per il punto di vendita e per l’industria di marca (vedi approfondimento nelle pagine successive); e il Bulino d’Oro, un appuntamento per l’intera

Made in Italy.

Insomma come dice il ti-

tolo la fiera sarà come vor-

remmo che fosse, quindi un luogo dove fare business (appunto commerciale) attraverso il confronto con gli opinion leader del

sibilità di sbocco che il mercato offre a specifici segmenti professionali (appunto educational). Infine Viscom avrà anche una presenza su Lifegate come Fiera a impatto zero.

Tutto questo senza di-

menticare che in questi momenti di aggregazione professionale finalizzati al business si fa cultura e

Al mondo della decora-

zione, verrà dedicato un momento d’incontro dal titolo Decoro, Interni e Interazione, con importanti multinazionali a presentare materiali e supporti di ultima generazione.

Ovviamente nuove tec-

nologie saranno presentate anche in occasione del consueto seminario dedicato alla stampa di grande formato in un incontro intitolato Old+Old=New, in cui si parla di rivisitazione di vecchie tecnologie in chiave moderna.

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industria dell’incisione, un momento di confronto fondamentale per comprendere dove va questo mercato, per incontrarsi e confrontarsi sulle future prospettive dell’incisione

settore. Un percorso dove apprendere nuove pos-

si sviluppano i nuovi linguaggi del mercato.


R abbiamo

siamo

Michele de Gennaro

TECNOLOGIE

Con un semplice smartphone o un computer è oggi possibile visionare tutta la reale fisicità di un prodotto racchiuso dentro al suo pack sullo scaffale di un centro commerciale. Si chiama Realtà Aumentata

I

l’

Immaginate di tenere

“virtualmente” in mano la vostra auto preferita o di sfogliare un libro dove le pagine prendono vita.

Questa è Augmented

Reality (realtà aumentata): una tecnologia di visualizzazione di modelli 3D tramite webcam e collegamento in rete. In altre parole, mondi reali che si fondono con mondi virtuali in tempo reale.

Per realtà aumen-

tata, o realtà mediata dall’elaboratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.

Alla base di tutto c’è una

ealisti

mpossibile figura crittografata (può essere un’immagine o simboli di colore uniforme) che viene decodificata in tempo reale dal computer o un qualunque dispositivo elettronico dotato di fotocamera o videocamera integrata.

Un software, programmato per riconoscere e decodificare quel sim-

bolo particolare, provvederà in tempo reale, servendosi della webcam/fotocamera, a sostituire il simbolo crittografato con un’immagine, un’animazione 3D o un elemento tridimensionale qualsiasi. Esistono due tipi principali di realtà aumentata.

Quella su dispositivo

mobile. In questo caso il telefonino (o smartphone di ultima generazione) deve essere dotato necessariamente di Sistema di Posizionamento Globale (Gps), di magnetometro (bussola) e deve poter permettere la visualizzazione di un flusso video in tempo reale, oltre

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TECNOLOGIE che di un collegamento internet per ricevere i dati online.

Il telefonino inquadra in

tempo reale l’ambiente circostante; al mondo reale vengono sovrapposti i livelli di contenuto, dai dati da Punti di Interesse (Pdi) geolocalizzati agli elementi 3D.

E quella su computer.

Questa è basata sull’uso di marcatori, (ARtags), di disegni stilizzati in bianco e nero che vengono mostrati alla webcam, vengono riconosciuti dal computer, e ai quali vengono sovrapposti in tempo reale i contenuti multimediali: video, audio, oggetti 3D, ecc.

Normalmente le applica-

zioni di Realtà aumentata sono basate su tecnologia Adobe Flash e quindi sono

telefonini, in particolare per Android e iPhone.

Da quel momento nu-

merosi brand l’hanno utilizzata per le proprie campagne: Toyota, Lego, Mini, Kellogs, General Electrics, e poi cantanti come Eminem e John Mayer e le riviste Colors, Esquire Magazine e Wallpaper.

È oggi infatti possibile

con la realtà aumentata trovare informazioni rispetto al luogo in cui ci si trova (come alberghi, bar, ristoranti, stazioni della metro) ma anche visualizzare le foto dai social network come Flickr o voci Wikipedia sovrapposte alla realtà; trovare i Twitters vicini; ritrovare la macchina parcheggiata; giocare a catturare fantasmi e fate invisibili usando una intera città come campo di gioco; taggare luoghi, inserire dei messaggini in realtà aumentata in un luogo specifico (il metodo usato dai teenager giapponesi

per incontrarsi).

Sono davvero molte le

applicazioni di questa tecnologia. Dalla già citata Augmented Advertising, dove di fronte a una webcam il prodotto prende vita in 3D sullo schermo del computer, dando la possibilità all’utente di ruotarlo e interagire con esso.

Poi i libri digitali inter-

attivi: leggere una storia dove alcuni elementi prendono vita, oppure un libro educational con giochi ed esercizi interattivi, un modo nuovo per rendere il lettore attivo e interagente.

Sicuramente quella che

interessa di più ai nostri lettori sarà l’applicazione Trade: tutti sanno che l’80% delle scelte di acquisto avvengono sul punto di vendita.

Con la realtà aumentata

la comunicazione viene veicolata nel posto giusto al fruibili su un qualsiasi browser Internet.

Già usata in ambiti molto

specifici come militare, medicale o ricerca, nel 2009 grazie al miglioramento della tecnologia la realtà aumentata è arrivata al grande pubblico sia con campagne di comunicazione “augmented advertising” pubblicate sui giornali o sulla rete, sia attraverso un numero sempre crescente di applicazioni per

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momento giusto ed è uno strumento estremamente efficace per creare traffic building.

Inoltre può essere installata in chioschi interattivi che possono così essere usati per informare, per promuovere prodotti durante eventi, road show e street marketing action.

Infine, durante una con-

vention, un relatore può donare maggiore forza alla sua presentazione interagendo con oggetti in 3D in tempo reale per chiarire alcuni concetti e stupire l’auditorio con effetti emozionali.

In Italia questa tecnolo-

gia è distribuita da Realtà Group, agenzia di comunicazione di Milano partner di Total Immersion, azienda francese specializzata nelle tecnologie applicate alla Augmented Reality.


Andrea Cinelli

TRADE INNOVATION

T da

QR Code

Quick Response Code Perché il Trade oggi deve puntare sul Qrcode. Lo spiega una ricerca di emarketer.com condotta nel 2011

Scoprire

ecnologia

Scoprite cosa si nasconde dietro questi QR code colorati

Il QR Code (Quick Re-

sponse Code) è una tecnologia ampiamente diffusa anche se estremamente sotto utilizzata rispetto alle sue enormi potenzialità. Pochi sanno che è nata nel mondo dell’ Automotive. Toyota nel 1994 inventò questi strani codici per gestire meglio l’assemblaggio delle proprie vetture.

Oggi i codici Qr -che

sono una sorta di codice a barre bidimensionali come quelli che si trovano nei

andrea.cinelli@inventia.biz

prodotti di largo consumovengono associati a dei contenuti visibili su dispositivi come telefoni cellulari di ultima generazione, smart-phone e tablet.

G

eneralmente contengono indirizzi internet, testi, numeri di telefono, sms, coupon o poco altro. Ma per adesso! Considerando che gli smart-phone e i tablet capaci di interpretare

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a

il codice Qr e che, tali dispositivi, sono ormai circa 600 milioni nel mondo (8 milioni soltanto in Italia), le potenzialità connesse al QUick Response Code sono notevoli. Tra l’altro stiamo parlando di una tecnologia piuttosto semplice da usare.

I più diffusi sono quelli

con il sistema operativo Android, sui quali basta visualizzare il codice grazie alla telecamera di serie e il gioco è fatto: il contenuto Qr decodificato sarà visualizzato sul telefonino di chi ha compiuto l’azione. I terminali basati invece su tecnologia Apple (i cosidetti IOS) invece non sono ancora predisposti per tale uso anche se esistono oltre 50 applicazioni freeware disponibili in iTunes Market capaci di interpretare i codici.

Le statistiche

Una recente ricerca di

emarketer.com sottolinea come solo il 19% delle persone interessate nel mercato USA conosca realmente cosa sono i Qrcode. In Italia questa percentuale scende al 11%. Questo nonostante l’utilizzo comune di QRCode stia crescendo esponenzialmente specie in mercati come quelli occidentali più propensi all’ innovazione. Sempre nel 2011, negli States, i possessori di Smartphone che hanno fatto uso di un QrCode almeno una volta sono passati dal 5% al 15%.

Inoltre i due terzi degli

utilizzatori sono possessori di smartphone o tablet e hanno un’età compresa tra i 26 e i 46 anni. Nello specifico, nel giugno 2011, 14 milioni di utenti mobili statunitensi -pari al 6.2% della customer base mobile del Paese- hanno utiliz-

zato un Qrcode. Tra questi ben il 60.5% erano di sesso maschile in età compresa tra i 18-34 e con un reddito sopra i centomila dollari annui. E per scendere nel particolare il 58% ha visualizzato un QR a casa mentre un 39.4% in un negozio e il 24.5% in un supermercato. Questa crescita è ovviamente direttamente proporzionale alla penetrazione degli smartphone e dei tablet tanto che si stima che entro il 2015 il 75% dei possessori di terminali smartphone utilizzeranno abitualmente questi strumenti per gestire le implicazioni del codice Qr.

M

entre in Italia si è da poco diffuso l’acquisto online di beni e servizi, in altri paesi come la Corea del Sud (e a breve anche l’UK) uno dei leader mondiali della GDO come Tesco, ha impiegato la tecnologia QrCode per reinventare il modo di fare la spesa. Lo scaffale del supermercato è stato riprodotto sul cartellone di una comune affissione dove all’immagine di ogni referenza corrisponde un codice Qr.

Il cliente deve solamente

visualizzarlo sul suo dispositivo, dare l’autorizzazione

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al pagamento e il prodotto arriverà a casa. Proviamo a immaginare cosa potrebbe consentire questa tecnologia al mondo della distribuzione italiana. È vero che insegne come Coop o Esselunga, per fare un esempio, potrebbero consentire ai propri clienti di acquistare per mezzo dello smartphone.

Ma anche i brand dell

industria potrebbero in questa maniera svincolarsi dalla mediazione del canale retail offrendo forme di “direct delivery” del proprio assortimento e per di più senza aprire fisicamente alcun punto di vendita monomarca. Questo significa che il cliente potrebbe non avere più necessità di recarsi sul punto vendita: come già visto un affissione per la strada con un codice Qr “sarà di fatto il punto vendita”.

E

sempre tramite il codice Qr, il cliente conoscere tutta la storia di filiera del prodotto che sta acquistando: qualità, provenienza e trasporto. Per estremizzare

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un codice Qr potrebbe già consentirci di conoscere l’albero da cui una è nata banana.

Utilizzi e opportunità attuali del QR code

Il grafico in rosso e aran-

cione spiega che negli Usa nel 2011 soltanto il 23% dei codici Qr ha prodotto un acquisto. Questo perché oggi il Trade ha proposto questa “nuova tecnologia” come strumento di “comunicazione innovativa” piuttosto agevolatore di comodità per il cliente.

Predisposizione per le

innovazioni a parte, un’incredibile opportunità fornita dal codice Qr contestualmente alle soluzioni di “pre-shopping” e di “caring” dedicato, si potrebbe ottenere associandolo alle applicazioni che consentono al punto vendita di conoscere il cliente prima che lo stesso vi acceda. A tal proposito si pensi a una banca degli accessi Qr incrociata con i dati di utenza. Ossia a un sistema che memorizza tutti i codici Qr con i quali un utente è venuto a contatto.

L’analisi di tali informa-

zioni e la loro profilazione permetterebbe a un retailer di conoscere in tempo reale le preferenze dell’utenza in questione.

Le conclusioni Quanto detto fin qui fa riflettere sul ruolo che avrà il punto vendita in uno scenario dove il cliente sarà sempre più abituato al “casual shopping” ovunque sia e senza la necessità di recarsi fisicamente in un punto vendita. La funzione del negozio fisico quindi dovrà mutare ed evolvere: o verso la profondità di gamma o, in termini elitari, laddove la conoscenza del prodotto ha prerogative prettamente fisiche, cioè quando l’esperienza diretta consente di acquisire quelle sensazioni che la moderna tecnologia e i bit ancora non sono in capace di fornire. andrea.cinelli@inventia.biz N.B. La qualità di alcune immagini di questo servizio non è eccellente: non avendo alternative abbiamo preferito privilegiare l’informazione.


SPECIALISTI

D

L’azienda udinese crea materiali durevoli per la comunicazione con tecnologie di ultima generazione, ed è in grado di realizzare una produzione ad hoc, dal progetto alla consegna, in appena 48 ore.

L

Alto

Michele de Gennaro

PREFOR esign

in un ampo

C

he parliamo di un’azienda all’avanguardia tecnologicamente e specializzata nella produzione di strumenti per la comunicazione lo si capisce non appena si arriva di fronte alla sua nuova sede: un edificio dall’immagine avveniristica, il miglior biglietto da visita per i suoi clienti.

Dal 1991 Prefor è spe-

cializzata nella lavorazione di materie plastiche, avvalendosi di un team di professionisti esperti in grado di soddisfare qualsiasi richiesta dalla progettazione e la prototipazione alla realizzazione finale.

L

’azienda di Pavia di Udine (Ud) studia, sviluppa e produce elementi capaci di valorizzare il prodotto e comunicare efficacemente un brand.

44


e anche con materiali d’elite, come il carbonio.

Produciamo per svariati

Non solo attraverso la

consolidata competenza tecnica e creativa ma anche attraverso la costante ricerca di nuovi materiali per ideare soluzioni innovative, espresse nell’armonia di un incontro tra forme e colori, dimensioni e funzionalità, tecnologie e risorse avanzate. “Ci piace sperimentare

settori, dall’arredamento all’industria, fino alla comunicazione sul punto di vendita. E oltre alla qualità delle materie e delle lavorazioni all’avanguardia, siamo molto apprezzati per le tempistiche con cui affrontiamo le richieste di produzioni ad hoc. Dopo il primo brief con il cliente siamo in grado di presentare un progetto nel giro di 24 ore, quindi nelle 24 successive produciamo il prototipo e subito dopo siamo pronti a produrre e distribuire migliaia di pezzi su tutto il territorio italiano ed europeo, grazie a una logistica curata ed efficiente.

Le possibili emergenze

dei nostri clienti esaltano la nostra passione per questo lavoro. Per esempio recentemente un importante gruppo europeo d’abbigliamento ci ha ordinato una serie di scaffalature personalizzate per la vestizione dei suoi negozi in franchising e noi le abbiamo prodotte e consegnate nel giro di appena 48 ore”.

generazione grazie all’investimento in macchinari professionali a tecnologia avanzata come il taglio laser, il taglio laser a cinque assi, i robot a controllo numerico, i rettificatori al diamante, l’incollaggio UV e le piegatrici automatiche. Tutta la produzione può poi essere personalizzata tramite incisione al laser e la serigrafia, offrendo anche la possibilità di optare per lavorazioni alternative come la termoformatura.

S

“ ia la personalizzazione serigrafia - dice Fantin che soprattutto la moderna stampa digitale UV, ci consentono personalizzazioni in tempi rapidissimi e in formati davvero grandi, dai due metri di larghezza.

E non dimentichiamo

che personalizziamo anche l’imballaggio, che deve essere sempre all’altezza del prodotto. Insomma, che si tratti di grandi produzioni industriali o di minimi quantitativi, ci teniamo che i nostri prodotti facciano bella figura e soprattutto soddisfino appieno l’esigenza della clientela”.

Ne sono un esempio i

prodotti riportati nelle fotografie di queste pagine. Il cofanetto in Plexiglas trasparente con coperchio amovibile e sedi interne per bottiglie e dvd, realizzato tramite taglio laser e piegatura a caldo. L’espositore creato per un’azienda cosmetica in Plexiglas

- dice David Fantin, amministratore unico di Prefor - e coniughiamo molto le materie plastiche con il legno, l’acciaio e l’alluminio,

45

Prefor vanta un comparto produttivo di ultima

nero e trasparente, eseguito tramite taglio laser, incollaggio a 45° e personalizzazione con stampa serigrafica.

L’espositore portabot-

tiglie con dosatore, composto da una base in legno sagomate tramite c.n.c. e verniciata, i dosatori in pvc e il supporto in plexiglas trasparente e il crowner in plexiglas satinato personalizzato con stampa serigrafica. Immagine giovane e di tendenza per l’espositore portaocchiali in plexiglas fluorescente eseguito tramite taglio laser, piegatura a caldo, completo di perni in plexiglas fluorescente e personalizzato con stampa digitale UV.


Opportunità ppure O Vincolo? GDO

Sergio Monsorno (*)

NELLA GDO

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ESPOSITORI PRE-RIEMPITI

fuori banco di prodotti, preso di per sé, è un oggetto che facilita la visibilità della merce esposta, la quale gode magari anche di un extra sconto promozionale, il che crea una felice sinergia per una migliore vendia domanda di abilità complessiva; pertura è di quelle che dovrebbero far tremare Antitesi = quando un espositore di prodotti i polsi a tutta una viene pre-caricato schiera di aziende di all’origine e arriva a produzione di materiali destinazione pronto cartotecnici come floor per essere collocato in stand, box pallet ed corsia tel quel, in realtri tipi di espositori fuori banco di prodotti altà non sappiamo se la quantità di prodotto da promozione, norè adeguata alla capamalmente forniti a cità di vendita del netutti i retailer del canale gozio e alla lunghezza moderno. del periodo di extraesposizione; e quando, radotta in maniera aggiungiamo, oltre al più comprensibile, la nostro espositore sudquestione sta pressapdetto, il punto vendita poco in questi termini: se ne vede recapitare Tesi = un espositore

L

T

un’altra dozzina pieni di articoli vari, in realtà non sappiamo neanche se il numero di quegli espositori è


coerente con gli spazi disponibili nel punto di vendita; Sintesi = si verificano diverse e frequenti condizioni per le quali le positive caratteristiche di uno strumento prettamente promozionale come l’espositore pre-riempito, quali ad esempio l’intrinseco risparmio di tempo e di costi sulle azioni di caricamento da parte del negozio, oppure la correttezza estetica dell’esposizione della merce a comporre un armonioso extra display, vengono compensate da difetti talmente gravi da provocare reazioni smodate dei retailer che rischiano di “fare buttare via il bambino con l’acqua sporca”.

La dimensione del

negozio è senza dubbio la principale di queste condizioni. I piccoli supermercati, o in generale, al di là della mera caratteristica dimensionale, gli store con bassa

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ponderata di vendita, spesso non hanno la forza commerciale per smaltire entro la settimana o i quindici giorni previsti le scorte di prodotto pre-caricate sugli espositori; superette e altre piccole superfici digeriscono male anche numeri che di floor displayer più adatte a negozi più grandi: allora non di rado queste superette si trasformano in bazaar traboccanti di merce in cui occorre fare gimkana col carrello per attraversare corsie zeppe di extradisplay, bazaar che poco assomigliano alle ordinate dispense di casa che le massaie indicano nelle consumer survey come il loro punto di riferimento quando fanno la spesa nei piccoli store di prossimità. Se avete mai fatto acquisti in un qualsiasi supermercato ligure in periodo di alta stagione, quando cioè quintuplica la sua baseline di vendita, potete capire cosa intendo dire.

In proposito è inte-

ressante notare che il fenomeno discount incontra il favore del pubblico in questo momento anche dal punto di vista espositivo: la funzione di prossimità che comincia a svolgere anche in Italia dopo averla imparata specialmente dall’esperienza tedesca, va a braccetto con un singolare rigore espositivo se confrontato con lo

stile dei negozi del canale GDA di pari metratura.

Il periodo dell’anno

e la stagionalità sono altre condizioni determinanti per decretare il successo o il fallimento di operazioni extradisplay. L’interesse per l’industria rivolto ai periodi dell’anno caratterizzati da vendite particolarmente intense può generare fenomeni di “imbottitura” incontrollata dei negozi, con conseguente confusione per i consumatori clienti, di rallentamento dell’operatività di punto vendita e di capacità di gestire gli assortimenti e le scadenze dei prodotti deperibili da parte della filiera distributiva.

Le due condizioni

sommate, dimensione del punto vendita e periodo dell’anno, possono causare veri scossoni alle politiche commerciali dei retailer. Mi ricordo ciò che successe in Esselunga già alla fine degli anni Novanta: la catena di Pioltello, notoriamente tra le più attente a gestire la logistica di punto vendita e la qualità espositiva della merce, un bel giorno di dicembre decise di eliminare totalmente gli espositori preriempiti dei fornitori e di sostituirli con dei box-display di cartonato costruiti su misura, esclusivamente


GDO Dal punto di vista

della catena ci guadagnò l’ordine di punto vendita, l’uniformità d’immagine, la facilità di posizionamento standardizzato degli strumenti espositivi; dal punto di vista del fornitore di cartotecnica vincitore dell’appalto ci guadagnò senza dubbio il suo conto in banca; sono invece in difficoltà nel trovare vantaggi per gli altri attori della filiera, consumatori inclusi.

Gli svantaggi di

di colore bianco con scritta “Esselunga” in blu, il cui caricamento sarebbe stato di lì in poi a cura degli addetti di negozio. E così fece.

questa scelta, che sicuramente durante la vita delle aziende del moderno retail subisce anche le sorti di quei corsi e ricorsi storici che rendono imprevedibili certi comportamenti, sono diversi e non poco importanti: il disinnesco del potere di aumentare la visibilità dei prodotti, la scarsa coerenza di immagine tra il contenitore e il contenuto, l’adattabilità approssimativa di espositori standard rispetto alle dimensioni di prodotti differenti e dunque la generazione potenziale di caos espositivo e di sub-ottimizzazione logistica, la delega di riempimento agli addetti di punto vendita che spesso trascurano per mancanza di tempo o distrazione gli spazi fuori banco. La conseguenza di questi elementi di svantaggio

è una ed una sola: la minore vendibilità dei prodotti esposti, cioè un danno per tutti.

D’altronde non

si può nemmeno biasimare il retail se tenta di arginare la tendenza dei fornitori ad allargare la propria presenza fisica sgomitando sugli e fuori degli scaffali. Storicamente questo tentativo si è tradotto nel concepire le attività fuori banco come veri e propri vincoli contrattuali invece che opportunità di business.

L

’assurdo, perché concettualmente questo approccio non può essere definito in altro modo, è che si è arrivati a percepire come dannose delle attività che dovrebbero al contrario favorire la vendibilità degli articoli in assortimento; infatti, una volta che si sono sperimentate quelle condizioni di cui si parlava all’inizio, l’espositore del fornitore diventa capro espiatorio per il gioco delle parti negoziali: da un lato l’industria desidera che i propri investimenti contrattuali abbiano un concreto ritorno in termini di attività erogate sotto forma di controprestazioni promozionali e di marketing; dall’altro il retail vorrebbe scollegare tali investimenti da precise voci di accordo negoziale

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liberando da lacci e lacciuoli contrattuali l’autonomia operativa dei propri store manager.

Nel mezzo c’è il

povero espositore di cartone, povero non certo per la funzione che svolge ma per l’intrinseco valore del manufatto che a ben vedere non si merita l’onore di essere al centro di cotanta ten-

C

sione negoziale. hi ha esperienza di negoziazione in sede di centrali acquisto della GDA può comprendere che a volte l’oggetto del contendere della contrattazione non è l’oggetto in sé di cui si discute ma il simbolo che questo rappresenta.

Se allora

l’espositore, preriempito o meno che sia, corre il rischio di diventare simbolo di una guerra continua tra industria e GDA, rischio più forte in tempi come questi in cui la distribuzione è a caccia perenne di contributi promozionali per risollevare margini disastrati e l’industria è arrivata al famoso fondo del barile, allora mi corre il dovere di accendere una lampadina per chi non vuole innanzitutto trovarsi nel mezzo del conflitto ma desidera anzi contribuire a rafforzare il ruolo positivo di uno strumento promozionale intelligente se

ben concepito e utilizzato.

In realtà non serve

un rullo di tamburi per annunciare un’idea che ai più risulta scontata: differenziare la progettazione degli espositori tenendo conto delle diverse destinazioni in termini di dimensione e ponderata dei punti vendita, di periodo promozionale considerato, di sinergie estetiche e commerciali con le insegne ospitanti e via discorrendo; basterebbe guardare a quello che succede nei negozi quando displayer troppo capienti agonizzano in tristi angoli rimediati per smaltire la merce della promozione precedente perchè nel frattempo nuovi espositori sono già arrivati per la promozione successiva: una catena di danni produttivi, logistici e commerciali che a pensarci bene ci si chiede come mai persone intelligenti e di buon senso non abbiano ancora aperto gli occhi.

Ma a volte le solu-

zioni più furbe sono anche quelle meno ovvie e scontate; agli occhi degli attori di una filiera che per deformazione negoziale si ritrovano spesso a contrattare attorno ai simboli che gli oggetti della negoziazione rappresentano invece

che a discutere sul contenuto reale di valore degli oggetti stessi, e che così facendo negano nella pratica la positività della funzione di uno strumento promozionale, poco importa di trovare soluzioni ad un problema che sembra estraneo al loro interesse.

Perciò cari produt-

tori di cartotecnica, vi lancio un accorato invito: pensateci voi a disinnescare la miccia e fatevi latori di un messaggio pacificatore, fatto di espositori dalle dimensioni modulari per adattarsi a diverse metrature e per ottimizzare i costi logistici, dalle varie fogge per contemplare i gusti e le politiche commerciali più originali, dai contenuti più innovativi in termini di durata e riciclo dei materiali per essere maggiormente accettati da tutta la collettività e per rafforzare dunque il loro ruolo e la loro dignità di strumenti di marketing operativo, permettendo a tutti gli attori della filiera distributiva di rispondere alla domanda iniziale con una sola voce: opportunità!

49


Q

ualità &

SPECIALISTI

Michele de Gennaro

EURMOMA

Disponibilità

L’azienda romana, grazie a un parco macchine tecnologicamente avanzato e a un nuovo magazzino con prodotti in pronta consegna, garantisce un servizio di alto livello selezione di materiali adeguati riguardo l’uso e l’impiego, in base alla resistenza, alle temperature, ecc.

P oi arriva la fase della lavorazione vera e propria che

non rappresenta un problema grazie a un concentrato di macchine e attrezzature tra le più moderne ed efficienti per le lavorazioni.

L

« a creazione di un laborato-

U n fornitore completo nel settore dei semilavorati ter-

moplastici. Questo è Eurmoma, azienda fondata nel 1991 che tratta un’ampia gamma di materiali: Pvc, Pet, Perspex, policarbonato, microonda, poliestere, Lexan, Dibond, specchi, oltre a lastre estruse, pressate e calandrate anche barre piene, forate, tubi, profilati.

S e dinamica - dice Ippolito

« iamo un’azienda giovane Bassani, titolare di Eurmoma - che occupa un posto di riguardo nel campo della vendita e

50

della commercializzazione di materiali per la comunicazione e la pubblicità. Alla cura per la tradizione abbiamo sempre affiancato una capacità di rinnovamento che ci consente di anticipare e soddisfare le differenti esigenze. Siamo un punto di riferimento sul mercato nazionale».

L a soddisfazione di ogni richiesta nasce dalla collaborazione stretta e completa che i clienti hanno con il personale dell’azienda, una collaborazione che inizia creando e sviluppando un prodotto su misura con caratteristiche

desiderate facendo attenzione alle misure e ai formati e continua con la consulenza con tecnici competenti per la

rio moderno e all’avanguardia - dice Bassani - munito di tutte le più recenti tecnologie per la lavorazione e il taglio delle materie plastiche è stato un passo dovuto. Nel nostro stabilimento, infatti, troviamo tre macchine laser in formato mt.3x2; quattro piegatrici con luce di 2 mt; due frese mt. 3x2; una sezionatrice in piano mt. 4x3; una fresa diamantatrice. Con questa dotazione abbiamo raggiunto la capacità di curare ogni richiesta e necessità di lavorazione che il cliente propone: taglio, laser, lucidatura, gadget, oggetti personalizzati, eccetera».

S ono tutti macchinari che lavorano con programmi Cad

o Cab e che con un disegno computerizzato inviato via email possono eseguire il lavo-


51

ro alla grandezza desiderata e nei quantitativi richiesti.

E per far fronte alla necessità di contenere e immagaz-

zinare questi prodotti plastici molto ampi di metratura, Eurmoma ha aperto un nuovo magazzino nelle vicinanze della sua sede, dove vengono tenuti in giacenza le lastre, i fogli, i tubi e tutti i materiali plastici in attesa di lavorazione.

C

« ominciando con pochi ma

qualificati partner commerciali - conferma Bassani - e puntando sulla qualità piuttosto che sulla economicità del prodotto, non tralasciando un capillare, costante e anche duro lavoro di pubblicità sulla attività della

neonata azienda, il locale ben presto è diventato stretto e sono stati necessari nuovi spazi per un magazzino che ingrandiva e per la nostra politica aziendale che vuole il prodotto sempre pronto: qualità e disponibilità».

D al primo giugno dello scorso anno una nuova

grande apertura nella zona industriale di Ciampino a 100 metri dal Grande Raccordo Anulare di Roma ha permesso all’azienda romana di fare un salto di qualità diventando un’unità complessa e compatta riunendo in un unico centro ogni settore e con una posizione ottima. Entrambi questi fattori garantiscono un servizio efficiente e puntuale.


VENDING

Ha

cambiato

Michele de Gennaro

lo stile del

FAST SERVICE ITALIA

Viaggio

Con il network di isole e distributori automatici Self Bar, l’azienda italiana ha modificato le abitudini di acquisto dei viaggiatori italiani, offrendo anche un nuovo strumento di comunicazione pubblicitaria nelle stazioni ferroviarie

asti pensare a quando La prossima volta che vi ciBcapitava di aspettare un recate in una stazione per salire su un treno fermatevi un secondo sulla panchina e pensate a com’era quel luogo una decina di anni fa. Lo sforzo di memoria mostrerà velocemente l’evidente mutamento che ha caratterizzato questi spazi: la presenza delle macchine per la vendita automatica di bevande e snack. Una presenza che ha cambiato la vita dei consumatori e dei viaggiatori.

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treno in orari notturni, quando i bar delle stazioni spesso e volentieri erano chiusi. L’unico ristoro era rappresentato dalle fontanelle collocate nelle panchine, retaggio di littorica memoria.

Q

uesta evoluzione porta il nome Self Bar, il brand delle isole con vending machine distribuite da Fast Service Italia, azienda specializzata nell’installazione di distributori automatici per la vendita di prodotti alimentari e non al pubbli-

co, ormai capillarmente sul territorio nazionale. “Il primo progetto “Grande Vending in stazione” - dice Allegrino Fioravante, amministratore delegato di Fast Service Italia - nacque dalla partnership fra Grandi Stazioni e Fast Service Italia nel 1999. Nel 2004 la società ha poi iniziato la realizzazione del secondo progetto, “Vending in Centostazioni”, che è nato dalla collaborazione con Centostazioni. Infi-

ne, nel 2006, Fast Service Italia ha potenziato la presenza anche in diverse stazioni più piccole, di competenza della Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), con il progetto “Vending in piccole stazioni””.

I progetti sono nati per

garantire agli utenti ferroviari un servizio rapido e capillare nei punti nevralgici di passaggio. A tal fine vengono allestite isole di ristoro con distributori automatici che offrono bevande calde, fredde, snack e gelati, valorizzando all’interno delle stazioni aree difficilmente utilizzabili per altri scopi, come appunto le banchine d’attesa lungo i binari.


Tutti i prodotti disponi-

bili sono di grandi marchi, come San Benedetto, Perfetti Van Melle, Mars Italia, Coca Cola, Ferrero, Loacker, Unilever, Fresco, Conserve Italia. Il network Self Bar conta oggi su di una copertura di più di 200 stazioni per un totale di 544 isole di ristoro, dal design moderno ed esclusivo, al cui interno sono funzionanti ben 1.400 distributori automatici. Isole che diventano anche un efficacissimo mezzo di comunicazione, grazie agli spazi progettati per ospitare informazioni pubblicitarie.

L’ots (opportunity to

see), infatti, è davvero elevata, come dimostrano 1.300.000 contatti che annualmente generano i tre circuiti del gruppo Ferrovie dello Stato a oggi serviti dal concetto Self Bar, di cui: 672 milioni di frequentatori sul circuito Grandi Stazioni, 548 milioni nel Cento Stazioni, e 82 milioni di frequentatori sul circuito RFI. “I nostri partner di prodotto - spiega Fioravante - investono nella comunicazione pubblicitaria attraverso la presenza della propria immagine nei pannelli retro illuminati dei box posizionati tutti nei luoghi di grande affluenza. Ogni isola Self Bar, infatti, dispone di un’ampia gamma di pannelli pubblicitari retro-illuminati con varie soluzioni di visibilità. In particolare: sul supporto superiore dell’isola, con un’area di

1,79 mq, nei due supporti laterali dell’isola, per un’area totale di 3,08 mq, e nel pavimento di fronte all’isola, per un’area di 2,97 mq”.

Nell’ottica dell’innovazione del network, Fast Service Italia sta incrementando la gamma di prodotti distribuiti, con l’inserimento di articoli non-food, in strutture appositamente studiate, i Self Shop. Qui i viaggiatori possono acquistare parafarmaceutici, prodotti di cosmesi e per


VENDING

NG

SELF BAR NELLE STAZIONI GRANDI STAZIONI 127 isole di ristoro Milano, Roma e Napoli, ecc.

CENTO STAZIONI

264 isole automatizzate Food e No-Food Padova, Pisa e Bergamo, ecc.

PICCOLE STAZIONI-RFI

141 isole di ristoro Ciampino, Imola, San Benedetto del Tronto, ecc. l’igiene personale, articoli di bigiotteria e orologeria, giocattoli, noleggio e vendita di cd e dvd, accessori per fotocamere e videocamere, batterie, accessori per la telefonia mobile e i personal computer, cellulari, e un servizio di prenotazione e/o vendita biglietti per eventi e ingressi a musei.

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Design

P pprendimento A

FUORI SALONE

e ercorsi di

Il design è in fermento, ovun-

que intorno a noi. E’ una forza ineludibile che definisce ogni aspetto dell’esistenza nel Ventunesimo secolo. Tesse trame invisibili tra oggetti e persone, lasciando che interagiscano senza troppe difficoltà. Esalta la tradizione attraverso le nuove tecnologie dell’era digitale, esplora la storia scardinando stilemi e convinzioni più comuni, si interroga sulle modalità di rendere le persone più partecipative al processo di progettazione. Anche quest’anno la Design Week di Milano ci sorprende con una nuova carica creativa e sperimentale, dove il prodotto finito non è altro che la fase finale di un percorso progettuale complesso. Ce lo racconta ancora una volta Designtools – www.designtools.it - l’agenzia milanese specializzata in ricerche e consulenze nel campo del design e dell’architettura, con la pubblicazione intitolata “BOOTLEG”, un osservatorio sui principali fenomeni creativi emersi durante il Salone. L’ apprendimento di questo processo da parte del visitatore, è IL FIL ROUGE che anima gran parte dei percorsi espositivi proposti.

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Amelia Valletta

MILAN DESIGN WEEK

Milano Mix and match

zone della città per Quando si parla di design Iunantere settimana diventano

in Italia, in un modo o nell’altro, si arriva a Milano.

Ed una volta giunti in

occasione del Salone internazionale del mobile, ci si rende conto che il design occupa ogni spazio possibile della città, portando in modo capillare e spesso festoso il progetto in ogni dove.

‘distretti espositivi”, coinvolti senza saperlo, in un


processo di riqualificazione urbana progressivo e permanente.

Il design assume la città

come luogo ideale per l’interazione di una cultura diffusa capace di innescare spunti di riflessione, di sviluppo e d’incontro. E la città “usa” il design come veicolo per la promozione delle proprie bellezze urbane, architettoniche e monumentali, preparandosi, così, con garbo, ad un appuntamento ben più importante per la cittadinanza, quello con l’Expo 2015.

Milano storica, con le sue architetture religiose, le dimore patrizie, le archeologie industriali, diventa la scenografia per eccellenza, uno spazio espositivo senza soluzione di continuità, dove le quinte sceniche sono fatte di marmi, colonne corinzie, bugnati, chiostri e giardini di raffinata bellezza.

Cibo e design

In vista dell’Expo 2015,

tutto dedicato al tema del

cibo, gli spazi espositivi hanno spesso offerto un’ampia e talvolta inconsueta panoramica sulle molteplici forme con cui questo tema può essere declinato ed affrontato progettualmente per esprimere funzionalità, estetica e attenzione ad uno stile di vita più sano. Eurocucina 2012 offre una riflessione su modi e contesti del cucinare contemporaneo, dove la genuinità del cibo diventa emblema di un vivere semplice e consapevole, ma anche strumento di comunicazione visiva.

Heritage and pride

In un momento di crisi

produttiva ed economica, spesso si ricorre ad un processo di ricostruzione filologica, dove la narrazione di un passato ricco

di successi, può fare la differenza. Le aziende hanno voglia di raccontare se stesse e la propria storia al fine di incrementare la fiducia nel marchio: una rassicurazione che promette un futuro prospero e stabile. Gli stand espositivi diventano spazi museali, dove il racconto, ricostruito attraverso fotografie, lunghe didascalie e prodotti facilmente rico-


FUORI SALONE

Essential&pure

noscibili e rintracciabili, diventano gli strumenti che accompagnano il visitatore in un lungo viaggio a ritroso.

Si sa che i padiglioni

Sense and touch

Il design va percepito non

solo con gli occhi, bensì sperimentato, esplorato, vissuto attraverso l’ausilio di tutti I sensi. Molti allestimenti hanno messo in risalto l’anima interattiva del design, consentendo al pubblico di apprendere, diventando parte del processo progettuale. Installazioni in grado di far sognare, giocare, divertire e stupire. Molti designer ed

aziende hanno usato questo linguaggio per generare un ricordo indelebile e magico, attraverso un percorso esperenziale.

espositivi, sono il biglietto da visita delle aziende, ne comunicano la filosofia e illustrano il concept della collezione. Talvolta esprimono una chiara posizione politica, etica, sociale, diventando dimostrazione palpabile di un pensiero che va ben oltre il prodotto. Filo conduttore di molti allestimenti è l’essenzialità che ricorre a linguaggi sobri, monocromatici, a colori e materiali naturali, talvolta riciclati, allo stato originale e senza finiture superficiali.

È l’estetica delle pietre

naturali, del legno grezzo in un armonico bianco di fondo, del cemento a vista, dei lunghi fili di paglia, di grandi assi di massello e cortecce tagliate a vivo. Sono i segni che conducono ad una nuova preziosità dove anche il riciclo, come quello del legno delle briccole, può essere rivalutato con un’estetica ricercata.




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