Display016inverno2014 2015

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display Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI 15 euro (4 numeri)

ITALIA

TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | • inverno 2014/15 •

èMagazine

Display Italia Viscom Award 1°class. DIVA 2014 “Soluzioni espositive NON DUREVOLI”

LOGISTICA HI DESIGN MATERIALI

Trofeo Diva Design: i vincitori

DIGITAL SIGNAGE FIERE

POP IN SHOP

TEMPORARY SHOP

MOODBOARD AGENZIE

GDO PRODUZIONE

CARTOTECNICA ARREDO URBANO SHOP FITTING

La ruota del Retail 1964-2014



EDITORIALE

FOTO DI COPERTINA:

di Marco Oltrona Visconti

GRAFICA ILLUSTRATIVA DEL CINQUANTENARIO DI LITOART

SOFT FRANCHISING E CONCORSO DIVA ...MODI DIVERSI DI FARE SETTORE

Ci tengo a sottolineare la presenza di un altro articolo, quello sulla logica Fuzzy con illustrazioni di Marco Maggioni. Una filosofia che ha dato i natali alla fisica quantistica e che è di fatto uno dei fondamenti della creatività.

Marco Oltrona Visconti

Immagine scaricata da Internet

Cos’è il marketing se non l’induzione di una necessità che prima non esisteva? Non me ne vogliano i detrattori del consumerismo perché questa logica è anche alla base dell’innovazione nell’impresa. Lo sapeva già nel 1894 Eduard Michelin che, all’Esposizione Univesale e Coloniale di Lione, presentò i primi pneumatici in gomma. Cioé gli antesignani degli pneumatici da montare sulle poche automobili esistenti che, tuttavia, ancora viaggiavano su ruote del tutto simili a quelle di legno delle carrozze. Da allora il modello di induzione della necessità (si spera col piglio dell’utilità!) si è decisamente evoluto. Lo si può notare nell’approfondimento dedicato proprio al mercato degli pneumatici. Nelle tre interviste a tre marchi leader (Euromaster-Michelin, Pirelli e Apollo Vredestein) emerge l’efficacia di una specifica tecnica di marketing. Una sorta di soft franchising che l’industria delle gomme ha sviluppato con l’intento di associarsi ai componenti del suo canale commerciale elettivo: i gommisti indipendenti cui fornisce competenze di meccanica leggera al di la del cambio gomme, competenze commerciali per una migliore relazione col cliente e i materiali di comunicazione; purché essi si identifichino sotto la bandiera dell’affiliante (franchisor). Sicché il punto di vendita benché conservi la sua indipendenza commerciale di negozio multimarca diventa un presidio fisico della marca stessa. Nel contempo il cliente del gommista accede (che lo voglia o no) a una proposta di servizi ulteriore rispetto al cambio gomme che inizialmente aveva richiesto. Il soft franchising dimostra anche l’esigenza da parte dell’industria di marca di ottenere il maggior numero possibile di presidi fisici sul punto di vendita. L’oggetto di comunicazione (pop, isola promozionale, shop in shop eccetera) infatti è una delle vie migliori per trasmettere direttamente al cliente l’immagine di marca con coerenza e senza disturbi durante il processo di comunicazione del messaggio. Di esempi di “comunicazione fisica” e visiva al concorso DIVA (Display Italia Viscom Award) se ne sono visti parecchi. A questo contest di design industriale sono stati premiate le aziende più attive ed eccellenti nella produzione di materiali di comunicazione, cui nelle prossime pagine è dedicata un’ampia rassegna. A dimostrazione della solidità di questo settore abbiamo “intitolato” la storia di copertina a Litoart per il suo mezzo secolo di attività. E a riprova di un bisogno sempre vivo dell’industria di marca: comunicare in store!

IL MANIFESTO DELLA PRIMA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DEL MARCHIO MICHELIN, E IL FAMOSO SLOGAN “NUNC EST BIBENDUM”, (“E ADESSO BISOGNA BRINDARE”, FAMOSO MOTTO DI ORAZIO, ACCOMPAGNATO DALLA SCRITTA “ALLA VOSTRA SALUTE.IL PNEUMATICO MICHELIN SI BEVE L’OSTACOLO!”)


AOSTAALESSANDRIASTIBIELLACUNEONOVARA TORINOVERBANIAVERCELLIGENOVAIMPERIAS AVONABERGAMOBRESCIACOMOCREMONALO DIMANTOVAMILANOMONZABRIANZASONDRI OVARESEPADOVAROVIGOTREVISOVENEZIAVE RONAVICENZALIVEORNOBELLUNOBOLZANOG ORIZIAUDINEBOLOGNAFERRARAMODENAPA RMAPIACENZARAVENNAFIRENZEGROSSETOR EGGIOEMILIALUCAAMASSAPISAPOTENZASIEN ATRANIANCONAFROSINONELATINARIETIROM AVITERBOAVELLINOBENEVENTOCASERTANAP OLISALERNOCHIETIAQUILAPESAROTERAMOC AMPOBASSOMATERAPOTENZABARIBRINDISIF OGGIALECCETARANTOCOSENZACATANZAROC ROTONEREGGIOCALABRIAVIBOVALENTIAAGRI GENTOCALTANISETTAENNAMESSINAPALERMO RAGUSASIRACUSATRAPANICAGLIARINUOROO RISTANOSASSARICARBONIAIGLESIASOLBIATE MPIOBARLETTATARANTOLECCEBRINDISI BARI

VISCOM ON THE ROAD BARI 10/ 11 APRILE 2015 UNA HOTEL REGINA Strada Provinciale, 57 - Contrada Scizzo - 70016 Noicattaro (Bari)


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n. 1 SOMMARIO

3

EDITORIALE Soft Franchising e Concorso DIVA: Modi diversi di fare settore

Marco Oltrona Visconti

8

NEWS Si parla di Robots nel retail, di Led, di bio-plastica

a cura della redazione

10

DIVA 2014 L’eccellenza del design espositivo

Marco Oltrona Visconti

12

CONCORSO DIVA Tutti: i vincitori di categoria, i partecipanti

Marco Oltrona Visconti

22

VISCOM Fiera della Comunicazione visiva e del POP

a cura della redazione

24

STORIA DI COPERTINA I 50 anni di Litoart

Marco Oltrona Visconti

28

MOODBOARD Fuzzy: la verità è sfumata

Marco Maggioni

30

POP IN SHOP Euromaster (Michelin) amplia l’offerta

Barnaba Barattieri

34

POP IN SHOP Pirelli mette in moto Ride Passion

Marco Oltrona Visconti

36

POP IN SHOP Apollo Vredstein: il design nel top di gamma

Marco Oltrona Visconti

5 D

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n. 1 Segue SOMMARIO

39

POP IN SHOP Rassegna nel settore degli pneumatici

a cura della redazione

44

RETAIL Sempre più smart e mobile

Nicoletta Buora

48

MEDIACLIC New Out of Home 4° capitolo della ricerca

52

GDO Faccia a Faccia con il Field Marketing

Sergio Monsorno

56

TENDENZE La terza dimensione a portata di business

Marinella Croci

6 D

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Rodolfo Rota Gentile


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���� ������� ��PREMIO 2013 NAZIONALE

PER L’INNOVAZIONE

TRIMESTRALE DI POP-RETAIL-TRADE MARKETING | • inverno 2014/2015 •

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI abbonamento: 15 euro anno (4 numeri)

èMagazine

PREMIO

DEI PREMI

èMagazine Ati www.displaymagazine.it numero di ROC 20639

20129 - Milano - Italy via Ippolito Pindemonte 2 telefono +39 02 56568097 amministrazione@displaymagazine.it Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti 340 3142015 - marco@tinteunite.it Coordinamento Redazione Barnaba Barattieri 3450101366 - barnababarattieri@yahoo.it Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - aov@tinteunite.it http://alvise.oltronavisconti.it Progetto grafico e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti

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DOPO L’OSCAR DELL’IMBALLAGIO 2011, WORLDSTAR 2012 E LA SEGNALAZIONE DI ADI DESIGN INDEX 2012, CARTOTECNICA PREALPI E BTICINO RICEVONO

IL PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE “PREMIO DEI PREMI” PER IL PROGETTO ASTUCCI PER PLACCE SINGOLE LIVINGLIGHT.

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C A R T O T E C N I C A P A C K A G I N G , O U R

Stampa interni: Centro Stampa Quotidiani SpA www.csqspa.it - info@csqspa.it copertina: Editoria Grafica Colombo www.edgcolombo.it info@edgcolombo.it/ Collaborano: Barnaba Barattieri Rodolfo Rotta Gentile (MCE) Marinella Croci Elsa Galli Marco Maggioni (Marco Maggioni Design), Sergio Monsorno (C2C) Leonardo Murgo Nicoletta Buora Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 4691292 gabriellacosso13@gmail.com

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PREALPI SRL VIA ARNO 4 21043 CASTIGLIONE OLONA VA ITALY T+39.0331.850601 F+39.0331.857087 - WWW.PREALPI.COM - PREALPI@PREALPI.COM

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NOTIZIE DAL SETTORE a cura della Redazione

in primo piano

AL

Dagli States un robot tuttofare trova gli articoli sugli scaffali, risponde alle domande e gestisce gli inventari

SERVIZIO DEL CLIENTE

Lowe’s Innovation Lab (LIL) è un hub statunitense che studia e realizza soluzioni innovative per il retail, come il robot ARSR (Autonomous Retail Service Robot), una tecnologia che amplifica la shopping experience. L’approccio innovativo ha portato LIL a utilizzare la prototipazione come strumento per immaginare le possibili soluzioni ai problemi del consumatore dando così vita alla Holoroom, un simulatore che consente ai clienti di visualizzare un progetto facendoli immergere in una vera esperienza di design. Due robot OSHbot sono stati recentemente testati in un Orchard Supply Hardware di San Jose, magazzino californiano specializzato in hardware, per studiare come clienti e addetti possano beneficiare della tecnologia robotica: l’apparecchiatura assiste il cliente indirizzandolo verso i prodotti richiesti e fornendo informazioni in tempo reale sulle promozioni in corso. Il prototipo è stato messo a punto grazie a tecniche di simulazione, che hanno consentito di esplorare svariate soluzioni per approdare a uno strumento intuitivo che fosse di valido aiuto per il cliente facilitando al tempo stesso le mansioni degli addetti. OSHbot è infatti in grado di rispondere a semplici domande degli acquirenti oltre a integrare la gestione degli inventari e consentire la connessione con altri punti vendita per condividere conoscenze e risposte da fornire alla clientela. Inoltre incorpora la tecnologia di scansione sviluppata per il simulatore Holoroom per cui il cliente può portare con sé un componente ed eseguire la scansione dell’oggetto tramite la telecamera 3D del robot, che provvede a identificarlo per poi fornire informazioni sul prodotto e guidare l’acquirente allo scaffale dove è esposto. OSHbot è stato sviluppato in collaborazione con Fellow Robots, società della Silicon Valley specializzata nella progettazione di robot di servizio autonomi. La collaborazione è stata avviata attraverso SU Labs, programma universitario che connette team aziendali innovativi con startup e altre organizzazioni per esplorare il potenziale tecnologico e creare soluzioni sostenibili per il business. italia

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POP NEWS BOUTEK

IL TEMPORARY STORE DIGITALE PRONTO PER EXPO

EYE TRACKING,

RICONOSCIMENTO FACCIALE, MEGASCHERMI LCD O LED E MAGIC MIRROR. L’elenco dei dispositivi digitali che il Temporary strore aperto da Mauden in collaborazione con Samsung mette la

tecnologia più moderna a disposizione dei retailer e dei brand dell’industria, per la sperimentazione di un nuovo format o per il test di un nuovo prodotto. Aperto il 27 gennaio in via Gonzaga 7 a Milano, Buotek è stato progettato per ospitare anche tre brand in contemporanea. Data la posizione centrale in prossimità di Piazza Duomo probabilmente verrà affittato per numerosi eventi “fuori salone” durante Expo. Costo dell’operazione di avviamento del negozio mezzo milione di euro.


MATER-BI, BIOPLASTICHE DI TERZA GENERAZIONE DALLA RICONVERSIONE

DISPLAY LED: DEFINITA NUOVA DISTRIBUZIONE

DEL PETROLCHIMICO NASCE MATRÌCA, BIORAFFINERIA CON FILIERA AGRICOLA INTEGRATA

INGRAM MICRO AMPLIA L’ASSORTIMENTO CON I DISPLAY LED ACRONN Ingram Micro Italia, azienda protagonista nel mondo del Digital Signage, ha siglato un accordo per la distribuzione dei LED Display Acronn per applicazioni Entertainment, Digital Signage, Rental e Networking. Caratterizzati da design esclusivo e materiali di elevata qualità, sono prodotti di grande formato, realizzati su misura per ambienti indoor e outdoor nonché adatti a qualsiasi condizione atmosferica e di luminosità. La gamma si distingue per la varietà di proposte in ambito architetturale, indoor e outdoor, sia nei formati tradizionali sia con design flessibile e ultraleggero, anche in HD, che li rendono idonei agli utenti che richiedono prestazioni elevate. I prodotti Acronn saranno distribuiti attraverso la rete di rivenditori Ingram Micro che, attraverso questo accordo, completa la propria offerta dedicata al rental e alle soluzioni di videocomunicazione e di LED display.

CLIENTI E ABITUDINI D’ACQUISTO

NUOVO LOOK PER I PERMANENT SHOP NIVEA

SOTTO LA LENTE

UN TOTEM INNOVATIVO RILEVA E IDENTIFICA IL CONSUMATORE ATTRAVERSO LA LETTURA DEL MOVIMENTO OCULARE

RICHIAMO AL LOGO E SHOPPING EXPERIENCE EMOZIONALE NEGLI ALLESTIMENTI PERMANENTI A MISURA DI OUTLET

Nel corso della recente conferenza internazionale dell’Associazione European Bioplastics si è parlato a Bruxelles dell’importanza delle bioplastiche nel creare un’economia circolare in cui agricoltura, territorio, ricerca e industria collaborino per dar vita a prodotti sostenibili, generare occupazione e alimentare la competitività, obiettivo raggiungibile attraverso bioraffinerie integrate nelle aree locali. Quale esempio concreto è stato portato il modello di Matrìca, la

joint-venture paritetica tra Novamont e Versalis, nata per riconvertire il petrolchimico di Porto Torres in una bioraffineria con filiera agricola integrata. Attraverso una tecnologia proprietaria vengono prodotti intermedi noti come l’acido azelaico e l’acido pelargonico attraverso un processo a basso impatto ambientale senza utilizzo di ozono nella reazione di scissione ossidativa dell’olio vegetale. L’acido azelaico rappresenta la base del Mater-Bi® di terza generazione, con maggiore contenuto di rinnovabili, basse emissioni di gas serra e prestazioni migliorate.

Nivea mette le radici con nuovi concept store modulari, realizzati all’interno del The Style Outlets di Castel Guelfo di Bologna e de La Reggia

Designer Outlet di Marcianise (Na). Il progetto è stato realizzato dall’agenzia milanese Adverteam all’insegna di ‘Visibility, memorability e talkability’ per distinguersi nella monotonia degli outlet, assicurando una shopping experience emozionale e innescando il desiderio di raccontare tale esperienza ad altri. L’allestimento, espressione dell’anima pop e lifestyle della marca, è caratterizzato da linee pulite ed essenziali, in cui ricorre la classica forma tonda del logo Nivea, sprigionando il calore di una casa accogliente, densa di ricordi e curiosità. La sensazione è quella di essere stati nella mecca dello shopping, in un viaggio multisensoriale, e in uno spazio senza tempo.

Eye tracking è una tecnologia innovativa applicata da SR Labs in prodotti e soluzioni per il marketing basate sulla lettura del movimento oculare con l’obiettivo di migliorare la conoscenza del consumatore e delle sue abitudini d’acquisto. Per il retail l’azienda ha infatti messo a punto PoliFX, un totem in grado di rilevare la presenza di una persona identificandone sesso, età e persino umore. L’apparecchiatura parla al consumatore coinvolgendolo attivamente in attività legate al brand o al prodotto e ottenendo in

cambio informazioni su preferenze e comportamento d’acquisto senza il filtro soggettivo degli addetti alla promozione o alla vendita. Messaggi e informazioni vengono indirizzati al cliente in maniera divertente e personalizzata, attraverso una chiamata diretta, invitandolo a interagire con lo sguardo mentre il sofisticato sistema di Eye Tracking lo traccia e identifica l’oggetto osservato attraverso giochi, filmati, lettura delle caratteristiche di un prodotto, stampa del codice di sconto...

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SPECIALE DIVA

di Marco Oltrona Visconti

DIVA 2014

l’eccellenza del design espositivo DIVA, ossia Display Italia Viscom Award. Il contest dedicato al materiale espositivo (Pop marketing, Shop in shop, Brand corner, Shelf) svoltosi nell’ultima edizione ottobrina di Viscom ha visto la partecipazione di importanti realtà produttive italiane che hanno prestato la loro “opera industriale” per importanti marchi e retailer Italiani.

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La giuria presieduta dal maestro di Graphic Design Maurizio Milani ha annoverato tra i componenti, il trade marketing manager di Adidas Sharon Storti, il responsabile marketing dell’agenzia di field marketing Close2Consumer, il Direttore di Produzione di Cheil (agenzia di Samsung) Renzo Callegari.

L’ORMAI TRADIZIONALE COMPETIZIONE ORIENTATA A METTERE IN EVIDENZA LE MIGLIORI SOLUZIONI DI DESIGN ESPOSITIVO ITALIANO ED ESTERO, IN QUESTA EDIZIONE, SI È CONTRADDISTINTA PER L’ALTO LIVELLO DI PROGETTAZIONE

Un pool di esperti riunito per valutare i materiali per la comunicazione in store e i prototipi per l’arredo del punto di vendita, iscritti e ripartiti in quattro categorie: Durevole, Non Durevole, Digital Signage e Shop Fitting.

ben oltre 17.000 visitatori, di cui una buona parte era composta di marketing manager e designer giunti alla manifestazione per attingere a spunti creativi e contatti dal lato produzione.

«Più che mai -ha detto il Presidente Milani - quest’anno sono emerse le soluzioni che hanno espresso con immediatezza un alto livello di progettazione. Vale a dire quei progetti che, in modo semplice, hanno reso al meglio uno schema creativo funzionale alla comunicazione per la marca». Inoltre è bene segnalare che la competizione ha potuto beneficiare dell’alta visibilità indotta dalla location di Viscom, la fiera della comunicazione visiva che quest’anno ha registrato

MAURIZIO MILANI, NOTO DESIGNER, HA PRESIEDUTO LA GIURIA DEL CONCORSO DIVA 2014


LA CLASSIFICA Durevole 1° classificato:. BEST PROJECT CO., LTD - Committente: Panasonic Corporation 2° classificato: FRONTERETRO S.R.L. - Committente: New Balance 3° classificato BEST PROJECT CO., LTD - Committente: Panasonic Corporation

Non Durevole 1° classificato: LITOART S.R.L. con Pyrhexa - Committente: Mad Italy Vista Eye Wear SK 2° classificato: TROCART S.R.L. - Committente: Save As Ideas From Store To Life - Prototipo 3° classificato: TROCART S.R.L. EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. - Committente: Revlon S.p.A.

Shop Fitting 1° classificato: DURABLE HUNKE & JOCHHEIM GMBH & CO. KG - Materiale Standard 2° classificato: POLYPIU’ S.R.L. - Prototipo

Digital Signage 1° classificato: EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. con Visual Trays Extrawide - Materiale Standard 2° classificato: BEST PROJECT CO., LTD - Committente: Sony Corporation

DIVA Design: premio speciale della critica POLYPIU’ S.R.L. Segue rassegna fotografica

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MATERIALI DUREVOLI

1 Produttore:

BEST PROJECT CO, LTD Committente: PANASONIC CORPORATION

CONCORRENTE BEST PROJECT. Best Project di Osaka, specializzata nella progettazione e nella produzione di materiali per la comunicazione in store, si è aggiudicata il primo premio della categoria durevole con un materiale che dimostra le peculiarità dei modelli di lavatrici Panasonic dotati di sensore per il controllo della schiuma.

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Ritira il premio

Takao Yukutsune, Creativo di Best Project Japan

Il materiale da banco, appositamente progettato per stazionare appunto sui piani delle lavatrici, misura 36 cm H, 28 cm W e 28 cm D e mostra le peculiarità del grande elettrodomestico Panasonic, grazie a un dispositivo

montato internamente che produce schiuma retroilluminata per attirare l’attenzione dell’astante. Il materiale è stato posizionato per 3 mesi a metà del 2014 in centinaia di specializzati in elettronica di consumo e bianco. La Giuria lo ha premiato avendo riscontrato: l’alta capacità di progettazione, uno spiccato dinamismo nel coinvolgimento verso il potenziale cliente e una notevole funzionalità per quanto riguarda le prerogative di lancio del prodotto.


MATERIALI DUREVOLI

2

Produttore:

FRONTERETRO

MATERIALI DUREVOLI

Committente: NEW BALANCE (Gartner Sport)

3

L’espositore da Banco creato da Fronteretro per promuovere un marchio fashion della scarpa sportiva prêt-a-porter quale è New Balance misura 30 cm H, 40 cm W, 20 cm D.

Il materiale è stato riprodotto in 60 esemplari ed è stato posizionato da Settembre a Dicembre 2014 soprattutto in negozi tradizionali del canale sportswear.

Costituito da una base in forex, sul fronte riproduce il marchio intagliato su una lamina in mirror (pvc laminato a specchio). Come sfondo presenta una stoffa stampata in sublimazione riproduce una bandiera inglese in stile vintage.

La giuria nelle motivazioni addotte durante la premiazione ha posto l’accento sull’alto profilo estetico-stilistico e sulla forte connotazione d’antan che questo oggetto di design conferisce alla marca che se ne è avvalsa.

Produttore:

BEST PROJECT Committente:

PANASONIC a pressione elettrica, viene spiegato simulando quanto avviene durante il processo di cottura del riso.

CONCORRENTE BEST PROJECT PER PANASONIC Cambia il segmento merceologico ma l’eccellenza nella progettazione resta invariata. Il funzionamento di un piccolo elettrodomestico complesso come la pentola

In pratica, in questo espositore da banco che misura 40 cm H, 30 cm W e 20 cm D una ventola solleva del polistirene antistatico che riproduce le fattezze del riso. Internamente l’illuminazione a led scandisce le varie fasi del procedimento simulato.

Destinato a centinaia di punti di vendita giapponesi specialisti in elettronica di consumo è stato posizionato nel 2014 per permanervi 2 anni. La giuria ha rilevato lo sforzo creativo e tecnico dei progettisti e l’elevato

potenziale di attenzionalità che suscita il dispositivo, il quale attira da diversi metri anche chi è solamente in prossimità del reparto di collocazione.

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MAT. NON DUREVOLI

1 Produttore:

LITOART SRL Committente: Mad Italy Vista Eye Wear SK

L’espositore Pyrhexa è in cartone teso stampato in UV e sagomato in pianta esagonale ed è funzionale ad allocare 16 montature di occhiali low cost con differenti gradazioni di Mad italy. Tuttavia all’interno è presente un meccanismo Easy Pop brevettato che, mediante un elastico a effetto push rende il materiale automontante con un semplice gesto dell’allestitore. Una peculiarità che permette di stipare il materiale in una comoda valigetta facilmente trasportabile (evidenziata nella foto a sinistra). Litoart ne ha prodotti circa oltre dieci come campionatura per la forza vendita del brand che doveva dimostrare ai suoi rivenditori le caratteristiche del suo nuovo assortimento. Uno specchio sull’estremità superiore agevola la prova degli occhiali dell’utente. Di circa 1,8 m di altezza è profondo 30 cm e largo circa 40cm. La giuria ha premiato l’alto contenuto tecnico di questo materiale espositivo sottolineandone anche la sostenibilità determinata dall’impiego intelligente del cartone.

Nella foto qui sotto Daniele Sandon, Direttore Marketing, ritira il riconoscimento. Rappresenta la terza generazione della famiglia che ha la titolarità dell’azienda

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MAT. NON DUREVOLI

2

Produttore:

TROCART

Committente:

FERRARELLE

MAT. NON DUREVOLI

Per Trocart ritira il trofeo DIVA il titolare Loris Santolini

Ferrarelle per il suo marchio e per Vitasnella ha scelto Trocart per realizzare circa 300 materiali espositivi in cart board trattato per la decorazione con tecnica di stampa UV denominata gloss. La lucidatura del visual è quindi avvenuta senza plastificazione, per tanto l’oggetto espositivo è di facile smaltimento a favore di una maggiore sostenibilità. Proprio come da richiesta di Ferrarelle che, per la sua campagna promozionale in store, ha posizionato questo materiale POP in circa 300 punti di vendita italiani del canale gdo, con lo scopo distribuire migliaia di borsette e cover per Smatphone Samsung e iPhone prodotte con materiali di scarto, altresì per dimostrare un’attenzione particolare per l’ambiente. I gadget sono stati posizionati nei cassetti ricavati all’interno della struttura.La dinamica promozionale, posta in essere nei mesi di Giugno e Luglio con l’ausilio di svariate hostess prevedeva la distribuzione dei due accessori a seguito dell’acquisto di due confezioni di prodotto Ferrarelle (6x1,5 l) o Vitasnella. La base quadrata del materiale misura 50 cm di lato e 150 cm in altezza. La giuria anche in questo caso ha premiato la sostenibilità della tecnica di stampa e del materiale nonché la sua funzionalità per quanto riguarda la distribuzione dei gadget.

3

Produttore:

TROCART

Committente:

PROTOTIPO Per il 3° posto nella categoria non durevole ritira il trofeo un rappresentante di Trocart

Il trattore in cartotecnica nell’immagine è stato prodotto da Trocart per alcuni retailer della GDO in ben 200 esemplari. Lungo 1,6 m per 80 cm di larghezza e 80 di altezza è stato utilizzato per una campagna di un retailer GDO che lo ha utilizzato come contenitore per le migliaia di peluche distribuiti a fronte di una raccolta punti. A colpire di questo materiale è la struttura composta da pannelli di re-board di 20 mm accostati per raggiungere uno spessore di 400 mm e poi “inscatolati” all’interno di pannelli di cartone stampato. Con la tecnica gloss per la stampa del visual sono stati tagliati notevolmente i costi di stampa. Si è inoltre evitata la plastificazione con un vantaggio in termini di sostenibilità. Naturalmente il target dell’iniziativa è

stato rivolto soprattutto ai più giovani benché come mockup sia stato molto apprezzato anche dagli astanti adulti. La giuria nelle motivazioni che hanno portato alla premiazione di questo

dispositivo espositivo ha esplicitato tre caratteristiche: “creatività” coinvolgimento, sostenibilità.

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SHOP FITTING

1 Produttore:

DURABLE HUNKE & JOCHHEIM GMBH & CO. KG

1°classificato: Un riquadro magnetico posizionato sul perimetro di due superfici trasparenti che, in questo modo, una volta sovrapposte garantiscono una chiusura ermetica e adatta a contenere fogli manifesti o materiali stampati anche bifacciali. Le cornici per vetrina Duraframe a doppia esposizione sono molto apprezzate dai numerosi visual merchandiser e retailer che lo utilizzano per la comunicazione e la propagazione dell’informazione interna ed esterna del negozio. Molto diffuso in Olanda Belgio Germania Italia Francia, Austria, Inghilterra e Usa si presenta in una ventina di versioni differenti: nei colori della parte magnetica e nelle misure (A2, A3, A4, A5, A6). Infatti a partire dal formato poster presenta una ricca una gamma assortimentale che riducendosi man mano giunge alle dimensioni di una lettera. L’applicazione avviene mediante adesivo su uno dei due lati. Si tratta di un prodotto standardizzato e brevettato.

.

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La giuria lo ha ritenuto uno strumento di informazione straordinario. Inoltre tecnicamente non ha difetti a dimostrazione di un’esecuzione progettuale di prim’ordine.

Ritira il riconoscimento Alfredo Bonazzola, Direttore Commerciale e Marketing Italia di Durable,


SHOP FITTING

2 Produttore:

POLYPIÚ

Designer: Marco Maggioni, Paolo Pagani, Emilio Sitta 2° classificato e Premio Speciale DIVA Design a PolypiùID di POLYPIU’ S.R.L. Designer Marco Maggioni, Paolo Pagani, Emilio Sitta. Il nuovo sistema espositivo Zoom permette di configurare in pochi istanti uno scenario espositivo elegante, funzionale e di immediata fruizione. Il prodotto si materializza in tutta la sua eleganza in pochi minuti grazie ai sui sistemi magnetici brevettati che permettono un rapido assemblaggio dei componenti senza la necessità di alcun utensile. I cubi Zoom standard misurano 60 cm di lato e hanno una profondità di 40 cm e sono costituiti da elementi ingegnerizzati in Policarbonato alveo-

lare traslucido, resistente agli urti e autoestinguente. La loro capacità strutturale permette un’intrinseca modularità che si trasforma in adattabilità a qualsiasi ambiente. Una qualità di estremo interesse per architetti e designer che viene amplificata dall’ampia scelta dei colori a partire dal trasparente-traslucido. Infine, una cornice spessa 4 cm in acciaio inox lucidato a specchio definisce e completa lo scenario espositivo che diventa un vero e proprio palcoscenico privilegiato per qualsiasi oggetto posto in vendita. È in fase di allestimento una gamma di accessori dedicati a ZOOM, tra i quali vi sono: le personalizzazioni grafiche in stampa digitale, l’illuminazione a LED, pregiate ruote basculanti in INOX, le antine di chiusura e i ripiani in PMMA.

ella d e l ecia Design p s io Diva m e r P giuria Lo Staff della Polypiù festeggia insieme al Presidente della Giuria Maurizio Milani (primo a sinix) l’assegnazione del 2° premio di categoria e del prestigioso Trofeo Diva Design.

La giuria ha conferito a Zoom il premio della critica DIVA Design: il massimo riconoscimento del concorso. Di seguito la motivazione riportata testualmente: “Nessuna delle fasi realizzative di questo prototipo è stata lasciata al caso. Ne è derivato un sistema espositivo ricco di valori estetici, funzionali e di comunicazione: tre pregi fondamentali per un sistema espositivo (Maurizio Milani).”

17 D

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DIGITAL SIGNAGE

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Produttore:

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. Linea: Visual Trays Extrawide Materiale Standard

Lo scaffale digitale di Eurodisplay viene premiato al concorso DIVA per il terzo anno consecutivo. Visual Tray che è stato di fatto il primo esempio in assoluto di Digital Signage Shelf, dalla sua progettazione ha avuto diversi upgrade. Nello specifico l’ultima release presenta 16 schermi da circa 2 pollici per 3, funzionalità extrawide, definizione 4k,5 candele e frontale in acciaio. Sullo scaffale digitale il caricamento dei contenuti può avvenire in locale tramite chiavetta usb e da remoto tramite chiavetta router 4G. Da gennaio sarà in sperimentazione in store con centrale di controllo e aggiornamento via portale. Un sistema molto richiesto dai retailer che in questo modo fungono da “concessionaria” coordinando svariati marchi dell’industria..

18 D

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Oltre alle nuove funzionalità di Visual Trays, la giuria ha tenuto a mettere in evidenza due specificità di questo innovativo strumento di comunicazione: - la prima risiede nella capacità di attivazione, vale a dire nella possibilità di predisporre la soluzione in store in tempi brevi. - La seconda è ovviamente la maggiore efficacia di trasmissione dell’informazione rispetto a un normale scaffale analogicamente aggiornato,

Per il terzo anno consecutivo Visualtrays viene premiato con il massimo riconoscimento nella categoria DIgital Signage. Nella foto il designer del materiale, l’Architettto Andrea Tempesta


DIGITAL SIGNAGE

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Con l’argento nella categoria Digital Signage Takao Yukutsune ha ritirato il 3° trofeo per Best Project.

L’azienda giapponese è quella che ha vinto di più in questa edizione del concorso.

Produttore:

BEST PROJECT Committente:

SONY CORPORATION d’uso e la comunicazione pubblicitaria del marchio. Il materiale è stato presente su centinaia di negozi di elettronica di consumo per tutto il 2014. Misura 20 cm di altezza, 30 cm di profondità e 40 di lunghezza ed è composto per lo

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Cornice adesiva con pannello frontale magnetico adatta all’esposizione su superfici vetrate e tutte le superfici lisce e solide di documentazione nei formati poster. La cornice magnetica consente la sostituzione dei poster facilmente e velocemente.

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Il sistema espositivo digital signage progettato da Best Project di Osaka è una sorta di percorso educational. Ed è adatto a mostrare il funzionamento di SmartBand di Sony, il braccialetto intelligente per la registrazione delle funzioni vitali di chi lo indossa. Su questo materiale di comunicazione oltre al prodotto in dimostrazione nelle colorazioni disponibili sono presenti uno smartphone per la prova prodotto e un tablet con le istruzioni

più di materiali plastici ricoperti da carta plastificata. La giuria, nelle motivazioni principali che hanno portato al conferimento del premio ha tenuto conto dell’alto livello interazione con il prodotto che il dispositivo induce. Positivo anche il giudizio sulla precisione ingegneristica del materiale.

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ALTRI PARTECIPANTI AL CONCORSO

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Di seguito alcuni dei materiali espositivi iscritti ed esposti al concorso nell’area DIVA. La redazione li segnala in quanto materiali di pregio benché non premiati dalla giuria del concorso

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1 EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. - Committente: Heineken Italia . 2 EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. - Committente: Revlon 3 EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS S.R.L. - Committente: Colgate Palmolive 4 FRONTERETRO S.R.L - Committente: Gartner Sport 5 ONDALBA S.P.A. - Committente: San Pellegrino 6 SOLUZIONI S.R.L. - Committente: Ganassini 7 SOLUZIONI S.R.L. - Committente: Giuliani

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Viscom 17.000 ’ 2014 Fiera della Comunicazione . Visiva e del POP 2015 B 10-11 A

RETROSPETTIVA FIERE

a cura della Redazione

CON OLTRE VISITATORI NELL UTILMA EDIZIONE SI È DIMOSTRATO L’EVENTO NAZIONALE PIÙ SEGUITO NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE DI DISPLAY E MATERIALI ESPOSITIVI PER IL APPUNTAMENTI A ARI IL PRILE E A RHO FIERA MILANO DAL 15 AL 17 0TTOBRE Alla fine di Ottobre si è chiusa la 26a edizione di Viscom Italia 2014, Mostra Convegno Internazionale della Comunicazione Visiva, che ha animato i corridoi del padiglione 1 di Fiera Milano, decretando un vero successo. Alla manifestazione durata tre giorni, sono stati registrati 17.221 visitatori (+10,6% rispetto al 2013), con più di 300 brand e un incremento del 20% degli espositori dall’estero. È, infatti, sulla sfida verso nuovi mercati, sull’importanza della formazione, sull’esaltazione dell’eccellenza delle tecnologie e delle applicazioni per la comunicazione e sull’internazionalizzazione che Viscom Italia ha

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centrato il suo traguardo contribuendo a delineare e rendere raggiungibili per tutti gli operatori nuovi obiettivi futuri, per migliorare le loro strategie aziendali. Incluso il settore del materiale espositivo e del display per l’industria di marca che in questa fiera ha trovato la sua naturale collocazione. Lo dimostrano le decine di partecipanti del settore. Tantissime le anteprime di prodotti, materiali, soluzioni e applicazioni in materia di Stampa Digitale Grande Formato - Insegnistica - Cartellonistica - Serigrafia - Tampografia

- Promozione tessile - Ricamo - Incisione - Fresatura - Laser - Digital Signage - Labelling - Packaging - P.O.P - Servizi per eventi. Innovazione la parola d’ordine in tutti i comparti presenti che hanno saputo raccontare una nuova modalità di espressione dei linguaggi visivi diventando strumenti duttili e facilmente personalizzabili in grado di venire incontro alle esigenze di molteplici mercati, che sempre di più necessitano delle soluzioni della comunicazione visiva per esprimere al meglio il proprio brand. 13 seminari, 28 relatori e più di 1200

visitatori hanno seguito il nutrito programma dei convegni dei Viscom Talks, realizzati con il coordinamento scientifico del MIP Politenico di Milano. I temi scelti, i testimonial e le numerose case history hanno contribuito a rendere i gliincontri un appuntamento professionale vero non solo per imparare e aggiornarsi professionalmente ma soprattutto per non perdere tutte le nuove opportunità di business, che la comunicazione visiva offre oggi sul mercato. Il confronto diretto di esperienze ha messo in luce svariati argomenti: dal


design cartotecnico e le nuove tecnologie di stampa per il punto vendita, alla ricerca creativa fotografica, dal ruolo che la comunicazione visiva con soluzioni e tecnologie digitali ha nel comunicare i nuovi volti dell’architettura e nelle città. Non sono mancati anche incontri di divulgazione manageriale per fornire stimoli e linee guida specialmente alle piccole e medie imprese per migliorare le proprie vendite e le relazioni con i clienti. Hanno corredato il tutto contenuti più tecnici e mirati come la tecnologia laser applicata alla luce, ai temi della green economy e alla certificazione energetica nelle insegne. Grande affluenza di pubblico per la nuova edizione firmata Viscom Live. Durante l’evento una squadra di decoratori ha sperimentato la duttilità delle pellicole Avery Denninson sponsor tecnico dell’evento - applicate ad un’auto, una barca e a vari oggetti di arredo della Kartell. Mentre i visitatori hanno testato le innumerevoli applicazioni, le potenzialità di personalizzazione, la vasta gamma di materiali di rivestimento su svariati prodotti vincendo il titolo di Master Viscom.

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STORIA DI COPERTINA

di Marco Oltrona Visconti

Litoart sempreverde dopo 50 anni tra stampa A I L ITA y a l eL in store isp

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Etica e affidabilità: ecco perché dopo mezzo secolo di attività svariati specialisti del retail e anche cartotecniche continuano a rivolgersi a Litoart per la produzione e la realizzazione di stampati e di materiali di comunicazione per l’instore marketing! Un’attività che, in quel della provincia milanese di Bernate Ticino, si concretizza, all’interno di uno stabilimento di moderna concezione, su’area di 5.000 mq attrezzata con alimentazione fotovoltaica per un’offerta specialistica versata alla stampa litografica di grande formato. Un eccellente polo di livello industriale versato alla fustellatura all’assemblaggio e in generale alla elaborazione di cartoni, materie plas-

A CULTURA PER IL PUNTO DI VENDITA HA COME CARDINI DI ECCELLENZA LO STUDIO DELLA CREATIVITÀ E LA CAPACITÀ DI PROPORRE LE SOLUZIONI PIÙ GENIALI COME I PRODOTTI ta DELLA GAMMA EASYPOP® La ruo il a t del Re E MARK BRIC DISPLAY.

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tiche e metallizzati, fino al formato 120cm x 160cm. «Destinata ai settori cosmetico, alimentare e commerciale, l’ampia produzione - spiega il titolare di seconda generazione Mauro Sandonha consentito alla nostra famiglia di sperimentare e sviluppare quelle competenze creative adatte alla produzione di materiali per la comunicazione nel canale retail, che oggi rappresenta circa la metà del nostro business». Litoart ha stretto negli ultimi anni alcune collaborazioni internazionali

acquisendo un certo know how che ha saputo portare a livelli di eccellenza, grazie a quell’innegabile “ italian style”, patrimonio delle migliori aziende del nostro Paese. Il riferimento è alla gamma di automontanti brevettati Easypop®.

Più facile con EasyPop® Grandi marchi del calibro di Toyota, Vileda e Beretta di Riello se ne sono avvalsi per comunicare in store. Infatti la gamma EasyPop comprende isole

promozionali, display cartotecnici e portali completamente automontati grazie a un meccanismo che dispiega


automaticamente i materiali opportunamente riposti in comode valigette di cartoncino dalle dimensioni contenute: «Con un doppio vantaggio: –dice Sandon- quello relativo all’ottimizzazione dello stoccaggio per il trasporto del materiale. Unitamente alla semplicità di montaggio e di allestimento, una volta che la struttura verrà posizionata in store». Ed è bene specificare che il sistema EasyPop® non pone limiti alla creatività visiva o formale lasciando spazio anche alle geometrie tridimensionali più fantasiose. «Da qualche mese -dice Sandonsiamo official dealer, per l’Italia e la Svizzera della Mark Bric Display. In particolare siamo orgogliosi di presentare ISOFrame».

ISOFrame di Mark Bric Display: l’allestimento universale Stand, corner o shop in shop? Data la sua polifunzionalità dare una definizione categorica a Isoframe si rende difficile. Di fatto si tratta di un insieme di snodi e griglie in leggerissimo alluminio anodizzato in grado di incorniciare in maniera flessibile pannelli e tessuti in varie fogge, per comporre stand adattabili in altezza, larghezza e profondità a qualsiasi ambiente.

molteplicità di kit standard adattabili con semplicità alle esigenze dell’utilizzatore. commerciale@litoart.com http://www.litoart.com

Da Carlo al Distretto Grafico Integrato® Tutto comincia nel 1964, proprio negli anni del boom economico e più precisamente quando, Carlo Sandon, classe 1929 e apprezzato operatore grafico di Garzanti, opta per la strada imprenditoriale acquistando una mitica stampatrice bicolore Planeta. Nel ’70 arrivano i primi frutti dell’attività e la voglia di crescere si trasforma in un capannone di 500 mq con 2 macchinari in più: un OMCSA 78x110 ed una bicolore Roland 100x140 e con l’ingresso del figlio Giuseppe anche una fotoincisa interna. Negli anni ’80 la superficie raddoppia, viene introdotta la tecnologia per la verniciatura UV. Con l’ingresso del secondo figlio Mauro l’azienda fa un ulteriore salto di qualità con l’impiego di macchine ad alcool e calamai elettronici per la lavorazione di formati più ampi. Un lavoro che paga e che nel 2010 porta Litoart a trasferirsi nella nuova struttura di Bernate Ticino, un innovativo immobile di 3.000 mq studiato per ospitare un “Distretto Grafico Integrato® ”. Ossia un insieme di aziende autonome vicine per operare in sinergia. Litoart ® Easypop® e Distretto grafico integrato® sono marchi registrati di proprietà di Litoart ®

Un materiale garantito 10 anni.

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Comunque specifica Sandon: «Spesso utilizzato per promozioni itineranti e operazioni di field maketing. Benché non di rado venga richiesto per essere impiegato come allestimento fieristico a fronte dell’acquisto di un nudo spazio all’interno di un padiglione, in alternativa agli anonimi stand precostituiti in circolazione». Personalizzabile sotto l’aspetto visivo, ISOframe è proposto in una buona


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Logica Fuzzy di Marco Maggioni

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Uscire dalla logica binaria che caratterizza il pensiero logico occidentale per comprendere che nulla è completamente bianco o nero, caldo o freddo, vero o falso non è un procedimento immediato. Del resto, paradossalmente, uno dei paradigmi formulati Einstein per descrivere la realtà recita che: «Finché le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non sono certe, e finché sono certe, non si riferiscono alla realtà» (Albert Einstein, da Sidelights on Relativity, Dover a pag. 12). Tra l’altro la formulazione è strettamente correlata al principio di indeterminazione di Heisemberg che, in altre parole, stabi-

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lisce che la posizione di un corpo nello spazio-tempo non è esattamente determinabile perché dal momento in cui lo si osserva è già passato o addirittura ne abbiamo modificato la posizione proprio osservandolo. Premesse che implicano l’idea di una realtà sfumata, sfocata o letteralmente Fuzzy. Così negli anni ’60 Lotfi Zadeh, dopo aver raccolto e rielaborato gli studi dei suoi eminenti predecessori, definì un nuovo tipo di logica, quella appunto degli insiemi sfumati. Attingendo da un esempio riportato senza fonte da Wikypedia, di tipo Fuzzy può essere considerato un sistema di pensiero che include un 60enne nell’insieme degli adolescenti definendolo pur giovane. In questo caso la presenza nello stesso insieme di due fasce di età diverse è giustificata dall’attribuzione di diversi gradi o punteggi al concetto di giovinezza (0,8 all’adolescente, 1 al neonato, 0,5 al 65enne), cosicché questi diventano effettivamente classificabili come appartenenti allo stesso campo ma con diverse sfumature. Più vicino a questa forma di pensiero sono le filosofie orientali Tao, Zen, Koan e Buddismo. In termini tao, lo ying e lo yang (gli opposti cui per semplicità attribuiamo valore rispettivamente positivo e negativo o maschile) vanno considerati nella loro interazione, per cui nulla è completamente costituito solamente dall’uno o dall’altro opposto, ma dall’interazione dinamica di entrambi. Fuzzy sono anche le basi della fisica quantistica che invita a concepire un aparticella, non nei singoli momenti del suo percorso lungo l’onda, ma come onda stessa, cioè la particella nel suo movimento. Ecco perché, data la familiarità con la filosofia zen, i giapponesi sono stati i primi a produrre tecnologia fondata sulla logica Fuzzy.

te le immagini di quervizio sono state create da Marco Maggioni con un software 3D

In questo senso si pensi ai climatizzatori che tarano automaticamente l’intensità caldo/freddo, anche spegnendosi, in base alla temperatura esterna, con notevoli risparmi di energia. Non è forse Fuzzy la poesia, quella potente letteratura, che ognuno può interpretare come crede, in virtù dei propri sentimenti e ricavandone personalissimi significati? È pure Fuzzy quella tipologia di design che mette in evidenza la forma e la solidità mediante l’impiego dei vuoti. E Fuzzy sono dunque l’arte e la verità: soggettive e sfumate per ognuno di noi. E così è la realtà.

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POP IN SHOP

di Barnaba Barattieri

IL FRANCHISING DI MICHELIN 2015 HA DATO

Euromaster amplia l’offerta

NEL IL VIA AL PROGETTO DI RESTYLING DEI 144 PUNTI DI VENDITA AFFILIATI. DOPO 4 ANNI DI ATTIVITÀ SI PUÒ RITENERE CONSOLIDATO IL MODELLO DI BUSINESS CHE HA MODERNIZZATO IL MERCATO DEGLI PNEUMATICI DEL NOSTRO PAESE Anche nel mondo degli pneumatici l’Italia rappresenta un mercato atipico. A spiegarlo è Raffaele Beltrami Marketing and Communication Manager di Euromaster, catena di franchising specializzata nel settore: «Diversamente dagli altri Paesi europei il gommista specializzato è l’attore leader del nostro comparto. Infatti nell’85% dei casi è a questa figura che il consumatore fa riferimento a fronte della necessità di sostituire le gomme». Nel resto del continente il gommista

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indipendente occupa una porzione del canale distributivo più contenuta mentre la “parte del leone”, in fatto d rete di vendita, la fanno le grandi catene specializzate come Norauto, Midas, o la stessa Euromaster che opera mediante una nuova e innovativa formula di servizio…

Il nuovo modello di business win-win «La nostra mission –spiega Beltrami-

non è quella di insegnare il mestiere del gommista, ma di supportarlo. Non a caso, spesso, la nostra insegna subentra laddove lo specialista è affermato». Aderendo al franchising di Euromaster oltre a poter disporre del format arredativo e della capacità mediatica del franchisor francese, il gommista incrementa il suo know-how acquisendo competenze di meccanica leggera e di relazione con il cliente, attraverso una rete di 33 formatori che 2 volte al mese incontrano gli affiliati.


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Cosicché accanto al servizio di cambio gomme all’avventore del punto di vendita Euromaster vengono comunicate le necessità di prima manutenzione dell’auto. In sostanza si tratta di un check-up rapido che contempla 11 controlli tra cui stato dei dischi e delle pastiglie dei freni, dell’olio motore, del caricamento aria condizionata, dei filtri dell’aria, dei tergicristalli eccetera. Una serie di servizi in più e garantiti grazie alla collaborazione con Shell e Bosch.

Mutato è anche il profilo di relazione del cliente che non entra in contatto diretto con l’officina: «È stata predisposta una sala d’attesa dove il cliente si accomoda dopo l’accoglienza di personale esclusivamente formato per la relazione con il pubblico», spiega Beltrami. L’accettatore compila quindi una scheda con l’anagrafica della persona e dell’automobile. A questo si aggiunge un primo controllo per saggiare lo stato di usura delle gomme:

Euromaster dalla nascita al restyling Nel 1990 Michelin disponeva di un Ebit decisamente favorevole, quindi della possibilità di investire capitali in nuove attività e new business. Fu così che la casa francese iniziò ad acquisire punti di vendita di gommisti specializzati incamerando esperienza distributiva e competenze operative. Fino al 2010 l’intera rete composta dagli allora circa 1500 punti di vendita era completamente di proprietà. Negli anni successivi Michelin optò per la formula del franchising. Sempre nel 2010 Euromaster fece il suo ingresso sul mercato italiano unicamente atrraverso una politica di affiliazione rivolta a gommisti di lungo corso. Oggi la catena Euromaster conta in Europa 2200 centri ripartiti in 17 paesi di cui circa 800 in franchising. Nello specifico in Italia oggi i franchisee sono 144: «Con l’inizio del 2015 -spiega il Direttore Marketing Raffaele Beltramiè stata avviata un’operazione di restyling di cui si vedranno le prime implementazioni in Maggio-Giugno». Il procedimento in atto mira al rinnovo di circa una trentina di punti di vendita entro l’anno contestualmente a un numero simile di nuove affiliazioni. Il primi elementi distintivi della marca a variare saranno probabilmente l’insegna. Poi il lay out del punto di vendita e dell’officina, al fine di ottimizzare i processi di lavoro e del servizio. Lo stesso varrà per il pay off che cambierà da: “Esperti per il vostri pneumatici” a “Pneumatici e manutenzione veicoli”.


«Però con un profondimetro e davanti agli occhi del proprietario dell’autovettura per garantire la scientificità e il massimo della trasparenza dei dati rilevati». Dopodiché l’auto viene ritirata dall’officina per effettuare il cambio gomme e i controlli di meccanica leggera decisi insieme al cliente. «Questo nuovo modello di business ha determinato incrementi del fatturato del 15% a favore dell’affiliato e molto ancora si potrà fare per supportare ulteriormente i gommisti Euromaster» Le due condizioni più significative per ottenere/concedere l’affiliazione

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sono: la fee tipica del contratto di franchsing (per arredi a format, comunicazione integrata, formazione eccetera) insieme alla garanzia che il volume di vendita degli pneumatici di marca Michelin arrivi almeno al 30%: «Tuttavia di solito chi richiede l’affiliazione, o i gommisti cui la proponiamo, ha già un giro d’affari con Michelin che supera il 40%». Un vincolo soft quindi, a maggior ragione se si tiene conto che l’affiliato ha condizioni di acquisto favorevoli anche su pneumatici Goodyear, Continental, Dunlop per posizionamento premium, BF Goodrich, Toyo e Fulda per posizio-


fascia alta. E benché il livello accettabile di usura sia di poco superiore ai 20.000 km (contro i 35.000 km garantiti dalla fascia alta), il cliente spesso opta per il prezzo a discapito dell’endurance. «Il mercato inoltre si è atomizzato -conclude Beltrami- ossia sono aumentati gli operatori che possono effettuare un servizio basico di cambio gomme. È il caso di quei meccanici non specializzati che con uno smonta gomme rendono disponibile il servizio come complementare alla propria attività».

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������������������������������ dell’utente, però è anche vero che con l’ausilio del web il cliente si presenta dal gommista con una maggiore preparazione commerciale e tecnica. E dopo aver attraversato un processo di valutazione che lo portano a logiche di risparmio. Per quanto riguarda la globalizzazione sul mercato europeo si sono affacciati attori internazionali, soprattutto asiatici, come la coreana Hankook che propone un rapporto qualità prezzo senza precedenti. Si pensi che uno pneumatico saving può costare anche la metà rispetto a un prodotto di

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namento intermedio, Tiger e Sava per il posizionamento saving. Il gommista quindi viene visto come un partner più che come un rivenditore da caricare di ordini. Una logica win-win che soddisfa un esigenza dettata da un mercato dello pneumatico che attraversa una congiuntura economica dal 2012: «I motivi sono svariati –dice Beltrami- dall’avvento della globalizzazione del mercato, alla crescente importanza del commercio elettronico». È vero che il cambio gomme rimane ancora tecnicamente ingestibile da parte


POP IN SHOP

di Marco Oltrona Visconti

Pirelli mette in moto Ride Passion ANCHE SUL SEGMENTO MOTOCICLISTICO IL BRAND ITALIANO PRENDE COSCIENZA DELLA SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA DEL RETAIL ED ESPANDERÀ LA RETE ANCHE IN BELGIO, GERMANIA E REGNO UNITO SEMPRE IN LOGICA DI AFFILIAZIONE

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Trasporre fisicamente i valori della marca e l’heritage, cioè la storia di Pirelli sul canale retail e nello specifico nel segmento motociclistico. Per questo nei circa 10 negozi Ride Passion il marchio milanese ha creato un percorso per appassionati “bikers” in cui i messaggi salienti sono avanguardia e performance. Si tratta in generale di store distribuiti tra Italia e Spagna con metrature tra i 100 e i 700 mq. Fiore all’occhiello della catena nel nostro Paese è sicuramente il punto di vendita di Assago, in cui il format viene espresso in tutte le sue componenti. Tanto per cominciare qui il più irriducibile amante della motocicletta può dialogare con il personale specializzato e formato che dimostra preparazione tecnica e storica sui modelli e sulle competizioni motociclistiche. Gli spazi di accoglienza sono corredati di ipad, free wifi e letteratura specializzata, a disposizione della clientela per ottenere il massimo profilo informativo su accessori gomme e mezzi. Così cambiare lo pneumatico diventa un’esperienza piacevole mentre per il retailer gommista motociclistico, integrare con altro, significa offrire anche altri servizi. Un esempio è la moto di cortesia che il cliente riceve al fine di favorire la prova di nuovi tipi di gomme e di nuovi modelli di motocicletta come

lo scooterone della BMW o la Honda Intergra di cui sono dotati appunto in questi mesi gli store Ride Passion. Come formule di incentivazione ai clienti vengono fornite password per connessioni web preferenziali che consentono di seguire la squadra dell’Inter, magari da una telecamera posizionata nei pressi della panchina di Mancini o negli spogliatoi per assistere al “dietro le quinte” dei match. Un’ulteriore la gratificazione può consistere anche in una visita agli


stabilimenti produttivi del proprio brand preferito tra quelli clienti di Pirelli come, per fare qualche nome, MV Agusta Motocycle o Ducati. Non sono solamente gommisti gli affiliati Ride passion, ma anche concessionari di case moticilistiche quali Aprilia od Honda. Naturalmente non manca una proposta servizi di meccanica leggera per la manutenzione ordinaria del mezzo finanche, nei casi dei concessionari affiliati, all’espletamento di veri e

propri tagliandi. L’accesso al fidelity network di Ride Passion il gommista o il concessionario lo ottengono come premio dopo diversi anni di buone performance commerciali sui prodotti Pirelli. Per tanto tali punti di vendita godono, non tanto dell’ordinaria consulenza della forza vendita di Pirelli, ma direttamente del supporto dello staff del marketing del brand. Così i punti di vendita diventano anche spazi per eventi e sedi di conferenze stampa di interesse nazionale e in particolare per la presentazione e il lancio di nuovi prodotti in grande stile. Gli ambienti infatti sono curati nei minimi particolari a partire dai visual raffiguranti momenti storici e contemporanei del settore motociclistico (gare, personaggi. viaggiatori, avventure eccetera), per creare la suggestione esperienziale del brand. Anche mediante il supporto di una dominante di colore nero sulle pareti e di strutture di acciaio satinato con gli inserti di colore giallo e rosso, a richiamare le cromie della corporate. Numerosi gli spazi dedicati agli accessori messi in evidenza da vetrine stand alone e da display, spesso durevoli, tra i migliori tra quelli predisposti dai brand del settore per mettere in evidenza la propria offerta sul punto di vendita.

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POP IN SHOP

Apollo Vredestein: Il design nel top di gamma

di Marco Oltrona Visconti

Dalla collaborazione con Giugiaro a partire dagli anni ‘90, alla nuova immagine che con l’inizio del 2015 viene proposta alla rete di rivenditori 36 . con un meccanismo di soft franchising D italia isplay èMagazine

Il corner con monitor per l’accoglienza della clientela Apollo Vredestein. Sullo sfondo una sala d’attesa con il visual che fa da quinta richiamando la collaborazione con Giugiaro

«Apollo Vredestein è tra i marchi più antichi nella produzione di Pneumatici». Ci tiene a precisarlo Stafano Sbarzaglia Country Manager Italia di Apollo: «nella storia il primo marchio a brevettare lo pneumatico senza camera d’aria e il secondo a introdurre il prodotti radiali». Nel settore, da sempre, la casa di origine olandese è sinonimo di top di

gamma e di design, soprattutto da quando negli anni ’90 ha iniziato una lunga e proficua collaborazione con il noto “disegnatore industriale” e guru della progettazione delle linee automobilistiche: Giorgetto Giugiaro. È sua la mano, come la creatività, di svariate linee di pneumatici Apollo Vredestein. L’attuale capogruppo di Vredestein è Apollo, marchio leader in india nella gamma di terza linea vettura e truck, che si è fusa con Vredestein 5 anni fa per ampliare la sua proposta che ha


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Facciata JPG La nuova facciata secondo il progetto di rinnovamente dell’immagine di marca lanciato nel 2015

nel suo core business per lo più linee di prodotti entry level.: «L’obbiettivo è l’incremento della diffusione sul mercato europeo presentando i prodotti su un livello di comunicazione che si può definire fresh and global». La mission di Vredestein per il futuro continuerà a essere sicurezza e design. Prodotto di punta di quest’anno sarà Quatrac un pneumatico adatto a tutte le stagioni all’insegna della sicurezza e del design.

La nuova immagine in store Da gennaio è iniziata ufficialmente l’operazione di declinazione del marchio Apollo Vredestein all’interno della propria rete di rivenditori che oggi consta di 300 punti di vendita, soprattutto gommisti specializzati. La nuova immagine coordinata è legata a un’affiliazione mediante un soft franchising. «Nell’ambito di questo programma– dice Sbarzaglia – vi sono più livelli di affiliazione». Quindi l’accordo con il rivenditore non prevede vincoli sull’acquisto di pneumatici, lasciandogli totale indipendenza sotto il profilo dell’offerta di prodotto. In ogni modo sulla base di un contratto annuale si aderisce a un concept di identificazione regolato secondo obbiettivi comuni. In questo senso, tra i vari servizi di cui

può beneficiare il rivenditore: l’auto di cortesia, formule di assistenza per i clienti con Europ Assistance, o trattamenti di pagamento privilegiati come quelli che prevedono che il cliente saldi il conto dell’acquisto gomme rateizzandolo fino a 6 mesi. «Sotto il profilo della comunicazione –spiega Sbarzaglia- si innesca un meccanismo su base locale per ciò, nell’area territoriale di competenza del rivenditore, l’immagine del negozio

viene accostata a quella di Apollo Vredestein». C’è poi l’aspetto arredativo che può essere implementato con interventi di formattazione e personalizzazione a discrezione del rivenditore. Diversi i punti focali del nuovo format lanciato nel 2015 per in layout che può arrivare alla personalizzazione totale tramite elementi fissi ed elementi modulabili.. In primis un corner con monitor lcd, per il ricevimento del

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in questasequenza: L’adv che raffigura uno dei prodotti disegnati da Giugiaro

Courtesy Car L’auto di cortesia messa a disposizione degli affiliati Vredestein per i clienti che richiedono il cambio gomme. Il modello è sempre aggiornato e scelto tra le autovetture più trendy del momento

cliente, misurante 200 cm di larghezza per 180 cm in altezza e costituito in vari materiali. «Attualmente Sono circa 100 su un totale di 300, i punti di vendita che hanno optato per l’installazione di questo materiale». Ovviamente si mira a una formattazione integrale, non a caso sono state proposte anche diverse nuove insegne per l’esterno e tantissime vetrofanie. La nuova immagine di Apollo Vredestein verrà propalata in tutta Europa in base a linee guida decise nel Head marketing quarter di Londra.

www.vredestein.it/�

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Marca Toyo Tires Tipologia Totem Materiale Non durevole Punto di vendita Grassini Pneumatici Viale Europa, Ponsacco (Pi)

POP IN SHOP

a cura della Redazione

(riproduzione riservata)

150 esemplari per 60 negozi Top seller della rete di vendita di Toyo, queste le cifre di diffusione dei materiali cartotecnici posizionati ad aprile 2014 per segnalare sul punto di venduta la presenza dello pneumatico Tranpath map4 che diminuisce la resistena al rotolamento grazie anche a un battistrada asimmetrico. Sicuramente un prodotto che, dato l’ottimo rapporto qualità prezzo, ha meritato la segnalazione con un espositore tuttora presente nelle sale d’aspetto dei gommisti. Di fatto indirizzato a un target medio con vetture di classe media o berline. Realizzato in cartotecnica è alto circa 1 m e 80 cm ed plastificato.

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Marca Toyo Tires Tipologia Totem digitale Materiale Durevole Punto di Vendita Mannucci Gomme Via Alinari, Montevarchi (Ar) Il top di gamma di Toyo è denominato T1 e viene proposto per autovetture sportive o ammiraglie per ottenere le più alte performance possibili per uno pneumatico (rotolamento, tenuta in curva su bagnato e ghiaccio eccetera). Il relativo materiale espositivo infatti ha una qualità piuttosto elevata. In metallo è dotato di Schermo lcd 15 pollici con video a ciclo continuo per la spiegazione delle caratteristiche tecniche del prodotto. Sul lato la comunicazione può essere sotituita e grazie a un braccio metallico è in mostra anche il prodotto. Costruito in 30 esemplari è stato posizionato nel 2013 e ha già avuto diversi aggiornamenti di comunicazione


Marca Michelin Tipologia Totem digitale Materiale Durevole Punto di Vendita Marco Gomme Via Ramelli, Codogno (LO)

POP IN SHOP

a cura della Redazione

(riproduzione riservata)

Il totem nell’immagine è concepito per i pneumatici alto di gamma di Michelin, Nello specifico per dare evidenza a quei prodotti che vengono realizzati mutuando sul canale consumer le caratteristiche tecniche collaudate negli pneumatici da competizione (24 ore di le mans, rally, gran turismo eccetera). Un concetto che viene veicolato attraverso il monitor lcd a circuito chiuso appena sopra le due tasche porta depliant del materiale. Il posizionamento del prodotto è ribadito dal pneumatico da competizione che si trova sulla piantana. Il materiale è presente sulla rete Euromaster (144 pdv) e su altri 40 punti di vendita specializzati per argomentare la scelta degli pneumatici. Metallo e plexiglass i materiali preponderanti.

Marca Michelin Tipologia Totem Materiale Non durevole Punto di Vendita Marco Gomme, Via Ramelli, Codogno (LO) Lo share del mercato italiano degli pneumatici è diviso tra pneumatici estivi (70%) e invernali (30%) I due materiali nell’immagine rappresentano rispettivamente la gamma invernale (in primo piano) ed estiva (sullo sfondo). Insiemei mostrano tutti gli pneumatici Michelin di prima linea. Entrambi raccontano le peculiarità della filosofia Total Performance, una vera e propria mission legata a quelle gomme che eliminano le cosiddette prestazioni antagoniste tra loro come per esempio: il rotolamento e l’aderenza. Dei due materiali espositivi il primo è dotato di pannello girevole che fornisce specifiche sulla sicurezza sul rotolamento eccetera. Entrambi sono stati prodotti in circa 1.000 esemplari nel 2014 e sono destinati a permanere sul punto di vendita per circa 1 anno.

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meet a need L’omino Michelin o meglio Bibendum è uno dei marchi registrati più antichi della storia industriale. Oggi simbolo per eccellenza delle gomme per automobile, fu ideato dall’artista vignettista O’Galop (pseudonimo di Marius Rossilion). L’aneddotica racconta che, più di un secolo fa, all’Esposizione universale e Coloniale di Lione furono presentati i primi pneumatici Michelin, sicché il patron Eduard all’entrata dello stand in cui era stata poste una pila di gomme rivolgendosi al fratello disse: «Guarda: con un paio di braccia in più sembrerebbe un ometto». Poco tempo dopo O’Galop mostrò a Monsieur Michelin i suoi bozzetti tra quali emerse il disegno stilizzato di un Re Gambrinus (leggendario inventore della birra) che tanto somigliava a quell’immagine in precedenza vista all’esposizione universale. Il resto è storia della pubblicità che arriva ai giorni nostri. Oggi il mockup dell’omino Michelin a dimensione naturale lo ricevono solamente i gommisti più fedeli allo storico marchio di Clemont Ferrand, a titolo di riconoscimento esclusivo.

IL MERCATO ITALIANO Meccanici italia 19.000 di cui Gommisti 6000 di cui 3000 affiliati a vari brand dati Union Camere

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I 250 espositori Yokohama nell’immagine sono stati realizzati in metallo con comunicazione intercambiabile in forex applicata al display tramite nastro calamitato. Lo scopo è garantire al rivenditore un materiale di comunicazione per presentazione delle ultime novità. La sostituzione del visual infatti coincide con la l’inizio della stagionalità dei prodotti esposti che nel mondo dello pneumatico ha i suoi picchi in estate e inverno. La comunicazione di questo materiale POP è in genere coordinata con la campagna adv. Il materiale misura: altezza 172 cm, larghezza 57cm, profondità 62 cm ed è stato prodotto in 250 unità posizionate in 200 punti nel 2014.

POP IN SHOP

a cura della Redazione

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Marca Yokohama Tipologia Espositore da terra Materiali Durevole Punto di vendita Pneus Mania,Viale Gian Galeazzo (Mi)

Marca Yokohama Tipologia Espositore da terra e da banco Materiali Durevole Punto di vendita Gastadi Gomme, Via Vespucci, Bozzolo (Mn) Nel mondo delle gomme il materiale nell’immagine è un classico intramontabile. A fornirlo è direttamente la casa madre giapponese che in questa versione, in tre anni, ne ha prodotti circa 2.000 pezzi. Questo tenendo conto che la rete di vendita di Yokohama conta circa 1.200 gommisti di cui circa 800 sono considerati di primo livello e ben 200 di livello top. Questo in particolare è concepito per promuovere il marchio e, grazie a un meccanismo a cerniera, può essere regolato per ospitare pneumatici con larghezze differenti: da quelli per le gare da 105 cm a quelli più sottoli da 20 cm.

Marca Yokohama Tipologia Espositore da terra Materiali Durevole Punto di vendita Gastaldi Gomme, Via Vespucci, Bozzolo (MN) Il display nella foto promuove uno pneumatico ecologico, BluEarth che, nella mescola contiene olio di buccia di arancia anziché grassi di origine sintetica. Inoltre le emissioni di CO2 generate per produrlo sono costantemente monitorate, tanto l’equivalente impatto ambientale provocato è stato bilanciato con la coltivazione di 1,5 milioni di alberi dei quali, più della metà, sono stati utilizzati per rinfoltire le foreste spazzate via dallo tsunami che ha vessato il Giappone qualche anno fa. Un prodotto che viene promosso dal 2014 grazie a un materiale espositivo totalmente in Plexiglass di circa 1,5 m di larghezza e altezza e con profondità di circa 40 cm. Dopo i primi 50 esemplari realizzati, da quest’anno viene prodotto con in dotazione una pellicola in pvc usa e getta che rende il visual intercambiabile.


POP IN SHOP

a cura della Redazione

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DIGITAL SIGNAGE

di Nicoletta Buora

Il retail... sempre più smart e mobile

La tecnologia che ruota intorno a smartphone e tablet sta trasformando il mondo del retail, delineando anche un nuovo modello di approccio all’offerta. Digital Signage ed etichette elettroniche, app, NFC e iBeacon… per comunicare con il consumatore, narrare un brand, acquistare un prodotto e pagarlo con il cellulare L’evoluzione della tecnologia digitale verso un mobile spinto sta impattando in ogni campo, e il retail non ne è escluso. È perciò importante cogliere questa profonda trasformazione in atto che comporta, però, una complessità gestionale dovuta in particolare al

Visti al Retail Forum 2014

rapido aumento di punti di contatto con il cliente. Questo è stato il tema centrale affrontato durante il Forum Retail 2014, mostra/convegno interamente dedicato a sistemi, soluzioni e tecnologie per il punto vendita e la Grande Distribuzione Organizzata, svoltosi lo scorso novembre a Milano. Nelle due giornate della manifestazione, organizzata dall’Istituto Nazionale di Ricerca, le principali aziende del settore si sono confrontate sulle sfide che il comparto si trova ad affrontare, nei numerosi convegni in sessioni parallele su diverse tematiche, mentre nell’area espositiva i 1800 visitatori intervenuti hanno potuto conoscere e toccare con mano le ultime innovazioni pensate per migliorare l’efficienza nel punto vendita e la customer experience. Digital Signage, per un’esperienza d’acquisto multicanale «La disponibilità di tecnologie digitali dalle prestazioni impensabili fino a poco tempo fa e l’entrata in campo dei

a sinistra: Alcuni Screen-shot degli elimina-code digitali di Impretech

colossi delle telecomunicazioni - ci dice Maria Elena Romanelli di M-Cube - stanno concorrendo a delineare lo smart retail, intorno al quale c’è un gran fermento a livello globale. Più player sono coinvolti in questo business che vede il digitale entrare come infrastruttura nel retail facilitando la convergenza tra online e offline». Un fenomeno coadiuvato dall’esplosione del mobile di smartphone e tablet che sta modificando l’atteggiamento del consumatore verso i produttori di beni, creando un diverso modo d’interpretare l’offerta stessa. «Il retail - continua Romanelli - sta sfruttando l’online cercando il contatto diretto con il cliente». Contatto oggi possibile grazie a tecnologie di comunicazione quali NFC (Near Field Communication), che consente di scambiare dati senza fili a brevissima distanza con smartphone e tablet, ed iBeacon, uno standard Apple potenzialmente applicabile a tutta una serie di campi, dal retail e proximity marketing all’Internet of Things, definito dalla stessa Apple come una nuova classe di trasmettitori a basso consumo (Bluetooth Low Energy) e a basso costo che può collegarsi con un iPhone nelle vicinanze, a patto


che abbia attivi la app specifica e il Bluetooth. Il negozio fisico diventerà un ambiente connesso e interattivo. La combinazione tra comunicazione visiva e sonora dei videowall e il contatto diretto

con lo smartphone guiderà il cliente all’interno dello store con campagne pubblicitarie, proposte di acquisto, offerte, informazioni sul prodotto, sul brand, sull’etica aziendale… fino al pagamento, presto possibile, tramite

cellulare. Un fenomeno confermato da altri protagonisti di questo settore. «Con le tecnologie del Digital Signage siamo decisamente nel momento di passaggio tra vecchio e nuovo mondo della comunicazione visiva ed emozionale all’interno degli store. Ma il Digital Signage è necessario ancora prima che il cliente entri nel negozio, il percorso inizia proprio dall’esterno», afferma Gianluca Salvadori di Idea PM. La strategia di vendita deve, dunque, tenere conto delle nuove tecnologie e compiere un’importante evoluzione nella gestione dei processi e delle persone. Presso gli stand di M-Cube, tra i leader in Italia nella realizzazione di sistemi multimediali integrati e Digital Signage per la diffusione di contenuti multimediali a distanza, e Idea PM, specializzata in soluzioni di Digital Signage, Totem per navigare attraverso applicazioni multi-touch e sistemi 3D senza occhiali erano istallate alcune soluzioni dimostrative.

in questa pagina Le soluzioni di M-cube per Despar e WStore

Etichette elettroniche, un medium sorprendente La tecnologia NFC ha trasformato le etichette elettroniche posizionate sugli scaffali della Gdo in un formidabile mezzo di comunicazione. Avvicinando il cellulare all’etichetta è possibile avere ulteriori informazioni sul prodotto (composizione, prezzo, ricette, avvisi nutrizionali, ecc.), gestire l’elenco della spesa, controllare

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il proprio budget, fino a creare un profilo personalizzato per essere avvertiti in caso di presenza di un componente a cui si allergici. «A due anni dall’introduzione della tecnologia NFC nelle etichette elettroniche – ci dice Flavio Paradiso, national key account manager di SES Italia, specialista nelle etichette elettroniche – si incominciano a vedere le prime applicazioni. Noi abbiamo avuto l’intuizione di iniziare a lavorarci in anticipo e abbiamo anche apprezzato la scelta di Apple di passare a NFC perché ha determinato la giusta spinta per lo sviluppo di queste soluzioni». Un’altra soluzione destinata a rivoluzionare il concetto di punto vendita e che sfrutta la piattaforma tecnologica NFC è il servizio di geolocalizzazione Product Positioning System (PPS), che permette di individuare con

Le etichette elettroniche di Store Electronic System dotate di tag NFC e controllo remoto e centralizzato

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precisione la posizione degli oggetti nel negozio. Questa tecnologia, sviluppata SES, aggiunge valore alle etichette elettroniche e non richiede modifiche operative significative. Nel processo di gestione dell’etichettatura elettronica da scaffale, infatti, l’informazione aggiuntiva viene registrata in modo semplice: l’indirizzo e la relativa posizione delle etichette sono in relazione tra loro. L’intero planogramma è così aggior-

nato continuamente senza bisogno di particolare sforzi, permettendo

applicazioni multiple per i rivenditori, il punto di vendita, i consumatori e i


marchi. «Il vantaggio per il retailer – continua Paradiso - è la possibilità di richiedere un contributo al vendor per lo spazio virtuale, anziché quello fisico dello scaffale tradizionale, per comunicare con il potenziale cliente,

con contenuti multimediali». Anche la gestione code è smart (vedi le immagini sotto i titoli, d’inizio articolo)

Il sistema Turnix realizzato da Impretech è un esempio di come la tecnologia di comunicazione possa creare un valore aggiunto a soluzioni per il punto vendita. Turnix è un eliminacode multimediale che supporta un numero elevato di servizi, e può integrare la visualizzazione delle code con Digital Signage, video, pagine Web, programmi TV. Turnix è stato concepito per essere inserito anche in piccole strutture, grazie ai costi contenuti e alla tecnologia wireless. «Attraverso un’app – spiega Antonio Scaringella, direttore vendite di Impretech, il consumatore potrà, direttamente dal proprio smartphone, mettersi in coda al banco del pesce mentre si trova nel riparto ortofrutta ed essere avvisato quando è il suo turno, o anche ricevere alert che

in questa pagina I totem in networking di IDEAPM

segnalano offerte nel settore in cui ci si trova». L’avanzamento della coda avviene tramite telecomandi a radiofrequenza provvisti di un display a due cifre che permette immediatamente all’operatore di conoscere il numero del turno da servire e quante persone ci sono in coda. Nel caso di impianti in ambienti molto grandi è possibile utilizzare dei gateway per aumentare la portata del segnale, oppure dei telecomandi virtuali utilizzabili da qualsiasi browser di pc o di smartphone.

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DIGITAL SIGNAGE

di Rodolfo Rotta Gentile

Mappa della Geospecificità, Digital Signage Mediaclic

Con questa rubrica Media Consultants Editrice e Display Italia proseguono il censimento sulla new out of home (NOOH), pubblicità esterna ed evoluzione dei mezzi di comunicazione pubblicitaria nei luoghi frequentati dalle persone durante la loro quotidianità. In Italia secondo i dati rilevati nel 2014 ci sono 170 reti geospecifiche censite da Media Consultants Editrice, 48 circa 70 sono circuiti Digital Signage Display e più di un terzo sono nel segmento “Store / GDO / Centri Commerciali”. italia

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PUNTO D’ARRIVO, MACROAREE e TARGET

L’obbiettivo dell’analisi dei circuiti Digital Signage (DS) in base alla loro distribuzione sul territorio ha soprattutto lo scopo di identificare i circuiti geospecifici utilizzabili per supportare la comunicazione di marca a livello nazionale, areale e locale. Attualmente non esistono circuiti che siano presenti in ciascuna delle provincie italiane, ma sono quattro le realtà presenti in tutte o quasi tutte le

Macroregioni e in molte provincie: 1) Centostazioni con i circuiti Totem e Video, 2) i Totem Dual Screen Gamestop 3) il circuito Mediamarket 4) Itaca TV BBS. Grazie a questi circuiti, differentemente presenti a livello di singola provincia, risultano attivi; pressoché in ogni area; le principali tipologie di location: “Store”, “Stazione Ferrovia” e “Ufficio Turismo”, le quali coprono idealmente differenti momenti della vita di ciascuno, consentendo


all’industria di marca di raccontare gli aspetti valoriali del brand, mediante la propria comunicazione pubblicitaria altresì scegliendo: le modalità, le location e gli approcci consoni alla loro presenza, la categoria di prodotto o il modo in cui possono essere acquistate o consumate. Per esempio: è ragionevole pensare che tenderanno a utilizzare la location “Store” quelle marche presenti sugli scaffali dei punti vendita, mentre la categoria “Uffici Turismo” sarà impiegata da quelle che possono legarsi ai momenti di vita ed esplorazione di chi entra in uno di questi. Il circuito “Stazioni Ferrovia” sarà ideale per quei brand acquistabili presso i punti vendita in una delle stazioni o dai quei marchi che hanno una comunicazione fruibile e memorizzabile durante l’attesa del treno e che intendano usare la comunicazione geospecifica per essere, appunto, tenute a mente da chi usa il treno per i propri spostamenti.

IL VALORE DELLA NOOH Media Consultants Editrice considera i circuiti DS come parte della “New Out of Home”, ovvero alla stregua di mezzi “Geospecifici”che consentono di comunicare su un territorio definito identificato e circoscritto e, soprattutto, all’interno di luoghi specifici come Punti Vendita del Canale Retail, Aeroporti, Stazioni e poli internodali in genere. L’insieme di questi circuiti pesa per un terzo a livello nazionale sull’intero medium (radio in store, proximity marketing, POP tradizionale) e oscilla tra il 21% e il 36% nelle varie macroregioni; stiamo pertanto analizzando una parte rilevante dell’intero insieme, un vero e proprio mezzo nel mezzo. Analizzando la distribuzione nazionale dei circuiti DS censiti possiamo notare che la maggior parte è concentrata nelle location “Store”, “Stazioni Fer-

rovia” e “Aeroporti” seguiti da “Mezzi Pubblici”, “Aree di Servizio”, “Uffici Turismo” e “Farmacie per poi comporre una nuvola ben identificabile che comprende “Luoghi di interesse”, “Bar e locali di ristoro”, “Cinema”, “Metropolitana”, “Hotel” e via dicendo. Anche nelle singole Macroregioni possiamo trovare una situazione simile per le prime posizioni della graduatoria; i punti “Store” e “Stazioni Ferrovia” sono sempre in cima al ranking, mentre la presenza e la numerosità dei circuiti e delle location cambiano e si articolano man mano che scendiamo lungo la graduatoria e dipendentemente dalle specificità delle singole Aree o Regioni prese in considerazione. Per esempio “Aeroporti” e “Mezzi Pubblici” sono nella top ranking nelle Macroregioni 2 (Lombardia), 3 (Friuli V.G., Trentino A.A. e Veneto) e 6 (Lazio, Abruzzo e Molise) per i chiari motivi

di effettiva presenza di importanti location aggreganti su quei territori. E questo vale in particolare per quanto riguarda la categoria “Aeroporti” che non può che vedere la propria concentrazione focalizzata nelle provincie con i più importanti aeroporti italiani. Ci sono circuiti che coprono più Macroregioni come i totem touch screen nei Multiplex Moviepoint APA (a Udine, Roma, L’Aquila, Caserta, Napoli, Avellino e Barletta) oppure Hotel TV-tv alberghiera di SpotCity (sulla Costa Romagnola e a Bologna, Milano e Roma). È possibile inoltre individuare circuiti presenti esclusivamente in una sola Macroregione, Provincia o Città come We We Live Screen in bar e locali di ristoro a Vibo Valentia, il Circuito SpotCity su 33 location a Bologna, fino al Circuito Totem Vaticano di Wakingdreams (Roma).

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I circuiti Digital Signage, quindi, coprono e offrono alle marche un’ampia gamma di opportunità di comunicazione, sia dal punto di vista estremamente rilevante del tipo di location, sia perché rendono possibile articolare le campagne di comunicazione a livello nazionale oppure in specifiche aree di interesse, consentendo anche di arrivare sino ai livelli più capillari.

r.rotta@mcs.it

NB: I dati sono relativi all’anno 2014. Dati 2015: censimento in corso.

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GDO - GSS

di Sergio Monsorno *

FACCIA A FACCIA C0L FIELD MARKETING

LA FONDAMENTALE GESTIONE DELL’ULTIMO MIGLIO DELLA RELAZIONE BRAND-CONSUMATORE

Il Field Marketing Council della Direct Marketing Association inglese (www.dma.org.uk), definisce il field marketing (FM) come l’insieme delle attività brand-building commissionate da un’azienda committente a un outsourcer che fornisce uno staff abilmente gestito di persone qualificate, e finalizzate a raggiungere un target particolare e obiettivi specifici di vendita o di marketing attraverso l’interazione, il supporto, la spiegazione, l’assistenza da parte di questo staff verso i clienti finali. Per dirla più in breve: attraverso azioni di face-to-face marketing. Potremmo quasi prendere a prestito un verso del tormentone dei Twins degli anni Ottanta Face To Face, Heart To Heart e dichiararlo come il manifesto musicale del FM: “I’m sure I could convince you if only you would let us meet again” (ndr. Sono sicuro che potrei convincerti se solo tu

permettessi che ci incontrassimo ancora). In effetti l’asse portante del FM è l’incontro fisico, o per meglio dire con gergo tipico del settore, l’ingaggio e l’attivazione del cliente finale attraverso personale adibito allo scopo. Trattandosi di una branca del below-the-line e del marketing diretto, fin qui nulla di nuovo. Tuttavia ci sono alcuni elementi necessari che devono essere contemporaneamente presenti perché le tecniche di direct

marketing siano ascrivibili al FM: innanzitutto occorre l’innesco di una relazione diretta e personale con il destinatario dell’azione dell’operatore di field (non bastano il telefono o un’e-mail, per intenderci); poi tale azione deve avere lo scopo di influenzare le decisioni d’acquisto immediate o di breve periodo da parte del pubblico ingaggiato e/o di raccogliere informazioni utili a orientare tali decisioni; dunque l’effetto del lavoro del perso-


sia tramite l’uso di strumenti adeguati che rendano possibile lo svolgimento del compito, il reporting dell’attività e la misurazione dei risultati. Tutti questi elementi si inquadrano nella finalità ultima di produrre sell out, sia immediato, quando l’obiettivo delle azioni di FM è la vendita in senso stretto; sia mediato o traslato nel tempo, come quando, ad esempio, si assegnano nale di field deve poter essere misurato rispetto agli obiettivi prefissati; inoltre lo staff, di cui fanno parte tutte le figure professionali tipiche di questo settore –promoter, steward, hostess, merchandiser, sales specialist e tante altre-, deve essere diretto da un outsourcer che lo seleziona adeguatamente, lo prepara con competenza per svolgere il compito e lo controlla e motiva nel raggiungimento degli obiettivi di contatto col pubblico destinatario; l’attività stessa dello staff consiste basilarmente nel trasferire al pubblico target informazioni e valori del brand e nel sedimentare brand experience; per fare ciò, lo staff deve essere formato e supportato sia attraverso un briefing specialistico o un percorso di training vero e proprio,

alle azioni di FM obiettivi di raccolta di feedback informativo dal pubblico per orientare successivamente le strategie commerciali o di comunicazione; oppure obiettivi che riguardano il perfezionamento degli strumenti di vendita. Quest’ultimo è il caso delle attività di merchandising, di visual merchandising e di space allocation, in cui la cura e manutenzione del display


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possono essere considerate come azioni di relazione indiretta col destinatario primario –es. il consumatore-, ma nel contempo di relazione diretta col destinatario secondario –es. lo store manager o il capo-reparto nelle strutture retail-. In quanto insieme di tecniche per raggiungere un target di clientela interessante per l’azienda committente, per far conoscere il suo brand e per gestire quella specie di “ultimo miglio” nella relazione tra marca e cliente finale, il FM è una pratica utile in senso trasversale a tanti settori e prodotti/servizi, e che rivela inoltre un’efficacia crescente man mano che i settori del commercio e dell’economia in senso lato evolvono secondo

alcune caratteristiche facilitanti. Pensiamo, innanzitutto, alla centralizzazione della filiera distributiva. Nel caso del retail moderno, per esempio, con la progressiva concentrazione del settore e la conseguente rarefazione dei punti decisionali all’interno di organizzazioni sempre più centralizzate, si è persa nel tempo la capacità sia dei retailer che delle aziende industriali loro fornitori, di influenzare e controllare le performance delle strutture periferiche –reti di punti vendita associati, network di negozi in franchising e affiliati, ecc.-. Il presidio all’interno dei canali distributivi delle propaggini più distanti dai centri decisionali diventa quindi di fondamentale importanza per garantire le controprestazioni di base erogate dalle strutture commerciali ospitanti: in casi-limite capita che la presenza stessa dei prodotti sui banchi di vendita sia un optional. Un secondo fattore facilitante per l’aumento dell’efficacia comunicativa delle tecniche di FM è la frammentazione dei media. Quasi banale a dirsi, ma minori sono le share of voice dei singoli canali di comunicazione, maggiore è l’efficacia relativa dell’unico che garantisce un contatto diretto, fisico e personale col singolo cliente e che nel trascorrere del tempo è rimasto più o meno uguale a se stesso. Inoltre, in un momento storico in cui la parola d’ordine per il commercio dei beni e servizi è la “relazione”,

soprattutto intesa come modalità interattiva stimolo-risposta in cui il cliente vuole essere il vero protagonista del rapporto, sono proliferati tanti strumenti che stabiliscono linee di comunicazione fruibili e immediate ma non fisiche, personali ma non esclusive quanto un’azione di FM. L’approccio degli attori della filiera commerciale dei beni di largo consumo, la quale è la maggiore interessata agli investimenti in forze di vendita e in tecniche di sell out, è molto

promo-pubblicitari sono esempi classici di ambiti di investimento che vengono tagliati per primi in caso di scarsità di risorse, al pari di quelli in comunicazione e formazione. In realtà il valore della relazione col cliente che il FM contribuisce a rafforzare viene depotenziato se manca l’aspetto della continuità. Dall’altro lato, i retailer, sono ancora poco avvezzi a valutare i vantaggi dell’applicazione delle tecniche di FM, specialmente a causa della scarsa

diverso a seconda del punto di vista. L’industria della fornitura, da un lato, ha grande interesse a mantenere o creare un presidio commerciale fisico presso quei segmenti della filiera che difficilmente raggiungerebbe con la sua sales force, o perché non giustifica i costi di una struttura diretta o perché le caratteristiche del business non la rendono applicabile con profitto, come nel caso per esempio di flussi di vendita molto stagionali o di progetti saltuari di lancio di nuovi prodotti sul mercato. Tuttavia l’industria di marca a volte attribuisce alle attività di field un ruolo tattico e in quanto tale non continuativo; le in-store promotion e gli eventi

preparazione del personale in punto vendita. Quando essi si prestano in qualità di strutture commerciali ospitanti, i comportamenti sono molto variabili e condizionati dalla constatazione che non sostengono i costi delle attività: le strutture più accorte e moderne in termini di marketing sono attente alle valutazioni di efficacia e approfittano della presenza di uno staff di FM come una ricchezza di servizio aggiuntivo per i clienti dei punti vendita; in altri casi le valutazioni opportunistiche hanno la meglio e l’azione di FM diventa la merce di scambio subordinata ad obiettivi commerciali tattici (smaltimento resi, trasformazione di sconti


in ore-caricamento di scaffali, rifacimento display, ecc.). Al contrario i retailer che apprezzano maggiormente le azioni di field sono quelli che ne sperimentano l’efficacia per i loro obiettivi aziendali: supporto di lanci di nuovi prodotti di private label, promozione di servizi legati alle carte di fedeltà, influenza del comportamento dei clienti in contrasto con le operazioni dei retailer concorrenti, ecc. Sembra un paradosso, ma chi è per mestiere e mission chiamato

maggiormente a gestire l’ultimo miglio del rapporto tra marche e clienti finali, come ad esempio le catene della GDO, rischia di guardare con sospetto alle attività che si svolgono in “casa sua” senza averne il pieno controllo. Sarebbe auspicabile, invece, che tali attori della distribuzione applicassero criteri di valutazione delle azioni di FM che ospitano, basati su razionali di business e severi criteri di efficacia. Ciò li aiuterebbe a selezionare, da un lato, le operazioni dei fornitori più brillanti sul fronte del sell out e, dall’altro, a garantire agli stessi partner dell’industria performance assolute più convincenti. Questa evoluzione contribuirebbe a trasformare anche il settore delle agenzie di FM, le quali hanno ugualmente bisogno di stimoli di miglioramento nella direzione dell’efficienza e della maggiore capacità di produrre risultati apprezzabili e misurabili. Il circolo virtuoso da innescare arriverebbe infine ai principali

protagonisti della filiera, gli operatori sul campo, cioè al personale che veramente “ci mette la faccia” al posto del brand, dal quale dipende ultimamente l’efficacia delle azioni e il giudizio sui quali spesso condiziona le valutazioni di industria e retail sull’opportunità di continuare a investire in FM. La relazione con un cliente al quale si chiede la disponibilità a spendere il suo denaro per i servizi e prodotti del brand rappresentato può essere oggigiorno fortemente avvalorata e potenziata con un faccia-a-faccia, tanto più efficace quanto più il Field Marketing è inteso come attività strategica e tutti gli attori della filiera si impegnano per produrre azioni utili, misurabili e con personale qualificato. La parola d’ordine rimane “relazione” ma oggi tutti dobbiamo essere disposti a metterci veramente la faccia!

(*) Amministratore Delegato di C2C Close To Consumer, a GiGroup Company.


TENDENZE

di Marnella Croci

LABORATORI, FABBRICHE E STORE RACCOLGONO

La terza dimensione a portata di business LE PIÙ SVARIATE RICHIESTE PER REALIZZARE OGGETTI PARTENDO DA UNA SCANSIONE O DA UN FILE GRAFICO

SIAMO NEL

CHE, INVIATO A UN’APPOSITA STAMPANTE, ESEGUE I COMANDI DEPOSITANDO STRATI DI MATERIALE FINO A OTTENERE LA FORMA TRIDIMENSIONALE DESIDERATA

TERRITORIO DEI MAKER, I NUOVI ARTIGIANI, CREATIVI ED ESPERTI DI INFORMATICA. riali utilizzati, come simil-propilene, bioplastiche, ABS e persino polveri di metallo, nonché dalla tecnologia di stampa: stereolitografia, FDM (fusione di filamento o FFF) o sinterizzazione laser. Se ne parla da anni, ma negli ultimi tempi l’evoluzione dei materiali, la realizzazione di stampanti desktop e la nascita di autentici printing shop hanno contribuito alla diffusione di questa tecnologia su larga scala. Si può creare di tutto, dal gadget al souvenir, dal prototipo aziendale fino al componente in metallo per l’aeronautica o le protesi dentali, l’ultima novità in tema di produzione additiva. I vantaggi? Per esempio si può stampare un solo pezzo.

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Non ci sono limiti per la stampa 3D, quella che permette di creare, strato su strato, gli oggetti più incredibili. E non solo prototipi. I risultati dipendono in gran parte dai mate-

Il sogno del creativo La stampa 3D consente di realizzare oggetti finiti su richiesta e a partire da una semplice idea, utilizzando solo il materiale necessario, evitando inutili perdite di tempo e risparmiando sui

costi dello stoccaggio e della logistica. Si può stampare un singolo pezzo, un prototipo oppure piccole produzioni seriali. Insomma, l’oggetto dei desideri, per uno spirito creativo, è ora a portata di mano, con costi che variano da 700 a 4mila euro per una stampante desktop che può durare anni. Le macchine a tecnologia additiva di tipo industriale hanno raggiunto livelli qualitativi talmente elevati da fondere polveri finissime di diversi metalli, anche reattivi, come la Renishaw AM250, in grado di creare pezzi meccanici in titanio partendo da un modello Cad 3D. Siamo al top. Stratasys propone invece le stampanti a tecnologia PolyJet , che depositano più materiali per creare, per esempio, oggetti in plastica con inserti in similgomma oppure per ottenere varie tonalità di colore: «La stampa 3D PolyJet è simile a quella a getto d’inchiostro – spiega Simone Fraccaro, designer presso Due Pi Greco, studio di progettazione di di-

3 segno industriale – poiché deposita su un vassoio strati liquidi di fotopolimeri che, sovrapposti e asciugati mediante raggi UV, generano un modello o prototipo 3D. Il vantaggio è che, una volta asciutti, i modelli sono subito utilizzabili. Il nostro studio offre un servizio completo, dalla progettazione alla prototipazione fino al prodotto finito, per cui riceviamo svariate richieste per realizzare oggetti o prototipi di vario genere, come occhiali, manopole, particolari per macchine agricole o puntali per scarpe anti-infortunistica.


LE FOTO DI QUESTE PAGINE 1.

La macchina Renishaw AM250 per la produzione additiva di componenti dalla geometria complessa fonde polveri finissime di diversi metalli.

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Espositore per brochure realizzato dallo studio di progettazione Due Pi Greco.

3.

Espositore per anelli di Due Pi Greco stampato in 3D con una Stratasys PolyJet.

7 Quando l’oggetto è di dimensioni superiori alla superficie di stampa, realizziamo più parti che poi vengono assemblate». Le richieste sono per 5 o 10 pezzi in caso di prove mentre le mini serie, commissionate da aziende che espongono in fiera, arrivano a 100 pezzi. «I gadget sono sempre richiesti – prosegue -: persino l’aeroporto di Venezia ci ha commissionato un portachiavi a forma di gondola.

7.

Le stampanti 3D Witbox commercializzati da Katawalk, un prodotto decisamente low cost

che viene poi depositato in minuscole perle lungo il percorso. Sul mercato si trovano diversi marchi italiani, come le stampanti 3D ad alta velocità Wasp dal caratteristico aspetto artigianale, le precise e silenziose Kenstrapper, le compatte e resistenti Sharebot, che in pochi anni si sono imposte sul mercato tanto che oggi la Sharebot NG è tra i sistemi di stampa 3D personale più venduti in Italia.

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Per una gioielleria abbiamo invece realizzato delle forcelle trasparenti da applicare su legno laccato su cui vengono infilati gli anelli esposti in vetrina. In questo caso abbiamo stampato i primi prototipi con un ABS e successivamente in Vero Clear, un materiale rigido che si avvicina al Polimetacrilato per rendere meglio la trasparenza». Il made in Italy Più semplice è la tecnologia FDM, per cui la stampante scalda il materiale

In attesa di vedere nel 2015 le versioni di stampanti FFF della terza genera-

zione, la SLS Sharebot SnowWhite, DLP Sharebot Voyager e Sharebot Q, la startup brianzola propone la stampante 3D Materia 101 (costerà tra 600 e 700 euro) destinata a uso collettivo, consumer o nei fablab. La novità è che i disegni tecnici di estrusore, meccaniche e firmware sono disponibili nella community di Arduino, la piattaforma open source pensata per semplificare il processo di prototipazione elettronica. «Sono stampanti desktop di dimensioni adatte alla scrivania, con ambito principale prosumer, cioè professionisti per uso in piccole aziende o studio– afferma Matteo Abbiati, direttore commerciale Sharebot -. In altri casi gli acquirenti sono concessionari con attività che ruota intorno alla stampa 3D. E’ un settore in crescita, che suscita interesse e curiosità. Per richiamare clienti, nelle festività natalizie siamo stati invitati dal centro commerciale Le Fontane di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, dove abbiamo dimostrato in diretta il funzionamento e le potenzialità delle nostre macchine con le quali abbiamo stampato addobbi natalizi». Do-it-yourself? Per soddisfare l’esigenza di stampa degli utilizzatori meno esperti si sono diffusi rapidamente numerosi service e laboratori artigianali. Tra questi Comingtools di Varese offre servizi di prototipazione per produrre oggetti e prototipi da idee o progetti 3D mettendo a disposizione di studenti e maker le stampanti disponibili. Una recente iniziativa congiunta con Confartigianato Imprese Varese si è

1 felicemente conclusa con la donazione di sette stampanti 3D ad altrettanti licei e istituti tecnici della provincia. Il primo 3D printing store in Italia è però 3DiTALY, nato come rivenditore ufficiale di tre marchi italiani e oggi capostipite di altri lab store in franchising a Pescara, Torino, Milano e Ragusa dove, grazie alla collaborazione con l’antica dolceria Bonajuto di Modica, si sta mettendo a punto la prima stampante 3D per cioccolato. «Operiamo nell’ambito dei maker, l’auto-produttore, utilizzando stampanti 3D italiane – racconta Giampiero Romano, modellatore e responsabile formazione di 3DiTALY-.

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Non tutti sanno che in Italia si producono macchine che competono con i migliori modelli europei e americani ma che si differenziano per il design, come la premiata Wasp Evo dalla caratteristica scocca in legno nero, ad alta velocità e con la possibilità di trasformarsi in fresatrice CNC per sagomare il legno». E continua: «Ogni giorno riceviamo richieste da parte di corner, librerie e grandi catene commerciali per stampare gadget promozionali. Per non parlare dei negozi legati a design, artigianato e architettura, che hanno acquistato stampanti 3D per migliorare la propria attività. Per esempio per un negozio romano abbiamo realizzato prototipi di

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manichini partendo dalla scansione di persone. Un altro negozio romano di souvenir ora realizza in proprio riproduzioni del Colosseo e statue romane utilizzando una stampante 3D Sharebot, in grado di stampare vari tipi di materiali grazie al piatto riscaldato che assicura ottima aderenza dei materiali alla base di stampa». I materiali sono principalmente ABS e PLA, una bioplastica derivata da amidi vegetali, preferita per questioni di eco-sostenibilità ma anche per semplicità di stampaggio. «Richiede meno attenzione e dà prodotti meglio definiti, con la possibilità di stampare colorato o monocromo verniciabile – puntualizza Romano -. Se parliamo di tecnologia,

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LE FOTO DI QUESTA PAGINA 4. 3DiTALY è il primo

3D printing store in Italia, un network di makerspace dove si vendono stampanti 3D e si realizzano oggetti su commissione.

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La Sharebot NG, tra i sistemi di stampa 3D personale più venduti in Italia.

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Le stampanti 3D Witbox commercializzati da Katawalk, un prodotto decisamente low cost la FDM è la più economica, con un ottimo rapporto qualità prezzo: con una stampante da 2000 euro si ottengono risultati eccellenti e con circa 30 euro si acquista 1 kg di materiale con cui si producono centinaia di colossei in miniatura!». Un mondo in continua evoluzione: Stick Filament ha recentemente sviluppato un filamento di plastica con polveri di alluminio, un materiale ancora più evoluto per realizzare prodotti finiti. Una storia infinita.

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Le lezioni pratiche di Katawalk (a cura di Stefano Politi)

La relativa semplicità delle stampanti 3D e la loro diffusione sul mercato rende già possibile l’utilizzo domestico di questa tecnologia a prezzi assolutamente abbordabili, nell’ ordine di un buon apparecchio elettrodomestico. Ma veniamo al sodo, cos’ è una stampante 3D e come si fa ad utilizzarla? Il concetto fondante è esattamente il contrario di quello che siamo abituati a immaginare per creare un oggetto materiale,ovvero la tecnica sottrattiva, che consiste nel sottrarre materiale a un pezzo per ottenerne un altro, la stampa 3D infatti è additiva. Immaginiamo di fare a fettine sottilissime ( si parla di 60 micron) un qualsiasi oggetto tramite un software di modellazione 3D come autocad, e di inviarle alla stampante che, tramite un piccolissimo estrusore, deporrà su un piano un materiale plastico fuso, ricostruendo strato su strato, una sopra l’alta, le fettine ottenute col software, fino ad ottenere l’intero oggetto. Fin qui il concetto è abbastanza semplice e intuitivo, la domanda ora è: ma come faccio e quali competenze e mezzi mi servono per creare un modello 3D? Innanzitutto facciamo un passo alla volta, non è che tutti quelli che hanno una stampante a colori siano per forza dei maghi della “computer graphic”, lo stesso vale per la stampa 3D. Significa che i files per creare gli oggetti potrebbero essere ottenuti dal lavoro d’altri, acquisiti tramite uno scanner, o addirittura forniti da un fabbricate di un bene per prodursi in casa eventuali pezzi di ricambio In internet è già possibile trovare e scaricare, spesso gratis, file di modellazione già pronti con i quali produrre i relativi oggetti e alcune stampanti 3D sono auto rigeneranti, significa che molti pezzi che le compongono sono forniti come file 3D che la stampante stessa è in grado di produrre. Appaiono evidenti le enormi potenzialità di mercato che la stampa 3D può offrire prima ancora che si sviluppi un reale utilizzo di massa, potendo essere applicata in infiniti utilizzi (commerciali, educativi, medico scientifici, di progettazione e sviluppo) è già oggi difficile definire dei target specifici ma di certo quello che possiamo prevedere è uno sviluppo rapido e consistente già nei prossimi anni quando si sarà diffusa una maggior cultura sull’argomento.



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