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display Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI 15 euro (4 numeri)

ITALIA

TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING |• primavera estate 2015 •

èMagazine

Tavola e cucina in store

POP IN SHOP AGENZIE DIGITAL SIGNAGE MATERIALI

il retail che si fa green

GDO TEMPORARY SHOP FIERE

MOODBOARD ARREDO URBANO HI DESIGN

SHOP FITTING CARTOTECNICA

LOGISTICA PRODUZIONE



EDITORIALE

FOTO DI COPERTINA:

di Marco Oltrona Visconti

KASANOVA+ MILANO, VIA LEOPARDI, CONCEPT STUDIO MUSSAPI

ATTO ALIMENTARE, IDENTITÀ CULTURALE I riflettori della comunicazione e della mondanità fino a Ottobre saranno puntati su Milano Expo 2015, era quindi doveroso dedicare questo numero all’approfondimento dei topic espositivi del comparto Tavola e della Cucina. Sullo stesso filone l’articolo di apertura che punta la focale sul Green Retail e nello specifico sul supermercato del futuro preconizzato dall’Architetto MIT Carlo Ratti, insieme a Coop, nell’ambito del progetto Future Food District da lui realizzato in occasione dell’Esposizione Universale. Se ne parla, grazie all’esperto di “Sostenibilità” Domenico Canzoniero, Display Italia che, dalla presente edizione, inizia a proporre una rubrica inerente all’ecologia nel retail con lo scopo di accendere una critica costruttiva verso gli attori del mercato che hanno deciso di intraprendere politiche ambientali, ma rifuggendo il mal costume di una certa CSR (Corporate Social Responsability) che, attraverso scellerate operazioni di Greenwashing, cerca di dipingere come ecocompatibili attività industriali con impatto negativo sulla biosfera. Con lo stesso metodo, l’obbiettivo sarà il livellamento dei bias (equivoci, pregiudizi e luoghi comuni) legati alla sostenibilità, perché: “ciò che appare positivo non sempre lo è”. Concettualmente coerente con i temi fin qui anticipati è il Moodboard di questo numero in cui insieme a Marco Maggioni si dimostra come il disegno e la progettazione relativi agli “strumenti del cucinare”, “o del conservare il cibo” siano anch’essi “atti alimentari”, ossia tutte quelle azioni collegate all’identità gastronomica di una qualsivoglia cultura. In questo senso il nostro Paese ha una forte personalità, non a caso è stato scelto per riunire la comunità internazionale sui temi dell’alimentazione. Al di la degli slogan (Feed the Planet...) sembra che a Expo più che soluzioni per risolvere la fame nel mondo si stiano manifestando gli atti alimentari del globo. Diverse pagine sono state dedicate alla comunicazione visiva digitale. Tra i vari argomenti il nuovo servizio di controllo della messa in onda degli spot disponibile per i network di digital signage, grazie alla tecnologia Fingerprint sviluppata dal Politecnico di Milano e implementata da Metro Media System che offre questo servizio nel campo dell’emittenza televisiva digitale. Infine è corretto porre l’attenzione su tre fiere che hanno caratterizzato i nuovi trend espositivi della comunicazione visiva offrendo, a nostro avviso, svariati spunti utili per l’instore: la Design Week (il Fuori Salone del Mobile), il Mido (fiera dell’occhialeria) e il Salone dell’auto di Ginevra. Marco Oltrona Visconti



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n. 1 SOMMARIO

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EDITORIALE Arrivederci al DIVA

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NEWS Si parla di 3Di, si parla con i mobili, il Digital Signage va in bici, il Design si celebra, e altro...

a cura della redazione

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SOSTENIBILITA’ Il Retail si fa green

Domenico Canzoniero

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POP IN SHOP Il nuovo format di KASANOVA+

Marco Oltrona Visconti

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POP IN SHOP l’abituale rassegna fotografica si occupa di tavola e cucina

Marco Oltrona Visconti

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MOODBOARD Gli strumenti del cucinare sono atti alimentari

Marco Maggioni

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VISUAL MERCHANDISING Leroy Merlin alza il posizionamento

Marco Oltrona Visconti

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GDO Vorrei ma... Posso! Il Display senza display del casilngo in GDO

Sergio Monsorno

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SOSTENIBILITA’ Innovare nel Retail Real Estate con l’Energy Perfomance Contracct

Barnaba Barattieri

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DIGITAL SIGNAGE Il controllo della messa in onda: il Metro Media System

Barnaba Barattieri

Marco Oltrona Visconti

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italia isplay èMagazine


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n. 1 Segue SOMMARIO

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DIGITAL SIGNAGE Idea PM punta sul 3D, e taglia le code

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FIERE La Milano Design Week Fuori Salone nel Classico

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SPECIALISTI Da vedere... e toccare!

Nicoletta Buora

Amelia Valletta

Marinella Croci

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FIT SHOPPING Il miglior negozio, lo stand più bello e lo yacht store

Nicoletta Buora

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DIGITAL SIGNAGE Videowall e Led al servizio del DS

Nicoletta Buora

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FIERE Il Salone di Ginevra 2015. Nuovi trend di esposizione

Amelia Valletta

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���� ������� ��PREMIO 2013 NAZIONALE

PER L’INNOVAZIONE

TRIMESTRALE DI POP-RETAIL-TRADE MARKETING

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI abbonamento: 15 euro anno (4 numeri)

| • primavera 2015 •

èMagazine

PREMIO

DEI PREMI

èMagazine Ati www.displaymagazine.it numero di ROC 20639

20129 - Milano - Italy via Ippolito Pindemonte 2 telefono +39 02 56568097 amministrazione@displaymagazine.it Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti 340 3142015 - marco@tinteunite.it Coordinamento Redazione Barnaba Barattieri 3450101366 - barnababarattieri@yahoo.it Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - aov@tinteunite.it http://alvise.oltronavisconti.it Progetto grafico e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti

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DOPO L’OSCAR DELL’IMBALLAGIO 2011, WORLDSTAR 2012 E LA SEGNALAZIONE DI ADI DESIGN INDEX 2012, CARTOTECNICA PREALPI E BTICINO RICEVONO

IL PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE “PREMIO DEI PREMI” PER IL PROGETTO ASTUCCI PER PLACCE SINGOLE LIVINGLIGHT.

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Stampa interni: Centro Stampa Quotidiani SpA www.csqspa.it - info@csqspa.it copertina: Editoria Grafica Colombo www.edgcolombo.it info@edgcolombo.it/ Collaborano: Barnaba Barattieri Domenico Canzoniero Rodolfo Rotta Gentile (MCE) Marinella Croci Elsa Galli Marco Maggioni (Marco Maggioni Design) Sergio Monsorno (C2C) Leonardo Murgo Nicoletta Buora Amelia Valletta Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 4691292 gabriellacosso13@gmail.com Pubblicità marketing@displaymagazine.it


NOTIZIE DAL SETTORE a cura della Redazione

in primo piano

ARRIVA IL 3D

PER SCHERMI GIGANTI SI APRE UNA NUOVA ERA PER LA PUBBLICITÀ DIGITALE OUTDOOR GRAZIE A UN SISTEMA CHE UTILIZZA LA VISIONE 3D SENZA OCCHIALI INVIANDO PIÙ MESSAGGI CONTEMPORANEAMENTE A MIGLIAIA DI OSSERVATORI

La cartellonistica gigante 3D sarà presto una realtà grazie a Trixel, una tecnologia basata su pixel 3D e sviluppata dall’austriaca TriLite Technologies. Co-fondata dall’Unione Europea e dall’Agenzia austriaca per la promozione della ricerca in collaborazione con investitori privati, la start-up implementa soluzioni 3D per applicazioni su cartellonistica di grandi dimensioni e sistemi informativi sul traffico così come moduli laser RGB miniaturizzati per occhiali intelligenti da realtà virtuale e proiettori integrati in smartphone e orologi intelligenti. L’innovativo sistema prevede che il pixel incorpori un diodo laser rosso, verde e blu (RGB) anziché i LED tradizionalmente utilizzati per gli schermi per esterni di grandi dimensioni nonché un micro specchietto mobile; i cosiddetti Trixel dirigono immagini differenti all’occhio sinistro e destro della persona che osserva lo schermo, con il risultato che migliaia di persone sperimentano contemporaneamente una visione 3D autostereoscopica, senza quindi dovere indossare occhiali, in qualsiasi condizione di luce, sia diurna che notturna. I sistemi autosteroscopici tradizionali, essenzialmente ideati per gli interni, utilizzano tecnologie lenticolari o con barriera di parallasse che richiedono un adeguato posizionamento dello spettatore per vedere bene le immagini e non potrebbero essere adattati agli schermi giganti a causa della perdita di risoluzione e brillantezza che ridurrebbe la qualità dell’immagine e la visibilità in piena luce. Le applicazioni della tecnologia TriLite Trixel sono infinite poiché gli schermi esterni 3D di qualsiasi dimensione possono essere collocati ovunque proprio come gli schermi LED ma con l’attrattiva ulteriore della tridimensionalità senza occhiali, che oltre a essere percepiti come seccatura è anche il motivo per cui l’home entertainment in 3D non è mai realmente decollato. Il messaggio inviato può essere molteplice e visibile in maniera differenziata a seconda dell’angolo di osservazione: una persona seduta al bar può visualizzare una pubblicità di bevande mentre nello stesso momento un’altra persona di fronte a una vetrina guardando lo schermo può visualizzare le promozioni in corso nel negozio. Nel retail o nella pubblicità aziendale, il 3D accresce l’efficacia del messaggio differenziandolo da altri tipi di comunicazione digitale 2D inviati quotidianamente alle persone che li visualizzano: da uno studio recente è emerso che lo spettatore ricorda i messaggi 3D del 22% in più rispetto a quelli 2D, l’intenzione all’acquisto aumenta del 69%, il consenso verso la pubblicità del 24% e l’atteggiamento nei confronti del marchio dell’8%. E la fantasia degli ideatori si è scatenata nell’immaginare schermi giganti per pubblicità digitale negli hot spot principali, agli eventi sportivi, concerti, utilizzati come segnaletica stradale

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POP NEWS STORIA

DEL DESIGN IN MOSTRA

UNA SELEZIONE DI OGGETTI STORICI IN MOSTRA AL MUSEO DELLA PERMANENTE DI MILANO Diciassette oggetti insigniti del Compasso d’Oro ADI sono stati esposti lo scorso maggio presso il Museo della Permanente di Milano in una celebrazione dell’eccellenza italiana del design, dell’industria e dell’artigianato. Dal titolo ‘d_SEGNO Italiano, Italian Excellence Through Design’, la mostra ha raccontato gli ultimi 70 anni della storia italiana, accompagnati da sette filmati originali dei diversi periodi storici a partire

dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Tra gli espositori figuravano i mobilifici Rugiano e Riva 1920, Camagni Cucine Subzero & Wolf, i tappeti Sahrai e Oltrefrontiera Progetti, allestitori delle vetrine di prestigiosi store. Per promuovere la cultura del design italiano è stato lanciato anche il workshop-concorso ‘d_SEGNA italiano!’, rivolto agli studenti di design dai 18 ai 25 anni; gli autori dei tre disegni selezionati potranno partecipare a uno stage all’interno di grandi aziende. L’esposizione è stata curata da Officina della Scala e da partner quali Neri e Forcellini per l’allestimento, Cigierre per moquette e tappeti, Rispenia per l’illuminazione, Baldo Altemio per le opere in ferro e la riproduzione in scala del Compasso d’Oro.


DIALOGARE CON GLI ARREDI

TECNOLOGIA E DOMOTICA CONFLUISCONO NELL’ARREDO PER INTERAGIRE CON L’UTILIZZATORE FORNENDO INFORMAZIONI E CONSIGLI PRATICI

UN CONCORSO

L’applicazione della tecnologia NFC si presta alla sperimentazione. La sfida è stata colta da Lago, produttore di arredamento di design, che con il progetto Talking Future ha integrato l’NFC nei propri arredi per consentire all’utilizzatore di ottenere informazioni e consigli pratici tenendo traccia di ricordi ed emozioni personali. Avvicinando lo smartphone al mi-

crochip interattivo Lago NFC sul logo applicato all’arredo si possono ottenere informazioni come il nome del prodotto o del designer e i materiali utilizzati ma è anche possibile memorizzare storie componendo immagini, testi e suoni per creare un diario emotivo che ricordi i momenti vissuti in un determinato ambiente. L’idea è nata dal cambio di prospettiva dell’azienda verso una progettazione che tenga in considerazione il benessere delle persone che vivono gli spazi abitativi o la dimensione pubblica. Ed ecco le cucine che propongono ricette e i lettini che raccontano fiabe, in un progetto trasversale con possibilità di sviluppo anche per le strutture ricettive, per esempio, dove gli arredi possono trasmettere musiche, informazioni turistiche o informazioni specifiche.

PER FARE ARTE

VENTISEI PROGETTI SI TRASFORMANO IN OGGETTI IN UNA MOSTRA ALLESTITA CON ECO-ARREDI IN CARTONE Verso la fine dello scorso anno è stato lanciato il progetto #26 motivi per fare arte, confluito nel concorso 26 MPFA 2015 a partecipazione gratuita, ideato da Vittorio Gucci per valorizzare le espressioni artistiche dei giovani. Tra le opere inviate da oltre 2.000 artisti, la giuria presieduta da Vittorio Sgarbi ha selezionato i 26 progetti vincitori, che saranno trasformati da noti brand in capi di abbigliamento, accessori e oggettistica, come le cover iPhone 5 e iPhone 6 che saranno stampate da True Star Group sulle pellicole di avvolgimento bagagli agli aeroporti. Le opere selezionate sono state presentate al FuoriSalone in una mostra la cui installazione è stata curata da Nardi Mobili in Cartone, che con l’occasione ha presentato le nuove proposte ecologiche in cartone per lo Shopfitting e la Moda, personalizzati con grafiche e logo #26.

NAVIGARE SULLE

DUE RUOTE

BICI VELA E TV PER

CAMPAGNE PUBBLICITARIE NELLE ZONE A TRAFFICO LIMITATO Quando i veicoli non trasportano, fanno pubblicità. E’ il caso dei veicoli speciali noleggiati da Langella Group, società di Cinisello Balsamo (MI), specializzata in campagne pubblicitarie attraverso l’impiego di Camion vela, Ape vela, Porter Vela, Zaini luminosi, Totem e... Bici Vela e Tv. La Bici Vela comprende una vela bifacciale formato 120 x 180 cm. per la diffusione di messaggi fonici e video con la possibilità dell’illuminazione notturna dello spazio espositivo. La Bici Tv è allestita con due monitor LCD da 42 pollici, un monitor LCD da 16 pollici, porta USB con lettore DVD e impianto audio. Entrambi i mezzi dispongono del Driver con possibilità di divise brandizzate ed eventuale distribuzione di volantini, soprattutto nelle zone con limitazione traffico, quali centri storici, parchi, piazze, fiere e piste ciclabili.

PRIMO CONCEPT STORE DI PECK A SEUL L’ECCELLENZA

GASTRONOMICA MILANESE APPRODA IN COREA CON UN PROGETTO REPLICABILE La prelibata gastronomia Peck sarà presto conosciuta anche nella capitale coreana, grazie al progetto dell’architetto Alessandro Scandurra per la realizzazione di un concept store per il noto marchio gastronomico milanese. Primo di una serie esportabile in altri paesi secondo esigenze locali, lo store propone la vendita di prodotti gastronomici abbinata a una selezione di vini.

Per il progetto di Seul sono state studiate le strategie di relazione tra cliente e venditore, con la necessità di mostrare che il cibo preparato è lo stesso in vendita sugli scaffali, lavorando a un impianto spaziale capace di accostare spazi per la preparazione a vista, per il consumo e per la vendita. All’interno del negozio è presente uno spazio informativo e formativo, con una cucina che insegna la cultura del cibo italiano.

L’identità della gastronomia Peck, simbolo di lusso discreto e operosità, è richiamata nelle tecniche costruttive, nelle procedure artigianali e nella scelta dei materiali, quali legno lavorato, ottone, vetri curvi, ceramica smaltata, pietre lavorate e assemblate, che evocano l’artigianato italiano oltre all’inserimento di elementi della tradizione architettonica milanese di inizio novecento e influssi secessionisti viennesi, accostati a scelte dal sapore più contemporaneo.

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IMMAGINI

SOSTENIBILITA’

A CURA DELLA REDAZIONE

di Domenico Canzoniero

Il Retail sostenibile oggi..

IL SUPERMERCATO DEL FUTURO DI COOP E MIT PRESENTATO A EXPO 2015, IL TEMPORARY STORE DI IKEA, IL PROGETTO NEVER ENDING DISPLAY DI EURODISPLAY E LA CARTA ETICA DEL PACKAGING. CON L’OBIETTIVO DI FORNIRE AGGIORNAMENTI E NOTIZIE SULLA SOSTENIBILITÀ NELLA COMUNICAZIONE IN STORE, PRENDE IL VIA COLLABORAZIONE TRA GREEN RETAIL E del retail: energia, logistica e DISPLAY ITALIA. fornitura packaging, edilizia e arredamento, ICT, servizi e organizzazione.

COOP

Il supermercato del futuro parla di sostenibilità Il punto vendita del futuro progettato da Coop sulla base delle indicazioni dei dipendenti e manager che lavorano nei migliori punti vendita e da Carlo Ratti, direttore del Sensibile Lab presso il MIT, non fa altro che esplodere tutti i temi della sostenibilità in relazione al

COOP

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La sostenibilità è il futuro del retail o il retail non avrà un vero futuro. Il Green Retail Forum & Expo nasce 5 anni fa con questa precisa idea e con l’obiettivo di agevolarne la diffusione, da un lato aprendo una riflessione sul come e sul perché fare sostenibilità nel retail (il Forum), dall’altro facendo incontrare i retailer italiani con i fornitori di soluzioni innovative e sostenibili (l’Expo e il Network). Numerose sono state le proposte e le esperienze innovative di cui abbiamo parlato in questi 4 anni e delle quali anche questa V edizione del 18 e 19 giugno si farà insieme a Plef Onlus portatrice in tutti gli ambiti di

cibo per raccontarli attraverso le più avanzate tecnologie oggi disponibili e tra qualche anno impiegabili nel vero punto vendita. Dalla realtà aumentata al robot che ti aiuta a scegliere cosa comprare, tutti i contenuti proposti raccontano i prodotti lungo l’intera filiera, spiegano quali sono le relazioni sistemiche che il cibo e la sua produzione intrattengono con un’equa distribuzione delle risorse, con la salute e la sopravvivenza stessa delle persone e del pianeta. Ad esempio, se tra breve saremo 9 miliardi di esseri umani, avremo solo 1,8 m2 di terra pro capite da coltivare, quindi forse coltiveremo in fattorie sull’acqua, non potremo permetterci di sprecare il 30% del cibo prodotto -a questo scopo

Last Minute Market e tutte le formule di recupero degli sprechi alimentare sono già operative da anni - e dovremo evitare di mangiare troppa carne visto che comporta dispendi di acqua e di proteine vegetali. Questo esperimento realizzato per EXPO2015 che ci auguriamo trovi applicazione nel breve futuro nei punti vendita sotto casa, per ora certamente testimonia che orientare le


COOP

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COOP

IKEA

scelte di consumo partendo da queste priorità sistemiche è compito (anche) del retail. E quale modo migliore di comunicare per il retailer se non l’innovazione tecnologica e soprattutto la

IKEA

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comunicazione in store? Ha questa stessa filosofia il temporary store ikea che rimarrà aperto dal 10 aprile al 30 settembre.

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IKEA

Comunicazione in store tra forma e contenuto Eccoci quindi tornati con tutti e due i piedi nel tema chiave di questa rivista. Dall’etichetta, al packaging, al pop, al display al digital signage, al mobile marketing in store: tutto contribuisce a raccontare meglio il prodotto e quindi a rendere trasparente la filiera di produzione e più consapevole la scelta del consumatore. Lo storytelling è per definizione una modalità sostenibile quando propone storie vere e informazioni non edulcorate. La comunicazione in store (in cui includiamo anche tutti i livelli di packaging primario, secondario e terziario) è quindi uno dei canali principali per fare sostenibilità nel retail. E può farlo in 2 modi: da un lato con il contenuto, ovvero la diffusione di contenuti che raccontan-

do il prodotto rendono il processo di acquisto più semplice e consapevole; dall’altro c’è la forma, ovvero l’oggetto fisico utilizzato per comunicare (dal display allo schermo led al pallet intelligente) dove rileva la scelta di materiali, le metodologie di produzione, la gestione del fine vita e del riciclo e riuso che rendono più sostenibile il supporto di comunicazione e/o di vendita.

IKEA

IKEA


EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS

NED - NeverEndingDisplay progetto di Eurodisplay Design in Progress

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Presentato al Green Retail Forum & Expo 2014 il progetto nasce dalla sensibilità dell’Arch, Tempesta e del suo team di designer che si sono posti il problema del fine vita delle loro

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS

creazioni: come vengono smaltiti i display quando esauriscono la loro funzione nel punto vendita? Una domanda importante che nessun altro nella filiera di produzione e distribuzione si era ancora posto seriamente. La risposta e anche la proposta di Eurodisplay si articola su 2 assi portanti: 1. La progettazione del display. Materiali sostenibili, possibilità di montaggio e smontaggio sul punto vendita da parte dei merchandiser, separabilità delle materie prime nobili impiegate e quindi non più plastificazioni o poliaccopiati impossibili da trattare come rifiuti differenziati. Il primo importante test del progetto è appena partito con Heineken Italia che su tutti i suoi brand userà espositori concepiti secondo le regole di NED, interamente montabili nel punto vendita a secco ovvero senza colla, prodotti in cartone micro-onda cerficato FSC, con elementi in plastica indipendenti. Tutti i display saranno provvisti del marchio NED che si avvia a diventare garanzia di sostenibilità per il consumatore e per le aziende del largo consumo.

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS

EURODISPLAY DESIGN IN PROGRESS 2. Il recupero e lo smaltimento dei display NED ma anche di quelli ancora progettati senza i criteri di cui sopra

- questo punto verrà presto implementato partendo con un servizio di ritiro presso il punto vendita in una


zona test per poi essere replicato su scala nazionale grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera, dai retailer alla logistica, allo smaltimento e riciclo.

Carta Etica del Packaging - Istituto Nazionale Imballaggi presentata il 19 maggio a ipack ima Sul fronte del contenuto, interessante è la proposta dell’Istituto Italiano Imballaggio che assieme al Politecnico di Milano sta producendo una “Carta Etica del Packaging”. Secondo questo documento, il packaging in tutte le sue dimensioni, definite primario, secondario e terziario dalla normativa d.lgs 152/2006 art. 218, è un elemento strategico del nostro sistema di consumo e tra i primi a essere toccato dalla necessità di un’evoluzione nel rispetto dei bisogni del consumatore, dell’utilizzatore, dell’ambiente, della società. Per questo lo strumento della Carta Etica del Packaging metterà “in relazione il piano dei diritti, il piano dei principi, il piano dei valori per sancire un contratto ideale tra gli attori del sistema: affinché si impegnino a condividere principi verso cui tendere, senza sovrapporsi alle normative e rendendo pubblica questa scelta.” A questo incipit segue un decalogo di principi tutti inscrivibili sotto il tema della sostenibilità che per definizione ingloba i concetti di responsabilità, ecosostenibilità, etica ecc. in quanto visione sistemica della totalità delle relazioni tra economia, società e pianeta vivente. Tra i 10 principi ve ne sono almeno 3 direttamente inerenti al tema dei contenuti che il packaging comunica e dei quali riportiamo qui un breve estratto. Il packaging che la Carta Etica prescrive a tutti coloro che vorranno aderirvi dovrà essere:

5. Trasparente: “…Il packaging deve parlare del proprio contenuto senza alcuna deformazione, e comunicare in modo diretto, immediatamente comprensibile e inequivocabile. Non deve produrre in alcuna forma una comunicazione che possa trarre in inganno, né essere ambigua, pur nel rispetto del principio di tolleranza di errore. Deve usare linguaggi condivisi per garantire una comunicazione efficace …” 6. Informativo: “È il packaging che garantisce la miglior informazione, quella utile e necessaria. Informativo è l’imballaggio che, nel rispetto della normativa, riporta tutte le informazioni utili alla conoscenza del contenuto e del suo imballaggio, al loro utilizzo e allo smaltimento… Deve informare con coraggio, consapevole del fatto che le informazioni sul prodotto sono un diritto e una priorità per il consumatore attento. Le informazioni devono essere proposte in modo da favorire la percezione della loro importanza, ossia attraverso una chiara organizzazione dei contenuti e una netta evidenza delle informazioni necessarie rispetto all’ambiente circostante. 9. Educativo: “…Deve mettere al centro la qualità. Farsi portatore di qualità estetica, in grado di educare il nostro sguardo; deve parlare con un linguaggio modello, senza farsi complice di linguaggi deformati. Deve esercitare una funzione educativa inducendo con i propri messaggi a comportamenti virtuosi, accrescendo le conoscenze e le competenze dell’utente su temi di volta in volta riconosciuti come prioritari o su vere e proprie urgenze. Deve indicare come agire per smaltire, riciclare o riusare l’imballaggio o come ridurre gli sprechi…”

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POPINSHOP

di Marco Oltrona Visconti

lo Storytelling in Store di Kasanova+

A settembre aprirà a Torino un punto di vendita di 1000 metri quadrati. Con il format Kasanova + sono previste 100 aperture in tre anni a gestione diretta.

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Sulla base delle capacità di spesa, obtorto collo, mediamente contenuta dopo il momento congiunturale che l’talia ha attraversato negli ultimi anni, la soddisfazione del cliente passa attraverso un mix merceologico assortito secondo due strategie: il prezzo basso che è garantito dalla velocità di rotazione, ma soprattutto il racconto del valore aggiunto del prodotto. Due identità merceologiche basate sull’accessibilità dell’offerta che ovviamente si riflettono anche nel layout.

Spiega Maurizio Ghidelli, Consigliere Delegato di Kasanova: «Nei 25 negozi ‘Kasanova +’ Il cliente vuole e ha il diritto di sapere come spenderà i suoi soldi. A questa esigenza sono funzionali i numerosi cartelli e dispositivi di comunicazione posizionati tra gli scaffali come corredo esplicativo di alcune referenze». Svariati display anche, digitali a supporto di un assortimento di circa 3.000 referenze con sostituzione bimensile e una segmentazione (vedi tabella) che prevede circa il 50% di casalinghi, con un’incidenza complessiva di private label pari al 20% del totale.


«Il comparto delle pentole e degli utensili per la cucina negli ultimi anni è tornato a crescere –dice Ghidelli, in sinergia con l’aumento dei “consumi a casa” e della possibilità di cucinare da se, quale forma di risparmio e di diletto e socialità». Il ritorno ai fornelli è quindi una forma culturale di divertimento e di entertainment: di massa nei casi del reality dedicati allo show coking; d’elite nel caso di chi si

erudisca nell’arte culinaria presso le numerose scuole private italiane. In entrambe i casi un’alternativa all’atto della cena fuori. Sulla scorta di queste esigenze lo Studio Mussapi ha progettato il lay out di Kasanova+ coniugando l’immagine tradizionale della cucina provenzale e le atmosfere industrial di alcuni locali, per un format che nella sua giusta dimensione arriva a misurare 120 mq. E ambienti home sentiment in cui il cliente respira l’aria delle mura casalinghe grazie ad alcuni visual e total look arredativi che richiamano gli scorci più emblematici di un’abitazione: il caminetto, la cucina, la dispensa eccettera. «Un concetto questo -dice Ghidelli- che sarà ancora più esplicito nello store Kasanova+ che inaugureremo a Torino nel mese di settembre». Attualmente la catena conta 245 punti vendita di cui 70 in franchising. «È stata eliminata la ormai poco profittevole rete commerciale relativa alle liste nozze e snellito il format del franchising. In questo modo –rivela Ghidelli- ci siamo preparati per rendere più agevoli le 100 aperture pianificate in Italia nei prossimi 3 anni».

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Bagno 2% Kasanova+ gen-mag 2015

Cabina Armadio 7%

• Casalingo 59% • Loft 4% • Provenzale12% • Stagionale 7% • Tessile 8%

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POP IN SHOP

a cura della Redazione

(riproduzione riservata)

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Marca Brabantia Tipologia Wall unit Materiali Duevole Punto di Vendita Cargo, Via Meucci (Mi) La wall unit in legno dogato e ganci in metallo è stata realizzata da Brabantia per promuovere la linea Kitchen Today e la linea utensili Profile. Per risolvere il rischio che il materiale si graffiasse a contatto con il metallo degli utensili è stata utilizzata una verniciatura speciale di tipo nautico. Il target dei prodotti riguarda l’ambito femminile dai 25 ai 55 anni con possibilità di spesa e livello culturale elevato. I due materiali misurano rispettivamente 120x200 cm e 80x200 cm e sono stati realizzati ad hoc per il punto di vendita Cargo con durata in prospettiva di circa 2 anni.

Marca Brabantia Tipologia Wall Unit Materiali Durevole Punto di Vendita Ato Casa, Via Lulli (Pa) Sempre dedicato a un target femminile 20-55 anni l’allestimento continuativo nella foto promuove la linea utensili Brabantia insieme alla linea Waste. Posizionato quest’anno a tempo indeterminato è composto da moduli misuranti da moduli 220x100 cm posizionati, secondo lo spazio a disposizione in 12 negozi tradizionali italiani specializzati. Attualmente è in sviluppo un nuovo concept di shop in shop che verrà declinato secondo le fattezze riprodotte nel rendering che riprendono anche una revisione di immagine realizzata per il packaging

Marca Brabantia Tipologia Podi e linea POP Materiali Non Durevoli Punto di Vendita Avendano sas, Via Primo Maggio, (Tr) Oltre 500 referenze delle linee Waste management, laundry care, food enjoyment e bathroom vengono messe in evidenza su alcune podi 50x50x H. 12,5 / 25 / 50 cm spesso utilizzati anche in vetrina sia in grandi magazzini che in specializzati del canale tradizionale. Testati per una durata biennale sono realizzati in cartone e hanno all’interno una griglia per sostenere anche pesi importanti. I podi appartengono a una linea di materiali non durevoli posizionata in un centinaio di negozi e visibile nel rendering.


Per la linea di accessori elettrodomestici in metallo pressofuso della linea Artisan di Kitchen Aid sono stati creati un migliaio di allestimenti che includono piccoli totem da banco e vetrina cartotecnici dedicati a un target di appassionati della cucina. Catene di elettronica di consumo, e specializzati hanno quindi potuto beneficiare anche dei totem da banco in legno e metallo. Materiali, come quello nell’immagine, dotati di monitor 8 pollici per la spiegazione di prodotti quali tostapane dotati di sensore antibruciatura, frusta elettrica e bollitore con termometro. Oggetti dal design ricercato adatti a un target di appassionati di cucina dai 25 ai 50 anni. La campagna espositiva in oggetto ha una durata annuale.

Marca Kichen aid Tipologia Espositore da banco e vetrina Materiali Durevoli e non Punto di vendita Amleto Missaglia Via De Amicis Milano

Dopo l’acquisizione da parte di una holding veneziana, la Carlo Moretti, ultracinquantenaria fabbrica muranese di vetri d’autore fondata nel 1958 ha avviato il suo progetto di retail, il primo in aprile a Milano, in uno spazio di 130 metri quadri su due livelli in via della Spiga 48; il secondo a dicembre, nella città di Kitzbühel, affacciato su Vorderstadt 29, la via principale della cittadina austriaca. Nel maggio 2015 verrà inaugurato un nuovo monomorca a Murano, isola dove l’azienda ha la sua sede, mentre a luglio è confermata l’apertura del quarto monomarca a Tokyo, nel prestigioso quartiere di Ginza, che sarà anche sede dello showroom di rappresentanza per il Giappone. Nel piano di sviluppo retail sono programmate nel medio termine le aperture di Londra e New York. La cura degli allestimenti di Tapirodesign si nota anche nello spazio espositivo presso la Rinascente e da Amleto Missaglia sempre a Milano. Marca Carlo Moretti Tipologia Shop fitting Materiali Durevoli e non Punti di vendita: Amleto Missaglia, la Rinascente Milano, Carlo Moretti

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Marca Bamix (Kunzi) Tipologia Display da banco Materiali Durevoli Punto di Vendita Kitchen, Via De Amicis, (Mi)

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Il frullatore-mixer a immersione di Bamix (linee Gastro 200, 180, Mono, Magic e Wand) è un elettrodomestico svizzero con più di 50 anni di heritage. Nelle sue linee top di gamma è utilizzato soprattutto per il segmento della cucina professionale. Il display da banco e da scaffale che lo presenta è stato riprodotto in 102 esemplari e posizionato in 91 punti di vendita tra reparti casalinghi dei megastore e specializzati. Misura L36xh42xP20cm ed è costituito da plastica metallo con rifiniture in cartotecnica plastificata,” il che” lo rende un materiale permanente. Le originali appenderie verticali consentono un’esposizione fino a tre item.

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Marca Tvs Tipologia Display da Terra Materiali Durevoli Punto di Vendita Carrefour Italia

Inoltre sono dotate di un sensore termico salva-energia, e da un manigliame ergonomico effetto soft touch. L’iniziativa promozionale ha trovato compimento presso i punti di vendita Carrefour: Assago (Mi), Paderno Dugnano Nel mese di marzo, (Mi), Carugate (Mi). Limbiate per due settima(Mi) Casalecchio di Reno (Bo) ne, TVS ha creato Grugliasco (To) Massa (Mc). un’esposizione I materiali espositivi impiegati preferenziale sono due. La serie in metallo in 7 ipermercache, in configurazione raggrupti Carrefour per pata, formava vere e proprie spingere le vendite isole promozionali, mentre di pentole, sopratquella in legno con scaffalature e oblò era utilizzata a completamento tutto antiaderenti delle linee Gea induction, Mineralia Pro, Aurora, Minerva, Pietra. dell’esposizione. Alti circa 1,80 m i materiali erano accompagnati da una Alcune come la linea Mineralia sono brevet- moquette rossa che aveva la funzione di circoscrivere l’area espositiva. tate e prive di PFOA, piombo o altri metalli nocivi per la salute. Marca RiceCube (Sorma) Tipologia Display da banco Materiali Durevoli Punto di Vendita Kitchen, Via De Amicis, (Mi) RiceCube è un utensile da cucina, proveniente dall’Australia, per la produzione di cubetti di riso in maniera semplice e veloce. È di fatto uno stampino rosso composto da due elementi; ideale per finger food e aperitivi. Oltre al riso, può essere utilizzato con polenta, patate, carne macinata, verdure o pasta di mandorle. Destinato a un target di appassionati di cucina tra i 15 e i 55 anni, RiceCube viene presentato mediante un materiale espositivo con un ingombro di L=29cm x H=47,7cm x P=23cm, per uno spazio dedicato ai prodotti di 23cm x H=24,1cm x P=23cm. La struttura bianca è in PVC, mentre il monitor 12 pollici ha contenuti caricati su scheda SD e alimentazione con cavo. Si tratta di un materiale continuativo realizzato in 215 unità e posizionato in altrettanti negozi tra specializzati e GDO. È un espositore che viene dato in omaggio a fronte di una fornitura minima del prodotto.


Nei punti di vendita della grande distribuzione organizzata, la struttura Fackelmann nell’immagine è piuttosto emblematica in quanto viene allestita in maniera monotematica per esporre il vasto assortimento del catalogo categoria per categoria. Infatti l’offerta di Fackelman ha a un’ampia segmentazione che include temi differenti quali: accessori per i Cocktail, accessori per Pasticceria e Stampi da forno, accessori Etnici, accessori per Carne e Barbecue, accessori Tecno (ganci, pulizia.. ), strumenti per il trattamento del Vino, utensili per la Cucina base (mestoli, pinze, forbici, colini.. ), per la Pizza e in Legno. In metallo a oggi si trova in 5.800 reparti GDO casalinghi per un’offerta complementare a tema.

Marca Fackelmann e Zenker Tipologia Linea materiali POP Materiali Durevoli e Non Punto di Vendita Carrefour Italia e GDO in genere

Lo stelo nell’immagine è utilissimo per le esposizioni complementari nei reparti privi di scaffali. Vale a dire sui banchi frigo dei vari reparti carne, surgelati, ittico eccetera. Anche in questo caso lo stelo viene allestito con accessori coerenti con il tema del reparto. Misura 180 x 60 x 37 cm e i 3.600 esemplari posizionati trovano posto soprattutto nei reparti ortofrutta.

Fackelmann per l’esposizione continuativa delle sue referenze (in genere accessori per la cucina) e dei marchi del suo ombrello commerciale ha posizionato sul canale GDO apposite scaffalature all’interno dei reparti casalinghi. questi sono costituiti in materiali durevoli con struttura in metallo, misurano 218 cm in altezza e sono formati da moduli di larghezza un metro e profondità 50 cm. Complessivamente si trovano in 530 punti di vendita. E possono stipare anche migliaia di referenze. In Italia Fackelmann distribuisce anche i prodotti tedeschi Zenker: forme e teglie per il forno resistenti alle alte temperature. Uno dei sistemi espositivi più utilizzati è la cosiddetta casetta. Un oggetto che misura sulla base 80 x 120 cm e che in termini logistici corrisponde a un ingombro di un posto-pallet. In genere sono utilizzate anche per gli accessori Fackelmann per campagne con durata mensile. Complessivamente ogni anno ne vengono posizionate circa 4.500/6.000 anche all’estero.

In genere nei periodi di stagionalità degli accessori per la cucina per campagne con durata bisettimanale o mensile Fackelmann impiega i pall box con misure 150 x 60 x 40 cm magari come moduli raggruppabili in configurazione a isola. In cartotecnica ne vengono prodotti dai 15.000 ai 20.000 esemplari anche per l’estero.

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Gli accessori per la pasticceria Cake Boss sono progettati per la pratica del cake design. MiaKasa li propone attraverso un materiale espositivo in cartotecnica e metallo misurante 62x40x200 cm e destinato a un potenziale acquirente dai 15 ai 55 anni. Posizionato in diversi periodi viene utilizzato per campagne trimestrali. Complessivamente ne sono stati prodotti 300, tutti per il canale gdo con una redemption del 88%.

Marca MiaKasa (Trep) Tipologia Display da terra Materiali Non durevole Punto di Vendita Ipercoop Viale Sarca Sesto S.G. (MI)

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Marca MiaKasa (Trep) Tipologia Display da terra Materiali Durevole Punto di Vendita Coop

I manodomestici (dispositivi meccanici a mano) di Miakasa della serie Casa Allegra vengono proposti all’interno di un materiale espositivo da terra che, essendo in cartotecnica ripiegata, ha una maggiore robustezza. I 1.200 esemplari prodotti e posizionati in 600 punti vendita del canale GDO, in un mese di operatività hanno ottenuto una redemption del 92% come risposta di un target 18-55 anni.

In cartotecnica e ferro ha garantito un redemption del 97%: l’espositore da terra concepito per il pentolame MiaKasa in mostra negli spazi preferenziali GDO. Proposto in combinazione con un altro materiale cartotecnico con stampi per cucina. Misura 62x40x200 cm ed è stato declinato in 350 punti di vendita per raggiungere un target 22-65 anni e supportare una campagna speciale dedicata alle cotture.

Marca MiaKasa (Trep) Tipologia Display da terra Materiali Durevole Punto di Vendita Ipercoopoop Viale Sarca Sesto S.G. (MI) Gli stampi da forno in silicone MiaKasa sono stati diffusi grazie a 230 display da terra in cartotecnica ripiegata con misure 60x32x120H. Nell’ambito di una campagna in store di 6 settimane hanno ottenuto una redemption dell’89%. Target 18-65 anni.

Marca MiaKasa (Trep) Tipologia Display da terra Materiali Durevole Punto di Vendita Ipercoop Viale Sarca, Sesto S.G. (MI)

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MOODBOARD

di Marco Maggioni

Tutte le immagini di questo servizio sono state create da Marco Maggioni con un software 3D

Gli strumenti del cucinare sono

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alimentari” Come la stragrande maggioranza dei fatti e dei sentimenti umani anche il cibo ha un suo archetipo, o meglio un immaginario primigenio evocabile mediante una stimolazione sensoriale: visiva, sonora, tattile.

Un’iconografia, una raccolta di suoni, un insieme di meccanismi cinestetici cui appartengono anche gli “strumenti del cucinare”. In questa prospettiva ogni cultura ha il suo immaginario gastronomico e i suoi “attrezzi” utili a lavora-

re, raffinare, trattare, cucinare, sofisticare ed esprimere la materia prima alimentare. Per altro anche quest’ultima è riferibile a uno spazio geografico, ancor prima che si arrivi all’irrinunciabile, in quanto vitale, rituale della degustazione. Degustazione che deve essere preferibilmente piacevole, sana e sostenibile! Ma pur sempre finalizzata al nutrimento. Gli oggetti, le ricette, le abitudini, i sistemi di produzione, i gusti sono quindi assolutamente riconducibili a quelli che in senso antropologico sono definibili “atti alimentari”. Sono questi elementi definibili come componenti di un’identità culturale, di un’etnia, di una con-

suetudine, di un folkolore. E, come tali, si prestano all’analisi pragmatica dell’interazione tra insiemi di segni riconducibili a livelli, modelli e unità, sociali, differenti come, per esempio, le tribù, i clan, le regioni o le nazioni. Nella categoria degli atti alimentari è possibile ricomprendere altresì la comunicazione marketing e il design, qualora ovviamente a essi le due discipline siano organiche. Ecco perché date le valenze, i valori, le accezioni e le funzionalità gli “strumenti del cucinare” sono riferibili a una specifica impronta cognitiva derivante da una precisa matrice culturale.

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VISUAL MERCHANDISING di Marco Oltrona Visconti

A SOLBIATE ARNO

Leroy Merlin alza il posizionamento

I REPARTI SONO COORDINATI PER DARE AL CLIENTE UNA VISIONE DI INSIEME DELLE POSSIBILITÀ DECORATIVE. NUMEROSI GLI ESEMPI DI APPLICAZIONE DEI PRODOTTI SUGLI SCAFFALI. I NUOVI ALLESTIMENTI PREMIANO ANCHE L’ESTETICA DEL NEGOZIO. NUOVA ANCHE è subito salito a 62 euro e l’obbiettivo LA SOLUZIONE DELLE CASSE entro la fine dell’anno è il raggiungimento dei 70 euro» .

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Prima di iniziare l’analisi del nuovo visual merchandising di Leroy Merlin è bene specificare che il punto di vendita di Solbiate Arno (Va) sul quale è stato applicato il nuovo concetto espositivo, nel 2014 ha totalizzato 880.000 scontrini e un tasso di acquisto, da parte della clientela che visita il negozio, pari al 60% degli avventori e per una spesa media di 56 euro. A marzo: «A negozio appena rinnovato -Dice il Direttore del punto di vendita Leonardo Di Donna- lo scontrino medio

Passando alla descrizione del layout a partire dall’ingresso si trovano i reparti dedicati alle vernici, alle decorazioni e poi a seguire al bagno e al suolo. Con queste categorie merceologiche inizia il percorso del cliente nel punto di vendita di Solbiate Arno, un negozio destinato a essere replicato sulla rete italiana di Leroy Merlin, secondo le linee guida della capogruppo Adeo, ovviamente in base all’esperienza maturata nel rapporto con il cliente italiano. Specifica Di Donna: «Di solito gli altri punti di vendita della catena aprono con i reparti illuminazione e decorazione, tuttavia le vernici non sono il nostro core business, ma rappresentano un prospect in cui crediamo per il futuro. In generale, nella nuova configurazione, la proposta, oltre al meccanismo target-cliente, segue anche il principio che organiz-

za l’offerta per stile e funzione del prodotto». Per tanto, il nuovo percorso è caratterizzato e orientato grazie a tre colori: il rosso per la promozione e la segnalazione della “convenienza”, il blu per la didattica e il nero per le indicazioni di orientamento e per il soffitto, che in un’ottica di neuro marketing favorisce la perdita di riferimenti spaziali e la concentrazione sul prodotto, con conseguenti risultati di aumento delle rotazioni. «Le scaffalature presentano soluzioni e mondi merceologici con una suddivisione che sulla sinistra generalmente ha una parte tecnica e sulla destra una parte decorativa». Per prendere in prestito una definizione dal mondo del fashion, le soluzioni “fai da te” proposte a titolo di consiglio od orientamento da Leroy Merlin sono dei veri e propri “total look” arredativi utili a coordinare la scelta del cliente su un percorso che quindi esibisce anche una componente estetica. Un esempio di total look può essere costituito da vernici, placche, illuminazione e apparati elettrici che , coordinati in un’unica soluzione arredativa, rappresentano i principali pattern di consiglio per l’acquisto, con tanto di spiegazione mediante cartellonistica: «In questo caso –dice di Donna- in riferimento al rinnovo di mobili da cucina, piastrelle o radiatori, la scelta viene indicata prima attraverso un total look che, grazie a un’apposita isola, introduce allo scaffale. E poi grazie ad

alcune specifiche indicazioni verticali, accanto all’esposizione del prodotto». Sulle testate di gondola si ravvisano i cosiddetti prodotti “ambasciatori della convenienza” disposti in ordine massificato: «Su queste referenze conclude - Di Donna - siamo certi di essere inattaccabili dalla concorrenza. Per ciò ci teniamo a sottolineare che chi si serve in testa al lineare ha la certezza del risparmio». Tra l’altro alla fine della zona vernici si incontra un centro colori, dove si sceglie il colore con un tintometro e questo vale anche per le vernici per esterno.

Storytelling per laminati, parquet Novità assoluta in termini di visual merchandising, la parte laminati e parquet. Le varie tipologie di “liste” anziché essere spiegate con esempi di posa in opera trovano dignità illustrativa in alcuni visual riportanti


alla restituzione dell’oggetto. La stessa opzione è valida anche per le piastrelle. La modalità espositiva di queste ultime, quale che sia l’impiego (muri, pavimenti, piani cottura eccetera) è ottenuta tramite la dimostrazione in alcune nicchie, con esempi di applicazioni, per lo più poste sul perimetro del reparto.

Più estetica in generale Nella nuova configurazione di layout del punto di vendita di Solbiate Arno in generale è stato alzato il livello estetico dell’esposizione, un’operazione che ha determinato anche il tasso di specializzazione in ogni reparto. La parte bagno è infatti colma di svariate soluzioni architetturali complete e coordinate sotto tutti gli aspetti (sanitari, piastrelle specchiere eccetera). E piuttosto ampia è la sottocategoria dedicata alle soluzioni per la doccia, la lavanderia e il cosiddetto bianco, cioè la parte sanitaria. La sezione dedicata ai serramenti è stata progettata prevedendo numerosi corridoi, il modo migliore per prendere visione e confrontare per esempio le porte in esposizione.

foto di ambienti abitativi. Le immagini sono corredate anche di una serie di informazioni dettagliate (misure, posa, tipologia materiali eccetera). E a supporto del reparto è stato istallato un totem digitale che raggruppa tutti i prodotti in esposizione e a catalogo del reparto e con un software per progettare: «Il concetto - spiega Di Donna - è quello di presentare tutta l’ampiezza della gamma e insieme consentire al cliente di acquisire subito, con formula self service, le liste di legno da portare immediatamente a casa per la posa». Per questo motivo i prezzi vengono espressi al metro quadro, con l’indicazione della quantità di prodotto nella confezioni. Altra innovazione è costituita dalla possibilità di acquistare i campionari delle liste di parquet, Campionari che in alternativa sono acquisibili anche dietro cauzione, con il reso del denaro

un punto di pagamento sia bloccato. Inoltre il concetto prevede che l’operatore si trovi a fianco del cliente per un rapporto più confidenziale e la possibilità di controllare il monitor assieme. «Con questo nuovo sistema –conclude Di Donna- i tempi di pagamento sono ridotti del 20%». Per quanto riguarda la decorazione c’è anche una parte di personalizzazione degli arredi al femminile che sulla parete sopraelevata del perimetro mostra diversi total look arredativi.

Il pagamento è più veloce Nuove casse disposte su due file in pa-

rallelo permettono al cliente di ridurre i tempi di pagamento. Anzitutto la fila è unica e sottoposta numerino elimina code elettronico indicato con schermo lcd in alto e chiamata con altoparlante vocale. Questo espediente elimina il problema della cassa mal funzionante smistando quindi gli avventori in coda sulle altre isole di pagamento qualora

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I lineari dedicati ai prodotti per il giardinaggio hanno le rotelle per essere facilmente spostati nei periodi di maggiore stagionalità, quando dalla primavera all’estate aumenta la domanda

Un tablet per spiegare le caratteristiche dell’arredo giardino

La road map Intervista con Angelo Brunati, Direttore Merchandising di Leroy Merlin Italia

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I prodotti elettrici hanno un ampio spazio. Il 20% della clientela è di professionisti e grandi Bricoleur

All’esterno di sicuro interesse è la parte denominata Bio House. È questa una sezione dedicata alla bioedilizia. La soluzione proposta qui è un’abitazione prefabbricata, in generale con pareti e isolamenti di lana di pietra. Un’abitazione tipo misura 100mq e può essere implementata su un terreno edificabile senza fondamenta, al prezzo base di 140.000 euro

Quale la road map di declinazione del nuovo format di Solbiate Arno? Il percorso di creazione del nuovo Format avrà come prossimo appuntamento il negozio di Torino Giulio Cesare, dove faremo un ulteriore passo in avanti recependo tutte le evoluzioni di Solbiate e proponendone delle nuove. La progettazione di questo nuovo negozio inizierà a settembre per un’apertura prevista nel primo semestre 2016. Prenderemo il tempo per una attenta misurazione presso il cliente di quanto fatto a Solbiate prima della diffusione delle evoluzioni sulla rete. Quale l’investimento sulla rete di pdv? Sarà previsto un budget alla fine del periodo di misurazione di Solbiate sulla base dei risultati raccolti. Il nuovo format di Solbiate Arno rappresenta un progetto pilota oppure è il recepimento di un progetto estero? Il progetto di Solbiate Arno è uno sviluppo originale di Leroy Merlin Italia, segue le linee guida del gruppo Adeo ma le declina sulla base delle nostre conoscenze del mercato e del consumatore italiano. Possibilità di declinazione del format all’estero? Il progetto di Solbiate è visitato da tutte le Business Unit del Gruppo e potrà essere d’ispirazione per gli altri paesi. Dato che ogni pdv, in generale, presenta differenti assortimenti-core e differenti specificità, secondo il bacino di utenza. È possibile ordinare per categorie merceologiche la business share di Leroy Merlin? Pur adattandosi al mercato locale, attraverso le declinazione dei vari assortimenti con ampiezza e profondità differenti, le quote di mercato dell’insegna restano sempre invariate. 1 Bagno, 2 Giardino, 3 Illuminazione, 4 Vernici, 5 Falegnameria, 6 Decorazione, 7 Pavimenti e rivestimenti 8, Elettricità 9, Utensileria, 10 Sistemazione-cucina, 11 Ferramenta, 12 Edilizia, 13 Idraulica, 14, Tappeti.


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GDO - GSS

Vorrei ma... Posso.

di Sergio Monsorno *

IL DISPLAY SENZA DISPLAY DEL CASALINGO IN GDO All’inizio si chiamava in&out. Si trattava di una pratica di uso piuttosto comune tra le catene della GDO -o GDA, come si dice più modernamente includendo con la “A” la distribuzione associata-. In sostanza si ricorreva all’inserimento temporaneo in assortimento di particolari articoli o di intere categorie di prodotto specialmente per scopi promozionali, ma non esclusivamente per questo. Seppure con connotati un po’ diversi, tale pratica è in voga ancora oggi, soprattutto nel canale discount che ne ha fatto addirittura una bandiera del suo posizionamento value-for-money. E lo è a maggior ragione per alcuni settori merceologici come il Casalingo che è rappresentato da un vero e proprio mare ma-

gnum di prodotti tra cui i buyer devono scegliere per calibrare l’assetto assortimentale dei loro display. Ma andiamo con ordine. La tecnica dell’in&out si sviluppò in Italia negli anni Novanta e crebbe nei due decenni successivi di pari passo con l’aumento progressivo della pressione promozionale. La ricerca sempre più spinta di prodotti e formati adatti a trasferire interessanti occasioni d’acquisto ai consumatori convinse soprattutto i retailer che gestivano reti di punti vendita piccoli e medi (fino alle dimensioni del superstore, per intenderci) che ciò che non era possibile fare nel continuativo poteva essere fatto nelle due/tre settimane di volantino. Inserire momentaneamente,

per esempio, i grandi formati di detersivo o di pannolini presenti solo negli iper, e che di solito non avevano diritto di listing continuativo nei supermercati per motivi di spazio insufficiente a scaffale, permetteva ai format di media dimensione di fare concorrenza agli store di grande metratura. Per qualcuno, Esselunga in primis, ciò andava comunque fatto con parsimonia: si voleva evitare ai consumatori la possibile delusione legata alla vana ricerca a promozione finita di un prodotto gradito e acquistato solo una o due settimane prima, limitando l’effetto boomerang sulla soddisfazione del cliente. Per ovviare a questo rischio, oggetto dell’in&out potevano essere non tanto articoli totalmente assenti


dall’assortimento stabile, quanto piuttosto versioni diverse della stessa referenza nel senso della line extension oppure varianti di formato e peso per abbattere il prezzo specifico e valorizzare il significato promozionale dell’attività. È innegabile tuttavia che tali operazioni assortimentali creavano e creano tutt’oggi un’opportunità tattica formidabile per attirare nuovi clienti in punto vendita: ogni dieci cherry picker magari uno rimane fedele nel tempo dopo la promo. Lo sa bene il discounter Lidl che anche su questo assunto ha basato una campagna pubblicitaria e promozionale coerente con il suo desiderio di non far cambiare abitudini di spesa ai suoi clienti ma di fargli cambiare “supermercato” (così recitava un martellante spot TV del 2014); la pubblicità televisiva del trapano a percussione presente e disponibile in negozio limitatamente ad un periodo o ad un numero

massimo di pezzi, solo per fare un esempio di operazione legata al fai-da-te, è coerente con l’obiettivo di offrire un assortimento senza confini anche nel discount! Sul fronte USA, ci sono diversi esempi di retailer e wholesaler del canale lungo per i quali questa tecnica era utilizzata anche come strategia per creare attesa nei clienti, o addirittura l’effetto sorpresa. Si dilettavano i consumatori nel fargli scoprire di settimana in settimana quali prodotti speciali erano stati inseriti in assortimento senza preavviso e quali nuove occasioni d’acquisto si potevano sfruttare una volta entrati nel mall. Coi moderni mezzi di comunicazione, pretendere di creare un effetto sorpresa tenendo segreto un evento promo fino al momento in cui i clienti entrino nel supermercato è praticamente impossibile. Così un’applicazione dell’in&out

come quella appena descritta appartiene più all’epoca romantica del modern trade che all’area del fattibile odierno. In senso più attuale, però, una variazione sul tema dell’effetto sorpresa è l’uso dell’inserimento temporaneo nel display di articoli dei quali si desidera testare le potenzialità. Allora la vendita di un prodotto, magari confinata ad una certa area territoriale o a particolari punti vendita scelti come piloti, è funzionale a decisioni assortimentali difficili da prendere in assenza di altre informazioni utili sulle quote di mercato e sulla distribuzione ponderata del prodotto stesso, sul livello di gradimento del brand soprattutto quando

questo non è molto noto, ecc.. Anticipando una considerazione sul settore dei Casalinghi, si sottolinea come in questo ambito la scarsità di dati ufficiali di mercato a disposizione dei buyer della GDO e la frammentazione dei canali distributivi siano fattori determinanti per l’uso creativo di ogni tattica e tecnica che possa supportare il semplice intuito e la competenza sui fenomeni legati alle mode e tendenze del momento. Fogge, colori, posizionamento di prezzo, innovazione, funzioni d’uso, mescolanza tra i trend tecnologici della domotica e le tradizioni casalinghe e culinarie, enorme varietà di marche leader e follower: tutto concorre a ren-


GDO innanzitutto la grande ampiezza dei confini di categoria intesa come agglomerato di prodotti che risolvono bisogni molto simili nel mondo della cura casa (tessile e arredo tavola, accessori cucina, accessori elettronici e illuminazione casa con sconfinamenti nell’elettronica di consumo, tessile e arredo casa con i suoi annessi e connessi, arredo ambienti per animali domestici, allestimenti per esterni casa con sconfinamenti nel brico e arredo giardino, ecc.). Poi c’è la frammentazione della supply side e l’estrema numerosità di marche leader nei rispettivi ambiti dell’ipersegmentazione di categoria, e di altrettante marche follower e unbranded che creano un quadro molto vasto in termini di scale prezzo, qualità e posizionamento di marketing. Anche la frammentazione distributiva fa la sua parte, con una presenza variegata di operatori che spaziano dal mercato rionale, al normal trade, alla superficie specializzata, alla GDO, all’e-commerce e al mondo delle tele-vendite; ciò rende particolarmente difficile creare dei modelli di benchmarking per i category manager del settore: dere difficile azzeccare le scelte assortimenti in questo settore e corre dunque l’obbligo di usare un mix di strumenti che non lasci nulla al caso. In realtà un altro importante fattore di sviluppo dell’in&out è sempre stato legato all’inserimento nei piani promozionali annuali di operazioni tematiche che sfruttano forti stagionalità di prodotto: la riapertura delle scuole a settembre per il settore cartolibreria, le pulizie primaverili per la detergenza casa, il Natale per gli addobbi, e così via. Il Casalingo non è da meno, avendo trovato asilo nelle diffuse operazioni a volantino della GDO dedicate all’home care. In questi casi l’in&out, che a questo punto non serve più nemmeno definire con un termine specifico perché diventa a tutti gli effetti la modalità normale di gestione della categoria in alcuni momenti dell’anno, assume le dimensioni assortimentali di un negozio nel negozio, in cui i consumatori possono approfittare per cercare degli oggetti ad acquisto non ripetitivo, per soddisfare le loro curiosità sulle novità

del momento o per risolvere esigenze temporanee che non si ripresenteranno a promozione o ad evento finito. Con buona pace per le nostre preoccupazioni verso la fedeltà del cliente. Basta chiedersi, infatti, quando è stata l’ultima volta in cui abbiamo acquistato delle posate per casa nostra, o dei bicchieri, o una pentola. E’ stato un bel po’ di tempo fa? E ci ricordiamo bene dove abbiamo acquistato quegli articoli? Tutto nella norma. E’ tipico delle categorie con processo d’acquisto cosiddetto problematico e ad alto coinvolgimento emotivo: cerchiamo, valutiamo, curiosiamo, ponderiamo bene prima di comprare. E gli shop–in-shop promozionali della GDO rendono un buon servizio anche per questo. Volendo tirare qualche prima somma, la complessità di gestione del Casalingo si può ricondurre ai tanti fattori diversi che hanno favorito la stessa diffusione della pratica dell’in&out, ma che in questa categoria sono praticamente tutti compresenti:

di fatto ogni catena si crea i suoi riferimenti preferiti in base allo storico delle vendite, al suo target di clienti, alla capacità professionale del suo personale e al posizionamento scelto per il Casalingo -se da discount, da generalista value-for-money o da specializzato-. Non ultima, c’è la già menzionata scarsità di informazioni e dati ufficiali sulla completezza dei canali distributivi da cui transitano le vendite totali del mercato. Infine, ma non certo in ordine di importanza, i fattori legati ai gusti dei consumatori e ai trend dell’innovazione tecnologica e del design industriale, i quali creano l’esigenza di sperimentare continuamente nuove soluzioni espositive e assortimentali che seguano le tendenze in atto. Il tutto naturalmente condito dalla necessità di restare al passo coi concorrenti in termini di pressione promozionale, calendario di eventi legati alla categoria, disponibilità di prodotti-civetta; tra l’altro questi ultimi sono spesso approvvigionati da fonti di acquisto basate nel Far East, con tutte le antipatiche conseguenze sul fronte dei volumi di scorta nei depositi centrali nei casi di errore nel calcolo dei budget promozionali:


spesso la merce da quei paesi si paga pronta cassa se non addirittura in anticipo, e quando capita che mezzo container di prodotti rimane invenduto, non resta che sperare di venderlo al prossimo evento Cura della Casa, magari dopo sei mesi. L’impressione complessiva, quindi, è che per gestire le leve del retailing mix del Casalingo –ampiezza e profondità degli assortimenti, prezzi, pressione promozionale, visual merchandising-, i category manager della GDO debbano operare in una logica di “display senza display”, in cui bisogna inventarsi continuamente nuove forme di visibilità sia promozionale che continuativa, nuovi strumenti di complementarietà assortimentale (cross-selling promozionale, cross-merchandising espositivo, ecc.) e nuovi metodi per comprendere sempre meglio i bisogni dei clienti. In questo solco si collocano perfettamente le operazioni a catalogo che le insegne propongono ai clienti per fidelizzarne il comportamento d’acquisto. I cataloghi a punti hanno un valore duale: rappresentano il vero display senza display in senso espositivo e, soprattutto, costituiscono una possibilità di

segmentazione assortimentale altrimenti impossibile con le sole strutture fisiche dello scaffale. Non è un caso, infatti, che a fianco di un assortimento continuativo o promozionale di qualità e prezzi medio-bassi, la GDO offra

l’opportunità ai suoi consumatori di acquistare (nel senso dei punti redenti, non del denaro, ma sempre di acquisto si tratta) prodotti di gamma medio-alta. A questo proposito è interessante l’esempio di due operazioni di Esselunga contemporaneamente in corso nel momento in cui questo articolo va in stampa: il catalogo Fidaty valido dal 20 aprile al 18 ottobre 2015 e il volantino Voglia di Casa con gli articoli in promozione dal 4 al 20 maggio. Nel catalogo a punti ben 55 pagine su 155 sono dedicate al capitolo Casa mentre il volantino della promo consta di 14 pagine dello stesso formato del catalogo. Il confronto tra gli articoli inseriti nei due strumenti segmento per segmento evidenzia in modo lampante un uso complementare dei due veicoli di vendita; per citare solo alcuni dei tanti esempi che si possono fare (le sotto-categorie presenti sono praticamente sovrapponibili): due calici e due bicchieri di Marioluca Giusti al prezzo di 800 punti + 10€ nel catalogo (o gratis con 1.800 punti che equivarrebbero a 18€), contro circa 6€ per i bicchieri Bormioli del volantino; una tovaglia da tavola Bossi a 1.200 punti + 12€ (o con 2.400 punti invece di 24€) nel catalogo, contro la tovaglia con marchio di fantasia da 8,90€ (scontata del 40%) del volatino; il tegame Paderno da 3mila punti +39€ (oppure 6.900 punti che

significherebbero 69€), contro la pentola Frabosk del volantino scontata da 26,85€ a 18,79€. Insomma, gratis redimendo solo i punti oppure con un’uscita di cassa per il cliente simile alla spesa che farebbe comprando un articolo a scaffale o in promozione, i consumatori possono acquisire articoli di valore doppio o triplo rispetto alla soglia di prezzo a cui sarebbero probabilmente disposti ad acquistare presso il superstore. Oltre a rappresentare un’alternativa al display senza display delle azioni in&out, questa operazione di trading up a catalogo configura un esempio di sovvertimento del “vorrei ma non posso” con cui il cliente comune vive la categoria approcciandosi ai format dei canali specializzati: se è per compilare una lista nozze va bene, ma se è per decidere come allocare una fetta consistente del suo budget familiare, allora la scelta si fa meno immediata. E alla fine, se Esselunga o un’altra insegna gliene danno la possibilità, il consumatore redime i suoi punti con l’impressione di spendere molto poco per i prodotti delle marche di prestigio che si porta a casa, contento di poter affermare: vorrei ma posso!

(*) Amministratore Delegato di C2C Close To Consumer, a GiGroup Company.


SOSTENIBILITA’

di Barnaba Barattieri

Con il Contratto di Rendimento Energetico Sif Italia garantisce l’efficientamento della componente energetica degli immobili a uso commerciale determinando un risparmio dei costi di gestione del 40% circa e senza investimenti iniziali

Innovare nel “retail real estate” con.l’ Energy. Performance Contract accennato è stato recepito tramite la Direttiva CE/32/2006, che ha trovato attuazione con il D.lgs. n. 115/2008. «In poche parole –spiega Ruffinol’obbiettivo dell’EPC è quello di

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Nel mercato immobiliare italiano la cultura dell’innovazione è pressoché assente benché la normativa europea sin dal 2006 regolamenti formule contrattuali tese a favorire la riqualificazione dei patrimoni immobiliari, sia a uso commerciale che a destinazione residenziale. Spiega il General Manager di Sif Italia Luca Ruffino: «Innovare nel real estate significa riqualificare gli immobili sotto il profilo energetico e migliorarne la gestione mediante l’abbattimento di quei costi che di solito sconfinano oltre il canone di locazione e le spese accessorie. Purtroppo non tutti sanno che una soluzione significativa alle problematiche appena descritte è garantita dall’Energy Performance Contract». L’istituto in questione -nel nostro Paese conosciuto come Contratto di Rendimento Energetico o EPC- come

individuare una società che, come la nostra, abbia la capacità di investimento o la credibilità per anticipare i capitali per effettuare le migliorie degli impianti energetici. E, dopo l’intervento, rientrare

dell’investimento senza pesare sulla proprietà». Nello specifico la normativa in oggetto chiarisce che il proprietario dell’immobile stabilisce un: “accordo contrattuale che comprende un terzo, oltre al fornitore di energia e al beneficiario della misura di


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«Il risparmio medio in questo tipo di operazioni –chiarisce Ruffinoarriva al 40%. Una percentuale che corrisponde a una cifra che consente alla ESCO di rientrare dell’investimento negli anni successivi tramite formule contrattuali differenti».

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Queste sono per esempio: Il First out, contratto della durata di 3-5 anni secondo cui la ESCO finanzia l’iniziativa (anche attraverso una finanziaria) e il risparmio ottenuto viene impiegato per ripagare l’attività della ESCO e del finanziamento. Lo Shared Savings, di durata 510 anni, prevede un accordo tra le parti sulla suddivisione dei risparmi dell’intervento di riqualifiquazione. Solamente una parte del risparmio è dedicata e contribuisce al saldo del finanziamento.

Il Guaranteed Savings.

Luca Ruffino, General Manager di Sif Italia. La società di Milano si occupa di amministrazione di condomini e supercondomini, locazioni immobiliari, commerciali e abitative amministrazione, centrali termiche (circa 10), gestioni autonome, gestione patrimoni immobiliari. Complessivamente gestisce 32.000 unità immobiliari per circa 2 milioni di mq. e flussi per 2 milioni di euro. Fiore all’occhiello la gestione del Centro Direzionale Milano Oltre. http://www.sifitalia.it/

miglioramento dell’efficienza energetica, che fornisce i capitali per tale misura e addebita al beneficiario un canone pari a una parte del risparmio energetico conseguito avvalendosi della misura stessa”. Sempre la Direttiva stabilisce che il finanziatore o meglio il terzo può essere una ESCO (Energy Saving Company), ruolo che Sif Italia ha rivestito in più occasioni.

Un soggetto terzo diverso dalla ESCO e dal titolare dell’immobile il quale sottoscrive il finanziamento, lasciando alla ESCO la gestione e l’organizzazione dell’intervento. Ha durata fino a otto anni. Il Four Step. Si inizia a risparmiare con la manutenzione ordinaria (primo step), dopodiché si utilizzano i risparmi. Con questi si finanzia l’intervento di riqualificazione (secondo step), prima con interventi di taglia media (terzo step) e via via più significativi (quarto step). Il Pay from saving. Il rimborso del prestito è indicizzato sugli effettivi risparmi

Il Build-Own-Operate & Transfer (BOOT). La ESCO si occupa di

progettare, costruire, finanziare e di condurre del nuovo impianto a tempo determinato, alla scadenza del quale la proprietà va al cliente. Il First in. Il proprietario ha la garanzia da parte della ESCO di una quota di risparmio (di solito del 5% all’anno) che va ad appannaggio della ESCO fino alla conclusione del contratto di gestione. Lo Chauffage. La ESCO provvede al pagamento delle bollette energetiche, dietro il corrispettivo di un canone che ammonta alla spesa energetica affrontata dal cliente prima dell’entrata in vigore del contratto e per la sua durata complessiva. Il Plus. Prevede la riduzione

dell’indice di energia primaria per la climatizzazione invernale, pari almeno al 10% del corrispondente indice dell’attestato di certificazione.

Alcune immagini del Centro Direzionale Milano Oltre, tra le gestioni più importanti di Sif Italia che opera principalmente in Lombardia, ma può vantare gestioni anche in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio.


DIGITAL SIGNAGE

di Barnaba Barattieri

FINGERPRINT per il controllo della messa in onda

Il sistema di Metro Media System consente di tracciare l’effettiva messa in onda degli spot pubblicitari nel mondo della televisione digitale. Il sistema si presta per il controllo degli spot anche all’interno delle reti di Digital Signage.

Non di rado le aziende che investono nell’advertising televisivo rischiano di vedere vanificato il loro sforzo economico semplicemente perché lo spot acquistato non viene trasmesso dall’emittente scelta. Ovviamente l’omissione non dipende da un atteggiamento di malafede ma dalle fisiologiche difficoltà di gestione dei palinsesti da parte delle emittenti e, più a monte, dalla molteplicità e dalla crescita continua del numero di canali televisivi digitali.

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I sistemi di controllo e monitoraggio degli spot per ovviare all’inconveniente sono svariati, ma Metro Media System è l’unica azienda a essere riuscita ad applicare la tecnologia Fingerprint alla telediffusione.

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Per i non addetti ai lavori, il Fingerprint è la cosiddetta impronta digitale. In termini informatici si tratta di una sequenza alfanumerica o stringa di bit che identifica in modo univoco

un certo file video attraverso le sue caratteristiche distintive. In questo modo il riconoscimento e l’autenticità del file vengono garantite confrontando “l’impronta” del file stesso con una base di dati in cui sono presenti le “impronte” di tutti i file precedentemente memorizzati; se il confronto ha esito positivo allora il file è autentico e lo spot è stato effettivamente messo in onda.

DOOH

Venue Venue Server Server // Terminale Terminale

Venue Venue Server Server // Terminale Terminale

Venue Venue Server Server // Terminale Terminale

MMS Produce la reportistica

Server FTP MMS Venue Venue Server Server // Terminale Terminale

MMS MMS Preleva Preleva Palinsesti Palinsesti ed ed ii filmati filmati degli degli spot spot Previsti Previsti

MMS

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MMS MMS si si collega collega ai ai Venue Venue Server Server oo ai ai Terminali Terminali per per effettuare effettuare la la certificazione certificazione richiesta richiesta

La tecnologia Fingerprint utilizzata da Metro Media System è stata sviluppata in collaborazione con una società spinoff del Politecnico di Milano specializzata nel trattamento dei video e nel riconoscimento facciale. «Questa tecnologia particolarmente sofisticata e di difficile messa a punto - spiega l’Amministratore Unico di Metro Media System Vanni Ganzi - ci ha consentito di passare dal monitoraggio degli spot di 7 reti rilevate

alle attuali 55 reti rilevate con un minimo aumento delle risorse umane dedicate e incrementando il livello di precisione».

La tecnologia Fingerprint per il Digital Signage Metro Media System nell’ambito della diversificazione delle proprie attività ha iniziato un’attività di certificazione delle campagne DOOH (Digital Out Of


centrale oppure ai piani/calendari media) può effettuare delle comparazioni tra “previsto” e “rilevato” (cioè il riscontro del calendario) ed emettere certificati che evidenzino gli scostamenti rispetto a quanto previsto. Il certificato DOOH rilasciato da Metro Media System è quindi basato sulla certificazione della coerenza di erogazione tra le singole location e il palinsesto programmato centralmente. «In sintesi - dice Ganzi - il Certificato di messa in onda DOOH fornisce il Riscontro del calendario programmato». «A livello di ciascuna location Metro Media System certifica che le campagne di ogni cliente siano andate in onda esattamente come previsto dal palinsesto di programmazione, durante le giornate pianificate, nei luoghi e sui server previsti, evidenziando le mancate uscite, le uscite non previste e i problemi di connessione Home – o meglio la Comunicazione digitale nel circuito del Fuori casa). Questo servizio, ancora in fase iniziale ma già attivo e funzionante, è stato adottato da una importante società che opera nel settore ed è basato sulla disponibilità di una infrastruttura hardware sofisticata e da software proprietari che consentono di confrontare e riconoscere qualsiasi tipo di materiale video e/o immagini.

filmati caricati nella propria memoria. Questo controllo può essere effettuato più volte nel corso della giornata ottenendo quindi una precisa istantanea di quanto emesso per ogni device e, grazie alla possibilità di riconoscere i filmati uguali, è in grado di raggrup-

Vanni Ganzi Amministratore Unico di Metro Media System

pare le rilevazioni per filmato/prodotto/azienda, fornendo un certificato totale relativo a ogni campagna emessa sui diversi device.

Il certificato DOOH Come accennato se Metro Media System dispone delle informazioni relative al “previsto” (cioè al palinsesto

Partendo da questa infrastruttura è stato disegnato un servizio che è in grado di accedere ai diversi impianti DOOH (Totem, schermi, MUPI e qualsiasi altro device in grado di connettersi e di visualizzare immagini/filmati) e di verificare quanto questo impianto sta visualizzando in base al palinsesto e ai

per il controllo. Il certificato viene abitualmente prodotto in formato PDF e su carta intestata in modo da poter essere stampato e utilizzato come documentazione ufficiale. É previsto anche l’accesso a strumenti online di analisi delle rilevazioni. Alcuni dei principali operatori di Digital Signage e/o di Pubblicità Esterna – prosegue Vanni Ganzi – hanno già espresso interesse ed entusiasmo per questa iniziativa. Pur cercando di essere cauti, immaginiamo un futuro prossimo in cui tutte le campagne DOOH potranno essere certificate con tutti gli scontati vantaggi per Investitori, Pubblicitari, Imprese e Concessionarie».

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Come funziona in TV? Chi è Metro Media System? La missione primaria di Metro Media System è quella di fornire la certificazione delle campagne TV ai propri clienti. Metro Media System ha anche costituito 4 banche dati contenenti rilevazioni a partire dal 1992 relative a: Spot, Break, Programmi e Telepromozioni. Inoltre è stata costituita la Banca Dati dei filmati, che contiene tutte le creatività andate in onda negli ultimi 10 anni. Questa raccolta è disponibile per i clienti che possono interrogarla utilizzando un’apposita applicazione WEB denominata Spot System.

I numeri del servizio Nel 2014 Metro Media System ha rilevato: 5.422.983 spot per un totale di 21.056 filmati diversi corrispondenti a 4.856 marche afferenti a 1.643 aziende. È questo l’emesso televisivo in advertising di oltre 50 reti sia satellitari sia DTT (digitale terrestre), appartenenti ai principali gruppi editoriali operanti in Italia quali: Rai, Publitalia 80/Mediaset/Digitalia, Sky, DIscovery, Cairo Communication.

In origine il sistema del certificato è stato studiato per il sistema televisivo dove la verifica è basata sui calendari delle campagne inviati da agenzie e centri media clienti di Metro Media System confrontate con le rilevazioni effettuate dalla piattaforma di rilevamento. L’incrocio di questi dati consente di fornire due servizi di certificazione: il Certificato di messa in onda, come precedentemente detto per la DOOH e il Certificato di Qualità: basato sulla verifica del rispetto degli

accordi in vigore tra UPA, ASSOCOM, Rai Pubblicità, Publitalia. Si tratta di regole sulla durata e sul numero di spot presenti nei break, sulla presenza di concorrenti, sull’affollamento massimo orario e sulla presenza di autopubblicità all’inizio dei break.

Vidion: un caso nella DOOH «Nel mondo delle affissioni e con riferimento specifico alla video comunicazione digitale c’era la necessità di elevare il livello del servizio. Avendo introdotto le metodiche di analisi di

Marco Fabiani, Direttore Generale di Vidion, concessionaria del gruppo Fida


Metro Media System oggi possiamo finalmente disporre di un sistema terzo di certificazione dei passaggi adv anche nella DOOH». Le parole di Marco Fabiani, Direttore Generale di Vidion, concessionaria del gruppo Fida, si riferiscono all’implementazione del sistema di certificazione Metro Media System nel circuito di videocomunicazione di Centostazioni, che oggi include 1.211 monitor da 42 pollici full hd in 50 stazioni ferroviarie. «Questa rete in precedenza godeva di un sistema di certificazione interno che però non garantiva terzietà ai clienti». Con l’obbiettivo di dare ancor più certezza della messa in onda, l’implementazione è iniziata a febbraio dopo tre mesi di studio che hanno comportato i necessari adattamenti hardware e software. Nel complesso terminerà il 30 giugno contestualmente a un’operazione di revamping, ossia di sostituzione degli schermi dell’asset. «Inoltre -spiega Fabiani- vorremmo implementare il servizio sull’asset di Ferrovie Nord (Fnm). Tuttavia, non avendo la proprietà dell’asset, c’è un passaggio in più da soddisfare, cioè gestire in maniera differente l’implementazione, per via di un NDA commerciale che non consente l’intervento diretto di terzi su dispositivi della rete». L’altra sfida affascinante di Vidion sarà quella che, se prenderà piede, vedrà l’applicazione del sistema di certificazione mediante fingerprint nel circuito

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di affissione digitale, cioè quello in cui non è prevista videocomunicazione ma immagini fotografiche digitali fisse o dinamiche. Questi dispositivi sono a oggi presenti in 110 stazioni dei circuiti di Centostazioni e di Fnm, in 26 di città italiane, per un totale di 128 digiMupi, gli schermi verticali da 70 pollici. Tra le nuove operazioni completate da Vidion di recente, l’installazione di 3 grandi schermi a led a Milano: uno da 80 metri quadrati in Pizza Cadorna e due da 60 metri quadrati in Porta Garibaldi.


DIGITAL SIGNAGE

di Nicoletta Buora

Idea PM punta su 3D TV e taglia le code IL SISTEMA TELEVISIVO TRIDIMENSIONALE,

MA SENZA LA NECESSITÀ OCCHIALINI PER MEDIARE LA FRUIZIONE E I SISTEMI DI GESTIONE DELLE CODE CARATTERIZZANO L’OFFERTA PER IL RETAIL DI IDEAPM NEL 2015

Con la sua business unit IdeaTV, IdeaPM si occupa di Digital Signage a 360 gradi. Grazie a partnership con primari produttori internazionali, IdeaTV è in grado di proporre le più avanzate tecnologie legate al Digital Signage come il sistema 3D senza la necessità di occhiali per la fruizione. La filosofia di IdeaTV è customer care oriented, basata cioè sulla centralità del cliente. «Ricerchiamo sul mercato internazionale soluzioni utili al nostro business e le proponiamo sul mercato interno, realizzando sistemi hardware e software ad hoc e fornendo un supporto progettuale e servizi di assistenza specialistica», afferma Gianluca Salvadori, chief executive di IdeaPM. Focus per il 2015 è il mondo retail, per il quale IdeaTV ha già reso disponi-

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bili diversi prodotti: nuove soluzioni totem per la comunicazione indoor nei punti vendita; il sistema 3D senza occhialini, tecnologia che in Italia non ha ancora molto preso piede, ma che può rappresentare una reale sfida in diversi ambiti; il sistema eFrame per la gestione in autonomia dei propri comunicati informativi o pubblicitari, una sorta di bacheca digitale dal look accattivante disponibile anche in versione classica con cornice di legno; e la nuova soluzione per la gestione delle code ITV-Bloom.


ITV-Bloom, gestione code a valore aggiunto Le code non sono solo un problema da gestire, ma anche una straordinaria occasione per comunicare con un pubblico eterogeneo dal potenziale enorme. Per questo IdeaTV ha realizzato ITVBloom, una soluzione per la gestione delle code intelligente, modulare e scalabile, con funzionalità di Digital Signage: il monitor utilizzato per informare e gestire la coda in attesa viene impiegato anche per inviare messaggi promozionali o informativi in modo dinamico. ITV-Bloom funziona attraverso una colonnina dotata di display touch, sempre collegato in rete, per l’erogazione del ticket, che attiva immediatamente i meccanismi di gestione della coda intelligente. Il flusso della

coda deve essere gestito in real-time per evitare “rappresaglie popolari” e ITV-Bloom è proattivo proprio nella gestione immediata dei casi di congestione della coda, attivando l’intervento dell’operatore allo sportello: il ticket si può chiamare e richiamare, trasferire a un altro operatore disponibile a servire il cliente, metterlo in pausa, cancellarlo o se necessario addirittura assegnargli una priorità. Attraverso servizi di reportistica, ITVBloom permette, inoltre, di analizzare il processo di gestione delle code e di intervenire, eventualmente, sull’organizzazione per migliorare il servizio. Per la gestione del sistema, è disponibile anche un App dedicata al personale di back office, mentre nel corso del 2015 sarà rilasciata un�altra App che consentirà agli utenti, attraverso il proprio smart phone, di essere informati in merito al tempo di attesa.

ITV-RealAnalytics è, invece, un sistema di video-analisi, affiancabile a ITV-Bloom, che permetta di avere informazioni importanti in merito al target in quel momento in

coda, trasformando un problema in un�opportunità di business.


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FIERE: MILANO DESIGN WEEK di Amelia Valletta

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Design

La Milano Design Week è sempre un’occasione unica per capire come si evolve il pensiero creativo, che sia esso proteso al progetto di un prodotto, di un servizio, di una comunicazione. Sullo sfondo di Milano Expo 2015, la relazione tra nutrizione e design è al centro del dibattito e offre spunti, visioni, riflessioni, scenari, progetti. Le idee hanno la meglio sulla produzione industriale alla Milano Design Week 2015 e pertanto per essere condivise e rappresentate necessitano di luoghi molto speciali, capaci di stimolare nel visitatore una naturale propensione al culto della bellezza.

meets Classic Alcuni dei più prestigiosi e antichi palazzi di Milano aprono I battenti mostrando patrimoni architettonici e artistici di grande rilievo, ricchi di statue, fregi, stucchi affreschi, marmi, arazzi, drappi, che impreziosiscono di

bellezza e cultura il fuorisalone. Palazzo Bocconi, Palazzo Crespi, Palazzo Serbelloni, Palazzo Litta sono alcuni dei luoghi scelti e resi visitabili grazie al “fuorisalone”.

Louis Vuitton racconta il viaggio e l’eccellenza tra gli affreschi e i fregi del 18 ° secolo di Palazzo Bocconi. La collezione “Objets Nomades” disegnata da Marten Baas, Fernando e

Huberto Campana, Patricia Urquiola, Oki Sato di Nendo, e Atelier Oï si integra con le camere del palazzo, generando una insolita sintonia tra oggetti e spazio circostante.


(nella foto d’apertura e nelle tre qui a fianco ) A Palazzo Bocconi Louis Vuitton dedica un’intera collezione al tema del viaggio proponendo 16 oggetti ispirati agli “Ordini Speciali Louis Vuitton”.

A Matter of Perception. Riflessioni di progetto sul tema della material nella loro flessibilità, mutevolezza, duttilità, capaci di espreimere di volta in volta poetiche e qualità molto diverse. L’Estetica della Miseria interpretata da Michele De Lucchi e Andrea Branzi, dove la materia è invecchiata ed erosa dal tempo; la materia naturale e la bravura degli artigiani locali sono invece protagonisti della mostra “Made in Brazil”, una selezione del meglio della produzione locale sullo sfondo di un insolito allestimento disegnato da Fernando e Umberto Campana; Nel cortile interno, la Litta Beach allestita dall’architetto brasiliano Marcio Kogan invita alla sosta, con la possibilità di assistere ad un interessante

(nella foto qui sotto) Esposizione di Xam, brand dal 2007 della storica CLASSICMOBIL sul mercato dal 1964, al palazzo Litta

A Palazzo Serbelloni, un tempo dimora di Napoleone e Giuseppina, Caesarstone produttore di superfici pregiate in quarzo, allestiscono la mostra Movements la cui principale attrazione è rappresentata da Swing, 8 altalene allestite nella grande sala da ballo per presentare la nuova collezione di design 2015. Dai fasti napoleonici al variegato popolo del Fuorisalone, le sale di Palazzo Litta complice la rivista DAMN° ospitano una importante collettiva che riunisce architetti, designer e aziende attorno al tema Materials.

(nella foto qui sopra ) Si chiama Movements l’installazione di Caesarstone, azienda specializzata in superfici in quarzo, in collaborazione con il designer Philippe Malouin a palazzo Serbelloni palinsesto di interviste con I principali protagonisti della mostra. A Palazzo Crespi Airbnb in partnership con gli artisti di Fabrica presenta Housewarming, un’installazione interattiva dove I creativi reinterpretano il concetto di ospitalità declinandolo

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Qui sopra Airbnb e i designer di Fabrica re-interpretano il concetto di ospitalità e accoglienza con un’installazione interattiva a Palazzo Crespi. nelle diverse lingue del mondo: dal tipico tè all’inglese al rituale indiano delle lampade, dando la possibilità ai visitatori di comprendere e condividere i diversi valori di appartenenza e accoglienza.

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All’Accademia di Brera va in scena Belgium is Design, un organico di nuovi talenti pronti a entrare in scena sul palcoscenico internazionale del design. La mostra Confronting the Masters è un percorso evolutivo, un invito a dimostrare come una iniziativa, premiata a suo tempo, sia maturata e si sia strutturata nei lavori a seguire. Le cornici dell’Università degli Studi di Milano e dell’Orto Botanico di Brera fanno da sfondo alla Mostra-Evento di INTERNI, ENERGY FOR CREATIVITY.

Nelle due foto qui sopra e sotto: Belgium is Design, la piattaforma che promuove il design belga a confronto con i maestri esposti all’Accademia di Belle Arti di Brera.

La prima, A Dream for Tomorrow. Looking to the Past to Invent the Future, riunisce i progetti su scala domestica e urbana. Sull’argomento e per il secondo anno consecutivo la rivista Interni esplora in chiave progettuale, urbanistica e architettonica idee per un millennio sostenibile, indirizzate al miglioramento delle strutture vitali ed incentrate sulla relazione tra uomo, natura e contesto costruito. Protagonsta l’architetto Daniel Libeskind ha affermato che l’architettura comincia sempre da un disegno, un punto, una linea, un piano. Il Cortile della Farmacia dell’Università Statale si è rivelato il contesto giusto per realizzare una delle opere originali dell’architetto appartenenti a una serie nota come Chamberworks, composizioni di natura architettonica progettate come una matrice di organizzazione spaziale. L’installazione introduce un frammento di Chamberwork No.2 Horizontal rendendola tridimensionale tramite l’emozionante aggiunta di colore e densità. La composizione è permeata da alcune delle

All’Orto Botanico A JOURNEY THROUGH SCENTS PAVILION, un excursus tra i protagonisti, le fragranze, le tecniche produttive e le materie prime utilizzate nella produzione del profumo dal XVIII secolo sino ai giorni nostri. La storia della profumeria d’epoca è narrata mediante contenuti, immagini e oggetti d’epoca.

Energy for creativity: YELLOW TOWER di Luca Trazzi. Un’alta e sinuosa gabbia metallica in colore giallo reinventa le forme della bottiglia di champagne)

tinte vivaci della tavolozza sviluppata da Libeskind per Oikos e realizzata con pannelli metallici piegati e tagliati. È una struttura che, come un accordo musicale segreto e inaccessibile, prende forma nel seducente caos delle linee fluide. Future Flowers è una composizione dedicata al piacere della luce, del colore e della magia delle linee rette. Sempre alla Statale ANTONIO CITTERIO

Qui sopra Energy for creativity: Punti di Vista di Piuarch. Una struttura articolata in tre volumi invita a una riflessione sugli elementi architettonici della Ca’ Granda, catturando lo sguardo con visioni orientate e giochi caleidoscopici) , PATRICIA VIEL AND PARTNERS mettono in scena le parole della cultura Italiana.


Lettere antiche e moderne, filosofia e diritto, vita e morte messe in scena attraverso i chiaroscuri di testi incisi su lastre che ricordano i grandi monoliti di Kubrick: venendovi a contatto, impariamo a usare strumenti per nutrirci e salvare il pianeta? SPEECH TCHOBAN & KUZNETSOV affrontano il tema della mimesi natura/ambiente costruito, con un’installazione fatta di specchi che dissolvono le geometrie in giochi di trasparenza e colore: ciò che resta è il contesto circostante nella sua mutevole bellezza data dall’interpretazione personale dell’esperienza vissuta. All’Uomo Vitruviano è dedicata l’installazione di BERNARD KHOURY, una successione di cerchi tagliati nella pietra che danno forma a un tunnel all’interno del quale il visitatore può entrare e cercare il proprio equilibrio naturale ricalcando la posizione della figura.

La seconda mostra di Interni, The Garden of wonders. A Journey Through Scents esplora le possibili sinergie tra il design d’autore e le imprese artigianali che operano nell’ambito del profumo. Sullo sfondo lo storico complesso dell’ Orto Botanico di Milano, su cui insistono l’Antico Osservatorio Astronomico e lo storico Palazzo di Brera che sarà oggetto di una ristrutturazione programmata per dar vita al polo della Grande Brera insieme all’antica dimora di palazzo Citterio (progetto di James Stirling) e alla Pinacoteca di Brera. A palazzo Clerici l’installazione nel cortile realizzata da Space Caviar (Joseph Grima e Tamar Shafrir) con l’azienda altoatesina Prokoss-Mobilrot, si chiama RAM House ed è un prototipo domestico che s’interroga sui concetti di privacy ai nostri giorni. La RAM House propone uno spazio di

autonomia elettromagnetica selettiva: wi-fi, cellulari e altri segnali radio sono filtrati da alcuni schermi (gialli) di materiali radar assorbenti (RAM) e gabbie di Faraday che impediscono cioè ai segnali di entrare e di uscire. I pannelli possono essere spostati per permettere alle onde radio di entrare e uscire.

meet a need

Energy for creativity: Living Line di Speech Tchoban & Kuznetsov con Abniya Sterligova. Un nastro di pareti specchianti traccia un disegno ad anelli, riflettendo il portico storico: simboleggia il moto perpetuo della creatività, che genera nuove visioni del mondo

All’architetetto Luigi Caccia Dominioni il distretto 5VIE dedica la settimana del design. Per conoscere meglio il suo lavoro viene aperto il suo studio in Piazza Sant’Ambrogio 16 e in contemporanea Palazzo Visconti ospita alcuni dei suoi pezzi cult. La collettiva alle Residenze Litta racconta I progetti di Servomuto, TauMarin, Secondome con Padiglioneitalia - tra i molti - che per l’occasione nelle Residenze Litta trovano spazio museale ad hoc.

Progetto RAM House di Space Caviar, prodotto dalla società italiana Prokoss-Mobilrot: un prototipo sviluppato su due livelli e installato nei giorni della Design Week nel cortile di Palazzo Clerici 5 a Milano, all’interno dell’evento Atelier Clerici.

fronteretro.com info@fronteretro.com +39 0543 720233


SPECIALISTI

di Marinella Croci

Un sistema sviluppato da un’azienda marchigiana conferisce alla stampa le caratteristiche del prodotto finale simulando rilievi, venature e asperità del supporto originario.

Da vedere e toccare

E generando infinite opzioni per applicazioni di Visual Merchandising, pannelli sinottici, campionari e allestimenti per non vedenti.

Dalla stampa digitale alla cartotecnica e alla stampa 3D lenticolare. E’ questo il percorso seguito in poco meno di un quarto di secolo di attività dalla VGS di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno.

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Il primo plotter è stato acquistato dall’azienda nel 1993 e da allora è stato un crescendo di specializzazione con il conseguente acquisto di macchinari sempre più avanzati. “All’inizio ci occupavamo esclusivamente di stampa digitale di grande formato – esordisce Luca Capponi, fondatore di VGS – per poi approfondire la nostra specializzazione nel tempo. Oggi ci occupiamo di decorazioni del punto vendita, visual merchandising e di materiale per promozioni realizzando espositori, pop-up e visual display oltre a fornire consulenza per lo sviluppo di progetti personalizzati.” L’offerta dell’azienda marchigiana è talmente ampia da soddisfare qualsiasi esigenza di allestimento di spazi e comunicazione. Circa quattro anni fa il grande salto. “Abbiamo sentito l’esigenza di ampliare la nostra offerta oltre il mondo

della stampa – prosegue Capponi -. Pensavamo a una stampa più creativa, da vedere e, soprattutto, da toccare. E così abbiamo messo a punto una procedura di nobilitazione in modo da creare rilievi percepibili alla vista e al tatto, una soluzione eccellente per evidenziare un marchio. ” Era nata la Stampa Tattile Digitale®.

La Stampa Tattile Digitale permette di riprodurre in stampa rilievi, venature e asperità dei supporti originari.. Vedi anche il legno a dx

La procedura di Stampa Tattile Digitale è stata messa a punto da VGS sulla Nyala2, stampante di grande formato della svizzera swissQprint.


Luca Capponi, fondatore di VGS.

Stampare in rilievo. La Stampa Tattile Digitale, Print and Touch®, è un sistema di stampa registrato da VGS grazie al quale viene riprodotto l’effetto rilievo dei materiali fino a 1,5 mm di spessore. Una sorta di embossing digitale applicabile al Visual Merchandising e all’Interior Design. “La tecnica veniva già utilizzata per il piccolo formato – spiega Capponi -. Il nostro merito sta nell’avere messo a punto un’applicazione per il grande formato, per pannellature fino a 300 x 200 cm. Si ottiene una riproduzione tattile 3D indipendentemente dall’effetto visivo, ideale per mettere in risalto i dettagli di espositori, campionari, targhe e

insegne, allestimenti e affreschi a rilievo per non vedenti o ipo-vedenti negli spazi museali.” Il sistema viene proposto per oggettistica o quinte per vetrine, per simulare le venature del legno o la consistenza del materiale nei diversi tipi di pavimenti, come marmo o cemento, con fughe grezze o in rilievo oppure per simulare la rugosità di un muro o l’effetto spatolato. “Ci rivolgiamo a clienti di alto livello – prosegue Capponi – con i quali lavoriamo solo su progetto. E’ stato proprio grazie alla stretta collaborazione con i nostri clienti che abbiamo recepito la loro esigenza di disporre di qualcosa di più di un semplice pannello stampato. Siamo quindi passati dalla no-

VGS, azienda marchigiana specializzata in decorazioni del punto vendita, visual merchandising e materiale per promozioni (www.v-g-s.it).

VGS, azienda marchigiana specializzata in decorazioni del punto vendita, visual merchandising e materiale per promozioni (www.v-g-s.it).

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��������� Hai un'idea espositiva da proporre? Con un design originale? E un materiale innovativo? �� ���������������������������������������� ���� ���������������������������

Partecipa alla 5a edizione di ���� �� �������� ������� ������� ������ il concorso internazionale dedicato al mondo del P.O.P. e del retail realizzato da ������� ������ fiera leader in Europa per il mercato della comunicazione visiva - e in collaborazione con la rivista ��������������� Cinque le categorie in gara: ���������� ����������� ��������� �� ���� ��������� ������������������������������������������������������������������������ Le opere saranno presentate in fiera dal 15 al 17 Ottobre e visibili a più di ������ ���������� quali professionisti della comunicazione visiva, opinion maker e marketing manager dell’industria e della GDO. Scarica la ������������������������ e il ������������������������. ��������������������������������������������

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integrato. E’ possibile applicare vari strati di colore in un unico passaggio così come estendere il piano di stampa agganciando tavoli di accompagnamento. Da segnalare la board option, un sistema di aspirazione per mantenere in posizione durante la stampa i pannelli oversize e i materiali a bobina di difficile lavorazione.” La massima produttività si ottiene in modalità operativa Tandem, caricando il piano di stampa anteriormente e posteriormente: mentre la stampa è in funzione su un lato, l’operatore carica l’altra sezione e viceversa. “La procedura che abbiamo messo a punto e che ormai utilizziamo da quattro anni conTecnologia in grande siste nel trattare il file in pre-stampa e mandarlo in lavorazione con proceLa rivoluzione della Stampa Tatdura più lenta. Sul mercato abbiamo tile Digitale è stata resa possibile da avuto un ottimo riscontro – conclude investimenti in tecnologia avanzata, Capponi –, tanto da diventare punto di che hanno portato VGS a sostituire la riferimento per questo tipo di stampa, precedente macchina di stampa con oggi adottato da diverse aziende che una più evoluta e, soprattutto, veloce. operano nel settore del mobile e della “Fino a poco tempo fa utilizzavamo la moda e, più in generale, nei prodotti di swissQprint Oryx, un sistema modulare alta gamma. di stampa con risoluzione visiva fino ” Quale esempio si può citare il a 2160dpi, con la quale potevamo campionario finiture realizzato per Las stampare fino a 2,5 x 1,5 m – spiega Mobili, produttore di arredi per ufficio, Capponi -. Passando alla Nyala 2, top che richiedeva di risolvere problemi di gamma, possiamo stampare fino a ricorrenti, come l’approvvigionamento 3,2 x 2 metri. da vari fornitori, il sezionamento, ” Le stampanti swissQprint a getto l’assemblaggio e la logistica. d’inchiostro si presentano solide e Rivolgendosi a Videografica Studio, precise, in grado di stampare dai più l’azienda ha scelto una gestione unica, piccoli pannelli e materiali in bobina ai senza più fornitori, dai costi certi e pannelli oversize. con la possibilità di campionare solo “La Nyala 2 presenta un piano di le zone più rappresentative delle stampa maggiorato pur con ingombro essenze. analogo al modello Nyala Ma questo è solo un esempio. – puntualizza Paola Mortara, AmLe innumerevoli opzioni applicative ministratore di Fenix Digital Group, trovano limite solo nella creatività… distributore esclusivo per l’Italia delle stampanti svizzere -. Dotata di teste di stampa avanzate, assicura una stampa eccellente a velocità massima di 206 m²/ora. Questi sistemi gestiscono qualsiasi tipo di materiale senza necessità di supervisione: il materiale in bobina viene trasportato da un La Stampa Tattile Digitale è sistema di rulli attraverso il piano di stata utilizzata per stampare stampa per riavvolgerlo poi sul lato il campionario tattile di opposto mentre la forza di trazione Las Mobili, produttore di è regolata dal sistema di controllo bilitazione del pannello al rilievo, una soluzione accolta con entusiasmo dai mobilifici, che potevano così creare un campionario che permettesse di vedere e toccare con mano i materiali dei loro arredi e cucine, grazie alla riproduzione fedele di colori e rilievi, venature ed essenze. Per il produttore di mobili si è tradotto in una riduzione di costi e tempi di produzione poiché un unico fornitore gestisce le diverse esigenze con l’obiettivo di realizzare un campionario utilizzabile per attività di marketing, regalistica e presentazione di nuovi prodotti.”

arredi per ufficio.

DIVA - MODULO ISCRIZIONE Il concorso internazionale DIVA - Display Italia Viscom Award - mette in mostra le migliori soluzioni espositive per il punto vendita. Il concorso è aperto ai produttori di materiali P.O.P., studi di progettazione, agenzie creative e aziende committenti.

CATEGORIE IN GARA: A – Soluzioni espositive DUREVOLI B – Soluzioni espositive NON DUREVOLI C – Dispositivi di DIGITAL SIGNAGE

D – PACKAGING E – RETAIL DESIGN F – SHOP FITTING

I lavori in concorso verranno esposti nell’area dedicata ai Viscom Awards durante la fiera Viscom Italia - 15-17 Ottobre 2015, Fiera Milano, Rho QUOTA DI ISCRIZIONE 2

Per ogni soluzione espositiva (2 m max) QUOTA ESPOSITORE/INSERZIONISTA

€ 450,00

QUOTA NON ESPOSITORE/NON INSERZIONISTA

€ 600,00

INVIARE IL MODULO COMPILATO A: Gabriella Cosso - +39 02 4691292 - +39 348 7321532 - gabriellacosso13@gmail.com Marco Oltrona Visconti - +39 340 3142015 - marco@tinteunite.it èMagazine Ati - Via Pindemonte, 2 - 20129 - Milano

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CATEGORIE IN GARA: A – Soluzioni espositive DUREVOLI B – Soluzioni espositive NON DUREVOLI C – Dispositivi di DIGITAL SIGNAGE

D – PACKAGING E – RETAIL DESIGN F – SHOP FITTING

I lavori in concorso verranno esposti nell’area dedicata ai Viscom Awards durante la fiera Viscom Italia - 15-17 Ottobre 2015, Fiera Milano, Rho.

QUOTA DI ISCRIZIONE Per ogni soluzione espositiva (2 m2 max) QUOTA ESPOSITORE/INSERZIONISTA

€ 450,00

QUOTA NON ESPOSITORE/NON INSERZIONISTA

€ 600,00

INVIARE IL MODULO COMPILATO A: Gabriella Cosso - +39 02 4691292 - +39 348 7321532 - gabriella.cosso@displaymagazine.it Marco Oltrona Visconti - +39 340 3142015 - marco.visconti@displaymagazine.it èMagazine Ati - Via Pindemonte, 2 - 20129 - Milano - www.displaymagazine.it


SHOPFITTING di Nicoletta Buora

LEIDMANN BLACKFIN GLASSING

Occhialeria il miglior negozio, lo stand più bello e lo yacht store

A MARZO IL CENTRO OTTICO LEIDMANN DI MONACO DI BAVIERA SI È AGGIUDICATO IL BESTORE, RICONOSCIMENTO RISERVATO AI NEGOZI DI OTTICA DI TUTTO IL MONDO,

CHE PREMIA IL MIGLIOR MODO DI PRESENTARE IL PRODOTTO OCCHIALE, IN TERMINI NON SOLO DI CONCEPT ESPOSITIVO E DI INTERIOR DESIGN, MA ANCHE DI TECNOLOGIA IN SITE, INTERAZIONE CON IL CLIENTE E SHOPPING EXPERIENCE. IL PREMIO È STATO CONFERITO A MIDO 2015, LA FIERA INTERNAZIONALE PIÙ IMPORTANTE DEL SETTORE OCCHIALERIA SVOLTASI A MILANO DAL 28 FEBBRAIO AL 2 MARZO.

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LEIDMANN


GLASSING

Una giuria internazionale di esperti, composta da operatoti del settore, specialisti di marketing e di visual merchandising, ha valutato le immagini degli store che gli stessi ottici hanno inviato online, decretando il centro ottico Leidmann di Monaco di Baviera miglior punto vendita. Secondo classificato lo spagnolo Novaoptica e terzo Mykita Shop di Berlino. Con occasione è stato premiato anche Blackfin per il miglior stand. Infine è stato presentato il negozio navigante, ossia lo Yacht store di Glassing già presente sul mercato con un negozio a Milano e uno a Portofino. In una nota stampa della fiera si legge che, l’evoluzione in atto nel retail, che sta trasformando i tradizionali punti vendita in luoghi dove si vive un’esperienza, è trasversale a tutti i settori. Mido ha così voluto essere testimone di questa evoluzione introducendo il premio Bestore, nato proprio per stimolare gli operatori del settore a cogliere i suggerimenti derivanti dai processi evolutivi in atto.

fucina di creatività a tutto tondo, è stato lo Yacht store di Glassing, il primo concept store di ottica sull’acqua, che durante la kermesse milanese è stato anche lo stand del brand italiano fondato cinque anni fa da due intraprendenti giovani milanesi. Realizzato in collaborazione con il cantiere navale Giorgi Marine, lo yacht è stato progettato e customizzato per essere un vero e proprio negozio galleggiante. “L’esperienza di questi anni – ci dicono Alessandro Forte e Stefano Ottone fondatori di Glassing - ci ha insegnato ad osare...e anche in questo caso fino alla fine abbiamo creduto in un’idea

BLACKFIN

MIKITA

Mood naturale e minimale Progettato dagli architetti Kirsten Scholz e Stephanie Thatenhorst, in stretta collaborazione con il titolare Chris Leidmann, in particolare per il concept degli interni, il centro ottico bavarese, si distingue per il minimalismo delle linee e la cura dei dettagli. La scelta di materiali naturali come il rovere non trattato per gli arredi, il calcestruzzo a vista per le pareti e il muschio vero che ricopre, in fondo, un’intera parete creando un forte impatto visivo, seguono quel fil rouge di naturalità ed essenzialità che si ritrovano nei modelli di occhiali proposti. Il sobrio design espositivo fatto di mensole a vista che si alternano a cassetti nascosti , guida l’occhio del consumatore nella ricerca delle montature, selezionate e di alto design, favorendo la shopping experience.

Yacht store, il più originale La formula più attrattiva e originale presente al Mido, che si conferma

NOVAOPTICA

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all’apparenza impossibile da realizzare ma che, superate le prime difficoltà, è risultata vincente. In fiera era impossibile non vederci e in molti hanno apprezzato lo yacht come spazio espositivo. Ha incuriosito chiunque fosse di passaggio. Il progetto iniziale, oltre alla voglia di stupire, era quello di lanciare la barca come un nuovo concetto di spazio di vendita in movimento, per vendere nelle località turistiche più cool pur non avendo dei negozi”. Un vero temporary, galleggiante e itinerante, che aprirà ufficialmente anche al pubblico la prossima estate, raggiungendo i porti delle località turistiche più esclusive del Mediterraneo e dando

l’opportunità di acquistare le ultime collezioni di occhiali da sole e da vista a piedi nudi e in costume da bagno.

Il miglior stand è italiano Il Bestand Award 2015, riconoscimento allo stand più attrattivo, originale e comunicativo presente al Mido, è andato al brand italiano Blackfin. “Abbiamo lavorato oltre un anno per realizzare il nostro stand, che è la rappresentazione fisica di ciò che è il Blackfin, del percorso intrapreso e della sua identità nel mercato dell’eyewear”, ha così commentato Nicola dal Din, Ceo di Pramaor azienda del bellunese proprietaria del brand, che si distingue per le collezioni di occhiali in

titanio progettati e prodotti in Italia, sintesi di design, stile e innovazione. Lo stand in ambientazione post-industriale, denominato Black Shard, ha conquistato il pubblico di Mido grazie al grande impatto visivo ed emozionale, al concept originale e alla capacità di trasformarsi in un microcosmo da vivere e da esplorare. Progettato dall’architetto Nicola de Pellegrini e dal suo studio Anidride Design e realizzato da Deimos di S. Giustina (Bl), lo stand si identifica per i grandi pannelli neri di metallo traforato incastrati tra loro, che hanno saputo dare risalto all’immagine di Blackfin, creando un’ambientazione futuristica.

La pavimentazione in cemento grezzo, un’enorme turbina aerea in movimento, lungo una delle pareti perimetrali e, al centro dello stand, il bar Cipriani, a suggellare la partnership tra i due brand, hanno completato questo concept, eccellenza dell’italianità. Bestand, alla sua seconda edizione, è stato assegnato da una giuria popolare composta dai visitatori della fiera che hanno votato tramite l’app di Mido o attraverso votazione cartacea direttamente durante la kermesse. Nicoletta Buora


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Oggi potete scegliere di organizzare le vostre promozioni, gli eventi, le attività di merchandising, affidandovi ad un team di professionisti con una lunga esperienza nel field marketing e con grande capacità progettuale, creativa ed organizzativa. �������������������������������������������������������� per promuovere al meglio la vostra marca e i vostri prodotti.

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DIGITAL SIGNAGE di Nicoletta Buora

LA DISPONIBILITÀ DI

Videowall & Ledwall al servizio del Digital Signage

DISPLAY DI GRANDE FORMATO A COSTI PIÙ ACCESSIBILI E DI FACILE INSTALLAZIONE STA CONTRIBUENDO ALLA CRESCITA DEL DIGITAL SIGNAGE CON LCD E LED,

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Se è vero che “ un’immagine vale più di mille parole”, oggi è ancora più vero che un video comunica più di mille immagini! La comunicazione visiva ha ormai da tempo preso il sopravvento e l’uso di video e animazioni è un ulteriore passo avanti, verso una comunicazione capace di creare emozioni. Ovunque, nelle stazioni, negli aeroporti, nei centri commerciali e store di ogni genere, in spazi pubblici aperti o all’interno di edifici, i grandi schermi, come mega televisori, stanno lì a mandare in onda contenuti in modo dinamico con l’obiettivo di raggiungere il proprio target di riferimento. Questa forma di comunicazione è il Digital Signage, una tecnologia in continua e rapida diffusione grazie anche alla disponibilità di display di grande formato a costi accessibili e di facile installazione. La crescita del Digital Signage sta coinvolgendo e conquistando diversi mercati, tra cui il mondo del retail interessato da una vera e propria

trasformazione. I numeri in gioco sono sempre più importanti, così come gli investimenti e le potenzialità di crescita per le aziende fornitrici di tecnologia.


Realtà emergenti e tecnologie a confronto Omniavideo è una giovane società fondata da due soci con lunga esperienza nel settore audio-video nel mondo del service/noleggio che hanno deciso di entrare nel settore professionale delle soluzioni specializzandosi nella progettazione e fornitura di Videowall, Ledwall (in collaborazione con Macropix), maxischermi e totem. “Nel Digital Signage - ci dice Giorgio Bavelloni partner di Omniavideo Macropix - gli schermi possono essere a tecnologia LCD, dove i formati sono più standardizzati (in media 16:9 da 20” a 50”) e i display hanno un’elevata risoluzione, a LED, molto più versatile perché

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Modularità per definire I sistemi Videowall, composti da monitor LCD modulari, sono concepiti per l’utilizzo indoor e sono caratterizzati da un’altissima definizione, da schermi antiriflesso e dalla cornice sottilissima. Come detto, questa tecnologia è appannaggio delle grandi case già specializzate nel settore dei monitor che, comprendendo le potenzialità del Digital Signage quale mezzo di comunicazione, decidono di investire budget crescenti. Tra queste, Panasonic offre una vasta gamma di display professionali LCD adatti ad ogni necessità: schermi Indoor (serie LF), Videowall con Ultra e Super Narrow Bezel (serie LFV), monitor Tough LCD per applicazioni in ambito Outdoor con certificato IP55 (serie LFX), schermi Multi Touch (serie LFB) e Network (serie LFC), display standard (serie LFE) e soluzioni 4K Ultra HD (serie LQ). “Per quanto riguarda l’offerta Indoor si possono realizzare forme a piacere, potendosi adattare alle superfici, quali colonne o simili, o al plasma, tecnologia che, nonostante offra un’elevata qualità, sta sparendo a causa degli elevati costi di smaltimento. All’orizzonte si intravvede l’OLed, il Led organico”.

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Gli schermi LCD, che sta per Liquid Crystal Display , sono stati il primo tipo di monitor sottile con una buona qualità dell’immagine. Per contro, non emettendo alcuna luce, i cristalli liquidi devono essere retroilluminati e questo comporta un maggior consumo di energia. Oggi, però, la tecnologia si è evoluta e molte case offrono display LCD retroilluminati a LED per un efficace risparmio energetico. Questa tecnologia è, infatti, presidiata dai colossi dell’elettronica di consumo, che stanno sempre più investendo nel Digital Signage. La tecnologia a LED (Light Emitting Diode) presenta peculiarità interessanti rispetto ai display LCD rispetto, tra cui un minor consumo energetico, un contrasto più elevato con un nero più nero, una gamma di colori più ampia e una migliore estetica con schermi più sottili. Per contro, è più costosa, soprattutto per le alte risoluzioni. Gli schermi per il Digital Signage possono essere per indoor o per outdoor e raggiungere grandi dimensioni. In questo caso si parla di Videowall, per installazioni indoor, quando la soluzione è realizzata con tanti LCD affiancati e di Ledwall, sia per outdoor sia per indoor quando la tecnologia è a LED.


ria USB e di eliminare lo spazio occupato dai cavi e la necessità di decoder. “Tra le ultime innovazioni in ambito Digital Signage - conclude Karakaci – stiamo lavorando a una piattafor-

memorizzarlo all’interno della scheda, oppure operare in modalità live tramite la connessione di rete.

LED anche per Indoor La tecnologia a LED è da sempre riconosciuta per la sua unicità nel poter plasmare schermi di qualsiasi LED

anche per indoor. La particolarità della tecnologia a LED è da sempre la sua unicità nel plasmare schemi di qualsiasi forma, formato e dimensione. “Le installazioni Ledwall – spiega Vittorio Dalerci, brand manager di Acronn, specializzata nello sviluppo di display a LED - sono progettate su misura, ogni lavoro possiede caratteristiche che lo rendono unico”. La gamma Acronn è composta da numerosi modelli, dedicati a specifiche applicazioni: per esterno e interno, da posizionare a pavimento e quindi in grado di sopportare pesi importanti e calpestii, oppure a parete per studi televisivi e infotainment. “Per l’indoor - prosegue Dalerci - occorrono schermi con pixel molto ravvicinati (da 2-3 mm di distanza fino a 5 mm) per una migliore fruizione del messaggio che viene visto da vicino. Inoltre vi sono alcune condizioni critiche, come l’esposizione in vetrina, dove si consiglia l’impiego di LED indoor ma con elevata luminosità. Un esempio può essere l’ultima installazione al Terminal 1 dell’aeroporto di Roma Fiumicino, dove l’applicazione è indoor, ma la luminosità richiesta/utilizzata è di 5000 Nits (cioè come per i LED outdoor).

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������������������������������ La serie entry level LFE8, presentata a ISE 2015, incontra invece le esigenze di budget più contenuti, per ogni tipo di progetto di Digital Signage. Una feature di sicuro interesse è rappresentata da Signage Player, un software integrato nei modelli della serie LFE8 che permette di decodificare una varietà di formati video da un dispositivo di memo-

ma open source che riguarderà nello specifico la serie LF8P. La piattaforma sarà in grado di integrare hardware e software per la diffusione di contenuti multimediali di varia tipologia. Grazie a un’apposita scheda incorporata si potranno installare sui dispositivi Panasonic i player delle aziende leader in campo di Digital Signage, come Scala. Tra i benefici della nuova piattaforma - disponibile a partire dal prossimo autunno - vi è la compatibilità con lo standard HTML5 e con il sistema operativo Android. Sarà infine possibile riprodurre il contenuto multimediale in locale, scegliendo di

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- spiega Daniela Karakaci, Junior Product Manager di Panasonic Visual System Solutions - il tratto distintivo dei modelli della serie LF è il funzionamento continuo, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 la settimana. Tutti i display della serie LF assicurano un’ottima resa delle immagini, un sistema espandibile e un elevato livello di affidabilità.


FIERE: GINEVRA 2015 di Amelia Valletta

Amelia Valletta, titolare di Designtools, l’agenzia milanese specializzata in ricerche e consulenze nel campo del design, dell’architettura, del car design e del car branding.

SALONE GINEVRA 2015

IL SALONE SVIZZERO DELL’AUTO

HA DATO COME SEMPRE LO SPUNTO PER RILEVARE ALCUNITREND DI ESPOSIZIONE DI PRODOTTO

Volkswagen Sport coupe concept

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Sottotono? Sembrerebbe proprio di no. Nonostante la crisi del settore e una inevitabile riduzione degli investimenti I maggiori carmakers mondiali ritornano al Salone di Ginevra con una rinnovata energia, pronti a raccontarci tutte le novità del debutti importanti e attesi mondo dell’auto. globalmente come la nuova Idee, anteprime, concept, ma Ferrari F150, la BMW Serie 3 Gran Turismo, l’Alfa Romeo 40 anche nuove campagne di comunicazione e nuovi alles- o la McLaren P1 timenti da ammirare al Pala- Ma fra i 260 stand degli esexpo per scoprire le evoluzioni positori e le 900 vetture presenti ci sono molte altre del design e della tecnica ma soprattutto per comprendere novità interessanti che raccontano come si evolverà la mole future indicazioni strabilità urbana ed extraurbana tegiche di ognuna delle case nei prossimi decenni. automobilistiche presenti.

COLORFUL LIFE

A conferma della forza dell’evento ginevrino e del suo essere internazionale per antonomasia, la presenza di

L’uso del colore come veicolo di leggerezza e di giocosità ritrova al Salone di Ginevra una rinnovata espressività. Le case

bientazioni d’intorno, ma soprattutto illustrare le specifiche tecniche del veicolo e la strumentazione di bordo attraverso megaproiezioni è un evergreen. Grandi schermi led alle spalle dei veicoli presentati mettono in scena i sistemi complessi destinati all’utenza e raccontano l’esperienza sempre più olistica di guida, spiegando al visitatore cosa succede quando entra in BACK DISPLAYING relazione con interfacce intelRaccontare l’esperienza di ligenti, come quelle che semguida attraverso la ricostruzi- pre più contraddistinguono il one degli scenari e delle am- mondo auto.

Ferrari 488 GTB


SHOW CAR-SHOW SET Per enfatizzare le soluzioni tecniche e formali delle auto presentate, I costruttori fanno ricorso a progetti espositivi che ricalcano le caratteristiche estetiche e linguistiche del veicolo. Un trend che vede nell’uso della mimesi la voglia di rendere l’esperienza del visitatore unica e irripetibile.

Nelle foto in alto e a destra la GTA Spano, la 3 R8 e la Renault Kadjar automobilistiche ne fanno largo impiego per raccontare se stesse, il proprio brand e il proprio posizionamento di mercato. Sfondi bianchi con tinte forti in accento, vivide e brillanti, definiscono un panorama allegro, giovane e pieno di speranze per il futuro. Nelle foto sopra lo Stand Della Smart e la Seat 20v20 concept MIRRORING

A destra nella foto grande la McLaren 675 LT Si diffonde l’uso di pedane specchianti, soprattutto per le supersportive. L’auto si riflette su uno specchio d’acqua che ne enfatizza bellezza scultorea, fluidità, dinamismo.

ENGINE SHOW Il veicolo ha un’anima. Spesso rappresentata dall’intelligenza delle tecnologie utilizzate ma principalmente dale caratteristiche del motore. Non solo forme, architetture, cubature ma meccanica. I padiglioni espositivi si attrezzano con aree specializzate, dove l’auto viene sezio-

nata per mostrarne struttura, intelligenza, potenza, ecologia, funzionalità. Nella foto qui in basso la Audi Q7 E-tron 4

SPOTTING Le scenografie presentate al Salone di Ginevra si arricchiscono di soluzioni spettacolari che, come in un live show, utilizzano proiezioni, luci spot, effetti speciali per rendere la piece unica e memorabile. Gli stand si trasformano in veri e propri palchi da concerto e lo spettacolo coinvolge il visitatore in un’esperienza multisensoriale.

Le foto che seguono (in alto nella pagina seguente) mostrano lo stand Honda e lo stand Audi

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Progettazione e sviluppo di sistemi

Digital Signage

Nuovi modelli di totem

Totem Nalar

Un design attraente per una struttura antivandalo Un’ampia gamma di applicazioni, per aeroporti, scuole, centri commerciali

WOOD EFFECTS

21,5”

Totem Sachmet

Il modello più utilizzato all’interno del settore medico Regolabile in altezza, viene normalmente fornito con stampante termica, lettore RFID e di codici a barre.

IdeaTV fa parte del gruppo IdeaPM

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Le tematiche ecologiche, sempre in primo piano nel settore automotive, fanno ricorso più che all’uso di colori simbolici, quali il verde ed il blu, all’uso di materiali naturali come il legno e la pietra che met-

tono in evidenza la cura per le tematiche ambientali in maniera diretta.

Nelle foto in basso Koenisegg Agera RS e Mercedes AMG GT3


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27A MOSTRA CONVEGNO

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