Giorgio Pianta, Pilota e Gentiluomo

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Giorgio Pianta


Giorgio Pianta Giorgio Pianta.........”Von Baum” Sono nato, automobilisticamente parlando, nel 1957 ed ero legato da affetto e amicizia a Eugenio Dragoni, patron della scuderia Sant Ambreaus. Conobbi il Jolly Club e Mario Angiolini tramite lo stesso Dragoni dato che i due “avversari” erano amici e si scambiavano i piloti per le varie specialità: Angiolini si era specializzato nelle vetture Turismo, nei Rally e nella regolarità, mentra Dragoni padroneggiava le Gran Turismo, le Sport e le Formula. Con questa collaborazione ogni pilota partecipava al massimo numero di gare nell’anno, in specialità diverse, acquisendo esperienza e scioltezza, passando in vettura gran parte dei fine settimana,con indiscutibili vantaggi. Così corsi per entrambi e fui considerato di famiglia sia in casa Dragoni che in casa Angiolini. Nel 1967,quando Eugenio Dragoni diventò direttore sportivo della Ferrari,la scuderia Sant’Ambreaus terminò la sua attività e per me fu naturale restare al Jolly Club di cui sono ancora socio.....anzi tutti gli anni per tradizione mi contendo con Elisabetta Tosi, la mitica “Betty” la palma del primo iscritto dell’anno. ( a volte ho mandato l’iscrizione a giugno per ottenere di essere il primo iscritto....) Con Roberto e Renata ho vissuto tutta l’evoluzione di questo sport e tutta la mia carriera professionale, dalla squadra Lancia Rally a Conrero,dall’Abarth all’Alfa,dalla Bianchina di Montecarlo ai mostri del campionato DTM ho guidato tutto e collaudato tutto, maturando una esperienza professionale molto ricca e variegata come pochi altri piloti. Da qualche anno ho accettato responsabilità dirigenziali,anche all’interno della CSAI e mi sono stati conferiti una quantità di incarichi e di cariche che fatico anche a ricordarle. La politica, anche se sportiva, non è la mia specialità essendo io noto nell’ambiente per le mie posizioni un po’ “radicali”. Sono stato per anni presidente del sindacato piloti (ANCAI) e ho sempre combattuto per ottenere di più per i ragazzi,cui ho sempre ricordato che,avendo la passione vera, come la ho io, si corre con qualsiasi carretta pur di correre. E io ne ho guidate tante !!!


Da molte ottenni di più di ciò che ci si aspettava e ricevetti poi grandi complimenti. Non avendo alle spalle un padre ricco sono innumerevoli le notti di lavoro per elaborare le vetture con Ruggero Barnardi e Angelo Del Monte. Fui infettato anche dalla passione per le moto....la “Patton”curata dal mago Pattoni era di mia proprietà e con la 500 gran prix con piloti come Virginio Ferrari ben figurammo in sede europea. Al tempo ci trovavamo con Angiolini in via Turati 19, la sede del club,per contare il denaro disponibile per comprare pneumatici e ricambi ed io ero talmente stanco che mi addormentavo sui divani. Ariella e Roberto Angiolini, sapendo delle mie notti insonni, non mi svegliavano e mi lasciavano le chiavi con un biglietto: “Chiudi quando esci. Ciao.” Non so a quante corse ho partecipato in ogni categoria,credo approssimativamente 1.000. Ho un vanto personale, non ho mai barato, essendo convinto che, se tutto e realizzato al meglio e niente lasciato al caso, la vittoria è a portata di mano. Sono stati miei amici i più grandi talenti dello sport dell’auto e ho profuso per loro lo stesso impegno che avrei dedicato a me stesso, essendone ripagato con amicizia e disponibilità e traendone grandi soddisfazioni. Ho sempre giocato sul fatto di essere nostalgico dei regimi”forti” usando lo pseudonimo di sapore teutonico “Von Baun”e facendo una discreta imitazione del Furer, particolarmente apprezzata a Norimberga (circuito cittadino che passava sotto il famoso balcone da cui Hitler fece uno dei primi discorsi). Da quel balcone con tutti i dirigenti Mercedes e con gli organizzatori partii in un ispirato discorso nei panni di Hitler in tedesco maccheronico smitizzando un tabù con grande divertimento e calorosissimi applausi dei tedeschi. Oggi, la seconda generazione dei Pianta, ha provato a correre in Kart, ma i costi delle auto sono tali che mio figlio non riuscirà a far decollare una carriera con la sola passione. Mi spiace per lui, avrei sperato potesse tenere alto il blasone dei “Von Baun”.

descritto da


Giancarlo Baghetti mi inďŹ lò nelle balle di paglia!


Per forza andavo forte: guidavo contemporaneamente due Fulvia HF

Al Trofeo Ignazio Giunti, con la Lola del Jolly Club, diretto da De Leonibus e dall’Ing. Nosetto (giovanissimo...)


In prima ďŹ la al vecchio Nurburgring: ma quanti sono i partecipanti?

Sempre al vecchio Nurburgring: con la Lancia Flaminia


In prima fila il team dei preparatori Porche Bonomelli, Pianta e Bernardi “Ruggiero”. Più in alto (eh,eh, eh, il Boss Roberto ....


Sopra: con Di Bona e Baghetti; sotto: con Claudio Maglioli

Con Daniele Audetto su un avvenieristico modello da velocitĂ


Erano altri tempi, la macchina non saliva nel fango e così Brizzi finiva nel bagagliaio!

Con R. Scalvini sulla X1-9 dll’Abarth


Nessuno avrebbe mai immaginato che una tranquilla Autobianchi Primula, presentata come la tipica macchina da famiglia potesse classificarsi per l’ultima notte del Rally di Montecarlo, e finire in ottima posizione nella classifica assoluta.


Alla premiazione dei Campioni Italiani del Jolly Club (ben otto su 12 Campionati Nazionali) si possono vedere da sinistra in alto Rosadele Facetti, campionessa italiana velocità turismo 1300 cc., “Giampaolo”, il simpatico maceratese di cui rispettiamo l’anonimato, Mario Mannucci, storico copilota di Munari, Luigi Colzani, imbattibile a Monza e soprannominato “Cervell de plastica”, per la sua propensione al rischio, Ugo Locatelli, produttore di ossigeno e velocissimo appassionato, Fiorenzo Genta, che vinse più volte il campionato italiano; in primo piano Mario Casùla di Cagliari, concessionario Lancia e ottimo rallista. Io quell’anno avevo vinto il titolo assoluto.


Hanno corso con noi... Abbiamo lavorato, giocato riso, scherzato, pianto, sofferto e gioito insieme: cioè vissuto.

Giorgio Pianta


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