AGENDA COSCIONI PERIODICO DICEMBRE 2007 AUT. TRIB. CIV. ROMA N° 158/2007 DEL 17 APRILE 2007 DIR. RESP. GIANFRANCO SPADACCIA VIA DI TORRE ARGENTINA, 76 00186 ROMA
MENSILE DI INIZIATIVA POLITICA E NONVIOLENTA DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, PER IL CONGRESSO MONDIALE PER LA LIBERTÀ DI RICERCA
POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 27/2/04 N°46 ART. 1 COMMA 2 DCB-ROMA STAMPE PROMOZIONALI E PROPAGANDISTICHE RACCOLTA FONDI
Agenda Coscioni Anno II - N. 12 dicembre 2007 Direttore Rocco Berardo
A CONGRESSO Il VI Congresso della Coscioni dopo un anno di iniziative.
2-5 ABORTO RU486 tra informazione e disinformazione: Interventi di Angiolo Bandinelli e Silvio Viale.
8-9
WELBY
Coscioni-Welby 2008
CLANDESTINIZZATI
A CONGRESSO
Dal 15 al 17 Febbraio si terrà a Salerno il Congresso dell’Associazione Coscioni. Il regime italiano e vaticano ha incassato i colpi di libertà assestati da Luca e Piergiorgio. E ha reagito, con le armi della disinformazione e della censura, indispensabili per ignorare la volontà popolare su libertà di ricerca e di cura. I Coscioni e gli Welby di oggi sono tornati ad essere clandestini, insieme ai nostri iscritti: cittadini malati, disabili, scienziati, parlamentari. I “clandestinizzati” che non vogliono rimanere tali, che vogliono associarsi per il 2008, sono invitati a un Congresso che è già aperto su www.lucacoscioni.it e che fisicamente si troverà al Palazzo di città di Salerno.
Verso il VI Congresso di Salerno ROCCO BERARDO r.berardo@agendacoscioni.it Ricordano, ogni volta che possono, la presunta vittoria sul referendum di due anni fa sulla fecondazione assistita. Festeggiano ancora il grande raduno di piazza San Giovanni che ha fermato il disegno di legge sui Dico. Bloccano tenacemente l’iter della legge sul testamento biologico. Si preparano ad opporsi intransigentemente all’ingresso in Italia della pillola Ru486. Sono i clericali del terzo millennio. Clericali magari con
tante famiglie a carico, che hanno magari utilizzato senza pentimenti la 194, che se avessero bisogno di un qualche aiutino per la fertilità volerebbero subito all’estero, che la fecondazione assistita non sanno neanche cosa sia però le votano contro senza il minimo dubbio come se fossero scienziati ed esperti del trasferimento del nucleo. Clericali, insomma, che “in Italia niente ricerca”…, pronti a tutto pur di tener le cellule staminali fuori dai laboratori. Si sono inventati quel mostro antigiuridico dell’obiezione di co-
scienza dei farmacisti rispetto alla R486 e riescono a non fare neanche discutere in Parlamento della questione dell’ICI sugli immobili commerciali del Vaticano. Tutto questo in nome della fede che incontra e guida - come sollecita Benedetto XVI - la ragione? Lasciamo perdere, piuttosto, come giustamente scritto da Furio Colombo in un suo editoriale su l’Unità, “in nome del Papa Re”. Roba simile accadeva, certo, quando le maggioranze erano solidamente di centro-destra; figurariamoci se non può accadere
nell’odierna confusione e debolezza di una maggioranza di centro-sinistra in bilico, nella quale il valore marginale del ricatto si assesta con maggior forza sulle questioni dei diritti civili più che su qualsiasi altro provvedimento, per ingraziarsi l’unico “potere forte” vero di questo paese, il Vaticano e la Chiesa. Eppure, in questo difficile ultimo anno l’Associazione Luca Coscioni è riuscita anche a rilanciare su tutti i suoi temi. Primo fra tutti il continua a pagina 2
Lettera aperta a Walter Veltroni GIANFRANCO SPADACCIA g.spadaccia@agendacoscioni.it Caro Segretario, caro Sindaco, caro Walter, Tu hai voluto offrirmi nel giugno 2006, poco dopo lo svolgimento delle elezioni comunali, l’incarico di Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Roma. Nel nominarmi hai fatto riferimento – espressamente richiamandolo anche nella delibera che mi conferiva l’incarico – al mio lungo impegno per l’afferma-
zione dei diritti civili e dei diritti umani e quindi non ignorando ma in qualche modo valorizzando la mia storia di laico, di garantista, di radicale. A parte forse qualche motivo di opportunità (la Rosa nel Pugno faceva parte della maggioranza, senza disporre tuttavia di una forza politica rilevante) devo supporre che la scelta sia stata dettata anche da motivi di simpatia, di stima, di fiducia. Poiché è molto tempo che non mi capita di incontrarti, come Sindaco, nell’esercizio delle mie funzio-
ni di Garante e non ho avuto modo di vederti e ascoltarti, come Segretario del P.D., al recente Congresso dei Radicali Italiani, ai quali hai inviato un messaggio di cortesia, Ti scrivo questa lettera aperta per esprimere alcune preoccupazioni sulle scelte politiche che sembrano affermarsi in ordine a due questioni assai rilevanti nella vita della Repubblica. La prima riguarda quelle che – con una buona dose di ipocrisia – vengono chiamate “scelte eticamente sensibili” e che sono invece
puramente e semplicemente scelte politiche su cui si confrontano diverse e, a volte opposte, concezioni etiche. Mi sembra di capire che si stia affermando silenziosamente la tesi che su tali questioni si delibera solo in caso di scelte “eticamente condivise”, il che equivale a dire che, in mancanza della condivisione, non solo non si sceglie e se si sceglie lo si può fare solo a senso unico, riconoscendo una sorta di diritto di veto alle posizioni più direttamencontinua a pagina 11
Intervista a Ignazio Marino. Intervento di Mina Welby. Il 20 dicembre a un anno da Piero, iniziative anche a teatro.
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LEGGE 40 E RICERCA Fecondazione assistita. Interventi di Ferraretti, Forabosco, Gallo, Giannaroli. Ricerca. Interviste a Paolo Bianco ed Elena Cattaneo. Le nostre iniziative per la trasparenza dei fondi alla ricerca.
16 - 23 La “zattera” di Luca e Piero MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI “Fue el màs especial de los polìticos italianos. En realidad, fue màs que un polìtico. Ejerciò come conciencia y sìmbolo por encima de las refriegas sectarias”. “È stato il più speciale dei politici italiani. In realtà è stato più di un politico. È stato un simbolo al di sopra delle schermaglie settarie”. Così El Pais ricordava Luca Coscioni, il giorno in cui ci ha lasciato. E proseguiva ricordando come fosse malato di sclerosi laterale amiotrofica, “que le confinaba en una silla de ruedas y le obligaba a depender de un respirador, y sus dificultades fìsicas hacìan de él un percontinua a pagina 14