Newsletter di progetto - Agorà dei diritti

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Promozione della cittadinanza attiva e della pianificazione condivisa attraverso l’utilizzo dell’ICT nei Comuni di Favara e Gela

Newsletter di Progetto - Numero 1

Anno 2006 - Numero Unico

Scegliere insieme la nuova città Abbiamo un nuovo progetto per la città di Favara: Agorà dei diritti. Un progetto pensato per promuovere e costruire spazi di partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte che l'Amministrazione Comunale deve compiere nell'interesse della città. Perché un progetto per la partecipazione dei cittadini? Perché partecipare vuol dire avere la concreta possibilità di influenzare in modo positivo le scelte dell'Amministrazione pubblica, affinché queste possano rispondere meglio, e più efficacemente, ai bisogni dei cittadini stessi. Partecipazione come possibilità di produrre scelte migliori, dunque, ma anche come strumento per stimolare il confronto sui grandi temi che ci riguardano, generare relazioni, nonché costruire progetti per la crescita sociale e civile della città. Agorà dei diritti è il progetto che fa della partecipazione un metodo concreto di buon governo e di crescita sociale della città: creando appropriati strumenti e spazi per l'ascolto dei cittadini; facilitando il confronto costruttivo fra i soggetti che rappresentano le diverse anime della città, compresi i giovani. Ma, soprattutto, attivando un percorso specifico per la costruzione partecipata di un grande progetto per Favara: il primo Piano Strategico di sviluppo per la città. Un percorso di progettazione condivisa per disegnare, a partire dai bisogni e dalle idee dei cittadini, il nostro progetto di città migliore. Lorenzo Airò - Sindaco di Favara

rt e ci p a zi

o n e Governare lo sviluppo di una città o di un territorio è un processo che

rso d i p a Un perco gnare e s i d per

richiede, in misura sempre maggiore, un dialogo costruttivo tra Amministrazione Pubblica e cittadini e la cooperazione tra i diversi "attori" (pubblici e privati) protagonisti dello sviluppo.

trategico La complessità dei problemi a cui bisogna dare risposte e la moltepli-

S un Piano

cità degli interessi in gioco nella soluzione degli stessi problemi, infatti, rendono difficile, per il decisore pubblico, determinare scelte di governo che siano efficaci (in grado cioè di risolvere i problemi) e, nello stesso tempo, condivise da tutti i soggetti interessati. La concezione dominante della politica e della pubblica amministrazione, spesso, è viziata dalla cosiddetta "sindrome del decisore cieco": si presume che certe scelte (piani di sviluppo, politiche di gestione di servizi pubblici, progetti di trasformazione urbana, etc…) che coinvolgono una complessità di bisogni e di interessi diversi, possano essere, infatti, elaborate e decise da un nucleo ristretto di tecnici e/o amministratori, senza tenere adeguatamente conto delle opinioni e della percezione diretta del problema dei soggetti destinatari delle scelte (cittadini, categorie sociali ed economiche, etc..). Le esperienze di governo locale della società contemporanea ci dimostrano, in realtà, che tale concezione dell'Amministrazione Pubblica genera spesso conflitti, senso di sfiducia nella politica (quando i cittadini si sentono minacciati o lesi dalle decisioni prese) o, semplicemente, azioni inadeguate a fornire soluzioni positive ai problemi. Definire ed attuare un Piano di sviluppo economico e sociale per una città o un territorio rientra certamente nella categoria di scelte "complesse" che un'Amministrazione locale può fare: perché richiede l'elaborazione di una cornice di riferimento comune per lo sviluppo di medio lungo periodo; perché richiede la necessità di reperire e gestire ingenti risorse per infrastrutture e servizi;

La capacità di un territorio di cooperare e di agire in modo convergente, tra l'altro, è ritenuta ormai condizione necessaria per determinare, i principali fattori di competitività territoriale in una dimensione globale dell'economia: ci riferiamo, per esempio, alla necessità di avere una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente (capace cioè di governare efficacemente i processi di sviluppo e di "animare e catalizzare" le risorse del territorio); ci riferiamo alla necessità di disporre di un adeguato capitale umano (conoscenze, competenze tecniche e beni relazionali) che possa competere con le sfide dell'innovazione; ci riferiamo, infine, alla necessità che una città o un territorio possa far emergere la propria identità e la propria specificità (sociale, economica e culturale) per potersi riconoscere ed essere riconoscibile. I suddetti fattori possono ovviamente essere determinati solo se tutti i soggetti locali sono in grado di sviluppare un adeguato livello di fiducia reciproca, cooperare ed agire in modo integrato, a riconoscendosi in una visione unitaria e condivisa di territorio e di sviluppo. L'Unione Europea individua nella pianificazione strategica e nella costruzione partecipata delle politiche pubbliche, la soluzione più adeguata per garantire una programmazione ed un governo efficace dello sviluppo, in grado, cioè, di individuare soluzioni rispondenti ai bisogni reali del territorio e strategie e obiettivi autenticamente condivisi dalla molteplicità degli attori locali. CONTINUA IN SECONDA PAGINA -->>> Fabrizio Alaimo - Coordinatore del Progetto

E-Democracy a cura di Giusy Amella

Il progetto Agorà dei diritti è finanziato nell'ambito del programma EDemocracy che, collocato nel più ampio programma di attuazione del piano nazionale italiano di E-Government (il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimento con sistemi digitali, grazie all'uso delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione - ICT), ha l'obiettivo di promuovere progetti innovativi di utilizzo delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione (ICT) come strumento per incrementare la partecipazione dei cittadini alla vita delle Amministrazioni Pubbliche ed alle loro decisioni. E-Democracy è promosso dal Ministero dell'Innovazione e delle Tecnologie che, nell'aprile del 2004, ha pubblicato un Avviso per il co-finanziamento di progetti, da parte di Regioni ed enti locali, che incentivino e sviluppino la democrazia e la cittadinanza digitale, sulla base di alcune esperienze avanzate (nazionali ed internazionali) di utilizzo delle tecnologie per la promozione di un dialogo diretto tra cittadini e amministrazioni e una più incisiva partecipazione ai processi decisionali. Il programma E-democracy costituisce una linea d'azione caratterizzata da una grande innovatività ed originalità - sia in termini di contenuti che di approccio alle tecnologie - con una forte propensione sperimentale (e infatti non vi sono ancora modelli e processi definiti o di successo per le iniziative di cittadinanza digitale) e con l'ambizione di favorire e incentivare dinamiche di adozione e sperimentazione da parte delle Regioni e delle Amministrazioni locali. In particolare l'attenzione viene posta sui processi di decisione pubblica con l'obiettivo di migliorarne l'efficacia, l'efficienza e la condivisione da parte degli attori coinvolti. Nell'ambito di tali processi, le tecnologie diventano lo strumento per promuovere forme più compiute e consapevoli di cittadinanza e partecipazione alla vita pubblica. In risposta all'Avviso sono stati presentati 129 progetti, dei quali il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione) ne ha positivamente valutati 57, per un co-finanziamento totale di 9,5 milioni di euro. Il Comune di Favara, con il progetto "Agorà dei diritti", si è collocato 7° nella graduatoria nazionale e 1° dei 5 progetti finanziati nella Regione Sicilia. La ricca eterogeneità e varietà delle proposte progettuali, sia dal punto di vista delle dimensioni economiche che dell'aggregazione proponente, delle politiche prescelte e delle fasi del ciclo di vita su cui intervenire, confermano come non vi siano modelli e processi definiti e riconosciuti come "di successo" per le iniziative di "cittadinanza digitale". L'Avviso pubblico E-democracy, infatti, rispondendo alla filosofia della sperimentazione che lo contraddistingue, ha proprio l'obiettivo di individuare e far emergere le buone pratiche, valorizzando, nel contempo le dinamiche di apprendimento locali a favore di tutto il sistema nazionale. *L'articolo è tratto da quanto pubblicato nel sito www.crcitalia.it

Progetto finanziato dal Programma E-Democracy

perché richiede che i diversi attori del territorio agiscano in modo coordinato e sinergico verso obiettivi di sviluppo condivisi ed attraverso comuni modalità e strategie di intervento.

Il programma


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