POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XV - N. 03•2017 - APRILE 2017 - CONTIENE I.P.
N. 03 • 2017 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
Domande Pac bloccate dalla modalità grafica
A G R I C O L T O R I
Giansanti è il nuovo presidente
Confagricoltura cambia sede ad Alba
Sommario
L'agricoltore merita rispetto, non si transige Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 12 - Fossano
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a qualche settimana la Confagricoltura ha un nuovo presidente nazionale: Massimiliano Giansanti. Alcune nostre aziende hanno già avuto modo di conoscerlo durante l'assemblea ANPA di Cuneo e Torino che si è svolta lo scorso autunno all'Abbazia di Staffarda, da cui è tratta la foto in copertina. Per tutte le altre ci saranno sicuramente occasioni nei mesi futuri e comunque si leggeranno le sue posizioni sulle pagine di questo giornale (vedi servizio con intervista alle pagine 6-7). Il suo pensiero è stato chiaro fin da subito: fare della Noi Confagricoltura la casa di tutti per la valorizzazione reale del Made in ...n siamo Italy. Per fare questo, però, c'è bisogno di un sostegno più convinto da on solo con i parte della politica, richiamata da Giansanti a 'impegnarsi per la coma P pasto asq petitività' anche se la nuova Confagricoltura è 'decisamente contraria ua! ri a qualunque forma di collateralismo'. Ciò non vuol dire che non sarà garantito il dialogo con tutti per il bene del settore agricolo nazionale; anzi Confagricoltura rafforzerà la sua presenza in tutti i luoghi in cui si decide il futuro dell'agricoltura (a livello locale, nazionale ed europeo), ma su una cosa non transige: l’agricoltore merita rispetto. Perchè Confagricoltura sarà sempre esclusivamente dalla parte delle imprese".
INVITO ALLE AZIENDE - 10/18 GIUGNO
Confagricoltura alla Grande Fiera d'Estate a Cuneo Dal 10 al 18 giugno prossimo la Confagricoltura sarà presente con un suo spazio istituzionale alla Grande Fiera d'Estate di Cuneo, in piazza d'Armi. Un appuntamento di promozione imperdibile e una vetrina eccezionale per le tante realtà agricole che operano nella nostra provincia e che hanno la possibilità di farsi conoscere da migliaia di visitatori. Confagricoltura invita i soci interessati a presentare la propria azienda a telefonare al numero 0171/692143 o a scrivere una mail a: f.dalmasso@confagricuneo.it.
Tel. 0172/695897 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 13/04/2017 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale
IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO Pac, le domande sono bloccate 4 PSR: prime aperture dalla Regione 5 Giansanti è il nuovo presidente 6 L'intervista: “Inefficienze freno del Made in Italy” 7 CONFAGRICOLTURA SI RINNOVA Nuovi uffici per Alba 9 A TUTTO CAMPO Voucher, la politica trovi alternative 10 AGRICOLTURA & SCIENZA Echa: "Il glifosate non è cancerogeno" 11 ZOOTECNIA La Piemontese è in controtendenza 12 Carne, primi risultati nella lotta alle falsità 13 A tutela delle aziende avicunicole 14 Latte: vanno bene solo i caseifici 15
VITIVINICOLTURA Consorzio dell'Asti, è tempo di elezioni produttori di uva protagonisti
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In estate arriva il nuovo Asti secco
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CONFAGRICOLTURA NEWS Oltre il biologico c'è la produttività
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ANPA Cuneo a Firenze
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Confagricoltura alla Biteg a Cuneo
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CONVENZIONI - Tra viaggi e visite mediche
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LE NOSTRE AZIENDE Pellet organico dalla sinergia tra allevatori
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IL TECNICO IN FRUTTETO Cimice asiatica su nocciolo: la situazione
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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
di Cuneo 17/12/1948 al n. 36
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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In primo piano
Pac, le domande sono bloccate LA PREPARAZIONE DELLE PRATICHE TRAMITE LA NUOVA MODALITÀ GRAFICA NON FUNZIONA. CONFAGRICOLTURA: "C'È IL RISCHIO DI UNA PROTESTA DI MASSA" di Gilberto Manfrin
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l 15 maggio scadrà il tempo per la presentazione della domanda di aiuto della Pac, ma il rischio di non centrare l’obiettivo sta diventando sempre più concreto a causa di gravi problemi di natura informatica già ampiamente segnalati. C’è forte preoccupazione soprattutto negli operatori dei Centri di assistenza agricola (Caa) che non riescono a portare a buon fine gli impegni assunti nei confronti dei tantissimi agricoltori che ogni giorno si rivolgono a noi per la compilazione delle domande. Per questo è necessaria una proroga del termine fissato al 15 maggio”. A lanciare
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l’allarme è Confagricoltura che evidenzia il grave disagio che stanno vivendo i tecnici del Caa, impossibilitati a redigere le domande di aiuto della Pac a causa della nuova ‘modalità grafica’ richiesta per l’allestimento. “Le aziende ci stanno manifestando a più riprese tutto il loro disagio – fa notare Confagricoltura Cuneo -. C’è un malcontento generale che rischia di sfociare in una protesta di massa. Non possiamo più gravare le aziende di ulteriori incombenze burocratiche. Le aziende né si muovono né si moltiplicano. Le scelte che prende la pubblica amministrazione sono troppo distanti dalla realtà e dalle effettive necessità di chi lavora nei campi. Ora basta!”. Questa nuova forma di domanda prevede che per ogni azienda venga individuato con precisione non più solo la superficie di ogni cultura,
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IL 15 MAGGIO SCADRÀ IL TEMPO PER AVERE GLI AIUTI DELLA PAC, MA C'È IL RISCHIO DI NON CENTRARE L’OBIETTIVO A CAUSA DI GRAVI PROBLEMI INFORMATICI. CHIESTA LA PROROGA ma la sua localizzazione sul territorio, tracciando graficamente i limiti. Ma senza istruzioni certe da parte della Pubblica amministrazione, si stanno complicando notevolmente le cose, a discapito solo degli agricoltori: “C’è il serio rischio di dover convocare più volte le aziende per cercare di evitare errori - aggiunge Abellonio -. In attesa che la Regione e Arpea, a cui abbiamo inviato una lettera sottoscritta anche dalla Cia, risolvano i problemi, chiediamo che in questa fase si possano gestire le Domande Uniche anche in modalità alfanumerica, per garantire alle aziende la presentazione delle loro istanze. Già alcune settimane fa avevamo manifestato questo pericolo, divenuto realtà. L’attività di aggiornamento dei fascicoli in modalità grafica continua a risultare molto difficoltosa e, in non pochi casi, addirittura impossibile. I problemi informatici segnalati sono accentuati da ritardi ingiustificati da parte dell’amministrazione pubblica che non ha ancora rilasciato all’organismo pagatore del Piemonte (Arpea) i software di aggiornamento e di modifica del sistema che viene utilizzato per preparare le domande. Visti questi gravi problemi, la domanda che ci sorge spontanea è una sola – conclude Abellonio -: a cosa serviva questo ulteriore e inutile fardello burocratico?”. “Siamo bloccati - dice Gualtiero Dalmasso, responsabile provinciale del Caa di Confagricoltura Cuneo -. Anche perché, come se non bastasse, non è stata fornita agli operatori, coloro che concretamente realizzano le pratiche, un’adeguata formazione per l'utilizzo dei nuovi programmi".
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L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
ASSICURAZIONI
Dal Consorzio di Trento 6 Fondi Un nuovo modo di concepire la gestione del rischio in agricoltura sta portando alla nascita di strumenti alternativi, così come indicato anche dall'Europa che si augura la nascita di un sistema di strumenti che dalla gestione dei danni da avversità atmosferiche evolvano anche in forme di tutela più articolate e complesse. La nuova Pac ha indicato due nuove possibilità: i fondi di mutualità e i fondi per la stabilizzazione del reddito. A questo proposito, su "L'Informatore Agrario" numero 10/2017 è riportato il caso del Consorzio di difesa dei produttori agricoli (CoDiPrA) di Trento che ha costituito sei Fondi mutualistici a copertura dei danni diretti subiti dagli agricoltori e indiretti per il mancato conferimento dei loro prodotti. La loro caratteristica è di avere "una governance condivisa e partecipata dalla Provincia di Trento, dalle op e dalle cooperative - si legge nel servizio -. La Dotazione finanziaria complessiva di questi Fondi (patrimonio) al 31/12/2016 superava i 10,8 milioni di euro". Secondo l'istituto trentino gli aspetti positivi per le aziende starebbero nei concetti di mutualità, responsabilità crescente e conoscenza dello strumento da parte degli agricoltori; sinergia tra agricoltori e organizzazioni e coerenza tra gli obiettivi e contenuti dei Fondi con quelli dei vari soggetti della filiera.
PSR: prime aperture dalla Regione
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opo innumerevoli richieste di migliorie e correttivi da parte di Confagricoltura alla Regione in merito all’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale, sfociati anche nella grande manifestazione di piazza dello scorso 4 novembre a Torino, qualcosa pare muoversi nel verso giusto. A fine marzo, infatti, si è svolto presso l’assessorato regionale all’Agricoltura un Tavolo Verde nel corso del quale si sono avute delle aperture della Regione su alcuni dei punti fermi posti dall’Unione agricoltori. 1) È stato aperto il bando 6.1.1, con scadenza al 31 maggio, dedicato ai giovani che intendono effettuare solo l'insediamento e a coloro che devono ripresentare solo la 6.1. 2) È stato aperto il progetto integrato Pacchetto Giovani (6.1.1 e 4.1.2) con scadenza il 6 luglio, riservato a chi intende effettuare sia l'insediamento che il miglioramento e dedicato agli esclusi del precedente bando (Vedi nell'Inserto Tecnico). 3) Il giovane che invece al precedente bando 4.1.2 non aveva ancora effettuato i lavori potrà presentare domanda su un prossimo bando (4.1.1) che verrà aperto nei prossimi mesi. 4) In particolare, poi, pur non essendoci ancora l'ufficialità, l’ente parrebbe intenzionato a tenere aperte le graduatorie relative al bando 4.1.2 (Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori), concedendo così alle aziende condotte da giovani, escluse da finanziamento, di restare in attesa e di usufruire eventualmente
di economie che si andrebbero a produrre nel tempo per via di uno scorrimento della graduatoria. “Aspettiamo di vedere se, nella realtà, quest'ultima possibilità verrà concessa, ma siamo cautamente ottimisti – dichiarano da Confagricoltura Cuneo –. Da tempo, infatti, richiediamo la possibilità di permettere uno scorrimento delle graduatorie per far sì che le aziende, con un piano di investimenti già avviato se non addirittura concluso, non vengano penalizzate”. Quella che pare una svolta, arriva dopo che per settimane è andato avanti il pressing di Confagricoltura nei confronti della Regione. Con una lettera inviata qualche settimana fa ai presidenti delle varie sedi piemontesi dell’organizzazione, la Confagricoltura Cuneo aveva ribadito la propria contrarietà e il malumore dei propri associati riguardo all’attuazione del PSR 2014-2020, sottolineando la necessità di intraprendere iniziative concrete per segnalare le problematiche in merito alle erogazioni dei contributi. “Alla luce delle non poche difficoltà che i bandi del Psr regionale continuano a riservare agli operatori agricoli piemontesi, durante l’ultimo Consiglio di Presidenza abbiamo discusso sulle azioni da intraprendere per portare le istanze degli agricoltori cuneesi nelle sedi istituzionali opportune”, si leggeva nella lettera scritta in seguito a un incontro con un folto gruppo di imprenditori agricoli. Da loro era emersa l’urgente necessità di provvedimenti da parte della Regione, che con l’imposizione di vincoli e condizioni restrittive ha reso difficile e limitata la partecipazione ai bandi.
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L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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In primo piano
Ecco i componenti della nuova Giunta guidata da Massimiliano Giansanti (al centro)
Giansanti è il nuovo presidente IMPRENDITORE AGRICOLO ROMANO DI 43 ANNI, ELETTO ALLA GUIDA DI CONFAGRICOLTURA NAZIONALE. IN GIUNTA ANCHE L'ALESSANDRINO LUCA BRONDELLI DI BRONDELLO di Paolo Ragazzo
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opo due mandati del ferrarese Mario Guidi, la Confagricoltura cambia timoniere e si affida a Massimiliano Giansanti. È lui, romano, 43 anni, il presidente eletto di Confagricoltura. Imprenditore agricolo, è presidente di Agricola Giansanti srl e amministratore del Gruppo Aziende Agricole Di Muzio con imprese agricole nelle province di Roma, Viterbo e Parma. Le aziende hanno indirizzo agroindustriale e sono specializzate nella produzione di cereali, latte e prodotti della zootecnia, ed agroenergetico con la produzione di energia elettrica da fotovoltaico. Tra l’altro a Parma produce Parmigiano Reggiano ed a Roma fornisce latte bovino di alta qualità per la Centrale del Latte. È membro della giunta esecutiva di Confagricoltura dal 2011 e vicepresidente uscente. È stato presidente di Confagricoltura Roma e vicepresidente di Confagricoltura Lazio. Tra gli incarichi in essere quelli di consigliere della Consulta delle Imprese di Roma e del Consiglio di Territorio Centro di Unicredit. “Cuneo e tutte le altre province del Piemonte, fin da subito hanno creduto nel
progetto proposto da Giansanti – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo – perché riteniamo che sia la persona giusta per guidare l’associazione ad affrontare le nuove sfide che riguardano la rappresentanza sindacale e, più in generale, tutto il comparto agricolo alle prese con questioni molto serie che hanno ricadute a livello locale, ma le cui soluzioni in molti casi vanno ricercate in un contesto più ampio e globale. Siamo orgogliosi, inoltre, di poter essere rappresentati all’interno della nuova Giunta da un componente del territorio piemontese, l’alessandrino Luca Brondelli di Brondello. A lui, al nuovo presidente Giansanti e a tutta la sua squadra vanno i migliori auguri di buon lavoro, mentre è doveroso un ringraziamento a Mario Guidi e al suo vice Ezio Veggia che negli ultimi anni hanno rappresentato Confagricoltura con passione e determinazione”. Come ha accennato Allasia, l’Assemblea di Confagricoltura ha proceduto anche all’elezione dei componenti della Giunta, tra cui anche Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria. L’Esecutivo è
6 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo
ABBIAMO CREDUTO FIN DA SUBITO NEL PROGETTO PROPOSTO DA GIANSANTI, È LA PERSONA GIUSTA PER AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE SINDACALI E DELL'AGRICOLTURA stato profondamente rinnovato con sette new entry tra i nove componenti eletti. Da evidenziare che è aumentata la quota rosa con tre dirigenti donne nominate (mentre c’era una sola presenza femminile nella precedente Giunta). Ad ogni componente verrà affidato un incarico specifico. E su ogni tema si insedierà un team di lavoro che affiancherà il membro di Giunta incaricato. L’obiettivo è creare una stretta sinergia tra momento decisorio dell’Organizzazione, territorio e aziende. Ecco i nomi dei nove eletti della Giunta Esecutiva di Confagricoltura con la zona di provenienza: Luca Brondelli di Brondello (Alessandria); Nicola Cilento (Cosenza); Giordano Emo Capodilista (Padova); Elisabetta Falchi (Oristano); Sandro Gambuzza (Ragusa); Matteo Lasagna (Mantova); Diana Theodoli Pallini (Grosseto); Giovanna Parmigiani (Piacenza) e Rosario Rago (Salerno).
“Inefficienze freno del Made in Italy” MASSIMILIANO GIANSANTI SPIEGA LA SUA IDEA DI CONFAGRICOLTURA E COME VEDE IL COMPARTO: "ABBIAMO TRADIZIONE, STORIE E STILE CHE NON SFRUTTIAMO A DOVERE"
E
letto da poche settimane il presidente Massimiliano Giansanti ha rilasciato una delle sue prime interviste a "L'Agricoltore cuneese", a dimostrazione di interesse verso un territorio che ha già avuto modo di conoscere di persona lo scorso autunno durante l'assemblea dei pensionati di Confagricoltura Cuneo e Torino all'Abbazia di Staffarda. Presidente, ci spiega come sarà la “sua” Confagricoltura? "Sono stato eletto lo scorso 30 marzo. Confagricoltura non è e non sarà la “mia”, ma l’Organizzazione di tutti, tra e per i soci, con l’impresa agricola - competitiva, rivolta al mercato e connessa con il mondo - al centro del sistema. Per questo, ad esempio, ho subito voluto che tutta la nuova Giunta Esecutiva intervenisse alla prima conferenza stampa. Dobbiamo passare da un modello organizzativo top down (decisioni assunte dall’alto verso il basso) ad uno bottom up. Intendiamo ripartire da 5 parole chiave: 'Consapevolezza' di ciò che l'Organizzazione rappresenta e della necessità di fare sistema; 'responsabilità' della rappresentanza; 'avanguardia' nel proporre progetti innovativi; 'orgoglio' dell'appartenenza attraverso lo sviluppo di una forte identità; 'successo' come risultato. E raccoglieremo le istanze che ci vengono dal territorio. La nostra strategia verrà quindi elaborata dagli organi confederali e e verranno quindi definite, con le strutture territoriali, le priorità di azione e gli obiettivi da raggiungere". Quale sarà la strategia adottata per raggiungere tutto questo? "Innanzitutto faciliteremo l’accesso alle informazioni, realizzeremo delle buone prassi per i nostri collaboratori, ma soprattutto punteremo sul fare sistema, superando il dualismo tra centro e periferia. Misureremo capacità di innovazione e di crescita organizzativa sul piano dell’efficientamento, costituendo reti fra i
vari servizi prestati dalle nostre strutture, avviando forme di collaborazione e integrazioni tra le nostre unioni provinciali, omogeneizzando i servizi con l’obiettivo di superare le criticità. I nostri associati, che chiedono assistenza sempre più qualificata, dovranno trovare lo stesso standard di servizi in tutto il territorio. Facendo un paragone, la Confagricoltura deve procedere proprio come un Frecciarossa, che viaggia ad alta velocità e raggiunge la meta in tempi brevi. Per questo vanno sfruttate di più le tecnologie, che consentono di abbattere le distanze e di avere risposte nel minor tempo e nel miglior modo possibili. Insomma, la mia e quella della Giunta, è una nuova fase della vita Organizzativa. Confagricoltura sarà sempre più ambiziosa, per diventare il punto di riferimento della filiera agroalimentare e per crescere, permettendoci di conquistare spazi nuovi".
gramma c'è sempre l'impresa agricola e sono convinto che l’agricoltura potrà dare il suo importante contributo alla ripartenza del Paese. Quale sarà l’atteggiamento di Confagricoltura nei confronti delle Istituzioni e della politica? "Non c’è dubbio che la politica debba decisamente impegnarsi per la competitività. Detto questo, sono decisamente contrario a qualunque forma di collateralismo. Saremo sempre pronti a dialogare con tutti ma su una cosa non transigiamo: l’agricoltore merita rispetto. Confagricoltura sarà sempre esclusivamente dalla parte delle imprese. Saremo presenti in tutti i luoghi in cui si prendono decisioni: Comuni, Province, Regioni, Istituzioni nazionali e comunitarie. L’azione di lobby dovrà partire dal territorio verso il centro e verso Bruxelles dove la nostra azione dovrà essere potenziata. Penso alla prossima revisione di medio periodo e alla futura Pac, sarà importante partecipare attivamente ai tavoli in cui deciderà il destino delle risorse economiche per le nostre imprese. L’esperienza di farm Europe dimostra come l’attività di lobby, se ben fatta, favorisca la produzione di leggi che vanno incontro all’interesse degli agricoltori".
Le imprese agricole italiane devono ormai confrontarsi con il mercato globale e il Made in Italy è un brand molto forte… "Abbiamo un’arma in più fatta di tradizioni, storie, stile che caratterizzano i nostri straordinari prodotti del made in Italy. Non siamo, però, in grado di sfruttarla a dovere, tanto è vero che nel mondo impera l’italian sounding. Il nostro brand è forte, ma nasconde le inefficienze del sistema Italia, quelle che impediscono all’agricoltura italiana di essere competitiva sui mercati europei ed extraeuropei: l’eccesso di burocrazia, mercato del lavoro troppo ingessato, costi della previdenza che non sono in linea con l’Europa, politiche energetiche e per l’ambiente poco innovative ed incisive, scarso sviluppo di filiere, difficoltà di accesso al credito e a nuovi strumenti finanziari e assicurativi, ritardo nell’innovazione. Come le dicevo al centro del mio proL’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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Seminare il futuro dal 1856
Confagricoltura si rinnova
Nuovi uffici per Alba
“Dopo la nuova sede provinciale di Cuneo, inaugurata nel novembre 2014, un nuovo importante tassello si inserisce nel percorso di crescita e rinnovamento della Confagricoltura sul territorio – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo –. Vogliamo lasciare un’impronta importante per il futuro dell’Unione e con questo spirito abbiamo lavorato in questi mesi per riportare a nuova vita alcuni locali nel cuore di Alba, dotandoli di ogni comodità per fornire alle aziende e ai nostri dipendenti condizioni di servizio e di lavoro di alto livello e comfort. Non è di certo un punto di arrivo, ma una nuova partenza per potenziare anche i servizi alla persona (Caf e Patronato) oltre che alle aziende”. “Alla Confagricoltura di Alba, parallelamente alla crescita dei soci è aumentato nel tempo anche il numero dei dipendenti, arrivando a superare i 20 addetti. Si capisce quindi che già solo per esigenze di spazio c’era bisogno di locali più ampi e in grado di garantire un miglior svolgimento di tutti i servizi forniti alle aziende del territorio, che rappresentano in percentuale la fetta più consistente della nostra organizzazione provinciale – sottolinea Mario Viazzi, direttore della Confagricoltura zona di Alba –. Proprio la crescita del numero degli associati, costante negli anni, poi ha motivato la necessità di avere una nuova sede in cui dare loro servizi sempre al passo con i tempi, in particolare nel settore vitivinicolo e corilicolo, ma non solo. Pur in un momento di generale contrazione del numero di aziende agricole in provincia di Cuneo, registriamo per fortuna l’iscrizione di molti nuovi soci ogni anno”.
DAL 26 APRILE LA SEDE CONFAGRICOLTURA SARÀ IN PIAZZA PRUNOTTO, 5. INVARIATI GLI ORARI DI APERTURA, TELEFONO E MAIL di Paolo Ragazzo
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na nuova casa per la Confagricoltura di Alba. Più comoda, più grande e più confortevole per accogliere i tanti associati che fanno riferimento agli uffici di zona della capitale delle Langhe. Da mercoledì 26 aprile, infatti, l’Unione albese si trasferirà nei nuovi locali situati in Piazza Prunotto, 5. Invariati gli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì 8,30 – 12,30, il martedì e mercoledì anche 14,30 – 17,30, il sabato 8-12,30) e i recapiti per comunicare con gli operatori (Tel: 0173/281929 – E-mail: alba@ confagricuneo.it). I nuovi uffici si estendono su un unico piano di oltre 650 m2 e sono in una zona nevralgica della città, animata dal mercato del sabato e a pochissima distanza dalla Camera di Commercio, con ampia possibilità di parcheggio sulla piazza e nelle vie circostanti.
Nella cartina sotto la localizzazione dei nuovi uffici in piazza Prunotto 5, vicino alla Camera di Commercio e ai Carabinieri
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A tutto campo
Voucher, la politica trovi alternative CON L'ABOLIZIONE DEI BUONI LAVORO LE AZIENDE AGRICOLE SONO STATE PRIVATE DI UNO STRUMENTO MOLTO UTILE IN CASO DI PRESTAZIONI OCCASIONALI E ACCESSORIE di Ilaria Blangetti
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oucher addio. Se n’era avuto il sentore quando li avevano resi più difficile da utilizzare inserendo l’obbligo di comunicazione via mail un’ora prima della prestazione all’Ispettorato del Lavoro. Ora con un decreto il Governo li ha eliminati del tutto. Senza però aver trovato una valida alternativa per non penalizzare chi, come gli agricoltori, quello strumento lo usava, senza abusarne. Era l’unica risposta possibile per regolarizzare impieghi saltuari e stagionali di precise categorie di persone, ed ora non c’è più. ALLASIA: "UN GRAVE DANNO" “L’agricoltura ha utilizzato meno del 2,5% dei voucher emessi e la loro eliminazione è destinata a imprimere un grave danno alle imprese agricole – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Non si comprende perché si sia eliminato, anche per le aziende del settore primario, uno strumento che loro hanno sperimentato per prime senza abusarne. Così facendo
si mettono in crisi le imprese che avevano già programmato di poter usufruire dei voucher alla ripartenza, ormai, di molte lavorazioni stagionali”. “La fretta di risolvere il problema referendario ha fatto eliminare uno strumento importante per il lavoro occasionale agricolo come i voucher, senza aver trovato prima valide alternative ad esso – sottolinea anche Mario Guidi, ex presidente di Confagricoltura -, mettendo in estrema difficoltà le aziende agricole e levando una valvola di sfogo per categorie deboli. Abbiamo chiarito in più occasioni, infatti, che i buoni lavoro in agricoltura erano impiegati per legge solo per pensionati, giovani studenti, cassa integrati e percettori di integrazione a reddito, in attività stagionali come raccolte e vendemmia. Parliamo quindi di prestazioni meramente occasionali e accessorie da svolgere nei momenti di maggiore necessità che non penalizzano assolutamente il lavoro agricolo subordinato, che non poteva essere retribuito con i voucher.
Grazie a questo strumento i giovani ed i pensionati hanno arrotondato ed i cassa integrati ed i disoccupati usufruito di una piccola fonte di reddito nei momenti di difficoltà”. ORA QUALI ALTERNATIVE? Oltre tutto si mettono in crisi le aziende agricole che si avvalevano della collaborazione di pensionati e percettori di ammortizzatori sociali e che avevano già programmato di poter usufruire dei voucher. Già, perché le alternative al momento non sono chiare e, soprattutto, non darebbero grandi possibilità al mondo agricolo: per ora, infatti, non sembrano possibili altre strade se non quelle del rapporto di lavoro dipendente, inquadrato come bracciante. Si tratta però di una strada che farebbe immediatamente scattare tutti i vincoli di un lavoro subordinato. Altra alternativa potrebbe essere quella di affidare a terzi determinate lavorazioni tramite appalto, in ogni caso le categorie sopra citate perderebbero una fonte di reddito. Infine c’è la possibilità della somministrazione di lavoro, ossia il contratto con cui un’agenzia mette a disposizione i suoi dipendenti: l’assunzione rimane in capo all’agenzia, tuttavia tra le parti deve essere stipulato un contratto di somministrazione di carattere commerciale. Per informazioni le aziende si possono rivolgere agli uffici di zona della Confagricoltura che illustreranno le eventuali nuove possibilità.
S TAT O D I C A L A M I TÀ P E R L ' A L L U V I O N E D I N O V E M B R E
Domande di aiuto da presentare entro il 20 maggio Dopo l’alluvione di fine novembre che ha messo in ginocchio molte aziende agricole, arriva ora la notizia dell’accoglimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole della proposta della Regione Piemonte di attivare gli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale per le aziende rurali colpite. Lo stato di calamità è stato riconosciuto, oltre che per la provincia di Cuneo, per quelle di Alessandria, Asti, Torino e Vercelli. In provincia di Cuneo sono interessate le imprese dei Comuni di: Alba; Bagnasco; Bagnolo Piemonte; Barbaresco; Barge; Bastia Mondovì; Battifollo; Bosia; Bossolasco; Brondello; Bergolo; Bra; Camerana; Caramagna Piemonte; Cardè; Carrù; Castagnito; Castelletto Uzzone; Castellino Tanaro; Castino; Cavallermaggiore; Ceva; Cherasco; Cigliè; Cissone; Clavesana; Cortemilia; Cossano Belbo; Diano d’Alba; Dronero; Envie; Farigliano; Faule; Frabosa Soprana; Frabosa Sottana; Garessio; Gorzegno; Gottasecca; Govone; Igliano; La Morra; Lequio Tanaro; Lesegno; Levice; Lisio; Magliano Alpi; Marsaglia; Martiniana Po; Mombarcaro; Mombasiglio; Monastero di Vasco; Monasterolo Casotto; Monchiero; Mondovì; Monesiglio; Montaldo di Mondovì; Monforte d’Alba; Monticello d’Alba; Moretta; Murazzano; Narzole; Neive; Niella Belbo; Niella Tanaro; Novello; Nucetto; Ormea; Paesana; Pagno; Pamparato; Paroldo; Perletto; Perlo; Pezzolo Valle Uzzone; Piozzo; Priero; Priola; Prunetto; Revello; Rifreddo; Roburent; Rocca Cigliè; Roccabruna; Roccaforte Mondovì; Sale San Giovanni; Saliceto; San Benedetto Belbo; Sampeyre; San Michele Mondovì; Sanfront; Santa Vittoria d’Alba; Scagnello; Serravalle Langhe; Torre Bormida; Torre Mondovì; Trinità; Valgrana; Verduno; Viola. La Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 80 del 5 aprile 2017 ha pubblicato il Decreto Ministeriale del 28/03/2016 di dichiarazione dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche verificatisi tra il 21 e 26 novembre 2016. Ai sensi del D.lgs. 102/2004, le domande di aiuto da parte delle aziende e consorzi che hanno subito danni a strutture e infrastrutture debbono essere presentate entro il termine perentorio di 45 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, quindi entro il giorno 20 maggio 2017. Per le domande ci si può rivolgere ai tecnici della Confagricoltura di Cuneo.
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Agricoltura & Scienza
"Il glifosate non è cancerogeno"
E U R O PA
Ancora un no agli Ogm
A DIRLO È L'AGENZIA EUROPEA PER LE SOSTANZE CHIMICHE. CONFAGRICOLTURA CHIEDE CHE NON VENGA BLOCCATO SENZA AVER TROVATO PRIMA ALTERNATIVE di Ilaria Blangetti
“I
l glifosate non è cancerogeno e quindi non dovrebbe essere classificato come tale”. A dirlo è l’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, parlando dell’erbicida più utilizzato al mondo, al centro dell’attenzione dopo i rischi paventati dallo Iarc un paio di anni fa. Ora il parere dell’Echa sarà trasferito alla Commissione Europea, che potrà riavviare il confronto con gli Stati membri per concludere l’esame per rinnovare l’uso della sostanza. Privare l’agricoltura di questo prodotto, infatti, è per la Confagricoltura Cuneo e per gran parte del settore primario un grave danno che farebbe perdere competitività al settore. “Nel caso non dovesse essere confermata l’autorizzazione sul glifosate, le aziende agricole verrebbero private di uno strumento indispensabile per il loro lavoro, rendendole meno competitive rispetto alle aziende di Paesi extra Ue – commentano da Confagricoltura Cuneo -. Il glifosate, in agricoltura, contribuisce al controllo delle infestanti in maniera efficiente e il suo divieto farebbe lievitare i costi di gestione per le aziende agricole rendendole non più competitive. E ciò non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina
diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l’acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio”. L’Echa, dopo un processo di revisione, ha classificato il glifosate come non cancerogeno, non mutogeno, non tossico per la produzione e non genotossico. Come sottolinea lo stesso Richard Garenett, presidente della European Glyphosate Task Force, “le prove scientifiche a supporto del rinnovo del glifosate sono evidenti”. La valutazione finale di Bruxelles si attende entro fine anno. "La richiesta del mondo agricolo è che non venga bloccato un prodotto classificato come non cancerogeno, senza avere trovato prima una valida alternativa" conclude Confagricoltura Cuneo.
Ancora un no agli Ogm. Il Parlamento europeo si è opposto alla possibilità che la Commissione autorizzi l'importazione di cibo e sementi derivanti o contenenti alcuni tipi di mais geneticamente modificato resistente agli erbicidi e ai parassiti. Compatto nel votare no anche il Governo italiano. In una risoluzione approvata di recente, quindi, gli eurodeputati hanno sostenuto che mancano sufficienti informazioni sulle varietà di mais ogm (Bt11, 59122, MIR604, 1507, GA21) per le quali è stata richiesta l'autorizzazione. Insomma tutti d’accordo su quella che potrebbe essere un’altra occasione persa per il mondo agricolo. In realtà, infatti, come riporta l’Agenzia di stampa Agi, “il 26 agosto 2016 l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso parere favorevole alle domande di autorizzazione”. Perché quindi non tutelare l’innovazione genetica abbracciandola come una potenziale soluzione alle sfide globali? Perché non aprirsi alla ricerca scientifica e abbandonare vecchi preconcetti se non supportati dall’evidenza scientifica? Così, infatti, si rischia di lasciare che altri Paesi sperimentino e commercializzino senza controlli prodotti che poi arriveranno anche sulle nostre tavole. Il paradosso italiano, infatti, com’è stato più volte sottolineato dalla Confagricoltura, è che mentre si vieta la coltivazione ai nostri imprenditori, si importa moltissima materia prima transgenica, che viene in larga parte utilizzata per produrre le nostre eccellenze agroalimentari. Un paradosso che rischia di aggravarsi con i nuovi paletti dell’Unione Europea, avvallati anche dal nostro Paese.
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Zootecnia
La Piemontese è in controtendenza MENTRE IN ITALIA, NEGLI ULTIMI TRE ANNI, LE FAMIGLIE HANNO MANGIATO IL 13% IN MENO DI CARNE, LA RAZZA BOVINA AUTOCTONA DEL NOSTRO TERRITORIO REGISTRA DATI POSITIVI di Erica Giraudo
dei consumi da parte delle famiglie (-13% negli ultimi tre anni), dovuto in parte alla contrazione del potere di acquisto e in parte a scelte alimentari diverse, dall’altra ha fatto la sua parte anche la crescente visione critica dell’opinione pubblica sulle carni. La Piemontese è la razza più diffusa in provincia di Cuneo
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na politica europea per rilanciare i consumi di carne. È la richiesta che Confagricoltura ha fatto direttamente a Bruxelles con in intervento, al Parlamento europeo, di Elide Stancari, presidente della Federazione nazionale di prodotto per la carne bovina dell’organizzazione agricola. A livello locale la situazione è mitigata dalle moderate soddisfazioni che sta garantendo la razza bovina autoctona del territorio cuneese “Per quanto riguarda la Piemontese questo è un periodo tutto sommato positivo – spiega Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione bovini da carne di Confagricoltura Cuneo –: negli ultimi 6 mesi abbiamo avuto un aumento nei consumi di tutti i capi giovani (sotto i 24 mesi) di circa il 15%. Siamo tornati ai livelli remunerativi anche per quanto riguarda i prezzi. Tutte le filiere cercano animali nati in Italia, quindi la qualità e la provenienza pagano”.
I NUMERI DELLA CRISI NAZIONALE Ai parlamentari europei, Confagricoltura ha sottolineato che, con oltre 16 miliardi di euro, la zootecnia pesa, a livello economico, per oltre il 30% del valore dell’intera produzione agricola nazionale. L’Italia, a livello europeo, è il quarto produttore di carne bovina dopo Francia, Germania e Regno Unito. La capacità produttiva nazionale non permette però di coprire il fabbisogno degli allevatori del Nord Italia, che acquistano vitelli all’estero per circa 1,2 milioni di capi. Negli ultimi tre anni, però, c’è stata una contrazione del numero delle imprese. Nel 2013 erano 89.000, nel 2015 sono scese a 69.000, che significa: una diminuzione della mandria nazionale di circa 60.000 capi ed un calo nelle macellazioni di circa 400.000 capi. Ma quali sono le cause? Anche su questo Confagricoltura si è interrogata arrivando a individuare delle concause: da una parte pesa il continuo calo
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CONFAGRICOLTURA SI APPELLA ALL'UE Per questo si chiede alla futura Politica europea di ragionare su sviluppo e redditività degli allevamenti sia estensivi, per la salvaguardia di quelle aree rurali e di quelle superfici agricole altrimenti inutilizzabili per altre produzioni, sia intensivi, ugualmente attenti alla sostenibilità ambientale e al benessere animale, per soddisfare le necessità nutrizionali dei cittadini europei. Confagricoltura propone di: stimolare l’aggregazione degli allevatori, ottimizzare i costi e i servizi; integrare la filiera per migliorare la programmazione della quantità e della qualità della produzione rispetto alle richieste di mercato; prevedere misure efficaci per contrastare i momenti di crisi e la volatilità dei mercati; favorire la ricerca e l’innovazione per abbattere i costi e rendere ancora più sostenibili gli allevamenti e riconquistare la fiducia dei consumatori.
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tanno arrivando i primi risultati dalla Task force, messa in campo a livello nazionale a fine 2016 da Confagricoltura, per contrastare le notizie non corrette o parziali che riguardano il comparto carne, diffuse attraverso mass media nazionali. L’obiettivo è sfatare i falsi miti e riportare l’informazione sul piano della correttezza e della verità. Uno dei primi risultati, a livello mediatico, è stata l’intervista della presidente nazionale della FNP suinicola di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani, al microfono della giornalista Giulia Innocenzi durante la trasmissione “Animali come noi” su Rai 2 (prodotta da Michele Santoro e pubblicizzata come “blitz notturni negli allevamenti”). Era stato proprio lo stesso programma televisivo, nei mesi scorsi, a far arrabbiare la maggior parte degli allevatori perché aveva mostrato alcuni singoli casi di allevamenti intensivi, che non rispettano le regole, elevandoli ad esempio della realtà italiana. Parmigiani, ospite in studio, ha risposto, punto su punto, a tutte le sollecitazioni della giornalista. “Alcune immagini trasmesse in tv non rappresentano la realtà degli allevamenti italiani – ha spiegato la presidente Giovanna Parmigiani -. Ci dissociamo da quei singoli casi in cui si vedono animali che vivono in situazioni di sovraffollamento o in condizioni non idonee a rispettare il benessere animale. Ma sono situazioni isolate, ben lontane da quello che avviene nella maggior parte degli allevamenti italiani. D’altronde, i controlli ci sono, lo dicono i numeri: i Nas (nucleo antisofisticazioni, ndr) dei carabinieri ne fanno 60.000 all’anno e l’Asl ha 5.200 veterinari in forza in tutta Italia. Gli allevamenti intensivi non sono quelli mostrati nelle immagini. Prendiamo le distanze da
Carne, primi risultati nella lotta alle falsità GIOVANNA PARMIGIANI INTERVISTATA NELLA TRASMISSIONE "ANIMALI COME NOI" SU RAI 2. ROBERTO BARGE (CONFAGRICOLTURA CUNEO): "CHI PARLA DI ALLEVAMENTI DEVE ESSERE COMPETENTE" di Erica Giraudo
chi non rispetta la legge, che impone metrature stringenti a livello di spazi e condizioni del benessere animale molto rigorose. Su alcune questioni come l’aggressività degli animali sono 10 anni che lavoriamo per cercare delle soluzioni, anche perché è nel nostro interesse cercare di contenerla”. POSIZIONI DI PANCIA A DANNO DEL COMPARTO Intervenire contro l’utilizzo distorto delle immagini che hanno l’unico scopo di disturbare
lo sguardo del pubblico televisivo e favorire prese di posizione ‘di pancia’, che danneggia un comparto fondamentale della produzione agricola italiana è l’obiettivo comune di tutti i settori di Confagricoltura. Esistono delle regole ben precise sul benessere animale, imposte dalla Comunità Europea, direttive che la stragrande maggioranza degli allevatori segue rigorosamente sotto la costante supervisione delle Asl. La filosofia che sta alla base è quella di mettere l’ani-
male nelle condizioni migliori di benessere sia per questioni etiche che per risultati qualitativi della carne. Accanto alla Task force, nata in seno a Confagricoltura, è stato costituito anche un Comitato scientifico a cui spetta il compito di fornire una risposta scientificamente corretta, ineccepibile e coordinata, agli attacchi sulle carni, ma anche di dare le giuste informazioni al consumatore in relazione alla corretta alimentazione, sicurezza alimentare, sistemi di
allevamento, benessere animale e tutte le tematiche legate al consumo della carne rossa e dei prodotti a base di carne “Spesso ciò che appare in tv o sui giornali non è la realtà effettiva – aggiunge Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. Chi parla dev’essere titolato a farlo. Non si può delegare l’informazione a chiunque: gli interventi devono partire da fonti autorevoli. Chi divulga informazioni dev’essere competente e deve raffrontarsi con chi vive quotidianamente la realtà che sta raccontando anche perché sovente non ha gli strumenti per capire un mestiere che non è il suo”. La Task force, tra l’altro, ha in programma la creazione di una pagina Facebook e la realizzazione di articoli su “Mondo agricolo”, il mensile nazionale della Confagricoltura, per contrastare messaggi equivoci.
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Zootecnia
A tutela delle aziende avicunicole LA CONFAGRICOLTURA TRAMITE ORESTE MASSIMINO, PRESIDENTE DELLA FNP DI SETTORE, STA PORTANDO AVANTI ALCUNE INIZIATIVE PER LA DIFESA DEL COMPARTO di Erica Giraudo
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onfagricoltura è attiva su più fronti per la tutela del settore avicolo italiano. Il presidente della FNP Oreste Massimino, in particolare, sta dialogando con la Rai per il servizio del 27 marzo scorso andato in onda nel Tg1 in cui sono stati trasmessi messaggi distorti sulle uova prodotte dalle galline in gabbia e per sollecitare attenzione verso il comparto. Con la specifica Task force, ha definito un piano d’azione per informare i consumatori e contrastare le campagne animaliste. Inoltre la FNP avicola di Confagricoltura sta lavorando per: il riconoscimento di un sistema vincolante di tracciabilità per le uova italiane; un sistema di qualità na-
zionale per il comparto uova; un sistema certificato di riconoscimento sul benessere animale applicato alle aziende avicunicole; l’attivazione di contratti di filiera; un ripensamento politico sugli accordi commerciali che permettono un flusso indiscriminato di uova dall’Ucraina e l’abrogazione delle deroga che permette l’esonero della specifica timbratura delle uova all’uscita degli impianti ucraini e la dislocazione territoriale della futura Cun del comparto uova. E ancora, per il settore cunicolo ha chiesto al Mipaaf un tavolo settoriale e alcune integrazioni al regolamento di gestione della Cun conigli.
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IL CASO
"No" alla carne sintetica Carne di pollo e anatra prodotta senza allevare animali. Quella che sembra una contraddizione, secondo quanto riferisce “Poultry News”, è già realtà. Una società statunitense, “Memphis Meats”, ha, infatti, annunciato di aver prodotto “clean poultry”, cioè carne sintetica. Altre due compagnie, “Beyond Meat” e “Imposible Foods”, avevano ottenuto risultati analoghi con la carne di manzo. Il passo successivo sarà il lancio sul mercato nel 2021. "Confagricoltura è sempre stata aperta alla ricerca e all'innovazione - sottolinea Oreste Massimino presidente della Federazione nazionale e provinciale avicola di Confagricoltura -. Ma abbiamo sufficiente produzione e di ottima qualità sia di pollo che di anatra. Non è necessario ricrearle sinteticamente, anche perché è sempre maggiore l’attenzione alla sostenibilità. Inoltre non si conoscono i costi, mentre è certo che i danni, all'intera economia agricola, sarebbero ingenti. Senza dimenticare che mangiare carne non è solo una necessità ma anche un piacere".
INSERTO TECNICO
U N I O N E
P R O V I N C I A L E
A G R I C O L T O R I
N. 04 • 2017
NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
PSR, GIOVANI: DOMANDA ENTRO IL 6 LUGLIO, GRADUATORIA UNICA
PSR, APERTO IL BANDO SULLA MISURA 10: PAGAMENTI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI
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a Regione Piemonte ha aperto il bando 2017 denominato Progetto integrato (Pacchetto giovani), con le operazioni 6.1.1 (Insediamento giovani) e 4.1.2 (Miglioramento aziende giovani). I precedenti bandi erano differenti, in quanto era prevista una domanda di insediamento ed una domanda di miglioramento trattate separatamente. Dal 2017, invece, le domande sono da presentarsi congiuntamente. BENEFICIARI I beneficiari sono i giovani agricoltori che, al momento di presentazione della domanda, hanno un’età compresa tra 18 anni compiuti e 41 anni non compiuti. Il giovane richiedente deve aver costituito l’azienda prima della presentazione della domanda di Premio di insediamento. RISORSE Le risorse ammontano a 9 milioni di euro per l'Operazione 4.1.2 e a 8 milioni di euro per l'Operazione 6.1.1, per un totale di 17 milioni di euro. La copertura finanziaria delle domande ritenute ammissibili verrà riconosciuta fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie assegnate al bando stesso. Le eventuali economie che si dovessero generare a fronte del processo di istruttoria, verranno reimpiegate per effettuare uno scorrimento della graduatoria. SCADENZA Le domande potranno essere presentate fino al 6 luglio 2017, con un’unica domanda di sostegno. La graduatoria sarà unica. Per informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura di Cuneo.
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on la Determina Dirigenziale n. 289 4 aprile 2017 è stato pubblicato il bando per la presentazione delle domande sulla misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali”, in particolare sulle seguenti azioni 10.1.4 SISTEMI COLTURALI ECOCOMPATIBILI: • 10.1.4/1 Conversione di seminativi in foraggere permanenti • 10.1.4/2 Diversificazione colturale in aziende maidicole • 10.1.4/3 Inerbimenti multifunzionali ai bordi di seminativi 10.1.6 DIFESA DEL BESTIAME DALLA PREDAZIONE DA CANIDI SUI PASCOLI COLLINARI E MONTANI 10.1.7 GESTIONE DI ELEMENTI NATURALIFORMI DELL'AGROECOSISTEMA: • 10.1.7/1. Gestione di formazioni vegetali e aree umide • 10.1.7/2 Coltivazioni a perdere per la fauna selvatica • 10.1.7/3 Gestione di fasce inerbite ai margini dei campi 10.1.8 ALLEVAMENTO DI RAZZE AUTOCTONE MINACCIATE DI ABBANDONO La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per lunedì 15 maggio 2017. Per le altre azioni del PSR inerenti la misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” e la misura11 “agricoltura biologica” non sono previste domande di nuova adesione, ma solamente le domande di conferma in scadenza per lunedì 15 maggio 2017. Per informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura di Cuneo.
BANDO ISMEA PER INSEDIAMENTO GIOVANI: DOMANDE ENTRO IL 12 MAGGIO È aperto il Bando 2017 per il primo insediamento dei giovani in agricoltura intenzionati ad acquistare un’azienda del settore con mutui a tasso agevolato. A gestire l’iter delle pratiche è l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea). Per accedere all’agevolazione bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 40 anni. A disposizione ci sono 65 milioni di euro suddivisi in tre lotti in base alla localizzazione geografica. Il primo di 30 milioni di euro comprende i territori di Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria. Il secondo di altri 30 milioni di euro riguarda le altre regioni. Infine, 5 milioni di euro sono destinati esclusivamente a quanti avviano un’attività nei Comuni interessati dal terremoto del 2016. Le domande possono essere presentate sul sito www.ismea.it fino alle ore 12 di venerdì 12 maggio 2017. Il testo del Bando al link http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4652.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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È L'ORA DEL MOD 730/2017
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n vista della scadenza per la denuncia dei redditi 2016 la Confagricoltura di Cuneo invita i contribuenti a presentarsi, previo appuntamento telefonico, presso gli uffici dell’organizzazione agricola entro il 31 maggio 2017 per la stesura e la preparazione della dichiarazione.
DICHIARAZIONE PRECOMPILATA L'Agenzia delle Entrate mette a disposizione la dichiarazione precompilata comprensiva di alcuni dati che andranno verificati ed eventualmente integrati (spese mediche, spese di istruzione e altri oneri detraibili o deducibili). "Gli uffici - dichiarano dal Caf di Confagricoltura Cuneo - saranno a disposizione per acquisire i dati della dichiarazione precompilata al fine di effettuare i dovuti controlli per fruire di tutte le agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente. È sufficiente compilare il modello di delega e consegnarlo unitamente al documento di identità".
CHI PUÒ UTILIZZARLO Possono utilizzare il Mod. 730 i contribuenti che nel 2015 sono stati: • lavoratori dipendenti o pensionati; • soggetti che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l'indennità di mobilità, ecc.); • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca; • soggetti impegnati in lavori socialmente utili; • soggetti con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all'anno; • soggetti con redditi definiti redditi di collaborazione coordinata e continuativa. Anche i soggetti che devono presentare la dichiarazione per conto delle persone incapaci, compresi i minori, possono utilizare il Mod. 730, se per questi contribuenti ricorrono le condizioni sopra indicate.
I REDDITI CHE POSSONO ESSERE DICHIARATI CON IL 730 Il Mod. 730 può essere utilizzato per dichiarare le seguenti tipologie di reddito, possedute nel 2016: • redditi di lavoro dipendente; • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; • redditi dei terreni e dei fabbricati; • redditi di capitale; • redditi di lavoro autonomo per i cui non è richiesta partita IVA; • alcuni redditi diversi e redditi assoggettabili a tassazione separata.
COME SI PRESENTA Chi si rivolge al CAF Confagricoltura Pensionati srl può consegnare il modello già compilato oppure chiedere assistenza per la compilazione. Nel caso in cui la dichiarazione venga presentata al CAF debitamente compilata con allegate fotocopie della relativa documentazione, sarà dovuto un compenso minore. In ogni caso il contribuente deve esibire al CAF la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati esposti nella dichiarazione.
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Per quanto riguarda gli oneri, deve essere esibita la documentazione idonea a consentire la verifica del diritto al riconoscimento degli stessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa vigente.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA • atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2016; • codice fiscale di: contribuente, coniuge e famigliari a carico; • CU 2017 relativo a somme percepite nel 2016; • assegni periodici corrisposti al coniuge; • copia Mod. 730 o UNICO 2016 se non redatto presso i nostri uffici; • atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2016; • contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione; • spese mediche datate anno 2015; • scontrini fiscali farmacie solo con codice fiscale del contribuente e familiare a carico, natura e quantità del farmaco acquistato nel 2016; • rate mutui su fabbricati pagati nel 2016; • ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari anno 2016; • ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2016; • ricevute di pagamento contributi previdenziali e assistenziali, e i versamenti dei contributi per previdenza complementare; • mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi), e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte; • certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2016; • eventuale certificazione Inail per indennità temporanea (infortunio) o Cassa Edile anno 2016; • fatture o ricevute per spese funebri, veterinarie, istruzione, attività sportive praticate dai ragazzi e contributi volontari a favore di Istituzioni Religiose o Paesi in via di sviluppo (ONLUS, ONG...) sostenute nell’anno 2016; • attestati di versamento contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare anno 2016 (badanti, colf); • attestati di versamento degli acconti d'imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2016; • per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino; • ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011; • calcolo IMU dovuta per il 2016, se non effettuato presso gli uffici Confagricoltura. Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, che dovrà essere conservata in originale dal contribuente per tutto il periodo entro il quale l'amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest'anno, fino al 31 dicembre 2022. Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell'8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
PIANO VERDE 2017: CONTRIBUTI PER GLI INTERESSI SUI PRESTITI
ICT E MARKETING: BANDI DELLA CCIAA PER LE IMPRESE CUNEESI
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a Regione Piemonte, con la Determina 281 del 31 marzo 2017, ha approvato il bando per la richiesta di concessione di contributi negli interessi sui prestiti di conduzione nei confronti degli imprenditori agricoli singoli o associati. BENEFICIARI I beneficiari dell’iniziativa sono le piccole e medie imprese condotte da imprenditori agricoli singoli e da altre forme associate composte da meno di cinque imprenditori agricoli in possesso dei requisiti di cui al D.lgs. 99/2004 (imprenditori agricoli professionali). Per poter ottenere i benefici, l’azienda deve essere a norma con i versamenti contributivi e non avere sanzioni e penalità nei confronti di Agea e/o Arpea. Si precisa che, trattandosi di finanziamenti regionali, eventuali irregolarità nei pagamenti possono essere sistemate prima della concessione del contributo. Il centro aziendale e i terreni oggetto di richiesta di contributo devono essere ubicati in Piemonte, così come i capi di bestiame allevati. SPESA AMMISSIBILE La spesa ammissibile a prestito è in funzione sia della produzione svolta, sia della durata del ciclo produttivo, in base ai parametri prefissati per ciascuna produzione. L’importo minimo del prestito è di 5.000,00 €, il massimo è di 80.000,00 €, mentre il contributo concesso è pari all’1% per le aziende ubicate in pianura o collina, mentre per le aziende di montagna il contributo è dell’1,5%. Se il contributo è assistito da garanzia, viene incrementato di 0,30 punti percentuali. L’importo complessivo degli aiuti de minimis concessi a una medesima azienda non può superare l’importo di 15.000 € nell’arco di tre esercizi finanziari. Si terrà conto dell’ordine cronologico dell’inoltro telematico delle domande, dando priorità ai beneficiari dei prestiti di conduzione ammessi a finanziamento con il bando 2016, al fine di evitare eventuali criticità legate al rimborso dei prestiti in scadenza. SCADENZA Le domande potranno essere presentate fino al 31 maggio 2017. La domanda, con la carta d’identità del legale rappresentante, dovrà essere trasmessa tramite SistemaPiemonte e conservata presso il CAA di competenza. Per informazioni contattare gli uffici Confagricoltura Cuneo.
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a Camera di Commercio di Cuneo ha pubblicato i bandi per l’accesso ai contributi a favore delle imprese. Per il 2017 l’ente camerale destinerà oltre 2,5 milioni di euro a sostegno delle imprese che effettuano investimenti produttivi sul territorio attraverso finanziamenti garantiti dai Confidi e a quelle che sostengono spese in materia di: marchi e brevetti, marketing, Ict, certificazioni, contratti di rete e consorzi. I contributi saranno erogati sino ad esaurimento risorse. Sono ammesse a presentare domanda le imprese aventi sede o unità locale cui è riferita l’attività oggetto di contributo in provincia di Cuneo, regolarmente iscritte al Registro Imprese e in regola con il pagamento del diritto annuale. Moduli per presentare la domanda e maggiori informazioni su www.cn.camcom. gov.it/bandi. INFORMATION AND COMUNICATION TECHNOLOGY Non sono ammesse le domande di contributo delle imprese che realizzano o acquistano un prodotto/servizio destinato alla commercializzazione verso terzi, quelle beneficiarie dei bandi ICT 2015 e 2016 o che hanno in corso forniture di servizi a favore della Camera di Commercio. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo ed esclusivamente su una misura. Prevista l'erogazione di un contributo a fondo perduto (pari al 30%) per spese di competenza fatturate tra il 1/01/2017 e il 31/03/2017, non inferiori a 1.000 euro e non superiori a 3.000. Presentazione della domanda su modulo a partire dal 03/04/2017 fino al 30/05/2017. I fondi a disposizione ammontano complessivamente a 500.000 euro; la liquidazione avverrà entro 120 giorni dal 31/01/2018. Le domande dovrano essere inviate esclusivamente mediante procedura telematica. STRATEGIE DI MARKETING L'impresa deve risultare attiva al momento della liquidazione del contributo. Non possono partecipare le imprese beneficiarie dei bandi 2016, le imprese che hanno in corso la fornitura di servzi alla Camera di Commercio. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo. Prevista l'erogazione di un contributo a fondo perduto (pari al 30%) per spese di competenza fatturate tra il 1/01/2017 e il 31/12/2017, non inferiori a 1.000 euro e non superiori a 2.500. Presentazione della domanda su modulo a partire dal 03/04/2017 fino al 30/05/2017. I fondi a disposizione ammontano complessivamente a 200.000 euro; la liquidazione avverrà entro 120 giorni dal 31/01/2018. Le domande dovrano essere inviate esclusivamente mediante procedura telematica.
DECRETO FLUSSI: CI SONO LE QUOTE, MA CON NORME PIÙ RIGIDE È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM del 13 febbraio 2017 con il quale viene programmato l'ingresso in Italia per l'anno 2017 di: 17.000 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato stagionale; 13.850 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. "Per la provincia di Cuneo - fanno sapere dall'Ufficio Paghe di Confagricoltura Cuneo - il numero di quote assegnate è lo stesso del 2016 (1100), ma la nuova normativa ha previsto che vi possono accedere solo le aziende che non hanno mai commesso irregolarità in materia di lavoro, sicurezza, fiscale e previdenza. Vista la rigidità di questa disposizione saranno molte le imprese che dovranno trovare un'altra soluzione". Le quote messe a disposizione per il 2017 per motivi di lavoro stagionale riguardano i lavoratori provenienti da Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. È prevista una specifica quota (5.750 unità) per la conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato, di particolare interesse per il settore agricolo. Le modalità di compilazione e presentazione delle richieste telematiche di nulla osta al lavoro sono quelle già in uso negli anni scorsi. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Paghe di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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PATRONATO LEGGE DI BILANCIO: MODIFICHE ALLA QUATTORDICESIMA
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a Legge di Bilancio 2017 ha introdotto alcune modifiche alla quattordicesima. In particolare a decorrere dal 2017 si incrementa l’importo per chi ha un reddito fino a 1,5 volte il Trattamento Minimo (T.M.) e viene riconosciuta ai pensionati con reddito tra 1,5 e 2 volte il Trattamento Minimo. Per il 2017 il Trattamento Minimo per il 2017 è pari a: mensile 501,89 euro, annuale 6.524,27 euro, annuale x 1,5 9.786,86 euro, annuale 2x 13.049,14 euro. • Per i soggetti con reddito complessivo individuale fino a 1,5 volte il T.M. la 14ª passa: - da 336 euro a 437 euro (fino a 15/18 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo);- - da 420 euro a 546 euro (fino a 25/28 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo); - da 504 euro a 655 euro (oltre 25/28 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo). • Per i soggetti con reddito complessivo individuale da 1,5 volte a 2 volte il T.M. la 14ª è pari a: - 336 euro (fino a 15/18 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo);
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- 420 euro (fino a 25/28 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo); - 504 euro (oltre 25/28 anni di contributi a seconda se lavoratore dipendente o autonomo). Il pagamento verrà effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni unitamente al rateo di pensione di luglio 2017 ovvero di dicembre 2017 per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’anno 2017. Il beneficio sarà erogato in via provvisoria sulla base dei redditi presunti e sarà verificato non appena saranno disponibili le informazioni consuntivate dei redditi dell’anno 206 o, nel caso di prima concessione, dell’anno 2017.
CARTA SERVIZI SELECARD Nell'ambito di un più ampio sviluppo dei "Servizi alla persona", la Confagricoltura, l'Anpa Pensionati e la Fiiaf hanno istituito la Carta Servizi Selecard. La Carta consente ai titolari di ottenere significativi sconti immediati sul prezzo dei servizi e dei prodotti offerti da migliaia di agenzie, negozi ed esercizi commericali presenti su tutto il territorio nazionale e su internet, come pure l'accumulo di risparmio sugli acquisti effettuati presso partner di e-commerce per ricevere poi il rimborso tramite bonifico bancario. Agevolazioni nelle aree: benessere, famiglia, casa, tempo libero, mobilità. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
Zootecnia
Latte: vanno bene solo i caseifici CONFAGRICOLTURA CHIEDE UNA TABELLA QUALITÀ UNIFORME CON ALTRE REGIONI ED È DELUSA DALLE INDUSTRIE PIEMONTESI
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caseifici piemontesi continuano a trattare in maniera poco rispettosa gli allevatori che ogni giorno conferiscono il latte e contribuiscono così alla buona riuscita dei loro prodotti e dei loro bilanci aziendali. In un momento, come l’attuale, in cui il mercato è positivo per i prodotti lattiero caseari, gli industriali dimostrano una scarsa apertura al dialogo, continuando a proporre ciascuno una propria tabella di qualità, comunque sempre distante da quella applicata nella vicina Lombardia. Così per noi produttori i conti continuano a non tornare, mentre per qualcun altro sì. Non è questo un modo responsabile di intendere i rapporti di filiera. A questo punto basta sforzi a ricercare una tabella qualità del Piemonte, se ne faccia piuttosto una uniforme a quelle usate in altre regioni d’Italia”. Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo, è netto nel commentare la situazione ancora critica che sta vivendo
il settore in Piemonte. Nostante, infatti, dal mercato giungano notizie che fanno moderatamente ben sperare circa la richiesta e i consumi di latte e formaggi, a preoccupare gli allevatori resta sempre la situazione del prezzo del latte alla stalla, che non riesce a raggiungere livelli remunerativi per le aziende agricole cuneesi e piemontesi. “Non è possibile che, a parità di qualità del prodotto, ci siano mediamente oltre due centesimi di differenza tra il prezzo del latte in Piemonte e quello della Lombardia - riprende Degiovanni -. È un divario insostenibile per gli allevatori e non giustificato dal mercato. Tanto che alcune partite iniziano ad essere disdette ”. TAVOLO LATTE: ESAURITI I MARGINI DI CONFRONTO Confagricoltura Cuneo analizza poi con amarezza lo stallo dei lavori prodotti, fino ad oggi, dal Tavolo Latte presso l’assessorato regionale all’Agricoltura: “Non ci sono stati passi in avanti e, visti i termini in cui è stato impostato il dialogo da parte degli industriali, riteniamo ormai esauriti gli spazi di confronto – dice ancora il rappresentante di Confagricoltura Cuneo -. I continui passaggi a vuoto, infatti, stanno facendo solo il gioco degli industriali, che non hanno mostrato interesse a trovare soluzioni unitarie e preferiscono procedere in ordine sparso, ciascuno con la propria tabella qualità. Considerata questa situazione dobbiamo pensare seriamente a delle valide alternative per diversificare l’offerta, cercando sempre più la strada dell’aggregazione per avere tutele maggiori, oltre a procedere con una politica di riduzione dei costi operativi, guardando anche ai progressi della tecnologia e della scienza”.
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Vitivinicoltura
Con il progetto "Enjoy it's from Europe" l'Asti volerà negli Usa
Consorzio dell'Asti: è tempo di elezioni produttori di uva protagonisti VENERDÌ 28 APRILE ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI. PRIMA SI VOTA PER I RAPPRESENTANTI DELLA PARTE AGRICOLA di Gilberto Manfrin
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empo di elezioni per il Consorzio di tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti. Venerdì 28 aprile si svolgerà l’Assemblea Generale per l’elezione del presidente e del nuovo Consiglio. Il 20 aprile, però, dalle 8,30 alle 21, in via Valtiglione 73 a Isola d'Asti (nei locali del Laboratorio analisi del Consorzio dell'Asti), i produttori di uva sono chiamati a votare per i candidati di categoria. Due le liste in campo. La prima, che fa
capo a Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confcooperative, Vignaioli Piemontesi, Produttori Moscato ed Agrinsieme Moscato, è stata capace di unire tutte le sigle agricole più rappresentative del territorio provinciale. Una seconda lista è rappresentata invece da componenti del Coordinamento Terre del Moscato (Ctm). La prima, quella composta da Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Assomoscato, Agrinsieme, Vignaioli Piemontesi, Confcooperative, che pare
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quanto mai unita e che non nasconde le proprie ambizioni, mirate alla presidenza del Consorzio dell’Asti, anche per rispettare quell’alternanza non scritta che prevede un cambio, dopo tanto tempo, al vertice dell’ente, guidato da molti anni ormai dalla parte industriale. Una pretesa rimarcata anche nel corso di un recente incontro molto partecipato a Santo Stefano Belbo e indetto proprio dalla parte agricola. “L’invito che rivolgiamo è quello di prendere parte alle elezioni di categoria in vista dell’assemblea generale - afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Invitiamo chi non potesse partecipare a far pervenire la propria delega di voto, quanto mai importante per rimarcare l’importanza della parte agricola visto il venir meno della Paritetica e per equilibrare al meglio i pesi tra le parti all'interno del Consorzio”. SEI MILIONI IN TRE ANNI PER LA PROMOZIONE NEGLI STATI UNITI Intanto giungono buone notizie sul fronte promozionale. "Enjoy it’s from Europe" è il progetto che nei prossimi tre anni porterà l’eccellenza dell’enogastronomia piemontese in tour negli Stati Uniti. La Commissione ha riconosciuto, infatti, un investimento di 6 milioni di euro al Consorzio per la Tutela dell’Asti, che si è aggiudicato un apposito bando per l’informazione, conoscenza e promozione delle Dop europee. Su 10 progetti italiani ammessi ad usufruire di questi importanti contributi, quello che vede come capofila il Consorzio dell’Asti, in partnership con l’Istituto di Valorizzazione dei Salumi italiani e il Consorzio di Tutela del Provolone Valpadana, è stato il primo e l’unico piemontese.
In estate arriva il nuovo Asti secco
REGISTRI
Digitalizzazione al 30 giugno
DOPO IL VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE TECNICA ANCHE IL COMITATO VINICOLO DEL MINISTERO HA DATO L’OK A PROCEDERE PER LA MODIFICA DEL DISCIPLINARE
Confagricoltura apprezza l’accoglimento della richiesta di proroga del periodo di accompagnamento per l’applicazione dei registri telematici vitivinicoli, annunciata al Vinitaly dal ministro delle Politiche Agricole. Il posticipo dal 30 aprile, scadenza del periodo in cui non sono previste sanzioni per chi non è ancora passato ai registri telematici, al 30 giugno, era stato richiesto formalmente dalla Commissione agricoltura della Camera e subito appoggiato da Confagricoltura. “Il segnale è senza dubbio positivo, ma manteniamo alta l’attenzione sul tema per verificare a giugno il corretto funzionamento del sistema ed eventualmente intervenire di nuovo”, dicono da Confagricoltura Cuneo. Una decisione necessaria e a più riprese richiesta dall'Unione agricoltori. Per alcuni soggetti della filiera, tuttavia, neanche il 30 giugno cambierà molto la situazione attuale, mentre potrebbe essere valida una data vicino alla vendemmia, se non addirittura al 31 dicembre 2017. Secondo alcune stime pubblicata da ‘laVINIum’, rivista indipendente di vino e cultura, in Italia ci sono 48 mila piccoli produttori che imbottigliano meno di 1000 ettolitri. Piccole cantine che hanno necessità di un sistema adatto alle loro esigenze e non di altra burocrazia. “È giunto il tempo di fermare questa estrema burocratizzazione del sistema - sostiene Confagricoltura Cuneo -, dove per ogni azione concreta sono richieste decine di pezzi di carta e gigabyte che tanti di noi non hanno la possibilità di seguire, di compilare e di pagare”.
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ra nell’aria ed è arrivata anche l’ufficialità. Dopo il via libera della Commissione tecnica anche il Comitato vinicolo del ministero delle Politiche agricole ha confermato l’ok a procedere per la modifica del disciplinare con l’inserimento di nuove tipologie di Asti Docg con minore contenuto zuccherino, nella versione Secco, Demi-sec ed extra Secco. Il nuovo prodotto dovrebbe giungere sul mercato con le prime bottiglie già nell’estate 2017. “Pur rimanendo prioritaria l’attenzione, l’informazione e la promozione nei confronti dell’Asti dolce e del Moscato d’Asti Docg – spiegano dal Consorzio dell’Asti – la variante Asti Secco è indubbiamente un’opportunità ad integrazione e completamento della Denominazione. Dopo un prolungato periodo di studi e ricerche abbiamo messo a punto un protocollo per la spumantizzazione che ci consente di avere un prodotto Docg unico, in grado di esprimere profumi floreali e aromatici tipici del vitigno moscato dal quale proviene. Il ridotto contenuto di zuccheri rispetto alla versione dolce ci permetterà di estendere la nostra offerta anche ad altri momenti di consumo come l’aperitivo o a tutto pasto nonché rivolgerci a un target più giovane”. Dal Consorzio precisano che non si tratta di una nuova denominazione, ma di una
nuova tipologia che sarà possibile indicare in etichetta, con delle regole precise: “Quello che faremo, da subito, è pensare al giusto posizionamento di questo prodotto, e non ai volumi, perchè non vogliamo correre il rischio di svilirlo – si sottolinea -. Non vogliamo ‘scopiazzare’ il Prosecco, e anche per questo abbiamo deciso che i vari termini consentiti per la nuova tipologia, con ‘Secco’ che sarà quello più utilizzato, e sul cui noi, come Consorzio, punteremo la nostra strategia di comunicazione, ma ci sono anche Dry, Demi-sec, Extra Dry e così via, non potranno essere scritti in etichetta attaccati a Asti, nè sulla stessa riga, e comunque in una dimensione da 3 millimetri di altezza fino al massimo della dicitura Asti. Questa nuova tipologia vuole essere un’integrazione, un’opportunità in più per i produttori, che magari diventerà importante anche nei numeri”. Che in termini di volume di produzione dell’Asti Secco non sono ora una priorità. Oggi tra Asti e Moscato d’Asti si producono intorno agli 85 milioni di bottiglie ogni anno. Il vigneto ha una potenzialità massima che si aggira intorno ai 100 milioni di bottiglie. “Ma questo non è detto che si arrivi al massimo possibile ad ogni costo - concludono dal Consorzio - e che questo potenziale sia eventualmente raggiunto tutto con l’Asti Secco”.
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Grande partecipazione di pubblico al convegno "Oltre il biologico" organizzato a Savigliano da Confagricoltura Cuneo
Oltre il biologico c'è la produttività CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO PER PARLARE DI UN'AGRICOLTURA PIÙ SOSTENIBILE E REDDITIZIA di Monica Arnaudo
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rande partecipazione e vivo interesse ha suscitato il convegno “Oltre il biologico” organizzato da Confagricoltura Cuneo nell’ambito della 36ª Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano giovedì 16 marzo e sponsorizzato dalla Cassa di Risparmio di
Savigliano. Presenti in sala aziende e addetti del settore riuniti per analizzare insieme come evolverà l’agricoltura del futuro, sempre più chiamata a confrontarsi con il tema prioritario della sostenibilità ambientale.
“Negli anni il biologico è stato protagonista di un incredibile sviluppo, arrivando ad essere un’importante opportunità economica per il comparto agricolo - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, aprendo il convegno -. Bisogna però considerare che qualunque sistema agricolo sarà adottato in futuro, oltre che più sostenibile dovrà essere anche altamente produttivo, considerate le
IL SISTEMA AGRICOLO DEL FUTURO DOVRÀ ESSERE PIÙ SOSTENIBILE MA ANCHE ALTAMENTE PRODUTTIVO
36ª Fiera Nazionale della MECCANIZZAZIONE AGRICOLA
Grazie!!! A tutti gli espositori, agli sponsor e ai migliaia di visitatori che credendo nella manifestazione hanno permesso a questa edizione di ottenere un grandissimo successo!!! Arrivederci al prossimo anno...
anifestazioni
ENTE
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arti grafiche
tipi da stampa
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Confagricoltura news esigenze su scala globale”. Il punto di vista tecnico è stato illustrato da Luigi Tozzi, dell’area Qualità e Sicurezza alimentare di Confagricoltura, che, analizzando l’intero settore, ha evidenziato i numeri del biologico in Italia e nel mondo. Ad oggi il comparto nazionale conta circa 60mila operatori, mentre la superficie agricola utilizzata (Sau) a biologico si assesta sul 12% della totale (rispetto alla media Ue del 6,2%). Guardando ai confini regionali, a fine 2015 (dati più recenti), le aziende bio in Piemonte erano il 3% del totale, con 34.136 ettari coltivati (+9,63% sul 2014), per un totale di 2.308 operatori (+8,9% sul 2014). La parola è poi passata a Paolo Parisini, presidente della FNP agricoltura biologica di Confagricoltura che ha delineato il quadro di opportunità e costi in cui si muove questo tipo di agricoltura, sottolineando come nel settore occorrano grandi professionalità e l’impegno da parte delle istituzioni a sviluppare la ricerca e a debellare una burocrazia sempre più opprimente. Di redditività ha parlato anche il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto
L'intervento del viceministro alle Politiche Agricole, Andrea Olivero
Abellonio, che ha ricordato come il settore agricolo soffra ancora di scarso rendimento economico. Un’attenzione particolare è stato riservata anche alla chimica, grazie all’intervento di Paolo Lambertini di Syngenta, che ha rimarcato come anche chi non opterà per il biologico dovrà comune tenere conto dei cambiamenti in atto e dell’esistenza di molecole sicure e responsabili nel gestire le resistenze e dei miglioramenti della genetica. Interessante il riscontro fornito dalle testimonianze di tre imprenditori che hanno intrapreso la strada del biologico, Giorgio Bonacini de “Il
Giorgio BONACINI
Paolo BRAMBILLA
Azienda Agricola "Il Grifo"- Reggio Emilia
Azienda Agricola "Brambilla F.lli" - Lodi
SUINI
BOVINI
Grifo” di Reggio Emilia, Paolo Brambilla dell’omonima azienda e Alberto Cordero di Montezemolo dell’azienda agricola “Monfalletto” di La Morra (vedi box in basso). A concludere i lavori il viceministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali è stato il ministro Andrea Olivero: “Occorre investire su ricerca, innovazione e formazione degli operatori – ha detto - oltre a migliorare il sistema di garanzie, con più controlli in campo e meno carta. Il biologico deve diventare l’emblema di una qualità e di una crescita generale dell’impresa, in armonia con il territorio su cui opera”.
Alberto CORDERO DI MONTEZEMOLO Azienda Agricola "Monfalletto"- La Morra
U VA
Allevamento bio dal 1997
Scelta a 360° e con molte sfide
Metodi seri e rigorosi in vigna
GIORGIO BONACINI: “Dal 1997 alleviamo circa 400 suini con l’obiettivo di riunire tutte le singole fasi della complessa filiera biologica: dalla produzione di cereali biologici utilizzati per l’alimentazione dei suini, fino alla trasformazione e vendita delle carni, riuscendo a raggiungere quotazioni in media di 4,5 euro al chilo (peso vivo). Tre sono le peculiarità che caratterizzano la nostra azienda: benessere degli animali (allevati all’aperto per circa 18 mesi), qualità e tracciabilità dei prodotti (assenza totale di conservanti, additivi, aromi e farine) e infine la grande attenzione e il rispetto verso l’ambiente e la natura. Oltre alla certificazione bio stiamo iniziando a coltivare anche con il metodo biodinamico”.
PAOLO BRAMBILLA: "Da 15 anni alleviamo a Lodi 450 bovini da latte (75% di razza Frisona), con annessi 450 ettari destinati alla produzione di foraggi bio. Per quanto riguarda il prezzo del latte alla stalla c'è un buon riconoscimento in più per l'allevatore, anche se questo dipende molto dalla richiesta del mercato e dal momento più o meno favorevole del bio. Trasformare la propria azienda in una azienda biologica è una scelta a 360 gradi, bisogna cambiare il proprio modo di vedere il lavoro partendo dalla campagna e arrivando fino all'allevamento. Non usare prodotti chimici in campagna porta con sè molte sfide da affrontare e in stalla bisogna puntare tutto sulla prevenzione e quindi sul benessere animale".
ALBERTO CORDERO DI MONTEZEMOLO: "A partire dal 2013 ho deciso di certificare la produzione di uva biologica, spinto da una forte convinzione: il biologico va fatto in modo serio e rigoroso, attendendo con pazienza risultati che sono lenti ad arrivare. Cosa vuol dire nel concreto? Nella nostra azienda la lotta ai parassiti avviene tramite l’utilizzo di prodotti minerali naturali e repellenti di origine organica; la fertilizzazione del terreno tramite prodotti organici e la pratica del sovescio consentono di avere un terreno ricco e vivo, così come la distribuzione di humus da compost di varia natura realizzato anche in loco. Tutti metodi di coltivazione meno invasivi possibili che ci permettono di preservare la biodiversità del territorio.
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Confagricoltura news
Il folto gruppo ANPA Cuneo in gita a Firenze
ANPA Cuneo a Firenze di Enzio Isaia
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olti soci del Cuneese hanno partecipato all'ultimo soggiorno ANPA di Confagricoltura che si è tenuto dal 28 febbraio al 7 marzo. Meta della 38ª edizione del tradizionale raduno è stata Firenze. Durante la settimana il gruppo ha visitato Firenze, Siena San Giminiano e i loro importanti momumenti, ma non sono mancate le gite nel circordario con Pisa e i quartieri storici, Lucca e le mura rinascimentali. Una mezza giornata è stata poi dedicata alla visita guidata dell'azienda vitivinicola Piandaccoli a Lastra a Signa e delle sue cantine, impresa che si caratterizza per aver riportato a nuova vita vitigni autoctoni della Toscana rinascimentale. "Come sempre è stata una bellissima occasione di incontro, di approfondimento turistico, culturale e di dialogo - hanno commentato Remo Tortone e Gabriella Bechis, presidente e vice presidente di ANPA Cuneo -, ma è anche un momento di festa che serve a rafforzare lo spirito associativo".
ENOGASTRONOMIA
Confagricoltura alla Biteg Venerdì 28 e sabato 29 aprile, Cuneo ospiterà Biteg, la Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico. All'evento, che si terrà nel Complesso Monumentale di San Francesco, saranno presenti 45 operatori turistici internazionali (buyer) e 100 operatori nazionali (seller), che per due giorni si incontreranno con l'obiettivo di creare pacchetti viaggio legati all'enogastronomia. Farà da cornice alla manifestazione il Meg – Mercato Enogastronomico, che esporrà in piazza Virginio le migliori produzioni agroalimentari del territorio. Confagricoltura Cuneo sarà presente all'evento con i prodotti delle aziende associate, che il pubblico di Biteg potrà gustare nei momenti conviviali del pranzo e della cena del 28 aprile. Una vetrina d’eccezione per i soci, che potranno far conoscere le eccellenze della Granda di fronte a professionisti internazionali del turismo.
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INCONTRO A CUNEO
Cereali: tecniche di difesa Un folto numero di imprenditori agricoli del Cuneese ha preso parte, lunedì 20 marzo, all’incontro “Cereali e mais, indicazioni agronomiche e di difesa” organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con l’azienda Bayer, presso la sede provinciale di via Bruno Caccia a Cuneo. Obiettivo dell’appuntamento, rivolto alle aziende del settore, era di illustrare le evoluzioni nei processi di gestione di un impianto cerealicolo e, in particolare, le strategie di lotta e di difesa. Così Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura zona di Cuneo: “Quanto discusso è di notevole importanza in quanto alcune attività in campo, specie legate alla fertilizzazione, non vengono talvolta considerate nella misura adeguata dalle aziende, anche in un periodo come l’attuale, caratterizzato da quotazioni basse dei cereali. Tuttavia è strategico intervenire nel modo corretto e alcuni utili accorgimenti operati nei tempi e nei modi giusti vanno ad incidere in maniera importante sulla qualità delle produzioni, senza comportare un impegno particolarmente gravoso da parte dell’imprenditore”. Aspetti questi ben sottolineati dall’esperto Mario Cavanna di Bayer che ha dapprima puntualizzato come il settore cerealicolo abbia sì elementi di debolezza (volatilità dei prezzi, incertezza di reddito e crisi ricorrenti dei settori zootecnici), ma anche punti di forza (disponibilità di innovazioni, varietà e ibridi con alte potenzialità e una crescita dell’attenzione alle filiere alimentari) che devono essere convogliati per migliorare le produzioni nel rispetto dell’aumentata sostenibilità ambientale. Si è rimarcato che, comunque, come ogni tecnica, anche la più innovativa sia da considerare all’interno del contesto aziendale specifico. [E. I.]
Tra viaggi e visite mediche
LE CONVENZIONI del mese di Aprile
IN PROMOZIONE TEST PER LE ALLERGIE E VIAGGI IN OLANDA, EMILIA E TOSCANA di Monica Arnaudo
C
onfagricoltura Cuneo, nell'ottica di offrire sempre più servizi ai propri soci, ha stipulato negli ultimi mesi alcune convenzioni che permettono agli iscritti, ai dipendenti e alle loro famiglie di ottenere sconti e agevolazioni in diversi settori. Tutti i dettagli sono disponibili sul nostro sito www.confagricolturacuneo.it nella sezione “Convenzioni”.
GRUPPO CDC
Nel mese di aprile è stata sottoscritta una convenzione con il Gruppo Cdc, centro diagnostico altamente specializzato con 31 sedi in Piemonte. L’accordo prevede l’applicazione di un tariffario agevolato valido tutto l’anno su diversi tipi di prestazioni: visite specialistiche senza ricetta medica
a 51 € e l’applicazione di sconti dal 10 al 50% su analisi di laboratorio, diagnostica per immagini ed esami strumentali. Sono inoltre previsti prezzi ridotti per i check-up di prevenzione (controllo lipidico, glicemico, elettrolitico, crasi ematica, funzionalità renale e epatica, infezioni delle vie urinarie, funzionalità tiroidea). Per il mese di aprile il Gruppo Cdc propone una promozione legata ai test per verificare le allergie agli acari della polvere e al pelo di gatto; la prestazione viene offerta a 41 euro, prezzo scontato di quasi il 50%. Per prenotazioni: numero verde 800/055302 www.gruppocdc.it.
LAB TRAVEL
Continuano per i soci anche le agevolazioni con Labtravel, agenzia di viaggi con sede a
Cuneo. La convenzione prevede l’applicazione di sconti sui cataloghi dei maggiori tour operator e sulle offerte vacanza. Per il mese di aprile 2017 Labtravel riserva una promozione su un viaggio in Olanda in programma dal 1° al 7 maggio. I soci di Confagricoltura potranno usufruire di una riduzione sulla quota di partecipazione, 850 euro al posto di 890 euro. Per visualizzare il programma completo consultare il sito www.labtravel.it. Due viaggi a prezzo agevolato sono in programma anche a maggio e giugno. Dal 20 al 21 maggio le mete saranno "Parma e Reggio Emilia" (220 euro), mentre dal 10 all'11 giugno in calendario ci sarà la visita a Montepulciano, Pienza e San Quirico d'Orcia (155 euro). Per informazioni: tel. 0171/451428-22-19 – email: gruppi@labtravel.it.
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L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2017
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La grande famiglia di Eneravi con al centro Gianluca Bergamaschi e Luigi Capetta (quarto e terzo da destra)
Pellet organico dalla sinergia tra allevatori L'IMPIANTO A BIOGAS DI ENERAVI A NEIVE È ALIMENTATO DA POLLINA, LIQUAME SUINO E BOVINO. SI PRODUCE CONCIME NATURALE di Paolo Ragazzo
A
Neive, nel cuore delle Langhe, ha trovato terreno fertile un importante esempio di riutilizzo totale delle deiezioni animali d’allevamento, grazie a un impianto a biogas dal funzionamento decisamente raro in Piemonte. Un’idea coltivata per anni da Luigi Capetta e dal 2012 diventata realtà grazie alla società “Eneravi”, che fa capo proprio all’imprenditore avicolo capace di trasformare un’esigenza in una possibilità a vantaggio di tutto il territorio. Coadiuvata dal tecnico novarese Gianluca Bergamaschi,
l’azienda ha da qualche anno messo a punto un impianto a biogas che lavora in sinergia completa con diversi allevamenti di polli riproduttori, broiler e galline ovaiole, oltre a un’impresa suinicola (“La Pineta” di Carlo Boella) e una bovina. In tutto una decina di aziende, che gravitano sull’impianto di Eneravi per un totale di 300mila capi avicoli, 2.200 maiali e 300 bovini. CURA DEI DETTAGLI PER UN RISULTATO SORPENDENTE Il sistema è studiato nei minimi dettagli ed articolato.
Il risultato è sorprendente: la biomassa ottenuta dalla pollina miscelata con liquame suinicolo e bovino genera un gas che viene utilizzato al 100%, per la produzione di energia elettrica immessa nella rete, sia sotto forma di energia termica utile al funzionamento di un essiccatore di pellet organico. Lo scarto viene, in buona sostanza, lavorato e valorizzato nelle sue proprietà per essere pronto a essere distribuito come fertilizzante naturale. Non si spreca nulla e non si utilizzano colture dedicate per l’alimentazione dell’impianto.
Ma vediamo in che modo funziona tutto il ciclo. In una prima fase la pollina viene trasportata nell’area di stoccaggio, messa in una ‘trincea’, poi caricata in un carro miscelatore con il liquame, la crusca e altri sottoprodotti. Le deiezioni suine arrivano all’impianto per caduta, essendo l’azienda “La Pineta” posta sulla collina sovrastante. Non c’è bisogno dunque di trasportarle. Quelle bovine sono la minima parte (15/20 m3 a settimana). “Il tutto viene quindi inserito in un primo fermentatore, poi in un secondo – spiega Gianluca Bergamaschi -. Il gas che si forma (60% di metano) si raccoglie nelle cupole, la parte alta delle vasche, successivamente viene prelevato, deumidificato e trattata in un filtro carboni, per liberarlo da impu-
L'impianto a biogas con le due grandi vasche di fermentazione, il sistema di pompaggio e il motore per la produzione di energia
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Le nostre aziende
L'allevamento di suini "La Pineta" è sulla collina sovrastante l'impianto a biogas, così il liquame arriva per caduta alla Eneravi
rità e inquinanti. È pronto, così, per essere convogliato nella sala motore per la produzione di 249 kWh di elettricità, che viene messa in rete. L’acqua di raffreddamento del motore invece – dice ancora il tecnico - diventa una fonte di energia termica molto importante (85° C) che, attraverso un sistema di tubi e uno scambiatore di calore, alimenta l’essiccatore. L’acqua di ritorno, invece, è ancora sufficientemente calda (50° C) da venire utilizzata per mantenere in temperatura le vasche”.
DALL’ESSICCATORE ESCE PELLET ORGANICO Eccoci giunti all’essiccatore. Il digestato viene fatto passare in due fasi di separazione: con la prima ci si libera della fibra più grossa (la lolla), che viene comunque utilizzata nei campi; con la seconda il fango ottenuto viene trasformato in filamenti, messi in un forno per circa 2 ore e mezza. “Si ha così un pellet di digestato, molto stabile (umidità al 15%), che viene raccolto in grossi sacchi e venduto pronto all’uso – racconta Luigi Capetta -. Ma non
Il pellet organico che esce dall'essiccatore, pronto per l'utilizzo in campo
è tutto, perché abbiamo già in mente un nuovo sviluppo: l’aria che esce dall’essiccatore, infatti, è ancora calda a sufficienza per poter essere riutilizzata in ingresso”. E mentre la mente corre già a nuove evoluzioni, per non perdere nulla di quanto generato dall’impianto, Capetta sottolinea: “Il nostro pellet è un fertilizzante sicuro, privo di chimica e ottimo su terreni acidi; l’ideale nella coltivazione di frutteti, vigneti e noccioleti molto diffusi nella nostra zona”. Come si dice…la neces-
sità aguzza l’ingegno. E qui a Neive si è andati oltre, credendo nella bontà di un’idea senza smettere di perfezionarla con investimenti mirati. Il risultato è concreto, oltre che sostenibile, al 100%.
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Il tecnico in frutteto
Cimice asiatica su nocciolo: la situazione di Monica Arnaudo
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a corilicoltura costituisce una risorsa sempre più importante per il settore produttivo agricolo piemontese. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad un costante e rilevante aumento delle superfici impiantate e a un contemporaneo aumento del numero delle aziende occupate. Tra il 2015 e il 2016 la superficie investita a nocciola ha subito un incremento di 4.642 ettari e il numero delle aziende corilicole è aumentato di 1.361 unità. A livello provinciale il Cuneese si conferma uno dei territori con le maggiori superfici con i suoi 13.601 ettari coltivati. Un settore importante e in continua espansione che deve però far fronte alla minaccia concreta rappresentata dalla cimice asiatica, in grado
di arrecare con le sue punture di nutrizione, notevoli problemi alla produzione. Nell’ultimo anno ha provocato gravi danni, soprattutto nel tratto Cuneo-Carrù-Fossano, fino a Guarene e che rischia di diventare una vera e propria calamità naturale. Anche di questo si è parlato nel convegno sul nocciolo promosso dalla Fondazione Agrion ad Asti a metà marzo. “Il convegno ha evidenziato nuovamente la preoccupazione reale per questo insetto alloctono, sconosciuto ancora ai più, ma molto temuto per i danni materiali arrecati in altre realtà della penisola – spiega Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo presente all'incontro -. Come è stato sottolineato durante i lavori, serve una ricerca mirata e coordinata,
per non vanificare le esigue risorse ed arrivare nel più breve tempo possibile alla messa in campo di tecniche mirate al contenimento dell’insetto. Purtroppo l’espansione dell’insetto avvenuta nella fase di post-raccolta pone l’obbligo di un’attenzione vigile e di una stretta collaborazione delle aziende con il settore tecnico scientifico che fornirà nei momenti di crisi le indicazioni corrette, considerato il fatto che, come molte volte accade, purtroppo tanti agiscono con modalità prive di ogni supporto scientifico”. Durante la giornata è stato anche analizzato uno studio realizzato dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici della Regione che, partendo dai danni che l’insetto provoca sulla cultura, prova ad ipotizzare possibili prospettive di difesa. “Globalizzazione” dei parassiti
AT T E N Z I O N E A L L E N U O V E P I A N T E D I N O C C I O L O
Le indicazioni del settore Fitosanitario sul materiale vivaistico La produzione di materiale vivaistico è normata a livello nazionale da alcuni decreti che stabiliscono, oltre alle caratteristiche a cui devono rispondere le piante prodotte, gli obblighi dei vivaisti e norme dettagliate riguardanti le ispezioni ufficiali che i servizi fitosanitari regionali sono tenuti ad effettuare. I vivaisti che producono e/o commercializzano materiale di moltiplicazione di piante da frutto, incluso il nocciolo, devono essere autorizzati allo svolgimento dell’attività ed essere iscritti al “Registro dei fornitori di materiale di moltiplicazione di piante da frutto”. Tra gli obblighi previsti dalla normativa risulta particolarmente importante il controllo dei “punti critici” del processo produttivo, per valutare la gestione delle fasi dell’attività vivaistica che permettono la produzione di materiale di qualità. Il vivaista deve inoltre garantire che durante la produzione i lotti
di materiali di moltiplicazione siano sempre identificabili e deve sottoporre ad analisi virologiche le piante madri utilizzate per il prelievo del materiale di moltiplicazione. Le piante vendute, infine, devono sempre essere accompagnate da un “Documento di commercializzazione”, che nella maggior parte dei casi consiste nella fattura commerciale su cui devono essere indicati: la ragione sociale dell’azienda vivaistica, la specie botanica (nome latino), la varietà, la quantità di materiale commercializzato. Inoltre devono essere riportate le seguenti indicazioni: Qualità CE, Italia/I, Servizio Fitosanitario Italiano, Servizio Fitosanitario del Piemonte, Passaporto delle piante CE (se si tratta di aziende autorizzate all’uso del passaporto), Codice fornitore (Aut. Reg. n. CN/01/xxxx), n° di serie, Categoria/materiali CAC. In applicazione della normativa in materia vivaistica il Settore Fitosanitario regionale
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svolge attività ispettiva di controllo e di vigilanza sulle aziende vivaistiche piemontesi e sul materiale di moltiplicazione di nocciolo prodotto. Le aziende che presentano richiesta vengono autorizzate allo svolgimento dell’attività se, a seguito di sopralluogo per la verifica del processo produttivo e dell’esame della documentazione specifica, il Settore Fitosanitario accerta che l’azienda ha i requisiti richiesti dalla normativa. I vivai autorizzati vengono controllati periodicamente durante la stagione vegetativa. Gli ispettori fitosanitari, durante i sopralluoghi, verificano lo stato fitosanitario delle piante in vivaio e delle piante madri e la rispondenza con quanto indicato nelle dichiarazioni annuali dei campi di produzione; effettuano inoltre i controlli sugli esiti delle analisi virologiche effettuate sulle piante madri e sulla correttezza dell’emissione del documento di commercializzazione.
CIMICE ASIATICA, CARATTERISTICHE E DANNI È indubbio che si stia assistendo ad un progressivo incremento dell’arrivo di nuovi parassiti per vegetali. La cimice asiatica (Halyomorpha halys), originaria dell’estremo Oriente, è stata segnalata in Italia per la prima volta nel 2012, mentre in Piemonte è arrivata solo un anno dopo. Tra le sue caratteristiche principali ha la capacità di nutrirsi di un ampio numero di alimenti, l’elevata mobilità degli adulti, la nascita di più generazioni per anno, crescita rapida e continua favorita dalle temperature più calde. La cimice asiatica può attaccare le nocciole in ogni fase di sviluppo, arrecando danni simili a quelli delle cimici autoctone. Se l’attacco avviene nelle prime fasi causa aborto o arresto totale dello sviluppo del seme con formazione di nocciole vuote, mentre nelle fasi successive si assiste alla formazione di semi raggrinziti, comparsa di suberosità, macchie scure superficiali (cimiciato) sui semi già formati. COME SI PUO' CONTRASTARE? Essendo un insetto di recente introduzione, tende a sviluppare popolazioni molto ele-
vate per l’assenza per ora di limitatori naturali efficaci. Purtroppo gli attacchi sono progressivi fino alla raccolta e, ad aggravare la situazione, contribuisce anche la rapidità di spostamento tra ambienti naturali e svariate coltivazioni che riduce notevolmente l’efficacia dei trattamenti insetticidi per cui si possono chiedere anche eventuali autorizzazioni per uso speciale. Pochi principi attivi per la difesa dall’insetto sono stati registrati sul nocciolo contro le cimici in genere (Pentatomidi e Coreidi): Piretrine, Lambdacialotrina (cimici e maggiolino), Etofenprox (Gonocerus acuteangulatus, Nezara viridula, Palamena prasina), Indoxacarb (Nezara viridula, Palomena prasina). Secondo i monitoraggi l’efficacia maggiore dei trattamenti fitosanitari si ha su stadi giovanili; il rischio però è un incremento del numero di trattamenti necessari con conseguente alterazione degli equilibri biologici nei noccioleti e quindi possibile sviluppo di parassiti secondari. In altre colture si stanno sperimentando anche strategie alternative come la copertura con reti che però non sono ipotizzabili per i noccioleti. Un’altra possibilità potrebbe essere la lotta biologica.
I danni provocati alle piante e ai frutti
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Il mercatino dell'agricoltore
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