L’Agricoltore Cuneese n. 3/2018

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVI - N. 03•2018 - APRILE 2018 - CONTIENE I.P.

N. 03 • 2018 U N I O N E

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La qualita nella trasformazione della nocciola No all'ipotesi dei "Super Caa"

Regole della Pac, tutte le novità

Mais, migliorare in qualità e tecnica



Sommario

La politica e la sua visione di agricoltura Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 E-mail: upa@autorivari.com

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i sta discutendo in Piemonte il disegno di legge n. 289 “Riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale” con cui l’amministrazione regionale intende raccogliere e armonizzare in un unico testo normativo le diverse disposizioni legislative che sono andate stratificandosi nel tempo, tenendo conto dell’evoluzione normativa in ambito europeo e nazionale. La volontà è senza dubbio positiva. Tuttavia la proposta di legge regionale dedica ampio spazio agli aspetti non propriamente caratteristici del settore primario, riservando un ruolo quasi

marginale agli interventi che concernono l’attività produttiva tradizionale, fondamento del settore primario piemontese. Emblematico, ad esempio, l’aver relegato in un allegato gli interventi a favore del settore agricolo e agroindustriale o non aver specificamente indicato gli interventi per la valorizzazione delle filiere, con regole che ne favoriscano la formazione e lo sviluppo. Il testo, inoltre, contiene una decisa presa di posizione contraria alle coltivazioni Ogm che non tiene conto dei più recenti e autorevoli studi che hanno dimostrato la non sussistenza di rischi per la

salute umana, gli animali e l’ambiente. In ultimo, nel testo si stabilisce l’obbligo di formazione per chi coltiva piante officinali, discriminando in qualche modo le altre attività di coltivazione. Di fronte a questo scenario, si ha la sensazione che, ancora una volta, si rischia di avere un’immagine del settore non rispondente alla realtà. Con tutte le conseguenze pratiche che ne potrebbero derivare per le aziende. L’auspicio è che in vista delle consultazioni che saranno indette dal Consiglio regionale si possano apportare dei sostanziali correttivi.

Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 12 - Fossano Tel. 0172/695897 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 12/04/2018 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale

FIERA DEL MARRONE 2018 - CUNEO Anche quest’anno Confagricoltura Cuneo sarà presente alla Fiera del Marrone di Cuneo, il più importante evento enogastronomico del capoluogo, dal 19 al 21 ottobre 2018. L’Unione offre agli associati la possibilità di essere presenti usufruendo di tariffe vantaggiose (sconti superiori al 30%). Possono partecipare le aziende, produttrici dirette della merce in vendita, delle categorie: coltivatori diretti, IAP e artigiani. Presentare quanto prima la manifestazione di interesse. Per info: uffici Confagricoltura (0171/692143 – f.dalmasso@confagricuneo.it).

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO Nocciola, a Cherasco si discute di qualità 4 Si lavora per la menzione "delle Langhe" 6 Il "Progetto Nocciola Italia" della Ferrero 6 Difendersi dall'eriofide 7 POLITICA AGRICOLA COMUNE Regole Pac, tutte le novità 8 Domanda grafica, ancora problemi 9 I CAA ricevono solo su appuntamento 9 A TUTTO CAMPO No all'ipotesi dei 'Super Caa' 10 Assicurazioni, passi in avanti 11 AGRICOLTURA E AMBIENTE Grandi invasi, nuovo appello 12 "Produrre" acqua, si può 12 SELVICOLTURA Pioppi, il trend è favorevole 13 Nuove norme per una miglior gestione dei boschi 13

IL CASO Preoccupa la guerra dei dazi Usa-Cina 14 FAUNA SELVATICA L'Emilia Romagna supera il regime "de minimis" 15 Appello alle aziende "Segnalateci i danni" 15 Gestione lupo: altrove se ne parla, in Piemonte no 15 CEREALICOLTURA Mais, migliorare in qualità e tecnica 16 Al lavoro per un Piano nazionale 17 ZOOTECNIA Gli allevatori sono attenti all'ambiente 19 VITIVINICOLTURA Bianchi e Crudo di Cuneo al Vinitaly 20 CONFAGRICOLTURA NEWS Montagna, più interesse per chi lavora 22 Benessere e relax alle terme 23 LE NOSTRE AZIENDE Non semplici birre, ma scelte di vita 24

di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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Nocciola, a Cherasco si discute di qualità SABATO 5 MAGGIO RITORNA AL PALAEXPO IL GRANDE CONVEGNO ORGANIZZATO DA CONFAGRICOLTURA CUNEO, ASCOPIEMONTE E PIEMONTE ASPROCOR di Fabio Rubero

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Vincenzo SERRATORE Delegato Sviluppo Sipcam Italia

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opo il grande e sempre crescente successo delle edizioni precedenti, anche quest'anno a partire dalle ore 9,45 di sabato 5 maggio, la nocciola tornerà ad essere protagonista al PalaExpo di Cherasco, nel convegno “La qualità nella trasformazione della nocciola” organizzato da Confagricoltura Cuneo, Ascopiemonte e Piemonte Asprocor. La scelta della località roerina non è affatto casuale, bensì è da ricondurre alla sua particolarmente strategica posizione geografica, che rappresenta la location ideale per

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo e Piemonte

IL MERCATO CORILICOLO È IN GRANDE CRESCITA. È MOLTO IMPORTANTE CHE I COMPONENTI DELLA FILIERA FACCIANO BENE LA LORO PARTE

un evento che in poco tempo è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la corilicoltura italiana. Il “focus” di questa edizione è incentrato sulla qualità nella trasformazione di questo prezioso frutto di cui l'Italia, ma in particolare il Piemonte e la provincia di Cuneo sono grandi produttori. Sono infatti più di 75mila gli ettari coltivati a noccioleto nel nostro Paese, per più di 120mila tonnellate di nocciole in guscio prodotte. Nella nostra regione sono più di 9mila le aziende corilicole, circa 21mila gli ettari coltivati a noccioleto specializzato, con una produzione annua di nocciole in guscio che varia dai 200 ai 260mila quintali. Numeri importanti anche per la Granda dove nel 2017, nei 14.971 ettari coltivati, sono stati prodotti 150.600 quintali di nocciole. “Il mercato corilicolo è in grande crescita e per questo va governato e regolamentato perché con lui crescono, per forza di cose, anche le problematiche annesse e connesse. È molto importante, in tal senso, che ogni componente della filiera faccia la propria parte, con grande senso di responsabilità, per il bene dell’intero settore”

Geocap S.r.l. Via del Chiosso 27 Caramagna Piemonte (CN) Tel. 0172 810283 info@geocap.it • www.geoagri.com

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LA CIMICE ASIATICA SI COMBATTE ANCHE CON UN CORRETTO COMPORTAMENTO DEL CORILICOLTORE dichiara il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia che aprirà i lavori ed il cui intervento sarà seguìto da quelli di Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, e di Alberto Manzo della Direzione Generale della Qualità Agroalimentare del Mipaaf. Modererà il dibattito Lorenzo Tosi, giornalista di Edagricole “Quello di Cherasco è un appuntamento importantissimo per incontrarsi, scambiare opinioni, venire a conoscenza delle novità ed incontrare tanti colleghi. Insomma, è un momento di aggiornamento sempre molto atteso – commenta Pierpaolo Bertone (presidente Ascopiemonte) –. L'edizione di quest'anno, poi, arriva in un momento particolarmente positivo. Siamo soddisfatti di quanto stiamo producendo ed anche di


In primo piano 2016 2015

151.100 q

205.000 q

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150.600 q

Produzione di nocciole in provincia di Cuneo in quintali (Fonte: Camera di Commercio di Cuneo)

come stiamo vendendo il nostro prodotto. Quest’anno, se non subentreranno problemi legati a qualche avversità atmosferica, ci apprestiamo ad avere un’ottima produzione. Nel convegno cercheremo soprattutto di parlare dell'aspetto nutrizionale e di come questo vada salvaguardato durante la coltivazione della pianta. Affronteremo inoltre anche l’ormai annosa questione “cimice asiatica” che sta creando gravi problemi ai nostri corilicoltori.” Pone l’accento sui problemi derivanti dalla cimice asiatica anche Lodovico Cogno (presidente Piemonte Asprocor): “È la questione sulla quale ci arriva la maggior parte di richieste di pareri da parte delle nostre aziende. L’auspicio è che dal convegno

2016

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14.971 ha 12.291 ha 13.799 ha Ettari coltivati a nocciolo in provincia di Cuneo (Fonte: Camera di Commercio di Cuneo)

emerga qualche consiglio utile da poter fornire ai nostri associati che molto spesso sono in difficoltà nel combattere questo insetto. Servono risposte e se queste non dovessero arrivare il rischio è che ognuno faccia di testa sua. Sicuramente ciò non può essere un bene. È sempre consigliabile affidarsi a professori e ricercatori ed alle loro soluzioni, cosa che cercheremo di fare in questo incontro”. E sarà proprio la cimice asiatica l’argomento sul quale relazionerà Vincenzo Serratore (Delegato Sviluppo Sipcam Italia), il quale parlerà della diffusione e del monitoraggio di questo “pericoloso” insetto, oltre a fornire alcune importanti strategie con cui combatterlo: “Ci sono prodotti che possono

essere utilizzati e che danno un'importante mano a combattere l'insetto, tuttavia almeno il 50% delle possibilità di vittoria contro

Roberto BOTTA Università di Torino

SCELTA VARIETALE, BUONA MANUTENZIONE ED UN OCCHIO AL MERCATO SONO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA

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In primo piano di esso sta nel comportamento del corilicoltore, il quale deve adottare tutta una serie di accorgimenti in fase di potatura, di bagnatura e di monitoraggio che illustrerò nel convegno. I prodotti da soli non sono sufficienti”. L’importanza della qualità della nocciola per avere un buon prodotto trasformato sarà il cuore dell’intervento di Roberto Botta (Università di Torino): “Sono molti gli aspetti che vanno considerati e non possono essere tralasciati quando si decide di approcciare questo tipo di coltura. Una regola di carattere generale molto importante è quella di guardare al prodotto che si vuole ottenere ed agire di conseguenza per arrivare all’obiettivo finale. La scelta varietale, una buona e costante manutenzione ed un occhio sempre vigile al mercato ed alle sue esigenze sono fattori imprescindibili per la buona riuscita aziendale”. Delle caratteristiche della frutta in guscio e dei suoi valori nutrizionali con particolari riferimenti alla nocciola parlerà invece Luca Piretta (Università La Sapienza di Roma): “La nocciola, così come tutta la frutta a guscio, è un alimento molto importante e consigliato poiché fonte di grassi buoni come Omega 3 e Omega 6, utili, ad esem-

A P P R O C C I O I N N O VAT I V O

Il "Progetto Nocciola Italia" della Ferrero presentato in Confagricoltura a Roma Giovedì 5 aprile la Ferrero Spa ha presentato in anteprima nazionale in Confagricoltura a Roma il “Progetto Nocciola Italia”, promosso dalla Ferrero Halzelnut Company, la divisione interna del gruppo albese interamente dedicata alla nocciola, che mira a sviluppare una produzione corilicola 100% italiana, attraverso la creazione di un sistema di sviluppo territoriale condiviso con gli attori della filiera. Si tratta di un approccio innovativo che si articola su alcuni principi cardine: valorizzazione vivaistica; qualificazione terreni; tracciabilità, sostenibilità e accordo di filiera, per sostenere il progetto mediante un impegno all’acquisto della produzioni nel lungo periodo a un prezzo indicizzato. Oltre al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e al direttore generale Franco Postorino, all’evento erano presenti anche il presidente e il direttore di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia e Roberto Abellonio.

pio, alla prevenzione di malattie cardiovascolari. È anche molto ricca di fibre e sali minerali come il magnesio ed il potassio. La frutta a guscio si trova nel secondo gradino della piramide della Dieta Mediterranea: ciò significa che il suo consumo deve essere quasi giornaliero, tuttavia occorre prestare un po' di attenzione nella sua assunzione per via del suo alto apporto calorico e per il fatto che può causare allergie. Infine, chi soffre di colon irritabile può trarne gonfiori e situazioni fastidiose”.

INFORMAZIONI UTILI Il convegno, a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti, è inoltre valido per il rilascio di crediti formativi per gli iscritti al collegio interprovinciale dei periti agrari e dei periti agrari laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e per i dottori agronomi e dottori forestali di Piemonte e Valle d’Aosta. L’appuntamento, rivolto in particolare alle imprese e ai tecnici agricoli, rientra nell’ambito del FEASR Direzione Agricoltura Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Misura 1 - Operazione 1.2.1-1 “Attività dimostrative e di informazione in campo”. È possibile registrarsi on line sul sito www.confagricolturacuneo. it. Info: Giada Armando: tel. 0171692143 / int. 5 – provinciale@confagricuneo.it.

Luca PIRETTA Università La Sapienza di Roma

LA NOCCIOLA È UN ALIMENTO IMPORTANTE POICHÈ FONTE DI GRASSI BUONI, FIBRE E SALI MINERALI Il “Porte aperte” alla ditta Chianchia, previsto intorno all'ora di pranzo, concluderà i lavori di una giornata molto attesa dall’intera corilicoltura italiana. "Il porte aperte è un momento di confronto con i nostri clienti e con coloro che potranno diventarlo - spiega Mario Chianchia -. Si potranno conoscere e toccare con mano le novità 2018, importanti punti di riferimento per le lavorazioni in ambito corilicolo. Sarà inoltre un'importante occasione di incontro anche con i nostri tecnici".

NOCCIOLA PIEMONTE IGP

Si lavora per inserire la menzione "delle Langhe" in etichetta Un nuovo marchio di riconoscimento europeo per tutelare la preziosa nocciola delle Langhe. Prende forma il progetto per l’inserimento della menzione “delle Langhe” sulle etichette delle nocciole Piemonte Igp prodotte in questa specifica area geografica. Dopo il parere favorevole dell’Europa, che ha indicato l’iter burocratico da seguire, è infatti stata approvata dall’assemblea del Consorzio di tutela la proposta di modifica dell’articolo 8 dello statuto relativo all’etichettatura. Il secondo passo sarà la preparazione della documentazione che sarà inviata a breve a Regione e Ministero dell’Agricoltura a supporto del disciplinare. La volontà è quella di chiudere la partita il prima possibile, magari già entro fine anno. Stabilita quindi anche l’area geografica di competenza che rientra nella delimitazione

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storica delle Langhe, compresa tra Belbo, Bormida e Tanaro. L’inserimento della menzione geografica all’interno dell’attuale disciplinare consentirà quindi la dicitura Nocciola Piemonte Igp “delle Langhe” per quelle prodotte effettivamente sulle colline di Langa. Si tratta di fatto di una modifica minima che potrebbe essere effettuata direttamente dal Ministero. Successivamente si potrà poi pensare, come dichiarato dall’eurodeputato Alberto Cirio, alla nascita di una nuova e autonoma Igp. “Abbiamo già raccolto la documentazione storica, organolettica e commerciale per dimostrare l’unicità della Nocciola delle Langhe, in termini di qualità e prestigio internazionale – aveva commentato a tal proposito -. Il parere favorevole di Bruxelles è ciò che attendevamo”. [I.B.]


Difendersi dall'eriofide CONSIDERAZIONI E CONSIGLI PRATICI PER UN'EFFICACE LOTTA CONTRO L'ACARO CHE COLPISCE IL NOCCIOLO

Gemma gallata in fase di apertura

intensa e persistente, che causa dilavamenti, calore, irradiazione solare e biotici quali acari ed insetti utili che facilitano la limitazione delle popolazioni ed il contenimento del fitofago. La fase fenologica dell’intervento è definita come la fase delle tre foglioline distese. "Per posizionare al meglio il trattamento, oltre a seguire correttamente le indicazioni del servizio tecnico che vengono diramate sul territorio, è importante crearsi anche dei punti di monitoraggio su alcuni rami delle piante per avere con precisione l’andamento della migrazione ed essere più tempestivi nei trattamenti - spiega Antonio Marino tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Purtroppo per questioni legate alla praticabilià dei suoli nel periodo tra marzo e aprile e alle condizioni di giacitura, il primo intervento viene a volte ritardato e questo può influire negativamente sull’esito del contenimento". La soglia di intervento è la presenza del 10-15% di gemme infette che fanno scattare il trattamento nella quasi totalità dei casi con l’utilizzo di formulati contenenti zolfo in formulazioni liquide o polverulente. Nel caso di presenza sulle piante di infestazioni combinate di eriofide e scudetti di cocciniglie è utile ricorrere ai formulati di zolfo e olio minerale che permettono il contenimento in un unico passaggio. È ammesso anche l’utilizzo di formulati contenenti clofentezine.

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etto comunemente acaro delle gemme o eriofide galligeno del nocciolo Phytoptus avellanae Nalepa 1889, l’eriofide è un acaro lungo intorno 0,2-0,3 mm, a forma di sigaro. Sverna nelle gemme gallate fino a riprodursi in migliaia di esemplari per gemma. Compie fino a 6 generazioni in un anno. Non è visibile ad occhio nudo, ma bisogna avvalersi di una lente contafili. L’ovodeposizione avviene da febbraio ad aprile, mentre la schiusa delle uova e la migrazione verso le gemme di neoformazione si ha ad inizio aprile. I corilicoltori piemontesi devono fare i conti con l'estrema sensibilità a questo piccolo insetto della varietà Tonda Gentile Trilobata. Quali sono i danni reali? L’ingrossamento delle gemme durante il periodo invernale che si trasformano in pseudo galle di forma globosa fino ai 3 cm di diametro. Le gemme colpite (ipertrofiche) non danno origine nè a foglie, nè a fiori cadendo anticipatamente con conseguente crescita stentata e perdita di produzione. Le piante in produzione possono subire perdite dal 20 al 70% di gemme, quelle in vivaio come conseguenza hanno crescita limitata con rametti spogli e parzialmente disseccati. L’aspetto di una pianta giovane colpita è inconfondibile, poiché al posto delle foglie ci si ritrova con un ammasso di gemme ipertrofiche che cadendo a terra lasceranno dei buchi nella vegetazione. Nei giovani impianti gli effetti dell’insetto sono particolarmente gravi poiché, in questa fase di allevamento della pianta, il corilicoltore deve poter fare delle scelte che condizioneranno la vita e la forma futura del nocciolo e, nella maggior parte dei casi, deve fare tagli obbligati per far rivegetare la pianta. A seconda dell’andamento climatico dell’annata, aprile è il momento cruciale per iniziare la lotta con gli interventi di contenimento. La lotta consiste nel colpire il fitofago nel momento più delicato che avviene durante la fase di migrazione ovvero, quando grazie alle condizioni climatiche legate soprattutto a temperature e assenza di vento, gli acari in fila escono dalle gemme malate per dirigersi su quelle sane in via di formazione e garantire il ciclo biologico dell’insetto. Per fortuna nella lotta la natura ci dà una mano in quanto gli eriofidi sono esposti ad eventi abiotici quali la piovosità

Gemma gallata con eriofide all’interno e fase fenologica di riferimento per intervenire con trattamento

CONSIGLI PER UNA STRATEGIA DI LOTTA CORRETTA Intervenire nel momento di massima migrazione dell’eriofide Prediligere in caso di utilizzo dello zolfo bagnabile nelle prime fasi formulazioni liquide ad alto dosaggio e dotate di buona adesività Per chi usa lo zolfo in polvere prediligerlo nei trattamenti di chiusura quando la massa di vegetazione è più importante e capta meglio il prodotto evitando grossi sprechi Considerare per una buona azione dello zolfo che la temperatura sia di 16°/20° L’azione dello zolfo è ridotta se l’umidità relativa è elevata Tenere sempre in considerazione le precipitazioni e le temperature tra un intervento e l’altro Calibrare gli interventi in base al grado di infestazione Utilizzare attrezzature verificate e funzionali, che garantiscano una corretta distribuzione della miscela fitoiatrica

Per maggiori informazioni rivolgersi ai tecnici Antonio Marino (345 2296270) e Luca Maggiorotto (345 2296269) L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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Alle aziende stanziali di montagna è concesso di utilizzare bestiame detenuto in alpeggio di proprietà altrui nella misura massima del 50%

Regole Pac, tutte le novità IN ARRIVO NUOVI LIMITI, SCADENZE E ALTRE POSSIBILITÀ DI AUMENTARE IL REDDITO AGRICOLO, CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA TUTELA DELL’AMBIENTE di Gilberto Manfrin

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e nuove regole della Pac 2018 mirano a semplificare gli adempimenti da parte degli agricoltori e, in particolare, a migliorare ulteriormente la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Si avverte una certa attenzione per gli aspetti ambientali dell'attività agricola, con un'evoluzione e riconsiderazione dei tanti dispositivi oggi in funzione. Non mancano novità anche su pagamenti accoppiati, giovani agricoltori, regole per l’attivazione dei titoli e altro ancora. Ma vediamo, in modo schematico, quali sono le ultime novità introdotte.

TERRENI A RIPOSO È previsto un periodo di sei mesi dal 1° gennaio al 30 giugno 2018 Per i terreni a riposo utilizzati come EFA (aree di interesse ecologico) è previsto un periodo di assenza di qualsiasi produzione agricola della durata di almeno sei mesi, periodo che va dal 1° gennaio al 30 giugno 2018 (prima tale periodo era fissato in 8 mesi). Quindi un terreno a riposo potrà essere tale solo per questo periodo. Le colture azotofissatrici utilizzate come EFA non potranno fruire di trattamenti con agrofarmaci. Le leguminose quali medica, trifoglio ecc… non dovranno più essere in purezza, ma sarà sufficiente la prevalenza.

Novità anche sugli elementi caratteristici del paesaggio (siepi-alberi in filare) che verranno raggruppati in un'unica voce per semplificare l’utilizzo di queste superfici.

FATTORI DI CONVERSIONE E PONDERAZIONE EFA Il valore passa da 0,7 a 1 come per i terreni lasciati a riposo Per le colture azotofissatrici (erba medica, soia, fagioli, piselli, …) da quest’anno non esiste più il fattore di ponderazione fissato a 0,7 che passa ad 1 come per i terreni lasciati a riposo. Ciò significa che un ettaro di terreno lasciato a riposo equivale ad un ettaro di azotofissatrici per il 5% di Efa. Ci sarà quindi la possibilità di lasciare meno terreno dedicato ad azotofissatrici ed avere un’area più ampia dedicata ad altre colture.

RICALCOLO TITOLI

2016 per giovani e nuove aziende, considerate categorie primarie, e della mancata copertura per i titoli assegnati nel 2015. Per porre rimedio all’errore, le aziende della fattispecie C2 zona montana hanno iniziato ad essere penalizzate del 27,5% del valore titoli, dell’1,54% tutte le aziende delle altre zone. Le aziende delle zone montane, in particolare, si trovano con un valore percepito inferiore del 29% rispetto alle aspettative e a quanto percepito nel 2015-2016. Per quanto riguarda l’accesso alla riserva, diversamente dal passato, le domande dovranno essere presentate entro la scadenza del 15 maggio. Le fattispecie di accesso rimangono quelle conosciute e prioritarie: A) giovani agricoltori – B) nuove aziende F) provvedimenti amministrativi e decisioni giudiziarie. Mentre per le fattispecie C e D, rispettivamente abbandono di terre e compensazione svantaggi specifici, che per il Piemonte vuol dire le aziende collocate in zone montane e svantaggiate, è ancora in discussione il provvedimento di eventuale apertura, in quanto potrebbe portare ad un nuovo ricalcolo dei titoli che determinerebbe una riduzione lineare stimata del 18% del valore dei titoli.

GIOVANI AGRICOLTORI Raddoppiato - dal 25% al 50% del pagamento di base il pagamento aggiuntivo Il Ministero, in attuazione del regolamento “Omnibus”, ha deciso di raddoppiare - dal 25% al 50% del pagamento di base - il pagamento aggiuntivo per i giovani agricoltori. Questo dovrebbe comportare un taglio lineare ai titoli disaccoppiati di almeno lo 0,6%. È stato inoltre deciso che il pagamento aggiuntivo giovani spetterà comunque per cinque anni; non vengono più detratti dal quinquennio gli anni trascorsi dal primo insediamento.

PREMIO ACCOPPIATO SUL GRANO DURO

Per le aziende montane valore percepito inferiore del 29% rispetto alle aspettative e a quanto percepito nel 2015-2016

Previsto un premio di importo massimo di 200 €/Ha per chi ha stipulato un contratto entro il 31 dicembre 2017 con l’industria pastaria nell’ambito di contratti di filiera

Agea con una circolare di febbraio 2017 aveva informato della mancanza di risorse per l’assegnazione dei tioli da Riserva

Da quest’anno, anche in Piemonte, chi aveva stipulato un contratto entro il 31 dicembre 2017 con l’industria pastaria può

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Politica Agricola Comune ricevere un premio sul grano duro coltivato nell’ambito di contratti di filiera. La richiesta di aiuto, nella forma del de minimis, verrà inserita nella domanda unica nel tardo mese di aprile. Il fondo prevede la possibilità per le imprese agricole di ottenere un premio per la coltivazione di grano duro di importo massimo pari a 200 euro per ettaro. Per poter ricevere il premio è necessario che l’impresa agricola abbia sottoscritto, nella campagna 2016/2017, Contratti di Filiera o che li abbia sottoscritti entro il 31 dicembre 2017. Tale contratto deve essere sottoscritto dai produttori di grano duro in forma singola o associata (Cooperative, Consorzi e Organizzazioni di Produttori riconosciute e di cui l’impresa è socia) e deve avere una durata almeno triennale. Ogni agricoltore potrà ricevere il premio solo per i primi 50 ettari e per un ammontare complessivo pari a 15mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

ZOOTECNIA Tre nuove soglie per il calcolo del carico minimo di bestiame sui pascoli È stata modificata la delibera regionale relativa al calcolo del carico minimo di bestiame sui pascoli. La modifica prevede che il carico minimo per tutti i pascoli posti ad un’altezza superiore ai 2.000 metri sia di di 0,10 UBA/ettaro/anno, come l’anno scorso; se i pascoli si trovano tra i 1.000 e i 2.000 metri la soglia è di 0,15 UBA/ettaro/anno. Se i pascoli sono sotto i 1.000 metri il limite deve essere di 0,20 UBA/ettaro/anno. Il carico minimo individuato sarà applicabile solo a condizione che la superficie a pascolo, ubicata sopra i limiti indicati e definita su base comunale, sia prevalente nella superficie pascolata dichiarata al netto di eventuali tare.

GUARDIANIA Passa dal 30% al 50% il limite massimo di bestiame di proprietà altrui ammesso in alpeggio Per le aziende stanziali di montagna viene concesso di utilizzare, al fine della determinazione del carico minimo, bestiame detenuto in alpeggio di proprietà altrui nella misura massima del 50% (anziché del 30%).

PER LA SCADENZA DEL 15 MAGGIO

I CAA ricevono solo su appuntamento Agea ha pubblicato la circolare relativa alla presentazione delle domande Pac 2018. La domanda iniziale di ammissione al regime di pagamento unico deve essere presentata entro il 15 maggio. Le eventuali domande di modifica possono essere presentate entro il 31 maggio. Le domande possono essere presentate con un ritardo di 25 giorni civili successivi rispetto al termine previsto del 15 maggio e, quindi, fino all’11 giugno 2018. In tal caso l’importo al quale l’agricoltore avrebbe avuto diritto, se avesse inoltrato la domanda in tempo utile, viene decurtato dell’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. Le domande iniziali pervenute oltre l’11 giugno 2018 sono irricevibili. Considerata la complessità e la lentezza del sistema informatico per la presentazione delle domande Pac, gli operatori dei CAA Confagricoltura riceveranno le aziende solo previo appuntamento telefonico. La Confagricoltura si scusa per il disagio non imputabile alla sua volontà.

Domanda grafica, ancora problemi CON LA SCADENZA DEL 15 MAGGIO ORMAI ALLE PORTE, MANCA ANCORA L’APPLICATIVO GRAFICO PER PREDISPORRE LE DOMANDE DEL PSR AGROAMBIENTALI

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i auspicava, in fretta, una piena e corretta funzionalità del sistema. Ma come prevedibile, le cose non stanno andando completamente nel verso giusto. La modalità grafica di presentazione delle domande per la Pac continua a creare disguidi nei Centri di assistenza agricola di Confagricoltura Cuneo, con il rischio di penalizzare le aziende. “Come avevamo già avuto modo di far notare - torna a spiegare Gualtiero Dalmasso di Confagricoltura Cuneo - dopo l’‘esperimento’ a dir poco difficoltoso del 2017 quest’anno è richiesto il 100% di presentazione delle domande in modalità grafica (che lo ricordiamo obbliga i tecnici del CAA a disegnare a computer i limiti di ogni coltura), non solo per la Pac, ma anche per i Psr regionali. Rispetto all’anno scorso le cose stanno andando meglio, tuttavia registriamo ancora dei problemi”. Con la scadenza delle domande ormai alle porte (15 maggio, ndr), manca ancora, infatti, l’applicativo grafico per predisporre le domande Psr Agroambientali che hanno specifiche differenti rispetto a quelli utilizzate per la Pac Domanda unica. Spiega Dalmasso: “Ci vuole un applicativo apposito, non ancora disponibile. Tutt’oggi,

quindi, siamo impossibilitati a redigere le domande Psr Agroambientali, nonostante la scadenza sia confermata per metà maggio. In questi giorni saranno avviati da Arpea i primi corsi per l’utilizzo di questo applicativo per grafica, ma occorre dare il tempo ai funzionari di imparare ad utilizzare il software, per fare in modo che le aziende presentino per tempo anche queste domande”. Ma al peggio non c’è mai fine. Nonostante numerose aziende abbiano presentato correttamente, in modalità grafica, le domande 2017, queste si trovano oggi penalizzate perché Arpea non ha acquisito per tempo il software che consente il calcolo della superficie grafica indicata. Di conseguenze, queste aziende risultano non pagate o parzialmente pagate, cosa che ha stizzito le aziende e gli stessi operatori che si erano impegnati in modo straordinario nel 2017. Arpea ha garantito che entro fine aprile, con l’acquisizione dell’applicativo informatico, potrà procedere con la definizione dei superi grafici, e quindi con i pagamenti. Per correttezza, si segnala che questa situazione di disparità fra domanda alfanumerica e grafica non si registrerà più nel 2018 in quanto tutte le domande saranno in modalità grafica.

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A tutto campo

No all'ipotesi dei 'Super Caa' LA REGIONE VUOLE DELEGARE AI CENTRI DI ASSISTENZA AGRICOLA ATTIVITÀ SVOLTE DALLA PA. CONFAGRICOLTURA CONTRARIA

L

a Regione Piemonte intende delegare ai Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) una serie di attività che attualmente vengono svolte dalla Regione stessa e da altre pubbliche amministrazioni. I CAA sono soggetti privati (disciplinati dai decreti ministeriali 27 marzo 2001 e 27 marzo 2008) che rappresentano il tramite tra gli agricoltori e gli enti pubblici che gestiscono e finanziano i programmi d'intervento in agricoltura. Il provvedimento che la Regione intende adottare – che passerà al vaglio della Confe-

renza Permanente RegioneAutonomie Locali – presenta alcuni aspetti critici. Infatti, sulla base di questo provvedimento alcune funzioni attualmente svolte dall'ente pubblico verrebbero attribuite ai CAA, i quali dovrebbero opportunamente adeguare la loro organizzazione, sviluppando nuove funzioni al servi-

I CAA DOVREBBERO ADEGUARSI CON ONERI E COSTI PER LE IMPRESE

10 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

zio delle imprese agricole. Se da un lato ciò potrà velocizzare, almeno così ci si augura, di talune pratiche, dall’altro imporrà ai CAA l’adozione di nuove procedure, l’adeguamento degli standard funzionali e operativi e, non ultimo, la riqualificazione e l’incremento del personale impiegato. “Tutto questo – sostiene Confagricoltura – si tradurrà, non essendo previsto un finanziamento della Regione per le nuove attività, in un aggravio di costi che, forzatamente, ricadrà sugli utenti dei servizi. In pratica, gli agricoltori che finora hanno fruito gratuitamente di determinate prestazioni da parte della pubblica amministrazione, in futuro saranno costretti a rivolgersi ai CAA sostenendo le spese relative alla loro erogazione. Inoltre si potrebbero creare tensioni con altre figure professionali”. Per Confagricoltura, che sol-

PER CONFAGRI NON È QUESTA LA STRADA PER SEMPLIFICARE LE PROCEDURE lecita da tempo una revisione complessiva della politica agricola e una semplificazione delle procedure amministrative, il provvedimento non va nella direzione auspicata dagli agricoltori, in quanto provocherà inevitabilmente un aumento dei costi a carico delle imprese. Confagricoltura sostiene che è sempre più necessario rivedere sia le politiche agricole, sia il sistema delle correlate funzioni amministrative, per consentire alle imprese di poter operare con maggior serenità, puntando al rispetto sostanziale delle leggi e delle normative, senza ulteriori aggravi burocratici, improduttivi e onerosi.


Assicurazioni, passi in avanti PROSEGUE L'ITER DI EROGAZIONE FONDI ALLE AZIENDE ATTRAVERSO UN SISTEMA CHE MOSTRA ANCORA TUTTE LE SUE LACUNE di Fabio Rubero

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a questione dei rimborsi assicurativi agevolati continua a tenere banco. Negli scorsi numeri de L'Agricoltore Cuneese abbiamo raccontato del ritardo, ormai cronico, con cui i fondi arrivano nelle casse delle aziende,

2015

Sono stati quasi completati i pagamenti. Permangono criticità su decessi, subentri aziendali e attività chiuse

tuttavia alcune novità appaiono all'orizzonte. Nei primi giorni del mese di aprile, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha approvato il decreto di ammissione a pagamento di buona parte delle restanti domande relative al 2015, anno per il quale, dunque, si sta arrivando ad una conclusione positiva. Non per tutti, però. Rimane infatti da risolvere il problema relativo alla superficie assicurata laddove vi è forte discordanza tra i dati regionali e quelli na-

Via Don Mario Bozzuffi, 19 Corte dè Frati (Cremona)

2016

È stato prorogato al 4 maggio il termine per la presentazione delle domande di sostegno

zionali. Permangono, inoltre, criticità nei casi di morte del titolare d'azienda, subentro di familiari e chiusura dell'attività. In tutti e tre i casi, il pagamento dei rimborsi assicurativi non sta avvenendo. Novità anche riguardo l'anno 2016 con il termine relativo alle domande di sostegno che è stato prorogato al 4 maggio. Per quanto concerne il 2017, invece, sono stati presentati i "PAI" e ci si prepara a presentare le domande di sostegno. Una situazione, dunque, che si sta finalmente “muovendo", ma che, nella sua evoluzione, evidenzia tutti i limiti di questo sistema di gestione

Tel. +39 0372. 93187 Fax +39 0372. 930045

dei rimborsi, come ribadisce il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia: "Accogliamo positivamente la notizia che la situazione sta evolvendo in maniera positiva, ma gli ingiustificabili ritardi nei pagamenti uniti alle problematiche relative ai casi dei defunti, dei subentri aziendali e delle cessioni di attività non fanno altro che confermare quanto sosteniamo e dichiariamo da mesi e cioè che questo sistema va radicalmente cambiato poichè non in grado di gestire un lavoro così imponente e così importante per le aziende agricole".

2017

Sono stati presentati i "PAI". Ci si prepara alla presentazione delle domande di sostegno

info@corradighisolfi.it www.corradighisolfi.it

L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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Agricoltura & Ambiente

Grandi invasi, nuovo appello CONFAGRICOLTURA PIEMONTE NE SOTTOLINEA I VANTAGGI, MA SOLLECITA LA POLITICA AD ESPRIMERSI CON CHIAREZZA di Ilaria Blangetti

“L

’attività degli agricoltori è fondamentale per il corretto mantenimento dell’ambiente e del territorio”. A parlare è Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo durante un incontro a fine marzo a Torino, nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale dell’Acqua. Il seminario, organizzato dalla sezione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dell’Associazione Idrotecnica Italiana ha portato l’attenzione sul tema “Scarsità della risorsa idrica e cambiamenti climatici: invasi per lo stoccaggio delle acque a prevalente uso agricolo”, questione particolarmente sentita dagli agricoltori. “Siamo impegnati per ridurre l’uso dell’acqua, ma dobbiamo tener presente che il settore primario non consuma acqua perché quella impiegata nell'uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale - ha voluto rimarcare Allasia -. Un’elevata percentuale d’acqua prelevata dalle fonti idriche viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi. Non dimentichiamo inoltre che l'uso dell'acqua in agricoltura è l'unico, tra tutti gli utilizzi produttivi, che serve per ottenere del cibo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Già soltanto questo, di per sé, dimostra che l'agricoltura non spreca l’acqua”.

”Purtroppo siamo all’ennesimo appello per la costruzione di invasi ma sappiamo bene che spesso cadono nel vuoto – puntualizza Allasia -. Quelli ben progettati e ben costruiti sono sicuri e non creano nessun danno dal punto di vista ambientale. Con la loro realizzazione è possibile una maggiore efficacia nell’applicazione delle norme sul deflusso minimo vitale, si possono realizzare sensibili miglioramenti qualitativi nei corpi idrici di falda, si aumenta la disponibilità di acqua a uso idropotabile, si incrementa la produzione di energia idroelettrica, si mitiga l’effetto delle piene, si favorisce lo sviluppo del turismo lacustre. È infatti necessario pensare alla creazione degli invasi per più scopi”. “Confagricoltura - ha concluso Allasia - ritiene che servano soprattutto i grandi invasi. Su questo tema è necessario che la politica si esprima con chiarezza e che adotti atteggiamenti coerenti e conseguenti con le dichiarazioni rese”.

L'agricoltura non spreca l'acqua, la utilizza per produrre cibo e ne restituisce un'elevata percentuale al sistema ambientale

C

ambiamenti climatici, con i quali nostro malgrado dovremo convivere, estati sempre più aride, piogge assenti o improvvise tempeste tropicali. Questi fenomeni sono vere minacce per l’agricoltura che, ingiustamente tacciata di essere tra le cause dello spreco d’acqua, in realtà si sta attrezzando per essere sempre più parte attiva per l’uso intelligente della risorsa idrica. Non solo invasi, che devono essere votati però a più utilizzi (dall’energetico a quello turistico), ma soprattutto soluzioni trasversali, frutto di una programmazione sistematica e di sistema. È il caso della normativa che in Lombardia ha portato alla possibilità di trasformare le cave dismesse in invasi: i siti estrattivi abbandonati possono infatti essere recuperati a uso irriguo, come bacini di accumulo e scorta idrica, utili per irrigare i campi in estate ma anche come preziosa soluzione durante le sempre più frequenti emergenze incendi. La gestione intelligente della risorsa idrica da parte dell’agricoltura, passa anche attraverso sistemi intelligenti di irrigazione, come quello a goccia, o da vere e proprie proposte innovative e per certi versi rivoluzionarie. Tra queste c’è quella di “produrre” l’acqua, come nel caso del Bosco Limite, un’azienda veneta, in provincia di Padova, che ha creato una foresta piantando 2.300 alberi con lo scopo di incrementare

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"Produrre" acqua, si può IN LOMBARDIA LE CAVE DISMESSE POSSONO DIVENTARE INVASI, IN VENETO SI RINNOVA LA FALDA GRAZIE AL BOSCO di Ilaria Blangetti

la disponibilità di risorse idriche. Un campo coltivato a mais per molti anni è così diventato la casa di oltre 2 mila alberi, soprattutto querce e carpini. Un progetto che mira alla riconversione ecologica di un’azienda agricola e che, creando un bosco, porta al rinnovamento della falda acquifera. In un anno è stata prodotta l’infiltrazione di un milione di metri cubi di acqua per ettaro. Insomma, l’acqua invece di proseguire e sperdersi nel mare, ha così ritrovato una dimensione che le permette di trasformarsi in un naturale serbatoio. Risorsa preziosa.


Selvicoltura

Nella pianura cuneese è molto diffusa la coltivazione di pioppi

Pioppi, il trend è favorevole DOPO UN CALO DEGLI ETTARI COLTIVATI, I PREZZI IN LIEVE RIALZO E LA RIPRESA INDUSTRIALE ORA TRAINANO IL SETTORE di Ilaria Blangetti

C

onsumi in ripresa e domanda in aumento trainano la produzione di legno di pioppo. Negli ultimi mesi si assiste infatti ad una ripresa dei prezzi del prodotto, utilizzato soprattutto nella fabbricazione di pannelli compensati, dovuta principalmente ad un utilizzo su livelli pre crisi di questo materiale nel comparto dell’arredo e all’attuale ridotta disponibilità interna di legno di pioppo. Negli ultimi anni, infatti, si era registrata una diminuzione degli ettari destinati a pioppeti, un trend condizionato dai lunghi tempi di recupero dell’investimento economico, difficili da sostenere in tempi di incertezza, e, soprattutto, dalla crisi generale che aveva portato alla diminuzione della richiesta di trasformazione del legno in un comparto in cui il prezzo è semplicemente dettato dal mercato. La crisi aveva infatti portato gli agricoltori a non piantare nuovi pioppeti, poco incentivati dalla situazione economica mondiale che aveva tra l’altro favorito anche la delocalizzazione delle imprese del legno. Ora una ripresa che rispecchia la domanda in crescita. Proprio nell’ultimo anno, AL

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PV

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90 80 70 60 1993

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Prezzi “Piante in piedi” (€/t) registrati dalle Camere di Commercio di Alessandria (AL), Pavia (PV) e Mantova (MN) [Fonte: Terrà è Vita - n. 6-2018]

C O D I C E F O R E S TA L E

Nuove norme per una miglior gestione dei boschi È stato varato il nuovo Codice forestale, fondamentale per il recupero, la valorizzazione e il rilancio dei boschi italiani. “Con la sua entrata in vigore si potrà attuare una gestione attiva, continua e sostenibile del patrimonio boschivo, coniugando gli aspetti economico-produttivi con quelli ambientali-protettivi – commentano da Confagricoltura -. Il Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali è nato dal lavoro collegiale delle organizzazioni della filiera Bosco-Legno, delle regioni e dei ministeri Politiche agricole, Ambiente e Beni culturali. Concluso l’iter parlamentare, si attendeva il varo del governo che Confagricoltura aveva sollecitato temendo che venissero vanificati gli sforzi comuni posti in essere per la sua definizione”. “Un provvedimento indubbiamente migliorativo. Le nostre sono foreste di montagna, lavoriamo in contesti difficili – commenta Confagricoltura Cuneo –, anche per questo è importante che il comparto possa essere sostenibile, sia in termini economici che ambientali, creando interesse ed evitando così l’abbandono di importanti aree”. “Grazie al Codice forestale - osserva Confagricoltura -, si potranno valorizzare professionalità e saperi legati alla gestione dei boschi, garantire azioni di salvaguardia del territorio, e generare occupazione, imprenditorialità e tutela delle risorse naturali. Si potranno attivare iniziative utili a prevenire le cause di incendi e di fitopatologie e assicurare la funzione indispensabile di difesa del territorio, in particolare dai fenomeni di dissesto idrogeologico”.

infatti, si è assistito ad un lieve aumento dei prezzi, sintomatico della ripresa della produzione industriale con nuovi agricoltori che si avvicinano a questa piantagione stimolati dalla necessità di diversificare, visto l’abbassamento della remunerazione dei cereali, e incentivati dai bandi Psr regionali che prevedono contributi finanziari per sostenere le spese dell’impianto, soprattutto nel caso di acquisizione della certificazione per la gestione forestale sostenibile. La certificazione Gfs dei pioppeti è ormai diventata uno strumento di valorizzazione e tracciabilità di queste produzione, importante anche per ottenere riconoscimenti di eccellenza produttiva ed essere più interessanti sul mercato. Superata la forte crisi, per il futuro serve indubbiamente maggior programmazione per evitare che nuove incertezze riportino in difficoltà il comparto. L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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Il caso

Preoccupa la guerra dei dazi Usa-Cina CONFAGRICOLTURA TEME LE RITORSIONI SUI MERCATI EUROPEI DELLE TENSIONI COMMERCIALI TRA I DUE "GIGANTI" di Erica Giraudo

P

reoccupazione, da parte di Confagricoltura, per le tensioni commerciali tra Usa e Cina che, dopo i dazi imposti dagli Stati Uniti, potrebbero avere ritorsioni anche sui mercati europei del settore agroalimentare. Il Governo di Pechino ha già fatto sapere che intende tassare l’import di soia dall’America del nord, che, lo scorso anno, è ammontato a circa 14 miliardi di dollari. Per la Cina non sarebbe un problema insormontabile sostituire il mancato import dagli Usa con la produzione raccolta in Brasile, da dove arriva già la metà delle importazioni cinesi. Ma l’impatto sul mercato mondiale sarebbe inevitabile: le importazioni annuali di semi di soia della UE ammontano a 14 milioni di tonnellate, per le farine si arriva a 18 milioni di tonnellate. Una situazione di portata mondiale per la quale Confagricoltura mostra apprensione: il presidente nazionale Massimiliano Giansanti nei giorni scorsi ha espresso la preoccupazione degli agricoltori sulle conseguenze che le decisioni americane potreb-

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bero produrre sui nostri mercati chiedendo all’Unione europea di prendere in considerazione la possibilità di attivare la clausola di salvaguardia prevista dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) per contrastare anomali afflussi di prodotti sui mercati dell’Unione europea. Un “braccio di ferro”, quello tra i due Paesi, che vale più di 20 miliardi di dollari all’anno (in pratica il 15% del totale), perché tanto pesa l’export americano sul mercato cinese. Date le cifre in ballo, la guerra commerciale tra le terre d’Oltreoceano e il “gigante asiatico” potrebbe avere ripercussioni ad alto impatto non solo sull’interscambio agroalimentare. Le associazioni di produttori agricoli americani si sono espresse in modo chiaro contro i dazi. Le decisioni prese da Washington sono contrarie alle regole del commercio internazionale ed è stato sacrificato il progresso e il potenziale dell’agricoltura locale. Gli agricoltori americani associati alla “American Farm Bureau”, una delle più importanti associazioni di categoria, hanno diffuso dati allarmanti. Nonostante le esenzioni, annunciate nelle settimane scorse, i dazi interesserebbero una lunga lista di Paesi che esportano acciaio e alluminio negli Stati Uniti e verso i quali è destinata circa la metà delle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Usa. Gli agricoltori guardano con preoccupazione al fatto che possano venire alterati i normali flussi commerciali a discapito della competitività delle imprese. Confagricoltura teme ritorsioni commerciali che potrebbero limitare le vendite all’estero anche di seminativi e che l’amministrazione americana, durante il negoziato con l’Unione Europea per confermare l’esenzione dai dazi in scadenza a fine aprile, metta nuovamente sul tavolo le questioni di prodotti Ogm e di carne allevate con gli ormoni esportare verso il mercato europeo. Le esportazioni agro-alimentari italiane sul mercato statunitense ammontano a circa 4 miliardi di euro e hanno fatto registrare negli ultimi anni significative percentuali di crescita. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), il governo di Pechino avrebbe richiesto un round di consultazioni con la White House di Washington avviando il primo passaggio per una disputa in seno al WTO. La notifica di tale richiesta presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio comporta l’imposizione di un ultimatum ai due Stati. Se entro 60 giorni non perverranno ad un accordo, si troveranno ad affrontare un processo davanti ad un panel composto da arbitri neutrali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.


INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

DISABILI, OBBLIGHI DI ASSUNZIONE PER LE AZIENDE AGRICOLE

L’

CISTERNE PER IL GASOLIO AGRICOLO, NUOVI REQUISITI ANTINCENDIO

Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), in relazione all’obbligo di assunzione di disabili in agricoltura, ha chiarito che devono essere calcolati nell’organico gli Operai Agricoli a Tempo Determinato (OTD) che hanno svolto almeno 180 giornate di lavoro nell’anno. Si ricorda che dal 1 gennaio 2018 è diventata obbligatoria l’assunzione di un lavoratore disabile per le aziende che entrano nella fascia di organico tra i 15 e i 35 dipendenti. L’obbligo sussiste a partire dal 15° dipendente, a prescindere dall’intenzione dell’azienda di procedere a nuove assunzioni. Nel conteggiare il numero di dipendenti, il datore di lavoro non dovrà considerare: i dirigenti; gli apprendisti di qualsiasi tipo; i disabili già inseriti in organico; i soci di cooperative di produzione e lavoro che hanno un ulteriore rapporto di natura subordinata; i lavoratori inseriti con contratto di somministrazione; i lavoratori che svolgono l’attività all’estero; i lavoratori a domicilio, a meno che non si tratti di “smart working”. Nel caso in cui il datore di lavoro non provveda all’assunzione di lavoratori disabili, scatta una sanzione amministrativa pari a € 153,20 per ogni giorno lavorativo di ritardo rispetto a quello in cui è scaturito l’obbligo. La sanzione è diffidabile (riduzione di 1/4). Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

DAL 1° LUGLIO SARÀ VIETATO PAGARE IN CONTANTE I DIPENDENTI

Dal 1 luglio 2018, per effetto della nuova legge di bilancio (legge 205/2017) i datori di lavoro o i committenti non potranno più corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente ai dipendenti. Il datore di lavoro potrà versere le retribuzioni con: bonifico; strumenti di pagamento elettronico; assegno bancario o circolare consegnato; anche in contanti ma solo presso uno sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento. I contratti previsti della normativa sono i rapporti di lavoro subordinato, co.co.co e le cooperative. Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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al 1° gennaio sono entrati in vigore i nuovi requisiti antincendio per le cisterne di gasolio agricolo. Sono interessati i contenitori-distributori fuori terra fino a 9 metri di cubatura, ad uso privato per l’erogazione di gasolio e di altri carburanti di categoria C. I contenitori – distributori dovranno essere marcati CE e dotati dell’approvazione ai sensi del decreto del Ministero dell’interno del 31 luglio 1934. Dovranno inoltre esser provvisti del manuale di installazione, uso e manutenzione e di una targa punzonata di identificazione riportante: nome e indirizzo del costruttore; anno di costruzione e numero di matricola; la capacità geometrica, lo spessore ed il materiale con cui è stato realizzato il serbatoio; la pressione di collaudo; gli estremi dell’atto di approvazione. La norma tecnica definisce anche le distanze minime di sicurezza interne e esterne, la cartellonistica le misure di prevenzione per ridurre i rischi di incendio. Tra gli adempimenti previsti vi è quello di posizionare in prossimità di ogni contenitore-distributore almeno due estintori potatili con capacità estinguente non inferiore a 21°-89B. Nel caso la capacità complessiva sia superiore ai 6 m3 deve esserci anche un estintore carrellato. Le nuove norme sono applicate sia agli impianti di nuova costruzione sia a quelli esistenti, salvo alcuni casi specifici: abbiano gli atti abilitativi riguardanti la normativa antincendio; abbiano un certificato di prevenzione incendi in corso di validità o sia stata presentata una segnalazione certificata di inizio attività presso il Comando dei Vigili del Fuoco; siano pianificati o in corso di esecuzione lavori di installazione di contenitori sulla base di un progetto approvato dal Comando provinciale dei Vigili de Fuoco Nel caso di serbatoi con una sola parete metallica con protezione anticorrosione o con una parete in materiale non metallico ma di classe A1 di reazione al fuoco, questi dovranno essere posizionati all’interno di un idoneo bacino di contenimento di capacità non inferiore al 110% del volume del deposito.

MISURA 10 DEL PSR, PUBBLICATE LE NORME TECNICHE DI DIFESA

La Regione Piemonte ha approvato il testo integrale aggiornato delle “Norme tecniche di difesa, diserbo e pratiche agronomiche” per la campagna agraria 2018. Il testo è disponibile sul sito internet della Regione Piemonte alla pagina: http://www.regione.piemonte.it/agri/area_ tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/normetecniche.htm.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

I


È L'ORA DEL MOD 730/2018

I

n vista della scadenza per la denuncia dei redditi 2017 la Confagricoltura di Cuneo invita i contribuenti a presentarsi, previo appuntamento telefonico, presso gli uffici dell’organizzazione agricola entro il 31 maggio 2018 per la stesura e la preparazione della dichiarazione (vedi la tabella a pagina 18).

DICHIARAZIONE PRECOMPILATA L'Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche quest’anno la dichiarazione precompilata comprensiva di alcuni dati che andranno verificati ed eventualmente integrati (spese mediche, spese di istruzione e altri oneri detraibili o deducibili). "Gli uffici - dichiarano dal Caf di Confagricoltura Cuneo - saranno a disposizione per acquisire i dati della dichiarazione precompilata al fine di effettuare i dovuti controlli per fruire di tutte le agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente. È sufficiente compilare il modello di delega e consegnarlo unitamente al documento di identità".

CHI PUÒ UTILIZZARLO Possono utilizzare il Mod. 730 i contribuenti che nel 2017 sono stati: • lavoratori dipendenti o pensionati; • soggetti che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente • soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l'indennità di mobilità, ecc.); • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca; • soggetti impegnati in lavori socialmente utili; • soggetti con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all'anno; • soggetti con redditi definiti redditi di collaborazione coordinata e continuativa. Anche i soggetti che devono presentare la dichiarazione per conto delle persone incapaci, compresi i minori, possono utilizzare il Mod. 730, se per questi contribuenti ricorrono le condizioni sopra indicate.

I REDDITI CHE POSSONO ESSERE DICHIARATI CON IL 730 Il Mod. 730 può essere utilizzato per dichiarare le seguenti tipologie di reddito, possedute nel 2017: • redditi di lavoro dipendente; • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; • redditi dei terreni e dei fabbricati; • redditi di capitale; • redditi di lavoro autonomo per cui non è richiesta partita IVA; • alcuni redditi diversi e redditi assoggettabili a tassazione separata.

COME SI PRESENTA Chi si rivolge al CAF Confagricoltura può consegnare il modello già compilato oppure chiedere assistenza per la compilazione. Nel caso in cui la dichiarazione venga presentata al CAF debitamente compilata con allegate fotocopie della relativa documentazione, sarà dovuto un compenso minore. In ogni caso il contribuente deve

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esibire al CAF la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati esposti nella dichiarazione. Per quanto riguarda gli oneri, deve essere esibita la documentazione idonea a consentire la verifica del diritto al riconoscimento degli stessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa vigente.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA • atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2017; • codice fiscale di: contribuente, coniuge e famigliari a carico; • CU 2018 relativo a somme percepite nel 2017; • assegni periodici corrisposti al coniuge; • copia Mod. 730 o UNICO 2017 se non redatto presso i nostri uffici; • atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2017; • contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione; • spese mediche datate anno 2017; • scontrini fiscali farmacie solo con codice fiscale del contribuente e familiare a carico, natura e quantità del farmaco acquistato nel 2017; • rate mutui su fabbricati pagati nel 2017; • ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari anno 2017; • ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2017; • ricevute di pagamento contributi previdenziali e assistenziali, e i versamenti dei contributi per previdenza complementare; • mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi) e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte; • certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2017; • eventuale certificazione Inail per indennità temporanea (infortunio) o Cassa Edile anno 2017; • fatture o ricevute per spese funebri, veterinarie, istruzione, attività sportive praticate dai ragazzi e contributi volontari a favore di Istituzioni Religiose o Paesi in via di sviluppo (ONLUS, ONG...) sostenute nell’anno 2017; • attestati di versamento contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare anno 2017 (badanti, colf); • attestati di versamento degli acconti d'imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2017; • per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino; • ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011; • calcolo IMU dovuta per il 2017, se non effettuato presso gli uffici Confagricoltura. Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, che dovrà essere conservata in originale dal contribuente per tutto il periodo entro il quale l'amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest'anno, fino al 31 dicembre 2023. Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell'8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018


MATERNITÀ E FAMIGLIA TUTTI I BONUS CON IL PATRONATO ENAPA

E

cco i bonus 2018 per il sostegno a maternità e famiglia illustrati dal patronato Enapa, che conta una rete di operatori esperti su tutto il territorio provinciale a disposizione dei cittadini (non solo agricoltori) per offrire gratuitamente supporto e assistenza in materia di previdenza e per il conseguimento di prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale. BONUS MAMMA DOMANI È il contributo una tantum dato alle donne in gravidanza, all’ottavo mese di gestazione, indipendentemente dal reddito. L’importo è di 800 euro ed è riconosciuto anche alle mamme che adottano o hanno in affidamento un bimbo. BONUS BEBÈ Il bonus bebè è stato confermato, ma con un taglio netto sulla durata. Verrà erogato per il primo anno di vita (e non più per i primi tre anni) di un bimbo nato, adottato o avuto in affidamento a partire dal primo gennaio 2018. Resta il limite di reddito, cui sono vincolate le somme prefissate: assegno da 80 euro al mese per 12 mesi per le famiglie con l’Isee fra i 7.000 euro e i 25.000 euro annui; assegno da 160 euro al mese per 12 mesi per chi ha l‘Isee sotto i 7.000 euro l’anno. Per i piccoli venuti alla luce o arrivati in famiglia entro 31 dicembre 2017, garantiscono dall’Inps, il contributo sarà mantenuto per i primi tre anni di vita.

BONUS NIDO Il bonus asilo nido è un contributo economico destinato alle famiglie con figli piccoli, indipendentemente dal reddito Isee. Si tratta di mille euro all’anno, spalmati su 11 mesi ed erogati al massimo per tre anni. Questa misura di sostegno è estesa anche ai bimbi che hanno malattie croniche gravi e ricevono cure e sostegno a domicilio. Il budget a disposizione, però, non è senza limiti. Meglio presentare le richieste il prima possibile. CONTRIBUTO NIDO E BABY SITTING Per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo parentale facoltativo, rientrando prima in servizio, ci sono contributi per pagare le rette del nido o le baby sitter. L’importo massimo è di 600 euro mensili per sei mesi per le dipendenti e le iscritte alla gestione separata, ridotti in caso di part time, dimezzati nella durata per le lavoratrici autonome e le imprenditrici. Anche per queste erogazioni i fondi sono prefissati, ad esaurimento. ASSEGNI FAMILIARI L’assegno al nucleo familiare è un sostegno economico erogato dall’Istituto di previdenza per le famiglie dei lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi. Gli importi si calcolano in base alle tabelle messe a punto l’anno scorso dall’Istituto di previdenza. Fino al recente passato, per la legge italiana le uniche famiglie riconosciute cui potevano essere pagati gli assegni familiari erano quelle composte da madre, padre ed eventuali figli o i nuclei monogenitoriali. Dopo la Legge Cirinnà sono state introdotte importanti novità che riguardano gli assegni per le convivenze di fatto e le unioni civili fra persone dello stesso sesso. Per informazioni e fissare un appuntamento contattare gli uffici del patronato nelle sedi Confagricoltura (vedi a pagina 18).

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Fauna selvatica RIMBORSI

L'Emilia Romagna supera il regime "de minimis" Un importante risultato in tema di aiuti di stato per i danni da selvatici è stato segnato lo scorso marzo in Emilia Romagna, con l’approvazione da parte della Giunta regionale dei “Criteri per l’erogazione di contributi per danni da fauna selvatica alle attività agricole e per sistemi di prevenzione”. Grazie ad un buon coordinamento con la Commissione Europea, l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia che potrà riconoscere agli agricoltori i contributi per il risarcimento dei danni provocati non solo dalle specie selvatiche protette, ma anche da quelle non tutelate che vivono in zone protette, come Parchi e Riserve naturali, Oasi di protezione della fauna e zone di ripopolamento e cattura presenti nel territorio regionale. Questo implica che sia per le specie protette sia per quelle che vivono in aree tutelate non si applicherà più il regime del “de minimis” (che prevede un massimo di 15 mila euro nell’arco dei tre esercizi finanziari) e potranno essere erogati contributi per una copertura fino al 100% dei danni subiti.

N

on solo in Piemonte, dalla Maremma all’Alto Adige, crescono l’allarme e la preoccupazione per la presenza dei lupi. Nelle ultime settimane si sono registrate diverse iniziative di raccolta firme affinché vengano adottate misure di contenimento del numero di predatori e limitati i rischi e i danni per le aziende. L’assessore all’agricoltura altoatesino Arnold Schuler ha inserito sulla piattaforma openpetition.eu un’istanza indirizzata all’Unione Europea e al Governo Italiano con cui si chiede che “sul piano europeo si adottino immediatamente le necessarie misure per abbassare il livello di tutela del lupo e sul piano nazionale si adottino immediatamente le necessarie misure per rendere possibile il prelievo controllato del lupo in Alto Adige, in armonia con le direttive europee”. Anche l’assessore trentino Michele Dallapiccola ha lanciato un’analoga iniziativa sul portale change. org: “Riteniamo - scrive - che le regole nazionali, che impediscono qualsiasi forma di controllo, siano insufficienti”. È seguita, immediata, la reazione dei gruppi animalisti

Appello alle aziende "Segnalateci i danni" CONFAGRICOLTURA HA AVVIATO UN'INDAGINE STATISTICA PER CAPIRE L'ENTITÀ DEI PROBLEMI CREATI DAI SELVATICI

C

onfagricoltura ha avviato un’indagine presso le aziende agricole del territorio mirata a stabilire la tipologia e l’entità dei danni arrecati alle coltivazioni da parte della fauna selvatica. Le segnalazioni, valide ai soli fini statistici e non sostitutive di un’eventuale richiesta di risarcimento, possono essere comunicate tramite la compilazione di apposita scheda pubblicata sul sito www.confagricolturacuneo. it o presentandosi presso gli uffici dell’Unione provinciale agricoltori. “Il danno da fauna selvatica, sebbene estremamente pesante e sempre più oneroso per le aziende, spesso non viene denunciato all’amministrazione per la complessità delle

procedure burocratiche da adempiere e la scarsità dei fondi per i risarcimenti – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. La consuetudine di non denunciare, però, non consente di disporre di dati sufficientemente attendibili sulla reale dimensione del fenomeno, dati che invece sarebbero utili anche a supportare le richieste e le iniziative da intraprendere a tutela del reddito delle imprese”. Questa iniziativa consentirà di superare le limitazioni imposte dall’assenza di informazioni e quindi di avanzare, supportati da una corretta rappresentazione del fenomeno, concrete e perseguibili proposte operative alle amministrazioni competenti.

Gestione del lupo: altrove se ne parla, in Piemonte no di Silvia Agnello

e le critiche di chi ha tacciato Schuler e Dallapiccola di opportunismo politico. Che in Trentino Alto Adige la preoccupazione tra gli allevatori sia diffusa risulta, però, evidente anche da quanto sta succedendo nei Comuni della Valle di Fassa, promotori di una raccolta firme per chiedere al ministero ed al futuro governo che alla Provincia autonoma di Trento venga accordata autonomia decisionale riguardo al controllo dei grandi carnivori. Anche in Toscana il problema lupo continua ad essere d’attualità. Confagricoltura Grosseto ha lanciato, forte, l’allarme e sono in corso iniziative analoghe a quelle del Trentino Alto Adige. Il direttore nelle scorse settimane ha dichiarato l’intenzione di intraprendere una petizione online per chiedere l’abbassamento dei livelli europei di protezione del lupo e per attivare misure di prelievo controllato del lupo in Toscana.

IN PIEMONTE TUTTO TACE E il Piemonte? Per ora non sembrano esserci sul piano politico prese di posizione o iniziative specifiche. Come più volte detto anche dalle pagine di questo giornale, Confagricoltura Cuneo torna a sollecitare azioni concrete. Nella nostra regione la presenza dei lupi è, in effetti, tutt’altro che trascurabile: il report “Lo stato di presenza del lupo in Piemonte”, presentato dalla coordinatrice scientifica del progetto Life WolfAlps Francesca Marucco, racconta che nella zona alpina del Piemonte si è passati da tre branchi riproduttivi nel 1999, per un totale di una ventina di individui stimati, a 27 branchi e 6 coppie per una stima minima documentata di 151 lupi nel 2016-2017. La maggior parte dei lupi è stata campionata proprio in provincia di Cuneo dove nel 2016-2017 sono stati documentati 17 branchi e 3 coppie per almeno 101 lupi.

L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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Il pubblico all'incontro sulla semina diretta dei cereali in Confagricoltura a Cuneo

Mais, migliorare in qualità e tecnica IN CONFAGRICOLTURA A CUNEO PARTECIPATO INCONTRO SULLA SEMINA DIRETTA PER LE AZIENDE CEREALICOLE A LIVELLO NAZIONALE LA DIMINUZIONE DELLE SUPERFICI A MAIS È EVIDENTE ED HA MOLTE MOTIVAZIONI

I

nvestire sul miglioramento della qualità varietale, prestare più attenzione agli aspetti agrotecnici e diminuire i costi di lavorazione; sono queste le principali strade indicate da Confagricoltura per uscire dalla difficile situazione in cui si trova soprattutto la coltivazione del mais in Italia. Se n’è discusso in apertura dell’incontro informativo “La semina diretta dei cereali: tecniche di minima lavorazione a confronto con i sistemi tradizionali”, organizzato da Erapra Piemonte, che si è svolto presso la sede di Confagricoltura a Cuneo davanti ad una platea di decine di aziende

agricole. A livello nazionale la diminuzione delle superfici è evidente ed ha molte motivazioni, su tutte i prezzi sempre meno favorevoli del prodotto. “Dal 2004 ad oggi le superfici a mais si sono dimezzate specie al centro e sud Italia – ha dichiarato l’agronomo Roberto Abellonio -. Nel Nord Ovest si ha un quadro più stabile perché la produzione di mais è legata maggiormente all’autoconsumo aziendale, piuttosto che alla vendita. In provincia di Cuneo, in particolare, la produzione di granoturco finisce direttamente negli allevamenti per oltre l’85%. Fa comunque riflettere che nel 2003 l’Italia esportava 300mila tonnellate di mais ed ora ne importa 500/600mila tonnellate. La produzione italiana è talmente minima che non riesce ad incidere a livello globale”. Concetti ripresi in parte anche negli interventi successivi. Massimo Blandino, ricercatore dell’Università di Torino, ha sottolineato come per ridare competitività

Perdita di redditività CAUSA

EFFETTO

Criticità del mercato internazionale

Basse quotazioni delle commodities

Vincoli normativi nazionali e UE

Rallentamento del miglioramento genetico

Criticità PAC

Dimezzamento aiuti diretti

Aspetti strutturali

Costi elevati e aziende poco estese

Criticità del mercato nazionale

Ridotte quotazioni del mais nazionale

Criticità sanitarie

Strutturale contaminazione micotossine

Criticità biotiche

Diffusione nuovi organismi infestanti

Criticità meteo-climatiche

Aumento degli stress idrici estivi

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16 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018


Cerealicoltura al prodotto nazionale sia importante dare la giusta attenzione agli aspetti agrotecnici per riuscire ad intervenire sulla qualità. Una semina e una conseguente fioritura anticipata del prodotto, ad esempio, garantiscono dei vantaggi notevoli dal punto di vista produttivo e sanitario. A seguire, Alessandro Costanzo, agronomo e Key Account SATA srl, ha illustrato gli asporti e i fabbisogni nutrizionali dalla pre-semina a fine ciclo colturale del mais e dei cereali a paglia, mentre Mario Cavanna, Field Marketing Specialist Bayer, nel suo intervento ha passato in rassegna le tecniche più avanzate per controllare i parassiti ed i patogeni utili ad eliminare le infestanti più pericolose del mais, con un impatto ambientale minimo. In chiusura, Gualtiero Dalmasso, responsabile CAA 12.000.000 Confagricoltura Cuneo, ha spiegato alle 10.000.000 aziende come compilare correttamente il quaderno di campagna e il registro8.000.000 di concimazioni. L’appuntamento rientra 6.000.000 nell’ambito del FEASR Direzione Agricol4.000.000 tura Programma di Sviluppo Rurale 20142020 – Misura 1 – Operazione 1.2.1-1 2.000.000 “Attività dimostrative e di informazione in campo”.

Lo specialista italiano del fotovoltaico

C R I T I C I TÀ F I L I E R A M A I S

Al lavoro per un Piano nazionale La filiera del mais sta vivendo significative difficoltà legate sia a fattori produttivi e problemi fitosanitari, sia alle dinamiche dei mercati internazionali. Basti pensare che negli ultimi cinque anni la produzione nazionale ha subito un calo passando da 8 a 6 milioni di tonnellate. A seguito dei lavori di un tavolo tecnico appositamente istituito della filiera del mais a cui partecipa attivamente anche Confagricoltura e di cui fanno parte, oltre le altre rappresentanza della filiera, anche il CREA, il Mipaaf, Assomais e DISAFA dell’Università degli Studi di Torino, sono stati richiesti al Mipaaf una serie di interventi, tra cui anche la stesura di un “Piano Maidicolo Nazionale”. In sede ministeriale si sta quindi lavorando ad una bozza di documento ministeriale che costituirà la traccia di questo Piano nazionale e che per ora include solo alcuni aspetti della complessa “questione mais”: come proposte concrete il testo include esclusivamente i progetti di ricerca, da intensificare, e il monitoraggio qualitativo del CREA, da continuare. Su questo documento è invitata a contribuire l’intera filiera per eventuali suggerimenti e proposte. Confagricoltura ha iniziato il confronto al suo interno per fornire al Mipaaf le sue osservazioni. La percentuale di importazione rispetto alla produzione di mais in Italia negli ultimi 10 anni PRODUZIONE

25%

26%

2008

2009

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29%

29%

23%

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2014

IMPORTAZIONE

99% 63%

63%

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2016

2017

Gruppo

L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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I NOSTRI

UFFICI

Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - provinciale@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.

ZONA DI CUNEO

Cuneo

Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 cuneo@confagricoltura.it

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8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

MAT.

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14,30-17,30 14,30-17,30 14,30-17,30

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Dronero

Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182

MAT.

9,00-12,00

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Caraglio

Piazza Martiri della Libertà, 29

MAT.

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9,00-12,00

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Via Vittorio Veneto, 8

MAT.

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9,00-12,00

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Piazza R. Spada - (ex Scuola Media)

MAT.

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9,00-11,00

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Via Vittorio Veneto, 21 - (c/o sala Municipio)

POM.

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14,30-15,30

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Via Cavour ,19 - (davanti al Municipio)

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Villafalletto Demonte Tarantasca Busca

ZONA DI ALBA

Alba Bra Cherasco Canale S. Stefano B. Cortemilia

Piazza Prunotto, 5 Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 alba@confagricuneo.it

MAT.

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,00-12,30

POM.

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Corso V. Emanuele II, 121 - (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167

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MAT.

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9,00-11,00

Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172.489764

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9,00-11,00

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Piazza Trento e Trieste, 74 Tel. 0173.970180

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Via Roma, 38/F Tel. 0141.840782 Fax 0141.840174

MAT.

9,00-12,00

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Via Dante Alighieri, 51

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ZONA DI MONDOVÌ

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30

Viale Vittorio Veneto, 17/F Tel. e Fax 0174.42071 mondovi@confagricuneo.it

POM.

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Morozzo

Via Marconi, 66

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9,00-12,00

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Dogliani

Via XXXI Luglio, 22 (ang. p.za Carlo Alberto)

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Mondovì

Ceva Carrù

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Bagnolo P. Moretta

Racconigi

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Viale Vittorio Veneto, 8

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Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 saluzzo@confagricuneo.it

MAT.

8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

POM.

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C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733

MAT.

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Via San Giovanni, 8 - (c/o Centro Anziani)

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9,30-12,00

LUN

Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savigliano@confagricuneo.it P.zza C. Alberto, 5 c/o SAI Ass.) Tel. 0172.85253

MAT.

Via Marconi, 112 - Tel. 0172.637242 ambrogio@confagricuneo.it

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9,30-12,00

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14,30-17,30 14,30-17,30

8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

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UFFICIO DI FOSSANO

Fossano

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1° e 3° del mese

ZONA DI SAVIGLIANO

Savigliano

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P.zza Capuccini, 1 - 1° piano (sopra Consorzio Agr.)

ZONA DI SALUZZO

Saluzzo

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14,30-17,30 14,30-17,30

www.confagricolturacuneo.it


Zootecnia

Alessandro PANTANO Area Ambiente Confagricoltura

L'intervento del presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia

Gli allevatori sono attenti all'ambiente AMPIA PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO A CUNEO PER IL CONVEGNO SUL CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI DI AMMONIACA NEI SISTEMI CEREALICOLI E ZOOTECNICI di Fabio Rubero

L

a sede di Confagricoltura Cuneo ha ospitato il seminario “Contenimento delle emissioni di ammoniaca nei sistemi cerealicoli e zootecnici” organizzato da Erapra Piemonte in collaborazione con l’Unione agricoltori nell'ambito del FEASR Direzione Agricoltura Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Misura 1 – Operazione 1.2.1-1 “Attività dimostrative e di informazione in campo”. Un pubblico da grandi occasioni ha gremito la sala nella quale si sono alternati i molti autorevoli relatori che, ciascuno nel proprio ambito di competenza, hanno affrontato

Oreste MASSIMINO Presidente della FNP avicola Confagricoltura

GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI HANNO GIÀ DRASTICAMENTE RIDOTTO IL CONSUMO DI ACQUA NECESSARIA ALLA PRODUZIONE

Donato ROTUNDO Direttore Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione di Confagricoltura

IMPORTANTI SFIDE SU CLIMA, ENERGIA E QUALITÀ DELL'ARIA CI ATTENDONO DA QUI AL 2030. FONDAMENTALE È LO SNELLIMENTO DELLA BUROCRAZIA PER LE AUTORIZZAZIONI la questione oggetto del seminario. Forte il messaggio del presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, che introducendo i lavori, ha rimarcato come per un'azienda sia sì fondamentale fare impresa e produrre reddito, ma anche ciò va fatto nel massimo rispetto della sostenibilità ambientale e della salubrità dei prodotti. Il presidente della sezione avicoli di Confagricoltura, Oreste Massimino, ha sottolineato come molto sia stato fatto in questi anni per il contenimento delle emissioni in atmosfera da parte delle aziende zootecniche, ma anche come molto resti

LA SITUAZIONE NORMATIVA IN AMBITO NAZIONALE E COMUNITARIO, È IN CONTINUA EVOLUZIONE. LE AZIENDE SARANNO SEMPRE PIÙ RESPONSABILIZZATE ancora da fare. Massimino ha poi voluto sfatare un “falso mito” sugli allevamenti intensivi spiegando come, a fronte di un fabbisogno alimentare in continua crescita, questi abbiano ad esempio drasticamente ridotto il consumo di acqua necessario alla produzione della carne. Delle importanti sfide, su clima, energia e qualità dell’aria, che attendono l’agricoltura da qui al 2030 ha invece parlato Donato Rotundo, direttore dell’area Sviluppo sostenibile e Innovazione di Confagricoltura, il quale ha sottolineato l’importanza della qualità dell’aria e come sia fondamentale preservarla. La situazione normativa, sia in ambito nazionale sia in ambito comunitario, è in continua evoluzione. Un obiettivo di primaria importanza per gli imprenditori agricoli è anche quello di vedere snellito l’aspetto burocratico legato alle autorizzazioni ambientali, come ha spiegato Alessandro Pantano, dell'Area Ambiente di Confagricoltura, che ha illustrato come ciò significhi contestualmente anche una maggiore responsabilizzazione per le aziende stesse. Imprese che devono collaborare sempre più anche con il sistema della ricerca. Carlo Grignani, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Torino, a tal proposito ha annunciato la nascita di una sinergia tra l’ateneo torinese e l’Unione provinciale agricoltori che consentirà un interscambio di informazioni tra chi queste tematiche le studia e chi le applica. Una dettagliata spiegazione su quali siano le autorizzazioni ambientali utili alle aziende agricole e su come si debba procedere per ottenerle è stata presentata dall’agronomo Gianluca Grosso che ha chiuso i lavori.

L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

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Vitivinicoltura

Bianchi e Crudo di Cuneo al Vinitaly NELL'EVENTO "PIEMONTE IN TUTTI I SENSI" UN PERCORSO ALLA SCOPERTA DI ECCELLENZE DELLA GRANDA PROPOSTE DA CONFAGRICOLTURA

T

re grandi vini bianchi, lo spumante metodo classico Alta Langa, il neonato Asti Secco e il Roero Arneis, abbinati al prosciutto Crudo di Cuneo Dop. È quanto verrà proposto al Vinitaly di Verona dalla Confagricoltura di Cuneo durante l’evento “Piemonte in tutti i sensi” in programma martedì 17 aprile, dalle 12 alle 13,30 nello spazio incontri (a giornale in stampa). "Quest'anno ci presentiamo al Vinitaly con una proposta coinvolgente, un momento di incontro, che vedrà Cuneo e il Piemonte protagonista all’interno del più grande

evento dedicato al mondo del vino - spiegano Roberto Abellonio e Mario Viazzi, rispettivamente direttore provinciale e direttore della zona di Alba di Confagricoltura Cuneo -. Un'occasione unica per far conoscere i nostri grandi vini abbinati ad alcuni dei prodotti gastronomici che hanno fatto grande la provincia e la regione". Si rafforza infatti da questa edizione del Vinitaly la rappresentanza piemontese nello stand di Confagricoltura con un percorso enogastronomico alla scoperta dei sapori e dei territori delle province subalpine. La regione che vanta il maggior numero di vini

20 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2018

a denominazione abbina altre eccellenze del territorio con in evidenza oltre al prosciutto crudo di Cuneo, anche il riso Carnaroli, i formaggi d’alpeggio della Valsusa e il Gorgonzola novarese. Ricchezze che dall’agricoltura vanno a impreziosire le mense con il denominatore comune di tradizione, qualità e sicurezza che il rigore ad ogni livello del ciclo, dai campi alla trasformazione, garantisce. Delle 16 Docg e 42 Doc, la presentazione, a cura del giornalista Alessandro Felis, metterà in evidenza i tre bianchi cuneesi insieme al Grignolino d’Asti, il Gattinara e il Caluso Passito. Una tavolozza variegata che spazia dagli spumanti Metodo Classico ai vini da dessert, passando dai bianchi secchi ai rossi di pronta beva e da invecchiamento, a dimostrazione del


potenziale del territorio subalpino, nelle varie sfaccettature delle sue colline, filo conduttore del panorama vitivinicolo, fino alle vette alpine con i vigneti più alti d’Europa. ALTRI APPUNTAMENTI La presenza di Confagricoltura alla kermesse veronese in programma fino a mercoledì 18 aprile prevede un grande stand confederale (all’interno del padiglione 9, area D), ampliato rispetto allo scorso anno e pronto a dare vita alla Grande Italia dei vini e degli oli e agli incontri sui temi di stretta attualità. L'obiettivo di Confagricoltura alla più importante fiera vinicola organizzata in Italia è molteplice: da un lato dare la possibilità alle aziende associate di avere un riferimento costante e puntuale, utile per gli incontri professionali con importatori e buyer, giornalisti e operatori del settore; dall'altro lo spazio è anche una vetrina per gli stessi produttori che possono usufruire delle sale per raccontare al pubblico i territori di origine dei vini e delle altre eccellenze agroalimentari. Nell’ambito della manifestazione, Agriturist presenterà, sempre martedì 17 aprile alle ore 11, la firma dell’accordo di collaborazione tra Rete Eu-

ropea Ippostrade e Sistema Monferrato per la promozione del turismo a cavallo, realtà già attiva in Veneto. Si tratta di una cooperazione tra aziende vitivinicole, agroalimentari, di accoglienza turistica e unicità del proprio territorio per una esperienza turistica a diretto contatto con la natura. A seguire, Agriturist Piemonte presenterà la propria adesione al Consorzio Sistema Monferrato.

Confagricoltura organizza, infine, tre appuntamenti che si preannunciano tutti esauriti con Daniele Cernilli: lunedì 16 al mattino e martedì 17 al mattino e al pomeriggio, DoctorWine degusta una selezione di vini delle aziende appartenenti a Confagri Promotion, il consorzio di Confagricoltura che organizza eventi internazionali e incontri B2B per le imprese associate.

NOMINA AI VERTICI

Matteo Ascheri nuovo presidente del Consorzio di tutela del Barolo, Barbaresco Alba, Langhe e Dogliani Matteo Ascheri è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Imprenditore vitivinicolo di Bra, classe 1962, una laurea in Economia e Commercio, guiderà un Consorzio con oltre 500 aziende vitivinicole associate che rappresentano 10 mila ettari di vigneti in Langa e Roero e 65 milioni di bottiglie. Ascheri è già stato vicepresidente del Consorzio dal 1992 al 1994 e ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: presidente del Consiglio di amministrazione e poi amministratore unico del Centro di Ricerca Vitivinicolo del Piemonte – Tenuta Cannona dal 1993 al 1999; presidente del Consiglio di amministrazione dell’Unione Produttori Vini Albesi dal 1991 al 1997; vicepresidente dell’Ente Turismo Alba - Bra Langhe e Roero dal 2002 al 2005. È nel Cda del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero. Il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani tutela dieci denominazioni (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba). La Confagricoltura di Cuneo augura al neo eletto presidente buon lavoro.

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Confagricoltura news

Montagna, più interesse per chi lavora CONFAGRICOLTURA CUNEO HA RICHIAMATO LA POLITICA A PRESTARE PIÙ ATTENZIONE

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abato 31 marzo la Confagricoltura di Cuneo è intervenuta al convegno "Lavoro nei borghi di montagna" organizzato dal Comune a Pamparato in apertura della 31esima edizione della manifestazione “Maestri di Gusto in Fiera”. In rappresentanza dell'Unione provinciale agricoltori c'era Valter Roattino, responsabile Confagricoltura Cuneo della zona di Mondovì, che nel difendere la centralità dell'agricoltura nelle Terre Alte ha detto: "Dobbiamo però scegliere quale modello di agricoltura vogliamo. E questo è uno solo: quello che possa garantire ai suoi imprenditori adeguata redditività nel rispetto delle tradizioni, ma con lo sguardo rivolto alle innovazioni e quindi al futuro. Non è sufficiente parlare di agricoltura o di agricoltori guardiani del territorio, non basta, oggi gli agricoltori devono fare reddito. E allora, se si condivide questo principio e questa valutazione, la montagna deve essere sotto la lente di ingrandimento della politica a tutti livelli. Insieme possiamo e dobbiamo reimpostare e rimettere in moto un settore dalle grandi prospettive per non deludere chi ha avuto il coraggio di rimanere o di ritornare a fare impresa sulle nostre montagne".

Sopra lo stand Confagricoltura a Lagnasco, sotto le aziende a Mondovì

L'intervento di Valter Roattino, responsabile Confagricoltura Cuneo della zona di Mondovì

Sogna d’incontrare l’uomo giusto e sposarsi o convivere. Ha 29 anni, è semplice, molto bella, lunghi capelli castani, occhi celesti, femminile, elegante, lavora come infermiera in sala operatoria, vive una vita tranquilla, non frequenta locali notturni ed abita in campagna. NO stranieri.

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Attraente, giovanile, bionda, occhi celesti, 60 anni, automunita, casalinga, le piace la buona compagnia, il buon cibo, coltiva l’orto, gioca a bocce, conoscerebbe signore semplice, onesto, che le voglia bene.

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v 348 6939761 Per festeggiare l’arrivo della tanto attesa Primavera...

Anna&Anna organizza un Apericena con serata danzante, sabato 21 aprile alle ore 20.30 presso l’EVITA - TELECUPOLE - Str. Regionale, 20 - Cavallermaggiore. Costo della serata: 25 euro. Info e prenotazioni al: 340 3848047.

MATRIMONIALI AMICIZIE

& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940

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Confagricoltura a Fruttinfiore e alla Fiera di Primavera

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abato 7 e domenica 8 aprile, la Confagricoltura di Cuneo è stata protagonista delle edizioni 2018 di Fruttinfiore a Lagnasco e della Fiera di Primavera a Mondovì. Nella città del Saluzzese, patria della frutticoltura di qualità dell'intera regione l'Unione provinciale agricoltori ha incontrato i tanti visitatori all'interno del suo stand istituzionale, mentre alla kermesse monregalese ha partecipato portando numerose aziende associate che hanno messo in vetrina il meglio dei prodotti tipici e delle eccellenze del territorio. Tra frutta, nocciole, miele, birra artigianale, vino, formaggi, salumi, riso e molto altro ancora i visitatori accorsi alla manifestazione non hanno potuto fare a meno di degustare e portarsi a casa gustosi "angoli" di Piemonte.


LE CONVENZIONI del mese di Aprile

NOMINA

Ballauri vice di Confagricoltura Donna Piemonte Maria Teresa Ballauri è stata riconfermata per il triennio 2018 – 2021 vicepresidente di Confagricoltura Donna Piemonte, sodalizio che opera da sette anni per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e sostenere la partecipazione delle imprenditrici agricole all’attività sindacale. Il rinnovo degli organi sociali era all’ordine del giorno dell’assemblea annuale tenutasi a Vercelli nelle scorse settimane, che ha eletto alla carica di presidente l’imprenditrice dell’alessandrino Paola Maria Sacco. Ballauri, titolare dell’azienda vitivinicola “Cascina Monsignore” di Vicoforte, è stata riconfermata dopo aver ricoperto la carica già per i due mandati precedenti. Il suo impegno è cominciato fin dagli esordi di Confagricoltura Donna Piemonte, in rappresentanza della Confagricoltura di Cuneo: “Nel prossimo triennio si darà continuità a quanto realizzato negli anni passati con le iniziative di formazione e di promozione e si lavorerà per valorizzare il ruolo delle donne oggi, ma anche la memoria di quanto hanno fatto in passato”, ha dichiarato Maria Teresa Ballauri.

FOSSANO

Benessere e relax alle terme di Ilaria Blangetti

C

onfagricoltura Cuneo, per offrire sempre più servizi ai propri associati, ha stipulato alcune interessanti convenzioni per permettere agli iscritti, ma anche ai loro familiari e dipendenti, di ottenere sconti e agevolazioni in diversi settori. L’elenco aggiornato si può consultare sul sito www.confagricolturacuneo.it, nella sezione Convenzioni.

QC TERME

Confagricoltura ha stipulato con Qc Terme, importante realtà nel settore del benessere termale e dell’ospitalità alberghiera, con centri benessere e termali, hotel di charme a Bormio, Pré Saint Didier, Milano, Torino, Monte Bianco, Roma, San Pellegrino e nelle Dolomiti, una convenzione per soci e dipendenti. Presentando la tessera associativa si potrà ottenere uno sconto del 10% sull’ingresso ai percorsi benessere (dal lunedì al venerdì), sull'acquisto di prodotti della linea cosmesi termale e sul prezzo in trattamento B&B presso le strutture convenzionate (esclusi i venerdì e sabato notte, ponti e festività). Dettagli al seguente link: www.qcterme.com/ it/corporate/richiesta-convenzioni/condizioni-della-convenzione.

TERME REALI DI VALDIERI

Vantaggi per gli associati a Confagricoltura anche con le Terme Reali di Valdieri. Grazie ad una convenzione si potrà usufruire di uno sconto pari al 10% per la pensione completa presso l’Hotel Royal Centro Benessere (escluse le due settimane centrali del mese di agosto). Stesso sconto anche per il parco termale (escluso sabato e domenica). Sconto del 20% invece sulle cure termali a pagamento. Informazioni sul sito www.termerealidivaldieri.it.

TERME DI LURISIA

A Brugiafreddo il 1° premio

Confagricoltura ha in essere anche una convenzione con le Terme di Lurisia, centro termale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per alcune specifiche cure. La convenzione propone lo sconto del 50% sulla seconda cura effettuata senza la convenzione del Ssn; uno sconto del 10% su trattamenti estetici e massaggi. Infine un pacchetto termale relax: grotta sudatoria, sauna finlandese, sauna infrarossi, vasca idromassaggio in acqua termale, percorso kneipp e tisana depurativa a 30 euro anziché 40. Per usufruire della convenzione è necessario presentarsi con una tessera o un timbro di riconoscimento, consigliata la prenotazione. Maggior informazioni sulla struttura su http://termedilurisia.it.

L'azienda agricola Brugiafreddo Pietro e figli di Racconigi si è aggiudicata il primo premio alla Fiera del Vitello Grasso di Fossano lo scorso 21 marzo nella categoria "Manze grasse piemontesi". Un successo di prestigio per l'allevamento associato a Confagricoltura Cuneo che da anni promuove con il lavoro la razza Piemontese .

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Le nostre Rubrica aziende

Non semplici birre ma scelte di vita A PIASCO È OPERATIVA DAL 2012 L'AZIENDA KAUSS GESTITA DA LUIGI CAGIONI, DIEGO BOTTA E IVAN LODINI di Paolo Ragazzo

Da destra: Diego Botta, Marco Bruna (Confagri Saluzzo), Luigi Cagioni, Ivan Lodini e l'aiutante Marco

“K

auss”, in dialetto piemontese “calcio”, ma anche una parola che nel pronunciarla ricorda la Germania, terra di birre per eccellenza. C’è un po’ di entrambe le motivazioni nella scelta di chiamare proprio così il birrificio che ha sede a Piasco, poco prima dell’ingresso nel paese sulla provinciale che conduce in Valle Varaita. Sarebbe tuttavia riduttivo parlare di questa azienda riconducendola solo al prodotto finale. Dietro, infatti, ci sono le scelte coraggiose dei tre artefici di questa impresa e una comune motivazione: coltivare con rispetto la terra per produrre in modo sostenibile. Da questa idea di fondo Luigi Cagioni (40 anni), Ivan Lodini (45) e Diego Botta (35) hanno dato vita al birrificio nell’aprile del 2012, partendo da storie diverse: Luigi, agrotecnico con laurea in Tecnologie Agroalimentari e da oltre 20 anni mastro birraio per passione, ha lasciato il “posto fisso” in Provincia per dedicarsi al suo sogno, mentre Ivan e Diego, amici da anni, hanno abbandonato il loro lavoro in una società informatica per unirsi al progetto.

ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Il cuore dell’azienda è una struttura che oltre un decennio fa ospitava vacche da latte. “Abbiamo deciso di recuperare l’edificio che un tempo ospitava la stalla condotta dalla mia famiglia – spiega Luigi Cagioni –; abbiamo smantellato i box e le sale mungitura, riadeguato l’intero edificio e creato locali idonei alla produzione di birra”. Quest’attenzione al recupero non si ferma qui: “Per generare tutto il calore necessario alle varie fasi

di lavorazione ci serviamo di una caldaia alimentata con la legna proveniente da scarti di segherie della Valle Varaita, tutto materiale certificato PEFC - continua il giovane imprenditore – e siamo interessati ad acquisire terreni marginali da recuperare per coltivare la nostra materia prima, inoltre utilizziamo solo energia elettrica certificata proveniente da fonti rinnovabili”. Già perché la filosofia aziendale si ritrova soprattutto in campo, nelle 21 giornate piemontesi di terreni, tutti con vista sul Monviso, che vengono coltivate a orzo: “Non utilizziamo erbicidi e contiamo di passare presto al biologico – sottolinea Diego Botta –. Nel Nord Europa la birra artigianale è già quasi tutta ‘bio’ e noi ci vogliamo arrivare a breve. Il luppolo che utilizziamo in quasi tutte le ricette viene coltivato a Carrù, ma stiamo lavorando per avere un terreno adibito a luppoleto tutto per noi. Per ogni cosa ci avvaliamo ove possibile di fornitori locali. Ciò che purtroppo non riusciamo a fare ‘in loco’ è la maltazione delle nostre 20 tonnellate di orzo che avviene in Germania in un’azienda a conduzione familiare. Ci garantisce una qualità eccellente. Certo tutto questo ha un costo, ecco perché immaginiamo di poter fare tra un paio d’anni questa fase qui Italia, ma alle migliori condizioni in termini di qualità”. COME NASCE UNA “COTTA” Ma come nasce una “cotta” di birra Kauss? Al mattino, per prima cosa, si accende la caldaia, per scaldare l’acqua, che finisce insieme al malto macinato la sera prima in un tino di ammostamento. Grazie a questo “minestrone” vengono estratti gli zuccheri e si crea il mosto, con soste di temperature intermedie a

La macinazione del malto e una fase di luppolatura

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Sopra: la stufa a legna usata per avviare i processi produttivi e le cisterne di fermentazione Sotto: lo scarico delle trebbie dal tino dopo la fase di whirlpool

seconda delle birre e delle caratteristiche che si desiderano ottenere. Poi il tutto viene trasferito con un sistema di condutture in un secondo tino dove avviene la filtrazione (qui le trebbie si posano sul fondo del tino ed agiscono come un “cuscino” filtrante) per inerzia termica, che separa la parte solida dalla parte liquida. A questo punto, il composto viene immesso nuovamente nel tino utilizzato per l’ammostamento per la fase di bollitura, un momento molto importante in cui il prodotto viene anche sterilizzato. È a questo punto che avviene buona parte delle cosiddette “luppolature”. “Il luppolo dona alla birra le componenti di amaro e di profumo:

se viene immesso all’inizio del processo favorisce l’amaro, viceversa alla fine ne esalta il profumo”, spiega Luigi Cagioni. Terminata la bollitura il mosto passa in un terzo tino per la fase di whirlpool, una seconda pulizia che separa la parte solida da quella liquida. Qui possono avvenire altre “luppolature”. L’avanzo di trebbia viene scaricato (finisce a una cooperativa agricola che ne fa alimento

per gli animali), il mosto invece va in fermentatori a tenuta stagna dove viene subito inoculato il lievito e comincia la fermentazione alcolica. Lì rimane per 3 o 4 settimane, periodo in cui il mosto a contatto con i lieviti si trasforma in birra, prima di venire nuovamente spostato in grandi contenitori per la fase di maturazione in una cella frigo per altre 3 o 4 settimane. Così, stando al buio e al fresco, il prodotto si “ferma” definitivamente ed è pronto per essere messo in bottiglie o fusti. "NO" ALLA SECONDA FERMENTAZIONE IN BOTTIGLIA “Per scelta aziendale non facciamo la seconda fermentazione in bottiglia, così riusciamo ad avere birre altamente digeribili e ‘beverine’ – spiega Ivan Lodini –. Il prodotto viene imbottigliato a pressione costante e controllata al ritmo di circa 1000 bottiglie l’ora, anche grazie all’aiuto di alcuni ragazzi ospiti dell’associazione ‘L’Airone’ di Manta che ogni mercoledì lavorano in azienda con noi”. Nel 2013, anno di debutto sul mercato, Kauss ha prodotto 250 ettolitri (25 cotte) di birra, che sono diventati 1000 (100 cotte) nel 2017. Dati quadruplicati che fanno ben sperare per il futuro. “Siamo molto contenti di questi risultati, frutto di investimenti ponderati, anno dopo anno – concludono i tre titolari –; fin dall’inizio ci siamo concentrati su una distribuzione diretta, rivolta soprattutto a piccoli e medi clienti, perché preferiamo continuare a puntare direttamente sulla clientela conosciuta soprattutto grazie alle fiere, al passaparola e ai social network”. Strategia vincente non si cambia. Prosit!

Le birre in bottiglia prodotte dall'azienda Kauss di Piasco

Sei associato a Confagricoltura e vuoi far conoscere la tua azienda? Telefona ai tel. 0171 692143/601962 o scrivi una email all'indirizzo upa@autorivari.com, specificando il comparto in cui operi (viticoltura, frutticoltura, zootecnia...)

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Il mercatino dell'agricoltore

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