POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XIII - N. 04•2015 - GIUGNO 2015 - CONTIENE I.P.
N. 04 • 2015 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
Tre giorni con i piaceri della carne a Genola
A G R I C O L T O R I
Caos inaccettabile sulle domande Pac
La scienza è fondamentale per il comparto
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Sommario
L'agricoltura al centro di grandi eventi estivi Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Agrimpresa Srl Via Bruno Caccia, 4 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 05/06/2015 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
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a nostra organizzazione si appresta a vivere settimane molto intense e ricche di appuntamenti associativi e non solo. Come avrete modo di leggere nelle pagine di questo numero de L’Agricoltore cuneese sono in programma, infatti, diverse importanti iniziative che mirano a riportare al centro del dibattito locale, regionale e nazionale il ruolo dell’agricoltura, cercando di fare chiarezza su alcune tematiche spesso trattate in maniera un po’ distratta. Si è partiti con il 6° motoraduno del 6 giugno da Alba a Loano, per poi proseguire il 13 giugno a Cherasco con un grande convegno dedicato al nocciolo, per il quale abbiamo radunato attorno al tavolo
tutti gli attori della filiera corilicola, con la partecipazione eccezionale di un membro del governo turco. Ma l’appuntamento ‘clou’ che consiglio vivamente di segnare in agenda è la tre giorni ricca di dibattiti (convegno sulla carne), incontri (festa Anga), momenti associativi importanti (assemblea annuale dei soci) e iniziative per le famiglie che abbiamo allo studio per il fine settimana del 10, 11 e 12 luglio presso il resort Villa Storta a Genola. Un modo nuovo per richiamare principalmente l’attenzione sulla zootecnia da carne e accendere i riflettori sui suoi protagonisti. Confidiamo nella più ampia partecipazione!
ALLEVATORI: INVIATECI LE FOTO DELLE VOSTRE AZIENDE!
Stiamo preparando un filmato con le fotografie degli allevamenti e degli allevatori della provincia di Cuneo. Se ti interessa promuovere la tua azienda, invia gli scatti all’indirizzo: f.dalmasso@confagricuneo.it. Ricordati di indicare il nome e la località dell’azienda. IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO
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Allevamenti: se tv e radio sono 'cattive maestre' 4 La lettera di Massimino a Minoli
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Tre giorni per i piaceri della carne
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Pagamenti IVA con la PA, nuovi oneri
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AGRICOLTURA E SCIENZA La ricerca è fondamentale
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Convegno: "Nocciolo economia di un territorio" 7
Mangimi: soia e mais, la situazione in Italia
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Infografiche: un settore in crescita nella Granda 8
CONFAGRICOLTURA NEWS
Tecnica per i nuovi impianti
Riconoscimento per Graziella Bechis
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Inaugurato l'ufficio di Cortemilia
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Fagioli, è nato il Consorzio a Centallo
20 21
SPECIALE NOCCIOLO
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L'intervista al presidente FNP Frutta in Guscio 12 EXPO 2015 Agricoltura della Granda a Milano
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Dal 6 al 12 luglio uno spazio per Cuneo
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Un giardino di aromi a Cuneo
L'agricoltura centrale nella Carta di Milano
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LE NOSTRE AZIENDE
INSERTO TECNICO
Polli: l'innovazione non è un optional
POLITICA AGRICOLA COMUNE Domanda Pac 2015, caos totale
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Cessioni di azienda: a rischio molti contratti
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Bestiame al pascolo, limiti da rivedere Prorogata la manifestazione d'interesse
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IL TECNICO IN FRUTTETO Le novità per il 'patentino'
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Sovradiradamento sul melo, nota Creso
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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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In primo piano
Allevamenti: se tv e radio diventano "cattive maestre" TRE TRASMISSIONI HANNO GETTATO OMBRE SULLE AZIENDE E I PRODOTTI ITALIANI. LA CONFAGRICOLTURA NON CI STA di Paolo Ragazzo e Monica Arnaudo
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i risiamo. Gli allevamenti italiani tornano a essere presi di mira da una parte dell’informazione nazionale, che, in maniera superficiale e frettolosa sovente accusa la zootecnia italiana di utilizzare pratiche non corrette. Una preoccupante tendenza, purtroppo, che raggiunge l’opinione pubblica, allarma i consumatori e ha ripercussioni molto gravi sull’intero settore e sulla sua filiera. Non si placano, infatti, le polemiche che hanno investito il comparto carne, dopo che, nell’arco di poche settimane, tre importanti trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali, hanno trattato l'argomento carne mettendo in cattiva luce l’intero comparto zootecnico.
“REPORT” E IL CASO DEI BOVINI DI CUNEO Ad aprire la gogna mediatica è stato Report, che nella puntata dello scorso 26 aprile ha denunciato episodi, già noti, di trattamenti illeciti di vitelli e bovini in provincia di Cuneo. “Nel prendere le distanze dai comportamenti irregolari denunciati dal programma, la nostra organizzazione è a fianco di tutti gli allevatori onesti che ogni
giorno svolgono il loro lavoro seriamente e nel rispetto delle regole – dice Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Siamo favorevoli all’adozione di tecniche in grado di migliorare la qualità dei controlli sulla carne e continuare a garantire, così, la sicurezza dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole. Allo stesso modo, però, occorre tutelare i tanti imprenditori di un settore che, in provincia, producono eccellenze, nonostante da tempo siano alle prese con una crisi dovuta alla stagnazione dei prezzi, al calo dei consumi e all’ascesa dei costi di produzione. Riteniamo sia l’ora di snellire drasticamente controlli formali e su carta per investire su sistemi di analisi alternativi e controlli più incisivi sui prodotti finiti”.
I POLLI NEL TRITACARNE DI “MIX 24” Anche la carne di pollo è finita sul banco degli imputati, accusata dal giornalista Mario Sechi durante “Mix 24”, in onda su Radio 24 il 6 maggio, di essere tutta “trattata” con estrogeni. “Sono esterrefatto da quanto ho potuto ascoltare in radio – commenta duramente Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo – tanto che ho immediatamente inviato una lettera (ndr riportata integralmente a fondo pagina) al conduttore Giovanni Minoli per denunciare il disappunto mio e degli allevatori del comparto avicolo italiano che sovente vengono chiamati in causa in modo decisamente inopportuno da persone disinformate”. “So per certo che i polli allevati in Italia non contengono ormoni e tantomeno estrogeni – continua – e che sono una delle produzioni più sane e controllate che arrivano sulle nostre tavole. Gli avicoltori sono quelli che, pur tra mille difficoltà, grazie a tecniche di allevamento relativamente semplici e a moderati costi di produzione riescono a fornire proteine nobili ad un prezzo accessibile a tutte le tavole e a tutte le tasche”. Il settore avicolo rappresenta, da solo, oltre il 10% dell’agricoltura italiana e, con l’indotto, occupa complessivamente oltre 100.000 addetti.
L E T T E R A A G I O VA N N I M I N O L I
Ecco quanto trasmesso da Oreste Massimino a Radio 24 "Egregio Dottor Minoli, mercoledì 6 maggio viaggiando in macchina ho ascoltato, come mi è solito fare, la sua trasmissione Mix 24 in cui si è parlato di contraffazione alimentare. Dopo gli interventi del Presidente di Coldiretti Moncalvo e del Procuratore Guariniello, ha pensato bene di dire la sua anche il giornalista Mario Sechi il quale, pur essendo un ottimo commentatore politico, sul tema alimentazione si è dimostrato persona disinformata, supponente e, con la sua ultima battuta, arrogante. Ha infatti affermato senza mezzi termini che la carne avicola è tutta trattata con estrogeni, che provoca una pubertà anticipata nelle bambine e che è pericoloso mangiarla!! Mi può dire il Sig. Sechi, visto che è così bene informato, quante volte negli ultimi decenni si sono riscontrate delle positività agli estrogeni nelle carni di pollo? E poi, perché non ci fa i nomi e i cognomi di coloro che producono polli trattati con estrogeni ed i luoghi in cui sono venduti? Stia pur certo che saremmo noi avicoltori i primi a denunciarli! Non pensa il Sig. Sechi quali danni quelle sue sconsiderate dichiarazioni possono arrecare ad un settore che rappresenta oltre il 10% dell’agricoltura italiana e che con l’indotto occupa più di 100.000 addetti?? Gli avicoltori sono quelli che, pur tra mille difficoltà, grazie a tecniche di allevamento relativamente semplici e a moderati costi di produzione riescono a fornire proteine nobili a un prezzo accessibile a tutte le tavole e a tutte le tasche. Io so per certo che i polli allevati in Italia non contengono ormoni e tantomeno estrogeni e che sono una delle produzioni più sane e più controllate che arrivano sulle nostre tavole. Mi stupisce che il Presidente Moncalvo, che queste cose le conosce, non sia intervenuto vista la sua presenza in trasmissione. Dal momento che la contraffazione dell’informazione è forse più grave della contraffazione alimentare ritengo che in una trasmissione seria ed ascoltata come la Sua ciò non dovrebbe accadere. Resto a disposizione per qualunque ulteriore approfondimento. Oreste MASSIMINO (Presidente Confagricoltura Cuneo - Presidente Federazione Nazionale Avicola di Confagricoltura)".
4 L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
SUINI BERSAGLIO DI “ANNOUNO” Nell’occhio del ciclone anche gli allevamenti suinicoli, rappresentati in modo distorto e fuorviante da “Anno Uno”, trasmissione di La7, lo scorso 21 maggio. Le immagini, girate in tre allevamenti al limite del degrado, non costituiscono la realtà di un intero sistema produttivo, ma solo fatti isolati che discreditano il lavoro di migliaia di aziende e di imprenditori che lavorano con serietà e competenza nel rispetto delle normative dell’Unione Europea. Nonostante la richiesta presentata da Confagricoltura Lombardia di poter partecipare alla discussione, si è negata la possibilità al mondo agricolo di esprimere il proprio punto di vista e in studio è stato ospitato solo Sergio Capaldo (veterinario fossanese e presidente dell’associazione La Granda), unico rappresentante dell’agricoltura sostenibile, contrapposto a un oncologo e a numerosi rappresentanti di varie associazioni animaliste, vegetariane e vegane. Il settore suinicolo italiano è una realtà produttiva di grande rilevanza, con circa 26 mila allevamenti attivi sul territorio nazionale, un comparto in cui le aziende hanno investito milioni di euro per adeguare le proprie strutture al benessere animale. “I casi presentati in televisione sono eccezioni negative – sottolinea Roberto Barge, presidente della Sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, gli allevamenti piemontesi (parlo per esperienza) sono soggetti a rigorosi e periodici sistemi di controllo da parte delle Asl, con verifiche e requisiti più severi di quelli applicati in Paesi europei, diretti concorrenti”. “Come operatori del settore siamo disponibili ad aprire le nostre unità produttive – conclude la presidente della Federazione nazionale di prodotto Carni Suine di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani -. Occorre meno sensazionalismo e maggiore rispetto verso quegli imprenditori che ogni giorno contribuiscono a garantire ai consumatori cibo sufficiente e sicuro e forniscono un contributo essenziale anche alla crescita e all’occupazione del Paese”.
Tre giorni per i piaceri della carne CON CONFAGRICOLTURA A GENOLA TANTE INIZIATIVE PER SOCI, ADDETTI AI LAVORI, GIOVANI E FAMIGLIE
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ibattiti con ospiti di livello, motutti i fattori che influiscono sul prodotto menti assembleari, eventi enoche arriva sulle tavole dei consumatori. A gastronomici e diverse iniziative seguire ci sarà una tavola rotonda il cui rivolte alle famiglie. Tutto in tre giorni obiettivo è di accendere i riflettori sulle consecutivi dedicati a “I piaceri della peculiarità delle carni della provincia di carne”. È l’insieme di appuntamenti orCuneo. Conclusi i lavori, la Ora Agricola ganizzati dalla Confagricoltura di Cuneo, offrirà un pranzo a base di carni di pollo. in collaborazione con la Camera di Com- La giornata proseguirà, alle 20, con l’asmercio di Cuneo, per venerdì 10, sabato semblea annuale dell’Anga di Cuneo con 11 e domenica 12 luglio, presso il resort l’intervento di alcuni giovani allevatori Villa Storta a Genola (via Garetta, 50). della Granda, a seguire cena, musica e Obiettivo: creare agopen bar. L’evengregazione intorno to è aperto a tutti ai veri protagonisti i giovani che desi201 201 5 5 derano conoscere della tre giorni: 5 meglio il mondo gli allevamenti 201 LUGL LUGL Anga. della provincia IO IO Sabato 11 luglio, di Cuneo e le LUGLIO alle 10,30, invece avrà loro eccellenti carni, luogo l’assemblea ordibovine, suinicole e avicole. naria elettiva dei soci di Confagricoltura “È la nostra risposta ai recenti casi di Cuneo e la consegna degli Aratri d’Oro disinformazione a cui abbiamo assistito ad allevatori storici e meritevoli. A seguie che purtroppo vediamo e sentiamo re il tradizionale pranzo sociale “Le carni costantemente – spiega il direttore a tavola”. provinciale Roberto Abellonio –; Per domenica 12 luglio, infine, sono non abbiamo timore di aprirci al dibattito e alla discussione perché siamo allo studio diverse attività e iniziative ludico-ricreative per coinvolgere le famiglie consapevoli dell’immenso bagaglio di e i bambini della provincia di Cuneo nelcompetenza e capacità presenti nel la scoperta di quanta passione e dediziocomparto zootecnico del nostro territorio. Anzi, desideriamo condividere con ne si nascondano negli allevamenti della tutti proprio le eccellenze del lavoro dei Granda e di come sia alta l’attenzione nostri allevatori, ecco il motivo di questi dei produttori per fornire carni sicure e tre giorni di eventi rivolti, non solo agli di qualità. Durante l’intera giornata sarà addetti ai lavori, ma anche ai giovani e attivo un servizio di ristorazione street alle famiglie”. food. Tutti sono invitati a partecipare. Si comincerà venerdì 10 luglio, al mattiMaggiori informazioni sul prossimo no, con un grande convegno che vedrà “L’Agricoltore cuneese”, sul sito esperti, nutrizionisti e imprenditori conwww.confagricolturacuneo.it, sulla frontarsi per illustrare le proprietà benepagina Facebook dell’associazione fiche della carne, le tecniche di allevao contattando la segreteria orgamento, le tutele del benessere animale e nizzativa allo 0171/692143.
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L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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ATTREZZATURE PER NOCCIOLE E FRUTTA IN GUSCIO
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"Nocciolo economia di un territorio" A CHERASCO SABATO 13 GIUGNO CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO
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abato 13 giugno, alle 9,30, presso il Pala Expo di Cherasco (piazza degli Alpini) avrà luogo il convegno “Nocciolo, economia di un territorio” organizzato da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor, nell’ambito del Psr 2007/2013 - Misura 111.1 B Informazione nel settore agricolo. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, torna quindi il grande evento promosso dai principali attori della filiera del nocciolo cuneese per fare incontrare esperti del settore corilicolo, aziende e istituzioni. L’obiettivo è fare il punto sullo sviluppo della coltura in provincia di Cuneo, in Italia e nel mondo e fornire utili indicazioni di mercato ai produttori presenti in sala. Eccezionalmente quest’anno tra i relatori sarà presente un rappresentante del ministero dell’Economia della Turchia, principale Paese produttore di nocciole. Terminato il convegno ci si sposterà presso la ditta Chianchia, che dalle 12,30 aprirà le porte a visitatori e addetti ai lavori.
UN SETTORE IN CRESCITA
“Anche nel 2014 abbiamo assistito ad una crescita importante degli ettari coltivati a nocciolo in provincia di Cuneo (+4,9%) e di pari passo è aumentata anche la produzione (+16,87%) – dichiara il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino -. Se questi dati rappresentano il contesto locale, dobbiamo tuttavia considerare quanto accade su mercati sempre più globalizzati e, di conseguenza, investire nell’internazionalizzazione del comparto. È per questo motivo che abbiamo deciso di coinvolgere nel dibattito un membro del governo turco, oltre a due rap-
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Oreste MASSIMINO Presidente Confagricoltura Cuneo
Pier Paolo BERTONE Presidente Ascopiemonte
Lodovico COGNO Presidente Piemonte Asprocor
presentanti della Ferrero, per fornire così una panoramica completa delle dinamiche che interessano il settore corilicolo mondiale”.
IL PROGRAMMA
Veniamo dunque al programma. Dopo i saluti di rito si entrerà nel vivo del convegno grazie agli interventi di: Giuseppe Russo (presidente della Federazione Nazionale Frutta in Guscio di Confagricoltura), un rappresentante del ministero dell’Economia della Turchia, Nadia Valentini (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino), Fabio Piretta (Ferrero Hazelnut Company - Project Manager) e Giacomo Bianchi (Ferrero Trading Lux – Purchasing Department). Le conclusioni, invece, saranno affidate ad Andrea Olivero (Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) e ad Alberto Cirio (Deputato al Parlamento Europeo). Modererà il dibattito Ercole Zuccaro.
ASCOPIEMONTE E ASPROCOR
Pier Paolo Bertone, presidente di Ascopiemonte, sottolinea: “Con questo importante incontro intendiamo entrare nel merito di aspetti fondamentali come la sostenibilità economica dei nuovi impianti e, in generale, di una coltivazione sempre più fondamentale per l’economia del nostro territorio, anche dal punto di vista occupazionale. Serve tuttavia un sempre maggior coordinamento all’interno della filiera a salvaguardia della qualità dei prodotti e quindi del consumatore finale”. Anche Piemonte Asprocor ritiene molto importante questo appuntamento: “Dobbiamo sempre più prestare attenzione alla globalizzazione dei mercati del nocciolo, cercando di valorizzare al meglio la qualità delle nostre produzioni - spiega Lodovico Cogno, presidente di Asprocor -. Per questo motivo occorre prestare molta attenzione alla scelta delle varietà colturali dei nuovi impianti, che a nostro parere devono restare quelle autoctone della provincia di Cuneo e, in particolare, la tonda gentile trilobata”. Il convegno è reso possibile grazie al contributo di diversi sponsor: Biemmedue, Banca di Cherasco, Syngenta, Agricolplast, Argo Tractors e Consorzio Agrario, linea Organicap. Per ulteriori informazioni contattare la Confagricoltura di Cuneo al numero 0171/692143. L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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I consigli del tecnico
Tecnica per i nuovi impianti IN GRANDA SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSI COLORO CHE SI DEDICANO AL NOCCIOLO. ECCO COME FARLO IN MODO ADEGUATO
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fronte del momento di gloria che sta vivendo il settore corilicolo, dalla campagna scorsa, grazie anche alle disgrazie climatiche della Turchia, bisogna sempre rimanere costantemente con i piedi per terra e ragionare su determinate scelte. L’aumento vorticoso rispetto agli anni precedenti del valore punto resa delle nocciole, ha spinto in maniera esponenziale sia le aziende storiche che i neofiti ad investire sulla coltura del nocciolo. Riprova ne è il fatto che se analizziamo i nuovi impianti messi a dimora, la superficie investita a corileti è lievitata in ogni punto del territorio piemontese, soprattutto negli areali dove il nocciolo non è mai stato coltivato prima.
Si comincia con la scelta del sito più idoneo
NORME BASILARI, MA FONDAMENTALI
impianti più vecchi ma rinnovati più volte alla base. Trattandosi di una pianta da frutto a ciclo così lungo è inevitabile ricordare che alcune regole basilari di gestione vanno tenute in considerazione per non incappare in sorprese che possono definitivamente comprometterne l’esito di sviluppo agronomico e produttivo delle piante. Dopo avere scelto il sito più opportuno per collocare a dimora le piante, e dopo aver effettuato le dovute operazione di adeguamento del terreno, è necessario avvalendosi del servizio tecnico di Confagricoltura, prelevare alcuni campioni di terreno da sottoporre ad analisi, ed impostare successivamente una adeguata fertilizzazione di pre-impianto. Uno dei fattori più limitanti è da ricercare nella scarsità di dotazione di sostanza or-
La pianta del nocciolo a fronte di tanti pregi colturali e di gestione sostenibile del territorio ha un difetto che entra in produzione tardi e molto lentamente malgrado la messa in atto di tutte le adeguate tecniche di coltivazione. Mediamente un impianto di noccioleto ha un ciclo produttivo di 40 anni, anche se si trovano
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ganica, che va colmato, apportando adeguate quantità di sostanza organica proveniente principalmente da effluenti zootecnici palabili come il letame. Negli appezzamenti dove le operazioni di scasso e livellamento mettono a nudo gli strati di terreno più poveri e meno esplorati dalle radici, se non corretti e migliorati portano ad uno scarsissimo sviluppo delle giovani piantine che non riescono ad esprimere tutta la potenzialità vegetativa, tendono a diventare clorotiche, con vegetazione stentata e sono maggiormente soggette agli attacchi del temuto Agrilo. Dalle osservazioni condotte in campo dal servizio tecnico emerge anche una dura realtà, se le piante nei primi 5 anni di vita ovvero nel periodo di allevamento più importante a causa dei fattori limitanti non riescono a raggiungere un adeguato sviluppo difficilmente lo raggiungeranno negli anni successivi. Pertanto la sostanza organica rappresenta un fattore determinate soprattutto nelle prime fasi di sviluppo. In aiuto si può ricorrere anche alla tecnica del sovescio con essenze varie di leguminose che apportano al terreno notevole quantità di biomassa organica e inducono le piante in uno sviluppo decisamente più rapido.
GLI ETTARI COLTIVATI A NOCCIOLE IN PROVINCIA DI CUNEO
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2014
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Il terreno va poi preparato apportando adeguate sostanze organiche
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ATTENZIONE ALLE SCELTE IN VIVAIO
Altro aspetto di fondamentale importanza per la buona riuscita di un nuovo impianto ricade sulla scelta del materiale vivaistico, che deve provenire da vivaisti seri, accreditati presso il Settore Fitosanitario della regione Piemonte, cha ha il compito di vigilare sulla sanità della pianta e sull’intero ciclo produttivo delle barbatelle di nocciolo. Nel 2014 la forte richiesta di piante sul mercato, ha scatenato la corsa all’accaparramento delle piante con innalzamento notevole dei prezzi e immissione sul mercato non di prima scelta anche da parte di operatori non professionali. E’ superfluo ripetere che gli impianti vanno programmati con adeguato anticipo, con prenotazione mirata del materiale vivaistico. Arrivare sul mercato all’ultimo momento impone scelte obbligate che non soddisfano il
più delle volte le aspettative e inducono in scelte affrettate e non sanabili. Sono molteplici i casi in cui l’agricoltore si accorge dopo qualche anno che la varietà acquistata non corrisponde con quanto voluto. Piante di varietà o tipologia diversa, oppure poco produttive. Non è sbagliato informarsi da quali piante madri proviene il materiale di propagazione per, rendersi conto di persona che tipo di piante si vanno a mettere a dimora. Quando si acquistano le piante è importante controllare che siano di dimensioni adeguate, non presentino difetti, la vegetazione sia integra senza evidenti segni di vegetazione necrotica o parti di vegetazione completamente secca. Inoltre la cosa più importante è che abbiano un apparato radicale molto sviluppato con una bella radice fascicolata che possa permettere alla pianta subito dalle prime fasi di trapianto uno sviluppo corretto. Il materiale certificato garantisce la professionalità dei vivaisti che operano nel settore, controllando il processo di produzione e garantendo l’assenza di patologie legate ad insetti o funghi. Portarsi a casa materiale virosato o affetto da batteriosi compromette l’intero settore. Ad oggi il settore corilicolo a differenza della vite che sta lottando con la flavescenza dorata o il comparto del kiwi con la batteriosi, è molto più fortunato perché non ha problemi di questa portata, ma non vuol dire che la soglia di attenzione debba calare. Al contrario a fronte della crescita e della forte espansione del nocciolo in zone che non vantano una tradizione di coltivazione è compito dei tecnici vigilare, per evitare azioni che potrebbero danneggiare il futuro del comparto.
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Sistema meccanico di pulizia e separazione dei frutti, compatto e multifase, senza ventilatore, a bassissima richiesta di potenza e minima generazione di polvere, per una pulizia efficiente e accurata anche in condizioni di elevata umidità (mod. 2050) Rullo di trazione anteriore: le nocciole, intrappolate tra il rullo anteriore e il rullo del pick up, che segue fedelmente le irregolarità e i dislivelli del terreno, non possono sfuggire alla raccolta.
Chi fa da sé, fa per tre!
Le nostre macchine sono completamente autonome: raccolgono, puliscono, immagazzinano, scaricano e proseguono la raccolta senza fermare la catena di lavoro.
Agilità e manovrabilità
Inarrestabili anche sui terreni più difficili, in pendenza o in presenza di rami e pietre. Lo strettissimo angolo di sterzata consente di girare intorno alla pianta nella metà dello spazio richiesto da una macchina con sterzo anteriore e rimorchio.
I frutti migliori fruttano di più!
Efficienti anche in condizioni climatiche sfavorevoli e su terreno umido, con un solo passaggio veloce raggiungono una capacità di raccolta virtualmente del 100%: le nocciole al punto giusto di maturazione sono al massimo del loro valore di mercato, mentre costi di manodopera, consumo di carburante, emissioni, manutenzione e sostituzione di parti soggette a usura durante la stagione si riducono drasticamente.
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Tutte le funzioni di lavoro integrate nel joystick, dall’avanzamento all’arresto, alla funzione Fine Fila e Cruise Control
L'intervista
"È ora il momento di organizzare meglio la filiera" IL PRESIDENTE DELLA FNP FRUTTA IN GUSCIO DI CONFAGRICOLTURA, GIUSEPPE RUSSO, FA IL PUNTO SULLO STATO DI SALUTE DELLA CORILICOLTURA ITALIANA di Paolo Ragazzo
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iuseppe Russo, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Frutta in Guscio di Confagricoltura, sarà tra gli ospiti del convegno di Cherasco. Con lui abbiamo fatto il punto dello stato di salute del comparto. Numeri alla mano, anche in provincia di Cuneo sono aumentati di molto i noccioleti e la loro resa. Quali sono i pro e i contro di questa crescita? “Anzitutto occorre essere cauti e non farsi coinvolgere da facili entusiasmi, perché ovviamente il fatto che per uno-due anni le cose siano andate bene sul fronte dei prezzi non dà sicurezza sul lungo periodo. Pensare a un discorso di incremento di superfici solo perché sono aumentate le quotazioni non è lungimirante. Dobbiamo capire realmente qual è l’evoluzione del mercato e quali sono le potenzialità della crescita. Piantare oggi vuol dire produrre tra cinque anni quindi in condizioni di mercato che non siamo in grado di valutare appieno se non abbiamo dei dati attendibili. Altro elemento critico è la capacità di individuare le aree vocate, perché pensare di piantare ovunque forse potrebbe in qualche modo creare problemi ai produttori se non ci sono le condizioni, soprattutto climatiche, favorevoli. Va fatta un’analisi attenta dei luoghi e dei territori per verificare dove è possibile ampliare le superfici. Ovviamente bisogna pensare a un sistema di assistenza tecnica che funzioni, perché altrimenti rischiamo di determinare dei problemi agli agricoltori che non riusciranno ad ottenere i risultati che sperano. Diversi anche gli aspetti positivi: questa crescita del comparto è una grande occasione per il territorio, soprattutto per sostituire le colture che non sono più remunerative. La remunerazione, per il nocciolo, non è confrontabile con i cereali, parliamo
di un valore aggiunto molto più alto, è la tipologia di azienda che andrebbe a trasformarsi. La coltura del nocciolo, rispetto ai cereali, determina anche un maggiore incremento di manodopera e quindi va ad incidere positivamente sull’occupazione, laddove ci sono problemi di abbandono e spopolamento. Anche dal punto di vista ambientale la corilicoltura può essere risolutiva perché riesce a contenere i danni ambientali che l’abbandono può determinare, come il dissesto nelle zone collinari o di montagna”. Il boom dei nuovi noccioleti è dovuto anche ad un effettivo interesse dei mercati internazionali e dell’industria alimentare e dolciaria, per questo prodotto. E in prospettiva? “Mentre i mercati del mandorlo e del noce stanno avendo un incremento esponenziale, grazie a un incremento dei consumi in Asia, il nocciolo cresce più lentamente. C’è un aumento, ma non è confrontabile con quello di altra frutta in guscio. Bisogna assicurarsi che, anche con nuovi prodotti, si sia in grado di entrare in nuovi mercati. Anche in questo caso serve cautela, però il trend è positivo. I continenti in cui ci sono più possibilità sono l’Europa e le Americhe; l’Asia non ha una forte tradizione del consumo di nocciole e quindi l’inserimento del prodotto è più lento”. Di che cosa ha bisogno la filiera corilicola
italiana per garantirsi un futuro solido nel medio e lungo periodo? “Per prima cosa bisogna avere le idee chiare, capire qual è l’incremento di superfice a cui dobbiamo arrivare nei prossimi 5 anni, perché la cosa più sbagliata che possiamo fare è non programmare. Detto questo ci sarà una crescita anche in regioni non tradizionalmente vocate, penso alla Basilicata o alla Calabria. Evitiamo però una crescita tumultuosa. È necessario un maggiore coordinamento a livello nazionale del mondo della produzione. Abbiamo chiesto al Ministero di rilanciare il tavolo nazionale corilicolo, perché serve proprio a coordinare questa esigenza di far crescere la coltura, inserendo al tavolo tutti gli attori della filiera, dai vivaisti ai ricercatori, dai produttori ai trasformatori. Solo se ci sarà un sistema di coordinamento riusciremo a seguire in maniera razionale questo processo di incremento delle superfici. Uno strumento di cui non si potrà fare a meno è l’utilizzo dei fondi della prossima programmazione, non solo legata gli investimenti, ma anche al trasferimento di innovazione e assistenza tecnica. Ci vuole una visione strategica italiana, approfittiamo di questa occasione positiva per organizzare meglio tutta la filiera”.
Il campano Giuseppe Russo, presidente della FNP Frutta in Guscio di Confagricoltura
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Expo 2015
Il direttore Roberto Abellonio e il presidente Oreste Massimino con i rappresentanti di tre delle quattro aziende partecipanti a Confagricoltura Plus all'Expo
Agricoltura della Granda a Milano QUATTRO IMPRESE HANNO PRESO PARTE ALL’INCONTRO CONFAGRICOLTURA PLUS. IL GIORNO DOPO L'ASSEMBLEA NAZIONALE di Gilberto Manfrin e Monica Arnaudo
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e grandi imprese associate a Confagricoltura, rappresentanti di quell'agricoltura sempre più innovativa e competitiva a livello internazionale, si sono date appuntamento il 28 maggio a Milano alla Vigna di Leonardo, la prestigiosa location per gli eventi fuori Expo dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, per l’avvio del progetto Confagricoltura Plus. Oltre 300 le associate che hanno preso parte all’evento loro riservato e non poteva mancare anche un la provincia Granda, rappresentata da eccellenze come Ora Agricola (Cherasco), Antiche Cantine Marchesi di Barolo (Barolo), Tenute Cisa Asinari dei Marchesi Di Gresy (Barbaresco) e l’Azienda agricola Monfalletto di Cordero di Montezemolo (La Morra). “Per noi è stata una grande soddisfazione rappresentare queste realtà - commenta il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio -; aziende del nostro territorio che operano da sempre con serietà e riescono ad essere competitive grazie ad un’organizzazione efficace e a una costante attenzione, oltre che alla qualità, alle innovazioni produttive e ai mercati internazionali. Sono per noi stimolo e motivo di crescita". L’evento è rientrato tra le iniziative che Confagricoltura sta mettendo in campo in favore delle imprese di maggior rilievo; con Confagricoltura Plus l’associazione vuole prestare un’attenzione mirata, in termini di tutela sindacale e di assistenza specialistica di alto profilo professionale. Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi e dibattuti temi di attualità che interessano realtà produttive, quali quelli del lavoro, delle politiche fiscali, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione collegata all’Expo in corso. L’evento è stato un’anteprima dell’Assemblea nazionale di Confagricoltura, alla quale ha preso parte anche una delegazione cuneese.
ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE SI È PARLATO DI 'AGRICOLTURA DEL FUTURO'
“Capolavori made in Italy per nutrire il Pianeta”: è questo il titolo che Confagricoltura ha voluto dare alla propria assemblea nazionale che si è tenuta la mattina di venerdì 29 maggio presso l’auditorium del Padiglione Italia all’Expo di Milano. “Dall’Esposizione Universale 2015 parte l’agricoltura del futuro – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Nel nostro saper fare c’è la possibilità di rilanciare l’intero sistema Paese. Expo è una grande ed importante opportunità per promuovere i temi agricoli ed agroalimentari e ampliare il nostro raggio d’azione su nuovi orizzonti e con nuovi interlocutori. Un’occasione unica per mostrare efficienza e tecnologia e, soprattutto, un momento fondamentale per gli italiani, per gli agricoltori e anche per i rappresentanti delle imprese, per valorizzare il made in Italy”. “L’Expo ha ricordato a tutti che l’agricoltura è essenziale, senza non c’è futuro - ha proseguito Guidi -. Confagricoltura è un’organizzazione contemporanea, basata su un nuovo modo di intendere la rappresentanza, che non rinuncia alle sue tradizioni e rappresenta aziende innovative, tecnologicamente avanzate, capaci di creare capolavori”. Non sono mancate, nelle parole del presidente, critiche per i gravi ritardi, le disfunzioni e gli intoppi nel sistema della presentazione delle domande per i fondi Pac (vedi servizio a pagina 15). “Sono profondamente preoccupato - ha detto il presidente Guidi -, migliaia di richieste rischiano di arrivare fuori tempo massimo, con un danno enorme per le aziende agricole. Se alla scadenza del 15 giugno non saremo in regola, procederemo nei confronti dell’Agea, ci sono precise responsabilità di quanto sta accadendo e noi lo diremo apertamente”.
Un momento del discorso del presidente Mario Guidi all'assemblea nazionale
L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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Expo: a luglio uno spazio per Cuneo DAL 6 AL 12 LE AZIENDE CONFAGRICOLTURA POTRANNO USUFRUIRE DEL NEGOZIO NELLA SPLENDIDA VIGNA DI LEONARDO
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onfagricoltura Cuneo sarà presente all’Expo con una serie di eventi e di iniziative, ma soprattutto con le sue aziende. All’interno dell’Esposizione come partner ufficiale del Padiglione Italia, nel “fuori Expo”, nella splendida location di Villa degli Atellani dove è ospitata la Vigna di Leonardo e attraverso iniziative collaterali, tra cui viaggi organizzati. “Confagricoltura svolge un ruolo da protagonista – dice Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo -, con aree espositive dedicate, incontri e percorsi tematici realizzati per coinvolgere i visitatori e sensibilizzarli sul mondo dell’agroalimentare. L’Esposizione universale rappresenta anche un’opportunità per promuovere il territorio e per mostrare a persone provenienti da tutto il mondo i nostri prodotti”. Dal 6 al 12 luglio le aziende associate avranno la possibilità di usufruire degli spazi del negozio di Corso Magenta 65, con annessa caffetteria, punto di grande passaggio turistico e ingresso obbligato per accedere alla Vigna di Leonardo. Il negozio, affittato per la settimana dalle Unioni Provinciali Agricoltori Piemontesi, mette a disposizione 10 spazi vetrina (corner) e uno spazio dietro al bancone, che possono essere usati per l’esposizione e la vendita di prodotti. Una grande opportunità per le aziende, che potranno utilizzare il negozio come vetrina e vendita o fornire i prodotti serviti dalla caffetteria. Il costo per ogni azienda è stimato intorno ai 400 euro a settimana (compresi i costi di allestimento, personale di vendita, cucina e servizio ai tavoli; esclusa la percentuale per il servizio pari al 25% dell’incasso). Nella caffetteria, inoltre, è possibile organizzare in esclusiva serate di degustazione di prodotti, con eventi dedicati e ingresso a pagamento. Il costo è di 2.500 euro a serata. In base alle richieste e alle esigenze, si potrà valutare la possibilità di opzionare più periodi o singole serate di degustazione mirate, anche unendo in sinergia più aziende del territorio. Inoltre, per gli eventi Fuori Expo, è possibile affittare la Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo, situate nel pieno centro storico, di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove è esposto “Il Cenacolo” di Leonardo. Villa e giardino, sono location esclusive dove organizzare incontri B2B, iniziative culturali, visite e degustazioni, meeting e conferenze stampa. Il palazzo quattrocentesco, dimora di Leonardo da Vinci durante i lavori di realizzazione dell’Ultima Cena, è dotato di cucine funzionanti ed è affittabile anche da più aziende per dividere le spese. All’interno dell’Esposizione, lo spazio ufficiale di Confagricoltura è Palazzo Italia. Al piano terra, un Cubo multimediale è il supporto attraverso il quale l’associazione rappresenta l’agricoltura e i prodotti come opere d’arte. Su ognuna delle quattro facce del cubo è
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possibile per le aziende visualizzare il proprio marchio abbinandolo a uno dei prodotti rappresentativi della produzione agricola italiana. Il nome dell’azienda comprare per un tempo di 10 secondi ed è proiettato al pubblico per un minimo di 40 volte al giorno. Confagricoltura Cuneo sta organizzando pacchetti turistici rivolti a tutti e a prezzi speciali, per il periodo fine agosto-fine settembre. I pacchetti includono transfer con autobus, biglietto di ingresso all’Expo, visita alla Vigna di Leonardo. Il Sindacato Nazionale Pensionati Confagricoltura propone invece biglietti di ingresso al prezzo scontato di 21 euro e pacchetti studiati ad hoc per gruppi di pensionati interessati a visitare l’Expo e pernottare a Salsomaggiore Terme. Per partecipare alle iniziative, richiedere informazioni o suggerire proposte alternative contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo (tel. 0171-692143 o via mail: f.dalmasso@confagricuneo.it).
A G R I C O LT U R A C E N T R A L E
Accesso al cibo, sostenibilità, tutela del suolo, lotta alla contraffazione e allo spreco, questi sono solo alcuni dei punti contenuti nella “Carta di Milano”, documento di indirizzo intergovernativo che costituirà l’eredità culturale di Expo 2015. “Anche Confagricoltura ha dato il suo attivo contributo alla realizzazione della Carta, partecipando ai vari tavoli preparatori – sottolinea Mario Guidi, presidente di Confagricoltura -. Abbiamo molto apprezzato l’impegno posto in essere per fare del nostro Paese il capofila di un percorso di rinnovamento globale, che riconosca il diritto al cibo, che spinga contestualmente alla lotta allo spreco, che punti su biodiversità, ricerca e innovazione, agroenergie”. La sottoscrizione della Carta comporta impegni precisi rispetto alle proprie abitudini, agli obiettivi di azione e sensibilizzazione, ma anche la richiesta ai Governi e alle Istituzioni internazionali di adottare regole e politiche a livello nazionale e globale per garantire al pianeta un futuro più equo e sostenibile. Una guida di buone pratiche, suddivisa in 66 articoli dove si definiscono gli impegni di ciascun soggetto di fronte alla responsabilità di garantire a ognuno il Diritto al Cibo. L’agricoltura è sicuramente uno dei settori principali, “Crediamo che l’attività agricola – si legge nella Carta – sia fondamentale non solo per la produzione di beni alimentari, ma anche per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità”. Tra gli impegni sottoscritti anche la promozione di strumenti che difendano e sostengano il reddito di agricoltori e allevatori, potenziando gli strumenti di organizzazione e cooperazione. “Il sostegno al reddito è essenziale – conclude il presidente Guidi -, solo salvaguardando l’agricoltura si avrà la possibilità di concretizzare il diritto al cibo e solo sostenendo la ricerca si potranno accrescere le produzioni alimentari. Per questo vorremmo che fosse dato più risalto all’agricoltura ed ai suoi problemi”. Le imprese, a loro volta, si impegnano a promuovere la diversificazione delle produzioni agricole e di allevamento al fine di preservare la biodiversità e il benessere degli animali e a riconoscere il contributo positivo della cooperazione e degli accordi strutturali sulla filiera, tra agricoltori produttori e distributori per una più efficace previsione della domanda. Il documento, che può essere sottoscritto da tutti, sia cittadini, sia enti e associazioni, alla chiusura di Expo a fine ottobre sarà consegnato al segretario generale dell’ Onu Ban Ki-moon.
INSERTO TECNICO
N. 06 • 2015
NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
FEASR
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
NOVITÀ ETICHETTE VINO: INDIRIZZI, INDICAZIONI GEOGRAFICHE E SOLFITI
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l Ministero delle Politiche Agricole ha fornito chiarimenti sulle recenti normative in merito al tema degli indirizzi in etichetta sui vini e alle indicazioni geografiche, più grandi o più piccole della zona di produzione di una Dop o Igp. STRUTTURA DELL’INDIRIZZO Il concetto di “indirizzo”, contenuto nell’art. 56 del Reg, CE 607/2009 (ragione sociale, comune e stato), è da intendersi come “indicazione obbligatoria minimale” e può essere integrato da altri elementi “quali la via e il numero civico, la località, la frazione, la Provincia e la Regione” RIFERIMENTI GEOGRAFICI NON AMMINISTRATIVI Anche i nomi geografici di fiumi, laghi e monti, ecc.. riservati o meno ad altre Dop o Igp possono essere utilizzati (limitatamente all’ambito descrittivo e con caratteri minimizzati come chiarito dal punto 2.2 e 3 della circolare del 31 dicembre 2014) per descrivere la collocazione della zona di produzione del DOP/IGP in questione. Da sottolineare come, nonostante una prima lettura lasciasse pensare che i nomi dei sistemi collinari: Langhe, Roero, Monferrato, e Chianti possano far parte di questa interpretazione innovativa, abbiamo interpellato gli estensori della circolare che non sono questo avviso e
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ritengono che tali sistemi collinari non rappresentino: “elementi fisici territoriali” veri e propri ma delimitazioni territoriali esplicitamente realizzate per definire zone di produzione dei vini. UNITÀ GEOGRAFICA PIÙ PICCOLA Le indicazioni geografiche/amministrative: “Provincia o Comune” anche se più piccole della zona di produzione, possono essere utilizzate in etichetta alle condizioni e modalità previste dai punti 2.2 e 3 della circolare del dicembre scorso (ambito descrittivo, caratteri piccoli ed uso non enfatico nei siti web e nella pubblicità) in pratica il nome della provincia e del comune (art. 4 paragrafo 4 d.lgs 8 Aprile 2010 n. 61) resta riservato alla designazione di Doc e Docg che lo prevedono esplicitamente nel disciplinare (vedi ad esempio il Barolo ed il Gavi) ma l’uso di quei nomi in ambito descrittivo minimizzato e con l’uso della forma: “ comune di……… o Provincia di………..” diventa possibile per tutte le Dop e Igp. DICITURA "SENZA SOLFITI AGGIUNTI" Per quanto riguarda le condizioni d’uso della dicitura “senza solfiti aggiunti” nell’etichettatura dei vini, la Commissione Agricoltura ha evidenziato che la possibilità di riportare sull’etichetta, oltre alle indicazioni volontarie, anche la precisazione sui solfiti, è consentita “solo nel caso in cui il vino contiene solfiti formatisi naturalmente in seguito alla fermentazione e in concentrazioni non superiori 10 mg/kg o 10 mg/litro in termini di SO2 totale. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
POSSIBILITÀ DI TIROCINI IN AZIENDA CON IL PROGETTO "GARANZIA GIOVANI"
Nell'ambito del progetto “Garanzia Giovani”, ideato dall’Unione Europea, la Regione Piemonte ha attivato misure e opportunità per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’iniziativa prevede la possibilità per le aziende di attivare tirocini formativi con giovani Under 29 iscritti al portale www.garanziagiovanipiemonte. it. Ai tirocini, della durata di 6 mesi (12 nel caso di disabili o svantaggiati ai sensi della legge 381/91), possono accedere giovani con meno di 29 anni, privi di impiego, non titolari di partita iva e non iscritti a corsi di studio. Per il lavoro ai ragazzi è riconosciuto dalla Regione un rimborso spese di 500 euro mensili. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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BANDO ISMEA PER IL SOSTEGNO DELLE RETI DI IMPRESA
ASSUNZIONI CONGIUNTE: ECCO LE ISTRUZIONI OPERATIVE
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Ismea ha pubblicato un Bando per la selezione di 3 Reti di imprese condotte in maggioranza da giovani agricoltori. Ismea organizzerà azioni formative e di acquisizione delle competenze, mettendo a disposizione, per un anno dall’aggiudicazione del bando, un tutor che affiancherà le reti per il loro avvio. DESTINATARI E TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE Le reti, da costituirsi entro sei mesi dall’aggiudicazione del bando, dovranno essere formate da almeno 5 imprese e la maggioranza numerica da imprese agricole condotte da giovani agricoltori. Titolari o legali rappresentanti devono avere la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) o coltivatore diretto e avere meno di 40 anni. REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ Appartenenza alla categoria delle Pmi; iscrizione al registro delle imprese; essere in attività al momento della presentazione della domanda e in regola con i versamenti previdenziali e le norme sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni; non trovarsi in stato di difficoltà o di fallimento; insussistenza di procedimenti in corso a carico dei titolari o dei soci. DOMANDA DI PARTECIPAZIONE La domanda dovrà essere redatta conformemente al modello A allegato al bando e sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa capofila. Documenti da allegare: dichiarazione dei titolari di ciascuna impresa corredata da copia del documento d’identità e scheda che illustri il progetto. MODALITÀ E TERMINE DI PARTECIPAZIONE La domanda deve essere spedita, entro e non oltre le ore 12 di martedì 7 luglio 2015, con A/R o corriere, a: Ismea (Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare) – Direzione Affari interni – Via Nomentana, 183 – 00161 Roma. Per assistenza rivolgersi a Confagricoltura Cuneo.
I NOSTRI
UFFICI
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on la circolare n. 378 del 6 maggio la Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del lavoro ha fornito istruzioni operative in merito alle assunzioni congiunte in agricoltura. Il Decreto ministeriale del 27 marzo 2014 aveva disposto che: - in caso di assunzione congiunta da parte di gruppi di imprese, le comunicazioni di assunzione, trasformazione, proroga e cessazione sono effettuate dall’impresa capogruppo; - in caso di assunzione congiunta da parte di imprese riconducibili allo stesso proprietario, le comunicazioni sono effettuate dal proprietario stesso; - in caso di assunzione congiunta da parte di imprese legate da un contratto di rete le comunicazioni sono effettuate da un soggetto appositamente incaricato nel contratto; - in caso di assunzione congiunta da parte di imprese condotti da soggetti legati tra loro da un vincolo di parentela o di affinità entro il terzo grado, le comunicazioni sono effettuate da un soggetto appositamente incaricato in uno specifico accordo tra le parti e depositato presso le associazioni di categoria. La circolare ministeriale ha chiarito che i soggetti individuati nell’elenco sono inoltre tenuti ad effettuare, oltre alla comunicazione di assunzione ai Centri per l’impiego, anche tutti gli ulteriori adempimenti connessi alla gestione del rapporto di lavoro (tenuta del libro unico del lavoro, progetti paga, denunce all’Inps, ecc..). Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di zona della Confagricoltura di Cuneo.
Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (lunedì, giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.
Orari estivi degli uffici
Dal 1° luglio al 30 settembre 2015 CUNEO - ALBA- MONDOVÌ - SALUZZO - SAVIGLIANO Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
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MATTINO
POMERIGGIO
8.00 / 14.00 8.00 / 12.30 8.00 / 12.30 8.00 / 14.00 8.00 / 12.30 8.00 / 12.30
CHIUSO 14.30 / 17.30 14.30 / 17.30 CHIUSO CHIUSO CHIUSO
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
VINO: PUBBLICATE LE GRADUATORIE DI DUE BANDI REGIONALI
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PAGAMENTO ACCONTI IMU E TASI ENTRO MARTEDÌ 16 GIUGNO
a Regione Piemonte ha pubblicato due graduatorie particolermente signficative per gli operatori vitivinicoli della provincia di Cuneo RIVENDICAZIONE DENOMINAZIONE D’ORIGINE La Regione Piemonte con Determina Regionale n. 288 dell’11 maggio 2015 ha pubblicato le graduatorie relative all’iscrizione delle denominazioni: Barolo, Barbaresco, Langhe Arneis e Roero Arneis. La Determina è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BUR) in data 15 maggio 2015, quindi non verranno più inviate lettere direttamente ai presenti in graduatoria ma sarà la pubblicazione a fungere da notifica ai sensi di legge. Le aziende che hanno presentato domanda devono rivolgersi agli Uffici di Confagricoltura per verificare la posizione in graduatoria e per presentare, in caso di ammissione, le relative domande di iscrizione alla D.O. RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI La Regione Piemonte con Determina 293 ha pubblicato le graduatoria delle domande ammissibili a finanziamento del bando di Ristrutturazione e Riconversione Vigneti anno 2014/2015. L’elenco comprende le domande finanziabili (circa 500) e le restanti domande non finanziabili (circa 600), sia con pagamento a collaudo che anticipato. 1) Per le domande finanziabili, con pagamento anticipato, sarà possibile stampare le fideiussioni utilizzando il servizio presente su SIAP con le modalità precisate nella DD n. 208 del 1.4.2015. Non saranno accettate garanzie stampate al di fuori del sistema SIAP. Le garanzie vanno consegnate in Provincia entro il 18 giugno, pertanto si invitano gli associati a consegnare le fidejussioni presso gli uffici di Confagricoltura entro e non oltre il 15 giugno, pena il decadimento della domanda. 2) Per le domande finanziabili con pagamento a collaudo va rispetta la scadenza del 30 giugno per il termine lavori; 3) Per le domande non finanziabili non c’è ad oggi nessuna garanzia di scorrimento da parte della Regione. Solo nel caso di economie che si dovessero creare a livello nazionale (di cui di avranno notizie non prima del mese di luglio) o di rinunce, la Regione potrà procedere ad un parziale scorrimento.
Scade il 16 giugno il termine per gli acconti Imu e Tasi. Per entrambe le imposte l’acconto si calcola in base alle aliquote e detrazioni dell’anno 2014. Il saldo, con le aliquote e detrazioni deliberate dai comuni per il 2015, sarà versato entro il 16 dicembre. Per l'assistenza alla compilazione dei modelli di versamento rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
DOMANDE PER LE AGROAMBIENTALI ENTRO IL 15 GIUGNO
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a Regione Piemonte ha finalmente aperto con incredibile ritardo un bando per la presentazione di nuove domande di contributo per le tecniche di produzione integrata e biologica. Gli agricoltori interessati possono presentare domanda di impegno per l’anno 2015 (primo anno dell’impegno quinquennale) sulle azioni 214.1 (applicazione tecniche di produzione integrata) e 214.2 (applicazione di tecniche di produzione biologica) condizionata alla notificazione ai servizi della Commissione europea delle modifiche al PSR 2007-2013. L’ammissibilità delle domande è vincolata all’approvazione da parte della Commissione UE del PSR 2014-2020. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 15 giugno 2015. Il bando, rivolto ai vecchi e ai nuovi beneficiari, viene aperto nell’ambito del vecchio PSR 2007-2013 avvalendosi di economie e spostamenti finanziari e sarà dunque condizionato all’approvazione da parte della Commissione europea di tali modifiche del piano finanziario. Gli agricoltori che sceglieranno di aderire all’azione 214.1, per poter accedere agli aiuti, dovranno aver attuato dall’inizio della campagna le norme tecniche applicabili ai beneficiari della programmazione 2007-2013 relative agli impegni vigenti. Il criterio di avvicendamento da osservare nella transizione fra l’eventuale impegno precedente e il nuovo impegno è quello individuato nella circolare n. 168 07 del 9/10/2014 e consiste nel divieto di coltivare su una determinata superficie una stessa coltura annuale, così come definita nei disciplinari, per più di due anni consecutivi (fatta salva l’eccezione del riso). Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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DA GIUGNO TUTTE LE PENSIONI PAGATE DAL 1° DEL MESE
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BONUS BEBÈ DA 80 A 160 EURO
a giugno 2015 tutte le pensioni saranno pagate dall’Inps a partire dal primo giorno del mese. È quanto stabilito dal decreto legge n. 65 del 21 maggio 2015, contenente “Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR”. A partire dal primo giugno, quindi, tutti i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento pagate agli invalidi civili, oltre che delle rendite vitalizie dell’Inail, saranno unificati, permettendo così a quei pensionati che hanno più di una pensione in differenti gestioni, che prevedevano fino ad oggi il pagamento in giorni diversi, di incassarle nello stesso giorno. Nel caso in cui il primo del mese sia un giorno festivo, oppure non bancabile, il pagamento avverrà nel primo giorno utile immediatamente successivo. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa della Confagricoltura di Cuneo.
CONTRIBUTI OBBLIGATORI 2015: ECCO LE QUATTRO SCADENZE
Per quanto riguarda la riscossione dei contributi obbligatori anno 2015 dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri, imprenditori agricoli professionali, arriverà agli interessati solo un prospetto informativo contenente tutti gli elementi necessari per effettuare il versamento nelle consuete quattro rate, con scadenza 16 luglio, 16 settembre, 16 novembre 2015 e 18 gennaio 2016. Per ulteriori informazioni contattare gli uffici Enapa di Confagricoltura.
Sul sito dell’Inps è stata pubblicata la circolare n. 98 dell’8 maggio 2015 contenente le istruzioni utili per richiedere il Bonus Bebè. Il beneficio è in vigore per le nascite, adozioni, affidamenti preadottivi avvenuti tra il 1° gennaio 2015 e il 27 aprile 2015. Con Isee superiore ai 25.000 euro annui l’assegno è di 80 euro mensili, per indicatori non superiori a 7.000 euro il bonus è di 160 euro. La domanda di assegno va presentata in modalità telematica entro il 27 luglio 2015. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura di Cuneo.
CALCOLO MISTO DELLE PENSIONI: L'INPS CHIARISCE
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Inps chiarisce che per i soggetti aventi diritto al calcolo misto (retributivo per la contribuzione al 31 dicembre 2011 e contributivo per l’anzianità successiva), si procederà ad un doppio calcolo pensionistico finalizzato al pagamento della pensione con importo più basso. L’Inps procederà con un doppio sistema di calcolo: 1) con il sistema retributivo per le anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011 e calcolo contributivo per le anzianità maturate al 1° gennaio 2012; 2) applicando interamente il sistema retributivo per tutte le anzianità contributive maturate dall’assicurato. Considerando utile sia l’anzianità necessaria al conseguimento del diritto alle prestazione (in base ai requisiti vigenti), sia l’ulteriore anzianità contributiva eccedente che il lavoratore dovesse possedere. Il doppio calcolo della pensione riguarderà anche quanti sono già andati in pensione nel periodo 2012/2014 beneficiando delle regole vantaggiose della Riforma Fornero.
PENSIONI: DAL 2016 REQUISITI AUMENTATI DI 4 MESI
Per il triennio 2016-2018 i requisiti per l’accesso al pensionamento sono stati incrementati di 4 mesi in ragione del criterio di adeguamento alla “speranza di vita”, meccanismo in base al quale i requisiti di legge vengono incrementati dell’aumento della vita media degli italiani rilevato dall’Istat. Il prossimo innalzamento di 4 mesi decorrerà dal 1° gennaio 2016. L’incremento opera anche sull’assegno sociale che, dal 2018, vedrà il requisito anagrafico innalzarsi per la legge dagli attuali 65 anni a 66 anni.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
Politica Agricola Comune
Domande Pac 2015 regna il caos totale CONFAGRICOLTURA E LE ALTRE ASSOCIAZIONI DI AGRINSIEME DENUNCIANO RITARDI E GRAVI EFFETTI SUL SETTORE di Gilberto Manfrin
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entre il giornale è in chiusura, le domande Pac continuano ad essere a rischio. Una sorta di collasso generale frutto di normative poco chiare e in definizione impediscono di dare garanzia certe agli agricoltori. Nonostante questo, la data ultima per presentare le domande stesse, resta fissa: 15 giugno. È ormai una corsa contro il tempo. Confagricoltura, CIA, Alleanza delle Cooperative e Copagri hanno inviato nei giorni scorsi al ministro delle politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, al direttore generale di Agea, Stefano Sernia, e per conoscenza a tutti i direttori degli organismi pagatori, tra cui Arpea per il Piemonte, una lettera con cui denunciano le gravi carenze organizzative e operative riscontrate nell’applicazione della riforma della Pac. “Nonostante le nostre ripetute manifestazioni di allarme, ci troviamo costretti a palesare ancora tutta la nostra preoccupazione per una Campagna Pac 2015 che realmente rischia di non consentire una presentazione delle Domande Uniche e delle Domande PSR con molti agricoltori che non percepiranno gli aiuti diretti - si legge nella missiva firmata da Mario Guidi, presidente di Confagricoltura e dagli altri rappresentanti delle associazioni in Agrinsieme -. L’assenza di dialogo e di una collaborazione fattiva ha determinato un quadro di criticità assolutamente ingestibili; la pubblicazione tardiva e frammentata della normativa di applicazione e l’assenza di circolari applicative fondamentali per la predisposizione delle domande ne sono solo un esempio emblematico”. Netto è il commento del direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, sulla vicenda: “Questa situazione sta creando non pochi disagi ai nostri operatori, oltre che alle aziende agricole - dichiara -, spiace constatare anche questa volta come le amministrazioni pubbliche, sempre molto puntuali nel sanzionare gli agricoltori e i Centri di Assistenza Agricola, lo
Mario GUIDI Presidente Confagricoltura
C'È IL RISCHIO CHE MOLTI AGRICOLTORI NON PERCEPISCANO AIUTI DIRETTI. C'È UN QUADRO DI CRITICITÀ INGESTIBILE. SERVE PORRE RIMEDIO siano molto meno nel fare la loro parte, mettendo in campo le procedure e i programmi per la compilazione delle domande Pac nei tempi previsti”. La questione ha, infatti, risvolti diretti e pratici proprio nella gestione delle pratiche da parte dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) che, come scritto ancora nella lettera, “vivono con frustrazione questa situazione dovendo motivare l’attuale condizione agli agri-
coltori che mostrano la loro insofferenza nel tornare e ritornare presso gli uffici senza poter presentare la propria domanda di aiuti. Le ricadute sul mondo agricolo sono devastanti anche per il rischio di ritardare, e financo impedire, il flusso di risorse comunitarie al mondo agricolo con effetti destabilizzanti”. Di qui la richiesta delle associazioni affinché vengano percorse tutte le strade utili a raggiungere il risultato di non far perdere all’agricoltura italiana quanto di diritto. “Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo, che le azioni che verranno messe in atto consentano a tutti gli agricoltori di completare le procedure e di accedere ai benefici previsti dalla Pac - conclude Mario Guidi -. È questo il senso dell’iniziativa ed è su questo che abbiamo chiesto all’Amministrazione di impegnarsi. Una diversa opzione non è contemplabile”.
Roberto ABELLONIO Direttore Confagricoltura Cuneo
LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE NON STANNO FACENDO LA LORO PARTE: LA SITUAZIONE STA CREANDO SERI PROBLEMI AI NOSTRI OPERATORI
CESSIONI D'AZIENDA
A rischio molti contratti e atti di vendita Un’interpretazione errata da parte del Ministero e di Agea del Regolamento comunitario 1307, all’Art 24 paragrafo 8, sta creando il caos anche sui trasferimenti di azienda, in particolare sulla possibilità di trasferire il diritto ad avere diritto ad un’altra azienda con un contratto di affitto o di vendita totale o parziale. Nella stesura del decreto da parte del Ministero, Agea ha dato una sua interpretazione fornendo il 20 marzo 2015 una circolare attuativa in cui c’era scritto ‘che per cessione totale o parziale da azienda si intende una qualsiasi vendita o affitto di una parte funzionale a se stessa per l’attività dell’impresa agricola’, facendo poi un esempio: una stalla, per esempio con animali e attrezzature, è da considerarsi parte di azienda. “Sulla base di quanto scritto - spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa della Confagricoltura - abbiamo fatto redigere contratti e atti di vendita ai nostri imprenditori, peccato che questi atti ora siano diventati cartastraccia”. Sì perché l’ultima circolare Agea del 14 maggio, infatti, smentisce quanto scritto in precedenza sostenendo che per azienda si intendono solo superfici, cioè è obbligatorio possedere la terra. “Siamo al cospetto di un danno alle aziende, non solo burocratico, ma economico vero e proprio, perché ci sono aziende che si sono sbilanciate stipulando atti di vendita o di cessione divenuti inutili. Non si può intervenire a distanza di solo due mesi dalla prima circolare attuativa con una seconda circolare che modifica completamente quanto stabilito precedentemente. Chi ripagherà ora i nostri imprenditori del danno economico subito?"
L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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Bestiame al pascolo, limiti da rivedere CONFAGRICOLTURA CUNEO RITIENE TROPPO ELEVATO IL CARICO MINIMO DI 0,2 UBA/HA ALL'ANNO. CHIESTA UNA DEROGA di Gilberto Manfrin
L
o scorso 12 maggio il Ministero ha reso noto il quarto decreto applicativo della riforma della Pac. Un provvedimento servito in primis ad ufficializzare la proroga al 15 giugno per la presentazione delle domande per ottenere i premi. Una data che non si potrà sforare, come ha chiarito nel corso dell’assemblea di Confagricoltura ad Expo Milano, il ministro Maurizio Martina: “Siamo un Paese che ha organismi pagatori regionali e nazionali, quindi bisogna metterci il massimo impegno e lo stiamo facendo”. Nell’attesa che qualcosa si sblocchi, e in fretta, ecco le novità. AIUTI LATTE: CANCELLATO IL VINCOLO DELL'ISCRIZIONE AI LIBRI GENEALOGICI La novità più importante è quella relativa al nuovo, verrebbe da dire ennesimo, meccanismo scelto per l’assegnazione dei premi accoppiati latte (articolo 5), dapprima destinati ai soli capi iscritti ai Libri genealogici ed ai Registri anagrafici degli allevamenti iscritti ai controlli funzionali. Un meccanismo fortemente contestato in tutte le sedi dalla Confagricoltura nazionale che aveva indotto l’organizzazione a presentare un ricorso per annullamento al TAR del Lazio. Il decreto ha nuovamente cambiato le condizioni di accesso agli aiuti, eliminando l’obbligo d’iscrizione dei capi ai Libri genealogici o al registro anagrafico e i controlli funzionali. In pratica non sarà più obbligatorio essere iscritti alle Apa (Associazioni Allevatori) per ottenere il premio, ma chi vorrà presentare domanda dovrà produrre i risultati delle analisi per dimostrare che gli allevamenti, nell’anno di presentazione della domanda, rispettino i requisiti qualitativi e igienico sanitari del latte. “Con quattro decreti il Ministero è riuscito a cambiare per ben tre volte la modalità di accesso ai premi latte – critica Confagricoltura -. Al di là della scelta di rivedere il criterio, resta il fatto che dovremo ricontattare i nostri imprenditori agricoli per rianalizzare le loro posizioni stante l’ennesimo cambiamento della normativa”. Ciò detto, i premi previsti per le vacche da latte
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saranno destinati ai produttori per quei capi che abbiano partorito nell’anno di presentazione della domanda e i cui vitelli siano identificati e registrati secondo le modalità e i termini previsti dal Regolamento (CE) numero 1760/2000 e dal Dpr 437/2000. In pratica gli animali vanno contraddistinti con marchi auricolari “ufficiali” e iscritti alla banca dati nazionale. Oltre a ciò, sono stati stabiliti altri requisiti di carattere igienico e qualitativo del latte prodotto, il rispetto dei quali è indispensabile per accedere ai premi accoppiati.
REQUISITI PREVISTI E VINCOLI Gli allevamenti ammessi ai premi dovranno rispondere, nell’anno di presentazione della domanda, almeno a due dei seguenti requisiti: • tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 300.000; • tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 40.000; • contenuto di proteina superiore a 3,35%. Ma non è finita qui. Quando solo due dei requisiti sopra indicati sono rispettati, scatta una nuova serie di vincoli che riguarda il terzo requisito, quello non “in regola”. In questo caso il terzo requisito dovrà rispondere ad uno dei seguenti limiti: • tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 400.000 • tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 100.000 • contenuto di proteina superiore a 3,20%.
AZIENDE AGRICOLE IN ZONE SVANTAGGIATE E MISURE PER IL SETTORE OVI-CAPRINO Il decreto prevede inoltre alcune disposizioni relative al capitolo di agricoltore in attività; viene chiarito (articolo 1) che le compagnie di assicurazione e riassicurazione sono escluse dai pagamenti diretti (sono in black list) “ad eccezione di quelle che operano nelle zone di montagna e svantaggiate”. La disposizione sembra riferirsi, letteralmente, all’operatività delle compagnie di assicurazione ma, evidentemente, il senso è quello di far salve le aziende agricole situate in zone difficili e gestite da soggetti che svolgono attività legate ai servizi di assicurazione e riassicurazione. Si ritoccano poi (articolo 3) i requisiti per accedere ai pagamenti accoppiati per gli ovicaprini e si ridefinisce cosa si intende per “obiettivo di risanamento” dalla scrapie. L’obiettivo è considerato raggiunto nel caso di greggi composte unicamente da capi con genotipo ARR/ARR o da almeno 10 anni si siano impiegati per la monta esclusivamente arieti di genotipo ARR/ARR. CARICO MINIMO DI BESTIAME AL PASCOLO Il Ministero con una circolare ha infine chiarito che il carico minimo di bestiame stabilito in 0,2 uba/ha all’anno, non provoca un sovra sfruttamento delle aree destinate a pascolo. Confagricoltura Cuneo auspica una revisione del limite stabilito: “Se riempiamo le nostre montagne con il carico minimo di bestiame stabilito dal Ministero, finiamo per rovinare i nostri alpeggi - afferma Gualtiero Dalmasso, responsabile del Caa di Confagricoltura
Iva Cuneo -. Il carico è troppo alto. Il ministero ha chiarito che si tratta infatti di un carico medio annuo, ciò vuol dire 1,2 uba/ha all’anno. A seguito di un incontro in Regione si è convenuto con i funzionari che il carico debba essere quello dell’anno scorso (0,3 uba/ha per 90 giorni; 0,2 uba/ha se sono 150 giorni; 0,5 uba/ ha per 60 giorni) e riferito al periodo di pascolamento effettivo e non come carico medio annuo. Siamo in attesa di capire se la deroga passerà, stante anche la decisione del Ministero di lasciare alle Regioni la possibilità di adattare sia il carico minimo sia la durata minima del periodo di pascolamento”. Mentre scriviamo non è ancora certo, dunque, il carico di bestiame che le aziende potranno portare in alpe per ‘coprire’ la rispettiva domanda.
ASSICURAZIONI
Prorogata al 15 giugno la 'manifestazione di interesse' È stata prorogata al 15 giugno 2015 la scadenza per la presentazione della manifestazione di interesse relativa all’Avviso Pubblico per le imprese agricole che si sono assicurate o intendono assicurarsi in questa campagna assicurativa 2015. La manifestazione di interesse da parte dell’impresa agricola rappresenta il titolo necessario per l’acquisizione del diritto alla presentazione, all’uscita del “bando” relativo al PSRN – Sottomisura 17.1, della domanda di contribuzione sull’assicurazione sui rischi agricoli. Questa proroga, fortemente sollecitata dal mondo agricolo, si è fra l’altro resa necessaria perché la procedura informatica per permettere ai CAA l’acquisizione della manifestazione di interesse del produttore che si è assicurato o che intende assicurarsi, è stata resa operativa solo da pochi giorni. L’Avviso pubblico è stato predisposto dal Ministero in attesa dell’approvazione del PSRN e delle relative Misure sulle Gestione dei Rischi da parte della Commissione Europea e sopperire all’impossibilità di uscire con un bando.
P R E Z Z O D E L L AT T E
C'è qualche segnale positivo Periodo di aumenti per il prezzo del latte spot commercializzato fuori dai contratti di fornitura. Dopo un primo segnale di ripresa, intorno a metà maggio, le ultime rilevazioni di fine mese hanno sostanzialmente confermato che il mercato sta dando qualche segnale positivo. Ma è una goccia nell’oceano; la fine del regime delle quote latte, un aumento della produzione, la diminuzione dell’import cinese e il protrarsi dell’embargo russo, infatti, seppur attenuati dal cambio euro-dollaro che favorisce le esportazioni di formaggi verso gli Stati Uniti, nell’ultimo periodo hanno determinato una congiuntura particolarmente sfavorevole per il mercato, che prima di maggio aveva raggiunto, infatti, prezzi alla produzione insostenibili per gli allevatori. Continuano nel frattempo gli incontri per valutare possibili iniziative di protesta. Nell’ultimo appuntamento promosso dalla Confagricoltura Piemonte, svoltosi a Carmagnola a fine aprile, si è tornati ad analizzare la situazione del comparto per individuare le misure da adottare per fronteggiare l’emergenza.
Pagamenti IVA con la PA, nuovi oneri REVERSE CHARGE E SPLIT PAYMENT CARICANO LE IMPRESE DI ALTRI COSTI
“I
l nuovo sistema di pagamento dell’IVA per le operazioni effettuate nei confronti dello Stato e degli enti pubblici, introdotto dalla legge di stabilità 2015, grava ancora una volta le aziende di oneri e burocrazia aggiuntivi, senza considerare, inoltre, che si faticano ad intravvedere i reali vantaggi per le Pubbliche Amministrazioni”, i responsabili dell’area fiscale di Confagricoltura Cuneo commentano così le ultime tumultuose novità introdotte dal governo Renzi in materia di fiscalità agricola nei confronti della PA. Il riferimento è soprattutto allo “split payment” (scissione del pagamento) e al “reverse charge” (inversione contabile). Vediamo cosa cambia. SPLIT PAYMENT Stiamo parlando del meccanismo secondo cui l’IVA esposta in fattura dal cedente o prestatore non dovrà essere più pagata a quest’ultimo, ma attraverso la “scissione del pagamento” andrà versata dall’ente pubblico all’Erario. Inizialmente sembrava che questo sistema fosse obbligatorio per tutti, ma ora è stato specificato che interessa solo alle aziende in regime IVA ordinario, che dovranno tenere conto dell’IVA in fattura e indicare “soggetto a split payment”. Per le aziende agricole in regime IVA speciale, invece, nulla cambia e dovranno emettere una fattura specificando “non soggetto a split payment in quanto in regime speciale agricolo previsto dall’art 34 del DPR 633/72”. REVERSE CHARGE Con il meccanismo del “reverse charge”, invece, la fattura è emessa dal cedente o prestatore senza addebito dell’imposta e con l’annotazione “inversione contabile”. Spetta poi al cessionario o committente integrare le fattura ricevuta con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta. Interessa le fatture per la fornitura dei seguenti beni e servizi: energia rinnovabile verso il Gse, cessione di pallet, lavori edili, operazioni di pulizia e rottami. In questi casi la fattura viene emessa senza IVA, sarà l’acquirente a versarla. Nel caso di fatture ricevute in regime di “reverse charge” occorre portarle tempestivamente presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo. In particolare, per i lavori edili (es: ristrutturazioni con aliquota agevolta al 10%) bisogna allegare anche il modulo di richiesta della riduzione di aliquota, in genere fornito dal professionista che segue i lavori. MEPA OBBLIGATORIO PER CHI OPERA CON LA PA In ultimo, si ricorda che tutte le aziende che hanno rapporti commerciali con la Pubblica Amministrazione (enti locali, ospedali, scuole, mense pubbliche…) devono essere iscritte al MePA (Mercato Elettronico della P.A.) e procedere con la fatturazione elettronica. Da quest’anno è possibile visualizzare i bandi on line (esempio: sgombero neve o fornitura prodotti alimentari). Gli operatori di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per fornire assistenza nell’iscrizione al MePA. L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2015
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Agricoltura & Scienza MANGIMI
Soia e mais: così in Italia Il mercato dei mangimi per l’alimentazione animale è una delle voci più importanti del settore agroalimentare nazionale, sia in termini economici, sia occupazionali. Nella produzione sono però coinvolte materie prime, soprattutto mais e soia, non solo di origine nazionale e comunitaria, ma anche proveniente da paesi extraeuropei. L’Italia importa l’85% del fabbisogno di soia e circa il 30% del mais (fonte Ismea-Assalzoo, 2013). Tre i principali produttori ed esportatori, Argentina, Brasile e Stati Uniti, nazioni in cui la quota di superfici coltivate Ogm tocca percentuali comprese tra il 94 e l’88%.
La ricerca è fondamentale ACCESO DIBATTITO SULLE INNOVAZIONI SCIENTIFICHE E IL LORO RAPPORTO CON L'AGRICOLTURA. CONVEGNO A TORINO di Monica Arnaudo
MAIS: IMPORTAZIONI NOTEVOLI DALL'UCRAINA Nel 2013 abbiamo importato quasi 4 milioni di tonnellate di mais, principalmente dall’Ucraina, che non produce mais Ogm e dai Paesi comunitari. Solo 100.000 tonnellate sono arrivate da paesi con coltivazioni Ogm, tra questi il Brasile, che ne ha fornite 96.000. Il potenziale produttivo non Ogm del paese sudamericano (13-14 milioni di tonnellate) lascia però un ampio margine di sicurezza rispetto ai volumi che importiamo annualmente. L’offerta sarebbe sufficiente a coprire la richiesta dell’intera Unione Europea, ma non bisogna dimenticare che la produzione Ogm free del Brasile non è esclusiva dell’Italia o dell’Ue, ma il mais viene esportato anche in altri Paesi, come il Giappone.
MAIS
SOIA
importiamo
importiamo
del fabbisogno
del fabbisogno
30% 85% SOIA: SOLO IL 15% DELLA PRODUZIONE È OGM FREE Più complessa la situazione per quanto riguarda la soia, materia per cui l’Italia nel 2013 ha fatto registrare un volume di importazione di 3,2 milioni di tonnellate (1,4 milioni di semi, 1,8 di farine). La produzione mondiale è concentrata soprattutto nei paesi dell’America meridionale e settentrionale. I principali esportatori, Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay, Bolivia, coltivano porzioni di superfici di soia Ogm che oscillano tra il 60% del Canada al 100% dell’Argentina; l’unico stato free da cui l’Italia si rifornisce è l’Ucraina. La soia libera da modificazioni genetiche raggiunge solo il 15% della produzione mondiale, volume non disponibile totalmente per l’esportazione perché una parte va destinata alla soddisfazione della domanda interna dei singoli paesi. Una percentuale molto bassa, quindi, che, anche se immessa per intero sul mercato, non coprirebbe il fabbisogno né di semi né di farine.
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n queste ultime settimane il dibattito intorno alla scienza, alle biotecnologie e al loro impiego in agricoltura è tornato ad accendersi in maniera decisa. E proprio di ricerca in campo agroambientale si è parlato nell’incontro “Cibo sano, sicuro e per tutti: gli obiettivi di un’agricoltura innovativa e sostenibile” organizzato da Confagricoltura Piemonte al Circolo dei lettori di Torino, con l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza in mezzo a tanto caos. Al centro del convegno, l’innovazione in campo agroambientale e i risvolti su alimentazione, società ed economia, temi che hanno quindi implicazioni importanti per lo sviluppo futuro dell’agricoltura. “La scienza, le biotecnologie e la ricerca hanno un peso fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura nazionale e mondiale, per questo ritengo che alcune tematiche non siano da considerare dei tabù, ma vadano affrontate con un giusto approccio conoscitivo lasciando da parte le ideologie e l’oscurantismo che molto spesso le accompagnano”, ha commentato Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, anche lui a Torino. Affrontato senza pregiudizi anche il tema dell’ingegneria genetica e delle sue applicazioni in campo alimentare, economico e sociale. “La difesa delle colture - ha affermato la professoressa Maria Lodovica Gullino, ordinario di Patologia vegetale all’Università di Torino e direttore di Agroinnova, Centro di competenza per l’innovazione in campo agroambientale - può fare la differenza anche in termini alimentari: in molti casi, infatti, le malattie delle piante hanno causato danni economici e sociali che si potevano evitare attraverso una rete mondiale condivisa di biosicurezza. In questo senso l’ingegneria genetica è in grado di fornire applicazioni in più campi: con gli Ogm, ad esempio, non si sfama il mondo, ma sicuramente si risolvono alcuni problemi”. “Fare innovazione oggi in agricoltura - ha ribadito il presidente di Confagricoltura Piemonte, Gian Paolo Coscia -, significa non rifiutare le tecnologie, se queste servono a raggiungere migliori livelli di sostenibilità ambientale ed economica”.
DALL’UE VIA LIBERA A NUOVE IMPORTAZIONI DI OGM La discussione su questi tempi si accende perlopiù proprio quando si tratta l’argomento della sicurezza alimentare, alla ricerca di vie nuove che possano ispirare soluzioni percorribili ed efficaci. Ecco, dunque, che gli Ogm finiscono spesso sotto accusa, senza essere accompagnati da un adeguato grado di informazione. A fine aprile ci ha pensato l’Unione Europea ad aprire il dibattito, autorizzando l’importazione di 19 nuovi tipi di colture geneticamente modificate, di cui 17 per l’alimentazione umana e animale. Decisione che ha sollevato pareri discordanti perché giunta a pochi giorni dall’approvazione di una norma che ha dato agli Stati membri, il potere di decidere se importare o meno questi prodotti. “Dopo quasi vent’anni di polemiche ci troviamo in una situazione in cui gli Ogm continuiamo a non poterli coltivare, mentre li importiamo e li mangiamo - spiega Mario Guidi, presidente di Confagricoltura -. Ecco perché la libertà degli stati membri all’importazione e all’utilizzo, o meno, degli Ogm nella catena alimentare e mangimistica non può che essere in linea con l’autorizzazione alla coltivazione o non coltivazione”. Una scelta di coerenza. “Deve essere data assoluta fiducia alla scienza nel valutare i pro e i contro dell’ingegneria genetica. Finora si è fatta degli Ogm solo una battaglia ideologica, senza approfondire, ad esempio, il loro ruolo nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica, cui anche le tecnologie genetiche possono dare una risposta efficace”. La libera scelta sulle importazioni, affidata ai singoli Stati, potrebbe incidere fortemente sull’economia agricola dell’Italia, che importa grandi quantità di materie prime per garantire il fabbisogno interno, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione zootecnica.
PRODUZIONE ED EXPORT DEI PRINCIPALI PAESI FORNITORI DI SOIA (.000 TONNELLATE) IMPORT ITALIA EXPORT tot. ogm semi farine totale free
PRODUZIONE ogm
Argentina 54.000 Brasile Ucraina
0
32.743
86.700 7.803 56.740
6
873
879
587
250
837 391
0
2.774
1.492
391
0
8.200
328
7.582
225
150
Stati Uniti 91.389 5.483 49.654
87
158
Canada
5.359
2.036
3.531
119
0
Slovenia
208
37
205
0
105
105
Uruguay
3.400
35
3.240
86
0
86
Bolivia
2.400
1.200
1.560
42
0
42
Paraguay
376 245 119
[Fonte: dati Comtrade - Nazioni Unite]
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Confagricoltura news
Riconoscimento per Graziella Bechis PREMIATA A TORINO CON “LA STELLA AL MERITO DEL LAVORO” CONFERITA DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Sopra: un momento della consegna del riconoscimento Sotto: Graziella Bechis con Remo Tortone
G
raziella Bechis, vicepresidente del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Cuneo, è stata premiata venerdì 1° maggio a Torino con “La Stella al Merito del Lavoro” conferita dal Presidente della Repubblica. Dopo la solenne cerimonia di
Torino, sabato 6 giugno, nel salone d’onore della Cciaa di Cuneo, si è tenuta la consegna della targa. Graziella Bechis ha lavorato per 15 anni alla Confagricoltura di Cuneo dopo aver svolto numerose altre mansioni, dando il suo prezioso contributo all’ufficio di patronato ed ora continua il suo impegno per l’organizzazione agricola come membro del Sindacato dei Pensionati. “Sono onorata di aver ricevuto questa onorificenza - afferma Graziella Bechis -, segno che il lavoro svolto con dedizione e impegno in tanti anni è stato riconosciuto. Delle attività svolte in Confagricoltura, ho sempre apprezzato molto l’alto valore sociale e la possibilità di lavorare a contatto
Inaugurato l'ufficio di Cortemilia È IL 19ESIMO RECAPITO DELL'ASSOCIAZIONE AGRICOLA. È APERTO AL PUBBLICO TUTTI I VENERDÌ, DALLE 9 ALLE 12
V Sopra: il taglio del nastro dell'ufficio di Cortemilia Sotto: una panoramica del nuovo ufficio
enerdì 17 aprile è stato inaugurato l’ufficio recapito di Confagricoltura a Cortemilia, in via Dante Alighieri 51. La cerimonia è stata l’occasione per il taglio del nastro (presenti il direttore Roberto Abellonio, il direttore della Confagricoltura zona di Alba, Mario Viazzi e l’Ad di Egea Pierpaolo Carini) del punto “global-service” dove, oltre alla consulenza in ambito agricolo, si può accedere anche ai servizi di Egea in fatto di forniture di luce e gas per utenze domestiche, commerciali e industriali, e in cui si può usufruire dei servizi di Alse (Alta Langa Servizi), in materia di ciclo idrico integrato e igiene urbana. L’ufficio di Confagricoltura Cuneo, già pienamente operativo da metà febbraio, è aperto al pubblico tutti i venerdì, dalle 9 alle 12. L'ufficio è il 19esimo recapito dell’associazione agricola.
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con le persone”. “Ringraziamo Graziella per il lavoro svolto, nei tanti anni, al servizio dei nostri associati - commenta Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo - e siamo molto soddisfatti nel constatare che il tanto impegno è stato riconosciuto con un’onorificenza così importante”. Graziella Bechis, in pensione dal 2003, ha iniziato a lavorare nell’organizzazione sindacale nel 1988, occupandosi fin da subito dell’ufficio del patronato. Nel 1996 è diventata responsabile dell’Enapa per la provincia di Cuneo, funzione che ha ricoperto fino al 2003 quando è diventata vicepresidente del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Cuneo.
C E N TA L L O
Fagioli, è nato il Consorzio È stato costituito formalmente martedì 19 maggio il “Consorzio produttori agricoli Mercato di Centallo” nato per unire tutti i coltivatori di fagioli rossi. Nella riunione che l'ha istituito sono stati approvati atto costitutivo, statuto e regolamento interno. Fanno parte del Consorzio anche alcuni produttori associati alla Confagricoltura di Cuneo. Tramite il Consorzio i produttori disciplineranno il funzionamento del mercato, con l’obiettivo di valorizzarne l’attività. Tra gli obblighi di chi vi aderisce, quello di commercializzare il prodotto in cassette di plastica e non in sacchi di juta, la presenza di etichette indicanti il nome dell’azienda produttrice. Non solo: il prodotto non maturo non potrà eccedere il 5% del totale. Il mercato (previsto in piazza Don Gerbaudo) inizierà alle 10.30 (anzichè alle 14) per non creare concomitanza con quelli di Boves. La quota associativa per entrare a far parte del Consorzio è stata fissata in 10 euro. Chi fosse interessato ad entrare a far parte del Consorzio si può rivolgere agli uffici di zona della Confagricoltura Cuneo, per compilare la domanda di adesione. Il mercato aprirà il prossimo mese di luglio.
Nelle foto alcuni momenti della creazione del giardino aromatico in piazza Boves a Cuneo
Un giardino tutto di aromi CONFAGRICOLTURA HA PRESO PARTE ALLA CREAZIONE DI UN'AREA VERDE A CUNEO
L
a Confagricoltura di Cuneo lo scorso 20 e 21 maggio ha partecipato alla realizzazione del giardino aromatico con finalità didattiche in piazza Boves a Cuneo. L’iniziativa, ideata dai commercianti e dai proprietari delle diverse attività presenti nella piazza, ha visto mettere a disposizione di 92 bambini delle quattro classi di prima elementare del primo circolo di Corso Soleri di Cuneo 3200 piantine officinali, poi piantate nell’area verde preparata e messa a disposizione dal Comune. In preparazione della messa a dimora del giardino, nelle giornate che hanno preceduto all’evento, Fabrizio Bima, tecnico di Confagricoltura Cuneo, ha effettuato alcune lezioni nelle classi coinvolte, mostrando a bambini e maestre come piantare e curare le piante, seguendo poi le fasi della raccolta e facendo diventare il giardino operativo e produttivo. “Apprezziamo molto l’idea di utilizzare lo spazio urbano per veicolare principi fondanti dell’educazione ambientale alle nuove generazioni - spiega Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura zona di Cuneo -. Per questo motivo abbiamo deciso di appoggiare l’iniziativa, fornendo il nostro contributo di competenza e professionalità; crediamo, infatti, che sia sempre più importante parlare di agricoltura in modo diretto e concreto, per insegnare ai ragazzi una visione corretta del settore che è a tutti gli effetti uno dei pilastri fondanti dell’economia del nostro territorio”. I prodotti del giardino, una volta raccolti, saranno fatti essiccare
e i sacchettini con le erbe aromatiche verranno venduti dai commercianti di Piazza Boves. Il ricavato sarà devoluto per attività benefiche e scolastiche. L’iniziativa è stata possibile grazie anche al contributo di Roagna Vivai, pali Stella, Publitalia e McDonald’s Cuneo.
ANGA CUNEO
Sport e agricoltura si uniscono con “Langhe Adventours” È nato dalla collaborazione con i giovani dell’Anga di Cuneo il progetto ‘Langhe Adventours’, una start-up ideata da Davide Boeri, un giovane di Alba, che si occupa di organizzare dei tour di uno o più giorni nelle Langhe praticando differenti discipline sportive quali: mountain bike, trekking, nord walking e trike bike. Il progetto è rivolto alle persone del luogo e soprattutto ai turisti che avranno la possibilità di percorrere i sentieri sterrati di Langhe e Roero, paesaggi oggi tutelati dall’Unesco, e di visitare le aziende agricole che fanno parte dell’Anga, con relative degustazioni e pranzi. Il progetto ha avuto il suo battesimo ufficiale durante l’evento Vinum che si è svolto ad Alba. “Questa è per noi un’importante collaborazione che ci consentirà di unire agricoltura, territorio, promozione aziendale, turismo, sport e giovani - ha spiegato Simone Cerruti, vicepresidente dell’Anga di Cuneo -. Grazie a questo progetto si potranno creare delle soluzioni ‘ad hoc’ per i turisti. I partecipanti godranno di un’assistenza completa: noleggio di bici e materiale tecnico, accompagnatori certificati, servizio navetta con mini van attrezzato per i percorsi con partenza direttamente dal paese, assicurazione e organizzazione per primo soccorso. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.langheadventours.com.
P R I M O C I T TA D I N O
Bravo Valter! Presidenza, direzione e dipendenti della Confagricoltura di Cuneo esprimono le loro congratulazioni a Valter Roattino (nella foto), direttore della Confagricoltura zona di Mondovì, eletto primo cittadino di Vicoforte dopo la tornata elettorale di domenica 31 maggio.
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Le nostre aziende
Polli: l'innovazione non è un optional A BENE VAGIENNA GIOVANNI E GIUSEPPE DELLAFERRERA CONDUCONO UN ALLEVAMENTO ALL'AVANGUARDIA di Paolo Ragazzo
T
roppo sovente i media nazionali trasmettono immagini di allevamenti non rispondenti a quella che è la realtà delle aziende zootecniche del nostro Paese e, ancora più, della nostra provincia. Basterebbe spendere un po’ del proprio tempo a verificare sul campo quanto sentito dire per accorgersi che non è possibile fare di tutta l’erba un fascio, generalizzando alcuni comportamenti non adeguati e screditando il lavoro di tanti allevatori onesti. È ciò che ha fatto anche questo mese “L’Agricoltore cuneese”, visitando poco fuori Bene Vagienna l’azienda avicola Dellaferrera, condotta dai fratelli Giovanni e Giuseppe. Per cominciare, non pensate a spazi angusti e con scarsa luce, temperatura troppo elevata e odori poco piacevoli; qui i due ambienti in cui vengono allevati comples-
sivamente 80mila polli sono di tutt’altro genere. L’azienda è composta, infatti, da due capannoni speculari e di recentissima costruzione, all’interno dei quali i polli sono trattati con la massima cura, prestando attenzione a tutte le condizioni ambientali. Gli animali possono circolare liberamente in spazi decisamente adeguati (ogni stalla misura circa 2.720 mq!) e ogni loro necessità è tenuta costantemente sotto controllo grazie ad una sorta di “stazione di comando” che a distanza monitora i principali fattori (temperatura, umidità, alimentazione…) e ne consente una programmazione precisa. “La temperatura, ad esempio – spiega Giovanni Dellaferrera – è mantenuta costante a seconda dei gradi presenti all’esterno e delle stagioni, grazie ad un sistema di 14 ventilatori, attivati proprio in
Il timone dell'azienda Dellaferrera è in mano ai fratelli Giuseppe e Giovanni e alle loro famiglie
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In alto: i due capannoni principali dell'azienda.
base alle condizioni esterne, che insieme a bocchette per l’entrata e l’uscita dell’aria creano un ambiente in completa depressione. In estate, poi, quando i ventilatori non sono sufficienti, ci pensa un sistema di cooling, che immette nel capannone aria refrigerata. Viceversa, nella stagione invernale, l’ambiente viene riscaldato da sei generatori indipendenti che garantiscono, specie ai pulcini piccoli, il necessario calore”. Proprio i primi giorni di vita degli animali sono quelli più delicati, da questo punto di vista, in quanto vanno ricreate le condizioni dell’incubatrice e la temperatura deve attestarsi sui 30° salvo decrescere gradualmente fino a raggiungere i 21/23 gradi. Molti altri parametri, poi, vengono monitorati costantemente e programmati dalla centralina automatica: dall’ammoniaca alla umidità, dall’anidride carbonica al peso degli animali. Quest’ultima misurazione è fondamentale per saper regolare la quantità di mangime da inserire nei distributori automatici, in base alle tabelle nutrizionali previste. L’acqua invece viene erogata al
Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo verifica la 'stazione di comando'
tecnologia agevola, infatti, anche le diverse pratiche allevatoriali: “Le condizioni sono omogenee in entrambe le strutture e io sono certo che gli animali vengono allevati in maniera adeguata – riprende l’imprenditore -; se poi c’è qualche anomalia ho tre tipi differenti di allarme che mi informano in tempo reale del genere di problema, in modo da porvi rimedio in tempi rapidi”. L’elevate tecnologie e innovazioni si vedono già da lontano, quando avvicinandosi all’azienda Dellaferrera si scorgono gli ampi tetti delle strutture completamente ricoperti da pannelli fotovoltaici, in grado di produrre l’energia necessaria al fabbisogno aziendale. Una vera e propria eccellenza della zootecnia cuneese, dunque, in grado di smentire con i fatti le troppe malevoli voci che gravitano intorno agli allevamenti e, di conseguenza, ai loro prodotti.
Sopra: due immagini dell'interno delle strutture in cui vengono allevati migliaia di polli
bisogno, senza limiti particolari. “Un altro aspetto che abbiamo considerato con attenzione è l’illuminazione – spiega invece Giuseppe -. Abbiamo scelto di installare sul soffitto soltanto luci a led a risparmio energetico che permettono di ricreare gli effetti ‘alba e tramonto’, senza un’interruzione brusca di luce e zone d’ombra”. Ma tutti questi accorgimenti servono
davvero o sono soltanto degli ‘optional’? “Servono eccome – risponde Giovanni – perché ci permettono di produrre meglio in termine di indice di conversione e di qualità dei capi. Certo abbiamo investito molto ma, grazie anche ai suggerimenti preziosi fornitici dalla Ora Agricola, abbiamo ora un ambiente ideale che consente agli animali di crescere al meglio. Non tornerei più indietro”. E come dargli torto. Un tale grado di
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Il tecnico in frutteto
Il 'patentino' è fondamentale per eseguire i trattamenti fitosanitari
Le novità per il 'patentino' IL NUOVO PAN INDIVIDUA TRE CATEGORIE DI UTENTI CHE DEVONO FREQUENTARE CORSI PER IL RILASCIO DELL'ABILITAZIONE
C
on l’entrata in vigore del Piano d’Azione Nazionale (PAN), vengono introdotte una serie di modifiche e aggiornamenti per quanto riguarda le modalità di ottenimento dell’abilitazione ad eseguire i trattamenti fitosanitari: il cosiddetto “patentino dei fitofarmaci”. Secondo il PAN infatti, vengono individuate tre categorie fondamentali: - gli utilizzatori (aziende agricole) - i consulenti (tecnici) - i distributori (rivenditori) A partire dal 26 novembre 2015 è obbligatorio per questi soggetti ottenere un certificato di abilitazione alle proprie attività. I corsi per il rilascio dell’abilitazione sono differenziati a seconda della categoria di soggetto: 1) per gli utilizzatori la durata è di 20 ore, dopo di che occorre sostenere un esame finale; 2) i consulenti e i distributori, per poter accedere all’e-
same finale, oltre alle 20 ore comuni con gli utilizzatori, devono frequentarne altre 8 di modulo specifico. Sono previste delle esenzioni alla frequenza dei corsi: gli utilizzatori professionali diplomati o laureati in scienze agrarie, passano direttamente all’esame senza dover fare il corso. Per quanto riguarda i consulenti, i laureati in scienze agrarie o coloro che alla data del 26/11/15 possono documentare un’esperienza di lavoro nell’ambito della lotta integrata di almeno 2 anni, ottengono l’abilitazione previa presentazione di apposita domanda con documentazione attestante l’esperienza. Ogni 5 anni è necessario rinnovare il certificato di abilitazione, con la frequenza di 12 ore di corso o raggiungendo in questo periodo di tempo 12 crediti formativi accumulati mediante la partecipazione a specifiche giornate formative riconosciute. In pratica, gli utilizzatori che hanno il patentino fitofarmaci in scadenza nel 2015, o comunque dopo la data del 26/11/2014, esso è valido per tutto l’anno corrente; entro gennaio 2016 dovranno frequentare il corso di 12 ore per rinnovarlo. Nel caso in cui, il patentino fosse scaduto da una data antecedente al 26/11/2014, è necessario ottenere dal principio la nuova abilitazione (effettuando dunque il corso da 20 ore e superando l’esame finale). Dal 26/11/2015 inoltre, agli utilizzatori non professionali (cioè che non utilizzano fitofarmaci nell’ambito di un’attività professionale) sarà consentito l’acquisto esclusivamente per quei prodotti che riportano in etichetta la dicitura “prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali”. Presso gli Uffici Zona di Confagricoltura Cuneo, è possibile reperire tutte le informazioni e iscriversi ai corsi di aggiornamento o di rilascio del “patentino”. In collaborazione con
Per informazioni contattare il tecnici di Confagricoltura Cuneo Simone Monge (346-0809796) e Nicolas Anghilante (342-1422203)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Sovradiradamento sul melo, la nota del Creso RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. "La scorsa settimana sono stati individuati e segnalati alcuni casi di eccessivo diradamento di frutticini di melo nel Cuneese. Le aziende interessate, che hanno visto perdere in alcuni casi anche gran parte della produzione di alcune varietà, vivono una situazione difficile e le altre seguono con apprensione l’evolversi della situazione. Il gruppo di consulenti tecnici frutticoli coordinati dal Centro di ricerca CReSO ha avviato immediatamente un’indagine per capire l’entità e l’estensione del fenomeno. In questi giorni tutti i tecnici sono coinvolti nel censimento dei danni, per arrivare a formulare le prime ipotesi sulle cause. Il diradamento dei fiori/frutticini di melo è la pratica agronomica con cui si regola il carico produttivo. Si asportano i frutticini in eccesso rispetto alla produzione che l’albero
può sostenere: meno frutti, ma di migliore qualità. I fiori di melo sono raggruppati a mazzetti (in termini pomologici “corimbi”) di 5. Il diradamento è finalizzato a lasciare 1 solo frutticino/corimbo, quello centrale, che fiorendo per primo è meglio nutrito, prende il sopravvento sui “fratelli” minori. In questo modo si trasforma in un frutto più nutriente e gustoso. Nell’ambito degli accertamenti che sono stati avviati sulla cascola di questi giorni, si sta indagando anche su una nuova sostanza attiva diradante, messa in commercio nel 2015. Il suo meccanismo d’azione consiste nel ridurre temporaneamente l’attività fotosintetica, inducendo un effetto ombreggiamento. La pianta lo “legge” come un segnale: non avrà nutrimento fotosintetico sufficiente per la crescita di tutti i frutti e ne lascia cadere una parte. Lo scorso 15 maggio si è fatto il punto
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sulla situazione, segnalando formalmente la situazione alla Società produttrice del prodotto diradante. Quest’ultima ha confermato la piena disponibilità a svolgere le necessarie e doverose analisi sul territorio e a fornire tutti gli elementi utili per l’indagine. Le varietà più sensibili al problema di questi giorni sembrano essere le Red Delicious e Braeburn mentre su Golden Delicious e Gala i danni sono apparsi sporadici, e sono assenti su Fuji. In questi giorni si sta completando il monitoraggio dei danni. Si invitano tutte le aziende che hanno riscontrato il problema a contattare il loro tecnico di base. La raccolta dei dati consentirà di quantificare con precisione l’entità dei danni sul territorio e di comprendere meglio le cause del fenomeno". Manta, 21 maggio 2015
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Il mercatino dell'agricoltore
Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.
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