L'Agricoltore Cuneese - N. 05/2015

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XIII - N. 05•2015 - LUGLIO 2015 - CONTIENE I.P.

N. 05 • 2015 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Spalma incentivi, vittoria di Confagricoltura

A G R I C O L T O R I

Assicurazioni: le aziende pagano il ritardo

Nocciolo in cerca di una strategia nazionale



Sommario

Stranieri, no alle accuse agli agricoltori Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 02/07/2015

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casi recentemente alla ribalta della cronaca, riferiti al rischio di caporalato nel comparto frutticolo nel Saluzzese e in quello viticolo nelle Langhe, meritano di essere approfonditi per tutelare i diritti dei lavoratori e gli interessi degli imprenditori onesti, delineando i giusti contorni del fenomeno e senza generalizzare. Respingiamo con forza le affermazioni della Flai Cgil cuneese, secondo cui il comparto frutticolo del Saluzzese presenterebbe gravi irregolarità per quanto riguarda il lavoro stagionale. Sono accuse che non vengono supportate da dati o segnalazioni di casi concreti. Se esistono irregolarità devono essere denunciate in modo

Orari estivi degli uffici Dal 1° luglio al 30 settembre 2015

Il lunedì e giovedì orario continuato 8-14. A pagina 24 sono riportati tutti gli orari che gli uffici di Confagricoltura Cuneo osserveranno per il periodo estivo.

IN QUESTO NUMERO A QUALCUNO PIACE CARNE

VITIVINICOLTURA

Carni protagoniste di un ricco weekend

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Le novità sui diritti di impianto

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La convocazione assemblea dei soci

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Uve: i tecnici fanno il punto

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Il saluto di Oreste Massimino

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"Domenica in carne" per la famiglie

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L'intervista a Gianfranco Corgiat Loia

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Zootecnia: il settore ha i numeri

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FRUTTICOLTURA Piccoli frutti, ottima stagione

Meccanismo da ripensare

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Assicurazioni, subito i soldi

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CORILICOLTURA 12

Turchia: "Miriamo a 350mila tonn per export" 13 "Ogni 10 anni Ferrero raddoppia il fabbisogno" 14

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ENERGIE RINNOVABILI Spalmaincentivi, una battaglia vinta

CAOS PAC

Nocciolo in cerca di una strategia

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

trasparente. Diversamente si parla alla pancia della gente facendo leva sul malcontento generale, ma contemporaneamente si scredita un settore che resiste alla crisi e produce nel rispetto della legalità. Anche per quanto riguarda il caso che sarebbe stato segnalato da alcuni produttori delle Langhe, relativo allo sfruttamento di manodopera straniera da parte di una cooperativa gestita anch’essa da stranieri, riteniamo insensato addossare le colpe in maniera generica ai viticoltori. Il comparto è sano ed è quindi l'ora di smetterla di fare del sensazionalismo sulle spalle delle aziende che lavorano con serietà.

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CONFAGRICOLTURA NEWS Motoraduno di successo

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Riconferma per la Ballauri

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Pensionati, soggiorno a Ischia

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LE NOSTRE AZIENDE Inglesi 'matti' per i mirtilli della Val Po

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ORARI ESTIVI UFFICI

INSERTO TECNICO

SICUREZZA IN AZIENDA

FAUNA SELVATICA Lupo: attacchi in crescita

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I numeri dello studio Life Wolfalps

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Il D.V.R. va tenuto aggiornato

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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

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Rubrica

"La Storta Resort" a Genola, una location suggestiva per la tre giorni di "A qualcuno piace carne"

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CONVEGNO “LA CARNE NON È DEBOLE”

QUALITÀ NUTRIZIONALE, SOSTENIBILITÀ E BENESSERE ANIMALE

+ ASSEMBLEA ANGA ESPERTI E IMPRENDITORI SI CONFRONTANO SULLA VALENZA DELLA ZOOTECNIA, POI PAROLA ALLE FILIERE

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i apre venerdì 10 luglio, alle 9,30, con il convegno “La carne NON è debole” il fine settimana di eventi e iniziative intitolato “A qualcuno piace carne”, organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, presso l’incantevole cornice de “La Storta resort” a Genola (sulla S.P. 20

Carni protagoniste di un ricco weekend di Paolo Ragazzo, Gilberto Manfrin e Ilaria Blangetti

verso Levaldigi). “Il sipario su questa tre giorni dedicata alla carne e a chi la produce si alza proprio con un momento di confronto e dibattito tra esperti, professionisti e imprenditori al fine di sottolineare la sostenibilità della zootecnia italiana, accendendo in particolare i riflettori sulle peculiarità delle carni della provincia di Cuneo - dichiara il presidente Oreste Massimino - È la nostra risposta ai recenti casi di disinformazione a cui abbiamo assistito e che purtroppo vediamo e sentiamo costantemente; non abbiamo timore di aprirci al dibattito e alla discussione perché siamo consapevoli dell’immenso bagaglio di competenza e capacità presenti nel comparto zootecnico del nostro territorio”. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO Dopo i saluti di Ferruccio Dardanello, presidente della CCIAA di Cuneo, si alterneranno al tavolo dei relatori Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, Oreste

Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, Luca Piretta, medico chirurgo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana - Dipartimento di Scienze Cliniche Università La Sapienza di Roma, Luca Varetto, dottore agronomo - Dipartimento di Scienze Veterinarie Università degli Studi di Torino e Gianfranco Corgiat, direttore struttura ‘Prevenzione e Veterinaria’ Regione Piemonte. Toccherà a loro analizzare gli aspetti di qualità nutrizionale, sostenibilità e benessere animale che ogni allevamento è chiamato a rispettare e a far convivere in modo armonico. A seguire la parola passerà alle filiere. Per quella bovina sono previsti gli interventi di Sergio Capaldo, fondatore della cooperativa La Granda di Genola, e di Bartolomeo Bovetti, direttore della cuneese Compral Carne, mentre per il comparto suinicolo interverrà Luigi Bianchessi titolare de La Novella di Pianfei. La filiera avicola sarà invece rappresentata da Aldo Barale, am-

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI Assemblea Annuale ordinaria dei Soci dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo è fissata in prima convocazione per il giorno sabato 11/07/2015 alle ore 5 I N

S E C O N D A

C O N V O C A Z I O N E

IL GIORNO SABATO 11 LUGLIO 2015 ALLE ORE 10,30 PRESSO “LA STORTA RESORT” A GENOLA

Ordine del giorno ORE 10,30 - ELEZIONE E NOMINA NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO - VARIE ED EVENTUALI ORE 11,30 - RELAZIONI DEL PRESIDENTE E DEL DIRETTORE PRESENTAZIONE PRESIDENTI DELLE SEZIONI DI PRODOTTO - CONSEGNA ONOREFICENZE “ARATRO D’ORO” ORE 12,30 APERITIVO E PRANZO

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ministratore delegato della Ora Agricola di Cherasco. Le conclusioni saranno affidate a Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali. A moderare i lavori dell’intera mattinata sarà Federico Novella, giornalista conduttore di Mattino 5. Terminato il convegno ci si sposterà al buffet, curato dalla Ora Agricola. L'ASSEMBLEA ANGA CUNEO Ma la giornata di eventi a “La Storta Resort” prosegue la sera con l'assemblea e la

festa d'estate dell’Anga Cuneo. Dopo un primo momento conviviale con l’aperitivo alle 19, alle 20 è in programma l’assemblea annuale dell’Anga con il saluto del presidente del gruppo giovani di Confagricoltura, Alberto Giordano, e gli interventi di un giovane allevatore saluzzese e di un’azienda saviglianese della trasformazione casearia che porteranno le loro testimonianze. A conclusione della serata cena e musica.“Il bilancio di questo primo anno di presiden-

za è indubbiamente positivo, l’impegno è stato e continua a essere grande perché stiamo vivendo un periodo storico con molteplici problematiche - commenta Alberto Giordano -. Abbiamo lavorato su diversi fronti, dalle politiche europee alle questioni locali, per cercare di interpretare al meglio il momento e capire le prospettive future. La prossima annata sarà ancora una volta impegnativa e ricca di impegni e sfide da affrontare”.

Per informazioni: 0171/692143 - 366/9944379 - e-mail: cuneo@confagricuneo.it

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ASSEMBLEA

SOCI 2015 ELEZIONE NUOVO CONSIGLIO

CONSEGNA ARATRI D’ORO

I SOCI SONO CHIAMATI A PARTECIPARE ALL'ASSEMBLEA PER L'ELEZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO. INTERVERRÀ MARIO GUIDI

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abato 11 luglio è in programma, sempre presso “La Storta Resort” di Genola, con inizio alle ore 10, l’assemblea annuale nel corso della quale verrà eletto e nominato il nuovo Consiglio direttivo dell’associazione. Oltre ai soci dell’organizzazione, che arriveranno da ogni parte della provincia, è prevista la partecipazione di Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura e dei rappresentanti delle istituzioni del territorio. Il programma della giornata prevede la

relazione del presidente Oreste Massimino, che farà il punto del suo mandato alla guida dell’organizzazione agricola, seguita dall’intervento del direttore Roberto Abellonio, chiamato a relazionare sull’attività dell’anno. Prima di concludere la giornata il pranzo “Le carni in tavola”, ci sarà tempo per la presentazione dei presidenti delle Sezioni di prodotto e per la consegna degli Aratri d’Oro ad alcuni imprenditori agricoli associati.

ORESTE MASSIMINO

"Sono stati tre anni indimenticabili, grazie!"

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"Sono ormai in scadenza i tre anni del mio mandato da Presidente dell’Unione Agricoltori di Cuneo e sabato 11 luglio, nel corso dell’assemblea che si terrà a Genola, verrà eletto il nuovo Consiglio e, conseguentemente, il nuovo Presidente. Già il 26 maggio, dopo l’Assemblea straordinaria indetta per la modifica dello Statuto, avevo comunicato al Consiglio che non avrei ripresentato la mia candidatura. Ringrazio di cuore i membri del Consiglio di Amministrazione che tre anni fa mi avevano dato fiducia e che anche adesso mi hanno ripetutamente chiesto di ricandidarmi. È stata una decisione meditata e anche sofferta ma, per quanto mi riguarda, giusta. Sono stati tre anni di impegno, non penso di essermi mai tirato indietro, e di decisioni importanti. Anni che mi hanno portato a conoscere più a fondo la realtà del nostro mondo, fatto di persone oneste e lavoratrici. Saranno per me indimenticabili tanti momenti passati insieme: la gita a Roma, ad esempio, le cene di fine anno con il personale, oppure i pranzi sociali, dove anche gli invitati, non del nostro mondo, chiedevano di potervi partecipare perché là ci si trova in mezzo a gente la cui sincerità e schiettezza traspare dai volti e che ti mette immediatamente a tuo agio. Non parliamo della consegna degli Aratri d’oro: quello era e sarà sempre un evento toccante. Premiare una intera vita di lavoro, stringere calorosamente la mano a quelle persone, è un momento intenso, che ti riempie di orgoglio. Un sentito ringraziamento va al personale. Se l’Unione di Cuneo è diventata quello che é, lo deve soprattutto a loro. Sono loro che tutti i giorni si interfacciano con i soci, loro a cui chi entra negli uffici chiede risposte e soluzioni ai problemi, sono loro l’immagine esterna di quello che l’Unione é. Confesso che é per me veramente gratificante entrare in qualunque dei nostri uffici ed essere accolto sempre e da tutti con il sorriso sulle labbra e con un “Buongiorno Presidente!”. Saluto e ringrazio ancora una volta, da Presidente, il Consiglio di Amministrazione, i soci, il direttore Roberto Abellonio, i responsabili degli uffici di zona Valter Roattino, Mario Viazzi, Adriano Rosso, Marco Bruna e il personale tutto. Auguro al nuovo Presidente e a tutta l’Unione buon lavoro e grandi soddisfazioni". Il presidente Oreste Massimino

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GIORNATA PER LE

FAMIGLIE “DOMENICA IN CARNE”

a tre giorni organizzata dalla Confagricoltura Cuneo avrà un suo ‘gustoso’ epilogo domenica 12 luglio. Una giornata ad ingresso libero, dedicata in particolare alle famiglie, che gli organizzatori hanno ribattezzato “Domenica in carne”, per dare modo a quanti interverranno di imparare a conoscere da vicino la carne e il suo mondo, attraverso le eccellenze del territorio. La giornata si aprirà alle ore 11 con un ‘aperitivo in carne’; a seguire, dalle 12 alle 17.30, sono in programma degustazioni di carni con grigliate, salumi e hamburger. Dalle 12 alle 13 lezione sui vari tagli di carne e dalle 14 alle 16 si svolgerà lo ‘show cooking’, scuola di cucina a cura dello chef Paolo Meneguz dell’Agriturismo Rèva di Monforte d’Alba. “La carne di più largo consumo, bovina, suina e avicola, presenta una notevole quantità di tagli che si prestano ad un’incredibile varietà di preparazioni - spiega il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio-. La carne, oltre ad essere un alimento sano, ha anche una grande tradizione in cucina, con centinaia di ricette. È fonte primaria di nutrienti dall’elevato valore nutritivo e di fondamen-

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utti t r e P bini: m a ib one, i z a anim abili e gonfi corsi per tici didat tale importanza all’interno di una corretta alimentazione. L’obiettivo di questo evento è anche quello di sensibilizzare le famiglie su come la carne contenga proprietà che insieme ai sali minerali ed alle vitamine, hanno una funzione determinante nella crescita dei loro figli”. E proprio ai bambini sarà riservata gran parte della giornata: sono previsti animazione, gonfiabili e percorsi didattici su una corretta educazione alimentare. Le carni che saranno preparate durante l’evento sono servite da “La Granda - Cultura dell’alimentazione”, “Compral - Cooperativa allevatori” e “Ora società agricola”. Per maggiori informazioni contattare il numero di telefono 366/9944379.


Corgiat: "I nostri controlli sono al top in Europa" IL DIRETTORE DELLA STRUTTURA PREVENZIONE E VETERINARIA DELLA REGIONE PROMUOVE GLI ALLEVAMENTI PIEMONTESI, MA DICE: "SERVE PIÙ INFORMAZIONE" di Paolo Ragazzo

A

l convegno “La carne NON è debole” interverrà Gianfranco Corgiat Loia, direttore della struttura Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte. Intervistato da L’Agricoltore cuneese, presenta le sue funzioni e fa il punto sullo stato degli allevamenti piemontesi. Dottor Corgiat quale ruolo svolge la struttura Prevenzione e Veterinaria che lei dirige? “Il Settore regionale Prevenzione e Veterinaria ingloba le funzioni di indirizzo e coordinamento delle attività di prevenzione in campo umano ed animale che, a livello territoriale, sono svolte dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. Nell’area di prevalente interesse medico gli interventi del nuovo Settore Regionale spaziano dalla promozione della salute alla prevenzione negli ambienti di vita e negli ambienti di lavoro. Non secondari sono gli interventi di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali che interessano anche il comparto dell’agricoltura. Nell’area della sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, le principali aree di intervento riguardano la sanità ed il benessere degli animali, l’igiene zootecnica, i controlli sul farmaco veterinario, l’alimentazione animale, l’igiene e la salubrità degli alimenti lungo tutta la filiera agroalimentare, dalla produzione primaria al consumo di alimenti e di bevande. Non vanno trascurate le attività relative allo smaltimento degli scarti animali che, opportunamente trattati e valorizzati, possono rientrare nel ciclo produttivo aziendale”. Che tipologia di controlli effettuate? E perché sono così importanti? “Il Settore regionale svolge raramente controlli diretti nelle imprese: è un compito delle ASL. La Regione ha il compito di coordinare i servizi di controllo locale (ve-

terinari e medici), cercando di armonizzare i comportamenti, promuovere le migliori pratiche, fornire strumenti di lavoro omogenei. Tutto questo avviene: con disposizioni regionali; con la formazione al ruolo e l’aggiornamento professionale dei veterinari, dei medici e dei tecnici della prevenzione; con audit (controllo) di settore e di sistema. L’obiettivo è quello di verificare la capacità di intervento delle Organizzazioni aziendali e la coerenza tra le loro azioni e la programmazione regionale, non quello di sostituirsi a loro. Nell’ambito degli audit si ispezionano anche allevamenti o industrie di trasformazione, ma la finalità non è quella di giudicarne l’idoneità strutturale o igienico funzionale, quanto invece di valutare l’organizzazione locale di controllo e la capacità ispettiva dei controllori. Il ruolo della Regione Piemonte è molto importante perché è garanzia di qualità dei sistemi di controllo locale”. Come giudica, nel suo complesso, la situazione degli allevamenti del Piemonte e, in particolare, della provincia di Cuneo? “Il sistema regionale dei controlli ufficiali nel comparto agroalimentare piemontese è tra i più qualificati ed evoluti in Italia ed in Europa. La Provincia di Cuneo ha circa il 30% degli allevamenti del Piemonte e poco meno del 50% dei capi allevati. Anche il settore della trasformazione dei prodotti primari ha avuto un forte sviluppo. Gli allevamenti piemontesi godono di buona salute per quanto riguarda le malattie trasmissibili all’uomo. Fra qual-

che settimana arriverà il riconoscimento comunitario di “regione ufficialmente indenne” da tubercolosi e brucellosi a coronamento di una lunga e faticosa battaglia iniziata negli anni ’80 dalla sanità pubblica veterinaria e che ora trova convinti sostenitori anche nel mondo agricolo zootecnico. C’è ancora molto da fare invece sul versante di alcune malattie animali che hanno scarso interesse per la salute umana, ma forte impatto sulla zootecnica come la paratubercolosi e la rinotracheite infettiva dei bovini e la malattia di Aujeszky dei suini. L’adesione ai piani volontari di lotta, oltre ad incidere sulla riduzione delle perdite economiche legate alla minore produttività degli allevamenti, sta diventando un requisito essenziale per l’export in Paesi Terzi (ad es. lattiero caseari in Russia, carni in Giappone, salumi in molti Paesi extra UE). I Sindacati agricoli e le Associazioni dei produttori possono giocare un ruolo importante nella valorizzazione delle produzioni agroalimentari piemontesi a vantaggio dell’economia del settore, della salute dei consumatori e della comunicazione di massa. La maggior parte delle “emozioni” mediatiche poggiano, infatti, sulla disinformazione e una buona comunicazione, fatta in tempi di pace e non nel corso di emergenze, aumenta la fiducia dei consumatori e facilita le loro scelte”.

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Zootecnia cuneese: il settore ha i numeri GLI ALLEVAMENTI IN GRANDA SONO IL 65% DEL TOTALE IN PIEMONTE. BUONA LA PRESENZA DI GIOVANI IMPRENDITORI PREZZI ALLA PRODUZIONE Stando ai dati elaborati dalla Provincia di Cuneo (vedi grafico sotto), nel 2013 sono stati stabili i prezzi alla produzione di carne bovina, mentre quelli dei suini hanno avuto un andamento più 'tormentato' con un picco verso l’alto nel settembre 2013, per poi ridiscendere a fine anno. Trend altalenante anche per gli avicoli che hanno iniziato il 2014 su quotazioni simili a quelle di fine 2012. La Granda si conferma, nonostante le molte difficoltà, patria della zootecnia piemontese, ma vediamo i numeri dei tre principali comparti. Indice dei prezzi alla produzione (Base 2000=100)

Suini

Avicoli 125 115 105

01/2014

12/2013

11/2013

10/2013

09/2013

08/2013

07/2013

06/2013

05/2013

04/2013

03/2013

02/2013

01/2013

95 85

BOVINI IN AUMENTO, PIEMONTESE LA RAZZA PIÙ DIFFUSA

47%

N. CAPI - 2014

858.455 406.790 PIEMONTE

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CUNEO

l numero degli allevamenti bovini in provincia di Cuneo presenta, dal 2004 a oggi, un trend negativo. Le aziende passate da 7.595 nel 2004 a 5.254 nel 2014, parallelamente però, negli ultimi due anni si è assistito a una leggera variazione positiva del patrimonio zootecnico passato dai 403.870 capi del 2013 ai 406.790 del 2014. Il nu-

mero di bovini della Granda è pari al 47% di tutti quelli del Piemonte. “Negli ultimi anni le aziende sono diminuite di numero, ma, di pari passo, hanno aumentato la propria consistenza – spiega Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo -. Le piccole aziende con titolari che avevano raggiunto i limiti di età per la pensione e che non avevano modo di effettuare il ricambio generazionale hanno chiuso, mentre le aziende passate 'in gestione' ai famigliari hanno ampliato le dimensioni, aumentando il numero dei capi, per meglio rispondere alle nuove esigenze di mercato". La razza Piemontese continua a essere la più diffusa nel cuneese, con una consistenza che nel 2014 era pari a 263.059 capi (dati Anaborapi). “Più del 50% dei bovini di razza Piemontese allevati in regione si trova in provincia di Cuneo – continua Brugiafreddo -. Negli

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ultimi due anni la Piemontese è riuscita a differenziarsi, ritagliandosi una riconoscibilità in tutta Italia. Questa valorizzazione le ha permesso di resistere alla crisi di mercato, che negli ultimi due anni ha penalizzato le carni francesi e le altre razze straniere allevate in provincia. Per la Piemontese quest’anno si segnala un rincaro di prezzo mediamente sul 7-8%, mentre le altre razze hanno registrato diminuzioni fino al 7%. Un calo dovuto probabilmente alla riconosciuta qualità della razza autoctona sul mercato, non dimentichiamoci che, mentre i consumi delle altre carni bovine allevate nel cuneese si sono ridimensionate, l’acquisto della Piemontese è aumentato e il mercato si è diffuso, estendendosi a tutte le regioni del Centro-Nord Italia. Non prevediamo, nel prossimo futuro, grandi variazioni nel settore, né in positivo né in negativo, il mercato ha già risposto alla crisi e adesso dovrebbe stabilizzarsi”.

Fonte: Ismea - Elaborazione Provincia di Cuneo

Bovini

12/2012

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l comparto zootecnico rappresenta uno dei settori di maggiore rilevanza in Piemonte, sia dal punto di vista economico che commerciale; in particolare i settori dell’allevamento bovino e suino piemontesi rappresentano, per numero di capi, complessivamente oltre il 13% del patrimonio nazionale. La provincia di Cuneo fa la ‘parte da leone’, contando circa il 65% dei capi allevati in tutta la regione. NUMERO DEGLI ALLEVAMENTI Il sito “SistempaPiemonte.it” offre una banca dati interessante della consistenza dei capi. Incrociando i dati si vede che in Regione, gli allevamenti bovini in Piemonte hanno subito negli ultimi 5 anni una contrazione, passando dai 14.812 nel 2010 ai 13.884 del 2014, mentre per quanto riguarda i suini si registrano numeri sostanzialmente stabili, 2.558 le aziende attive in regione nel 2014. Non si registrano variazioni significative anche per gli allevamenti avicoli: oltre 1.000 in Piemonte. AZIENDE PIÙ GIOVANI La vitalità del settore cuneese, inoltre, è testimoniata dalla percentuale di imprese giovanili, che nella zootecnia sono il 12,5% del totale, contro il 5,3% dell’intero settore agricolo provinciale (5,9% l’incidenza regionale). Quota, quella degli allevamenti che si avvicina a quanto registrato nelle imprese del turismo (15,3%) e delle costruzioni (14,5%), mentre supera l’incidenza delle aziende giovani del commercio (10,9%).


Fonte: SistemaPiemonte.it (Anagrafe Agricola Unica della Regione Piemonte) - CCIAA di Cuneo

A V I C O L I , O LT R E L ' 8 0 % D E I C A P I È C U N E E S E

81% N. CAPI - 2014

22.000.000 17.870.000 PIEMONTE CUNEO

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ati positivi, ma stabili arrivano dal comparto avicolo. In provincia di Cuneo vengono allevati quasi 18 milioni di capi all'anno, sui 22 milioni dell'intero Piemonte (81%). “Negli ultimi due anni il settore ha avuto delle variazioni positive – spiega Oreste Massimino, presidente della sezione Avicola di Confagricoltura Cuneo -. Il numero delle aziende però non è cresciuto, perché è diventato sempre più difficile aprire un nuovo allevamento, non solo per le spese, ma anche per i vincoli edilizi ed ecologici che sono sempre più stringenti. In Italia oggi si consumano 19,8 kg pro capite di carne avicola, di cui 13,80 kg di polli, 4,27 kg di tacchino e 1,29 kg comprensivi di tutte le altre carni. In questo momento i prezzi non sono elevati, ma i costi vengono sostenuti in virtù della diminuzione del prezzo dei mangimi. In provincia la qualità della carne è ottima, una delle migliori a livello nazionale. Alto il livello di benessere animale, ma soprattutto di sanità. I nostri allevamenti sono ben gestiti e possono godere di posizioni geografiche buone e di condizioni climatiche favorevoli, tutte componenti che influiscono positivamente sulla qualità della carne”.

S U I N I , P R E Z Z I B A S S I E C O N S U M I I N S TA L L O

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er quanto riguarda il settore suinicolo, in base ai dati diffusi a maggio dalla Camera di Commercio di Cuneo, la consistenza degli allevamenti nel 2014 ha registrato complessivamente 865.448 capi (il 67% di tutti quelli allevati in regione) in circa 1000 aziende. La filiera produttiva suina nella Granda è quasi totalmente dedicata all’ingrasso di capi pesanti destinati alla produzione di prosciutto crudo di qualità. “Quasi tutti gli allevatori della provincia fanno parte del Consorzio prosciutto crudo di Parma – dice Roberto Barge, presidente sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. Come associati al Consorzio siamo soggetti a severi controlli sull’alimentazione degli animali, di conseguenza la carne prodotta in è la migliore rispetto a quella degli altri paesi d’Europa. Si constata la diminuzione dei consumi, la difficoltà a vendere il prodotto e i prezzi rimangono bassi - continua Barge -. Dallo scorso inverno non ci sono state variazioni significative, nonostante l’arrivo dell’estate, periodo in cui il mercato è più attivo. Se non si riapre ai mercati della Russia sarà difficile che i prezzi tornino ad aumentare”.

67% N. CAPI - 2014

1.284.459 865.448 PIEMONTE

CUNEO

FARIGLIANO (CN) - FOSSANO (CN) - URGNANO (BG) - SORBOLO (PR) Sede Amministrativa: via Fornace 15 • Farigliano (CN) • tel. 0173 76119 / 0173 76143

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Politica Agricola Comune

Meccanismo da ripensare NEI GIORNI DI INVIO DELLE DOMANDE È REGNATO IL CAOS: RITARDI, DISFUNZIONI E INTOPPI NEI SISTEMI INFORMATICI di Gilberto Manfrin

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itardi nelle circolari applicative, troppe disfunzioni e intoppi fino a poche ore prima della scadenza. La presentazione delle domande uniche Pac e Psr agroambientali da adempiere entro il 15 giugno ha lasciato il segno soprattutto sugli operatori dei Caa, che hanno lamentato gravi difficoltà e incapacità nel dare risposte concrete e certe agli agricoltori.

SISTEMI INFORMATICI KO E POCA CHIAREZZA

Ma cosa ha causato questi pesanti problemi? Tre in particolare le accuse mosse da Confagricoltura Cuneo. "In primis è risultato carente il sistema informatico messo a disposizione per la compilazione e l'invio delle pratiche. Un sistema non funzionante, soggetto ad aggiornamdenti continui che in alcuni casi sono andati ad annullare le domande precedentemente inserite - dice il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. In secondo luogo, i tecnici hanno avuto a che fare con circolari esplicative sempre soggette ad aggiornamenti e mai definitive; il tutto, inserito in un quadro di incertezza normativa su greening, gestione dei pascoli e carichi di bestiame ammessi al pascolo (uba), che ha ulteriormente complicato le cose". Non solo: alla scadenza della domanda unica si è aggiunta quella per le misure agroambientali, con direttive regionali impartite solo il 4 giugno, 11 giorni prima della scadenza e con un software di invio risultato pronto solo 5 giorni prima. Dito puntato, in particolare, sul Sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, agroalimentare e forestale messo a disposizione dal Ministero e da Agea per assicurare lo svolgimento dei compiti relativi alla gestione degli adempimenti previsti, sul quale era necessario predisporre la Ricognizione Preventiva, pas-

1.190.000 al 15/5/2014

C A S O E C L ATA N T E

Equidi ammessi in domanda solo tre giorni prima Un esempio di come anche il Ministero, nelle proprie comunicazioni sull’applicazione delle norme Pac non sia stato tempestivo, è dato dalla nota pervenuta il 12 giugno ai Caa (solo 3 giorni prima della scadenza delle domande, molte già inviate) relativa al pascolamento degli equidi (asini e cavalli) per la Domanda unica 2015. Agea ha sempre scritto nelle proprie circolari che potevano essere messi a copertura dei pascoli solo gli animali movimentabili in Bdn (Banca dati nazionale zootecnica). Per animali movimentabili s’intendevano bovini, bufalini e ovicaprini. Cavalli e asini, da sempre ammessi al pascolamento, quest’anno non erano ammissibili, cosa confermata da Arpea, l’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura. Grazie all’intervento di Confagricoltura e di numerosi associati, l’11 giugno il Ministero ha predisposto una nota, inviata poi da Arpea ai Caa il giorno seguente, dalla quale si evinceva che il pascolamento degli equidi ai fini della Domanda unica 2015 era stato riammesso. “Peccato - commenta Confagricoltura -, che l’informativa sia giunta il 12 giugno sostenendo che entro il 12 luglio sarebbe stata attivata una funzione che consentirà di tracciare le movimentazioni degli equidi verso e dai pascoli, in analogia a quanto previsto per bovini e ovicaprini. La cosa che lascia interdetti è che la funzione sarà inserita solo più avanti e che solo leggendo tra le righe si evince che si potranno portare a registrazione anche gli equidi. Purtroppo abbiamo molti allevatori che, pur in possesso di equidi, sono stati costretti ad acquistare capi di bovini per coprire la rispettiva Domanda unica 2015. A posteriori avrebbero potuto evitare l’acquisto considerando che ora gli equidi sono ammissibili a domanda. Un esempio di come il tutto sia stato gestito in modo farraginoso. A discapito, come sempre, delle nostre aziende e dei nostri imprenditori".

saggio fondamentale per gestire mutamenti aziendali, successioni effettive ed anticipate e cessioni di azienda: "Fino all’ultimo il sistema è stato implementato con funzionalità prima non disponibili ed ha sempre denotato cattivo funzionamento - dichiara Gualtiero Dalmasso di Confagricoltura Cuneo -. Una circolare Agea del 9 giugno ha dato il via libera alla presentazione di domande semplificate che però non hanno riguardato il nostro Organismo Pagatore (Arpea, ndr) e quindi non ne abbiamo potuto fruire. Tutto ciò è ancora più grave perchè è avvenuto nel passaggio delicato tra una riforma Pac e l'altra; cosa non di poco conto in quanto le domande inviate assegneranno i titoli per il quinquennio futuro. Quindi le aziende sono esposte al rischio di non vedersi assegnare i contributi per i 5 anni di durata della Pac, dal 2015 al 2020”.

DOMANDE DI MODIFICA

689.000

al 15/6/2015

In calo le domande per avere accesso ai fondi della Pac Alla scadenza del 15 giugno le domande Pac presentate in Italia sarebbero state 689.000 (manca ancora l’ufficialità). L’anno scorso i richiedenti erano stati 1.190.000. Procedure farraginose, normative pubblicate in ritardo e applicativi informatici malfunzionanti hanno creato nei Caa una lista infinita di problemi

10 L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

“Troppo cose non hanno funzionato a partire dai sistemi informatici, andati in blocco per via del continuo cambio di disposizioni - prosegue Marco Bruna, direttore della Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano -. I Caa, ultimo anello della catena, hanno dovuto fare di necessità virtù per mandare avanti le domande. Abbiamo lavorato male, convocando e distogliendo dal lavoro i nostri imprenditori più volte - e di questo ci scusiamo - ma non potevamo fare diversamente al fine di inviare le richieste. Per evitare di perdere i contributi abbiamo fatto ricorso a tutte le risorse perché il regolamento europeo dava sì tempo fino al 10 luglio per la presentazione delle istanze eventualmente da correggere, ma prevedeva anche una penalizzazione dell’1% per ogni giorno successivo a quello del 15 giugno”. "Molte domande che erano state completate hanno dovuto essere riaperte e riviste alla luce delle


rinnovate disposizioni ministeriali - sottolinea l’Organizzazione agricola -. Vogliamo solo ricordare che l’Ue aveva inviato i regolamenti comunitari sui quali si sono poi basati i decreti ministeriali nazionali il 17 dicembre 2013. C’era tutto il tempo, da parte del nostro Ministero, per verificare bene le cose”. Conclude il direttore Abellonio: "Il meccanismo si è rivelato così complesso che il sistema è prossimo al collasso. Ne serve uno più snello, che dia fiducia agli agricoltori. Non si risolve nulla con incartamenti e fotografie, piuttosto si facciano maggiori controlli sul campo".

DALLE PAROLE AI FATTI: AGEA MESSA IN MORA Quanto accaduto non ha lasciato indifferente il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi: “I Caa hanno lavorato notte e giorno per rimediare al ritardo con cui sono giunte le circolari Agea, davvero poco chiare. È necessaria una seria riflessione su “Agricoltura 2.0”, e soprattutto sul funzionamento dell’Agenzia, che in tre anni ha cambiato quattro commissari senza miglioramenti”. Dalle parole si è passati ai fatti. Nei giorni scorsi, il Caa di Confagricoltura ha presentato

Le assicurazioni sono fondamentali per proteggersi dalle calamità naturali

Assicurazioni, subito i soldi AZIENDE CHIAMATE A VERSARE SOMME INGENTI PER IL RITARDO DEI CONTRIBUTI 2014. CONFAGRICOLTURA NON CI STA

C

onfagricoltura Cuneo esprime forte preoccupazione per il ritardo dei contributi assicurativi del 2014. Gli agricoltori che hanno stipulato un’assicurazione contro le calamità naturali per la campagna relativa allo scorso anno e che il prossimo 30 giugno avrebbero dovuto essere rimborsati fino a un massimo del 65% del premio, otterranno infatti rimborsi più magri del previsto. Una circolare dell’organismo pagatore Agea ha chiarito che per mancanza della quota di finanziamento nazionale da aggiungere a quella europea, gli agricoltori riceveranno solo il 43%. La parte restante sarà erogata entro fine anno. “I nostri agricoltori che si erano assicurati contro le calamità naturali si trovano oggi a dover fare i conti con una grave mancata copertura dei costi - afferma il direttore della Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. C’è preoccupazione, perché ancora

un atto tecnico formale di messa in mora di Agea per le manchevolezze rispetto alla convenzione firmata, che potrebbero pregiudicare l’operato dei tecnici. “So che l’hanno fatto anche altri, a fronte di una situazione in cui, per la domanda unica Pac 2015 abbiamo assistito a un susseguirsi di circolari, anche all’ultimo minuto, che non ci hanno consentito di fare il lavoro come avremmo voluto - ha sottolineato il presidente Guidi -. È un atto della cui gravità ci rendiamo conto e che non era mai stato utilizzato, ma è testimonianza del fatto che il rapporto dei Caa con Agea non è stato quello che doveva essere, soprattutto all’inizio del percorso. I Caa - ha continuato Guidi - in questi anni sono stati vituperati, sottoposti all’operazione 'bonifica', ma vengono pagati meno di 10 euro a fascicolo, di cui 6-7 euro servono per l’assicurazione, quindi stiamo parlando di un pagamento ridicolo; ciononostante, ci siamo sobbarcati l’onere di gestire le complessità della riforma. Noi riteniamo che sia inaccettabile, e vogliamo fare un gesto - se vogliamo anche eclatante - per metterlo in luce”. una volta, e senza preavviso, vengono a mancare risorse attese che potevano dare un po’ di respiro alle aziende in carenza di liquidità. Spiace constatare, inoltre, come anche in questo caso siano state cambiate le regole in corso d’opera, privando così gli imprenditori agricoli di certezze importanti per poter programmare al meglio il loro sviluppo aziendale”. La situazione, infatti, rischia di essere insostenibile: da un lato già da alcuni anni c’è stata una forte riduzione degli stanziamenti nazionali a sostegno del piano assicurativo. Dall’altro è stato promosso anche dalle Amministrazioni l’ampliamento del ricorso a questo strumento, giustificato peraltro dai gravi problemi che hanno caratterizzato le produzioni agricole in questi anni, anche per il cambiamento climatico e per la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi che hanno compromesso i raccolti. “Ci sono aziende che dovranno versare cifre elevate per coprire la quota restante - prosegue Abellonio -. Vedersi privati da un giorno all’altro di una parte importante del contributo e dover far fronte di tasca propria al mancato introito è ingiustificabile. Già l’anno scorso il contributo era stato versato nella misura del 59% per poi procedere in un secondo momento a sanare il restante 6%”. Sulla vicenda ha preso posizione anche Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che ha invitato il Governo ad intervenire con estrema urgenza per individuare gli strumenti finanziari più opportuni per garantire il pagamento completo agli agricoltori. “Il 2014 - si legge in una nota del coordinamento - è stato un anno molto difficile per le imprese agricole che oltre alle calamità naturali hanno subìto le conseguenze della crisi economica, la riduzione dei consumi, gli squilibri nelle relazioni di filiera fino alle conseguenze di situazioni geopolitiche internazionali come l’embargo russo. Non è tollerabile che i redditi agricoli debbano essere ulteriormente penalizzati anche per la sottrazione di finanziamenti pubblici consolidati e sempre fortemente pubblicizzati. È opportuno sottolineare che, relativamente al 2013, il contributo pubblico per le spese assicurative era pari all’80%; è assurdo che quest’anno non si riesca a garantire il 65%. Ci auguriamo infine che il Ministero predisponga tutte le misure necessarie per evitare nel prossimo periodo di programmazione - 2015/2020 - il ripetersi di queste inaccettabili situazioni”. L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

11


Corilicoltura

Oltre 650 persone hanno assistito a Cherasco al convegno "Nocciolo, economia di un territorio"

Nocciolo in cerca di una strategia

Lodovico COGNO Presidente Piemonte Asprocor

ELEVATA PARTECIPAZIONE E INTERVENTI DI ALTO LIVELLO AL CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA A CHERASCO di Monica Arnaudo

Oreste MASSIMINO

60.000

tonnellate di cui 100.000 in Italia. Quindi l’Italia è il primo paese europeo con una superficie di circa 70.000 ettari, il Piemonte è la terza regione per superficie corilicola”. Dopo di lui hanno preso la parola i presidenti di Piemonte Asprocor, Lodovico Cogno, e di Ascopiemonte, Pier Paolo Bertone. “Fino a qualche decennio addietro l’economia del nocciolo era legata ad un

Evoluzione della produzione di nocciole nelle principali regioni corilicole d'Italia

Presidente Confagricoltura Cuneo

CAMPANIA

50.000 Ad aprire i lavori è stato Oreste Massimino, presidente Confagricoltura Cuneo: 40.000 “Il nocciolo non è più una coltura marginale, ma sta assumendo per la nostra Regione e in particolare per la provincia di 30.000 Cuneo, un ruolo di primo piano in grado di garantire economia e occupazione e ciò 20.000 è dovuto alla forte domanda dell’industria dolciaria che abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio. Nel mondo si produ10.000 cono 1.200.000 tonnellate di nocciole, il 70% viene prodotto dalla Turchia. L’Europa produce circa il 15% con 160.000 0

12 L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

LAZIO

PIEMONTE

SICILIA

48.640

34.610

49.410

39.266 42.520 37.424 29.956

28.440 16.499

16.532

12.302

12.442

2010

2011

16.532

27.255 23.890

23.797

19.988

11.192

10.088

11.292

2012

2013

2014

Elaborazione Confagricoltura su dati ISTAT

O

ltre 650 persone hanno affollato, sabato 13 giugno, il PalaExpo di Cherasco per il convegno “Nocciolo, economia di un territorio” organizzato da Confagricoltura Cuneo in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor. Durate la giornata, a cui hanno partecipato tutti gli attori della filiera, è stato analizzato lo stato attuale di un settore che registra dati in forte crescita.

territorio molto più ristretto – ha detto il primo -, ma negli ultimi anni è diventata una fonte di reddito molto importante, vista la grande richiesta del mercato mondiale e sta sostituendo alcune colture non più redditizie in molte zone piemontesi e non solo. Nell’ottica di questo incremento della domanda e degli investimenti effettuati non dobbiamo però dimenticare le nostre tradizioni, l’importanza della qualità sulla quantità e lo sforzo enorme fatto nel passato per portare sul mercato e valorizzare il marchio Nocciola Piemonte Igp. In un’epoca globalizzata, l’unica cosa che ci permetterà di stare sul mercato sarà la qualità del nostro prodotto”. “Negli anni sono scomparse le aree incolte, sono nati


Pier Paolo BERTONE

LA TURCHIA È LEADER

"Miriamo a 350mila tonnellate di prodotto sgusciato per l'export"

Presidente Ascopiemonte

noccioleti razionati e aziende specializzate che hanno permesso la creazione di posti di lavoro, una buona redditività e l’inserimento di molti giovani nell’economia agricola – gli fa eco Bertone -. Il nocciolo non va considerato solo un’importante risorsa economica, ma anche uno strumento per la salvaguardia dell’ambiente, grazie ad agricoltori che provvedono alla regimazione delle acque, al contenimento delle aree incolte e dei boschi e a controllare gli incendi. Questa è l’importanza della coltivazione del nocciolo sul territorio. Come Associazione crediamo nel futuro della coltivazione delle nocciole, sempre che questa sia coordinata da un’attività di filiera e che esista una continuità nella ricerca scientifica al fine di mantenere e aumentare la qualità della nostra nocciola che garantisca il consumatore”.

Ospite d’eccezione del convegno organizzato da Confagricoltura è stato il turco Nizamettin Dogan Güner della Direzione Export del Ministero dell’Economia. La Turchia, settimo Paese in termine di produzione agricola, è il 25° più grande esportatore di prodotti agricoli nel mondo. “Entro il 2023 la Turchia mira a diventare uno dei primi cinque Paesi in termini di produzione agricola – ha spiegato Guner -. La nocciola e la frutta secca sono gli elementi più importanti della nostra esportazione che tocca quasi tutto il mondo. Negli ultimi anni la domanda è aumentata, in particolar modo il mercato nel Medio Oriente e nel Nord Africa, dove la Turchia sta diventando un centro di distribuzione regionale”. L’Italia è uno dei mercati più importanti per la Turchia; negli ultimi cinque anni le esportazioni sono aumentate del 38%, tra i prodotti principali noci, nocciole e la frutta secca. “La produzione mondiale di nocciole nel 2014 ha raggiunto 744.000 mila tonnellate in guscio - ha commentato - segnando una diminuzione del 20% rispetto alla stagione precedente, dato negativo dovuto principalmente alle gelate primaverili in Turchia. Quasi 5 milioni di turchi lavorano nel settore corilicolo e il Governo presta grande attenzione all’evoluzione del comparto, tanto che nei prossimi otto anni conta di portare a 350.000 tonnellate l’export di prodotto sgusciato. Le aree di coltivazione sono in crescita, le stime prevedono per la prossima stagione una produzione mondiale di 963.500 tonnellate, di cui 640.000 in Turchia, un aumento significativo è previsto anche in Italia (125.000 tonnellate). Il consumo delle nocciole nel mondo è aumentato del 55% tra il 2009 e il 2013 ed in parallelo è cresciuta anche la produzione. Il calo di consumo è visto come il rischio più grande per questo settore. Per un’economia sostenibile diventa quindi sempre più importante mantenere un equilibrio tra produzione e prezzi”.

Giuseppe RUSSO Presidente FNP Frutta in Guscio Confagricoltura

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La giornata si è chiusa col porte aperte nell'azienda Chianchia

Si è entrati poi nel vivo dei lavori con Giuseppe Russo, presidente Federazione nazionale di Prodotto Frutta in Guscio “Se parliamo di nocciolo, soprattutto in Piemonte, Campania e Lazio, ci riferiamo a un’economia ormai consolidata negli anni – ha spiegato Russo -. Dal 2009 al 2013, a livello mondiale, c’è stato un incremento di poche decine di migliaia di ettari, mentre in Italia, partita dal 2010

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13


IL 'COLOSSO' DOLCIARIO ALBESE

"Ogni 10 anni la Ferrero raddoppia il proprio fabbisogno di nocciole" A parlare di mercati mondiali sono stati chiamati due rappresentanti del più grande operatore della filiera, il Gruppo Ferrero di Alba. “Sono tre i fattori chiave che consideriamo nella nostra strategia: il mercato che ha un’offerta limitata di nocciole, la necessità di avere grandi quantità e la qualità che deve essere al massimo livello - ha illustrato Giacomo Bianchi (Ferrero Trading Lux – Purchasing Department) -. Cinque i mercati principali: Turchia, Italia, Stati Uniti, Georgia e Azerbaigian. L’Italia ha un mercato non da sottovalutare, non solo in termini qualitativi ma anche di volumi; realizza il 15% della produzione mondiale, ed è in seconda posizione rispetto alla Turchia nel ranking mondiale. I prezzi del mercato evidenziano un’alta volatilità e una tendenza al rialzo, in termini di investimento la nocciola è quindi un prodotto da considerare molto seriamente”. Dal 2007 fino ad oggi Ferrero ha utilizzato 25 mila tonnellate di sgusciato, che corrispondono a circa 50 mila tonnellate di guscio. “I nostri studi prevedono nel breve termine un aumento del 5-6% sui nostri prodotti base nocciola - ha continuato Bianchi -. Dal 2011 al 2016 il trend di crescita è costante, 6% in termini di consumo nocciola, dal 2017-2018 si ipotizza un leggero calo che comunque si attesta sul 5%. Diventano quindi, sempre più importanti, i volumi sul mercato”. Affrontate anche le potenzialità future e le criticità del mercato. “Il Gruppo raddoppia il suo fabbisogno ogni 10 anni e questa è una notizia importante per sapere che se si piantano nocciole c’è qualcuno che le compra. Ci sono però delle criticità da considerare: il sostanziale bilanciamento della domanda e dell’offerta, la scarsa disponibilità di prodotto di qualità sui mercati, la responsabilità sociale che deriva dalla tracciabilità”. Fabio Piretta, responsabile Ferrero Halzenut Company, ha invece dichiarato: “Lo sviluppo della corilicoltura non è visto solo a livello nazionale o regionale, ma sta coprendo territori a livello mondiale. Nell’ottica di dare una spinta attiva al settore, a gennaio è nata Ferrero Halzenut Company che si occuperà di sostenere la corilicoltura in modo trasversale, partendo da innovazione e ricerca, grazie alla collaborazione con l’Università di Torino, unendo le buone pratiche agricole e la sostenibilità territoriale. Il sostegno agli agricoltori è basato sulla strutturazione di servizi tecnici che possano garantire informazione al mondo dei produttori, promozione di strumenti finanziari pubblici e privati, contratti a medio e lungo termine che possono garantire stabilità”.

Andrea OLIVERO

Viceministro delle Politiche Agricole

convegno evidenziano che il settore sta conoscendo un grande sviluppo. La quantità di ettari che sono stati convertiti in questa coltura negli ultimi anni indica che abbiamo imprenditori che stanno scommettendo su questo prodotto d’eccellenza, ma che chiedono garanzie rispetto al futuro. I prezzi raggiunti in questa annualità – ha sottolineato il rappresentante del Governo - sono legati anche a situazioni contingenti e che non in maniera immediata potranno mantenersi nel futuro, ma certamente sono indicativi del fatto che, in un mercato globale, c’è oggi la possibilità e lo spazio di poter crescere ulteriormente. Come Ministero ci stiamo impegnando per accompagnare questo processo su più fronti: scelte normative che aiutino il mondo dell’agricoltura con aiuti concreti per far fronte ai costi immediati; garanzia della specificità e della qualità del prodotto

Roberto ABELLONIO

Direttore Confagricoltura Cuneo

con 59.608 ettari, le colture hanno iniziato ad aumentare nel 2011 e hanno continuato negli anni a mantenere un trend di crescita stabile. Negli ultimi 15 anni le produzioni sono state diverse, con oscillazioni legate non alla superficie coltivata, ma esclusivamente a fattori climatici. Nel 2014 il Piemonte è stato il più grande produttore nazionale, con 27.255 tonnellate. Il corilicolo è un settore in crescita, con grandi opportunità, ed è quindi fondamentale incrementare le superfici coltivate e riuscire a creare un coordinamento per l’intera filiera. Bisogna però valutare anche eventuali criticità legate ai tempi di produzione e alla crescita di domanda prevista dall’industria”.

Nadia VALENTINI Ricercatrice Università di Torino

A seguire è intervenuto l’eurodeputato Alberto Cirio, mentre dopo di lui ha preso la parola il turco Nizamettin Dogan Güner della Direzione Export del Ministe-

ro dell’Economia (vedi approfondimento nel box nella pagina precedente). Molto interessanti, inoltre, i dati scaturiti dall’intervento della ricercatrice Nadia Valentini che ha illustrato i risultati preliminari di uno studio sugli aspetti tecnicoeconomici della coltura, realizzato nel 2014 dal dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino. “La ricerca aveva l’obiettivo di calcolare il costo di gestione colturale del noccioleto ad ettaro. Dopo aver analizzato i questionari compilati da diverse aziende, suddivise in base all’estensione delle superfici coltivate, è emerso che dal punto di vista agronomico c’è un limitato impiego degli impollinatori, molte aziende utilizzano l’inerbimento totale. Altro aspetto molto positivo è che quasi tutte le aziende hanno dichiarato di fare i campionamenti prima dei trattamenti antiparassitari”. Dopo di lei gli attesi interventi di Giacomo Bianchi e Fabio Piretta della Ferrero (vedi approfondimento nel box sopra), mentre le conclusioni sono state affidate ad Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole: “I numeri presentati nel

14 L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

grazie non solo alla classificazione ma anche alla tracciabilità e all’indicazione del territorio d’origine; accordi per agevolare l’internazionalizzazione dei mercati”. Prima di lasciare il Pala Expo alla volta del ‘porte aperte’ nell’azienda Chianchia il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha chiuso i lavori confermando ai rappresentanti della Ferrero “la disponibilità del mondo produttivo a consolidare le relazioni commerciali in atto, al fine di giungere a una migliore integrazione dei rapporti di filiera, nell’interesse dei produttori, dei consumatori e dell'economia del territorio. Un ringraziamento, infine, a tutti gli sponsor che hanno reso possibile e sono stati determinanti nel successo di questo appuntamento".

Guarda il video dell'evento al link: https://www.youtube.com/ watch?v=kBYQ_WVzwDM


INSERTO TECNICO

N. 07 • 2015

NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

FEASR

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

PMI: AL VIA I VOUCHER PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE

I

l Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità operative e i termini per la richiesta e concessione dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzati a sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali con 10 milioni di risorse stanziate. Le istanze di accesso finalizzate e firmate digitalmente dovranno essere presentate esclusivamente online a partire dalle ore 10 del 22 settembre 2015, alle ore 17 del 2 ottobre 2015. Per agevolare le imprese, il bando stabilisce che, a partire dalle ore 10 del 1° settembre 2015, le imprese interessate potranno registrarsi tramite la procedura informatica resa disponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’internazionalizzazione” del sito internet del Ministero (www.mise. gov.it). Dalle ore 10 del 15 settembre 2015 le imprese, acquisita la password di accesso con la procedura di registrazione, potranno

avviare e completare le fasi di compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni. Il decreto, disponibile nella sezione “Normativa e moduli” del sito www.mise.gov.it, fornisce alle imprese interessate ulteriori indicazioni e precisazioni in ordine ai criteri ed alle modalità di accesso allo strumento e di erogazione delle agevolazioni. FINALITÀ. L’intervento consiste in un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, ovvero un sostegno economico a copertura di servizi erogati per almeno 6 mesi a tutte quelle piccole e medie imprese che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il cosiddetto Temporary Export Manager o TEM, professionista disponibile a fornire alle Imprese un supporto nella creazione di reti di contatti all’estero) capace di studiare, progettare e gestire processi e programmi sui mercati esteri.

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BENEFICIARI. Micro, piccole e medie imprese costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, e le Reti di imprese tra pmi, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500mila euro in almeno uno degli esercizi dell’ultimo triennio. Tale vincolo non sussiste nel caso di start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese. CARATTERISTICHE INTERVENTO. Singoli voucher a fondo perduto di 10mila euro per l’inserimento in azienda di un temporary export manager per almeno sei mesi. Per avere accesso al voucher l’impresa deve intervenire con un cofinanziamento che, per il primo bando è di almeno 3mila euro (il costo complessivo sostenuto dall’impresa per il servizio deve essere, pertanto, di almeno 13mila euro). L’azienda deve rivolgersi ad una società fornitrice dei servizi scegliendola tra quelle inserite nell’apposito elenco presso il Ministero, che sarà pubblicato entro il 1° settembre 2015. Informazioni sullo strumento possono essere richieste scrivendo a: exportvoucher@mise.gov.it o contattando gli uffici Confagricoltura Cuneo.

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015

I


MANIPOLAZIONI DEI VIVAISTI TASSATE SU BASE CATASTALE

L’

Agenzia delle Entrate ha specificato, in risposta ad un chiarimento chiesto da Confagricoltura, che le attività di manipolazione su piante acquistate da terzi, effettuate da vivaisti, nel rispetto del limite della prevalenza dei prodotti propri, rientrano tra le attività tassate su base catastale ex art. 32, c. 2, lett. c) del TUIR. Più in particolare, l’Agenzia precisa che le operazioni di: • concimazione ed inserimento all’interno del terriccio di ritentori idrici al fine di garantire la shelf-life del prodotto, sia durante il trasporto che durante la fase di permanenza delle stesse presso il cliente; • trattamento delle zolle, al fine di eliminare gli insetti nocivi all’apparato radicale; • altre attività come la potatura, la steccatura e la rinvasatura, effettuate dai vivaisti, in quanto produttori agricoli, rientrano appieno nell’ambito delle attività agricole connesse, come indicate nei decreti ministeriali di attuazione dell’art. 32, c. 2, lett. c) del TUIR (vedi il D.M. 13 febbraio 2015 - circolare confederale n. 15004 del 17 marzo 2015), e sono soggette alla determinazione del reddito agrario.

II

EFFICIENZA ENERGETICA: IN ARRIVO UN NUOVO BANDO REGIONALE

L

a Regione Piemonte ha approvato il programma di sostegno per gli interventi a favore dell’efficienza energetica nei cicli e nelle strutture produttive, per interventi che saranno realizzati dalle imprese del territorio. Il fabbisogno necessario per la realizzazione del programma regionale è di circa 53,8 milioni di euro, la maggior parte dei quali (51 milioni) previsti da risorse regionali a valere su fondi Por Fesr della nuova programmazione e la restante parte (2,3 milioni) costituita da fondi del Ministero dello Sviluppo economico destinati al finanziamento a fondo perduto di diagnosi energetiche. Per la realizzazione degli interventi la Regione metterà a disposizione un finanziamento a tasso agevolato, costituito per l’80% da fondi regionali a tasso zero e per il restante 20% da fondi bancari a tasso convenzionato, fino a coprire il 100% delle spese sostenute per la realizzazione di almeno due interventi tra quelli consigliati. Esempi di interventi finanziabili sono: l'installazione di impianti di cogenerazione ad elevato rendimento, progetti finalizzati all’aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi o negli edifici, l'installazione di nuove linee di produzione ad alta efficienza, l'installazione di impianti a fonti rinnovabili. Il bando verrà pubblicato subito dopo l’estate, a seguito della stipula della convenzione con il Ministero dello Sviluppo economico.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 05 • LUGLIO 2015


FLAVESCENZA DORATA, COME PROCEDERE CON I TRATTAMENTI

I

l ciclo biologico dello Scaphoideus titanus risulta per quest’annata nella norma: attualmente nelle zone più calde sono ampiamente presenti larve di terza età, mentre nelle zone più fresche lo stadio prevalente risulta essere ancora della seconda età. Per la salvaguardia delle api e degli altri insetti pronubi il trattamento deve essere effettuato dopo la fioritura ad allegagione avvenuta. Prima di trattare occorre eliminare tramite lo sfalcio e appassimento o asportazioni eventuali fioriture spontanee nella vegetazione sottostante le viti. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. L’inosservanza può causare gravi danni all’apicoltura. Le aziende aderenti alla misura 214.1 (Applicazione delle tecniche di agricoltura integrata) possono utilizzare i seguenti prodotti: clorpirifos etile, clorpirifos metile, etofenprox acetamiprid, thiamethoxam. Il primo trattamento, possibile dallo scorso 19-20 giugno, può variare in funzione della situazione del ciclo dello scafoideo nelle diverse aree. Dopo aver trattato con l’insetticida e trascorso il tempo di rientro (almeno 48 ore) occorre estirpare le piante malate ed eliminare i tralci con sintomi. Questo serve per togliere la fonte di fitoplasma che rende infettivo l’insetto vettore (scafoideo). Salvaguardia degli insetti pronubi • divieto trattamenti insetticidi in fioritura. • sfalcio e appassimento/asportazione della vegetazione

PRODUZIONE INTEGRATA E BIOLOGICA: DOMANDE SÌ, MA CON PENALITÀ

N

sottostante nel caso dii presenza di fioriture spontanee prima di eseguire i trattamenti insetticidi. • evitare fenomeni di deriva (non trattare in presenza di vento). Accorgimenti per il trattamento • controllare il pH della soluzione in modo che sia inferiore a 7; • impiegare volumi di acqua e pressioni di distribuzione in grado di bagnare bene tutta la vegetazione; • trattare tutti i filari da entrambi i lati; • cercare di far arrivare la soluzione sulla pagina inferiore delle foglie, comprese quelle dei polloni; • evitare presenza di polloni o erbe infestanti troppo sviluppate alla base dei ceppi; • dopo aver trattato con l’insetticida e trascorso il tempo di rientro (almeno 48 ore) estirpare le piante malate ed eliminare i tralci con i sintomi: questo serve per togliere la fonte di fitoplasma che rende infettivo l’insetto vettore (Scaphoideus titanus). Utilizzo neonicotinoidi nella lotta contro Scaphoideus titanus per aziende delle misure agroambientali Per la lotta contro Scaphoideus titanus su vite sono stati introdotti due prodotti neonicotinoidi (Tiametoxam e Acetamiprid). Le Linee Guida Nazionali e di conseguenza le norme tecniche regionali, prevedono un unico trattamento all’anno con sostanze attive neonicotinoidi, indipendentemente dall’avversità. Di conseguenza i due neonicotinoidi, Tiametoxam e Acetamprid possono essere usati solo in alternativa tra di loro e, se usati in miscela sia estemporanea sia commerciale con un’altra sostanza attiva, il numero complessivo di trattamenti deve essere sempre uguale a uno. Per ulteriori informazioni rivolgersi ai tecnici di Confagricoltura Cuneo.

CONTRIBUTI REGIONALI PER I DANNI DELLA DROSOPHILA SUZUKII

uovo termine, ma con penalità, per le domande di contributo in relazione al bando della Regione Piemonte sulle tecniche di produzione integrata e biologica. Gli agricoltori interessati possono presentare domanda di impegno per l’anno 2015 sulle azioni 214.1 (applicazione tecniche di produzione integrata) e 214.2 (applicazione tecniche di produzione biologica) ancora fino al 10 luglio 2015, oltre quindi il termine iniziale fissato al 15 giugno. In caso di presentazione tardiva, però, l'importo al quale l'agricoltore avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile, viene decurtato dell'1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. Le domande iniziali o di modifica pervenute oltre il termine del 10 luglio 2015, sono irricevibili. In caso di trasmissione tardiva le domande presentate in proprio dai beneficiari devono pervenire agli enti delegati competenti anche in forma cartacea, entro le ore 12 del 10 luglio 2015. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

L

a Giunta regionale ha approvato in data 29 maggio 2015 le disposizioni generali per la concessione di contributi negli interessi su prestiti per la conduzione aziendale contratti dalle imprese agricole per fronteggiare i danni causati dal dittero Drosophila suzukii, l’insetto che sta causando i maggiori danni alla coltura del mirtillo gigante e può attaccare tutti i piccoli frutti fragole e ciliegie, ma che sta causando problemi anche ai vigneti. Il provvedimento dovrebbe prevedere le seguenti specifiche: l'importo massimo del prestito è calcolato sulla "superficie utilizzata" destinata alla coltivazione del ciliegio, delle fragole e dei piccoli frutti, così come risultante dal fascicolo aziendale. L'importo del prestito di conduzione richiesto non potrà essere inferiore a 4.000 euro e superare l'importo di 50.000 euro per singola impresa. Il contributo negli interessi a carico della Regione Piemonte è pari al 2% dell'importo del prestito annuale incrementato di 0,50 punti percentuali nel caso in cui almeno il 50% dell'importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da confidi.

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III


REVISIONE TRATTORI E MACCHINE AGRICOLE IN GAZZETTA UFFICIALE

L

a Gazzetta Ufficiale del 30 giugno ha pubblicato il decreto del Ministero dei trasporti del 20 maggio 2015 relativo all’obbligo di revisione, a partire dal 31 dicembre 2015, per i trattori agricoli, le macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi e i rimorchi agricoli con massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 t e con massa complessiva inferiore a 1,5 t se le dimensioni d’ingombro superano i 4 metri di lunghezza e 2 di larghezza (per le ultime due categorie la revisione generale decorre dal 31 dicembre 2017). Ulteriori informazioni presso agli uffici tecnici della Confagricoltura Cuneo. "Intanto siamo al lavoro - commentano da Confagricoltura Cuneo - per effettuare delle modifche alle norme che, così come sono state pensate, rischiano di essere solamente un ulteriore balzello".

SCADENZE REVISIONI MACCHINE AGRICOLE Data immatricolazione

Data revisone

Prima del 31/12/1973

Entro il 31/12/2017

Tra il 01/01/1974 e il 31/12/1990 Tra il 01/01/1991 e il 31/12/2010 Tra il 01/01/2011 e il 31/12/2015

Entro il 31/12/2018

Dopo il 01/01/2016

Entro il 31/12/2020 Entro il 31/12/2021 Al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione

NASPI: NUOVA INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE

D

al 1° maggio è entrata in vigore la NASpi, nuova indennità in caso di disoccupazione che può essere richiesta dai lavoratori che perdono involontariamente il lavoro e sono in possesso dei requisiti utili per ottenere l’indennità. La Naspi, che non si applica agli operai agricoli, ai dipendenti pubblici e ai co.co.co o progetto, presenta significative novità in merito al possesso dei requisiti contributivi necessari per richiedere la prestazione e ai criteri di determinazione del contributo. Infatti, a differenza dell’ASpI e mini ASpI, l’indennità NASpi viene riconosciuta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione negli ultimi quattro anni e nel calcolo della durata non si deve tenere conto dei periodi contributivi che hanno già dato luogo alla prestazione di disoccupazione. SOGGETTI INTERESSATI • lavoratori dipendenti; • apprendisti; • soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato; • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

IV

BANDO DI ASSEGNAZIONE IDONEITÀ A DOCG ALTA LANGA: PUBBLICATA LA GRADUATORIA La Regione Piemonte ha pubblicato la graduatoria del bando riferito agli aventi diritto all’idoneità all’impianto o all’iscrizione verso la Docg Alta Langa. Ricordiamo che la pubblicazione sul sito della Regione assume validità di notifica agli aventi diritto e pertanto non saranno più inviate lettere alle aziende assegnatarie. Le aziende assegnatarie verranno comunque avvisate dai tecnici regionali, al fine di presentare la domanda di impianto o di variazione di idoneità. Per maggiori informazioni contattare l’ufficio Tecnico della Confagricoltura zona di Alba al numero 0173/281929.

LAVORO NERO, PREVISTI OLTRE 9MILA CONTROLLI IN PIEMONTE

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il documento di programmazione 2015 dell’attività ispettiva che prevede l’esecuzione di 9.200 controlli in Piemonte per contrastare il lavoro nero. Sono previsti controlli, in particolare, nel settore primario. Particolarmente interessati al lavoro sommerso sono, infatti, l'edilizia, il commercio, la ristorazione e l’agricoltura - si legge nel rapporto - per ragioni connesse sostanzialmente all'elevata intensità del lavoro concentrata in determinati periodi temporali e l’elevato turnover del personale. Confagricoltura Cuneo invita, dunque, gli associati a rivolgersi ai propri uffici per sbrigare le pratiche di assunzione ancora in sospeso per la stagione estiva. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

REQUISITI PER IL RICONOSCIMENTO DELL’INDENNITÀ • stato di disoccupazione involontario (con almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti); • dimissioni per giusta causa motivata; • durante il periodo tutelato di maternità; • risoluzione consensuale del rapporto con procedura di conciliazione; • far valere 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l’inizio della disoccupazione. CALCOLO, MISURA E DURATA DELL’INDENNITÀ Con contribuzione mensile inferiore/uguale a 1.195 euro, l’indennità è del 75% della retribuzione, superiore ai 1.195 euro l’indennità è del 75% + 25% della differenza tra 1.195 e la retribuzione mensile. Il contributo NASpi, che non potrà superare i 1.300 euro e si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal quarto mese di fruizione, è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA La domanda per l’indennità va presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Maggiori informazioni negli uffici del patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo.

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Fauna selvatica

Lupo: attacchi in crescita IL PROGETTO LIFE WOLFALPS RESTITUISCE UNA MAPPATURA PRECISA DEGLI ATTACCHI IN ALPEGGIO E CERCA SOLUZIONI di Ilaria Blangetti

S

prenda provvedimenti legislativi volti a tutelare gli allevatori”. Lo studio ha evidenziato da un lato l’efficacia dei sistemi di prevenzione, quando utilizzati in modo corretto, e dall’altra la necessità di intervenire in favore dei pastori non solo per rendere sostenibili i costi aggiuntivi della gestione dei pascoli in presenza dei predatori o per indennizzare perdite e danni, ma anche per promuovere una migliore qualità della vita e del lavoro in montagna e un aumento dei ricavi degli allevatori. “Il progetto mette in luce una mappatura precisa della situazione - aggiunge Rosso - e permette di notare come la combinazione di alcuni fattori possa aiutare gli allevatori”. Grazie al questionario si sono potute fotografare, infatti, anche le protezioni utilizzate per proteggere il bestiame dagli attacchi del lupo e capirne l’efficacia. Sul 73,2% degli alpeggi viene utilizzato almeno un sistema di prevenzione ed il principale è la presenza fissa al pascolo di una persona, mentre il confinamento notturno degli animali è attuato sul 73,5% degli alpeggi. Il 90,6% degli allevatori si è poi reso

Numero di capi predati (morti e feriti) in provincia di Cuneo, suddivisi per specie

Ovini

Bovini

Caprini

250

200

150

100

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

2000

50

1999

20

40

60

80

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

ono stati presentati a Entracque, nella sede del Parco delle Alpi Marittime, i risultati dei questionari proposti nel 2014 agli allevatori della provincia di Cuneo che portano in alpeggio il bestiame durante la stagione estiva. Lo studio è parte del progetto europeo “Life Wolfalps”, ed ha permesso di delineare, attraverso 300 questionari che corrispondono ad altrettanti alpeggi (valutati per oltre il 90% del totale), il quadro della situazione in Granda. “Questo studio offre uno spaccato interessante della presenza del lupo sul nostro territorio e mette in luce alcune criticità a esse connesse - commenta Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura zona Cuneo che ha partecipato al dibattito insieme ad altri attori del territorio -. È frutto delle opinioni degli allevatori per cui sottolinea quelle che sono le difficoltà di chi in alpeggio deve convivere con la presenza del predatore e deve difendere mandrie o greggi dagli attacchi. Il progetto Life Wolfalps ha dimostrato di essere propositivo; auspichiamo ora che la Regione consideri i risultati raccolti e, per quanto di sua competenza,

0

0

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Lupo

Canide indeterminato

Cane

Gli attacchi attribuiti a lupo, cane o canide tra il 1999 e il 2014 nelle valli cuneesi

disponibile a partecipare al Life Wolfalps, utilizzando i sistemi di prevenzione sotto indicazione degli operatori del progetto. Nello studio sono evidenziati anche il numero di attacchi, il numero di vittime per ogni attacco e i branchi esistenti anno per anno, permettendo così un’analisi dettagliata anche delle fasi di maggior pericolo e dei luoghi teatro di questi episodi. “Si tratta di un progetto di conservazione e gestione a livello alpino, che inventa e testa nuove soluzioni di convivenza con il lupo da esportare su tutte le Alpi: per esempio sperimenteremo questa estate nel Parco del Marguareis recinzioni a tre fili per il confinamento delle femmine e dei vitelli e un nuovo casotto d’alpeggio in Valle Gesso progettato gratuitamente dal Politecnico di Torino – ha spiegato Giuseppe Canavese, direttore del Parco delle Alpi Marittime e coordinatore di progetto -. Molti allevatori si rivolgono ancora al nostro ente cercando assistenza in caso di danni e sostegno per la prevenzione: prerogative che, con la chiusura del Progetto Lupo Piemonte non sono più di nostra competenza. Cerchiamo di fare il possibile, ma sarebbe importante che la Regione individuasse nuovi e sicuri punti di riferimento per tutte quelle questioni pratiche relative ai danni in alpeggio”.

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Vitivinicoltura

Le novità sui diritti di impianto VITICOLTORI IN ATTESA DI MAGGIORI CHIARIMENTI DA PARTE DEL MINISTERO di Gilberto Manfrin

C

on la pubblicazione in aprile degli ultimi regolamenti sono stati aggiunti nuovi tasselli alla disciplina del sistema di autorizzazione degli impianti viticoli, istituito dal regolamento 1308/2013 dell’OCM. Molte le opzioni lasciate agli Stati membri, che hanno ancora pochi mesi per dare un’impronta decisiva. La principale innovazione sarà la concessione di nuovi impianti pari all’1% del potenziale viticolo, ogni anno, sulla base dei dati ottenuti al 31 luglio di ogni campagna. Quando in un determinato anno la superficie delle richieste ammissibili non supera la superficie messa a disposizione, le richieste di autorizzazione per nuovi impianti vengono ovviamente accettate nella loro totalità, ma quando risulterà eccedente, l’assegnazione avverrà in modo proporzionale (pro-rata) a tutti i richiedenti, in base alla domanda iniziale. Per i reimpianti su presentazione di domanda, in automatico verrà concessa un’autorizzazione per una superficie equivalente a quella estirpata. L’autorizzazione potrà essere utilizzata solo nella stessa azienda. Attualmente il Ministero ha solo chiarito pochi punti: - la possibilità di trasferire i diritti di reimpianto vigneti da e verso tutta Italia (eliminate le barriere regionali che vincolavano i trasferimenti all’interno della Regione); - il termine ultimo per presentare richiesta di conversione dei diritti ancora posseduti al 31 dicembre 2015 in autorizzazioni è il 31 dicembre 2020.

LA LETTERA

Guidi: "Si allunghi la durata dei diritti in portafoglio" Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha inviato una lettera, venerdì 26 giugno, agli assessori regionali competenti chiedendo di adottare una delibera che allunghi il più possibile la durata dei diritti in portafoglio, a vantaggio dei produttori che intendono utilizzare il diritto oltre la scadenza naturale. “Alla vigilia dell’implementazione del nuovo sistema di gestione del potenziale viticolo - si legge nella nota - il settore ha necessità di fare chiarezza sulla durata dei diritti di reimpianto nel periodo transitorio. In tale periodo, le autorizzazioni derivanti dalla conversione dei diritti in portafoglio avranno la stessa validità temporale dei diritti che le hanno generate. Inoltre, come esplicitamente sancito dalla Commissione UE, qualora non sia stata attribuita ai diritti espressa scadenza, e in caso ci si avvalga della deroga che consente la conversione dei diritti in autorizzazioni entro il 31 dicembre 2020 (cosa che l’Amministrazione centrale ha già provveduto a fare), i medesimi diritti possono essere convertiti indistintamente entro tale termine. In tal caso, si potrà procedere al reimpianto entro il 31 dicembre 2023. L’avvalersi di tale possibilità da parte delle Regioni, così come segnalato dallo stesso Ministero, oltre a contribuire ad una corretta gestione dell’operatività aziendale, andrebbe a vantaggio di tutta la viticultura nazionale: incrementerebbe infatti la circolazione dei diritti fino a fine anno, nonché il loro successivo impiego. Rammentiamo che il mancato utilizzo dei diritti in portafoglio, favorito dalla scadenza ravvicinata, comporterebbe la perdita degli stessi e determinerebbe una riduzione del potenziale viticolo nazionale. Ci auguriamo che la Regione adatti le proprie disposizioni all’interpretazione fornita dalla Commissione Europea”.

IN VIGNETO

Uve: i tecnici fanno il punto Prime indicazioni sulla situazione fenologica e fitosanitaria delle uve fornite dal servizio tecnico di Confagricoltura Cuneo. MOSCATO “Dopo aver superato bene la fase di fioritura, siamo nel periodo di chiusura grappolo - affermano Antonio Marino e i responsabili del servizio tecnico della Confagricoltura zona di Alba -. Nella maggior parte dei vigneti, almeno in quelli ben esposti al sole, i grappoli risultano ormai finiti e, quel che più conta, sani. Ci sono stati un po’ di problemi all’inizio della fioritura per via di un andamento climatico non eccellente a causa delle piogge di maggio”. DOLCETTO E NEBBIOLO “Purtroppo abbiamo avuto qualche accenno di grandinata in alcune zone, fenomeni sparsi che rischiano però di compromettere in parte la produzione del vigneto. Da un punto di vista fitosanitario si è verificato qualche attacco di peronospora ad inizio stagione, ma al momento,

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Chardonnay

Barbera

Moscato

Dolcetto

questa è l’annata dell’oidio, conosciuto anche con il nome di ‘mal bianco’, avversità peggiore e più ostica da combattere rispetto alla peronospora. CHARDONNAY, ARNEIS, PINOT NERO Le produzioni di fondo valle, quelle meno esposte, risultano un po’ indietro nella maturazione, ma in generale si riscontra un anticipo di una settimana dieci giorni, a seconda delle posizioni, rispetto all’anno scorso. ATTENZIONE AL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI A livello fitosanitario si stanno ultimando gli interventi per il contenimento del vettore della Flavescenza dorata, ma il pensiero è proiettato anche alla Drosophila Suzukii, il cosiddetto ‘moscerino dei piccoli frutti’, che attacca anche le viti. “I tecnici della Confagricoltura Cuneo - allerta Marino -, sono pronti per mettere in campo tutti gli sforzi per un monitoraggio mirato di questo insetto che potrebbe creare grossi problemi in vista della prossima vendemmia”.


Frutticoltura

Piccoli frutti, ottima annata INIZIO DI STAGIONE INCORAGGIANTE PER FRUTTA ESTIVA, MIRTILLI E LAMPONI, SEMPRE PIÙ RICHIESTI DAL MERCATO di Ilaria Blangetti

sta dando segnali positivi - afferma Davide Risso, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -. Nonostante qualche danno da maltempo, per ora siamo soddisfatti”. Proprio grandinate e forti temporali hanno causato qualche danno alle albicocche. “Il meteo ha inciso sulla produzione di alcune varietà: qualche spaccatura che ha portato a dover scartare un po’ di prodotto - aggiunge Giordano -. Ma la qualità è comunque ottima”. La campagna delle albicocche è ancora in pieno svolgimento: “È infatti ancora troppo presto per fare bilanci - conclude Giordano -, perché con le varietà tardive la raccolta si spinge fino ai primi di agosto. I segnali sono comunque incoraggianti”.

Z

uccherina, gustosa e colorata. L’estate è la stagione d’eccellenza della frutta e le prime previsioni della campagna 2015 in provincia di Cuneo sono davvero incoraggianti. Nonostante una primavera che ha regalato molti temporali, spesso anche violenti e associati a grandinate, la frutta estiva è abbondante e di qualità, con i frutticoltori fiduciosi per il proseguo della stagione. È il caso dei piccoli frutti, come mirtilli e lamponi, particolarmente ricercati nei negozi perché incontrano sempre più il gusto dei consumatori. “L’inizio della stagione è stata senza dubbio positiva - commenta Alberto Giordano, presidente sezione ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo -. C’è molto interesse da parte del mercato nei confronti di questa tipologia di frutta”. Buona annata anche per le ciliegie, con la campagna che sta volgendo al termine con quotazioni interessanti, anche se il meteo non è sempre stato favorevole. “La frutta è buona e le quantità soddisfacenti, il mercato ci

Buona annata anche per le ciliegie cuneesi

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Fotovoltaico

Pannelli fotovoltaici sui tetti di un'azienda agricola

Una battaglia vinta dalla Confagricoltura IL TAR STOPPA LO 'SPALMA INCENTIVI'. A DICEMBRE AVEVANO PRESENTATO RICORSO ANCHE 12 GRANDI AZIENDE CUNEESI di Gilberto Manfrin

B

attaglia vinta. Confagricoltura Cuneo esprime la propria soddisfazione per la notizia della presunta anticostituzionalità dello ‘spalma incentivi fotovoltaico’, che prevedeva la rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici. A sollevare la questione è stato il Tar del Lazio che ha accolto dunque i motivi del ricorso presentato a dicembre dello scorso anno da Confagricoltura e dalle proprie imprese. La stessa Confagricoltura Cuneo aveva a suo tempo convocato le proprie associate potenzialmente interessate a presentare ricorso; dodici di esse, tutte con impianti tra 400 kw e un megawatt, vi avevano aderito. Un successo anche per loro, che affidatesi all'azione legale portata avanti dalla confederazione, raccolgono ora i primi frutti. Il ricorso, in attesa ora di verdetto da parte della Corte Costituzionale, era mirato a contestare la costituzionalità della norma e quindi a ottenerne l'abrogazione. CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA “Apprendiamo con soddisfazione il fatto che lo ‘spalma incentivi’ potrebbe essere incostituzionale - dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Restiamo in attesa che il provvedimento sia sottoposto all’esame della Corte Costituzionale, perché ha probabili profili di incostituzionalità per violazione del principio di ragionevolezza e di legittimo affidamento, insieme al principio di autonomia imprenditoriale. La decisione del Tar accoglie i motivi del ricorso presentato anche dalle nostre imprese: la posizione assunta testimonia l’indubbio successo della nostra iniziativa. Nella discussione giudicammo il provvedimento improprio e anticostituzionale, in quanto avrebbe comportato retroattivamente numerosi disagi economici agli operatori costretti a rivedere i loro piani di rientro per gli investimenti. Non solo: con quel decreto molte banche hanno ostacolato i finanziamenti che avevano concesso agli impianti sulla base di diversi tempi di rientro”. LE MOTIVAZIONI DEL TAR Secondo il tribunale amministrativo, si legge nelle motivazioni, 'con il decreto il sistema incentivi perde quella stabilità nel tempo che

era elemento essenziale della convenzione col Gse (Gestore dei servizi energetici); inoltre la riduzione della tariffa non è giustificata né proporzionata, perché lo spalma-incentivi non è adeguatamente bilanciato dalla finalità di riduzione delle tariffe elettriche'. IN ATTESA DELLA CORTE COSTITUZIONALE Nell’accogliere la decisione del Tar del Lazio Confagricoltura nazionale si è detta “fiduciosa che la Corte confermerà l’orientamento del Tar e dichiarerà l’illegittimità costituzionale dello 'spalma incentivi fotovoltaico', auspicando che il Governo possa subito tornare sui suoi passi e cancellare la norma con l’ormai prossimo Green Act, ripristinando così anche l’immagine e l’attrattività dell’Italia verso gli investitori”. Sarà quindi la Corte Costituzionale a prendere la decisione finale. Se la sentenza dovesse essere confermata i produttori avranno diritto all’erogazione della quota parte di tariffa incentivante che ad oggi non viene loro riconosciuta a causa dello 'spalma incentivi'. COSA PREVEDEVA IL DECRETO Con il decreto 'Spalma incentivi', il Governo aveva imposto per gli impianti fotovoltaici di maggiori dimensioni, oltre i 200 KW, una revisione degli incentivi. Secondo il decreto, i proprietari potevano scegliere fra tre diverse modalità di rimodulazione. La prima modalità era l’allungamento da 20 a 24 anni per la durata dell’incentivazione, rimodulando il valore unitario dell’incentivo in base alla durata del periodo residuo. La seconda, prevedeva di mantenere inalterata la durata del periodo di percezione a 20 anni, ma con una riduzione in un primo periodo e un corrispondente aumento in un secondo tempo, sulla base di percentuali fissate dal Ministero. La terza, continuare con incentivi erogati su base ventennale, con una riduzione in base a percentuali fissate dal decreto.

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Confagricoltura News

Motoraduno di successo CENTAURI AGRICOLI IN FESTA. RICCA PARTECIPAZIONE ALLA GIORNATA CHE HA FATTO TAPPA ANCHE IN LIGURIA di Ilaria Blangetti

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omenica 7 giugno si è svolto con successo l’ormai tradizionale motoraduno dei centauri agricoli di Confagricoltura Cuneo. L’evento, alla sua sesta edizione, ha coinvolto oltre cento persone tra centauri e accompagnatori. Il serpentone di moto, partito dal piazzale dell’ufficio Confagricoltura zona di Alba, si è poi diretto, passando per Millesimo, fino in Liguria, raggiungendo il bel borgo medioevale di Zuccarello, nell’entroterra di Albenga. Dopo l’aperitivo con prodotti locali liguri e lo spumante offerto dal produttore, socio di Confagricoltura, “Santero” di Santo Stefano Belbo, il gruppo è tornato in Piemonte passando da Garessio e Ceva per concludere la giornata in località Altavilla di Alba. Una merenda sinoira in compagnia: i centauri infatti sono stati raggiunti anche dai loro accompagnatori per chiudere la giornata sulle due ruote nel migliore dei modi. "Siamo contenti - commentano gli organizzatori -, è stata una bellissima giornata accompagnata anche dal bel tempo. Abbiamo scoperto un borgo affascinante e caratteristico nell'entroterra ligure, a pochi chilometri da noi, ed abbiamo avuto la possibilità di stare in compagnia dei nostri associati e appassionati centauri". L'appuntamento è quindi già alla prossima edizione del motoraduno di Confagricoltura Cuneo.

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Rinconferma per la Ballauri

P E N S I O N AT I

Soggiorno a Ischia

L'IMPRENDITRICE DI VICOFORTE RIELETTA VICEPRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA DONNA PIEMONTE

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aria Teresa Ballauri, imprenditrice vitivinicola di Vicoforte, è stata riconfermata alla vicepresidenza di Confagricoltura Donna Piemonte per il triennio 2016-2018. La nomina è avvenuta durante l’assemblea che si è svolta martedì 16 giugno a Chivasso ed ha visto la riconferma, per acclamazione, anche della presidente Maria Teresa Melchior di Vercelli. “Sono onorata di ricoprire questo incarico perché credo fortemente nel futuro di questo settore e, in particolare, sono consapevole del contributo che le donne sono in grado di offrire all’agricoltura – dichiara Maria Teresa Ballauri -. Nonostante le numerose difficoltà di questi ultimi anni, ritengo che il comparto sia ancora in grado di svilupparsi e cresce-

re recuperando il terreno perso, ma per fare questo c’è bisogno di un maggior interesse da parte dei giovani e di incentivi che favoriscano il ricambio generazionale. Come Confagricoltura Donna Piemonte, nel precedente mandato, abbiamo investito soprattutto nella formazione interna delle imprenditrici, ora proseguiremo con iniziative volte a rafforzare la nostra rappresentanza delle aziende del territorio”. Il rinnovato Consiglio direttivo del gruppo, del quale fa parte anche la vicepresidente Paola Maria Sacco di Alessandria, risulta altresì composto da: Paola Battioli di Novara, Natalia Bobba di Novara, Nicoletta Candelo di Asti, Gabriella Fantolino e Mariella Robasto di Torino e Maria Teresa Taverna di Alessandria.

Soggiorno alle terme per i pensionati di Confagricoltura. Il sindacato organizza, da domenica 13 a mercoledì 23 settembre, un soggiorno all'isola di Ischia, al Grand Hotel delle Terme Re Ferdinando, in località Ischia Porto. Un albergo 4 stelle, provvisto di un reparto termale e di un attrezzato centro benessere. La struttura è inoltre dotata di due ampie piscine, sauna e bagno turco, di un attrezzato centro fitness. L’hotel si trova in posizione strategica, vicino al porto, alle vie centrali dell’isola e alla spiaggia di San Pietro. La quota di partecipazione a persona, in camera doppia e pensione completa, è di 740 euro. La quota comprende, oltre ai pasti, il transfer da e per la stazione ferroviaria di Napoli (traghetto incluso), spiaggia attrezzata, uso delle piscine termali, grotta termale, sauna, bagno turco, palestra con sei lezioni di body-tonic, piano bar serale e possibilità di usufruire del reparto termale interno convenzionato Asl. Iscrizioni entro il 15 luglio.

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Le nostre aziende

Inglesi 'matti' per i mirtilli della Val Po A REVELLO IVAN E CARLO BARBERO COLTIVANO OLTRE 12MILA PIANTE DEL PICCOLO FRUTTO. IL RACCOLTO FINISCE PER L'80% SUI BANCHI FRIGO DEL REGNO UNITO di Paolo Ragazzo

Il nastro su cui controllare il prodotto

L'azienda Barbero di Revello coltiva 4 ettari a mirtilli Duke

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are di necessità virtù. È la situazione in cui molte aziende agricole del comparto frutta si trovano da ormai qualche anno, da quando in Piemonte la temibile batteriosi del kiwi ha praticamente falcidiato una coltura molto diffusa. Trovatisi costretti a estirpare ettari di actinidia, molti imprenditori hanno variato la destinazione d’uso dei loro terreni, optando per colture alternative. Non indifferenti sono stati gli sforzi economici necessari per poter compiere questo ‘salto’, ma oggi c’è chi è già pienamente operativo in un’altra coltivazione. È il caso dell’azienda che Ivan Barbero conduce insieme al papà Carlo a Revello. “Quando nel 2011 abbiamo dovuto togliere le piante di kiwi a causa della Psa – spiega Ivan, 26 anni laureato in Ingegneria civile – ci siamo indirizzati verso il mirtillo Duke, confidando soprattutto nelle proprietà presenti nei terreni alluvionali della fascia che va da Martiniana Po a Saluzzo. Questi territori, infatti, possiedono peculiarità uniche che li rendono particolarmente vocati alla coltivazione dei mirtilli”. Oggi l’azienda conta circa 12mila piante

di mirtillo su 4 ettari e altrettanti impianti, il più vecchio dei quali ha appena 3 anni e mezzo. La visita de L’Agricoltore cuneese si è svolta nel pieno della fase di raccolta, per la precisione alla seconda ‘passata’: “Abbiamo già raccolto oltre 100 quintali di prodotto ad un grado di maturazione ottimale – continua il giovane frutticoltore – e prevediamo di chiudere la stagione

superando quota 150; un buon risultato se si tiene conto della tenera età delle piante. Cosa ci fa ben sperare, poi, è la forte richiesta che arriva dal mercato, che aggiunta a un calo del prodotto rispetto allo scorso anno, dovrebbe riservare qualche soddisfazione in più rispetto al 2014, annata decisamente non favorevole per questo frutto”. La raccolta avviene manualmente, in cestini da un chilogrammo ad opera di una ventina di ragazze di nazionalità cinese che “da anni lavorano con noi”, spiega Carlo Barbero, con aria soddisfatta dietro la sua folta barba. La grandine, inoltre, seppur ospite fissa dell’estate, qui fa meno paura che altrove, grazie a un meticoloso impianto di reti che copre l’intero appezzamento in produzione. “Proprio qualche sera fa una grandinata ha colpito questa zona – racconta Ivan Barbero -, le reti erano cariche di chicchi, ma per fortuna il prodotto non ha avuto conseguenze. Il mirtillo è per sua

Oltre 20 gli operatori impegnati nella raccolta manuale

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Una doppia bilancia permette un perfetto confezionamento dei cestini

I cestini pronti a partire e l'impianto in produzione

Da sinistra: Ivan Barbero, Simone Monge (tecnico di Confagricoltura Cuneo) e Carlo Barbero

natura molto delicato e se si vuole avere la massima qualità va protetto”. Ma la raccolta in campo rappresenta solo una fase del processo aziendale, molto importante è anche quella del confezionamento dei frutti nei vari cestini, a seconda delle richieste dei clienti. Da quest’anno questa lavorazione è un po’ più ‘leggera’ e veloce grazie all’arrivo nell’azienda Barbero dall’Emilia Romagna di una macchina della Pakfrut che ha automatizzato la fase di peso e confezionamento dei singoli cestini da 100, 125 e 500 grammi.

“Vengono messi su un nastro i mirtilli appena raccolti, qui si analizzano e si eliminano i più brutti – riprende Ivan –; dopodiché il prodotto viene pesato, prima parzialmente e poi in maniera più precisa, fino a formare il cestino della giusta dimensione”. Ma dove finiscono tutti questi dolci frutti ‘Made in Cuneo’? “Noi li conferiamo alla cooperativa Blu di Valle che per l’80% rifornisce il mercato inglese – puntualizza Carlo Barbero -, i britannici vanno letteralmente matti per i mirtilli, li mangiano

freschi o in confetture e sono disposti a spendere anche un po’ di più per poterseli gustare”. La cooperativa Blu di Valle è nata nel 2007, conta 102 soci, la maggior parte in provincia di Cuneo, e fa parte della Lagnasco Group. I prodotti dei soci vengono raccolti e, dopo poche ore, etichettati e stoccati presso il magazzino di Saluzzo della OP, pronti ad essere distribuiti. Ivan e Carlo sono in completa sintonia nell’illustrare tutte le fasi che contraddistinguono l’attività aziendale, ma alla domanda: “Qual è il modo migliore per gustarsi i mirtilli?”, le risposte non sono tra loro concordi. “Così, freschi appena raccolti”, dice Ivan. “Sono ottimi se accompagnati a una panna cotta con qualche goccia di Cointreau”, ritiene invece Carlo. In fondo, sui gusti non si può discutere… lo avevano capito già gli antichi romani.

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C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733

ZONA DI SAVIGLIANO

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Sicurezza in azienda

Il DVR va aggiornato IL DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI VA RIVISTO AD OGNI MODIFICA SOSTANZIALE

I

l D.lgs. 81 del 2008 ha introdotto l’obbligo per le aziende agricole che assumono dipendenti, di elaborare il Documento di Valutazione dei Rischi. L’elaborato costituisce una sorta di “fotografia” rappresentante la situazione della sicurezza in azienda nel momento in cui lo si costituisce. Vengono presi in esame i locali, i mezzi, le attrezzature, le postazioni di lavoro, le attività e le mansioni lavorative, le responsabilità ed i ruoli delle varie persone coinvolte in azienda. L’obbiettivo è quello di valutarne lo stato di sicurezza, la conformità alle normative, prevenire potenziali incidenti e minimizzare i principali fattori di rischio. Le figure centrali che ruotano attorno al DVR sono il Datore di Lavoro, che generalmente riveste anche il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il responsabile del Primo Soccorso e Antincendio. A queste si affiancano quelle esterne che prendono visione del DVR e lo approvano: il Medico Competente, a titolo di Responsabile della Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori e il Rappresentante dei lavoratori territoriale per la sicurezza in azienda.

MOLTO GRAVE

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MODERATO

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È compito del Datore di Lavoro far sì che le categorie di rischio siano accettabili, attuando delle misure migliorative alle diverse situazioni: • sorveglianza sanitaria, • messa in sicurezza dei mezzi, • formazione/informazione dei lavoratori, ecc … Poiché il DVR viene elaborato in un determinato momento della storia aziendale, è inoltre cura del Datore di lavoro provvedere ad aggiornarlo ogni qual volta intervenga una modifica sostanziale: • variazione dei processi lavorativi, • sostituzione/ acquisto di mezzi o attrezzature, • assunzione di manovalanze addette a mansioni nuove, • variazione nell’ambito dell’organigramma aziendale, • comunque ogni quattro anni a partire dalla stesura del documento stesso.

LIEVE

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Per informazioni contattare il tecnico Simone Monge (346 0809796)

R (RISCHIO) = P (PROBABILITÀ) x G (GRAVITÀ) MATRICE PER LA STIMA DEL RISCHIO MOLTO IMPROBABILE IMPROBABILE

PROBABILE

MOLTO PROBABILE

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Il mercatino dell'agricoltore

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