L’Agricoltore Cuneese n. 6/2017

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XV - N. 06•2017 - AGOSTO 2017 - CONTIENE I.P.

N. 06 • 2017 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Registri telematici, il sistema non funziona

A G R I C O L T O R I

Frutta estiva in difficoltà

Siccità, le soluzioni ci sono basta volerle


Ilmigliore! migliore! Il Il migliore! Schnico red

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ju

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Il migliore!


Sommario

Noi 'servi' delle norme ma la politica cosa fa? Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica:

“N

uovi voucher praticamente inutili per le aziende agricole impegnate nelle raccolte, registri vitivinicoli telematici che continuano a non funzionare alla vigilia della vendemmia, un sistema di gestione della risorsa irrigua troppo 'ingessato' nei limiti imposti dal rispetto del Deflusso Minimo Vitale anche in situazioni di siccità, l'ormai prossima informatiz-

zazione del Modello IV per la movimentazione degli animali che sta creando notevoli problemi agli allevatori. Mi fermo qui, ma si potrebbe proseguire, elencando tanti altri casi concreti di come la burocrazia blocchi il comparto agricolo italiano. Ormai, sempre di più, non sono le norme al servizio dell'uomo e delle imprese, ma viceversa. E ciò che preoccupa maggior-

mente è che nessuna istituzione, a parte le solite parole di rito e rassicurazioni, pare decisa a mettere mano seriamente a questa situazione. Speriamo almeno che, superato questo periodo di intenso calore estivo, con i primi freschi autunnali qualcuno si convinca a prendere in mano le tante situazioni problematiche esistenti e proponga soluzioni concrete di buon senso".

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CHIUSURA ESTIVA UFFICI DAL 7 AL 20 Gli uffici di Confagricoltura rimarranno chiusi al pubblico dal 7 al 20 agosto. Tuttavia, per tutto il periodo, in ogni ufficio di zona, un operatore di Confagricoltura sarà a disposizione per far fronte ad eventuali urgenze ai seguenti numeri: 348 7866396 (Alba), 331 1277825 (Cuneo) 366 5612321 (Mondovì) 366 7191679 (Saluzzo) e 366 4059712 (Savigliano).

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IN QUESTO NUMERO

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ASSEMBLEA 2017 A VICOFORTE

Via dei Fontanili, 12 - Fossano

Servono soluzioni per la competitività

4 È già tempo di vendemmia

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Tel. 0172/695897

Temi 'caldi' nella tavola rotonda

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adv@tec-artigrafiche.it

ARATRI D'ORO

5 Registri telematici problemi a grappoli Abbona nuovo presidente

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ORGOGLIO AGRICOLO

6 Nocciole, proficuo incontro con Ascopiemonte Moscato, intesa per gli 80 quintali

Un gesto più forte delle scosse

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Anni al servizio dell'agricoltura

Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 02/08/2017 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale

VITIVINICOLTURA/CORILICOLTURA

IN PRIMO PIANO Frutta estiva in difficoltà

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CRISI IDRICA

Gli allevatori si interrogano L'assenza di burro non rilancia i prezzi

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SGUARDO SUL MONDO

È morto Franco Ficetti 12 Autunno di grandi eventi 12 IL TECNICO IN VIGNETO

Psr, le aziende vanno pagate INSERTO TECNICO

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Assegnazioni di gasolio agevolato

A TUTTO CAMPO

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LATTE

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Via libera dall'Ue agli scambi con il Giappone

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ZOOTECNIA

Siccità: soluzioni ci sono, basta volerle

Ue e Canada sono più vicini

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Operai agricoli, c'è il nuovo contratto

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Ad Alba la Spiga Verde

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Visita ai campi dimostrativi

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14 SPECIALE FIERE I-IV A Saluzzo e Vicoforte eventi di fine estate

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di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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Alcuni momenti della giornata di Vicoforte, iniziata con il convegno e terminata con il pranzo sociale

Servono soluzioni per la competitività A VICOFORTE CONFAGRICOLTURA CUNEO, INSIEME AL PRESIDENTE NAZIONALE GIANSANTI, HA SOTTOLINEATO LE TANTE QUESTIONI CHE ANCORA FRENANO IL SETTORE di Paolo Ragazzo

Enrico ALLASIA

Presidente Confagricoltura Cuneo

U

n forte richiamo ad affrontare concretamente i problemi strutturali e di sistema che ancora attanagliano l’agricoltura italiana per renderla davvero competitiva sui mercati internazionali. È il

messaggio lanciato dall’assemblea annuale dei soci della Confagricoltura di Cuneo che si è svolta venerdì 14 luglio a Vicoforte nella splendida cornice del Santuario della Natività di Maria – Regina Montis Regalis, davanti a una platea attenta e numerosa di aziende agricole. “L’agricoltura della provincia di Cuneo è un modello di sviluppo vincente, grazie ad aziende guidate da imprenditori lungimiranti e dinamici – ha dichiarato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura

Cuneo -. Oggi tuttavia la competitività delle imprese agricole è messa in crisi da una burocrazia eccessiva, come nel caso del Psr, dalla difficoltà nella gestione delle risorse europee destinate alle imprese, si veda cosa è successo recentemente con la Domanda Unica della Pac, e dalla carenza di infrastrutture con tutte le problematiche connesse. Occorre intervenire urgentemente su questi aspetti per favorire la competitività del settore e aiutarlo anche con adeguate politiche di sostenibilità per il territorio”. A portare i saluti della Camera di Commercio di Cuneo è stato il presidente Ferruccio Dardanello, mentre il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha sottolineato i principali risultati raggiunti negli ultimi 12 mesi, che hanno visto l’associazione crescere nel numero di aziende associate in un periodo di generale calo di imprese agricole. A Valter Roattino, direttore Confagricoltura di Mondovì, l’onore di fare gli onori di casa nella veste di sindaco di Vicoforte.

" C O LT I V I A M O L ' I TA L I A " - A S S E M B L E A

Confagricoltura a Roma ha presentato le sue priorità Si è tenuta a inizio luglio a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica l'assemblea generale di Confagircoltura intitolata “Coltiviamo l’Italia”. È stata la prima assemblea del presidente Massimiliano Giansanti, a cento giorni dall’insediamento della nuova giunta esecutiva di Confagricoltura, e la sua relazione ha tracciato le direttrici dell’Organizzazione alla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani; dei ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina (in foto), dell’Ambiente Gian Luca Galletti e della Salute Beatrice Lorenzini; del sottosegretario dell’Economia Paola De Micheli.

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Assemblea 2017 CONFAGRICOLTURA METTE AL CENTRO LE AZIENDE Con oltre 20mila imprese agricole, l’agricoltura cuneese rappresenta il principale comparto di attività delle aziende del territorio, producendo un valore aggiunto di oltre 866milioni di euro, pari al 5,5% della ricchezza generata complessivamente dal sistema economico cuneese (rispetto al 2% del dato nazionale). Questi numeri, tuttavia, potrebbero essere migliori se solo si riuscissero ad affrontare problemi cronici che frenano lo sviluppo, come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura: “La competitività è uno dei cinque capisaldi del mio mandato, ma come fa un’impresa agricola ad essere competitiva sui mercati globali se deve operare in un Paese con sistemi fiscali e del lavoro molto più penalizzanti che altrove e deve fare i conti con la permanente carenza di infrastrutture? Al centro della nostra azione sindacale ci sono, prima di tutto, le imprese; noi abbiamo il compito di aiutarle a portare nel mondo le loro importanti eccellenze e tipicità di cui il nostro Paese è ricco – ha continuato –. Se la Confagricoltura di Cuneo cresce è perché dà priorità alle aziende. È importante, quindi, ripartire dal territorio e dall’ascolto delle imprese per riuscire a dare un contributo politico sindacale davvero utile. Dobbiamo però scegliere quale modello di agricoltura vogliamo: noi siamo per un settore che possa garantire

Massimiliano GIANSANTI Presidente Confagricoltura

B O T TA & R I S P O S TA

Temi 'caldi' nel dibattito a Vicoforte CHE COSA FA LA FONDAZIONE CRC PER L’AGRICOLTURA? Ezio Raviola: “Lo sviluppo locale è il pilastro più importante per la Fondazione e rappresenta il 24% del totale distribuito. Abbiamo fatto molti progetti per l’agricoltura, come il progetto agroalimentare 4.0 con cui stiamo studiando scientificamente le strategie di lotta alla cimice asiatica e il progetto per la Flavescenza dorata su cui abbiamo destinato 500mila euro. In generale, riceviamo richieste di contributi sette volte superiori alle nostre disponibilità”. LA SEMPLIFICAZIONE IN AGRICOLTURA È TUTTALTRO CHE REALTÀ, COME MAI? Mino Taricco: “Non è che tutto non funziona, ma scontiamo un difetto tutto italiano: di fronte a richieste specifiche da parte dell’Ue, partiamo una decina di anni dopo gli altri e, quando entrano in vigore, per recuperare il terreno perso, si corre il rischio di essere più realisti del re, facendo le cose più rigide del dovuto (vedi quanto successo con la Pac). Per fare una fotografia che stia bene ad un’agricoltura diversificata come quella italiana, sovente si fanno sistemi complicati”. I REGISTRI VITIVINICOLI NON FUNZIONANO… Andrea Olivero: “I problemi sono stati per una parte connessi a un sovraccarico del sistema già sollecitato dalle domande Pac, ora quindi sono parzialmente superati. Monitoriamo attentamente la situazione con le associazioni di categoria e operatori e abbiamo provveduto a definire che non ci fosse una sanzione a fronte di una impossibilità oggettiva di andare a ottemperare gli obblighi. Il processo va però migliorato per portare a compimento un processo che riteniamo vada nella giusta direzione”. L’ACCORDO CETA CON IL CANADA, RISCHI O OPPORTUNITÀ? Massimiliano Giansanti: “Bisogna decidere cosa vogliamo fare da grandi, che tipo di agricoltura vogliamo. Il mercato per l’agricoltura italiana è il mondo intero e il Ceta, che entrerà in vigore il 21 settembre (vedi approfondimento a pag. 12) apre prospettive interessanti per i nostri prodotti. È importante che sia stato riconosciuto il concetto di tutela delle Indicazioni geografiche dell’Ue in paesi terzi. Ben vengano accordi come questo che permettono di confrontarci con mercati globali, ma dobbiamo migliorare su molti fronti se vogliamo competere ad armi pari”.

ai suoi imprenditori adeguata redditività, nel rispetto delle tradizioni, ma con uno sguardo attento alle innovazioni”. La mattinata è proseguita con la tavola rotonda a cui hanno preso parte, oltre a Massimiliano Giansanti, il viceministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, il deputato e membro della Commissione Agricoltura

Mino Taricco e il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ezio Raviola, moderati dalla giornalista Anna Gagliardi (vedi box sopra). Dopo la consegna delle onorificenze “Aratro d’Oro” e “Orgoglio Agricolo” l’assemblea è proseguita con il pranzo sociale e la lotteria con premi per tutti i partecipanti messi a disposizione da sponsor.

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Assemblea Aratri d'Oro 2016

Anni al servizio dell'agricoltura CONSEGNATI GLI 'ARATRI D'ORO': CINQUE A IMPRESE E UNO AL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PREVENZIONE ASL CN1

A

l termine dell'assemblea di Vicoforte, come da tradizione sono stati consegnati gli 'Aratri d'Oro': cinque sono andati ad aziende per la fedeltà associativa a Confagricoltura Cuneo, mentre un sesto è stato assegnato al Direttore del dipartimento di Prevenzione dell'Asl CN1 per la sua carriera al fianco degli allevatori cuneesi.

TOMMASO SORASIO Tommaso Sorasio nasce a Villanova Solaro il 16 marzo 1937, primogenito di due fratelli. Ancora ragazzo, con la mamma gravemente malata, si trova a dover crescere il fratellino di un anno e ad aiutare il padre nell’azienda. In seguito alla morte dello zio, il padre Giuseppe accoglie la cognata vedova con i due piccoli nipoti nella sua casa, dove cresceranno con il supporto di Tommaso, collaborando nell’attività aziendale. La famiglia viveva a Villanova Solaro in una cascina con 65 giornate di terreno in affitto e 16 giornate in proprietà. Nel 1956 il grande passo, con l’acquisto di una cascina di 70 giornate. Nel 1969 Tommaso si sposa con Maddalena, dalla quale ha tre figli: Margherita, Elena e Roberto. Con l’allargamento della famiglia, Tommaso decide con tanti sacrifici di costruire una nuova azienda con abitazione, stalla e ricovero attrezzi. I figli non seguono le orme del padre e del nonno, così Tommaso continua ancora oggi a condurre l’azienda insieme a Maddalena. Tommaso è orgoglioso della sua grande famiglia: della moglie Maddalena, sempre al suo fianco, delle figlie Margherita ed Elena, del figlio Roberto ormai medico affermato e soprattutto dei nove nipoti.

Aratro d’Oro

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BERNARDINO ROCCA Bernardino Rocca nasce a Cherasco il 24 ottobre 1953. La sua famiglia è composta dal papà Piero, dalla mamma Pierina e dai due fratelli Giulio e Lucino. Negli anni ‘60 il padre prende in mano l’azienda di famiglia composta da circa 18 giornate a seminativo e da una stalla con 35 animali. Dino va a scuola dai padri Somaschi fino alla 3° elementare e all’età di soli 14 anni deve lasciare gli studi per aiutare la mamma malata ad accudire i fratelli più piccoli e il papà nel lavoro in azienda. Nel 1977 si sposa con Anna Maria Torta da cui ha due figli, Silvano e Ilaria, mentre nel 1987 diventa il titolare dell’azienda agricola proseguendo l’attività del papà. Intorno al 2006 inizia una conversione colturale riducendo progressivamente il numero dei capi e iniziando a sostituire i seminativi con noccioleti, che oggi rappresentano la parte prevalente della superficie aziendale. Dino anche da pensionato continua a lavorare in agricoltura e con l’aiuto di Anna si ritaglia un po’ di spazio per le sue numerose passioni: i funghi, i tartufi e, in particolare, le sue due nipotine. Con la sua capacità imprenditoriale, ha saputo mettersi in gioco cambiando orientamento produttivo e dimostrando una forte adattabilità e lungimiranza. Inoltre, è da sempre associato all’Unione Agricoltori, partecipando attivamente alle iniziative dell’Organizzazione.

GIORGIO SAPINO Giorgio Sapino nasce a Moretta il 24 agosto 1947. Fin da ragazzo affianca il papà Domenico nella sua attività di agricoltore insieme ai fratelli Mario, Giacomo e Anna, e con l’abile regia della mamma Lena. Dopo gli anni di liceo presso l’Istituto Salesiano Valsalice, nel 1973 si laurea in Medicina Veterinaria nelle aule dell’Università di Torino e, fin da subito, si guadagna la stima e la fiducia degli allevatori lavorando in libera professione. Con l’avvento della riforma entra a far parte del Sistema Sanitario Nazionale nell’Area di Ispezione degli Alimenti diventando progressivamente Direttore del Servizio. Infine, nel 2006, il meritato epilogo di una carriera ricca di soddisfazioni: la nomina a Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Cuneese, a cui si aggiunge nel 2011 quella a Cavaliere al Merito della Repubblica. Nel 2015 viene designato dal Ministero della Salute nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Nella sua carriera, Giorgio ha saputo interpretare il ruolo di funzionario pubblico con preparazione e rigore, cercando sempre la soluzione ai problemi nel rispetto delle norme e con l’uso del buon senso, contribuendo in maniera significativa all’evoluzione delle aziende zootecniche cuneesi.

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GIUSEPPE PECCHENINO Giuseppe Pecchenino nasce a Somano il 15 aprile 1947. Sin da giovane svolge attività agricola, aiutando il nonno, già associato all’Unione Agricoltori, e i genitori nella gestione dell’azienda di famiglia: una cascina in proprietà che conta una trentina di giornate, dove vengono allevati anche alcuni capi bovini. Nel 1974 entra a far parte dell’azienda anche Attilia, divenuta sua moglie e dalla quale avrà in seguito tre figli: Paolo, Matteo e Marco. Nel 1981, dopo la morte prima del nonno e poi del padre, Giuseppe prende le redini dell’azienda che, sotto la sua guida, subisce una vera e propria trasformazione: viene realizzata una nuova stalla e vengono ampliati i terreni coltivati. Oggi si contano circa 100 giornate di terreno di cui 70 in affitto e 30 in proprietà, mentre i capi allevati, tra bovini, suini e ovini, sono ormai una quarantina. Nel 1998, poi, Giuseppe realizza il suo sogno: costruisce un mattatoio e uno spaccio aziendale per la vendita di carne e salumi. Oltre all’intensa attività agricola, Giuseppe trova anche il tempo di dedicarsi alla vita pubblica, che lo vede impegnato tra il 1980 e il 1990 per tre legislature come Consigliere nel Comune di Somano, sempre pronto a portare avanti le istanze dei cittadini, in particolare quelle degli agricoltori. Attualmente Giuseppe è membro, in rappresentanza della Confagricoltura, della Commissione agricoltura del Comune di Somano. Da alcuni anni Giuseppe e Attilia sono in pensione, ma continuano ad offrire il loro supporto affiancando il lavoro dei figli. L’attività agricola oggi prosegue con i figli Paolo e Marco che hanno ereditato dal padre la stessa passione: il primo, dal 2015 gestisce una sua azienda agricola e agrituristica, situata nelle adiacenze della cascina del padre Giuseppe, mentre il secondo è diventato titolare dell’impresa di famiglia.

Aratro d’Oro

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LORENZO BONGIOVANNI Lorenzo Bongiovanni nasce il 10 agosto 1950 a Scarnafigi, presso la Cascina Pra Piovano, secondogenito di due fratelli. Il padre Andrea con l’aiuto dei fratelli gestisce l’allevamento di razza piemontese e 140 giornate in affitto. La sua attività si consolida nel 1969, anno in cui acquista parte della cascina, che arriva a contare 50 giornate e un allevamento di 70 capi. Nel 1974 Lorenzo si sposa con Luigina Martini, dalla cui unione nascono i figli Mauro e Stefania. Nel 1979 il primo ampliamento aziendale, con la costruzione di una stalla e ricoveri per circa 100 capi. La conduzione, poi, passa totalmente a Lorenzo nel 1985, a seguito del cambio di attività del fratello. Gli anni ’90 sono contraddistinti da una forte crisi del settore zootecnico e da problematiche sanitarie che costringono Lorenzo a una drastica riduzione dei capi allevati. Nel 1998 con il figlio Mauro intraprende l’attività di malgaro, affittando l’Alpe Tartarea in Oncino e conducendo i capi in alpeggio nei mesi estivi. Nel 2009 Lorenzo passa il testimone di conduzione dell’azienda al figlio Mauro, continuando a consigliarlo e supportarlo nel lavoro e nella gestione aziendale, e dedicandosi alla nipote Angelica, figlia di Stefania. Ad oggi l’azienda è diventata un punto di riferimento per l’allevamento bovino nel Cuneese, con circa 200 capi di razza piemontese, 120 fattrici e circa 55 giornate coltivate in pianura e 800 in alpeggio.

MARCO BUSSI Marco Bussi nasce nel 1946 presso la Cascina Giliana di Santo Stefano Belbo, dove già i genitori svolgono l’attività agricola nell’azienda di famiglia, coltivando vigneti e producendo vini. Marco dopo la licenza elementare raggiunta nel 1959 si impegna fin da subito nell’attività agricola. Nel 1975, insieme al fratello Antonio, rileva l’azienda dei genitori costituita da poche giornate di terreno, che insieme conducono fino al 1982, quando l’azienda viene divisa. Sposato con Giuseppina, Marco inizia ad acquisire terreni a vigneto arrivando alle attuali 25 giornate e intensifica l’attività di vinificazione producendo annualmente oltre 1.200 Hl di vini di qualità, tra i quali: Moscato, Dolcetto, Barbera, Freisa e Favorita. Marco è stato, inoltre, tra i primi agricoltori della zona ad avviare nel 1987, nei locali dell’azienda agricola Cascina Giliana l’attività di agriturismo, che nel 1999 trasforma in ristorante, gestito tuttora dalla moglie Giuseppina. L’attività agricola continua ad essere il settore principale e i figli Laura con il marito Luciano e Angelo con la moglie Cristina affiancano alle lavorazioni tradizionali la produzione di uve, la vinificazione e commercializzazione del vino. Marco, da sempre associato all’Unione Provinciale Agricoltori, che ha rappresentato per molti anni nella Commissione agricola di Santo Stefano Belbo, anche dopo la pensione continua ad essere un punto di riferimento per i suoi famigliari.

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Orgoglio agricolo

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n gesto di solidarietà unico e speciale è valso a Giovanni Bottero il riconoscimento "Orgoglio agricolo" 2017, assegnato nella sua seconda edizione da Confagricoltura Cuneo durante l'assemblea dei soci a Vicoforte. Consciamo la storia dell'imprenditore premiato. Giovanni nasce il 9 aprile 1950 a Limone Piemonte, dove per 30 anni lavora come artigiano. Nel 1999 decide di tornare alle sue origini ristrutturando i rustici di famiglia nella frazione di San Bernardo. Inizia a coltivare ortaggi e piccoli frutti e ad allevare qualche animale da cortile. A poco a poco trasforma una vecchia stalla e un fienile in un agriturismo che chiamerà “Il Girasole”, inizialmente incentrato sulla ristorazione, ma che verrà ampliato nel 2003 con la ristrutturazione dell’immobile adiacente, da cui verranno ricavate 5 camere per un totale di 15 posti letto. Fino al 2008 prosegue l’attività agrituristica, attività che è poi costretto ad abbandonare per problemi di salute, portando avanti solamente la gestione del bed & breakfast. Ciò che rende Giovanni un vero “Orgoglio Agricolo” si riassume in un gesto ammirevole che risale al novembre 2016. Un terribile terremoto devasta molte zone del

Giovanni Bottero ha ricevuto il riconoscimento di Confagricoltura Cuneo a Vicoforte

Un gesto più forte delle scosse A GIOVANNI BOTTERO DI LIMONE È ANDATA LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO ORGOGLIO AGRICOLO: HA OFFERTO IL SUO AGRITURISMO AD UNA FAMIGLIA DI AMATRICE Centro Italia. Giovanni, che conosce le situazioni di emergenza perché ha fatto parte per trent’anni del soccorso alpino, non perde tempo e pubblica un annuncio su facebook: un’offerta in comodato d’uso gratuito del suo agriturismo rivolta a qualche terremotato che avesse perso la possibilità di continuare la propria attività nella ristorazione. In breve tempo una famiglia di Amatrice si

fa avanti. Enrico e Veronica Neroni, rimasti senza casa e ristorante, entrambi crollati dopo le scosse dell’agosto di quell’anno, decidono di tentare di rifarsi una vita e si trasferiscono con le loro due bambine tra le montagne cuneesi. La famiglia di Amatrice, accolta con entusiasmo dalla comunità locale, oggi prepara a Limonesi e turisti i piatti tipici della sua terra, a partire dall’immancabile ‘pasta all’amatriciana’.

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In primo piano

Frutta estiva in difficoltà IL SETTORE FATICA A ESSERE COMPETITIVO E SOFFRE LA CONCORRENZA STRANIERA di Monica Arnaudo

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onostante il continuo caldo e il bel tempo, la frutta estiva italiana, in particolare le pesche, non sta attraversando un buon momento. Mercato interno non remunerativo e mancanza di competitività con i produttori esteri sono tra le cause principali di un trend negativo che, seppur con qualche alto e basso, è in atto da alcuni anni in tutta Italia. A incidere maggiormente è la forte concorrenza della Spagna e della Grecia, dove i prezzi sono inferiori e le aziende riescono a essere più competitive grazie ad una stagione di raccolta più prolungata e ai minori costi delle imposte e della manodopera. Il mercato europeo è invaso da prodotti provenienti da questi Paesi, venduti a prezzi inferiori, mentre per gli italiani diventa sempre più difficile sostenere i costi. IN PROVINCIA DI CUNEO LE AZIENDE SONO PRONTE A RICONVERTIRE LE PRODUZIONI In provincia di Cuneo la situazione non è diversa dal resto dell’Italia. “Non siamo competitivi - sottolinea Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Savigliano e Saluzzo -. Siamo a fine luglio, dovremmo essere nel pieno del lavoro di trasformazione e commercializzazione dei prodotti e invece tutto va a rilento e una parte della merce è rimasta nei magazzini. Lo scorso anno la stagione della pesca non è andata bene, meglio del 2014, sicuramente il peggiore, ma negli ultimi cinque anni il report è sempre stato negativo. La grande distribuzione non mette più sul banco il prodotto made in Italy, ma quello a prezzi più bassi. come quello spagnolo. Le aziende iniziano a farsi delle domande su cosa fare per il futuro, non vorremmo dover arrivare a soluzioni estreme ed essere costretti a riconvertire le nostre colture come già successo in altre regioni”. CONFAGRICOLTURA CUNEO HA ALLO STUDIO AZIONI DI PROTESTA E DI SENSIBILIZZAZIONE Confagricoltura Cuneo sta portando avanti degli incontri con i produttori per cercare possibili soluzioni al problema. Si stanno valutando anche forme di protesta eclatanti per sensibilizzare la politica e sollecitare interventi che diano al settore prospettive di ripresa. "Stiamo analizzando diverse soluzioni perché la situazione è critica - spiega Alberto Giordano, presidente provinciale e regionale della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura -. Da questa primavera, per alcune produzioni, il mercato non ci segue più, succede per la pesca, ma ci sono già segnali negativi anche per l'albicocca e la ciliegia. I problemi sono diversi, l'offerta è coperta da altri Paesi in particolare Francia, Spagna e Marocco che producendo a prezzi più bassi di noi riescono comunque ad avere un ritorno dal mercato. A questo si sommano i costi di produzione che in Italia sono più elevati e i danni provocati dall'embargo della Russia. Nel breve periodo è difficile pensare a possibili soluzioni. I soliti aiuti straordinari alla produzione non sono pensabili e

EMBARGO RUSSIA

Prorogato alla fine del 2018 È stato prorogato al 31 dicembre 2018 l’embargo da parte della Russia. Il provvedimento, contro cui Confagricoltura sta portando avanti azioni di contrasto, sta provocando gravi danni anche al settore ortofrutticolo, che vede alcuni dei suoi prodotti inseriti nella lista degli esclusi. Il divieto riguarda, oltre alla frutta fresca, determinate tipologie di prodotti alimentari di origine Ue, Australia, Canada, Norvegia e Usa, in particolare: carni bovine fresche, refrigerate o congelate; carni suine fresche refrigerate o congelate; carni e frattaglie di pollame fresche refrigerate o congelate; carne salata, seccata o affumicata; pesce vivo; pesce, crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici; latte e prodotti lattiero-caseari (esclusi il latte ed i prodotti senza lattosio); ortaggi, radici e tuberi (esclusi patate da seme, cipolle da seme, mais ibrido e piselli per semina); frutta secca; salsicce, salami e prodotti simili, di carne, di frattaglie o di sangue; preparazioni alimentari a base di tali prodotti; preparazioni alimentari, inclusi formaggi e caglio, a base di grassi vegetali e/o contenenti latte.

fattibili per il nostro settore, servono interventi molto più strutturali: velocizzare i tempi di pagamento dei Psr, pensare a forme di assicurazione del reddito, diminuire i costi della manodopera e le imposte. Bisogna ritornare competitivi in Europa, anche rivedendo l'OCM e i piani operativi in un'ottica di sviluppo reale del settore, immaginando strade nuove e coraggiose". LA FRUTTICOLTURA ITALIANA VA RIVOLUZIONATA Quali misure si possono mettere in campo per uscire da questa crisi? Secondo Francesco Donati, ex presidente Fnp frutticoltura di Confagricoltura e componente del comitato di prodotto pesche e nettarine dell’OI, è necessario continuare a produrre bene, sfruttando l’ottima reputazione che da sempre accompagna le produzioni made in Italy, ma soprattutto puntare su due obiettivi: entrare nel mercato mondiale attraverso accordi commerciali bilaterali e migliorare il comparto attraverso nuovi sistemi di aggregazione. “I nostri prodotti sono esclusi da molte zone del mondo – spiega -, è necessario che la politica ci permetta di entrare in nuovi Paesi di interesse portando avanti accordi bilaterali con regole condivise. Dal canto nostro, noi dobbiamo fare in modo di avere prodotti da offrire che non solo rispondano alle nuove richieste del mercato, ma che, grazie a una migliore gestione del post raccolta, siano adeguati a sostenere molte ore di viaggio”. Un grosso lavoro va però fatto a livello organizzativo e programmatico. In Italia operano 10.000 strutture commerciali di cui circa 2 mila esportatori, a fronte di pochi buyer di peso mondiale. “Dobbiamo arrivare ad averne meno e, seguendo l’esempio delle Aop francesi, arrivare ad una struttura unica di commercializzazione specialistica per ogni tipo di prodotto - continua -, un’aggregazione verticale in cui un solo soggetto vende, fattura e fa applicare le regole. Solo in questo modo è possibile organizzare meglio il comparto ed evitare di rimanere polverizzati e frammentati”. Serve quindi un deciso cambio di mentalità. “L’Italia è la frontiera del basso prezzo e dei costi elevati di produzione, in queste condizioni non possiamo andare avanti - conclude -. È l’inizio di una nuova epoca, dobbiamo metterci in testa che se vogliamo fare ortofrutticoltura il sistema va rivoluzionato. Serve un’inversione di tendenza. Non dobbiamo più rincorrere, ma precorrere”. L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2017

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Crisi idrica

Siccità: soluzioni ci sono, basta volerle

REGIONE

Maggiorazioni per assegnazioni di gasolio agevolato

PER CONFAGRICOLTURA NUOVI INVASI E BIOTECNOLOGIE POTREBBERO AIUTARE MA NON RISCUOTONO CONSENSI

A causa della siccità, la Regione Piemonte ha concesso un’assegnazione supplementare di carburante agricolo per le aziende cuneesi in misura pari al 100% del valore tabellare previsto per l’irrigazione. Per informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura di Cuneo.

di Ilaria Blangetti

A

ncora allarme siccità. A parte qualche temporale anche piuttosto violento, infatti, in provincia di Cuneo continua il periodo senza precipitazioni. “Le soluzioni, almeno per l’agricoltura, ci sarebbero - dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -, peccato però che non riscuotano molti consensi. Sto parlando di una seria politica di gestione delle risorse idriche, con la realizzazione di nuovi invasi e un’accelerazione sull’innovazione, che consenta di ricercare e sperimentare nuove coltivazioni dal moderato consumo idrico. In queste settimane, invece, gli ‘esperti’ si sbracciano nel fornire ricette, accusando in molti casi gli agricoltori di essere i principali imputati dello spreco idrico”. “Pensare di recuperare e trattenere da qualche parte l’acqua esistente in natura e di sperimentare biotecnologie in grado di ottenere piante ‘a basso consumo d’acqua’ è ancora considerato da molti un tabù - aggiunge Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Chi si ostina a dire sempre ‘no’, non solo alle biotecnologie e agli invasi peraltro, è contro la ricerca, fa finta di non accorgersi che la vita è un continuo cambiamento. Senza rinnovamento non può esserci progresso, a nessun livello. Il problema della siccità esiste e qualcuno deve risolverlo, ma va fatto con soluzioni ragionevoli, non invocando continuamente ‘un nuovo modello di svi-

luppo’, che poi nessuno sa concretamente quale sia”. DEFLUSSO MINIMO VITALE, "LA GESTIONE SIA PIÙ SNELLA" “A livello locale chiediamo da tempo uno snellimento delle pratiche di gestione della risorsa idrica da rilasciare al settore agricolo per coltivare le diverse produzioni", continua Abellonio. Di attualità, infatti, ci sono anche le problematiche legate al Deflusso Minimo Vitale. “Nelle annate particolarmente siccitose, si verificano notevoli criticità per i consorzi irrigui, come il caso, non isolato, del Consorzio dell’Albese che non riesce a derivare l’acqua per portare a termine i raccolti, dovendo ottemperare al rilascio del Deflusso Minimo Vitale - spiega Isabella Moschetti, consigliere di Confagricoltura Cuneo e per anni presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura -. Per Minimo Deflusso Vitale si intende quel quantitativo di acqua che deve essere rilasciato nei fiumi, alle prese di derivazione, per garantire la vita dei corsi d’acqua naturali e la loro integrità ecologica. La Regione ha emanato un regolamento per normare la quantificazione e le modalità del rilascio, prevedendo nei periodi di scarsa disponibilità idrica e massima idroesigenza, delle deroghe applicabili tuttavia solo in modo limitato. Succede pertanto che, per non incorrere in pesanti sanzioni, i Consorzi Irrigui si trovino

nell’impossibilità di fornire agli agricoltori l’acqua necessaria alle produzioni, con ricadute negative su tutti i consumatori finali. Un’opportuna regolazione delle portate dei fiumi mediante intelligenti opere di sbarramento che consentano di trattenere l’acqua quando è abbondante per rilasciarla gradualmente durante l’anno, permetterebbe di soddisfare esigenze ambientali, garantendo un costante DMV, esigenze idropotabili, agricole ed energetiche oltre a mitigare le ondate di piena”. MALGARI COSTRETTI A RIENTRARE LETTERA DI ALLASIA A FERRERO Confagricoltura Piemonte ha intanto inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, in seguito alle numerose segnalazioni di difficoltà giunte dai malgari in alpeggio nelle vallate cuneesi e dell’intera regione. Confagricoltura, nella persona del presidente regionale Enrico Allasia, ha chiesto azioni urgenti o deroghe per consentire alle aziende di rientrare prima dagli alpeggi, senza incorrere in penalità e inficiare i premi comunitari spettanti, sia sulla Domanda Unica sia sulla misura del Psr 10.01.6, relativa proprio al pascolamento in alta quota.

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Sguardo sul mondo numero di punti vendita privati evitando troppa concorrenza.

Ue e Canada sono più vicini IL CETA, IN VIGORE DAL 21 SETTEMBRE, PREVEDE L'AZZERAMENTO DEI DAZI SU MOLTI PRODOTTI AGRICOLI E ALIMENTARI di Erica Giraudo

U

n territorio a vocazione agroalimentare, come quello cuneese, guarda attentamente al prossimo 21 settembre, data in cui entrerà in vigore in via provvisoria, il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) a 8 anni dall'apertura dei negoziati. Si tratta di un accordo di libero scambio, tra l'Unione Europea e il Canada, che prevede l'azzeramento dei dazi sul 92% dei prodotti agricoli, alimentari trasformati e bevande. COSA PREVEDE L'ACCORDO Più di un quinto dell'export italiano verso il Canada (Paese al quale è destinato il 2% del made in Italy) è costituito da prodotti agricoli. Quasi la metà sono vitivinicoli e l'intesa li include (l’export italiano di vini in Canada vale 300 milioni di euro all'anno) insieme a 41 prodotti Dop. Per la maggior parte, le imposte saranno azzerate, negli altri casi saranno eliminate entro i prossimi 7 anni. Oggi molti prodotti hanno la possibilità di scontare dazi con importi limitati o pari a zero, ma solo fino al raggiungimento di un certo quantitativo (il contingente). Con il Ceta, la soglia massima sarà innalzata. Ad esempio, il contingente dei formaggi arriverà fino a 18.500 tonnellate. Per il settore bovino, quello totale che verrà liberalizzato corrisponde allo 0,6% dei consumi della Ue. Il settore suinicolo, invece, passerà dalle attuali 5.550 tonnellate a 75.000 in 6 anni. E ancora, sempre in base all’intesa, tutti i prodotti importati dal Canada, dovranno essere conformi alla regolamentazione e alle disposizioni dell'Unione Europea. Ad esempio, l'introduzione di carne nella Ue sarà limitata a quelle non trattate con ormoni. Secondo gli esperti, l'eliminazione delle tariffe d'ingresso in Canada significherà anche apertura dei mercati. Resta da chiarire la questione delle licenze, perché, ad oggi, l'accordo stabilisce solo alcuni parametri generali, come la progressiva inclusione di nuovi importatori. Con il Ceta, saranno rimosse barriere commerciali come le imposte che, in questo momento, variano da provincia a provincia e che saranno applicate in base al volume e calcolate in maniera più trasparente. Inoltre la collaborazione permetterà di "congelare" il

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IL COMMENTO DI CONFAGRICOLTURA Secondo Confagricoltura che, con Agrinsieme, guarda in modo favorevole a questa nuova opportunità, si tratta “di un accordo importante - commenta il presidente provinciale di Cuneo, Enrico Allasia -, che potrà costituire un precedente per altri negoziati internazionali di libero scambio. La sua approvazione e la ratifica non si sono fermate neanche in un momento come questo, in cui i segnali di chiusura e di protezionismo di alcuni Paesi sono forti. Tutto ciò dimostra che la volontà di apertura dei mercati è ancora forte. Inoltre, l'accordo dà rilievo alle Igp della Ue fuori dai suoi confini geografici e pone le basi per eliminare gli ostacoli del commercio vinicolo”. ASPETTI SU CUI VIGILARE E PRODOTTI TUTELATI La Confagricoltura sottolinea, però, ad esempio, che in ambito vitivinicolo il vero ostacolo per gli operatori resta il sistema di monopolio del commercio dei vini applicato dal Canada, in particolare per le imprese intenzionate ad entrare nel mercato canadese per la prima volta. Inoltre Confagricoltura esprime preoccupazione sulle possibili turbative del mercato europeo che potrebbero derivare dall'ampliamento della possibilità di esportazione di carni bovine e suine da parte del Canada. La richiesta dell’associazione di categoria è quella di avere dei controlli puntuali da parte dell'Europa. Per l’Europa ed ancor più per l’Italia il Canada è un importante fornitore di cereali (primo Paese esportatore in Italia); di conseguenza ci preoccupano queste forme di liberalizzazione ed in particolare quella relativa al frumento di media e bassa qualità poiché il prevedibile aumento di offerta del prodotto nella UE conseguente alla sua maggiore liberalizzazione potrebbe incidere anche sui prezzi del nostro mercato. Sarà opportuna una vigilanza da parte della Commissione. Non saranno, invece, liberalizzati pollame e uova (giudicati prodotti sensibili), mentre lo saranno, fin da subito, piante e fiori. Nel territorio canadese saranno tutelate 143 indicazioni geografiche agroalimentari europee, delle quali 41 sono italiane. Dall'altra parte, il Canada potrà, specificandone la provenienza, immettere sul mercato europeo prodotti garantiti.

N U O V I M E R C AT I

Via libera dall'Ue agli scambi commerciali con il Giappone La Commissione europea ha dato l’ok alla liberalizzazione degli scambi commerciali con il Giappone. Si apre così, soprattutto per prodotti come il vino, i formaggi, le carni suine e bovine, un mercato che, ad oggi, era blindato. L’85% dell’esportazione di queste merci verso il Paese del Sol Levante sarà completamente liberalizzato. Dall’altra, il Giappone avrà vantaggi incentrati soprattutto sul settore dell’automotive. Per le carni, l’intesa prevede solo una clausola che limita a 43.500 tonnellate all’anno il contingente, per arrivare a 50.500 entro i prossimi 15 anni. Per il settore suino, invece, viene soppresso il regime del prezzo minimo all’importazione, così come i dazi sulla carne trasformata. Per i formaggi a pasta dura, dazio azzerato entro i prossimi 15 anni; per quelli a pasta molle, il contingente tariffario sarà di 20.000 tonnellate (31.000 entro il 2032). Per i vini, infine, i dazi doganali saranno soppressi fin da subito e, anche in termini di additivi, l’accordo con Tokyo è flessibile.


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Psr, le aziende vanno pagate L'EROGAZIONE DEGLI AIUTI RISULTA ANCORA BLOCCATA. CONFAGRICOLTURA SPINGE PER LO SCORRIMENTO SULL'OPERAZIONE 4.1.2 di Gilberto Manfrin

L

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e imprese agricole cuneesi e piemontesi, ad oggi, sono ancora in attesa di ricevere le risorse del Psr. È bene ricordare, infatti, che per quanto concerne le misure strutturali e di insediamento, nessuna azienda agricola, anche tra quelle ammesse a finanziamento, ha ancora ricevuto un euro dei fondi spettanti. “Questo nonostante le richieste siano già state inoltrare addirittura a marzo e aprile dagli uffici”, sottolinea la Confagricoltura di Cuneo, che poi precisa -: "Ci fa piacere sentire dalla Regione che i soldi sono stati impegnati, ma questo purtroppo non vuol dire che sono stati erogati. Lo saranno solo se le domande saranno ammesse a finanziamento. Impegnare i soldi non è sufficiente, occorre adoperarsi per farli arrivare concretamente alle nostre aziende e questo al momento non sta avvenendo". Intanto Confagricoltura, per mano del presidente provinciale e regionale Enrico Allasia, con una lettera inviata all’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha messo ancora

una volta in chiaro come il reimpiego delle economie maturate con le istruttorie delle pratiche 2016 sull’operazione 4.1.2 sia l’unica occasione per consentire a molti giovani agricoltori, che hanno già realizzato, in parte o in toto, il loro progetto, di poter accedere ai sostegni pubblici. "Il nuovo bando 4.1.1, infatti, non ammette a finanziamento le spese già effettuate - scrive Allasia -. Riteniamo quindi che lo scorrimento, così come già avvenuto per il bando 2015 dell’operazione 4.1.1, debba essere effettuato nell’ottica di recuperare a finanziamento il maggior numero possibile di pratiche che si trovano tra i 18 e i 21 punti, sia in pianura, sia in montagna. Se ciò non fosse possibile a causa di risorse non sufficienti, chiediamo di mantenere aperta la graduatoria al fine di poter utilizzare le ulteriori economie che si genereranno mano a mano con la prosecuzione dell’attività istruttoria". Confagricoltura ha chiesto inoltre che, prima dello scorrimento, venga ripubblicata la graduatoria rimodulata con le nuove posizioni acquisite dalle pratiche che hanno subito una riduzione dei punteggi. "Questa operazione - prosegue Allasia - consentirebbe di prendere in considerazione le domande in un primo tempo escluse e che, proprio in virtù dello scorrimento, avrebbero la possibilità di accedere così ai sostegni del Psr". Allasia conclude tornando sul tema dell’erogazione dei pagamenti: "A fronte di richieste di acconti o saldi, a tutt’oggi non ha ancora fatto seguito l’erogazione dei relativi pagamenti, in quanto questa attività parrebbe, al momento, essere bloccata. Come mai? La Regione deve accelerare il più possibile le procedure di verifica documentale o di collaudo propedeutiche alla liquidazione degli importi spettanti".

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INSERTO TECNICO

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N. 08 • 2017

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PSR, BANDO 4.1.1 ANCHE PER AZIENDE IN FORMA CONGIUNTA

l’adeguamento strutturale delle aziende agricole, allo scopo di migliorarne la competitività. Il requisito del miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale dell'azienda agricola è riconosciuto nel caso in cui gli investimenti proposti comportino un concreto miglioramento in relazione ad almeno uno dei seguenti aspetti:

C

on la determina n.680 del 13 luglio la Regione Piemonte dato via libera al bando 2017 per la presentazione delle domande di aiuto per la Misura 4, Operazione 4.1.1 del Psr “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole”. Si tratta di incentivi per un salto di qualità nei processi, nell'impatto ambientale e più in generale in termini di innovazione delle imprese. BENEFICIARI Potranno beneficiare dei contributi pubblici gli imprenditori agricoli professionali anche in forma congiunta. È necessario il possesso di partita Iva riferita al settore dell'agricoltura e, salvo per le esenzioni, l'iscrizione al Registro delle imprese tenute dalle camere di commercio. I requisiti si intendono estesi a tutte le aziende agricole nel caso di domande per investimenti collettivi. RISORSE Le risorse ammontano ad un totale di 22 milioni di euro. Il bando prevede l’erogazione di contributi in conto capitale a fondo perduto (in percentuale dal 20 al 50% sulla spesa ammessa, a seconda del tipo di investimento e della zona altimetrica, con un massimo di contributo di 150.000 euro per azienda) per la realizzazione di investimenti (di tipo fondiario, edilizio o in macchinari ed attrezzature), in modo da favorire

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introduzione di nuove tecnologie introduzione di innovazioni di processo introduzione di sistemi volontari di certificazione della qualità miglioramento della situazione aziendale in termini di ambiente miglioramento della situazione aziendale in termini di sicurezza sul lavoro miglioramento della situazione aziendale in termini di igiene e benessere animale miglioramento globale dei risultati economici

L'avviso mette paletti sulla cumulabilità con altri incentivi pubblici. Per gli investimenti che beneficiano di altre agevolazioni (ad esempio sgravi fiscali, tariffe incentivanti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ecc.) la percentuale del contributo della misura è pari al 20% del costo dell'investimento ammissibile. In ogni caso, nel corso dell'istruttoria delle domande verrà verificato che il cumulo dell'aiuto della misura e delle altre agevolazioni non sia superiore al 40% di contributo sul costo dell'investimento ammissibile. SCADENZA Le domande per l'accesso ai contributi in conto capitale a fondo perduto potranno essere presentate fino al prossimo 23 ottobre. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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PESCA E ACQUACOLTURA SCADENZA AL 28 AGOSTO PER CINQUE NUOVI BANDI

ZOOTECNIA: MODELLO IV INFORMATIZZATO DAL 2 SETTEMBRE

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l Ministero della Salute ha chiarito che dal prossimo 2 settembre partirà l'obbligo di utilizzo del modello IV informatizzato per tutte le specie zootecniche con anagrafe presente nella Banca Dati Nazionale. Da tale obbligo rimarrà escluso solo Il settore cunicolo. Fino a tale data potrà invece essere utilizzato in tutte le Regioni sia il modello cartaceo che l'informatizzato. Ricordiamo che il modello IV, o Dichiarazione di provenienza degli animali, è il documento che certifica per legge i movimenti dei capi allevati e contiene le informazioni riguardanti l'identificazione (parte A), le dichiarazioni per il macello riguardo ai trattamenti farmacologici o con sostanze vietate (parte B), la destinazione (parte C), i dati del trasportatore (parte D), e l'attestazione sanitaria del veterinario che ha visitato il capo prima dello spostamento (parte E). Il modello IV è di colore rosa se il capo è spostato da un allevamento, verde se è spostato da una stalla di sosta, è giallo se è spostato da una fiera o mercato. Fino a ora doveva essere sempre essere compilato in almeno 4 copie (stalla di partenza, Asl di partenza, ditta di arrivo, Asl di arrivo); con l'informatizzazione verrà stampato in una sola copia, ma composta di sei fogli. Confagricoltura ha chiesto un ulteriore rinvio dei termini per consentire alle aziende di adeguarsi alle nuove disposizioni, viste le notevoli difficoltà nell'utilizzo del modello informatizzato. Inoltre, Confagricoltura ha sempre chiesto al Ministero di non applicare le sanzioni almeno in una prima fase applicazione.

ATTI FISCALI SOLO VIA PEC

Gli accertamenti dell’agenzia delle Entrate devono essere notificati via Posta elettronica certificata. La novità caratterizza le missive dell’amministrazione finanziaria, con la conseguenza che dalla ricezione nella casella di posta decorrono i termini sia di adesione sia di impugnazione. Inoltre sia gli studi professionali sia l’amministrazione devono tener conto delle nuove disposizioni anche dal punto di vista organizzativo. Di fatto, i termini di impugnazione iniziano a decorrere bensì dall'accettazione della mail da parte del sistema. È evidente che ogni contribuente deve così diligentemente monitorare la propria casella Pec, al fine di non rischiare la definitività di provvedimenti notificatigli.

L

a Regione Piemonte ha emanato 5 bandi per il settore della Pesca e Acquacoltura, cofinanziati dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) per il periodo 2014-2020. I Band possono essere scaricati all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/agri/politiche_agricole/caccia_pesca/feamp2014-2020.htm. Le domande vanno presentate entro il 28 agosto 2017. Misura 2.48 - "Investimenti produttivi destinati all’acquacoltura” (3 bandi). Beneficiari: imprese acquicole. Le risorse finanziarie per gli anni 2015/2016/2017 sono di 274.576,88 euro. Misura 5.68 - “Realizzare campagne di comunicazione e promozione regionali, nazionali o transnazionali per sensibilizzare il pubblico sui prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibili”. Beneficiari: Organizzazioni di produttori riconosciute; Associazioni di organizzazioni di produttori; Organismi di diritto pubblico. Le risorse finanziarie per gli anni 2015/2016/2017 sono di 110.934,71 euro. Misura 5.69 - “Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura”. Beneficiari: Micro, Piccole e Medie imprese acquicole. Le risorse finanziarie per gli anni 2015/2016/2017 sono di 99.676,27 euro.

BANDI DI FILIERA GAL, RIVOLGERSI ALL'UFFICIO DI ZONA PIÙ VICINO

Sono aperti su tutto il territorio provinciale diversi bandi dei vari GAL (Gruppi di Azione Locale) per la realizzazione di Progetti Integrati di Filiera (PIF) e a cui possono partecipare le aziende agricole. Per conoscere meglio le condizioni e le scadenze di ciascun bando rivolgersi all'ufficio di zona di Confagricoltura Cuneo più vicino.

CONDIZIONALITÀ REGIONE PIEMONTE Le aziende stanno ricevendo dalla Regione Piemonte nelle loro caselle PEC (Posta Elettronica Certificata) le schede di condizionalità 2017. La scheda è consultabile accedendo al procedimento "Condizionalità" dal portale www.sistemapiemonte.it tramite le credenziali di accesso o rivolgendosi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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PATRONATO DELUCIDAZIONI SUL CUMULO DEI PERIODI ASSICURATIVI

F

in dal 2008 i lavoratori che hanno più periodi contributivi non coincidenti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria possono cumulare i periodi e conseguire la pensione di vecchiaia, di invalidità o quella indiretta. In materia di cumulo dei periodi assicurativi non esiste però solo la misura Fornero del 2012, ma anche quella risalente al 2008 e inserita nella Riforma Prodi in merito alla quale l’Inps, con la circolare n. 103 del 23 giugno 2017, ha voluto fornire alcuni chiarimenti applicativi in ragione dei nuovi requisiti in materia di trattamenti pensionistici introdotti dalla Riforma Monti-Fornero. PENSIONE DI VECCHIAIA In pensione di vecchiaia si può andare con due modalità: - 1ª modalità: età anagrafica più incrementi di speranza di vita; 20 anni di contributi; importo della pensione non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Ai fini della verifica del raggiungimento dell'importo soglia, non si computano i periodi contributivi maturati presso le Casse professionali. - 2ª modalità: età 70 anni più incrementi di speranza di vita; 5 anni di contributi. La domanda si presenta all’ultima gestione di iscrizione che ne cura l’istruttoria; se risulta iscritto come ultima gestione una cassa, la domanda e l’istruttoria la fa la gestione Inps. PENSIONE ANTICIPATA E' consentito acquisire la pensione anticipata in cumulo con due modalità: - 1ª modalità: requisito anagrafico 63 anni più incrementi di speranza di vita; requisito contributivo 20 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto); importo soglia: 2,8 l’assegno sociale. - 2ª modalità: anzianità contributiva di: 42 + 10 mesi per gli uomini; - 41 + 10 mesi per le donne PENSIONE DI VECCHIAIA E PENSIONE ANTICIPATA IN CUMULO IN CASO DI OPZIONE L’opzione al contributivo è riservata a coloro che hanno meno di 18 anni di contributi al 1995 e abbiano una anzianità contributiva pari o superiore a 15 anni di cui almeno 5 nel sistema contributivo. Quanti esercitano la facoltà di opzione al sistema contributivo a decorrere dal 1° gennaio 2012 hanno solo la pensione liquidata con il calcolo contributivo, mentre i requisiti per accedere ai trattamenti pensionistici sono quelli previsti per i retributivi-misti. La circolare Inps ribadisce che: a) se il lavoratore alla data del 31 dicembre 2011 non ha perfezionato i requisiti per esercitare l’opzione e per il diritto alla pensione con il sistema contributivo, troveranno applicazione i requisiti Fornero previsti per i retributivi misti; b) se ha perfezionato i requisiti per la facoltà di opzione e per il diritto a pensione con il sistema contributivo, potrà andare in pensione di vecchiaia o anticipata in cumulo con i requisiti Fornero previsti per i contributivi puri. PENSIONE DI INABILITÀ I periodi assicurativi non coincidenti, posseduti presso le Casse professionali, sono utili ai fini del diritto alla pensione di inabilità in cumulo e non anche ai fini della misura della stessa pensione. Conseguentemente l’importo riferito all’anzianità contributiva maturata dall’assicurato (pari all’importo dell’assegno di invalidità) deve essere determinato senza tener conto dei periodi assicurativi posseduti nelle Casse professionali, mentre l’importo della maggiorazione deve essere determinato tenendo conto anche dei periodi assicurativi posseduti nelle Casse professionali, considerato che detta maggiorazione è rapportata all’anzianità contributiva maturata dall’interessato.

IV

PENSIONE INDIRETTA AI SUPERSTITi Per richiedere la pensione indiretta ai superstiti in cumulo la gestione che istruisce la domanda verifica se a favore del "de cuius" siano raggiunti: 5 anni di assicurazione e contribuzione, di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso, ovvero 15 anni di assicurazione e di contribuzione. Ai fini del diritto sono buoni anche quelli delle casse purchè non coincidenti. Nel caso di lavoratore deceduto prima dei 57 anni di età, si utilizza il coefficiente di trasformazione previsto per i 57 anni. VALUTAZIONE DI PERIODI ESTERI E PENSIONE ESTERA Per le prestazioni pensionistiche in cumulo è utile anche la contribuzione estera maturata in Paesi extracomunitari legati all’Italia da convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che prevedono la totalizzazione internazionale. In tali casi il cumulo sarà possibile solo se risulti perfezionato in Italia il minimale di contribuzione per l’accesso alla totalizzazione previsto dalla normativa comunitaria (52 settimane) o dalle singole Convenzioni bilaterali. SUPPLEMENTO DI PENSIONE Chi percepisce una pensione in cumulo può richiedere il supplemento di pensione qualora i contributi risultino versati e/o accreditati presso una gestione interessata dal cumulo e sempreché la suddetta gestione preveda tale trattamento. PENSIONE SUPPLEMENTARE Chi percepisce una pensione in cumulo può richiedere altresì la pensione supplementare. In questo caso è riconosciuta a condizione che: il titolare di pensione in cumulo si iscriva per la prima volta ad una gestione AGO FPLD, gestione speciale lavoratori autonomi o Gestione Separata. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici del Patronato ENAPA sul territorio.

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2017


Vitivinicoltura

È già tempo di vendemmia NEI VIGNETI LA RACCOLTA È AL VIA: PREVISTO UN CALO PRODUTTIVO A CAUSA DELLE GELATE PRIMAVERILI E DEL CALDO ESTIVO di Paolo Ragazzo

G

elate tardive in primavera, caldo intenso e siccità in estate. Sono questi fattori meteorologici a caratterizzare, per il momento, la situazione tra i vigneti della provincia di Cuneo dove, seppur con le naturali differenze da zona a zona, la vendemmia 2017 è ormai alle porte, in anticipo di 10/15 giorni rispetto allo scorso anno. Come conferma Gian Luca Demaria, presidente della Sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo: “Lo stato di maturazione è avanzato, ci attendiamo quindi

una vendemmia anticipata di circa 10 giorni - puntualizza -. Si preannuncia un calo produttivo stimato, in Piemonte, del 10% e nella nostra provincia anche del 15 per cento, a seconda delle zone. Le prossime settimane saranno decisive per avere un panorama più definito. Ci aspettiamo comunque un mercato vivace, considerata la richiesta elevata di prodotto, con previsioni di prezzi in aumento rispetto al 2016”. Situazione analoga sui vini bianchi, come dichiara il presidente della sezione di

Confagricoltura Cuneo, Renato Negro: “Con ogni probabilità la vendemmia del moscato inizierà intorno al 25 agosto, prima ancora quella dello chardonnay. In generale, sui bianchi il calo produttivo sarà del 10/15 per cento, tutto a favore della qualità”. TECNICI AL LAVORO I tecnici di Confagricoltura Cuneo, nel frattempo, sono al lavoro per monitorare la situazione. “La produzione è in calo per vari fattori - spiega Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Il fenomeno delle gelate primaverili, in particolare, è stato ‘sui generis’ perché ha interessato non solo le zone di fondovalle, ma anche quelle poste più in alto causa di venti gelidi e correnti d'aria. Ulteriore fattore limitante, poi, è l’andamento siccitoso di questi primi mesi estivi, accompagnato anche da venti che hanno asciugato il terreno e a stressato la

vegetazione. Così si hanno situazioni distinte: nei ‘bricchi’ le uve mostrano segni di difficoltà per lo stress idrico con grappoli dagli acini molto piccoli piccoli, mentre nelle zone esposte a nord le uve sono sane e di qualità. A livello fitosanitario, se per tignola e tignoletta non si sono riscontrati problemi, dai primi di luglio abbiamo purtroppo una recrudescenza palese delle malattie del legno e della flavescenza. Alta è infine l'attenzione per monitorare la presenza della temuta cimice asiatica”. INVITO ALLE AZIENDE Confagricoltura Cuneo invita le aziende che ricorrono a manodopera per la vendemmia a presentarsi negli uffici per regolarizzare i rapporti di lavoro, tenuto anche conto che i nuovi voucher, come detto sullo scorso “L’Agricoltore cuneese”, sono poco e per nulla funzionali alle aziende.

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L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2017

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Vitivinicoltura

Registri telematici problemi a grappoli CONFAGRICOLTURA CUNEO CONTRO LE NUOVE PROCEDURE: NON FUNZIONANO E LE IMPRESE SONO IN DIFFICOLTÀ di Gilberto Manfrin

È

sempre più forte e diffuso il malcontento dei vitivinicoltori della provincia di Cuneo per i malfunzionamenti delle procedure informatizzate dei registri di cantina, in vigore dal 1° luglio scorso. Le procedure, infatti, non funzionano e le imprese agricole sono in grande difficoltà. A questo si aggiunge la preoccupazione di non poter rispettare il termine del 10 settembre per l'invio delle giacenze terminate lo scorso 31 luglio, cosa che aveva già creato notevoli disagi nel rispettare quella scadenza. Problematiche a cui Confagricoltura, a tutti i livelli, sta cercando da tempo di porre rimedio, come testimonia la recente lettera inviata dal presidente provinciale e regionale, Enrico Allasia, al presidente nazionale Massimiliano Giansanti: “Non dobbiamo desistere dal pretendere una semplificazione delle procedure che pongono a carico delle aziende, soprattutto le medio-piccole, una serie di obblighi insopportabili”, ha messo in luce Allasia. “La piattaforma informatica e i programmi non sono in grado di supportare questa grande mole di dati causando continui intoppi e rallentamenti - dichiara netto il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Impedimenti che, qualora restassero tali, impediranno di rispettare le scadenze di dichiarazione delle giacenze previste per il 10 settembre. Malgrado tutti gli sforzi dei nostri operatori, tuttavia, le complicazioni sono all’ordine del giorno. Il sistema pensato non è funzionale, perché troppo articolato e complesso soprattutto

per le cantine medio-piccole che, ad esempio, fanno fatica a orientarsi tra i diversi codici e le numerose combinazioni di registrazione che questo sistema impone per ciascuna tipologia di vino. Occorre snellire i processi, ma ad ogni tentativo di miglioramento c’è sempre qualche ‘sorpresa’ che peggiora le cose”. Tutto questo sta avvenendo con la vendemmia ormai alle porte: “Sarà impensabile operare in questo modo in piena campagna di raccolta - aggiunge Gian Luca Demaria, presidente provinciale e regionale della sezione Vitivinicola di Confagricoltura -. Risolvere strada-facendo i problemi che emergeranno nella fase di svolgimento delle operazioni vendemmiali, infatti, sarebbe estremamente difficoltoso, se non ingestibile, per tutte le aziende. Alla luce delle tante problematiche era necessario rinviare l’entrata in vigore dell’obbligatorietà, a maggior ragione considerato che le lavorazioni stanno ora intensificandosi in preparazione della vendemmia”. Negli scorsi giorni, infine, una lettera, a firma di Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative italiane, Unione italiana vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi, è stata inviata al Ministero, alla Direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari e alla direzione ICQRF Nord-Est, elencando, nel dettaglio, la lunga serie di problematiche legate alla registrazione delle operazioni e all’aggiornamento dei codici di prodotto.

U N I O N E I TA L I A N A V I N I

Abbona nuovo presidente Ernesto Abbona (nella foto), alla guida della Marchesi di Barolo, è il nuovo presidente di Unione Italiana Vini. Abbona è stato eletto all’unanimità a Milano lunedì 24 luglio dal Consiglio Nazionale deputato all’elezione. Già vice presidente vicario, Abbona resterà in carica per il prossimo biennio e sarà affiancato da Lamberto Frescobaldi, nominato nuovo vice.

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NOCCIOLE

Proficuo incontro con Ascopiemonte Lunedì 31 luglio una delegazione della Confagricoltura di Cuneo composta dal presidente provinciale Enrico Allasia, dal presidente della sezione Frutta in Guscio, Aldo Gavuzzo, e dal direttore della zona di Alba, Mario Viazzi, ha incontrato i vertici della Ascopiemonte presso la sede dell’organizzazione di produttori a Santo Stefano Belbo. Sul tavolo le prospettive della prossima e imminente campagna di raccolta nocciole nei corileti della provincia di Cuneo. “È stato un incontro molto proficuo, durante il quale abbiamo potuto apprendere direttamente dal presidente della OP, Pierpaolo Bertone, e dal responsabile tecnico, Gianluca Griseri, come le prospettive dell’annata, nonostante il previsto calo di produzione dovuto alle gelate primaverili, siano rassicuranti sotto molti altri aspetti – dichiarano Enrico Allasia e Aldo Gavuzzo -. Nello specifico, l’Ascopiemonte ha definito di recente importanti accordi commerciali con industrie di primissimo piano del territorio per il conferimento del prodotto ed ha allo studio numerose altre iniziative e attività a favore delle aziende associate. Tra queste la possibilità per i produttori di scegliere tra un sistema di conferimento e di vendita tradizionale o sulla base di un prezzo medio”. “Ci apprestiamo alla campagna 2017 pienamente operativi e con un metodo di commercializzazione rinnovato – aggiunge Pierpaolo Bertone –, la nostra organizzazione, inoltre, consente alle aziende associate la possibilità di accedere a contributi molto interessanti (50% a fondo perduto) per l’acquisto di macchinari per la raccolta pulitura ed essicazione delle nocciole”. Venendo alle previsioni sulla raccolta, infine, si riscontra un leggero calo di produzione a macchia di leopardo, dovuto principalmente alle gelate di fine aprile, mentre la qualità si pone nuovamente su livelli molto elevati, grazie a un clima estivo particolarmente favorevole, come conferma Mario Viazzi: “Le rese di prodotto si presentano in lieve calo, a seconda delle zone, ma i frutti sono sani, di altissima qualità e con un calibro importante – spiega -. La raccolta sarà anticipata, ma solo di qualche giorno rispetto allo scorso anno e a seconda dei territori: le precipitazioni sparse di qualche weekend fa, infatti, hanno rallentato un po’ la caduta a terra dei frutti”.


Moscato, intesa per gli 80 quintali PREVISTA LA POSSIBILITÀ DI ATTIVARE IL BLOCAGEDEBLOCAGE PER 10 QUINTALI AD ETTARO SENZA ONERI PER I PRODUTTORI CHE VINIFICANO PER LA VENDITA DIRETTA

M

ercoledì 2 agosto nella sede del Consorzio di tutela dell’Asti, le rappresentanze di produttori e industriali hanno definito in 80 quintali di uva per ettaro la resa vendemmiale del Moscato d’Asti docg (sia per la produzione di Moscato d’Asti docg, sia per la produzione di Asti Spumante docg), con la possibilità di attivare il blocage–deblocage per un quantitativo di 10 quintali di uva per ettaro qualora le scorte di prodotto si esauriscano e se le esigenze di mercato lo richiederanno. I “moscatisti”, ossia coloro che producono uva vinificandola e destinandola a Moscato d’Asti docg per la vendita diretta, potranno ottenere un ulteriore sblocco di 10 quintali di uva per ettaro senza alcun

onere, mentre le aziende di trasformazione e industriali che decideranno di vinificare le uve destinandole a Moscato d’Asti docg sosterranno i costi di un contributo promozionale di 100 euro per ogni quintale di uva. PREZZO CONSIGLIATO: 107,5 EURO AL QUINTALE Il Consorzio dell’Asti consiglia, alle aziende aderenti all’organismo di tutela, un prezzo indicativo delle uve di 107,50 euro al quintale. L’intesa complessiva prevede anche l’impegno dell’industria al ritiro obbligatorio del mosto dalle cantine cooperative e l’eventuale gestione di uno stoccaggio che dovrà essere smaltito entro la vendemmia 2018.

Nei vigneti è tutto pronto per la raccolta

IL COMMENTO DI CONFAGRICOLTURA “È un’intesa che rappresenta un buon punto di mediazione – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte – e che pone le basi per una gestione razionale del comparto. Si preannuncia una vendemmia di qualità, ma non abbondante sotto il profilo quantitativo - agginuge Allasia - e questo favorirà il riequilibrio del rapporto domanda-offerta, a vantaggio di tutta la filiera”. Le aziende possono rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo per conoscere i dettagli dell'intesa, che sarà pubblicata quanto prima anche sul sito internet www.confagricolturacuneo.it.

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Zootecnia

Gli allevatori si interrogano IL NUOVO TAGLIO DI RISORSE PUBBLICHE PER LE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI STA FACENDO DISCUTERE IL COMPARTO Sono giorni di alpeggio per molti allevamenti cuneesi

di Paolo Ragazzo

S

ta facendo discutere il nuovo taglio di risorse pubbliche da destinare alle Regioni e successivamente alle associazioni di allevatori territoriali per coprire, in parte, i costi dei controlli sugli animali. Si parla di un’altra sforbiciata netta, dai circa 22,5 milioni precedenti, ai 7 previsti. In un clima di generale contrazione delle risorse pubbliche al settore, questa ulteriore sforbiciata tiene conto anche della diminuzione del numero di stalle e animali sul territorio e, come scrive Ermanno Co-

megna su “L’Informatore agrario”, della “bassa propensione delle imprese zootecniche a investire per i servizi delle organizzazioni degli allevatori”, L’economista mette in luce, inoltre, la fragilità del sistema dell’Associazione italiana allevatori e delle strutture regionali richiamando il settore a compiere una scelta politica: “Fare affidamento su un’attività di selezione endogena o, come avviene in altri settori, ci si affiderà alla genetica di importazione?”. Tra sostenibilità economica,

conti da sistemare e strategie per il miglioramento genetico, il dibattito è più che mai aperto… ANCHE PER ANABORAPI MODIFICHE IN ARRIVO Nel frattempo, a livello piemontese, importanti modifiche interesseranno presto l’Anaborapi che, entro fine anno, da associazione di II grado dovrebbe trasformarsi in associazione di I grado, per poter così accedere ai fondi europei della biodiversità. “Un passaggio importante e delicato che potrebbe

consentire all’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese di trovare nuove significative risorse per il suo sviluppo e permettere una maggior rappresentatività diretta dei singoli allevatori associati - spiega Alberto Brugiafreddo, rappresentante di Confagricoltura Cuneo all’interno di Anaborapi -. Per prepararsi a questo, nei prossimi mesi si aprirà un tavolo di confronto interno tra rappresentanti AIA e ARAP, tecnici di Anaborapi e associazioni di categoria”.

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Latte

L'assenza di burro non rilancia i prezzi LA MANCANZA DI MATERIE GRASSE NON SORRIDE AI PRODUTTORI. VALORI INFERIORI A QUELLI DELLA LOMBARDIA di Gilberto Manfrin

B

oom delle quotazioni, assenza di stock e industrie dolciarie a caccia di forniture. Negli ultimi 12 mesi le quotazioni del burro in Europa sono più che raddoppiate (da 2.400 euro a tonnellata 5.250 di maggio, fonte “Il Sole 24 Ore”), pur con consumi stabili. La febbre dei prezzi sembra non essere finita portando con sé un’inevitabile carenza di materia grassa. Secondo alcuni dati riportati dal portale Clal.it, in Europa nel 2016 si è raggiunto il picco produttivo con 1,85 milioni di tonnellate di burro, contro 1,7 milioni del 2013 e 1,66 milioni del 2011. Tuttavia nei primi cinque mesi del 2017 le produzioni sono in calo, rispetto al 2016 in tutti i Paesi leader, dalla Germania (-4%) alla Francia (-8%). In Italia la discesa è iniziata lentamente nel 2015 e continua quest’anno (-1%). Una situazione che ha portato ad un generale esaurimento delle scorte sul mercato. “In teoria dovrebbe essere una situazione a noi favorevole - commenta Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo -. La crisi del burro può diventare un'opportunità per i prodotti di qualità italiani. A questo aumento di richieste dovrebbe seguire una crescita del prezzo del latte, cosa che sta effettivamente accadendo, ma non in Piemonte. In Lombardia, per esempio, un litro di latte veniva pagato 39 centesimi già a maggio, oggi

anche 40. Da noi, il picco massimo è stato di 37 centesimi”. IN PIEMONTE LA QUALITÀ NON È RICONOSCIUTA “In Lombardia la qualità del latte viene riconosciuta, qui no - spiega ancora Degiovanni -. In Piemonte la qualità si misura applicando una metodologia di analisi diversa rispetto alla Lombardia, dove si utilizza la vecchia unità di misura dei contenuti di grasso e proteine espressi in peso su volume, a fronte della modalità del peso su peso usata nella nostra regione. A parità di caratteristiche qualitative del latte, la modalità del 'peso su peso' comporta una perdita per il produttore valutabile mediamente in circa 1 centesimo di euro/ kg di latte. O, se vogliamo leggerla dal punto di vista dell’allevatore lombardo, un guadagno di un centesimo rispetto al collega piemontese”. E nei prossimi mesi? “Le produzioni con questo caldo scenderanno e non saliranno almeno fino a novembre. Per noi il prezzo giusto è quello della Lombardia, ma si sa, da noi l’industria fa orecchie da mercante", conclude Degiovanni. Una situazione che sta spingendo più di qualche produttore a guardare oltre regione per piazzare le proprie partite di latte. Confagri Cuneo è impegnata a dare massima informazione alle aziende interessate.

Il calo della produzione di burro nei primi 5 mesi del 2017 nei Paesi leader dell'Ue (Fonte: Clal.it)

-4% -8% -1%

IL PARERE DEL CLAL Anche Angelo Rossi di Clal.it, il portale che analizza il mercato lattiero caseario, dice la sua su questa generale mancanza di burro sui mercati: “In Europa vi è stata una minor produzione di latte da giugno dell’anno scorso anche per effetto dei 14 centesimi/euro dati ai produttori che riducevano la produzione. I produttori però avevano già iniziato a ridurre per conto proprio. Sommando il provvedimento della Ue ad un calo di produzione già in corso, si è arrivata ad una minor produzione di latte e conseguentemente di materia grassa. Da non sottovalutare è anche ciò che sta accadendo nel Sud-est asiatico, dove sono in forte aumento le importazioni lattiero casearie. In particolare, in Cina, gli acquisti di panna hanno sorpassato il burro”.

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Tutti i firmatari del nuovo contratto presso la sede della Confagricoltura a Cuneo

Operai agricoli, c'è il nuovo contratto È STATO SIGLATO IN CONFAGRICOLTURA A CUNEO, DOPO MESI DI INTENSE TRATTATIVE: PREVISTO UN AUMENTO RETRIBUTIVO DEL 2,1% DAL 1° LUGLIO 2017

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iovedì 20 luglio, presso la sede dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo (via Bruno Caccia 4-6-8), è stato rinnovato il “Contratto degli operai agricoli e florovivaisti” della provincia di Cuneo. Al tavolo dell’intesa le tre principali organizzazioni agricole (Unione Provinciale

Agricoltori, Coldiretti e Cia) e le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. L’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo era rappresentata dal presidente Enrico Allasia, dal direttore Roberto Abellonio e dalla responsabile Paghe e Fiscale, Jessica Cerrato. L’accordo, siglato in applicazione degli articoli

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2 e 3 del C.C.N.L. per gli operai agricoli e florovivaisti del 22 ottobre 2014, ha decorrenza dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019 e prevede, tra gli aspetti più significativi, un aumento retributivo delle tabelle salariali degli operai agricoli nella misura del 2,1% a partire dal 1° luglio 2017. “Riteniamo che questa intesa, raggiunta dopo mesi di intense trattative e dibattito con tutte le parti coinvolte, rappresenti il miglior punto di incontro possibile tra associazioni agricole datoriali e sindacati dei lavoratori in un momento contingente di incertezza dal punto di vista economico e occupazionale - dichiara Enrico Allasia -. Come rappresentanti delle aziende agricole abbiamo accettato aumenti salariali in linea con quanto previsto nelle altre province piemontesi”. “Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto e, nonostante il dibattito abbia vissuto anche fasi molto vivaci, alla fine ha prevalso il senso di responsabilità che ha consentito di arrivare a un risultato che tiene conto di molti fattori - commenta Roberto Abellonio -. Riuscire a stabilire un aumento salariale di oltre 2 punti percentuali è un importante segno di attenzione da parte delle


Confagricoltura news aziende agricole in un momento per loro non semplice, considerato che molte voci di costo sono in aumento e la marginalità dei ricavi è sempre più contenuta”. “L’accordo introduce inoltre nuovi interventi a favore delle famiglie degli operai agricoli, come il rimborso parziale delle spese scolastiche, ad esempio, e amplia il ‘periodo di comporto’, ossia il diritto dell’operaio agricolo a tempo indeterminato

di conservare il posto di lavoro in caso di malattia – specifica Jessica Cerrato -. Le parti hanno anche concordato la costituzione di un tavolo tecnico per una completa rivisitazione del mansionario previsto dalla contrattazione collettiva agricola, così da venire incontro alle mutate esigenze delle realtà agricole”. In provincia di Cuneo, secondo gli ultimi dati di EBAT FAVLA, l’Ente Bilaterale Agri-

colo Territoriale, a fine 2016 gli operai agricoli, a tempo determinato e indeterminato, erano oltre 16.300, di cui il 72% di origine straniera (comunitari ed extracomunitari). Numeri non distanti da quelli degli anni passati, nonostante la lenta e progressiva contrazione delle imprese agricole cuneesi, passate da 24.847 nel 2010 a 20.615 nel 2016. Per informazioni rivolgersi alla Confagricoltura di Cuneo.

A S P E T T I S I G N I F I C AT I V I MANSIONI E CAMBIAMENTO DEI PROFILI PROFESSIONALI VARIABILI Qualora gli operai siano adibiti a mansioni di un profilo professionale con livello retributivo superiore (ad esempio operaio che saltuariamente utilizza attrezzature agromeccaniche), acquisiscono il diritto al nuovo profilo quando svolgono detta nuova attività per un periodo superiore a 50 giorni lavorativi nel corso di un anno (in precedenza erano 40).

PERMESSO MATRIMONIALE

In caso di matrimonio l’operaio a tempo determinato con almeno 150 giornate lavorative l’anno precedente o l’anno in corso presso lo stesso datore di lavoro ha diritto ad una settimana lavorativa (39 ore) di permesso matrimoniale.

DISPONIBILITÀ AZIENDALE PER I LAVORATORI DELLE CAMPAGNE DI RACCOLTA E A TEMPO DETERMINATO

Nel caso in cui l’azienda fornisca al lavoratore l’alloggio, ha la possibilità di trattenere una quota dalla busta paga a titolo di rimborso spese fino a: a 50 euro, se condiviso con altri lavoratori dell’azienda; a 75 euro, se ad uso esclusivo del lavoratore; a 105 euro, se per uso del lavoratore e della sua famiglia

PREAVVISO NEL RAPPORTO A TEMPO DETERMINATO

L’operaio con rapporto di lavoro a tempo determinato, fermo restando l’obbligo del datore di lavoro di garantire l’occupazione per il periodo di tempo stabilito, trascorsi 30 giorni dall’inizio del rapporto di lavoro, in caso di anticipata risoluzione dello stesso, è tenuto a dare un preavviso al datore di lavoro di quindici giorni di calendario.

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L'assessore di Alba, Massimo Scavino, ha ritirato la bandiera

Ad Alba la Spiga Verde IL COMUNE CUNEESE, UNICO IN PIEMONTE, HA RITIRATO A ROMA IL RICONOSCIMENTO PROMOSSO DA CONFAGRICOLTURA di Ilaria Blangetti

A

lba è Comune Spiga Verde 2017. Il riconoscimento è stato consegnato all’assessore all’Agricoltura e all’Ambiente Massimo Scavino, al Ministero dell’Ambiente a Roma dove sono state proclamate “spighe” 27 Comuni di diverse regioni italiane. La Spiga è assegnata dalla Foundation for Environmental Education Italia con il prezioso contributo di alcuni enti e della Confagricoltura.

Assessore, quali sono le motivazioni di questo riconoscimento che ha proclamato Alba unica Spiga Verde 2017 in Piemonte? “Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

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Tra questi indicatori ci sono: la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni”. Un riconoscimento ma anche un impegno. Come continuerete il vostro cammino di sostenibilità? “Il progetto è analogo alle bandiere blu e premia le realtà agricole più sostenibili sulla

base di un articolato dossier di candidatura da presentare ogni anno se si vuole mantenere questa importante qualifica. Comincia per noi un altro bel cammino di sostenibilità". Qual è stato il supporto di Confagricoltura nella vostra candidatura? “Confagricoltura, grazie anche al suo direttore Roberto Abellonio membro della Commissione agricoltura della città di Alba, è stata da stimolo principale per affrontare questo progetto”. Perché è importante potersi definire "Spiga Verde"? “Perché è una scommessa certificata su un modello di moderno ambientalismo e porta a declinare insieme nelle politiche amministrative ambiente, agricoltura, attività produttive e turismo”.

LUTTO

È morto Franco Ficetti Si è spento all'età di 74 anni Franco Ficetti, imprenditore agricolo associato a Confagricoltura Cuneo e storico presidente della Lagnasco Frutta. I funerali si sono svolti martedì 25 luglio presso la Parrocchia di Sant'Agostino di Saluzzo. Tutta la Confagricoltura di Cuneo, nello strigersi intorno alla famiglia, esprime il profondo cordoglio per la sua scomparsa.

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Confagricoltura news

Autunno di grandi eventi PROMOZIONI E VANTAGGI PER LE AZIENDE CHE VOGLIONO PARTECIPARE di Monica Arnaudo

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opo il grande interesse riscontrato nei mesi scorsi nella partecipazione alla Grande Fiera d'Estate e alla Biteg, Confagricoltura Cuneo continua la sua attività di promozione preparando un autunno ricco di grandi eventi. RADUNO PRIMO RAGGRUPPAMENTO ANA SALUZZO Dal 6 all'8 ottobre Confagricoltura Cuneo offrirà alle aziende associate che intendono prendere parte alla manifestazione nell’area Expo del Territorio uno sconto sulla quota di tecipazione.

PRODUTTORI E BUYERS IN PIAZZA - ALBA Nel fine settimana dell'inaugurazione della Fiera Internazionale del Tartufo ad Alba, sabato 7 e domenica 8 ottobre, Confagricoltura organizza, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, l’evento “Produttori e buyers in piazza”. La giornata del sabato sarà dedicata agli incontri B2B tra produttori di eccellenze dell’agroalimentare e buyers nazionali ed esteri. Saranno, inoltre, presenti anche giornalisti di alcune testate di stampa specializzata. I buyer verranno

accuratamente selezionati e profilati attraverso l’ausilio di un’agenzia promozionale specializzata, in modo da individuare operatori in linea con le esigenze dei produttori che avranno aderito all’iniziativa. La domenica, invece, le aziende parteciperanno alla Mostra Mercato allestita in Piazza Falcone Borsellino, dove potranno esporre e vendere i loro prodotti al pubblico della Fiera, evento di indiscusso prestigio e richiamo turistico. FIERA DEL MARRONE CUNEO Dal 13 al 15 ottobre si svolgerà a Cuneo la Fiera del Marrone, il più grande appuntamento enogastronomico del capoluogo. In occasione dell'evento l'Unione provinciale agricoltori offre agli associati la possibilità di essere presenti usufruendo di tariffe vantaggiose. Alla manifestazione possono partecipare solo le aziende, produttrici dirette del-

BODI FEST

A Monterosso Domenica 20 agosto nella piazza di Monterosso Grana, si rinnova l’appuntamento con la “Bodi Fest - Mostra Mercato Gastronomia della storica patata Piatlina, della patata Ciarda e delle produzioni dei territori delle Valli di lingua d’Oc". Confagricoltura Cuneo sarà presente con uno stand informativo e promozionale. la merce messa in vendita, che rientrano nelle categorie: coltivatori diretti, IAP e artigiani. Per info: uffici Confagricoltura tel. 0171692143 (interno 5).

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L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2017

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Il tecnico in vigneto

Foto di gruppo dei partecipanti e due momenti delle prove tecniche

Visita ai campi dimostrativi OLTRE DUECENTO AZIENDE AD ALBA HANNO PRESO PARTE ALL'INIZIATIVA

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i sono svolte giovedì 20 luglio, presso l'Azienda Agricola Cascina Piccaluga, in località Altavilla ad Alba, le prove tecniche in campo curate e guidate dai tecnici di Confagricoltura Cuneo, Antonio Marino e Luca Maggiorotto. “La sede operativa delle prove ha avuto come principale protagonista un vigneto di Nebbiolo d’Alba impiantato nel 2001 con sesto di impianto di 90 x 220, con esposizione S-O e a 269 metri di altezza, allevato a Guyot classico e con inerbimento nell’interfila – spiegano i tecnici dell’Unione agricoltori di Cuneo -. Il vigneto è particolarmente soggetto agli attacchi dell’oidio e pertanto si è impostata una prova dedicata nella quale sono stati messi a confronto uno dei prodotti classici utilizzati nella difesa antiodica, quali il penconazolo della ditta Sapec Agroitalia con il formulato commerciale il Duoro 10 EC e la Zeolite chabasite fornita dalla ditta Vigna Tech s.r.l.s. di Canelli. All’interno del vigneto sono stati lasciati alcuni filari testimoni dove non è stato utilizzato nessun anVive in famiglia, studia e lavora per diventare infermiera, ha 31enne, dolcissima e molto carina, grandi occhi azzurri, capelli biondi. È volontaria CRI, sarebbe disponibile a trasferirsi, anche in campagna, se conoscesse un uomo seriamente motivato a futuro insieme.

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tioidico per verificare e valutare al meglio l’efficacia delle due tesi”. All’atto dei rilievi, si conferma l’ottimo contenimento dell’oidio da parte di penconazolo e la sua validità di efficacia, e allo stesso tempo si sottolinea la dimostrazione di efficacia della Zeolite chabasite utilizzata in purezza come antioidico. È un prodotto ancora poco conosciuto, ma molto versatile per le sue caratteristiche tra le quali l’elevata persistenza sulla superficie trattata, proteggendo inoltre i giovani germogli e frutti dall'azione ustionante del sole, essendo un prodotto di origine naturale può essere utilizzato nei periodi di cui è vietato l'utilizzo di prodotti chimici, con totale assenza di fitotossicità, riesce a creare un maggior effetto barriera sulle foglie, perché una volta asciugata cristallizza e ha un effetto impermeabile all’acqua. TESTATE ATTREZZATURE PER IL LAVORO TRA I FILARI Durante la giornata dimostrativa è stata provata l’attrezzatura della Pellenc, fornita dalla ditta Colombardo di San Marzano Oliveto, la zappatrice-sarchiatrice Cultivion ottimale per la lavorazione del sottofila nel vigneto per compiere operazioni nel vigneto in assoluta sicurezza, in situazioni quali, ad esempio, le sostituzioni di barbatelle. Il vigneto di nebbiolo è stato oggetto di prova da parte del costruttore Arturo Mario Aimasso che ha messo a disposizione una defogliatrice da vigneto, studiata per lavorare bene nei vigneti di collina, che permette un’ottimale gestione del verde, a livello di fascia grappolo, migliorando l’esposizione dei grappoli e garantendo una efficace penetrazione delle sostanze fitoiatriche. La ditta Dragone di Castagnole delle Lanze, leader nella produzione di macchine irroratrici, ha fornito per la prova in campo, un’evoluzione dell’atomizzatore TAV. Nello specifico il modello testato aveva gli ugelli a pressione posizionati all’interno del ventaglio diffusore del flusso d’aria (anziché esterni come per quello prodotto in serie); il riposizionamento è stato effettuato per migliorare la distribuzione, infatti il liquido che esce dagli ugelli ad una pressione di soli 5 bar viene avvolto e portato a bersaglio dal flusso d’aria prodotto da una ventola centrifuga. L’iniziativa a cui hanno aderito oltre 200 partecipanti si è conclusa con una cena presso la cappella di Madonna degli Angeli a cui si è unito anche il presidente provinciale di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, insieme a rappresentanti di Confagricoltura Torino. L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2017

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Fiere di settembre

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i avvicinano gli appuntamenti con le fiere di fine estate. Torna dal 2 al 4 settembre la Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo. "La Mostra, quest’anno, spegne 70 candeline - commenta il presidente, Enrico Falda -. Un traguardo importante che vede la Fiera sempre più attuale e al passo con i tempi, capace di cogliere nei mutamenti di questo momento storico, occasioni ed opportunità, forte della grande vocazione agricola che caratterizza tutto il nostro territorio". La Mostra riparte dalla strada tracciata nella passata edizione, continuando a focalizzare maggiormente l'attenzione sul legno. Prosegue così il cammino intrapreso con il “Polo del Legno di Saluzzo e valli del Monviso”. A disposizione degli espositori un’area demo, dove presentare i propri macchinari e mostrarne il funzionamento. Proposti anche momenti di incontro: una tavola rotonda il sabato mattina prima del momento inaugurale, per parlare di Psr, e una conferenza, a cura dell’Uncem e del Gal Monviso e Terre Occitane, lunedì. Confermata anche la centralità della zootecnica all’interno della rassegna, con la 45esima Mostra Regionale della frisona. Circa 500 gli stand disponibili, per un totale di 35 mila mq di area espositiva con più di 170 aziende presenti (superano la decina i nuovi espositori), oltre a numerosi stand

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A Saluzzo e Vicoforte eventi di fine estate VANNO IN SCENA A SETTEMBRE DUE FIERE STORICHE PER LA PROMOZIONE DEL COMPARTO AGRICOLO di Ilaria Blangetti

istituzionali e di categoria. Durante la manifestazione, inoltre, è in programma la 18a Mostra dell’auto e della moto, nell'ala di Ferro di Piazza Cavour. La città accoglierà la grande fiera di San Chiaffredo di lunedì 4 settembre, lo spettacolo pirotecnico il 5 settembre alle 21,30, offerto dalla Fondazione Amleto Bertoni, e le serate musicali che da venerdì 1° a lunedì 4 animeranno piazza Garibaldi. Immancabile, poi, l'appuntamento con

SALUZZO

Mostra Meccanica BRE Agricola M E T T E S

la Fiera del Santuario di Vicoforte in programma dall'8 al 10 settembre. Quella della "Fera dla Madona" è un tradizione che si rinnova da oltre 400 anni: accanto alla festa religiosa si svolge una delle più grandi e frequentate fiere del Piemonte, occasione di incontro e scambio, per il mondo agricolo e non solo, famosa per il suo "ordine sparso". La spontaneità e l'apparente casualità delle bancarelle sono infatti il punto di forza.

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