L’Agricoltore Cuneese n. 6/2018

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVI - N. 06•2018 - AGOSTO 2018 - CONTIENE I.P.

N. 06 • 2018 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A Bruxelles si studia la nuova Pac

A G R I C O L T O R I

Raccolte, andamenti e previsioni

Consumo del suolo in crescita


MAGLIANO Fratelli Lavori per conto terzi Operativi in tutta Italia

Trebbiatura e trinciatura - Spietramento Livellazione laser per agricoltura, piazzali e capannoni Produzione e vendita prodotti fasciati Aratura e preparazione semina cereali e mais

Rotopressa fasciatrice compattatrice BIO

Imballatrice ORKEL Pastone, granella schiacciata, trinciato mais, grano, orzo, soia, erba medica, loietto e tutti i trinciati in genere.

Per prodotto semisecchi di erba medica, loietto, segale, miscugli vari, imballati e infasciati in campo.

Raccolta pietre

Trebbiatura

Trinciatura Orzo

Semina

MAGLIANO F.LLI - BEINETTE (CUNEO)- Per preventivi o prenotazioni rivolgersi a:

Gino 335 6450009 - Emanuele 335 5472451 - Ufficio 0171 384161 e-mail: maglianofratelli@gmail.com Magliano F.lli snc


Sommario

Per qualche centesimo in più... Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it

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I tristi fatti di cronaca che puntualmente si verificano ogni anno nei mesi delle raccolte non possono lasciarci indifferenti, ma meritano delle attente riflessioni. Siamo tutti fermamente d’accordo nel condannare ogni forma di sfruttamento dei lavoratori, tuttavia occorre lavorare per costruire delle “filiere etiche” che coinvolgano agricoltori,

aziende di produzione e distribuzione, fino al consumatore finale. Sempre più spesso, infatti, gli agricoltori si trovano costretti a produrre sotto costo ed occorre coinvolgere maggiormente proprio chi sceglie quale prodotto comprare al supermercato, per fargli capire che dietro a qualche centesimo di spesa in più ci sono filiere sane e sicure. Di fronte ad eccessivi ribassi, in-

vece, potrebbero nascondersi comportamenti scorretti. Si tratta di ristabilire le regole per una concorrenza leale. La Commissione europea ha da poco presentato una proposta di direttiva proprio su questo argomento, dando agli agricoltori strumenti per rafforzare la propria posizione contrattuale nei confronti dei mercati e dei grandi gruppi acquirenti.

Chiusura estiva dal 13 al 26 agosto Gli uffici di Confagricoltura rimarranno chiusi al pubblico dal 13 al 26 agosto. Tuttavia, per tutto il periodo, in ogni ufficio di zona, un operatore di Confagricoltura sarà a disposizione per far fronte ad eventuali urgenze ai seguenti numeri:

Cuneo 366 7429965 Alba 348 6542053 Mondovì 366 5612321 Saluzzo 366 7191679 Savigliano 366 4059712

Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 12 - Fossano Tel. 0172/695897 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

AGRICOLTURA & SCIENZA

Verso la nuova Pac, è ora di cambiare

4 No alla mutagenesi, persa un'occasione

Riorganizzazione di Agea, sarà la volta buona?

5 AGRICOLTURA & SOSTENIBILITÀ

Psr giovani: "Serve uno sforzo in più"

5 Alba è ancora Spiga Verde

ANDAMENTI E PREVISIONI

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VITIVINICOLTURA E ZOOTECNIA

Pesche cuneesi, buona la partenza

6 Messaggio all'Ue: il rame non si tocca

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Chiuso in redazione il

Cereali estivi in chiaroscuro

6 Confagricoltura in visita a Unaitalia

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09/08/2018

C'è fiducia nei noccioleti

7 Più attenzione alla montagna

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È tutto pronto per la vendemmia

7 CONFAGRICOLTURA NEWS

Poste Italiane S.p.a.

Moscato, la proposta di Confagricoltura

8 Nominati i vicepresidenti

Spedizione in abbonamento

A TUTTO CAMPO

postale - D.L. 353/2003

Buone notizie oltre confine

10 LE NOSTRE AZIENDE

(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)

Consumo del suolo in crescita

11 Alla scoperta del "re" Castelmagno

art. 1, comma 1, NO-CN

OPPORTUNITÀ

Iscrizione al Tribunale

La canapa chiede spazio

Prove di viticoltura sostenibile ad Alba

FIERE DI SETTEMBRE A VICOFORTE E SALUZZO 12 IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

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di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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In primo piano

Verso la nuova Pac, è ora di cambiare ANCHE A FRONTE DEI TAGLI UE AI CONTRIBUTI, LE AZIENDE DOVRANNO DIVERSIFICARE PER POTER STARE SUL MERCATO di Gilberto Manfrin

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agricoltura corre veloce verso la nuova Pac post 2020. Primo, ma importante dettaglio da evidenziare: è in atto una proposta di riforma, e come tale, sarà certamente soggetta ancora a numerosi quanto probabili cambiamenti. Detto questo, l’elemento da sottolineare è innanzitutto la volontà dell’Ue di ridurre le risorse per la Pac, come si evince dalle linee del quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Tuttavia, dietro al nuovo modello proposto dalla Commissione si cela anche la volontà di garantire una maggiore flessibilità consentendo, se ben utilizzati, di mitigare gli effetti della riduzione dei fondi. In sintesi, una politica di sviluppo rurale non più basata tanto su regole stringenti e obblighi burocratici, ma focalizzata più sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, in un quadro normativo improntato alla sussidiarietà e maggiori responsabilità per gli Stati membri. PREVISTI TAGLI DI OLTRE IL 15% PER LO SVILUPPO RURALE Ma di quanto calerà il budget a disposizione? Secondo quanto indica Rete Rurale

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

OGGI LA VERA AZIENDA AGRICOLA, PER FUNZIONARE A DOVERE, DEV’ESSERE CAPACE DI DIVERSIFICARE IL REDDITO, TRASFORMARE PRODOTTI CHE DIANO VALORE AGGIUNTO. SI PARLI DI PIÙ DI AGRICOLTURA 4.0

Nazionale, dopo il 2020 il budget per la Pac assegnato all'Italia passerà dagli attuali 10,444 miliardi di euro a 8,892 miliardi di euro (prezzi correnti), subendo una riduzione di 1,552 miliardi, pari al 14,9%. Per i programmi di sviluppo rurale, il taglio proposto supera il 15%. "La Commissione - ha messo in allerta Confagricoltura - ha anche proposto di fissare un massimale per l’erogazione degli aiuti diretti alle imprese di maggiore dimensione - il cosiddetto ‘plafonamento’ (capping) - e di introdurre un meccanismo di riduzione dei pagamenti in relazione alla superficie aziendale, la ‘degressività’. Ovvero, di ridurre gli aiuti alle imprese che producono per il mercato, che assumono più manodopera e che sono più aperte alle innovazioni". Fino ad oggi, è utile ricordarlo, tali costi di manodopera sono sempre stati detraibili dal capping e continueranno ad esserlo. PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICARE Se l’orientamento politico è dunque questo, occorre farsi trovare pronti, come evidenzia Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo: “Se è vero che il budget comunitario non sarà più sufficiente e che qualcuno dovrà farsi carico della Brexit, è altrettanto vero che siamo il settore più penalizzato. A noi questo - sia chiaro - non sta bene. Tuttavia, i tagli sono all’orizzonte ed è inutile piangerci addosso. Allora ragioniamo sullo scenario futuro: dobbiamo porci nell’ottica che determinati sistemi, che nel recente passato hanno facilitato la nascita di aziende grazie agli aiuti Pac, probabilmente non reggeranno più e quindi tante realtà saranno chiamate a rivedere i loro piani complice il minor budget. Oggi la vera azienda agricola, per funzionare a dovere, dev’essere capace di diversificare il reddito, trasformare prodotti che diano valore aggiunto. Sfruttiamo al meglio le nostre potenzialità oggi appannaggio dell’industria. Noi che abbiamo la materia prima dobbiamo completare la filiera, trasformando di più i nostri prodotti. Avere più passaggi da com-

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piere non è detto che comporti una riorganizzazione aziendale, ma oggi è quanto mai necessario saper cambiare. È ora che si inizi a parlare di agricoltura 4.0”. REGOLAMENTI SEMPLIFICATI Scendono i contributi, ma se non altro, c’è l’intento di semplificare i regolamenti, che si riducono a tre: il primo, definito “piani strategici della Pac” comprenderà le misure dei pagamenti diretti, degli interventi di settore (Ocm vino, ortofrutta, ecc) e dello sviluppo rurale. In sostanza, racchiude in sè tutte le misure del primo e secondo pilastro; è previsto un regolamento orizzontale finanziario di gestione e controllo, infine un regolamento che modifica profondamente l’attuale Ocm unica nonché la normativa dei prodotti di qualità ed altre misure di settore. GLI STRUMENTI Sono confermati i pagamenti diretti e sarà possibile dal 2021 conservare l’attuale sistema dei titoli (con un'ulteriore convergenza interna dei pagamenti verso la media nazionale) o passare ad un sistema di pagamento unico; il greening viene invece cancellato con i pagamenti diretti che saranno subordinati a requisiti ambientali e climatici più rigorosi; ci saranno pagamenti diretti per misure ambientali volontarie programmate dagli Stati membri. Sempre in merito ai pagamenti, comprenderanno i pagamenti di base, i pagamenti per i giovani agricoltori (ai quali verrà riservato almeno il 2% del budget per i pagamenti diretti), i pagamenti accoppiati ed un nuovo pagamento redistributivo indirizzato alle aziende di piccole e medie dimensioni che sarà applicato obbligatoriamente e utilizzerà i tagli applicati ai pagamenti diretti delle aziende di maggiori dimensioni. A proposito di tagli, i pagamenti diretti sopra i 60mila euro saranno ridotti gradualmente sino a 100mila euro. Oltre tale limite si applicherà una riduzione del 100%. In ogni caso dalle somme saranno detratti i costi della manodopera. Ma a chi saranno concessi i soldi? I contributi saranno dati ai “veri agricoltori” la cui principale attività economica è quella agricola. Sono sostanzialmente confermate le misure di settore delle varie OCM così come i relativi budget. Lo sviluppo rurale viene riconfermato nella sua struttura generale. Almeno il 30% della dotazione sarà dedicata alle azioni per il clima e l’ambiente. Tra le novità, è previsto un aumento a 100mila euro del massimale per l’insediamento dei giovani agricoltori.


LAVORO

Decreto Dignità: tornano i voucher “Con le nuove norme si è ampliato e reso più flessibile quanto previsto dal contratto di prestazione occasionale in agricoltura, venendo incontro alle esigenze delle aziende agricole”. Così commenta Confagricoltura le disposizioni per il lavoro occasionale (come la raccolta della frutta e la vendemmia) previste nell’ambito del “Decreto Dignità”. “Le nuove disposizioni – fa presente Confagricoltura – hanno ampliato il periodo di impiego (da tre a dieci giorni ) e semplificato le procedure con l’autocertificazione del lavoratore (che attesta di essere disoccupato anche di altri settori, o studente fino a 25 anni, o pensionato)”. “Dopo l’introduzione dei voucher nel 2008 in occasione del periodo della vendemmia – ricorda Confagricoltura - con la legge 96/2017 si definì il contratto per le prestazioni occasionali. In agricoltura non si è mai abusato dello strumento: nel periodo 2008-2016 solo il 4,3% dei voucher complessivamente venduti venne destinato alle attività agricole. Se poi si guarda solo all’ultimo anno disponibile (2016), la percentuale scese addirittura all’1,8% del totale”.

Psr giovani: "Serve uno sforzo in più" CONFAGRICOLTURA INVITA LA REGIONE A FAR SCORRERE LE GRADUATORIE DEL BANDO 2016 DELL’OPERAZIONE 4.1.2

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rendiamo atto della decisione della Giunta regionale in merito all’incremento di 18,5 milioni di euro sul bando 2017 della misura del PSR 4.1.1 che finanzia l’ammodernamento delle aziende agricole sul piano del miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità. È ora indispensabile – dichiara Confagricoltura Piemonte – intervenire al più presto per individuare risorse finanziarie aggiuntive sufficienti per consentire lo scorrimento delle graduatorie del bando 2016 – operazione 4.1.2 del Psr che finanzia il miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori”. Attualmente – precisa Confagricoltura – ci sono ancora molte situazioni di giovani agricoltori che hanno ottenuto l’approvazione del piano d’insediamento, ma che non avranno la possibilità di realizzare o completare gli investimenti programmati, in quanto sono rimaste escluse dai contributi, pur possedendo i requisiti per poter essere finanziate. Si tratta di

Riorganizzazione di Agea, sarà la volta buona?

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luglio scorso è entrato in vigore il decreto legislativo che prevede la riorganizzazione dell’Agea. Obiettivi del provvedimento, assolutamente sottoscrivibili, sono il contenimento della spesa pubblica e il miglioramento della qualità dei servizi resi alle imprese agricole. Non è la prima volta che Agea subisce delle trasformazioni, ma purtroppo il servizio nel corso degli anni non si è rivelato all’altezza delle aspettative degli agricoltori. Norme farraginose, complicazioni burocratiche e lungaggini hanno alimentato la sfiducia

A LUGLIO È ENTRATO IN VIGORE IL DECRETO CHE PREVEDE I MIGLIORAMENTI ATTESI verso l’ente e oggi il rapporto deve essere necessariamente recuperato. La riforma ipotizzata prevede tra l’altro, oltre alla soppressione di Agecontrol, la possibilità per Agea di istituire degli sportelli presso le Regioni: questo dovrebbe contribuire ad “av-

giovani imprenditori con il piano di insediamento approvato, che però non hanno la possibilità di farsi riconoscere le spese degli investimenti previsti per l’ammodernamento delle aziende in quanto il loro progetto non è in posizione finanziabile. Per di più, molti di questi giovani, hanno già realizzato gli investimenti, spesso anche consistenti e non hanno quindi potuto partecipare né al successivo bando “Pacchetto giovani”, né all’ultimo bando sull’operazione 4.1.1. “Chiediamo alla Regione un ulteriore sforzo – aggiunge Confagricoltura – affinché possano essere utilizzate le economie finora maturate e, se queste ultime non dovessero risultare sufficienti, possano essere recuperate, attraverso opportune modifiche della tabella finanziaria del Psr, altre risorse non spese su misure che non hanno raccolto un sufficiente interesse da parte degli agricoltori o addirittura non sono state ancora aperte e quindi, con ogni probabilità, non potranno più esserlo sull’attuale programmazione”. vicinare” l’agenzia agli agricoltori. Lo stesso provvedimento prevede però anche la possibilità, per gli organismi pagatori regionali, di operare anche su altre Regioni. Si tratta di due ipotesi che da un lato potrebbero favorire il miglioramento dei rapporti, ma che espongono anche l'organizzazione complessiva dei pagamenti a ulteriori rischi di confusione. Tra i punti del Contratto per il governo del cambiamento sottoscritto tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle alla voce agricoltura e pesca troviamo anche "riforma dell’Agea e del Sian". Questo prelude, con ogni probabilità, a ulteriori interventi legislativi e/o normativi. Il mondo agricolo chiede di eliminare le inefficienze legate all'attività dell'agenzia, che causano ritardi nel pagamento delle provvidenze alle imprese, spesso indispensabili per la quadratura dei bilanci aziendali, evitando di complicare ulteriormente una situazione già per molti versi compromessa. Sarà la volta buona?

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Andamenti e previsioni

Pesche cuneesi, buona la partenza TRA I PRODUTTORI C'È UN CAUTO OTTIMISMO DOPO ANNI DIFFICILI. PER LE VARIETÀ TARDIVE PREMESSE INTERESSANTI Positiva la richiesta del mercato

di Ilaria Blangetti

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opo un inizio estate in affanno, la prima parte di agosto ha regalato segnali incoraggianti per la raccolta della frutta estiva nel Cuneese. La stagione della raccolta delle pesche si è aperta con un ritardo di oltre una settimana rispetto all’anno precedente. Le piogge hanno infatti posticipato la maturazione delle nettarine, che però sono arivate sul mercato con una qualità buona e quantitativi inferiori rispetto alla norma. Anche in questo caso è stato il maltempo, in particolare le gelate di primavera e le precipitazioni in fase di fioritura, ad incidere sulla produzione. “Nonostante la produzione delle varietà precoci non sia stata molto abbondante a causa del mix di eventi atmosferici sfavorevoli degli ultimi mesi, l’inizio della campagna è stato comunque positivo per quanto riguarda la richiesta da parte del mercato – commenta Claudio Sacchetto, neo presidente della Sezione frutticola di Confagricoltura Cuneo -: la speranza dei produttori è di riuscire a compensare la minor produzione con una maggior remunerazione; è ancora presto per fare dei bilanci definitivi”. Le pesche meno precoci hanno beneficiato del bel tempo e dell’arrivo del caldo estivo: le premesse per un raccolto delle varietà tardive nella seconda metà di agosto sono quindi molto positive, specie se terranno le condizioni meteorologiche. La violenza delle trombe d’aria e delle grandinate che si sono abbattute a fine luglio, in particolare nella zona di Savigliano, ha però azzerato le produzioni di chi era sprovvisto di reti antigrandine e in alcuni casi danneggiato gli impianti. “La raccolta delle pesche è iniziata in leggero ritardo rispetto all’anno scorso, ma progressivamente questa differenza si è assottigliata grazie soprattutto alle positive escursioni termiche – ha commentato Marco Bruna direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano –; le quantità non sono elevate a causa del freddo intenso del mese di febbraio e delle abbondanti piogge prima-

verili, ma la qualità si presenta in generale buona, così come la pezzatura. La minor produzione a livello europeo e il tempo soleggiato hanno poi favorito una buona richiesta da parte del mercato ridando ai produttori un cauto ottimismo”. ALBICOCCHE E MIRTILLI: UNA STAGIONE NON SEMPLICE Per quanto riguarda l’albicocco, la stagione è terminata con un bilancio magro in termini quantitativi, sempre a causa delle gelate primaverili, e prezzi piuttosto bassi che non sono giudicati soddisfacenti dai frutticoltori, in quanto non remunerativi della cura e dell’impegno necessari a coltivare un frutto particolarmente delicato quale l’albicocco. Discorso analogo per il

mirtillo, che ha sofferto dell’andamento climatico. L’Italia, in questo caso, ha anche subito l’intasamento del mercato da parte delle produzioni straniere, diversamente da quanto sta succedendo con le pesche. “In generale – commenta Confagricoltura Piemonte – laddove la campagna è corta, a causa del meteo, si fatica a ottenere prezzi remunerativi. Nel settore frutta in Piemonte c’è anche da registrare un lento cambiamento delle produzioni, con una forte diminuzione delle superfici destinate alla coltivazione dell’actinidia (kiwi): la batteriosi degli ultimi anni ha infatti colpito troppi frutteti e ancora oggi non ci sono soluzioni definitive in grado di risollevare le sorti del comparto, che sta lasciando spazio ad altre produzioni”.

Cereali estivi in chiaroscuro IL MALTEMPO DI GIUGNO HA INCISO SULLE RESE DI GRANO E ORZO. SUL MAIS I PRIMI RISCONTRI SONO POSITIVI

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tagione difficile per i cereali. Il meteo non ha infatti favorito grano e orzo. “Le rese sono basse per entrambi, in particolare per alcune varietà - commenta Andrea Ingaramo, presidente sezione Cereali e Semi Oleosi di Confagricoltura Cuneo -. La pioggia in fioritura ha indubbiamente compromesso il frumento. In generale, possiamo parlare di un’annata in chiaroscuro, con troppa pioggia in fase di allegagione e parecchie e violente grandinate che hanno messo a dura prova le piante”. In difficoltà il grano, con produzioni in diversi casi compromesse sia in termini quantitativi che qualitativi. “Le contrattazioni sono limitate e le aziende in questa fase preferiscono acquistare all’estero - commenta Davide Risso, tecnico delle zone Saluzzo e Savigliano della Confagri-

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coltura Cuneo -. Purtroppo segnaliamo problemi simili per l’orzo, mentre sta andando meglio per il mais. I primi seminati hanno avuto qualche problema nelle zone colpite dalle forti grandinate, mentre chi è rimasto fuori da queste aree può raccogliere un mais decisamente discreto. Ancora presto invece per dare giudizi sui secondi raccolti o sulle semine tardive, ma le aspettative sono buone, con produzioni che si prospettano interessanti” [I.B.]. Per grano e orzo difficoltà diffuse


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olta preoccupazione hanno destato tra i viticoltori della provincia di Cuneo le frequenti piogge di giugno e inizio luglio. Poi il bel tempo e il caldo successivo hanno riportato un po' di sereno. Gianluca Demaria, presidente della Sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo conferma: “Laddove non ci sono stati fenomeni atmosferici particolarmente avversi, come forti grandinate, se permane la situazione favorevole dei primi giorni di agosto, l’annata si prospetta interessante. Ma sappiamo che le condizioni dell’ultimo mese sono determinanti. È certo che è stata un’annata molto impegnativa: il sottosuolo molto umido per le intense piogge primaverili ha reso necessari continui passaggi per controllare la vegetazione e gestire l’erba. Si prevede un inizio di vendemmia in anticipo sulle medie storiche, anche se non tanto come nel 2017”. Concorda Renato Negro, presidente della Sezione Vini Bianchi: “C’è stata una primavera problematica e poi episodi di grandine. Il caldo che è seguito ha però permesso un recupero. Salvo nuovi eventi meteorologici negativi, l’uva non dovrebbe mancare. La situazione fitosanitaria è sotto controllo”. PREVISTE RESE NELLA MEDIA Continua intanto il monitoraggio da parte dei tecnici di Confagricoltura Cuneo. Spiega Alessandro Bottallo: “Nell’area del

I viticoltori cuneesi si preparano ai primi stacchi

È tutto pronto per la vendemmia LA PRIMAVERÀ PIOVOSA HA RESO L'ANNATA MOLTO IMPEGNATIVA, MA ORA LE PROSPETTIVE SONO BUONE di Silvia Agnello

Moscato, dove nella scorsa campagna si era registrato un calo produttivo del 20%, si prevede che le rese tornino nella media. Anche nelle Langhe si profilano buone rese, escluse le zone colpite soprattutto a luglio da diverse grandinate. La buona situazione sanitaria delle uve, nonostante i

mesi piovosi di maggio e giugno, è dovuta ad una maggiore attenzione dei viticoltori nella cura delle pratiche agronomiche. Tuttavia la gestione a livello sanitario è stata impegnativa e costosa.È tornata infine sotto controllo la situazione per quanto riguarda sia la peronospera che l’oidio”.

C'è fiducia nei noccioleti SEGNALI FAVOREVOLI PER L'IMMINENTE RACCOLTA: IN CALO LA PRESENZA DI CIMICE ASIATICA, MA NON I DANNI DA FAUNA

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rchiviato il difficile 2017, l'imminente raccolta sembra riservare qualche segnale positivo alla corilicoltura cuneese come dichiara Aldo Gavuzzo, presidente della Sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo: “Confidiamo in una produzione nella media degli ultimi anni, non ai livelli del 2016, quando in tutto il Piemonte si era arrivati a 270 mila quintali, ma le condizioni sono ben diverse dall’anno scorso. Prevediamo una variabilità da zona a zona: in Alta Langa le nocciole sono molte e di qualità. Ci sono però aree di pianura, che dopo un

periodo iniziale di assenza, hanno visto il ritorno della cimice asiatica, anche se non ai livelli visti in passato. C’è, inoltre, un problema di cascola elevata”. Antonio Marino, tecnico Confagricoltura Cuneo, conferma: “Siamo lontani dalla batosta del 2017 dovuta a gelate e siccità e anche la presenza di cimice asiatica è minore rispetto alla scorsa campagna. Per contro, si sono registrate situazioni con forti cascole dovute a squilibri in seguito ad un andamento climatico non particolarmente favorevole nelle fasi di fioritura e allegagione e un aumento di balanino

Cauto ottimismo tra i corilicoltori cuneesi

e agrilo. In alcune zone, le grandinate hanno compromesso inevitabilmente la produzione e segnato con ferite profonde le piante in fase di allevamento. Sul fronte fauna selvatica, sono soprattutto caprioli, cinghiali e ghiri a compromettere le piantagioni, asportando i frutti e rovinando in maniera indelebile il piano di raccolta". [S.A.]

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Andamenti e previsioni

Moscato: la proposta di Confagricoltura Un'immagine dell'incontro che si è svolto in Confagricoltura ad Alba

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er la prossima vendemmia del moscato destinato alla produzione di Asti docg e Moscato d’Asti docg, Confagricoltura propone una resa produttiva di 85 quintali di uva per ettaro, con una riserva vendemmiale di 5 quintali (blogage/deblocage). La proposta di Confagricoltura è stata definita al termine di un confronto che si è svolto mercoledì 8

agosto ad Alba tra una rappresentanza dei produttori di uva moscato a docg delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, presenti il presidente regionale di Confagricoltura Enrico Allasia e il presidente dell’Unione Agricoltori di Alessandria e componente della giunta nazionale di Confagricoltura Luca Brondelli di Brondello. Per l'Unione di Cuneo erano presenti anche il presidente della

Lo specialista italiano del fotovoltaico

Gruppo

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sezione Vini Rossi, Gianluca Demaria, il direttore Roberto Abellonio e il segretario della zona di Alba, Mario Viazzi. La proposta di Confagricoltura è stata avanzata alla Regione Piemonte, tenuto conto dell’andamento produttivo dei vigneti e della situazione commerciale dell’Asti e del Moscato d’Asti, con l’obiettivo di contribuire a riequilibrare il comparto, mantenendo le giacenze a un livello fisiologico. Confagricoltura ha anche evidenziato alla Regione l’indispensabilità di giungere a una migliore collaborazione tra

tutti i soggetti della filiera, affrontando i temi della gestione del potenziale viticolo, della valorizzazione del prodotto e della promozione. Inoltre, al fine di poter impostare un’analisi approfondita della situazione e delle prospettive del comparto, Confagricoltura ha chiesto che la Regione si attivi per il reperimento dei dati di produzione, imbottigliamento e vendita di Asti e Moscato d'Asti, per poter disporre di un inventario puntuale e autorevole, attingendo, in prima istanza, alle fonti di Valoritalia e Consorzio dell’Asti.



A tutto campo

Buone notizie oltre confine SECONDO NOMISMA VOLA L'EXPORT AGROALIMENTARE ITALIANO. IL SETTORE HA BISOGNO DI ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO di Ilaria Blangetti

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n recente studio di Nomisma sottolinea come l’export agroalimentare italiano, rispetto allo scenario globale poco favorevole agli scambi commerciali internazionali, stia segnando una performance positiva. Nei primi 5 mesi del 2018, infatti, è cresciuto del 3,5%, grazie soprattutto ai mercati tradizionali e a quelli emergenti dell’Est. “Sono dati incoraggianti, ma per essere realmente competitivi sono sempre più necessari accordi come il Ceta anche perché i consumi europei sono destinati a calare, e sarà quindi un obbligo guardare ai mercati oltreoceano. Questo tipo di accordi fondamentali sono necessari per far sopravvivere e crescere l’agroalimentare italiano”. Ha le idee chiare Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, rispetto alla necessità di ratificare il Ceta, l’accordo di libero scambio Ue-Canada approvato dall’Europarlamento nel 2017. “Con il Ceta vengono tutelate 41 denominazioni italiane, pari quindi ad oltre il 90% dell’export nazionale a denominazione d’origine – specifica Allasia – e che, senza questo accordo, non gode di tutela sui mercati canadesi. Ogni accordo è migliorabile, ma si tratta comunque di un ottimo inizio per un documento che riteniamo necessario per favorire il libero scambio”. Proprio sul Ceta, di recente Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane costituito da Confagricoltura, Cia, Copagri e dall’Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare, ha ribadito in un comunicato stampa il suo pensiero sull’accordo. “Chiediamo al Governo di valutare con la dovuta e necessaria attenzione gli effetti derivanti dalla mancata ratifica di un importante accordo con una delle sette grandi economie del mondo e valutiamo positivamente, in questo senso, quella che auspichiamo essere una parziale apertura da parte del Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, il quale ha dichiarato a Bruxelles di voler ‘capire con dati concreti se realmente il Ceta è vantaggioso’, dal momento che - sempre secondo quanto ha affermato il responsabile del dicastero dell’Agricoltura - ‘il Governo non ha altri dati rispetto a quelli della Commissione’”. FAVOREVOLI ALL'ACCORDO UE-GIAPPONE Non solo Canada però. Si guarda anche al Paese del Sol Levante, quarto mercato per ordini di grandezza per le esportazioni agricole comunitarie. Agrinsieme sottolinea infatti le opportunità derivanti dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Giappone, siglato a luglio dal premier giapponese Shinzo Abe, dal presidente del Consiglio UE Donald Tusk e dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. “Grazie a questo accordo le esportazioni agroalimentari comunitarie verso il Giappone potrebbero aumentare sensibilmente per i cibi trasformati”. Il Jefta, acronimo che sta per Japan-EU Free Trade Agreement, è

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stato firmato in occasione del summit Ue-Giappone di Tokyo, e sarà esaminato dal Parlamento Europeo e dalla Dieta nazionale, l’organo legislativo del Giappone; se approvato entro la fine dell’anno da entrambi i parlamenti entrerà in vigore all’inizio del 2019. Secondo Agrinsieme dall'accordo deriveranno evidenti benefici per le esportazioni di: vini, che attualmente scontano dazi del 15%, i quali saranno eliminati; carni suine, che hanno alte barriere tariffarie che verranno sensibilmente ridotte; carni bovine, il cui import sarà favorito senza modificare le norme comunitarie sul trattamento con ormoni e sugli Ogm; formaggi, che hanno dazi al 30-40%. Con il Jefta, infine, verranno riconosciute oltre duecento indicazioni geografiche europee indicate dagli Stati membri, di cui 45 italiane (nello specifico 19 per prodotti agroalimentari e 26 per vino e alcolici) che rappresentano il 90% del valore dell’export agroalimentare delle denominazioni del nostro Paese, rendendo al contempo illegale la vendita di prodotti di imitazione. INTESA COL MAROCCO: ESTENSIONE DA VALUTARE Intanto è arrivata anche la notizia dell’estensione dell’accordo Ue Marocco ai territori del Sahara occidentale ex spagnolo per la quale la Confagricoltura chiede “una valutazione di impatto prima del definitivo via libera, così come per tutti gli accordi euro mediterranei”. In questo caso, infatti, l’associazione vuole analizzare le potenzialità offensive del territorio del Sahara Occidentale rispetto alle agevolazioni già concesse e alle produzioni nostrane strategiche.

INFRASTRUTTURE

"Tav e AT-CN vanno fatte" “I collegamenti, nazionali o internazionali, che possono favorire il lavoro delle imprese sono sempre da considerare delle opere fondamentali”. A parlare è Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, intervenuto alla conferenza stampa organizzata dalla Confindustria regionale per sostenere la Torino-Lione. “È un’opera strategica – ha commentato - anche per le oltre 50 mila imprese agricole operanti in Piemonte che producono per l’industria di trasformazione o vendono direttamente all’estero le loro produzioni e hanno la necessità di poter contare sulla pronta realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità”. Il settore primario rappresentato da Confagricoltura ha sempre collaborato con l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino Lione, individuando percorsi e strumenti utili per prevenire eventuali danni e per ridurre i disagi causati dai lavori, raggiungendo già un’intesa di massima anche per la realizzazione delle opere accessorie. Si tratta ora di procedere senza indugio. Idem con l'annosa questione dell'autostrada Asti Cuneo, opera eterna incompiuta, che un territorio produttivo come la Granda attende da troppo tempo. Occorre accelerare l'iter e riprendere i lavori affinchè si giunga ad un suo completamento.


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La stima degli ettari di suolo consumati nel 2017 in Piemonte e l'incremento % rispetto al 2016

Consumo del suolo in crescita IN PIEMONTE SONO QUASI 175MILA GLI ETTARI COPERTI ARTIFICIALMENTE, OLTRE 37MILA IN PROVINCIA DI CUNEO di Paolo Ragazzo

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on si arresta il consumo di suolo in Italia. Secondo i dati contenuti nell'edizione 2018 del “Rapporto sul Consumo di Suolo in Italia”, realizzato dall'ISPRA e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nello scorso anno in 15 regioni è stato superato il 5% di consumo del suolo su quello disponibile, con il valore percentuale più alto in Lombardia (12,99%), seguita da Veneto (12,35%) e Campania (10,36%). In questa particolare graduatoria il Piemonte si colloca sì all’undicesimo posto, con una percentuale di territorio artificiale relativamente bassa sul totale (6,86%), ma le posizioni variano se si considera il consumo di suolo in ettari e il relativo

aumento registrato nel 2017. Secondo il primo parametro la regione subalpina è quinta con una stima di 174.349 ettari di territorio coperti artificialmente sui 2.540.000 totali, mentre è addirittura quarta per incremento stimato del consumo del suolo, pari a 416 ettari in più rispetto al 2016. LA SITUAZIONE IN PIEMONTE In termini assoluti la provincia di Torino con oltre 59.595 ettari di superficie consumata è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.476), Alessandria (26.186), Novara (15.071), Asti (11.431) Vercelli (10.715), Biella (7.424) e in ultima posizione dalla pro-

vincia del Verbano Cusio Ossola con 6.452 ettari. Cuneo ha un tasso di consumo del suolo del 5,43% con una superficie consumata che nel 2017 è cresciuta dello 0,21%, ossia 77 ettari. SI PERDONO BIODIVERSITÀ E TERRENI PRODUTTIVI “Il suolo agricolo continua a subire i danni dell’urbanizzazione e ogni giorno si perdono 15 ettari di SAU, pari a 2 metri quadrati al secondo, praticamente l’equivalente di due aziende agricole medie, tanto che in dieci anni, ovvero dal 2006 al 2017, sono ‘spariti’ 440mila ettari, una superficie pari al tutto il Molise. Insieme ai terreni, inoltre, si perdono ambiente, biodiversità, cultura e attività economiche strettamente legate ai territori”. Lo sottolinea Confagricoltura all’interno del coordinamento di Agrinsieme, che riunisce anche Cia-Agricoltori Italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Il Rapporto ISPRA-SNPA evidenzia inoltre una pericolosa inversione di tendenza: dopo una decina di anni di rallentamento del consumo di suolo, infatti, si avverte una recrudescenza del fenomeno. “L’agricoltura così continua costantemente a perdere i terreni migliori, quelli di pianura, fertili e adatti a coltivazioni estensive, ma anche quelli collinari, forse meno fertili, ma destinati a produzioni di qualità. Continuando a sottrarre terreni di pianura, inoltre, aggraviamo il deficit di quelle produzioni strategiche delle quali siamo già carenti, mettendo per di più gli agricoltori in condizioni di abbandonare la partita, quando non riescono a far quadrare i loro bilanci”, fanno notare Confagricoltura a Agrinsieme che ritengono necessario affrontare questa problematica sulla base dei diversi disegni di legge presentati in Parlamento.

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Opportunità

La canapa chiede spazio COLTURA DALLE MOLTE DESTINAZIONI CRESCE L'INTERESSE ANCHE IN PIEMONTE

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na coltura destinata a ritrovare slancio: la canapa industriale. Anche in Piemonte l’interesse è in crescita. Alimenti e cosmetici; semilavorati per le industrie e le attività artigianali; fibre naturali destinate ai lavori di bioingegneria e bioedilizia; materiale per la fitodepurazione e la bonifica di siti inquinati; florovivaismo. Sono queste le destinazioni della canapa industriale. LE POSSIBILITÀ PREVISTE DALLA LEGGE Con la legge n. 242 del 2 dicembre 2016 recante Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa si è cercato di dare nuovo impulso a questa coltura (cannabis sativa L.), permettendo la libera coltivazione delle varietà indicate nel Catalogo comune delle specie di piante agricole di cui è consentita la coltivazione/commercializzazione nei territori dell'Unione europea. Per la canapa, le varietà previste sono caratterizzate da valori di delta-9-tetraidrocannabinolo1 (THC) inferiori allo 0.2%, che non rientrano pertanto tra quelle a cui si applicano le disposizioni sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope che in Italia sono disciplinati dal DPR 9 ottobre 1990, n. 309.

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DIVERSI GLI ASPETTI ANCORA DA CHIARIRE “Abbiamo dunque una buona legge – commenta Confagricoltura – ma mancano alcuni passaggi normativi che facciano chiarezza su determinati aspetti”. Come nel caso degli alimenti a base di canapa (oli e farine e loro derivati), per i quali non sono stati definiti i livelli massimi di residui di THC ammessi, che dovrebbero essere stabiliti con un decreto del ministero della Salute che l’Organizzazione degli imprenditori agricoli si augura venga emanato al più presto. O in quello delle proprietà nutraceutiche del cannabidiolo (CBD) che, contrariamente al THC, non ha effetto psicoattivo e che, tra i suoi potenziali effetti terapeutici, esercita un’azione antiossidante, antinfiammatoria, anticonvulsivante, antiemetica, ansiolitica, ipnotica o antipsicotica. Tra le questioni da definire c’è quella che riguarda le infiorescenze che, pur non essendo citate espressamente dalla legge n. 242 del 2016 né tra le finalità della coltura né tra i suoi possibili usi, rientrano nell’ambito delle coltivazioni destinate al florovivaismo, purché tali prodotti derivino da una delle varietà ammesse. Confagricoltura, insieme a Cia e Federcanapa, ha definito un disciplinare di produzione dedicato all’infiorescenza di canapa coltivata in Italia, al fine di creare una filiera tracciabile e di qualità e supportare le imprese nel cogliere tutte le opportunità che derivano dalla coltivazione della canapa industriale. Da chiarire ancora il tema dei prodotti medicinali, la cui disciplina è stata ampiamente dibattuta in Parlamento nella passata legislatura nell’ambito del DDL “Disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico” e su cui Confagricoltura ha auspicato che il dibattito possa riprendere.


Agricoltura & Scienza

DELUSA CONFAGRICOLTURA Confagricoltura delusa ha preso posizione per una sentenza della Corte di Giustizia europea che penalizza le nuove tecnologie le quali, invece, possono contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari, a garantire una produzione alimentare sostenibile, a tutelare le nostre produzioni tipiche, oggi minacciate da malattie di difficile controllo, in continua evoluzione, e dai cambiamenti climatici. "Non entriamo nel merito delle motivazioni scientifiche, tuttavia con questa sentenza si è persa un'altra opportunità

No alla mutagenesi persa un'occasione CONFAGRICOLTURA COMMENTA LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA IN MATERIA DI NUOVE TECNOLOGIE. UN FRENO ALLA COMPETITIVITÀ DELLE AZIENDE EUROPEE per consentire alle aziende europee di competere con il resto dell’agricoltura mondiale", ha commentato Confagricoltura Cuneo. CRITICHE DA FRANCIA E SPAGNA Per criticare la sentenza della Corte di Giustizia della UE è scesa in campo pure la Fnsea, la principale Organizzazione delle imprese agricole francesi. In un comunicato, sottoscritto anche dalle associazioni dei produttori di grano, mais, bietole e proteoleaginose, si sottolinea che la sentenza avrà "pesanti conseguenze per i consumatori e per gli agricoltori. Un'agricoltura carente sotto il profilo delle innovazioni varietali non potrà far fronte alle sfide poste dal cambiamento

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climatico e rispondere alle attese dei consumatori, che sollecitano il settore agricolo a ridurre l'utilizzo di prodotti fitosanitari". Ma diversi pareri contrari alla sentenza sono stati espressi in altri paesi d'Europa. Critiche dal mondo agricolo spagnolo, con l'Asaja (Associazione dei giovani agricoltori) che ha posto in risalto che “l’Europa perderà competitività, dato che altri blocchi di paesi sviluppati o di paesi in via di sviluppo, stanno avanzando con queste tecnologie, mettendo a disposizione degli agricoltori i risultati che ottengono. I concorrenti diretti dell’Ue sui mercati internazionali, come gli Stati Uniti e la Cina, stanno lavorando intensamente sulla mutagenesi”.

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sabato e domenica dalle 8.00 alle 20.00 lunedì dalle 8.00 alle 16.00

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a discutere la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha stabilito, in linea di principio, che gli organismi ottenuti mediante nuove tecniche di mutagenesi rientrano nella sfera di applicazione della direttiva europea in materia di OGM. La mutagenesi consiste in un insieme di tecniche che consentono di modificare il genoma di una specie vivente senza inserire Dna estraneo. I prodotti ottenuti per mutagenesi sono del tutto simili a prodotti ottenuti per incrocio tradizionale.

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Agricoltura & Sostenibilità

Alba è ancora Spiga Verde ANCHE NEL 2018 LA CITTÀ DELLE LANGHE È STATA L'UNICA IN PIEMONTE

La consegna della bandiera al Comune di Alba

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er il secondo anno consecutivo Alba è Comune "Spiga Verde". La capitale delle Langhe resta l’unica città del Piemonte a raggiungere il riconoscimento conferito quest’anno a 31 località rurali in 12 regioni italiane, per l’attenzione al territorio, alla qualità della vita, all’agricoltura e alla sostenibilità ambientale. Le "Spighe Verdi" 2018 per i Comuni rurali sono state assegnate da FEE Italia – Foundation for Environmental Education e Confagricoltura a Roma, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Spighe Verdi è un programma pensato per guidare i Comuni rurali a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto Eco-

Cloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati. “Agricoltura e sostenibilità, un connubio necessario per salvaguardare l'integrità ambientale, l’economia dei territori e il futuro del nostro Paese - hanno dichiarato il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio e il segretario di zona Mario Viazzi -. La nostra organizzazione è decisamente impegnata a valorizzare e diffondere la conoscenza delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che un numero sempre crescente di aziende attuano o sperimentano. Siamo orgogliosi della conferma di Alba. Per il futuro ci impegniamo a coinvolgere altre amministrazioni comunali, affinché il Piemonte possa valorizzare sempre più il grande patrimonio ambientale, agricolo e turistico”. “Siamo lieti della riconferma della Spiga Verde - dichiarano congiuntamente il Sindaco Maurizio Marello e l’assessore comunale all’Agricoltura e all’Ambiente Massimo Scavino - e di aver corrisposto ai numerosi parametri richiesti dal dossier di candidatura. Continua il nostro cammino di città sostenibile che declina insieme ambiente, agricoltura, turismo e qualità della vita. Ringraziamo Confagricoltura che già nel 2017 ci ha indirizzati verso questo percorso per il riconoscimento”.

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INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

NUOVE REGOLE PER LA MACELLAZIONE A USO FAMILIARE

PRIVACY, IN VIGORE IL REGOLAMENTO EUROPEO ADEMPIMENTI E NOVITÀ

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a Direzione Sanità - Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte ha diffuso una circolare che illustra le nuove indicazioni in merito alla macellazione a uso familiare presso un macello. Anzitutto sia l’impianto di macellazione che si rende disponibile a macellare, sia il Servizio Veterinario preposto ai controlli, devono essere adeguatamente informati. La richiesta e la conseguente procedura per il rilascio del nulla-osta per questo tipo di macellazioni da parte delle ASL dovrà essere effettuata tramite la compilazione di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da allegare al Modello 4 e all’eventuale passaporto dell’animale nel caso in cui ne sia dotato. Nel caso in cui più privati cittadini concorrano alla macellazione dello stesso animale, alla dichiarazione sostitutiva presentata da uno di loro, devono essere allegate le dichiarazioni degli altri soggetti che prendono parte alla spartizione delle carni. Le carni macellate dovranno recare il bollo dell’Asl e non potranno essere in alcun modo commercializzate. È possibile macellare per uso familiare un massimo di 2 capi della specie bovina, ovina, caprina, equina o suina, per nucleo familiare nel corso dell’anno. Per ulteriori informazioni e per i modelli di dichiarazione sostitutiva di notorietà rivolgersi a Confagricoltura Cuneo.

PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE, AGGIORNAMENTO IN CORSO

Ha preso il via la revisione del Pta, il Piano regionale di tutela delle acque, lo strumento normativo che ha l’obiettivo di proteggere e valorizzare il sistema idrico piemontese nell’ottica dei principi dello sviluppo sostenibile. Il progetto di revisione è stato approvato dalla Giunta regionale dopo il lancio del Forum Web Acque, la piattaforma on-line per accogliere suggerimenti, proposte e idee per arricchire il Piano, coinvolgendo oltre 1600 portatori di interesse fra enti, associazioni, ordini e imprese. Il Pta - afferma la Regione - intende rafforzare la resilienza degli ambienti acquatici e degli ecosistemi connessi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico. I prossimi passi saranno la conclusione delle procedure di Valutazione ambientale strategica, l’adozione da parte della Giunta del Piano revisionato e l’adozione del provvedimento da parte del Consiglio.

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ome ricordato a più riprese da queste pagine de L’Agricoltore cuneese, dal 25 maggio 2018 vede la sua piena applicazione il Regolamento UE 2016/679 sulla privacy (GDPR - general data protection regulation), che stabilisce norme relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché norme relative alla libera circolazione di tali dati. COSA DEVONO FARE LE IMPRESE AGRICOLE Il quadro normativo comunitario evidenzia che qualunque soggetto che, in qualche modo e a determinate finalità, tratta dati personali dovrà adeguarsi alle nuove disposizioni in materia di privacy. In via preliminare si segnala che, pur essendo intervenute in questi mesi alcune precisazioni ed istruzioni da parte del Garante nonché alcune Linee Guida sull’applicazione della nuova normativa da parte di una apposita Commissione costituita a livello comunitario (il cosiddetto Gruppo “Articolo 29”), molti profili applicativi delle nuove disposizioni restano ancora estremamente dubbiosi. Peraltro è ancora in itinere il decreto legislativo che, in attuazione della legge delega n. 163/2017, dovrebbe coordinare le norme europee con il Codice della privacy attualmente in vigore in Italia (D.Lgs. n.196/2003). Da segnalare quindi che le imprese agricole, nella persona del loro rappresentante ovvero rappresentante legale in caso di società, sono da considerare “titolari” ai sensi della normativa privacy. “Dati personali” oggetto della tutela sono solo quelli delle persone fisiche, mentre i dati relativi alle persone giuridiche (enti, società, associazioni, consorzi, etc.) non sono oggetto di tutela. Ecco i documenti per titolari di imprese agricole: 1) Informativa e consenso per: • Informativa per i dipendenti; • Informativa clienti; • Informativa fornitori. 2) Responsabile esterno del trattamento, per i trattamenti effettuati dall’UPA per i servizi del personale e/o dei clienti e/o dei fornitori dell’azienda). 3) Nomina della società di servizi responsabile esterno del trattamento, per i trattamenti effettuati dalla società per i servizi sui dati del personale e/o dei clienti e/o dei fornitori dell’azienda). Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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VINO/1 - BILANCI DI MATERIA E ENERGETICO PROROGATI AL 10/09

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on la nota n. 83700 del 26 luglio 2018 l'Agenzia delle dogane ha posticipato il termine ultimo della presentazione del bilancio di materia e del bilancio energetico dal 15 agosto al 10 settembre. Tale disposizione nasce in risposta alle istanze di Confagricoltura e di altre organizzazioni della filiera in merito alla semplificazione degli adempimenti in collegamento con la dichiarazione di giacenza vini che, come noto, ha termine di presentazione al 10 settembre di ogni anno. L'auspicio per le prossime annualità è quello di favorire il recupero da parte dell'Agenzia delle dogane delle informazioni dalla dichiarazione di giacenza direttamente per via telematica. Quanto previsto è infatti solo il primo passo verso una completa eliminazione degli adempimenti stessi vista la previsione del decreto fiscale del 2016 non appena saranno a regime le funzionalità di interscambio tra registro telematico e dogane. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

VINO/2 - DICHIARAZIONE GIACENZA VINI O MOSTI CAMPAGNA 2017/2018

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breve il MIPAAF pubblicherà il nuovo D.M. relativamente alla presentazione della dichiarazione di giacenza vini e successivamente AGEA pubblicherà la consueta circolare. Come in passato sarà ammessa solo la trasmissione telematica, ed in Piemonte non si utilizzerà l’applicativo SIAN, ma bensì l’applicativo regionale Sistemapiemonte. Il quantitativo da indicare è la giacenza dei vini e/o mosti detenuti alle ore 24 del 31/07/2018 e le dichiarazioni dovranno essere presentate entro e non oltre il 10 settembre 2018. Una delle novità riguarderà la predisposizione della giacenza attraverso il registro dematerializzato che originerà una dichiarazione per ogni codice ICQRF e non più raggruppata su base comunale, a quel punto verrà originato un file da allegare ai sistemi informatici del SIAN o SIAP per l’invio della dichiarazione stessa. Per le aziende che non detengono il registro dematerializzato ma che hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di giacenza dovranno utilizzare la consueta formula adottata fino allo scorso anno.

VINO/3 - PLANIMETRIA DI CANTINA: INVIO ANCHE TELEMATICO

Ai fini della semplificazione introdotta con il registro dematerializzato, il nuovo step ai sensi della legge 238 del 12/12/2016 ( Testo Unico della Vite e del Vino) prevede la nuova possibilità di inviare planimetria dei locali dello stabilimento enologico, per le aziende con capacità complessive superiori ai 100 Hl e che non siano obbligate a presentare la stessa planimetria all’Agenzia delle Dogane, attraverso il portale SIAN del registro dematerializzato. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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CONTRIBUTI REGIONALI PER IL SETTORE APISTICO, SCADENZE E DOTAZIONI

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mmonta a 887.327,43 euro la dotazione finanziaria complessiva prevista nei bandi relativi al programma regionale per i contributi all’apicoltura del periodo 01/08/2018 – 31/07/2019. Le aree di intervento finanziabili sono diverse e riguardano diversi settori. SERVIZI DI SVILUPPO Per quanto concerne i servizi di Sviluppo nel settore apistico, le cui domande vanno presentate entro il 15 ottobre 2018, sono stati stanziati 572.830 euro così suddivisi: 56.000 euro per i corsi di formazione (con contributo 80%), 56.000 euro per azioni di comunicazione (contributo 90%), 375.830 euro per assistenza tecnica alle aziende (contributo 90%), 60.000 euro per indagini sul campo (contributo 100%) e 25.000 euro per acquisto presidi sanitari (contributo 50%). INVESTIMENTI Per quanto riguarda gli Investimenti (Attrezzature per apicoltura e/o per il nomadismo), di cui possono beneficiare apicoltori singoli o associati con sede legale in Piemonte, sono stati stanziati 194.497,43 euro di cui 75.396,99 per attrezzature (contributo 50%) e 119.100,44 per Attrezzature per il nomadismo (contributo 50%) con il termine per la presentazione delle domande che in questo caso è il 15 gennaio 2019. VALORIZZAZIONE Per quanto concerne la valorizzazione sono stati inoltre stanziati 100.000 euro (contributo 80%) da destinare alle analisi qualitative dei prodotti dell’agricoltura con associazioni e cooperative apistiche e associazioni temporanee di scopo con sede legale in Piemonte che dovranno presentare le proprie domande entro il 15 ottobre 2018. AZIONI DI RICERCA Infine le azioni di ricerca per cui sono stati stanziati 20.000 euro destinati ad enti ed istiuti di ricerca con esperienza nel settore che dovranno presentare, anch’essi, la domanda entro il 15 ottobre 2018. Per informazioni rivolgersi a Confagricoltura Cuneo.

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DUE BANDI NAZIONALI PER AZIENDE AGRICOLE IMPEGNATE NEL SOCIALE

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ncentivare l’agricoltura sociale per favorire e accompagnare lo sviluppo di attività imprenditoriali in grado di coniugare sostenibilità e innovazione. È questo l’obiettivo dei due bandi online sulla piattaforma www.coltiviamoagricolturasociale.it, di Confagricoltura e Onlus Senior-L’Età della Saggezza, con Intesa Sanpaolo e Fondazione Snam. I concorsi, a valenza nazionale, sono dedicati a imprenditori e cooperative agricole e sociali per sviluppare il potenziale dell’agricoltura nell’ambito sociale, con un occhio attento al rafforzamento e allo sviluppo di servizi socioeducativi e/o socioassistenziali già esistenti e alla sperimentazione di nuovi attraverso la costruzione di reti e partenariati tra i diversi attori territoriali. I due bandi sono: "Coltiviamo Agricoltura Sociale" e "Tesori" – TErre SOlidali in Reti Inclusive. È possibile partecipare a entrambi i bandi. Tutte le informazioni sulla piattaforma Internet dedicata www. coltiviamoagricolturasociale.it.

ACCORDO ABI PER IL CREDITO PROROGATO AL 31 OTTOBRE

Il 31 luglio 2018 è scaduto il periodo di validità dell’“Accordo per il Credito 2015 per le PMI”. L’Associazione bancaria ha dato disponibilità, su richiesta anche della Confagricoltura, di definire un nuovo Accordo per il credito, che tenga conto delle nuove condizioni operative di banche e imprese. Per garantire la continuità delle misure contenute nell’Accordo del 2015, fino alla definizione di un nuovo documento, Confagricoltura, ABI e le altre organizzazioni sottoscrittrici hanno stabilito una proroga al 31 ottobre 2018 del periodo di validità dell’“Accordo per il Credito 2015” alle medesime condizioni e modalità stabilite. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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PIANTE OFFICINALI: BUONE NOVITÀ NEL TESTO UNICO

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ella Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2018 è stato pubblicato il decreto legislativo 21 maggio 2018 n. 75 che disciplina la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali. Conosciamo meglio gli aspetti più importanti del decreto. L’articolo 1 stabilisce che per piante officinali si intendono le piante cosiddette medicinali, aromatiche e da profumo, nonché le alghe, i funghi macroscopici e i licheni destinati ai medesimi usi e stabilisce che, entro sei mesi dall’entrata in vigore, dovrà essere definito, con decreto interministeriale, l’elenco delle specie di piante officinali. Inoltre stabilisce che la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali, sono considerate attività agricole, ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile. Pertanto tali attività, in azienda, sono consentite all’imprenditore agricolo senza necessità di autorizzazione. Il decreto definisce le operazioni di prima trasformazione indicando le attività di lavaggio, defoliazione, cernita, assortimento, mondatura, essiccazione, taglio e selezione, polverizzazione delle erbe secche e ottenimento di olii essenziali da piante fresche direttamente in azienda agricola, nel caso in cui quest’ultima attività necessiti di essere effettuata con piante e parti di piante fresche appena raccolte. Specifica inoltre che “è altresì inclusa nella fase di prima trasformazione indispensabile alle esigenze produttive qualsiasi attività volta a stabilizzare e conserva-

re il prodotto destinato alle fasi successive della filiera”. L’aver eliminato la subordinazione al diploma di erborista e l’aver inserito la prima trasformazione tra le attività agricole sono stati possibili grazie all'interessamento di Confagricoltura. L’articolo 3 si occupa di piante officinali spontanee stabilendo che “le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano l’attività di prelievo delle specie di piante officinali che crescono spontaneamente sui rispettivi territori, in coerenza con le esigenze di conservazione della biodiversità locale”. Il Mipaaf provvederà alla creazione di un gruppo di lavoro, in collaborazione con il MinAmb ed il MinSal, per la definizione dei criteri di raccolta delle piante spontanee. L’articolo 4 stabilisce inoltre che, con apposito decreto del Mipaaf, dovrà essere adottato il Piano di settore, strumento programmatico strategico del comparto che intende fornire alle regioni un indirizzo sulle misure di interesse da inserire nei singoli PSR. L’articolo 5 definisce la composizione del tavolo tecnico di settore e stabilisce che, nell’ambito del tavolo, è costituito l’osservatorio economico e di mercato permanente definendone compiti e composizione. L’articolo 6 stabilisce che, “con apposito decreto del Mipaaf, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, sono istituiti i registri varietali delle specie di piante officinali...”. Il Mipaaf ha informato che procederà alla creazione di un gruppo di lavoro che definirà l’elenco delle specie delle piante officinali ed i registri varietali. L’articolo 7 prevede la possibilità di istituire dei marchi collettivi di qualità delle piante officinali finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera delle piante officinali.

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Vitivinicoltura

Messaggio all'Ue: il rame non si tocca CHIESTO AL GOVERNO DI CONTRASTARE LA VOLONTÀ EUROPEA DI LIMITARE FORTEMENTE L'USO DELLA SOSTANZA ATTIVA

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onfagricoltura e le altre sigle che compongono Agrinsieme hanno inviato una lettera a Gian Marco Centinaio (ministro delle Politiche agricole e forestali) e a Giulia Grillo (ministro della Salute) affinchè in sede comunitaria venga difesa e tutelata l'importanza della sostanza attiva dei composti rameici in viticoltura e ortofrutticoltura. Le associazioni esprimono la loro forte preoccupazione sulla procedura di rinnovo dell'autorizzazione dei prodotti fitosanitari a base di rame, attualmente in corso presso le istituzioni comunitarie, in cui la sostanza attiva rame è stata inserita tra quelle candidate alla sostituzione. Se quella della sua inibizione all'uso sembra ipotesi piuttosto remota per via della impossibilità di trovare una sostanza alternativa altrettanto effica-

ce, quella di una sua forte limitazione (da 6 a 4 kg per ettaro di terreno) sembra invece una strada facilmente percorribile. L'apprensione delle associazioni deriva dal fatto che, qualora davvero venissero sancite queste limitazioni, verrebbe seriamente compromessa la difesa fitosanitaria di importanti colture mediterranee, in particolare in regime di agricoltura biologica. Il rame, infatti, rappresenta il principio attivo fondamentale della difesa fitosanitaria della vite e delle colture ortofrutticole in generale, soprattutto per combattere malattie fungine molto diffuse e pericolose. Ne deriva che l'utilizzo del cosiddetto "oro rosso", proprio per la mancanza di alternative praticabili, sia centrale in queste colture e fondamentale nelle coltivazioni biologiche. [F.R.]

PROGETTO

Viticoltura di precisione (VIP) Nell'ambito della Misura 16.1 del PSR della Regione Piemonte, che ha come oggetto "Sostegno per la costituzione, la gestione e l'operatività dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura", Confagricoltura è partner del Progetto VI.P. (Viticoltura di Precisione) presentato dall'azienda Arione Mirko di Castiglione Tinella. L’idea nasce dalla necessità di mantenere alta la qualità dell'uva nel territorio "Langhe-Roero-Monferrato" in modo sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, per fornire all'imprenditore agricolo la possibilità di individuare le reali esigenze della coltura e conoscere lo stato di salute del vigneto. Soluzione che è stata individuata nell'utilizzo di una viticoltura innovativa e di precisione che prevede la possibilità di intervenire in maniera puntuale in base alle reali esigenze della coltura. Nei prossimi mesi, il progetto passerà al vaglio della Regione.

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I vertici Unaitalia con il presidente Forlini a fianco di Oreste Massimino e Paolo Biasucci

Confagricoltura in visita a Unaitalia LA DELEGAZIONE GUIDATA DA ORESTE MASSIMINO HA APPROFONDITO I TEMI PIÙ ATTUALI DEL COMPARTO AVICOLO di Silvia Agnello

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n incontro proficuo e interessante per entrambe le parti, da cui è emersa una chiara volontà di collaborazione”: esprime soddisfazione il presidente nazionale della Federazione Avicola di Confagricoltura Oreste Massimino in seguito alla riunione con i vertici di Unaitalia, associazione di categoria che tutela e promuove le

filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova. Oltre a Massimino, per Confagricoltura erano presenti Vincenzo Lenucci, direttore dell’Area Economica, e Paolo Biasucci dell’Area Economica Allevamenti zootecnici. Per Unaitalia, che ha di recente rinnovato i propri vertici, hanno partecipato il presidente Antonio Forlini e i vice presidenti Mario Crescenti, Giovanni Fileni

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e Mario Veronesi, accompagnati dalle figure apicali di staff. Il confronto ha toccato diversi temi attinenti l’avicoltura italiana: i contratti di soccida, i rapporti tra soccidante e soccidario, il problema dell’influenza aviaria, l’istituzione della Commissione Unica Nazionale (CUN) uova, le emissioni in atmosfera, per arrivare infine a confrontarsi sui temi della comunicazione. “Su alcuni punti – conclude Massimino - è emersa fin da questo primo incontro una chiara condivisione di vedute: penso, per esempio, a quanto detto sui contratti di soccida che, seppur con i contrasti che a volte si verificano, continuano ad essere un valido strumento nel nostro settore o alla contrarietà di entrambe le parti alla delocalizzazione come misura di contrasto all’aviaria. Infine ci siamo impegnati, al di là di possibili divergenze di visioni o opinioni su argomenti specifici, a mantenere uno scambio continuo e reciproco di informazioni”. In chiusura Massimino ha invitato i vertici di Unaitalia ad un prossimo incontro nell’autunno presso la sede di Confagricoltura a cui parteciperà anche il presidente nazionale Massimiliano Giansanti.


Zootecnia

Più attenzione alla montagna L'APPELLO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO DOPO LA VISITA ALL'AZIENDA DI ANDREA LANDO A SAN MICHELE DI PRAZZO

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na delegazione di Confagricoltura Cuneo composta dal presidente Enrico Allasia, dal consigliere Mariano Occelli e dal direttore Roberto Abellonio nei giorni scorsi ha fatto visita all’azienda zootecnica lattiero casearia che Andrea Lando in estate conduce con la moglie, i due figli e il papà a San Michele di Prazzo. Un momento di confronto utile per discutere delle principali esigenze e problematiche del comparto. “Lavorare ad alta quota ha le sue oggettive complessità, ma a queste si aggiungono le numerose incombenze a cui gli imprenditori sono chiamati da una burocrazia asfissiante che non agevola gli imprenditori – sottolinea Enrico Allasia –. Occorre considerare, inoltre, che chi decide di fare impresa in montagna svolge anche una preziosa attività di salvaguardia dell’ambiente, evitando che alcune problematiche si riversino su chi vive a valle. Servono, dunque, maggiori tutele e attenzioni da parte delle istituzioni, attraverso agevolazioni e sgravi mirati per chi opera in questi contesti, creando eccellenze uniche anche grazie a sistemi di produzione particolari”.

“Se qualcuno si immagina le attività produttive di montagna come realtà statiche si sbaglia di grosso – continua Roberto Abellonio –; la tradizione e la gestione familiare delle aziende di questi territori si sposano quasi sempre con l’innovazione e l’utilizzo delle tecnologie. Ecco perché è importante, ad esempio, dotare tutte le nostre vallate di collegamenti internet a banda larga consentendo così a chi lavora di poter sfruttare le potenzialità della rete. Bisognerebbe, infine, inserire tutte le attività imprenditoriali di montagna, non solo quelle agricole, in un sistema fiscale in grado di agevolare maggiormente il sistema economico di queste terre”.

Andrea Lando e la moglie con la delegazione di Confagricoltura

A L L E VAT O R I P R E M I AT I

La Piemontese "regina" a Benevello Gli allevatori di bovini di razza Piemontese associati a Confagricoltura Cuneo sono stati protagonisti alla 40esima fiera zootecnica di Benevello che si è svolta lo scorso 31 luglio, facendo incetta di riconoscimenti. Nello specifico, Enzo Gallesio ha vinto il primo premio dei vitelloni, il primo e secondo piazzamento nella categoria dei vitelli fino a 150 kg e il secondo premio nei vitelli fino a 300 kg. Sandro Gallesio, invece, si è aggiudicato: il primo posto nella categoria vitella, ha vinto il primo premio nei vitelli fino a 300 kg e il quarto piazzamento nella sezione vitellone. A loro vanno le congratulazioni di tutta la Confagricoltura cuneese.

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Confagricoltura news

Nominati i vicepresidenti e il Comitato di presidenza ORESTE MASSIMINO E GIANLUCA DEMARIA AFFIANCHERANNO IL PRESIDENTE ENRICO ALLASIA PER I PROSSIMI TRE ANNI

A N PA C O N F A G R I C O LT U R A

Convegno regionale pensionati a Chivasso

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TO Dopo il successo dello scorso anno a Caramagna Piemonte, nel 2018 l’incontro regionale OT T dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori OBR (ANPA) di Confagricoltura si terrà sabato 6 E ottobre a Chivasso, alla tenuta “Il Cerello – azienda agricola naturalistica”. Il programma della giornata prevede: alle 10,30 l’arrivo dei partecipanti, alle 11 il saluto delle autorità e il convegno “I segreti per vivere a lungo in salute”, con gli interventi di Claudio Amè (diabetologo), Marco Sant (preparatore atletico) e Fabrizio Pace (psicologo). Chiuderà i lavori il segretario nazionale e vicepresidente vicario dell’ANPA Angelo Santori. A seguire spazio alla convivialità con il pranzo sociale e musica dal vivo. L’incontro terminerà intorno alle 17 con la consegna degli omaggi. I cuneesi interessati a partecipare possono contattare la vicepresidente ANPA Cuneo, Graziella Bechis, al numero 339 3460494 o gli uffici Confagricoltura Cuneo allo 0171/692143 – interno 5.

UTILE CONFRONTO Oreste Massimino e Gianluca Demaria

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a Confagricoltura di Cuneo nel corso dell’ultima seduta del Consiglio direttivo ha nominato i due vicepresidenti che affiancheranno Enrico Allasia nel corso del suo mandato da presidente. Si tratta di Oreste Massimino, veterinario e imprenditore del settore avicolo di Rocca de’ Baldi, e Gianluca Demaria imprenditore vitivinicolo di Dogliani, laureato in Economia e Commercio. "IL CONSIGLIO È SOLIDO E MOTIVATO" Eletto anche il nuovo comitato di Presidenza che risulta composto da: Enrico Allasia (zona di Savigliano), Oreste Massimino (zona di Mondovì), Gianluca Demaria (zona di Mondovì), Alberto Brugiafreddo (zona di Savigliano), Graziano Giacosa (zona di Saluzzo), Aldo Gavuzzo (zona di Alba) e Roberto Arneodo (zona di Cuneo). “Il nuovo Consiglio si presenta solido e motivato, con al suo interno elementi di comprovata esperienza, nel segno della continuità, e alcuni membri, che rappresentano un’importante iniezione di capacità per il futuro dell’organizzazione e del settore agricolo cuneese – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo –. Questo spirito ha guidato anche la scelta dei due vicepresidenti che mi accompagneranno nel mio mandato, persone dotate, oltre che di competenze importanti, anche di un grande senso di appartenenza all’associazione”. Oreste Massimino, già presidente di Confagricoltura Cuneo dal 2012 al 2015, è attualmente presidente della Federazione Nazionale Avicola di Confagricoltura e presidente della Sezione Avicola di Confagricoltura Cuneo e Piemonte. Gianluca Demaria, invece, è stato riconfermato presidente delle Sezione Vitivinicola Uve Rosse di Confagricoltura Cuneo ed è dal 2017 presidente della Sezione Vitivinicola di Confagricoltura Piemonte.

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Confagricoltura ha incontrato i carabinieri forestali di Alba Conoscere meglio la normativa che regola il settore forestale in Piemonte per fornire alle aziende agricole le giuste indicazioni e metterle così in condizione di intervenire nel pieno rispetto della legge. Con questo obiettivo la Confagricoltura ha incontrato presso la sua sede di Alba i vertici della locale stazione dei carabinieri forestali, guidati dal maresciallo Roberto Roasio. “Questo incontro si è reso necessario in quanto sempre più spesso ci troviamo a dover rispondere a richieste di associati interessati a recuperare terreni incolti o boschivi da destinare a nuovi vigneti o noccioleti – spiega Mario Viazzi, segretario di Confagricoltura, zona di Alba –. Queste operazioni, motivate da un positivo e crescente interesse nei confronti del settore vitivinicolo e corilicolo anche in zone considerate marginali, vanno tuttavia eseguite in maniera scrupolosa, seguendo iter procedurali sovente anche articolati. È necessario quindi dotare le aziende di adeguate informazioni. L’incontro è servito, quindi, a chiarire alcuni dubbi e a specificare meglio obblighi e adempimenti. Ringrazio il maresciallo Roasio per l’arricchente confronto e per la disponibilità dimostrata ad approfondire insieme anche eventuali casi specifici che si potranno presentare”.


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Il gruppo di aziende che ha preso parte alle prove e un'attrezzatura utilizzata in vigneto

Prove di viticoltura sostenibile ad Alba L'INIZIATIVA, ALLA 6A EDIZIONE, HA PREVISTO UNA SERIE DI DIMOSTRAZIONI. CENTINAIA LE AZIENDE PRESENTI

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umerose aziende del comparto vitivinicolo della provincia di Cuneo si sono ritrovate giovedì 19 luglio ad Alba, in località Altavilla, per la giornata dimostrativa di tecnica e innovazione in vigneto, organizzata dalla Confagricoltura di Cuneo. Il programma dell’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, ha previsto prove tecniche in campo, filmate dall’alto da droni, sulle seguenti tematiche: visita prove

trattamenti antiperonosporici; nutrizione della vite e fertilizzazione fogliare; gestione del verde e del sottofila; prova semina essenze per sovescio; test con atomizzatori di ultima generazione con gestione computerizzata dell’erogazione; sistema di biodegradazione delle acque reflue derivanti da lavaggio atomizzatori. Al termine delle prove si è svolta una cena conviviale. “Tutte le prove sono state accomunate

NEWSLETTER

dalla sostenibilità ambientale – commentano i tecnici di Confagricoltura Cuneo, che hanno organizzato l’incontro frutto del lavoro portato avanti nell’ultimo anno con l’azienda Piccaluga dove sono a confronto tecniche di taglio e potatura, inerbimento controllato e prove di concimazione –. Le aziende di attrezzature per la lavorazione in vigna o di prodotti fitofarmaci invitate all’evento hanno promosso l’utilizzo di tecniche e prodotti che riducono al minimo l’impatto ambientale e garantiscono un’ottimale gestione agronomica del vigneto. L’utilizzo dei droni, infine, ha fatto testare con mano alle aziende agricole presenti i possibili impieghi della tecnologia per un’agricoltura sempre più di precisione”. Si stanno conducendo iniziative similari anche in noccioleto.

CONVENZIONI

Aderisci al nuovo servizio per essere sempre informato

Diagnostica e visite mediche

Con l’obiettivo di rendere le aziende agricole sempre più informate sulle notizie che riguardano l’agricoltura cuneese, regionale e nazionale, ogni giorno Confagricoltura Piemonte trasmette via mail la newsletter informativa “In evidenza” con cui intende promuovere le principali attività e iniziative organizzate dall’organizzazione in ciascuna provincia e portare a conoscenza i più importanti temi d’attualità che animano il dibattito pubblico e politico relativo all’agricoltura. Chi volesse ricevere la newsletter è pregato di comunicare il proprio indirizzo mail alla Confagricoltura di Cuneo scrivendo a: f.dalmasso@confagricuneo.it.

Confagricoltura Cuneo ha stipulato alcune interessanti convenzioni per permettere ai soci, ma anche ai loro familiari e ai dipendenti, di ottenere sconti e agevolazioni in diversi settori. L’elenco aggiornato è sul sito www.confagricolturacuneo.it. GRUPPO CDC Il Gruppo Cdc, centro diagnostico altamente specializzato con 31 sedi in Piemonte, offre ai soci Confagricoltura e alle loro famiglie l’applicazione di un tariffario agevolato valido tutto l’anno su vari tipi di prestazioni (visite specialistiche, analisi di laboratorio, diagnostica per immagini, esami strumentali), oltre a periodiche campagne di prevenzione. Per il mese di giugno si segnala il check-up completo del cuore a 36 euro (senza richiesta medica). Info e prenotazioni: 800/055302 – www.gruppocdc.it. CIDIMU - CUNEO E ALBA Confagricoltura Cuneo ha stipulato una convenzione con il Centro Italiano di Diagnostica Medica Ultrasonica, nelle sedi di Cuneo in via Cascina Colombaro 37 e di Alba in corso Michele Coppino, 32. Per tutti i soci è previsto lo sconto del 10 % su tutti i tariffari, previa esibizione della tessera associativa all’accettazione. L'Istituto appartiene al Gruppo CIDIMU, attivo dal 1982, che oggi comprende diversi Istituti Medici in Piemonte, Liguria e Lombardia. L'Istituto è specializzato nello studio, sviluppo e applicazione delle tecnologie diagnostiche d'eccellenza. Propone servizi all'avanguardia nel campo degli esami ultrasonici, della diagnostica e della radiologia.

D O P P I A N A S C I TA

Auguri alle neo mamme di Confagricoltura Cuneo Mercoledì 4 luglio scorso è nato Gabriele Bealessio, figlio di Sabina Vignolo dipendente Confagricoltura zona di Savigliano, e di Enrico Bealessio, mentre un giorno dopo, giovedì 5 luglio, è venuto alla luce Nicolò Ghio, figlio di Jessica Rinero dipendente Confagricoltura zona di Cuneo, e di Alessandro Ghio. Da tutta la Confagricoltura di Cuneo giungano i migliori auguri alle neo mamme e alle due famiglie.

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Le nostre aziende

Alla scoperta del "re" Castelmagno NEGLI ALPEGGI SOPRA IL SANTUARIO DI SAN MAGNO, OSVALDO PESSIONE IN ESTATE MUNGE E PRODUCE IL CELEBRE FORMAGGIO di Paolo Ragazzo Le vacche a turno entrano nella sala mungitura "itinerante" posta in alpeggio sopra il santuario di San Magno

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l santuario di San Magno ai piedi e sulla testa un cielo con nuvole che velocemente si alternano a velare il caldo sole di fine luglio. È qui, ai 1700 metri della frazione Chiappi di Castelmagno, che in estate Osvaldo Pessione e la moglie Monica conducono da decenni la storica azienda di famiglia. Malgari da due generazioni: prima di bovini di razza Piemontese e poi, dal 2001, la conversione all’attività lattiero casearia, per dedicarsi anima e corpo non a un prodotto qualsiasi, ma al Castelmagno, il “re dei formaggi”. “Saliamo quassù intorno al 23

di giugno e ci rimaniamo fino a fine settembre, il restante periodo dell’anno invece lo trascorriamo nella nostra azienda a Monterosso Grana - spiega Pessione –. Queste due fasi segnano anche la nostra produzione: in estate facciamo il Castelmagno d’alpeggio, dall’autunno alla primavera il Castelmagno di montagna, seguendo quanto previsto dal disciplinare”. Ma la vita ad alta quota è tutt’altro che comoda: la sveglia suona nel cuore della notte per una prima mungitura in alpe alle 4 delle 60 pezzate rosse, per poi mettersi subito al lavoro nel laboratorio di caseificazio-

ne. Operazioni che si ripetono due volte al giorno, per una media quotidiana di 11,5 quintali di latte. COME NASCE IL PREGIATO DOP Ma quali sono i segreti del prelibato formaggio DOP? “Quest’anno abbiamo del latte molto profumato grazie all’abbondante presenza di erba fresca e questo va ad impreziosire un processo produttivo da curare nei minimi dettagli – racconta l’allevatore –. Il latte appena munto arriva al mio laboratorio dove viene messo in una caldaia di acciaio e portato

a una temperatura di 37° con l’aggiunta del caglio. Rompo la cagliata e la faccio riposare sotto siero per un tempo variabile, prima di estrarla e metterla in teli dove la lascio scolare per circa 24 ore. Al termine di questo periodo la cagliata viene tagliata a fette ed immersa in una vasca di acciaio con del siero. Qui la lascio in genere per 2-3 giorni dopo di che la estraggo e la trito. Il composto ottenuto lo salo e lo metto in 18-19 stampi di acciaio, pressati per un giorno intero per facilitare lo spurgo”. Dopo cinque giorni di lavorazione le forme, ciascuna dal peso di 6,5 kg, sono così pronte per iniziare la stagionatura, che deve durare almeno 60 giorni in locali naturali o in celle fresche e umide. IN ALTA QUOTA GLI OSTACOLI NON MANCANO “La maggior parte del prodotto la conferisco quasi subito a stagionatori che si occupano della

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Una "giovane" forma di Castelmagno e, a fianco, la cantina di stagionatura

parte conclusiva del percorso e la mettono sul mercato. Proprio il mercato – continua Pessione – sa però essere croce e delizia: il Castelmagno è molto apprezzato e richiesto per le sue qualità uniche, ma purtroppo non sempre i tempi di pagamento sono adeguati e rischiano di mettere in crisi chi, come noi, con molti sacrifici dedica la sua vita a questo lavoro”. Tra gli ostacoli l’allevatore annovera anche il “mare di carta” che non teme le montagne e arriva a farsi sentire anche qui: “A stufarci non sono le levatacce notturne o il lavoro in laboratorio, ma tutta la burocrazia che ruota attorno alla nostra attività – confessa Pessione – non se ne può più di dedicare così tanto tempo delle nostre giornate a compilare documenti vari. Queste procedure ci stanno soffocando”. Prima di salutarci il malgaro fa una considerazione anche sul sistema dei premi comunitari: “Certo la Pac fa comodo a tut-

Presenti in fiera a Saluzzo

ti, non lo nego, ma a mio avviso per come è stata pensata non premia chi come me dall’età di 11 anni munge le vacche in alpeggio ed ha una realtà aziendale attiva che genera produzione. Forse con sostegni differenti da parte dell’Europa e con affitti degli alpeggi più contenuti ci sarebbero più malgari che sceglierebbero di tornare a mungere, invece il ricambio generazionale in questo comparto procede al rallentatore”. Ma queste parole devono, in parte, valicare le Alpi per giungere a chi sta studiando proprio la riforma della prossima Pac. Forse è pensando a questo che lo sguardo di Pessione si colma di dubbi. Sei associato a Confagricoltura e vuoi far conoscere la tua azienda? Telefona ai tel. 0171 692143/601962 o scrivi una email all'indirizzo upa@ autorivari.com, specificando il comparto in cui operi (viticoltura, frutticoltura, zootecnia...)

Osvaldo Pessione e la moglie Monica con Adriano Rosso e un aiutante

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Fiere di settembre

A Vicoforte torna la "Fera dla Madona" DALL'8 AL 10 SETTEMBRE IN MOSTRA IL MONDO AGRICOLO, TRA BANCARELLE E DIVERTIMENTI

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na tradizione che si rinnova da oltre 400 anni. È la Fiera del Santuario di Vicoforte, in programma dall’8 al 10 settembre: accanto alla festa religiosa si svolge una delle più grandi e frequentate fiere del Piemonte, un’occasione di incontro

DAL 1° AL 3 SETTEMBRE, IN PROGRAMMA ANCHE LA MOSTRA REGIONALE DELLA FRISONA

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al 1° al 3 settembre torna a Saluzzo la Mostra della Meccanica Agricola. 35 mila mq di spazio espositivo, un’area dedicata agli espositori per mostrare i macchinari in campo, tre convegni e 500 stand. Sono questi i numeri della manifestazione saluzzese, giunta ormai alla sua 71esima edizione, la decima con la qualifica di Nazionale. I festeggiamenti si apriranno già il 31 agosto in onore del Santo Patrono che, come ogni anno, porta serate danzanti, l’attesissimo spettacolo pirotecnico, la Fiera del lunedì e ovviamente l’immancabile Mostra della Meccanica Agricola al Foro Boario con il Salone dell’auto e della moto nel centro cittadino. Anche quest’anno la Mostra può contare sulla collaborazione della Confagricoltura. Le aziende esporranno al Foro Boario i loro macchinari per far conoscere al pubblico le ultime novità del campo agricolo. Non sarà, però, solo un appuntamento per professionisti o appassionati del settore, ma anche un luogo di incontro per famiglie, grazie ai numerosi appuntamenti legati alla tradizione popolare. Tra i tanti eventi in programma anche tavole rotonde e

e scambio, dalla forte impronta agricola. “Il programma sarà quello tradizionale – racconta il primo cittadino di Vicoforte Valter Roattino -, con la storica processione in partenza da Mondovì Piazza la mattina dell’8. Alle 8 si aggiungeranno al gruppo

di pellegrini anche gli amministratori vicesi per arrivare poi a Vicoforte dove daremo il benvenuto al nuovo vescovo di Mondovì che celebrerà la Messa. Il giorno dopo la tradizionale Fiera, infine il lunedì la cosiddetta ‘ferota’ che chiuderà la tre giorni di festa. Nonostante il difficile momento congiunturale e le nuove normative sulla sicurezza, la manifestazione riesce a mantenere il suo spirito tradizionale. Nata oltre 400 anni fa con una forte vocazione agricola, l’evento rimarrà fedele alle sue origini, con i tradizionali spazi riservati ai piccoli animali, ai cavalli, ai bovini e al mondo agricolo in generale”. L’anima della “Fera dla Madona” è indubbiamente la spontaneità: l’apparente casualità delle bancarelle, oltre all’atmosfera festosa e genuina che si respira durante le giornate dell’evento. Come ogni anno sono attesi moltissimi visitatori, non solo dal Piemonte ma anche dalla vicina Liguria. Una vera istituzione, nata in tempi ormai remoti per favorire il commercio e gli scambi. Oggi è una festa per tutti, con eventi collaterali e luna park.

Saluzzo abbraccia la Mostra della Meccanica

convegni, per dare voce ad aziende e associazioni che lavorano nel comparto agricolo, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente. Eviso Energia e Tecnologia per le aziende proporrà la tavola rotonda “L’energia è circolare” che parte dall’energia e racconta l’economia virtuosa (appuntamento sabato primo settembre, alle 9,45, area convegni del Foro Boario). Uncem racconterà invece il Codice Forestale Nazionale per la valorizzazione dei territori rurali e delle funzioni del bosco e si parlerà anche con gli esperti di Agrion - Fondazione per la ricerca, l’innovazione

e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, che prenderanno parte ai convegni. Una manifestazione in continua crescita, grazie alla capacità della Mostra di seguire i cambiamenti e le innovazioni del comparto, con momenti importanti di formazione e informazione che vanno ad arricchire il tradizionale spazio espositivo. E poi tanti eventi, come la grande Fiera di San Chiaffredo lunedì 3 settembre e lo spettacolo pirotecnico di martedì 4 settembre, dalle 21,30, offerto dalla Fondazione Amleto Bertoni.

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Il mercatino dell'agricoltore

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