L’Agricoltore Cuneese n. 7/2017

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XV - N. 07•2017 - OTTOBRE 2017 - CONTIENE I.P.

N. 07 • 2017 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Agrofarmaci essenziali per la sostenibilità

A G R I C O L T O R I

Il Ceta è in vigore

Latte, fuori dal Piemonte vale di più



Sommario

L'Europa non c'entra i "mali" sono in casa Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica: Autorivari studio associato

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on è così raro sentir dire che l’Europa è diventata una cosa diversa da quella che era in origine; spesso a causa di regole che mirano ormai a normare in maniera ferrea ogni cosa. Lo si vede chiaramente in agricoltura dove molti aspetti importanti della vita economica delle nostre aziende sono emanazione di decisioni prese a Bruxelles. Non voglio qui sottolineare come questo rischi di allon-

tanare l’Europa dai cittadini e dai loro problemi reali, ma sottolineare invece come sovente il rigidismo europeo, una volta varcate le Alpi e giunto sulle scrivanie di certi tipi di funzionari susciti una duplice reazione. Da un lato magari c’è anche chi potrebbe inasprire ulteriormente le indicazioni europee e, dall’altro, c’è chi potrebbe approfittarne non assumendosi appieno certe responsabilità o incombenze, non risolvendo i pro-

blemi e facendolo in maniera poco efficace. ‘È l’Europa che ce lo chiede’, ‘Questo lo ha deciso Bruxelles’, ‘Va fatto così altrimenti l’Europa ci sanziona’; sono alcune frasi che sovente ci sentiamo ripetere. La nostra speranza è quella di avere realmente un'Europa che ci guidi nelle grandi scelte, che sappia governare o prevenire le crisi di settore e un apparato burocratico e funzionariale all'altezza delle imprese e del territorio".

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È TERMINATO L'ORARIO ESTIVO

Con il mese di ottobre tutti gli uffici di zona e i recapiti di Confagricoltura Cuneo hanno ripreso ad osservare i soliti orari: non sono più in vigore gli orari estivi. A pagina 19 sono pubblicati tutti gli indirizzi e contatti degli uffici di Confagricoltura sul territorio.

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IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

ZOOTECNIA

Psr giovani: serve ulteriore impegno

Via dei Fontanili, 1 - Fossano

4 Uova, la filiera è controllata

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Il Ceta è in vigore

Tel. 0172/695897

5 Mod. 4 telematico un disastro italiano

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AGRICOLTURA & SCIENZA

adv@tec-artigrafiche.it Stampa:

Cosman: Assemblee 2017 Agrofarmaci: essenziali per un settore sostenibile 6 Suini, dopo anni i prezzi risalgono UE: "Sulla genetica l'Italia ha sbagliato" 7 SICCITÀ VITIVINICOLTURA

Una vendemmia di grande qualità

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In Piemonte produzione in calo del 27,5%

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Chiuso in redazione il

A Natale si gusterà l'Asti secco

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09/10/2017

CORILICOLTURA

Tipolitografia Subalpina snc

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale

Fuori dal Piemonte il latte vale di più INSERTO TECNICO

CONFAGRICOLTURA NEWS 21

Postorino direttore generale di Confagricoltura

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Convenzioni di ottobre: salute, arte e auto

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12 Assemblea proprietari con beni rustici in affitto 12 Raduno pensionati di Confagricoltura

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LATTE

Estate 2017: tra le più secche degli ultimi 60 anni 18

Semine, prove tra i vigneti

Confagricoltura a colloquio con le OP

Stagione difficile per le pesche

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Kiwi a rischio per la "moria"

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Alba, aziende protagoniste

La cimice, una minaccia seria FRUTTICOLTURA

Estate difficile sugli alpeggi

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LE NOSTRE AZIENDE 14 Piatti tipici e relax tra i filari di Moscato

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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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In primo piano

Psr giovani: serve ulteriore impegno LA REGIONE HA DELIBERATO LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE DELLA MISURA 4.1.2. CONFAGRICOLTURA APPREZZA MA SOTTOLINEA I TANTI ANCORA ESCLUSI di Paolo Ragazzo

È

proseguito senza sosta anche durante i mesi estivi il pressing di Confagricoltura nei confronti della Regione Piemonte per velocizzare l’iter e le procedure riguardanti il Piano di Sviluppo Rurale. E i primi, seppur parziali, risultati si sono avuti a fine settembre quando la Giunta regionale ha deliberato di utilizzare 7,8 milioni di economie per lo scorrimento delle graduatorie relative alle domande di contributo per l’ammodernamento delle aziende agricole dei giovani agricoltori (bando 2016 dell’operazione 4.1.2). “È un primo segnale che apprezziamo – dichiara il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia – in quanto accoglie, almeno in parte, le sollecitazioni del mondo agricolo che rappresentiamo”.

ANCORA MOLTI I GIOVANI ESCLUSI Tuttavia, sono ancora molte le aziende (circa 400) che rimangono escluse dai contributi, pur possedendo i requisiti per poter essere finanziate. In alcuni casi si tratta di giovani imprenditori che hanno ottenuto l'approvazione del piano d’insediamento, ma che non avranno la possibilità di realizzare o completare gli investimenti programmati, nonostante posseggano le caratteristiche per essere

ammessi in graduatoria. “Chiediamo perciò un ulteriore impegno alla Regione – prosegue Allasia – affinché tutti i progetti considerati ammissibili possano essere finanziati, per poter così consentire un maggior insediamento e sviluppo di nuove attività condotte da giovani, capaci di creare reddito e occupazione sul territorio”. Dello stesso tenore Marco Bruna, direttore Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano: “La decisione della Regione di consentire lo scorrimento delle graduatorie arriva dopo le numerose istanze da noi presentate in occasione dei Tavoli Verdi – spiega -. La Regione ha compreso l’esigenza reale dei giovani agricoltori che, dopo diversi anni di attesa dei bandi, hanno presentato le domande su questa prima misura con una certa aspettativa e hanno intrapreso gli investimenti. È certamente un passo importante, ma confidiamo che non ci si fermi qui: occorre infatti proseguire con celerità per finanziare i progetti dei giovani che hanno deciso di investire in agricoltura”. IL PIEMONTE FATICA A SPENDERE I FONDI EUROPEI Ma quanto ottenuto è soltanto l’ultimo atto di un confronto che va avanti da oltre

un anno e mezzo, con la Confagricoltura che continua a sostenere che troppo spesso il Programma di sviluppo rurale del Piemonte, che dovrebbe essere lo strumento in grado di attivare investimenti virtuosi per la crescita del settore primario, si è rivelato addirittura un elemento di ostacolo alle nuove iniziative delle imprese agricole. Sempre Confagricoltura, a fine agosto, analizzando l’andamento del Psr nella regione subalpina, aveva tracciato un quadro a dir poco deludente della gestione delle risorse pubbliche a disposizione del settore primario per il periodo 20142020, che ammontano a un miliardo e 93 milioni. “C’è il rischio sempre più concreto di non riuscire a spendere tutti i soldi che il Piemonte ha a disposizione" aveva ammonito Allasia. Sotto accusa, in particolar modo, le difficoltà della programmazione regionale, dovute a un’impostazione macchinosa e incapace di fare da volano per le imprese agricole. I numeri forniti dal Ministero delle Politiche agricole, attraverso la Rete Rurale nazionale, evidenziano in modo inequivocabile la situazione di disagio manifestata da Confagricoltura. Alla data del 30 giugno 2017, a fronte di una percentuale di avanzamento della spesa programmata ed effettivamente sostenuta che vede l’Italia nel suo complesso al 10,04%, il Piemonte si colloca in 14ª posizione tra le regioni e province autonome italiane, quartultimo tra le regioni più sviluppate, con solo il 6,08% della spesa effettivamente sostenuta, dietro a Sicilia, Calabria, Molise, Puglia e Basilicata. I più virtuosi a spendere sono la provincia di Bolzano e il Veneto, mentre dopo il Piemonte ci sono Abruzzo, Campania, Valle d’Aosta, Liguria e, fanalino di coda, Friuli Venezia Giulia.

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Il Ceta è in vigore CONFAGRICOLTURA GUARDA CON FAVORE ALL'ACCORDO OPERATIVO DAL 21 SETTEMBRE SEPPUR IN VIA PROVVISORIA

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l Ceta, l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada (vedi l’approfondimento su L’Agricoltore cuneese di agosto 2017), è entrato in vigore il 21 settembre, seppur in via provvisoria, nonostante dopo molte pressioni politiche e non solo il Senato abbia rinviato la discussione sulla sua ratifica in Italia. In realtà, ciò che più bisognerebbe analizzare è la portata di accordi internazionali sul commercio, come questo. L’Ismea ha analizzato che qualora la politica “America First” del presidente Trump dovesse essere perseguita così come rappresentata in campagna elettorale, l’economia italiana potrebbe perdere fino a 1,4 miliardi di euro nelle esportazioni verso gli Stati Uniti di cui oltre 300milioni nel solo settore agroalimentare. IL PARERE DI CONFAGRICOLTURA Ecco perché Confagricoltura guarda con un certo favore all’accordo con il Canada, con il presidente Massimiliano Giansanti che ha sottolineato: “Per la prima volta un Paese con un mercato potenzialmente importante ha fatto proprio il riconoscimento del sistema

delle indicazioni geografiche (IIGG). È questo il dato fondamentale, tanto è vero che ora in tutti i negoziati si inserisce il riconoscimento delle denominazioni di origine. Abbiamo sempre sostenuto che l’intero sistema delle IIGG deve essere riconosciuto nelle intese bilaterali. In altre occasioni - prosegue il presidente di Confagricoltura - abbiamo criticato fortemente gli accordi di libero scambio sottoscritti da Bruxelles, come quelli con Marocco e Tunisia, che penalizzavano le produzioni italiane favorendo i nostri competitors o che mettevano a rischio le coltivazioni, esponendo a problematiche sanitarie e fitosanitarie. Altri, come quello con il Giappone, invece sono risultati più positivi”. ALLASIA: "PIÙ ELEMENTI POSITIVI CHE NEGATIVI" “È importante difendere i nostri prodotti, ma allo stesso tempo dobbiamo impegnarci per esportarli e farli conoscere al mondo – riprende il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia -. Va bene la tradizione, ma è fondamentale farla dialogare con l'innovazione. La regolamentazione del commercio internazionale dei prodotti agricoli ed agroalimentari, inoltre, deve tendere ad armonizzare le normative su sicurezza e qualità e ad eliminare gli ostacoli che tutti i Paesi del mondo frappongono all’ingresso dei nostri prodotti. In quest’ottica mi sembra che siano più gli elementi positivi di quelli negativi dell’accordo Ceta”.

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Agricoltura & Scienza

Confagricoltura ha ribadito l'urgenza di un corretto utilizzo della chimica in agricoltura

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li agrofarmaci sono un fattore essenziale per l'agricoltura nazionale, se vuole continuare ad essere moderna e sostenibile. È questo, in estrema sintesi, quanto è emerso nel corso del convegno “Tecnologie e strumenti a supporto dell’agricoltura: scienza e ragione alla base di ogni decisione”, che si è tenuto a Roma, con la partecipazione di Federchimica-Agrofarma e Compag, e a cui ha preso parte anche il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio. “Non esiste la buona o la cattiva chimica, esiste il suo corretto utilizzo e a questo devono puntare le imprese e le istituzioni. In quest’ottica è fondamentale la ricerca perché l’obiettivo deve rimanere quello di produrre con sempre maggiore sostenibilità ambientale”, ha ribadito in quell’occasione Confagricoltura.

PRODOTTI SEMPRE PIÙ SELETTIVI E MIRATI “Lo sviluppo tecnologico delle aziende deve avvenire – ha osservato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - con una forte propensione alla sostenibilità e, a conferma, si individua il bisogno di realizzare in concreto il concetto di agricoltura ‘smart’, intelligente, che sia allo stesso tempo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e climatico. In quest’ottica è essenziale l’agricoltura di precisione”. Produttori, commercianti e utilizzatori dei prodotti fitosanitari hanno così ricordato come le nuove tecniche produttive in agricoltura, che si basano sulla produzione integrata, sull’agricoltura di precisione e su quella conservativa, sulla ricerca di nuovi principi attivi a livello industriale, permettano di ridurre sempre di più le dosi di impiego con effetti protettivi selettivi e mirati. “Il comparto degli agrofarmaci è caratterizzato da una forte vocazione alla ricerca e sviluppo. Le imprese investono in tale

Agrofarmaci: sono essenziali per un settore sostenibile CONFAGRICOLTURA HA RIBADITO LA LORO IMPORTANZA di Ilaria Blangetti

ambito, in media, il 6% del loro fatturato: oltre 50 milioni di euro l’anno. L'impegno dell'industria nella ricerca, nell'innovazione e nella divulgazione di buone pratiche agricole ha reso i prodotti estremamente sicuri per la salute e l'ambiente”, ha affermato Alberto Ancora, presidente di Federchimica – Agrofarma. “È fondamentale – ha aggiunto - portare un’informazione corretta ai consumatori troppo spesso lasciati in balia di notizie inutilmente allarmistiche e di scarsa valenza scientifica. Su questo le Istituzioni possono fare molto per promuovere in agricoltura uno sviluppo sostenibile basato su innovazione, scienza e certezza delle regole”. "È quindi indispensabile che vengano adottate scelte consapevoli, sia a livello italiano che europeo, sugli importanti dossier che sono in discussione a Bruxelles, a partire dal glifosate - commenta il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio -. Altrimenti è concreto il rischio che l’agricoltura si troverà sempre più in difficoltà", potendo disporre di un numero sempre minore di principi attivi per la protezione delle colture e ciò anche a fronte di indicazioni da parte degli organismi scientifici dell’Unione Europea, deputati alla valutazione delle sostanze, che non evidenziano pericoli per la salute umana.

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IL 'CASO' GLIFOSATE: "CI SI BASI SULLE VALUTAZIONI DEGLI ORGANISMI PREPOSTI Sul glifosate, ad esempio, il dibattito rimane acceso. La sostanza è stata oggetto di valutazioni da parte degli organi preposti che hanno stabilito che non ci sono prove scientifiche per classificare il glifosate come cancerogeno né come interferente endocrino, fornendo così gli elementi per prendere delle decisioni fondate su basi scientifiche. E proprio su queste basi la Commissione Europea ha proposto di estendere per 10 anni l’autorizzazione dell’uso del glifosate. A tal proposito in un documento congiunto di Confagricoltura, Agrofarma e Compag si legge: “Confidiamo che l’Italia in sede europea esprima sempre i propri pareri basandosi sulle rigide valutazioni svolte dagli organismi preposti, al fine di garantire che il sistema autorizzativo venga tutelato e possa continuare a funzionare in maniera ottimale a garanzia dei cittadini, dell’ambiente e del comparto agricolo, di cui le industrie del settore e la distribuzione sono parte integrante e sostanziale. Chiediamo che in occasione delle prossime scadenze in cui i Paesi membri saranno chiamati a pronunciarsi, l’Italia esprima il proprio parere positivo in merito al rinnovo dell’autorizzazione del glifosate”.


UE: "Sulla genetica l'Italia ha sbagliato" "PER ESSERE REALMENTE COMPETITIVI BISOGNA APPOGGIARE LA RICERCA E L'INNOVAZIONE". CONFAGRICOLTURA CUNEO TORNA SULLA QUESTIONE di Ilaria Blangetti

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

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on può esistere un’agricoltura moderna e sostenibile, senza la ricerca e l’innovazione”. Enrico Allasia, presidente della Confagricoltura Cuneo, entra nel dibattito sugli ogm ricordando come “solo l'innovazione, con il rispetto delle tradizioni, possa permettere alla nostra agricoltura di essere competitiva e proiettata verso il futuro”. La questione è tornata prepotentemente di attualità dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che sancisce che il divieto a coltivare piante geneticamente modificate è giustificato solo in presenza di prove scientifiche sulla loro nocività per la salute umana. La sentenza arriva dopo il ricorso presentato da un coltivatore friulano anni fa, perseguito dalla giustizia italiana per aver coltivato mais Ogm nonostante il divieto. In poche parole, l'Italia ha sbagliato ad applicare restrizioni ingiustificate da evidenze scientifiche per quanto riguarda gli organismi geneticamente modificati. Secondo la Corte di Giustizia Ue, quindi, se non si

accertano gravi rischi per la salute umana, animale o per l'ambiente, gli Stati membri non hanno la facoltà di adottare misure di emergenza vietando la coltivazione. “Il dibattito attuale sugli ogm – sottolinea Confagricoltura proprio a proposito della sentenza della Corte europea contro l’Italia - non vede né vincitori né vinti. Il nodo continua a rimanere quello della centralità della ricerca, che va incoraggiata e sostenuta con forza per dare risposte precise ad operatori e consumatori. L’Italia che coltiviamo è quella che punta ad un modello di agricoltura in cui l'impresa, nel rispetto dell'ambiente della salute, ha lo sguardo rivolto al mondo ed è competitiva a livello globale. Alla nostra agricoltura serve, quindi, svilupparsi e crescere con strumenti innovativi e sicuri, che la rendano sostenibile e che tutelino anche le produzioni da parassiti e fitopatie, che proprio a livello globale si diffondono maggiormente”. Il modello sostenibile passa proprio da piante più resistenti. Confagricoltura sostiene quindi, con profonda convinzione, che il nostro Paese per competere abbia bisogno di un’agricoltura realmente moderna: obiettivo raggiungibile proprio solo grazie alla ricerca, all'innovazione ed agli strumenti che da esse vedono la luce.

CONVEGNO

Dall'innovazione risposte al settore “Gli agricoltori hanno sempre innovato, per noi è tradizione innovare”. L’invito a riflettere è arrivato da Deborah Piovan, imprenditrice agricola e dirigente di Confagricoltura, durante il suo intervento a Torino al convegno “La sfida dell’innovazione in agricoltura”, nell'ambito del meeting organizzato dall''Associazione Luca Coscioni. Limitazioni alle innovazioni tecnologiche possono rendersi indispensabili per tutelare la salute umana, l’ambiente e la biodiversità, ma devono esser promosse sulla base di valutazioni scientifiche rigorose, libere da pregiudizi ideologici di qualsiasi segno o natura e che dimostrino i possibili danni. Le istituzioni e la comunità scientifica devono investire sul confronto e il dialogo per valutare l’impatto delle nuove tecnologie in campo agroalimentare, coinvolgendo i cittadini nel rispetto dei principi fondamentali della democrazia liberale e consentire la sperimentazione in campo aperto dei prodotti della ricerca scientifica sulle nuove biotecnologie in modo da non accumulare ritardi incolmabili con i principali Paesi sviluppati. Da questi temi è partito il dibattito al quale ha partecipato Deborah Piovan: “Non dimentichiamo di aver introdotto la meccanizzazione, la fertilizzazione e la chimica per proteggere le piante – ha commentato –, e penso che nessuno di noi vorrebbe tornare indietro. La più grande innovazione, responsabile dell’aumento del 50% della produzione è stata il miglioramento genetico”. Un’agricoltura che sempre più deve essere sostenibile, sotto tutti i punti di vista. “Siamo convinti che dalle biotecnologie possano arrivare risposte importanti, una “ricca cassetta degli attrezzi” dalla quale attingere”.

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Vitivinicoltura

Una vendemmia di grande qualità LA RACCOLTA UVE DI QUEST'ANNO È STATA TRA LE PIÙ PRECOCI MAI REGISTRATE. GRANDINE E SICCITÀ HANNO CREATO GROSSI PROBLEMI, MA C'È SODDISFAZIONE Gilberto Manfrin

U

na vendemmia tra le più precoci mai registrate complice il caldo e le scarse precipitazioni. L’andamento climatico che ha accompagnato la seconda metà di settembre ha aiutato la vendemmia 2017 che ha preso avvio con un anticipo di due settimane rispetto alla media. L’annata sarà ricordata come una delle più positive, nonostante gli iniziali timori sorti per via della grave siccità estiva. I viticoltori pare abbiano beneficiato al meglio degli sbalzi termici settembrini, con le miti temperature di fine estate e il fresco notturno che hanno portato gli ultimi grappoli - parliamo dei nebbioli da Barolo, Barbaresco e Roero - ad una perfetta maturazione. Le uve si sono così presentate sane, non abbondantissime

Gianluca DEMARIA Presidente sezione Vini rossi Confagricoltura Cuneo

"Il clima ha inciso sulla quantità" "Per il caldo e la scarsità di piogge la vendemmia 2017 si annovera tra le più precoci a memoria d'uomo - dice Gianluca Demaria, presidente sezione Vini rossi di Confagricoltura Cuneo -. L'anticipo per tutte le tipologie è stato notevole e l'andamento climatico ha inciso molto sulla quantità che anche in Piemonte, come nel resto d'Italia, è stata minore. Prima le gelate, poi le grandinate che hanno interessato alcune zone ed infine la siccità hanno determinato un sensibile calo produttivo, ma sebbene sia perdurata la carenza di pioggia, l'uva ha potuto beneficiare delle buone escursioni termiche tra il giormo e la notte che si sono manifestate a partire dai primi giorni di settembre. Il risultato è stato quindi di uve non solo caratterizzate da un elevato tenore zuccherino e da un perfetto stato di sanità, ma anche da un'ottima composizione fenolica e inaspettate sensazioni aromatiche”.

(stimato un calo del 10-15%), ma daranno grande soddisfazione agli imprenditori, facendo dimenticare le preoccupazioni iniziali. TRA GRANDINE E SICCITÀ Dal punto di vista climatico l’annata 2017 nel Cuneese e più in generale in Piemonte, come nelle altre zone d’Italia verrà sicuramente ricordata per la forte siccità e per il notevole anticipo della raccolta. Il fenomeno eccezionale delle gelate primaverili, che non si registravano da quasi un ventennio e le frequenti grandinate estive che in alcune zone hanno provocato danni sulla produzione anche dell’80%, hanno messo a dura prova i viticoltori che hanno dovuto compiere sforzi notevoli per non compromettere il raccolto dell’annata. “Il forte caldo estivo ha fatto sì che la vendemmia iniziasse sulle prime uve base spumanti e bianchi anche con 20-25 giorni d’anticipo rispetto ad annate che definiamo precoci commenta Alessandro Bottallo, tecnico vitivinicolo di Confagricoltura Cuneo -, forbice che poi si è fatta più stretta sulle uve a maturazione tardiva, favorite maggiormente dalle piogge di settembre”.

Renato NEGRO Presidente sezione Vini bianchi Confagricoltura Cuneo

"Rese inferiori per gelo e siccità" “Dal punto di vista della quantità le rese saranno minori, ma ci aspettiamo ottimi risultati sul fronte della qualità - spiega Renato Negro, presidente sezione Vini bianchi di Confagricoltura Cuneo -. Paghiamo il gelo primaverile e la siccità che ha caratterizzato l’estate: Chardonnay, Moscato, Favorita e Cortese daranno poca soddisfazione in termini quantitativi. La cosa tutto sommato non è negativa sul fronte Moscato (in alcune zone non si è raggiunto nemmeno il massimale di 80 quintali), perché così si proverà a piazzare la giacenza degli scorsi anni. Ma alla poca quantità di quest’anno, come conferma l'Osservatorio del vino (vedi box sotto) fa da contraltare una qualità eccelsa, grazie ad uve sane e fresche. Sul fronte patogeno si sono registrati alcuni attacchi di oidio, ma i maggiori danni li hanno provocati le gelate e la siccità”.

ALTE GRADAZIONI ZUCCHERINE Prima a partire è stata la vendemmia delle uve base spumante Pinot Nero e Chardonnay: “Ha preso il via nei primi giorni di agosto nelle altitudini più basse e nonostante il forte caldo, si è riuscito a preservare il quadro acido – prosegue Bottallo -. A seguire è stato raccolto il Moscato dove si è registrata un’elevata componente zuccherina, ma in equilibrio con quadro acido e

O S S E R VAT O R I O D E L V I N O

In Piemonte produzione in calo del 27,5% Ismea e Unione Italiana Vini elaborano e diffondono annualmente le stime di produzione vitivinicola nazionale. Le elaborazioni effettuate tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre stimano la produzione 2017 a 40,02 milioni di ettolitri, con una riduzione pari a -26% rispetto ai 54 milioni indicati dall’Istat per il 2016, ma confermando il primato produttivo mondiale del nostro Paese davanti a Spagna (38,4 mln) e Francia (37,2 mln). Il clima caldo e secco ha favorito uve molto più sane della media, caratterizzate da una sensibile riduzione di fitopatie, come peronospora e oidio, a cui è seguito un minore numero di trattamenti fitosanitari. In particolare la produzione piemontese di vino e mostri (per ettolitri) ha visto un calo del 27,5% dal 2016 al 2017. Nel dettaglio si è passati dai 2.549.079 ettolitri di fine 2016 ai 1.849.357 del 2017 (elaborazioni Ismea su dato Istat al 3 settembre 2017). Il vigneto del Piemonte è stato esposto, come il resto della Penisola, a caldo e siccità, cui si sono aggiunte anche altre avversità meteo quali le gelate tardive e le grandinate, verificatesi sia in primavera che in estate. L’anticipo della raccolta è stato in alcuni casi anche di 30 giorni rispetto a una vendemmia considerata normale. L’assenza di precipitazioni e il clima caldo hanno scongiurato l’insorgere di problematiche fitosanitarie, ad eccezione di alcuni attacchi di oidio.

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aromatico. Sullo stesso trend anche le altre uve bianche Arneis, Chardonnay, Sauvignon e Nascetta. Purtroppo queste uve sono quelle che hanno sofferto il caldo e la siccità, pertanto si sono registrati i maggiori cali di produzione, in alcuni casi toccando anche il 20-30% in meno”. Tra fine agosto e i primi di settembre invece è iniziata la raccolta delle uve rosse Dolcetto e Barbera e a settembre anche i Nebbioli sono entrati nelle cantine per la fermentazione: “Anche sulle uve rosse le gradazioni zuccherine ottenute sono notevoli e dal punto di vista analitico sia la maturità tecnologica che fenolica è da manuale, con ottimo accumulo di polifenoli e antociani. I vini ottenuti, pertanto, saranno rotondi, equilibrati e dotati ottima struttura in vista dell’invecchiamento”. UN’OTTIMA ANNATA Dal punto di vista qualitativo è ancora presto per definirla un’annata eccezionale: “Sicuramente sarà di ottimo livello - conclude Bottallo -; inoltre le uve rosse hanno potuto beneficiare delle piogge settembrine, quindi il calo di produzione si è decisamente assestato risultando meno allarmante rispetto alle prime stime del mese di agosto”.

AL DEBUTTO

A Natale si gusterà l'Asti secco

Un esordio importante. Si sta lavorando al grande debutto dell’Asti secco sul mercato. Il nuovo spumante Docg con minore contenuto zuccherino, che si presenta nelle versioni secco, demi-sec ed extra secco, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per la modifica del disciplinare di produzione e da inizio agosto le aziende spumantiere hanno iniziato a produrre e a mettere in commercio la nuova tipologia Asti secco. “Presto sarà possibile brindare nel momento dell’aperitivo e a tutto pasto gustando Asti secco e chiudere i pranzi bevendo Asti e Moscato d’Asti - afferma Romano Dogliotti, presidente del Consorzio dell’Asti -. Abbiamo già imbottigliato circa 300mila bottiglie grazie alla convinzione e all’impegno di una decina di case spumantiere. L’obiettivo del Consorzio è quello di presidiare in particolare i punti mescita dell’intero territorio dei 52 comuni della denominazione, facendo diventare l’Asti secco lo spumante di qualità e di riferimento. Entro fine anno sono previste importanti iniziative con conferenze stampa a livello nazionale e con un grande momento di partecipazione rivolto a tutti i produttori di uva del Moscato che si terrà a Canelli verso metà novembre”. Aggiunge il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: “È prevista una larga diffusione di prodotto. La commercializzazione del nuovo vino deve intendersi come un’opportunità in più per la denominazione, per rafforzare il mondo dell’Asti e aumentare la gamma dell’offerta senza perdere la peculiarità del dolce. Il vitigno ha tutte le possibilità di esprimersi al meglio e in varie tipologie”.

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Corilicoltura

La cimice, una minaccia seria L'INSETTO GIUNTO DALL'ASIA NEL 2013 HA PROVOCATO DANNI INGENTI AI NOCCIOLETI

A

fine settembre nella sede della fondazione Agrion di Manta, si è tenuto un incontro con tutti gli attori della filiera ortofrutticola per tracciare la situazione attuale della cimice asiatica. Vi hanno preso parte i tecnici di Confagricoltura Cuneo ed erano presenti anche i tecnici del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte. L’insetto è arrivato nelle campagne piemontesi nel 2013 e, ad oggi, si è assistito ad un continuo incremento della popolazione di cimice asiatica che, a differenza di altri insetti, è molto polifaga non ‘disdegnando’ nessuna coltura frutticola, orticola, cereali e nocciolo. Il danno è causato dalle punture di nutrizione che creano deformazioni evidenti dei frutti e presenza di tessuti suberosi sotto la zona colpita. I danni rendono i frutti e gli ortaggi immangiabili. L’insetto compie due generazioni all’anno e le femmine sono molto prolifiche; non avendo particolari antagonisti naturali inoltre possono diffondersi in maniera incontrastata. Il settore tecnico regionale ha utilizzato trappole attrattive per verificare l’evoluzione della presenza di cimice asiatica. LA FASCIA DEL TANARO LA PIÙ PENALIZZATA “Prendendo in considerazione l’annata 2017 la coltura che ha avuto i problemi più seri è senza dubbio il nocciolo, poiché al momento della resa allo sgusciato ci si è resi conto della presenza di

V I S I TA I N T E R N A Z I O N A L E

Delegazione dalla Macedonia Domenica 24 settembre 2017 i tecnici della sede albese di Confagricoltura hanno incontrato la delegazione macedone composta da Trajan Dimrovski, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Agricoltura, Borce Bojcovski responsabile del Corpo Forestale, Micho Gocevski, manager di una delle più importanti aziende macedoni, la “Rudine”, Mitko Pachemski, e Marjan Kiprijanovski professore della facoltà di Agricoltura e Scienza del cibo di Skopje. La delegazione, accompagnata dal connazionale Marjan Cvetkov, ormai residente da trent’anni a Canelli, dopo aver visitato i nuovi uffici di Confagricoltura ad Alba in Piazza Prunotto 5, si è recata in alcune aziende monferrine e langarole che si occupano di corilicoltura con l’intento di sviluppare la coltivazione del nocciolo in zone particolarmente adatte della Macedonia.

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Cimice asiatica su nocciolo e una trappola attrattiva

percentuali altissime, con casi di partite completamente compromesse – spiega Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Complice una gestione non del tutto efficace degli interventi di contenimento, accentuata e favorita da un caldo perdurante e al di sopra delle medie stagionali, lo sviluppo dell’insetto è stato particolarmente marcato. La fascia fluviale del Tanaro risulta oggi quella più penalizzata, ma sono poche le aree del Piemonte ancora del tutto indenni dal danno dell’insetto, tra cui l’Alta Langa cuore storico e pulsante della produzione della Tonda Gentile Trilobata”. Tutti i partecipanti hanno condiviso la necessità di un percorso comune per il contenimento dell’insetto ed è emersa la volontà ferma di unire gli sforzi a livello di ricerca, sollecitando la Regione in tempi brevi a mettere in campo le risorse necessarie per continuare con i monitoraggi dell’insetto e capire in maniera precisa le varie fasi di evoluzione del patogeno, cercandone i punti vulnerabili. LA LOTTA CHIMICA PRODUCE RISULTATI PARZIALI Ad oggi, infatti, la lotta chimica è solo uno dei mezzi utilizzati per contrastare la cimice ma non sempre è del tutto vincente, sia per la particolare ostilità dell’insetto, sia per la mancanza di un paniere di principi attivi idonei alla lotta e veramente efficaci. Università e mondo della ricerca si stanno muovendo nella direzione della scoperta di tutti i potenziali antagonisti naturali; qualche passo in avanti è stato fatto, ma la strada è ancora lunga e tortuosa per giungere a risultati tangibili e duraturi. LA SITUAZIONE VA AFFRONTATA A 360 GRADI Considerato che il problema interessa tutte le colture, va affrontato in maniera seria, sinergica e a 360 gradi. L’appello per una proficua collaborazione è quindi esteso a tutti i soggetti interessati alla soluzione del problema: dalla istituzioni, ai centri di ricerca, alle associazioni di produttori. “Si è sollecitato il Ministero ad approvare l’importazione di alcuni antagonisti presenti nella zona di origine dell’insetto che potrebbero essere davvero determinanti nel contenimento del fitofago – conclude Marino -. Inoltre, a breve, dovrebbe uscire una scheda tecnica sui reali aspetti legati all’asiatica, poiché la scarsa conoscenza della materia crea solo confusione e scompiglio nell’opinione pubblica fomentando affermazioni deleterie al fine della corretta gestione del problema”.


Confagricoltura a colloquio con le OP NELLA SEDE DELL'UNIONE DI ALBA SONO STATI RICEVUTI I RAPPRESENTANTI DI ASCOPIEMONTE E PIEMONTE ASPROCOR PER ANALIZZARE LA SITUAZIONE CORILICOLA

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ei danni provocati dalla cimice asiatica, ma anche di molto altro hanno discusso, presso gli uffici della Confagricoltura zona di Alba, i vertici dell’Unione Agricoltori e i rappresentanti e tecnici di Ascopiemonte e Piemonte Asprocor, le due organizzazioni di produttori regionali in ambito corilicolo, con l’obiettivo di analizzare lo stato attuale del settore a campagne di raccolta ultimate. Sono emerse, appunto, non poche criticità legate perlopiù alla portata dei danni provocati dal temibile insetto e alle condizioni del mercato. Tutto questo in un’annata che è stata già piuttosto deludente con produzioni in deciso calo. “Registriamo tra i nostri soci una crescente preoccupazione sia per le non soddisfacenti quotazioni che le nostre

nocciole riscontrano sul mercato, sia per i danni seri e ingenti creati dagli attacchi delle cimici – dichiara Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura zona di Alba -. Abbiamo quindi ritenuto opportuno un confronto con le associazioni di produttori per condividere le problematiche, trovare delle strategie comuni e individuare delle possibili soluzioni”. SI TEMONO DANNI DA CIMICE SULLE PROSSIME CAMPAGNE “Il nostro obiettivo è quello di tutelare e rappresentare nel migliore dei modi gli interessi delle aziende associate – sottolinea Aldo Gavuzzo, presidente di Sezione Frutta in Guscio di Confagricoltura Cuneo –: siamo quindi disponibili a collaborare con tutti gli attori della

filiera per individuare strade percorribili per uscire da questo non semplice momento”. I corilicoltori sono molto preoccupati, in particolare, per gli attacchi della cimice asiatica che rischiano di avere effetti anche sulle prossime campagne. Si teme, infatti, un possibile allargamento degli attacchi alle zone finora colpite e la mancanza, per ora, di una strategia di difesa efficace pone non pochi interrogativi. PREDISPOSTO IL DOSSIER PER IL MEETING TRA UE E TURCHIA A margine dell’incontro, infine, rappresentanti di Confagricoltura, delle organizzazioni di produttori e della cooperazione, hanno contattato in videoconferenza i funzionari della Confagricoltura nazionale mettendo a punto il dossier che Agrinsieme ha presentato all’annuale meeting tra l’Ue e la Turchia sulla produzione mondiale di nocciole che si è svolto nella cittadina turca di Ordu. Il documento sintetizza i dati produttivi del settore corilicolo italiano e traccia un quadro previsionale della coltura per gli anni a venire.

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Frutticoltura

Previste rese in contrazione fino al 50%

Kiwi a rischio per la "moria" LA RACCOLTA È DI QUALITÀ MA RISENTE DEGLI EFFETTI DELLA FITOPATIA. CONFAGRICOLTURA HA CHIESTO INTERVENTI URGENTI di Monica Arnaudo

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opo gli attacchi della batteriosi, ora è la “moria del kiwi” a mettere a repentaglio la coltivazione di actinidia in Piemonte. Il fenomeno riguarda ormai una superficie di oltre 250 ettari di impianti, prevalentemente nel Saluzzese. Il problema, già evidenziatosi nel 2012 tra Veneto e Lombardia, sta assumendo anche in Piemonte dimensioni preoccupanti per la tenuta del comparto, già pesantemente

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colpita dal gelo primaverile che ha inciso negativamente sulla produzione. La raccolta, avviata nelle settimane scorse, ha infatti confermato un'annata particolarmente scarsa con produzione inferiore del 50% rispetto agli anni scorsi. A fronte di una resa ordinaria di 100.000 tonnellate di frutti, quest'anno si stima una raccolta di 50.000 tonnellate circa. Un danno che tradotto in cifre è quantificabi-

rezzi sempre più bassi e scarsa competitività. Come da previsioni la stagione della frutta estiva, in particolare delle pesche, si è chiusa con non poche difficoltà. Il mercato interno non remunerativo, la mancata competitività con i produttori esteri e i danni provocati dall'embargo russo, sono le cause principali di un'emergenza che, tra alti e bassi, domina ormai il settore da diversi anni. Dal 2000 ad oggi, il Piemonte ha infatti perso circa il 40% della superficie coltivata a nettarine, il doppio di quanto ha perso complessivamente l'Italia. Nel cuneese molta merce è rimasta stoccata nei magazzini e, in alcuni casi, si inizia a parlare di riconversione delle culture. Alcune aziende hanno iniziato le operazioni di estirpo, anche se permane l’incognita di cosa mettere al posto, perché alcune zone sono vocate alla coltivazione della pesca e quindi difficilmente sostituibili.

le in circa 40 milioni di euro. L'unico dato positivo è che i frutti raccolti, sopravvisuti alle malattie e al gelo, si presentano molto belli, sani, con pezzature che superano anche i 100 grammi e con prezzi sono in aumento rispetto alla scorsa campagna. Con queste premesse, diventa quindi fondamentale cercare soluzioni per fronteggiare la "moria" e investire nella ricerca per evitare che le coltivazioni vengano abbandonate, visto che sono già stati estirpati molti frutteti colpiti dalla malattia. L'APPELLO ALLA REGIONE Confagricoltura Piemonte si è mossa chiedendo alla Regione di valutare l’opportunità di attivare uno specifico intervento nell’ambito della Misura 5 del Psr per prevedere azioni per la prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico, come già successo per la batteriosi. “Apprezzando gli impegni già assunti nell’ambito dello studio della malattia – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura

Piemonte – ritengo ora opportuna l’implementazione dei rilievi patologici e delle analisi di laboratorio sui materiali danneggiati, con l’obiettivo di circoscrivere il fenomeno, anche per giungere all’individuazione di materiali vivaistici resistenti alla fitopatia”. In provincia di Cuneo il problema riguarda al momento oltre 250 ettari di piante malate. “La moria sta creando problemi non solo al Piemonte, ma in tutta Italia – dice Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona Savigliano-Saluzzo -. Gli uffici regionali stanno valutando la nostra richiesta. Potrebbe esser positivo se venisse approvato un contributo per coprire le spese di mancata produzione alle aziende che devono ricollocarsi o convertirsi, come è successo nel caso della batteriosi. È il territorio che lo chiede, per questo abbiamo interessato anche la sede centrale di Roma per capire come portare avanti il discorso con il Ministero e cercare di salvare il comparto, uno dei fiori all'occhiello delle nostre eccellenze”.

Stagione difficile per le pesche GIORDANO: "POCO INCISIVI E TARDIVI I RITIRI STRAORDINARI DELLA COMMISSIONE EUROPEA". DAL 2000 PERSO IN PIEMONTE IL 40% DI SUPERFICIE A NETTARINE BUONA L'IDEA DI ISTITUIRE IL TAVOLO ORTOFRUTTICOLO A fine agosto, poi, la Commissione europea ha aumentato i quantitativi di ritiro straordinario delle pesche, assegnando, in totale, all’Italia, oltre 7000 tonnellate. “Un intervento poco incisivo che non va a modificare l’iter del mercato - dice Alberto Giordano, presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. È stato fatto in ritardo e per quantitativi ridottissimi rispetto alla

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produzione che l’Italia rappresenta, quindi i produttori non ne hanno tratto beneficio. È invece da apprezzare l’intenzione, manifestata dal viceministro Andrea Olivero, di promuovere un Tavolo ortofrutticolo nazionale. Come Confagricoltura saremo presenti per provare a capire finalmente come e dove trovare delle possibili soluzioni che devono essere studiate ora per essere già attuative per l’estate 2018, prima di ritrovarci con terreni incolti e sovra produzioni di altre colture”.


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Fuori dal Piemonte il latte vale di più LE QUOTAZIONI SONO IN SALITA, MA NEL CUNEESE LA MATERIA PRIMA È PAGATA MENO RISPETTO ALLA LOMBARDIA. CONFAGRICOLTURA: "SITUAZIONE NON PIÙ ACCETTABILE"

Il mercato del latte è vivace, ma i prezzi in provincia di Cuneo non sono ancora remunerativi

di Gilberto Manfrin

È

un periodo favorevole per il mercato lattiero-caseario, tornato indubbiamente ad essere tonico. I prezzi sono su livelli accettabili e l’export dei formaggi continua a trainare. Le esportazioni crescono e le eccedenze di prodotto in Europa sono in discesa costante, tonificando i prezzi. Nei primi sei mesi l’export dei formaggi, in particolare, nella Ue è cresciuto del 7,5%. Ma dire che vi sia tranquillità per la tenuta di questo quadro, soprattutto in Italia, è rischioso. Angelo Rossi, coordinatore del Clal, con alcune dichiarazioni rilasciate a ‘Il Sole 24 Ore’, invita alla prudenza: “Da giugno è iniziato l'aumento della produzione europea di latte (1,6%) e soprattutto italiana (4,5%). II rischio è di tornare a rompere l’equilibrio tra prezzi, offerta e domanda. II pericolo è che a dicembre i primi imbocchino di nuovo la strada in discesa”. PREZZI 'VIVACI' Ma venendo proprio all’Italia, qual è il trend dei prezzi? Per stilare un bilancio ci affidiamo al mercato lombardo, notoriamente utile cartina di tornasole anche per gli allevatori piemontesi. I prezzi medi mensili del latte crudo alla stalla in effetti descrivono una certa vivacità. Ad agosto 2017 (fonte Clal.it) il latte crudo è stato quotato 39 centesimi al litro, cifra che non si raggiungeva dal mese di ottobre 2014. Il prezzo medio annuo sale così a 38,13 centesimi/litro,

contro i 34,63 del 2016. Peccato, però, che in Piemonte tutta questa frizzantezza, manchi: “In Piemonte restiamo mediamente sotto di 3-4 centesimi rispetto alla Lombardia - commenta Confagricoltura Cuneo -. Inoltre, le tabelle qualità usate in Lombardia sono decisamente più semplificate rispetto alle nostre e forniscono un prezzo migliore per quanto riguarda i parametri di base di cellule somatiche, grasso e proteine. A parità di prodotto, le tabelle qualità adottate in Piemonte danno un prezzo inferiore rispetto alla Lombardia. Il loro latte è più valorizzato”. ATTENZIONE ALLA PRODUZIONE Che fare dunque? “Questa differenza di prezzo non è più accettabile - prosegue l'organizzazione agricola provinciale -. Ormai da troppo tempo è in atto un muro contro muro con la parte industriale. Il tavolo regionale per la discussione dei prezzi non

Giampiero DEGIOVANNI Presidente sezione Latte Confagricoltura Cuneo

IL MERCATO È IN RIPRESA MA È NECESSARIO AGGREGARSI IN STRUTTURE DI VENDITA AFFINCHÈ SI RIESCA AD AVERE UN MAGGIOR PESO CONTRATTUALE

produce alcun effetto, anche con la scusa dei limiti imposti dall'Antitrust. L’aumento di richiesta di polvere di latte e di burro, in particolare, porta ad avere una buona domanda. Bisognerà poi capire se, raggiunti certi livelli alti di produzione, il mercato sarà in grado di tenere. Il consiglio è comunque quello di fare attenzione a non estendere troppo la capacità produttiva”. Considerazioni che fa proprie anche Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo: “Innegabile che il mercato sia in ripresa: c’è chi riesce a strappare 37 centesimi/litro, a testimonianza del buon momento, ma non basta. Occorre aggregarsi in strutture di vendita affinchè si riesca ad avere un maggior peso contrattuale con regole chiare da entrambe le parti. Oggi diverse stalle del Piemonte stanno andando fuori Regione per vendere il loro latte". Degiovanni fa poi un'altra considerazione: "Pochi mesi fa, quando il latte eccedeva, il prezzo era troppo basso. Oggi che sta accadendo l'esatto contrario facciamo attenzione al facile entusiasmo che potrebbe indurre ad aumentare i capi o il latte. Dobbiamo smettere di lavorare di più per guadagnare di meno”.

Andamento del prezzo medio del latte crudo alla stalla in Lombardia (Clal.it) 40,00

37,50

35,00

32,50 2017

30,00

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INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

N. 09 • 2017

NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

NIENTE PIÙ LETTERE DALL'INPS PER PAGARE I CONTRIBUTI

S

CONTRATTI DI LOCAZIONE CONFERMATO L'OBBLIGO DELLA REGISTRAZIONE

ta causando non poche difficoltà alle aziende del settore agricolo la decisione dell’Inps di non inviare più a domicilio le lettere contenenti i dati per la per la compilazione degli F24, utili al pagamento dei contributi dovuti dai datori di lavoro ai loro addetti occupati. Il contribuente può infatti reperire tutte le informazioni necessarie unicamente nel “cassetto previdenziale aziende agricole” sul sito internet dell’istituto nazionale di previdenza (www.inps.it). “Non contestiamo tanto la decisione, che peraltro rivoluziona la modalità di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali all’Inps, quanto piuttosto i tempi e le modalità con cui tutto questo è stato introdotto – dichiara Confagricoltura Cuneo –. Rendere reperibili le informazioni esclusivamente su internet è una novità importante che avrebbe richiesto perlomeno un periodo di preavviso più consono. Spiace constatare come, ancora una volta, la pubblica amministrazione non sia stata attenta alle esigenze di quegli utenti, le imprese, che occupano manodopera e generano un ritorno economico importante a vantaggio di tutto il Paese”. Le novità sono già entrate in vigore a partire dalla scadenza del 18 settembre, nel pieno svolgimento ancora di numerose campagne di raccolta, vendemmia in primis. “Anche considerato questo aspetto, sarebbe stato forse più opportuno rinviare la decisione ad un periodo dell’anno più favorevole per le aziende del settore - conclude Confagricoltura Cuneo -. Invitiamo comunque le aziende a rivolgersi presso i nostri uffici, intermediari abilitati allo svolgimento delle pratiche”.

ATTI FISCALI, CONTROLLARE LA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

Ricordiamo ancora che dal 1° luglio 2017 gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate devono essere notificati via Pec – Posta elettronica certificata. Dalla ricezione nella casella di posta decorrono i termini sia di adesione, sia d’impugnazione. Di fatto, i termini d’impugnazione iniziano a decorrere non dalla materiale “apertura” della mail ricevuta, bensì dall'accettazione da parte del sistema. È evidente che ogni contribuente deve così diligentemente monitorare la propria casella di Posta Elettronica Certificata – PEC, al fine di non rischiare la definitività di provvedimenti notificatigli.

L’

ordinanza della Corte di Cassazione n. 20858 depositata il 6 settembre 2017, interviene sul tema della registrazione del contratto di locazione. In tema di locazione immobiliare la mancata registrazione del contratto determina ai sensi della Legge n. 311 del 2004, art. 1, comma 346, la nullità del contratto: la disposizione prevede, infatti, che “I contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti relativi di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone i presupposti, non sono registrati”. Ne consegue che, secondo quanto espressamente precisato nella decisione della Cassazione, la domanda volta ad ottenere la restituzione delle somme versate a titolo di canoni per il periodo anteriore alla registrazione del contratto, sulla base della pretesa nullità del rapporto per tale periodo, deve essere respinta in considerazione del fatto che il contratto di locazione tardivamente registrato è non già nullo ma efficace, come detto, sin dal momento in cui è stato sottoscritto dalle parti.

ATTENZIONE ALLE FALSE E-MAIL DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE

Nuovi tentativi di truffa ai danni dei contribuenti. L’Agenzia delle Entrate sta ricevendo in questi giorni diverse segnalazioni relative a delle e-mail spedite ai cittadini in cui viene chiesto di attivare procedure di rimborso o di regolarizzare la propria posizione fiscale. Si tratta di e-mail di phishing contenenti un link che, qualora cliccato, avvia il download di un virus che potrebbe danneggiare il computer dei destinatari. Le Entrate invitano coloro che ricevono queste email a cancellarle immediatamente. Ecco alcune segnalazioni dei contribuenti: in una delle e-mail si invita il destinatario a scaricare un modulo per richiedere un rimborso parziale del canone TV. Nell’altra tipologia di e-mail si chiede ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione scaricando un apposito modulo e versando una determinata somma. Le e-mail si concludono con l’indicazione di alcuni numeri telefonici, relativi agli uffici delle Entrate. Tutte le informazioni contenute nelle email in questione sono false: l’Agenzia consiglia di cestinarle senza aprirle.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2017

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

ACCESSO AL CREDITO: ACCORDO TRA CASSA DI RISPARMIO DI SALUZZO E FRUITALY

L

a Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A. - Gruppo BPER, ha siglato con "Fru Italy", primaria organizzazione di produttori ortofrutticoli della zona - che conta oltre 90 aziende agricole raccolte in 3 Cooperative - un accordo volto a facilitare l'accesso al credito ai loro frutticoltori. Nell'ambito di questo accordo di collaborazione, la Cassa di Risparmio, nella sua attività di Banca del territorio, mette a disposizione dei frutticoltori un prodotto dedicato all'anticipo sui conferimenti eseguiti che si esaurirà una volta effettuato il saldo della fattura da parte della O.P. relativa alla frutta consegnata. Tale modalità permetterà all'utilizzatore di contenere l'esposizione per il solo periodo intercorrente fra la raccolta della frutta ed il pagamento a saldo. Questa tipologia di prodotto è caratterizzata da un'istruttoria di affidamento decisamente snella e che prevede una veloce erogazione. Nell'ottica di sostegno delle imprese che operano nel settore agricolo ed, a conferma dell'attenzione che da sempre vede impegnata la Cassa di Risparmio di Saluzzo a supporto dell'attività economica prevalente del suo territorio di riferimento, è stato inoltre messo a disposizione un prodotto di finanziamento a medio termine finalizzato agli investimenti legati ai nuovi impianti e/o alle sostituzioni delle varietà coltivate. Le durate del preammortamento saranno commisurate alle specie impiantate, mentre la scadenza del finanziamento sarà legata al rientro dell'investimento. All'interno dell'accordo, per entrambe le forme tecniche, sono state contrattualizzate condizioni di assoluto favore. Le filiali della Cassa di Risparmio, unitamente all’O.P. “FruItaly” restano a disposizione per approfondimenti e richieste.

Presenti in fiera a Saluzzo

NUOVI BANDI APICOLTURA 2017-2018: FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE PIEMONTESI

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on determinazione n. 841 del 17/08/2017, la Regione Piemonte ha approvato i bandi 2017-2018 per il settore apicoltura. Agli apicoltori piemontesi singoli o associati, sono dedicate le Misure A6 e C2.2, che riguardano il finanziamento per attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti in apicoltura, nonchè macchine, attrezzature e materiali specifici per l’esercizio del nomadismo. SCADENZA C'è tempo fino al 15/01/2018 per presentare le domande. ENTITÀ DEI CONTRIBUTI Il contributo totale è di 205.009,99 € così suddiviso : – attrezzature 75.396,99 €; - attrezzature per nomadismo: 129.613,00 € . Per poter ottenere il contributo è necessario effettuare acquisti per un importo minimo di 2.400 €; la spesa massima ammissibile è pari a 10.000 €. Il contributo concedibile è pari al 50% della spesa ammessa (IVA esclusa). BENEFICIARI Possono accedere gli apicoltori singoli o associati con sede legale in Piemonte in possesso dei seguenti requisiti: 1 - aver presentato denuncia di possesso alveari per l’anno 2016; 2 - avere una partiva IVA per l’attività apistica o agricola; 3 - essere iscritto al registro delle imprese della Camera di Commercio; 4 - condurre almeno 52 alveari, rilevati dall’ultimo censimento apistico nazionale; 5 - avere costituito fascicolo aziendale presso un CAA con regolare mandato prima della presentazione della domanda; 6 - essere in regola con le norme igienico –sanitarie per i locali di lavorazione. COSTI NON AMMISSIBILI Non sono ammessi a finanziamento: - acquisti effettuati prima della presentazione della domanda; - acquisto di attrezzature usate; - IVA, imposte o tasse. Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

UN MANUALE SU VIGILANZA E CONTROLLI NEGLI AGRITURISMI

La Regione informa che gli uffici degli assessorati al Turismo e all’Agricoltura hanno provveduto a redigere un Manuale e relative Check List per la vigilanza e i controlli in ambito agrituristico e di ospitalità rurale familiare (ORF) “con cui si è inteso fornire alle autorità locali territorialmente competenti uno strumento operativo utile all’esercizio di vigilanza e di controllo tecnico-amministrativo secondo i criteri e le modalità previste dalla normativa regionale vigente in materia”. Per visionare i documenti si può cliccare sul link che segue http://www.regione.piemonte.it/turismo/cms/strutture-ricettive/aziendeagrituristiche.html.

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2017


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PATRONATO LA QUATTORDICESIMA DEI PENSIONATI, AUMENTI E NOVITÀ

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ome già comunicato nei precedenti numeri de L'Agricoltore cuneese l’Inps ha reso noto che con la mensilità di pensione di luglio 2017 è stata messa in pagamento la

Quattordicesima a favore dei pensionati aventi diritto. Com’è già noto la legge di bilancio 2017 (L. 232/2016) ha previsto a decorrere un incremento dell’importo per chi ha un reddito fino a 1,5 volte il Trattamento Minimo (6.524,27 euro) e l’erogazione del trattamento anche ai pensionati con reddito tra 1,5 e 2 volte il Trattamento Minimo (da 9.786,86 a 13.049,14 euro). Per il 2017 la quattordicesima viene così corrisposta ai pensionati con 64 anni di età, come da tabelle sotto riportate. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici ENAPA presenti in tutti gli uffici di zona della Confagricoltura di Cuneo.

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Zootecnia

Uova, la filiera è controllata CONFAGRICOLTURA A FAVORE DI UNA SEMPRE MAGGIORE TRACCIABILITÀ, MA RICORDA CHE I DISCIPLINARI SONO GIÀ MOLTO RIGOROSI

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e organizzazioni della filiera avicola (allevamento di pollame per la produzione di uova) hanno sottoscritto a Roma al Ministero della Salute, un protocollo messo a punto nell'ambito del dialogo tra le associazioni produttive e le autorità sanitarie, con il quale si impegnano a promuovere l’attuazione di un programma di autocontrollo rafforzato che si affiancherà ai controlli ufficiali effettuati dalle autorità pubbliche per garantire la sicurezza dei consumatori, attraverso una verifica estesa delle caratteristiche delle uova italiane e dei prodotti che le contengono. CONFAGRI: "I CONSUMATORI SIANO GARANTITI MA SI EVITINO DANNI ALLE AZIENDE DEL SETTORE" Confagricoltura, che ha sottoscritto il protocollo per l’autocontrollo, ha riunito a Torino la sezione avicola dell’organizzazione subalpina (costituita dai rappresentanti provinciali dei produttori di uova aderenti a Confagricoltura) insieme a veterinari, mangimisti ed esperti del settore per esaminare la situazione su tutti i fronti. Presente il presidente regionale Enrico Allasia, oltre al direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio. “Vogliamo che i consumatori siano giustamente garantiti – ha detto Allasia aprendo i lavori – e che si evitino danni a carico degli imprenditori che lavorano quotidianamente con scrupolo e professionalità per assicurare prodotti salubri e di qualità”. Il presidente della sezione avicola nazionale di Confagricoltura Oreste Massimino, che guida anche gli allevatori avicoli piemontesi e cuneesi, ha sottolineato che occorre fare presto chiarezza sulla cosiddetta “vicenda fipronil”, perché i controlli nel comparto “sono molto accurati e gli allevatori si sottopongono a rigorosi disciplinari di produzione, che coinvolgono anche i centri di imballaggio e le reti commerciali”.

Gabriella Fantolino, Enrico Allasia e Oreste Massimino a Torino

SÌ AI PIANI DI AUTOCONTROLLO DEGLI ALLEVAMENTI Confagricoltura Piemonte, che collaborerà per la diffusione dei piani di autocontrollo da realizzarsi con una cadenza regolare, con esami di laboratorio mirati a escludere la contaminazione delle uova, ribadisce la necessità di continuare a lavorare uniti per migliorare la tracciabilità delle produzioni, nazionali ed estere, con l’obiettivo di salvaguardare il nostro patrimonio zootecnico e di assicurare la miglior trasparenza ai consumatori. A questo riguardo Confagricoltura Piemonte si è impegnata a sostenere la richiesta della timbratura delle uova a livello di ogni singolo allevamento, per salvaguardarne l’origine e tutelare la provenienza del prodotto nazionale. “I consumatori – ha aggiunto Massimino - hanno il diritto di continuare a privilegiare un alimento naturale, sano, nutriente e tra i più completi, che contiene molti nutrienti essenziali per gli adulti e per i bambini di tutte le età”. IN PIEMONTE 610 MILIONI DI UOVA OGNI ANNO Confagricoltura ricorda che le uova sono un’eccellente risorsa di proteine, ricche di vitamine A, D, E, B12, di niacina e calcio, zinco e ferro. In Piemonte sono attivi circa 140 allevamenti con 2.100.000 galline ovaiole (il 5% del totale nazionale). La produzione annua di uova piemontesi si aggira sui 610 milioni di pezzi, per un valore di circa 72 milioni di euro (prezzo all’origine). L'Italia, poi, insieme a Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito contribuisce a produrre il 75% di uova dell'Ue e, sebbene il numero di galline ovaiole in Europa sia ancora inferiore rispetto quello dell’Ucraina o degli Stati Uniti, negli ultimi anni l’UE ha registrato un tasso di autosufficienza compreso tra il 102-104%. Laurence Bonafos, economista della Commissione europea specializzata nel settore avicolo, ha dichiarato che nel 2015/16 la produzione di uova è cresciuta dell’1,2% e nel 2016/17 dello 0,6%.

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Mod. 4 telematico un disastro italiano CONSIDERATE LE MOLTE DIFFICOLTÀ, SPECIE PER LE AZIENDE PIÙ PICCOLE, CONFAGRICOLTURA HA PRESENTATO UNA SERIE DI RICHIESTE AL MINISTERO

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al 2 settembre è entrata in vigore la nuova procedura informatizzata per la gestione del “Modello 4”, il documento che certifica i movimenti dei capi allevati ed è necessario per il loro trasporto. Ma i problemi tra le aziende sono troppi. “Le procedure – evidenzia Confagricoltura - appaiono ancora lunghe e onerose e necessitano di un’ulteriore implementazione per permettere il dialogo tra i sistemi informatizzati aziendali (registri informatizzati dei farmaci, data base delle analisi effettuate, sistemi di compilazione aziendale dei modelli 4, ecc.) e la Banca Dati Nazionale (BDN)”. Viste le notevoli difficoltà che stanno riscontrando gli allevamenti si deve prevedere da subito un adeguato supporto.

LE RICHIESTE DI CONFAGRICOLTURA Confagricoltura ha chiesto al Ministero della Salute di: introdurre un adeguato periodo di rodaggio del nuovo sistema durante il quale dovrebbe convivere il sistema tradizionale con quello informatizzato; immaginare un adeguato sostegno da parte delle ASL o momentaneamente esentare dalla applicazione della nuova procedura informatizzata gli allevamenti con meno di un certo numero di Unità bestiame adulto o soggetti a transumanza; migliorare alcuni passaggi della procedura che vanno resi più semplici e gestibili dal sistema nonché prevedere da subito il dialogo tra i sistemi informatizzati aziendali e la BDN e ridurre ancora il carico burocratico della procedura alleggerendo alcuni adempimenti.

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Assemblee 2017 L’Assemblea Parziale del Consorzio Smaltimento rifiuti di origine animale per i consorziati della provincia di Cuneo, avrà luogo mercoledì 18 ottobre, (alle ore 14 in prima convocazione) ed occorrendo in seconda convocazione alle ore 15, a Fossano, presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario. All’Ordine del Giorno i seguenti punti: 1) Discussione materie oggetto dell'Assemblea Generale Straordinaria; 2) Nomina dei delegati partecipanti all'Assemblea Generale Straordinaria. L’Assemblea Generale Straordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali è convocata in prima convocazione per il giorno giovedì 19 ottobre, alle ore 9, presso la sede del Consorzio ed occorrendo in seconda convocazione venerdì 20 ottobre, alle 10, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione – a Torino. Questi i punti all’Ordine del Giorno: 1) approvazione modifiche degli artt. 1, 4, 5 del vigente Statuto consortile nonché previsione del Fondo per le Iniziative Mutualistiche e relativa disciplina; 2) delibere inerenti e conseguenti.

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Zootecnia

Suini, dopo anni i prezzi risalgono BUONE RISPOSTE DAL MERCATO. ANCHE IN PROVINCIA DI CUNEO L'ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI È POSITIVO €/kg

Il 2017 si sta confermando un anno positivo sul fronte dei prezzi per il comparto dei suini Sopra, una comparazione dei prezzi medi per suini pesanti da macello dal 2015 ad oggi (dati Ismea)

di Gilberto Manfrin

I

l 2017, dopo anni difficili, potrebbe essere finalmente un’annata da ricordare per la suinicoltura, in particolare sul fronte del mercato. I prezzi si collocano in media oltre i 170 euro al quintale (dati Ismea), in leggero calo nel mese di agosto rispetto al trend dell’anno, ma pur sempre sopra quelli del 2016 e soprattutto 2015, vero "annus horribilis" per il comparto. CONSUMI SU, PREZZI OK Una ripresa che è da collegare al buon andamento dei consumi, cresciuti nel primo semestre del 2017 dell'1,2% per le carni suine fresche e del 3,2% per i salumi, stando alle recenti rilevazioni di Ismea. Una tendenza che al momento non mostra segnali di inversione e che lascia aperte buone

prospettive per il settore. Anche i numeri in effetti testimoniano la positiva ripresa dei prezzi. Il prezzo dei suini grassi da macello, per esempio (fonte Cciaa di Modena) ha raggiunto i picchi più alti mai registrati da tre anni a questa parte. Al 25 settembre il prezzo al chilo si attestava su 1,77 euro. Facendo il punto sul mercato europeo, la tonicità delle carni suine è confermata e pare essere una diretta conseguenza del calo del patrimonio suinicolo e delle macellazioni, che per il 2017 si prevedono complessivamente in flessione dell'1%. Sul settore potrebbe però pesare l'andamento delle esportazioni, che dopo anni di crescita ora è in contrazione in particolare verso la Cina, in calo di oltre il 30%, e solo in parte compensate dal contemporaneo aumento verso altre destinazioni (+21% negli Usa e +25,8% in Sud Corea).

IN PROVINCIA DI CUNEO E anche in provincia di Cuneo, dove la filiera produttiva è quasi completamente incentrata sull’ingrasso di capi pesanti destinati alla produzione di prosciutto crudo di qualità, i prezzi hanno ‘messo le ali’. Le rilevazioni della Cciaa di Cuneo relative ai suini da allevamento e da macello dal peso di 176 kg indicano prezzi saliti anche a 1,79 euro al chilo (prezzo marchiato). Un’impennata iniziata dopo la metà del mese di maggio. “Indubbiamente il momento è buono – commenta Roberto Barge, presidente della sezione Suini di della Confagricoltura Cuneo -. L’andamento delle quotazioni rispecchia il trend nazionale anche nel Cuneese. Gli allevatori sono moderatamente soddisfatti, trovando strano come nel periodo estivo il prezzo non sia sceso come consuetudine. Questo fa ben sperare in ottica futura considerato che con l’avvicinarsi del Natale i prezzi salgono”. LA CUN FUNZIONA Non può mancare anche il commento di Giovanna Parmigiani, presidente della Federazione nazionale di prodotto carni suine di Confagricoltura: “Per fortuna è un buon periodo, ora speriamo che duri. Di animali ce ne sono pochi: c’è stata una contrazione sia nel numero degli allevamenti che in quello dei capi con un calo generalizzato di produzione in Italia. Ecco spiegato, forse, il motivo per cui il prodotto ci viene pagato meglio”. Intanto la Cun (Commissione unica nazionale che fissa i prezzi alla presenza del Ministero) sembra funzionare: “Lo strumento sta dando le risposte cercate e i prezzi sono soddisfacenti: siamo a 174 euro/quintale per il maiale pesante – conclude Parmigiani - Speriamo che il mercato continui a ripagare gli allevatori dei loro sforzi. Per il futuro ci sarà comunque bisogno di una strategia di settore e di filiera più articolata e strutturata".

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Siccità

Estate difficile sugli alpeggi SÌ ALLA RICHIESTA DI CONFAGRICOLTURA DI NON PENALIZZARE LE AZIENDE COSTRETTE A RIENTRARE PRIMA A VALLE PER LA SICCITÀ di Ilaria Blangetti

Capi di razza Piemontese in valle Varaita

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mia memoria non ricordo un’estate così difficile, a 2 mila metri si è arrivati anche a 32-34 gradi di temperatura”. A raccontare un’estate tutt’altro che facile in alpeggio sono proprio i malgari che hanno dovuto combattere contro la siccità, la carenza di foraggio causata dall’erba secca, con aumenti del rischio di scivolamento delle vacche al pascolo, costrette a muoversi su terreni sempre più impervi. Insomma, mesi estivi che verranno ricordati per le difficoltà che hanno comportato e che trascineranno anche durante l’inverno. “Dall’alpeggio, eravamo nel vallone di Riofreddo di Sant’Anna di Vinadio, siamo scesi leggermente in anticipo cercando di fare tutta la stagione, ma è stata davvero dura – continua nel suo racconto Mario Giraudo, 57 anni, malgaro di Pratoloungo, frazione di Vinadio -. La situazione è grave, molto grave”. Dello stesso parere Loris Martini, 39 anni di Villafalletto: “Siamo saliti all’Alpe Fauniera di Castelmagno – commenta -, ed è stata un’estate siccitosa, senza nemmeno qualche temporale. Le vacche hanno prodotto meno latte, e i vitellini ne hanno risentito, realizzeremo meno durante la vendita. Inoltre scendendo a valle anticipatamente rispetto al solito saremo costretti a coprire altri costi per il fieno”. Proprio per chiedere provvedimenti e cercare di far fronte ad una situazione diventata insostenibile, in estate Confagricoltura Piemonte aveva sollecitato la Regione Piemonte a intervenire per risolvere le criticità del pascolamento in alta montagna. A distanza di settimane è arrivata una prima risposta della Regione che ha di fatto accolto le richieste della Confagricoltura. “Prendiamo atto che le nostre richieste erano ben fondate – ha commentato il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – e che la necessità di demonticazione anticipata dei malgari a causa della siccità era una necessità fortemente sentita”.

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LA RICHIESTA DI CONFAGRICOLTURA E ADIALPI Confagricoltura Piemonte e Adialpi (l’associazione degli allevatori di montagna) si erano fatte interpreti delle criticità sollevate dai malgari che "intendevano rientrare anticipatamente dagli alpeggi a causa della siccità, chiedendo di prevedere una deroga per evitare di incorrere in penalità e di perdere i premi comunitari legati al pascolamento in alta quota", spiega Giovanni Dalmasso, presidente Adialpi. Confagricoltura aveva quindi sollecitato provvedimenti per consentire ai malgari di poter scendere a valle senza incorrere in penalizzazioni. “Manifestiamo soddisfazione per la decisione della Regione di venire incontro alle difficoltà dei malgari e auspichiamo che l’iter proceda speditamente, perché gli allevatori hanno la necessità di avere risposte positive in tempi ragionevoli”. La problematica era stata messa in luce all’inizio di agosto da Confagricoltura Piemonte in seguito alle numerose segnalazioni giunte dagli allevatori in alpeggio nelle vallate, la maggior parte proprio sulle montagne cuneesi. PER CONTRASTARE LA SICCITÀ SERVONO INVASI Una situazione grave che perdura anche con l’inizio dell’autunno e che riguarda molti comparti. Negli scorsi giorni, infatti, i rappresentanti di tre Consorzi irrigui delle zone fra Cuneo Spinetta, Boves e Peveragno, hanno incontrato la Provincia per chiedere provvedimenti che si sono poi tradotti in deroghe per la concessione dell’acqua d’irrigazione tra Cuneo, Boves e Peveragno fino a fine settembre. Una situazione che rende sempre più evidente la necessità, sottolineata più volte da Confagricoltura Cuneo, di realizzare invasi per evitare di ripetere un copione sempre più desolante. A tal proposito ad agosto la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha diffuso una nota stampa che parte proprio da queste considerazioni. “La Fondazione CRC − fin dal 2015 − sostiene con un contributo di un milione di euro la progettazione definitiva dell’invaso di Serra degli Ulivi. Un’opera strategica, fortemente condivisa, che grazie al supporto economico fornito potrà candidarsi ai finanziamenti, nazionali ed europei, necessari per la sua realizzazione. Anche per il futuro, ferme restando le verifiche tecniche, necessarie per opere come queste che hanno un forte impatto ambientale, la Fondazione Crc conferma la propria disponibilità a supporto degli enti del territorio, soprattutto nelle fasi di impostazione di queste opere strategiche”.

D AT I A R PA

Estate 2017: una delle più secche degli ultimi 60 anni Che sia stata un'estate particolarmente rovente e torrida è ormai sotto gli occhi di tutti e lo confermano anche i dati. Secondo l'Arpa, infatti, quella appena trascorsa, è risultata la seconda estate più calda nella distribuzione storica delle ultime 60 stagioni estive, dietro l’eccezionale estate del 2003. I mesi più caldi sono stati quelli di giugno (+3.7°C) ed agosto (+2.4°C), risultati entrambi i secondi più caldi dopo i corrispondenti dell'ormai famosa estate 2003. Ma ad impensierire e comportare danni all'agricoltura, è stata soprattutta l'assenza di piogge. L'Arpa conferma che "la stagione estiva 2017 è stata la quattordicesima più secca degli ultimi 60 anni, con 192.2 mm medi e un deficit pluviometrico di 47.6 mm (pari al 20%) rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000".


I NOSTRI

UFFICI

Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - provinciale@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.

ZONA DI CUNEO

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Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 cuneo@confagricoltura.it

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Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182

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Corso V. Emanuele II, 121 - (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167

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Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174.42071 mondovi@confagricuneo.it

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Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 saluzzo@confagricuneo.it

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Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savigliano@confagricuneo.it P.zza C. Alberto, 5 c/o SAI Ass.) Tel. 0172.85253

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www.confagricolturacuneo.it


Confagricoltura news

Alba, aziende protagoniste Buyers e giornalisti internazionali hanno incontrato le aziende cuneesi

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di Paolo Ragazzo

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omenica 8 ottobre i produttori di Confagricoltura Cuneo sono stati protagonisti ad Alba, in concomitanza con il primo weekend della Fiera internazionale del Tartufo. Due le location scelte per altrettanti eventi che, con modalità diverse, hanno reso omaggio alle tipicità del territorio: l’hotel Calissano e piazza Falcone e Borsellino. B2B CON BUYERS E GIORNALISTI INTERNAZIONALI E MOSTRA MERCATO "INCONTRIAMOCI IN FIERA" Il primo è stato teatro degli incontri, in modalità B2B, tra una ventina di aziende vitivinicole e agriturismi cuneesi con buyers e giornalisti internazionali provenienti da Messico, Singapore, Taiwan, Vietnam, Svezia, Germania, Estonia e Gran Bretagna. Si tratta di mercati interessati al vino italiano e in cui le cantine cuneesi possono trovare nuovi sbocchi commerciali o consolidare la loro presenza. La piazza ha ospitato, invece, l’altro importante appuntamento all’interno proprio della Fiera del Tartufo: la mostra mercato dei produttori di Confagricoltura “Incontriamoci in Fiera”. Per l’intera giornata il pubblico ha potuto passeggiare tra gli stand di 22 aziende agricole selezionate che hanno presentato i loro prodotti enogastronomici accompagnando i visitatori in un viaggio alla scoperta dei sapori del territorio. Miele, nocciole, aglio, zafferano, birre artigianali, pere madernasse, vini, sono solo alcuni dei prodotti messi in vetrina all’uscita del Cortile della Maddalena.

PARTNER: CCIAA DI CUNEO E CONFAGRI PROMOTION Gli appuntamenti sono stati organizzati da Confagricoltura Cuneo, Camera di Commercio di Cuneo e ConfagriPromotion, il consorzio nazionale di Confagricoltura dedicato all’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole. Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta l’esito delle due iniziative: “Siamo soddisfatti della buona riuscita di questi eventi nati anzitutto dall'esigenza di rafforzare il processo di internazionalizzazione delle nostre imprese. Per questo ringraziamo i supporti concreti del consorzio ConfagriPromotion e della Camera di Commercio di Cuneo che hanno reso possibile il B2B, insieme a sponsor come Banca d’Alba - sottolinea -. L’Ente Fiera, poi, ha colto senza indugio la nostra volontà di promuovere anche molte altre tipicità cuneesi, trasformando piazza Falcone e Borsellino in un tripudio di sapori e profumi”. Il sentito supporto dell’ente camerale cuneese è sottolineato invece così dal presidente Ferruccio Dardanello: “La Camera di commercio di Cuneo da sempre ritiene che le iniziative di incoming siano un formidabile strumento per sviluppare il turismo e favorire l'esportazione delle nostre produzioni – sottolinea -. Proprio per questo abbiamo accolto e supportato con entusiasmo la proposta di Confagricoltura che ha aperto le porte del Cuneese a giornalisti e operatori specializzati facendo loro conoscere, direttamente sul campo, quello straordinario giacimento di emozioni, colori, profumi e sapori che è il territorio della provincia Granda. L'obiettivo è chiaro: favorire il processo di internazionalizzazione del settore agrifood e migliorare la penetrazione dei mercati internazionali, requisiti fondamentali per garantire occupazione, redditi e valore aggiunto per il comparto”. “Buyers e giornalisti stranieri sono stati accolti già il sabato al ristorante ‘Il Vigneto’ di Roddi dove abbiamo illustrato loro le peculiarità della provincia di Cuneo e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – conclude Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – . Quanto svolto la domenica, poi, si inserisce in un percorso che Confagricoltura Cuneo ha intrapreso per promuovere le proprie aziende, oltre che sul territorio locale, anche all’estero. I partecipanti al B2B infatti saranno seguiti ora da personale dedicato che li accompagnerà sui mercati internazionali”.

Un'ottima affluenza di visitatori ha caratterizzato il mercato in piazza Falcone e Borsellino

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Le aziende partecipanti e un momento della semina

Semine, prove tra i vigneti NUMEROSE AZIENDE HANNO ASSISTITO ALLE DIMOSTRAZIONI IN CAMPO AD ALBA

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iovedì 28 settembre, presso l’Azienda Agricola Cascina Piccaluga, in località Altavilla ad Alba, una quarantina di agricoltori provenienti dalle principali aree viticole della Granda, hanno assistito alle prove di semina in vigneto di miscugli studiati per dare i maggiori risultati come sovescio. La ditta veronese Semfor sementi, con il costruttore Moreni di Montichiari, ha allestito in collaborazione con i tecnici di Confagricoltura Cuneo un campo prova in un tradizionale vigneto di Langa coltivato

con il vitigno nebbiolo dell’età di 3 anni, mediamente pendente, esposto ad est. Per la semina è stato utilizzato un miscuglio contenente 14 specie diverse composto principalmente da leguminose, graminacee e crucifere, per garantire una efficiente copertura del suolo e soprattutto ottenere il massimo dei vantaggi a livello di sovescio. “Negli ultimi anni si è riscoperta per vari motivi questa tecnica che era finita un po’ nell’oblio – spiegano i tecnici Antonio Marino e Luca Maggiorotto –. Nella maggior parte dei nostri terreni, poveri di sostanza organica, può essere determinante al fine di garantire una corretta nutrizione della vite, migliorando la struttura a livello di porosità, aumentando con l’apporto di tanta biomassa la capacità di ritenzione idrica. Le prove saranno costantemente monitorate e valutate per capire, in primavera, quale essenza meglio si addice ai nostri terreni”. La seminatrice pneumatica utilizzata nelle prove permette anche in presenza di molte essenze di garantire una perfetta distribuzione, accompagnata dal roter molto pregnante anche nei terreni asciutti e insidiosi, garantisce un risultato ottimale.

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LE CONVENZIONI del mese di Ottobre

Salute, arte finanza e auto TANTI SCONTI E CONDIZIONI FAVOREVOLI RISERVATE NON SOLO AI SOCI, MA ANCHE AI LORO FAMILIARI E AI DIPENDENTI di Monica Arnaudo

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onfagricoltura Cuneo, per offrire sempre più servizi ai propri associati, ha stipulato alcune interessanti convenzioni per permettere agli iscritti, ma anche ai loro familiari e dipendenti, di ottenere sconti e agevolazioni in diversi settori. L’elenco aggiornato si può consultare sul sito www.confagricolturacuneo.it, nella sezione Convenzioni.

SALZANO E TIRONE

La Confagricoltura di Cuneo ha stipulato una convenzione con la Clinica odontoiatrica Salzano e Tirone di Cuneo. Soci, dipendenti e familiari, presentando la tessera associativa, potranno usufruire di uno sconto del 10% per le cure dei bambini e ragazzi (fino a 14 anni), inclusa ortodonzia di uno sconto del 5% sulle prestazioni protesiche e implantari e di uno sconto del 10% su tutte le altre terapie, seduta di igiene compresa.

CENTRO MEDICO EUROPEO

Confagricoltura Cuneo ha stipulato una convenzione con il Centro Medico Europeo di Cuneo. Per gli associati sono previsti sconti su diverse prestazioni: 15% sulle visite specialistiche, 10% su interventi di chirurgia ambulatoriale, 5% su laserterapia estetica, fisioterapia, massofisioterapia, tecar, onde d'urto, podologia, diagnostica urologica di 1° livello. Inoltre, per il servizio di Odontoiatria diretto dal dott. Franco Peirone, è prevista la possibilità di usufruire di una prima visita gratuita e un 10% di sconto sulla prestazione eseguita. Riservato agli associati anche uno sconto del 10% sui servizi di assistenza domiciliare privata. Info: info@centromedicoeuropeo.it.

NOMINA NAZIONALE

Postorino nuovo direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino è il nuovo direttore generale di Confagricoltura. Sessantacinque anni, nato a Rosarno (Reggio Calabria), coniugato, ha svolto tutta la sua vita professionale nell’organizzazione degli imprenditori agricoli, in cui opera ininterrottamente da quasi 40 anni. Una lunga esperienza che gli ha permesso di conoscere a fondo la macchina Confagricoltura in tutti i suoi gangli. Entrato in Confagricoltura nel 1978, è stato in Toscana, prima funzionario, poi direttore dell’Unione Agricoltori a Grosseto e, in seguito, direttore della Federazione regionale a Firenze. Successivamente nella sede centrale a Roma, dove ha assunto la responsabilità della Direzione Economica e di quella Organizzativa (incarico quest’ultimo che ha ricoperto fino ad oggi). Dal maggio 2005 è anche consigliere delegato del Centro di Assistenza Agricola (CAA) di Confagricoltura. A Francesco Postorino gli auguri di buon lavoro da Confagricoltura Piemonte e da tutte le Unioni Agricoltori piemontesi.

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MUSEO DIOCESANO SAN SEBASTIANO

Soci e dipendenti potranno usufruire di riduzioni sul biglietto di ingresso presso il Museo Dioesano San Sebastiano di Cuneo e alle diverse mostre organizzate. Maggiori dettagli su www.museodiocesanocuneo.it.

VENETO BANCA

La Veneto Banca Spa propone alle aziende associate di Confagricoltura Cuneo alcuni servizi bancari e finanziari studiati appositamente per le attività agricole al fine di migliorare la loro competitività e supportare la gestione aziendale. Per fruire del sostegno gli associati dovranno presentare alla banca una lettera accompagnatoria firmata dall'Unione Agricoltori della Provincia di Cuneo.

FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO E JEEP

Confagricoltura ha rinnovato la convenzione con FCA-FIAT che prevede condizioni d'acquisto favorevoli di autovetture per le aziende associate. Fino al 31 dicembre 2018 si potrà usufruire di sconti interessanti sull'acquisto di veicoli Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Jeep. Per informazioni rivolgersi agli uffici dell'Unione di Cuneo.

CONVOCAZIONE MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017, alle ore 6,30 in prima convocazione e alle ore 10,30 in seconda convocazione è convocata l’Assemblea degli iscritti al Sindacato Provinciale dei Proprietari con beni rustici in affitto della Provincia di Cuneo, presso gli uffici dell’Unione Provinciale Agricoltori sita a Cuneo in Via Bruno Caccia n. 4/6/8 con il seguente ordine del giorno: 1. Comunicazioni; 2. Elezione membri Consiglio Direttivo triennio 2017/2019; 3. Esame programma attività triennio 2017/2019; 4. Varie ed eventuali.

LUTTO

Vicinanza al collega Marino Si è spenta all'età di 66 anni Carnovale Mariantonia, mamma del tecnico dell'Unione Antonio Marino. A lui e ai suoi familiari la sentita vicinanza di tutta la Confagricoltura di Cuneo.


Confagricoltura news

Raduno pensionati di Confagricoltura L'ANNUALE RITROVO REGIONALE SI TERRÀ SABATO 4 NOVEMBRE PRESSO IL "LAGO DEI SALICI" DI CARAMAGNA PIEMONTE, ATTESI AGRICOLTORI DA TUTTE LE PROVINCE

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arà Caramagna Piemonte ad ospitare, sabato 4 novembre, l'annuaO le incontro regionale SABAT dei Pensionati di Confagricoltura. E Vista la grande R B M E partecipazione NOV delle scorse edizioni, anche quest'anno sono attese centinaia di agricoltori in arrivo da ogni angolo del Piemonte. L'appuntamento sarà presso il ristorante "Lago dei Salici", in Strada Reale 12. Dopo l'introduzione dei rappresentanti dell'associazione e il saluto delle autorità, la giornata prenderà il via, alle 11.15 con

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l'interssante convegno "Aspetti normativi e fiscali: donazione, testamento e successione”. Durante il dibattito saranno illustrate nel dettaglio le tematiche più interessanti nel campo delle successioni. Terminati i momenti ufficiali si entrerà nel vivo della festa con l'aperitivo e il pranzo in compagnia. Seguirà, nel pomeriggio, la consegna degli omaggi a tutti i partecipanti. "È un incontro a cui teniamo molto e che abbiamo organizzato con grande piacere - commentano Remo Tortone, presidente dei pensionati cuneesi e la vice Graziella Bechis -. Si tratta di un'occasione unica per ritrovarci tutti insieme e divertirci, ma anche per incontrarci con le altre realtà piemontesi, scambiare opinioni e dialogare confrontandoci su tematiche

Il ristorante "Lago dei Salici" di Caramagna

interessanti non solo per noi pensionati, ma anche per tutti coloro che vivono e lavorano in agricoltura". Per informazioni e prenotazioni (costo 37 euro): Confagricoltura Cuneo, rif. Giada Armando, tel. 0171-692143 interno 5, mail: giada.armando@confagricuneo. it oppure Graziella Bechis, tel. 3393460494.

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Le nostre aziende

Il porticato esterno accoglie i visitatori durante le sere d'estate

Piatti tipici ePAOLO relax tra i filari di Moscato Azienda di Cerruti

DA SEI ANNI A CASTIGLIONE TINELLA SIMONE CERRUTI CONDUCE CON LA MAMMA CLAUDIA L'AGRITURISMO "AI CIUVIN" di Paolo Ragazzo

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usanza di ribattezzare le persone con uno ‘stranom’ (soprannome), molto diffusa in passato, ma ancora oggi viva in numerose località del Piemonte, è all’origine del nome dell’agriturismo “Ai Ciuvin” di Castiglione Tinella. “Mia bisnonna si chiamava Marcellina, ma in paese tutti la chiamavano ‘ciuvina’

ed era lei a condurre la stessa vigna che ancora oggi io coltivo; ecco spiegato il motivo del nome dell’azienda agrituristica annessa”, dice il titolare Simone Cerruti, 30 anni. Filari non molto estesi, ma di assoluta qualità, capaci di produrre vini da far gustare direttamente sul posto a chi decide di trascorrere qualche giorno

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o semplicemente qualche ora nella patria del Moscato. È stata questa la scelta che da qualche anno sta guidando Simone e la mamma Claudia a investire tutte le loro risorse in un’attività che si tramanda, pur con alterne vicende, da quattro generazioni. “La nostra famiglia coltiva Moscato dalla metà del 1800 - continua

CONTERNO CONTERNO S.R.L. S.R.L. OCCELLI OCCELLI

ATTREZZATURA ATTREZZATURA IDRAULICA IDRAULICA LANGA LANGA Per la manutenzione dei vigneti Per la manutenzione dei vigneti una macchina pratica e veloce una macchina pratica e veloce MACCHINA IDRAULICA MULTIFUNZIONE MACCHINA IDRAULICA MULTIFUNZIONE Trasformabile a seconda delle necessità in: Trasformabile a seconda delle necessità in: PIANTAPALI - VANGA - TRIVELLA IDRAULICA PIANTAPALI - VANGA - TRIVELLA IDRAULICA

Simone –, oggi ne conduciamo 3 ettari e mezzo, oltre ad alcuni vigneti di Arneis e Barbera per completare l’offerta. La nostra è una produzione quantitativamente piccola, non paragonabile ad altre della zona, ma abbiamo deciso di collegarla direttamente all’agriturismo, così che i visitatori di queste colline possano fermarsi da noi e provare i vini tipici di un territorio a mio parere unico”. 'SPINTI' DALL'UNESCO Proprio il legame con queste colline è il segreto del successo: “Il riconoscimento Unesco non ha che amplificato ulteriormente la bellezza di questi posti, attirando in zona turisti che un tempo forse si fermavano ad Alba e a Barolo ed oggi sono interessati a conoscere una zona più vasta, restandone quasi sempre sorpresi”, continua il giovane imprenditore che ci accompagna con orgoglio a visitare le due camere da letto operative da poco più di un anno. Fino allo scorso anno, infatti, l’agriturismo ‘Ai Ciuvin’ era noto in zona soprattutto per essere stato uno dei primi nati PLI_PZ_VG/Pli_Langa_6_1-3 PLI_PZ_VG/Pli_Langa_6_1-3

Fig. 3 Fig. 3

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in Piemonte, agli albori degli anni ’80, e per la disponibilità di piazzole per tende e camper. Un agricampeggio con vista sulle vigne, insomma. “Agli inizi qui tutto era diverso – racconta Simone – la struttura era stata aperta dai miei cugini, poi si è tramandata tra varie gestioni fino ad arrivare ai miei genitori. Ora da sei anni la conduzione è passata a me, che ho deciso di investire come prima cosa nella ristorazione, continuando sì a portare avanti il campeggio, ma dotandolo di una piscina e integrandolo anche con alcune stanze per 10 posti complessivi, fornite di ogni confort”.

DAGLI INIZI AD OGGI Dire che Simone avesse da sempre in mente questa vita non sarebbe del tutto corretto. Gli studi all’Arte Bianca di Neive, prima, e le esperienze in numerose pasticcerie e ristoranti, poi, sembravano proiettarlo verso una carriera “fuori casa”. Poi la scomparsa del papà Enrico cambia gli scenari e a 24 anni il ragazzo decide di intraprendere un altro percorso, impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Con la mamma Claudia amplia la struttura esistente adattandola alle moderne esigenze. L’ambiente continua ad essere familiare e nelle belle giornate d’estate è

La veduta della struttura dall'alto e il corpo principale dell'agriturismo

PAOLO Azienda di Cerruti

Alessandro Bottallo (Confagricoltura) e il titolare Simone Cerruti

È la classica bella ragazza acqua e sapone, lunghi capelli biondi, occhi verdi, 30enne, apicoltrice, ama vivere in campagna, alleva piccoli animali da cortile, crede nella famiglia, ama i bambini e sarebbe disponibile anche a trasferirsi. Cerca compagno per la vita.

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Femminile ed elegante, bella bruna, occhi castani, fisico snello, 36enne, buon impiego nel comune del proprio paese, libera da impegni familiari, vive sola, incontrerebbe uomo semplice per condividere rapporto stabile. Non importa l’età, ma le buone intenzioni e il cuore onesto.

Pensionata 60enne, giovanile, gioca a bocce ed ama cucinare, coltiva l’orto, vive in un piccolo paese, libera da impegni familiari, economicamente indipendente, automunita, sarebbe anche disposta a trasferirsi, se incontrasse un brav’uomo a cui voler bene e con cui farsi buona compagnia.

Divorziata senza figli, titolare di una locanda piemontese, produce anche vini, ama la montagna, la caccia e la pesca, 41enne, stanca di vivere sola, conoscerebbe uomo italiano, anche più maturo, ma con serie intenzioni e sani principi morali e, se lo incontrasse, sarebbe disposta a cambiare residenza.

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possibile gustare i piatti della tradizione sotto un ampio porticato esterno dove “respirare pienamente il territorio”, recita sapientemente il sito internet della struttura. “Mi potete trovare prevalentemente in cucina, mentre mia mamma si occupa del servizio in sala”, dice Simone indicandoci i locali, completati da una saletta dove vengono esposti, oltre ai vini, anche la grappa di moscato riserva, invecchiata in grandi botti di rovere per 36 mesi e affinata in barrique per altri 12 mesi. Il menu è alla carta e propone piatti tipici rivisitati in chiave moderna per dare la possibilità di scoprire nuovi gusti mantenendosi fedeli ai semplici ingredienti della cucina piemontese. “La nostra clientela, italiana ma sempre più anche straniera (in particolare olandesi, sviz-

zeri, belgi, inglesi, tedeschi e francesi) sembra apprezzare quanto proposto – conclude Simone – e siamo lieti di poter offrire, da marzo a Capodanno, tranquillità, natura e tipicità di questo inimitabile angolo di Piemonte. Lo ritengo un modo concreto per coniugare la tradizione agricola e la vocazione turistica del territorio”.

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Il mercatino dell'agricoltore

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