L'Agricoltore Cuneese - Agosto 2022

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XX - N. 06•2022 - AGOSTO 2022 - CONTIENE I.P.

06/2022

Estate bollente tra siccità e costi folli

LATTE Si guardi all’intesa siglata in Lombardia

SPIGHE VERDI La provincia di Cuneo si conferma prima in Italia

CINGHIALI PSA, senza abbattimenti si rischia grosso

RACCOLTE La burocrazia ostacola il lavoro delle aziende



I NUMERI DI QUESTO NUMERO

Torniamo alla urne, ma non si blocchino interventi urgenti per l’agricoltura Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

La crisi di governo ha portato a rapida conclusione il governo Draghi e la stessa Legislatura, con la decisione del Capo di Stato di sciogliere le Camere e richiamare gli italiani al voto il prossimo 25 settembre. L’attuale Governo dimissionario gode di poteri molto più limitati, dato che il “disbrigo degli affari correnti” permette la trattazione delle pratiche amministrative necessarie e la gestione temporanea dei casi di necessità e urgenza, senza la possibilità di realizzare atti di prospettiva. Resta da capire, in un periodo segnato dall’imprevedibilità degli eventi, dalla pandemia alla crisi ucraina, cosa accadrà di qui alle elezioni e, soprattutto, se il prossimo governo sarà in grado di proseguire il percorso di risanamento dello Stato iniziato dal Governo Draghi, connesso alle risorse europee del PNRR, così fondamentali per la nostra economia agricola e non solo. Auspichiamo, infatti, che la campagna elettorale in atto non ostacoli la realizzazione di interventi cruciali per il futuro del settore e non metta a rischio le ingenti risorse europee previste per l’agricoltura italiana. Le priorità per il settore agricolo sono numerose: tra queste le misure per contenere i costi di produzione e allo stesso tempo i prodotti alimentari per i consumatori; la necessità di abbattere il costo energetico per la parte della produzione; l’urgenza di considerare l’agricoltura al pari della grande industria alimentare, quindi, garantire al settore primario gli stessi benefici per quanto riguarda gli oneri fiscali legati al costo energetico. E molto altro ancora. Non c’è tempo da perdere, l’autunno è dietro l’angolo e si preannuncia fin da ora “bollente”, per usare un termine in linea con questa torrida estate.

UREA

SPIGHE VERDI

% di aumento dell’urea rispetto allo scorso anno

Comuni piemontesi con il riconoscimento Spighe Verdi

DA RECORD

IN PIEMONTE

PIL

SEDE

+185%

10

1,5%

2.000

SUINICOLTURA

ASCOPIEMONTE

valore % sul PIL italiano della suinicoltura

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171.692077 info@tipografiasubalpina.it

m2 della nuova struttura a Neive

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L’Agricoltore cuneese N.06 • AGOSTO 2022

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IN PRIMO PIANO

Siccità e spese alle stelle aziende agricole in difficoltà SENZA ACQUA DA MESI, COLTIVAZIONI A RISCHIO E COSTI IN FORTE SALITA. LA VOCE DI CONFAGRICOLTURA DAI DIVERSI COMPARTI di Anna Pellegrino

“P

andemia, guerra in Ucraina, aumento del costo delle materie prime, caro energia e ora la siccità: non ricordo una congiuntura così negativa da molto tempo, è una situazione pazzesca” denuncia Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte. Sul fronte della siccità che da tempo attanaglia il Nord Italia, in particolare, il Nord Ovest la Confagricoltura ha intrapreso in questi mesi numerose azioni per lenirne gli effetti sulle aziende: in primis la richiesta dello stato di emergenza per la gestione della risorsa idrica e di calamità naturale per il settore agricolo e la proposta di deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi. Ma non solo, alle istituzioni nazionali sono stati richiesti: interventi diretti a parziale compensazione dei costi di produzione in aumento, la proroga del credito in favore delle imprese agricole per affrontare i costi di irrigazione, oltre al rinnovo del credito di imposta sui carburanti agricoli per i mesi estivi, dal momento che il prezzo del gasolio è quasi raddoppiato rispetto a un anno fa. Su quest’ultimo punto, le prime risposte sono arrivate dal recente Decreto Legge Aiuti Bis che ha rinnovato il credito di imposta sull’acquisto del carburante agricolo anche per il terzo trimestre 2022, mentre l’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha, da parte sua, stabilito un’assegnazione supplementare di gasolio agricolo a prezzo agevolato, valida in tutto il territorio regionale.

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Per evitare il ripetersi di annate come questa, Confagricoltura continua a lanciare appelli sia per la realizzazione urgente di nuovi bacini di medie e grandi dimensioni per l’accumulo d’acqua e sia per fornire incentivi necessari alle imprese agricole affinchè realizzino piccoli invasi aziendali. Fondamentale sarà, dunque, costruire le infrastrutture irrigue previste dal PNRR e avviare una rimodulazione del Piano per recuperare ulteriori risorse da destinare all’emergenza in corso.

Iniziative e prime risposte Anche l’Europa ha preso coscienza dell’emergenza siccità in corso in Italia, riconoscendone la gravità e l’urgenza: questo rappresenta il presupposto per la richiesta di accesso al Fondo di solidarietà internazionale. Inoltre, l’Ue e il Governo italiano si sono impegnati a inserire sostegni specifici nel Fondo per lo sviluppo e la coesione, sia per l’ammodernamento delle reti idriche urbane, su cui è necessario intervenire per contrastare spreco e dispersione dell’acqua, sia per la realizzazione di piccoli invasi in grado di prevenire e attenuare in futuro emergenze come quella attuale, con danni pesanti alle colture. Alla siccità in atto si aggiungono i folli aumenti dei costi di produzione che interessano le aziende agricole di ogni comparto e complicano ulteriormente il prosieguo dell’annata. Se le dinamiche che hanno provocato questo incredibile balzo in avanti dei costi hanno origine a

livello globale e sono difficilmente controllabili dai singoli Stati, un primo passo in avanti è stato compiuto dalla Commissione Europea che è intervenuta sui dazi doganali al fine di contenere l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti, con la sospensione delle tariffe convenzionali fino al 31 dicembre 2024 per l’ammoniaca e l’urea, aumentata del 185% rispetto allo scorso anno, mitigando, anche se in piccola parte, i notevoli aumenti riscontrati a partire dal secondo semestre 2021. Confagricoltura e Crédit Agricole Italia, dal canto loro, hanno rafforzato la loro collaborazione a sostegno del settore agricolo, predisponendo un piano di interventi comune. La finalità è quella di supportare le aziende la cui attività è messa alla prova dai rincari di energia e materie prime nonché di accompagnarle nel processo di transizione energetico-digitale dettato dal PNRR. È stato messo a punto un ampio programma a favore degli associati contenente strumenti e prodotti dedicati tra cui cambiali agrarie straordinarie della durata di 6 mesi a copertura dei costi temporanei di attingimento; o cambiali agrarie di 12 mesi al fine di fornire la liquidità necessaria a sopportare i recenti rincari. A ciò si aggiungono finanziamenti a medio - lungo termine finalizzati a sostenere gli investimenti abbinati alle misure del PNRR.

Siccità e aumento costi: quanto incidono sulle aziende? ORTOFRUTTA: “NON SI È MAI LAVORATO IN MEZZO A TANTE DIFFICOLTÀ” MICHELE

PONSO Presidente sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo

“La siccità è un problema più per i costi che per il prodotto: le rare precipitazioni non han-


no compromesso la frutta e la stagione asciutta ne ha favorito la qualità e la conservabilità. Con gli impianti a goccia l’irrigazione è stata ottimizzata e solo in pochi casi è mancata l’acqua nei pozzi: è stato il caro energia ad incidere sul costo delle aziende che hanno iniziato ad irrigare già a fine aprile e con più frequenza. Si spende cinque volte in più per l’energia elettrica e il gasolio agricolo è arrivato a toccare i 1,40 euro al litro, contro i 0,40 euro dello scorso anno. L’aumento dei costi parte dalla produzione con il prezzo di concimi e trattamenti alle stelle e pesa anche sulla conservazione, sulla lavorazione e sul confezionamento: è diventato difficile reperire certi formati per l’imballo della frutta, l’approvvigionamento è lento e facciamo fatica a trovare chi trasporti i prodotti. Le tariffe di consegna su pedane e camion completi sono aumentate e anche queste incidono sul costo finale. Si è stimato che solo per lavorazione e confezionamento la spesa media al chilo è arrivata a 60 centesimi, rispetto ai 30 centesimi di un anno fa. È difficile anche fare una previsione sul costo del prodotto perché i prezzi cambiano settimanalmente. Non si è mai lavorato in mezzo a tante difficoltà come in questi mesi”. FRUTTA IN GUSCIO “700 EURO IN PIÙ PER OGNI ETTARO DI NOCCIOLETI” ALDO

GAVUZZO Presidente sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo

“I danni provocati dalla siccità, per quanto riguarda la frutta in guscio, sono differenti da zona a zona in provincia di Cuneo e hanno colpito principalmente le coltivazioni sia di noccioleti che di castagneti irrigate artificialmente. Gli effetti della siccità non sono immediati e si valuteranno al termine della raccolta ma ci si

sta già rendendo conto che la mancanza di acqua, oltre alle forti cascole, pregiudicheranno il raccolto. Nei castagneti, in modo particolare, la mancanza di acqua ha impedito la crescita del frutto per cui la resa sarà inferiore. Inoltre, grava pesantemente sulle aziende l’aumento del 30/50% del prezzo dei prodotti per trattamenti, concimi, attrezzature e il ‘caro energia’. Oggi il costo stimato della gestione di un ettaro di noccioleto è di 700 euro in più a causa degli aumenti imposti dal mercato”. CEREALI: “RINCARI GIÀ A PARTIRE DALLA SEMINA” ANDREA

INGARAMO Presidente sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura Cuneo

“L’aumento delle spese per la cerealicoltura inizia già al momento della semina: ad esempio il prezzo dell’urea, questa primavera, è arrivato a 100 euro al quintale, un costo triplicato rispetto al 2021. Anche l’aumento del gasolio ha il suo peso sull’utilizzo dei macchinari per le semine e il pompaggio dei pozzi per l’irrigazione. Per il mais, a causa della siccità, si è dovuto irrigare di più e, complice anche la calda annata che ha fatto anticipare il raccolto, nelle aree più asciutte si è iniziato a trinciare con più di due settimane di anticipo. È probabile che la resa sarà inferiore ma è presto per dirlo. Parlando di grano invece nelle zone fertili e umide c’è stata una resa discreta, con peso specifico e qualità buone. Nonostante l’aumento dei prezzi gravi sulle aziende, il prezzo di vendita dei cereali al momento sta tenendo a differenza di molti altri prodotti: altri agricoltori oltre a subire l’aumento delle spese si ritrovano anche a dover trattare un prezzo più basso per il prodotto finale”.

VINI ROSSI: “AUMENTI E SCARSA REPERIBILITÀ DEI MATERIALI” GIAN LUCA

DE MARIA Presidente sezione Vitivinicola rosso di Confagricoltura Cuneo

“La siccità e i violenti fenomeni temporaleschi che si stanno abbattendo sul nostro territorio avranno un peso sulla quantità di uva prodotta e in alcune zone potrebbero portare a vini non perfettamente equilibrati. Ma a rendere questa annata così complicata è soprattutto l’aumento dei costi di produzione in vigna e in cantina. Ad esempio, per la realizzazione dei nuovi impianti programmati: la scarsa reperibilità delle materie prime, il costo del carburante

REGIONE PIEMONTE

Integrazione per mancato rispetto PSR Relativamente alle domande di sostegno o

pagamento del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, la Regione ricorda che coloro che non hanno potuto rispettare gli impegni agro climatici ambientali a causa della siccità possono presentare online specifica comunicazione integrativa relativa alle circostanze eccezionali. Il PSR, infatti, prevede la possibilità di riconoscere alcune cause di forza maggiore o circostanze eccezionali, come la siccità, che possono causare la mancata esecuzione degli impegni agro climatico ambientali presi, rendendo il beneficiario incapace di adempiere ai criteri di ammissibilità o ad altri obblighi. L’Agricoltore cuneese N.06 • AGOSTO 2022

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IN PRIMO PIANO

per le opere di scasso con i mezzi meccanizzati, il notevole rincaro dei materiali per la realizzazione delle strutture, sono spese che gravano sull’economia delle nostre aziende. Oltre all’inflazione, all’aumento dei costi energetici, alle spese di gestione dei vigneti, quest’anno ci si è ritrovati in difficoltà anche nella gestione delle cantine e della commercializzazione dei prodotti a causa della scarsa reperibilità di cartone e vetro o all’impossibilità di trovare sul mercato i materiali dedicati all’imbottigliamento e al packaging”. VINI BIANCHI: “IN MOLTI CASI MINOR PRODOTTO E PIÙ SPESE” MARCO

CAPRA Presidente sezione Vitivinicola bianco di Confagricoltura Cuneo

“In molti casi i vigneti destinati alla produzione di vini bianchi tipici della provincia di Cuneo faranno registrare una minor resa a causa della siccità: i grappoli sono disidratati e in stress idrico, prevediamo mancanze sia a livello di peso che di quantità di mosto. Auspichiamo che le tanto attese piogge delle prossime stagioni vadano a rimpinguare le falde acquifere che sono allo stremo, dopo anni di scarsità d’acqua. Gli aumenti dell’energia e delle materie prime, inoltre, stanno incidendo ulteriormente sulle spese delle aziende, che sono chiamate comunque al regolare mantenimento del vigneto anche in annata, come questa, contraddistinte da una più ridotta produzione”. COMMENTO

Per Confagricoltura il DL Aiuti Bis è primo segnale, ma sono necessari interventi strutturali per le imprese

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Sulle stalle pesano i costi e le incertezze dei mercati LA RILEVAZIONE ISMEA DEI COSTI AGRICOLI RELATIVA AL 1° TRIMESTRE 2022 EVIDENZIA AUMENTI PERCENTUALI A DOPPIA CIFRA di Fabio Rubero

C

he il costo della vita, per famiglie e aziende, sia vertiginosamente salito negli ultimi mesi lo si percepisce anche soltanto facendo la spesa o confrontando le bollette di quest’anno con quelle degli anni passati. In un contesto simile, nel quale continua a regnare l’incertezza, inevitabile conseguenza di un conflitto bellico di cui a oggi è impossibile prevederne gli sviluppi futuri, naturalmente l’agricoltura non fa eccezione. A evidenziare dal punto di vista statistico e numerico una realtà che è sotto gli occhi di tutti è Ismea la cui rilevazione dei costi agricoli relativa al primo trimestre 2022 parla di aumenti percentuali a doppia cifra. Il comparto della zootecnica, ad esempio, ha visto gli allevatori dover spendere mediamente il 16,6% in più su base annua, dopo che già il 2021 si era concluso con un +6,4%.

“Il rapporto di Ismea non fa altro che testimoniare la difficile realtà che quotidianamente viviamo – spiega Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo -. Oltre ai costi che toccano tutte le aziende, come energia e carburanti, nel nostro comparto si è fatto, e continua a farsi sentire, il problema della mancanza del fieno con la naturale conseguenza dell’aumento del suo prezzo. Se l’anno scorso si parlava, indicativamente, di 15 euro a quintale, quest’anno abbiamo già superato i 30 euro perché c’è molta meno materia prima. Una immediata conseguenza, purtroppo, è che alcune aziende hanno già provveduto a ridurre il numero di capi proprio per riuscire ad essere in grado di mantenerli tutti. Lo stesso discorso vale per la paglia, aumentata all’incirca del 25%, il cui consumo è

Una fase di lavoro in un allevamento bovino della provincia di Cuneo


CONSUMI

-5,6% il calo di acquisti di carne bovina nei primi 5 mesi del 2022 in Italia

IN DIFFICOLTÀ aumentato proprio per la mancanza di fieno. Purtroppo fieno e paglia non sono come, ad esempio, grano e mais che si trovano in tutto il mondo, si possono infatti reperire soltanto nelle immediate vicinanze e anche da questo aspetto naturalmente nascono ulteriori difficoltà. A fronte di tutto ciò, purtroppo, per quanto concerne la Razza Piemontese ad esempio, assistiamo addirittura a una diminuzione dei prezzi di vendita dovuta al perdurante clima di incertezza”. “Nel nostro comparto invece – spiega Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo – i prezzi di vendita sono aumentati, ma purtroppo non in

maniera sufficiente a coprire l’ingente aumento dei costi di produzione. Basti pensare che il prezzo del mais è praticamente raddoppiato in due anni. Non è ammissibile che venga consentito di effettuare speculazioni sui beni di prima necessità, noi cerchiamo di resistere, ma la situazione è sempre più difficile”. “Nei primi sei mesi dell’anno – aggiunge Oreste Massimino, presidente della sezione avicola di Confagricoltura Cuneo - il nostro comparto ha vissuto un momento più che positivo, anche per il fatto di non essere stati minimamente colpiti dall’influenza aviaria e perché non essendoci moltissimo prodotto sul mercato il prezzo di vendita è salito, raggiungendo livelli più che soddisfacenti. Aziende soccidanti e soccidarie hanno collaborato e si sono venute reciprocamente incontro per tentare, insieme, di attutire l’impatto devastante dei costi energetici aumentati a dismisura. Con il caldo, naturalmente come sempre accade, il nostro comparto ha visto una netta diminuzione dei consumi e ora, dunque, guardiamo all’ormai prossimo mese di settembre e al periodo autunnale. Le primissime previsioni sembrano concordare su una produzione

LA SITUAZIONE SULLE MONTAGNE

Alpeggi: si rischia la demonticazione precoce Sono 165mila i bovini che salgono ogni anno negli alpeggi in Piemonte, di cui 100mila nella Provincia Granda: un’eccellenza importante per il territorio, anch’essa colpita dalla siccità e dall’aumento smodato dei prezzi di materiali ed energia. Da una parte sugli alpeggi scarseggia l’acqua, il cotico erboso è secco o non è cresciuto a dovere; dall’altra una demonticazione precoce non permetterebbe ai margari di rispettare i giorni minimi di alpeggio che danno accesso ai premi comunitari; c’è poi l’aumento dei prezzi: foraggi e gestione degli animali in pianura hanno raggiunto costi inaccessibili per molti. Confagricoltura ha chiesto alla Regione che siano concesse deroghe sul numero di giorni di alpeggio necessari per ottenere i contributi e che siano dati aiuti concreti agli allevatori: per accedere al così detto premio per il “pascolamento” i capi devono permanere in montagna per almeno tre mesi e qualche allevatore non sarà in grado di rispettare questi termini.

GLI INTERVENTI ALBERTO

BRUGIAFREDDO

Presidente sezione bovini da carne di Confagricoltura Cuneo

ROBERTO

BARGE

Presidente sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo

ORESTE

MASSIMINO Presidente sezione avicola di Confagricoltura Cuneo

non esageratamente elevata e dunque con prezzi di vendita buoni. Tuttavia, se così non dovesse essere e se dunque i prezzi dovessero rivelarsi inferiori alle attese, le conseguenze potrebbero essere davvero catastrofiche e sarebbe dunque imprescindibile l’intervento delle istituzioni preposte attraverso aiuti e sostegni concreti alle aziende ai fini della loro sopravvivenza”. Un quadro dalle tinte tutt’altro che chiare che, tuttavia, potrebbero ulteriormente offuscarsi nella stagione autunnale qualora il trend negativo dei consumi alimentari da parte delle famiglie (nei primi cinque mesi del 2022 è calata del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 la quantità di carne bovina acquistata dagli italiani ndr) dovesse proseguire andando a rappresentare un’ulteriore criticità per le aziende di un comparto che, pur fortemente provato, continua a garantire un prodotto di assoluta qualità. L’Agricoltore cuneese N.06 • AGOSTO 2022

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RICONOSCIMENTO

“Spighe Verdi” ai Comuni, la Granda si conferma virtuosa PREMIATI DA FEE E CONFAGRICOLTURA: ALBA, BRA, CENTALLO CHERASCO, GUARENE, MONFORTE D’ALBA E SANTO STEFANO BELBO

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a provincia di Cuneo si conferma prima in Italia per Comuni “Spighe Verdi”. Sono infatti sette i comuni della Granda che hanno ricevuto il riconoscimento della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo la Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio

in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. A riceverlo, anche quest’anno, sono stati: Alba, Bra, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba e Santo Stefano Belbo, che si aggiungono agli altri comuni piemontesi Canelli (AT), Pralormo (TO) e Volpedo (AL). Il Piemonte si colloca, così, al primo posto tra le regioni con più riconoscimenti: 10 sui 63 complessivi asse-

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SPIGHE VERDI

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Comuni piemontesi che hanno ricevuto il riconoscimento Spighe Verdi 2022

IN PIEMONTE gnati in tutta Italia. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. “Anche in questa sesta edizione, abbiamo delle conferme importanti – afferma Enrico


Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo -. I Comuni della nostra Regione adottano strategie di gestione del territorio che prevedono un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità; in questo processo l’agricoltura ha un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’ecosistema e degli equilibri naturali. Siamo noi gli attori del territorio: le amministrazioni, i cittadini, gli imprenditori tutti chiamati ad agire, a confrontarsi e a fare la propria parte per far fronte al cambiamento climatico e culturale cui siamo soggetti”. “Cresce, anno dopo anno, l’interesse nei confronti di questo progetto da parte dei Comuni del nostro territorio e come Confagricoltura stiamo cercando di coinvolgere sempre più amministrazioni locali per far rete e promuovere così l’intero territorio provinciale – sottolinea Fabio Fogliati, referente Spighe Verdi per Confagricoltura Cuneo -. Al momento i risultati premiano proprio l’entusiasmo con cui i Comuni hanno colto questa sfida, che mira a dare il giusto riconoscimento all’agricoltura

e al suo ruolo fondamentale per la conservazione e lo sviluppo sostenibile del territorio. La certificazione “Spighe Verdi” è inoltre un importante biglietto da visita dal punto di vista turistico perché dimostra un’elevata attenzione al rispetto di numerosi parametri essenziali per una gestione equilibrata dell’ambiente e per la valorizzazione delle eccellenze tipiche delle nostre zone”.

Gli indicatori considerati Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungi-

mento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per il Turismo; il Ministero della Transizione Ecologica; l’ISPRA e Confagricoltura. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

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IL PUNTO PSA

L

a sensazione è che si stia davvero rischiando con il fuoco. Un eventuale (scongiurabile) passaggio della Peste suina africana dalla fauna selvatica agli allevamenti sarebbe un danno che, unendosi alle altre emergenze del periodo, provocherebbe un colpo spaventoso all’economia del Piemonte, del Cuneese in particolare, dove sono operanti 900 aziende per 900mila capi allevati degli oltre 1,4 milioni presenti in tutta la regione. Due numeri descrivono bene il valore del comparto suinicolo, che vale l’1,5% del Pil e che solo per l’esportazione ammonta a 1,7 miliardi di euro. Finora ci si sta muovendo nel rispetto delle indicazioni tecniche che arrivano dall’Europa e che sono tarate sull’esperienza di altri Paesi che hanno contenuto o risolto il problema con le reti, che sembrano essere l’unico strumento reale per proteggere dalla diffusione del virus. Ma non può bastare: “Per cercare di contenere i danni della peste suina africana entro quest’anno si dovrebbero abbattere 50mila cinghiali, ma avanti di questo passo sarà impossibile centrare l’obiettivo: per questo è necessario

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PSA, senza abbattimenti di cinghiali si rischia grosso LA PESTE SUINA AFRICANA AL CENTRO DEL CONSIGLIO REGIONALE APERTO RICHIESTO DA CONFAGRICOLTURA di Gilberto Manfrin

intensificare gli interventi, per evitare che si metta a repentaglio un comparto che in tutto Piemonte dà lavoro a 1.400 aziende”, ha affermato Enrico Allasia, presidente di

INDICAZIONI MOLTO UTILI

Confagricoltura Cuneo e Piemonte, intervenendo al Consiglio regionale aperto sull’emergenza Psa che si è tenuto a Palazzo Lascaris, a Torino. “Abbiamo chiesto questo Consiglio regionale aperto per rappresentare al mondo politico istituzionale

la gravità della situazione; siamo in presenza di un aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati che devono essere ricondotti a un numero accettabile non solo per il rischio del dilagare della malattia, ma anche per gli ingentissimi

Biosicurezza allevamenti suini: pubblicato il decreto

Sulla Gazzetta ufficiale 173 del 26 luglio è stato pubblicato il decreto, a firma dei ministri della Salute, delle Politiche agricole e della Transizione ecologica, che contiene i requisiti di biosicurezza per gli allevamenti che detengono suini. Si è così aggiunto un ulteriore e importante tassello al complesso quadro normativo predisposto per contrastare la diffusione della peste suina africana, sia nelle aree dove è già stata riscontrata la malattia nei cinghiali, sia in quelle esterne dove il virus non è ancora comparso. Il provvedimento contiene una serie di indicazioni utili a incrementare il livello di biosicurezza negli allevamenti, nelle stalle di transito e nei mezzi di trasporto. Gli interventi di biosicurezza sono suddivisi tra: a) misure di protezione strutturali, che comprendono per esempio recinzioni, tetti, muri di cinta, cancelli, sbarre, etc., oltre che locali di stabulazione ed eventuale quarantena, un sistema per lo stoccaggio sicuro delle carcasse degli animali e degli altri sottoprodotti di origine animale in attesa dello smaltimento, etc.; b) misure di gestione, che comprendono il piano di biosicurezza aziendale e tutte le procedure per regolamentare le varie attività all’interno e all’esterno dell’allevamento. Sulla base delle misure il decreto declina i requisiti di biosicurezza in base alla tipologia di allevamento suddivisa tra quella familiare, commerciale e le stalle di transito. Gli allevatori, registrati nella Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica del Ministero della salute, sono tenuti a adeguarsi alle misure di biosicurezza entro dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto (27 luglio 2022). Quindi, il provvedimento costituisce la base di riferimento per realizzare gli investimenti tesi a rafforzare la biosicurezza negli allevamenti, che saranno finanziati dal decreto di parte capitale da 15 milioni di euro, di cui 8,6 assegnati al Piemonte, predisposto per facilitare l’adeguamento delle strutture.

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danni che arrecano alle coltivazioni durante tutto l’anno, senza dimenticare poi il grave pericolo che i selvatici arrecano alla sicurezza stradale, come nel caso del grave incidente mortale avvenuto a metà luglio a Villanova Mondovì”, ha concluso Allasia.

Le richieste di Confagricoltura Il presidente di Confagricoltura ha chiesto di conoscere, in modo dettagliato, quanti abbattimenti di cinghiali sono stati effettuati finora, dove e qual è il piano di eradicazione programmato. Allasia ha anche evidenziato i danni che stanno subendo le aziende faunistico-venatorie, per il divieto di praticare qualsiasi forma di caccia, di prelievo o contenimento, che perdura da oltre sette mesi. Alcune di queste aziende hanno personale dipendente che non riescono più a remunerare a causa dei mancati introiti: Confagricoltura ha proposto che i danni provocati dalla fauna selvatica all’interno delle aziende agricole facenti parte del comprensorio faunistico-venatorio vengano temporaneamente risarciti dalla Regione Piemonte, fino al ripristino della situazione ordinaria.


PIL

1,5% valore % sul PIL italiano della suinicoltura

SUINICOLTURA Al Consiglio aperto è intervenuto tra gli altri anche Angelo Ferrari, commissario straordinario interregionale per la gestione dell’emergenza Psa, che si è soffermato sulla necessità

di evitare la trasmissione della malattia dai selvatici ai suini, lavorando sulla ricerca e sull’analisi delle carcasse mentre Giorgio Sapino, commissario per l’emergenza nella provincia di Alessandria, ha esposto il problema economico anche per la gestione delle carcasse stesse sul territorio. Ha poi ricordato che sono stati organizzati diversi corsi di biosicurezza per la gestione della Psa. “Per contenere l’epidemia, che non ha alcun impatto

sulla salute pubblica, ma ha ricadute sull’economia e sull’immagine della nostra Regione, uno dei primi e più importanti interventi che abbiamo messo in atto è stato quello di abbattere tutti i suini presenti nella zona infetta per evitare che il contagio potesse passare dai cinghiali ai suini - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi -. Sempre in linea con le indicazioni nazionali e internazionali, siamo intervenuti sulla biosicurezza

degli allevamenti, predisponendo nuove misure e incrementato i controlli dei servizi veterinari delle Asl. Oggi la questione sanitaria, in Piemonte, è sotto controllo e ci auguriamo che i piani attuati a livello locale e nazionale possano portare all’eliminazione di ogni forma di rischio”. Nel frattempo il Ministero, con un provvedimento, ha disposto un intervento per sostenere le imprese della filiera suinicola che hanno subito danni indi-

retti dall’applicazione dei provvedimenti sanitari per l’adozione delle misure di prevenzione, eradicazione e contenimento della malattia e dal blocco delle esportazioni dei prodotti trasformati. Dal fondo aiuti (25milioni di euro per il 2022), ad oggi sono escluse le aziende della provincia di Cuneo in quanto riservato a imprese ricadenti in Comuni con restrizioni sanitarie come quelli delle province di Alessandria e Asti.

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RACCOLTE NEL VIVO

La burocrazia ostacola il lavoro delle imprese CONFAGRICOLTURA CUNEO DENUNCIA LA CONTINUA MANCANZA DI MANODOPERA di Anna Pellegrino

“È

colpa della burocrazia; tutto è complicato. Il decreto flussi è partito in ritardo e molti lavoratori non sono arrivati in tempo per le raccolte. Nella ripartizione tra i territori, poi, ne è stata assegnata una quota minore al Cuneese a favore di altre province. Ma è difficile anche ottenere i permessi di soggiorno, non ci sono procedure rapide e alla fine gli immigrati extra Ue preferiscono andare altrove, in Spagna o in Germania, dove l’iter è più semplice”. Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, interviene nuovamente sulle tante criticità che da mesi stanno privando le aziende agricole della Granda della necessaria manodopera proprio nei mesi più cruciali dell’anno. Ne è un esempio la zona di Saluzzo e dintorni, che solitamente in estate si riempie di migranti che non hanno difficoltà a trovare un posto di lavoro. Adesso il lavoro continua ad esserci, ma mancano i lavoratori.

Criticità che vanno avanti da mesi ormai È un’impasse che si trascina da mesi. Confagricoltura nei primi

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giorni di febbraio ha presentato allo Sportello Unico per l’Immigrazione le istanze delle aziende per ottenere il nullaosta al lavoro per i cittadini extracomunitari, in vista dei raccolti estivi e delle diverse operazioni correlate. Da febbraio a maggio, a causa della complessa lavorazione delle domande e del blocco informatico del portale ministeriale, sono stati emessi pochissimi nullaosta. “A seguito delle pressanti sollecitazioni da parte di Confagricoltura e delle altre organizzazioni, il Ministero ha pubblicato nel Decreto-legge n. 73 una semplificazione per velocizzare il rilascio dei nulla osta. Peccato però che pochi giorni prima una circolare ministeriale abbia ristabilito le quote, togliendo alla provincia di Cuneo quasi 500 permessi” racconta Abellonio. Il Ministero del Lavoro ha, infatti, annunciato che, a causa della riassegnazione delle quote, potranno avere accesso solo 981 lavoratori dei 1.450 attesi nella Granda, secondo la quota stabilita dal Decreto Flussi. Le aziende che ad inizio anno avevano programmato il lavoro annuale anche in base all’arrivo dei lavoratori stagionali per albicocche, piccoli frutti, pesche si sono ritrovate dunque senza per-

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sonale e bloccate dalla burocrazia. “Diventa impossibile per le aziende agricole organizzarsi e anche per i lavoratori che, da fuori Italia, si ritrovano a non poter venire qui a lavorare nei giusti tempi o addirittura a non poter proprio partire perché esclusi dalla riassegnazione delle quote” denuncia ancora il direttore. La sanatoria che avrebbe dovuto far emergere e regolarizzare i lavoratori extracomunitari privi di documenti è un esempio delle complicazioni burocratiche: la valutazione per accogliere o meno la domanda di regolarizzazione dei lavoratori viene fatta sulla base della capacità economica dell’anno precedente, penalizzando sia le nuove ditte aperte per esempio da datori di lavoro stranieri, sia ditte storiche che però hanno cambiato partita Iva, per esempio, per un ricambio generazionale col passag-

VISITE MEDICHE

ROBERTO

ABELLONIO Direttore di Confagricoltura Cuneo

gio di testimone da padri a figli. “Durante gli incontri con i produttori rileviamo grande preoccupazione perché in un momento già complesso dato dall’aumento dei costi, dai mutamenti climatici e dalle difficoltà dei mercati, anche la burocrazia ha creato disservizi, ancora una volta a discapito delle aziende agricole” spiega Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo. “Bisogna dare più fiducia alle imprese. Comprendo le motivazioni di sicurezza, ma è necessario snellire le procedure per evitare che i lavoratori stagionali vadano altrove” conclude Roberto Abellonio.

Si intensificano i controlli dell’Ispettorato

A partire dall’anno 2022 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, oltre a controllare la regolarità di assunzioni, buste paga, modalità di pagamento, è tenuto anche a verificare gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione riservata all’esecuzione delle visite mediche e alla formazione dei lavoratori. Si ricorda ai datori di lavoro di verificare tramite il medico aziendale l’idoneità dei propri dipendenti prima dell’inizio delle attività e che è necessario che i raccoglitori abbiano ricevuto l’opuscolo informativo o che siano in possesso dell’attestato di formazione on-line di 4 ore. I lavoratori agricoli devono essere sottoposti a visita medica preventiva, al fine di accertare l’idoneità alla mansione a cui si dedicheranno. La mancata formazione o l’assenza delle visite mediche comporta pesanti sanzioni con, in alcuni casi, risvolti penali. Confagricoltura è a disposizione per effettuare le prenotazioni delle visite mediche, fornire assistenza per la formazione adatta alla qualifica dei lavoratori ed eventualmente per la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi.


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A TUTTO CAMPO

Rinnovato il contratto per quadri e impiegati agricoli CONCORDATO UN AUMENTO DEL 5% SUL MINIMO TABELLARE ENRICO ALLASIA: “SERVE UN INTERVENTO SUL COSTO DEL LAVORO”

L

unedì 18 luglio a Torino, nella sede di Confagricoltura Piemonte, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte. L’accordo, che ha durata quadriennale a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025, riguarda oltre 2.000 addetti in Piemonte. Il nuovo contratto è stato sottoscritto dai

rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti e Cia per i datori di lavoro e da Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per i sindacati dei lavoratori.

Fiducia nei nostri collaboratori “L’intesa, raggiunta in un momento di particolare difficoltà che, a livello nazionale e internazionale, sta caratterizzando l’attuale

fase economica e politica, rappresenta un segnale di fiducia nei confronti dei nostri collaboratori - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte -. I quadri e gli impiegati agricoli rivestono un ruolo importante per le aziende agricole piemontesi. Con responsabilità abbiamo chiesto alle nostre imprese un sacrificio e ora attendiamo che le istituzioni si attivino per il contenimen-

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to del costo degli oneri sociali e per favorire lo sviluppo occupazionale in agricoltura”. Le parti hanno concordato un aumento contrattuale del 5%, calcolato sul minimo tabellare attualmente in vigore, da corrispondere in due tranche: il 3,5% con decorrenza dal 1° luglio 2022 e l’1,5% a partire dal 1° gennaio 2023. Viene anche prevista una quota “una tantum” con la mensilità di luglio, per il personale in forza alla data di sottoscrizione della nuova intesa, con un importo variabile da 71 (sesta categoria) a 116 euro lordi (quadri). Le parti hanno infine concordato di aggiornare entro il 5 agosto gli aspetti contrattuali riguardanti il lavoro a tempo parziale, la banca a ore, la salute e sicurezza sul lavoro, le ferie solidali e lo smart working.

MASSIMILIANO GIANSANTI AL GOVERNO

“Occorre accelerare il taglio del cuneo fiscale” “A Draghi abbiamo segnalato prima di tutto la necessità di incidere in maniera forte sul tema dell’inflazione”. È il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’incontro organizzato a Palazzo Chigi con i rappresentanti del mondo produttivo. Gli interessi delle aziende coincidono con quelli dei cittadini perché produrre a costi più bassi vuol dire anche tenere sotto controllo i prezzi sui beni di consumo. “Se non abbassiamo i costi di produzione per le imprese sarà difficile dare un concreto aiuto alle famiglie in difficoltà – prosegue Giansanti –. Questo è possibile abbattendo i costi dell’energia ricomprendendo le aziende agricole nella lista delle imprese energivore ed estendendo i benefici del credito d’imposta sul gasolio fino a fine anno. Con questi interventi sarà possibile produrre ad un costo minore con effetti significativi sulle tasche dei consumatori italiani. Accelerando il programma del taglio del cuneo fiscale e degli aiuti imprese che stabilizzano i rapporti di lavoro – conclude Massimiliano Giansanti –, sarà possibile avere un sistema produttivo performante al pari dei nostri competitor europei”.

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CORILICOLTURA

Ascopiemonte: nuova sede e un convegno per i 25 anni L’ASSOCIAZIONE SI SPOSTA A NEIVE E CELEBRA IL SUO COMPLEANNO CON UN CONFRONTO SUL FUTURO DEL SETTORE

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enerdì 26 agosto, dalle 18 in occasione del venticinquesimo anniversario di Ascopiemonte – Organizzazione produttori frutta a guscio, il nuovo centro di raccolta dell’associazione a Neive (corso Romano Scagliola) ospiterà il convegno “Le prospettive della Nocciola Piemonte IGP e della Nocciola Piemonte IGP delle Langhe”. Durante l’evento, a cui parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa e Giovanni Battista Mantelli cofondatore e responsabile ricerca e sviluppo della Venchi, si

parlerà dei diversi aspetti della filiera corilicola piemontese, dalla coltivazione alla promozione fino alla valorizzazione dei prodotti a marchio IGP. Un focus sarà dedicato anche a temi di attualità come l’aumento dei costi di produzione e la campagna di raccolta 2022. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Cascine Piemontesi, sarà anche l’occasione per inaugurare la nuova sede di Ascopiemonte, che dopo 25 anni lascerà gli storici locali di Santo Stefano Belbo per trasferirsi a Neive negli oltre 2.000 mq di struttura coperta, offrendo un impianto di pulitura ed

Al centro dell’evento il futuro della Nocciola Piemonte IGP

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essiccazione nocciole all’avanguardia, ampi spazi per lo stoccaggio del prodotto e nuovi uffici. Dopo il convegno, è previsto il taglio del nastro inaugurale della nuova struttura e, a seguire, un aperitivo conviviale. “Il settore corilicolo sta crescendo in tutto il mondo e il Piemonte conferma questo andamento spinto dalla qualità e dalla forte richiesta delle nostre nocciole IGP – spiega Pierpaolo Bertone, presidente Ascopiemonte -. La nostra organizzazione intende continuare a lavorare al fianco dei produttori per valorizzare sempre meglio un prodotto d’eccellenza, grazie anche a servizi innovativi e al supporto all’intera filiera corilicola piemontese. L’apertura della nostra nuova sede a Neive sarà un punto di partenza per intraprendere una nuova fase del nostro cammino con scelte che hanno permesso nel corso degli anni di ottenere un prodotto di qualità, orgoglio per il territorio e per tutti gli operatori della

SEDE

2.000 m2 della nuova struttura a Neive

ASCOPIEMONTE filiera del nocciolo”.

Oltre 500 soci e 3.500 ha. coltivati Nel 1997, con lo scopo di organizzare, valorizzare e promuovere la filiera corilicola in Piemonte, nasce per volontà di 30 soci fondatori, nel territorio delle Langhe, l’Ascopiemonte, Organizzazione Produttori Frutta a Guscio Società Cooperativa Agricola. Con due centri di lavorazione (il secondo è a Canale dal 2021), una capacità operativa di oltre 80.000 quintali di prodotto e l’esperienza accumulata negli anni, Ascopiemonte opera in tutta la regione, in particolare nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria e oggi conta 536 soci produttori e un totale di 3.500 ettari di superficie coltivata a nocciolo. Ascopiemonte si occupa dell’assistenza tecnico-agronomica, del miglioramento delle pratiche colturali, delle tecniche di produzione e della qualità delle nocciole nel rispetto dell’ambiente, della pro-

grammazione, valorizzazione e commercializzazione delle nocciole, della fornitura di mezzi tecnici, finanziari e strutturali ai produttori, della promozione di accordi di filiera con la media e grande industria e di ricerca e sperimentazione. Ormai da alcuni anni Ascopiemonte ha attuato un processo di forte innovazione tecnologica perseguendo un progetto di tracciabilità delle nocciole ritirate e commercializzate, al fine di intensificare e promuovere il concetto di filiera produttiva e ha sviluppato progetti di meccanizzazione e monitoraggio distribuendo nelle aziende aderenti macchinari innovativi che permettono un’ottimale gestione del prodotto a partire dalla raccolta sino alle fasi di stoccaggio. Al fine di supportare le aziende nelle scelte che giornalmente devono intraprendere, Ascopiemonte offre ai propri associati un servizio di assistenza tecnica finalizzato al miglioramento della qualità delle nocciole nell’ambito di un processo complessivo di sostenibilità ambientale.


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GUERRA UCRAINA E COVID AIUTI STRAORDINARI PER GLI ALLEVATORI ITALIANI Il Il governo ha varato provvedimenti per sostenere alcuni settori del comparto zootecnico maggiormente colpiti dall’aumento dei costi di materie prime, dal caro energia e dalle conseguenze dirette e indirette del conflitto in Ucraina, con l’obiettivo di favorire metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, del clima e del benessere animale. Entro il 30 settembre saranno erogati gli aiuti alla zootecnia per causa crisi Ucraina, che ammontano nel complesso a 144 milioni di euro cofinanziati dall’Ue. I sostegni saranno liquidati nei pagamenti accoppiati 2021 del settore zootecnico. Relativamente al sostegno degli altri settori zootecnici, non interessati dai pagamenti accoppiati, il Ministero sta intervenendo con un ulteriore provvedimento, finanziato, per un importo pari a 80 milioni di euro, con risorse nazionali.

Le filiere interessate Di questi 80 milioni di euro al momento è pervenuto esclusivamente uno schema di decreto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Le filiere interessate da questo provvedimento sono:

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suinicola: 40 milioni di euro, di cui 28 milioni per i suini (massimo 25 euro a capo nato, allevato e macellato in Italia) e 12 milioni per le scrofe (massimo 30 euro per capo); carni bovine di età inferiore agli 8 mesi: 4 milioni di euro (massimo 110 euro per capo); bovini di razze autoctone in contratti di filiera di tipo privatistico o SQN: 5 milioni di euro; ovicaprina: 11 milioni di euro (massimo 3 euro per ogni pecora o capra); cunicola: 3 milioni di euro (massimo 1 euro per capo macellato); galline ovaiole: 6 milioni di euro (massimo 0,3 euro a capo); tacchini: 5 milioni di euro per gli allevamenti di tacchini con una capacità produttiva superiore a 250 capi (massimo 1 euro per ogni capo); polli: 4 milioni di euro (massimo 0,3 euro a capo); avicola, imprese di trasformazione, incubatoi e centri di imballaggio uova: 2 milioni di euro (massimo 400.000 euro per azienda).

Dati necessari

I bovini di età inferiore agli 8 mesi, allevati da almeno 4 mesi e macellati in Italia nel periodo dal 1° aprile 2022 al 30 giugno 2022; • i bovini da carne (vitelloni e vacche) iscritti ai Libri Genealogici delle razze autoctone presenti in allevamento. I ristretti margini temporali intercorrenti tra la possibile data di pubblicazione e di entrata in vigore del Decreto in corso di registrazione e il termine stabilito per la concessione dei sostegni dal TF Ucraina al 31.12.2022, renderanno necessario prevedere l’approntamento di domande precompilate sulla base dei dati messi a disposizione dalla Banca Dati Nazionale (BDN) zootecnica. Per informazioni rivolgersi agli uffici CAA Confagricoltura Cuneo. •

In base alle anticipazioni, i dati necessari a precompilare le domande potrebbero riguardare: • i suini nati, allevati e macellati in Italia nel periodo dal 1° marzo 2022 al 31 maggio 2022; • le scrofe allevate al 30 giugno 2022; • le pecore e le capre allevate nel periodo dal 1° aprile 2022 al 31 maggio 2022; • i conigli macellati nel periodo dal 1° aprile 2022 al 31 maggio 2022; • le galline ovaiole, i tacchini e i polli presenti in allevamento dell’ultimo ciclo utile al 30 aprile 2022; • i tacchini e i polli presenti in allevamento dell’ultimo ciclo utile al 30 aprile 2022; NON BUTTATELI! SI RIPARANO!

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BIOMASSE DICHIARAZIONE IN AMBITO DEI REDDITI AGRICOLO FINO 2022:AECCO 1 MW, QUAL “OK” È AL LA PIENO UTILIZZO DOCUMENTAZIONE DELLA CAPACITÀ NECESSARIA TECNICA Con La Dichiarazione la legge n. 79/2022 dei Redditi la va presentata daimotori” contribuenti misura “Sblocca introobbligati trasmissione o da dotta per alla gli impianti a biogas colorolegge che intendono portare dalla di conversione dela deduzione e aèdetrazione ai agli fini D.L. 21/2022 stata estesa Irpef sui redditi le spese sostenuimpianti a biomasse di potenza te nell’anno di riferimento della fino ad 1 MW. dichiarazione. Anche per gli impianti a biomasIl CAF Confagricoltura èa se realizzati in ambito Cuneo agricolo disposizione per la compilazione (impianti qualificati all’uso di e l’invio deiagroforestali) modelli 730 ed e UNICO. biomasse entrale pratiche per i tiPerintutte esercizio prima (anche del 20 magprecompilati) il CAF consentito verifica i dati gio 2022 è dunque il della dichiarazione dei redditi, impegnandosi a conservare la documentazione per almeno 5 anni e a gestire gli eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Elenco dei documenti da presentare - Atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2021; - Codice fiscale del contribuente,

pieno utilizzoe dei della capacitàatecdel coniuge famigliari carico; nica installata di produzione di - CU 2022 relativooltre a somme perenergia elettrica la potenza cepite nell’anno 2021; nei limiti nominale di impianto, - Assegni periodici alla corrisposti al della connessione rete e nel coniuge;della normativa vigente rispetto - Copia Mod. 730 o UNICOdianno in materia di valutazione 2021 (seambientale non redattaepresso i impatto di autoriznostri uffici); zazione integrata ambientale. In - Atti notarili relativi a vendite pratica, sarà possibile sfruttare e/o acquisticapacità di terreni fabbricati l’ulteriore di oproduzione anno 2021; elettrica, indipendentemente - Contratti per fissate, fabbricati dalle sogliedidiaffitto potenza locati e relativi estremi di registrazione; - Spese mediche datate anno 2021; - Scontrini fiscali farmacie esclusivamente con codice fiscale del contribuente (e famigliari a carico), natura e quantità del farmaco acquistato nel corso del 2021; - Rate mutui su fabbricati pagati nel 2021; - Ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari 2021;

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VENDEMMIA 2022 RESE AD ETTARO PER DOCG ASTI La Determinazione Dirigenziale regionale n. A17 625 / 2022 del 29/07/2022 ha stabilito le seguenti rese ad ettaro e le quote destinate a riserva vendemmiale delle uve e del vino classificabile come D.O.C.G Asti per la vendemmia 2022: a - Asti o Asti Spumante - 10 t/ha (equivalenti a 75 hl/ha), più 2,00 t/ha di riserva vendemmiale (equivalenti a 15 hl/ha); b - Asti o Asti Spumante metodo classico (metodo tradi-

zionale) - 10 t/ha (equivalenti a 75 hl/ha), più 2,00 t/ha di riserva vendemmiale (equivalenti a 15 hl/ha); c - Moscato d’Asti - 10 t/ha (equivalenti a 75 hl/ha), più 2,00 t/ ha di riserva vendemmiale (equivalenti a 15 hl/ha); d - Asti spumante DOCG sottozona Santa Vittoria d’Alba - 9,5 t/ha, (equivalenti a 71,25 hl/ha), più 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha);

e - Asti spumante DOCG sottozona Strevi - 9,5 t/ha, (equivalenti a 71,25 hl/ha), più 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha); f - Moscato d’Asti DOCG sottozona Canelli - 9,5 t/ha, (equivalenti a 71,25 hl/ha), più 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha); g - Moscato d’Asti sottozona Santa Vittoria d’Alba - 9,5 t/ ha, (equivalenti a 71,25 hl/ha), più 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha); h - Moscato d’Asti DOCG sottozona Strevi - 9,5 t/ha, (equivalenti a 71,25 hl/ha), più 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha).

DECRETO LEGISLATIVO 32/2021 CONTROLLI SANITARI UFFICIALI Le Asl stanno trasmettendo alle PEC delle aziende agricole la comunicazione relativa al pagamento delle tariffe forfettarie annue come definito dal Decreto legislativo 32/2021 relativo ai controlli ufficiali degli operatori del settore alimentare (OSA). Le tariffe sono state definite a seguito dell’invio dell’autocertificazione trasmessa dalle aziende nel mese di gennaio, diversamente il Servizio dell’ASL a seconda della classe di rischio rilevata ha definito la tariffa da versare. Si ricorda che il pagamento deve essere regolarizzato entro 60 gg dal ricevimento della PEC, in caso di inadempienza sarà applicata una maggiorazione del 30%. A pagamento effettuato la ditta dovrà inviare copia della ricevuta di pagamento al servizio dell’Asl di competenza. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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PARCO AGRISOLARE DEL PNRR L’AUTOCONSUMO COMPRENDERÀ ANCHE L’ENERGIA TERMICA In una riunione sulla misura Parco Agrisolare del PNRR, il Mipaaf ha informato le organizzazioni agricole su alcune novità legate al parere espresso dalla Commissione UE ad inizio luglio e sulla tempistica con cui si potrà procedere alla presentazione delle domande di aiuto (450 milioni di euro le risorse previste sul 2022). Partendo dal primo punto, la Commissione UE nel formulare il suo parere positivo ha disposto che ai fini della verifica del vincolo di autoconsumo – che rimane per i soggetti della produzione primaria – il beneficiario dell’aiuto possa fare riferimento al fabbisogno di energia termica

oltre che di energia elettrica. La Commissione ha poi esteso il vincolo di autoconsumo agli investimenti della tabella 2A (per imprese della trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agricoli). In relazione a tali modifiche, il ministero ha predisposto un decreto di aggiornamento del DM 25 marzo 2022 che è stato già firmato e registrato e di cui si attende a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il Ministero ha poi informato che sta formalizzando l’assegnazione della gestione operativa della misura al GSE che comunque sta già lavorando alla piattaforma informatica ed alle regole operative per la presentazione delle

REGISTRAZIONE ELETTRONICA DEI TRATTAMENTI DEGLI ANIMALI Il decreto ministeriale con cui sono definiti i criteri e le modalità operative delle registrazioni in formato elettronico dei trattamenti degli animali destinati alla produzione di alimenti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con significative modifiche che recepiscono alcune indicazioni di Confagricoltura. La nuova norma prevede infatti che le registrazioni dei medicinali utilizzati su animali da produzione di alimenti debbano essere effettuate sul REV, un sistema informativo di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati. Il testo del decreto è stato modificato riguardo alle figure delegate che possono sostituire l’operatore nella tenuta del registro, prevedendo oltre al veterinario aziendale e al veterinario responsabile della custodia e utilizzo delle scorte, anche una figura interna all’allevamento (es. addetto/impiegato), o con rapporto diretto con l’allevatore stesso e che abbia comprovata esperienza, acquisita attraverso percorsi formativi specifici e continui, verificati dai servizi veterinari. Informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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INSERTO TECNICO

domande. La tempistica individuata dal Ministero prevede entro la metà di agosto, la pubblicazione del decreto direttoriale (avviso) con cui saranno approvate le regole operative GSE che definiscono più in dettaglio requisiti ed investimenti ammissibili, la data di apertura della piattaforma informatica. Rispetto a quest’ultimo aspetto il Mipaaf intende mettere on line la piattaforma ad inizio settembre, e da quanto comunicato, sarà possibile presentare le domande di accesso all’intervento per almeno 30 giorni. Da ultimo il ministero ha evidenziato che per i bandi successivi

a quello del 2022 potrebbero esserci novità in relazione alla situazione contingente che potrebbe portare a maggiori aperture da parte della Commissione che oggi non ha accolto la richiesta di deroga dall’autoconsumo di cui all’articolo 8 del DL Aiuti. Ricordiamo che sono beneficiari gli imprenditori agricoli (art. 2135 del c.c.); le imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO da emanarsi; le cooperative agricole. Sono ammesse a contributo le spese per l’acquisto e la posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto; sistemi di accumulo; fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi; costi di connessione alla rete. Il limite massimo della spesa è di euro 1.500,00/Kwp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici

e fino ad ulteriori euro 1.000,00/ Kwh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere euro 50.000,00. Per l’eventuale rimozione e smaltimento dell’amianto e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto è stabilito un limite massimo ammissibile di euro 700,00/Kwp . Il contributo per le aree ordinarie del Centro-Nord Italia è pari al 40% della spesa ammessa (50% per le regioni del Sud). Inoltre potranno beneficiare della maggiorazione del 20% i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto.

DEFINITE LE LINEE GUIDA PER L’IMPIEGO DI SPECIE FORESTALI AUTOCTONE È stato pubblicato il decreto che approva le “Linee guida per la programmazione della produzione e l’impiego di specie autoctone di interesse forestale”. Il documento, in accordo alla Strategia Forestale Nazionale, costituisce il quadro di riferimento per la gestione delle diverse fasi attuative dei rimboschimenti e della creazione di nuovi boschi, anche in aree urbane e periurbane, affinché

gli interventi siano realizzati nel rispetto della biodiversità forestale con l’obiettivo finale di costituire foreste resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane. La qualità del materiale vivaistico forestale, sia in termini di provenienza, sia in termini di adeguatezza all’ambiente

in cui verrà messo a dimora, è considerata un elemento fondamentale per la riuscita degli impianti insieme alla necessità di un’adeguata programmazione degli interventi. Per questo sono stati introdotti alcuni elementi utili alla progettazione e all’affidamento di forniture vivaistiche e alla produzione del materiale vivaistico di specie di interesse forestale, insieme a uno schema tipo di contratto di coltivazione.



ZOOTECNIA

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a un nuovo volto la presidenza della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo. Si tratta di Enrico Racca, 40 anni, al timone dell’azienda Cascina San Rocco società semplice agricola di Marene con il fratello Alberto. L’azienda alleva un totale di 520 capi di cui la metà in mungitura e conferisce il latte alla cooperativa Piemonte Latte di Genola. Racca si dice fiero della nomina ricevuta, giunta grazie al sostegno avuto dai colleghi in un periodo in cui il comparto, al netto dei problemi legati ai costi delle materie prime e dell’energia, registra una

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Latte, “Sul prezzo si guardi alla Lombardia” ENRICO RACCA, NEO PRESIDENTE DELLA SEZIONE LATTIERO CASEARIA DI CONFAGRICOLTURA CUNEO INTERVIENE SULLE DIFFICOLTÀ DEL SETTORE seppur minima risalita dei prezzi alla stalla. “Guardiamo con fiducia al prossimo futuro - dice - sperando che anche altri attori della filiera ci diano una mano”, con chiaro riferimento, in particolare, alla parte industriale. Il comparto latte è nel mezzo di un periodo estivo

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complicato per via del caldo, che ha avuto ripercussioni negative sui quantitativi: “Lle temperature molto elevate e l’afa hanno inciso sulla produzione - commenta Racca -. Le vacche entrano in stress produttivo verso fine agosto-inizio settembre, quest’anno purtroppo,

già da metà luglio, si è avvertita una situazione di stress da caldo sui capi. Questo ha portato ad una minore produzione, ma non vuol dire che la qualità del latte sia calata”. Racca si sofferma, poi, sull’accordo sul prezzo del latte raggiunto in Lombardia, pari a 57 c/l di media fino a fine anno: “Il prezzo del latte alla stalla, anche in Piemonte, negli ultimi tempi è salito tra i 45 e i 46 c/l, con picchi fino a 48 c/l, al di sopra delle cifre di un anno fa, ma pur sempre sotto il prezzo pagato in Lombardia. Quella lombarda è un’intesa importante, a


cui bisogna guardare, e che credo possa smuovere il mercato anche in Piemonte. Il problema restano sempre i costi delle materie prime e dell’energia, per questo è difficile fare previsioni da qui alla fine del 2022. E poi i mercati sono difficili da decifrare. Un esempio? Si parla della stipula di contratti di soia intorno ai 500 euro/ton, una cifra difficilmente assorbibile anche con un prezzo del latte pagato a 57 c/l. Un prezzo del latte stilato sulla base di una tabella qualità unica, che seguisse l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, potrebbe certamente aiutare”.

SUINI, CONTROLLI SUI FUORI PESO

Accolta la richiesta di Confagricoltura

Il Ministero delle Politiche Agricole ha accolto le istanze di Confagricoltura per il comparto suinicolo interessato dalle verifiche ispettive supplementari (VIS) a seguito delle emissioni di non conformità riscontrate in particolare nel 2020, durante la pandemia Covid-19, quando si erano verificate difficoltà di consegna e macellazione degli animali. Il tema è stato a lungo dibattuto dalla sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo che, ora, guarda con apprezzamento al provvedimento con cui si autorizza l’accorpamento dei controlli per le partite fuori peso, come richiesto dai suinicoltori che hanno avuto i controlli necessari a garantire le conformità degli animali rispetto ai disciplinari dei Consorzi dei prosciutti di Parma e San Daniele. Le aziende suinicole sono oggetto di più verifiche degli organismi di certificazione in seguito alle emissioni di non conformità. L’attivazione delle misure di controllo rinforzate sono a carico delle imprese agricole, compresi tutti gli oneri collegati: spese di viaggio, vitto, alloggio degli ispettori. Finora ogni VIS era finalizzata a una sola segnalazione, con il conseguente lievitare dei costi per ogni controllo ulteriore (tra i 200 e i 300 euro ciascuno). “Il conto, per le imprese, era diventato insostenibile, aggravando già una difficile situazione per la filiera suinicola – dichiara Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. Grazie al prezioso lavoro portato avanti da Rudy Milani, presidente FNP allevamenti suinicoli, e dai funzionari nazionali, Confagricoltura si è attivata presso il Ministero affinché si potessero accorpare le visite ispettive supplementari nell’ambito dello stesso controllo e il Mipaaf ha autorizzato le VIS in un’unica tranche”. Anche le spese sostenute nell’ambito della giornata di ispezione vengono addebitate all’azienda una sola volta.

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VITIVINICOLTURA

Centinaia le aziende vitivinicole presenti all’ormai tradizionale appuntamento con le prove tecniche in vigneto svoltosi ad Alba

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iovedì 21 luglio, in località Altavilla ad Alba, si sono svolte le “Prove dimostrative. Tecnica ed innovazione in vigneto nell’era dei cambiamenti climatici”, organizzate da Confagricoltura Cuneo e giunte all’ottava edizione. Oltre trecento le aziende agricole che hanno toccato con mano le novità nel campo della gestione agronomica, della difesa antiparassitaria, della nutrizione e sostenibilità delle colture, con un particolare focus sulla siccità. “Malgrado il grande caldo che ha messo tutti alla prova, c’è stata un’altissima partecipazione sia da parte degli agricoltori che da parte delle aziende dimostratrici. Possiamo quindi dirci soddisfatti di questa ottava edizione delle prove dimostrative che abbiamo scelto di incentrate sul tema dell’emergenza idrica – spiegano Antonio Marino e Luca Maggiorotto, tecnici di Confagricoltura Cuneo -. Ci sono diverse tecniche e pro-

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Le novità in vigneto per il clima che cambia CENTINAIA DI PARTECIPANTI PER L’8A GIORNATA DI PROVE DIMOSTRATIVE CONFAGRICOLTURA AD ALBA dotti che possono venirci in aiuto in questa situazione a supporto del benessere del cotico erboso e delle foglie con, ad esempio, l’applicazione di alcuni prodotti a base di alghe per la nutrizione o del caolino fogliare per evitare

le ustioni della vegetazione e dei preziosi frutti”. Numerose poi le altre tematiche affrontate: dalla fertilizzazione fogliare, alle prove di miscelazione sostanze fitoiatriche, fino alle semine di essenze per sovescio ed

Droni e mezzi comandati a distanza per una gestione sostenibile tra i filari

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inerbimenti tecnici poco esigenti dal punto di vista idrico e dell’utilizzo dei droni per l’agricoltura di precisione come forma di mitigazione dei mutamenti climatici. Ci sono state inoltre prove di efficacia della gestione del sottofila con principi attivi di nuova concezione e diserbatrici meccaniche e soluzioni innovative per la gestione dei reflui di lavaggio attrezzature utilizzate per la distribuzione degli agrofarmaci, in modo da evitare l’inquinamento puntiforme. Le aziende ospitate hanno presentato tutte mezzi innovativi, come diserbatrici meccaniche, droni per la mappatura delle problematiche di nutrizione dei campi, nuovi fertilizzanti maggiormente sostenibili e le ultime novità riguardo la distribuzione degli agrofarmaci con atomizzatori di ultima generazione, inoltre è stato presentato il nuovo metodo di supporto per la gestione della difesa dalle tignole della vite.


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CONFAGRICOLTURA NEWS

Agricoltura sociale aperto il nuovo bando FINO AL 20 OTTOBRE SI PUÒ PRESENTARE LA PROPRIA CANDIDATURA PREVISTI TRE PREMI, UN RICONOSCIMENTO SPECIALE E BORSE DI STUDIO

P

arte rinnovata la settima edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, il premio ideato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, che punta a valorizzare, attraverso l’agricoltura, questa forma di welfare verde per offrire supporto, riabilitazione e reinserimento sociale ai più fragili.

Le novità di questa edizione Due le principali novità: a garanzia di una maggiore trasparenza è stata eliminata la votazione on-line, dando così modo alla giuria di esaminare tutti i progetti presentati. E, oltre ai tre premi da 40.000 euro uniti a tre borse di studio per frequentare il Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato aggiunto un

Settima edizione Xxxxxxx dell’iniziativa xxxxxxx

“premio speciale 2022” per un progetto di gestione e riqualificazione del verde pubblico, per il quale potranno partecipare anche le cooperative sociali non agricole. L’idea vincitrice riceverà 20.000 euro. “Con questa settima edizione - rimarca Confagricoltura - insieme ai nostri partner raggiungeremo un totale di 20 progetti premiati, tutti perfettamente operativi ed equamente distribuiti

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su tutto il territorio nazionale. È la migliore dimostrazione di come questa attività, che si traduce in un forte strumento di integrazione e di inclusione, abbia messo salde radici, diventando un’eccellenza del made in Italy”.

Una scelta importante Una scelta imprenditoriale quella di impegnarsi in progetti sociali all’interno di imprese agricole, che ha saputo coniugare perfettamente i ritmi lenti della natura con il reinserimento lavorativo, restituendo dignità a migliaia di persone. Questo tipo di agricoltura è oggi ben consolidata sul territorio: sono più di 3.500 le aziende del settore che vi si dedicano con successo, occupando 38mila addetti, con un fatturato di 300 milioni. Le aziende agricole impegnate in progetti di agricoltura sociale sono unite da una visione

dell’agricoltura che va ben oltre la coltivazione e la produzione. Pur mantenendo un forte legame con la terra, sono state capaci di evolversi al punto di trasformarsi in un collegamento tra persone e processi sociali e culturali diversi, dimostrando il loro valore decisivo per le comunità rurali. Tutte le info per candidarsi alla VII edizione e il bando, che sarà attivo fino alla mezzanotte del 20 ottobre 2022 sono su www.coltiviamoagricolturasociale.it. Per informazioni scrivere a f.dalmasso@confagricuneo. it. PER PARTECIPARE

Inquadrare il Qr Code per accedere al sito web dove presentare la propria candidatura

NASCITA

Congratulazioni ai neo genitori Ha visto la luce lo scorso 3 agosto la piccola Giulia, figlia di Monica Pellegrino, dipendente degli uffici di Confagricoltura a Cuneo, e del compagno Giovanni Bonanno. Ai neo genitori giungano le felicitazioni di tutta Confagricoltura Cuneo.

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Eventi autunnali, Cascine Piemontesi protagoniste SONO APERTE LE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER PARTECIPARE AI TANTI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA di Francesca Braghero

S

ono aperte le manifestazioni di interesse per partecipare a numerosi eventi territoriali dell’autunno 2022. “Caluma el vache” è l’evento organizzato da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con Cascine Piemontesi, che si tiene ogni anno a fine settembre per celebrare la chiusura

CONFAGRI A MONDOVÌ

della stagione di alpeggio. Dopo aver seguito la discesa a valle delle mandrie, la giornata prevede un momento conviviale dedicato a tutti gli associati con l’assegnazione del premio Cioca d’Or e con l’allestimento di un gazebo di distribuzione di materiale informativo relativo ai prodotti e alle attività svolte dalle aziende che fanno parte del consorzio.

In occasione della Festa del Pane, in programma sabato 1 e domenica 2 ottobre 2022 a Savigliano, il centro storico della città ospiterà laboratori all’aperto, incontri e banchetti di degustazione dedicate al pane e ai suoi derivati. Sarà, inoltre, allestita un’area dedicata alla vendita di prodotti delle aziende agricole associate a Cascine Piemontesi.

Un successo il corso per saper come gestire i cinghiali

A fine luglio oltre 50 persone hanno preso parte a Mondovì al corso da tutor per la gestione del cinghiale (durata 7 ore) organizzato da Confagricoltura Cuneo. Era rivolto: 1) ai titolari di autorizzazione per l’utilizzo di gabbie per la cattura di cinghiali che si trovino nelle condizioni di rinnovo previste nella nuova normativa; 2) ai soggetti proprietari o conduttori di terreni che intendano installare gabbie o recinti di cattura per la prima volta e ai proprietari o conduttori di fondi muniti di porto d’armi uso caccia che dove ricorrano le condizioni intendano intervenire con controlli selettivi sui propri terreni in casi di urgenza come previsto dalla D.C.P.

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L’appuntamento con la Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo è previsto dal 14 al 16 ottobre 2022, sarà organizzato senza restrizioni, con la possibilità di effettuare degustazioni e somministrazione di prodotti eno-grastronomici. Le aziende di Cascine Piemontesi che aderiranno alla manifestazione saranno in piazza Galimberti. “Incontriamoci in Fiera” è la mostra mercato tradizionalmente organizzata da Confagricoltura Cuneo nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, che quest’anno si svolgerà in piazza Garibaldi/via Cavour/piazza San Francesco sabato 29 e domenica 30 ottobre, con la possibilità di prolungare la permanenza degli stand fino al 1° novembre. Anche per questa edizione verrà offerto grande spazio alle aziende del Consorzio, con l’obiettivo di promuovere i vini e le tipicità del territorio. In piazza Garibaldi, via Cavour e piazza San Francesco saranno allestiti gli stand dei produttori che presenteranno i loro prodotti accompagnando i visitatori in un viaggio alla scoperta dei sapori locali. Anticiperà l’evento venerdì 28 e sabato 29 ottobre un Press

Tour itinerante nel Cuneese dedicato a giornalisti specializzati nei settori food e travel, che incontreranno i produttori e le realtà associate a Cascine Piemontesi e avranno l’opportunità di degustare le eccellenze eno-gastronomiche del Piemonte. Cascine Piemontesi si propone di presentare le eccellenze locali sotto una veste comune, valorizzando l’appartenenza ad unico territorio pur mantenendo le singole peculiarità, al fine di affrontare le nuove sfide del mercato internazionale con maggiore forza e autorevolezza. Associarsi al consorzio rappresenta un’opportunità di promozione e di visibilità per le aziende agricole del Piemonte, non solo attraverso la partecipazione ad eventi e fiere, ma anche grazie alla stipula di convenzioni con enti e fondazioni e ad attività mirate su canali di vendita online. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al numero 0171 692143 o scrivere via mail all’indirizzo info@cascinepiemontesi.it.


Autoveicoli FCA a prezzi scontati per gli associati È STATA RINNOVATA LA CONVEZIONE RISERVATA ALLE AZIENDE ADERENTI A CONFAGRICOLTURA CUNEO di Francesca Braghero

È

stata rinnovata la convenzione tra Confagricoltura e FCA Italy Spa. L’accordo prevede sconti sull’acquisto in proprietà di vetture e veicoli commerciali ordinati

presso la rete autorizzata delle concessionarie italiane dei brand (Fiat, Abarth, Lancia, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional). L’offerta viene praticata sul listino detassato comprensivo di eventuali optional per veicoli acquistati e

intestati ai soggetti di cui è stata accertata l’iscrizione a Confagricoltura, che devono presentare copia della tessera associativa, attestato di iscrizione rilasciato dall’associazione con timbro e firma e autocertificazione di apparte-

nenza accompagnata da una copia del documento di identità. La detenzione della tessera deve essere di almeno 3 mesi dal momento della stipula dell’ordine. Solo per i primi 3 mesi dell’anno è richiesta anche la tessera dell’anno precedente, in aggiunta a quella dell’anno in corso. L’eventuale valutazione

dell’usato sarà effettuata attraverso una libera trattativa con le concessionarie sulla base del valore di mercato dell’auto. In particolare, per alcuni modelli Fiat Pro sono previste azioni extra del 2% in caso di permuta o rottamazione. Per maggiori informazioni scrivere a f.dalmasso@ confagricuneo.it.

TUTTE LE CONVENZIONI

Inquadrando il Qr Code con lo smartphone si può accedere alla pagina con le convenzioni riservate ai soci di Confagricoltura Cuneo

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A sinistra: al centro Valerio Alberto e la moglie Stefania con Davide Risso e Marco Bruna A destra: due scorci del nuovo “Agribenessere Agli Abatti” con piscina riscaldata

Turismo rurale di qualità per valorizzare origini e territorio A BARGE C’È “L’AGRIBENESSERE AGLI ABATTI” DELLA FAMIGLIA ALBERTO, NATO PER METTERE A FRUTTO LA PASSIONE PER L’AGRICOLTURA di Paolo Ragazzo

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ecuperare una porzione incolta e selvaggia di collina e, insieme, riscoprire le radici della propria storia familiare. È quanto fatto dalla famiglia Alberto a Barge, in località Gabiola a 800 metri di altitudine. Testa e cuore si sposano alla perfezione in questa storia che parte dalla volontà di Valerio di non abbandonare la casa natale dei genitori e trascina pezzo dopo pezzo tutta la famiglia in quest’avventura chiamata “Agribenessere Agli Abatti”. Sono tre edifici ristrutturati, con ampio uso di legno

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e pietre del posto, perfettamente integrati nei castagneti adiacenti dove dare ospitalità a una ventina di persone all’interno di 5 ricercate camere, con annesso servizio ristorazione. Fiore all’occhiello di questa attività è la piscina riscaldata con getto a cascata, a cui si aggiungerà a breve anche una piccola SPA dove poter fare bagni di fieno. “Siamo una famiglia da sempre impegnata nel settore agricolo, avendo a Barge l’azienda Ca’ Nova in cui coltiviamo mirtilli, albicocche e susine (da cui ricaviamo marmellate), castagne e nocciole, oltre ad allevare pecore Savoiarde e

suini in soccida – spiega Valerio Alberto –. Il mio sogno era però di coinvolgere tutta la mia famiglia unita in questa attività; allora ho deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di acquistare gli edifici vicini a quello dei miei genitori qua a Gabiola per dare vita a questa struttura che mi auguro possa darci soddisfazioni”. Di certo un primo risultato Valerio l’ha già ottenuto con la permanenza in azienda della figlia più grande Arianna che, dopo gli studi superiori al Liceo Linguistico e un avvio di università, ha deciso di fermarsi stabilmente a lavorare a Barge, contribuendo con le idee e l’entusiasmo di una 20enne (tra l’altro attiva anche nella politica locale, essendo presidente del Consiglio comunale) all’avvio della nuova realtà ricettiva. “Inutile dire che siamo molto felici per questa sua scelta e speriamo possa ‘contagiare’ in futuro anche le altre due nostre figlie più piccole Lucia ed Elena – spiega Stefania, la moglie di Valerio –. Io stessa mi sono innamorata di questo progetto familiare a piccoli passi, a partire da quando anni fa decidemmo di iniziare a dare una ripulita a questo luogo per riportarlo alla luce”. Sì perché la “scintilla” è scattata diverso tempo fa, anche se l’inizio ufficiale dei lavori riporta la data del 5 febbraio 2020, alla vigilia della pandemia di Covid-19 che nei successivi due anni stravolgerà le vite di molti.

L’azienda Ca’ Nova coltiva e trasforma mirtilli


LE NOSTRE AZIENDE

“Non il nostro progetto – confessa Valerio –, che invece ha preso forma proprio nei mesi più difficili dell’emergenza sanitaria e non si è mai fermato. La vera criticità che stiamo affrontando è soprattutto l’aumento vertiginoso dei costi dei materiali, che in qualche caso sono addirittura triplicati”.

Le idee per il futuro non mancano Accanto alla struttura ricettiva la famiglia Alberto ha praticamente rimesso a nuovo una porzione di collina bargese che rischiava di continuare ad essere soffocata tra rovi, boschi e sterpaglie e che invece, grazie al lavoro appassionato e professionale di Valerio e della sua famiglia (cugini Alberto e Osvaldo compresi) ha ripreso vita, per lasciare spazio a iniziative e progetti che sono solo all’inizio. “Dobbiamo ancora completare

alcune cose a cui teniamo molto e che sono già in cantiere, come la realizzazione di una casetta su un castagneto secolare e l’avvio di attività con i bambini come fattoria didattica - anticipa ancora Valerio, a cui si illuminano gli occhi quando racconta ciò che sta realizzando -. Ma la soddisfazione più grande è vedere quanto già è stato fatto partendo da una situazione in cui il territorio era praticamente abbandonato: abbiamo ripristinato i sistemi di scolo dell’acqua e riportato alla luce una porzione di bosco che ora può essere vissuto con una manutenzione programmata e costante”. Un bell’esempio, insomma, di agricoltura multifunzionale che nel fare impresa mira anche e sempre più alla valorizzazione del territorio e il suo sviluppo. Con testa e cuore, ovviamente.

La famiglia Valerio alleva anche pecore Savoiarde

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SPECIALE FIERA

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a sabato 3 a lunedì 5 settembre 2022, torna a Saluzzo il tradizionale appuntamento con la Mostra Nazionale della Meccanica Agricola, che giunge quest’anno al suo 75° anno e alla sua 14a edizione nazionale. L’evento si terrà presso il Foro Boario della città del Marchesato (via Don Giacomo Soleri, 16). Ancora una volta saranno protagoniste le attività che da sempre caratterizzano il paesaggio agricolo della pianura e delle valli del Monviso: la frutticoltura, l’innovazione nella meccanizzazione per l’agricoltura, l’allevamento della razza bovina Frisona e, dallo scorso anno, anche la produzione e la lavorazione del legno, grazie alla collaborazione con Boster Nord Ovest – Bosco e Territorio, al fine di valorizzare il legame del territorio saluzzese con la montagna. Per maggiori informazioni telefonare allo 0175/43527 o scrivere a info@ fondazionebertoni.it o seguire i canali social ufficiali Facebook e Instagram. Confagricoltura Cuneo è, anche quest’anno, tra i partner della kermesse e sarà presente in Fiera.

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L’area fieristica di Saluzzo

Frutta, Frisone, legno e meccanizzazione a Saluzzo DAL 3 AL 5 SETTEMBRE RITORNA LA MOSTRA DELLA MECCANICA AGRICOLA. CONFAGRICOLTURA TRA I PARTNER Attraverso i numerosi stand dislocati sugli oltre 35 mila metri quadrati di superficie del Foro Boario, la fiera di Saluzzo si propone, da sempre, di raccontare un territorio ricco di prodotti e aziende specializzate in comparti differenti, caratterizzato anche da un legame imprescindibile con le vallate montane. Nei giorni di sabato e domenica la fiera sarà aperta dalle 8 alle 20, il lunedì dalle 8 alle 14. Sabato 3 settembre è prevista l’inaugurazione ufficiale, fissata per le 11, alla presenza delle autorità e, a seguire, l’apertura della seconda esibizione “Legname del Monviso”. Domenica 4 la rassegna entra nel vivo e

dalle 14.30 si terrà la valutazione delle categorie manze e giovenche (finali) della Mostra Regionale Bovini Razza Frisona Italiana. Alle 17 è in programma il 17esimo Junior Show Regionale (gara di conduzione e giudizio). Lunedì 5 settembre, invece, dalle 8,30 si procederà con le valutazioni categorie vacche (finali) della Mostra regionale e alle 10,30 avrà luogo la tavola rotonda: “Quali filiere forestali nelle valli del Monviso”. Alle 12 si svolgerà la cerimonia di premiazione di Mostra regionale e Junior show, mentre tutto il giorno nel centro cittadino di Saluzzo andrà in scena la tradizionale Fiera di San

Chiaffredo. “Siamo lieti di ospitare nella nostra città, come da tradizione, uno degli eventi di punta della stagione, diventato ormai un punto di incontro a livello nazionale per tutto il mondo agricolo – commenta Francesca Neberti, assessore alle Attività economiche, Mercati e fiere del Comune di Saluzzo –. La Mostra della Meccanica Agricola è un appuntamento al tempo stesso culturale, storico ed economico, che negli anni si è esteso anche alla zootecnica e all’area della filiera del legno. Proprio per l’importanza che questo evento ha per il nostro territorio, fatto al 90% di

attività agricola, abbiamo portato avanti la sfida di non saltarne nessuna edizione, anche negli ultimi due anni segnati dalle difficoltà della pandemia”. “La Mostra ha saputo rinnovarsi e trasformarsi nel tempo, passando da fiera generalista a evento specializzato nel settore agricolo – spiega Carlotta Giordano, presidente della Fondazione Amleto Bertoni –. Grazie alla presenza di Arap Piemonte, la fiera vuole essere momento di confronto non solo per chi si occupa di agricoltura e frutticoltura, ma anche di allevamento. Inoltre, dato il grande successo dello scorso anno, abbiamo deciso di riproporre la nuova area tematica Filiera del legno saluzzese, uno spazio rivolto all’utenza tecnica, professionale e privata dei prodotti legati alle filiere del legno, della manutenzione del territorio montano e dell’agricoltura alpina”. Oltre agli appuntamenti di approfondimento che avranno luogo durante le tre giornate dell’evento, la contestuale festa patronale di San Chiaffredo garantirà al pubblico serate di festa tra musica e spettacoli.


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Merlo Group a Saluzzo Merlo si presenta alla Fiera della Meccanica Agricola di Saluzzo con grandi novità Il Gruppo Merlo si presenta alla Fiera della Meccanica Agricola di Saluzzo (03-05/09/2022) con le ultime novità per il mercato agricolo; prodotti sempre più versatili, efficienti e green. Nell’area espositiva (D33-35-37-39), saranno presenti diversi prodotti e servizi offerti dal Gruppo Merlo:

• Sollevatori telescopici • Macchine speciali: trasportatori cingolati Cingo • Servizi: Centro di Formazione e Ricerca Merlo

Sollevatori telescopici Tra le principali novità avranno un posto di rilievo i sollevatori MF34.7, MF34.9, MF44.7 e MF44.9, in produzione dallo scorso marzo, dotati di motorizzazioni Stage V grazie ai dispositivi DOC e DPF, abbinati all’SCR. I MF34.7 e MF34.9 montano nuovi motori turbo diesel Deutz TCD3.6 da 136 cavalli, mentre i MF44.7 e MF44.9 hanno nuovi propulsori turbo diesel FPT Nef 4.5 capaci di erogare ben 170 cavalli. Presente anche una nuova interfaccia utente che include un monitor per visualizzare tutti i parametri del mezzo (velocità, livello liquidi, regime

motore) e un nuovo joystick elettronico capacitivo (di serie) per riconosce la mano del conducente e controllare i movimenti del braccio con facilità. In caso di urti involontari in fase di manovra, il joystick non attiva i movimenti. Presente anche la funzione “Joystick auto accelerante” che assicura una variazione del regime motore ogni qualvolta viene richiesta potenza idraulica. L’eWorker sarà, come sempre, il protagonista indiscusso della fiera. Nato da anni di ricerca, che poggiano le basi nelle sperimentazioni dei primi anni 2000 sul modello Hybrid

e frutto di un concetto ingegneristico innovativo, il full electric di casa Merlo continua a stupire. Recentemente è stato insignito del premio “Compasso d’Oro” rilasciato da ADI 2022. La giuria internazionale del più antico e soprattutto del più autorevole premio mondiale di design, istituito nel 1954, ha voluto premiare l’eWorker come “bene caratterizzato da una progettualità avanzata e culturalmente consapevole, eticamente responsabile verso l’individuo, la società e l’ambiente, e propulsiva di nuove qualità materiali e immateriali”.

Macchine speciali Infine saranno presenti i trasportatori cingolati Merlo, estremamente versatili, assicurano alte prestazioni e un ridotto impatto ambientale in pieno campo e in azienda, ma anche in vigneto e frutteto. In stand i visitatori avranno la possibilità di vedere il 2° membro della cosid-

detta Generazione 0 presentata all’Eima 2021: il Cingo M600TDe. Trasportatore cingolato full electric con trasmissione composta da due motoriduttori elettrici e priva di olio in pressione. Unico modello full electric della gamma di trasportatori, Cingo M600TDe rispetta

notevolmente l’ambiente poiché i componenti elettrici riducono le emissioni inquinanti, acustiche, e l’olio idraulico è biodegradabile in campo. Inoltre, supera pendenze longitudinali del 35% e trasversali del 20% risultando ideale anche per le operazioni in collina o montagna.

Servizi In quest’area sarà possibile conoscere nei dettagli i corsi di Formazione del Centro Formazione e Ricerca Merlo (CFRM); il personale sarà a vostra disposizione per consigliare e proporre i corsi più adatti a ogni singola azienda agricola.


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