L'agricoltore Cuneese - Aprile 2022

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XX - N. 03•2022 - APRILE 2022 - CONTIENE I.P.

03/2022

Il peso dei costi su aziende e allevamenti

VINITALY 2022 Cuneo e Siena unite da vini e carni d’eccellenza

GUERRA UCRAINA Servono più risorse per l’agricoltura italiana

POLITICA EUROPEA Confagricoltura: la nuova Pac va rinviata e cambiata

ENERGIE RINNOVABILI Parco Agrisolare per il fotovoltaico sui tetti


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Siccità, valutare lo stato di calamità e deroghe al PSR No al Deflusso Ecologico Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

Le aziende agricole sono seriamente preoccupate per la prolungata carenza di precipitazioni su tutto il territorio piemontese e per le ricadute che ne conseguono. Uno scenario che se non muta radicalmente mette a rischio le rese delle produzioni agricole per la campagna in corso. Per questo motivo, analizzando anche la situazione prospettiva indicata dai modelli previsionali, come associazione agricola abbiamo richiesto alla Regione Piemonte di verificare, nel più breve tempo possibile, se sussistano le condizioni affinché la Regione dichiari lo stato di emergenza. Qualora le condizioni di scarsità idrica dovessero prolungarsi ulteriormente, le imprese agricole dovranno effettuare scelte di coltivazioni meno esigenti dal punto di vista dell’apporto irriguo, che potrebbero determinare conseguenze negative anche rispetto agli impegni assunti con l’adesione ad alcuni interventi del PSR quali, per esempio, i pagamenti agro climatici ambientali (Misura 10), l’agricoltura biologica (misura 11) e l’indennità compensativa (Misura 13). L’attuale condizione di siccità, contrasta fortemente con l’impegno del nostro Paese, determinato dalle situazioni di mercato e dalla crisi ucraina, di puntare ad una maggiore produzione di seminativi quali per esempio il mais, al fine di far fronte ad eventuali future carenze di approvvigionamento. Ecco perché è secondo noi necessario individuare possibili deroghe agli impegni previsti da alcune misure del PSR. Il quadro è, infine, ulteriormente aggravato dalla novità del Deflusso Ecologico dei fiumi, al quale da subito ci siamo opposti con forza.

I NUMERI DI QUESTO NUMERO

CARO

EXPORT

+180%

-20mln

% di aumento del prezzo dell’energia

calo, in tonnellate, di export di grano dall’Ucraina

ENERGIA

DI GRANO

PREZZIARIO

ORTOFRUTTA

% di aumento delle voci del prezziario della Regione

% valore ortofrutticolo sulla produzione nazionale

RIVISTO

NAZIONALE

+10%

27%

CRISI UMANITARIA

Appello alle aziende disponibili ad accogliere chi fugge dall’Ucraina Vista la gravissima crisi umanitaria provocata dalla guerra in Ucraina, la Confagricoltura di Cuneo sta raccogliendo l’eventuale disponibilità da parte delle sue aziende associate a dare ospitalità per

qualche mese alle vittime del conflitto. Chi fosse interessato a fornire un aiuto volontario in tal senso è pregato di contattare al più presto gli uffici di Confagricoltura Cuneo sul territorio.

CONTATTI

UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO Tel: 0171/692143 – 0171/344494 Fax: 0171/698629 E-mail: cuneo@confagricoltura.it

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VINITALY 2022

Da destra il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio con il collega dell’Upa Siena, Gianluca Cavicchioli (al centro). A sinistra Adua Villa, conduttrice dell’evento. Nell’altra foto un momento dell’incontro

Vini e razze bovine eccellenti avvicinano Cuneo a Siena SUCCESSO PER L’EVENTO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO, UPA DI SIENA E CASCINE PIEMONTESI AL VINITALY DI VERONA di Gilberto Manfrin

U

na nutrita rappresentanza della Confagricoltura Cuneo, insieme a molti produttori associati, hanno preso parte nella mattinata di martedì 12 aprile all’incontro “Chianina&Piemontese: incontro diVino”, organizzato

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al Vinitaly di Verona dall’associazione agricola cuneese, dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, con il Consorzio Cascine Piemontesi. L’iniziativa, definita una vera sfida del gusto tra tesori enogastronomici, è stata il primo passo di un percorso comune che nei prossimi mesi caratterizzerà i territori delle province di Cuneo e di Siena, accomunati da molte peculiarità, a livello enogastronomico e turistico. L’evento ha accompagnato gli ospiti (tra cui l’ex calciatore di serie A, Paolo Negro) alla scoperta delle eccellenze agroalimentari piemontesi e toscane, con l’intervento diretto dei produttori.

Al tavolo dei relatori il direttore della Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, insieme al collega dell’Upa Siena, Gianluca Cavicchioli, che ha proposto a Confagricoltura Cuneo di diventare socio onorario dell’Unione toscana. Protagonisti dell’appuntamento sono stati i vini rossi Docg delle province di Cuneo e Siena, abbinati alle carni bovine di due razze pregiatissime, la Piemontese e la Chianina. I vini di Denominazione di Origine Controllata e Garantita presentati durante la degustazione sono stati: Barolo, Barbaresco, Roero, Dogliani, Chianti Classico, Chianti, Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, a cui si sono aggiunti Caluso Passito e Vin Santo del Chianti. “Il motivo per cui abbiamo deciso di organizzare questo incontro è molto semplice - afferma Roberto Abellonio -: tutte e due le nostre associazioni hanno quattro Docg di vini rossi e due razze bianche a triplice attitudine tra le eccellenze d’Italia, Chianina e Piemontese, conosciute in tutto il mondo. Non solo: le due province di Siena e Cuneo sono le più visitate da un punto di vista enogastronomico e chi va a Siena va nelle Langhe o viceversa. Il Consorzio Cascine Piemontesi, fortemente voluto da Confagricoltura, è nato proprio per far conoscere il Piemonte e le MASSIMILIANO

GIANSANTI

Presidente nazionale Confagricoltura


sue eccellenze enogastronomiche”. L’iniziativa è stata impreziosita dall’intervento del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “La collaborazione tra questi due territori è motivo di grandissima soddisfazione. È anche un modello di comunicazione di ciò che i nostri produttori fanno di eccezionale sul territorio. La cooperazione di due realtà importanti come la provincia di Cuneo e quella di Siena aiuterà a disegnare il futuro del modello comunicativo dei nostri imprenditori. Mi auguro che in vista del prossimo Vinitaly, Confagricoltura inizi a pensare a come valorizzare i propri territori non più solo come momento di incontro, ma per il modo in cui porteremo le nostre aziende nel futuro”. Sul finale ha preso la parola il presidente pro-

ENRICO

ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo e Piemonte

vinciale e regionale di Confagricoltura, Enrico Allasia: “Piemonte e Toscana sono ai primi posti in Italia per le Denominazioni dei loro prodotti e questo deve farci riflettere di come siamo custodi di un territorio di eccellenze. Le potenzialità su cui possiamo contare a livello enogastronomico e turistico sono enormi, ma ci dimentichiamo di comunicarle in modo corretto, ad esempio all’estero. Vinitaly si conferma una grande vetrina a livello comunicativo e iniziative come quella proposta rappresentano anche una

novità e un’opportunità che speriamo di ripetere”. All’evento hanno portato i loro saluti anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, e il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, che hanno rispettivamente messo in luce il valore della zootecnia piemontese, da difendere in questo periodo storico dal “caro prezzi” e la volontà di continuare a proporre leggi ad hoc per far crescere sempre più il tessuto socio-economico regionale. MARCO

PROTOPAPA Assessore Agricoltura Regione Piemonte

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VINITALY 2022

Le aziende sono tornate al Vinitaly OLTRE 50 IMPRESE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO AL SALONE SVOLTOSI IN PRESENZA DOPO DUE ANNI di Gilberto Manfrin

S

ono state oltre 50 le aziende della Confagricoltura Cuneo che hanno preso parte negli scorsi giorni alla 54esima edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale dei vini e distillati. Quattro giorni di grandi eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati che per Confagricoltura si sono chiusi con un consuntivo che è andato oltre le più rosee aspettative. All’appuntamento veronese dedicato al mondo del vino, tornato in presenza dopo due anni di stop forzato, gli approfondimenti sui temi di stretta attualità si sono alternati alle degustazioni guidate. Come confermato dalle imprese che hanno popolato gli

NEL CORSO DEL SALONE A VERONA SI È DISCUSSO DELLE RIPERCUSSIONI DEL CONFLITTO UCRAINO SUL COMPARTO 6

GIANLUCA

DEMARIA Presidente sezione Vini Rossi Confagricoltura Cuneo

FONDAMENTALE RIPARTIRE CON IL VINITALY NONOSTANTE LE MOLTE DIFFICOLTÀ DEL MOMENTO stand associativi, l’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dall’alto livello di visitatori e buyer. Livello che non ha fatto rimpiangere i numeri degli ingressi registrati nelle edizioni precedenti alla pandemia. Presente nel corso dell’evento anche Gianluca Demaria, presidente della sezione Vini rossi di Confagricoltura e della sezione Vitivinicoltura di Confagricoltura Piemonte che traccia il suo personale bilancio di questa edizione: “Non si può negare che tra i produttori si sia avvertita la preoccupazione per le attuali tensioni internazionali col-

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legate alla guerra in corso - dice -. Un altro problema che, a detta di molti, si sta ripercuotendo sul settore è l’aumento dei costi delle materie prime. In particolare – sottolinea Demaria – si segnalano difficoltà nel reperimento delle bottiglie in vetro, di capsule e cartoni per il confezionamento. Ciò detto è stato fondamentale ripartire con un Vinitaly tornato nuovamente in presenza: credo sia importante, per le prossime edizioni, ricercare sempre di più la qualità degli operatori sperando che questa ripartenza sia di buon auspicio per il futuro del nostro comparto”.

Vini di alta gamma penalizzati Nel corso del salone si è discusso, ovviamente, delle sanzioni UE nei confronti della Federazione Russa che si ripercuotono sull’intero settore vitivinicolo. Basti pensare che il vino italiano sul mercato russo genera 350 milioni di euro. Particolarmente critica risulta in questo momento la situazione dei vini che rientrano nella categoria dei beni di lusso, il cui export è attualmente interrotto. Al danno economico si aggiunge la difficile interpretazione delle sanzioni: il regolamento blocca l’export solo per i prodotti di lusso dal valore superiore ai 300 euro “per articolo”. Tale regola verrebbe applicata all’articolo oggetto della spedizione/consegna, indipendentemente che si tratti di una bottiglia singo-

la oppure di un cartone da 6 o 12 bottiglie. “A nostro avviso - sottolinea Demaria - applicando una restrizione in base alle quantità acquistate, si rischia di discriminare alcuni formati di acquisto. Il problema verrebbe meno se la norma facesse riferimento alla singola bottiglia”.

Ricollocamento del vino esportato in Russia E sempre in merito alla guerra in atto, proprio nei giorni del Vinitaly Confagricoltura ha chiesto chiarimenti, a Roma e Bruxelles, circa il ricollocamento del milione di ettolitri di vino che l’Italia esporta in Russia ogni anno: “Se la difficile situazione di mercato e le sanzioni limitano l’esportazione di questa importante quantità, allora dobbiamo iniziare a discutere su quali canali commerciali dirottarla”. Questioni che l’Italia condivide con un altro Paese leader nella produzione vitivinicola, la Francia. “Di recente abbiamo avuto un incontro con l’ambasciatore francese sul delicato tema della tutela delle produzioni DOP e IGP: le nostre preoccupazioni sono anche le loro - ha fatto presente Giordano Emo Capodilista, vicepresidente di Confagricoltura con delega all’internazionalizzazione -. Preoccupazioni che coinvolgono anche l’indotto turistico. Non dimentichiamo che i visitatori russi in Italia sono tra i maggiori big spender con un volume di acquisti che raggiunge annualmente


Due momenti dell’inaugurazione di Vinitaly presso lo stand della Confagricoltura alla presenza del ministro Stefano Patuanelli e del presidente nazionale Massimiliano Giansanti

1 miliardo di euro. La guerra è un fenomeno che mina le basi non solo economiche, ma anche sociali. Siamo convinti che tutelare il vino sia uno dei migliori modi per promuovere la pace”.

Il successo di Confagricoltura La quattro giorni di Confagricoltura a Verona è stata comunque un successo, anche grazie a una grande novità: le dirette streaming dei convegni e dei talk previsti in calendario, insieme alla ripresa live del popolatissimo stand. La digitalizzazione di questa edizione - raccontata sull’home page del sito e ora disponibile sul canale YouTube della Confederazione - ha permesso infatti di seguire l’edizione appena conclusa anche da remoto. Alta la qualità degli

incontri organizzati che hanno coinvolto i massimi rappresentanti delle istituzioni (Ministri, parlamentari ed europarlamentari, sottosegretari, fino al Console Generale britannico in Italia). Con il convegno di apertura “Pane e Vino, dialogo sul concetto di rinascita”, Confagricoltura ha voluto ricordare anche quanto sia importante, in questo momento storico, lanciare un messaggio di pace e condivisione. Ottimo il risultato degli incontri business: i B2B hanno coinvolto 45 aziende che hanno raccontato le proprie produzioni a oltre 40 buyer, provenienti da Centro e Nord America, Nord Africa, Malesia, Singapore e ovviamente, Europa. L’interesse dei compratori ha spaziato dalle bollicine ai vini fermi, in particolare i rossi superiori.

RIVEDI TUTTI GLI EVENTI

Il Vinitaly 2022 di Confagricoltura è su Youtube

L’edizione 2022 del Vinitaly per Confagricoltura è stata caratterizzata da una novità: lo streaming dei convegni, dei talk, delle degustazioni, insieme alla ripresa live dello stand, il tutto in diretta sulla homepage del sito confederale. Questo ha permesso di seguire la manifestazione anche da remoto direttamente dalla homepage del sito. È possibile rivivere i quattro giorni di Confagricoltura al Vinitaly:

tutte le iniziative e i momenti di approfondimento con i protagonisti di questa edizione sono, infatti, adesso disponibili sul canale YouTube confederale. Sono presenti i video dedicati ad ogni giornata (divisi in capitoli) e brevi clip con le singole interviste. Basta andare su YouTube e digitare ‘Confagricoltura’. Ogni giornata è suddivisa in momenti cliccabili direttamente dalla descrizione riportata.

INQUADRA IL QR CODE

Rivedi i quattro giorni di eventi organizzati da Confagricoltura al Vinitaly inquadrando il QR Code con lo smartphone

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IN PRIMO PIANO

Ucraina, aumentare le misure a sostegno dell’agricoltura VARATO DALL’UE L’AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI CEREALI MA PER CONFAGRICOLTURA NON BASTA. INTERVIENE ANCHE IL GOVERNO di Gilberto Manfrin

I

l blocco delle esportazioni da Russia e Ucraina sta provocando gravi danni all’agroalimentare facendo salire alle stelle i prezzi delle sementi, dei fertilizzanti e dei mangimi per gli animali. Il freno all’export, in particolare dalla Russia, che produce circa 50milioni di tonnellate di fertilizzanti, ha fatto schizzare di oltre il 50% il costo dei componenti dei concimi. Sono considerazioni che fanno capire quanto sia strategico il settore dell’agricoltura non solo in Italia, ma anche in Europa e come dietro al conflitto russo-ucraino è in atto una vera crisi alimentare che sta mettendo a rischio raccolti e allevamenti. Per bocca del proprio presidente nazionale Massimiliano Giansanti, la Confagricoltura ha messo in luce come occorra tornare quanto prima ad investire nel settore primario: “ma per far questo servono politiche forti per l’agricoltura e l’agroalimentare se non vogliamo un aumento inflattivo della spesa alimentare”. Intanto secondo alcuni conti del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), l’operazione di salvataggio necessaria per mettere in sicurezza l’economia agricola italiana finita sotto il fuoco degli aumenti dei costi arrivati alle stelle ha toccato numeri ingenti: 9 miliardi di maggiori costi. Uno di questi riguarda il settore vino, complice l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e il blocco dell’export verso i Paesi del conflitto.

Le misure Ue non bastano Un pacchetto di sostegno di 500 milioni di euro,

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50 dei quali destinati all’Italia, anche attraverso l’utilizzo della riserva di crisi, per sostenere i produttori più colpiti dalle gravi conseguenze della guerra in Ucraina; più anticipi di pagamenti diretti; misure a sostegno del mercato delle carni suine vista la situazione particolarmente difficile del settore; una deroga eccezionale e temporanea per consentire la produzione di colture per scopi alimentari e mangimi su terreni incolti. Sono le principali azioni della Commissione europea per affrontare la crisi agroalimentare che si acuisce sempre più con il conflitto russo-ucraino. Misure che, secondo Confagricoltura però, non bastano per evitare la crisi alimentare internazionale: “Il pacchetto di misure per l’agricoltura è una prima risposta per limitare le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, ma saranno necessari nuovi interventi per contribuire ad evitare situazioni di crisi alimentare a livello internazionale”.

Proroga flessibilità dei terreni a riposo fino al 2023 A rischio, in particolare, sono le esportazioni di grano dall’Ucraina: secondo le stime della Commissione europea, potrebbero ridursi di circa 20 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2022-2023. L’export ucraino incide per il 10% sul mercato mondiale del grano, mentre per il mais si sale al 15%. “In questo quadro decisamente critico - evidenzia il presidente di Confagricoltura - l’Unione europea è chiamata a salvaguardare tutto il potenziale produttivo dell’agricoltura. La flessibilità autorizzata quest’anno dovrà essere estesa al 2023. A livello

EXPORT

-20 mln

calo, in tonnellate, delle esportazioni di grano dall’Ucraina nella campagna 2022/23

DI GRANO internazionale - dice Giansanti - sarebbe opportuno limitare il ruolo che i ‘futures’ sui prodotti agricoli di base stanno avendo sull’andamento delle quotazioni reali. Quelli relativi al grano hanno fatto registrare un aumento del 70% dal 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina”. “Quanto sta accadendo ci fa capire come siano a rischio le nostre filiere - chiosa il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia -. Forse è il caso di prendere atto che non siamo così autosufficienti. Prendiamo atto che se continuano a ridurre le produzioni c’è il rischio che ne risenta tutto il nostro made in Italy. Non solo: con la nuova strategia europea Farm to fork ci sarà un’ulteriore riduzione di produzione di cibo stimata tra il 10-15% e di conseguenza l’aumento dei prezzi al consumatore finale”.

Digestato come fertilizzante per i terreni Vale invece 195 milioni di euro, a livello nazionale, il pacchetto anti-crisi per il comparto agricolo approvato dal Consiglio dei ministri con il DL Ucraina. Rinegoziazione del debito, implementazione del Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole e cessione del credito d’imposta per il caro carburanti: queste le azioni attraverso cui si delinea la politica interna di sostegno. Per sopperire alla stretta sui fertilizzanti provocata dal conflitto, il Governo ha inoltre aperto all’uso del digestato come fertilizzante per i terreni. “Sono state accolte molte delle istanze richieste - commenta il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia -. La sua pubblicazione


in GU permette di compiere il primo passo per contenere il forte impatto economico derivato dall’impennata dei costi delle materie prime, dell’energia e del carburante, aggravata dal conflitto”. Il caro energia continua tuttavia ad avere un duplice effetto negativo: da un lato fa aumentare i costi di produzione, dall’altro fa salire con percentuali senza precedenti il prezzo dei fertilizzanti e dei mangimi. Occorre impegnarsi per potenziare le rinnovabili. È positivo il credito d’imposta per l’acquisto di carburante per agricoltura e pesca. Confagricoltura auspica che, nel prosieguo dell’iter di conversione del provvedimento, le misure previste dal decreto legge possano comprendere non solo i consumi di carburante effettuati nel primo trimestre, ma anche quelli dei mesi successivi, in considerazione

dell’imminente stagione delle grandi lavorazioni e delle raccolte. “Confidiamo - conclude Confagricoltura - che il dibattito parlamentare risolva questo punto, così come riteniamo fondamentale intervenire sui consumi di comparti già sofferenti, come ad esempio gli allevamenti e le serre. Strategica, infine, l’equiparazione del digestato con i fertilizzanti chimici di sintesi”.

Vino in sofferenza Comparto particolarmente penalizzato dal blocco dell’export verso la Federazione russa è quello del vino. L’Italia è il primo fornitore di vini della Federazione Russa, davanti alla Francia e secondo i dati di Nomisma Wine Monitor, che tengono conto delle “triangolazioni”, vale a dire prodotti inviati ad altri Stati membri prima di essere destinati al mercato russo, le

esportazioni italiane sono ammontate lo scorso anno a 345 milioni di euro. Gli spumanti, Asti e Prosecco in testa, inciderebbero per quasi la metà sul valore totale. Numeri che la dicono lunga sull’impatto del blocco. “Gli operatori interessati devono essere indennizzati per le perdite economiche provocate dalle decisioni del Consiglio UE”, sottolinea Confagricoltura, che ricorda come il blocco delle esportazioni di vini e liquori dalla UE sul mercato russo si aggiunge al divieto di importazioni di prodotti agroalimentari dagli Stati membri dell’Unione deciso nell’agosto 2014 dalle autorità di Mosca a seguito delle sanzioni UE allora imposte per l’invasione della Crimea. Il divieto è tuttora in vigore e riguarda ortofrutticoli, prodotti lattiero-caseari, carni e salumi.

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IN PRIMO PIANO

Pagamenti diretti PAC deroghe inverdimento DECISIONE ASSUNTA DALLA COMMISSIONE EUROPEA E VALIDA PER L’ANNO DI DOMANDA 2022 PER IL 2022 PREVISTA MAGGIOR FLESSIBILITÀ NEL DESTINARE ALLE PRODUZIONI SUPERFICI A RIPOSO

“L

e politiche agricole europee in tema di agricoltura non vanno nella direzione auspicata dal settore che in questi decenni ha compiuto passi da gigante in tema di sostenibilità ambientale. Lo ha fotografato anche la Commissione europea nel rapporto annuale dedicato alla transizione economica, sociale e ambientale. L’Italia è nel gruppo di Un momento del convegno a Savigliano

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ell’ambito delle decisioni assunte dalla Commissione europea per rafforzare la sicurezza alimentare mondiale, si segnala la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE della annunciata decisione di esecuzione (UE) 2022/484 del 23 marzo 2022 che ha previsto le attese

deroghe al cosiddetto “inverdimento” nell’ambito del regime dei pagamenti diretti della PAC. La decisione si affianca agli altri provvedimenti del “pacchetto anti crisi” previsto a livello europeo e che ha anche previsto, tra le altre misure, un quadro temporaneo straordinario per gli aiuti di stato, un regolamento per l’ammasso delle carni suine e l’attivazione del fondo di riserva di crisi a disposizione degli Stati membri per specifici interventi anche cofinanziati da risorse nazionali. Venendo alla decisione in sostan-

La nuova PAC va rinviata e rimodulata È L’APPELLO DI CONFAGRICOLTURA DALLA FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE DI SAVIGLIANO Paesi europei che dal 2011 al 2020 ha fatto progressi maggiori della media Ue riducendo le emissioni, l’utilizzo di fitofarmaci e migliorando la sua biodiversità, ma ha peggiorato i suoi indicatori economici. Di fronte a ciò e alle conseguenze del conflitto in Ucraina, è opportuno rinviare dunque l’entrata in vigore della nuova PAC e accogliere le nostre istanze per una sua modifica più favorevole agli agricoltori”. È il messaggio che Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, ha lanciato dalla Fiera

Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano in chiusura del convegno “La nuova PAC e il PNRR: prospettive, strategie e criticità per l’agricoltura di domani”. Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha messo in luce come “di fronte ad uno scenario internazionale drammaticamente mutato in pochi giorni, molte delle decisioni assunte per lo sviluppo agricolo vadano riviste per tutelare e aumentare le produzioni nazionali ed europee”. La nuova Politica Agricola Comune, in vigore

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za si prevede (art. 1) che gli Stati membri possono decidere, per l’anno di domanda 2022, che: • le superfici lasciate a riposo possono essere considerate una “superficie distinta” anche se sono coltivate o se sono utilizzate per il pascolo o per la raccolta a fini produttivi; • le superfici lasciate a riposo possono essere considerate AIE (Aree di Interesse Ecologico) anche se utilizzate per gli usi di cui sopra ed adottando il fattore di ponderazione normalmente utilizzato; • sia consentito l’utilizzo di prodal 2023, è stata analizzata da Vincenzo Lenucci, responsabile dell’Area Economica e Centro Studi Confagricoltura. “Le risorse destinate dalla PAC all’Italia sono di oltre 50 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e di circa 36 miliardi di euro nel quinquennio 2023-2027 ha chiarito -. Le risorse complessive sono inferiori di circa il 15% rispetto alla precedente programmazione, ma vengono richiesti maggiori impegni alle aziende in termini di sostenibilità (ecoschemi) con meccanismi che mirano a privilegiare le imprese più piccole (pagamento ridistributivo)”. Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio Confagricoltura a Bruxelles, in video collegamento, ha aggiunto: “Visto quanto sta succedendo, è in atto un ripensamento di alcuni meccanismi”. In chiusura è intervenuto anche l’assessore regionale Marco Protopapa.


LE DEROGHE NON SARANNO VALIDE PER LE SEMINE AUTUNNO-VERNINE dotti fitosanitari sulle superfici utilizzate per pascolo, raccolta o coltivazione. Anche se non è stata prevista una deroga completa a tutti gli obblighi di “inverdimento”, le deroghe consentite a livello comunitario consentiranno una notevole maggiore flessibilità nell’utilizzo dei terreni disponibili

e la possibilità di destinare a produzione superfici che sarebbero rimaste altrimenti a riposo. Di notevole interesse anche la deroga alla possibilità di utilizzare prodotti fitosanitari sulle superfici oggetto di produzione. Le deroghe purtroppo si applicheranno unicamente alle domande 2022 quindi di fatto non consentiranno flessibilità alle prossime semine autunno-vernine cui, se non interverranno modifiche, si applicheranno le regole approvate con la riforma per il “post 2022”. Si attende ora un provvedimento

nazionale che dovrebbe applicare le deroghe previste a livello comunitario visto che è comunque facoltà dello Stato membro renderle operative adottandole entro 21 giorni dalla data di notifica della decisione. Dalle informazioni assunte presso gli uffici, il Mipaaf ha già in preparazione un provvedimento (decreto ministeriale) che senz’altro applicherà tutte le tre deroghe consentite dalla decisione della Commissione. Conseguentemente occorrerà verificare poi le modalità di applicazione operativa in sede di domanda unica

di queste novità che potrebbero anche comportare una modifica delle domande eventualmente già presentate. L’Europa è alla ricerca di soluzioni

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EMERGENZA

Controllo selvatici, parere “non favorevole” dell’ISPRA IL DECRETO DELLA REGIONE CONTENENTE DIVERSE MISURE URGENTI PER IL CONTENIMENTO DELLA FAUNA È BLOCCATO di Fabio Rubero

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er arginare il numero sempre crescente di selvatici sul territorio piemontese, la Regione Piemonte ha emanato un apposito Decreto lo scorso 15 marzo. Nel momento in cui andiamo in stampa, tuttavia, tale Decreto non è ancora entrato in vigore a causa dell’intervento dell’ISPRA che lo ha momentaneamente “stoppato”. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha fornito il proprio “parere” (obbligatorio ma non vincolante) “non favorevole” in quanto a suffragare la necessità dei provvedimenti straordinari contenuti nel decreto non sono stati forniti i ritenuti indispensabili dati sulla specie, abitualmente ricavati dagli appositi “censimenti” e negando la possibilità di utilizzare anche cani di piccola taglia “da scaccio” per cacciare i cinghiali dove la copertura vegetazionale non permette altre

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alternative (metodo che a gennaio ha dato risultati molto positivi con aumento anche dell’800% dei prelievi).

Le misure in deroga previste dalla Regione Tra le misure urgenti presenti nel Decreto regionale, in deroga a quanto previsto dalla normativa in vigore, la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale anche nelle ore notturne (previo utilizzo di mezzi per la visione notturna che facilitino l’avvistamento dei cinghiali) e la successiva possibilità di abbattimento in caso di urgenza (previa comunicazione) per gli agenti della Provincia, per gli agenti di vigilanza delle aree protette, per i proprietari o conduttori dei fondi interessati muniti di licenza di porto d’armi, o appositamente incaricati all’abbattimento (Tutor), per le guardie venatorie volontarie e per i cacciatori nominativamente

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individuati in possesso di specifica formazione, operanti sotto il coordinamento dell’amministrazione provinciale. Tali soggetti, in caso di esito positivo, dovranno comunicare tempestivamente alla Provincia le caratteristiche dei capi abbattuti (giovane/adulto, maschio/femmina). Altra deroga riguarda appostamenti temporanei e altane che potranno essere posizionate fino a 50 metri dal confine dell’Area Protetta, previa comuni-

PREVISTA UNA BARRIERA

cazione all’Ente Gestore. C’è anche la possibilità per i cacciatori piemontesi che intendano esercitare l’attività venatoria alla caccia di selezione al cinghiale, con l’iscrizione di cinquanta euro per cacciare in tutti gli ATC e CA piemontesi. Effettuato questo versamento i cacciatori potranno richiedere di cacciare gratuitamente il cinghiale - in selezione - in qualsiasi ATC o CA scelto, anche diverso da quello di ammissione: gli Enti gestori devono concedere entro quarantott’ore la relativa autorizzazione. Un’opportunità estesa anche ai cacciatori non piemontesi, limitatamente agli ATC o CA in cui sono erano ammessi nella sta-

gione venatoria 2021/22. Altre misure intervengono in deroga al Regolamento regionale vigente nelle Aree Protette aumentando, tra le altre cose, da 5 a 15 la destinazione ai privati dei capi abbattuti, non conteggiando la classe degli striati nel numero totale dei capi ceduti e ipotizzando come destinatari anche gli agricoltori e gli alpeggiatori che non hanno in dotazione le gabbie di cattura ma che hanno subito danni. Nelle intenzioni della Regione le Misure del decreto si sarebbero dovute applicare con decorrenza 11 marzo scorso e rimanere in vigore in relazione dell’evolversi della situazione epidemiologica e,

C’è l’ordinanza del Commissario nazionale

L’ordinanza del 25 marzo scorso del Commissario Straordinario alla Pesta Suina Africana Angelo Ferrari, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile, contiene una serie di disposizioni importanti per il controllo della malattia. La zona infetta dovrà essere adeguatamente segnalata con appositi cartelli e munita o attrezzata con dispositivi di cattura dei cinghiali (in media uno ogni 2.000 / 2.500 ettari di territorio). Inoltre l’ordinanza prevede il rafforzamento delle barriere fisiche già esistenti (autostrade) e la costruzione di una seconda barriera parallela alle autostrade per delimitare una “zona cuscinetto o bianca”. L’operazione dovrebbe essere realizzata entro il prossimo giugno. “Dalla lettura del provvedimento – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - l’impianto della seconda barriera rappresenta il presupposto essenziale per autorizzare in deroga l’attività di caccia di selezione al cinghiale, fatte salve indicazioni diverse che in futuro dovessero provenire dal gruppo operativo di esperti. Per questo - aggiunge Allasia - siamo preoccupati per il contenimento dell’epidemia, in quanto con la stagione della riproduzione gli animali tendono a spostarsi anche di diversi chilometri”.


LA MISURE PREVISTE DALLA REGIONE SAREBBERO MOLTO UTILI comunque, almeno sino al prossimo 30 giugno e in ogni caso non oltre l’esecutività del “Piano Regionale d’interventi urgenti per la Gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana”. Misure che Palazzo La-

scaris tiene a precisare “saranno aggiornate in funzione dell’evolversi della situazione epidemiologica ed in base alle previsioni contenute nell’emanando Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa)” ma che, come detto, restano quiescenti in conseguenza del parere non positivo dell’ISPRA.

Caustica la Confagricoltura Caustico, al riguardo, il commento di Adriano Rosso responsabile Confagricoltura zona di Cuneo: “Il decreto contiene spunti interessanti che valutiamo positivamente poiché davvero utili alla causa, ma il tutto è vanificato dalla decisione dell’ISPRA. Temiamo che in questo modo non si arrivi al contenimento dei selvatici, pregiudicando in qualche modo la pubblica

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sicurezza e la lotta alla Peste Suina Africana”. Nel momento in cui andiamo in stampa apprendiamo, infine, che su proposta dell’assessore alla sanità la Giunta regionale ha approvato oggi la delibera che stanzia la somma di oltre 8.200.000 euro per misure urgenti per la peste suina africana. Si tratta di risorse che potranno essere immediatamente utilizzate per la messa in sicurezza delle aree a rischio ed in parti-

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colare per il posizionamento delle reti di recinzione. Nelle scorse settimane sono stati effettuati i sopralluoghi nelle aree interessate e pertanto a breve sarà possibile partire con i lavori per realizzare le reti di contenimento, soprattutto nelle aree più a rischio. Ciò consentirà di riattivare non solo le attività outdoor ma anche quelle lavorative che, per effetto delle ordinanze nazionali, sono state di fatto bloccate.

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L’INTERVISTA

Il conflitto peserà su prezzi mutui e risparmi delle famiglie GIUSEPPE GHISOLFI, GIORNALISTA ED ESPERTO DI FINANZA DELINEA ALCUNE CONSEGUENZE DELLA GUERRA IN UCRAINA di Paolo Ragazzo

I

nsegnante e giornalista, oltre che ospite di numerose trasmissioni televisive nazionali e scrittore. Stiamo parlando di Giuseppe Ghisolfi (nella foto sotto con il premio internazionale Leone d’oro alla carriera, ritirato a Venezia), presidente dell’Accademia di educazione finanziaria, consigliere dell’Istituto Mondiale delle Casse di risparmio (WSBI) e direttore responsabile della rivista “Banca Finanza”. A lui abbiamo rivolto qualche domanda per capire meglio le conseguenze economico-finanziarie della guerra scatenata dalla Russia.

Professor Ghisolfi, il conflitto in Ucraina sta sconvolgendo anche i mercati. Quali impatti futuri si possono immaginare per l’economia della Eurozona? “Le sanzioni applicate nei confronti della Russia

per ora hanno avuto effetti limitati sull’Europa, ma tutto dipende dall’evolversi del conflitto. L’aumento del prezzo del gas produce evidenti danni alle imprese e alle famiglie. Secondo l’Autorità bancaria europea i rischi di primo impatto non rappresentano una minaccia fondamentale per la stabilità del sistema bancario. Sicuramente l’economia dell’Eurozona ne risentirà. Oggi in tutta Europa, ma anche negli Stati Uniti, spaventa l’inflazione. Quest’ultima è una tassa che colpisce soprattutto le classi a minor reddito. Al momento non sappiamo se le aziende italiane presenti in Russia potranno continuare la loro attività o se saranno costrette a chiudere. Per ora risultano gravemente danneggiate le imprese che esportano in tutta quell’area”.

È comunque verosimile immaginarsi nei prossimi mesi un continuo rialzo dei prezzi delle materie energetiche e di alcuni beni di consumo, in particolare dei generi alimentari? O ci sarà un’inversione di tendenza? “È molto probabile che assisteremo ad un generale aumento dei prezzi fino a che la situazione non sarà stabilizzata. Purtroppo la nostra dipendenza energetica ci mette in gravi difficoltà: importiamo circa il 90% del gas e, di questo, il 45% dalla Russia. Abbiamo detto “no” all’energia nucleare e non ci siamo dotati di una nostra politica energetica nazionale. Le conseguenze di queste scelte saranno inevitabili”.

Quali sono i rischi per i risparmi delle famiglie italiane? 14

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“I risparmi delle famiglie italiane sono direttamente legati all’inflazione. Tenere il denaro sui conti correnti significa subire una perdita annuale notevole, che oggi si assesta sul 5%. Ecco perché da anni insisto, in ogni sede, per una maggior diffusione dell’educazione finanziaria. Per tutelare i nostri risparmi, tra guerra e inflazione, occorre avere delle conoscenze di base che ci rendano più consapevoli. Recentemente sono stato audito dalla Commissione finanze del Senato su un progetto di educazione finanziaria obbligatoria nelle scuole che mi auguro diventi legge. Proprio in questi giorni ho pubblicato “Abbecedario. Le parole dell’economia” edito da Aragno. Uno strumento molto utile per avvicinarsi all’economia e alla finanza”.

In questo clima di pesante incertezza, il costo del denaro ne risente. Sarà più difficile richiedere un mutuo? Come impatterà questa situazione sui tassi di interesse (fisso o variabile)? “È probabile che i tassi di interesse sui mutui subiscano un aumento anche se ad oggi sono ancora contenuti. Un tasso fisso può risultare più tranquillizzante, ma nessuno sa prevedere il futuro. Come già detto solo la fine delle ostilità può cambiare radicalmente la situazione”.

Quali strumenti finanziari o iniziative governative potrebbero essere di aiuto alle aziende, in particolare quelle agricole, per non subire soltanto quanto sta accadendo? “Occorrono urgentemente interventi di sostegno da parte del Governo. Tipo finanziamenti a fondo perduto per le aziende particolarmente danneggiate e garanzie statali per prestiti o mutui, in particolare per le imprese agricole che non possono tollerare ulteriori aumenti dei costi energetici e non solo”.



ENERGIA RINNOVABILE

Parco Agrisolare per il fotovoltaico sui tetti FIRMATO IL DECRETO DEL MIPAAF CON I CRITERI PER ACCEDERE AI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO di Francesca Braghero

È

stato firmato dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali il 25 marzo scorso il DM Parco Agrisolare. La misura dispone l’erogazione di un contributo di 1,5 miliardi di euro a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici e fabbricati ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale nel periodo 2022-2024.

Beneficiari Soggetti regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle imprese, ad esclusione degli esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore a € 7.000,00) tra: • imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; • imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO di cui all’Avviso da emanarsi ai sensi dell’articolo 13 (interventi esenti da notifica); • cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228. L’intensità di aiuto è prevista in

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relazione a: • produzione primaria: il 50% è destinato alle regioni meno sviluppate e il 40% alle regioni restanti; • trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli: 50% per le regioni meno sviluppate e 40% per le regioni restanti; • trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli in prodotti non agricoli: 30%, di cui 20% alle piccole imprese e 10% alle medie imprese. La spesa massima ammissibile è di 750.000 euro per singolo progetto e di 1.000.000 di euro per il singolo soggetto beneficiario. Le risorse a disposizione consistono in 1200 milioni per la produzione agricola primaria e 300 milioni per la trasformazione di prodotti agricoli e trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, con il 40% destinato ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Settori e tipologia di intervento Acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

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Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale. Unitamente al fotovoltaico, possono essere eseguiti altri interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture: a) rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti; b) realizzazione dell’isolamento termico dei tetti; c) realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).

PAC, PSR E AGRISOLARE

Specifiche condizioni Le spese sono ammissibili a partire dal giorno di presentazione della domanda da parte del soggetto beneficiario. Gli aiuti possono essere cumulati, in relazione agli stessi costi ammissibili, con altri aiuti di Stato, compresi quelli de minimis, nel rispetto del divieto del doppio finanziamento e purché tale cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascuna tipologia di investimento. A seguito della decisione di approvazione da parte della Commissione europea sarà emanato l’Avviso di adesione e identificata la finestra temporale di presentazione delle domande. Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate personalmente dai soggetti beneficiari o per il tramite dei Centri di Assistenza Agricola di Confagricoltura Cuneo.

Giovedì 28 aprile un incontro a Mondovì

Si terrà giovedì 28 aprile alle ore 18, presso la Sala Conferenze in corso Statuto 11 a Mondovì, l’incontro di presentazione dei nuovi finanziamenti in agricoltura, organizzato da Confagricoltura Cuneo e presentato da Valter Roattino, segretario di zona di Mondovì. Dopo l’introduzione di Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, la parola passerà a Marco Bruna, segretario di zona di Saluzzo e Savigliano, che

esporrà le novità previste da Pac e Psr, mentre l’intervento di Simona Rossotti di Meg&Partner tratterà i bandi e i finanziamenti per le imprese. Entrando nel merito del Pnrr Agrisolare, Luca Perrone di STP Progetti presenterà il decreto-legge sul Parco Agrisolare e Marco Bano di ESI Srl descriverà la convenzione con la propria azienda. Altri incontri di questo tipo sono allo studio in tutte le sedi di zona di Confagricoltura Cuneo.


NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

PROROGA IMPOSTE PER GLI ALLEVAMENTI AVICUNICOLI E SUINICOLI IN AREE CON RESTRIZIONI SANITARIE In sede di conversione del Decreto Legge “Milleproroghe”, all’art. 3 comma 6 quater, è stata disposta la proroga dei versamenti delle imposte per i soggetti che svolgono l’attività di allevamento avicunicolo o suinicolo nelle aree soggette a restrizioni sanitarie per le emergenze dell’influenza aviaria e della peste suina africana. La norma, proposta da Confagricoltura, prevede che “per i soggetti che svolgono attività di allevamento avicunicolo o suinico-

lo nelle aree soggette a restrizioni sanitarie per le emergenze dell’influenza aviaria e della peste suina africana sono prorogati al 31 luglio 2022 i termini aventi scadenza nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2022 per i versamenti relativi alle ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, alle trattenute relative alle addizionali regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche,

ISCRIZIONE “REGISTRO NAZIONALE OPERATORI EUTR” PER CHI COMMERCIALIZZA LEGNO E DERIVATI Da lunedì 4 aprile è possibile effettuare l’iscrizione al Registro Nazionale Operatori EUTR, come previsto dal decreto interministeriale (DM 9 febbraio 2021). L’iscrizione al Registro nazionale degli operatori EUTR è obbligatoria per coloro i quali commercializzano legno e prodotti derivati, con l’obiettivo di dimostrare la regolarità lungo la breve catena di custodia del legname di provenienza nazionale, nell’ottica di contrastare sempre più efficacemente il commercio del legno illegale. Sono tenute ad iscriversi al registro le persone fisiche o giuridiche che effettuano la prima immissione sul mercato interno, attraverso qualsiasi mezzo, qualunque sia la tecnica di vendita, di legno o prodotti da esso derivati destinati alla distribuzione o all’uso nell’ambito di un’attività commerciale come specificato nel regolamento(UE) n. 995/2010. Informazioni negli uffici di Confagricoltura.

che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta, e all’imposta sul valore aggiunto”. Con la circolare l’Agenzia chiarisce, relativamente all’ambito territoriale di applicazione della sospensione, che possono beneficiare della proroga gli esercenti attività di allevamento avicunicolo e suinicolo che, alla data di inizio alla data del 01/01/2022, hanno la sede operativa in uno dei comuni rientranti nelle aree assoggettate a particolari restrizioni da ordinanze o dispositivi delle autorità competenti a seguito della verifica di casi di peste suina africana o di influenza aviaria. Per sede operativa si intende il luogo adibito all’esercizio delle attività di allevamento. Potranno fruire dell’agevolazione quei soggetti che, al 01/01/2022, svolgono attività di allevamento suinicolo con sede operativa in uno dei comuni rientranti in una “zona

infetta” istituita a seguito di accertati casi di peste suina africana, oppure che svolgono attività di allevamento avicunicolo con sede operativa in una “zona di ulteriore restrizione” (ZUR) istituita per contenere la diffusione dell’influenza aviaria, qualora alla medesima data siano state attuate misure di restrizione sanitaria da parte delle autorità competenti. La sospensione opera, fino al 31 luglio 2022 per i suddetti versamenti che scadono nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2022. I versamenti sospesi devono essere effettuati in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2022 o in quattro rate mensili di pari importo da corrispondere entro il giorno 16 di ciascuno dei mesi da settembre 2022 a dicembre 2022. Eventuali versamenti già effettuati, prima dell’entrata in vigore della proroga, nei mesi di gennaio e febbraio 2022, non potranno essere rimborsati.

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DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2022: ECCO QUAL È LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA La Dichiarazione dei Redditi va presentata dai contribuenti obbligati alla trasmissione o da coloro che intendono portare a deduzione e a detrazione ai fini Irpef sui redditi le spese sostenute nell’anno di riferimento della dichiarazione. Il CAF Confagricoltura Cuneo è a disposizione per la compilazione e l’invio dei modelli 730 e UNICO. Per tutte le pratiche (anche per i precompilati) il CAF verifica i dati della dichiarazione dei redditi, impegnandosi a conservare la documentazione per almeno 5 anni e a gestire gli eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Elenco dei documenti da presentare - Atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2021; - Codice fiscale del contribuente,

del coniuge e dei famigliari a carico; - CU 2022 relativo a somme percepite nell’anno 2021; - Assegni periodici corrisposti al coniuge; - Copia Mod. 730 o UNICO anno 2021 (se non redatta presso i nostri uffici); - Atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2021; - Contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione; - Spese mediche datate anno 2021; - Scontrini fiscali farmacie esclusivamente con codice fiscale del contribuente (e famigliari a carico), natura e quantità del farmaco acquistato nel corso del 2021; - Rate mutui su fabbricati pagati nel 2021; - Ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari 2021;

- Ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2021; - Ricevute di pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, nonché i versamenti dei contributi per la previdenza complementare; - Mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi) e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte; - Certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2021; - Eventuale certificazione I.N.A.I.L. per indennità temporanea (infortunio) o Cassa Edile anno 2021; - Fatture o ricevute per spese funebri, veterinarie, istruzione, attività sportive praticate dai ragazzi e contributi volontari a favore di Istituzioni Religiose o paesi in via di sviluppo, ONLUS, ONG, ecc. sostenute nel 2021; - Attestati di versamento contri-

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buti previdenziali ed assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici ed all’assistenza personale o familiare anno 2021 (badanti, colf); - Attestati di versamento degli acconti d’imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2021; - Per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino; - La ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011; - Copia fatture e pagamenti effettuati per sistemazioni aree verdi. - Per le spese sostenute per Superbonus 110% copia bonifici effettuati, fatture, asseverazione costi e attestazione energetica,

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scheda informativa intervento eseguito, abilitazioni amministrative, attestato APE, comunicazione ENEA. - Bonus Facciate 90% copia bonifici effettuati, fatture emesse anno 2021 da chi ha prestato lavori, asseverazioni tecnico abilitato, attestato qualificazione energetica APE, quietanze pagamenti urbanizzazione, comunicazione ENEA, - Calcolo IMU dovuta per il 2021, se non effettuato presso i nostri uffici. Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, che dovrà essere conservata in originale dal contribuente per tutto il periodo entro il quale l’amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest’anno, fino al 31 dicembre 2027. Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta. Per maggiori informazioni contattare l’ufficio CAF Confagricoltura nella propria zona di riferimento.


CREDITO D’IMPOSTA DEL 20% PER GASOLIO AGRICOLO ACQUISTATO NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2022 E’ previsto un credito di imposta, per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati nell’attività agricola effettuato nel primo trimestre solare dell’anno 2022 ( gennaio-febbraio-marzo), comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell’Iva. L’art. 18 del Decreto Legge pub-

blicato in Gazzetta Ufficiale il 21/03/2022 prevede che: • alle imprese esercenti attività agricola sia riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati per l’esercizio dell’attività agricola, un contributo straordinario, sotto forma di Credito di imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante

effettuato nel primo trimestre dell’anno 2022, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell’imposta sul valore aggiunto. • il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in F24 entro il 31/12/2022; in alternativa si può cedere il credito con necessario rilascio visto di conformità. Informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

CONTRIBUTI PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA ENTRO IL 16 MAGGIO La Regione ha aperto il bando (Mis. 11.1.1) relativo alla concessione di aiuti in sostegno a un insieme di pratiche agricole con il più elevato livello di sostenibilità ambientale, per tutelare l’ambiente e il clima, conservare la fertilità dei suoli, migliorare il livello di biodiversità e a fornire criteri rigorosi in materia di benessere degli animali. Il pagamento per ettaro di superficie del territorio regionale è determinato per compensare i maggiori costi e i minori ricavi dovuti all’adozione delle pratiche dell’agricoltura biologica in relazione alle diverse tipologie di colture. Le domande di contributo si potranno presentare entro il 16 maggio 2022: i tecnici della Confagricoltura di Cuneo sono a disposizione per la presentazione delle domande. La Regione ha inoltre prolungato le operazioni del PSR 10.1.1, 10.1.3.1, 10.1.4 azioni 1 e 3, 10.1.6, 10.1.7 azioni 2 e 3, 10.1.8 impiegando nel complesso oltre 33 milioni di euro. Info negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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LOTTA ALLA POPILLIA JAPONICA, LA TECNOLOGIA PER CONTRASTARE I DANNI AI VIGNETI La Popillia japonica è entrata in Italia dal 2014 e sta invadendo progressivamente il territorio della Lombardia e del Piemonte, estendendosi sino in Emilia Romagna. Questo coleottero si nutre delle foglie, dei fiori e dei frutti di numerose specie vegetali, causando notevoli danni ad alberi d’alto fusto e piante da fiore ornamentali, ma anche a fruttiferi quali melo, pesco, vite, kiwi, nocciolo e colture estensive in pieno campo. Le azioni di lotta consistono nell’installazione di trappole per la cattura e il monitoraggio delle popolazioni e in interventi con trattamenti fitosanitari, che però stanno dando risultati contrastanti a livello di efficacia.

Il progetto del Politecnico di Torino Partendo da queste premesse il Dipartimento di elettronica e telecomunicazioni del Politecnico di Torino sta elaborando il progetto POP.AI, mirato al settore viticolo, che si propone di impiegare droni (terrestri e aerei) e intelligenza artificiale (AI) per individuare la presenza e la numerosità dell’insetto all’interno di un vigneto e di sviluppare soluzioni di contrasto con trappole SMART e sistemi autonomi terrestri, cooperanti con i droni e governati dall’AI, per la distribuzione di prodotti fitosanitari in maniera localizzata e diffe-

renziata; il tutto con l’obbiettivo di migliorare la sostenibilità della produzione vitivinicola, in termini di prodotto utilizzato per la lotta attiva, la qualità del vino e la salvaguardia dell’ambiente circostante. Confagricoltura Piemonte ha dato la sua disponibilità a collaborare al progetto in particolare per definire i requisiti delle aziende di riferimento, selezionare alcuni dei siti di test ed effettuare una revisione critica delle soluzioni sperimentate. Contribuirà inoltre alla diffusione dei risultati verso il mondo agricolo organizzando eventi divulgativi, formativi e di comunicazione.

ESONERO CONTRIBUTIVO INPS: ECCO I CODICI ATECO PER CHI PUÒ PRESENTARE DOMANDA ENTRO IL 4 MAGGIO In base all’articolo 70 del Decreto Legge n. 73 del 2021 è previsto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore delle imprese delle filiere agricole dei settori agrituristico e vitivinicolo, comprese le aziende produttrici di vino e birra per il mese di febbraio 2021. Il messaggio del 25 marzo ha fissato i nuovi termini per la presentazione delle domande per beneficiare dello sgravio contributivo: la scadenza della domanda è fissato al prossimo 4 maggio. Possono beneficiare dello sgravio le imprese che abbiano subito, durante il periodo ammissibile (febbraio 2021), un calo del fatturato di almeno il 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 con i seguenti codici ATECO: Cod. ATECO Attività 01.21.00 Coltivazione di uva 11.02.10 Produzione di vini da tavola e v.q.p.r.d. 11.02.20 Produzione di vino spumante e altri vini speciali 11.05 Produzione di birra 55.20.52 Attività di alloggio connesse alle az. agricole 56.10.12 Attività di ristorazione connesse alle az. agricole Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione.

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Latte, se i prezzi non si adeguano le stalle chiudono CONFAGRICOLTURA DENUNCIA LISTINI ANCORA TROPPO BASSI CON MOLTI ALLEVATORI COSTRETTI A MACELLARE LE PROPRIE VACCHE

Allevamenti in calo

centesimi per ogni litro di latte, premi di qualità esclusi. Il prezzo del “latte spot”, quello che è venduto senza contratti di fornitura periodica, è in forte aumento da mesi e la quotazione ufficiale tra fine marzo e inizio aprile è stata di 51 centesimi al litro. In questo contesto, in Piemonte, per contratti di fornitura annuali, oggi la maggior parte delle industrie paga il latte alla stalla tra i 40 e i 42 centesimi al litro. Stretti nella morsa di costi di produzione sempre più alti e ricavi fermi molti allevatori stanno pensando di ridurre la produzione. “Dieci anni fa - ricorda Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo - nella regione subalpina erano attive 2.243 stalle da latte: oggi sono soltanto 1.625 (-27,6%, in pratica ha chiuso una stalla su 4). La maggior parte degli allevamenti da latte si concentra in provincia di Cuneo e Torino, rispettivamente con 722 e 580 stalle. Le vacche allevate in Piemonte sono 120.703, per una produzione annua di 1.154.731 tonnellate di latte, che rappresentano un valore all’origine di circa 485 milioni di euro. In Italia sono attivi 26.000 allevamenti di vacche da latte, che sviluppano un fatturato di 16 miliardi di euro.

Molti allevamenti sono sull’orlo del collasso. I caseifici, che pure accusano aumenti di costi dovuti all’aumento delle spese di trasformazione, non stanno fornendo agli allevatori un adeguato riconoscimento per il loro impegno. Granarolo, attraverso la cooperativa Granlatte, ha adottato un atteggiamento responsabile, riconoscendo ai produttori un prezzo di 48

“Produrre latte sta diventando antieconomico. Negli ultimi mesi - chiarisce Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte - stiamo assistendo a un aumento significativo delle macellazioni di vacche da latte: gli allevatori, che non riescono a far fronte all’impennata dei costi di alimentazione degli animali, preferiscono

CONFAGRICOLTURA È ATTIVA PER IL COLLOCAMENTO DEL PRODOTTO ALLE MIGLIORI CONDIZIONI DI PREZZO

I

n Piemonte i prezzi del latte alla stalla continuano ad essere troppo bassi e molti allevamenti rischiano la chiusura. Non solo: negli ultimi mesi si è registrato un sensibile aumento delle macellazioni di vacche da latte, segnale di come le imprese che producono latte stiano attraversando un momento di grandissima difficoltà. “I costi di produzione sono lievitati in modo impressionante - spiega Guido Oitana, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Piemonte -, mentre il prezzo del latte alla stalla continua a rimanere fermo, o mostra segnali di aumento troppo deboli a fronte delle maggiori spese che vengono sostenute dagli allevatori da un anno a questa parte. Di contro, il prezzo del mais per l’alimentazione delle bovine è aumentato del 67%, il gasolio del 72% e l’energia elettrica addirittura del 392%”.

Stalle a rischio chiusura

STALLE

1.625

stalle da latte attive in Piemonte (-27,6% rispetto a 10 anni fa)

IN PIEMONTE

limitare le perdite, chiudendo le stalle. Gli stabilimenti di macellazione hanno incrementato l’attività e, se le condizioni non cambieranno, questo fenomeno si consoliderà nei prossimi mesi. La produzione di latte negli altri Paesi europei sta calando e ormai le industrie straniere stanno importando latte italiano, evento che si era mai riscontrato finora”.

Pianificare investimenti e nuove strategie Nei prossimi mesi, complice anche il calo fisiologico della produzione a causa dell’aumento delle temperature che rende meno produttive le mandrie, il latte potrebbe mancare. “Per evitare di impoverire il nostro patrimonio zootecnico da latte - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo - Confagricoltura si sta impegnando per favorire il collocamento di prodotto sul mercato alle migliori condizioni di prezzo. Alle imprese diciamo di non vendere il latte sottocosto e di non accettare condizioni di aumento di prezzo poco significative: siamo a loro disposizione per il collocamento del prodotto, anche con imprese che operano su mercati internazionali, per superare questa situazione di difficoltà. Questo è il momento - conclude Allasia - in cui occorre pianificare investimenti e strategie di mercato nel medio lungo periodo, che richiedono un’adesione convinta di tutta la filiera produttiva e commerciale. Non servono prove di forza, ma collaborazioni convinte, nell’interesse del nostro sistema produttivo”. L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2022

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ZOOTECNIA

IL TEMA È STATO CENTRALE ANCHE NEGLI STATI GENERALI SVOLTISI A CUNEO

“L

’aumento spropositato dei costi dell’energia e delle materie prime sta continuando a ricadere quasi interamente sul settore primario senza che nessun altro comparto riesca ad assorbire l’impatto devastante che sta avendo sulle nostre aziende”. È quanto dichiara Alberto Brugiafreddo presidente della sezione “Bovini da carne” di Confagricoltura Cuneo componente del “Gruppo Piemontesisti” (a cui aderiscono anche numerose aziende di Confagricoltura) che nelle scorse settimane attraverso un manifesto ha espresso le principali criticità con le quali devono attualmente convivere gli allevatori della Razza Piemontese. Relativamente all’ambito di sua competenza, aggiunge: “Dopo due anni di autentica sofferenza, i prezzi di vendita sono fortunatamente tornati quasi ai livelli ‘pre-covid’,

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Piemontese, i costi affossano gli allevatori

CARO

QUOTAZIONI DI VENDITA IN LEGGERA RISALITA MA NON SUFFICIENTI A COPRIRE GLI AUMENTI DEI COSTI DI PRODUZIONE di Fabio Rubero

ma ciò non è tuttavia sufficiente a coprire gli aumenti che per quanto concerne l’energia sono del 180% e relativamente alle materie prime hanno una media del 70%. Le aziende stanno resistendo, ma fino a quando lo potranno fare visto che per alcune la redditività si è completamente azzerata e la maggior parte degli allevamenti sta lavorando da tempo ormai in grave perdita?”. A suffragare ciò che sostiene Brugiafreddo sono i numeri emersi agli “Stati Generali della Razza Piemontese” andati in scena il 2 e 3 aprile scorsi allo Spazio Incontri della Fondazione Crc a Cuneo. Nella due giorni cuneese (a cui hanno preso parte diversi esponenti della Confagricoltura cuneese e piemontese tra cui lo stesso Brugiafreddo e il presidente Enrico Allasia) che ha preceduto la tradizionale Fiera di Quaresima

L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2022

+180% % di aumento del prezzo dell’energia

ENERGIA del 4 aprile al Miac, sono stati diffusi dati che parlano di costi di produzione (4,30 euro medi al chilo per l’animale vivo) decisamente più alti rispetto a quelli di vendita (circa 4 euro medi). “Il rischio – prosegue Brugiafreddo – è, ovviamente, che le aziende si convertano ad altre tipologie di allevamento meno onerose o si dedichino alle colture cerealicole o, peggio ancora, chiudano i battenti. E l’esperienza insegna che quando una stalla chiude, non riapre più anche solo per il fatto che occorrerebbero almeno 4 anni (2 anni e mezzo perché partoriscano le vacche e un anno e mezzo perché il vitello cresca e ingrassi) per poter ripartire. E infatti dagli anni ‘80 a oggi la produzione di Piemontese si è sostanzialmente dimezzata, perciò se vogliamo evitare che questo trend prosegua occorre sostenere le aziende rimaste facendo sì che

possano aumentare la produttività e la redditività. Ma per la sopravvivenza è fondamentale che anche gli allevatori collaborino e lavorino per il cambiamento dei paradigmi

FIERA A FOSSANO

dell’allevamento dei bovini da carne, diversificando l’offerta e proponendo al mercato prodotti di alta qualità. Stop all’omologazione della carne perché la vera forza risiede nelle

Premiato il toro di Paolo Solavaggione

Alla 93° edizione della Fiera del Vitello Grasso che si è svolta lo scorso 6 aprile presso il Foro Boario di Fossano, l’azienda di Paolo Solavaggione ha ricevuto il primo premio nella categoria “Tori grassi di razza Piemontese” per il capo Zalino. Alla storica azienda di Savigliano associata a Confagricoltura Cuneo giungano le migliori congratulazioni per il prestigioso riconoscimento.


differenze qualitative sia internamente al comparto Piemontese sia nel rapporto con le altre razze”. È utile sottolineare ancora una volta come oggi quello della Piemontese rappresenti un asset cruciale per il nostro territorio e per la nostra regione dove vengono allevati circa 300 mila capi, il 60% dei quali in provincia di Cuneo. Allevamenti da cui nasce una carne di altissima qualità (vista la considerevole presenza di proteine nobili)

e di grande salubrità in considerazione del rapporto quasi paritario tra grassi saturi e polinsaturi (gli Omega-3 e Omega-6). Ma, secondo Brugiafreddo, vista la nuova Pac le nubi all’orizzonte non tendono a diradarsi: “Tutti vorremmo gli animali al pascolo per avere un minore impatto ambientale, ma al primo posto occorre mettere la sopravvivenza delle aziende. Anche in considerazione del fatto che la popolazione mondiale e

il fabbisogno alimentare sono in continua crescita, occorre incentivare la produzione e non limitarla attraverso scelte anacronistiche”.

IN REGIONE VENGONO ALLEVATI CIRCA 300MILA CAPI DI PIEMONTESE, DI CUI IL 60% NELLA GRANDA

Una tipica stalla di Piemontesi in provincia di Cuneo

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FRUTTICOLTURA

Da Berlino messaggi di fiducia per i frutticoltori AL FRUIT LOGISTICA IN VETRINA IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE NAZIONALE, PRESENTI ANCHE DIVERSE IMPRESE CUNEESI

C

onfagricoltura ha partecipato dal 5 al 7 aprile al Fruit Logistica di Berlino con uno stand istituzionale e numerose aziende ortofrutticole associate, a testimoniare la vitalità del comparto, l’importanza dell’evento e soprattutto del mercato tedesco. Come ricordato anche da Michele Ponso, titolare dell’omonima azienda di Lagnasco e presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura, presente a Berlino insieme alle aziende Eden Fruit di Saluzzo e Ribotta Group di Revello. “La Germania è il primo mercato di sbocco, che cresce ancora arrivando ad assorbire il 30% del valore del nostro prodotto fresco e circa il 20% di quello trasformato. È un riferimento per tutta la frutta cuneese e piemontese, pesche e nettarine ma anche mele, kiwi e susine. Purtroppo il momento è molto complicato con costi di imballaggi e trasporti aumentati anche del 100% e Alcune aziende cuneesi a Berlino

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L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2022

consumatori che vedono il loro potere d’acquisto sempre più ridotto e quindi in qualche modo portati a diminuire i consumi di frutta. È una situazione che temiamo non si risolverà facilmente nel breve periodo, purtroppo, alla luce del conflitto in Ucraina e degli esiti della pandemia. Per questo, ad esempio, facciamo appello alla Regione Piemonte affinchè attivi quanto prima il pagamento dei ristori alle aziende colpite dalle gelate 2021, ad oltre un anno dall’evento”.

Alta qualità e limiti logistici In occasione dell’inaugurazione della Fiera, ospitati dall’Ambasciatore, S.E. Armando Varricchio nella prestigiosa sede dell’ambasciata italiana, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è discusso proprio dell’incerto quadro internazionale economico e di mercato in cui i nostri imprenditori si trovano ad operare. Nella tavola rotonda, organizzata da Confagricoltura insieme ai partner Fruitimprese, ICE Agenzia e la rappresentanza italiana di Messe Berlin/Fiera di Berlino, si è discusso della difficile fase congiunturale, in vista di una revisione della recente Riforma dalla Politica agricola comunitaria. “La nostra ortofrutta - ha rimarcato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - si distingue per l’elevata qualità e la sicurezza superiore alla media della UE. Ha una performance positiva in valore nelle esportazioni, che si riflette in un aumento del saldo della bilancia commerciale. Preoccupa anche la diminuzione delle esportazioni polacche e greche in Ucraina, dal momento che i volumi invenduti rischiano di sovrapporsi con le produzioni nazionali.

ORTOFRUTTA

27%

% del valore ortofrutticolo sulla produzione agricol nazionale

VALORE NAZIONALE

Il settore ortofrutticolo – ha aggiunto – vale 14 miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola nazionale. Il nostro obiettivo è, nonostante le oggettive difficoltà politico sanitarie dopo oltre due anni di pandemia e collegate all’attuale conflitto russo ucraino, di promuovere queste eccellenze per creare ulteriori opportunità, salvaguardare la competitività delle imprese nella difficile fase congiunturale, superare le criticità “storiche”, affrontando i punti di debolezza del comparto, come i costi di produzione più alti dei competitor e la logistica non adeguata alla estrema rapidità degli scambi”. E proprio sulla logistica, l’Italia ha pesanti gap che ostacolano l’export: il 90% della merce viene trasportata su gomma e circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo viaggia lungo l’asse scandinavo/ mediterraneo. Per l’ortofrutta è più conveniente partire dal Marocco e arrivare ad Amsterdam, che andare dalla Sicilia a Berlino. Per non parlare della conservazione della merce in occasione dei periodi di picchi produttivi. Nonostante le molte difficoltà il settore ortofrutticolo italiano continua ad esprimere performance molto positive in termini di valore ed export. Sul fronte delle esportazioni, l’Italia è il sesto Paese al mondo con un valore di 9,5 miliardi di euro tra ortofrutta fresca e trasformata e un significativo +5,3% nel 2021 che conferma il comparto al primo posto tra le voci dell’export nazionale. A trainare le vendite all’estero è il segmento della frutta fresca, in particolare mele, kiwi, pere, pesche e nettarine.


FENOMENI VIOLENTI DOPO OLTRE 110 GIORNI DI ASSENZA DI PRECIPITAZIONI

D

opo oltre 110 giorni di siccità l’agricoltura piemontese lo scorso 1° aprile ha subito i danni del maltempo, a causa delle forti raffiche di pioggia e soprattutto delle grandinate che hanno colpito vaste aree del territorio regionale. Le grandinate più rovinose si sono registrate nel Cuneese tra Fossano, Cervere, Bra, Cherasco, ma anche nel Saviglianese, nel Saluzzese nella zona di Revello e a Cavour in provincia di Torino. Marco Bruna, direttore zonale

SGRAVI CONTRIBUTIVI PER LE GELATE 2021

Grandine e gelo su frutteti, danni limitati DOPO L’AZIONE DI CONFAGRICOLTURA SUPERATE IN PARTE LA DIFFICOLTÀ CON LE ASSICURAZIONI di Confagricoltura nel Saluzzese, evidenzia che “gli alberi da frutto in questo periodo hanno i germogli molto teneri, che la grandine ha distrutto; alcune piante, per esempio i ciliegi, sono in piena fioritura, per cui si perderà la quasi totalità del raccolto. I tecnici, dai primi sopralluoghi ci segnalano danni anche al legno delle piante”. Solo qualche giorno dopo, poi, la notte del 9 aprile, un brusco abbassamento della temperatura, con minime tra -1 a -4 gradi, ha

colpito in particolare i frutteti nella zona di Tarantasca e Scarnafigi. I frutticoltori erano preparati all’evento ed hanno attivato gli impianti antibrina, dall’irrigazione a scopo termico alle ventole, all’accensione delle candele antigelo. Grazie all’opera di prevenzione, a una prima valutazione dei tecnici di Confagricoltura, i danni sarebbero limitati.

Assicurazioni, qualcosa si muove Sul fronte dei pesanti disagi creati dalla mancanza di adeguate

assicurazioni agevolate, dopo la forte azione portata avanti da Confagricoltura, qualcosa sembra muoversi “Le difficoltà che avevamo evidenziato - segnala Allasia - si sono in parte risolte e grazie al dialogo che Confagricoltura ha attivato con le principali compagnie assicuratrici molti agricoltori hanno potuto stipulare le polizze per i danni da gelo: il meteo è imprevedibile e fino alla prima decade di maggio non potremo considerarci fuori pericolo. Prevenire i danni da calamità atmosferiche è indispensabile per una corretta gestione aziendale – aggiunge Allasia - soprattutto in frutticoltura, un comparto che a livello piemontese genera un fatturato di oltre 500 milioni di euro su un totale nazionale di 4 miliardi”.

Grazie a Confagricoltura le aziende cuneesi hanno potuto presentare le domande all’INPS

“Grazie all’azione sinergica tra Confagricoltura e INPS, le imprese agricole cuneesi e piemontesi danneggiate dalle gelate eccezionali del 7 e 8 aprile 2021 hanno potuto regolarmente presentare le istanze per ottenere lo sgravio contributivo, fino al 50% della contribuzione dovuta per 12 mesi”. Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, commenta il buon esito di una vicenda che rischiava di penalizzare ulteriormente soprattutto il comparto frutticolo subalpino, ma non solo. Per gli agricoltori, infatti, non era possibile caricare le domande sul portale piemontese dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale. La situazione è

stata sbloccata dopo la pronta segnalazione di Confagricoltura all’INPS che, comprendendo bene le ragioni e le difficoltà per il settore, ha provveduto a porre rimedio alla situazione. Il carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi dell’aprile 2021 è stato riconosciuto dal Decreto Ministeriale del 9 agosto 2021 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 28 agosto 2021. La domanda di esonero doveva essere presentata tramite il cassetto previdenziale aziende agricole. La norma non prevedeva un termine di scadenza di presentazione della domanda, tuttavia, l’INPS aveva stabilito che venisse presentata entro il termine dell’ultimo

giorno del dodicesimo mese successivo all’evento calamitoso, ossia il 6 aprile 2022. “Ringraziamo l’INPS per la disponibilità e la solerzia con cui si è attivata per risolvere la situazione aggiornando e mettendo a disposizione delle aziende la sezione ‘domande telematiche/ esoneri’ del cassetto previdenziale delle aziende agricole - conclude Michele Ponso, presidente della sezione Frutticola nazionale di Confagricoltura -. In questo modo si sono potute presentare le domande e dare un po’ di ossigeno alle casse delle imprese che hanno visto ridurre drasticamente i loro fatturati a causa proprio degli scarsi raccolti dello scorso anno”.

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A TUTTO CAMPO

Prezziario regionale agricolo adeguato al rialzo DOPO LE FORTI SOLLECITAZIONI DI CONFAGRICOLTURA LA REGIONE HA RIVISTO I LISTINI VISTO L’AUMENTO DEI COSTI di Francesca Braghero

D

opo una duplice richiesta di adeguamento dei listini inoltrata da Confagricoltura alla Regione Piemonte, è stato approvato con una determinazione diri-

PREZZI

+10% % di aumento delle voci del prezziario della Regione

RIVISTI genziale del 17 marzo il prezzario regionale per l’anno 2022 per opere e lavori di competenza della Direzione Agricoltura e Cibo. L’aggiornamento ha stabilito un incremento

generalizzato dell’elenco dei prezzi del 10%, per compensare l’aumento dei costi delle materie prime, dei carburanti, delle risorse energetiche, delle lavorazioni e delle attrez-

zature che riguardano progetti e interventi in campo agricolo. “In un’ottica di collaborazione con la pubblica amministrazione, tesa a risolvere le criticità in essere nel settore

agricolo, siamo lieti che le nostre osservazioni siano finalmente state prese in considerazione – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Confagricoltura Piemonte –. Ora restiamo in attesa dell’ufficialità con la pubblicazione del nuovo elenco dei prezzi in Gazzetta”. Il prezzario regionale, sottoposto ad aggiornamenti periodici, costituisce una guida e un importante strumento a supporto del-

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la progettazione, valutazione e verifica dei lavori agricoli. Viene utilizzato dalla direzione regionale agricoltura, dalle amministrazioni provinciali, dalle comunità montane e da tutti i soggetti interessati alla valutazione estimativa di opere ed interventi agricoli. I prezzi esposti nell’elenco sono riferiti all’esecuzione e non comprendono al proprio interno gli eventuali costi per noleggio di ponteggi fissi o mobili che, se necessari,

devono essere computati a parte. Il listino regionale in vigore prima dell’adeguamento del 17 marzo non risultava allineato con gli effettivi valori di mercato, che negli ultimi mesi sono lievitati in maniera rilevante, motivo per cui necessitava di un’urgente revisione. Tuttavia, oltre l’incremento percentuale forfettario degli importi già approvato dalla Regione Piemonte, la necessità futura sarà anche

quella di aggiornare le singole voci dell’elenco dei prezzi con l’aggiunta dei nuovi materiali che negli anni sono andati a sostituire quelli utilizzati in passato. “Per citare un esempio – continua Allasia – nel caso dei vigneti, i pali di testata e gli intermedi vengono ormai realizzati da tempo in acciaio anzichè in legno, ma l’attuale listino regionale non ne contiene la voce di pertinenza e, di conseguenza, non ne è ancora

stato stabilito il prezzo”. I prezzi di riferimento individuati nel nuovo elenco cesseranno di avere validità il 31 dicembre 2022, sebbene l’attuale elenco potrà essere transitoriamente utilizzato fino al 30 giugno 2023 per le istanze pervenute entro tale data.

ALLASIA: “SODDISFATTI MA RESTIAMO IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE”

TUTTI I PREZZI AGGIORNATI

Inquadra il QR-Code e accedi all’elenco delle voci del prezziario con le quotazioni aggiornate

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CONFAGRICOLTURA NEWS

S

abato 28 maggio, dalle 9,30, il PalaExpo di Cherasco (piazza degli Alpini) ospita il convegno “Il nocciolo e gli effetti dei cambiamenti climatici” organizzato da Cascine Piemontesi e Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor e con il patrocinio e sostegno di numerosi partner istituzionali e privati. L’evento sarà a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti e sarà possibile seguirlo anche in streaming. A causa delle restrizioni Covid-19 l’ingresso sarà consentito esclusivamente a coloro che si

COMIZIO AGRARIO

SABATO 28 MAGGIO, IN PRESENZA, IL CONVEGNO DI CASCINE PIEMONTESI E CONFAGRICOLTURA

registreranno sul sito www.confagricolturacuneo.it. Per informazioni 0171/692143 /int. 5 – eventi@ confagricuneo.it. Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, pre-

Maria Pia Bernardi premiata a Mondovì

Maria Pia Bernardi è stata premiata dal Comizio Agrario di Mondovì nell’ambito della festa della donna. La cerimonia, che ogni anno celebra le donne impegnate in agricoltura nel nostro territorio, si è svolta sabato 12 marzo presso la sede del Comizio Agrario. La consuetudine del riconoscimento è nata nel corso

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A Cherasco il nocciolo ritorna protagonista

della prima guerra mondiale, quando le donne erano rimaste sole a condurre le proprie aziende mentre gli uomini di famiglia erano al fronte a combattere. Maria Pia Bernardi da anni affianca il marito nella conduzione dell’azienda agricola Cascina Bozzano a Rocca De’ Baldi.

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senta così il ritorno in presenza dell’importante appuntamento: “Torna con la sua ottava edizione un appuntamento divenuto negli anni punto di riferimento per la corilicoltura italiana - dichiara -.

A MONDOVÌ

Lo dimostrano i numeri costantemente crescenti delle persone interessate a partecipare: per questo daremo la possibilità di seguire l’evento anche in diretta streaming. Quest’anno ci soffermeremo in particolar modo sulle conseguenze che gli evidenti cambiamenti climatici provocano sul nocciolo, in particolare dal punto di vista fitoiatrico, impattando notevolmente sulla coltura. Ringrazio fin da ora le istituzioni e gli sponsor che, con il loro sostegno, rendono possibile la realizzazione di questa importante manifestazione”.

Aziende protagoniste alla Fiera di Primavera

La Confagricoltura di Cuneo ha partecipato alla 61esima edizione della Fiera di Primavera il 9 e 10 aprile a Mondovì con numerose aziende associate e uno stand istituzionale. Le favorevoli condizioni meteorologiche e la voglia di tornare a visitare in presenza uno degli appuntamenti più sentiti del territorio hanno decretato

il buon esito della manifestazione. Gradito ritorno anche per l’esposizione bovina “PrimaVera Piemontese”, andata in scena in piazza Carlo Ferrero e alla cui organizzazione ha partecipato anche la Confagricoltura provinciale. Nel corso della rassegna bovina è stato premiato Luigi Caramello di Rocca De’ Baldi.


Gianluca Griseri, tecnico tra gli organizzatori del convegno aggiunge: “Finalmente di nuovo il pubblico presente in sala; questo è sicuramente un segno di ritorno alla normalità che tutti auspichiamo. Il filo conduttore del convegno saranno il clima e gli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del nocciolo”. Dopo i saluti da parte di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, il programma

(ancora in fase di definizione) prevede l’intervento di Alessandro Annibali, Amministratore Delegato New Factor e Ambasciatore per l’Italia dell’INC (International Nut and Dried Fruit Council) che farà una dettagliata analisi sul comparto italiano e mondiale della frutta in guscio. Seguirà Federico Spanna del Settore Fitosanitario e Servizi tecnico Scientifici della Regione Piemonte ad illustrare gli effetti del cambiamento climatico sulle aree corilicole piemontesi. Alberto Alma e Luciana Tavella del DISAFA - Università degli Studi di Torino, parleranno invece

dei danni causati dalla Popillia japonica nei nocciolleti. Monica Mezzalama di AGROINNOVA Università di Torino, tratterà le attuali conoscenze sul nuovo mal bianco del nocciolo, “oidio turco”. Chiuderanno il convegno Simone Bardella e Lorenzo Berra – Agrion, Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, presentando il progetto di ricerca

“Nocciola di Qualità” al servizio della filiera corilicola. A seguire ci sarà la presentazione del consorzio Cascine Piemontesi e le opportunità riservate alle imprese corilicole. La giornata continuerà con il “porte aperte” della ditta Chianchia, specializzata nella produzione di macchine per la raccolta, pulizia ed essicazione delle nocciole.

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Inquadrando il codice QR ci si può iscrivere al convegno “Il nocciolo e gli effetti dei cambiamenti climatici” del 28 maggio a Cherasco

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Dicci come vorresti L'Agricoltore cuneese Sondaggio di gradimento e sviluppo del periodico “L’Agricoltore cuneese” Gentile lettore, ti chiediamo solo qualche minuto del tuo tempo per rispondere ad alcune domande ed aiutarci a capire qual è l’indice di gradimento attuale de “L’Agricoltore cuneese”, periodico della Confagricoltura di Cuneo. Nell’ottica di migliorare e rendere sempre più rispondente alle tue esigenze la rivista ufficiale della Confagricoltura provinciale, siamo interessati a raccogliere eventuali tuoi consigli e suggerimenti. Grazie per la tua disponibilità. 1) Sesso Maschio Femmina 2) Età fino a 18 anni da 19 a 30 anni da 31 a 45 anni da 46 a 60 anni oltre 60 anni 3) Zona di residenza Cuneo Alba Bra Saluzzo Savigliano Mondovì Fossano Altro:.............................................................................. 4) Attività aziendale

5) Quanto ti interessa ciascun argomento? Dai un voto da 0 (= non mi interessa) a 5 (= mi interessa molto).

Bandi e finanziamenti...................................... Scadenze fiscali............................................... Normative....................................................... Temi di attualità.............................................. Storie di aziende............................................. Andamento comparti...................................... Mercati e prezzi agricoli.................................. Iniziative, fiere ed eventi di Confagricoltura...... Meccanizzazione e attrezzature agricole.......... Notizie sindacali e attività di lobby......................... Notizie internazionali e aggiornamenti da Bruxelles..

È possibile dare più risposte

Allevamento da carne Allevamento da latte Frutticoltura Viticoltura Corilicoltura/Castanicoltura Cerealicoltura Agriturismi Agroindustria Altro:..............................................................................

6) Quanto ritieni efficace, nel complesso, la comunicazione agli associati di Confagricoltura Cuneo? È possibile dare solo una risposta

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7) Come giudichi la rivista di Confagricoltura Cuneo “L’Agricoltore cuneese”? È possibile dare solo una risposta

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Consegna il sondaggio negli uffici di Confagricoltura o invialo via posta, e-mail o fax a Confagricoltura Cuneo (Via Bruno Caccia 4 – 12100 – Cuneo / e-mail: cuneo@confagricoltura.it / fax 0171.1832154) oppure Autorivari studio associato, direzione e redazione de “L’Agricoltore cuneese” (Corso 4 Novembre 8 – 12100 - Cuneo / e-mail: staff@autorivari.com). Puoi compilarlo anche on line sul sito www.confagricolturacuneo.it. Grazie per la preziosa collaborazione.

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LE NOSTRE AZIENDE

Pierpaolo Milanesio, la figlia Vanessa, la moglie Claudia e il fratello Marcello con Fabio Fogliati, responsabile Confagricoltura Bra

Come “mosche bianche”nella patria della razza Piemontese A SANFRÈ, IN LOCALITÀ MOTTA, LA FAMIGLIA MILANESIO ALLEVA BOVINI GARONNESI CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL BENESSERE ANIMALE di Paolo Ragazzo

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Sanfrè, in località Motta, un tempo era tutto un fiorire di allevamenti e aziende agricole. Portavano tradizionalmente il nome di uno dei dodici apostoli; come cascina San Filippo, dove ancora oggi l’azienda Milanesio non solo resiste al progressivo spopolamento del caratteristico borgo antico, ma proprio qui intende costruire il suo futuro. Allevatori da sempre di bovini di razza Garonnese, nella patria della Piemontese, c’è chi considera Claudia, il marito Pierpaolo e il

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cognato Marcello delle “mosche bianche” in zona. E in un certo senso, per alcuni aspetti, potrebbero anche essere considerati tali.

Pronti per i pascoli “A giorni i nostri animali lasceranno le stalle per raggiungere i pascoli circostanti e qui vi resteranno fino all’autunno, salvo forte maltempo – spiega Claudia -. È un sistema di allevamento che ha parecchi vantaggi: fortifica le vacche e i loro vitelli, liberi di mangiare erba fresca e di stare all’aria aperta, e consente anche a noi un’organizzazione migliore dei nostri impegni personali”. La scel-

L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2022

ta della Garonnese è stata dettata, da un lato, per dare continuità alla storia di famiglia e, dall’altro, perché con il tipo di gestione se-

mi-brado dell’allevamento è una razza bovina più semplice da gestire in alcune fasi aziendali, tipo quelle delicate dei parti. Ma come è nata questa passione? “Abbiamo cominciato importando i vitelli dalla Francia e allevandoli per l’ingrasso – continua Claudia –; parallelamente nel 2005 abbiamo acquistato le nostre prime 4 manze, diventate 8 l’anno successivo, e a seguire alcuni tori con l’idea di chiudere così tutto il ciclo di allevamento. Ce l’abbiamo quasi fatta, le importazioni di vitelli sono ormai ridotte e contiamo di completare questa operazione a breve”.

La filosofia aziendale La ricerca di una maggior libertà nell’allevamento si accompagna ad altri principi che rendono bene l’idea della filosofia aziendale. Uno di questi è l’attenzione costante al benessere animale, al di là delle misure previste dalle normative in materia, come si può vedere dalla stalla realizzata nel 2005 che consente alle vacche e

La stalla è collegata ad un ampio pascolo adiacente


La struttura aziendale in cui vengono allevati gli animali in inverno. Dalla primavera all’autunno i capi vengono invece lasciati pascolare in pieno campo

ai loro vitellini di potersi muovere liberamente e di avere accesso all’ampio pascolo adiacente. “Abbiamo notato che lasciando gli animali al pascolo per molto tempo si ammalano e si stressano molto meno – proseguono gli allevatori – e per noi, che li conosciamo tutti per nome tanto da affezionarci, è un aspetto fondamentale con dei risvolti tangibili”. Altro aspetto importante è l’autoproduzione di quasi tutto il necessario per l’alimentazione, che oltre ad essere un valor aggiunto per la crescita dei capi, di questi tempi sta attenuando

i contraccolpi del caro materie prime: “Il periodo non è dei migliori, ma noi al momento non ci lamentiamo – dice Marcello –. Prezzi e richiesta del mercato sono su buoni livelli e producendoci il necessario (mais, orzo, fieno e foraggio proteico) siamo sostanzialmente quasi autosufficienti. Certo la preoccupazione che questa crisi si allarghi c’è, per questo abbiamo deciso anche di non crescere troppo nei numeri (un centinaio in totale), così da essere sicuri di riuscire a vendere i capi necessari”. Ora il sogno è di realizzare un

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punto vendita aziendale in cui far conoscere direttamente la produzione. “Qua è un punto strategico, di passaggio, e si potrebbero anche organizzare brevi visite guidate per far vedere come alleviamo i nostri animali all’aperto – prosegue Pierpaolo -. Purtroppo, però, alcuni vincoli paesaggistici sul borgo di Motta non consentono di realizzarlo con facilità e, per il momento, abbiamo dovuto riporre il progetto nel cassetto sperando di poterlo attuare tra qualche tempo, così da garantire uno sviluppo e una continuità alla nostra attività”.

A proposito di futuro, uno dei quattro figli di Claudia e Pierpaolo, Simone di 20 anni, ha già manifestato l’interesse di proseguire nell’attività dei genitori, ma con un monito che serve a incanalare questa scelta di vita sul giusto binario: “Serve anzitutto passione – dice mamma Claudia, che fino al 2000 lavorava in una casa di riposo -, senza non si fa tanta strada e, soprattutto, non si riescono a sopportare quei sacrifici richiesti per arrivare alle molte soddisfazioni che questo mestiere a stretto contatto con gli animali sa riservare”.

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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Chiuso in redazione il 21/04/2022

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