L'Agricoltore Cuneese - Luglio 2022

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XX - N. 05•2022 - LUGLIO 2022 - CONTIENE I.P.

05/2022

Passione e impegno da “Aratro d’oro” PESTE SUINA Servono interventi più decisi per arginare i cinghiali

FRUTTICOLTURA Flussi, i ritardi burocratici mettono a rischio i raccolti

INNOVAZIONE TEA, la nuova frontiera della genetica delle piante

ASSEMBLEA DEI SOCI Il racconto della giornata a Caramagna Piemonte


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I NUMERI DI QUESTO NUMERO

Più coraggio per una politica globale dell’alimentazione Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

“Siamo al centro della tempesta perfetta: la guerra ha acuito i problemi della sicurezza alimentare e dell’emergenza climatica. Non possiamo più aspettare: l’agricoltura continua a fare la sua parte, ma senza politiche e strategie lungimiranti, le imprese non reggeranno ancora a lungo”. È il messaggio al governo lanciato all’assemblea generale di Confagricoltura dal presidente nazionale Massimiliano Giansanti, che ha ribadito i temi espressi anche nella nostra assemblea provinciale a Caramagna Piemonte: occorre definire al più presto un modello agroalimentare insieme a tutta la filiera e valorizzare a livello internazionale la posizione italiana. È tempo, insomma, di una politica globale per l’alimentazione. Gli ultimi 40 anni hanno modificato la Pac da politica economica a politica sociale. Eppure, nonostante i dati Istat riportino un calo del numero di aziende del 50% negli ultimi anni, le imprese agricole che rimangono sul mercato sono quelle più strutturate e con una dimensione media in crescita. L’aumento dell’inflazione e dei costi di produzione, oltre al rialzo dei tassi di interesse, rischiano però di innescare una fase recessiva, bloccando così la ripresa economica avviata lo scorso anno. Ecco perché servono scelte coraggiose. Ne approfitto qui per fare le congratulazioni al nuovo direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile e ad Ercole Zuccaro, che lascia Torino e il Piemonte per l’incarico da dirigente dell’Area Sviluppo Territoriale e Digitale di Confagricoltura nazionale. A loro e alla neo-direttrice di Confagricoltura Torino, Maria Luisa Cerale, i migliori auguri di buon lavoro da parte di Confagricoltura Cuneo.

SICCITÀ

LATTE

30%

47c/l

PIEMONTE

PIEMONTE

% di produzione lorda vendibile già compromessa per la siccità in Piemonte

EXTRA UE

1.450

Valore medio del prezzo del latte alla stalla in Piemonte

DANNI

20mln

numero di lavoratori extra UE previsti per la Granda

Danni al mese all’export suinicolo italiano con la Psa

LAVORATORI

EXPORT SUINI

Costi alle stelle Aiuti per la zootecnia italiana PAG. 18

NUMERO 331.4915518 331.4915516 339.5634561 339.5401060 339.5401054 339.5635193 339.5401004 339.5966337 339.5634650 339.5634563 339.5401670 366 4059712

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UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO tel. 0171/692143 • Fax 0171/183.21.54 cuneo@confagricoltura.it Orari agosto e settembre: 8.30/14 lunedì e giovedì - 8.30/12.30 e 14/17 martedì e mercoledì - 8.30/12.30 venerdì e sabato

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ASSEMBLEA DEI SOCI

Consiglio rinnovato e confronto su temi “caldi” ENRICO ALLASIA CONFERMATO PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI di Paolo Ragazzo

C

onfagricoltura Cuneo è tornata ad incontrare centinaia di suoi associati nel corso della propria assemblea annuale. Lo ha fatto giovedì 7 luglio a Caramagna Piemonte al “Lago dei Salici”, andando a recuperare così un momento di tradizione associativa unico e importante, sospeso in questa modalità a causa dei vincoli imposti dal periodo pandemico. Molti i momenti che hanno contraddistinto la giornata, tra tutti il rinnovo delle cariche associative e la successiva proclamazione del presidente: alla guida dell’organizzazione è stato confermato Enrico Allasia per il prossimo quadriennio. 52 anni, perito agrario, sposato, due figlie, è contitolare di “Allasia Plant” di Cavallermaggiore, azienda vivaistico-forestale con impianti produttivi dislocati su più unità operative a livello nazionale, specializzata nei servizi alla filiera

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ENRICO

ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

delle coltivazioni energetiche, in particolare biomasse ligno-cellulosiche. Allasia è anche consigliere nazionale dell’Associazione pioppicoltori, membro della Commissione nazionale del pioppo e rappresentante di Confagricoltura nel Tavolo nazionale di filiera del tartufo. Dal 2017 è presidente di Confagricoltura Piemonte ed è presidente della sezione Risorse boschive e pioppicoltura di Confagricoltura Piemonte. Il nuovo Consiglio direttivo (vedi tutti i componenti nella tabella a pagina 7) nelle prossime

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settimane si riunirà per eleggere i vicepresidenti. “Ringrazio tutti i consiglieri per la loro rinnovata fiducia, continueremo a lavorare insieme con impegno per affrontare le tante sfide che la nostra agricoltura si trova davanti – ha dichiarato il presidente Enrico Allasia -. Il mondo è in continua evoluzione sia per fattori strutturali, come i cambiamenti climatici, l’aumento della popolazione mondiale e quindi dei consumi o il peso sempre maggiore della finanza, sia per fattori congiunturali, vuoi l’instabilità sociopolitica di questi mesi e i rincari di materie prime ed energia, ad esempio. Sono “partite” molto grandi su cui è difficile andare ad incidere per una loro positiva soluzione. La strategia europea in ambito agricolo ci impone, inoltre, ulteriori sacrifici in ottica della transizione verde. Ma ce li possiamo permettere? Gli agricoltori se li possono

permettere? Nel mutato scenario internazionale, noi temiamo di no. A livello locale possiamo agire sempre meno su normative definite a livelli sovranazionali, ma possiamo fare da collettore e riportare le problematiche del territorio nelle sedi più opportune affinché vengano prese scelte non penalizzanti per il settore. Il nostro compito è proprio quello di porci al fianco delle imprese agricole con servizi all’altezza delle loro necessità per supportarle sulla strada della competitività”. “In un periodo in cui non mancano le criticità economiche e sociali e dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, anche se non abbiamo mai chiuso i nostri uffici provinciali e di zona, avevamo bisogno

ROBERTO

ABELLONIO Direttore provinciale Confagricoltura Cuneo

di tornare ad incontrare di persona i nostri associati in un clima di libero confronto e di convivialità – ha sottolineato il direttore di Confagricoltura, Roberto Abellonio -; la nostra consueta assemblea annuale è anzitutto questo: un momento in cui ritrovarsi e sentirsi parte integrante dell’organizzazione. Un ringraziamento per la volontà di mettersi al ser-

Il pubblico di autorità e associati presente in sala


vizio dell’associazione va al presidente Enrico Allasia e a tutti i consiglieri, a cui auguriamo buon lavoro e a cui tutta la struttura garantisce il massimo impegno e supporto. Tra aziende agricole associate e altri utenti, sono oltre 10.000 i soggetti che si rivolgono a Confagricoltura Cuneo, presente sul territorio provinciale con 6 uffici di zona e 17 recapiti. Così come i soci, anche i dipendenti sono in costante crescita e hanno raggiunto quota 90 unità. Numeri molto soddisfacenti, che esprimono un trend positivo reso possibile grazie alla fiducia degli utenti e all’impegno dei tanti collaboratori che lavorano con noi. In prospettiva, dopo la recente inaugurazione degli uffici di Savigliano, rinnoveremo e potenzieremo presto gli uffici di Saluzzo e Alba, insieme ai relativi servizi forniti alle aziende e alle persone”, ha concluso Abellonio.

Confronto su siccità e materie prime L’assemblea è poi proseguita con il dibattito “Materie prime e cambiamenti climatici: l’agricoltura e la provincia di Cuneo verso la

SILVIO

ALLAMANDI Executive director Gruppo ETEA (Sedamyl)

transizione” che, moderati dal giornalista Giampaolo Testa, ha visto confrontarsi su temi di forte attualità Silvio Allamandi, executive director del gruppo ETEA (Sedamyl), Vittorio Viora, vice presidente nazionale di ANBI e presidente di ANBI Piemonte, e Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT. Il confronto si è concluso con l’intervento di Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura.

Allamandi: “La guerra non c’entra con i prezzi dei cereali alle stelle” “L’invasione recente dell’Ucraina da parte della Russia con il blocco navale ha messo sull’agenda di tutto il mondo il problema sull’approvvigionamento del grano, anche perché per i Paesi del sud del mondo, il problema dell’approvvigionamento

si traduce in un problema vero e proprio di sicurezza alimentare. Con la tematica del mondo del grano la guerra in realtà c’entra poco. I prezzi in realtà oggi sono inferiori a quelli di inizio guerra. C’è un problema più serio, che è quello dello sbilanciamento tra consumo e produzione. Sono 4-5 anni che i consumi di grano superano la produzione. La produzione mondiale è di circa 770 milioni di tonnellate, e i consumi sono 4-5 anni che sono circa 10 milioni di tonnellate in più. Questi consumi crescono sostanzialmente per due fattori: il primo è la Cina, che consuma molto e sta cambiando la dieta della propria popolazione, evolvendo verso proteine più nobili. Il secondo elemento è quello dei cambiamenti climatici. Sono ormai 7 anni che registriamo siccità e inondazioni, che toccano ovviamente la produzione. Gli Stati Uniti l’anno scorso hanno avuto la produzione di grano dimezzata a causa dei problemi legati alle condizioni meteo. Anche quest’anno da noi la siccità non si tradurrà in un risultato positivo. Il combinato di questi due elementi ha sicuramente

limitato la produzione. L’Europa è produttore eccedente di grano e ne esporta 35 milioni tonnellate, l’Italia importa il 62% del grano che consuma. I prezzi in Europa si formano in Nord Africa, dove ci sono grandi importatori di grano. Oggi le materie prime si comprano non più fisicamente, ma si compra un contratto futuro che serve a basare il prezzo, dove intervengono molti più operatori finanziari che non industriali. Il vero tema oggi è la logistica per recapitare il prodotto”.

Viora: “C’è bisogno di risorse per progettare invasi” “Il problema di fondo è che la siccità è un disastro annunciato. Noi in Piemonte siamo orfani di qualsiasi invaso, bacino, diga. Come diceva l’amico ingegner Turnot di Mondovì, è importante fare invasi

VITTORIO

VIORA

Presidente ANBI Piemonte

ma soprattutto è importante farli grandi per creare economie di scala. Lui aveva progettato quello di Moiola, mai realizzato. Un altro scoglio è la progettazione di queste opere, molto onerosa; la Regione ha stanziato un paio di milioni per agevolare la progettazione, ma bisogna decidersi a ragionare per bacino idrogeografico. Alla mancanza di acqua si aggiunge l’aumento delle temperature che genera stress idrici nelle piante; siamo in anticipo di un mese e mezzo. C’è poi tutto il tema della normativa del Deflusso minimo vitale e Deflusso ecologico, ossia l’acqua che noi agricoltori siamo obbligati a lasciare nei corsi d’acqua. Sono norme da rivedere e nate per il Nord Europa non applicabili qui da noi dove non abbiamo grandi fiumi, ma perlopiù torrenti. L’unica strada è andare verso una realizzazione di bacini, tenendo presente che per fare un invaso ci vogliono almeno 10 anni e che la progettazione costa; i Consorzi irrigui da soli non riescono a sostenere queste spese e servono bandi “ad hoc”. Soluzioni immediate ne vedo poche, tra queste la

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XXXXXXXX

L’intervento conclusivo del presidente Massimiliano Giansanti

nomina del Commissario governativo che potrebbe avere facoltà di ordinare gli svasamenti dei bacini idroelettrici. Per ora i nostri tentativi con Valle d’Aosta e Svizzera sono stati vani. A livello di aziende occorrerà valutare se fare e come il cosiddetto secondo raccolto”.

Quaglia: “Servono lavoro di squadra e linee di sviluppo” “In premessa davanti a queste difficoltà dico che un ruolo importante ce l’hanno le organizzazioni sociali, di categoria, gli ordini professionali, la società civile organizzata, i corpi intermedi. Se non c’è una stretta collaborazione e alleanza tra istituzioni e il mondo della produzione e la società civile organizzata, è difficile realizzare

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qualunque progetto. Servono occasioni di confronto e le organizzazioni non si devono limitare alla mera assistenza burocratica, ma devono elaborare linee operative di sviluppo. Gli elementi sono sempre questi: pensare, progettare e decidere. Prendere una scelta vuol dire anche cambiare qualcosa. La progettualità degli invasi dev’esser messa in cam-

GIOVANNI

QUAGLIA Presidente Fondazione CRT

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po chiamando a raccolta il mondo universitario e il Politecnico che sarebbe poi possibile sostenere, da parte delle Fondazioni, per gli studi di fattibilità. La più grande scelta di carattere strategico in quest’ambito, compiuta quando ero presidente di Provincia, è stata la realizzazione dell’acquedotto delle Langhe che capta l’acqua dalla galleria ferroviaria del Tenda e la porta in 138 comuni fino ad arrivare ad Asti. Questa è stata una realizzazione straordinaria. Noi immaginavamo anche il progetto di una grande diga a Moiola come quella di Serre Poncon in Francia. Avremmo prodotto energia idroelettrica e avremmo potuto immagazzinare l’acqua piovana per distribuirla sul territorio al

momento opportuno. Facemmo il progetto, ci confrontammo con il territorio, con i sindaci, con gli ambientalisti. La prima volta che andai a Roma il capo gabinetto del ministero mi disse “se lei è un uomo fortunato vedrà l’Asti Cuneo finita tra trent’anni, e la diga di Moiola non la vedrà mai”. Quando arrivò il “no” del ministero dell’Ambiente, volevamo dimetterci tutti. È opportuno oggi stabilire un nuovo patto di solidarietà e un ritrovato senso di responsabilità dove ognuno è chiamato a fare la propria parte per uscire dalle difficoltà contingenti, altrimenti alle future generazioni lasceremo ancora più tristezze di quelle che stiamo vivendo in questo periodo. Occorre fare squadra e ricordare che la fiducia e la speranza più che predicate vanno praticate”.

Giansanti: “La politica europea ha distrutto la produttività “Dobbiamo avere il coraggio di valutare le politiche europee degli ultimi anni. Se negli Anni 70 gestivamo le eccedenze, ora gestiamo le carestie; significa che la PAC non ha raggiunto gli obiettivi per cui era stata

pensata, ossia garantire la sicurezza alimentare e i redditi degli agricoltori. Siamo passati a una politica sociale che ha distrutto la produttività agricola. Serve un sistema di regole comuni per garantire la sana competitività tra Paesi; oggi non è così e il settore agricolo italiano, che pure resta una garanzia per il nostro Paese in termini di qualità, vede diminuire di anno in anno il numero di imprenditori. Occorre costruire, quindi, un nuovo modello agroindustriale in grado di garantire il giusto reddito a tutti gli attori economici che lo compongono non solo ad alcuni. La nuova politica agricola europea, purtroppo, non pianifica in modo adeguato lo sviluppo futuro dell’agricoltura”.

Cena sociale e momento danzante L’assemblea, realizzata grazie al contributo di numerosi sponsor, si è conclusa con la tradizionale consegna delle onorificenze “Aratro d’oro” e “Orgoglio Agricolo” (vedi foto e curricula nelle pagine seguenti), che ha preceduto la cena sociale, la lotteria e un momento danzante.


ASSEMBLEA DEI SOCI

T U T T I I V O LT I D E L N U O V O C O N S I G L I O

Roberto Arneodo

Roberto Barge

Alberto Brugiafreddo

Marco Capra

Consigliere

Presidente sezione Suinicola

Pres. sezione Bovini da carne

Pres. sezione Vitivinicola bianco

ALBA - Consigliere

Pres. sind. Conduttori in economia

Maura Daniele

Gianluca Demaria

Andrea Faletti

Aldo Gavuzzo

Graziano Giacosa

Andrea Ingaramo

Consigliere

Pres. sezione Vitivinicola rosso

Consigliere

Pres. sezione Frutta in guscio

Pres. sind Impresa Familiare

Pres. sezione Cereali e semi oleosi

Oreste Massimino

Isabella Moschetti

Alessandro Negro

Silvano Nizza

Mariano Occelli

Michele Ponso

Pres. sez. Avicunicola e ovicaprini

Pres. sind. Proprietà fondiaria

Consigliere

Consigliere

Consigliere

Presidente sezione Ortofrutta

Francesca Quaglia

Enrico Racca

Claudio Sacchetto

Giovanni Testa

Davide Vietto

Michele Vinai

Consigliere

Pres. sezione Lattiero casearia

Consigliere

Presidente sind. Pensionati

Consigliere

Consigliere

CUNEO

CUNEO

MONDOVÌ

SALUZZO

SAVIGLIANO

ALBA

CUNEO

SAVGLIANO

SAVIGLIANO

MONDOVÌ

ALBA

CUNEO

ALBA

ALBA

ALBA

CUNEO

Lucrezia Carrega Dal Pozzo

SALUZZO

CUNEO

ALBA

Marco Castagnotti ALBA

SAVIGLIANO

SALUZZO

MONDOVÌ

Collegio sindacale: Mario Ferrero - Erio Paoletto - Giancarlo Salvano L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2022

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ASSEMBLEA DEI SOCI

Quattro “Aratri d’oro” e un “Orgoglio agricolo” I PREMI SONO ANDATI A STORICI ASSOCIATI TRA CUI L’EX PRESIDENTE DELLA CCIAA CUNEO FERRUCCIO DARDANELLO

A

l termine dell’assemblea annuale di Confagricoltura Cuneo sono stati consegnati gli “Aratri d’oro”, riconoscimenti che l’organizzazione professionale attribuisce ad agricoltori suoi associati che si siano particolarmente distinti nella loro attività, a 4 imprenditori agricoli cuneesi, e il premio “Orgoglio agricolo” all’ex presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, imprenditore agricolo anche lui associato.

ADRIANO VIZIO ARATRO D’ORO

Allevatore di bovini di razza Piemontese a Rocca de’ Baldi

Adriano Vizio nasce a Rocca de’ Baldi il 30 novembre 1952. A 14 anni viene inserito in azienda per aiutare il padre Domenico e la madre Margherita Bertolino nell’attività di famiglia, che conta circa 20 giornate di terreno e un allevamento di 14 vacche piemontesi. Nel 1980 insieme al fratello maggiore Giacomo costituisce l’azienda Vizio Fratelli dedita all’allevamento di bovini di razza Piemontese e di razza Frisona per la produzione di latte, a cui viene affiancata la coltivazione di 90 giornate di terreno. Nel 1982 sposa Marina Basso con la quale avrà tre figli: Luca, Daniela e Massimo. Dal 2003 l’azienda si specializza esclusivamente nell’allevamento di bovini di razza Piemontese. Nel 2008 Massimo, il figlio più giovane di Adria-

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no, diventa coadiuvante in azienda e nel 2016 ne assume la titolarità, portando avanti la tradizione di famiglia con il supporto del padre, che collabora nella gestione e nei lavori aziendali. Massimo e il papà Adriano continuano ad investire in azienda, costruendo una moderna stalla a stabulazione libera dove poter allevare i bovini nel pieno rispetto degli standard di benessere animale. Oggi l’azienda, fiore all’occhiello nella zona, ha una conduzione di 110 giornate di terreno, di cui 45 in proprietà, coltivate principalmente a foraggio per l’alimentazione dei 220 capi di razza Piemontese. Adriano, da sempre associato a Confagricoltura, continua tutt’ora ad aiutare e consigliare il figlio Massimo nei lavori agricoli.

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BRUNA CRAVERO ARATRO D’ORO

A Vottignasco stalle con ben 1.200 capi

Bruna Cravero nasce il 5 ottobre 1953 a Vottignasco da una famiglia contadina. Dopo le scuole medie, prosegue i suoi studi a Pinerolo come infermiera e all’età di 16 anni incontra Giacomo Gastaldi, che sposerà due anni dopo. Dalla loro unione nascono tre figli: Claudio, Massimo e Elena. Bruna si dedica con il marito alla gestione dell’azienda agricola di famiglia, un’attività che Giacomo e suo padre avevano avviato nel 1966 a Montanera. Nel 1974 Bruna e Giacomo si trasferiscono a Vottignasco, dove affittano un terreno di 30 giornate per l’allevamento di sette vacche da latte, dando così inizio ad una nuova azienda. Negli anni, grazie al loro impegno e dedizione, l’azienda si ingrandisce, con il progressivo coinvolgimento dei figli, che fin dalla giovane età aiutano i genitori nelle attività dell’azienda. Nel 1998 l’azienda è stata riconvertita, passando dall’allevamento di vacche da latte a bovini da carne e da allora ha subìto diverse trasformazioni, con la costruzione di cinque moderne stalle che oggi ospitano 1.200 bovini da ingrasso allevati a ciclo continuo. Parallelamente aumentano i terreni coltivati, attualmente pari a 270 giornate, nei Comuni di Vottignasco e Villafalletto. Nel 2018, dopo la scomparsa di Giacomo, l’attività passa in conduzione ai figli Claudio e Massimo, che proseguono ancora oggi la tradizione famigliare insieme alle loro mogli Daniela e Romina e al nipote Marco, figlio di Massimo. Bruna, ora nonna di otto nipoti, continua a mettere a disposizione la sua esperienza, supportando e consigliando i figli nella gestione amministrativa dell’azienda, affiancata dalle nuore.


GIOVANNI E GIUSEPPE INGARAMO ARATRO D’ORO

Fratelli dediti all’allevamento di Piemontesi ma anche alla coltivazione di cereali e frutta a Savigliano

L’azienda agricola Ingaramo ha origine con Giovanni Battista, che nel 1951 si trasferisce in Regione Gorra a Savigliano per dedicarsi alla coltivazione di 70 giornate e all’allevamento di 100 capi di bovini Piemontesi. Giovanni Battista sposa Francesca Tortone, con la quale avrà quattro figli: Giovanni, Giuseppe, Francesco e Maria. Grazie al supporto dei figli, che fin da ragazzi aiutano i genitori nell’attività agricola, l’azienda continua a ingrandirsi e nel 1969, con grandi sacrifici, la famiglia acquista la Cascina Gorra e fonda una nuova azienda: la Ingaramo Fratelli. I tre fratelli, con le rispettive famiglie, portano avanti la tradizione e diversificano l’attività, puntando anche sulla frutticoltura oltre che sull’allevamento di bovini di razza Piemontese e sulla coltivazione

VITTORIO BOCCHINO ARATRO D’ORO

dei cereali. Nel 2008, dopo la prematura morte di Francesco, suo figlio Silvio lo sostituisce nella gestione dell’azienda, così come il cugino Andrea subentra al padre Giuseppe, e insieme allo zio Giovanni avviano tre percorsi produttivi differenti pur mantenendo una stretta collaborazione. Attualmente le aziende, realtà all’avanguardia e punto di riferimento per l’agricoltura saviglianese, sono specializzate nella cerealicoltura, zootecnia e frutticoltura. La famiglia Ingaramo ha sempre dedicato tempo e risorse all’attività sindacale in Confagricoltura. Tra gli impegni ricordiamo il ruolo di Giovanni nella sezione provinciale Lattiero-casearia e in qualità di delegato regionale, e quello di Andrea, attualmente consigliere di Confagricoltura Cuneo e presidente della sezione provinciale Cerealicola.

Uno storico moscatista a Santo Stefano Belbo con la sua cantina e gli eroici vigneti Sörì che coltiva con i figli

Vittorio Bocchino nasce il 30 dicembre del 1949 in Località Bauda a Santo Stefano Belbo, dove i genitori coltivano principalmente vigneti moscato, ma non mancano la frutta, i cereali e anche una piccola stalla. Dopo la licenza elementare, Vittorio nel 1960 interrompe gli studi e si dedica fin da subito all’azienda agricola di famiglia. Verso la fine degli anni ’60, Vittorio inizia il percorso di trasformazione aziendale con l’estirpazione dei frutteti e l’impianto di nuovi vigneti a moscato; inoltre, da avvio al primo ampliamento della cantina, per intraprendere l’attività di vinificazione di uve moscato, diventando così fornitore di mosto per le cantine Gancia e Martini & Rossi. Nel 1976 insieme a cinque viticoltori fonda “I Vignaioli di Santo Stefano Belbo”, azienda nata con l’obiettivo di ricreare intorno all’immagine dell’uva moscato un nuovo modello di qualità e di promo-

zione del territorio. A metà degli anni ’80, Vittorio inizia a diminuire gradualmente il proprio impegno con i Vignaioli e ritorna al timone della propria azienda. Nel 1991 sposa Laura con cui ha due figli: Francesco e Delia. A partire dal 2014, sotto l’occhio vigile di Vittorio, Francesco inizia a muovere i primi passi in azienda e proseguendo con lo spirito e la volontà del papà, ritorna a imbottigliare il vino prodotto dai propri vigneti, i Söri, i vigneti eroici del moscato. Nel 2021 le redini dell’azienda passano definitivamente ai figli. Vittorio da sempre associato e partecipe all’attività sindacale di Confagricoltura, continua ad aiutare e consigliare Francesco e Delia nei lavori agricoli e di cantina e, forte della sua esperienza, con sicura soddisfazione per l’impegno profuso negli anni, ne raccoglie insieme alla moglie e ai figli i meritati frutti.

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ASSEMBLEA DEI SOCI

FERRUCCIOxxxxx Xxxxx Una xxxxx vita dedicata a portare il “Made in Cuneo” in tutto DARDANELLO il mondo e a raccontare con passione i valori della Granda xxxxx xxxxx xxxxx

Xxxxxxx xxxxxxx

ORGOGLIO AGRICOLO

Ferruccio Dardanello nasce a Mondovì il 29 giugno 1944. Laureato in Scienze Politiche e imprenditore di successo nel

XXXXX XXXXX XXXXX aXXXXX XXXXX settore delXXXXX commercio, XXXXX ha ricoperto XXXXX numerosi incarichi in Confcommercio, livello provinciale, regionale e nazionale. Accanto all’attività lavorativa, ha sempre mostratoXXXXX una forte passione politica, che lo ha XXXXX portato nel 1980 ad essere eletXXXXX XXXXX XXXXX XXXXX XXXXX XXXXX to consigliere del Comune di Mondovì e nel 1988 a diventare membro del Consiglio regionale del Piemonte. Una carica

di quest’ultima Xxxxxxx Xxxxxx per la quale viene riconfermato nel 1992, ma a cui rinuncia l’anno successivo perché nominato presidente

della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della provincia di Cuneo: un ruolo ricoperto per 27 anni coninto sensotesto di responsabilità e dedizione. solare e determinata, all’attivo finto testo sto testo ha finto testonumerose testo esperienze sto Uomo testo dalla fintopersonalità testo testo in ambito associativo, sociale, bancario ed economico. Non si può non citare il suo impegno alla guida di Unioncamere testo finto testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo nazionale e regionale e delle Camere di Commercio italiane nel mondo, ruolo svolto lavorando con impegno per far finto testo testo finto testo finper to latesto testo della qualità fintoNeltesto crescere il peso delle imprese italianetesto all’estero. 2000testo fonda finto Agroqualità, società certificazione testo testo finto testo finto testo testo fintoimprontata testo sulla testo fino testo finto testo nell’agroalimentare, di cuitesarà presidente al maggio 2022. teUna carriera colma di soddisfazioni, deltesto territorio e dell’immagine deglitesto italianifinto nel mondo, con unfinto occhiotesto di riguardo Cuneese. Il ricostopromozione finto testo finto testoalfinto sto finto testosempretesto noscimento va a Ferruccio proprio per l’impegno nella valorizzazione della provincia, delle sue testo testo finto testo Dardanellotesto testo testo finto testo te-produzioni ed finto testo testo eccellenze e per aver raccontato in tutto il mondo il “modello Cuneo”. testo finto testo testo

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BONUS VERDE

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L’INTERVISTA

“Sulla peste suina si sta scherzando con il fuoco”

competitività, due fattori fondamentali per sostenere in modo efficace il marchio del “made in Italy”, ormai riconosciuto”.

IL PRESIDENTE MASSIMILIANO GIANSANTI INTERVIENE SU ALCUNI DEI TEMI PIÙ SPINOSI PER IL SETTORE PRIMARIO

Altro tasto dolente, i rialzi da brividi dei costi delle materie prime e dell’energia. Cosa si può fare su questo fronte?

Il timore di un ulteriore allargamento della peste suina in Piemonte e in tutta Italia non lascia tranquilli gli operatori della filiera. Dal suo punto di osservazione quali sensazioni ha e cosa ritiene necessario?

“Bisogna dire con chiarezza agli agricoltori che la situazione è molto complessa e non vanno generate false attese. Sul gasolio agricolo agevolato, ad esempio, abbiamo chiesto al Governo di estendere i benefici del credito di imposta fino ad agosto, ma è evidente che la situazione generale economica del nostro Paese rende difficile reperire le risorse necessarie per dare sollievo agli agricoltori. Piuttosto, proprio perché viviamo una stagione difficile a causa dei cambiamenti climatici e per il conflitto in corso in Ucraina, ritengo incomprensibile come ad oggi la Comunità Europea non sia intervenuta con misure di aiuto verso quelle nazioni che sono maggiormente esposte, per dare sollievo alla produzione agricola europea”.

“Credo che si stia scherzando con il fuoco. Forse a livello governativo non si ha completa cognizione di quanto si sta rischiando. La suinicoltura, dall’allevamento alla trasformazione, è uno dei settori più importanti dell’agroindustria italiana; mettere tutto questo a rischio perchè non si riesce a contenere la diffusione della malattia, di fatto limitando il numero dei cinghiali, mi pare assurdo. Se ce l’hanno fatta nazioni come il Belgio e la Bulgaria possiamo farcela anche noi, ma ad oggi le misure messe in campo non hanno prodotto i risultati attesi. È sorprendente come, soprattutto in Piemonte, ad oltre sei mesi dal ritrovamento dei primi animali infetti siamo nella stessa situazione di allora. Sono stati abbattuti più suini che cinghiali, è paradossale”.

di Paolo Ragazzo

A

bbiamo posto alcune domande al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenuto all’assemblea di Caramagna Piemonte.

Presidente Giansanti, come affrontare la siccità che sta profondamente segnando il Nord del Paese? “Nessuno di noi ha previsto un cambio climatico così repentino. Dobbiamo capire se è un trend che ci porterà a dover convivere con una siccità prolungata e quindi a immaginare nuovi modelli agricoli che contemplino ciò che la tecnologia e la scienza ci mettono a diposizione per mantenere inalterate le produzioni, il reddito degli agricoltori e le risorse disponibili. Serve, però, un processo di investimento che deve essere accompagnato dallo Stato perché

MASSIMILIANO

GIANSANTI

Presidente nazionale di Confagricoltura

parliamo di produrre beni primari; se è necessario mantenere la sicurezza alimentare tra le priorità del Paese è evidente che rispetto alle conseguenze della siccità dovremo lavorare con le soluzioni che ci dà la tecnologia. Dall’altra parte va rilanciata una politica di utilizzo delle acque, anzitutto per non disperdere l’acqua piovana che cade tutto l’anno, oggi ne tratteniamo solo il 10 per cento. Occorre poi ridurre le perdite nella gestione delle acque, che ad oggi sono di circa il 50%, e favorire la realizzazione di bacini di accumulo, aziendali e interaziendali, per permettere alle imprese di rispondere

alle necessità delle coltivazioni. Da ultimo serve un grande piano sull’uso delle acque reflue, tema su cui, ad esempio, Israele ha da tempo impostato programma di rilancio della propria agricoltura. Dobbiamo seguire questo esempio”.

L’Italia è riconosciuta per l’elevata qualità delle proprie produzioni agroalimentari. È sufficiente? “La qualità è fondamentale, i dati del nostro export ci confortano, ma da sola non basta. Esportiamo prodotti alimentari per 52 miliardi di euro, ma l’italian sounding ne vale 100; vuol dire che per raggiungere quel mercato coperto dai prodotti fake dobbiamo triplicare la produzione agricola nazionale. È evidente che la qualità è prioritaria, ma c’è un aspetto dove siamo deboli che è la capacità produttiva. Negli anni abbiamo perso di vista la produttività e la

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EMERGENZA

Siccità, servono ristori per le aziende agricole danneggiate IL PRESIDENTE ENRICO ALLASIA TORNA A SOTTOLINEARE LA NECESSITÀ DI MISURE GOVERNATIVE PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA

I

NELLA GRANDA

Il parere dei tecnici Confagricoltura sulle conseguenze Per molte colture questo è il periodo dell’anno in cui la pianta trovandosi nella fase fenologica di definizione del frutto utilizza enormi quantità di acqua per portare a pieno regime la dimensione interna dei frutti: se non ne avrà a sufficienza arresterà il loro sviluppo, con conseguenze definitive sul peso finale e sul calibro del frutto. Come sta affrontando questo delicato momento la nostra provincia? Abbiamo raccolto il parere dei tecnici di Confagricoltura Cuneo sulle ripercussioni che avrà la siccità sul raccolto di quest’anno.

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30%

% di produzione lorda vendibile già compromessa per la siccità in Piemonte

PIEMONTE

di Anna Pellegrino

l Consiglio dei ministri ha recentemente dichiarato lo stato di emergenza per la crisi idrica in Piemonte e stanziato 7,6 milioni di euro per le prime opere urgenti. “Lo stato di emergenza per siccità decretato dal governo Draghi è un primo passo importante. Adesso è necessario che anche il ministro Patuanelli dichiari l’eccezionalità della calamità perché si possano attivare le misure previste per ristorare i danni del settore agri-

SICCITÀ

colo”. Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia torna a sottolineare l’esigenza che il governo metta in atto tempestivamente tutte le iniziative utili per contribuire ad alleviare le enormi difficoltà che stanno subendo le imprese agricole a causa della carenza idrica, dalla riduzione dei raccolti all’aumento dei costi di produzione condizionati dai rincari del prezzo dei carburanti e dell’energia. “I nostri tecnici sul territorio, una rete di 40 agronomi, forestali, periti agrari, agrotecnici, veterinari - spiega Enrico Allasia - hanno elaborato una proiezione dei danni della siccità: risulta già compromesso oltre il 30% della produzione lorda vendibile. Al netto di eventuali ulteriori aggrai che potrebbero riscontrarsi qualora si registrasse un’ulteriore prolungata assenza di precipitazioni, i mancati ricavi oggi

assommano a 1,2 miliardi di euro solo per il Piemonte, con i maggiori danni sulle produzioni cerealicole di mais, riso, ma anche a livello di frutticoltura, orticoltura e viticoltura”. Le piogge sporadiche di qualche settimana fa in alcune zone hanno portato vento forte e grandine che hanno causato gravi danni mentre in altre hanno in parte attenuato gli effetti della siccità. “In alcune aree le precipitazioni hanno raggiunto livelli di 40-45 millimetri di acqua - spiega Allasia - che consentiranno la sopravvivenza delle coltivazioni per qualche settimana, con la speranza che nuove successive precipitazioni possano mitigare gli effetti della siccità. In prospettiva dobbiamo impegnarci a costruire, in tempi rapidi, un progetto di potenziamento della rete irrigua esistente di costruzione di nuovi invasi: senza acqua non si può produrre”.

LA FRUTTA - Simone Monge

notoriamente più scarso di precipitazioni. La speranza è che si riesca a mantenere il fabbisogno idrico delle colture con le irrigazioni a goccia, dove sono presenti gli impianti. Dove invece non ci sono, come ad esempio nella zona delle viti o dei noccioli, se non pioverà ci saranno sicuramente problemi. Proprio grazie alla tenuta degli impianti a goccia, al momento le coltivazioni estive come mirtilli, albicocche e ciliegie non hanno subito danni. Pensando al futuro,

“Da gennaio ad oggi c’è stato un deficit idrico rispetto alla norma con variabili dal 50% al 70%. Per ora le riserve idriche, i canali e i pozzi stanno tenendo ma da metà giugno l’acqua inizia a scarseggiare: ci sono dei pozzi asciutti e anche i canali per l’irrigazione di scorrimento sono decisamente ridotti. Questo non fa ben sperare per il raccolto della frutta. Possiamo dire che la situazione è abbastanza disperata, tanto più che il trimestre estivo è quello


oltre a sperare nella pioggia estiva che sostenga i raccolti, guardiamo con fiducia all’inverno per avere nuove riserve”.

LE NOCCIOLE - Antonio Marino “Dai rilievi effettuati dal servizio tecnico è emerso che, in alcune zone, emerge prepotentemente il problema della pezzatura dei frutti: c’è una grande produzione sulla pianta, ma con la penuria d’acqua, il prodotto rimane piccolo e non del tutto pieno. In altre stiamo assistendo a fenomeni di filloptosi anticipata, cotico erboso sottostante secco e si inizia a vedere anche la cascola dei frutticini, con piante che manifestano chiome molto chiare e foglie che perdono la turgidità. In molte situazioni a rischio, i corilicoltori per la prima volta si stanno cimentando nell’utilizzo del caolino che ha la caratteristica di preservare l’integrità dei tessuti, proteggendo la vegetazione dalle temperature troppo elevate. I giovani corileti messi a dimora nei primi mesi dell’anno richiedono irrigazioni di soccorso per crescere. Per fortuna nel territorio si possono osservare anche situazioni stabili dove ad oggi le piante non manifestano particolari sofferenze, ma sicuramente un apporto idrico adeguato contribuirebbe al miglioramento dei frutti alla raccolta. Se entro le prossime settimane la situazione non varierà, il conto sarà salato, poiché molte situazioni già in sofferenza manifesteranno ulteriori deperimenti a livello vegetativo, con inevitabili ripercussioni sulla produzione”.

LE UVE - Alessandro Bottallo “Allo stato attuale gli effetti sulla siccità sono molto pesanti, ad esempio nelle zone del Roero, visto il terreno sabbioso, e i sorì della Valle Belbo, notoriamente molto esposti. Le vigne sono in anticipo già dal germogliamento e di conseguenza anche per la fioritura, invaiatura e maturazione del frutto e le ultime piogge

Il fiume Stura di Cuneo è ormai praticamente in secca

hanno velocizzato il fenomeno della maturazione: il timore è che quest’anno la resa in mosto e la resa stessa delle uve saranno inferiori. Solitamente già l’anticipo della maturazione è segnale di una minor resa perché coincide spesso con alte temperature del periodo estivo, ma maggiori precipitazioni e un leggero calo delle temperature potrebbero aiutare proprio la maturazione e una miglior qualità delle uve ”.

LE CASTAGNE - Cristiano Gallio “Rispetto agli altri anni, il ciclo colturale delle castagne, come per altri raccolti, è in anticipo, c’è stata una fioritura e si nota già un discreto frutticino. Purtroppo, però, si vede che le piante sono in sofferenza; senza acqua non potranno garantire la maturazione del frutto con una pezzatura accettabile. Se così fosse ne andrebbe di mezzo il prezzo influendo in modo negativo sulla redditività delle aziende stesse. I mesi di luglio e agosto sono dedicati all’ingrossamento del frutto e se non pioverà in questo periodo il raccolto potrà essere compromesso. In zona pedemontana siamo abituati a non avere acqua per irrigare, ma la situazione attuale è veramente critica. Ne è un esempio il fieno: le

aziende della zona hanno raccolto circa il 35% di foraggio in meno al primo taglio e visto che difficilmente si potrà fare un secondo taglio, si arriverà a far fatica a nutrire gli animali”.

GLI ALPEGGI - Marco Bruna “In questo momento sugli alpeggi si sta sopravvivendo, la paura è che se non ci saranno precipitazioni cospicue i margari siano costretti a demonticare prima del tempo per insufficienza di erba. In questo caso il corretto utilizzo agronomico delle Alpi verrebbe meno e gli allevatori sarebbero costretti ad acquistare fieno e foraggio non preventivati e a prezzi esorbitanti. Coloro che hanno una grande superficie pascolabile potrebbero farcela, ma chi ha un pascolo magro, magari colpito duramente dalla siccità, rischia di dover scendere prima del tempo. Questo, ovviamente, comporterebbe uno stravolgimento dell’organizzazione aziendale e una possibile variazione dei contributi comunitari nel caso in cui si riducano i giorni di alpeggio. In montagna ruscelli e laghetti sono in esaurimento e l’erba è sempre più secca: le scelte dipenderanno molto dall’intensità e quantità delle prossime precipitazioni”. L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2022

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A TUTTO CAMPO

C

ome emerge dal Rapporto sullo stato dell’ambiente in Piemonte elaborato dall’Arpa il deficit idrico dell’anno scorso è stato del 18% (rispetto alla norma del trentennio 1971 – 2000); inoltre l’anno 2021 è stato il 15º più caldo degli ultimi 64 anni e tra l’8 dicembre scorso e il 30 marzo 2022 non si sono registrate precipitazioni significative. Confagricoltura Piemonte rammenta che il bollettino idrologico mensile dell’Arpa, riferito al mese di maggio emesso il 3 giugno scorso, rileva uno scarto delle portate dei principali fiumi del Piemonte

Agricoltura impegnata a fianco dell’ambiente IL RAPPORTO DELL’ARPA PIEMONTE METTE IN LUCE LE MIGLIORATE CONDIZIONI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE che in alcuni casi arriva all’80%: il Po a Isola Sant’Antonio ha una portata media mensile di 256 m³ al secondo contro una media storica di 796 m³ al secondo, con una uno scarto del 68%. Il fiume Varaita a Rossana, in provincia di Cuneo, presenta uno scar-

C O

to delle portate dell’80%, il Sesia a Palestro del 72%. Con questa situazione la previsione a tre mesi, in uno scenario di scarsa piovosità, prevede un livello di siccità severa in tutti i comprensori piemontesi e di siccità estrema nelle aree di pianura.

“La situazione è estremamente preoccupante – dichiara Confagricoltura Piemonte – ed evidenzia la necessità di mettere in atto tutte le misure necessarie per recuperare l’acqua piovana e distribuirla nel migliore dei modi. Prima viene il consumo umano, ma subito dopo la risorsa idrica è indispensabile per l’agricoltura, perché senza acqua è impossibile produrre“. Confagricoltura Piemonte prende atto con soddisfazione che il rapporto dell’Arpa evidenzia il miglioramento delle condizioni di salute delle acque superficiali, dove lo stato chimico è buono per l’89%.

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Anche le acque sotterranee presentano uno stato chimico che viene definito buono. “L’agricoltura da anni è impegnata con determinazione nella riduzione dell’impiego di fitofarmaci e fertilizzanti, il cui uso è limitato allo stretto necessario – continua Confagricoltura Piemonte – e, ancor di più negli ultimi anni, grazie all’impiego delle nuove tecnologie e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, ha significativamente contribuito alla riduzione delle emissioni. È un impegno che gli agricoltori sostengono con importanti sacrifici, orgogliosi di poter fare la loro parte”.

CENSIMENTO DELL’ISTAT

Aziende agricole sempre più strutturate

Il VII Censimento generale dell’agricoltura dell’Istat “fotografa” il processo di rafforzamento imprenditoriale del settore primario. Dai dati presentati emerge chiaramente il profilo dell’azienda agricola del futuro, con elementi valorizzati più volte da Confagricoltura: imprese di dimensioni maggiori rispetto al passato, che mettono al centro della propria strategia le innovazioni e il digitale. Imprese impegnate nella diversificazione delle proprie attività, a partire dalla produzione di energia rinnovabile. Il processo in atto – evidenzia Confagricoltura – è testimoniato dalla riduzione del numero di aziende dal 2010 al 2020 (- 29,9%) a fronte di un aumento delle dimensioni, con il traguardo storico di 11 ettari in media per impresa. Senza però dimenticare che, aldilà della posizione in ambito europeo in termini di estensione media delle aziende, l’agricoltura italiana è al primo posto per creazione di valore aggiunto. Strutture aziendali più organizzate portano anche un innalzamento dell’offerta di lavoro. L’Istat descrive un settore in cui il lavoro familiare resta prevalente, ma che vede una crescita interessante di quello salariale. Dall’indagine emerge con chiarezza un modello di impresa che coincide, sostanzialmente, con quello a cui guarda Confagricoltura, che tuttavia avverte: “Bisogna allungare il passo. Ad esempio è ancora limitata la presenza di giovani agricoltori che, insieme all’imprenditoria femminile, sono in grado di dare una maggiore spinta verso la modernizzazione”. L’ultimo Censimento descrive un mondo agricolo vitale e orientato allo sviluppo sostenibile, che può ancora crescere.

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FRUTTICOLTURA

Riduzione dei fitofarmaci prima trovare un’alternativa

rilascio della vespa samurai come antagonista della cimice asiatica”.

MICHELE PONSO: “OBIETTIVO CONDIVISIBILE SE SONO DISPONIBILI ALTERNATIVE CHE GARANTISCANO LA PROTEZIONE DELLE COLTURE”

Italia, Francia, Spagna e Portogallo, come Paesi leader dell’ortofrutta europea, dovranno far fronte comune scongiurando il rischio di una riduzione delle produzioni e di un aumento dei costi a carico delle aziende agricole. “La proposta penalizza le nostre imprese senza offrire alcuna soluzione all’utilizzo della chimica – ha proseguito Ponso -. La ricerca di alternative alle sostanze attive messe al bando dal mercato presuppone un rilancio della ricerca in questa direzione, magari anche nel campo delle biotecnologie. I fondi per sostenere queste attività, tuttavia, sono in continua e preoccupante diminuzione. Resta altresì fondamentale l’apertura al miglioramento genetico delle piante”. Sullo sfondo altre minacce arrivano dai dossier fitosanitari che creano disparità di trattamento tra Paesi UE e i Paesi extra-UE e su cui Confagricoltura è netta non ritenendo giusto che i produttori europei non possano utilizzare sostanze attive che sono invece impiegate nei prodotti importati da altri Paesi. “Chiediamo alla UE che imponga il rispetto di queste regole e pari opportunità di trattamento tra tutti i produttori”, ha concluso Ponso.

È

decisamente da rivedere, secondo Confagricoltura, la proposta presentata dalla Commissione europea per ridurre l’uso di prodotti fitosanitari nella UE fino ad una percentuale del 50% rispetto alla media del periodo 2015-2017, prevedendo a livello di singoli Stati membri una riduzione minima del 35%. “Per quanto riguarda l’agricoltura, l’agenda strategica della Commissione europea dovrebbe essere aggiornata. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno chiaramente indicato che la salvaguardia del potenziale produttivo è un fattore strategico - dichiara il presidente nazionale Massimiliano Giansanti -. Il progetto legislativo avrebbe dovuto essere licenziato ad aprile, ma è stato deciso il rinvio a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Da aprile non è cambiato nulla, all’interno dell’Esecutivo di Bruxelles, ha prevalso una visione penalizzante per l’intero sistema agroalimentare che, come riconosciuto dalla stessa Commissione, garantisce la copertura del fabbisogno dei cittadini europei”.

Una questione urgente Il tema è stato anche al centro di un Tavolo di confronto tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo, i maggiori produttori ortofrutticoli europei, che si è svolto in streaming a fine giugno, a cui ha preso parte Michele Ponso, presidente della Federazione nazionale Frutticoltura di Confagricoltura che in una recente intervista al magazine associativo Mondo Agricolo ha precisato: “Per il settore ortofrutticolo si

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LA PROPOSTA PENALIZZA LE IMPRESE ITALIANE SENZA OFFRIRE ALCUNA SOLUZIONE ALL’UTILIZZO DELLA CHIMICA. TROVARE ALTERNATIVE ALLE SOSTANZE ATTIVE MESSE AL BANDO DAL MERCATO PRESUPPONE UN RILANCIO DELLA RICERCA tratta di una delle questioni più urgenti da affrontare e approfondire, come quelle legate all’aumento dei costi, alla mancanza di manodopera e ai rapporti con la Gdo. La UE, in base alla strategia Farm to Fork, vuole arrivare a ridurre almeno del 50% le sostanze attive impiegate nella difesa delle colture - ha precisato Ponso -. Un obiettivo condivisibile dal punto di vista teorico, ma solo se sono disponibili alternative in grado di garantire la protezione delle colture. I prodotti fitosanitari proteggono le coltivazioni dalle avversità e permettono di ottenere produzioni che rispettano gli standard richiesti dal mercato. Di fronte all’esplosione delle fitopatie legate ai cambiamenti climatici, la difesa diventa un tema cruciale. Anche la lotta biologica può essere, ad esempio, uno strumento di difesa, se attuata tempestivamente durante la campagna e senza ritardi legati alla burocrazia, come successo per il

Fondi per la ricerca in preoccupante diminuzione

RIDUZIONE

-35%

% di riduzione minima prevista a livello di singoli Stati membri

FITOFARMACI


NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

DOPPIA NOVITÀ PER AGRITURISMI E BED&BREAKFAST Novità per titolari e gestori di agriturismi e bed & breakfast. Il Decreto Semplificazioni ha previsto la proroga per la dichiarazione dell’imposta di soggiorno, la scadenza è rinviata dal 30 giugno al 30 settembre 2022, per effetto delle novità previste dal Decreto Semplificazioni. Ci saranno tre mesi di tempo in più per inviare la dichiarazione telematica, che dovrà essere trasmessa per gli anni 2020 e 2021, da parte dei gestori di strutture e dai percettori di redditi da locazioni brevi delle informazioni relative all’imposta di soggiorno. L’imposta di soggiorno è una tassa che tutti i turisti, o chi soggiorna in una determinata struttura ricettiva, devono provvedere a pagare alla struttura. Si tratta di una imposta che viene raccolta dalle strutture turistiche, ma che viene poi corrisposta al Comune di riferimento per iniziative nel mondo del turismo.

Autorizzazione per biliardini e ping-pong Inoltre, l’articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza individua, al comma 7, gli apparecchi e i congegni per il gioco lecito (ad esempio calcio balilla,

ping pong anche se gratuiti), i quali devono ottenere il nulla osta al pari degli apparecchi con vincita ed assoggettati al pagamento di una tassa. Le sanzioni per chi non è ancora in regola sono elevate (4.000 euro per apparecchio). L’Agenzia Accise, Dogane e Monopoli (ADM) con la Circolare del 22 giugno 2022 n. 273989/RU, preso atto delle numerose richieste di autodichiarazione per il rilascio o la sostituzione del nulla osta per gli apparecchi senza vincita in denaro, ha comunicato la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze fissandola al 31 luglio 2022. La presentazione dell’autocertificazione deve avvenire tramite l’applicativo presente nell’area riservata del sito istituzionale dell’ADM. Tale posticipo, secondo l’ADM, consentirà la regolarizzazione degli apparecchi già installati. Nel frattempo, pare che, quantomeno per il futuro, tramite una modifica al maxiemendamento per il PNRR si riesca a porre un correttivo a quest’obbligo. Informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

AGGIORNAMENTO DEI PROTOCOLLI COVID-19 Il Governo e le parti sociali hanno firmato il nuovo protocollo di misure per il contrasto della diffusione del virus Covid 19 negli ambienti di lavoro, che rimarrà in vigore fino al 31 ottobre 2022. Tra le novità principali segnaliamo che l’utilizzo della mascherina (FFP2) rimarrà obbligatorio in ambienti di lavoro chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico e dove non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale di un metro. Tutte le aziende dovranno anche aggiornare alle nuove disposizioni il Protocollo Covid Interno, con la collaborazione del medico competente e dell’RSPP aziendale. Il protocollo contiene poi altre disposizioni, in parte obbligatorie: informazione ai dipendenti; fornitura di mascherine FFP2; fornitura idonei mezzi di detersione e disinfezione delle mani; pulizia continua e sanificazione periodica; isolamento del dipendente che evidenzi sintomi da Covid 19; misure per evitare assembramenti in entrata e in uscita dai luoghi di lavoro; regolamentazione degli spazi comuni (bagni, spogliatoi, mense); valutazione dei lavoratori fragili (insieme al medico competente). E in parte facoltative: prova della temperatura all’ingresso dell’attività lavorativa; Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per eventuali chiarimenti e per redigere l’aggiornamento dei nuovi protocolli aziendali.

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INSERTO TECNICO

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COSTI ALLE STELLE, DAL MIPAAF AIUTI ALLA ZOOTECNIA ITALIANA DA LATTE E ALLE ALTRE FILIERE Il Ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli ha firmato un decreto che stabilisce interventi a favore dei produttori del comparto zootecnico per i danni indiretti subiti in seguito al conflitto Russo-Ucraino. Il provvedimento mira a sostenere alcuni settori del comparto zootecnico maggiormente colpiti dall’aumento dei costi di materie prime, dal caro energia e dalle conseguenze dirette e indirette del

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INSERTO TECNICO

conflitto in Ucraina, con l’obiettivo di favorire metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, del clima e del benessere animale. L’importo complessivo è di circa 144 milioni di euro, di cui 48 di fondi comunitari, a cui si aggiunge un cofinanziamento nazionale di 96 milioni di euro. Le filiere beneficiarie dei fondi sono: vacche da latte, bufale, vacche a duplice attitudine e i capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e i 24 mesi.

Dopo questo decreto è in fase di predisposizione un ulteriore provvedimento da 80 milioni di euro per le altre filiere zootecniche. Interviene sugli allevamenti di suini, di scrofe, di vitelli, di ovicaprini, di conigli, di galline ovaiole, di tacchini, di polli, di bovini di razze autoctone per venire incontro alle maggiori spese sostenute da queste imprese agricole sui mangimi e sulle principali voci di costo aziendale.

DEFINITI I CONTRIBUTI OBBLIGATORI 2022 PER I LAVORATORI AUTONOMI La circolare n. 75 del 30 giugno 2022 dell’Inps ha definito la misura dei contributi obbligatori dovuti dai lavoratori autonomi agricoli (CD/CM e IAP) per l’anno 2022. Merita evidenziare che l’aliquota pensionistica (comprensiva del contributo addizionale al 2%) è unica per tutti i soggetti (adulti e minori di 21 anni) operanti in qualsiasi territorio (zone montane e svantaggiate) ed è fissata al 24%. La circolare sottolinea inoltre l’operatività, della riduzione, pari al 15,27%, della contribuzione per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sui premi e sui contributi dei lavoratori autonomi agricoli, ad esclusione degli IAP. Infine, viene ribadito che la legge di bilancio per il 2022 ha esteso l’esonero dal versamento dei contributi già previsto per l’anno 2020 e 2021, ai nuovi lavoratori autonomi agricoli under 40 che si iscrivono alla gestione INPS per la prima volta nel corso del 2022.


BIOGAS FINO A 300 KW PUBBLICATO IL BANDO 2022 PER L’ISCRIZIONE AL REGISTRO GSE Il GSE ha pubblicato il quarto Bando relativo al Registro per gli impianti a biogas fino a 300 Kw. Il Registro è stato aperto il 9 luglio 2022 alle ore 9 e verrà chiuso improrogabilmente alle ore 18 del 7 settembre 2022. La procedura è prevista dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 in applicazione di quanto stabilito dal DL 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con modificazioni, dalla Legge 25 febbraio 2022, n. 15.

Come di consueto, le richieste di iscrizione dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica mediante il Portale informatico FER – E del GSE, accessibile tutti i giorni, 24 ore su 24, a eccezione dei giorni di apertura e chiusura. In caso di eventuale saturazione del contingente di potenza messo a disposizione, la graduatoria è definita applicando, in ordine gerarchico, i criteri di priorità elencati

nel seguito: a) impianti localizzati, in tutto o in parte, in aree agricole classificate vulnerabili ai nitrati ai sensi del D.lgs. n. 152/1999; b) impianti che richiedono una tariffa pari al 90 per cento di quella di cui al comma 954 della Legge n. 145/2018; c) anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura. Per informazioni: www.gse.it/.

FATTURAZIONE ELETTRONICA ANCHE PER CHI È IN REGIME FORFETTARIO Dal 1° luglio sono soggetti all’obbligo di emissione della fattura in formato elettronico anche i contribuenti in regime forfettario con ricavi 2021 superiori a 25.000 euro. Anche le eventuali note di variazione emesse dopo il 1° luglio 2022 e riferite ad operazioni precedenti fatturate in modalità cartacea, dovranno essere emesse in formato digitale. Insieme alla fatturazione elettronica, entra anche in vigore l’obbligo di conservazione digitale delle fatture. È previsto un periodo di tolleranza fino al 30 settembre 2022, durante il quale, per i nuovi soggetti obbligati, la fattura può essere emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza l’applicazione di sanzioni per tardiva fatturazione. Le imprese interessate dovranno quindi dotarsi di strumenti elettronici e di un software che consenta di compilare la fattura nel formato XML per l’invio al Sistema di Interscambio.

INSERTO TECNICO

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RINCARI ENERGETICI E MATERIE ABILITAZIONE ALL’USO PRIME, OPERATIVA LA NUOVA DI MACCHINE AGRICOLE GARANZIA ISMEA PER LA LIQUIDITÀ ÈRibus. operativo ilBus portalein ISMEA per la presentazione delle domanprem. Boreperum de dedicato allaenimil nuova garanzia doloreh ISMEA “U35”, introdotta dal molestem

legislatore all’articolo 20 del derunt eaquae Decreto-legge n. 50volendita del 2022 (cd. venda explab intotatet DL Aiuti). Suddetta garanzia viene audaeptatat. Abo. Sequati rilasciata a fronte di finanziamenti volorpos et eiur? Dae.quelle Et bancari destinati a tutte andae sum solupissed PMI agricole e della pesca quiache tiisqui optusti ssumeniscil sono state inevitabilmente danmagnist exceatur sit volorio. neggiate dai rincari energetici, del Onsequide volori carburante e pre delleese materie prime. veniendiatur a doluptatundae sum solupissed quiatiisqui optusti ssumeniscil magnist exceatur sit volorio. Onsequide pre ese volori veniendiatur

Essa copre al 100% le operazioni a doluptatur mincimus a sint. di credito d’importo non superiore Hit odis parcl molestem dea 35.000 euro evolendita comunquevenda entro il runt eaquae valore deiintotatet costi per audaeptatat. l’energia, carexplab burante e materie prime registrato Abo. Sequati volorpos et nel 2021, di durata fino sum a 10 anni, eiur? Dae. Et andae comprensivi diquiatiisqui un periodooptusti di presolupissed ammortamentomagnist di almeno 24 mesi. ssumeniscil exceatur Inoltre, la garanzia “U35” è grasit volorio. Onsequide pre tuita e cumulabile con le altre ese volori veniendiatur a garanzie rilasciate da ISMEA,a oltre doluptatur mincimus sint. ad essere ottenibile automaticamente Hit odis parchicate peruntus, in maniera analoga con le modalitessimpero ipsanducimi, entur, soluptatium fugitia intis eatquam, ut odit modist magnimusdae doluptatat laborio volorrum es solo iniet

ABILITAZIONE DI MACCHINE AGRICOLE Ribus. Bus in prem. Boreperum doloreh enimil molestem derunt eaquae volendita venda explab intotatet audaeptatat. Abo. Sequati volorpos et eiur? Dae. Et andae sum solupissed quiatiisqui optusti volorio. Onsequide pre ese volori ptusti ssumeniscil magnist exceatur sit volorio. Onsequide pre ese volori veniendiatur a doluptatur mincimus a sint. Hit odis parchicate: • ipsanducimi, entur, soluptatium fugitia intis eatquam, ut odit modist magnimusdae doluptatat laborio • volorrum es solo iniet est que liqui omnientemod earum evendentota doluptat faccati orescia eceaqui

Cum que molecate porrovid que pore pore et dolorehendes ad quiae. Epudaest ute porrum eius Ribus. Bus in prem. Boreperum doloreh enimil molestem derunt eaquae volendita venda explab intotatet audaeptatat. Abo. Sequati volorpos

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INSERTO TECNICO

estgiàque tà sperimentate liqui omnientemod in passato per earum evendentota doluptat le operazioni “L 25 COVID” di cui faccati orescia n.eceaqui dolor al Decreto-legge 23 del 2020 aut D.L. litam quam et parchil isi(cd. “Liquidità”). temped ut quuntiur Di conseguenza, questosam nuovoverorendamper eatempo rendebis strumento la liquidità delle exerionse qui dolut quatur? PMI va ad aggiungersi, e non a Cum que agli molecate sostituirsi, aiuti “deporrovid minimis” quevengono pore pore et dolorehenche concessi sotto forma desgaranzia, ad quiae. ute di cui leEpudaest aziende possono porrum eius Ribus. Bus in le altresì accedere per fronteggiare prem. Boreperum doloreh difficoltà scaturite dalla crisi interenimil molestem nazionale in atto. derunt eaquae volendita venda explab intotatet audaeptatat. Abo. Sequati volorpos.

RETI ANTINSETTO: APERTO FINO Ribus. Bus in prem. Boreperum AL 2 SETTEMBRE UN BANDO doloreh enimil molestem DEL PSR La Regione Piemonte ha aperto il sesto bando dell’Op.8.1.1 per la • deruntdai eaquae volendita venda explab intotatet prevenzione danni da calamità naturali di tipo biotico. audaeptatat. Sequati volorpos et eiur?alla Dae. L’operazione prevedeAbo. il sostegno delle spese finalizzate re- Et andaedisum quiatiisqui optusti ssumenializzazione serresolupissed per la produzione di materiale vivaistico in scil magnist exceatur sit volorio. Onsequide ese ambiente protetto, coperte da rete antinsetto allo scopo dipre evitare volori veniendiatur a doluptatur mi l’intrusione dei coleotteri Popillia japonica (Scarabeo giapponese) e • ncimus a sint. Hit odis parchicate peruntus, tessimdi Amplophora glabripennis (Tarlo asiatico del fusto). pero ipsanducimi, entur, soluptatium fugitia intis Con una dotazione finanziaria di poco più di 800 mila euro, il eatquam, ut odit modist magnimusdae doluptatat bando, che resterà apertoesfino al 2iniet settembre prossimo, finanzia laborio volorrum solo est que liqui omnienfino all’80% l’acquisto delle reti antinsetto e delle relative strutture temod earum evendentota doluptat faccati orescia portanti, dei materiali pacciamanti e degli eceaqui dolor aut litam quam et altri materiali utili per la•realizzazione delle strutture protette osam la modifica di quelleeagià parchil isitemped ut quuntiur verorendam esistenti ai fini della produzione sotto tempo rendebis exerionse quirete. dolut quatur? Cum que I tecnici di Confagricoltura sonopore a disposizione per fornire informaexplab inmolecate porrovid que pore evenda zionitotatet e assistenza nella predisposizione delle istanze di contributo. audaeptatat. Abo. Sequati volorpos et eiur? Dae. Et andae sum solupissed quiatiisqui optusti ssumeniscil magnist exceatur sit volorio. Onsequide pre ese volori veniendiatur a doluptatur mincimus a sint. Hit odis parchicate peruntus, tessimpero:

ABILITAZIONE DI MACCHINE AGRICOLE enimil molestem derunt est que liqui omnientemod Ribus. Bus in prem. eaquae volendita venda Boreperum doloreh enimil earum evendentota doluptat explab intotatet audaeptamolestem derunt eaquae faccati orescia eceaqui dolor tat. Abo. Sequati volorpos volendita venda explab aut litam quam et parchil isiet eiur? Dae. Et andae sum di audioprotesisti intotatet audaeptatat.Da Abo.50 anni due generazioni solupissed quiatiisqui optusti temped Sequati volorpos et eiur? al servizio del tuo udito ut quuntiur sam vessumeniscil magnist exceatur Dae. Et andae sum solupissed rorendam eatempo rendebis sit volorio. Onsequide pre quiatiisqui optusti volorio. exerionse qui dolut quatur? ese volori veniendiatur a Onsequide pre ese volori Cum que molecate porrovid doluptatur mincimus a sint. ptusti ssumeniscil magnist Hit odis parchicate peruntus, que pore pore et dolorehenexceatur sit volorio.VIA OnsequiL. NEGRELLI, 1 • CUNEO • TEL. 0171.603072 tessimpero ipsanducimi, de pre ese volori veniendiatur des adSALUZZO quiae. EEpudaest CI TROVATE ANCHE A BOVES, BRA, CARRÙ, CEVA, FOSSANO, MONDOVÌ, SAVIGLIANOute entur, soluptatium fugitia a doluptatur mincimus a sint. porrumomaggio eius Ribus. Vieni a provare l’udito, uno splendido per Bus te! in intisgratuitamente eatquam, ut odit modist Hit odis parchicìEpudaest prem. Boreperum doloreh magnimusdae doluptatat ute porrum eius Ribus. Bus laborio volorrum es solo iniet in prem. Boreperum doloreh enimil molestem 07/02/22 08:29


FRUTTICOLTURA

“F

inalmente il Governo si è reso conto della complessità che le aziende stanno vivendo per l’assunzione di lavoratori stagionali in regola e ha semplificato le procedure per i nulla osta - dichiara Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo –. Negli ultimi giorni di giugno la Prefettura ci ha convocati per aggiornarci sulla situazione, assicurando che, entro il 22 luglio, tutte le pratiche saranno evase”.

Confagricoltura è in prima linea Sono passati più di sei mesi da quando Confagricoltura ha presentato le domande delle aziende associate per impiegare lavoratori stagionali extracomunitari, in vista dei raccolti estivi e delle diverse operazioni correlate, allo Sportello Unico per l’Immigrazione. Ed era inizio maggio quando Con-

EXTRA UE

1.450

numero di lavoratori extra UE previsti per la provincia di Cuneo

LAVORATORI

Flussi, i ritardi burocratici mettono a rischio i raccolti IL BLOCCO ALL’INGRESSO DI MANODOPERA EXTRA UE PARE VICINO A UNA SOLUZIONE, MA POTREBBE NON BASTARE di Anna Pellegrino

fagricoltura ha incontrato il Prefetto di Cuneo per cercare di risolvere il grave problema dell’empasse informatica e organizzativa che bloccava la procedura per l’ingresso in Italia dei lavoratori stagionali extracomunitari da impiegare nelle raccolte agricole. Finalmente il 22 giugno 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge n. 73 che sblocca una situazione senza precedenti: attualmente, infatti, non tutte le domande sono state esaminate, i nulla osta non sono ancora stati stampati, le ambasciate non li hanno ancora ricevuti, i lavoratori non sono partiti e tanto meno arrivati. Il decreto prevede che, entro il 22 luglio, le domande presentate siano automaticamente autorizzate: gli accertamenti saranno fatti successivamente e a campione e, nel caso emergano elementi ostativi, si procederà alla revoca del nulla osta e del

visto di ingresso. Ci sarà forse un’accelerazione del rilascio dei nulla osta, una vittoria a livello nazionale per Confagricoltura e altre associazioni datoriali che hanno chiesto con forza un intervento del governo e maggior collaborazione con gli uffici competenti per sbloccare la situazione.

Tra le aziende c’è preoccupazione Sono 1.450 i lavoratori che dovrebbero arrivare secondo la quota stabilita dal Decreto Flussi per il territorio cuneese. Le

aziende ad inizio anno avevano programmato il lavoro annuale anche in base all’arrivo dei lavoratori stagionali per albicocche, piccoli frutti, pesche ma si sono ritrovate senza risorse e bloccate dalla burocrazia. “Visti i tempi tecnici, ci aspettiamo che i primi lavoratori arrivino ad inizio agosto, troppo tardi per la campagna di raccolta dei frutti estivi, ma in tempo per la vendemmia, i kiwi, le mele, ecc. – conclude Allasia .- Durante gli ultimi incontri con i produt-

LA PREFETTURA HA ASSICURATO PER IL 22 LUGLIO LE PRATICHE SARANNO EVASE tori, malgrado le recenti notizie di apertura, abbiamo rilevato una grande preoccupazione da parte di tutti perché in un momento già complesso dato dall’aumento dei costi, dai mutamenti climatici e dalle difficoltà dei mercati, anche la burocrazia ha creato disservizi, ancora una volta a discapito delle aziende agricole”. Confagricoltura sta predisponendo un documento dettagliato con dati sulla situazione nelle varie province da sottoporre poi alle forze politiche.

Entra nel vivo la raccolta delle pesche in provincia di Cuneo

L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2022

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AGRICOLTURA & SCIENZA

“S

iamo consapevoli del cambiamento epocale che sta vivendo l’agricoltura, tra cambiamenti climatici, rincaro materie prime, aumento bollette energetiche e volontà di un’impegnativa ma fondamentale riforma verde. La sostenibilità non dev’essere soltanto ambientale ma anche economica e dev’essere legata alla ricerca: l’’innovazione è l’unica strada percorribile in risposta a questa situazione”. Così Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Piemonte, in apertura del workshop “Tecniche di evoluzione assistita (TEA) per il miglioramento genetico delle piante agrarie”, tenutosi lunedì 27 giugno, presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC a Cuneo e organizzato da Confagricoltura Cuneo, dall’Unità di Genetica vegetale del DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) dell’Università degli Studio di Torino e dalla Fondazione Agrion, con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante. L’evento, al quale hanno partecipato in presenza e on line numerosi tecnici, operatori del settore e studenti, fa parte delle attività del progetto PROSPEcT – Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese, sostenuto dalla Fondazione CRC all’interno del bando Agroalimentare 4.0. Dopo i saluti istituzionali da par-

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Il workshop si è svolto presso lo Spazio Incontri in Fondazione CRC

Nuove frontiere per la genetica delle piante SUCCESSO A CUNEO PER IL WORKSHOP ORGANIZZATO DA CONFAGRICOLTURA SUL PROGETTO PROSPECT te della Fondazione CRC, con il vicepresidente Enrico Collidà e il consigliere Michelangelo Pellegrino, il coordinatore tecnico scientifico della Fondazione Agrion Lorenzo Berra ha preso la parola per raccontare la sinergia tra Agrion e Confagricoltura nel raccogliere le esigenze della filiera per poi avviare modelli di sperimentazione. Il presidente Enrico Allasia ha aperto i lavori, moderati da Ercole Zuccaro, ribadendo l’importanza e l’attualità del tema del miglioramento genetico delle piante. Sergio Lanteri, professore ordinario di genetica agraria al DISAFA, Università degli studi di Torino, partendo dall’evoluzione della produzione del mais e dai progressi ottenuti dalle conoscenze della genetica, ha illustrato le potenzialità del gene editing come tecnica innovativa per il miglioramento genetico delle piante agrarie. “Il 40% dei raccolti mondiali va

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perso a causa di avversità come insetti e malattie: una percentuale altissima che non possiamo permetterci. È spreco di terreno e di fattori produttivi come acqua, fertilizzanti e forza lavoro: ben vengano quindi degli strumenti in aiuto a questa situazione”, ha spiegato Deborah Piovan, presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura. Ad entrare nei dettagli del progetto PROSPEcT (Pathogen Resistance introduction in commercially Important HOrticultural Species in PiEdmonT) è stato il responsabile del progetto stesso, Alberto Acquadro, spiegando che lo scopo principale della ricerca è quello di aumentare la tolleranza all’infe-

zione da parte di agenti patogeni fungini nelle specie orticole di interesse commerciale in Piemonte (patata, pomodoro e peperone). Le attività di ricerca sono state svolte con l’obiettivo di ottenere piante non suscettibili alla peronospora (patata e pomodoro) e all’oidio (peperone), sviluppando genotipi resistenti e tolleranti, con la riduzione dell’uso di sostanze chimiche. Ha preso dunque la parola Andrea Moglia, professore di genetica agraria presso DISAFA - UNITO, che ha approfondito nel dettaglio l’attività di gene editing sul pomodoro finalizzato all’ottenimento di piante tolleranti alla peronospora. Simone Monge del Servizio Tecnico Confagricoltura Cuneo ha presentato il confronto tecnico tra le “parcelle di piante trattate e quelle non trattate”. Le prove in campo sono state allestite presso quattro aziende dislocate in areali completamente diversi ovvero Saluzzo, Caraglio, Cavallermaggiore e Peveragno. Il workshop si è concluso con l’intervento di Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion, che ha spiegato “il nostro ruolo è anche quello di fare da collettore tra i produttori e la ricerca” e che ha parlato delle emergenze fitosanitarie locali e del miglioramento genetico.

I RISULTATI DEL PROGETTO PROSPECT Inquadra il QRCode con lo smartphone per scaricare i risultati del progetto PROSPEcT


Miglioramento genetico tra opportunità e aspetti normativi INTERVISTA A DEBORAH PIOVAN, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PROTEOLEAGINOSE DI CONFAGRICOLTURA, A CUNEO PER IL SEMINARIO di Anna Pellegrino

G

entile dottoressa Piovan in che modo l’utilizzo delle TEA potrebbe cambiare il rapporto tra l’Italia e il mercato mondiale? “Se prendiamo ad esempio i cereali, è facile renderci conto che i mercati internazionali sono in tensione e questo ne fa oscillare il prezzo, scatenando ricadute sia sul produttore che sul consu-matore. Alcuni Paesi, tra cui

l’Italia, sono troppo dipendenti dall’importazione e soffrono della mancanza di un bene e dell’aumento vertiginoso del suo prezzo dovuti alle contingenze economiche e politiche mondiali, dalla guerra all’emergenza climatica. Le Tecniche di Evoluzione Assistite potrebbero difendere in modo efficace il prodotto dalle malattie e da alcune avversità climatiche, permettendo all’Italia di provvedere maggiormente al fabbisogno nazionale, riducendo la dipendenza da altri Paesi”. Come si è evoluta la normativa italiana sulle Tecniche di Evoluzione Assistite? “La Nuova Zelanda e gli Stati appartenenti all’Unione Europea, tra cui ovviamente anche l’Italia, sono gli unici al mondo a considerare OGM le

piante ottenute da Tecniche di Evoluzione Assistite. È un problema di giurisprudenza e non di scienza: la Corte di Giustizia Europea ha concluso che le TEA sono da considerarsi OGM, e di questi è vietata la coltivazione ma non l’importazione dai Paesi che ne fanno uso. L’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, si è già espressa sul tema TEA, spiegando che queste tecniche prevedono una mutagenesi non molto diversa da quella operata con la mutagenesi classica dichiarando la pratica non pericolosa. La politica però, purtroppo, fa fatica a prendere una decisione, nonostante l’evidenza scientifica, a causa di un’opinione pubblica spaventata e malinformata su ciò che significa editing genetico”. Qual è la situazione attuale in Europa? “Nel 2021 la Commissione Europea ha pubblicato uno studio in cui conclude che le Tecniche di Evoluzione Assistita possono

C’È UN PROBLEMA DI GIURISPRUDENZA CHE NON CONSENTE LE SVILUPPO DELLA TEA IN ITALIA E UE avere benefici sulla sostenibilità, che hanno lo stesso profilo di rischio delle azioni di miglioramento genetico convenzionale e che c’è forte esigenza di una revisione normativa, vista anche l’importante espansione che le TEA stanno avendo fuori dall’UE. Attualmente la Commissione Europea ha sottomesso a consultazione pubblica un’iniziativa, basata sui risultati dello studio della Commissione sulle nuove tecniche genomiche, che proporrà un quadro regolatorio proporzionato, con alto livello di protezione della salute umana, animale e ambientale, funzionale agli obiettivi Green Deal e Farm to Fork Strategy, e che permetta di godere dei benefici di queste innovazioni. L’adozione della nuova normativa è prevista per il secondo trimestre del 2023. Tutti possono accedere alla consultazione pubblica, aperta da aprile 2022 a luglio 2022 e dire la loro”.

CONSULTAZIONE PUBBLICA SUL TEMA

Inquadra il QRCode con lo smartphone e accedi alla consultazione pubblica voluta dalla Commissione Europea

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IL PUNTO PSA

SULLA MINACCIA PSA È INTERVENUTO ANCHE IL PRESIDENTE NAZIONALE GIANSANTI

Peste suina, servono interventi immediati CONFAGRICOLTURA: “CHIEDIAMO DI INTENSIFICARE LE MISURE DI CONTENIMENTO DEI SELVATICI”

D

A MONDOVÌ

Corso da tutor per la gestione del cinghiale

Confagricoltura Cuneo ha in programma lunedì 25 e mercoledì 27 luglio, presso gli uffici zona di Mondovì in Viale Vittorio Veneto 17/F, un corso da tutor per la gestione del cinghiale (durata 7 ore) rivolto: 1) ai titolari di autorizzazione per l’utilizzo di gabbie per la cattura di cinghiali che si trovino nelle condizioni di rinnovo previste nella nuova normativa; 2) ai soggetti proprietari o con-

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minaccia rappresentata dalla peste suina è stato uno dei temi affrontati anche dal presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel corso degli incontri avuti nelle scorse settimane con alcuni rappresentanti del Governo. Il presidente ha espresso forte preoccupazione per i rischi a cui l’intero comparto suinicolo continua ad essere esposto tornando a chiedere interventi radicali e immediati per il contenimento della popolazione dei cinghiali allo

duttori di terreni che intendano installare gabbie o recinti di cattura per la prima volta e ai proprietari o conduttori di fondi muniti di porto d’armi uso caccia che dove ricorrano le condizioni intendano intervenire con controlli selettivi sui propri terreni in casi di urgenza come previsto dalla D.C.P. Info: Ufficio Tecnico di Mondovì – Cristiano Gallio (348 8237641 – gallio@confagricuneo.it).

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20mln

Danni, in milioni di euro al mese, che subisce l’export del settore suinicolo italiano con la Psa

EXPORT SUINI

di Gilberto Manfrin

al Piemonte, al Lazio. Col rischio che la malattia si trasformi in endemia. Il tempo dell’attesa e dell’indecisione è finito e il primo caso di Psa riscontrato a inizio giugno anche in un allevamento di suini nei dintorni di Roma sta ulteriormente preoccupando gli allevatori. Per Confagricoltura, quanto accaduto era facilmente prevedibile ed evitabile se si fossero messe in atto le necessarie misure di prevenzione invocate da tempo dall’associazione. La

DANNI

stato brado, principali vettori del virus. Confagricoltura continuerà a tenere alta l’attenzione sul tema fino a quando non si concretizzeranno i provvedimenti ormai non più rinviabili.

tualmente già presenti nella zona infetta, o comunque nei punti di passaggio naturali o artificiali al fine di creare una delimitazione dell’area di circolazione attiva dei cinghiali.

Nuova ordinanza

Intensificare gli abbattimenti

Intanto sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 4 luglio è stata pubblicata l’Ordinanza del Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, Angelo Ferrari, che definisce le misure di eradicazione, controllo e prevenzione da attuare per il contenimento della diffusione della malattia nel selvatico e nel domestico. L’ordinanza – ha chiarito Confagricoltura Piemonte in una nota - presenta provvedimenti più restrittivi in merito alle misure di biosicurezza da applicare negli allevamenti e limitazioni di allevamento a quelli di tipo familiare e semibrado soprattutto nelle zone in restrizione. L’ordinanza prevede anche misure più stringenti per il contenimento della fauna selvatica applicando caccia di selezione e metodi di cattura e abbattimento dei cinghiali nonché la costruzione di una barriera fisica o rafforzamento delle barriere fisiche even-

Sul contenimento dei capi si è espresso il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia: “A questo riguardo, nel Consiglio regionale aperto che si terrà nelle prossime settimane, convocato su richiesta di Confagricoltura, chiederemo un’intensificazione delle misure di contenimento dei selvatici per procedere immediatamente all’abbattimento dei cinghiali in sovrannumero. L’emergenza Psa e le criticità di produzione causate dalla siccità - aggiunge

PSA E SICCITÀ SONO DUE EMERGENZE CHE STANNO METTENDO IN FORTE DIFFICOLTÀ IL SETTORE PRIMARIO


Allasia - stanno mettendo in forte difficoltà il settore primario: è necessario agire con urgenza, intervenendo in ogni modo per evitare che sì comprometta la tenuta del nostro comparto suinicolo. Parallelamente è altrettanto urgente far pervenire gli indennizzi adeguati agli allevatori colpiti, da versare rapidamente e in maniera equa”.

Danni per 20 milioni al mese per il settore Dal ritrovamento del primo cinghiale colpito dalla Psa, lo scorso gennaio, l’export del settore suinicolo italiano sta subendo danni economici quantificabili in 20

milioni di euro al mese. Il comparto nazionale conta quasi 9 milioni di capi, allevati in oltre 30mila allevamenti. Con un export di 1,5 miliardi di euro nel 2021, il volume di affari totale (produzione degli allevamenti e fatturato dell’industria di trasformazione) sfiora gli 11 miliardi. Complessivamente, l’intera filiera genera un fatturato che è pari al 5% del totale della produzione agricola nazionale e sul fatturato dell’intera industria agroalimentare italiana. Solo in Piemonte la filiera conta 1.400 allevamenti per un valore totale a livello nazionale di oltre 8 miliardi.

AIUTI MINISTERIALI

Fondo biosicurezza: al Piemonte 8,6 milioni

Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Stefano Patuanelli ha firmato nei giorni scorsi il decreto che individua i criteri di ripartizione tra le Regioni interessate del fondo per incrementare il livello di biosicurezza negli allevamenti suinicoli, al fine di contrastare il diffondersi della Psa. I 15 milioni di euro disponibili sono stati distribuiti in base alla consistenza del patrimonio

suinicolo e alla diversa tipologia di allevamento presenti nelle aree infette, nella zona di protezione e in quelle di sorveglianza esterna. Al Piemonte, sulla base del metodo di calcolo adottato, spettano circa 8,6 milioni di euro, a sostegno dei costi, anche in forma retroattiva, che gli allevatori hanno dovuto o dovranno affrontare proprio in tema di biosicurezza.

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LATTE

ALLEVAMENTI

1.500

allevamenti con orientamento produttivo da latte bovino (6,5% nazionale) in Piemonte

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LATTE BOVINO

l mercato del latte regionale sta vivendo un periodo delicato. I costi di produzione, in particolare quelli energetici unitamente alle politiche agroambientali, continuano a pesare notevolmente sul futuro delle stalle, costringendo gli allevatori a rivedere le scelte d’investimento. È questo, in estrema sintesi, il quadro che delinea l’attuale stato di salute del settore lattiero caseario del Piemonte, la quarta regione per produzione di latte bovino, con oltre 1 milione di tonnellate di prodotto latte, pari al 9% di quello nazionale. La situazione degli allevamenti permane quindi delicatissima: se ne avuta conferma anche nel corso di un incontro sulla filiera svoltosi ad Alessandria a inizio luglio.

Aumento costi di produzione La crisi che sta vivendo il comparto è sostanzialmente determinata da un livello di quotazione del latte alla stalla non ancora sufficiente (circa 47 c/l) a coprire gli elevati costi di produzione, nonostante una buona ripresa della domanda, in particolare di quella interna. Secondo alcuni conti, c’è un aumento dei costi di alimentazione fino a 8 c/l e di quelli energetici fino a 3 c/l. Altre due voci che hanno registrato aumenti sono i fertilizzanti, le cui tariffe in ascesa sono legate all’aumento del gas e il gasolio agricolo, in ascesa da inizio 2022 con prezzi raddoppiati da giugno 2021 a giugno 2022. Senza dimenticare il caro mangimi.

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Latte: lieve aumento dei prezzi, ma costi alle stelle OITANA: “SERVE UNA TABELLA LATTE QUALITÀ CHE TENGA CONTO DEL MUTATO SCENARIO ECONOMICO PER PAGARE DI PIÙ GLI ALLEVATORI” di Paolo Ragazzo

A livello mondiale è previsto un calo della disponibilità di mais del 3,6% da 2021 a 2022 con conseguente aumento dei prezzi per via della domanda proveniente in particolare dalla Cina. Anche la soia fa registrare picchi per quel che riguarda il prezzo d’acquisto, con punte nei primi mesi del 2021 per colpa della siccità che ha colpito il Brasile, storicamente Paese di elevata produzione.

Stalle a rischio chiusura Aumento dei costi che si ripercuotono, ovviamente, anche in Piemonte dove sono attivi 1.500 allevamenti con orientamento produttivo da latte bovino (6,5% allevamenti nazionali), 12 allevamenti latte bovino biologico, 233.000 capi (7,5% capi nazionali), 600 allevamenti con orientamento produttivo misto 60.000 capi, 320 allevamenti di ovicaprini con orientamento produttivo da latte, 10.000 ovini e 20.000 caprini. Il latte piemontese l’anno scorso ha raggiunto il quantitativo complessivo di circa 1.150.000 tonnellate, per un valore all’origine che si aggira intorno a 437 milioni di euro. Se non si interviene per riequilibrare i prezzi alcune realtà potrebbero chiudere l’attività, con danni irreparabili non solo per i produttori, ma per l’intero sistema zootecnico piemontese.

Servono aiuti regionali “Indubbiamente i costi di produzione sono altissimi (+300% per i concimi, +60% per

i mangimi) - dice Guido Oitana, presidente della Sezione Latte di Confagricoltura Piemonte -, ma a livello europeo il quadro tratteggiato mette in evidenza una situazione dinamica di mercato con un valore medio del prezzo del latte alla stalla di 57 c/l. In Piemonte non arriva a 47 centesimi, mentre alcune industrie in Lombardia pagano 52. Chiediamo che si avvicini alla quotazione lombarda. Nella nostra regione la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che la quotazione del latte piemontese, per effetto di una valorizzazione della qualità diversa da quella della Lombardia e di un gap strutturale che vede una scarsa presenza di cooperative lattiero casearie, è mediamente inferiore di 2 centesimi/litro rispetto alle regioni vicine. È quindi giunto il momento di superare questo divario con una tabella latte qualità che tenga conto del mutato scenario economico e possa remunerare adeguatamente gli allevatori”. Oitana aggiunge: “A fronte di questa situazione di difficoltà altre Regioni,

PREZZO

47 c/l

Valore medio del prezzo del latte alla stalla in Piemonte

LATTE PIEMONTE


tra cui Puglia e Toscana, hanno stanziato significative risorse (in totale 4 milioni la Puglia, 3 la Toscana, ndr) per venire incontro agli allevatori con contributi per capo di età superiore a 24 mesi. Sosteniamo che anche la Regione Piemonte debba farsi parte attiva per individuare i fondi necessari a finanziare un analogo intervento”.

Riequilibrare la filiera Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, rilancia: “Sul latte serve una riapertura concreta del confronto tra agricoltori, industriali e rappresentanti della Gdo per discutere del bene della filiera. Occorre riequilibrare la remunerazione affinché a beneficiarne siano tutti gli attori della filiera”.

ACCORDO SCADUTO

Prezzo: chiesto un incontro con la parte industriale Siccità, rincari e diminuzione della produzione mettono a dura prova gli allevatori, che ormai da troppo tempo subiscono gli effetti della congiuntura economica, aggravata dalle condizioni meteorologiche. “Il costo del latte alla stalla è fortemente aumentato - afferma Francesco Martinoni, presidente della FNP lattiero-casearia di Confagricoltura -. Vista la complessità del momento, abbiamo sollecitato un incontro con la parte industriale per porre le basi per la definizione di un prezzo agli allevatori”. L’incontro ha visto la partecipazione di Confagricoltura, CIA e Coldiretti, AOP Latte Italia, con il gruppo Italatte (Lactalis). “L’attuale accordo - sottolinea Martinoni - è scaduto il 30 giugno. Occorre arrivare a un’intesa per il prossimo trimestre”. Attualmente il prezzo riconosciuto dai maggiori player industriali del settore si aggira sui 48 c/l al litro. Una cifra che oggi, alla luce del quadro economico generale, non è più sufficiente a coprire i costi delle stalle. Le parti - conclude Confagricoltura - hanno deciso di incontrarsi nuovamente entro la fine di luglio”.

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VITIVINICOLTURA

Prove tecniche in vigneto appuntamento ad Alba TORNA L’EVENTO CHE MIRA A VALUTARE LE NOVITÀ PER LA GESTIONE AGRONOMICA E LAVORAZIONE IN CAMPO di Francesca Braghero

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i svolgeranno giovedì 21 luglio, dalle ore 15, in località Altavilla ad Alba le ormai consuete “Prove dimostrative. Tecnica ed innovazione in vigneto nell’era dei cambiamenti climatici” organizzate da Confagricoltura Cuneo e giunte quest’anno alla loro ottava edizione. Un pomeriggio formativo per osservare da vicino diverse prove di trattamento e lavorazione dei vigneti, allo scopo di valutare le novità nel campo della gestione agronomica, difesa antiparassitaria, nutrizione e sostenibilità delle colture. Nello specifico i temi trattati e le attività previste saranno: la nutrizione della vite e la fertilizzazione fogliare, prove di miscelazione sostanze fitoiatriche e semine di essenza per sovescio ed inerbimenti tecnici, l’utilizzo dei droni per l’agricoltura di precisione come forma di mitigazione dei mutamenti

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climatici; prove di efficacia della gestione del sottofila con principi attivi di nuova concezione e diserbatrici meccaniche e soluzioni innovative per i reflui di lavaggio attrezzature agricole. Per maggiori informazioni telefonare al numero 0173/281929 o scrivere all’indiriz-

PRINCIPALI NOVITÀ

zo: alba@confagricuneo.it. “Quest’anno l’appuntamento annuale con le prove tecniche in vigneto avrà un particolare occhio di riguardo verso i cambiamenti climatici in atto, allo scopo di trovare soluzioni in grado di mitigare i problemi di vegetazione legati al caldo persistente e alla

opportunità per vedere nel concreto in che modo ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti chimici e andare verso prodotti maggiormente sostenibili. I droni in volo sulla vegetazione dei vigneti consentiranno, inoltre, di costruire una mappa che metta in luce eventuali problemi di nutrizione dei campi, e non solo, e trovare successivamente soluzioni “ad hoc”. Infine, saranno presentate le ultime novità riguardo la distribuzione degli agrofarmaci, al fine di ottimizzarne anche i costi, che hanno subito un significativo aumento nell’ultimo periodo.

Piano controlli per vini DO e IG, cosa sapere

Con il decreto n. 102728 del 3 marzo 2022 il Ministero ha provveduto a modificare gli allegati del DM 2 agosto 2018, n. 7552 relativo al piano dei controlli dei vini a DO e IG. Di seguito riportiamo in sintesi le principali novità che riguardano l’attività dei viticoltori: • Il campione da estrarre ai fini dei controlli ispettivi per la categoria viticoltori scende dal 10% al 5%. • L’Organismo di Controllo (OdC) deve individuare fino al 20% di operatori da sottoporre al controllo ispettivo in base all’analisi di rischio. In questo campione rientrano: i nuovi ingressi, NC gravi emesse nei 3 anni precedenti, recidiva specifica alle NC lievi emesse nei 3 anni precedenti. La nuova disciplina distingue la verifica della resa uva/ettaro in verifiche di stima da effettuare nel periodo di presenza del grappolo finalizzate alla stima della resa potenziale e verifiche di conferma della stima da condurre a seguito di rilevamento dei valori critici di

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siccità – spiegano i tecnici di Confagricoltura Cuneo Antonio Marino e Luca Maggiorotto –. Come sempre, in occasione di questa giornata, ospiteremo diverse aziende, che saranno presenti con i propri stand all’interno di un’area espositiva allestita in prossimità dei vigneti mettendo a disposizione dei partecipanti nuovi mezzi - diserbartici meccaniche, fertilizzanti sostenibili e particolari prodotti per la nutrizione dei vigneti - per poterne toccare con mano le opportunità e illustrarne funzionamento e vantaggi”. La giornata di prove tecniche è anche un’ottima

stima in prossimità della raccolta delle uve. Il 5 % dei controlli avverrà in prossimità della raccolta quando il peso del grappolo ha raggiunto il peso di maturazione finale con una tolleranza di ± 5%. Si considerano valori critici se la resa stimata supera i valori massimi ammessi dal disciplinare (compreso il 20% di supero) oppure se risultano inferiori al 30% (escluso il 20% di supero). • Sono modificate le azioni correttive. A seguito di una Non Conformità grave o lieve l’azienda dovrò prevedere l’azione correttiva, ovvero entro 30 gg dal ricevimento della notifica dovrà inviare all’Odc il modulo previsto dal piano dei controlli, indicando le azioni che andranno a sanare la non conformità. A questo riguardo consigliamo in fase di controllo di ricordare agli ispettori di indicare tra i soggetti che devono ricevere copia del verbale ed eventuale notifica di NC anche il CAA Confagricoltura Cuneo.


PATRONATO ENAPA

Bonus 200 euro, chi ne ha diritto e come ottenerlo MISURA UNA TANTUM INTRODOTTA DAL GOVERNO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DEL CARO VITA TRA LA POPOLAZIONE

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er contrastare gli effetti del caro vita, con il c.d. Decreto Aiuti, il Governo è intervenuto introducendo una misura una tantum di 200 euro destinata ad essere erogata a larga parte della popolazione. È previsto che a beneficiarne siano dipendenti, pensionati, disoccupati, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, percettori del reddito di cittadinanza, collaboratori domestici, lavoratori a tempo determinato, stagionali, intermittenti, lavoratori autonomi – anche occasionali – e liberi professionisti. L’erogazione avverrà in modo diverso a seconda di chi ne sia il beneficiario, come è stato confermato dall’INPS con la recentissima circolare n. 73/2022.

Lavoratori dipendenti Per i lavoratori dipendenti – non importa la categoria – l’erogazione del bonus spetta al datore di lavoro,

nel rispetto delle seguenti condizioni: 1. il lavoratore deve essere in forza nel mese di luglio 2022; 2. il lavoratore deve avere avuto, nel primo semestre 2022, una retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali non superiore a 2.692 euro e quindi aver beneficiato dello sgravio contributivo dello 0,8%; 3. nel caso il lavoratore intrattenga più rapporti di lavoro, il bonus compete una sola volta. È il lavoratore a scegliere a quale datore di lavoro chiedere il versamento; 4. il bonus non spetta ai lavoratori che percepiscano trattamenti pensionistici o siano percettori del reddito di cittadinanza; 5. per i lavoratori part-time, il bonus spetta per intero e non è ridotto in proporzione alle ore di lavoro svolte; 6. il bonus spetta automaticamente previa dichiarazione che ciascun lavoratore deve obbliga-

toriamente consegnare sottoscritta al proprio datore di lavoro. Come precisato dall’INPS, per gli operai agricoli a tempo determinato, il bonus non è erogato dal datore di lavoro.

Lavoratori stagionali – otd agricoli - a tempo determinato ed intermittente Per i lavoratori stagionali, anche operai agricoli, a tempo determinato ed intermittenti che, nel 2021, abbiano svolto almeno cinquanta giornate, l’indennità è corrisposta direttamente dall’INPS agli OTD che hanno richiesto

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI AGLI UFFICI DEL PATRONATO ENAPA SUL TERRITORIO

e ottenuto la Disoccupazione agricola calcolata sulle giornate lavorate del 2021, chi non ha fatto domanda di disoccupazione, se in possesso dei requisiti può presentare domanda all’INPS.

Pensionati Il bonus spetta automaticamente a tutti i pensionati che posseggano congiuntamente i seguenti requisiti: 1. essere residenti in Italia; 2. percepire un trattamento pensionistico con decorrenza entro il 30.06.2022; 3. essere titolari di reddito personale ai fini IRPEF non superiore a 35.000 euro per il 2021. Per questa categoria di beneficiari non è necessario proporre alcuna domanda ma il bonus sarà accreditato direttamente in pensione.

Lavoratori domestici Il bonus compete ai lavoratori domestici che intrattengano un rapporto di lavoro domestico al 18.05.2022. In questo caso, la misura una tantum è erogata dall’INPS a domanda del lavoratore, i nostri uffici sono a disposizione per la presentazione

della domanda.

Percettori di disoccupazione Ai percettori di trattamenti previdenziali legati allo stato di disoccupazione – NASPI, DIS-COLL, disoccupazione agricola – l’indennità è riconosciuta direttamente dall’INPS.

Co.Co.Co. Il bonus è erogato dall’INPS, su domanda, solo ai collaboratori coordinati e continuativi che abbiano i seguenti requisiti: • siano iscritti alla Gestione separata; • non percepiscano alcun trattamento pensionistico; • non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; • non abbiano percepito, per l’anno 2021, un reddito rilevanti ai fini IRPEF superiore a 35.000 euro.

Titolari di reddito di cittadinanza Ai percettori del reddito di cittadinanza, il bonus è riconosciuto direttamente dall’INPS. Si ricorda che l’indennità non spetta nel caso in cui all’interno del nucleo vi sia altro componente che benefici del bonus in questione. Per info contattare il patronato Enapa.

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Orari estivi degli uffici

AGOSTO/SETTEMBRE

Per restare sempre aggiornato su iniziative e attività visita le pagine Facebook e Instagram di Confagricoltura Cuneo

ZONA DI CUNEO

CUNEO

Via Caccia, 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it

Dronero Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) - Tel. 0171.918182 Caraglio Piazza Martiri della Libertà, 29 Villafalletto Via Vittorio Veneto, 8 Demonte Piazza R. Spada - (ex Scuola Media)

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Tarantasca Via Vittorio Veneto, 21 - (c/o sala Municipio)

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Busca Via Cavour, 19 - (davanti al Municipio)

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Piazza Prunotto, 5 - Tel. 0173.281929 - alba@confagricuneo.it

Cherasco Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) - Tel. 0172.489764 Canale Piazza Trento e Trieste, 74 - Tel. 0173.970180 S. Stefano B. Via Roma, 38/F - Tel. 0141.840782 Cortemilia Via Dante Alighieri: 51

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Morozzo Via Marconi, 66 Dogliani Via XXXI Luglio, 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata, 13

Barge Piazza Stazione, 12 - Tel. 0175.349172 Moretta Via San Giovanni, 8 - (c/o Centro Anziani)

Via Togliatti: 16/A - Tel. 0172.712372 - savigliano@confagricuneo.it

Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253

BRA

Piazza Dompè, 3 - Tel. 0172.244484 - 333.6610761 - bra@confagricuneo.it

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Aperto il 2° e il 4° venerdì del mese (8:30-11:45)

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Aperto il mercoledì (9:00-12:00)

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Via Vittorio Emanuele II, 124 - Tel. 0172.244484-333.6610761 - bra@confagricuneo.it

I NOSTRI

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UFFICIO DI FOSSANO / BRA

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Via Torino, 40 - Tel. 0175.217120 - saluzzo@confagricuneo.it

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ZONA DI SALUZZO

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Carrù Viale Vittorio Veneto, 8

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Viale Vittorio Veneto, 17/F - Tel. 0174.42071 - mondovi@confagricuneo.it

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TEMPORANEAMENTE CHIUSO (fare riferimento all’Ufficio zona di Cuneo)

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ZONA DI MONDOVÌ

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Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it Numero unico di FAX: 0171 183.21.54 www.confagricolturacuneo.it

8:30-12:30 14-17

PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Uffici più funzionali e grandi a Savigliano

GIOVANI AGRICOLTORI

Nuovo direttivo e festa dell’Anga provinciale

CONFAGRICOLTURA HA RINNOVATO LA SEDE DI ZONA IN VIA TOGLIATTI 16/A. ORARI INVARIATI

“È

con orgoglio e soddisfazione che inauguriamo questi nuovi uffici, inserendo così un nuovo tassello nel percorso di ammodernamento delle nostre strutture presenti sul territorio, intrapreso ormai da diversi anni. La sede saviglianese, nella fattispecie, necessitava da tempo di un ampliamento degli spazi in quanto è cresciuta sia in termini di aziende associate che di collaboratori ed ha prospettive di crescita evidenti già nel prossimo futuro un po’ su tutti i comparti, ma in particolare nell’ambito frutticolo e zootecnico. Crediamo quindi di aver messo a disposizione delle imprese che fanno riferimento a questa zona locali più funzionali e comodi dove rivolgersi per usufruire di servizi e consulenze fondamentali per essere competitivi sui mercati. La nostra sfida è proprio

quella di aiutare le imprese agricole ad affrontare al meglio le sfide globali non solo della produzione, ma anche della trasformazione e della vendita”. Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, giovedì 23 giugno ha inaugurato la nuova sede di zona della Confagricoltura di Savigliano, in via Togliatti 16/A (a fianco degli attuali uffici). Al tradizionale taglio del nastro, anticipato dalla benedizione solenne da parte di don Paolo Perolini e dalla visita della nuova sede, hanno preso parte Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, alcuni Consiglieri dell’Unione, Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, Marco Bruna, segretario di zona di Savigliano e Saluzzo, rappresentanti istituzionali e numerosi imprenditori agricoli della zona. “Inauguriamo la nostra nuova

Il tradizionale taglio del nastro con dirigenti Confagricoltura e autorità

Dopo l’inaugurazione degli uffici di Savigliano, presso i locali dell’Oasi Giovani (ex GIP) di Savigliano, si è svolta l’assemblea provinciale dell’Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) di Confagricoltura Cuneo, che ha provveduto ad eleggere il nuovo Consiglio direttivo composto da: Christian Alessandria (zona di Mondovì), Marco Audisio (zona di Saluzzo), Valter Audisio (zona di Saluzzo), Alessandra Bersano (zona di Cuneo), Marco Bono (zona di Cuneo), Alberto Bordese (zona di Savigliano), Gianluca Cravero (zona di Savigliano), Guido Cravero (zona

sede di Savigliano praticamente raddoppiata, nella sua metratura, rispetto ai locali precedenti – sottolinea Marco Bruna -. È stato un intervento programmato da tempo, ma che a causa del periodo pandemico ha subito dei rallentamenti, utili comunque a rendere ancora più efficienti, comodi e organizzati i nuovi spazi: disponiamo, ad esempio, di un’ampia sala riunioni in cui svolgere eventi, in presenza o a distanza. Ogni miglioria ha tenuto conto, da un lato,

di Cuneo), Emanuele Forzano (zona di Mondovì), Francesco Ghirardi (zona di Mondovì), Nicolas Melifiori (zona di Saluzzo), Alessandro Negro (zona di Alba), Daniel Tallone (zona di Cuneo), Christian Taricco (zona di Cuneo), Michele Turco (zona di Mondovì). Il gruppo giovani nelle prossime settimane nominerà il suo nuovo presidente. A seguire, si sono svolte la presentazione di attività e progetti di Cascine Piemontesi e la degustazione dei prodotti delle aziende consorziate, poi la festa entrata nel vivo con apericena, open bar e dj set fino a tarda notte.

delle esigenze sempre nuove delle aziende ma anche del progressivo aumento di personale avvenuto in questi anni, in seguito alla crescita dell’organizzazione sul territorio”. Gli uffici di Confagricoltura a Savigliano sono aperti al pubblico dal lunedì al sabato 8,30 – 12,30, il martedì e mercoledì anche 14 – 17. Non sono cambiati neppure i recapiti per comunicare con gli operatori (0172/712372 – savigliano@confagricuneo.it).

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Universitari alla scoperta della moderna avicoltura STUDENTI DI SCIENZE GASTRONOMICHE DI POLLENZO HAN VISITATO L’ALLEVAMENTO DELLA FERRERA DI BENE VAGIENNA di Paolo Ragazzo

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na quindicina di studenti del primo anno del corso di laurea triennale in Scienze e Culture Gastronomiche dell’Università di Scienze Gastronomiche

di Pollenzo, accompagnati dal tutor Raimondo Cusmano, lo scorso 5 luglio sono stati in visita al moderno allevamento avicolo della famiglia Della Ferrera a Bene

Vagienna. L’uscita didattica, organizzata come in passato in collaborazione con Oreste Massimino, presidente delle sezioni allevamenti avicoli di Confagricoltura Cuneo

Il gruppo di studenti accompagnato da Oreste Massimino

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e Piemonte, rientra nell’ambito del percorso di studi dei ragazzi ed ha permesso loro di toccare con mano la realtà di un allevamento intensivo modernissimo e innovativo dove le condizioni del benessere animale sono assolutamente garantite e le operazioni di lavoro avvengono con il costante ausilio della tecnologia. “È stato molto interessante per i ragazzi - ha detto il tutor Raimon-

do Cusmano - perchè spesso non si immaginano quanta cura, approccio scientifico e pulizia ci possa essere in allevamenti intensivi ormai così avanzati dal punto di vista tecnologico. Abbiamo veramente apprezzato la disponibilità, il tempo e le conoscenze messe a disposizione dei nostri studenti. In futuro speriamo di avere nuovamente l’opportunità di ripetere la preziosa esperienza didattica.”

CAMBIO DI DIREZIONE

Ercole Zuccaro promosso dirigente nazionale a Roma

Ercole Zuccaro, alla guida di Confagricoltura Torino dal 2000, lascia la direzione provinciale e regionale dell’organizzazione per assumere l’incarico di dirigente dell’Area Sviluppo Territoriale e Digitale di Confagricoltura nazionale; lo ha deciso la giunta esecutiva di Confagricoltura presieduta da Massimiliano Giansanti, che l’ha chiamato all’incarico nella sede centrale di Roma. Alla direzione di Confagricoltura Torino gli succede Maria Luisa Cerale, già responsabile amministrativa dell’organizzazione degli imprenditori agricoli torinesi, con una carriera tutta interna all’organizzazione, dove è entrata nel 1993. Vice-direttore dell’organizzazione provinciale è stato nominato Gabriele Busso, già responsabile del servizio tecnico dell’associazione, nell’organico di Confagricoltura Torino da oltre 25 anni. Ad Ercole Zuccaro vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutta la Confagricoltura di Cuneo e i ringraziamenti per il prezioso lavoro svolto in tutti questi anni per la crescita e il consolidamento dell’organizzazione agricola sul territorio piemontese.

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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946

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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

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Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 staff@autorivari.com

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