POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XX - N. 02•2022 - MARZO 2022 - CONTIENE I.P.
02/2022
IL CASO Frutta, assicurarsi è diventato complicato
PESTE SUINA AFRICANA Urgono piani di abbattimento dei cinghiali
QUALITÀ DELL’ARIA Appello alla Regione: “Non si penalizzino gli agricoltori”
RISORSA IDRICA Sempre meno acqua per irrigare i campi
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I NUMERI DI QUESTO NUMERO
A furia di “no” adesso i “sì“ saranno obbligati
FRUTTA
8mila
-15%
AZIENDE
AL 2030
BANDO
MANGIMI
aziende del comparto frutta in Piemonte
Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
In uno scenario mondiale mutato drammaticamente nel volgere di pochissimi giorni, tutto quanto è stato immaginato fino al giorno prima dell’invasione sferrata dalla Russia all’Ucraina sembra in bilico. Al di là delle tristi vicende umanitarie che tutti noi conosciamo, all’interno di questo numero del giornale raccontiamo come sui mercati delle materie prime agricole e non solo la situazione si faccia ogni giorno più tesa e sia destinata a inasprirsi sempre più, penalizzando ancora una volta gli agricoltori italiani. L’auspicio è, ovviamente, che la guerra in Ucraina si risolva il più rapidamente possibile al tavolo negoziale, ma dagli eventi in atto emerge comunque la necessità di verificare se le scelte fatte sulla nuova PAC siano idonee a salvaguardare la capacità produttiva europea e l’efficienza delle imprese che producono per il mercato. I nostri dubbi li abbiamo sempre manifestati e lo faremo puntualmente anche nel corso del convegno di giovedì 17 marzo alla Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, dove aspettiamo numerosi tutti gli imprenditori e operatori agricoli interessati. Una cosa, però, e certa: a furia di “no” e chiusure preconcette a sistemi energetici e agroalimentari capaci di garantire una solida autosufficienza al Paese, ora questa crisi ha trovato il sistema nazionale non adeguatamente preparato. Davanti a questa triste realtà siamo costretti a cambiare da subito approccio per produrre più cibo, abbandonando alla svelta quei tabù che non agevolano il lavoro degli imprenditori e rappresentano visioni vetero-ambientaliste poco utili ad uscire dalla grave situazione in cui ci troviamo.
EMISSIONI
% emissioni di tonnellate di ammoniaca entro il 2030
1,5
+60%
AGRISOLARE
IN RIALZO
miliardi di euro per il Parco Agrisolare
% aumento costi di alimentazione rispetto al 2021
CRISI UMANITARIA
Appello alle aziende disponibili ad accogliere chi fugge dall’Ucraina Vista la gravissima crisi umanitaria provocata dalla guerra in Ucraina, la Confagricoltura di Cuneo sta raccogliendo l’eventuale disponibilità da parte delle sue aziende associate a dare ospitalità per
qualche mese alle vittime del conflitto. Chi fosse interessato a fornire un aiuto volontario in tal senso è pregato di contattare al più presto gli uffici di Confagricoltura Cuneo sul territorio.
CONTATTI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO Tel: 0171/692143 – 0171/344494 Fax: 0171/698629 E-mail: cuneo@confagricoltura.it
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IN PRIMO PIANO
Frutta, assicurarsi è diventato complicato ALLARME PER LA MANCANZA DI COMPAGNIE DISPOSTE A COPRIRE IL RISCHIO DI GELATE di Paolo Ragazzo
L’effetto di un impianto antibrina
D
i fronte ad un inverno particolarmente siccitoso (una sola nevicata all’Immacolata e apporto praticamente nullo di precipitazioni) e contraddistinto da temperature miti (con massime fino a 20° a febbraio), le aziende del comparto della frutta guardano con estrema preoccupazione
NEL 2021 SI CONTAVANO QUINDICI AGENZIE DISPONIBILI A COPRIRE LE AZIENDE A FINE FEBBRAIO 2022 APPENA DUE 4
all’imprevista difficolta di stipulare assicurazioni contro gli eventi climatici avversi. Motivo: la mancanza di compagnie disposte a correre il rischio. E così i frutteti cuneesi sono pericolosamente esposti al rischio di danni da eventuali gelate tardive. A lanciare l’allarme è stata la Confagricoltura di Cuneo: “Siamo molto preoccupati delle difficoltà a sottoscrivere nuove polizze per la gestione del rischio, in quanto le compagnie assicurative si rifiutano di proporre le loro coperture alle aziende del comparto, in particolare a chi coltiva drupacee e kiwi ma con scarsa disponibilità anche sulle altre specie e comunque con costi in deciso aumento - attacca il presidente Enrico Allasia -. Non è questo il modo di sostenere un settore già in evidente difficoltà a causa delle gelate eccezionali dello scorso anno, dei costi di produzione in aumento e di dinamiche di mercato ancora decisamente incerte”. L’emergenza è ben descritta da pochi numeri. Se nel 2021 le compagnie impegnate al fianco degli agricoltori erano 15, a fine febbraio se ne contavano appena due e con percentuali di copertura dei
L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2022
AZIENDE
8.000 aziende del comparto frutta in Piemonte
IN PIEMONTE rischi esigue. Lo scorso anno, sempre stando ai dati del Condifesa Cuneo, sono state 703 le aziende agricole assicurate contro il gelo per un valore di oltre 115 milioni di euro (più del 50% della quota assicurata totale in provincia di Cuneo, pari a oltre 206 milioni di euro). E le aziende potenzialmente interessate ad assicurarsi potrebbero essere molte di più. “Quanto sta avvenendo è piuttosto grave e avrà delle ricadute anche sulla sostenibilità economica dei consorzi Condifesa, che come gli agricoltori si sono già fatti carico in questi anni dei pesanti ritardi legati ai trasferimenti dei fondi da parte dello Stato e potrebbero trovarsi presto in difficoltà - prosegue Michele Ponso, presidente della FNP Frutticoltura di Confagricoltura -. Inoltre sta venendo meno il principio per cui negli anni sono state incentivate le aziende ad assicurarsi per mettersi al riparo da fenomeni meteorologici, ormai sempre più violenti e imprevisti a causa dei cambiamenti climatici”. Anche gli ultimi orientamenti dell’Unione Europea sul tema vanno proprio in questa direzione,
considerato che la nuova PAC destina alla gestione del rischio il 3% dell’intero budget italiano, con strumenti come i fondi mutualistici, ad esempio, nati proprio per assicurare il comparto primario dai danni dei cambiamenti climatici. “La buona notizia è che con la PAC i versamenti ai fondi possono essere cofinanziati fino al 70%: ciò rende il tutto decisamente più interessante per il comparto agricolo, ma occorre che tutti facciano la loro parte, compagnie assicurative in primis”, dice ancora Allasia. “Auspichiamo un intervento più incisivo su questo tema da parte del Ministero, che di fatto è l’attore che maggiormente contribuisce al pagamento delle assicurazioni, coprendo il 70% del costo”, aggiunge invece Claudio Sacchetto presidente della sezione Frutticola di Confagricoltura Cuneo. Il settore conta circa 8.000 aziende in Piemonte, oltre il 60% delle quali in provincia di Cuneo, per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari e un fatturato che supera i 500 milioni di euro su un totale nazionale di 4 miliardi.
La preoccupazione delle aziende cuneesi Abbiamo raccolto le voci di alcuni imprenditori del settore. Francesco Supertino con frutteti di pesche, susine e pere a Savigliano: “La situazione è decisamente critica; senza una copertura contro il gelo siamo scoperti da uno degli eventi atmosferici avversi più probabili in queste settimane, visti anche gli andamenti delle scorse annate. Se nel 2021 non avessi avuto la copertura assicurativa avrei dovuto lasciare a casa i miei dipendenti e invece sono riuscito perlomeno a pagarmi parte dei
costi. È una politica incomprensibile quella messa in atto dalle compagnie, mentre noi aziende restiamo con il fiato sospeso nella speranza che la situazione si sblocchi in tempo per evitare danni da gelate tardive e improvvise”. Giovanni Lungo di Saluzzo, frutticoltore di pesche e mele: “La stagione sta per cominciare e non sono ancora riuscito ad assicurarmi. Lo scorso anno a causa delle gelate ho perso dal 70 all’80 per cento della produzione, ma ero assicurato ed ho ammortizzato il danno economico. Ora temo si possa ripetere. Se anche mi assi-
curassi oggi ci vorrebbero comunque almeno dodici giorni per l’attivazione e potrebbe essere troppo tardi. Temo che questa situazione faticherà a risolversi, se non in parte. Anche chi riesce a stipulare dei contratti per la copertura del rischio deve accettare franchigie elevate che fanno perdere di interesse verso lo strumento assicurativo. Praticamente sei coperto solo in caso di gelate estreme”. Tra chi invece ce l’ha fatta, gli umori non sono comunque dei migliori. “Le condizioni sono sempre meno favorevoli e con i tempi di pagamento della frutta
sempre più dilatati temo crisi di liquidità per molte imprese” dice Agostino Pansa frutticoltore di Lagnasco a cui fa eco Mario Audisio anche lui operante nella stessa zona: “Dopo due anni climatici sfavorevoli l’assicurazione la faccio per riuscire a pagarmi parte dei costi in caso di evento avverso eccezionale, ma con massimali e franchigie sempre meno convenienti per noi agricoltori”. Si capisce dunque come regni un clima di allerta tra gli operatori del comparto. Occorre trovare presto una soluzione.
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OLTRE CONFINE
Ucraina, le ripercussioni della guerra sull’agricoltura RINCARO DEI CEREALI E DEI FERTILIZZANTI, AUMENTO DEI COSTI ENERGETICI E RIDUZIONE DELL’EXPORT DEI PRODOTTI AGRICOLI di Paolo Ragazzo
L
a guerra in Ucraina infiamma i mercati delle materie prime e aggrava il caro energia a cui le imprese agricole sono sottoposte da mesi. “Continuiamo a confidare nel lavoro delle diplomazie per fermare una tragedia umanitaria dalle dimensioni inimmaginabili, è l’aspetto che ci preoccupa maggiormente - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo -, ma occorre anche
evitare di mettere in crisi il nostro sistema produttivo”. A destare l’apprensione del mondo agricolo, infatti, sono il rincaro dei cereali per l’alimentazione del bestiame, l’aumento dei costi energetici e una nuova riduzione delle esportazioni di prodotti agricoli, vini in primis, verso la Russia.
Scambi commerciali della Granda con Russia e Ucraina A livello economico per la provincia di Cuneo sia la Russia che l’Ucraina sono partner importanti della sua
Il valore in euro delle importazioni della provincia di Cuneo
2019
Russia Ucraina
124.994.736
Fonte: Camera di Commercio di Cuneo
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2020 9.598.077
Aumentare la produzione di cereali in Ue “Vanno poste le condizioni per spingere al massimo i raccolti di cereali e semi oleosi nell’Unione europea, modificando le regole vigenti. L’aumento della produzione è indispensabile per compensare il blocco delle importazioni dall’Ucraina e dalla Federazione Russa. E tutto il settore agroalimentare va incluso
Il valore in euro delle esportazioni della provincia di Cuneo
2019
26.954.689
2019
14.276.035
bilancia commerciale, anche se con flussi e pesi differenti. La Russia, da un lato, è uno dei principali sbocchi del nostro export extra Ue, con beni per oltre 134 milioni di euro partiti alla volta di Mosca nel 2020 (dieci milioni in più rispetto al 2019). Di questi, più di 68 milioni di euro sono stati rappresentati da prodotti alimentari e bevande, facendo dello Stato russo il nono per importanza del nostro export. L’Ucraina, dall’altro lato, produce interscambi minori con la
Granda (nel 2020: export per 45.778.174 di euro e import pari a 12.519.788), ma è centrale per l’importazione di materie prime importanti per il settore primario, allevamenti in testa (l’Ucraina è il secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20%).
2020
Russia Ucraina
134.103.158
2020
12.519.788
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2019
42.521.058
2020
45.776.071
tra quelli destinatari dei provvedimenti allo studio per il caro energia - dice il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. La metà del mais importato dalla UE arriva dall’Ucraina che lo scorso anno, di questi tempi, ne esportava circa 3,5 milioni di tonnellate al mese. Ora i movimenti sono bloccati. Cereali e semi oleosi sono diventati quindi un asset strategico, come il gas e il petrolio, ma con una sostanziale differenza. Nell’Unione abbiamo il potenziale per aumentare la produzione agricola”. Preoccupa la corsa verso l’alto delle principali materie prime agricole. Nella prima settimana del conflitto si è registrato un aumento che supera il 13% per il grano. Per mais e soia l’incremento è, rispettivamente, del 5 e del 4 per cento. Sale, inoltre, la tensione nei Paesi che sono i principali destinatari dei cereali prodotti in Ucraina e nella Federazione Russa (es. Egitto e Tunisia). Inoltre, sono state riviste al ribasso le previsioni dei raccolti in Argentina e Brasile a causa di una stagione secca. Sul mercato europeo l’Ungheria ha deciso di sospendere le esportazioni di grano per assicurare i rifornimenti interni e conte-
nere la crescita dei prezzi, mentre la Bulgaria ha stabilito di aumentare gli stock pubblici di cereali per 1,5 milioni di tonnellate, con il risultato di ridurre i volumi delle vendite all’estero. “Spetta alla Commissione europea il compito di assicurare il regolare funzionamento del mercato unico. Va respinto qualsiasi tentativo di ‘protezionismo alimentare’ tra gli Stati membri dell’Unione”, ha dichiarato Giansanti. Confagricoltura esprime
preoccupazione anche per i risvolti del conflitto sul costo del gas e quindi sia sulle bollette energetiche delle aziende, mentre sul fronte dei fertilizzanti peserà la decisione della Federazione Russa, che ne produce 50 milioni di tonnellate (circa il 15% a livello mondiale), di sospendere le esportazioni. Le conseguenze possono essere particolarmente pesanti sul piano della disponibilità e dei prezzi con il rischio di una contrazione dei raccolti.
Export frenato C’è poi il contraccolpo sulle esportazioni. L’Italia, insieme agli altri Paesi comunitari, sta già fronteggiando la messa al bando dei prodotti ortofrutticoli e di carne suina decisa nel 2014 dalla Russia come reazione ai provvedimenti che l’Ue prese dopo l’annessione della Crimea. Ora che la situazione è in rapida evoluzione gli scenari sono decisamente foschi. Facendo l’esempio dei vini, nel 2020 l’Italia ha esportato in
Russia per un valore di 297 milioni di euro, di cui 179, 8 milioni di prodotto imbottigliato. La Russia è uno dei principali mercati per gli spumanti italiani e, tra i prodotti piemontesi, per l’Asti spumante. L’export di vino spumante italiano in Russia rappresenta un valore di 116 milioni di euro. La Russia, con un import di oltre 12 milioni di bottiglie di Asti spumante, rappresenta all’incirca un quarto del mercato delle bollicine Docg piemontesi.
Confagricoltura propone quindi di realizzare un piano di resilienza per l’agricoltura europea e nazionale che punti in due direzioni: sostenere i redditi degli agricoltori tagliati dalla crescita dei costi di produzione e salvaguardare il potenziale produttivo del sistema agroalimentare europeo. La riduzione della produzione avrebbe effetti negativi sull’inflazione”, conclude Giansanti. Urgono però soluzioni per riportare anzitutto la pace nel Vecchio Continente.
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2022
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EMERGENZA PSA
Peste suina, urgono i piani di abbattimento dei cinghiali ANGELO FERRARI, DIRETTORE DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA, NUOVO COMMISSARIO NAZIONALE di Gilberto Manfrin
ENRICO
ALLASIA Presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte
“SIAMO DI FRONTE AD UNA EMERGENZA SANITARIA ED È NECESSARIO INTERVENIRE CON AZIONI IMMEDIATE”
C
onfagricoltura continua a monitorare in Piemonte l’emergenza della peste suina, la malattia che ha colpito i cinghiali che vivono tra i territori dell’Alessandrino. A giornale in chiusura si attende l’avvio delle annunciate operazioni di depopolamento dei suini domestici sani a rischio di contagio nella zona infetta. Gli allevatori danneggiati saranno rimborsati direttamente dalla Regione Piemonte, che metterà a disposizione un milione e 800mila euro per venire incontro alle prime esigenze delle aziende colpite dall’emergenza.
Scelto il commissario nazionale Intanto il Governo ha scelto il commissario per questa emergenza: è il ligure Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la cui nomina è stata inserita in Gazzetta Ufficiale. Ferrari avrà compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2022
e delle misure poste in essere per prevenire e contenere la diffusione della peste sul territorio. L’obiettivo sarà quello di “assicurare la salvaguardia della sanità animale, la tutela del patrimonio suinicolo nazionale e dell’Unione europea”, nonché “di tutelare le esportazioni, il sistema produttivo nazionale e la relativa filiera”. L’allerta sull’intero comparto ha spinto nei giorni scorsi il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, a scrivere una lettera allo stesso Ferrari, e con lui al presidente della Regione Alberto Cirio, agli assessori regionali all’Agricoltura e alla Sanità, Marco Protopapa e Lugi Icardi, e al commissario per l’emergenza Psa Alessandria Giorgio Sapino: “Le speculazioni createsi sul mercato a causa dell’indisponibilità al ritiro di suini allevati in Piemonte da parte delle imprese di macellazione permangono - scrive Allasia -. Le imprese situate nell’area rossa vedono i loro prodotti completamente sviliti, con ripercussioni gravissime sull’andamento economico aziendale. Vanno subito individuate opportune modalità di ristoro dei danni patiti dagli allevatori”.
Abbattere i cinghiali in sovrannumero Nell’attesa Confagricoltura continua a sollecitare l’adozione e la messa in pratica del piano straordinario di contenimento dei cinghiali e l’immediato avvio delle operazioni di abbattimento degli ungulati in sovrannumero. “Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria ed è necessario intervenire con azioni immediate - sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura
Cuneo e Piemonte -. Bisogna prevedere piani di abbattimento straordinari degli ungulati. Il valore del patrimonio suinicolo piemontese, stimato per difetto dal Ministero delle Politiche agricole, ammonta a 240 milioni di euro. Abbiamo l’esigenza di adottare al più presto tutte le misure affinché si possa eradicare al più presto la malattia”. Conferme di un’imminente azione della Regione sono giunte in una nota dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, che ribadendo quanto sia necessario soprattutto scongiurare il rischio del passaggio del virus dai cinghiali ai suini domestici ha confermato che “l’assessorato all’Agricoltura sta mettendo a punto il piano di abbattimento di circa 50mila cinghiali su tutto il territorio regionale per ripristinare l’equilibrio della fauna selvatica”.
La proposta della Commissione Ue non convince Nel frattempo è al vaglio la proposta della delegazione della Commissione Ue che ha suggerito di posare una recinzione con reti metalliche (ne avevamo dato già conto in anteprima sullo scorso numero del giornale, ndr) per delimitare, per circa 275 chilometri, la zona infetta. Si tratta di reti elettrosaldate realizzate con fili di acciaio e rivestimenti in zinco. Una soluzione che non convince la Confagricoltura: “Si tratta di un lavoro estremamente oneroso - spiega Allasia - per tempi lunghi e costi insostenibili, per non parlare del reperimento del materiale, oggi non disponibile. Ciò che conta è che non devono essere sottratte risorse ai fondi stanziati dal ministero per ristorare le aziende agricole danneggiate. A questo riguardo chiediamo a tutti gli enti interessati di fare presto, perché le imprese di allevamento sono in estrema difficoltà”. Confagricoltura invita le aziende a tenere alta l’attenzione sul rispetto delle misure di biosicurezza e a contattare gli uffici per qualsiasi necessità e urgenza legata all’emergenza Psa.
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AGRICOLTURA & AMBIENTE
L’
obiettivo di neutralità carbonica (emissioni zero) europea entro il 2050 è il punto di partenza di un lavoro che si prospetta complesso e che non può essere semplificato, nonostante il tempo a disposizione sia ridotto. Per “emissioni zero” non significa smettere di produrre emissioni di gas serra, ma creare le condizioni per cui per ogni tonnellata di CO2 o di un altro gas serra che si diffonde nell’atmosfera se ne rimuove altrettanta. L’obiettivo è raggiungere un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento delle stesse. Ecco perché si parla tanto di Carbon Farming, ossia di un nuovo modo di coltivare per sequestrare il carbonio nel suolo, che altrimenti finirebbe come CO2 in atmosfera, accelerando i cambiamenti climatici. Ci sono molti modi per farlo: da piccoli aggiustamenti a livello di azienda agricola a cambiamenti nell’intero sistema agricolo. Uno dei punti più complessi è però la misurazione del carbonio fissato nel suolo e nelle colture e il conseguente riconoscimento economico per gli agricoltori, aprendo nuove frontiere per il settore primario. “Nel prossimo futuro, il reddito degli imprenditori agricoli non deriverà più soltanto dalla produzione di cibo, ma anche di energia rinnovabile e dalla loro capacità di trattenere carbonio nei terreni”, ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti al convegno organizzato da Confagricoltura a Fieragricola a Verona. In attesa, entro fine anno, della
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Neutralità carbonica agricoltori protagonisti RICONOSCERE LO SFORZO DEGLI IMPRENDITORI DEL SETTORE PER CERCARE UN EQUILIBRIO NON FACILE proposta da parte della Commissione europea di una regolamentazione del mercato dei certificati di carbonio, il mondo della ricerca è al lavoro. A partire dal CREA, che ha annunciato di portare avanti progetti per la quantificazione della capacità di stoccaggio e immagazzinamento nel suolo. Di questo si sta occupando anche il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) che, con Confagricoltura e altri interlocutori scientifici, ha avviato il progetto Life C-Farms, coordinato da FederlegnoArredo, per la misurazione del carbonio con particolare riferimento ai seminativi, alla pioppicoltura e agli allevamenti. Occorre puntare su un’agricoltura rigenerativa, basata su tre principi: copertura permanente del suolo, lavorazione minima del terreno e diversificazione delle colture. Per fare questo sono necessari i dati e questi, al momento, - affermano gli esperti - scarseggiano. Per superare questo gap l’Università di Teramo e l’Università di Padova hanno in corso degli studi con l’obiettivo di ricavarne modelli scalabili a livello nazionale. “Oggi sappiamo che l’agricoltura di precisione permette di ridurre i
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lavori sui terreni agricoli e ha effetti importanti anche sulla capacità di trattenere carbonio - aggiunge Confagricoltura -. Ciò ha varie implicazioni non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, perché permette importanti risparmi sul consumo di carburante e di fertilizzanti, che possono esse-
DECRETO ENERGIA
re ridotti grazie a nuove tecniche, come le mappe di prescrizione”. Ora occorre che le amministrazioni competenti e la ricerca supportino gli agricoltori per raggiungere questo obiettivo, affinché siano pronti quando verranno definite le regole sul carbon farming a livello europeo. “È opportuno avviare in Italia specifiche iniziative per valorizzare l’attività dalle imprese agricole e forestali, prendendo anche spunto dalle esperienze già sviluppate sui mercati volontari dei crediti di carbonio, o più in generale sui crediti di sostenibilità”, conclude Giansanti.
Non risolve il caro bollette per le imprese
Confagricoltura ha sottolineato luci ed ombre del Dl energia. Ha apprezzato gli importanti interventi sulla semplificazione e sulle risorse per l’ulteriore sviluppo delle rinnovabili e l’eliminazione del pagamento della commissione di garanzia per le operazioni di finanziamento alle imprese con problemi di liquidità per l’aumento dei prezzi per l’energia. Purtroppo, però, non si interviene in modo efficace sulla compensazione del caro bollette per le imprese agricole. Il Dl prevede, ricorda Confagricoltura, semplificazioni per gli impianti tra 50 kW e 200 kW, con la presentazione del Modello unico, e sull’iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili in aree idonee. L’installazione di impianti solari fo-
tovoltaici e termici sugli edifici e la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica sono considerate interventi di manutenzione ordinaria. È prevista la riammissione al sistema di incentivazione di ulteriori tipologie di impianti solari fotovoltaici collocati a terra in aree agricole che rispettano alcune condizioni ed in particolare non occupano più del 10% della superfice agricola aziendale. Si agevola così - sottolinea Confagricoltura - l’inserimento del fotovoltaico in aree agricole, con particolare riferimento all’agrovoltaico, dando la possibilità di scegliere la migliore configurazione per le specifiche situazioni territoriali ed aziendali. Intanto il gasolio agricolo supera un euro al litro.
EMISSIONI
-15% emissioni di tonnellate di ammoniaca entro il 2030
ENTRO IL 2030
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i avviciniamo al termine del periodo in cui sono operative in Piemonte le misure a carattere temporaneo previste dal “semaforo antismog” messe in atto per contenere i superamenti del valore limite giornaliero di PM10. Sono in vigore sul territorio regionale dallo scorso 15 settembre e fino al prossimo 15 aprile e, per quanto riguarda il comparto agricolo, prevedono il divieto di abbruciamento di materiale vegetale e di qualsiasi combustione all’aperto, limitazioni alla distribuzione di fertilizzanti e allo spandimento. In questo periodo il tema dell’inquinamento atmosferico, e in particolare i sacrifici che il settore primario deve fare per rispettare le normative, è tornato di stretta attualità perché la Regione Piemonte sta definendo le modifiche al Piano per la qualità dell’aria: sono all’orizzonte misure che entreranno in vigore a partire dal 2023 e che dovranno portare alla riduzione strutturale delle emissione di inquinanti in tutti i settori. Per il mondo agricolo, l’attenzione si concentra sulle emissioni di ammoniaca, particolarmente sostanziose specialmente nel comparto zootecnico: entro il 2030 dovranno diminuire di circa 6.000 tonnellate annue, dalle attuali 38.000. La Regione ha individuato una serie di misure che prevedono, tra l’altro, l’apporto di matrici organiche in sostituzione della concimazione minerale, l’adozione di tecniche agronomiche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera, la limitazione della combustione
Qualità dell’aria, le misure non penalizzino le aziende CONFAGRICOLTURA PIEMONTE CHIEDE ALLA REGIONE CHE IL PIANO PER RIDURRE L’INQUINAMENTO NON OSTACOLI LE IMPRESE di Davide Rossi
dei residui colturali del riso in campo. Due le fasi previste: dal prossimo anno si dovranno realizzare i primi interventi gestionali mentre dal 2026 è previsto l’avvio di una fase di modifiche strutturali alle dotazioni tecniche delle aziende, soprattutto zootecniche.
Le indicazioni di Confagricoltura presentate alla Regione In merito a questi interventi Confagricoltura ha avanzato osservazioni e suggerimenti affinché, rispettando la sostanza del provvedimento, si possa definire una normativa che tuteli l’ambiente senza mettere a repentaglio la sostenibilità economica delle attività agricole, gravate in questo periodo da notevoli aumenti dei costi di gestione. Le indicazioni sono state presentate lo scorso 21 febbraio da Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, nel corso di una seduta del Consiglio regionale del Piemonte aperta al pubblico. In quell’occasione Allasia ha chiarito che il mondo agricolo è “disponibile a fare la propria parte” ma allo stesso tempo ha chiesto che vengano concesse “misure di sostegno e accompagnamento per favorire l'introduzione di nuove tecniche, attrezzature e modifiche strutturali”. “Le aziende sono preoccupate e noi con loro – ha aggiunto in seguito Allasia –, anche alla luce delle drammatiche e rapidissime evoluzioni dello scenario internazionale, che ha ricadute pesanti sul nostro settore”. Il tema è delicato e lo sottolinea anche il
SOTTO OSSERVAZIONE SOPRATTUTTO LE EMISSIONI DI AMMONIACA DEL COMPARTO ZOOTECNICO responsabile dell’area ambiente di Confagricoltura Piemonte, Marco Boggetti, che si focalizza sul momento che stanno vivendo gli allevatori: “Pur tenendo conto dei vincoli legislativi e normativi esistenti, imporre obblighi crescenti e onerosi dal punto di vista finanziario che richiedono la sostituzione in tempi ravvicinati, inferiori a qualsiasi periodo di ammortamento, di dispositivi e attrezzature per l’allevamento, potrebbe causare la chiusura di numerose stalle, con un danno per l’economia piemontese nel suo complesso, o alimentare una certa propensione alla trascuratezza delle prescrizioni e degli impegni formali, che produrrebbero il mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano e un danno per l’ambiente”. Confagricoltura è attiva da tempo nel monitoraggio della situazione ed è disponibile a ulteriori confronti con le istituzioni per intervenire in primo piano nel contrasto al cambiamento climatico, ma ribadisce la necessità di contenere gli oneri a carico dell’agricoltura e di coordinare e armonizzare gli interventi con le altre regioni del bacino padano, per garantirne la reale efficacia. L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2022
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ENERGIE RINNOVABILI
“L
e imprese agricole e gli allevamenti sono pronti a dare un contributo aggiuntivo alla transizione verso la neutralità climatica e per ridurre in tempi brevi la dipendenza dalle importazioni di energia fossile”. Lo dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a seguito dell’annuncio del Ministero delle Politiche Agricole relativo alla pubblicazione, entro il 31
Presto il bando del Ministero sul fotovoltaico L’OBIETTIVO È DI INSTALLARE PANNELLI SULLE COPERTURE DI EDIFICI PRODUTTIVI PER 4,3 MILIONI DI METRI QUADRATI marzo, del bando per la misura “Parco Agrisolare” con un finanziamento di 1,5 miliardi di euro sui fondi del PNRR. L’obiettivo è quello di installare i pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo
per un totale di 4,3 milioni di metri quadri con una produzione stimata in 0,43 gigawatt (GW). “Siamo di fronte a un passaggio di fondamentale importanza verso l’aumento delle energie rinnovabili, soprattutto
nell’attuale fase di grandi difficoltà dovute alla corsa verso l’alto dei costi energetici – sottolinea Giansanti –. L’obiettivo fissato dal Governo è ambizioso, ma il nostro settore può fare di più, senza compromettere il potenziale
produttivo agricolo e la qualità”. Confagricoltura segnala di aver avviato contatti con le principali aziende del settore energetico per fornire alle imprese associate la migliore consulenza tecnica per la partecipazione al bando del Mipaaf. Alla produzione di energia elettrica verde potrebbero essere destinati anche i terreni marginali non utilizzati. In aggiunta, nelle aree rurali potrebbero essere localizzati i centri di
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stoccaggio necessari per lo sviluppo delle energie rinnovabili previsto nel Piano del Governo per la transizione ecologica.
Necessari impianti anche a terra in aree marginali "Il cambiamento climatico in atto – ha affermato il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte Enrico Allasia – si dovrà contrastare introducendo pratiche virtuose, modificando i nostri modelli di vita e anche au-
mentando la produzione energetica da fonti rinnovabili. Per questo si dovrà puntare con decisione anche sulle installazioni fotovoltaiche, tenendo presente che si dovrà adottare una pluralità di interventi". Una parte degli impianti fotovoltaici, per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea di riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica, sarà necessario collocarli a terra. Le stime
di Confagricoltura prevedono un utilizzo di superficie agricola tra i 30 e i 40.000 ettari a livello nazionale, un valore inferiore allo 0,5% della superficie agricola totale. “L’agro fotovoltaico – ha dichiarato Allasia – potrà essere sviluppato nelle aree a rischio di abbandono per la scarsa redditività, ma potrà anche essere un’occasione di sviluppo e integrazione dell’attività agricola con l’attività energetica anche
nelle aree produttive. Su questi temi ci sentiamo fortemente impegnati e siamo pronti e disponibili al confronto con le istituzioni per contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, intervenendo in primo piano nel contrasto al cambiamento climatico”. "Senza dimenticare i margini di crescita esistenti per la produzione di biogas – conclude Giansanti –. A questo riguardo, desidero rinnovare il ringraziamento alle forze politiche
BANDO
1,5
miliardi di euro per il Parco Agrisolare
AGRISOLARE e al Governo per aver accolto nel Decreto Milleproroghe la nostra richiesta di estendere all’anno in corso gli incentivi a favore degli impianti fino a 300 KW alimentati a biogas" (vedi pag. 21).
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L'INTERVISTA
"Serve il lavoro di squadra per migliorare la sicurezza" GIUSEPPE CALABRETTA, DIRETTORE SPRESAL ASL CN 2, EVIDENZIA INFORTUNI IN LEGGERA FLESSIONE, MA OCCORRE FARE DI PIÙ iuseppe Calabretta, 58 anni, lo scorso agosto è stato nominato direttore del Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.Pre.S.A.L.) dell’ASL CN2. Oltre all’attività didattica universitaria, vanta una lunga esperienza in tema di igiene e sicurezza sul lavoro.
zialmente stabili (2.304 nel 2019 rispetto ai 2.358 del 2015) a fronte di una crescita della numerosità degli addetti. Ciò va letto positivamente, anche se un solo morto sul lavoro è una sconfitta per tutti. Anche le segnalazioni di malattie professionali hanno evidenziato una flessione nel quinquennio 2015-2019 ed una riduzione della percentuale di riconoscimento”.
Dottor Calabretta, come giudica sotto il profilo della sicurezza il contesto produttivo dell’Albese e del Braidese?
A quali aspetti devono prestare maggiormente attenzione le aziende che operano in agricoltura?
“Gli ultimi dati, che non risentono della situazione pandemica iniziata nel 2020, evidenziano un positivo andamento del sistema produttivo della nostra Asl sia nella numerosità aziendale che nel numero di addetti impiegati, in crescita nell’ultimo periodo considerato (2018-2019) di quasi il 10%. E nonostante gli infortuni siano tornati ciclicamente di interesse mediatico, gli eventi di competenza di questa Asl sono ormai sostan-
“Partendo dal presupposto che non si possono eliminare tutti i rischi e l’errore umano, sicuramente è possibile minimizzare tali fattori e gestire il rischio residuo con un approccio sistemico, condiviso e multidisciplinare. L’agricoltura è uno dei settori a maggior rischio, insieme all’edilizia, sia per entità di infortuni che per la natura delle malattie professionali; nonostante tanti incidenti nel comparto agricolo siano legati a dinamiche “accidentali” (scivolamenti, piccoli contatti, ecc..) non si può non tenere in considerazione che accadono ancora eventi gravi o mortali legati all’uso di attrezzature. Nel 2021 nel territorio della nostra Asl ben 4 persone hanno perso la vita in infortuni legati all’uso di trattrici agricole. La stragrande maggioranza dei mezzi coinvolti in incidenti sono conformi alle normative di sicurezza, ma l’uso improprio di macchinari, la sottovalutazione del rischio e la disabilita-
di Paolo Ragazzo
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ATTREZZATURE CONFORMI, MA USO IMPROPRIO, SOTTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO E DISABILITAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ALLA BASE DEGLI INCIDENTI 14
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zione dei dispositivi di protezione (antiribaltamenti e cinture di sicurezza) da parte degli stessi utilizzatori, costituiscono delle situazioni di elevata pericolosità in grado di generare gravi infortuni.
È immaginabile ridurre gli incidenti sul lavoro con l’ausilio delle nuove tecnologie? “Pensare alla sicurezza sul lavoro solo dal punto di vista tecnologico è condizione necessaria, ma non più sufficiente. È appurato, infatti, che anche in contesti lavorativi altamente tecnicizzati l’infortunio continua a verificarsi ed è sempre la conseguenza di più fattori, che dipendono dall’interazione del sistema uomo-macchina-ambiente di lavoro. È necessario, quindi, anche nei contesti lavorativi caratterizzati dalla presenza di macchine evolute, un approccio globale al tema della sicurezza, non fermarsi ad un’analisi superficiale dei fattori tecnici, ma andare oltre, individuando gli altri fattori critici, compresi quelli individuali, le dinamiche psicologiche dei lavoratori e gli aspetti organizzativi”.
In che modo le organizzazioni di categoria possono diffondere sempre più la cultura della prevenzione? “In provincia di Cuneo abbiamo constatato un costante impegno delle associazioni di categoria nello stimolare l’adeguamento dei mezzi agricoli e la diffusione di buone pratiche sui temi della sicurezza sul lavoro e dell’innovazione tecnologica. Ne è testimonianza la costante riduzione del fenomeno infortunistico nel corso degli anni. Il cambiamento è tuttavia graduale e non ancora diffuso, soprattutto in relazione alla frammentazione delle aziende agricole in piccole realtà spesso a carattere familiare, alla ciclica alternanza delle lavorazioni e all’impiego di manodopera stagionale.
Pertanto le associazioni di categoria devono continuare a sensibilizzare i loro iscritti. Il nostro impegno è quello di collaborare con gli attori della prevenzione aziendale nella ricerca di soluzioni dirette a migliorare le condizioni di igiene e sicurezza aziendali. Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 ha introdotto un nuovo approccio alla prevenzione tramite i cosiddetti “Piani Mirati di Prevenzione”, strumenti in grado di organizzare in modo sinergico le attività di assistenza e di vigilanza alle imprese, aperto proprio alle associazioni di categoria. Visti gli eventi mortali accaduti recentemente in provincia di Cuneo, riguardanti lavoratori operanti in ambienti confinati, abbiamo proposto nell’ambito del Piano regionale di pre-
NON È POSSIBILE ELIMINARE TUTTI I RISCHI E L'ERRORE UMANO, MA OCCORRE UN APPROCCIO SISTEMICO, CONDIVISO E MULTIDISCIPLINARE venzione, in collaborazione con gli S.Pre.S.A.L. dell’ASL CN1 e di Asti, un piano mirato riguardante i rischi in ambienti confinati e sospetti di inquinamento nel settore agricoltura e vitivinicolo. Saranno coinvolte le associazioni di categoria, l’Inail e alcune scuole. Sulla sicurezza è importante fare squadra”.
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RISORSA IDRICA
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a riserva di neve sulle montagne piemontesi nel mese di febbraio è stata del 60% inferiore rispetto alla media degli ultimi 20 anni. Anche in considerazione di questo allarmante dato, fornito dall’assessorato all’Agricoltura, a fine febbraio la Regione ha organizzato un incontro con le associazioni sul nuovo Regolamento sul deflusso ecologico dei corsi d’acqua (14/R del 27 dicembre 2021), con particolare attenzione alle novità contenute e alle linee di indirizzo per la gestione dinamica degli scenari di scarsità idrica (definite dalla DGR n° 27-4395 del 22 dicembre 2021). Giova ricordare, al riguardo, che alla fine dello scorso anno, la Regione ha approvato un importante provvedimento utile a implementare la transizione dal Deflusso Minimo Vitale (DMV) al Deflusso Ecologico (DE), al fine di garantire il mantenimento nei corsi della necessaria quantità d'acqua a sostegno del raggiungimento degli obiettivi ambientali, definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo del Consiglio del 23 ottobre 2000. “La Regione - spiega Isabella Moschetti presente all’incontro per Confagricoltura insieme a Martino Vivalda - ha adottato misure che rispondono a tutte le direttive europee sul rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali preziose come l’acqua. Occorre però sottolineare che per l’agricoltura ciò non rappresenta una novità positiva perché se prima con Deflusso Minimo
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Sempre meno acqua per irrigare i campi LE MODIFICHE AL PIANO DI TUTELA LIMITANO L'UTILIZZO DELLA RISORSA IN AGRICOLTURA di Fabio Rubero
Vitale si intendeva la necessità di lasciare una quantità d’acqua tale necessaria alla sopravvivenza del corso, ora con Deflusso Ecologico si vanno a contemplare anche l’aspetto turistico e ambientale. Ciò significa che l’acqua deve servire anche per altre attività e che, di conseguenza, si riduce ulteriormente quella a disposizione del nostro comparto. In sostanza, nella attuale situazione di grave emergenza idrica, se l’acqua viene utilizzata anche per altri scopi, non ne resterà quanta ne occorre per l’irrigazione”.
Deroghe in casi estremi Ed è proprio nella ricerca di una soluzione ad una situazione di tale gravità che rientra l’incontro organizzato dalla Regione. “Si è parlato di deroghe – aggiunge Moschetti – da poter utilizzare in casi estremi proprio per preservare le colture. Ma Palazzo Lascaris è stato chiaro: prima di arrivare alle deroghe occorre che tutti ottemperino a una serie di misure utili alla riduzione dei consumi dell’acqua: turnazione nelle irrigazioni, adozione di metodi di irrigazione a risparmio idrico, ecc. Solo se, pur avendo tutte le parti
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in causa (uso civile, agricolo e industriale) osservato queste misure, dovesse permanere una situazione di criticità, si potrà ottenere la deroga a non dover sottostare per forza alle nuove misure per poter portare a maturazione le colture”. Dalla Regione, infine, in considerazione del fatto che con le variazioni climatiche occorre gioco forza convivere, è giunto anche un monito sulla necessità di lavorare preventivamente affinché non si debba arrivare a situazioni di emergenza come quella attuale. “Le soluzioni per la salvaguardia dell’acqua sono quelle che Confagricoltura propone da sempre – conclude Moschetti –. Ridurre il consumo e gli sprechi, riutilizzare le acque reflue che, depurate, possono essere utilizzate per l’irrigazione, e, naturalmente adottare la politica degli invasi che molto semplicemente consente di raccogliere l’acqua quando c’è per usarla quando non c’è. Però, se pensiamo che di invasi si iniziò a parlare nel 1920, che i primi progetti risalgono al 1940 e che ad oggi sul nostro territorio non si è ancora portato a termine nulla, possiamo facilmente capire che, evidentemente, questa non è una politica in grado di mettere d’accordo le tante componenti in ballo.
ISABELLA
MOSCHETTI Consigliere di Confagricoltura Cuneo
DI INVASI SI INIZIÒ A PARLARE NEL 1920, I PRIMI PROGETTI SONO DEL 1940, AD OGGI NULLA DI FATTO Ed è un vero peccato perché sarebbe anche un modo per produrre energia pulita e rinnovabile”.
Chi pensa alla sostenibilità economica? “Abbiamo a cuore l'ambiente e la sua sostenibilità, così come comprendiamo benissimo l'importanza della tutela di un bene prezioso come l'acqua - aggiunge Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. Tuttavia, in una situazione così straordinariamente difficile per le imprese già vessate dai continui rincari di energia e materie prima, riteniamo sia necessario rimandare a momenti migliori la rincorsa ai nobili obiettivi che ci eravamo dati in un clima di normalità che oggi non c'è più. La sostenibilità ambientale è importante, ma quella economica delle aziende lo è altrettanto. A maggior ragione quando sentiamo il più importante esponente del governo (il presidente del consiglio Draghi ndr) affermare che in caso di emergenza è lecito pensare all'utilizzo dell'energia nucleare”.
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FATTURE ESTERE, OBBLIGO DI FORMATO ELETTRONICO DAL 1° LUGLIO 2022 È stato il Decreto Fiscale 146/2021 a spostare in avanti la data di partenza (1° luglio 2022) dell’obbligo di trasmissione in formato elettronico XML delle fatture per operazioni di cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate o ricevute verso o da operatori esteri. La legge di Bilancio 2021 (Legge 178/2020), infatti, lo aveva inizialmente fissato dal 1° gennaio 2022.
Chi riguarda L’obbligo riguarda i soggetti IVA stabiliti nel Paese che effettuano operazioni con l’estero. Fino al 30 giugno 2022 le imprese possono scegliere se continuare a inviare i dati di queste operazioni tramite l’esterometro oppure possono già partire con la fatturazione elettronica anche per le operazioni transfrontaliere. L’obbligo decade solo quando
per le operazioni con l’estero viene emessa una bolletta doganale: in questo caso il soggetto IVA può decidere o meno di inviare il file elettronico all’AdE.
Regole da rispettare Con il nuovo obbligo occorrerà rispettare le regole tipiche della fattura elettronica ossia: Per le operazioni attive (vendite): la trasmissione telematica dei dati deve avvenire entro i termini di emissione delle fatture ordinarie o dei documenti che ne certificano i corrispettivi, ossia entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, oppure entro il giorno 15 del mese successivo in caso di fattura differita; Per le operazioni passive (acquisti): la trasmissione telematica dei dati riferiti ai documenti ricevuti dovrà avvenire entro il 15° giorno del mese successivo al giorno in cui si è ricevuto il documento oppure al giorno di effettuazione dell’ope-
razione. Esempi di fatture estere da integrare: quelle relative all’acquisto di beni come bovini o botti per vino oppure quelle inerenti l’acquisto di servizi come le commissioni di Booking. com o di Sumup (POS/lettori di carta di credito). Confagricoltura Cuneo invita le aziende associate a prendere tempestivamente contatto con gli uffici IVA per valutare come procedere all’adeguamento alla nuova normativa. Inoltre, si ricorda che le fatture di acquisto cartacee delle imprese in regime forfettario (senza iva) devono essere consegnate entro il trimestre di riferimento per essere certificate. Invitiamo, pertanto, gli interessati a consegnarle al proprio Ufficio Iva di competenza con ragionevole anticipo. Maggiori informazioni in materia presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo sul territorio.
E-COMMERCE, NOVITÀ IN ARRIVO PER GLI ADERENTI A CASCINE PIEMONTESI Novità in arrivo per tutte le aziende associate a Cascine Piemontesi, il consorzio nato nel 2020 sotto la regia di Confagricoltura Cuneo. A breve verrà lanciato il nuovo progetto dedicato al mondo dell’e-commerce, che si svilupperà attraverso la partnership con due importanti piattaforme di vendita online: Shop Piemonte e Foodelizia, quest’ultima in una veste rinnovata grazie al recente accordo siglato con MEG Mercato Enogastronomico, altra consolidata realtà di commercio su internet. Verranno presentati a tutti i consorziati interessati dei pacchetti di proposte che offriranno loro non solo la possibilità di essere presenti con i propri prodotti sulle due piattaforme, ma anche di godere di azioni mirate di promozione e web marketing previsti dal suddetto bando.
SCADENZA ATTESTATI DI FUNZIONALITÀ DELLE MACCHINE IRRORATRICI Con il prolungamento dell’emergenza sanitaria al 31 marzo 2022 sono state prorogate le scadenze degli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici scaduti nel 2020 e non ancora rinnovati. Al momento è prorogata al 29 giugno 2022 la validità degli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici scaduti dal 1° gennaio 2020 al 29 giugno 2021 e non ancora rinnovati, mentre gli attestati di funzionalità con scadenza naturale dal 30 giugno 2021 al 31 marzo 2022 hanno validità di 12 mesi dalla scadenza naturale. Le proroghe rappresentano un’opportunità e non un obbligo. La Regione suggerisce pertanto di eseguire il controllo funzionale delle proprie irroratrici alla scadenza naturale dei rispettivi attestati.
INSERTO TECNICO
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Come presentare la domanda
AL VIA LE DOMANDE PER IL BONUS ASILO NIDO 2022, COME FARE PER AVERE L’AIUTO ECONOMICO Bonus asilo nido 2022: è online il servizio per presentare domanda sul portale dell’Inps. Possono richiedere il contributo per le spese dell’asilo nido o per il supporto presso la propria abitazione, in caso di gravi patologie, i genitori di figlie e figli nati, adottati o affidati fino a 3 anni d’età. L’agevolazione è una delle poche che restano in vita anche in seguito all’introduzione dell’As-
ISEE MINORENNI
segno Unico che è diventato ufficialmente operativo dal 1° marzo 2022. Le due misure, infatti, risultano cumulabili.
Bonus nido 2022: l’importo del contributo Gli importi dei contributi sono stabiliti in base all’ ISEE minorenni. In assenza di ISEE valido viene concesso l’importo minimo. Due sono i fattori che determina-
no l’importo del beneficio, fino a un massimo di 3.000 euro: • l’ISEE minorenni (richiedere il calcolo al Caf Confagricoltura); • il numero delle mensilità effettivamente pagate fino a un massimo di 11 e comprese tra gennaio e dicembre 2022, che devono essere comunicate nel momento in cui si inoltra la richiesta di accesso all’agevolazione. Nella tabella sotto sono indicati gli importi massimi del bonus.
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La domanda per il Bonus asilo nido deve essere presentata dal genitore che sostiene l’onere del pagamento delle rette scolastiche e deve indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica, compresi tra gennaio e dicembre 2022, per le quali si richiede il beneficio. Per ottenere il contributo è necessario presentare la documentazione che attesta l’avvenuto pagamento delle singole rette. La domanda di contributo per l’introduzione di forme di supporto domiciliare deve essere presentata dal genitore convi-
INSERTO TECNICO
Rivolgersi al Patronato Enapa Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è a disposizione per l’inoltro della richiesta di Bonus asilo nido 2022. Contattare gli uffici per prenotare un appuntamento. L’assistenza è gratuita.
USO DELLE ACQUE REFLUE DI CANTINA CHIARIMENTI DALLA REGIONE Ai sensi della DGR 9 novembre 2009, n. 33-12520 la Regione chiarisce che alcune tipologie di acque reflue di cantina possono essere utilizzate per la preparazione della miscela per i trattamenti diserbanti o fitosanitari. Questa pratica rappresenta anche un’opportunità preziosa in questo momento di crisi idrica. Tali acque possono essere utilizzate in proprio dal produttore, o essere cedute/acquisite; in tutti i casi è necessaria una comunicazione preventiva, da trasmettere via PEC alla Provincia competente per territorio con oggetto “Acque reflue di cantina”. Le aziende saranno contattate dagli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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vente con il figlio per il quale è richiesta la prestazione ed essere accompagnata da un’attestazione del pediatra che dichiari per l’intero anno l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido a causa di una grave patologia cronica.
PRECAUZIONI PER POSSIBILI ATTACCHI CYBER RUSSI AI SISTEMI INFORMATICI ITALIANI I recenti eventi geopolitici stanno mettendo a dura prova i sistemi informatici di persone, aziende e governi dei territori di Ucraina, Paesi UE e membri Nato, con attacchi criminali alle reti informatiche che presentando crescenti rischi per la sicurezza informatica anche nel nostro Paese. Si rende, perciò, necessario l’innalzamento delle misure di prevenzione e di monitoraggio da parte di tutti. Per evitare possibili attacchi
hacker, si raccomanda di prestare molta attenzione a e-mail o pagine web che possano arrivare da indirizzi e-mail noti o che possano sembrare molto simili a quelle di aziende e organizzazioni, ma che riportano qualche elemento “strano” o inconsueto. Confagricoltura Cuneo invita, prima di cliccare su eventuali link o rilasciare dati personali sui form, di consultare gli originali siti delle suddette aziende, per approfondire la ricerca e capire
meglio se si tratti di loro. Inoltre, suggerisce alle aziende di salvare dati importanti sul server in modo da prevenire eventuali perdite improvvise dai dispositivi di ciascuno e di spegnere tutti i computer quando non sono utilizzati per ridurre al minimo il potenziale impatto di una violazione della sicurezza. A prescindere è fondamentale spegnere sempre i computer alla sera, prima di lasciare la propria postazione.
ESONERO CONTRIBUTIVO PER I LAVORATORI AGRICOLI AUTONOMI “UNDER 40” La Legge di Bilancio ha prorogato l’esonero contributivo biennale per i lavoratori autonomi agricoli (IAP, CD) con meno di 40 anni di età che si iscrivono per la prima volta nella gestione previdenziale INPS nel 2022. Il comma 520 dell’art. 1 riconosce ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di età inferiore ai 40 anni, in caso di nuova iscrizione all’INPS nel corso del 2022, lo sgravio dei contributi pensionistici al 100% per i primi 24 mesi di attività. L’esonero riguarda esclusivamente i contributi per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS), ossia quelli destinati a finanziare i trattamenti pensionistici del CD o dello IAP. Restano dovuti gli altri contributi obbligatori, quali quelli relativi alla maternità e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (questi ultimi limitatamente ai CD perché gli IAP non sono soggetti all’assicurazione INAIL). L’esonero dei contributi previdenziali non incide sulla misura del trattamento pensionistico che continua ad essere calcolato sull’ordinaria aliquota di computo. Per informazioni: uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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SICUREZZA: INDIVIDUAZIONE DEL PREPOSTO IN AZIENDA COSA FA E QUANDO SERVE Negli ultimi mesi la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ha subito diverse modifiche. La prima novità riguarda l’obbligo da parte del datore di lavoro di individuare (in alcune specifiche circostanze) il preposto.
Cosa fa il preposto? Il preposto è una sorta di sentinella per la sicurezza. Uno dei suoi principali compiti è quello di controllare il rispetto delle regole sulla
salute e sicurezza da parte dei lavoratori. Le mansioni sono: 1) verificare che i lavoratori utilizzino sempre i DPI forniti (es. guanti, scarpe antinfortunistiche, cuffie antirumore, occhiali); 2) verificare che solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e formazione accedano alle zone con rischio grave e specifico (es. silos stoccaggio granaglie, vasche per la vinificazione, fosse liquami, quadri elettrici, caldaie);
3) avvisare i lavoratori esposti ad un grave pericolo e correggerli (es. far sollevare i roll bar del trattore, inserire la cuffia di protezione alla presa di forza, non sporgersi da scale o cestelli); 4) avvertire il datore di lavoro in caso di problemi sui mezzi e attrezzature di lavoro (es. attrezzature elettriche con cavi “scoperti”, mezzi con organi in movimento “in vista” in seguito a rottura dei carter, etc.).
Alcuni esempi di preposto potrebbero essere: il capo reparto in aziende vitivinicole e magazzini di lavorazione frutta o l’operaio agricolo che coordina le raccolte.
devono essere svolte direttamente dal datore stesso.
Quando è obbligatorio?
La formazione del preposto prevede innanzitutto che il lavoratore individuato sia in regola con il corso lavoratori e, in aggiunta, prima di poter essere nominato, dovrà frequentare un ulteriore corso specifico di 8 ore con aggiornamento di 6 ore ogni 5 anni. Confagricoltura Cuneo organizzerà corsi specifici per preposti e invita le aziende a prendere contatto con gli uffici per mettersi in regola prima dell’inizio dei lavori e dei controlli degli organi competenti.
Il preposto è una figura che il datore di lavoro può (non necessariamente deve) prevedere nella sua azienda per svolgere le attività di controllo e supervisione delle lavorazioni, quando lo stesso datore di lavoro non sia in grado di svolgerle direttamente. Il datore di lavoro non è quindi obbligato ad individuare il preposto ma, se non lo fa, le attività di controllo e supervisione
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NOVITÀ NORMATIVE
Milleproroghe, molte le misure di interesse agricolo DECISIVA L’AZIONE DI CONFAGRICOLTURA PER L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DI INTERVENTI RICHIESTI DALLE AZIENDE
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opo la forte azione di Confagricoltura a livello nazionale importanti novità per le aziende agricole giungono dal decreto Milleproroghe approvato lo scorso 24 febbraio dal Senato. Vediamo le principali.
Adempimenti fiscali per allevamenti È stata accolta la proroga dei versamenti fiscali in scadenza tra il 1° gennaio 2022 e il 31 luglio 2022 per le imprese avicunicole e suinicole che operano nelle aree interessate dalle restrizioni sanitarie per le emergenze di influenza aviaria e di peste suina. Secondo la nuova previsione, i versamenti sospesi potranno essere effettuati entro il 16 settembre 2022 nel caso in cui l’azienda scelga la modalità di pagamento in un’unica soluzione. Nel caso in cui si scelga il pagamento in quattro rate mensili, queste dovranno essere corrisposte entro il 16 di
ciascuno dei mesi da settembre a dicembre 2022. Confagricoltura aveva chiesto con forza questa misura, necessaria per dare fiato a due comparti agricoli in grande sofferenza per le epidemie in atto che inaspriscono le difficoltà congiunturali delle imprese agroalimentari in questo particolare momento storico.
Revisione delle macchine agricole Le macchine agricole immatricolate entro il 1983 avrebbero dovuto essere revisionate entro il 30 giugno dell’anno scorso. Una scadenza non rispettata a causa della mancanza di un quadro di riferimento che indicasse le modalità di applicazione della revisione. È per questo motivo che Confagricoltura ha richiesto, e ottenuto all’interno del Milleproroghe, un emendamento che posticipasse tale scadenza. La nuova data utile per procedere alla revisione dei mezzi agricoli è il 31
dicembre 2022. Nel frattempo, si spera che si proceda rapidamente a definire il quadro attuativo, a partire dalle modalità di esecuzione della revisione fino alla tipologia di controlli da svolgere sulle macchine. Fermo restando la necessità di aumentare i livelli di sicurezza nelle aziende agricole e agromeccaniche, ad avviso di Confagricoltura occorre comunque prevedere un sistema organizzativo che sappia superare gli ostacoli tutt’oggi presenti: l’elevato numero di macchine coinvolte (oltre 2 milioni) e le loro specificità meccaniche; le difficoltà nel raggiungere le officine autorizzate, spesso ubicate soltanto nei centri urbani più grandi.
Piattaforma Vetinfo Altro importante risultato è il recepimento della proroga della tracciabilità dei medicinali veterinari e dei medicati all’interno
del Registro elettronico nazionale, “Vetinfo”. Originariamente fissata al 28 gennaio, l’entrata in vigore del nuovo registro è stata posticipata al 30 aprile 2022. La motivazione del rinvio è l’ancora troppo frequente disallineamento tra software privati e il sistema di registrazione di Vetinfo.
Impianti a biogas I nuovi impianti di cogenerazione in ambito agricolo alimentati a biogas potranno accedere al regime degli incentivi statali anche per il 2022, come richiesto da Confagricoltura. Questa proroga è fondamentale per dare continuità agli investimenti negli impianti con potenza non superiore ai 300 Kw, in attesa che sia definito il nuovo sistema di incentivazione per le bioenergie, di cui al D.lgs. 199/22 che ha recepito la direttiva europea sulle rinnovabili (RED II). La proroga per l’anno in corso riguarda gli impianti realizzati da imprese agricole, anche in forma consortile, alimentati per almeno l’80% da reflui e scarti di produzione
derivanti prevalentemente dalle stesse aziende.
Beni strumentali L’accesso agli incentivi 4.0, previsti dalla legge di Bilancio 2021, dedicati ai beni strumentali acquistati entro il 31 dicembre 2021, verrà esteso anche a quelli consegnati successivamente alla data del 30 giugno 2022. La misura prevede l’accesso a percentuali del credito d’imposta agevolato (50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 30% per investimenti che vanno dai 2,5 ai 10 milioni). La proroga estende, quindi, il regime incentivante ai beni strumentali consegnati entro il 31 dicembre 2022. Si tratta di un provvedimento importante perché sostiene gli investimenti delle imprese spesso rallentati dalle difficoltà sulle catene di approvvigionamento globali. La modifica - conclude Confagricoltura - non comporterà aggravi sulle casse dello Stato, dato che lo spostamento dei termini resta all’interno dello stesso anno fiscale. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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ZOOTECNIA
L
a delicatissima situazione che stanno vivendo gli allevamenti bovini da latte ha spinto la Confagricoltura Piemonte a chiedere con urgenza all’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, di convocare un tavolo del latte. “La crisi che sta vivendo il comparto nella nostra regione - sottolineano Confagricoltura Piemonte e Cuneo - è ulteriormente acuita da prezzi all’origine che, storicamente, sono più bassi rispetto a quelli delle altre regioni del bacino padano. In una situazione in cui i costi di produzione dei mangimi sono aumentati di oltre il 60%
Latte, per ripartire serve sforzo di filiera CONFAGRICOLTURA HA CHIESTO ALLA REGIONE DI CONVOCARE IL TAVOLO DI CONFRONTO rispetto a un anno fa e quelli per l’energia continuano a crescere vertiginosamente ogni giorno è necessario uno sforzo congiunto di tutta la filiera per evitare di mettere in ginocchio chi produce. Se non si interverrà per riequilibrare i prezzi all’origine, molte stalle potrebbero chiudere l’attività, con
danni irreparabili per non solo per i produttori, ma per l’intero sistema zootecnico. Va adottato al più presto un sistema di prezzi indicizzati con tabella unica regionale parametrata ai costi, per rendere la produzione sostenibile”. Il prezzo del latte piemontese, per effetto di una valorizzazione della qualità diversa
Antibiotici sotto controllo carni italiane sicure al 100% SECONDO DUE RICERCHE, NEGLI ALLEVAMENTI SI USANO SEMPRE DI MENO E LA LORO PRESENZA RESIDUA NEGLI ALIMENTI È VICINA A ZERO DATI INTERESSANTI DAL “REPORT SULLA FARMACOSORVEGLIANZA PER IL TRIENNIO 2019-2021” E DAL “PIANO NAZIONALE RESIDUI”
N
ovità positive per chi consuma cibi di origine animale. Secondo il “Report sulla farmaco-sorveglianza per il triennio 2019-2021” realizzato da Ats Val Padana e il “Piano nazionale residui” del Ministero della Salute, negli allevamenti si utilizzano sempre di
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meno gli antibiotici e la loro presenza in termini di residui negli alimenti si avvicina allo zero. Come si sa, a ciò si aggiunge il nuovo Regolamento sui medicinali veterinari, che ha fissato ulteriori paletti con l’obiettivo di favorire un uso consapevole dei farmaci.
Non conformità vicine allo zero Secondo quanto contenuto nel Report sulla farmaco-sorveglianza, che tiene conto dei dati raccolti con il sistema ministeriale “Classyfarm” attraverso la ricetta veterinaria elettronica, obbligatoria in tutta Italia dal 16 aprile 2019, nella zootecnia bovina è chiara la tendenza alla diminuzione costante dell’utilizzo di antimicrobici,
da quella della Lombardia e di una struttura produttiva che vede una scarsa presenza di cooperative lattiero casearie, continua infatti a restare mediamente inferiore di 2 centesimi/litro rispetto ad altre regioni, Lombardia in testa. Secon-
MANGIMI
+60%
Aumento costi di produzione dei mangimi rispetto al 2021
PER ALLEVAMENTI
mentre per i suini c’è stata una riduzione di utilizzo tra il 2019 e il 2021, sebbene la riduzione non sia stata costante: nel 2020 la flessione è stata più marcata forse per gli eventi legati alla pandemia da Covid-19. La ricerca non prende in considerazione il comparto avicolo che ha comunque ridotto drasticamente, negli ultimi anni, l’uso di antibiotici. In merito invece ai residui, l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti non ha come conseguenza certa e diretta la presenza negli alimenti. È questo ciò che emerge dal Piano nazionale residui, un piano di campionamenti che punta a svelare residui di sostanze vietate, l’uso abusivo di quelle autorizzate, la non conformità dei residui di medicinali ed eventuali contaminanti ambientali. Nel 2020, ultimo anno con numeri disponibili per l’analisi, su un totale di 30.029 campioni analizzati per tutte le sostanze, il 29% circa di questi è stato analizzato per la ricerca di antibiotici. Dai risultati è emerso che la percentuale di non conformità è stata dello 0,14%, un dato che dice come gli allevatori rispettino i tempi di sospensione previsti prima della macellazione.
do le cifre, in Piemonte sono attive 1.622 stalle da latte con 120.838 vacche: Cuneo è la provincia con più allevamenti (725 stalle e 57.804 vacche), seguita da Torino (575 stalle e 43.805 vacche). La produzione di latte piemontese l’anno scorso ha raggiunto il quantitativo complessivo di 1.149.823 tonnellate, per un valore della produzione all’origine di circa 437 milioni di euro.
Premio “emergenza” per le stalle In attesa che qualcosa si muova a livello regionale, Confagricoltura è intervenuta al tavolo latte nazio-
nale che si è tenuto il 25 febbraio scorso e che ha visto la partecipazione del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Obiettivo della riunione verificare l’attuazione del “Protocollo emergenza latte” e prevedere idonei interventi a tutela degli allevatori e della filiera per il prossimo futuro. Per Confagricoltura è intervenuto il presidente Massimiliano Giansanti che ha chiesto di verificare concretamente il rispetto del protocollo che prevede un “premio emergenza stalle” sino a concorrenza dei 41 centesimi/litro latte base Lombardia.
Compensare la mancanza di liquidità “Quella che stiamo vivendo è una situazione di forte difficoltà, a causa dei rincari dei costi di produzione e per via della stasi sostanziale dei prezzi che sta comprimendo la competitività di noi allevatori - aggiunge ancora Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo -. La situazione è fortemente aggravata, tra l’altro, dalle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina. È necessario quindi assumere immediatamente provvedimenti
GIAMPIERO
DEGIOVANNI presidente sezione Latte Confagricoltura Cuneo
che compensino la mancanza di liquidità che sta mettendo in difficoltà gli allevatori, ad esempio operando nel campo degli impegni fiscali, previdenziali e creditizi ed eventualmente anche attivando le misure previste dal decreto legislativo che ha recepito la direttiva comunitaria per il contrasto delle pratiche sleali”.
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Lagnasco torna teatro di Fruttinfiore DAL 25 AL 27 MARZO LA MANIFESTAZIONE RICCA DI MOMENTI PER PROMUOVERE LE PRODUZIONI LOCALI
Lagnasco si veste a tema per l’evento
D
al 25 al 27 marzo a Lagnasco torna Fruttinfiore, la manifestazione dedicata alla migliore produzione frutticola locale e che ogni anno attira oltre 40 mila visitatori da tutto il Piemonte e non solo. Anticipata di 15 giorni a causa della concomitanza con il “Fruit Logistic” di Berlino, torna dunque in presenza uno degli appuntamenti più attesi del panorama fieristico piemontese e di tutto il Nord-Ovest italiano. Immancabile come sempre lo STAO, il Salone delle Tecnologie
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Applicate all’Ortofrutticoltura e la Mostra Mercato dove i professionisti del settore e i consumatori potranno scoprire le novità tecnologiche ed incontrare le aziende produttrici. Venerdì 25 marzo, alle 16, ci sarà l’inaugurazione ufficiale della XX edizione dell’evento a cui seguirà la consueta visita delle autorità agli stand espositivi e la consegna del Premio Fruttinfiore al dottor Paolo Persico, uno dei tre fondatori di Fruttinfiore quando era sindaco.
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Verrà riproposto lo spazio “Fruttinpiazza”. Piazza Umberto 1° diventerà il cuore della manifestazione e ospiterà gli stand dei Consorzi di valorizzazione dei prodotti del territorio e degli Enti istituzionali che concorrono all’organizzazione della manifestazione, lo spazio denominato “Melagorà” in cui troveranno posto i due prodotti principali del territorio lagnaschese e cioè “La Mela Rossa cuneo IGP” ed il “Crudo di Cuneo DOP” e la pagoda in cui verranno proposti, nei giorni 26 e 27 marzo, gli showcooking, gli spettacoli e le attività collaterali alla manifestazione. Confagricoltura Cuneo fa parte del comitato organizzatore e sarà presente nei giorni dell’evento con uno stand informativo.
Sempre Piazza Umberto 1° ospiterà quest’anno “L’Angolo del Gusto”, in sostituzione di Fruttintavola. Sarà un angolo nel quale saranno presenti diversi stand che offriranno ai visitatori i loro prodotti di street-food, anche a base di prodotti del territorio, per deliziare i palati più raffinati. Da non dimenticare infine le ormai tradizionali “Frittelle
CONFAGRICOLTURA CUNEO, PARTNER DELLA KERMESSE, SARÀ PRESENTE CON UNO SPAZIO INFORMATIVO
FRUTTICOLTURA
di mele” preparate per tutta la giornata di domenica dai volontari della Pro Loco. Tra le novità proposte dagli organizzatori per l’edizione 2022 ci sarà la “Pedalando Insieme”, proposta da Terres Monviso in collaborazione con Cicli Mattio che metterà a disposizione e-bike per pedalate adatte a tutti con partenze sabato 26, alle 15 e alle 16, e domenica 27 alle 10, 11, 15, e 16. Venerdì 25 marzo alle ore 21,30, presso la sede del Lagnasco Group a Lagnasco, Nuovi Mondi Festival e Terres Monviso, insieme a Eplì Mela – Lagnasco Group e Fruttinfiore,
presentano Reinhold Messner in “Nanga Parbat. La mia Montagna del destino”. Lo spettacolo prende spunto dall’omonimo libro in cui il più grande alpinista del mondo racconta il suo rapporto con l’ottomila hymalaiano, dove nel 1970 durante una spedizione perse il fratello minore Gunther. I biglietti sono disponibili su www.mailticket.it. Il programma dettagliato della kermesse frutticola è visibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.fruttinfiore.it dove è possibile reperire anche tutte le altre notizie e informazioni sulla manifestazione.
DAL 5 AL 7 APRILE
Aziende cuneesi al Fruit Logistica di Berlino
Saranno diverse le aziende di Confagricoltura Cuneo che dal 5 al 7 aprile a Berlino saranno al Fruit Logistica, la fiera internazionale dell’ortofrutta, che torna in presenza. Con gli espositori provenienti da oltre 80 Paesi, il salone coprirà ancora una volta l’intera catena del valore aggiunto del commercio ortofrutticolo globale. L’ultima edizione ha registrato oltre 3.300 espositori provenienti da
91 Paesi che hanno presentato i propri prodotti, servizi e soluzioni tecniche. Circa 73.000 acquirenti e visitatori professionali provenienti da oltre 135 Paesi hanno preso parte all’evento. Chi aveva annullato la propria iscrizione e che ora ha deciso di partecipare può ancora iscriversi; il termine per l’iscrizione è stato prorogato. Sul prossimo numero de “L’Agricoltore” la voce dei cuneesi che vi hanno preso parte.
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VITIVINICOLTURA
Bene la distinzione tra consumo e abuso di alcol CONFAGRICOLTURA CUNEO SODDISFATTA DOPO L’ESITO DEL VOTO SUL RAPPORTO BECA DA PARTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
“S
possibilità di promozione da parte delle aziende produttrici. Appoggeremo sempre una politica di informazione costruttiva contro gli eccessi e gli abusi e siamo assolutamente favorevoli alle raccomandazioni dell’Europa per lotta contro il cancro, ma esiste una distinzione netta tra il consumo di un salutare bicchiere di vino e il suo abuso”. Con queste parole Gianluca De-
iamo soddisfatti che l’azione congiunta tra mondo produttivo e politica abbia portato al risultato sperato; sin dall’inizio, infatti, abbiamo preso e portato avanti una posizione chiara affinchè il vino non fosse penalizzato in maniera eccezionale, etichettandolo come nocivo per la salute con ripercussioni gravi in termini di tassazione e
maria, presidente della sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo e della sezione Vitivinicoltura di Confagricoltura Piemonte commenta l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (BECA) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia. “Questo voto giova a tut-
to il settore agroalimentare italiano e alla dieta mediterranea, di cui viene di fatto ulteriormente riconosciuta la validità per uno stile di vita sano e una corretta alimentazione” – aggiunge il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Ringraziamo i parlamentari italiani che hanno recepito le preoccupazioni della filiera e hanno lavorato per evitare che si criminalizzassero i prodotti della nostra agricoltura. È anche una vittoria contro il Nutriscore un modello di etichettatura nutrizionale che va totalmente ripensato e che esce sconfitto dal voto al Rapporto BECA”.
L’approccio era antiscientifico Confagricoltura ricorda che il Rapporto BECA, pur contenendo elementi importanti nella strategia di lotta al cancro e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendo tale approccio, si sarebbe unicamente penalizzato pesantemente un intero settore economico che rappresenta invece un’eccellenza per qualità della produzione, storia, cultura, ed è volano di sviluppo di turismo e occupazione. Il consumo moderato di vino è sem-
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può sostituire i tradizionali cassoni scarrabili
pre stato un fattore caratterizzante della Dieta Mediterranea, che nel 2010 è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. “Con il voto al Rapporto BECA si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di alcol, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la
quantità che ne viene assunta. Ha prevalso il buon senso, evitando di dare ai consumatori informazioni errate che avrebbero condannato il vino a bevanda alcolica dannosa tout court per la salute - ha concluso Confagricoltura -. Bene anche che si siano evitati gli ‘health warnings’ in etichetta, poiché è senz’altro più efficace e opportuno promuovere il bere responsabile piuttosto che instillare concetti di paura”.
FLESSIBILITÀ VIGNETI
Proroga delle misure eccezionali
Il Decreto Ministeriale n. 93924 del 28/02/2022 proroga al 2022 le misure eccezionali Covid 19 per il settore vitivinicolo. L’Italia recepisce le previsioni di flessibilità introdotte dal Regolamento delegato (UE) n. 2021/2027 del 13 settembre 2021 disciplinando, per la misura di ristrutturazione e riconversione vigneti e per la misura investimenti che, in casi debitamente giustificati collegati alla pandemia di Covid 19, sia consentito ai beneficiari di apportare modifiche ai progetti approvati e ancora in essere, a condizione che le stesse non pregiudichino l’ammissibilità di nessuna parte del progetto ed i suoi obiettivi generali. Le modifiche dovranno essere apportate entro il 15 ottobre 2022. Per la misura vendemmia verde è stata inserita la possibilità di effettuarla per tre anni consecutivi sulla stessa particella anche per il 2022. Per le misure ristrutturazione e riconversione e vendemmia verde infine è stata confermata, per le richieste di pagamento presentate entro il 15 ottobre 2022, anche la possibilità di calcolare il sostegno da versare sulla base della superficie sulla quale è stata realmente attuata la misura anche se il beneficiario non ha completato i lavori su tutta la superficie per la quale erano stati richiesti gli aiuti. Per informazioni rivolgersi agli uffici Confagricoltura Cuneo.
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SICUREZZA IN AZIENDA
Documento di Valutazione dei Rischi, obblighi per le imprese OGNI DATORE DI LAVORO DEVE AVERLO IN AZIENDA CONTIENE I PERICOLI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI di Francesca Braghero
L
a predisposizione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) è uno dei principali obblighi di ogni datore di lavoro (art.li 17, 28 e 29 D.Lgs. 81/08) che scatta dal momento stesso in cui in azienda ci sia almeno un lavoratore, inteso non solo come dipendente, ma anche come socio, stagista, volontario o stagionale. OFFICINE
Tel. 0131 710176 Fax 0131 710137 •
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L’evoluzione della tecnologia, la comparsa di nuovi rischi ed emergenze sanitarie, i cambiamenti climatici, le modifiche legislative rendono l’effettuazione della valutazione dei rischi e la successiva elaborazione ed aggiornamento del DVR uno degli aspetti più importanti di qualunque strategia di prevenzione di incidenti e malattie professionali nei luoghi di lavoro. Ciò vale naturalmente anche nel campo dei lavo-
ratori del comparto agricolo. La valutazione dei rischi deve essere effettuata dal datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente e con l’eventuale supporto di un tecnico specializzato. Una volta redatto, il DVR viene firmato dal datore di lavoro e, se presenti, dal medico competente, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS o RLST).
Quali sono i rischi da valutare in agricoltura e come prevenirli Nel DVR devono essere valutati tutti i rischi per la sicurezza e la salute a cui possono essere soggetti i lavoratori nell’esecuzione delle attività che riguardano ogni realtà produttiva, come la mungitura, la raccolta della frutta, i lavori in vigna, l’uso di mezzi ed attrezzature agricole, la trasfor-
mazione dei prodotti (ad esempio, la produzione di vino, salumi e formaggi, ecc.). Il documento deve contenere una descrizione delle attività e dei relativi processi lavorativi, comprese le mansioni degli operatori, i nominativi dei responsabili, l’elenco di mezzi e attrezzature che vengono quotidianamente utilizzate. I possibili rischi devono essere valutati caso per caso. A titolo esemplificativo si riporta di seguito una lista, non esaustiva, di quelli normalmente presenti nelle aziende agricole: • Chimico (impiego di fitofarmaci, diserbanti, detergenti e sanificanti, ecc..). • Biologico (rischio da taglio, contatto con fluidi animali, ecc....). • Rumore (utilizzo di trattore non cabinato, decespugliatore, motosega, ecc...). • Vibrazioni (utilizzo di motosega, decespugliatore, ecc...). • Movimenti ripetitivi (potature, raccolta frutta, vendemmia, ecc...). • Incendio (depositi di paglia, fieno, legname, ecc.) • Esplosione (stoccaggio farine, cisterne del gasolio, ecc...).
• Traumi (contatto con organi in movimento, schiacciamenti, contatto con gli animali, ecc...). • Elettrico (contatto con impianti e attrezzature non a norma, apparecchiature con fili “scoperti”, ecc....). • Spazi confinati (lavori in silos granaglie, locali di vinificazione, fosse liquami, ecc...). Al termine della valutazione, occorre poi specificare le misure preventive e protettive necessarie per ridurli e prevenirli, tra le quali: • Consegna dei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, tappi per le orecchie, guanti, stivali, ecc...). • Formazione e aggiornamento dei lavoratori (corso per lavoratori agricoli, patentini per l’utilizzo dei trattori, carri raccolta frutta, prodotti fitosanitari, corso primo soccorso e antincendio, ecc....). • Effettuazione delle visite mediche secondo scadenza previsa dal medico competente. • Affissione di cartellonistica (divieto di accesso, presenza di mezzi in movimento, ecc...). • Regolare manutenzione e revisione degli impianti ed attrezzature (impianto elettrico, ecc..).
Mancata stesura DVR e sanzioni Il DVR non è “definitivo”, bastano piccoli cambiamenti sul luogo di lavoro, come l’aggiunta o la sostituzione di un’attrezzatura o di una fase operativa o l’inserimento di un nuovo operaio, e si deve obbligatoriamente procedere con una nuova valutazione. Anche in assenza di variazioni sostanziali, si consiglia comunque di aggiornarlo almeno ogni tre anni. Le sanzioni previste per la mancata, incompleta o non idonea elaborazione del DVR sono elevate e potrebbero portare anche alla sospensione temporanea dell’attività lavorativa nel caso in cui il documento non sia mai stato preparato. Per assicurarsi che la propria azienda agricola sia in regola e per redigere o aggiornare il DVR contattare l’Ufficio Sicurezza e Formazione di Confagricoltura. Per Cuneo, Mondovì, Saluzzo e Savigliano: Stefano Ramero ramero@confagricuneo.it – 0171.692143 – 366.5989772; per Alba e Bra: Giulia Porello e Beatrice Barroero porello@confagricuneo.it e barroero@ confagricuneo.it – 0173.281929.
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LE NOSTRE AZIENDE
Radici e ali per volare nel cuore dell’Unesco A BARBARESCO CASCINA RABAGLIO PRODUCE VINI CHE PARLANO DI FAMIGLIA E NOCCIOLE di Paolo Ragazzo
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ini sinceri che parlano di storia e famiglia, ma anche di sogni e innovazione. Sono quelli che nascono dai vigneti di “Cascina Rabaglio” a Barbaresco, condotta da Filippo e Daniela Rigo, fratello e sorella, e da Andrea Salatin, marito di lei. Una storia che oggi guarda con entusiasmo ad un futuro ricco di progetti ma che deve molto alle sue radici. “È il 2005 quando nostro nonno Battista decide di lasciarci in eredità la sua vigna a Santa Rosalia, alle porte di
Alba, insieme a un appezzamento di nocciole - racconta Daniela -. Per noi è stato come se ci avesse tramandato una tradizione, un pezzo di lui. Abbiamo così iniziato a coltivare i due terreni e a venderne i frutti. Poi nel 2012 la scelta di vinificare parte delle uve Nebbiolo da parte di mio fratello, fresco dei suoi studi alla scuola Enologica, e nel 2018 la lavorazione dell’intero raccolto”.
Più organizzazione Per i tre imprenditori si è trattato di una vera e propria ripartenza, an-
Roberto Corino, dell Confagricoltura zona di Alba, insieme a Daniela Rigo
data di pari passo con alcune loro scelte personali. A partire da quella di Daniela, che spiega: “In precedenza lavoravo in un’azienda edile come geometra, poi ho avuto la seconda dei miei tre figli e ho deciso di cambiare vita. Ho iniziato ad entrare sempre più dentro l’azienda agricola, occupandomi dell’am-
Da sin: Andrea Salatin sul suo trattore, i vigneti della Cascina Rabaglio da cui nascono pregiati vini e Filippo Rigo in cantina
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ministrazione, e non ne sono più uscita. La prova che stavo facendo la scelta giusta l’ho avuta nel 2015, quando sono andata per la prima volta al Vinitaly e mi si è aperto un mondo. Era il settore in cui volevo lavorare”. L’ingresso di Daniela in azienda è coinciso con una maggior organiz-
zazione dell’intera struttura, con una divisione di ruoli e compiti: a lei la parte amministrativa, la gestione degli ordini e dei clienti e la promozione, al fratello Filippo la vinificazione e al marito Andrea la gestione agronomica dei tredici ettari, tra vigneti (5) e noccioleti (8). Fino ad allora la cantina rischiava di diventare un hobby costoso. “Producevamo Barbaresco, Nebbiolo e Dolcetto, ma i conti faticavano a tornare - confessa Daniela -. Abbiamo così deciso di investire su di noi per specializzarci e valorizzare al meglio le potenzialità trasmesseci dai nostri avi”. E i risultati non hanno tardato ad arrivare. In tre anni le bottiglie sono raddoppiate arrivando a superare le 12mila unità, di cui quasi la metà a Barbaresco, tre mila di Dolcetto e la restante parte a Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Arneis e Riesling. Con incrementi
costanti, anno dopo anno. “Ci siamo concentrati molto sulla nostra identità, a partire dal nostro logo che rappresenta l’unione tra passato, presente e futuro (un gufo), e sulla creazione di una rete di contatti in grado di apprezzare il nostro lavoro”, continua Daniela. Ecco allora che insieme ai primi riconoscimenti (come quelli ottenuti al Merano Wine Festival) è cresciuta la rete dei clienti, arrivando a contare molte enoteche e ristoranti selezionati del Nord Italia e importatori in Usa, Giappone, Australia, Svezia e Olanda.
Etichette che raccontano una storia “Di lavoro da fare ce n’è ancora molto: vogliamo aumentare la produzione, potenziare la presenza negli Stati Uniti e coprire il Nord Europa - prosegue Daniela -, ma
tutto ciò senza perdere la nostra identità, che è quella di un’azienda familiare interessata a raccontare la sua storia attraverso i propri vini”. E la dimostrazione tangibile di questo è scritta nero su bianco sul retro delle etichette dei vini di cascina Rabaglio. Una su tutte, quella del Nebbiolo d’Alba Superiore che recita: “Nasce nella ‘Vigna’ del nonno Batista, quella che c’è sempre stata, quella con accanto le prugne e le ciliegie che da piccoli coglievamo, quella con i pali di legno, quella delle vendemmie con mia madre, quella dei ricordi estivi di vacanze in campagna, quella che resiste oltre il tempo come un segno di ringraziamento per aver continuato!”. Poesia che non si ferma qui e che si sviluppa anche sulle 600 bottiglie “limited edition” che l’azienda dedica ogni anno ai protagonisti della propria storia
Le nocciole di Cascina Rabaglio
familiare (nel 2022 le donne). In questo racconto, le nocciole rappresentano un’appendice meno evidente, ma interessante. In parte vengono tostate e vendute ai visitatori che giungono a scoprire la cantina e la maggior parte viene conferita da sgusciare. “Sia sul fronte della cantina che su quello della lavorazione delle nocciole i progetti sono tantissimi e non vediamo l’ora di metterli in atto”, conclude Daniela senza svelare le prossime pagine di una storia molto bella ancora tutta da scrivere.
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SPECIALE FIERA
Savigliano torna vetrina della meccanizzazione SI SVOLGE IN PRESENZA L’IMPORTANTE FIERA NAZIONALE DEL SETTORE. CONFAGRICOLTURA CUNEO PROTAGONISTA
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opo tre anni di assenza a causa della pandemia, da giovedì 17 a domenica 20 marzo, presso l’Area fieristica di via Alba a Savigliano, torna in presenza la Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola, il più importante evento fieristico di settore del Nord-Ovest.
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SPECIALE FIERA
“Nel marzo 2020 l’arrivo improvviso della pandemia ha cambiato il mondo e noi siamo cambiati con lui, obbligandoci a rimandare a data da destinarsi la 39a edizione a pochi giorni dall’inaugurazione – ricorda Andrea Coletti, presidente della Fondazione Ente Manifestazioni
di Savigliano -. In questi due anni di attesa, ci siamo confrontati a lungo sulla nostra identità e sul significato di questo evento. Dopo aver sperato invano fino all’ultimo momento di poter tornare in presenza l’anno scorso, ci siamo inventati l’Agrifestival, un format digitale che continuerà ad esistere parallelamente al ritorno della fiera in presenza, allargando il nostro target, eliminando le distanze geografiche e contribuendo alla costruzione di una nuova identità della fiera fortemente basata sui contenuti, di cui la prima concretizzazione è il MAGazine che sostituisce il catalogo. Il Covid ha cambiato il mondo ma noi abbiamo giocato in contropiede decidendo di cambiare noi prima di esserne costretti a farlo”. La Fiera si presenta così forte di un’adesione entu-
17-20 MARZO
siastica da parte dei 260 espositori che hanno confermato la loro presenza, cosa non scontata dopo un’assenza così lunga e viste le vicissitudini che vivono le principali fiere di settore a livello internazionale. Confermato anche l’ingresso gratuito del pubblico durante i quattro giorni di svolgimento, con orario continuato dalle 9 alle 19. All’interno dell’area espositiva troveranno spazio sia il padiglione coperto Ecotech (dedicato ai temi dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della tecnologia in agricoltura), sia il padiglione Agrimedia (dove si succederà un ricco calendario di convegni e appuntamenti per addetti ai lavori e appassionati realizzato con il contributo della Fondazione CRC). Primo atto ufficiale dell’evento è stata la premiazione del concorso novità
tecniche con lo scopo di valorizzare i costruttori di macchine agricole che si distinguono per la loro ingegnosità, progettando attrezzature e componenti all’insegna di un efficientamento e di una sostenibilità sempre maggiori per la lavorazione dei terreni in contesti di montagna, pianura e collina. Nuova Pac e PNRR al centro del convegno di Confagricoltura Cuneo All’interno del Padiglione Agrimedia il calendario qualificato di convegni, rivolti soprattutto agli addetti ai lavori ma aperti a tutti i visitatori grazie alla varietà di tematiche affrontate e all’alto profilo dei relatori, si apre giovedì 17 marzo, alle 15, con l’appuntamento dal titolo: “La nuova PAC e il PNRR: prospettive, strategie e criticità per l’agricoltura di domani” organizzato da Confagricoltura Cuneo. Dopo l’intervento introduttivo di Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, e i saluti istituzionali, a prendere la parola
sarà Vincenzo Lenucci, responsabile dell’Area Economica e Centro Studi Confagricoltura, che illustrerà ai presenti in che modo PAC e PNRR metteranno a disposizione degli agricoltori risorse utili per lo sviluppo del settore. A seguire Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio Confagricoltura a Bruxelles, in video collegamento, entrerà nel merito della struttura dei nuovi PSR e delle strategie europee
del Green Deal nel Piano di Sviluppo Nazionale (PSN) prima di lasciare spazio alle conclusioni di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Confagricoltura Cuneo, e ad eventuali domande del pubblico presente. L’ingresso al seminario, rivolto alle aziende e ai professionisti del settore agricolo, è gratuito ma per partecipare è necessario essere in possesso del Green
Pass Rafforzato. Si può seguire in diretta anche sulla pagina Facebook di Confagricoltura Cuneo. “Con questo incontro desideriamo illustrare quali sono le opportunità che i due strumenti mettono a disposizione dell’agricoltura italiana, senza tuttavia nascondere i diversi punti critici che, ad esempio, la nuova programmazione europea riserva alle imprese agricole, ulteriormente
penalizzanti visti i recenti scenari mondiali creatisi con la guerra”, dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte. La Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano è organizzata dalla Fondazione Ente Manifestazioni di Savigliano con i patrocini della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Camera di Commercio di Cuneo.
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2022
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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
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