L' Agricoltore Cuneese - Novembre 2020

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 08•2020 - NOVEMBRE 2020 - CONTIENE I.P.

08/2020

L’emergenza “imbavaglia” lo sviluppo del settore

ANNATA AGRARIA Sugli ultimi dodici mesi pesano Covid e andamento climatico

RICONFERMA Giansanti presidente nazionale di Confagricoltura

VITIVINICOLTURA Troppo esigue le misure per il rilancio del comparto

MELE Produzione eccellente, ora c’è attesa per prezzi congrui


20-21


I NUMERI DI QUESTO NUMERO

Covid-19: norme interpretabili e complesse, così oltre al danno la beffa Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

Quattro Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) in meno di un mese. Che i provvedimenti per affrontare l’emergenza sanitaria debbano essere necessariamente “fluidi” non si contesta, ma che con il dichiarato obiettivo di sostenere il mondo produttivo in difficoltà lo si carichi di altra burocrazia e norme interpretabili è inaccettabile. Il Covid-19, infatti, oltre a generare danni pesanti per le aziende rischia di trasformarsi in beffa per via delle tante complessità e interpretazioni soggettive che si nascondono nei provvedimenti governativi di queste settimane. Il legislatore, ad esempio, ha sospeso in Piemonte, in quanto zona rossa, lo svolgimento dell’attività venatoria per un’interpretazione eccessivamente restrittiva, senza valutarne le conseguenze. I danni da selvatici, infatti, sono in costante aumento e la popolazione di ungulati, cinghiali in particolare, è fuori controllo per cui è indispensabile riprendere con urgenza le attività di selezione e controllo o perlomeno dare la possibilità di riprendere la stagione, una volta che le condizioni sanitarie lo permetteranno. Anche perché se non si interviene ora, in primavera i danni alle colture saranno di proporzioni drammatiche. Le aziende agricole, come tutte le attività private, necessitano di condizioni favorevoli per continuare ad operare. Non si sono mai tirate indietro anche davanti all’emergenza di questi mesi, continuando a rifornire di prodotti le tavole dei consumatori, e non lo faranno di certo ora. Ma non hanno uno “stipendio sicuro” su cui contare, neppure buoni pasto da collezionare o comode postazioni da cui poter lavorare in smart working.

FONDI

AIUTI

i fondi utili per il rilancio del comparto vino. Ne sono previsti meno di 10

fondi stanziati con il secondo decreto Ristori per le filiere agricole

NECESSARI

RISTORI BIS

KIWI

PSR

100mln 340mln 50q

55%

produzione media 2020 di kiwi per giornata piemontese

% di soldi pubblici spesi dal Piemonte al 30 settembre

IN CALO

PIEMONTE

Credito di imposta Agricoltura 4.0 Le cosa da sapere PAG. 17

NUMERO 331.4915518 331.4915516 339.5634561 339.5401060 339.5401054 339.5635193 339.5401004 339.5966337 339.5634650 339.5634563 339.5401670 366 4059712

UFFICIO CAA FISCALE PAGHE CAA FISCALE CAA FISCALE FISCALE PAGHE CAA FISCALE PAGHE

ZONA ALBA ALBA ALBA CUNEO CUNEO MONDOVI MONDOVI SALUZZO SALUZZO SAL.- SAV. SAVIGLIANO SAVIGLIANO

ATTENZIONE - Considerata l’emergenza sanitaria tuttora

in atto, gli uffici di Confagricoltura Cuneo (vedi contatti a pagina 29), compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico soltanto previo appuntamento e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili. La speranza di tutti è di tornare quanto prima alla situazione di normalità precedente.

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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IN PRIMO PIANO

Annata agraria 2020, il Covid lascia il segno NEL CORSO DI UNA CONFERENZA STAMPA ON LINE CONFAGRICOLTURA PIEMONTE HA ANALIZZATO L’ANDAMENTO DEGLI ULTIMI DODICI MESI L’ANDAMENTO DI TUTTI I COMPARTI

Inquadrando il codice QR con lo smartphone è possibile visionare l’andamento dettagliato di tutti i comparti agricoli predisposto da Confagricoltura Piemonte

L’

andamento dell’annata agraria che si è chiusa l’11 novembre è stato analizzato in una conferenza stampa on-line da Confagricoltura Piemonte, con gli interventi di presidente e direttore regionale di Confagricoltura Enrico Allasia ed Ercole Zuccaro, dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, del presidente di Unioncamere Piemonte Gian

CEREALI

Paolo Coscia, del presidente di ANBI Piemonte(l’associazione che rappresenta i consorzi irrigui e di bonifica) Vittorio Viora, del presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà, del presidente nazionale dell’UNCEM (Unione dei comuni montani) Marco Bussone e del componente della Giunta nazionale Confagricoltura Luca Brondelli di Brondello. Riportiamo quindi una sintesi

Andamento climatico

Produzioni vegetali

L’inverno tiepido, il più caldo degli ultimi 63 anni, con precipitazioni leggermente inferiori alla media, non ha favorito la ripresa vegetativa. Anche in primavera le temperature sono state superiori alla media e le piogge leggermente inferiori alla media.

Per quanto riguarda l’andamento delle produzioni vegetali – chiarisce Confagricoltura - il raccolto di grano tenero è stato scarso (dal 10 al 15% in meno rispetto al 2019), con prezzi in rialzo da settembre, a livello soddisfacente. Produzioni in

LO SCORSO INVERNO È STATO IL PIÙ TIEPIDO DEGLI ULTIMI 63 ANNI. PESANO GLI EVENTI ESTREMI DI AGOSTO E OTTOBRE

Gli andamenti di frumento, orzo e mais

Il 2020 verrà ricordato per l’emergenza conseguente al Covid-19, che ha determinato, a livello globale, una recessione economica senza precedenti in quasi tutti i settori. Il mercato delle commodities agricole non sembra invece aver risentito troppo della crisi, tant’è che sul piano mondiale i livelli produttivi sono buoni e con quotazioni di mercato in rialzo. In Italia la situazione è un po’ diversificata. Per il frumento tenero si registra infatti un calo produttivo legato sia alla perdita di superficie, piuttosto

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dei contenuti emersi durante l’incontro, rimandando ad un resoconto più particolareggiato dell’andamento delle principali produzioni e allevamenti zootecnici inquadrando il codice QR posto qui a fianco.

Aprile e maggio hanno fatto registrare alcune precipitazioni eccezionali. L’estate è trascorsa calda con temperature un po’ sopra la media, con precipitazioni abbondanti, alcune delle quali anche di fortissima intensità, specialmente nel mese di agosto, con venti forti e violente grandinate che in ogni caso non hanno compromesso i raccolti. L’autunno, a parte l’alluvione del 2-3 ottobre, ha finora fatto registrare temperature più o meno in media, così come le precipitazioni, con scarsi passaggi di perturbazioni atlantiche.

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marcata in Piemonte e Lombardia, sia a una riduzione delle rese nel Nord-Ovest, lungo la fascia tirrenica e in Umbria.Nella nostra regione i 62 mila ettari di frumento hanno dato in alcune zone una resa inferiore di circa il 15-20%. In provincia di Cuneo (13.300 ettari in tutto) violente grandinate a macchia di leopardo hanno inciso negativamente sul raccolto. Soddisfacenti i prezzi, in rialzo da settembre. In alcune zone l’orzo ha risentito dell’andamento climatico non favorevole, con perdita di rese del

20-30%. Il mais ha fatto registrare rese e qualità di buon livello in tutti gli areali di produzione. Piogge regolari e non eccessive di inizio estate hanno inciso positivamente sulla crescita delle piante e sulla formazione delle cariossidi. Le rese produttive si attestano sui 100-120 quintali ad ettaro nelle aree irrigue.Confortanti anche i dati relativi alla quotazione della granella. In occasione della campagna di raccolta i prezzi sono scesi in maniera vistosa, mentre al momento sono in netto rialzo intorno ai 180 euro la tonnellata.


Comparto ortofrutticolo Nel comparto frutticolo produzioni in calo, fino al 40% in meno rispetto al 2019, per pesche e nettarine, con qualità e prezzi soddisfacenti. Bene anche albicocche e susine, mentre per il kiwi continuano a registrarsi problemi fitosanitari agli impianti; i danni da gelo primaverile

OTTIMA LA VENDEMMIA CON PRODUZIONI DI QUALITÀ ECCELSA. GLI ALLEVAMENTI PAGANO LA CRISI SANITARIA E IL CALO DEI CONSUMI

hanno ridotto la produzione. Soddisfacente la produzione delle nocciole, ma con prezzi cedenti rispetto all’anno scorso. Buono il raccolto di castagne e di piccoli frutti; tiene la produzione di fragole, con la diffusione di coltivazioni fuori suolo. Interessante la produzione orticola, con vistosi incrementi dei consumi e dei prezzi. Buona la campagna 2020 del peperone di Carmagnola, seppur con una produzione leggermente in calo rispetto all’anno scorso. Annata eccellente, favorita dal buon clima estivo, per le coltivazioni foraggere e per i pascoli montani. Ottima la vendemmia, con produzioni nella media e qualità eccellente, soprattutto per i vini rossi.

L’andamento delle produzioni agricole (in quintali) dal 2015 al 2020 in Piemonte

MAIS

13.546.082 2015

2016

2017

2018

2019

FRUMENTO TENERO

2020

3.507.167 4.054.780 2015

FRUMENTO DURO

2016

PESCO

2016

2019

2020

2017

2018

2019

2020

580.577 357.550 2016

2017

2018

2019

2020

1.938.008

1.540.315

2015

KIWI

2018

73.699

2015

MELO

2017

117.946

2015

Allevamenti e zootecnia Sul fronte degli allevamenti zootecnici Confagricoltura evidenzia che sono aumentate le produzioni di carne avicole. Dopo l’innalzamento dei prezzi in primavera per il lockdown, a settembre il prezzo dei polli da carne era in flessione del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Buona anche la produzione di uova di galline, in aumento di quelle allevate a terra. Per quanto riguarda i bovini da carne l’emergenza sanitaria Covid-19 ha impattato pesantemente sui consumi e sui prezzi. Con il blocco del canale

15.220.490

2016

2017

2018

2019

2020

858.374

994.548 2015

2016

2017

2018

2019

2020

466.489

NOCCIOLE 257.662 2015

UVA DA VINO

2017

2018

2019

2020

3.709.751

3.521.558 2015

UVA DA TAVOLA

2016

2016

2017

2018

2019

2020

28.157 11.505

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[Fonte: Confagricoltura Piemonte su dati da Anagrafe agricola Unica del Piemonte e Istat]

calo anche per l’orzo, che in alcune zone registra perdite di rese del 20-30%. Ottime qualità e produzioni abbondanti per il mais, con prezzi in rialzo. Annata difficile per il riso: le zone di produzione - spiegano i tecnici di Confagricoltura Piemonte - sono state colpite da una violenta grandinata il 24 settembre, al confine tra Pavia e Novara, e dalle fortissime piogge cadute il 2 e 3 ottobre: la produzione sarà inferiore di circa il 10 - 15% rispetto l’anno scorso. Il raccolto è di buona qualità e i prezzi sono interessanti. Buona la produzione di leguminose, con prezzi incoraggianti per la soia.

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IN PRIMO PIANO

della ristorazione i danni maggiori si sono registrati nel comparto degli allevamenti di razza Piemontese: i bovini sul mercato all’ingrosso hanno ridotto di circa il 40% il prezzo rispetto all’anno precedente. In difficoltà - fa rilevare Confagricoltura - il mercato del latte bovino: anche in questo caso l’emergenza sanitaria ha fatto diminuire il consumo di latte fresco e i produttori hanno perso circa il 20-25% del prezzo rispetto all’anno scorso. In crisi anche il mercato dei suini: oggi gli allevatori producono ben sotto i costi di produzione. Scarsa la produzione di miele, a causa del meteo instabile e delle conseguenti fioriture intermittenti nel periodo primaverile.

L’impatto del Covid-19 L’emergenza sanitaria ha acuito le difficoltà del settore primario, già fortemente indebolito. Le produzioni zootecniche hanno subìto un calo generalizzato della domanda, in particolare per quanto riguarda carne suina e bovina e latte fresco, a causa del prolungato lockdown primaverile. Il colpo – spiegano i dirigenti di Confagricoltura Piemonte - è stato accusato pesantemente anche dal comparto vitivinicolo, che oggi fa registrare giacenze in cantina superiori al livello fisiologico e guarda con preoccupazione ai prossimi mesi, periodo tradizionale di feste che quest’anno si terranno

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L’EMERGENZA SANITARIA HA ACUITO LE DIFFICOLTÀ DEL SETTORE PRIMARIO GIÀ FORTEMENTE INDEBOLITO sicuramente in forma limitata. In questo contesto – rileva Confagricoltura - diventa indispensabile favorire la competitività delle imprese, consolidare le strutture aziendali, non trascurare gli investimenti in innovazione e sviluppo, assicurare una promozione coordinata del nostro agroalimentare in Italia e all’estero. Per Confagricoltura la Regione e il Governo nazionale dovranno impegnarsi su questi obiettivi, per dar modo alle imprese di poter ripartire con fiducia non appena le condizioni lo permetteranno. In questa situazione diventa perciò indispensabile sfruttare tutte le risorse a disposizione, a partire da quelle del programma di sviluppo rurale che continua a manifestare forti deficit per quanto riguarda la capacità di spesa (vedi servizio a pagina 11): la chiusura del periodo di programmazione è fissata al 31 dicembre e anche se sarà possibile effettuare successivamente i pagamenti già impegnati, al 30 settembre era stato erogato soltanto il 55% dei

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fondi a disposizione per il periodo 2014-2020. Confagricoltura Piemonte ha già manifestato alla Regione le preoccupazioni degli imprenditori agricoli, chiedendo di accelerare la conclusione delle istruttorie avviate e la liquidazione

dei contributi alle aziende. Per quanto riguarda la prossima programmazione Confagricoltura ha avanzato alla Regione una serie di proposte, che puntano al rafforzamento delle imprese e al sostegno a progetti immediatamente cantierabili, che per fortuna ci sono. Per l’organizzazione degli imprenditori agricoli è necessario uno sforzo comune, nel quale

FRUTTA

deve prevalere il senso di responsabilità per far ripartire, proprio con l’agroalimentare, la nostra economia in modo da far crescere l’occupazione e assicurare una giusta remunerazione per gli agricoltori che operano sul territorio. Confagricoltura rivolge inoltre un appello alle istituzioni per la difesa e la salvaguardia del territorio, evidenziando due emergenze. La prima: sono sempre più gravi i danni provocati dai selvatici, cinghiali in particolare, alle coltivazioni agricole: la proliferazione eccessiva di questa specie va contenuta in ogni modo. Infine l’ultima alluvione di inizio

Indicazioni altalenanti dai frutteti cuneesi

Nel settore della frutta, con circa 8 mila aziende, e una superficie di quasi 18.500 ettari, Cuneo fa la parte del leone, rappresentandone il 60%. Sul piano colturale continua a diminuire la superficie di kiwi a tutto vantaggio del melo, la cui coltivazione, rispetto al 2017, è cresciuta di quasi 600 ettari, attestandosi in circa 6.700 ettari con quasi 2 milioni di quintali di produzione nel 2020. L’85% è nel Cuneese. Per le pesche e le nettarine il 2020 è stato parco nei quantitativi, con punte di meno 40% rispetto al 2019, legati a una perdita di superficie che si riscontra da qualche anno e alle cattive condizioni climatiche di quest’anno (gelate primaverili e grandinate). Tuttavia, per il Piemonte, la qualità e i prezzi sono soddisfa-

centi. Bene albicocche e susine. Per il kiwi continua a pesare la presenza della “moria” e dell’asfissia radicale (vedi servizio a pagina 24). Per i piccoli frutti la campagna si presenta migliore rispetto allo scorso anno e i prezzi risultano remunerativi. Discorso a parte merita il mirtillo. A giugno l’inizio della stagione di raccolta è stato reso difficile dall’andamento climatico, con precipitazioni abbondanti. Altro problema è stato quello della scarsità di manodopera per le restrizioni allo spostamento dei lavoratori stagionali. Con il progredire della stagione le condizioni sono migliorate. La produzione è stata di circa 92 mila quintali, con una resa per ettaro inferiore al normale (-20% circa), ma le superfici in produzione sono in crescita.


ottobre ha purtroppo confermato che il clima sta cambiando e che è necessario fronteggiare questa

emergenza con un impegno concreto: bisogna assicurare un’adeguata manutenzione a fiumi e torrenti, favorire il ripristino delle reti irrigue minori, investire per la creazione di invasi. Per Confagricoltura è tempo di superare i blocchi ideologici che paralizzano gli interventi sul sistema idrogeologico per favorire una vera tutela dell’ambiente naturale e delle attività agricole che sono il vero presidio del territorio.

NOCCIOLE E CASTAGNE Doveva essere un’annata eccezionale per quantità (la stima era di 300 mila quintali), ma poi, anche a seguito delle anomalie climatiche, il noccioleto piemontese, costituito da circa 24 mila ettari di superficie (di cui 17 mila a Cuneo), ha prodotto circa 220-250 mila quintali, un valore comunque buono, tenuto conto della qualità. Il prezzo, invece, non è sufficientemente remunerativo, poiché è sceso dai 500 euro del 2019,

Raccolte di qualità eccellente, preccupano quotazioni e vendite annata particolarmente abbondante, a quotazioni che non raggiungono i 300 euro. La filiera della nocciola, come tanti altri comparti, risente dell’andamento del mercato tipico del post-raccolta, che vede una forte concentrazione dell’offerta in un periodo molto limitato. Occorre dunque migliorare la competitività delle imprese, promuovendo non solo il prodotto, ma anche favorendo la realizzazione di

sistemi di essiccazione, lavorazione e stoccaggio delle nocciole. Quest’anno i castagneti del Piemonte, così come in tutta Italia, hanno dato buoni frutti per produzione e qualità. I prezzi all’ingrosso sono discreti e si aggirano intorno ai 2,5–3 euro il chilogrammo. C’è la preoccupazione per la vendita del prodotto visto l’annullamento di sagre e fiere, ma si confida nell’acquisto da parte degli esercizi al dettaglio.

FOCUS

Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il sistema agroalimentare italiano. Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it

BONUS VERDE

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A TUTTO CAMPO

capacità di produzione dell’agricoltura italiana, al fine di raggiungere la sovranità alimentare. Un traguardo ambizioso, ma a portata di mano per accompagnare le nostre aziende verso la massima capacità competitiva, garantendo la redditività delle imprese agricole e la valorizzazione del Made in Italy”.

I commenti di Confagri Cuneo e Piemonte

Il presidente Massimiliano Giansanti, al centro, con la nuova Giunta nazionale

Giansanti confermato presidente nazionale NELLA NUOVA GIUNTA DI CONFAGRICOLTURA ANCHE IL PIEMONTESE LUCA BRONDELLI DI BRONDELLO di Fabio Rubero

L

o scorso 21 ottobre, Massimiliano Giansanti è stato riconfermato all’unanimità presidente nazionale di Confagricoltura. Romano di 46 anni, imprenditore agricolo presidente di Agricola Giansanti srl e amministratore del Gruppo aziende agricole Di Muzio, con imprese agricole nelle province di Roma, Viterbo e Parma, è particolarmente attento a sostenere il progresso e l’innovazione in ambito agricolo oltre che a promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile del settore.

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“Ci aspettano sfide importanti e per affrontarle abbiamo intrapreso un percorso in cui il confronto, la condivisione delle scelte e la possibilità di misurarsi devono essere un obiettivo comune per rendere Confagricoltura ancora più efficiente e autorevole” ha dichiarato Giansanti, appena rieletto. “Il mio impegno sarà totale – ha aggiunto il riconfermato presidente - per contribuire a raggiungere obiettivi di crescita sindacale sempre più ambiziosi. Con l’impegno di tutti saremo in grado di aumentare la

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“Siamo contenti e soddisfatti dell’avvenuta riconferma – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte – che consentirà a Giansanti di proseguire il lavoro sulle basi che sono state gettate nel precedente mandato e finalizzare così ciò che aveva impostato e non ancora portato a compimento. Del riconfermato presidente condividiamo soprattutto la visione del futuro, la sua volontà di avere un ‘sindacato digitale’ che guardi all’agricoltura 4.0 e ai Big Data perché deve essere chiaro a tutti che la competitività delle nostre aziende passerà inevitabilmente sempre di più attraverso l’innovazione”. A rappresentare il Piemonte nella nuova giunta ci sarà ancora l’imprenditore cerealicolo e viticolo, Luca Brondelli di Brondello: “C’è naturalmente da parte mia grande soddisfazione per questa riconferma. È una grande responsabilità rappresentare il Piemonte nella Giunta nazionale perché la nostra è una regione molto importante e dunque me-

MASSIMILIANO

GIANSANTI Presidente di Confagricoltura

rita grande rispetto. Il lavoro da svolgere in questo mandato sarà diverso rispetto al precedente e, in proposito, attendiamo che il presidente attribuisca le deleghe ad ogni membro della giunta, ma sicuramente c’è da affrontare subito l’emergenza Covid che sta mettendo in enorme difficoltà molte aziende del nostro settore (su tutte quelle vinicole) per aiutare le quali occorrerà lavorare alacremente affinchè siano adeguatamente aiutate e sostenute. Infine, la riforma PAC che si annuncia particolarmente importante e che dunque sarà da seguire con grande attenzione. A riguardo, il fatto che il presidente Giansanti sia stato recentemente eletto vice presidente del COPA (Comitato delle Associazione Agricole Europee ndr) ci è di grande conforto e ci aiuterà non poco nel lavoro”.

La nuova Giunta L’assemblea ha anche eletto i nove componenti della Giunta: entrano nell’esecutivo Lamberto Frescobaldi e Filippo Schiavone. Riconfermati, invece, oltre a Luca Brondelli di Brondello: Marco Caprai, Giordano Emo Capodilista, Sandro Gambuzza, Matteo Lasagna, Giovanna Parmigiani, Rosario Rago.


PSR Piemonte, criticità e proposte inviate alla Regione CONFAGRICOLTURA HA SCRITTO ALL’ASSESSORE PROTOPAPA A POCHI GIORNI DALLA CHIUSURA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014/2020

I

l 31 dicembre di quest’anno si chiuderà il periodo di programmazione 2014-2020 per la politica agricola comunitaria - Pac. Il regolamento di transizione della Pac è di durata massima biennale e si basa sul principio dell’utilizzo delle regole attualmente in vigore; avvalendosi delle nuove risorse che verranno messe a disposizione dall’Unione europea entrerà in vigore il 1° gennaio 2021 e le autorità regionali dovranno gestire contemporaneamente vecchia e nuova dotazione finanziaria. “In questo contesto - dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia - è indispensabile attivare tutte le procedure per poter spendere in tempi rapidi tutte le risorse già impegnate, facendo tesoro dell’esperienza maturata per la futura programmazione, evitando le complicazioni che hanno rallentato l’esecuzione dei progetti, nell’interesse delle imprese e del territorio. Il Psr che si sta chiudendo, ereditato dalla precedente amministrazione regionale, presenta molte criticità che abbiamo sempre evidenziato: la Giunta Cirio – aggiunge Allasia – deve dimostrare di voler correggere la precedente impostazione, tenendo presente che la pandemia ci impone di concentrare gli sforzi sugli aspetti più legati all’innovazione e alla digitalizzazione”.

criticità rilevate, conseguenti alla non ottimale calibrazione di alcune misure del Psr, per cui gli interventi o gli impegni previsti non sempre si sono dimostrati allineati con le esigenze delle imprese, del mercato e del territorio. Confagricoltura, entrando nello specifico, ricorda che 1) nell’ambito delle misure agroambientali i premi ridotti per il comparto cerealicolo ha spinto gli agricoltori ad aderire a interventi facoltativi di difficile applicazione. 2) Un altro intervento da rivedere, evidenziato, è quello della pesante discriminazione delle aziende di medie e medio-grandi dimensioni, che nella maggior parte dei casi non hanno potuto beneficiare degli aiuti, riducendo la loro capacità di investire e perdendo competitività, pur contribuendo in modo sostanziale alla produzione lorda vendibile del settore agricolo. A livello generale Confagricoltura ha sollevato 3) il problema della complessità dei bandi per l’erogazione dei contributi, che portano a un 4) appesantimento elevato dal punto di vista burocratico amministrativo e alla richiesta di troppi documenti già in fase di predisposizione dei progetti. Tutto ciò comporta un 5) rallentamento della capacità di spesa, altro punto dolente evidenziato da Confagricoltura, che si riflette negativamente sulla competitività.

Documento di Confagricoltura

Avanzamento spesa regionale: bene, ma si può fare di meglio

Confagricoltura Piemonte ha inviato un documento all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa evidenziando gli aspetti che hanno prodotto risultati apprezzabili e le

Per quanto riguarda l’avanzamento della spesa pubblica sostenuta il Piemonte, pur collocandosi in buona posizione tra le regioni italiane, al

AVANZAMENTO PSR

Inquadrando il QR Code con lo smartphone si visualizza la tabella con l’avanzamento del PSR al 30/09

30 settembre di quest’anno (dati Agea) aveva speso poco meno del 55% delle somme a disposizione (su circa 1 miliardo e 190 milioni totali per il settennio 2014-2020): la provincia di Bolzano è prima con una capacità di spesa del 72%, seguita dal Veneto con il 64%. Altre regioni sono in posizione decisamente più critica: la Puglia e le Marche hanno speso soltanto il 35% delle risorse a disposizione, la Liguria il 43%, la Lombardia il 47%. A livello nazionale la capacità di spesa ha superato di poco il 50% (50,34%). Confagricoltura nel documento inviato alla Regione interviene anche sull’allocazione delle risorse finanziarie che verranno assegnate al Piemonte per il periodo transitorio e formula alcune considerazioni generali, partendo dalla revisione delle misure inserite nell’attuale Psr per escludere quelle con scarse o nulle adesioni. “Oltre alla definizione di bandi più semplici, più omogenei con quelli delle regioni confinanti e che possano meglio intercettare l’interesse del mondo agricolo, chiediamo – conclude Allasia - misure specifiche per sostenere gli allevatori nell’adozione di tecniche di gestione aziendale che vadano oltre i requisiti minimi del benessere animale e il potenziamento delle misure per favorire l’adesione a sistemi volontari di certificazione della qualità di processi e produzioni”.

PSR PIEMONTE

55%

% di soldi pubblici spesi dal Piemonte al 30 settembre (dati Agea)

SOLDI SPESI

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A TUTTO CAMPO

La proprietà fondiaria è centrale in tempi difficili ISABELLA MOSCHETTI RIVENDICA IL RUOLO DETERMINANTE DI CHI CONCEDE I TERRENI IN AFFITTO, COSÌ CRESCE IL SETTORE

“I

n questa emergenza sanitaria il settore primario sta avendo un ruolo essenziale nel produrre con continuità beni di prima necessità e anche la Proprietà agricola si è riscoperta sempre più parte integrante del mondo rurale: occorre, infatti, ricordare che gran parte delle aziende agricole più strutturate ed efficienti sono condotte in affitto, disponendo così delle adeguate dimensioni per svolgere al meglio la propria attività”. Con queste parole Isabella Moschetti, presidente sindacato provinciale Proprietari beni rustici in affitto, rivendica il ruolo importante di chi concede in affitto i propri terreni, agevolando in questo modo lo sviluppo dell’intero comparto agricolo. A livello nazionale il 45,3% della Superficie agricola utilizzata (Sau) è in affitto, per un totale di 5,8 milioni di ettari (ultimi dati disponibili). Numeri quasi raddoppiati (+93%)

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rispetto al 2000 quando la Sau in affitto era di 3milioni di ettari. In Piemonte la percentuale di Sau in affitto è ancora maggiore, pari al 63% del totale, per una dimensione media aziendale di circa 19 ettari, contro gli 11 nazionali. In provincia di Cuneo i dati rispecchiano l’andamento regionale.

I contratti tengono “Nonostante le pesanti conseguenze economiche della crisi, ricadute su varie attività compreso il settore immobiliare, per i nuovi contratti in firma in queste settimane, si assiste a una generale tenuta dei canoni di affitto, con leggere diminuzioni per le produzioni particolarmente colpite dalla crisi, per quelle che registrano quotazioni ancora non alte (in particolare cereali e foraggere) e, da quest’anno, anche per il comparto viticolo”, prosegue Moschetti. Riprendendo, poi, quanto detto dal presidente na-

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zionale Claudio Biscaretti di Ruffia all’Assemblea Delegati della Proprietà Fondiaria, lo scorso 6 ottobre a Milano, Isabella Moschetti fa riferimento agli orientamenti strategici definiti dalla Commissione

RICHIESTA ALLA REGIONE

Europea per uscire più forti e resilienti dall’attuale crisi. “Le strategie definite dalla Commissione Europea puntano ad una crescita economica più “verde e digitale”; molti vincoli ambientali, che prima erano facoltativi, ora rischiano però di diventare obbligatori. Inoltre la proroga dell’attuale regime PAC di altri due anni, con la riforma post 2020 che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, fa sì che

non vi saranno particolari novità per la stipula ed il rinnovo dei contratti di affitto”, ha concluso il presidente del sindacato provinciale Proprietari beni rustici in affitto.

IN PIEMONTE LA PERCENTUALE DI SAU IN AFFITTO È PARI AL 63%

Piccioni, un problema serio “Servono interventi selettivi”

Nelle ultime settimane, oltre ai danni causati dai cinghiali, sempre più rilevanti, si stanno registrando importanti attacchi alle coltivazioni in atto da parte dei piccioni. Lo evidenzia Confagricoltura Piemonte, spiegando che gli agricoltori hanno provveduto a seminare le coltivazioni autunno/vernine, quali grano e orzo, a una profondità di alcuni centimetri e poi hanno rullato il terreno per compattare bene la terra attorno al seme: quest’ultima accortezza non scoraggia però gli uccelli a scavare e prelevare il seme deposto. “I danni – chiariscono i tecnici di Confagricoltura Piemonte – saranno evidenti nella fase di fuoriuscita delle piantine, ma dall’elevata attività di questi animali, si possono già ipotizzare forti perdite di raccolto”. Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha scritto alla Regione e ai servizi provinciali per la tutela della fauna selvatica, chiedendo l’attivazione di un piano di controllo dei piccioni inselvatichiti, sia per limitare i danni ai coltivi in questa fase e in prospettiva delle semine delle colture sarchiate primaverili e nelle successive epoche di maturazione, sia per eliminare possibili veicoli di diffusione di patologie interspecifiche che possono interessare l’uomo e gli animali. “Riteniamo indispensabile, vista la gravità degli attacchi e l’abnorme proliferazione dei volatili – scrive Allasia – che si attuino interventi localizzati selettivi, volti a risolvere il problema”.


OLTRE CONFINE

Usa: stop alla guerra dei dazi, ripartiamo dal dialogo ALL’INDOMANI DELL’ESITO DELLE ELEZIONI AMERICANE CONFAGRICOLTURA RILANCIA LA FORZA DELLA DIPLOMAZIA

A

ll’indomani dell’esito elettorale negli Stati Uniti, che ha visto la vittoria del democratico Joe Biden, le relazioni commerciali tra UE e USA sono state all’ordine del giorno della videoconferenza del Consiglio dei ministri degli Affari Esteri (Commercio) dell’Unione. “Prima di tutto – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – dovrebbe essere chiuso il contenzioso ultradecennale sugli

APPELLO A BRUXELLES

aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. Sarebbero così soppressi i dazi aggiuntivi – pari al 25% del valore – che gli Stati Uniti applicano sulle nostre esportazioni di formaggi, salumi, agrumi e liquori”. Gli Stati Uniti, evidenzia Confagricoltura, sono il primo mercato di sbocco fuori dalla UE per il Made in Italy agroalimentare. Nel 2019 le esportazioni di prodotti agroalimentari sono ammontate a 4,7 miliardi di euro.

Secondo i dati della Commissione europea, per effetto dei dazi aggiuntivi, le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Unione sul mercato statunitense si sono ridotte di 400 milioni di euro nei primi sei mesi di quest’anno sullo stesso periodo del 2019. “In prospettiva – aggiunge Giansanti – va rilanciato il sistema multilaterale di gestione degli scambi commerciali a livello mondiale. Le tensioni tra Unione europea e Stati Uniti

hanno anche paralizzato il funzionamento dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). La nomina del nuovo direttore generale è bloccata e manca il numero legale per la convocazione dell’organo di risoluzione delle controversie”. “Il sistema agroalimentare italiano ha bisogno di mercati aperti e di regole condivise, per far ripartire la crescita delle esportazioni che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni, con un balzo in avanti delle vendite all’estero nell’ordine del 90%”. “Una riforma del WTO è però necessaria – sottolinea il presidente di Confagricoltura - e una ritrovata intesa tra Unione europea e Stati Uniti sarebbe

UNA RITROVATA INTESA USA-UE FONDAMENTALE PER LA RIPRESA DEL COMMERCIO POST PANDEMIA fondamentale, anche per la ripresa del commercio internazionale dopo la pandemia”. “Il processo di globalizzazione - conclude Giansanti - ha imposto nuove esigenze di armonizzazione e reciprocità delle regole in termini di protezione dei consumatori, tutela dell’ambiente e protezione delle risorse naturali”.

Covid, il presidente Giansanti: “Necessario aumentare le risorse europee (80 milioni di euro) destinate agli agricoltori”

“Per contrastare la seconda ondata dei contagi da Covid-19, sono stati varati in Italia ulteriori provvedimenti che incidono sull’ordinaria commercializzazione dei prodotti destinati all’alimentazione. Misure analoghe sono già in vigore in altri Stati membri. In questa nuova e difficile fase, che non sarà di breve durata, è indispensabile approfondire l’esame sulle prospettive dei mercati agricoli, con l’obiettivo di salvaguardare la stabilità e l’efficienza delle imprese”. È la richiesta contenuta in una lettera che il presiden-

te di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha indirizzato al commissario Ue all’agricoltura e sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski. “La chiusura, in particolare, di bar e ristoranti avrà un impatto negativo sulle vendite e sulle esportazioni di alcuni prodotti che non sarà compensata dall’incremento dei consumi domestici”, evidenzia Confagricoltura. L’impatto dei nuovi provvedimenti sarà rilevante, considerato che i consumi alimentari extradomestici ammontano a circa 80 miliardi di euro l’anno, con

un’incidenza del 30% sul totale. Secondo Confagricoltura servirà un ammontare di risorse superiore a quello stanziato (circa 80 milioni di euro) per contenere l’impatto della prima ondata della pandemia. “L’aumento è giustificato dall’intensità e dalla durata della crisi in atto. È necessario limitare le difficoltà a carico della prima filiera produttiva italiana, quella agroalimentare, che esprime un fatturato complessivo annuale che sfiora i 540 miliardi di euro”.

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MISURE PER EMERGENZE

Due mesi di esoneri contributivi per CD, IAP e datori di lavoro L’AGEVOLAZIONE, PREVISTA DAI DUE DECRETI “RISTORI”, VALE PER NOVEMBRE E DICEMBRE. CONFAGRICOLTURA AL LAVORO PER I CALCOLI

P

Esonero contributivo nei mesi di novembre e dicembre I 340 milioni sono destinati in particolare alla proroga dell’esonero contributivo per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra, già previsto dal primo

CONFAGRICOLTURA CUNEO INVITA GLI ASSOCIATI AD ATTENDERE LA CONVOCAZIONE PRIMA DI RECARSI NEGLI UFFICI 12

340mln fondi stanziati con il secondo decreto Ristori per le filiere agricole

RISTORI BIS

di Gilberto Manfrin

ubblicato in GU lo scorso 9 novembre, il Decreto Ristori bis stanzia altri 340 milioni per le filiere agricole di cui 112,2 milioni per il 2020 e 226,8 milioni per il 2021. L’annuncio sulle nuove misure agricole è arrivato direttamente dalla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del provvedimento governativo.

AIUTI

Decreto Ristori per il mese di novembre. L’esonero sarà quindi riconosciuto, nei limiti della contribuzione dovuta al netto di altre agevolazioni o riduzioni delle aliquote di finanziamento della previdenza obbligatoria, anche per dicembre 2020.

A chi spetta l’esonero L’esonero spetta sia sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro agricolo per i propri dipendenti e sia su quella dovuta dai lavoratori autonomi agricoli iscritti all’INPS (imprenditori agricoli e coltivatori diretti). Per quanto riguarda in particolare i lavoratori autonomi agricoli iscritti alla gestione Inps (imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, mezzadri, coloni) lo sgravio sarà riconosciuto sul versamento della rata in scadenza il 16 gennaio 2021 (quarta rata) e sarà pari ai contributi di competenza dei mesi di novembre e dicembre, esclusivamente per la quota pensionistica con l’esclusione dei premi contributivi dovuti all’Inail. Gli uffici della Confagricoltura Cu-

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neo si stanno attivando per ricalcolare il contributo da versare, per far sì che gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti possano godere dello sgravio.

Come usufruire della riduzione Gli interessati saranno convocati dagli uffici per sottoscrivere la richiesta di esonero contributivo. La quota di riduzione sarà applicata sulla rata dei contributi Inps con causale Laa in scadenza a gennaio 2021. In questo modo si evitano i rischi di contestazione da parte dell’Ente che potrebbero causare problemi alle aziende che necessitano della regolarità contributiva o che all’interno del nucleo hanno soggetti prossimi alla pensione. La sottoscrizione della domanda con la relativa trasmissione all’Inps tramite portale telematico è gratuita, ed è subordinata alla regolarità dei versamenti associativi, nonché alla presenza della delega sindacale. Gli uffici di Confagricoltura invitano ad attendere la convocazione prima di recarsi presso gli uffici o di contattarli. Gli interessati saranno infor-

mati individualmente entro il 31 dicembre 2020.

Altri aiuti Il Decreto Ristori ed il Ristori Bis prevedono altri aiuti alle aziende. Il DL 149/2020 va a modificare infatti l’articolo 58-bis del Decreto Agosto che stanziava 20 milioni di euro per gli operatori del settore della quarta gamma, cioè il mercato dei prodotti ortofrutticoli lavati, confezionati e pronti al consumo. Nella nuova versione contenuta nel Ristori bis, il sostegno è esteso anche alla prima gamma evoluta, cioè i prodotti freschi confezionati che devono essere lavati prima del consumo. Il contributo è destinato alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli riconosciute ed alle loro associazioni per far fronte alla riduzione del valore della produzione commercializzata verificatasi a seguito dell’emergenza Covid-19. In particolare il sostegno è concesso, sempre nel limite complessivo di spesa nazionale di 20 milioni di euro per l’anno 2020, per la raccolta prima della maturazione


o la mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli destinati alla quarta gamma ed alla prima gamma evoluta, sulla base delle informazioni disponibili nel fascicolo aziendale e nel registro dei trattamenti.

Agriturismi È prevista la cancellazione della seconda rata Imu per gli immobili adibiti ad agriturismo. Condizione per usufruire della cancellazione è quella di essere proprietari dell’immobile e conduttori dell’attività agrituristica. Dettagli nel servizio più ampio dedicato agli agriturismi pubblicato a pagina 26.

CIMICE ASIATICA

Confagricoltura chiede il ristoro completo dei danni alle aziende

La Conferenza Stato-Regioni del 5 novembre scorso ha sancito l’intesa sulla proposta di riparto regionale dell’importo di 110 milioni di euro per finanziare gli interventi compensativi in favore dei produttori che l’anno scorso hanno subito danni alle coltivazioni causate dalla cimice asiatica (Halyomorpha halys). L’importo stanziato è di 70 milioni per il 2020 e di 20 milioni per ciascuna delle due annualità 2021 e 2022. Il riparto è stato effettuato sulla base dei danni riconosciuti dalle istruttorie regionali. Il Piemonte ha rilevato 12,122 milioni di euro di danni, ma purtroppo le risorse stanziate non saranno sufficienti a coprire l’80% dei danni come prevede la normativa al riguardo. Al Piemonte andranno 6,797 milioni

di euro, di cui 4,325 milioni nel 2020 e 1,236 milioni per ciascuna delle annualità 2021 e 2022. La Regione, in base alle disposizioni che verranno definite dal Ministero dovrà attivare le procedure per il ristoro delle imprese: Confagricoltura chiede che si proceda subito, anticipando le risorse a livello regionale, a una completa liquidazione dei danni. “L’intera vicenda - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte - ha evidenziato le criticità dell’attuale sistema di indennizzi: è ormai indifferibile e urgente la revisione del quadro normativo e per questo chiediamo alla Regione e al Governo di intervenire per individuare un meccanismo che consenta un completo ristoro dei danni”.

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ZOOTECNIA

Più trasparenza per gli allevatori italiani PERPLESSITÀ SUL NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DELLE DIVERSE ASSOCIAZIONI DI RAZZA

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ome se non bastassero le ricadute economiche di questo difficile 2020, il sistema italiano delle associazioni degli allevatori è in subbuglio a causa del nuovo assetto organizzativo delle varie associazioni di razza. Prima di entrare nel merito, è utile ricordare che dalla storica AIA (Associazione Italiana Allevatori) a seguito di una delibera approvata dall’assemblea straordinaria dell’associazione il 22 maggio 2018, il 26 settembre 2018 era stata perfezionata la scissione che ha dato il via alla costituzione della Federazione nazionale delle Associazioni di razza e di specie (detta FederANA). Si tratta di un consorzio dal quale le associazioni nazionali allevatori (tra le quali, per esempio, Anaborapi) possono ricevere servizi su base volontaria, con lo scopo di ottimizzare i costi e creare sinergie. Il Decreto legislativo n. 52/2018, inoltre, ha reso più indipendenti le Associazioni nazionali allevatori (ANA), trasformando in associazioni di primo grado gli enti selezionatori preposti al miglioramento genetico delle razze e specie animali. La nuova normativa nazionale sulla riproduzione animale ha tra i suoi obiettivi proprio quello

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di creare un sistema più aperto, libero, democratico e attento all’adesione dei singoli allevatori. A livello nazionale, nei mesi scorsi, numerosi allevatori hanno segnalato a Confagricoltura il ricevimento di richieste di pagamento da parte della Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza e Specie (FederANA) della quota associativa per gli allevatori associati ad alcune specifiche associazioni di primo grado (ANAFIJ, ASSONAPA, ANACLI, ANABIC ed ANCI). Questa pretesa ha sollevato una serie di perplessità. Come ha fatto rilevare Confagricoltura a livello nazionale “innanzitutto, si deve tenere conto che non è stato mai approvato dal Mipaaf e dalla Prefettura di Roma lo statuto della FederANA, che non ha così ottenuto il riconoscimento della Personalità Giuridica. In secondo luogo, non vi è un legame diretto associativo fra la FederANA e gli allevatori che giustifichi una richiesta di pagamento di una quota associativa”. In pratica, FederAna sarebbe priva di legittimazione a richiedere agli allevatori la quota associativa, non essendo gli stessi direttamente associati alla medesima e quindi non tenuti all’adempimento di

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qualsivoglia obbligo di versamento della quota associativa. Confagricoltura precisa che resta quindi nella libera scelta dell’allevatore di non far parte dell’Associazione di razza e specie e di pagare le relative quote associative e che “l’iscrizione degli animali nel libro genealogico, la tenuta del quale è stata concessa all’ANABIC dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nonché i finanziamenti pubblici messi a disposizione degli operatori non possono essere assolutamente negati agli operatori che scelgano tale opzione”. Confagricoltura intanto in questi mesi ha collaborato alla costituzione di associazioni allevatori libere e indipendenti, tra le quali “Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente – Fris.Ital.I” per la razza Frisona, “Associazione Nazionale Allevatori Jersey – ANAJER” e l’“Associazione Nazionale Allevatori Coordinamento Italiano razze Bovine da Carne – C.R.I.Bo.C.” per le razze Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Romagnola, Limousine e Charolaise.

In provincia di Cuneo E in provincia di Cuneo com’è la situazione? Sul territorio le aziende zootecniche da carne allevano perlopiù capi di razza Piemontese (circa 220mila capi sui 320mila totali) e aderiscono quindi per la maggior parte all’Anaborapi (Associazione Nazionale Bovini di Razza Piemontese).

Questi allevatori, a differenza dei colleghi aderenti alle altre associazioni di primo livello citate sopra, non hanno ricevuto le richieste di pagamento da FederANA. “Tuttavia, parte della quota associativa versata dagli allevatori ad Anaborapi è stata versata a FederANA, a cui l’associazione non ha ancora aderito (alla data del 12 novembre 2020, ndr)”, spiega Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo. Confagricoltura, che già nei mesi scorsi aveva registrato un certo stato di preoccupazione tra gli allevatori in merito alla gestione dell’Anaborapi, in particolare, per le modalità di svolgimento delle elezioni dei delegati per l’assemblea generale, torna a ribadire quindi la necessità di operare, anche su questo aspetto, con tutta la trasparenza possibile per il bene del comparto. “Alcuni episodi avvenuti nel recente passato ci hanno lasciati perplessi e non li abbiamo condivisi, perché poco rispettosi degli allevatori aderenti all’associazione - prosegue Brugiafreddo – e per questo continuiamo a ribadire che il dialogo e il perseguimento dell’interesse collettivo, uniti alla piena trasparenza, sono necessari per programmare il futuro della Piemontese, nel solco degli importanti risultati raggiunti per la selezione di razza e il sistema tra Consorzio di Tutela, Cooperative per la vendita e Libro genealogico”.


No a denominazioni improprie e penalizzanti per gli allevatori CONFAGRICOLTURA CONTRARIA A UTILIZZI DI MARKETING CHE GENERANO CONFUSIONE NEI CONSUMATORI. QUESTIONE APERTA di Paolo Ragazzo

L’

hamburger è solo di origine animale, così come la salsiccia e il latte. Stop! Eppure intorno a questa ovvietà si è costruito in Europa un dibattito che rischia di penalizzare enormemente gli allevatori. Lo scorso 23 ottobre l’Europarlamento ha bocciato gli emendamenti al regolamento OCM relativi alle denominazioni della carne che avrebbero bloccato l’uso di denominazioni ingannevoli per alimenti di origine vegetale spacciati per hamburger, salsicce o bistecche di carne. Questa posizione va contro la trasparenza per la quale Confagricoltura si batte da tempo, a favore dei consumatori e delle imprese zootecniche. “I consumatori - afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che è anche vicepresidente del Copa-Cogeca - hanno il diritto di scegliere i prodotti che desiderano, basando la propria scelta su informazioni affidabili che riflettano correttamente le caratteristiche del prodotto. Spesso, invece, queste informazioni si rivelano ingannevoli”. Con la decisione dell’Europarlamento rimane quindi la possibilità di utilizzare termini “impropri” per prodotti appartenenti a categorie alimentari diverse. Oltre a utilizzare una terminologia non corretta, alcuni operatori del settore alimentare adottano strategie di marketing che in molti casi inducono in confusione, perché presentano prodotti vegani o vegetariani come del tutto equivalenti ai prodotti di origine animale. Nelle scorse settimane Confagricoltura aveva anche scritto agli europarlamentari esortandoli

a confermare l’emendamento originale - fortemente sostenuto dall’organizzazione ed espresso nel voto di aprile 2019 - e a non accettare compromessi a riguardo, nell’interesse dei consumatori, ma anche dei produttori del settore zootecnico, portabandiera del Made in Italy agroalimentare. “È importante ricordare che ciascun alimento ha le sue proprietà e caratteristiche nutrizionali, che dipendono dal tipo di ingredienti utilizzati. Per questo motivo - riprende Confagricoltura - l’uso dello stesso termine per denominare prodotti appartenenti a categorie alimentari diverse deve essere evitato, per consentire un corretto confronto al momento dell’acquisto e garantire un’informazione trasparente”. La scelta dell’Europarlamento lascia aperto tuttavia uno spiraglio che a lungo termine avrà conseguenze sia sui consumatori che sugli agricoltori.

Una campagna di comunicazione Di fronte a questa situazione, il settore zootecnico europeo si era mobilitato con la campagna europea “ceci n’est pas un steak”, che solleva interrogativi fondamentali sulle informazioni fornite ai consumatori, sul nostro patrimonio culturale e sul potere del marketing moderno, che mescola valori e grandi interessi commerciali senza farsi troppi problemi. “Alcune agenzie di marketing lo utilizzano per confondere deliberatamente i consumatori promuovendo l’idea che la sostituzione di un prodotto con un altro non abbia conseguenze dal punto di vista dell’apporto nutrizionale, come se il cibo fosse un semplice rifornimento

LEGGI IL MANIFESTO

Inquadrando il QR-Code con lo smartphone si può leggere il manifesto “Questa non è una bistecca“

di zuccheri e proteine - sottolinea il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio -. A lungo termine questo approccio aprirà la strada all’emergenza di altre denominazioni che possono provocare confusione. Si sta per creare un mondo nuovo in cui il marketing è disconnesso dalla vera natura dei prodotti”. Nel manifesto della campagna, le organizzazioni europee sottolineavano il fatto che per quanto riguarda i prodotti vegani, si tende a dimenticare che gli agricoltori europei hanno interesse a produrre proteine sia vegetali che animali e non sono contrari alla produzione di proteine vegetali per prodotti vegani. Le imitazioni vegetali che tendono a copiare le denominazioni e le caratteristiche della carne e dei prodotti lattiero-caseari dovrebbero sviluppare un nuovo approccio. Confagricoltura continuerà la battaglia in tutte le sedi istituzionali per garantire la correttezza delle informazioni, la trasparenza verso il consumatore e la tutela degli interessi delle imprese del settore zootecnico, portabandiera del Made in Italy.

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ZOOTECNIA

Contenere i cinghiali per evitare la peste suina CRESCONO I CASI (NON SUI MAIALI) IN GERMANIA. COL BLOCCO DELL’EXPORT TEDESCO, SURPLUS DI PRODUZIONE IN EUROPA di Davide Rossi

D

opo il primo caso registrato in settembre, i numeri della peste suina africana hanno continuato a crescere in Germania: per ora (13 novembre 2020, ndr) sono poco più di cento i cinghiali – e nessun maiale, riferisce il Ministero dell’Agricoltura tedesco – su cui è stato osservato il contagio, in un areale geografico compreso tra le due regioni del Brandeburgo e della Sassonia, al confine con la Polonia. In questi länder l’allevamento di maiali non è particolar-

mente diffuso e quindi al momento la situazione non desta serie preoccupazioni dal punto di vista sanitario. Sono però economiche le conseguenze che derivano da questa situazione perché il diffondersi dell’epidemia, per quanto ancora non registrata sui suini, ha comportato il blocco dell’export tedesco verso i suoi mercati tradizionali al di fuori dell’Unione Europea come il Sud-Est asiatico, in particolare la Cina che da sola importa circa 50.000 tonnellate al mese di carne suina dalla Germania, e l’America latina. Si è generato quindi un

forte surplus di produzione, carne ma anche animali vivi che si stanno riversando sul mercato interno all’Unione Europea, dove gli scambi commerciali tra paesi membri sono consentiti. “Stiamo assistendo a una situazione potenzialmente molto difficile per i nostri allevatori, costretti a confrontarsi con un mercato saturo di prodotto di importazione e in sofferenza per le rinnovate chiusure del settore Ho.Re.Ca che inevitabilmente fanno tendere al ribasso i consumi e di conseguenza anche le quotazioni della carne ita-

liana” sottolinea con una certa preoccupazione Roberto Barge, presidente della sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo. In questa vicenda, è tuttavia positiva la notizia che la Germania stia cercando di limitare i divieti alle esportazioni, trattando accordi di regionalizzazione del commercio con la Repubblica Popolare Cinese in modo diretto e senza le intermediazioni politiche ed economiche dell’Unione Europea: “Sappiamo che la trattativa è in corso e il raggiungimento di un accordo costituirebbe una notevole boccata di ossigeno per un comparto come il nostro, già in forte stress a causa di un’annata sicuramente non semplice per via delle oscillazioni di prezzo e di consumo dovute all’emergenza da Coronavirus”, conclude Claudio Canali, presi-

dente della Federazione Nazionale Allevamenti Suini di Confagricoltura. In ogni caso, in Italia la situazione è in costante osservazione e proprio a inizio novembre la ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Bellanova ha annunciato l’imminente predisposizione di un decreto d’urgenza, concertato con il Ministero della Salute, finalizzato alla concessione alle regioni di maggiori possibilità di contenimento e controllo del numero dei cinghiali nel nostro Paese. “Dobbiamo evitare che il contagio si diffonda ai nostri territori - afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte - e rafforzare i controlli per tutelare la biosicurezza, contenendo le enormi popolazioni di cinghiali che sono portatori sani della peste suina”.

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CREDITO D’IMPOSTA AGRICOLTURA 4.0: OCCORRE COMUNICARE GLI INVESTIMENTI REALIZZATI A fine anno scadono alcune agevolazioni previste nell’ultima Legge di Bilancio come la possibilità di usufruire di un credito d’imposta, per tutte le imprese, comprese quelle agricole che determinano il reddito su base catastale.

Come funziona Il credito di imposta - da utilizzare in compensazione nel modello F24 - è concesso in conseguenza di investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, o entro il 30 giugno 2021, a condizione che entro il 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20%. Questo credito di imposta - che va ripartito in 5 quote annuali - è pari al 6% o al 40% dei costi sostenuti, a seconda della tipologia dell’investimento. Per i beni compresi nell’allegato A

alla Legge di Bilancio il credito spetta per il 40% del costo di acquisto. Si tratta di beni il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. Per i software connessi a detti investimenti, il credito spetta per il 15% del costo. Per gli altri beni, invece, (ad esempio, un trattore non interconnesso) il credito d’imposta è pari al 6%. Sono esclusi gli investimenti in veicoli, fabbricati e costruzioni. Per visionare i beni considerati tecnologicamente avanzati, è possibile accedere al link: www.mise.gov.it/index. php/it/incentivi/impresa/ credito-d-imposta-beni-strumentali.

Aspetti da considerare Chi acquista beneficiando del credito è tenuto: • a conservare la documentazione attestante l’effettivo

sostenimento del costo; • a conservare le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione del bene (ad esempio: ordine, bonifici bancari) che devono riportare il riferimento alla disposizione normativa. A tal fine, può essere usata la dicitura “Acquisto per il quale è riconosciuto il credito d’imposta ex art. 1 commi da 184 a 194, Legge n. 160/2019”. “Per usufruire del credito non basta avere i requisiti e acquistare il bene strumentale - specifica Confagricoltura Cuneo -. È importante avvisare gli uffici che l’acquisto dovrà essere trattato come acquisto che darà origine a credito. Gli uffici, quando sarà possibile, dovranno indicare in un modulo l’investimento effettuato con tutte le caratteristiche. Non solo: verificheranno anche che sulla fattura elettronica del bene acquistato siano riportate le diciture che fanno riferimen-

to alla normativa sul credito d’imposta, pena decadenza del credito stesso”.

Perizia e sicurezza sul lavoro Si ricorda, inoltre, che per i beni di cui all’allegato A è richiesta una perizia che attesti il possesso delle caratteristiche tecniche e l’interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Se il costo unitario è inferiore a 300mila euro, basta una dichiarazione del legale rappresentante. È inoltre richiesto che l’impresa beneficiaria del credito abbia rispettato le norme in materia di sicurezza sul lavoro e che abbia adempiuto agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Confagricoltura.

GLI INVESTIMENTI AMMESSI 1) Investimenti in beni materiali nuovi generici, con l’eccezione di veicoli e autovetture, fabbricati e costruzioni. Questi beni possono beneficare del credito nella misura del 6% fino a un massimo di 2.000.000 di euro. 2) Investimenti in beni strumentali materiali nuovi: (Allegato A) sono quei beni altamente qualificati che erano stati individuati in un contesto industriale, quindi bisogna pensare in base all’attività che viene svolta se è o meno un bene altamente qualificato. Per questa categoria di investimenti, per la quale è richiesto anche “l’interconnessione” alla rete aziendale, il credito d’imposta spetta nella misura del 40% fino a un investimento massimo di 2.500.000 di euro e del 20% per la quota eccedente e fino a un costo massimo di 10.000.000 di euro. 3) Investimenti in beni immateriali: (Allegato B) software di varie tipologie, esclusi i software che servono per il funzionamento della macchina (che di regola rientrano nell’elenco precedente). Questi beni fruiscono dell’agevolazione nella misura del 15% fino a un investimento massimo di 700mila euro.

INSERTO TECNICO

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Da domenica 1° novembre è iniziato il periodo in cui su tutto il territorio regionale è fatto divieto di abbruciamento di materiale vegetale, disposizione che resterà in vigore fino al 31 marzo 2021. Grazie a una legge dello scorso anno, il divieto potrà essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di 30 giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per aree di pianura. Le deroghe vanno

decise dai sindaci con propria ordinanza, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’art.182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili.

Accorgimenti Nelle situazioni in cui è consentita la combustione adottare i seguenti accorgimenti: 1) preventivo isolamento del cumulo da accendere; 2) custodia fino al totale esaurimento della combustione con personale e mezzi idonei; 3) i cumuli da accendere devono essere < 3metri steri per ettaro per giorno e devono essere costituiti da residui prodotti in loco da attività agro-silvo-pastorali; 4) la combustione è consentita solo di giorno e in assenza di vento.

EMISSIONE DEI DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO VITIVINICOLI ELETTRONICI (MVV-E) Dal 1° gennaio 2021 entrerà in vigore il documento di accompagnamento vitivinicolo elettronico MVV-E per tutti i trasporti verso altri Stati membri. Per i trasporti nazionali e per i prodotti vitivinicoli esportati direttamente da dogana italiana, possono continuare ad essere utilizzati gli MVV cartacei emessi nei casi e nei modi disciplinati dai Capi I e II del DM 2 luglio 2013 e dai successivi decreti PEC. Inoltre, sono previste specifiche condizioni per la circolazione

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INSERTO TECNICO

nazionale dei prodotti confezionati (utilizzo di DDT o fatture accompagnatorie), dal 1° gennaio infatti viene abrogato il decreto direttoriale del 14 aprile 1999 che consentiva l’utilizzo di tali documenti fiscali, perciò se si vorrà utilizzare ancora quella tipologia di documenti fiscali bisognerà verificare che siano riportati gli elementi che riportiamo: a) numero di riferimento che individua univocamente il documento; b) data di redazione, nonché data di inizio trasporto

se diversa dalla redazione; c) nome, indirizzo, P.IVA/Codice fiscale dello speditore; d) nome, indirizzo, P.IVA/Codice fiscale del destinatario; e) nome, indirizzo, PIVA/Codice fiscale del cedente/cessionario se diversi dai soggetti di cui ai punti c e d; f) luogo di destinazione della merce se diverso dall’indirizzo del destinatario; g) designazione del prodotto trasportato a norma delle disposizioni UE e nazionali; h) quantità di prodotto trasportato; i) descrizione dei colli.

LEGGE REGIONALE 15/2018 - INCENDI BOSCHIVI DIVIETI ACCENSIONI - ORIENTAMENTO OPERATIVO CARABINIERI FORESTALI PROV. CUNEO

IN ASSENZA DI DECRETO GRAVE PERICOLOSITÀ PER GLI INCENDI BOSCHIVI STABILITO DALLA REGIONE BOSCO: terreni boscati, arbustati, pascolivi e fino a 50m da essi NON BOSCO: terreni al di fuori del bosco; i castagneti in attualità di coltura non sono bosco

ABBRUCIAMENTI (FUOCO ANDANTE)

si ha quando il cumulo da accendere non è puntiforme ma è disposto lungo una fila/andana e la combustione si sposta lungo la fila/andana PERIODO

INDICAZIONI

SEMPRE

NON SI PUÒ

da NOV a MAR

NON SI PUÒ*

da APR a OTT

SI PUÒ

FUOCHI (PUNTIFORMI) PERIODO

INDICAZIONI

da NOV a MAR

NON SI PUÒ

da APR a OTT

SI PUÒ

SEMPRE

SI PUÒ

*a meno che non sia emessa, dal Sindaco del luogo, ordinanza di deroga ai sensi della L.R. 1/2019, art. 16, comma 1bis (per non più di 30 giorni in motagna, 15 in pianura, anche non continuatuivi)

GASOLIO AGRICOLO, ULTIMI PRELIEVI ENTRO IL 30 NOVEMBRE Si ricorda alle aziende associate, che non hanno ancora provveduto, di effettuare il prelievo delle ultime quantità di gasolio agricolo agevolato entro e non oltre il 30 novembre 2020. Un prelievo dopo tale data, fino alla fine dell’anno, comporterà un aumento automatico (calcolato su Sistema Piemonte) della rimanenza di gasolio che verrà presa in considerazione in occasione dell’assegnazione di carburante per l’anno 2021. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’ufficio UMA di Confagricoltura Cuneo.

BANDO INAIL, CLICK DAY RINVIATO La Direzione Generale dell’INAIL ha rinviato dal 9 novembre al 21 dicembre 2020 la data di pubblicazione delle specifiche per l’inoltro della domanda telematica e l’individuazione del vero e proprio click day. Per ulteriori informazioni contattare gli uffici Confagricoltura Cuneo.

[Tabella fornita dai Carabinieri Forestali]

LEGGE REGIONALE 15/2018 INCENDI BOSCHIVI: ATTENZIONE A DIVIETI E DEFINIZIONI


MODIFICHE AL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL’ASTI DOCG Il 22/10/2020 sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il nuovo Disciplinare di produzione dell’Asti DOCG che entra in vigore da tale data. Vi riportiamo le principali modifiche agli articoli. Per un approfondimento si rimnda al Disciplinare completo del Consorzio di Tutela. Art. 2: viene tollerata la presenza accidentale di uve provenienti da vitigni diversi dal Moscato bianco, con limi-

tazione ai soli vitigni a bacca bianca aromatica autorizzati in Piemonte nella misura del 3%. Art. 5: è possibile destinare il mosto rivendicato come Moscato d’Asti e Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva, tramite riclassificazione, ad Asti Spumante di qualsiasi tipologia; è possibile anche l’operazione inversa purché le caratteristiche del mosto per titolo alcolometrico volumico naturale lo consentano.

Art. 6: sono state inserite per l’Asti Spumante nuove tipologie di residuo zuccherino, potendo quindi ampliare la gamma con Brut, extra Brut, Brut Nature o Pas Dosé Art. 7: estensione a tutte le tipologie Asti Spumante, Moscato d’Asti e Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva dell’uso del termine “vigna” seguito da toponimo o nome tradizionale. Per informazioni contattare gli uffici Confagricoltura.

MULTE PER CHI NON REGISTRA GLI ALVEARI ENTRO IL 31 DICEMBRE Proprietari e detentori di alveari sono tenuti al Censimento annuale nel periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 dicembre di ogni anno, impegnandosi ad aggiornare la consistenza e la dislocazione di Apiari, Alveari e Sciami posseduti (ivi compresi l’indirizzo e le coordinate satellitari). A ricordarlo la FAI-Federazione Apicoltori Italiani, che richiama l’attenzione di quanti si trovino in possesso di api, specie animale per cui è previsto l’obbligo di denuncia e iscrizione all’Anagrafe Apistica Nazionale del Ministero della Salute. La FAI evidenzia inoltre che chiunque contravvenga all’obbligo di denuncia o comunicazione di variazione della consistenza di alveari può incorrere nel pagamento di una sanzione amministrativa da 1.000 a 4.000 euro. Quanti non siano iscritti all’Anagrafe delle api, infine, non possono attribuirsi la qualifica di “Apicoltore” decadendo dal beneficio dei finanziamenti previsti per gli operatori del comparto.

SVM SERIE

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INSERTO TECNICO

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GESTIONE DEI RIFIUTI ALLUVIONALI SUI TERRENI AGRICOLI L’Assessorato regionale all’Ambiente, insieme a quelli all’Agricoltura e alla Protezione civile, in seguito anche alla lettera di Confagricoltura riguardo alle problematiche di gestione dei materiali apportati sui terreni dai recenti eventi alluvionali, ha prodotto due note di chiarimento in cui sintetizza le procedure da seguire per l’accumulo e lo smaltimento di questi rifiuti.

20

INSERTO TECNICO

Molto importante è la puntualizzazione secondo cui l’attività di rimozione dei materiali dai terreni alluvionati non costituisce attività di gestione dei rifiuti qualora sia condotta secondo quanto previsto dall’art. 183 del D.lgs 152/2006. Vengono inoltre date indicazioni riguardo alla selezione dei materiali, che deve essere possibilmente accurata, e al loro accumu-

lo temporaneo sui terreni aziendali o in aree che possono essere messe a disposizione dalle Cooperative o dai Consorzi ai quali l’azienda è associata. Il recupero e la movimentazione di terra e altri inerti è da valutare ai sensi dell’art. 185 comma 1 lett. b) e c) (per materiali in sito) o 185 comma 4 (materiale fuori sito). Qualora i detriti selezionati e accumulati si configurano come rifiuti, i costi di raccolta e smaltimento saranno a carico dei Comuni e dei Consorzi di gestione dei rifiuti, ai quali è indirizzata una specifica lettera di sensibilizzazione.

LA RICERCA DEL TARTUFO È CONSENTITA Ad integrazione dei chiarimenti inerenti le attività consentite e a precisazione dei divieti imposti dal DPCM del 3 novembre 2020 e dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre 2020, sentita al proposito la Prefettura di Torino, si puntualizza che l’attività di ricerca del tartufo sul territorio regionale è considerata assimilabile ad attività lavorativa ed è da intendersi consentita nell’orario interessato dai divieti purché il soggetto che pratica l’attività sia titolare di una valida licenza, abbia sempre con sé il relativo tesserino abilitante. Resta inteso che l’interessato deve avere compilato il modello di autodichiarazione per gli spostamenti disponibile sul sito della Regione Piemonte e del Ministero dell’Interno.


VITIVINICOLTURA

Definiti i prezzi delle uve 2020: i cali restano contenuti L’OTTIMA QUALITÀ HA RIBALTATO LE PREVISIONI DI MARZO-APRILE PREMIATI IN PARTE I GRANDI SFORZI DEGLI AGRICOLTORI IN UN’ANNATA TRAVAGLIATA PER VIA DELLA PANDEMIA

PREZZI UVE 2020

Valori indicativi (in €/kg) Accordo collettivo art. 45 Legge 203/82 DA

L

o scorso 28 ottobre si è riunita la commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari (Legge 203/82) della provincia di Cuneo, per determinare i valori delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti. Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto l’accordo collettivo, ha espresso i valori della tabella a fianco. “Le maggiori difficoltà hanno interessato le uve destinate alla produzione di vini Doc e Docg, che si collocano su fasce di mercato più elevate e il cui consumo avviene prevalentemente attraverso il canale dell’Ho. Re.Ca.e - commenta Confagricoltura Cuneo -. Il rialzo delle quotazioni rispetto alle previsioni di marzo-aprile è da imputare anche all’ottima qualità delle uve, che su alcune varietà ha toccato punte di eccezionalità, e alla contenuta produzione, premiando così almeno in parte gli sforzi dei vitivinicoltori in un’annata difficile e travagliata come quella 2020”.

A

Valore Medio

UVA DESTINATA ALLA DOCG Nebbiolo per vino “BAROLO”

2,00

2,80

2,40

Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva

3,00

3,50

3,25

Nebbiolo per vino “BARBARESCO”

1,80

2,20

2,00

Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva

2,20

2,90

2,55

Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore”

0,80

1,20

1,00

Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA”

0,80

1,20

1,00

Nebbiolo per vino “ROERO”

1,10

1,50

1,30

Arneis per vino “ROERO ARNEIS”

0,90

1,20

Pinot e Chardonnay per vino "ALTA LANGA"

VALORE MEDIO INDICATIVO

1,22 €/Kg

Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”

VALORE MEDIO INDICATIVO

1,10 €/Kg

1,05

UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA”

0,80

1,40

1,10

Barbera per vino “BARBERA D’ALBA superiore o selezionata”

1,20

1,50

1,35

Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA”

0,80

1,20

1,00

Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA”

1,00

1,40

1,20

Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO”

0,90

1,30

1,10

Arneis per vino “LANGHE ARNEIS”

0,90

1,00

0,95

Freisa per vino “LANGHE FREISA”

1,00

1,10

1,05

Favorita per vino “LANGHE FAVORITA”

0,90

1,20

1,05

Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY”

0,90

1,20

1,05

Pinot Nero per vino “LANGHE PINOT NERO”

1,00

1,20

1,10

Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA”

1,30

1,70

1,50

Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA”

0,80

1,20

1,00

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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VITIVINICOLTURA

Vino, troppo esigue le misure per il rilancio CONFAGRICOLTURA EVIDENZIA LA PREOCCUPAZIONE DEI VITICOLTORI PER IL PERIODO CHE SI PROSPETTA di Gilberto Manfrin

I

l mercato vitivinicolo continua ad essere messo a dura prova. Le misure attuate fino ad ora dallo Stato per il settore, come la distillazione o la riduzione di resa, anche se molto utili, si sono rilevate inefficaci per la loro complessa attuazione. Come non bastasse, il nuovo lockdown con le sue conseguenze, mina ancor di più il comparto. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte esprime così la preoccupazione dei viticoltori per il periodo: “Dobbiamo fare i conti con questa nuova chiusura imposta dalla pandemia, ma già solo col mantenimento del blocco della ristorazione nelle ore serali, saremmo comunque andati incontro a un drastico calo della domanda da parte di tutto il canale Ho.Re.Ca, con danni pesantissimi”. “Le feste natalizie e di fine anno continua Allasia - rappresentavano tradizionalmente un’occasione di significativo consumo dei vini di qualità: pranzi e cene in compagnia sono l’occasione per bere, con moderazione, vini importanti che non si consumano tutti i giorni”. Non solo: “Le chiusure del mercato tedesco – sottolinea Confagricoltura Piemonte – preoccupano

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fortemente i viticoltori, in quanto la Germania è uno dei nostri più importanti mercati di esportazione, soprattutto per l’Asti spumante e il Moscato d’Asti”.

GIANLUCA

DEMARIA Presidente sezione Vitivinicola Confagricoltura Piemonte

CHIEDIAMO CHE LE MISURE SIANO RIVOLTE SOLO AI VINI DOP. CLICK DAY INACCETTABILE

Una goccia nel mare L’aiuto che dovrebbe arrivare dal governo con le misure di attuazione del Decreto Rilancio, rappresentano per Confagricoltura “una goccia nel mare”. Il decreto sullo stoccaggio privato dei vini di qualità, così come prospettato dal Ministero delle Politiche agricole, che avrebbe dovuto essere esaminato nei giorni scorsi dalla Conferenza Stato Regioni, non contribuirà sicuramente a risolvere il problema. La dotazione finanziaria del provvedimento, seppur significativa - si parla di circa 9,54 milioni di euro - è totalmente insufficiente per il raggiungimento dello scopo. Secondo il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro “il quantitativo di vino che potrà essere oggetto di uno stoccaggio privato a sei mesi non raggiungerà i 900.000 ettolitri, a fronte di una produzione nazionale che supera i 46 milioni di ettolitri. In questo modo si potrà togliere temporaneamente dal mercato meno del 2% della produzione nazionale: per il Piemonte vorrebbe

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

dire poter stoccare a sei mesi meno di 50.000 ettolitri di vino su una produzione totale di oltre 2,6 milioni di ettolitri”.

Le richieste: no al click day “Con lo stoccaggio privato dei vini di qualità - aggiunge Gianluca Demaria, presidente sezione Vitivinicola di Confagricoltura Piemonte - si rischia nuovamente che le aziende non riescano ad aderire ai contributi anche per le modalità con cui si è ipotizzato che saranno assegnati, cioè con un click day. Inaccettabile. Chiediamo innanzitutto che le misure siano rivolte esclusivamente ai vini DOP, di eliminare il requisito della certificazione ma che si possa scegliere di aprire anche ai “vini atti a divenire”, di incrementare l’aiuto almeno a 3 euro/hl/mese per i vini DOC e 5 e euro per i vini DOCG, infine di eliminare il criterio della graduatoria per ordine di presentazione telematica. E per un’eventuale perdurare

della crisi dobbiamo già programmare una distillazione dei vini Doc e Docg”. Ma i contributi scarseggiano: “Per attuare un intervento che abbia un impatto positivo occorrerebbero almeno 100 milioni di euro - dice Luca Brondelli di Brondello, membro della giunta nazionale di Confagricoltura - altrimenti si rischia di impegnare risorse comunque importanti senza ottenere un risultato tangibile. Ci auguriamo che il governo comprenda la situazione e trovi le risorse aggiuntive per dare significato alla misura”.

Aprire un confronto Confagricoltura Piemonte ha illustrato la propria posizione all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, che si è schierato a difesa dei produttori piemontesi, chiedendo inoltre che si apra un confronto tra la filiera e le istituzioni per programmare, già all’inizio del 2021, una politica di contenimento dell’offerta, se necessario anche attivando una nuova distillazione delle produzioni, per consentire di gestire in modo adeguato un equilibrio commerciale oggi molto precario.

FONDI

100mln i fondi utili per il rilancio del comparto vino. Ne sono previsti meno di 10

NECESSARI


Promozione Asti e Moscato: “I risultati vanno misurati” L’ASSEMBLEA HA STABILITO L’IMPORTO DELLA TARIFFA ERGA OMNES “UVA” IN 2,80 EURO PER LA VENDEMMIA 2019 di Gilberto Manfrin

P

romozione e comunicazione. Il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg ci crede molto e anche i produttori sono coinvolti nel supportare le attività indirizzate ad elevare al massimo la riconoscibilità della denominazione. Infatti, a seguito dell’incarico conferito nel 2012 dal Ministero dell’Agricoltura al Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg per le attività di promozione, valorizzazione, tutela e

vigilanza delle denominazioni dallo stesso tutelate in modalità erga omnes, norma che consente di esigere il rispetto delle regole e richiedere contributi sia alle aziende consorziate sia a quelle non associate, i consiglieri della parte agricola hanno proposto all’assemblea del Consorzio che ha deliberato, nel giugno 2019, una tariffa, appunto erga omnes non solo sulle bottiglie, ma anche sulla produzione di uva coinvolgendo, in questo modo, anche il comparto agricolo

Il logo del Consorzio su rotonde e paline nei vigneti è una delle iniziative mirate alla promozione della denominazione

in una contribuzione diretta a supporto della denominazione. L’assemblea ha fissato l’importo della tariffa erga omnes “Uva” a 2,80 euro per quintale di uva Moscato bianco atta alla produzione dell’Asti e Moscato d’Asti.

A che cosa serve la quota Ma come verrà divisa la cifra? Di questi 2,80 euro per quintale prodotto, 0,375 euro andranno a coprire i costi inerenti le attività di tutela e vigilanza, come ad esempio le spese per la registrazione dei marchi della Denominazione, per cause legali riguardanti l’utilizzo indebito della stessa, la verifica del prodotto sul mercato e altre attività. I restanti 2,425 euro riguarderanno le attività di promozione e valorizzazione, come le campagne pubblicitarie in collaborazione con Alessandro Borghese, che stanno iniziando a riscuotere successo e fanno parlare molto i media nazionali portando il territorio e la

denominazione all’attenzione e nella mente del consumatore; le attività di degustazione finora realizzate, che hanno fatto conoscere tutte le tipologie dell’Asti e del Moscato d’Asti docg: organizzazione di eventi, partecipazione a fiere e mostre, incoming (inviti) con giornalisti ecc. sia sul mercato nazionale sia su quello internazionale. “Sono tutte attività che vanno supportate e il fatto che oggi si chieda anche alla parte agricola di essere coinvolta nelle spese per queste attività basilari per il consolidamento della filiera, se da un lato può essere letto come un sacrificio, dall’altro rappresenta una crescita di consapevolezza e di equità all’interno della filiera perché non è più il tempo di “vendemmiare e salutare” l’uva, ma di essere coinvolti in prima persona (e la partecipazione alle spese è un modo perfetto e diretto per esserlo) nella gestione del futuro del Moscato bianco per l’Asti spumante e il Moscato d’Asti docg”, dicono dal Consorzio.

Misurare i risultati “Come mondo agricolo comprendiamo le difficoltà del momento; tuttavia, per il futuro chiediamo che si

TARIFFA

2,8 €/q

importo per le attività di promozione e valorizzazione

ERGA OMNES

trovi il modo anche di misurare i risultati di queste campagne di promozione e comunicazione, per capire se il contributo che le aziende versano serve a far crescere le vendite della denominazione e tutelare così il reddito degli agricoltori”, commenta Confagricoltura Cuneo. La fattura inerente la tariffa erga omnes “Uva” vendemmia 2019, a copertura delle fondamentali attività consortili, è stata recapitata alle aziende nelle scorse settimane.

LUTTO Tutta la Confagricoltura di Cuneo si stringe intorno alla famiglia Pio Cesare per la scomparsa, avvenuta lo scorso 5 novembre, di Rosy Pio, rappresentante della terza generazione della celebre azienda albese, associata a Confagricoltura Cuneo.

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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FRUTTICOLTURA

Kiwi, raccolta buona ma il futuro è incerto L’80% DELLE AZIENDE FRUTTICOLE HA RIDOTTO LA PRODUZIONE, PREOCCUPA L’AVANZARE DELLA MORIA di Davide Rossi

N

on c’è pace per i kiwi in provincia di Cuneo. Fortemente colpito dalla batteriosi prima e dalla moria poi, gli ettari coltivati ad actinidia, in passato una delle voci prevalenti e più importanti dell’economia agricola del Saluzzese, ma dell’intera provincia di Cuneo in generale, sono in costante contrazione: circa l’80% delle aziende ortofrutticole locali hanno ridotto l’entità dei propri frutteti. Nel corso del 2020 è da registrare un ulteriore problema, dovuto alla grandinata disastrosa che verso metà giugno ha colpito la zona tra Lagnasco, Manta, Verzuolo e la sua frazione Falicetto, non solo compromettendo totalmente il raccolto dell’anno ma causando anche danni che impatteranno sull’annata 2021. Ciò poiché il violento fenomeno atmosferico ha martoriato le piante defogliandole e facendo danni sui tralci proprio nel momento in cui essi stavano gemmando per l’anno successivo, compromettendone forse lo sviluppo futuro: la prossima stagione si preannuncia quindi all’insegna di ulteriori difficoltà per quell’importante distretto produttivo.

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Nonostante la situazione difficile, si cerca di guardare avanti: “Quella in corso non sembra fin qui un’annata negativa, anche se eravamo abituati a standard produttivi decisamente più elevati in passato: il prezzo della merce pare attestarsi su livelli buoni in questa prima fase” puntualizza Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo, cui fa eco Marco Bruna, segretario delle zone di Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura Cuneo che precisa: “Gli accordi sul prezzo raggiunti in fase di campagna sfiorano l’euro al chilogrammo, anche a causa della produzione ridotta”.

Contrasto alle patologie Non c’è dubbio tuttavia che il futuro del kiwi in provincia di Cuneo si giocherà sul campo delle contromisure alle patologie che lo stanno flagellando: “Già da qualche anno alcune aziende hanno effettuato importanti investimenti per porre sotto telo di copertura alcuni appezzamenti, poiché ciò sembra rendere meno elevata l’incidenza della moria; i risultati sono soddisfacenti solo in parte

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

purtroppo”, segnala Simone Monge, tecnico ortofrutticolo di Confagricoltura Cuneo. Dalla scorsa stagione, inoltre, alcune aziende hanno tentato nuovi innesti ma i dati, che al momento sembrano essere incoraggianti, dovranno essere sottoposti alla verifica delle prossime annate. Discorso simile per quanto riguarda l’introduzione del kiwi giallo, tentata ma gravata dagli elevati costi

MORIA DEL KIWI

KIWI

50q

produzione media 2020 per giornata piemontese

CALO PRODUTTIVO di avviamento dei frutteti, che non risultano comunque essere al riparo dai danni.

Confagricoltura chiede ristori per le aziende

Batteriosi e moria continuano a colpire le coltivazioni di actinidia e la strada per risolvere il problema sembra essere ancora molto lunga. Sull’origine delle patologie, e in particolare sulle possibili cause della moria che è il fenomeno più grave, sono state formulate varie ipotesi, frutto anche delle attività di ricerca poste in essere in questi anni - ricorda Confagricoltura -. I risultati ad oggi ottenuti non consentono tuttavia di individuare un fattore determinante che porta al deperimento delle piante; al contrario, sembrano concorrere una serie di concause, presumibilmente accentuate dagli effetti del cambiamento climatico. Tra queste il venir meno di principi attivi autorizzati per le colture e disponibili ad un rapporto qualità/ prezzo conveniente per i produttori agricoli. Servono una procedura accelerata per individuare i principi attivi essenziali e l’autorizzazione all’utilizzo eccezionale in deroga.

Da qualche anno, anche a livello locale con il sostegno della Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese - Agrion, si susseguono incontri tecnici nei quali si condividono i problemi osservati per cercare di pervenire ad una soluzione, che tuttavia manca ancora. Confagricoltura chiede iniziative raccordate e sinergiche tra lo Stato e tutte le Regioni coinvolte e, sul fronte della ricerca, tra i primari istituti scientifici. Sono sollecitate, infine, misure tempestive per il ristoro dei produttori. “Riponiamo fiducia nel gruppo di lavoro nazionale sulla moria del kiwi, che vede al suo interno anche tre esperti proposti dalla Regione Piemonte, uno dei quali nel ruolo di coordinatore nazionale”, precisa Marco Bruna. Confagricoltura ha però chiesto al ministero di essere coinvolta ai lavori del tavolo istituito.


per il Cuneese ma in crisi, quali il pesco e il kiwi. Molte aziende preferiscono investire terreno e risorse per la melicoltura: “Si tratta di una tendenza sempre più marcata in questi ultimi anni, ma che porta alcune domande in merito al futuro, poiché le incognite sulla tenuta di un mercato ormai europeo e mondiale sono tante; una eventuale stagnazione dei prezzi potrebbe penalizzare non poco i produttori locali“, afferma con prudenza Simone Monge, tecnico di Confagricoltura Cuneo.

Prosegue la raccolta mele in provincia di Cuneo

Che fine ha fatto il catasto ortofrutticolo?

Mele, produzione eccellente si attende un prezzo congruo LA STAGIONE 2020 STA ANDANDO VERSO LA SUA CONCLUSIONE CON SEGNALI OTTIMI, NON MANCANO PERÒ GLI INTERROGATIVI

T

empo di primi bilanci per l’annata delle mele, giunta a fine raccolta delle varietà estive sotto i migliori auspici e nel pieno delle raccolte autunno-inverno. “La produzione di questa stagione è ottima, sicuramente migliore di quella del 2019 nella quale si erano registrati cali significativi, la qualità addirittura eccellente. Le aspettative per un prezzo congruo ci sono tutte”, sottolinea Marco Bruna, segretario delle zone di Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura Cuneo. Una speranza, in attesa della raccolta delle varietà invernali, che sembra essere giustificata anche dai dati di produzione, in flessione, in altre zone italiane vocate a questa coltura. La crescita locale deriva anche dall’avviamento di numerosi nuovi impianti, che sono andati in produzione quest’anno per la prima volta. “Il Piemonte è ormai stabilmente la seconda regione italiana in termini di superficie coltivata e produzione di mele: un dato significativo

CLAUDIO

SACCHETTO Presidente sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo

IL PIEMONTE È ORMAI LA SECONDA REGIONE ITALIANA PER SUPERFICIE COLTIVATA E PRODUZIONE DI MELE non soltanto a livello numerico, ma anche di qualità. Ora attendiamo il riscontro dei mercati, con l’incognita sui consumi derivante dall’emergenza Coronavirus” afferma Claudio Sacchetto, produttore e presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo. La coltivazione delle mele si è ulteriormente diffusa anche a discapito di altre, tradizionali

A questo proposito, ricordiamo che Confagricoltura ha posto in evidenza come il catasto ortofrutticolo – strumento di conoscenza e programmazione della produzione – ancora non sia stato attivato, pur a fronte di uno stanziamento di 5 milioni di euro ripartiti tra il 2019 ed il 2020. È importante accelerare su questo punto perché conoscere il potenziale frutticolo e varietale è essenziale per orientare le scelte e gli investimenti. Nel corso della stagione non sono mancate le minacce alla produzione: “In un anno in cui i danni provocati dalla cimice asiatica sono stati inferiori rispetto al passato, le preoccupazioni maggiori sono arrivate dall’umidità che si è fatta sentire ampiamente a causa delle piogge primaverili e ha favorito la ticchiolatura, la patina bianca e il proliferare degli afidi” continua Monge. Da rimarcare anche quest’anno i danni causati alle coltivazioni da fenomeni atmosferici violenti e imprevedibili, come grandinate o trombe d’aria sempre più frequenti sul nostro territorio per via delle mutazioni climatiche in corso. “Soltanto attraverso l’istituzione del Fondo Mutualistico per prevenire le avversità atmosferiche, le epizoozie e le fitopatie previsto dal Ministero delle politiche agricole potremo ristorare adeguatamente chi subisce danni”, conclude Sacchetto.

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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TURISMO RURALE

Il grido di aiuto degli agriturismi GRAZIE A CONFAGRICOLTURA È STATO CONCESSO L’ASPORTO E LA CONSEGNA DI PASTI A DOMICILIO di Francesca Braghero

S

e già le disposizioni del precedente Dpcm, che imponevano pesanti divieti e limitazioni di orario, avevano generato gravi conseguenze per l’economia delle oltre 400 strutture agrituristiche del Cuneese (1.300 in Piemonte), con il Dpcm del 3 novembre, il settore agrituristico rischia di andare incontro ad una crisi senza fine. Dopo qualche mese di faticosa e

DISPOSIZIONI ANTI-COVID

Sul sito di Confagricoltura un utile vademecum

Sul sito di Confagricoltura Cuneo, alla voce di menu “Covid19”, è presente una pagina, costantemente aggiornata in base all’evoluzione della situazione e delle normative, contenente tutte le disposizioni previste dal nuovo Dpcm per il settore agricolo e agrituristico. Inoltre, dato che spesso l’applicazione delle indicazioni va valutata in base al caso specifico, si invita chi avesse eventuali dubbi, a contattare l’Ufficio Sicurezza, Qualità e Certificazioni Alimentari di Confagricoltura Cuneo (ramero@

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lenta ripresa, complice la stagione estiva ed il relativo abbassamento dei numeri dei contagi da Covid-19, durante i quali gli agriturismi si erano impegnati a mettere in atto e rispettare tutti i protocolli di sicurezza previsti dalla Legge, ora si teme che la chiusura obbligata di tutti i locali porterà il settore al collasso. “Molti agriturismi stavano appena riprendendo un po’ di fiato,

confagricuneo.it– 0171/692143 – 3665989772) per una consulenza su come adeguare le disposizioni alla propria realtà ed informazioni generali su modulistica, procedure operative e cartellonistica. Dalla medesima pagina è anche possibile scaricare il cartello obbligatorio da esporre all’ingresso delle attività con servizio di ristorazione per indicareil numero massimo di persone consentito all’interno del locale ed il registro da utilizzare per l’annotazione giornaliera delle presenze e dei contatti.

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

VALTER

ROATTINO Presidente Agriturist Cuneo

CON GLI ULTIMI DUE DECRETI SI RISCHIA DI ARRIVARE ALLA CESSAZIONE DEFINITIVA DI MOLTE ATTIVITÀ nonostante la pesante mancanza di turisti stranieri che nel 2019 hanno rappresentato il 58% dei pernottamenti negli agriturismi. Ora con gli ultimi due decreti, che hanno stabilito dapprima lo stop all’apertura in orario serale e poi la chiusura totale di tutti i servizi di ristorazione in Piemonte, inserito nella cosiddetta ‘zona rossa’, si rischia di arrivare in tempi brevi alla cessazione definitiva di molte attività” - commenta Valter Roattino, presidente di Agriturist Cuneo. Malgrado, ormai da mesi, in tutte le strutture ricettive venissero applicate e pienamente rispettate le regole inerenti l’uso delle mascherine e le attività di sanificazione, oltre alle garanzie di distanziamento sociale, le nuove dure restrizioni imposte dal Governo complicano la situazione, già molto delicata, delle aziende agrituristiche piemontesi. Entrando nel dettaglio del Dpcm del 3 novembre, che resterà in vigore fino al prossimo 3 dicembre, esso prevede la sospensione,

nelle zone rosse d’Italia, di tutte le attività dei servizi di ristorazione, fra i quali rientrano anche gli agriturismi. In vista del decreto, Confagricoltura e Agriturist Piemonte avevano immediatamente richiesto alla Regione di concedere alle strutture agrituristiche le stesse opportunità previste per bar e ristoranti in termini di vendita con asporto e consegne a domicilio. Provvedimento che è stato accolto alcuni giorni dopo l’entrata in vigore del Dpcm, configurandosi come regime in grado di contribuire alla limitazione degli spostamenti e assumendo anche un valore dal punto di vista sociale, in quanto capace di assicurare una copertura di servizio anche nelle aree rurali e a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione.

Gli aiuti previsti Per quanto riguarda gli aiuti al settore, il Decreto Ristori Bis del 6 novembre prevede un contributo a fondo perduto per tutte le attività che, trovandosi in zona rossa o arancione del Paese, sono state costrette a chiudere. Senza bisogno di fare alcuna domanda, verrà garantito il 200% del contributo già ricevuto sulla base del Decreto

SERVONO ESENZIONI O DRASTICHE RIDUZIONI DI BOLLETTE E CANONI DI VARIO GENERE


Rilancio e accreditato direttamente sui conti correnti delle imprese interessate dalle misure restrittive che ne avevano già usufruito. Mentre le aziende agrituristiche che non avevano potuto beneficiare del precedente contributo e che, quindi, non riceveranno il pagamento in automatico, potranno presentare domanda sul sito dell’Agenzia delle Entrate intorno a fine mese. Il Decreto cancella anche la seconda rata IMU 2020, con riferimento agli immobili e alle relative pertinenze in cui si esercitano le attività agrituristiche, purchè i proprietari siano i diretti gestori dell’attività stessa. Per i datori di lavoro privati dell’a-

griturismo con alloggio e ristorazione saranno, inoltre, sospesi anche per il mese di dicembre i termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali. A proposito di decontribuzioni, il presidente Roattino pone al legislatore un’ulteriore richiesta di intervento in merito alle altre spese che l’azienda agrituristica deve sostenere: “Mi riferisco, ad esempio, ai costi della TARI, delle bollette dell’energia elettrica, di abbonamenti e canoni annuali di vario genere. Servono, anche in questo caso, esenzioni o drastiche riduzioni, visto il momento di difficoltà”.

Sono oltre 400 le strutture agrituristiche della provincia di Cuneo

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per il successivo ritiro e smaltimento;

Container usati

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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SILVICOLTURA

Legno, sinergie per valorizzare la fiiera CONFAGRICOLTURA PROTAGONISTA DEL PROGETTO “CLUSTER LEGNO CUNEO” AL VIA IN QUESTI GIORNI

I

n Piemonte il settore legno-arredo, dal bosco all’arredo, all’edificio, alla produzione di energia, è articolato su oltre 3.500 aziende (il 7,8 per cento del settore nazionale), per un totale di quasi 13.500 addetti, mentre superano il numero complessivo di 850 le imprese produttrici di mobili (il 4 per cento circa di quelle italiane). Acquista, quindi, una notevole rilevanza il fatto che in queste settimane decolli il progetto “Cluster legno Cuneo”, inserito nell’àmbito del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020 della Regione Piemonte-Misura 16-Operazione 16.2.1, azione 1: “Progetti Pilota

nel Settore Forestale”. Il cluster, come dice la “Treccani”, è un’agglomerazione geografica di aziende interconnesse, fornitori specializzati, imprese di servizi, imprese in settori collegati e organizzazioni associate che operano tutti in un particolare campo, caratterizzata dalla contemporanea presenza di competizione e cooperazione tra imprese. Le imprese destinatarie del contributo stanziato dal bando sono: Società agricola “Allasia Plant” di Cavallermaggiore (produzione), “Legnami Priola” di Carrù (prima trasformazione), “Fas” di Castellinaldo (seconda trasformazione) e la rete di imprese cuneesi “I Pro-

Il patrimonio boschivo della provincia di Cuneo è rilevante

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

fessionisti dell’Arredo” (commercializzazione), con il supporto delle rispettive associazioni di categoria (nell’ordine: Confagricoltura Cuneo, Cna Cuneo, Confindustria Cuneo e Confcommercio Cuneo). Il progetto, di cui è capofila il Centro Servizi per l’Industria (Csi) srl, è sostenuto da FederLegnoArredo, Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Cuneo, Scuola forestale di Ormea e Scuole San Carlo. L’innovazione organizzativa è alla base delle iniziative che saranno sviluppate nell’arco di un biennio, usufruendo di un finanziamento a fondo perduto. Il Cluster dovrà promuovere la filiera del legno, valorizzare questo nobile materiale, far collaborare le aziende fra di loro e connettere le imprese con i soggetti che possono favorirne lo sviluppo.

Obiettivi del progetto Gli obiettivi strategici del progetto sono i seguenti: sinergia territoriale tra istituzioni, istituti di ricerca, organizzazioni imprenditoriali e aziende; ottenimento di certificazioni di gruppo e di catena di custodia (riduzione dei costi, marchio collettivo, riconoscibilità territoriale, qualità del prodotto); promozione dell’innovazione attraverso la cooperazione; supporto diretto alle aziende per valorizzare l’eccellenza e la visibilità del prodotto e dell’intero sistema; sostegno della filiera del legno anche attraverso la promozione di reti di impresa; sostegno di buone

prassi nell’àmbito dell’economia circolare, attraverso lo studio e l’applicazione di un modello virtuoso di recupero e di riutilizzo del materiale di scarto derivante dalla lavorazione del legno (come il recupero e il riutilizzo degli imballaggi in legno). Tra l’altro saranno realizzati un apposito logo delle campagne di comunicazione, un sito web dedicato con marketplace, eventi di comunicazione in persona e tramite i social, percorsi formativi per la filiera, partecipazioni a fiere di settore e un viaggio studio per comprendere l’organizzazione e le attività di altri cluster del settore. “Siamo lieti di far parte di questo ambizioso progetto, volto a promuovere un sistema territoriale attivo, capace di valorizzare l’imprenditoria e l’eccellenza delle produzioni attraverso il rafforzamento della filiera, l’attenzione alla sostenibilità, il focus sull’innovazione - commentano da Confagricoltura Cuneo -. Un punto di forza del progetto è rappresentato dalla centralità del mondo del legno, un settore che riveste un ruolo fondamentale nel nostro territorio, ma che spesso viene penalizzato o “dimenticato” anche a livello nazionale. Ci metteremo fin da subito al lavoro, in sinergia con le altre organizzazioni, per raggiungere gli obiettivi del Cluster, convinti che siano indispensabili la cooperazione e il coinvolgimento dei vari stakeholder per generare ricadute positive sui territori in ottica di filiera”.


Orari uffici

ATTENZIONE: gli uffici di Confagricoltura Cuneo, compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico negli orari indicati in tabella, ma SOLTANTO PREVIO APPUNTAMENTO e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili. Per tutte le attività saranno individuate misure volte a garantire la protezione dall’esposizione al contagio da Coronavirus, secondo le indicazioni del “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”.

www.confagricolturacuneo.it

Si ricorda che per accedere agli uffici è necessario indossare la mascherina.

ZONA DI CUNEO

CUNEO

Via Caccia: 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it

Dronero Via IV Novembre: 20 - (c/o Geom. Garbarino) - Tel. 0171.918182 Caraglio Piazza Martiri della Libertà: 29 Villafalletto Via Vittorio Veneto: 8 Demonte Piazza R. Spada - (ex Scuola Media) Tarantasca Via Vittorio Veneto: 21 - (c/o sala Municipio) Busca Via Cavour :19 - (davanti al Municipio)

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Piazza Prunotto: 5 - Tel. 0173.281929 - alba@confagricuneo.it

Cherasco Via Garibaldi: 25 (c/o Pratiche Auto) - Tel. 0172.489764 Canale Piazza Trento e Trieste: 74 - Tel. 0173.970180 S. Stefano B.

Via Roma: 38/F - Tel. 0141.840782

Cortemilia Piazza Savona, 14

Morozzo Via Marconi: 66 Dogliani Via XXXI Luglio: 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata: 13

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Aperto il 2° e il 4° venerdì del mese (8:30-11:45)

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Via Torino: 40 - Tel. 0175.217120 - saluzzo@confagricuneo.it

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Moretta Via San Giovanni: 8 - (c/o Centro Anziani)

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ZONA DI SAVIGLIANO Via Togliatti: 16 - Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 - savigliano@confagricuneo.it

Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253

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UFFICIO DI FOSSANO e BRA

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Barge Piazza Stazione 12 – Tel 0175.349172

SAVIGLIANO

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ZONA DI SALUZZO

SALUZZO

Piazza Dompè, 3 - Tel. 0172.244484 - bra@confagricuneo.it Via Vittorio Emanuele II, 124 - Tel. 0172.244484 - bra@confagricuneo.it

9:00-11:00

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9:00-17:00

Aperto il 1° e 3° mercoledì del mese (9.00/17.00)

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Carrù Viale Vittorio Veneto: 8

9:00-12:00

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Viale Vittorio Veneto: 17/F - Tel. 0174.42071 - mondovi@confagricuneo.it

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CHIUSO (fare riferimento all’Ufficio zona di Cuneo)

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Nuovo numero unico di FAX: 0171 183.21.54 I NOSTRI

UFFICI

Sede provinciale: Via Bruno Caccia: 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8:30/12,30 (dal lunedì al sabato) - 14/17 (lun, mar e mer)

PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo L’Agricoltore cuneese N.08gli•uffici NOVEMBRE è presente in tutti di zona 2020

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Il patronato Enapa è vicino a tutti i cittadini IN QUESTI MESI DIFFICILI GLI UFFICI DANNO CONSULENZA SULLE MISURE DI SOSTEGNO PREVISTE PER L’EMERGENZA COVID di Francesca Braghero

T

ra i servizi di Confagricoltura Cuneo sempre attivi, ricordiamo il CAF e l’ENAPA, il patronato a servizio di tutti i cittadini, finalizzato alla tutela sociale in forma gratuita. In questo periodo segnato dall’emergenza Covid-19, Elena Turco, da poco nominata responsabile provinciale del patronato, fa sapere che sono moltissimi i cittadini, e non solo agricoltori, che

PER SOCI E DIPENDENTI

si rivolgono all’ufficio per capire meglio le disposizioni stabilite dagli ultimi decreti ministeriali emanati per andare incontro alle esigenze dei settori più colpiti dall’emergenza. “Le richieste di aiuto che riceviamo maggiormente in questi giorni riguardano il rinnovo del Reddito di Emergenza per i mesi di novembre e dicembre, previsto dal Decreto Ristori, spettante a tutti coloro che ne avevano già diritto

e a chi a settembre ha avuto un reddito inferiore all’importo del bonifico, per il quale bisogna presentare domanda dal 10 al 30 novembre – spiega Elena Turco –. Altrettanto importante è il supporto che in questo momento il patronato può dare, più specificatamente nell’ambito agricolo, a tutti i coltivatori diretti iscritti alla gestione INPS, che verranno direttamente contattati dall’ufficio di

Condizioni vantaggiose con IWS, Mail Boxes e GLS

Questo mese il già ricco pacchetto di convezioni per soci e dipendenti di Confagricoltura Cuneo di arricchisce di agevolazioni e sconti nel settore delle spedizioni, particolarmente utili in questo periodo di lockdown. La prima è quella con IWS, che offre ai soci tariffe DHL agevolate sulle spedizioni internazionali verso privati e aziende, uno sconto del 10% sulle emissioni e-AD con codice accisa ed una consulenza doganale gratuita per le operazioni Export di bevande alcoliche. La seconda è quella con Mail Boxes Etc., che prevede per i soci e i loro familiari uno sconto del 35% sul listino di tutte le spedizioni in Italia, Europa e resto del mondo in modalità Standard ed Express. Nuova convenzione, attiva a partire da gennaio 2021, anche con GLS, che applicherà uno sconto del 10% sulle spedizioni in partenza dalle sedi di Cuneo e Alba e condizioni particolarmente favorevoli per le aziende associate a Confagricoltura che volessero sottoscrivere un abbonamento. Per sfruttare le agevolazioni basta presentare la tessera associativa valida per l’anno di riferimento, insieme alla quale quest’anno verrà consegnata anche una brochure informativa.

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

zona preposto riguardo lo sgravio contributivo pari ad 1/12 della contribuzione annuale, a partire dalla rata di gennaio 2021”. Tutto ciò in aggiunta ai servizi classici forniti ai cittadini senza obbligo di tessera associativa, tra i quali rientrano la compilazione e l’invio dei modelli 730 e UNICO, il calcolo dell’IMU e la certificazione Isee, a cura del CAF Confagricoltura, e l’assistenza continua in materia di pensioni e previdenza, infortunio sul lavoro e malattie professionali e tutela dei diritti delle categorie disagiate, erogati dall’ENAPA.

ELENA

TURCO Neo responsabile provinciale patronato Enapa Confagricoltura

Contatti del Patronato I servizi presentati sono a disposizione di tutti i cittadini nelle varie sedi ENAPA del territorio, che comprendono, oltre alla sede provinciale di Cuneo, gli uffici zona di Alba, di Mondovì, di Savigliano, di Saluzzo e di Bra. • Sede Provinciale di Cuneo, Via Bruno Caccia 4/6/8 0171692143, cuneo@confagricoltura. it, cuneo@enapa.it • Zona di Alba, Piazza Prunotto 5, 0173281929, alba@ confagricuneo.it, al-

ba@enapa.it Zona di Mondovì, Viale Vittorio Veneto 17/f, 017442071, mondovi@confagricuneo.it, mondovi@ enapa.it Zona di Saluzzo, Via Torino 40, 0175217120, saluzzo@confagricuneo.it, saluzzo@enapa.it Zona di Savigliano, Via Togliatti 16/a, 0172712372, savigliano@confagricuneo.it. Zona di Bra, Via Vittorio Emanuele II 124, 0172244484, bra@ confagricuneo.it

MOLTE LE RICHIESTE DI ASSISTENZA CHE ARRIVANO DA PARTE DEI CITTADINI


Bonus bebè, che cos’è e i requisiti per richiederlo IL SUSSIDIO VARIA DA 80 A 160 EURO AL MESE INFORMAZIONI AL PATRONATO ENAPA DI CONFAGRICOLTURA sotto forma di assegno mensile per 12 mesi, fino al compimento del primo anno di età o di ingresso in famiglia.

L’ASSEGNO MENSILE È EROGATO DALL’INPS FINO AL PRIMO ANNO DI ETÀ

I

A chi spetta l’assegno di natalità

l Bonus Bebè è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato o adottato nel periodo da gennaio a dicembre 2020. L’incentivo, erogato dall’Inps, è corrisposto

Il bonus bebè può essere richiesto dal genitore del neonato o del bambino appena adottato o affidato che abbia i seguenti requisiti: • Sia in possesso della cittadinanza italiana o europea, oppure un permesso di soggior-

no di lungo periodo o ancora la carta di soggiorno per familiare di cittadino UE, oppure permesso di soggiorno permanente, status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria; • Sia residente in Italia; • Sia convivente con il figlio, cioè padre o madre e figlio abitino nella stessa dimora e nello stesso Comune. Non importa che per entrambi i genitori sia così, è una prerogati-

AZIENDE PROTAGONISTE

La filiera castanicola cuneese in vetrina su “Officina Italia“ Le imprese associate a Confagricoltura Cuneo sono state protagoniste del servizio sulla filiera castanicola cuneese, realizzato da Vanni Caratto per il programma nazionale TgR “Officina Italia” e andato in onda su Rai 3 il 31 ottobre scorso. L’azienda agricola Fabrizio Bestiale di Monasterolo Casotto, accompagnata dal tecnico Confagricoltura Cristiano Gallio, e l’azienda agricola Alberto Fenoglio di Vicoforte hanno spiegato alle telecamere come ancora oggi siano alla base di una filiera economica vitale per molti territori di montagna. Inquadrando il QR code con lo smartphone si può rivedere il servizio.

NASCITE

Congratulazioni alle neo mamme

Doppio lieto evento in “casa“ Confagricoltura Cuneo. il 10 ottobre è nato Luigi, figlio di Martina Calissano (dipendente zona di Alba) e Andrea Carbone, mentre il 23 ottobre è nata Arianna, figlia di Sara Mascarello (dipendente Confagricoltura zona di Saluzzo) e Nicola Vasile. Da tutta la grande famiglia di Confagricoltura Cuneo giungano i migliori auguri di “buona vita” ai piccoli, ai genitori e alle loro famiglie.

va del genitore che ha avanzato la richiesta dell’assegno di natalità pena la decadenza del diritto a ricevere il sussidio.

Importo del bonus L’importo del Bonus può variare in base al reddito del nucleo famigliare (individuato tramite la certificazione Isee): • ISEE non superiore a 7.000 euro: assegno da 160 euro al mese; • ISEE compreso tra 7.000 euro e 40.000 euro: assegno da 120 al mese; • ISEE superiore a 40.000 euro: assegno da 80 euro al mese. Inoltre, è prevista una

maggiorazione del 20% dell’importo per ogni figlio successivo al primo.

Come richiederlo L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. Il Patronato ENAPA è a disposizione su appuntamento per fornire assistenza gratuita e l’invio della domanda.

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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LE NOSTRE XXXXXXXX AZIENDE

Da sinistra: il quadro di comando dell’allevamento e Andrea Frandino

Il Covid non ferma l’innovazione negli allevamenti avicoli A REVELLO ANDREA FRANDINO E LA SUA FAMIGLIA HANNO DA POCO INAUGURATO UNA STRUTTURA 4.0 ALTAMENTE TECNOLOGICA PER POLLI DA CARNE di Paolo Ragazzo

L

a difficile situazione economica innescata dalla pandemia di Covid-19 non risparmia nessuno. Abbiamo visto nelle precedenti pagine come anche il settore agricolo, seppur in misura minore rispetto ad altri settori, stia risentendo delle drastiche misure imposte per affrontare il momento. Fa dunque un certo effetto imbattersi in una famiglia di allevatori che, nonostante tutto e più forti di tutto, hanno deciso di investire nel

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lavoro che fanno, migliorando non solo le condizioni produttive della loro attività, ma soprattutto quelle degli animali. Siamo a Revello, dove Andrea Frandino, insieme al papà Ugo e alla mamma Silvia, ha inaugurato poche settimane fa il nuovo allevamento di polli da carne. Una struttura altamente automatizzata per il rispetto costante, in ogni fase, dei parametri stabiliti dal benessere animale. Prima di entrare nel capannone, una “sala comandi” fa capire di

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

essere al cospetto di una struttura dove nulla è lasciato al caso: “Da questo quadro di comando - ci indica il giovane Andrea - riusciamo a impostare e ad avere sempre sotto controllo, in tempo reale, tutti gli indicatori per un buon funzionamento dell’allevamento: temperatura, tasso di umidità, livello di ammoniaca, anidride carbonica. Se i parametri raggiungono livelli non previsti, si attivano automaticamente 14 ventilatori per

il ricircolo dell’aria che riportano le condizioni necessarie per un buon allevamento e mantengono, di fatto, l’ambiente interno sempre in uno stato ottimale, sia in estate che in inverno, e a seconda dell’età degli animali. Sei generatori di aria calda, nei primi giorni di vita dei pulcini, portano la temperatura interna oltre i 30 gradi, come quelli presenti sotto la chioccia durante la covata. Anche l’illuminazione dell’allevamento è fondamentale per il benessere dei polli ed avviene con un sistema di led in grado di simulare effetti alba e tramonto. Il tutto è poi monitorato da un sistema di telecamere collegate ai nostri smartphone”.

Un’azienda cresciuta passo dopo passo Sono 36mila i polli allevati in questa struttura 4.0. “La nostra azienda è nata un passo alla volta da quando nel 2002 io e mia moglie abbiamo deciso di cambiare lavoro, io autista e lei impiegata, per dedicarci all’agricoltura, storica attività di famiglia essendo impegnati da

Roberto Borgogno (Ora Agricola), Oreste Massimino e Marco Bruna (Confagricoltura Cuneo) con Ugo Frandino, il figlio Andrea e la moglie Silvia


sempre nel comparto della frutta e della zootecnia bovina - racconta Ugo Frandino -. Abbiamo dismesso la stalla con i vitelli e l’abbiamo adattata ad allevamento avicolo. Poi sono seguite nel 2004, nel 2007 e nel 2010 le altre strutture. Fino al recente investimento di questi mesi”.

Dopo il lockdown l’inizio dei lavori del nuovo capannone A infondere il coraggio di compiere l’ultimo passo è stata la permanenza del figlio Andrea in azienda, una volta terminati gli studi in Agraria. “La sua passione per questo mestiere ci ha convinti ad aggiungere questo importante e nuovo tassello all’azienda - spiega Silvia -. Pur essendo il progetto di fine 2019, la realizzazione della struttura è cominciata subito dopo il lockdown primaverile, a fine maggio, e a settembre era tutto pronto per accogliere i primi capi”. Un intervento concretizzatosi in tempi record e reso possibile anche grazie alla consulenza dei tecnici di Confagricoltura Cuneo. I pulcini arrivano in azienda appena nati e vengono allevati, maschi e femmine, in due sezioni distinte della struttura; i primi fino a raggiungere il peso di 3,5 kg, le seconde invece vengono inviate al macello al peso compreso tra 1,5 a 2,5 kg, questo per la diversa destinazione di consumo finale. Ma un migliore allevamento influisce davvero sul benessere e sulla produttività dell’animale?

“Sì, abbiamo notato che i polli crescono meglio grazie a condizioni per loro ottimali - dice Silvia -. Li alimentiamo con una formula tutta vegetale e sotto la costante supervisione degli operatori della Ora Agricola di Cherasco a cui li conferiamo”.

Come smontare i messaggi scorretti In ultimo Ugo Frandino ci tiene a fare una precisazione: “Circolano troppo spesso accuse sull’operato di noi allevatori che veniamo tacciati di operare senza il rispetto delle norme sul benessere animale, ma sono insinuazioni che gettano discredito sull’intera categoria impegnata a lavorare prestando sempre la massima attenzione per la salute degli animali, nostra fonte di reddito, e dei consumatori. Per potersi esprimere al meglio i polli vanno tenuti nella miglior condizione possibile. Occorre quindi smontare tutti quei messaggi scorretti”. Un modo ci sarebbe… farsi una semplice visita guidata nell’azienda Frandino, dove grazie alla competenza degli allevatori e con l’importante apporto tecnologico gli animali sono allevati con tutta la cura possibile.

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Sopra: la nuova struttura. Sotto: pulcini appena arrivati nell’allevamento

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2020

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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Chiuso in redazione il 13/11/2020

Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 upa@autorivari.com

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN - Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36


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