POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 02•2019 - MARZO 2019 - CONTIENE I.P.
02/2019
La chiusura della Russia penalizza il “made in Cuneo” LAVORO L’agricoltura cambia e genera occupazione
FAUNA SELVATICA In provincia crescono i danni da cinghiale
BIOENERGIE Servono al più presto nuove strategie
PSR PIEMONTE La Regione faccia scorrere le graduatorie
I NUMERI DI QUESTO NUMERO
Davide contro Golia: in agricoltura il finale è diverso, ma deve cambiare Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
La forte protesta dei pastori sardi per il latte sottopagato ha conquistato la visibilità che il problema assolutamente merita, riuscendo a catalizzare l’interesse della politica in tempi record (sperando continui anche dopo le elezioni regionali), anche se non altrettanto veloci saranno le soluzioni, si presume. Questo perché il modello di mercato del sistema agroalimentare tende a collocare l’agricoltore, primo e insostituibile anello di qualunque filiera, all’ultimo posto. Come se produrre cibi sani e di qualità fosse un’attività di minor valore. Mentre sappiamo tutti che è la base da cui tutto ha inizio. Ecco dunque che questo clima di malcontento, sfociato in manifestazioni anche eclatanti, deve ricordare a tutti che senza agricoltura, o meglio senza agricoltori, non c’è futuro. Per nessuno. Allo stesso tempo il settore deve interrogarsi su come fare per uscire da dinamiche che opprimono il lavoro di chi produce. Aggregazione dell’offerta, multifunzionalità e integrazione della filiera sono solo alcune delle strade percorribili per equilibrare un sistema dove è sempre più evidente che, rifacendoci al racconto biblico, Davide non riesce oggi a competere contro Golia. Ma crescendo, innovando e strutturandosi meglio, con l’aiuto fondamentale delle Istituzioni, il settore deve provare perlomeno a competere ad armi pari. Solo così gli agricoltori riusciranno ad avere trattamenti dignitosi per il proprio lavoro. Altrimenti il caos avvertito in Sardegna rischia di estendersi ad altre zone d’Italia, con conseguenze difficilmente prevedibili.
2017
BIO
+8,8%
+43%
ASSUNTI IN GRANDA
CUNEO IN TESTA
MAIS
BIOGAS
% procedure di assunzioni agricole in provincia di Cuneo
% di aziende cuneesi con SAU biologiche sul totale in Piemonte
420mila -2.500 ettari di mais persi negli ultimi vent’anni in Italia
IN MENO
gli impianti in Italia a cui scadrà la tariffa incentivante dal 2020
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2019
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IN PRIMO PIANO
Pac, problemi con la modalità grafica e ritardi nel saldo 2018 GLI AGRICOLTORI DEVONO PRESENTARSI NEGLI UFFICI ENTRO IL 15 MAGGIO PER ALLESTIRE LA DOMANDA 2019. ECCO LE NOVITÀ PER IL NUOVO ANNO
Il registro dei prati permanenti
di Gilberto Manfrin
PAC
15/05
Termine ultimo per la presentazione delle domande
2019
S
ono partite nelle scorse settimane le lettere di convocazione agli imprenditori agricoli per redigere il piano colturale necessario a predisporre la domanda Pac 2019 (la scadenza è fissata al 15 maggio prossimo), eventuali domande Psr agroambientali e Pai (Piani assicurativi individuali). Dopo il “periodo prova” dell’anno scorso, anche quest’anno le domande Pac devono essere presentate tutte in forma grafica e non più in modalità alfanumerica. Un’attività piuttosto articolata, sia per gli operatori del Caa provinciale che per le aziende, che proprio per ottemperare a questo obbligo devono recarsi negli uffici della Confagricoltura per definire con certezza i limiti delle colture. “Dopo tanti anni, anche grazie all’incessante attività sindacale
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è calcolato come percentuale del valore dei titoli attivati dall’agricoltore; nel 2017, tale cifra è stata del 50,79%. Il taglio dei titoli dello 0,92% si somma a quello necessario per alimentare la riserva nazionale, stimato al 3-4%.
portata avanti dalla Confagricoltura, finalmente la procedura per la compilazione delle domande Pac pare essersi normalizzata - sottolinea Confagricoltura Cuneo -. Permangono ancora, tuttavia, complessità proprio nell’allestimento delle domande grafiche che provocano rallentamenti nell’istruire le domande. Le conseguenze, come immaginabile, si ripercuotono sugli agricoltori che hanno subìto uno stop nei pagamenti. Gli ultimi acconti del 2018 risalgono infatti al mese di novembre. È bene ricordare che nell’era delle domande cartacee, gli agricoltori prendevano già il saldo nel mese di dicembre, mentre ora, che siamo già a marzo, non si parla ancora di saldi e bisognerà attendere almeno il mese di aprile per liquidare tutte le domande del 2018”. Entrando nel merito della Pac 2019, risultano irrilevanti le novità normative; ce ne sono invece alcune a livello finanziario che contemplano la diminuzione del valore dei titoli, l’aumento del sostegno accoppiato e l’accesso alla riserva nazionale per gli agricoltori che operano in zone montane e svantaggiate.
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Pagamento di base dal 57% al 56,08% Dal 1° gennaio sono cambiate le percentuali del plafond dei pagamenti diretti; in particolare, il pagamento accoppiato aumenta dal 12% al 12,92% mentre il pagamento di base scende dal 57% al 56,08% proprio per finanziare l’aumento dello 0,92% del pagamento accoppiato. La conseguenza è il ricalcolo di tutti i titoli assegnati agli agricoltori, che diminuiscono dello 0,92%. Agea, pertanto, procederà quest’anno alla comunicazione del nuovo valore dei titoli a tutti gli agricoltori. Anche il pagamento greening diminuisce dello 0,92%; infatti, il valore dell’importo individuale
ANCHE QUEST’ANNO LE DOMANDE PAC DEVONO ESSERE PRESENTATE TUTTE IN FORMA GRAFICA E NON PIÙ IN MODALITÀ ALFANUMERICA
Un’altra novità rilevante riguarda l’operatività del Registro dei prati permanenti (RPP), in particolare il procedimento di autorizzazione alla conversione dei prati in altri usi. È infatti previsto che gli Stati membri assicurino che il rapporto tra “prati e pascoli permanenti” e la “superficie agricola totale” non diminuisca oltre il 5%. In altre parole, gli Stati membri assicurano il mantenimento di una certa proporzione delle superfici a prato e pascolo permanente. L’obbligo di rispetto della quota “prati e pascoli permanenti” in Italia si applica a livello nazionale; quindi il singolo agricoltore non deve avere preoccupazioni per questo impegno. Gli agricoltori devono rispettare due obblighi: nelle “zone ecologicamente sensibili”, non possono convertire o arare i prati e pascoli permanenti; nelle “altre zone”, possono convertire i prati e pascoli permanenti, solo dopo l’autorizzazione di Agea. Nelle “altre zone”, possono convertire i prati e pascoli permanenti, solo dopo un’apposita autorizzazione di Agea, per mantenere entro la soglia prestabilita il rap-
porto tra superfici investite a prato permanente e superficie agricola totale. L’agricoltore che intende richiedere l’autorizzazione deve quindi presentare una domanda avvalendosi delle funzionalità predisposte da Agea. L’agricoltore richiedente dovrà selezionare, tra le superfici aziendali risultanti a prato permanente nel registro, tutte quelle per le quali intende procedere alla conversione. La domanda, trasmessa telematicamente ad Agea, viene istruita e riceve immediatamente un’autorizzazione o un diniego.
Riserva nazionale
della riserva nazionale. L’accesso alla riserva nazionale nel 2018 ha introdotto molte novità. In particolare, anche gli agricoltori che operano in zone montane (fattispecie C) e svantaggiate (fattispecie D) avranno diritto di accedere alla riserva nazionale. A tal fine, Agea è autorizzata a tagliare tutti i titoli di tutti gli agricoltori per soddisfare le domande delle fattispecie C e D. Tuttavia, è previsto un limite massimo dell’1,5% di taglio al valore dei titoli.
Anche per il 2019, è consentito l’accesso a tutte le sei fattispecie
Se il 2019 sul fronte Pac è dunque
DAL 1° GENNAIO SONO CAMBIATE LE PERCENTUALI DEL PLAFOND DEI PAGAMENTI DIRETTI: I TITOLI ASSEGNATI AGLI AGRICOLTORI DIMINUISCONO DELLO 0,92%.
La Pac post 2020
un anno di piccoli cambiamenti, sarà invece decisivo per capire come sarà la Pac 2021-2027. Attualmente, il dibattito viene svolto parallelamente in Consiglio dei ministri agricoli e alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale (Comagri) del Parlamento europeo, congiuntamente alla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Comenvi). Nel 2019 si prevede la prima votazione al Consiglio Agricolo e alle Commissioni del Parlamento europeo; solo dopo queste votazioni si delineeranno i contenuti della Pac 2021-2027.
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IN PRIMO PIANO
Psr, la Regione faccia scorrere le graduatorie AL 31 DICEMBRE IL PIEMONTE HA SPESO IL 31,2% DEI FONDI EUROPEI A DISPOSIZIONE
A
l 31 dicembre 2018 il Piemonte ha speso il 31,2% del totale dei fondi europei all’agricoltura erogati con i PSR, i Programmi di Sviluppo Rurale relativi alla programmazione 2014–2020: questo significa che è stato speso meno di un terzo del budget totale previsto per i 7 anni (oltre 1 miliardo di euro). La Regione, nei giorni scorsi, commentando i dati della Rete Rurale Nazionale, ha comunicato di aver attivato il 90% delle risorse disponibili, evidenziando le buone performances del Piemonte. Tuttavia - fa notare Confagricoltura - si fa riferimento alle somme impegnate e non a
quelle spese, che sono appunto ferme al 31,2%.
Va migliorata la capacità di erogazione Confagricoltura prende pertanto atto dell’impegno della Regione, ma auspica una migliore capacità di erogazione dei fondi europei a favore delle imprese agricole subalpine. In particolare, chiede che la Regione si adoperi per far sì che le aziende che hanno presentato domanda sui bandi PSR 4.1.1 (“Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole”), 4.1.2 (“Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole
ENRICO
ALLASIA Presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte
CHIEDIAMO CHE TUTTI I PROGETTI DI MIGLIORAMENTO AZIENDALE CONSIDERATI AMMISSIBILI SIANO FINANZIATI dei giovani agricoltori”) e 6.1.1 (“Premio per l’insediamento di giovani agricoltori”) vengano finanziate per contribuire a sostenere lo sviluppo del settore primario.
Far avanzare le domande del 2017 Confagricoltura, che nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio
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Ferrero per un approfondimento sul Programma di Sviluppo Rurale, sottolinea l’urgenza e l’indispensabilità di rendere al più presto disponibili le risorse per lo scorrimento delle graduatorie per le domande presentate nel 2017. “Molte imprese - dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – hanno già realizzato in completo autofinanziamento molte delle iniziative progettate, con notevoli disagi finanziari; altre sono in attesa dei fondi per realizzare o completare gli investimenti. Tutte queste aziende - aggiunge Allasia - possiedono le caratteristiche di idoneità e sono ammesse in graduatoria. Chiediamo pertanto all’assessore Ferrero un forte impegno per far sì che tutti i progetti di miglioramento aziendale considerati ammissibili possano essere finanziati, per dar fiato a nuove attività vitali per il territorio, in grado di creare reddito e occupazione”.
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LAVORO & AGRICOLTURA
L’agricoltura cambia e genera occupazione È L’UNICO SETTORE CHE NEGLI ULTIMI 10 ANNI HA MANTENUTO LIVELLI STABILI. IN AUMENTO IN PROVINCIA DI CUNEO
L’
agricoltura è l’unico settore economico che, negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, assorbendo anche manodopera da altri comparti. È quanto mette in evidenza Confagricoltura che evidenzia i cambiamenti del tessuto produttivo, a partire
dall’evoluzione delle figure professionali e dal miglioramento degli indicatori di qualità, come quello relativo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro, negli ultimi 8 anni, di quasi il 29%. Il calo è più marcato nelle aziende più grandi e strutturate. Si va verso un’agricoltura più professionale, capace di assicurare occupazione più stabile, con iniziative
di welfare aziendale e un’organizzazione del lavoro attenta alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Anche l’occupazione, sottolinea Confagricoltura,
si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17 mila ne assorbono i due terzi. Accanto al contoterzismo, complice la mancanza di manodopera specializzata, si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. “Occorre – commenta
Confagricoltura – un quadro normativo chiaro, in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. Bisogna muoversi in un’ottica di riduzione degli oneri contributivi sul costo del lavoro diminuendo fortemente il cuneo fiscale e la complessità degli adempimenti”.
In aumento gli occupati nel settore primario
SICUREZZA SUL LAVORO
Revisione della contribuzione Inail. Confagricoltura, “Adesso tocca all’agricoltura”. Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it
“A
uspichiamo che il decreto venga emanato in tempi brevi per permettere alle nostre aziende di organizzarsi per la raccolta di frutta e uva, oltre che per consentire agli organi preposti di svolgere in tranquillità i compiti d’accertamento”. Così il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, commenta il clima di attesa del cosiddetto “decreto flussi” 2019, che andrà a regolare l’ingresso di lavoratori extracomunitari in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale, oltre che di lavoro autonomo. Uno degli elementi positivi introdotto gli scorsi anni è la possibilità di convertire il permesso di soggiorno per motivi di
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Flussi 2019, serve il decreto al più presto LO CHIEDE CONFAGRICOLTURA CUNEO PER LE AZIENDE lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale. Un provvedimento che snellisce le procedure burocratiche a carico delle aziende agricole e fidelizza i rapporti tra imprenditori e maestranze. Resta fermo che per la conversione devono sussistere le condizioni previste dalla legge per il permesso di soggiorno per motivi di lavoro non
stagionale e cioè la presenza di un rapporto di lavoro. Il datore dovrà consegnare al lavoratore una proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale affinché egli possa presentarla allo Sportello Unico e, una volta assegnata la quota, effettuare la comunicazione di assunzione e consegnarne copia al lavoratore.
2017
+8,8%
% procedure di assunzioni agricole in provincia di Cuneo
ASSUNTI IN GRANDA
Lavoratori agricoli in Italia Nell’agricoltura italiana gli operai assunti a tempo determinato sono 965.000 (59% al sud), quelli a tempo indeterminato 103.000 (56% al nord), mentre gli impiegati ammontano
a 37.000 unità. Circa 275mila sono i lavoratori stranieri e 188mila i datori di lavoro (60% imprese, 35% coltivatori diretti, 4% cooperative).
Così a Cuneo In provincia nel 2017 sono state 28.304 le procedure di assunzione in agricoltura, in aumento dell’8,8% rispetto alle 26.005 del 2016. Anche i lavoratori dipendenti sono cresciuti passando dai 6mila del 2016 agli 8mila del 2017 (+28%).
IMPIEGATI AGRICOLI
Contratto regionale rinnovato
Mercoledì 13 febbraio, nella sede di Confagricoltura Piemonte, è stato rinnovato l’accordo per il contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte, con validità fino al 31 dicembre 2021. L’accordo, che riguarda circa 2.100 addetti in Piemonte, è stato sottoscritto da Confagricoltura, Coldiretti e Cia per i datori di lavoro e da Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per i sindacati dei lavoratori. Le parti hanno concordato un aumento contrattuale del 2,4% con decorrenza 1° marzo 2019; per la sesta categoria l’aumento sarà di 33 euro mensili. Inoltre si è stabilito, a partire da quest’anno, che verrà riconosciuta una giornata di permesso retribuito aggiuntiva a quelle già previste dal contratto nazionale. “L’intesa raggiunta rappresenta un punto di equilibrio importante – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia –. In un quadro congiunturale incerto le imprese hanno risposto in modo tangibile alle esigenze dei quadri e degli impiegati con i quali collaborano per il progresso delle attività aziendali, con senso di responsabilità”.
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Danni da criminalità
NAS
TRA LE PRATICHE PIÙ DANNOSE C’È LA CONTRAFFAZIONE AGROALIMENTARE TRA IL 2017 E IL 2018 CONTESTATE SANZIONI PER OLTRE 26 MILIONI DI EURO E SEQUESTRI PER 638 MILIONI DI EURO
L
a contraffazione non conosce ostacoli. Neppure nel settore agroalimentare. Anzi è considerata un business più redditizio e meno rischioso rispetto ad altre attività illecite. L’attività operativa dei carabinieri del NAS, tra il 2017 e il 2018, nel settore della sicurezza alimentare si è caratterizzata per ben 53.526 controlli, di cui 19.218 con risultati di non conformità. Ci sono state 2.509 segnalazioni all’Autorità giudiziaria e 16.685 a quella amministrativa e sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 26 milioni di euro, per un valore dei sequestri di oltre 638 milioni di euro. Inoltre, l’Ispettorato centrale repressione frodi nel 2018 ha eseguito ben 54.000 controlli. Questi numeri sono stati diffusi nel convegno organizzato da Confagricoltura alla LUISS di Roma sulle infiltrazioni criminali nell’economia agricola. La globalizzazione dei mercati, la diffusione delle tec-
nologie dell’informazione (ICT) e l’utilizzo crescente della rete internet per la commercializzazione dei prodotti, se da un lato rappresentano un’opportunità per le imprese (che possono operare su mercati mondiali) e per i consumatori (che hanno accesso a beni prodotti in qualsiasi parte del mondo), dall’altro lato hanno fornito ai contraffattori sempre maggiori opportunità di occultamento delle proprie attività illecite in un ambito sovranazionale. “Per questo – ha sottolineato il presidente Massimiliano Giansanti – soprattutto nel settore agroalimentare, occorre potenziare l’azione informativa sui rischi per la salute dei prodotti contraffatti e sui danni che vengono causati all’economia agroalimentare italiana: l’immissione dei prodotti contraffatti nella produzione legale nazionale comporterebbe, infatti, un incremento della produzione interna di 18,6 miliardi di euro”. Per la natura stessa di Internet il contrasto alle attività illecite svolte utilizzando la rete, è particolarmente arduo: oggi la protezione accordata al Made in Italy nel nostro Paese è intensa, siamo ancora molto lontani da una protezione soddisfacente a livello globale negli scambi commerciali.
19.218
le non conformità alimentari rilevate tra 2017 e 2018
35% DEI CONTROLLI Ben 350mila agricoltori vittime di reati in Italia Più in generale, Confagricoltura ha messo in evidenza come la criminalità organizzata nel settore agroalimentare italiano abbia assunto proporzioni inquietanti. Si calcola che negli ultimi anni ben 25.000 aziende siano state costrette a chiudere a causa di usura e debiti e ben 350.000 agricoltori sarebbero stati vittime di reati di ogni genere. La presenza sul mercato di imprese colluse con la malavita produce distorsioni e squilibri non solo fra gli operatori agricoli ma anche fra
questi e gli altri attori della filiera agroalimentare, facendo lievitare i prezzi al dettaglio dei beni alimentari e diminuendo drasticamente quelli all’origine. “La criminalità organizzata - ha concluso Giansanti - esercita il proprio controllo lungo tutta la filiera (produzione, trasformazione, trasporto, commercializzazione e vendita al pubblico), provocando alle imprese agricole danni diretti e indiretti che minano profondamente la loro competitività, compromettendo fortemente la qualità e la sicurezza dei prodotti e quindi indirettamente l’immagine e il valore del Made in Italy”. Tre le numerose modalità con cui il settore viene danneggiato, una delle più subdole e dannose è l’uso fraudolento di denominazioni geografiche, marchi e immagini che evocano l’Italia e i suoi prodotti. Il cosiddetto “italian sounding” capace di mettere in ginocchio interi comparti.
CONTENUTO EXTRA
Guarda il servizio di RaiNews24 sul convegno organizzato da Confagricoltura alla LUISS proprio sulla criminalità in agricoltura Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it
Carabinieri del NAS impegnati in un controllo
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A TUTTO CAMPO
LEGGE DI BILANCIO
Funghi: dubbi sulla tassazione per i raccoglitori occasionali La Legge di Bilancio 2019 ha introdotto una tassazione sostitutiva ai fini Irpef e delle relative addizionali, pari a 100 euro, per i redditi derivanti dallo svolgimento, in via occasionale (i corrispettivi percepiti dalla vendita del prodotto non devono superare il limite annuo di 7.000 euro) delle attività di raccolta di prodotti selvatici non legnosi (funghi, tartufi, bacche, ecc.), e di piante officinali spontanee. Non sono soggetti coloro che effettuano la raccolta esclusivamente per autoconsumo. Confagricoltura Cuneo esprime qualche perplessità su alcuni aspetti. “Innanzitutto - commenta Valter Roattino, segretario di zona di Mondovì - non ci convince la classificazione di ‘prodotto selvatico’ per il fungo che nasce in boschi e castagneti puliti, laddove il proprietario effettua una costante e continua attività di manutenzione e cura. A favore della ‘non selvaticità’ del prodotto, inoltre, depone anche l’aliquota IVA del 4%, quella cioè dei prodotti agricoli. Senza dimenticare che un qualunque agricoltore con partita Iva che anche vada occasionalmente a raccogliere funghi potrà bypassare il versamento emettendo regolare fattura eludendo il concetto di occasionalità. Non si capisce il perché di questo ulteriore balzello – prosegue Roattino - quando già ora, per poter raccogliere funghi, si versa allo Stato una quota per il rilascio del tesserino. Almeno si destinasse il maggior gettito a chi si occupa di tenere puliti ed in ordine i boschi e non allo Stato. Una seria politica per la montagna non deve rendere più impervio il cammino di chi la cura”. [F.R.]
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Bio, le criticità in una lettera al ministero MOLTI I TEMI ESPOSTI DA CONFAGRICOLTURA. IN PROVINCIA DI CUNEO, COME IN TUTTO IL PIEMONTE, IL SETTORE CRESCE di Fabio Rubero
N
on si arresta l’interesse per l’agricoltura biologica in Piemonte e in provincia di Cuneo. Nella nostra regione le aziende con SAU classificate come biologiche sono passate da 2.072, nel 2017, a 2.372, nel 2018, (+14,5%); trend seguito anche dalla provincia di Cuneo dove le 904 imprese del 2017 sono diventate 1.015 nel 2018, rappresentando circa il 43% del totale delle aziende piemontesi (dati Sistemapiemonte). Un ambito in cui, tuttavia, non mancano le criticità che Confagricoltura ha evidenziato in una lettera inviata al Mipaaft. Si tratta di segnalazioni giunte all’organizzazione dalle sue strutture regionali e provinciali. Tanti gli argomenti trattati nella missiva; di seguito una sintesi delle principali tematiche su cui ci si è concentrati.
Vino biologico L’attenzione di Confagricoltura è andata al bando annuale per il rilascio delle autorizzazioni degli impianti viticoli che, così come è strutturato, penalizzerebbe in modo restrittivo le aziende più dinamiche, ossia quelle che, credendo nell’agricoltura biologica, hanno aumentato la superficie con innegabili vantaggi anche per l’ambiente. L’associazione ha inoltre suggerito alcune pratiche da aggiungere ed altre da togliere all’atto delegato sulle norme specifiche nel settore che la Commissione Europea sta predisponendo.
IN PIEMONTE LE AZIENDE CON SAU CLASSIFICATE COME BIOLOGICHE SONO CRESCIUTE DEL 14,5% TRA IL 2017 E IL 2018 ARRIVANDO A QUOTA 2.372 Banca dati delle sementi bio La nuova banca dati informatizzata delle sementi e del materiale di moltiplicazione vegetativa ottenuti con il metodo biologico è uno strumento fondamentale per il settore. Per questo motivo, Confagricoltura chiede che al fine di semplificare l’accesso alla banca dati, oltre alle aziende biologiche vi possano accedere anche i Centri di Assistenza Agricoli in modo che possano così supportare le richieste dei soci. Esistono poi alcune criticità che vanno immediatamente risolte poichè, in assenza di un chiarimento, le aziende si trovano nella situazione di non sapere se procedere o meno con la semina per timore di essere sanzionabili.
Banca dati delle transazioni Anche la banca dati delle transazioni è uno strumento di grande importanza per il settore. Si tratta di un sistema che porterebbe vantaggi sulla tracciabilità del prodotto e faciliterebbe anche il miglioramento della collaborazione con gli altri Stati membri. Attualmente il sistema si regge su iniziativa di produttori,
BIO
+43% % di aziende cuneesi con SAU biologiche sul tot. in Piemonte
CUNEO IN TESTA enti di certificazione e Accredia. Il problema è di tipo normativo visto che, nonostante siano passati più di 60 giorni dalla pubblicazione della legge, non è stato dato corso alla sua istituzione. Confagricoltura ha così offerto la propria disponibilità per definire i requisiti di questa banca dati per renderla operativa.
Pap al 15 maggio e Sib
Non conformità
Apprezzamento per la concessione della proroga al 15 maggio per la presentazione del PAP (Piano Annuale di Produzione), così come richiesto da Confagricoltura, e per la convocazione di una specifica riunione in materia con l’obiettivo di rendere tale decisione strutturale e non più soggetta alla richiesta di deroga. Il PAP oltre ad avere importanza per i controlli, è essenziale per la richiesta di contributi europei. Per quanto concerne il SIB (Sistema Informativo Biologico) per la gestione informatizzata dei procedimenti amministrativi relativi alla notifica di attività con metodo biologico, invece, sono state individuate e segnalate alcune importanti criticità di carattere prettamente operativo.
Il sistema attuale garantisce l’autenticità dei prodotti biologici italiani, tuttavia vi sono alcune rigidità che andrebbero superate senza che ciò significhi andare ad inficiare il sistema dei controlli. Il riferimento è alle procedure che portano alla soppressione della certificazione della produzione biologica anche se, ad essere effettivamente irregolare, è solo una parte. Secondo Confagricoltura sarebbe più corretto, per il principio di proporzionalità, che venisse soppressa solamente la parte non conforme e non l’intera partita, laddove è dimostrabile che il prodotto contaminato è separabile dall’intero lotto. Una discussione ampia che Confagricoltura vuole portare avanti con il contributo degli associati.
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IN ITALIA di Gilberto Manfrin
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a diffusione degli impianti a biogas ha permesso al settore primario di raggiungere importanti obiettivi circa la diversificazione del reddito e il conseguente miglioramento delle performances ambientali. La liquidità prodotta tramite gli impianti ha fatto da traino per lo sviluppo delle aziende agricole che hanno potuto, in questo modo, affrontare con maggiore forza la crisi che ha minato il settore negli ultimi anni. Ma fosche nubi si stanno addensando all’orizzonte. Il settore delle
Biogas, una “sfida” che deve proseguire NEL 2020 SCADRANNO GLI INCENTIVI PER MOLTI IMPIANTI. ALLASIA: “LAVORARE INSIEME PER UNA NUOVA STRATEGIA” bioenergie sta attraversando una fase critica in relazione all’impostazione della Strategia Energetica Nazionale (SEN) del 2017, poco attenta al settore ed alla mancata definizione del nuovo quadro di incentivazione del biogas e delle biomasse per il periodo 2018-2020. Seppur in presenza di qualche segnale positivo come gli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio per i piccoli impianti a biogas fino a 300 KW, ora occorre riconsiderare il ruolo delle bioenergie a 360°, anche alla luce dei nuovi obiettivi strategici di livello internazionale ed europeo.
Primi a crederci “Siamo stati l’Organizzazione agricola che nel 2005 ha raccolto la sfida di investire nelle rinnovabili nel settore agricolo - afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Abbiamo sostenuto i nostri imprenditori agricoli per individuare un percorso normativo e tecnico per lo sviluppo del biogas e delle biomasse, e anche del fotovoltaico. E ci siamo riusciti nonostante, allora, ci credessero in pochi. Il risultato è che oggi molte nostre aziende hanno intrapreso questo percorso e che gli impianti a biogas
L’impianto a biogas di Egea new energy a Vottignasco
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“SERVONO PRESTO NUOVE REGOLE PER IL GIUSTO SVILUPPO DELLE RINNOVABILI” nati e cresciuti nelle imprese agricole hanno prodotto le prime vere ‘smart farm’ proiettate nel futuro”.
Incentivi in scadenza Così, se molte coltivazioni classiche stanno andando in crisi, le bioenergie, come il biogas, possono continuare a rafforzare il reddito agricolo: “Occorre dare maggior valore aggiunto alle nostre coltivazioni - prosegue Allasia -. Utilizzare i prodotti e i sottoprodotti anche per produrre energia ci dà la possibilità, nell’ottica di una economia sempre più circolare, di incrementare la sostenibilità economica ed ambientale delle nostre aziende. Vale sempre l’obiettivo della multifunzio-
nalità dell’azienda agricola e delle attività connesse, però è chiaro che i nostri agricoltori, da sempre sensibili a questi temi, iniziano a preoccuparsi perché tra pochi mesi andranno a scadere gli incentivi”. A partire dal 2020, infatti, ci saranno circa 2.500 impianti in Italia a cui scadrà la tariffa incentivante, cosa che di certo non può far felice chi, invece, ha voluto e saputo investire: “Le imprese agricole della Confagricoltura hanno insite nel loro Dna la parola innovazione. Hanno colto da subito questa sfida, ma ora è chiaro che si deve lavorare tutti insieme - associazione, Governo e politica a tutti i livelli - affinché questa realtà ormai consolidata possa proseguire. È necessario definire una proposta che consenta il proseguimento del sistema incentivante degli impianti a biogas che si avviano alla conclusione del periodo di incentivazione della produzione elettrica, con nuove regole che siano in grado di valorizzare i biocarburanti in generale e la programmabilità dell’immissione in rete dell’energia prodotta da biogas, contribuendo così all’equilibrato sviluppo delle rinnovabili”, conclude Allasia.
SICUREZZA IN AGRICOLTURA. AMORE PER LA VITA.
UOMINI E MACCHINE, OBIETTIVO SICUREZZA
Trattrici, macchine e attrezzature agricole sono strumenti che gli agricoltori, i contoterzisti e i manutentori del verde e del territorio utilizzano ogni giorno, per ogni tipo di lavorazione. Debbono quindi essere sicure, e usate con prudenza e competenza.
MACCHINE VECCHIE, IL PERICOLO “IN CASA”
CONFAGRICOLTURA
Nelle aziende agricole italiane si utilizzano trattrici e macchinari che spesso hanno 30 o 40 anni d’età e questo comporta minore produttività, consumi elevati, inquinamento ambientale e soprattutto rischi per l’incolumità degli operatori. Secondo i dati ufficiali il comparto agro-forestale registra ogni anno circa 200 incidenti mortali.
MEZZI AGRICOLI FUORI CONTROLLO
Senza una revisione periodica presso officine specializzate, che verifichi anche l’efficienza delle parti meccaniche, il rischio di incidenti aumenta notevolmente. Molti infortuni, peraltro, possono essere causati dall’impiego di macchine prodotte in Paesi esteri, prive dei requisiti di sicurezza previsti dalle leggi europee.
MACCHINE NUOVE, UNA SCELTA POSSIBILE
L’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione costituisce la soluzione migliore per ottenere efficienza e sicurezza nelle operazioni. Per facilitarne l’acquisto, l’Unione Europea, il Governo e le Regioni hanno elaborato forme di incentivazione, dai PSR ai contributi INAIL fino alla Legge Sabatini e alle disposizioni delle singole amministrazioni locali.
FEDERUNACOMA, UNO SPORTELLO DEDICATO
Rivolgendosi alla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, ogni operatore può avere informazioni e dettagli in merito alla revisione delle macchine vecchie, alle agevolazioni per l’acquisto di macchine nuove, alla sorveglianza sui mezzi meccanici illegali e al conseguimento del patentino obbligatorio che abilita gli operatori agricoli all’uso dei mezzi meccanici.
PER INFORMAZIONI:
progettosicurezza.federunacoma.it
OLTRE CONFINE
Danni da embargo russo la “Granda” penalizzata CONFAGRICOLTURA CUNEO: “SOLLECITIAMO L’UE A RICONSIDERARE LE POSIZIONI ASSUNTE”. COLPITI FRUTTA, CARNI E FORMAGGI (-100%), il comparto delle carni (-99,9%) e quello degli ortaggi (-99,7%). Seguono il latte e derivati (-93%) e le preparazioni di cereali (-31,3%). Tra le regioni italiane più danneggiate, nel 2018 rispetto il 2013, solo l’Emilia Romagna (-67 milioni di euro) risulta più colpita del Piemonte, seguito a poca distanza dal Veneto (-40 milioni di euro). Dall’agosto 2014 il mercato russo è chiuso
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l Piemonte è la seconda regione italiana più danneggiata dall’embargo russo. Lo rileva il Centro studi di Confagricoltura nel Rapporto:” Conseguenze economiche dell’embargo della Russia sulle importazioni dall’Italia di prodotti agricoli e dell’industria alimentare” che stima in oltre 42 milioni di euro la perdita della nostra regione nell’arco temporale 2013/2018. I settori produttivi più colpiti sono la frutticoltura
Mercato importante per Cuneo Per la provincia di Cuneo la Russia rappresenta l’ottavo Paese per esportazioni di prodotti alimentari e bevande, con un ammontare complessivo di export che, dagli oltre 70 milioni di euro del 2013 (pre embargo) è sceso progressivamente negli anni successivi, fino a sfiorare i 57 milioni nel 2016. Sono esclusi dall’embargo vini e alcolici. “Come più volte richiesto in questi anni dalla nostra organizzazione, sollecitiamo l’Ue a riconsiderare le posizioni assunte – dichiara il
presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia – poiché c’è il rischio che i prodotti agroalimentari di punta del nostro territorio (frutta, carni e formaggi) non trovino più spazio su questo importante mercato, dopo aver impiegato molto tempo e altrettanta fatica per entrarvi e farsi apprezzare”. Gli agricoltori russi, incentivati dal loro governo a tendere all’autosufficienza alimentare, stanno perseguendo infatti l’aumento produttivo in termini quantitativi e qualitativi, mentre il mercato russo interno guarda ad altri Paesi per sostituire le nostre eccellenze. Dall’entrata in vigore del divieto di importazione di molti prodotti agricoli e dell’industria alimentare, il valore annuo delle esportazioni italiane risulta ridotto di 153 milioni di euro (-22%), dopo aver raggiunto nel 2015 la punta di 324 milioni di euro. Il Centro studi di Confagricoltura ha stimato che il valore complessivo della perdita economica dell’Italia a causa dell’embargo russo sia stato già di 2.431 milioni di euro e nel 2020 arriverebbe a 3.706 milioni di euro. LO STUDIO COMPLETO Conseguenze dell’embargo della Russia sulle importazioni dall’Italia Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it
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NUOVO LIMITE “DE MINIMIS” A 25.000 EURO NEL TRIENNIO Dopo la decisione della Commissione europea di modificare a fine 2018 il regolamento UE n.1408/2013, che disciplina il funzionamento degli aiuti “de minimis” nel settore agricolo, la Gazzetta Ufficiale dell’UE n. L51I del 22 febbraio scorso ha pubblicato il Regolamento concernente l’innalzamento del limite degli aiuti di stato in “de minimis”.
Gli aumenti Il provvedimento stabilisce l’aumento: 1) a 20 mila euro del massimale triennale da poter concedere alle imprese. Il totale degli aiuti “de minimis” non deve comunque superare il massimale di 700,4 milioni di euro per l’Italia, pari all’1,25% del valore della produzione agricola; 2) a 25 mila euro, su op-
zione degli Stati membri, a patto di rispettare delle seguenti due condizioni: •• le misure “de minimis” che vanno a vantaggio di un unico comparto produttivo devono essere contenute entro un limite massimo settoriale di risorse fissato per Stato membro e pari al 50% del massimale riportato nell’Allegato II del regolamento (per l’Italia 840,5 milioni di euro, corrispondenti all’1,5% del valore della produzione agricola); •• gli Stati interessati devono istituire un registro centrale nazionale degli aiuti “de minimis”.
In vigore dal 14 marzo
L’aumento dei massimali entrerà in vigore il 14 marzo e potrà essere applicato retroattivamente agli aiuti che soddisfano tutte le condizioni. Il nuovo provvedimento e la sua efficacia retroattiva, assumono anche rilevanza in relazione alle misure di emergenza come aiuti di stato settoriali che il Governo sta ipotizzando per le crisi di particolari comparti come ad esempio quella del latte ovino. È stato confermato il chiarimento richiesto da Confagricoltura inerente la tempistica per computare i massimali triennali di aiuti a carico delle aziende beneficiarie: il nuovo articolo 3, par. 4 del regolamento confermerebbe integralmente quanto già previsto dal Regolamento n. 1408/2013 attualmente in vigore e cioè che “gli aiuti de minimis sono considerati concessi nel momento in cui
all’impresa è accordato… il diritto a ricevere gli aiuti” e questo “indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti de minimis all’impresa”. In generale, tuttavia, quanto è stato deciso continua a lasciare in parte delusa la Confagricoltura perché più limitato
rispetto a quanto proposto dall’organizzazione (massimale a 30.000 euro senza limitazioni settoriali), in considerazione anche del fatto che i nuovi parametri saranno operativi per un periodo di tempo abbastanza lungo, ove ci saranno poche possibilità di eventuali modifiche.
Piano apistico regionale 2019-2022 La Giunta regionale ha acquisito il programma apistico regionale triennale 2019-2022 di intervento a sostegno degli apicoltori del Piemonte, prima regione italiana per numero di aziende e apiari. Il piano prevede le seguenti tipologie di intervento: assistenza tecnica agli apicoltori nella produzione e commercializzazione; lotta contro gli aggressori e le malattie; razionalizzazione della transumanza; sostegno ai laboratori di analisi dei prodotti dell’apicoltura; sostegno del ripopolamento del patrimonio apistico dell’Unione; collaborazione con gli organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca nei settori dell’apicoltura e dei prodotti dell’apicoltura; miglioramento della qualità dei prodotti per una maggiore valorizzazione sul mercato. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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MISURE 10/11/13: BENEFICIARI OBBLIGATI A COMUNICARE IL SOSTEGNO FEASR OTTENUTO Il Reg. di esecuzione (UE) n. 808/2014 (art. 13 e Allegato III), modificato dal Reg. (UE) n. 669 del 2016 prevede che durante l’attuazione di un’operazione, il beneficiario informi il pubblico sul sostegno ottenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) per le misure
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INSERTO TECNICO
10/11/13. Si ricorda, quindi, ai beneficiari di tali misure che dispongano di proprio sito web per uso professionale, di esporre su tale supporto: - una breve descrizione dell’operazione di cui si beneficia, - gli emblemi delle istituzioni che contribuiscono al sostegno (evidenziando in
uno slogan il sostegno finanziario dell’Unione europea) e il logo del PSR. A tal fine, nella homepage del sito web del beneficiario, va applicata un’immagine/banner o elemento grafico da creare sulla base del fac simile “immagine/banner web” e che dovrà rimandare/linkare ad una pagina web dedicata nella quale vanno inserite
le informazioni contenute nel fac simile “poster/targa/ cartello informativo/pagina web”, disponibili alla pagina web dedicata alla cartellonistica del PSR. Nel caso di misure pluriennali, per la compilazione della pagina web si consiglia di citare i riferimenti solo della Misura e di una o più operazioni prescelte (non essendo previsto un progetto) e di inserire come “costo complessivo” l’importo totale stimato del sostegno al quinquennio di adesione e di calcolare la partecipazione del Feasr per una quota pari al 43,12%.
Per non avere riduzioni dell’aiuto L’eventuale accertamento di inadempienze può determinare l’applicazione e riduzioni dell’aiuto previste dalla normativa UE (Reg. UE n. 640/2014 e Reg.UE n. 809/2014), secondo le modalità stabilite dai provvedimenti regionali in materia di riduzioni e sanzioni. I finanziamenti che provengono tramite il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) servono per attività a vantaggio della colletività. Ecco perchè è importante l’informazione.
BANDI REGIONALI PER L’ASSEGNAZIONE DELL’IDONEITÀ A PRODURRE UVE DOP Prosegue nel 2019 il sistema di disciplina della sospensione o regolamentazione, anche temporanea, dell’aumento della superficie iscritta a schedario idonea a produrre alcune DOP, richiesto dai Consorzi di Tutela attraverso la procedura del bando. Sono aperti i seguenti bandi annuali, rivolti alle aziende vitivinicole, con cui verranno assegnate le idoneità a produrre per le seguenti superfici: •• Barolo 41 ettari complessivi con un massimo di 0,5 ettari per azienda; •• Barbaresco 12 ettari complessivi con un massimo di 0,5 ettari per azienda; •• Dogliani 20 ettari complessivi con un massimo di 2 ettari per azienda; •• Langhe Arneis 20 ettari complessivi con un massimo di 2 ettari per azienda; •• Roero Arneis 30 ettari complessivi con un massimo di 2 ettari per azienda; •• Alta Langa 40 ettari complessivi con un massimo di 6 ettari per azienda.
BENEFICIARI I beneficiari sono le aziende che conducono superfici vitate e/o detengono autorizzazioni all’impianto e reimpianto di vigneti. Solo nel caso del Barolo e Barbaresco sono beneficiarie
le imprese che non hanno ricevuto assegnazioni nei bandi 2017 e 2018
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE La domanda va presentata tramite il servizio on-line del SIAP (Sistemapiemonte) attraverso l’assistenza del CAA fino a: •• Martedì 20 marzo, per Barolo, Barbaresco, Langhe Arneis e Dogliani; •• Venerdì 22 marzo, per Roero Arneis; •• Lunedì 1° aprile, per Alta Langa.
INTERVENTI AMMISSIBILI Gli interventi ammissibili sono: •• nuovo impianto (autorizzazione posseduta al momento della presentazione della domanda; non sono ammissibili autorizzazioni con scadenza 26/05/2019); •• reimpianto a seguito di estirpo (eseguito su stessa o diversa particella utilizzando autorizzazione in stato concessa); •• sovrainnesto (l’intervento non è previsto per l’Alta Langa); •• variazione di idoneità
Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni e presentare le domande.
TESTI DEI BANDI
Verifica condizioni e criteri previsti dai bandi annuali della Regione Piemonte
NUOVE AUTORIZZAZIONI IMPIANTO VIGNETI 2019 Con circolare AGEA n. 0012599 del 14/02/2019 si disciplina la presentazione delle domande di assegnazione delle autorizzazioni di nuovi impianti viticoli nel 2019. In Piemonte si confermano le regole dello scorso anno: viene applicata la distribuzione proporzionale alla superficie richiesta, sono state fissate una superficie massima per domanda di 20 ettari ed una superficie minima garantita di 0,5 ettari (nel caso in cui gli ettari non soddisfino pienamente tutte le richieste). La dotazione complessiva del bando per le aziende piemontesi è di 460 ettari.
COMPILAZIONE DELLE DOMANDE Il servizio di predisposizione delle domande, disponibile sul portare SIAN, rimarrà aperto fino al 31 marzo, secondo le specifiche definite nella circolare AGEA.
COME AVVERRÀ L’ASSEGNAZIONE L’assegnazione verrà effettuata dalla Regione Piemonte a tutti i produttori presenti nell’elenco fornito dal MiPAAF attraverso una determinazione dirigenziale la cui pubblicazione sul
BUR avrà valore di comunicazione agli stessi produttori beneficiari. Tali assegnazioni saranno visibili ai produttori nell’area pubblica del portale AGEA e SIAN. In caso di accoglimento per una superficie inferiore al 50% della richiesta, il produttore potrà rinunciare direttamente su SIAN entro 30 giorni da tale comunicazione.
NOTE IMPORTANTI Si ricorda che al fine di scongiurare fenomeni elusivi: •• la superficie deve essere realizzata nella stessa regione in cui si fa domanda anche se il produttore dispone di superfici agricole libere in più regioni; •• l’impianto deve essere mantenuto per almeno 5 anni altrimenti l’estirpazione non darà origine ad una autorizzazione al reimpianto •• tali autorizzazioni andranno utilizzate entro 3 anni dalla data di assegnazione pena l’applicazione delle sanzioni definite all’art. 69 della L.238/16.
Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni.
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PSR – MISURA 16.2.1 - PROGETTI PILOTA IN CAMPO FORESTALE La Regione Piemonte ha aperto il bando dell’operazione 16.2.1 del PSR 2014-2020 a sostegno di progetti pilota in campo forestale. Temi prioritari dei progetti pilota sono l’innovazione e la sostenibilità ambientale. Fra gli obiettivi dell’Operazione 16.2.1, adattati al contesto forestale e della filiera del legno, rientrano:
1 - la promozione dell’uso efficiente delle risorse, la redditività, la produttività, la competitività, la riduzione delle emissioni, il rispetto dell’ambiente e la resilienza climatica; 2 - la contribuzione all’approvvigionamento regolare e sostenibile di prodotti forestali (legno e altri prodotti del bosco) aumentando il livello
Lo specialista italiano del fotovoltaico
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INSERTO TECNICO
Gruppo
di cooperazione tra produttori e trasformatori del settore; 3 - il miglioramento dei metodi di tutela dell’ambiente, mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi, promuovendo la gestione sostenibile delle risorse. Le domande possono essere presentate solo in modalità informatizzata tramite SIAP entro il 04.07.2019.
Bando ISMEA per imprese agricole e agroalimentari L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, (ISMEA) ha stanziato 100 milioni di euro per investimenti nel settore agricolo e agroalimentare. Il bando è aperto a società di capitali, anche in forma cooperativa, che operano nella produzione, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari, nella distribuzione e nella logistica. L’intervento consente di finanziare progetti con un importo minimo di 2 milioni di euro. È prevista la concessione di un finanziamento agevolato con durata fino a 15 anni, di cui 5 di preammortamento a copertura del 100% delle spese ammissibili. Le domande devono essere presentate attraverso il portale dedicato di ISMEA entro il 20 maggio.
FAUNA SELVATICA
In crescita i danni da cinghiale, parlano i dati LE ULTIME RILEVAZIONI EVIDENZIANO RISARCIMENTI DOVUTI IN AUMENTO DI 165MILA EURO NELLA PROVINCIA DI CUNEO di Silvia Agnello
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danni provocati dai cinghiali, i più ingenti tra quelli da fauna selvatica, continuano a crescere. Gli ultimi dati resi disponibili dalla Provincia di Cuneo, relativi al 2017, riportano risarcimenti dovuti ai cinghiali per oltre 454 mila euro, con un incremento rispetto al 2016 di ben 165 mila euro! Seguono i corvidi con 113 mila euro e con una cifra di poco inferiore gli ungulati. Il totale dei risarcimenti riconosciuti per il 2017 ammonta a 723 mila euro, cifra che naturalmente non comprende le situazioni per cui non viene presentata denuncia. A fronte di questa situazione, la cui gravità è testimoniata da dati oggettivi, nella Granda sono ancora bloccate le battute per il contenimento. Il Piano di controllo dei cinghiali non potrà essere approvato dalla Provincia e diventare operativo fino a quando l’ISPRA non avrà espresso il proprio parere in merito. Con l’approvazione del
piano – lo ricordiamo – si darà corso a quanto previsto dalla normativa regionale, inclusa la possibilità per i conduttori di fondi in possesso di regolare porto d’armi e assicurazione venatoria di intervenire, in determinate condizioni, per abbattere gli animali. Misura questa fortemente auspicata già da diversi mesi da Confagricoltura Cuneo che, di fronte al proliferare incontrollato di ungulati con conseguenti danni alla coltivazione, aveva chiesto la possibilità di consentire agli agricoltori di intervenire a difesa delle colture danneggiate.
Piano Lupo: da Roma tutto tace, a Cuneo continuano gli attacchi Altro fronte “caldo”, ma purtroppo ancora senza alcun segnale di evoluzione, è quello dei lupi. Dopo i ripetuti allarmi lanciati dagli allevatori e la sensibilizzazione portata avanti nelle sedi
Ancora bloccato il Piano di controllo
istituzionali dalla Confagricoltura di Cuneo, il problema comincia ad essere percepito come tale da una schiera più vasta di soggetti. Emblematica è la comunicazione che il Comune di Melle ha indirizzato a Prefettura, Regione, Corpo Forestale e diversi altri soggetti, tra cui Confagricoltura, dopo l’aggressione avvenuta in pieno giorno di un lupo ai danni di un cagnolino. Al verbale dell’ASL sull’aggressione, è stata allegata ampia documentazione sui possibili rischi anche per l’uomo. “È da oltre un anno che il Piano Lupo giace in Conferenza Stato-Regioni: c’è da augurarsi che per sbloccarlo non si aspetti di avere la denuncia dell’aggressione ad un…uomo”, dichiara Confagricoltura Cuneo.
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I DATI DIFFUSI DAL CREA CONFERMANO LA DIPENDENZA DELL’ITALIA DALL’ESTERO di Silvia Agnello
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dati del CREA diffusi alla “Giornata del mais 2019” confermano la forte dipendenza dell’Italia dalla produzione estera: le importazioni sono state di 4,7 milioni di tonnellate (circa 975 milioni di euro), mentre il volume delle esportazioni si è assestato a 37.000 tonnellate (circa 27 milioni di euro). Continua anche la contrazione delle superfici che, da quanto riportano i dati dell’ISMEA, nel 2018 risultano ridotte a poco più di 614 mila ettari. Si tratta del livello più basso registrato nell’ultimo ventennio, che segna una perdita di circa 420 mila ettari e 3,8 milioni di tonnellate rispetto al 1999, con un tasso di autoapprovvigionamento che, prossimo al 100% nei primi anni 2000 è sceso a poco più del 50%
CROLLO
420mila ettari di mais persi negli ultimi vent’anni in Italia
IN TUTTA ITALIA 22
Il prodotto è sceso di 3,8 milioni di tonnellate rispetto al 1999
Mais, l’Italia continua a perdere ettari e produzione NONOSTANTE L’ANNATA 2018 SIA STATA MIGLIORE DELLA PRECEDENTE I PROBLEMI STRUTTURALI PERMANGONO. SERVONO AZIONI CONCRETE nel 2017. Oltre a fattori legati ai costi di produzione e ai mercati internazionali, a condizionare negativamente il settore hanno contribuito anche condizioni climatiche spesso sfavorevoli che hanno minato le qualità e le rese. Su questo fronte, almeno per il 2018, la situazione è stata un po’ meno negativa: nonostante la stagione sia stata in assoluto la più calda del ventennio, le frequenti precipitazioni a luglio e agosto, i mesi più delicati per il mais, hanno portato a risultati migliori, registrando un +8% di resa e 6,2 milioni di tonnellate di raccolto.
Commenta Ingaramo La situazione locale non si discosta dalle tendenze che si rilevano a livello nazionale. Ce lo
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conferma Andrea Ingaramo, presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Cuneo: “Anche da noi, nel 2018 la qualità del mais è migliorata grazie a condizioni climatiche favorevoli che, rispetto alle stagioni passate, hanno favorito lo sviluppo del prodotto. La produzione è stata dunque buona e il prezzo in linea con quello gli scorsi anni. Tuttavia purtroppo il settore a livello nazionale subisce la concorrenza di Paesi che, grazie ad estensioni territoriali immense e costi di produzione decisamente più contenuti dei nostri, sono molto competitivi. A questo si aggiunge il fatto che buona parte della nostra domanda proviene dal settore zootecnico per cui, è più difficile attuare dinamiche di filiera rispetto che in altri settori.
OCCORRE VALORIZZARE IL MAIS DI CUNEO NELLE FILIERE LOCALI DI CARNE E LATTE Dobbiamo comunque valorizzare sempre meglio il mais di Cuneo, inserendolo, ad esempio, all’interno delle filiere di latte e carne per avere dei prodotti d’eccellenza da farsi riconoscere a tutti i livelli”.
Al lavoro per il Piano Maidicolo Che il mais italiano stia vivendo anni piuttosto complicati lo dimostra la forte determinazione con cui le istituzioni e uno specifico
CEREALICOLTURA
tavolo tecnico stanno lavorando alla redazione del Piano maidicolo nazionale. Prosegue, infatti, l’attività dei gruppi di lavoro chiamati a definire il documento strategico. Il primo gruppo, “Mercati e contratti di filiera”, sta lavorando sulle seguenti strategie di valorizzazione: favorire l’evoluzione da prodotto “commodity” a prodotto “specialty”; promuovere e sostenere i contratti di filiera e i percorsi condivisi intrafiliera che premino la qualità del prodotto italiano; migliorare l’immagine del mais sia in ottica ambientale che di utilizzi diversificati. Per quanto riguarda e finalità
strategiche del secondo gruppo, invece, l’obiettivo è quello di rilanciare la competitività della filiera a livello internazionale attraverso il recupero dell’efficienza aziendale, la massimizzazione di rese, qualità e sanità della granella. Al terzo gruppo, infine, afferiscono le politiche nazionali a supporto della PAC attuale e futura, per rafforzare misure a supporto di investimenti produttivi e innovativi. “Al momento sono state delineate linee strategiche più che condivisibili, devono però seguire al più presto azioni concrete”, conclude Confagricoltura Cuneo.
STUDIO EUROPEO
Mais e stress idrici
Un team internazionale di ricercatori che coinvolge anche l’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibimet) e il Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente (Dispaa) dell’Università di Firenze si è posto l’obiettivo di cercare di proteggere le colture da stress idrici e termici individuando nuovi modelli di pratiche colturali e di miglioramento genetico delle varietà nell’ambito del progetto europeo Modeling European Agriculture with Climate Change for food Security. Gli studiosi hanno analizzato dieci modelli colturali diversi valutando, regione per regione, i possibili effetti del cambiamento climatico sulle rese di frumento e mais a livello europeo. Lo studio va interpretato come base per individuare pratiche colturali capaci di salvaguardare le rese di fronte ai cambiamenti climatici. Mantenendo varietà e date di semina invariate, la produzione complessiva di mais europeo è destinata a diminuire del 20% nel 2050, mentre per il frumento si potrebbero avere aumenti intorno al 4%.
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FRUTTICOLTURA
Da Cuneo a Berlino per il Fruit Logistica DELEGAZIONE DI AZIENDE ALLA FIERA INTERNAZIONALE DELL’ORTOFRUTTA. NUMEROSI I TEMI SUL TAVOLO di Fabio Rubero
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lcune aziende aderenti a Confagricoltura Cuneo si sono recate presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino per prendere parte al consueto appuntamento di networking e di relazioni internazionali organizzato nell’ambito di Fruit Logistica, la più grande Fiera internazionale del settore ortofrutta. Un evento di grande interesse sia per gli imprenditori
ortofrutticoli italiani, ma anche per buyer e importatori tedeschi. Particolarmente interessante è stata la tavola rotonda sul tema dell’innovazione, alla quale ha preso parte anche il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha evidenziato come l’ortofrutta sia una ricchezza nazionale da valorizzare, che può e deve crescere
di più, consolidandosi sui mercati esteri, grazie all’innovazione.
I fronti aperti Il presidente nazionale di Confagricoltura ha inoltre puntato il dito contro il deficit logistico ed infrastrutturale che penalizza gravemente le nostre imprese evidenziando come questo vada al più presto
La delegazione di Confagricoltura Cuneo a Berlino
superato impegnandosi su due fronti aperti, quello dell’innovazione e quello della competività delle imprese, rimarcando come il sistema italiano non disponga ancora di
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territorio in cui operano spiegando come si debba lavorare per una completa tracciabilità dei prodotti e dei processi produttivi utili a garantire un controllo continuo sulla qualità.
Le voci dei cuneesi Secondo Graziano Giacosa, consigliere di Confagricoltura Cuneo a capo della delegazione di produttori cuneesi “è stata una bella iniziativa, importante per stimolare un dibattito sulla competitività nel comparto ortofrutticolo in una fase, come l’attuale, di grandi cambiamenti strutturali in tutti i segmenti della filiera in cui l’innovazione varietale, tecnologica e logistica, ma anche amministrativa, commerciale
e comunicativa stanno acquisendo un ruolo determinante”. Per Marco Bruna, segretario Confagricoltura Cuneo zona di Saluzzo e Savigliano è stata invece “un’occasione utile alle imprese cuneesi per consolidare contatti e rapporti con i principali canali distributivi, sondando così ulteriori spazi di business con il mercato estero. Inoltre gli imprenditori hanno fatto presente al nostro presidente nazionale i tanti problemi creati dall’embargo russo al settore, oltre alle difficoltà di mercato generali unite a quelle che sta attraversando il kiwi in provincia di Cuneo, alle prese con i danni pesanti provocati in questi anni dalla batteriosi e dalla moria”.
Un’esperienza da ripetere, infine, per Mario Audisio di Lagnasco che, a nome delle aziende partecipanti e aderenti a Confagricoltura Cuneo parla di “occasione interessante sia per il comparto agricolo, sia per quello commerciale poiché si è discusso di molti punti chiave e si sono analizzate le problematiche della frutticoltura italiana, individuando le possibili soluzioni. Un evento che ha rappresentato anche un importante momento di aggiornamento e confronto”. Questi gli espositori di Confagricoltura presenti al Fruit Logistica: Cooperativa Eden di Banchio, Ponso Soc. Cooperativa di Ponso Michele, Ribotta Soc. Cooperativa, Sanifrutta di Barale e S.E.P.O. frutta. Era inoltre presente nello stand della Regione Piemonte il produttore Mario Barale. La delegazione di Confagricoltura Cuneo che ha preso parte alla serata in ambasciata, invece, era composta da Graziano Giacosa, Marco Bruna, Nicolas Anghilante, oltre che dalle aziende di Walter e Mario Audisio, Luca Maero, Silvano Ferrero, Luigi Boretto, Antonio Blua, Franca Fessia e Antonio Gullino.
NEWS
In pillole UNITI PER L’AMBIENTE
Confagricoltura e altre 10 associazioni datoriali hanno sottoscritto la “Carta per l’Economia circolare” che individua 10 linee di intervento e punti programmatici.
SPIGHE VERDI AI COMUNI: DOMANDE FINO AL 5 APRILE
Il 5 aprile 2019 è la deadline fissata per presentare le candidature all’edizione 2019 di Spighe Verdi per guidare i Comuni a scegliere strategie virtuose di gestione del territorio
BREXIT E NUOVA PAC
La Brexit e la riforma PAC sono stati i temi dell’incontro tra il presidente Massimiliano Giansanti e una delegazione dell’Irish Farmers Association, del presidente Joe Healy.
INFLAZIONE: ZERO VANTAGGI PER GLI AGRICOLTORI “Non sono gli agricoltori a trarre vantaggio dall’impennata dei prezzi alimentari non lavorati”. Massimiliano Giansanti, ha così commentato i dati Istat sull’inflazione a febbraio
TURCHIA: SALE L’EXPORT DI PERE E MELE COTOGNE
Secondo i dati forniti dall’associazione degli esportatori di Uludag, nel 2018 la Turchia ha esportato un volume eccezionale di pere e mele cotogne verso 53 Paesi.
FRANCIA: SECONDA AL MONDO PER VIGNETI
La Francia è il secondo Paese del mondo per le superfici coltivate a vigneto, pari a 754.470 ettari in produzione, corrispondenti al 10,4% della superficie mondiale.
CROAZIA: PRODUZIONE AGRICOLA IN CRESCITA
Secondo i dati dell’Ente nazionale di statistica della Croazia (DZS) nel 2018 le produzioni di mais, patate e soia del Paese sono state in crescita rispetto all’anno precedente.
Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Frutta protagonista al Carnevale di Saluzzo DA CONFAGRICOLTURA UN PREMIO AL CARRINFRUTTA DI BARGE E REVELLO
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a Confagricoltura di Cuneo si è confermata a sostegno dello storico Carnevale di Saluzzo, mettendo in palio un premio speciale. Domenica 3 marzo, infatti, al termine della sfilata dei carri allegorici per le vie della città del Marchesato è stato assegnato il premio Confagricoltura “alla carriera” al Carrinfrutta di Revello e Barge per aver vinto il maggior numero di edizioni nella categoria specifica. “La forte tradizione frutticola del territorio saluzzese, anno dopo anno, SICUREZZA
è riuscita a contagiare anche una manifestazione festosa e divertente come il Carnevale, tanto da arrivare a connotarla e a renderla unica nel panorama regionale e non solo - ha dichiarato Marco Bruna, segretario Confagricoltura zona di Saluzzo e Sabivliano -. L’idea dei Carrinfrutta, ossia carri allegorici realizzati con la frutta dei Comuni della zona ha dato così modo a tutti i presenti di apprezzare un uso insolito delle eccellenze che nascono nei frutteti della zona.
Corsi a Cuneo, Saluzzo e Alba
Sfilata dei Carrinfrutta a Saluzzo
OFFERTE PER SOCI E DIPENDENTI TUTTE LE CONVENZIONI
Confagricoltura Cuneo ha organizzato, con avvio in questo mese di marzo, una serie di corsi in materia di sicurezza, in particolare Rspp, primo soccorso e antincendio, in modalità “primo rilascio” e “aggiornamento”. I corsi si svolgeranno presso le sedi associative di Cuneo (per gli associati delle zone di Cuneo e Mondovì), Saluzzo (per gli associati delle zone di Saluzzo e Savigliano) e Alba (per gli associati della zona di Alba). Per le iscrizioni e per conoscere date e orari dei corsi (ancora in fase di definizione) è possibile contattare l’ufficio di zona di riferimento della Confagricoltura Cuneo.
SEMPRE INFORMATI
Newsletter per tutti i soci
Confagricoltura Cuneo sta per introdurre una newsletter dedicata a tutti i soci ed associati che vi aderiranno nelle prossime settimane. Il servizio consiste nell’invio via email di aggiornamenti legati alle novità tecniche, fiscali ed amministrative riguardanti le aziende e le imprese operanti in ambito agricolo, ed è completamente gratuito. Per aderirvi, è sufficiente rispondere affermativamente alla email inviata in questi giorni dall’Area Comunicazione di Confagricoltura.
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L’elenco aggiornato si può consultare sul sito www.confagricolturacuneo.it, nella sezione Convenzioni
GPL: attiva una nuova convenzione con WTS Gas Consapevole del fatto che nel mondo dell’agricoltura la fornitura di gas GPL rappresenta una fonte energetica strategica, Confagricoltura ha stipulato una convenzione con WTS GAS SpA che prevede la fornitura gratuita agli associati di: consulenze inerenti alla corretta applicazione delle agevolazioni fiscali per gli aventi diritto; valutazione congruità bollette; analisi tecnica dell’impianto con verifica rispetto norme e ottimizzazione consumi; verifica andamento prezzi applicati rispetto alla quotazione mensile del GPL. Per informazioni, contattare Stefano Nagliati (Tel. 3483954660).
CONFAGRICOLTURA
LE NOSTRE AZIENDE
La sala parto dell’azienda Taricco a Villafalletto
Suini, chiudere il ciclo con investimenti costanti
una miglioria utile alla funzionalità dell’allevamento – ammette Erio Taricco – e in tutti questi passaggi il rispetto delle norme per il benessere animale è una delle linee guida principali”. Di anno in anno è aumentato, poi, il tasso di innovazione degli impianti tanto che oggi sia l’alimentazione che la ventilazione sono completamente automatizzati, sgravando così parte del lavoro che comunque quotidianamente impegna la famiglia Taricco. “L’allevamento è cambiato molto negli anni – dichiara l’allevatore – l’innovazione è molta, ma comunque va seguito 365 giorni l’anno anche perché ci sono reparti, come la sala parto e lo svezzamento dei suinetti, che gestiamo manualmente”.
Come funziona l’allevamento Il ciclo di allevamento parte dalla fecondazione delle scrofe con seme proveniente da un cen-
A VILLAFALLETTO L’ALLEVAMENTO DI ERIO TARICCO È SEMPRE IN EVOLUZIONE. I SUOI CAPI DESTINATI AL CIRCUITO DEL PARMA DOP di Paolo Ragazzo
Interventi programmati
C
“Mi sono insediato nel 1995, ma in realtà esisteva già una stalla per l’ingrasso in soccida realizzata da mio papà nel 1976 – spiega il titolare –; da lì siamo partiti realizzando una scrofaia, con sala parto e gestazione, e nel 2000 un capannone per l’ingrasso dai suini, non più in soccida, così da chiudere il ciclo”. Ma gli interventi sono proseguiti senza interruzione ristrutturando e ampliando nel 2003 la prima originaria stalla e realizzando nel 2008 una decina di capannine per lo svezzamento dei suinetti (440 in tutto), oltre ai locali per le attività annesse all’allevamento e due vasche liquami. Nel 2017 l’ultimo investimento consistente con la realizzazione della torre per il mais. “Ogni 3/4 anni cerchiamo di aggiungere
ome rispondere alla continua volatilità dei prezzi del mercato suinicolo? Tenendo duro, nei momenti più difficili, e pianificando investimenti mirati per restare al passo con i tempi. È la strategia adottata negli anni dall’azienda che Erio Taricco conduce a Monsola di Villafalletto insieme alla moglie Romina. Una realtà familiare di medie dimensioni, ma che ha fatto della programmazione continua la sua forza. Come si apre il cancello che conduce all’allevamento ti accorgi subito che nulla è lasciato al caso e che l’ordine qui è un mantra rispettato con assoluto rigore. Ogni anno nelle tre stalle da ingrasso transitano circa 2.700 suini, a cui vanno aggiunte le 126 scrofe e un verro.
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Romina ed Erio Taricco con il figlio Christian e Adriano Rosso (Confagricoltura zona di Cuneo)
tro autorizzato. Se l’ecografia dà esito positivo gli animali vengono spostati in box dove la gestazione prosegue fino a 5 giorni prima del parto, quando le scrofe vengono trasferite nella sala parto. Qui rimangono circa 28 giorni per la lattazione dei suinetti. In seguito, i piccoli svezzano all’interno delle capannine per circa 2/3 mesi, fino al raggiungimento di 25/30 kg. Dopo di che vengono trasferiti nei reparti destinati all’ingrasso, dove vi rimangono almeno sei mesi. Raggiunto il peso dei 176 kg sono pronti per entrare nel circuito del prosciutto di Parma DOP. L’azienda Taricco dispone in totale di 66 ettari, tra mais e orzo, da dove ricava l’alimentazione degli animali. In ingrasso mangiano due volte al giorno (alimentazione liquida automatizzata) alle 7,30 e alle 17,30. Sono manuali le alimentazioni di suinetti, scrofette e l’infermeria.
Ombre e luci sul futuro Chiediamo a Taricco cosa pesa di più sul comparto: “Di certo il prezzo, in questo momento, ma in generale tutte le ore spese ogni settimana a compilare fatture, certificati e ricette elettroniche – dice –, considerando che non sempre poi la rete funziona come dovrebbe e ad ogni variazione bisogna riaccendere il computer e rifare tutto”. Per fortuna che c’è
A sinistra maiali nei box per l’ingrasso. A destra i suinetti in una delle capannine per lo svezzamento
Christian, figlio quasi 18enne della coppia, che si occupa della parte informatica e, soprattutto, rappresenta la probabile continuità non appena avrà terminato gli studi in Agraria. “La scrofaia andrebbe ristrutturata…” concludono Erio e la moglie Romina, lasciando intendere l’attesa fiduciosa della scelta del figlio per poter garantire all’azienda un nuovo e più importante “tassello”.
Quello del ricambio generazionale, cruciale per continuare a programmare il futuro all’allevamento.
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FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE
A Savigliano il meglio della meccanica agricola DAL 14 AL 17 MARZO TORNA LA FIERA NAZIONALE. LA PRIMA DELLA NUOVA FONDAZIONE DI CUI FA PARTE CONFAGRICOLTURA CUNEO
Espositori si aggirano tra gli stand di una precedente edizione della kermesse
T
orna dal 14 al 17 marzo la Fiera nazionale della Meccanizzazione agricola di Savigliano con un ricco panorama di prodotti e servizi messi in campo dai costruttori, dai concessionari e da tutte le aziende che parteciperanno anche quest’anno all’evento. L’utilizzo di tecnologie sempre più evolute permette di incrementare la produttività, migliora l’efficacia e l’efficienza del lavoro, consente di ottenere prodotti migliori. La meccanizzazione, oggi più che mai, propone un contributo alla grande filiera dell’agricoltura in termini di qualità della materia prima. Le applicazioni e i benefici delle nuove tecnologie come strumento per tutelare i terreni e la qualità dei raccolti saranno al centro della quattro giorni saviglianese. La Fiera della
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Meccanizzazione di Savigliano è punto nevralgico di un importante distretto produttivo di soluzioni per l’agricoltura, che sposa l’altrettanto grande capacità del medesimo territorio di esprimere qualità e tradizione enogastronomica.
Nuova Fondazione con Confagricoltura protagonista Dall’edizione 2019 la Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola cambia e si rinnova, partendo proprio dall’Ente organizzatore. La nuova Fondazione Ente Manifestazioni si propone come sua mission quella di valorizzare concretamente il territorio della città di Savigliano perseguendo finalità di promozione, sviluppo e implementazione delle attività turisti-
che, ricreative, culturali, sociali ed economiche. Cinque i Soci della nuova Fondazione, tra cui Confagricoltura Cuneo, che hanno deciso di lavorare insieme per una Fiera che possa essere sempre più in linea con le sfide che il mercato propone. Confagricoltura Cuneo è rappresentata nel Consiglio della Fondazione da Andrea Ingaramo che dichiara: “Confagricoltura riconosce come una grande occasione quella di essere tra i costitutori della nuova Fondazione Ente Manifestazioni Savigliano. La Fiera della Meccanizzazione Agricola è sinonimo di ricerca, progresso ed innovazione. La nostra partecipazione all’interno dell’Ente Manifestazioni nasce proprio dalla volontà di far crescere ancora di più un evento unico per il settore primario piemontese e non solo”. Nella kermesse che si svolgerà nell’area fieristica di Borgo Marene a Savigliano si parlerà di digitale, innovazione, normativa di settore e tanto altro. Saranno oltre 49.000 metri quadri di superficie espositiva e circa 300 gli espositori, ma gli spazi verranno rimodulati per offrire il meglio del settore. Cambierà anche l’ingresso alla Fiera, che avverrà attraverso una struttura coperta presso via Alba per dare al visitatore il benvenuto. Non verranno trascurati, come ogni anno, gli aspetti ambientali ed ecologici, cui è dedicata l’Area EcoTech, giunta alla sua 11esima edizione, dedicata alle opportunità offerte da energie rinnovabili, efficienza energetica e soluzioni ecologiche. L’ingresso alla Fiera è libero e gratuito dalle 9 alle 19, l’ingresso principale sarà da via Alba. Sabato e domenica sarà messo a disposizione dei visitatori un servizio navetta gratuito che seguirà diversi percorsi. INFO E NEWS
Tutte le indicazioni utili sulla Fiera di Savigliano www.fierameccanizzazioneagricola.it
REALIZZATO GRAZIE AI CONTRIBUTI DI ALESSANDRO BOTTALLO E ANTONIO MARINO
U
n vigneto, statisticamente, ha in media una vita di 35/40 anni. È fondamentale, dunque, programmare al meglio l’intervento fin dalla partenza, ossia quando si decide di mettere a dimora un nuovo impianto. Forniamo qua una carrellata di indicazioni normative e consigli agronomici per non farsi trovare impreparati ed evitare intoppi.
Norme e consigli per nuovi impianti
I TECNICI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO SONO A DISPOSIZIONE PER OGNI NECESSITÀ E CONSULENZA Cosa dice la normativa A partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2030, i vigneti di uva da vino possono essere impiantati o reimpiantati solo ed esclusivamente se è stata concessa una autorizzazione ai sensi dei DM 1213 del 15/02/2015, DM 12272 del 15/12/2015 e successivi che ridefiniscono le modalità operative ai sensi del regolamento (UE) n.
1308/2013. Le autorizzazioni si dividono fondamentalmente in 4 tipologie: autorizzazioni di nuovo impianto, autorizzazioni al reimpianto a seguito di estirpo, conversione diritto di impianto in autorizzazione e autorizzazioni per reimpianto anticipato.
AUTORIZZAZIONE DI NUOVO IMPIANTO
[Foto di Luca Maggiorotto]
VITICOLTURA Il MIPAAFT rende con decreto direttoriale entro il 30 settembre di ogni anno la superficie nazionale che può essere oggetto di autorizzazioni per nuovi impianti. Questa superficie è costituita dall’1% della superficie vitata nazionale riscontrata al 31 luglio di ogni anno. Ogni anno i richiedenti devono presentare domanda dal 15 febbraio al 31 marzo, secondo i criteri previsti dalla Regione/P.A. di riferimento
CONVERSIONE DIRITTI DI IMPIANTO IN AUTORIZZAZIONE
I titolari di diritti di reimpianto devono presentare presso la Regione/P.A. di riferimento la
SPECIALE VITICOLTURA
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richiesta di conversione in autorizzazione, non oltre la data di scadenza del diritto e non oltre il 31/12/2020. L’autorizzazione rilasciata avrà valenza fino al 31/12/2023.
AUTORIZZAZIONI AL REIMPIANTO A SEGUITO DI ESTIRPO
Le autorizzazioni sono concesse ai produttori che hanno estirpato una superficie vitata e che presentano istanza alla Regione/P.A. di riferimento. A successiva verifica dell’avvenuto estirpo viene concessa l’autorizzazione con validità di 3 anni.
AUTORIZZAZIONE PER REIMPIANTO ANTICIPATO
Queste autorizzazioni consentono di effettuare un nuovo impianto con l’impegno di estirpare nella medesima Regione/P.A. un’equivalente superficie vitata entro la fine del quarto anno dalla data in cui le nuove viti sono state impiantate. Tutte queste autorizzazioni sono gratuite e non sono trasferibili tra produttori (tranne le eccezioni definite dalla Circolare Ministeriale n.5852 del 25 ottobre 2016).
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SPECIALE VITICOLTURA
Alcuni consigli utili Nel campo viticolo il livello di specializzazione negli ultimi decenni è decisamente migliorato grazie all’ausilio di tecnologie che rendono più agevole il lavoro, ma per non incorrere in sgradite sorprese bisogna tenere sempre conto di alcune regole: • Nel caso di estirpo del vecchio vigneto, bisogna sempre avere l’accortezza di asportare meticolosamente il più possibile i residui delle radici e dei ceppi, poiché sono un ottimo substrato per lo sviluppo di funghi saprofiti e nematodi che potrebbero danneggiare o ostacolare lo sviluppo delle barbatelle messe a dimora • In caso di ristoppio, dove possibile, e in presenza di lavorazioni non troppo profonde, in piccoli impianti, evitare che i filari ricadano esattamente nella stessa posizione del vigneto vecchio • Non aspettare il momento dell’impianto per l’esecuzione dello scasso, ma effettuare le operazioni durante i mesi estivi con terreno in tempera, periodo in cui si garantisce il miglioramento della struttura a vantaggio delle condizioni idriche e di ossigenazione del terreno. • Per non incappare in sanzioni, prima di iniziare qualsiasi lavoro di movimentazione terra, se il terreno è ubicato in una zona ricompresa in quelle a vincolo idrogeologico, (L.R 45/89), ri-
Sopra: operazioni di scasso e spargimento letame con terreno in tempera Sotto: barbatelle in impianto tradizionale di piccole superfici (Foto di Antonio Marino)
chiedere le autorizzazioni a procedere dove le operazioni di scasso comportino modificazione o trasformazione d’uso del suolo. • Effettuare sempre l’analisi del terreno, che fornisce preziose indicazioni sulle caratteristiche pedologiche (ph, calcare attivo, sostanza organica, ganulometria) e permette scelte più consone in merito al portainnesto
e alle concimazioni di fondo pre-impianto. • Prenotare per tempo il materiale vivaistico certificato e selezionato, avendo cura di scegliere la migliore combinazione di portainnesto clone, che si abbina al sito su cui impianteremo le barbatelle. • All’atto dello scasso preservare lo strato microbiologicamente attivo costituito dalla
fascia di terreno superficiale di 40-50 cm. Salvaguardare gli orizzonti del suolo effettuando lo “scortico” preventivo. Cosi facendo si evita di riportare in superficie il terreno vergine, ancora crudo e inadatto alla coltivazione a causa delle difficoltà di esplorazione delle giovani radici. • In base alla natura del terreno e alle problematiche legate al singolo appezzamento eseguire adeguati drenaggi, che nel tempo contribuiscono alla stabilità del vigneto e alla regimazione delle acque di falda, e per evitare gli smottamenti. • Regimare in modo sufficiente e puntuale le acque meteoriche superficiali a monte e a lato degli appezzamenti per evitare i fenomeni di erosione frequentissimi, che portano a
OFFICINE
valle una quantità enorme di terra e detriti, creando delle vere e proprie voragini nel terreno appena scassato, che andranno in seguito ricolmate. • Nei suoli poveri di sostanza organica è imprescindibile l’apporto di una adeguata quantità di letame, possibilmente maturo, per evitare l’introduzione di malerbe indesiderate o di ostico contenimento. Le dosi più appropriate a seconda della situazione possono variare da 40 a 100 t/ha. • Effettuare la concimazione di fondo prima dell’impianto avendo cura di apportare gli elementi nutritivi meno mobili, e laddove vi sia la necessità eseguire qualche piccola correzione con l’apporto di correttivi ed ammendanti per ricondurre le condizioni del terreno alla nor-
malità, almeno nelle aree dove i problemi sono vistosamente più accentuati. • Dove le condizioni lo permettono, in caso di ristoppio del vigneto, sarebbe opportuno fare passare un paio di anni prima della messa a dimora nel nuovo impianto, coltivando degli erbai di leguminose “ad hoc” che verranno sovesciati aumentando notevolmente l’apporto di sostanze nutritive e sostanza organica, permettendo inoltre di portare in piena decomposizione i residui del vecchio vigneto. • Dove le pendenze e la conformazione del terreno agrario lo permettono, si consiglia di piantare le barbatelle a radici lunghe con l’ausilio di macchine a ciò preposte. La messa a dimora della barbatella è la fase più delicata, che può
gravare prepotentemente sul successo del futuro impianto. Il terreno deve essere in tempera e le radici lunghe permettono alla giovane pianta di avere una superficie assorbente radicale molto estesa che assicura una veloce partenza e una sicura fonte di sostentamento anche in terreni difficli. Tecnici di Confagricoltura sempre a disposizione I tecnici di Confagricoltura, sono a completa disposizione, per consigliare come e dove prelevare il campione di terreno e farne un’attenta analisi, fornendo anche dal punto di vista agronomico tutti i consigli per limitare al minimo gli errori. Una buona partenza è fondamentale per avere vigneti omogenei e produttivi.
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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
Stampa: Tipolitografia Subalpina snc
Direttore responsabile: Paolo Ragazzo
Chiuso in redazione il 05/03/2019
Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 upa@autorivari.com
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN - Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36
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