POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 02•2020- MARZO 2020 - CONTIENE I.P.
02/2020
Confagricoltura, un secolo di storia e progresso
L’EMERGENZA Il Coronavirus non fermi il “Made in Italy”
DEPOSITI GASOLIO Il governo torni sui suoi passi e riveda le norme
FAUNA SELVATICA La politica passi ai fatti con un’azione congiunta
RETI DI IMPRESA Il Piemonte sul podio per capacità di crescita
I NUMERI DI QUESTO NUMERO
Cari Sindaci, riducete la “Nuova IMU“sui fabbricati rurali ad uso strumentale Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
I Comuni non tassino i beni necessari e indispensabili per lo svolgimento dell’attività agricola. È questo il messaggio che abbiamo voluto far giungere a tutti i sindaci della provincia di Cuneo attraverso una lettera in cui, facendoci portavoce delle istanze delle imprese, spieghiamo ai primi cittadini le conseguenze che potrebbe generare la “Nuova IMU”. La Legge di Bilancio 2020 prevede, infatti, la sostituzione delle “vecchie” IMU e TASI con un’unica tassazione degli immobili, chiamata “Nuova IMU” o “Local Tax”. Se la TASI si applicava ai fabbricati rurali ad uso strumentale con un’aliquota non superiore all’1 per mille, dando però facoltà ai Comuni di ridurla, analoga procedura si può seguire con la nuova imposta. Le amministrazioni hanno facoltà di diminuire l’aliquota. Se la Nuova IMU fosse applicata ai fabbricati rurali strumentali andrebbe infatti a tassare con un carico impositivo oneroso beni fondamentali per lo svolgimento dell’attività agricola. Questo in un momento già particolarmente difficile per le imprese del settore. Ecco perché abbiamo ritenuto doveroso chiedere ai Comuni di valutare, in linea con le loro esigenze di bilancio, l’applicazione di una riduzione dell’aliquota, avvalendosi della loro facoltà di regolamentare l’imposta attraverso aliquote e regolamenti da approvare entro il prossimo 30 giugno. Un nuovo impegno concreto con cui Confagricoltura Cuneo si pone al fianco delle imprese. Vi terremo aggiornati sui prossimi numeri de L’Agricoltore cuneese.
LA PROPOSTA
-10%
% di riduzione degli stanziamenti europei all’agricoltura
SUINI
-5%
% di riduzione dei prezzi tra gennaio e febbraio
UNIONE EUROPEA
PREZZI IN CALO
AZIENDE IN RETE
BARBERA
354
1.600ha
aziende agricole coinvolte in reti di impresa
gli ettari coltivati a Barbera d’Alba in provincia di Cuneo
PIEMONTE
NUMERI IN CALO
Credito di imposta “Impresa 4.0” e ‘bonus giovani’ PAGINE 17 e 20 CONTATTI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO tel. 0171/692143 – 0171/344494 • Fax 0171/698629 provinciale@confagricuneo.it 8.30/12.30 – 14.30/17.30 dal lunedì al mercoledì 8.30/12.30 dal giovedì al sabato
Venerdì 24 aprile a Bra, in mattinata, avrà luogo l’inaugurazione ufficiale del nuovo ufficio di zona di Confagricoltura in corso Vittorio Emanuele 124 alla presenza di istituzioni e autorità (articolo a pag.28). L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
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IN PRIMO PIANO
PSR: priorità condivise, ma si viaggia col freno a mano IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO ENRICO ALLASIA APPROVA IL LAVORO DELLA REGIONE MA PREOCCUPANO I TEMPI di Paolo Ragazzo
I
n questo anomalo inverno, dominato da giornate soleggiate e temperature oltre le medie del periodo, con l’opinione pubblica concentrata perlopiù sull’evolversi dell’emergenza sanitaria prodotta dal Coronavirus, gli agricoltori cuneesi e piemontesi continuano ad attendere novità sul fronte del Piano di Sviluppo Rurale. Anche adesso che la programmazione 2014/2020 sta volgendo a termine, infatti, sono urgenti e importanti le risposte che possono giun-
gere dal PSR a sostegno dell’economia agricola del nostro territorio. Su queste pagine, nel novembre scorso, avevamo sottolineato come la Regione fosse sulla strada giusta nell’esaminare con la dovuta attenzione le priorità e le necessità del settore, ma avevamo altresì ribadito la necessità di trasformare gli impegni in realtà. Il riferimento era, anzitutto, all’esigenza di prosecuzione delle misure agroambientali del PSR con risorse maturate da economie su precedenti
bandi o a risorse non ancora utilizzate. Questo per garantire, previa la necessaria autorizzazione da parte della Commissione europea, la continuità degli impegni agroambientali, dei quali beneficiano direttamente l’intero territorio e il sistema di qualità e valorizzazione dell’agroalimentare.
Le priorità Ora, a distanza di qualche mese, si sono susseguiti numerosi incontri tra l’assessorato regionale all’Agricoltura e il mondo agricolo, ma la situazione
ha subito un rallentamento che comincia a preoccupare, considerato il poco tempo a disposizione per aprire i nuovi bandi. “Sul tema delle modifiche finanziarie del PSR, finalizzate al recupero di risorse per la Misura 10 (Agroambientale) e la Misura 13 (Indennità compensativa) gli uffici dell’assessorato ci hanno illustrato il loro lavoro al fine di dare attuazione alle due priorità – spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia -. Siamo favorevoli a quanto ipotizzato, ma siamo preoccupati per i tempi, eccessivamente dilatati, con cui questo lavoro si sta svolgendo. Con lo spirito collaborativo che da sempre contraddistingue i nostri rapporti con l’Ente regionale, restiamo disponibili ad ogni occasione di confronto, tuttavia
ribadiamo la necessità di velocizzare questo percorso per non correre il rischio di vedere svanito ogni sforzo”.
Si “guardi” ai giovani agricoltori Infine Confagricoltura reputa importante che tutte le economie, generate d’ora in avanti dalla realizzazione delle misure strumentali del PSR, siano riallocate sui bandi che sostengono i giovani agricoltori, insieme agli investimenti nelle loro aziende, in modo particolare, su quelli dell’operazione 4.1.2 (Investimenti nelle aziende agricole condotte da giovani) che è stata aperta nel 2016. “Confidiamo nel prossimo Piano di Competitività della Regione, che ha l’obiettivo di mettere sul tavolo percorsi chiari e misure concrete per lo sviluppo economico piemontese”, ha concluso Allasia.
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
Confagricoltura dice “no” ai tagli UE per il settore PREOCCUPA IL MANCATO ACCORDO SUL BILANCIO 2021-2027, MA LA PROPOSTA PENALIZZA IL COMPARTO AGRICOLO
“A
ll’indomani della Brexit, il mancato accordo al Consiglio europeo sul bilancio pluriennale è preoccupante”. È il commento di Confagricoltura sull’esito del Consiglio europeo che, dopo due giorni di negoziati tra i capi di governo dei 27 Paesi membri, non è riuscito a raggiungere un’intesa sul
MASSIMILIANO
GIANSANTI
Presidente nazionale di Confagricoltura
PER UNA MAGGIOR SOSTENIBILITÀ SERVONO RISORSE ADEGUATE
quadro finanziario della UE per il 2021-2027. Nonostante alcuni miglioramenti emersi nel corso dei lavori, per l’agricoltura, chiamata ad aumentare la sostenibilità ambientale, c’era sul tavolo un taglio dei fondi per i prossimi anni di oltre il 10% rispetto alla dotazione attuale. In una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la Confagricoltura aveva già espresso la sua posizione fortemente critica sulla proposta di bilancio presentata dal presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel. Nella missiva si evidenziava come le sfide poste dal Patto Verde per l’Europa rischiano di essere perse in partenza, almeno per quanto riguarda l’agricoltura. Gli obiettivi proposti dalla Commissione non sono infatti raggiungibili con gli stanziamenti previsti nella proposta di compromesso. “Possiamo aumentare ulteriormente la sostenibilità
ambientale dei processi produttivi in linea con le giuste aspettative della collettività – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -, ma sono necessarie risorse finanziarie adeguate per una maggiore competitività, per gli investimenti e le innovazioni”.
Una proposta inaccettabile È stata proposta, invece, per i prossimi anni una riduzione di oltre il 10% degli stanziamenti per l’agricoltura rispetto alla dotazione 2014-2020. In valore assoluto, il taglio è di più 50 miliardi di euro a prezzi costanti (2018). Per l’Italia, nei confronti delle erogazioni relative all’anno in corso, è da mettere in preventivo un taglio di circa 2,7 miliardi. “Per una maggiore sostenibilità ambientale - chiede Giansanti - la dotazione del bilancio agricolo deve restare almeno invariata in termini reali”.
Altri aspetti poco convincenti Oltre agli aspetti finanziari, la proposta di compromesso inviata agli Stati membri tratta anche alcuni punti direttamente legati alla riforma, ancora in discussione, della politica agricola comune (PAC). In particolare, è stato proposto di continuare a ridurre il divario esistente tra gli importi degli aiuti diretti erogati nei diversi Stati membri (la cosiddetta “convergenza esterna”). “È una proposta particolarmente penalizzante per l’agricoltura italiana, che esprime il più alto valore aggiunto per ettaro in ambito europeo - dichiara il presidente di Confagricoltura -. Non si può guardare solo ai differenti importi degli aiuti diretti, ignorando la vistosa diversità dei costi di produzione, a partire da quello del lavoro. La PAC è uno strumento di politica economica e tale deve rimanere. La proposta sulla ‘convergenza esterna’ va respinta, perché priva di qualsiasi base economica – aggiunge Giansanti. E conforta il fatto che il presidente del Consiglio e la ministra Bellanova condividano questa posizione”. Previsto anche il blocco
IL TAGLIO DI FONDI AL SETTORE AGRICOLO ITALIANO SAREBBE DI CIRCA 2,7 MILIARDI DI EURO dei pagamenti diretti oltre i 100 mila euro (‘plafonamento’) alle imprese agricole di maggiore dimensione. “Un’altra proposta da respingere, perché illogica sul piano economico - conclude Confagricoltura -. Sarebbe penalizzata la competitività delle imprese che producono per il mercato e, perciò, più aperte alle innovazioni rese indispensabili dalla transizione ecologica. Il ‘plafonamento’ sarebbe, a conti fatti, un danno per gli imprenditori e un ostacolo verso l’obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale”. A conclusione dei due giorni il presidente del Consiglio europeo Michel ha dichiarato: “Per riuscire bisogna provarci”. Come dargli torto, ma l’agricoltura italiana chiede di farlo con presupposti decisamente diversi.
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EMERGENZA
Il Coronavirus non fermi il Made in Italy CONFAGRICOLTURA CHIEDE LA COSTITUZIONE DI UNA CABINA DI REGIA INTERMINISTERIALE
L’
emergenza sanitaria in cui l’Italia e il Piemonte si sono trovati in queste settimane non deve innescare una crisi economica. Per Confagricoltura è importante avviare subito una cabina di regia interministeriale che affronti in maniera coordinata l’emergenza Coronavirus per tutto il settore agricolo e agroindustriale. È il messaggio della giunta straordinaria di Confagricoltura da cui è emersa chiara la richiesta di fare la propria parte nell’affrontare quest’urgenza che, oltre ai gravi
EFFETTI “COLLATERALI”
aspetti sanitari, rischia di aggravare una situazione economica già difficile. La costituzione di una cabina di regia che veda coinvolti tutti i dicasteri interessati, le organizzazioni di imprese delle filiere “dal campo alla tavola” è uno sforzo congiunto necessario per garantire continuità produttiva e commerciale a un comparto che rappresenta quasi il 20% del PIL nazionale e circa il 10% dell’export nazionale complessivo. Intanto Confagricoltura, grazie alla capillare rete sul territorio, ha
Appello congiunto: serve una rapida normalizzazione In una nota congiunta Confagricoltura, le altre organizzazioni imprenditoriali e i sindacati dei lavoratori sono intevenuti sull’emergenza che sta attraversando l’Italia. “Nei giorni scorsi – si legge nel comunicato - sono state tempestivamente assunte diverse misure per contenere il rischio sanitario a beneficio di tutti i cittadini. Gli esperti e le organizzazioni internazionali, a partire dall’OMS,
Posticipati i corsi e il convegno “La filiera avicola piemontese”
In Piemonte, al momento, gli effetti del virus sul settore agricolo sono stati fortunatamente limitati. “Pur prestando ovviamente molta attenzione all’evolversi della situazione, non abbiamo registrato particolari ripercussioni sull’operatività delle imprese agricole – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo –. Le nostre aziende agricole continuano a lavorare e ad assicurare la produzione e l’approvvigionamento di beni alimentari, ma vanno duramente contrastate le azioni speculative dirette a screditare all’estero il nostro Made in Italy. Ringraziamo il governo e la Regione Piemonte per l’impegno profuso allo scopo di fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica legata al COVID-19”.
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costituito una task force che segue la situazione e interviene sulle autorità competenti. Trasporti, logistica, consegne dei prodotti sono le questioni più urgenti. “È ingiustificato - evidenzia Confagricoltura - qualsiasi rallentamento dei nostri prodotti verso i mercati esteri”.
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Molti sono stati, tuttavia, in queste settimane, gli eventi annullati o rinviati in ottemperanza alle misure ministeriali e regionali o a causa del perdurare della generale situazione di emergenza sanitaria. Tra questi i corsi formativi di Confagricoltura per le aziende e il convegno “La filiera avicola piemontese. Virtuosa, responsabile e sostenibile” di sabato 7 marzo a Cherasco organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo, in collaborazione con il Consorzio CAFI (Consorzio Allevatori di Filiera Piemontesi) e la Ora Agricola. Gli organizzatori al fine di garantire una migliore riuscita dell’evento, hanno ritenuto opportuno posticipare l’incontro a nuova data in fase di valutazione.
ci hanno rassicurato sui rischi del virus e sulle corrette prassi per gestire questa situazione, che tutti noi siamo chiamati a rispettare. Dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate e mettere in condizione le imprese e i lavoratori di tutti i territori di lavorare in modo proficuo e sicuro a beneficio del Paese, evitando di diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro Made in Italy e il turismo. Oltre alle misure urgenti che il Governo ha adottato, o si appresta ad adottare, di necessario sostegno alle imprese e al reddito dei lavoratori, questo è il momento per costruire un grande piano di rilancio degli investimenti nel Paese che contempli misure forti e straordinarie per riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita stabile e duratura. Un ruolo importante – conclude la nota - dovrà essere svolto anche dalle istituzioni europee, per creare le migliori condizioni per un rilancio economico dell’Italia nell’interesse della stessa Ue”. Le imprese agricole cuneesi che registrassero danni a causa del Coronavirus, specie nell’esportazione e vendita di prodotti o derrate, possono segnalarlo a f.dalmasso@confagricuneo.it.
16-19 aprile 2020
A TUTTO CAMPO
Norme depositi carburante, il Governo torni sui suoi passi CONFAGRICOLTURA SULLE NUOVE DISPOSIZIONI IN VIGORE DAL 1° APRILE: “IMPRESE GIA SOTTOPOSTE A SERIE PROCEDURE E CONTROLLI”
“V
anno riviste le nuove norme in materia di accise sui depositi e sui distributori di prodotti energetici che entreranno in vigore dal 1° aprile”. Lo ribadisce la Confagricoltura di Cuneo in riferimento a quanto previsto dal decreto fiscale di fine anno che ha introdotto l’obbligo di denuncia e la tenuta del registro di carico e scarico per i depositi di capacità superiore a 10 m3 e per i distributori automatici di capacità superiore a 5 m3. Ad avviso dell’organizzazione bisogna intervenire al più presto perché le modifiche introdotte dal decreto fiscale - che coinvolgono un numero elevato di imprese agricole ed agromeccaniche (si stimano 150/200 mila imprese in tutta Italia) - non tengono conto di quanto già previsto in materia dal D.M. 454/2001 in relazione agli oli minerali impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, silvicoltura, piscicoltura e attività florovivaistiche.
Primi risultati dopo l’azione di Confagricoltura Già in sede di conversione del decreto legge Milleproroghe, Confagricoltura aveva promosso e sostenuto alcuni emendamenti, poi accantonati. Ora la nuova presa di posizione capace di raggiungere alcuni primi risultati. Come l’iniziativa del deputato cuneese Flavio Gastaldi, componente della commissione Agricoltura della Camera, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, in cui chiede di non inasprire ulteriormente la burocrazia a
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carico delle aziende agricole e di rivedere le normative. Allo stesso modo positivo è il commento del coordinamento Agrinsieme in merito all’ordine del giorno, presentato alla Camera dagli onorevoli Lisa Noja e Maria Chiara Gadda, che impegna il governo a valutare l’opportunità di escludere gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli dall’applicazione delle nuove norme.
Vanno evitati altri costi e balzelli “Vanno evitati ulteriori balzelli e oneri burocratici, in quanto le imprese agricole sono già sottoposte a complesse procedure per il rilascio e la gestione degli oli minerali ed in particolare per il gasolio agricolo – dichiara il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia –. Il decreto ministeriale 454/2001 prevede,
OBBLIGO DI DENUNCIA E TENUTA DEL REGISTRO DI CARICO E SCARICO PER DEPOSITI OLTRE 10M3 E DISTRIBUTORI SUPERIORI A 5M3 infatti, la contabilizzazione del carburante in un apposito registro di carico e scarico con l’indicazione dell’ubicazione del deposito. In molti casi, inoltre, tale procedura è informatizzata e gli enti preposti possono verificare la situazione di ogni soggetto che accede all’agevolazione. Il nostro appello affinché vengano riviste le nuove disposizioni in materia di accise sui depositi e sui distributori di prodotti energetici ha raggiunto un primo risultato importante con l’interrogazione del deputato Gastaldi, segno che quando si riesce a fare squadra si possono provare a risolvere i problemi con unità di intenti. Confidiamo che il governo ora torni sui suoi passi ed elimini adempimenti che per le aziende rappresenterebbero un ulteriore carico burocratico e di cui non se ne capisce la motivazione”, ha concluso Allasia. Operazione di carico gasolio in un’azienda agricola
Dopo un inverno mite, ora le gelate tardive preoccupano il settore
“Polizze gelo” in ritardo, altra incertezza per le aziende CONFAGRICOLTURA CUNEO: “EVENTUALI GELATE TARDIVE POTREBBERO AVERE DANNI ECONOMICI ENORMI SUL COMPARTO” di Fabio Rubero
O
ltre che per le temperature più alte mai registrate da quando queste vengono rilevate, la stagione invernale 2019/2020 verrà ricordata dagli operatori del comparto ortofrutticolo come una di quelle più travagliate per quanto concerne le coperture assicurative sui danni da gelo che le aziende agricole possono stipulare con le compagnie attraverso i Consorzi di Difesa per avere condizioni decisamente più vantaggiose. “Inutile sottolineare come risulta essere fortemente probabile che le due cose siano collegate – dichiara Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo –; con le compagnie assicurative che sono probabilmente reticenti ad esporsi in una situazione così anomala nella quale può davvero succedere di tutto. Le eventuali gelate tardive che dovessero verificarsi potrebbero avere un impatto devastante con danni economici enormi sull’agricoltura e dunque evidentemente le
compagnie valutano bene quanto sia opportuno esporsi in tal senso”.
Polizze in forte ritardo Ad evidenziare il grave ritardo di quest’anno, l’impietoso confronto con il 2019. Per quanto stiano proseguendo i contatti ed il confronto tra le compagnie assicurative ed i consorzi di difesa affinchè la situazione si sblocchi, nel momento in cui andiamo in stampa non è ancora possibile presentare i P.A.I. (Piani d’Azione Individuali) utili all’ottenimento della copertura, cosa che lo scorso anno era già possibile fare intorno al 20 febbraio. Una situazione di incertezza che si protrae da ormai troppo tempo e che ha portato molte aziende ad assicurarsi per conto proprio a condizioni evidentemente diverse e chiaramente meno vantaggiose. “Anche il Ministero, che contribuisce al pagamento dei premi nella misura del 70% - aggiunge Sacchetto - ha le sue responsabilità. In casi come questo spetta alle istituzioni
preposte sbloccare la situazione perchè ogni giorno che passa può rivelarsi decisivo in senso negativo, anche e soprattutto a causa degli incomprensibili 12 giorni che intercorrono tra quando viene stipulata la polizza e quando decorre effettivamente la copertura”. Confagricoltura Cuneo sta costantemente monitorando la situazione compiendo le azioni necessarie affinchè si sblocchi al più presto questa situazione di incertezza deleteria per le aziende.
IL “CASO”
Zootecnia, fermi i rimborsi assicurativi Dopo che nel 2019, finalmente, i pagamenti alle aziende dei rimborsi assicurativi a cui hanno diritto gli agricoltori sono arrivati all’interno dell’anno di riferimento, nei primi giorni del mese di marzo è arrivata la notizia dello “sblocco” (a cui seguirà presto l’erogazione del rimborso) anche dei P.A.I. (Piani di Azione Individuale) delle aziende frutticole relativi al 2016. Restano però ancora bloccati per molte imprese agricole i rimborsi assicurativi relativi agli anni 2015, 2016 (in parte), 2017 e 2018, oltre a quelli dell’ambito zootecnico che, dal 2015 ad oggi, non sono mai stati erogati a nessuna azienda. Una situazione per certi versi paradossale che crea non poche difficoltà alle aziende creditrici e che evidenzia, ogni volta di più, le tante falle di un sistema che Confagricoltura Cuneo ha a più riprese evidenziato. “Continuiamo a mantenere alta la soglia di attenzione e ad adottare le misure necessarie a tutela delle imprese - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo - se necessario anche attraverso il coinvolgimento di esponenti del mondo politico e istituzionale come avvenuto alla fine dello scorso anno con la lettera inviata a tutti i parlamentari cuneesi”.
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FARE SQUADRA
Conosciamo meglio il Contratto di Rete CHE COS’È Il Contratto di Rete (CRD) è un contratto plurilaterale con cui più imprese si uniscono, pur mantenendo la propria autonomia e individualità, e si impegnano a rispettare un programma utile a raggiungere obiettivi ben definiti quali ad esempio: la realizzazione di nuovi progetti e prodotti, la condivisione di personale, l’abbattimento di costi di gestione, o il coordinamento e lo scambio di conoscenze tra più imprenditori che intendono accrescere la loro competitività.
CHI PUÒ STIPULARLO Tutti gli imprenditori iscritti al registro imprese a prescindere dalla natura giuridica, dalla dimensione, dal settore di attività e dall’ubicazione territoriale. È un contratto da stipularsi obbligatoriamente in forma scritta tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata o firmata digitalmente. Per le reti prevalentemente agricole è sufficiente la firma digitale delle imprese e quella di una associazione di categoria. Le successive modifiche, anche semplicemente dei partecipanti, devono essere effettuate con le medesime modalità. Questo atto deve essere depositato presso il Registro imprese nella sezione del registro cui è iscritto ciascun partecipante. Il Contatto di Rete non è chiuso ma ha struttura aperta in ingresso ed uscita. La durata è libera, ma sufficientemente lunga (6/7 anni) così da poter raggiungere gli obiettivi fissati.
I VANTAGGI Innumerevoli i vantaggi: razionalizzazione dei costi di produzione, accesso alla conoscenza e alla competenza di altre imprese, ampliamento della gamma di nuove offerte, sviluppo di azioni di marketing, ingresso in nuovi mercati, maggiore visibilità, crescita del fatturato, facilitazione dell’accesso a istituzioni finanziarie e pubbliche, sviluppo delle risorse umane e flessibilità e semplificazione con le assunzioni di rete. Per informazioni rivolgersi agli uffici fiscali di Confagricoltura Cuneo.
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Reti di impresa, il Piemonte è terzo per capacità di crescita UNO STUDIO DELLA CONFAGRICOLTURA METTE IN LUCE COME NEL 2019 LE RETI DI IMPRESA SIANO AUMENTATE NELLA NOSTRA REGIONE DEL 19,2% di Paolo Ragazzo
I
l Piemonte si colloca al terzo posto in Italia per la crescita di reti di impresa tra il 2018 e il 2019 con una variazione percentuale del +19,2%, passando da 1.297 a 1.546. Hanno fatto meglio solo Valle d’Aosta e Liguria, che esprimono tuttavia numeri inferiori. Lo evidenzia l’analisi del Centro Studi di Confagricoltura che conferma un aumento complessivo, nel 2019, del 15% delle reti d’impresa e dell’8% delle aziende agricole coinvolte. In termini numerici si tratta di 6.855 imprese agricole su quasi 35.000 reti presenti in tutta la Penisola.
Aziende convinte dall’autonomia giuridica A crescere è stato il numero sia di imprese agricole aderenti a “reti
2018
2019
Reti di impresa in ITALIA
5.135
+14,9%
5.900
Imprese coinvolte in Italia
31.405
+11,2%
31.405
di cui agricole
6.345
+8%
6.855
Reti di impresa in PIEMONTE
1.297
+19,2%
1.546
Consistenza delle reti di impresa e aziende coinvolte
contratto”, ovvero quelle in cui le imprese mantengono ciascuna la propria individualità giuridica, che registrano un + 7,2%, sia di quelle coinvolte in “reti soggetto”, che
mettendosi in rete costituiscono un’entità giuridica associativa autonoma (+ 11%). E in questo scenario il Piemonte si conferma prediligere la prima tipologia, con un totale
[Fonte] Elaborazione centro studi Confagricoltura su dati infocamere
IN SINTESI
di 326 imprese agricole aderenti nell’ultimo anno, segno che a piacere è proprio la possibilità di “fare quadra” con altre realtà, senza rinunciare alla propria identità.
Confagricoltura Cuneo segue le aziende in rete “Le reti di impresa, dopo un timido esordio si
stanno rivelando uno strumento giuridico valido a rispondere alle esigenze di aggregazione che mette insieme competenze e settori di attività molto diversi tra loro, ma complementari - dichiara Jessica Cerrato, responsabile fiscale della Confagricoltura di Cuneo –. Innumerevoli sono i vantaggi
che le aziende aderenti possono trarre per accrescere le loro competitività sui mercati: a partire dalla condivisione di attrezzature e competenze proprie e del personale dipendente, per arrivare ad esempio all’apertura condivisa di punti vendita o alla partecipazione a fiere ed eventi. Tutto con procedure più
IL DOCUMENTO SULLE RETI DI IMPRESA
Inquadrando il Codice QR qui a fianco con la videocamera dello smartphone è possibile accedere allo studio integrale elaborato dalla Confagricoltura sulle reti di impresa.
semplificate e senza perdere la propria unicità. Negli ultimi tre anni sono circa una ventina le reti di impresa agricole nate sul territorio grazie al sostegno degli uffici della Confagricoltura di Cuneo”. Un valido strumento insomma per contrastare la frammentazione del tessuto imprenditoriale italiano, incentivando al tempo stesso l’innovazione per operare in un mercato globale sempre più strutturato e complesso.
JESSICA
CERRATO Responsabile fiscale Confagricoltura Cuneo
SONO MOLTI I VANTAGGI CHE LE AZIENDE ADERENTI ALLA RETE POSSONO TRARRE PER ACCRESCERE LA COMPETITIVITÀ SUI MERCATI
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CENTENARIO
Auguri alla prima confederazione agricola CONFAGRICOLTURA COMPIE CENTO ANNI. A GIUGNO L’EVENTO CLOU CON SERGIO MATTARELLA di Francesca Braghero
C
onfagricoltura celebra quest’anno il suo centenario. Un traguardo importante per l’organizzazione che da cento anni rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale l’impresa agricola italiana, in occasione del quale è stato creato un nuovo logo “ad hoc” e sono stati organizzati per i prossimi mesi numerosi incontri con il mondo della politica e delle istituzioni,
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che culmineranno con l’evento ufficiale dei cento anni previsto per l’11 giugno a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Storia e mission di Confagricoltura La mission dell’associazione, nata a Roma dopo la fine della Prima Guerra Mondiale come prima confederazione agricola italiana con funzioni unitarie di rappresentanza economica, politica e sindacale,
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Alcuni momenti dell’evento a Villa Blanc, sede della Luiss Business School, a Roma
è sempre stata quella di sostenere e promuovere le imprese, lavorando per lo sviluppo dell’agricoltura – settore primario dell’economia nazionale – a beneficio della collettività, dell’ambiente e del territorio, perseguendo lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del nostro Paese e riconoscendo nell’imprenditore agricolo il vero protagonista della produzione. Le sue origini risalgono in realtà all’età giolittiana, quando dopo l’Unità d’Italia, dato che gli agricoltori non avevano ancora un’associazione nazionale che li rappresentasse, nacque a Roma la Società degli Agricoltori Italiani (SAI), che svolgeva funzioni di organizzazione economica e di gruppo di pressione politica, e la Confederazione Nazionale Agraria (CNA), con funzioni di contrattazione sindacale, confluite nel 1920 nella Confederazione Gene-
rale dell’Agricoltura. Nel periodo del fascismo, la Confederazione Nazionale Fascista degli Agricoltori (CNFA) assorbì la Confagricoltura, insieme alla Federazione Italiana dei Sindacati Agricoli (FISA), per poi lasciare il posto all’Associazione Nazionale Agricoltori (ANA) e alla Federazione Italiana Degli Agricoltori (FIDA) nel 1944, alla Confederazione Italiana Degli Agricoltori (CONFIDA) nel 1945 e, infine, alla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana – Confagricoltura, nel 1948. Con la sua presenza capillare in tutta Italia, Confagricoltura è oggi l’organizzazione più innovativa per quantità e qualità di servizi offerti, operando con una strategia condivisa volta ad offrire alle imprese associate tutela e informazioni costantemente aggiornate e ad accogliere le istanze del mondo agricolo, facendosene
portavoce presso le istituzioni e adoperandosi quotidianamente per una semplificazione delle normative di settore.
Aperti gli eventi celebrativi a Roma “Identità e futuro” è il titolo del primo evento celebrativo del centenario dell’associazione, che si è tenuto a Roma il 31 gennaio e 1° febbraio scorsi, presso la sede della Luiss Business School a Villa Blanc, con la partecipazione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di numerose istituzioni, stakeholders,
giornalisti, imprenditori e docenti universitari. Un appuntamento speciale che ha voluto rimarcare l’importante ruolo e la profonda identità dell’organizzazione che hanno caratterizzato un secolo di storia del nostro Paese, ma anche un’occasione per definire i prossimi scenari e progettare il futuro, riflettendo sulle grandi sfide che l’agricoltura italiana dovrà affrontare nei prossimi decenni: innovazione, digitalizzazione, territorio, clima, sostenibilità, lavoro, semplificazione, telecomunicazioni, formazione, filiere, Made in Italy ed Export, Europa.
“Guardiamo avanti con coraggio e determinazione, forti della nostra storia e della nostra identità. Abbiamo avviato un percorso di programmazione a lungo periodo, perché è il momento di guardare oltre e di costruire il futuro” – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Quelli trattati durante questo primo evento celebrativo del centenario sono temi trasversali che coinvolgono pienamente le imprese agricole e sollecitano un’agenda operativa di Parlamento e Governo e partenariati d’investimenti”.
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VITIVINICOLTURA
Barbera d’Alba, due proposte di modifica SI VALUTA L’AMPLIAMENTO VERSO IL DOGLIANESE E L’INSERIMENTO DELLA ZOTTOZONA “CASTELLINALDO” di Paolo Ragazzo
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ovità in vista per la Barbera d’Alba? Il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha proposto all’approvazione dei produttori del vino che nasce in una cinquantina di paesi tra destra e sinistra Tanaro, con denominazione di origine riconosciuta nel 1970, una doppia modifica del disciplinare. La prima è l’allargamento della zona a qualche Comune del Doglianese (gli 8 comuni della vecchia Docg) dove la
Barbera è presente. Questo nasce dalla constatazione che rispetto agli anni ’90, quando si contavano circa 2.000 ettari di Barbera, oggi si è scesi a circa 1.600, con una perdita di vigneti andata a favore soprattutto del Langhe Nebbiolo. Questa tendenza non si arresta. Parallelamente, poi, vi è la seconda questione: ossia l’inserimento della sottozona “Castellinaldo” alla denominazione “Barbera d’Alba”. La sottozona è già utilizzata dai pro-
duttori fin dal 1994, ma siccome non prevista dal disciplinare, i produttori dall’ottobre 2016 si sono organizzati per la registrazione di un marchio collettivo che funziona con un regolamento d’uso rigoroso, già molto simile ad un disciplinare. Le uve destinate alla produzione del vino “Barbera d’Alba” designato con la sottozona “Castellinaldo” devono essere prodotte nell’intero territorio del comune di Castellinaldo d’Alba e in parte dei territori dei comuni cuneesi di Vezza d’Alba, Canale, Priocca, Magliano Alfieri, Castagnito e Guarene.
Le condizioni per il “sì“ Affinché le due modifiche proposte dal Consorzio vengano approvate è necessario il consenso del 51 per cento dei produttori, che rappresentino almeno il 66 per cento della superficie totale rivendicata
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nell’ultimo biennio, nel caso dell’allargamento della zona, mentre serve il consenso del trenta per cento dei produttori, che rappresentino almeno il 30 per cento della superficie totale dichiarata nell’ultimo biennio, per l’inserimento della sottozona Castellinaldo. Il Consorzio sta dunque raccogliendo le firme necessarie, per poi sottoporre il tutto all’approvazione dell’assemblea dei soci. Le sezioni Vitivinicole di Confagricoltura Cuneo, riunitesi martedì 3 marzo alla presenza dei presidenti Gianluca Demaria (Rossi) e Renato Negro (Bianchi), hanno dato parere favorevole alle due proposte di modifica, mentre sarà discussa ancora quella allo studio per il disciplinare Langhe. I soci possono rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo per informazioni e per appore la firma sull’apposita modulistica del Consorzio. INT_interratore_2016_1-4
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
Dazi USA: per ora scampato pericolo, ma serve un accordo CONFAGRICOLTURA CUNEO: L’UE LAVORI A UN’INTESA BILATERALE CON GLI STATI UNITI PER METTERE FINE ALLE TENSIONI IN ATTO di Francesca Braghero
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ospiro di sollievo per i produttori vitivinicoli italiani a seguito della notizia del congelamento per 180 giorni della procedura di inasprimento dei dazi doganali su alcune eccellenze agroalimentari italiane in arrivo dall’Europa, tra cui il vino. Come già evidenziato negli scorsi numeri de “L’Agricoltore cuneese”, gli eventuali dazi aggiuntivi applicati ai vini Doc e Docg, ipotizzati addirittura fino al 100% del valore del prodotto, avrebbero comportato una forte perdita di posizione sul mercato statunitense, con gravi conseguenze economiche per i produttori ed effetti disastrosi non solo nell’immediato, ma anche nel lungo periodo. Nel nostro Paese ne sarebbero rimaste colpite soprattutto le aziende vitivinicole del Piemonte ed in particolare quelle della provincia di Cuneo, dato che ben il 30% delle bottiglie prodotte nella zona di Langhe e Roero ed immesse sul mercato, viene esportato annualmente negli USA. Sebbene si tratti di una disposizione solo temporanea, al momento i vitivinicoltori gioiscono della buona notizia, sperando in una svolta positiva anche quando, tra sei mesi, si arriverà alla comunicazione della decisione definitiva da parte del presidente americano Trump. Un risultato reso possibile grazie al lavoro di squadra messo in atto le scorse settimane da tutti gli attori della filiera, tra cui Confagricoltura, per evitare una misura che avrebbe danneggiato ulteriormente il settore primario e l’esportazione delle eccellenze italiane nel
GIANLUCA
DEMARIA Presidente sezione vitivinicola di Confagricoltura Piemonte
LA SINERGIA TRA TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA VINO HA PERMESSO DI RAGGIUNGERE UN PRIMO RISULTATO, MA NON BASTA mercato americano. Restano, infatti, in vigore i dazi del 25%, fissati dagli USA lo scorso ottobre, su altri prodotti di eccellenza italiani quali formaggi, salumi, agrumi e liquori, di cui si continua a chiedere la cancellazione. Tuttavia, l’allarme per il comparto vitivinicolo non può considerarsi definitivamente rientrato, dato che tra sei mesi occorrerà fare nuovamente i conti con le decisioni del governo americano. “La sinergia messa in atto da tutti gli attori della filiera è riuscita ad ottenere il primo buon risultato – dichiara Gianluca Demaria, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Piemonte e della sezione vini rossi di Confagricoltura Cuneo –, ma ora tutte le forze dovranno essere utilizzate per stringere un
ULTIMA ORA
Il Vinitaly sarà dal 14 al 17 giugno “In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”. Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, annuncia la decisione in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa del 3 marzo. Confagricoltura, da sempre presente e molto attiva con un suo spazio all’interno della kermesse internazionale, sta valutando come riorganizzare gli appuntamenti in programma, alla luce di questa variazione, per promuovere le eccellenze vitivinicole del nostro territorio da degustare insieme ai prodotti tipici regionali. Ricordiamo il successo degli appuntamenti organizzati negli ultimi due anni da Confagricoltura Cuneo e Torino. Maggiori informazioni sui prossimi numeri de “L’Agricoltore cuneese”. IL PROGRAMMA
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accordo bilaterale con gli Stati Uniti, che metta una volta per tutte la parola fine alle tensioni in atto. Ci auguriamo che tutte le parti in causa, sia nel nostro Paese sia negli Stati membri, insieme anche agli importatori americani, comincino fin da ora ad intraprendere la giusta strada per rendere definitive le disposizioni attuali ed evitare di vivere in futuro altre situazioni di incertezza”. L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
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EMERGENZA FAUNA
Selvatici, la politica passi ai fatti con un’azione congiunta CONFAGRICOLTURA CUNEO, DOPO L’INTERESSE SUSCITATO DALLA SUA INIZIATIVA CON I PARLAMENTARI, ORA CHIEDE PIÙ CONCRETEZZA di Gilberto Manfrin
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alle parole, ai fatti. L’ampio interesse riscontrato dai parlamentari cuneesi all’inchiesta sulla fauna selvatica promossa da Confagricoltura Cuneo all’interno della propria rivista “L’Agricoltore cuneese” ha ora bisogno di trasformarsi in qualcosa di concreto. Lo chiede a gran voce la Confagricoltura Cuneo stessa, da tempo impegnata con la sua azione sindacale a portare l’attenzione su un tema sempre attuale, ma lo chiedono soprattutto migliaia di imprenditori agricoli, coloro che hanno poi a che fare direttamente con i danni provocati da un’ormai incontrollato proliferare di selvaggi, divenuto un serio problema sociale e di sicurezza per i cittadini.
Nuovo incidente stradale, cosa ancora deve succedere? L’ennesimo incidente stradale causato da un cinghiale sul nostro territorio ha fatto infatti riemergere con estrema urgenza il problema irrisolto del proliferare incontrollato della fauna selvatica in provincia di Cuneo. Sull’episodio avvenuto la notte del 4 febbraio a Benevello, dove a causa di un ungulato una vettura è uscita di strada e gli occupanti sono rimasti feriti anche in modo grave, Confagricoltura Cuneo è nuovamente intervenuta per bocca del proprio presidente, Enrico Allasia. “Cosa deve succedere ancora e quanto dobbiamo aspettare perché la politica affronti seriamente il proliferare incontrollato dei selvatici sul nostro territorio? – domanda Enrico
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
Allasia –. Noi di recente abbiamo chiesto ai parlamentari cuneesi quali siano le loro idee per risolvere o perlomeno mitigare questa emergenza, li ringraziamo della disponibilità al confronto, ma ora occorre necessariamente passare ai fatti. Ci aspettiamo delle azioni concrete. È compito della politica decidere. Negli ultimi trent’anni in Italia i cinghiali sono aumentati del 400%, i lupi abitano sempre di più le nostre vallate e colpiscono indisturbati i capi dei nostri allevatori, e questo a discapito della pubblica sicurezza dei cittadini e del mondo agricolo, che si vede costantemente danneggiato senza che nessuno risponda dei problemi arrecati”.
La proposta di Confagricoltura E allora quale può essere il passo successivo? Lo prova a indicare la Confagricoltura Cuneo che invita i parlamentari della Granda a farsi carico delle istanze con una proposta unitaria di sensibilizzazione sul tema, da portare in Parlamento. Non il solito tavolo di “belle parole”, ma una sorta di task force congiunta che partendo, perché no, dalla nostra provincia o comunque dal Piemonte, possa portare a concrete strategie risolutive del problema. Il tutto contando anche sull’azione dei Comuni e delle le Unioni Montane della Granda: sono sempre di più, infatti (oltre una ventina al momento di andare in stampa, ndr) – quelli che stanno rispondendo positivamente all’iniziativa lanciata qualche mese fa dalla Confagricoltura che ha inviato alle amministrazioni locali una bozza di ordine del giorno da presentare e far
approvare dai rispettivi Consigli in cui si chiede di provvedere ad una serie di adempimenti per limitare i danni provocati dai selvatici, cinghiali in particolare.
La politica deve decidere “È compito della politica continuare a portare al centro del dibattito il tema e stimolare tutte le azioni integrative su più livelli – prosegue Enrico Allasia - promuovendo magari un coordinamento permanente con rappresentanti della Provincia, della Regione, anche delle Associazioni agricole come la nostra se necessario. Noi, lo abbiamo già detto, siamo a disposizione per ogni confronto sul tema. Non servono più giri di parole: i danni provocati dalla fauna selvatica, ad ogni livello, sono ben noti e sotto gli occhi di tutti; noi la nostra parte cerchiamo di farla al meglio portando avanti le istanze delle aziende agricole, ma ci pare di gridare al vento. Non c’è più molto di cui discutere, occorre agire” – conclude Allasia.
FAUNA, SINERGIE POSITIVE
Confagricoltura e Eps per risolvere le criticità Confagricoltura ed EPS (Ente Produttori Selvaggina) rafforzano la collaborazione centrale e territoriale con l’obiettivo comune di condividere un programma di ampio respiro, nel rispetto delle rispettive identità. La collaborazione vige già da lunga data, ma si rinnova alla luce delle nuove esigenze del settore primario e di quello faunistico-venatorio. Entrambe le organizzazioni condividono infatti la necessità di un maggiore coinvolgimento del mondo agricolo nella gestione della caccia, così come emerge dalla discussione in merito alla revisione dalla legge nazionale 157, guardando a una regolamentazione generale del comparto.
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CREDITO D’IMPOSTA “IMPRESA 4.0” PER LA TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE Con il credito d’imposta “Impresa 4.0” appena introdotto, viene incentivato il complesso processo della trasformazione tecnologica e digitale in agricoltura. È stato introdotto l’incentivo del credito di imposta: • nella misura del 40% (e del 20% per gli investimenti oltre i 2,5 milioni e fino ai 10 milioni di euro) per l’acquisto di beni strumentali nuovi il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti, di cui al punto 11 della Tabella A allegata alla L. n. 232/2016 “Macchine, anche motrici e operatrici…”, tra cui rientrano le trattrici e le macchine agricole che consentono la lavorazione di precisione in campo grazie all’utilizzo di elettronica, sensori e la gestione computerizzata delle logiche di controllo. • nella misura del 15% per
i beni immateriali, software (nel limite dei costi di 700.000 euro), funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e rispondenti ai requisiti tecnici contenuti nelle tabelle A e B allegate alla L. n. 232/2016.
Caratteristiche delle macchine agricole a cui viene riconosciuto Si precisa che la disciplina sul credito d’imposta (come quella sull’iper ammortamento) trova applicazione sul trattore agricolo, in quanto rientrante nella definizione di “macchina mobile”, ovvero, ai sensi della Direttiva 46/2007/CE, “veicolo semovente specificatamente progettato e fabbricato per eseguire lavori e, per le sue caratteristiche costruttive, non idoneo al trasporto di passeggeri o di merci…”. Mentre, l’eventuale omologazione per la circolazione stradale
dei veicoli a motore e loro rimorchi, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche destinate a tali veicoli, non comporta la qualificazione delle stesse quale “veicoli”, per i quali la disciplina non trova invece applicazione. Affinché venga concesso il credito d’imposta “Impresa 4.0” è necessario, inoltre, che le macchine agricole siano dotate di almeno due caratteristiche tra le seguenti: sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto; monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e ad attività alle derive di processo; caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico). Infine, essere dotate dei re-
quisiti tecnici previsti dalla predetta tabella A: • controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) o soluzioni equipollenti (cfr. circ. AdE n. 4/E del 30/03/2017); • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program; • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine; • interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva (Digital Twin cfr. circ. AdEn. 4/E del 30 03 2017); • rispondenza ai più recenti standard di sicurezza.
Ulteriori condizioni per la fruibilità Per l’utilizzo del credito d’imposta, in compensazione con le imposte e contributi del contribuente indicate nell’F24, è necessario che, nei cinque periodi d’imposta successivi a quello in cui viene effettuato l’investimento, i soggetti interessati conservino la documentazione idonea a dimo-
strare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili e producano una perizia tecnica rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale, iscritti nei rispettivi albi professionali, o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono le caratteristiche tecniche sopracitate. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, l’onere documentale può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante, ai sensi del testo unico di cui al DPR n. 445/2000 (dichiarazione sostitutiva di atto notorio). Infine, per quanto attiene la possibilità offerta dalla normativa di cumulare il credito d’imposta con altre agevolazioni riguardanti gli stessi beni fino al limite del costo sostenuto, si fa presente che l’eventuale incompatibilità va ricercata nelle disposizioni che vietano il cumulo, se previste, dalle altre misure agevolative (es: PSR). Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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MOVIMENTAZIONE CAPI: UN’ANOMALIA INFORMATICA BLOCCA IL NUOVO SISTEMA Il Ministero della Salute, vista l’attivazione della procedura di registrazione automatica in BDN delle movimentazioni a partire dal modello 4 informatizzato, entrata in vigore per i bovini a partire dal 2 marzo 2020 e per gli avicoli dal 23 marzo 2020, avvisa un possibile malfunzionamento del servizio per alcuni mesi dall’implementazione.
Mantenere le attuali procedure Onde evitare confusione agli operatori e possibili errori di registrazione dei capi con conseguenti danni economici per sanzioni e perdita di premi comunitari si consiglia di mantenere le attuali procedure di registrazione senza considerare il sistema automatizzato, finché il Ministero non darà comunicazione di
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INSERTO TECNICO
una sicura affidabilità del sistema. Nel caso di utilizzo di procedura automatizzata, il Ministero chiede agli operatori, premettendo la responsabilità in capo ad essi sulla corretta registrazione dei capi, di verificare la corretta esecuzione della registrazione automatica l’ultimo giorno utile nei tempi previsti per legge (7° giorno, ma 3° giorno per gli allevamenti bovini che hanno il registro informatizzato in BDN e 5° giorno per gli avicoli) e, nel caso in cui si riscontrasse la mancata registrazione automatizzata, invita gli operatori ad effettuarla direttamente ed in giornata, pena il ritardo di registrazione e le conseguenze previste dalla normativa in materia di sanzioni.
Confagricoltura ha scritto al Ministero
Confagricoltura ha inviato una lettera al Ministero della Salute per sollecitare una rapida risoluzione del problema, continuando a ritenere l’automatizzazione della registrazione un valido strumento di semplificazione per gli operatori per la relativa diminuzione degli adempimenti burocratici e per evitare ritardi nella registrazione. È stato anche evidenziato che gli operatori non possono essere responsabili delle inefficienze dei sistemi informatizzati e di prevedere un sistema di allert alle aziende che indichi l’avvenuta anomalia ed un tempo di almeno 24 ore dal momento della comunicazione per operare la registrazione autonomamente prima di prevedere l’applicazione di eventuali sanzioni e conseguenti ripercussioni sui relativi premi comunitari.
Sospensione iscrizioni allo schedario Alta Langa Docg Con Determina Dirigenziale A17-67 del 25/02/2020 la Regione Piemonte su richiesta del Consorzio di Tutela Alta Langa Docg alla luce della situazione di mercato che si è delineata negli ultimi anni e delle scorte in affinamento presso le cantine delle aziende produttrici, ha determinato la programmazione triennale 2020-2022 che sospende le iscrizioni di superfici alla D.O. Alta Langa per cui è previsto un aumento del potenziale produttivo.
Ristrutturazione o riconversione vigneti, proroga per cause di forza maggiore La Regione Piemonte, in seguito alle segnalazioni di frane e smottamenti di consistenti porzioni aziendali, nonché presenza di terreni saturi di acqua che possono interessare anche negli strati più profondi, che non consentono il completamento dei lavori per superfici interessate da domande di aiuto della misura ristrutturazione e riconversione vigneti entro il termine del 20 giugno 2020, informa che le aziende, solo in seguito a tali eventi calamitosi, potranno invocare le cause di forza maggiore o circostanze eccezionali per chiedere una proroga per il completamento dei lavori e per la presentazione della domanda di saldo, oppure per restituire in parte o tutto il contributo senza sanzione.
TRACCIABILITÀ DELLE DETRAZIONI II commi 679-680 dell’Art. 1 della Legge di Bilancio, stabiliscono che, al fine di fruire delle detrazioni Irpef del 19% degli oneri fiscalmente rilevanti (ovvero quelli indicati dall’articolo 15 del Testo unico delle imposte sui redditi - es. spese veterinarie, spese funebri, spese per attività sportive, etc.), i contribuenti dovranno utilizzare sistemi di pagamento tracciabili
(utilizzo di carte di credito, bancomat, bonifici bancari, postali, etc.). La disposizione non si applica alle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici. Si ritiene che con riferimento a quest’ultima locuzione il legislatore abbia voluto ricomprendere oltre ai classici dispositivi come, ad esempio,
il misuratore di pressione, anche quelli detti “dispositivi medici su misura” ossia quelli fabbricati appositamente per un determinato paziente sulla base della prescrizione scritta dal medico quali, a titolo esemplificativo, le protesi dentarie, i plantari, etc. L’obbligo di tracciabilità dei pagamenti ai fini della detrazione non trova applicazione neanche con riferimento alle spese effettuate per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Doppie sanzioni per chi impiega lavoratori irregolari Oltre alle sanzioni previste dalla normativa per il contrasto al lavoro irregolare, a chi utilizza manodopera non regolarizzata saranno contestate anche le sanzioni previste a protezione del divieto di pagamento delle retribuzioni in contanti. La sanzione amministrativa per il lavoro irregolare è cumulabile con la sanzione per il pagamento delle retribuzioni in contanti. In caso di accertamento dell’effettiva corresponsione in contanti delle retribuzioni è prevista una sanzione da 1.000 a 5.000 euro per ogni giornata in cui è accertato il pagamento non tracciato. In caso di lavoro irregolare retribuito con mezzi non tracciati, a tale sanzione si aggiunge quella relativa alla mancata comunicazione al centro per l’impiego che varia a seconda dei giorni di impiego del lavoratore irregolare ma può essere molto elevata.
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“BONUS GIOVANI” PER PROMUOVERE L’OCCUPAZIONE La Legge di Bilancio 2020 ha confermato l’incentivo strutturale per promuovere l’occupazione giovanile stabile (3.000 annui per un massimo di 36 mesi) introdotto dalla Legge di Bilancio 2018.
A chi spetta? Ai datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato a tutele crescenti, o convertono un contratto a tempo determinato, lavoratori che non siano già stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro e che non abbiano ancora compiuto 30 anni.
La Legge di Bilancio 2020 ha confermato la possibilità di usufruire dell’incentivo anche per assunzioni di soggetti che abbiano un’età compresa tra i 30 e i 35 anni non compiuti. L’incentivo si applicherà alle assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. L’esonero è fruibile anche per le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione. L’incentivo spetta ai datori di lavoro che, nei 6 mesi precedenti all’assunzione, non abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo
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o collettivi nelle stessa unità produttiva. Restano inoltre fermi i principi generali di fruizione degli incentivi (Art. 31 D.Lgs n.150/2015). Nel caso in cui l’esonero sia stato parzialmente fruito, l’esonero spetta ad altro datore di lavoro, in caso di assunzione a tempo indeterminato, per il periodo residuo i 36 mesi, indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore alla data della nuova assunzione.
6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso lo stesso datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato di 1° o 3° livello.
Quanto dura? La durata massima dell’incentivo è di 36 mesi. L’esonero si applica per un
periodo di 12 mesi anche in caso di prosecuzione di un contratto di apprendistato in rapporto a tempo indeterminato, se il lavoratore non ha compiuto 30 anni alla data della prosecuzione. L’esonero contributivo viene applicato dopo l’anno successivo alla conferma (ad esempio nel 5° anno in caso di apprendistato di 36 mesi).
A quanto ammonta?
Proroga credito d’imposta per manifestazioni internazionali
Viene riconosciuto l’esonero contributivo INPS pari al 50% dei complessivi contributi previdenziali con un limite massimo annuo di 3.000 €. Invece l’esonero spetta, nella misura del 100% (fermo restando il limite massimo di 3.000 € annui), ai datori di lavoro che assumono, entro
È prorogato per i periodi d’imposta 2019 e 2020 il credito d’imposta nella misura del 30% delle spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore che si svolgono all’estero, relativamente alle spese per l’affitto degli spazi espositivi, per l’allestimento dei medesimi spazi, per le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 10 milioni di euro per l’anno 2020 e di 5 milioni di euro per l’anno 2021.
Le OFFICINE TERPA costruiscono riparano ed aggiornano attrezzature agricole da tre generazioni
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Latte, il settore impegnato a mantenere alta qualità MOLTI I TEMI DIBATTUTI NELLA SEZIONE REGIONALE CHE SI È SVOLTA A SAVIGLIANO. SI RESPIRA UN CAUTO OTTIMISMO di Silvia Agnello
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na ‘sezione’ partecipata e propositiva. Si è discusso dell’andamento del mercato e degli sviluppi futuri”. È questo il commento di Marco Bruna, responsabile di zona di Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura Cuneo, al termine della riunione della Sezione di prodotto lattiero-casearia tenutasi a metà febbraio a Savigliano. Specifica il direttore di Confagricoltura Piemonte, Ercole Zuccaro: “È stato preso in esame l’andamento del mercato, che al momento si mantiene su livelli abbastanza soddisfacenti: grazie al costo della materia prima per il nutrimento non eccessivamente alto e ad una discreta tenuta dei prezzi di vendita, nonostante il periodo, il margine di profitto per gli allevatori è accettabile”. Nel settore latte si respira dunque un’atmosfera di cauto ottimismo, confidando che l’attuale congiun-
tura si mantenga stabile anche nel futuro prossimo. Sono tuttavia molteplici le variabili che a livello mondiale possono avere ripercussioni sul nostro mercato interno. Se da un lato le prolungate e disastrose siccità in alcune aree inducono a ritenere che in queste zone nel breve periodo la produzione non potrà essere incrementata, l’attenzione è invece alta sulle possibili conseguenze negative che le tensioni internazionali legate alla questione dei dazi, ma anche quelle generate dal diffondersi dell’emergenza coronavirus potrebbero produrre. Tra i “temi caldi” sul tavolo, la discussione si è invece incentrata sulla questione delle multe per le quote latte in considerazione di quanto espresso nell’autunno da una sentenza del Consiglio di Stato, di cui tuttavia il Ministero dell’Economia e delle Finanze sembra non tenere conto
nel decreto dello scorso gennaio sulla riscossione dei crediti residui. Per un maggiore approfondimento e la posizione di Confagricoltura si veda il box a fianco. Un altro importante aspetto emerso dalla riunione della Sezione è la forte attenzione verso l’innovazione a favore del miglioramento della qualità del prodotto. Conclude Zuccaro: “In generale, il settore esprime una forte volontà e un grande impegno a favore del miglioramento qualitativo della produzione. Sempre più la domanda che il mercato esprime è per prodotti salubri, che garantiscano l’assenza o una forte riduzione dell’utilizzo di antibiotici in allevamento e la tutela del benessere animale. Da parte degli allevatori è emerso chiaramente l’interesse a intraprendere e sviluppare nuove tecniche che rispondano a queste esigenze”.
MULTE LATTE
Conteggi errati, ma il Ministero chiede il dovuto Con il Decreto dirigenziale del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22 gennaio 2020 recante “Disciplina dei termini e delle modalità di trasmissione, in via telematica, all’agente della riscossione, dei residui di gestione dei ruoli per debiti relativi al prelievo supplementare latte, emessi da AGEA o dalle regioni fino alla data del 31 marzo 2019” viene disposto che l’Agenzia delle Entrate sostituisca Agea nelle procedure di recupero dei prelievi supplementari non riscossi. Questa operazione verrà effettuata con il Registro nazionale dei debiti istituito presso l’Agea, in cui sono iscritti tutti gli importi accertati come dovuti dai produttori agricoli. Il provvedimento è arrivato un po’ a sorpresa. Il 18 ottobre 2019, infatti, il Consiglio di Stato aveva emesso una sentenza che annullava il prelievo supplementare imputato ai produttori di latte bovino che avevano superato la loro quota nelle campagne di commercializzazione 1996-97 e 1997- 98 e non avevano beneficiato della compensazione di fine periodo. La decisione era stata adottata dopo che la Corte di Giustizia europea, nel giugno scorso, aveva promulgato una sentenza in cui dichiarava incompatibile con il diritto comunitario il sistema utilizzato dall’Italia per attribuire gratuitamente a fine campagna le quote inutilizzate da parte degli allevatori che avevano consegnato un volume di latte inferiore alla soglia individuale disponibile. Nonostante queste sentenze, il Ministero ha deciso di “forzare” sui pagamenti non riscossi. In pratica l’Unione europea ha sentenziato che le basi per i conti non erano corrette (e dunque i conteggi erano sbagliati), ma la maggior parte degli allevatori si era subito attenuta alle regole; altri hanno dovuto acquistare delle quote o pagare multe probabilmente non completamente dovute. Adesso a coloro che non hanno mai pagato le multe arriveranno nuove cartelle, con conteggi però potenzialmente sbagliati.
La posizione di Confagricoltura Confagricoltura chiederà al Ministero delle Politiche agricole di farsi parte diligente nei confronti di Agea, affinché vengano verificati i conteggi e ricalcolate esattamente tutte le posizioni, per fare in modo che chi ha agito nel rispetto delle regole venga tutelato. L’importante - puntualizza Confagricoltura - è porre la parola fine a una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo, facendo prevalere i principi di equità e giustizia, indispensabili non soltanto per l’economia del comparto, ma per un’ordinata convivenza civile.
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SUINICOLTURA
Taglio coda suini: c’è la circolare della Regione A GENNAIO LA CONFAGRICOLTURA AVEVA ESPRESSO ALL’ASSESSORE ICARDI LE DIFFICOLTÀ DEL COMPARTO di Silvia Agnello
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n seguito all’incontro promosso da Confagricoltura Cuneo lo scorso gennaio a Savigliano, teso a instaurare un confronto sulle norme in vigore per il benessere animale in suinicoltura, sono arrivate nei giorni scorsi le prime novità. Ricordiamo che in quell’occasione Confagricoltura insieme alla parte allevatoriale aveva esplicitato all’Assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, le difficoltà incontrate dalle aziende e gli esiti discutibili Dolcissima 30enne, molto bella, lunghi capelli castani, occhioni azzurri, snella, apicoltrice, anche se molto corteggiata, non ha ancora incontrato un uomo di cui innamorarsi veramente e sposarsi. Conduce una bella vita, ha molti amici ma a lei questo non basta e vorrebbe conoscere un uomo serio, non importa l’età, con cui costruire famiglia. v 340 3848047 È una donna semplice, femminile, stupendi occhi verdi, capelli biondi naturali, 35enne, lavora in campagna e fa volontariato, considera importante avere una famiglia propria, conoscerebbe uomo, anche più grande, ma seriamente motivato ad innamorarsi e a condividere, insieme a lei, il futuro. v 338 2121767 Affascinante italiana, dai colori mediterranei, occhi neri e capelli lunghi scuri, vive e lavora in un agriturismo, prepara cibi squisiti, 41enne, single, sarebbe disponibile anche a trasferirsi, se incontrasse un uomo leale, anche più maturo, ma tranquillo e affidabile, a cui volere bene. A lei piacciono tanto le coccole e gli abbracci. v 338 4953600
che le nuove direttive stavano producendo in termini di tutela della salute degli animali (si veda sul sito di Confagricoltura Cuneo la lettera di un associato al riguardo).
Le indicazioni operative della Regione Piemonte Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha inviato alle associazioni di categoria e alle altre autorità interessate dal provvedimento una comunicazione contenente alcune Coltivatrice diretta, 46enne, ha tanto affetto da dare, un carattere gioioso, femminile, bionda, occhi celesti, nel suo cuore coltiva il sogno di rifarsi una famiglia, con un uomo rispettoso, anche con figli, ma con il desiderio di innamorarsi di nuovo, perché lei è una brava persona e l’amore se lo merita davvero! v 348 4413805 Che tristezza la vita senza avere qualcuno da abbracciare teneramente e per cui preparare da mangiare, 51enne, vedova, casalinga, ha un figlio ormai sposato, vive sola, le piace fare giardinaggio, vorrebbe incontrare l’uomo giusto con cui farsi buona compagnia, di cui prendersi cura.
v 338 2121774 Simpatica signora piemontese, molto carina, bionda, occhi scuri, è una donna semplice, 61enne, casalinga, è giovanile, automunita, vive una vita serena, ama coltivare l’orticello, incontrerebbe signore con cui pensare di trascorrere un futuro in compagnia, anche più maturo, ma affettuoso e gentile. v 345 2535391
MATRIMONIALI & AMICIZIE
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indicazioni operative regionali sulla questione, che partono proprio dalla presa d’atto delle difficoltà nell’attuare quanto previsto dalle indicazioni ministeriali relativamente all’allevamento di suini con la coda integra evidenziate da alcune associazioni di allevatori, su segnalazione da parte dei loro iscritti. L’assessorato alla Sanità ha dunque ritenuto opportuno attivare una raccolta dati dei risultati delle sperimentazioni da accasamento di suini con la coda integra in modo strutturato e sistematico, al fine di modulare le azioni da intraprendere per il prosieguo del piano. Allo scopo è stata elaborata una scheda di raccolta dati su cui inserire le informazioni e i risultati delle sperimentazioni di allevamento di suini con la coda lunga. Il modulo potrà essere compilato dal veterinario incaricato dall’allevatore per la
gestione del piano o dal veterinario ASL che ha supervisionato la sperimentazione in caso di problemi di morsicatura. La circolare contiene inoltre le istruzioni rivolte ai Servizi veterinari delle ASL da adottare nei casi di aziende in cui non sia stata fatta la valutazione del rischio, non siano stati essi in atto gli interventi migliorativi oppure sia in corso l’adozione delle misure previste dal Piano continuando ad allevare suini a coda tagliata. La Regione ha inoltre ricordato che il Ministero della Salute con apposita nota ha ribadito che gli allevamenti che non sono in regola con la valutazione del rischio non potranno allevare animali caudectomizzati, in quanto il veterinario incaricato dall’allevatore non può certificare la deroga all’utilizzo della caudectomia.
NUOVA RAZZA
Adesso il suino nero Piemontese è realtà Si chiamerà Nero di Cavour, Nero di Piemonte o Nero Piemontese la nuova razza che la Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico riunita presso il MIPAAF ha riconosciuto come razza di nuova costituzione. Mantello nero e cute colore ardesia, mascherina facciale bianca, con balzane bianche agli arti anteriori, ma soprattutto di grande mole, robusto ed equilibrato nel rapporto tra conformazione della coscia e della spalla, il suino in questione si distingue soprattutto per la sua rusticità, che negli allevamenti piemontesi ne ha consentito la crescita allo stato brado o semibrado con tecniche ispirate alla naturalità. Appena uscirà il Decreto del MIPAAF si potranno iscrivere gli allevamenti interessati e iniziare la registrazione dei dati da parte dei tecnici di ARA che avranno il compito di controllare e iscrivere al Libro Genealogico.
Al lavoro per i disciplinari di Parma e San Daniele DOP ACCOLTE ALCUNE OSSERVAZIONI DI CONFAGRICOLTURA. IL 2020 REGISTRA UN CALO DELLE QUOTAZIONI DEI SUINI DEL 5%
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onfagricoltura continua a svolgere il suo ruolo attivo e propositivo nell’iter di definizione dei nuovi disciplinari del Prosciutto San Daniele DOP e del Prosciutto di Parma DOP attraverso una serie di osservazioni trasmesse
rispettivamente al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e alla Regione Emilia Romagna (capofila per il prosciutto di Parma). Le indicazioni riguardano diversi aspetti: le combinazioni genetiche ammesse, la valutazione
puntuale delle singole carcasse, le fasi di allevamento e l’alimentazione dei suini. Nelle scorse settimane è giunta notizia che alcune delle osservazioni proposte da Confagricoltura sono state accolte. La Federazione Nazionale di Prodotto
Allevamenti Suini ha discusso di questo e di molto altro nell’ultima riunione svoltasi presso la sede di Confagricoltura a Reggio Emilia, continuando a seguire l’iter di modifica dei due disciplinari.
Calo dei prezzi Altro fronte “caldo” è lo svolgimento della Commissione Unica Nazionale (CUN) “Suini da macello” dove la parte venditrice ha manifestato la sua completa disapprovazione sulla formulazione del “Non
quotato” nella rilevazione del 20 febbraio. Per i commissari e il garante di parte macellatori, infatti, tutte le indicazioni di mercato erano positive - rilevazioni sulle piazze estere e richiesta interna - e confermate sia dagli esperti, sia dai mediatori. Osserva Confagricoltura: “L’obiettivo è quello di non prendere atto dell’inversione di tendenza, rispetto al calo delle quotazioni delle ultime settimane che, da metà gennaio a metà febbraio, è stato del -5%”.
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BUONE NOTIZIE
Biogas, il Milleproroghe conferma gli incentivi CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA PER I FONDI AGLI IMPIANTI CON POTENZA ELETTRICA NON SUPERIORE A 300KW
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iamo soddisfatti per la conferma anche per il 2020 degli incentivi agli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte
del ciclo produttivo di un’impresa agricola e di allevamento. Portiamo a casa un nostro grande risultato, che sottolinea l’importanza strategica delle bioenergie, un modello di sviluppo che mette al centro la sostenibilità,
l’economia circolare e l’innovazione tecnologica. In Italia si contano quasi 2 mila impianti e più di 12 mila occupati”. Questo il commento di Confagricoltura in relazione alla conversione in legge del DL Milleproroghe.
‘Bonus verde’ ed esenzione della certificazione antimafia Il Milleproroghe ha anche confermato il ‘bonus verde’. “Era importante dare continuità a uno strumento che comunque riteniamo potrà essere ulteriormente migliorato”, commenta Confagricoltura che poi aggiunge -. È stata accolta pure la nostra richiesta di prorogare di un anno l’esenzione della certificazione antimafia.
Bisogna attrezzarsi a dovere per un obbligo che interessa circa un milione di agricoltori beneficiari dei fondi europei”. Grazie all’azione di Confagricoltura è stato prorogato il passaggio al nuovo sistema di denuncia contributiva mensile all’INPS per le giornate di lavoro svolte dagli operai agricoli (Uniemens agricolo). La proroga si è resa necessaria per le difficoltà procedurali connesse al nuovo sistema.
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L’Agricoltore cuneese N.02 • MARZO 2020
FRUTTICOLTURA
Deroga per bruciare gli sfalci di potature FINO A UN MASSIMO DI 30 GIORNI IN MONTAGNA E 15 IN PIANURA. A DECIDERE SARANNO I SINDACI
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182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10). Soddisfazione è stata espressa dalla Confagricoltura di Cuneo che ha portato avanti con determinazione un provvedimento in grado di consentire alle aziende di svolgere il proprio lavoro, specie in zone montane e collinari, prevenendo anche situazioni di dissesto idrogeologico.
è la deroga al divieto di abbruciamento di materiale vegetale e la decideranno i sindaci. La Regione Piemonte ha infatti approvato il 18 febbraio un provvedimento sollecitato da Confagricoltura che nelle settimane scorse aveva sensibilizzato tutti i capigruppo in Consiglio regionale. Quanto deciso dispone che il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, nel periodo compreso
tra il 1° novembre e il 31 marzo dell’anno successivo, possa essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di trenta giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani, e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. Le deroghe potranno essere decise dai sindaci con propria ordinanza, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’art.
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“Ortofrutta di Qualità” progetto per le aziende
al 2002 la Camera di commercio di Cuneo, con Confagricoltura, le associazioni di categoria e dei consumatori, sostiene il progetto “Ortofrutta di qualità” che certifica le aziende agricole cuneesi che, attraverso comportamenti responsabili e l’osservanza di regole condivise, si impegnano a rispettare le metodologie di produzione definite da uno specifico Protocollo al fine di ottenere prodotti genuini e salubri per il consumatore finale, con un occhio di riguardo alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza alimentare. Scegliendo questi prodotti il consumatore riceve maggiori sicurezze su quello che porta in tavola.
Stato di massima pericolosità incendi Questo mentre permane attualmente (4 marzo ndr) lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi in tutto il Piemonte. È vietato: accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio.
INIZIATIVA REALIZZATA DALLA CAMERA DI COMMERCIO CON CONFAGRICOLTURA CUNEO Le aziende che aderiscono si impegnano a garantire un residuo dimezzato rispetto a quelli imposti dalla legge, vale a dire riduzione delle sostanze chimiche utilizzate con maggiore attenzione alle buone pratiche agronomiche, privilegiando l’ambiente e la salubrità dei prodotti; questo rispecchia totalmente la lotta integrata promossa dall’Ue tramite i Pan.
I controlli effettuati durante la stagione vengono fatti sui prodotti nei punti vendita aziendali o sui mercati locali, per garantire la sicurezza del Protocollo. Per aderire è necessario versare alla Cciaa di Cuneo una tariffa di importo variabile in relazione alla propria classe di fatturato, da 70 a 330 euro, a parziale copertura dei costi per i controlli e le analisi
di laboratorio che sono finanziati dall’Ente camerale. Per formalizzare l’adesione è necessario inviare all’indirizzo pec camerale protocollo@cn.legalmail.camcom.it il modulo di adesione e la dichiarazione sostitutiva relativa al fatturato disponibili alla pagina http://www. cn.camcom.gov.it/ortofrutta e allegare una copia del bonifico relativo alla quota versata.
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famosa “vespa antagonista”. Tuttavia, fatta salva la sua introduzione nel 2020, si stima che l’azione del parassita in grado di arginare efficacemente la cimice asiatica non potrà essere davvero efficace prima di tre anni.
Risarcimenti alle aziende Esemplare di cimice asiatica su un frutto
Cimice asiatica: chiesta l’eccezionalità dell’evento L’INSETTO HA PROVOCATO IN TUTTO IL PIEMONTE DANNI STIMATI PER 180 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE di Fabio Rubero
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ontinua inevitabilmente a tenere banco l’ormai annosa questione “cimice asiatica”. A tale riguardo nelle scorse settimane si è svolto un importante incontro presso l’assessorato Agricoltura della Regione Piemonte alla presenza del Direttore regionale Paolo Balocco e dei Responsabili del Settore infrastrutture e calamità naturali Paolo Cumino e del Settore fitosanitario Luisa Ricci. Un vertice al quale hanno
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preso parte anche Paolo Bertolotto di Confagricoltura Piemonte e Nicolas Anghilante di Confagricoltura Cuneo e il cui scopo era quello di fare il punto della situazione sulle iniziative messe in atto a livello ministeriale al fine, da un lato, di contrastare gli attacchi del pericoloso insetto e, dall’altro, di favorire il risarcimento dei danni alle aziende colpite. Per quanto concerne la difesa attiva dalla cimice asiatica proseguono le
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operazioni propedeutiche all’introduzione su vasta scala dei limitatori naturali dell’insetto. Operazioni che, seppur in fase avanzata, devono tuttavia ancora essere avallate dal Ministero dell’Ambiente, anche se traspare un moderato ottimismo sull’ormai prossimo rilascio dell’autorizzazione ministeriale all’introduzione di parassitoidi alloctoni. A quel punto si potrò procedere con la moltiplicazione e distribuzione in particolari areali idonei a favorire l’ulteriore sviluppo della popolazione dell’ormai
Parallelamente, procede quello che è l’altro pilastro su cui si basa il Piano nazionale di intervento sulla cimice: quello relativo al risarcimento danni attraverso il Fondo di solidarietà nazionale che prevede lo stanziamento di 80 milioni di euro (40 nel 2020, 20 nel 2021 e 20 nel 2022). A tale proposito Confagricoltura e le altre associazioni, insieme alla Regione, lavorano con ottime possibilità di successo affinché venga modificato il parametro di accesso delle aziende ai fondi pubblici di ristoro dei danni. “Nel dettaglio – dichiara Paolo Bertolotto – la soglia del 30% di danno alla produzione lorda vendibile verrà limitata alle singole colture danneggiate, e non più sull’intera azienda, con un significativo ampliamento della platea dei beneficiari”.
Completata la conta dei danni Intanto si fa la conta dei danni che, a seguito di ulteriori verifiche e segnalazioni in tutto il Piemonte, è salita da 115 milioni di euro a circa 180 milioni di euro con nocciolo, fruttiferi e soia, quali colture maggiormente danneggiate. Un importo in virtù del quale lo scorso 28 febbraio la Giunta Regionale ha richiesto ufficialmente al Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento, come sancito dalla legge n. 160/2019. Sempre su iniziativa della Regione, infine, occorre sottolineare che verrà riaperto il bando sulle reti antinsetto con una dotazione finanziaria di 500 mila euro e con importi per singola azienda più elevati rispetto ai precedenti bandi.
PROPOSTA LA MODIFICA DEI PARAMETRI DI ACCESSO AI FONDI DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER FAR RIENTRARE PIÙ BENEFICIARI
FRUTTICOLTURA
Frutta: innovazione e aggregazione per crescere IL MESSAGGIO RIBADITO DA CONFAGRICOLTURA AL FRUIT LOGISTICA DI BERLINO. PRESENTI AZIENDE ASSOCIATE CUNEESI di Fabio Rubero
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nnovazione, aggregazione e infrastrutture. Sono gli ingredienti della ricetta per la crescita del settore ortofrutticolo ribadita dal presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione dell’edizione 2020 del Fruit Logistica di Berlino.
WORKSHOP INNOSETA
L’attesa kermesse andata in scena a febbraio nella capitale tedesca ha proposto momenti di grande interesse per il comparto ortofruticcolo tra i quali l’incontro presso l’Ambasciata d’Italia organizzato da Confagricoltura con Messe Berlin (Fiera di Berlino) e ICE Agenzia alla presenza
del ministro delle politiche agricole, Teresa Bellanova, nel quale il mondo della produzione italiana si è confrontato con quello della distribuzione tedesca alla presenza dei più autorevoli rappresentanti di enti, istituzioni e imprese. È ormai imprescindibile la necessità di lavorare
“L’innovazione nei trattamenti fitosanitari in frutteto” a Manta
Martedì 24 marzo, alle 10,30, presso la Fondazione Agrion a Manta avrà luogo il workshop gratuito “L’innovazione del settore dei trattamenti fitosanitari in frutteto” organizzato nell’ambito del progetto europeo INNOSETA, da Confagricoltura Piemonte e dal DISAFA dell’Università di Torino. L’appuntamento è organizzato in 3 gruppi di lavoro tematici interattivi ai quali sono invitati frutticoltori, ricercatori, tecnici, costruttori e funzionari regionali attivi nel campo dei trattamenti fitosanitari. A loro si intende presentare le più recenti innovazioni relative a: aumento della qualità e dell’accuratezza della distribuzione dei prodotti fitoiatrici; riduzione della deriva; riduzione della contaminazione nel corso delle operazioni di riempimento, miscelazione e lavaggio dei serbatoi delle irroratrici (contaminazione puntiforme). I partecipanti saranno invitati a valutare tali innovazioni al fine di identificare quelle più promettenti e più facilmente applicabili su vasta scala in frutticoltura e a stimolare l’Unione Europea a definire le nuove priorità di intervento. Il progetto INNOSETA è finanziato nell’ambito del Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’innovazione Horizon 2020, promuove lo scambio di idee fra il mondo dell’industria, della ricerca e il settore agricolo attraverso la creazione di un network tematico nel settore della distribuzione degli agrofarmaci, che metta in comunicazione queste realtà. Per info e iscrizioni: direzione@confagricolturatorino.it o fabrizio.gioielli@unito.it.
strategicamente insieme e l’Italia (al sesto posto nella classifica mondiale dell’export di prodotti ortofrutticoli e nazione più rappresentata all’evento berlinese) ha sempre lavorato bene, ad esempio, nell’ambito della sicurezza alimentare, fattore oggi più che mai cruciale.
L’ortofrutta è il 20% della spesa alimentare Un comparto, quello ortofrutticolo, che costituisce un quarto del valore della produzione agricola nazionale e rappresenta il 20% della spesa alimentare. L’ortofrutta “made in Italy” rappresenta inoltre la prima voce dell’export agroalimentare italiano. Eppure, l’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle ha messo a dura prova le aziende italiane e cuneesi del comparto a causa degli irreparabili danni causati dalla cimice asiatica e dagli effetti dei cambiamenti climatici che hanno costretto 16 Regioni a chiedere lo stato di calamità. Senza dimenticare le problematiche causate dalle scottanti questioni internazionali riguardanti i dazi Usa e la Brexit. Confagricoltura ha infine investito le istituzioni di
un ruolo fondamentale per la tenuta del comparto: hanno il compito di far conoscere le innovazioni della filiera, sostenere l’internazionalizzazione e la competitività delle imprese.
Aziende di Confagricoltura Cuneo a Berlino All’evento berlinese era presente anche una delegazione di Confagricoltura Cuneo che, in questa edizione, è stata rappresentata dalle aziende Sepo di Revello e dalle cooperative Ribotta Group di Revello, Ponso di Saluzzo e Eden Fruit di Saluzzo. In generale, le aziende si sono dette particolarmente soddisfatte della qualità dell’evento nonché moderatamente ottimiste sul presente che sta vivendo il settore. Infatti, dopo un’estate piuttosto travagliata, soprattutto per la frutta con nòcciolo (pesche, nettarine e susine), la stagione autunnale/ invernale, in particolar modo relativamente a mele e kiwi, ha fatto e sta facendo registrare dati di vendita positivi che speriamo siano di buon auspicio per il futuro.
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Taglio del nastro per il nuovo ufficio di Bra VENERDÌ 24 APRILE È PREVISTA L’INAUGURAZIONE DEI LOCALI DI CORSO VITTORIO EMANUELE 124
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opo l’entrata in piena operatività nel mese di febbraio, si avvicina la data d’inaugurazione del nuovo ufficio di zona di Confagricoltura a Bra. Venerdì 24 aprile, in mattinata, è prevista la cerimonia ufficiale del taglio del nastro con la visita e la benedizione dei nuovi locali in corso Vittorio Emanuele 124 e, a seguire, gli interventi dei vertici dell’associazione, delle istituzioni
A LIMONE PIEMONTE
Ampia partecipazione per la giornata sugli sci
Partecipazione e divertimento sulle piste del comprensorio Riserva Bianca di Limone Piemonte per i numerosi soci e collaboratori che hanno preso parte alla tradizionale giornata bianca organizzata da Confagricoltura Cuneo. Giovedì 20 febbraio in molti hanno approfittato della bella giornata di sole per trascorrere qualche ora in alta quota e godersi così la quattordicesima edizione del tradizionale appuntamento invernale. Dopo una giornata passata a sciare o fare snowboard sulle piste innevate, la comitiva si è trasferita al ristorante “Chalet 1400” a Limone per la cena a
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della città della Zizzola e dei rappresentanti politici. Il momento sarà l’occasione per incontrare direttamente i tanti associati della zona e tutti coloro che vogliono conoscere meglio i servizi forniti da Confagricoltura. Il momento si concluderà con un aperitivo benaugurante. Per maggiori informazioni: 0172/244484 - bra@ confagricuneo.it. “In queste prime settimane di
base di polenta e salsiccia e l’immancabile lotteria. Nel corso della serata sono stati consegnati anche simpatici omaggi e premi alle sciatrici più piccole. “Siamo felici che anche quest’anno l’iniziativa sia stata accolta con entusiasmo dai nostri soci - commentano da Confagricoltura Cuneo -. Ben vengano giornate come questa che, oltre a farci trascorrere qualche ora in amicizia e sport, rafforzano lo spirito associativo. Un doveroso ringraziamento va anche agli sponsor privati che hanno dato il loro contributo sostenendoci nell’organizzazione”.
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IL MOMENTO CON LE ISTITUZIONI SARÀ ANCHE OCCASIONE PER INCONTRARE GLI ASSOCIATI DELLA ZONA operatività abbiamo potuto constatare direttamente dall’utenza un indice di gradimento molto alto per i nuovi locali - spiega Fabio Fogliati, segretario della Confagricoltura zona di Bra –. Va ricordato inoltre che oltre agli agricoltori e addetti del settore, anche tanta gente comune si
rivolge all’ufficio di Bra per usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale, e del Caf, che offre supporto per quanto riguarda i rapporti di lavoro e consulenze di natura fiscale e tributaria con la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. La nuova sede di zona è composta da un ingresso con accoglienza clienti al pian terreno, più due locali - ufficio e sala riunioni - su un soppalco rialzato. L’ufficio è aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12,30 e il lunedì pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30.
Riviste di settore a prezzi vantaggiosi per i soci FINO AL 30 SETTEMBRE È POSSIBILE ABBONARSI AI GIORNALI DI EDIZIONI L’INFORMATORE AGRARIO A CONDIZIONI SCONTATE
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onfagricoltura Cuneo ha rinnovato anche quest’anno la convenzione con le Edizioni L’Informatore Agrario. Fino al 30 settembre 2020 i soci potranno abbonarsi alle riviste L’Informatore Agrario, MAD, Vita in Campagna, Vivere la casa in campagna, Vite&Vino a prezzi vantaggiosi.
Le condizioni L’Informatore agrario, il settimanale di agricoltura professionale: 42 numeri a 90 €, anziché 109 €. Vita in Campagna, il mensile di agricoltura pratica e
AUTO SCONTATE AGLI ASSOCIATI
part-time: 11 numeri a 49 €, anziché 55 €. Vita in campagna + fascicolo trimestrale Vivere la casa in campagna: 11 + 4 numeri a 57 € anziché 71 € MAD (Macchine Agricole Domani), il mensile di meccanica agraria: 10 numeri a 53 € anziché 65 €. Vite&Vino, il bimestrale tecnico per vitivinicoltori: 6 numeri a 28 € anziché 36 €. Incluso nell’abbonamento cartaceo è compreso anche un pacchetto si servizi digitali a costo zero. Per info dettagliate: www. ediagroup.it/servizidigitali
Come abbonarsi? Per aderire all’iniziativa si può procedere: - compilando un coupon disponibile presso gli uffici zonali di Confagricoltura ed inviandolo direttamente alla casa editrice; - oppure acquistando l’abbonamento online nell’area dedicata di Confagricoltura Cuneo al seguente link: www.abbonamenti.it/ confcn. Per maggiori informazioni telefonare al numero 0171/692143 o scrivere una e-mail a f.dalmasso@confagricuneo. it.
Rinnovata la convenzione tra Confagricoltura ed FCA
È stata rinnovata, anche per l’annata 2020, la convenzione tra Confagricoltura e il gruppo Fca Italy, comprendente tra gli altri i marchi Fiat, Lancia, Jeep e Alfa Romeo. L’accordo, riservato agli associati di Confagricoltura, sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno, e prevede notevoli sconti sull’acquisto di automezzi dei marchi sopracitati. Sconto del 20% ad esempio sull’acquisto della Fiat 500X, del 26% sull’Alfa Romeo Stelvio o del 17,5% sulla Jeep Compass. Per poter usufruire della scontistica proposta, gli iscritti a Confagricoltura dovranno, all’atto di prenotazione del veicolo (firma del contratto), esibire un documento che attesti l’iscrizione all’associazione.
NEWS
In pillole STAGIONE 2019: ABBATTUTI 6.653 CINGHIALI IN GRANDA
Dati della Provincia di Cuneo: abbattuto il 24% in più di esemplari rispetto alla media dei precedenti quattro anni nella stagione venatoria appena conclusa.
DAZI UE ALLA CAMBOGIA MA NON PER IL RISO
La Commissione europea ha proposto di escludere il riso dalla lista dei prodotti provenienti dalla Cambogia sui quali ripristinare i dazi nell’ambito degli accordi EBA.
CLIMA, GENNAIO 2020 IL MESE PIÙ CALDO DI SEMPRE
Battuto il primato di gennaio 2016. La situazione è effetto dei cambiamenti climatici e sta provocando enormi difficoltà all’agricoltura in tutte le regioni.
GIÙ LO SPRECO ALIMENTARE, NON ABBASSARE LA GUARDIA Confagricoltura: “Per la prima volta si registra nel 2019 una diminuzione dello spreco del cibo domestico, il 25% in meno rispetto all’anno precedente”.
BRASILE: IN AUMENTO L’EXPORT DI CARNI BOVINE
Secondo le stime dell’Associazione brasiliana dei frigoriferi (Abrafrigo) le esportazioni di carni bovine brasiliane nel 2020 cresceranno di almeno il 10% in volume e valore.
AUSTRALIA: L’ANNATA VINICOLA “KO” PER INCENDI
Gli incendi in Australia hanno colpito anche la produzione vitivinicola, non è stato il fuoco a danneggiare la produzione, ma il fumo che ha impregnato la buccia degli acini.
GERMANIA: ALLEVAMENTI DI SUINI IN DIMINUZIONE
Il numero di allevamenti di suini in Germania è diminuito di oltre un terzo (35%) tra il 2010 e il 2019 (da 33.400 a circa 21.600). Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
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LE NOSTRE AZIENDE
Michele con le sue vacche nel pascolo attiguo all’azienda
vitelli adesso abbiamo all’incirca 180 capi, ma potenzialmente possiamo crescere nei prossimi anni, il nuovo investimento lo permette – dichiara Andrea Lanza, 55 anni –. Certo occorre molto impegno a condurre una realtà di bovini oggi giorno, i costi di produzione sono molto elevati, ma non è nulla a confronto con la fatica di inizio secolo, quando non c’era l’aiuto della meccanizzazione. Quella tappa segna una svolta vera per il nostro settore. Io oggi continuo a svolgere il mio lavoro in azienda, ma la
La Madama Bianca e Manzotta, riscossa “rosa” per la Piemontese A SAN MICHELE MONDOVÌ L’AZIENDA DI MICHELE LANZA È IN PRIMA LINEA PER LA VALORIZZAZIONE DELLA STORICA RAZZA BOVINA, A PARTIRE DALLE FEMMINE di Paolo Ragazzo
“L
a razza Piemontese è la migliore di tutte, potrebbe essere il ‘Barolo della carne’, ma va valorizzata di più e meglio”, con queste parole ricche di orgoglio Michele Lanza, 29 anni e da poco diventato papà della piccola Greta, ci accoglie nella storica azienda di famiglia a San Michele Mondovì, proprio sul confine con Lesegno. Il giovane allevatore ha la caparbietà giusta e la volontà necessaria per continuare a tramandare una tradizione che va avanti da 4 generazioni: intrapresa dal bisnonno Vincenzo,
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originario di Frabosa Sottana e trasferitosi nel 1941 a San Michele, poi proseguita dal nonno Stefano coadiuvato dai fratelli Michi e Mario, che nel 1966 acquistarono l’attuale cascina, e dal papà Andrea.
Investimenti costanti, fino alla nuova stalla L’avvicendarsi dei protagonisti di questa storia è stato accompagnato negli anni da una crescita dell’azienda, oltre che nei numeri dei capi allevati, anche nelle strutture: la piccola stalla di metà anni ’60, ingrandita nel 1978, ha lasciato spazio nel 1991 a una struttura in grado di accogliere meglio, per adeguate dimensioni, le fattrici e i
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vitellini, fino ad arrivare al 2019 quando, nel mese di maggio, è entrata in funzione una moderna stalla in cui completare le operazioni di ingrasso degli animali. “Tra femmine e Nella cornice: le prime generazioni Lanza al lavoro Qui sotto: Andrea Lanza, Cristiano Gallio, Michele con la piccola Greta e la moglie Monica
Da sinistra: un esemplare di Manzotta presente in azienda, alcuni vitelli e capi all’ingrasso nella nuova stalla
passione di mio figlio Michele per questo non facile mestiere mi fa ben sperare per gli anni a venire”. Eh sì, perché a parlare con Michele si coglie subito il suo amore per la Piemontese. “Dopo gli studi in Agraria sono entrato definitivamente a lavorare in azienda – ci spiega –; il mestiere dell’allevatore richiede sacrifici a cui devi essere abituato, non puoi improvvisarti e soprattutto deve piacerti, guardando oltre gli sforzi che richiede. Devo ringraziare la mia famiglia e mia moglie per i preziosi aiuti che mi danno. Io ci metto tutto me stesso, perché per questi animali ho una vera e propria passione”. Qui il tono di voce di Michele non nasconde un dolce romanticismo, quanto più fa trasparire la sua
seria convinzione che la razza Piemontese abbia una marcia in più. Capace di farti innamorare.
Il doppio marchio Questa certezza ha spinto il giovane allevatore ad aderire all’associazione Amici della Piemontese, nata a Carrù nel febbraio 2018 per valorizzare, in particolare, le femmine della razza. “Possono iscriversi solo gli allevatori di Piemontese iscritti al libro genealogico che hanno nelle proprie aziende la tipologia ‘vacche nutrici da riproduzione’ – continua Michele –. Molteplici sono le finalità, ma in generale la volontà è quella di far conoscere l’assoluta qualità delle femmine della razza e cercare nuovi mercati. Sono nati così i marchi Manzotta, per bovine di età compresa tra i 24 e i 48 mesi, e La Madama Bianca, per femmine sopra i 48 mesi. Entrambi con un loro logo e regolamento”. L’associazione vanta già un centi-
naio di iscritti e sta raccogliendo importanti risultati nonostante la “giovane” età, ma occorre osare di più e uscire dai mercati locali. “Ci vuole tempo e non bisogna scoraggiarsi ai primi risultati - dice ancora Michele –, ma sarebbe bello riuscire ad avere una macelleria per ogni provincia d’Italia in cui trovare i due marchi simbolo di assoluta qualità”.
Una carne superiore in cerca di nuovi mercati La superiorità della carne Piemontese va fatta risalire in primo luogo alle caratteristiche genetiche della razza, confermate in più studi condotti da enti di ricerca e università. Il ridotto contenuto di colesterolo e il livello di grasso, molto basso e con una composizione che vede una presenza notevole di acidi a lunga catena, la collocano poi tra quelle più salubri, avvicinandola per virtù dietetiche al pesce. Tutto ciò con una tenerezza e una sapi-
dità che la rendono molto versatile in cucina e di sicuro successo per qualsiasi portata. Un prodotto che racconta sapientemente un territorio capace di esprimere eccellenze in ogni campo grazie a tradizione, conoscenze e passione, ma che deve sempre più farsi conoscere al di fuori dei propri confini. Anche per la Piemontese questa è una delle sfide cruciali per lo sviluppo della razza e l’allevamento della famiglia Lanza è già sceso in campo per dare il suo contributo.
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PP E S RI
Studio per migliorare il peperone “Cuneo“
vegetale da piante dell’ecotipo Cuneo coltivate in condizione di stress idrico e termico nel tunnel O T predisposto presso il Centro SpeT E rimentale Orticolo dell’Agrion. OG R TERMINATO IL PROGETTO “RISEPP” CHE DAL 2017 HA Ciò che emerso è che la fase di P della pianta è risultata COINVOLTO CONFAGRICOLTURA, AGRION E UNIVERSITÀ fioritura la più sensibile allo stress idrico, DI TORINO (DISAFA). ECCO I RISULTATI RACCOLTI causando la cascola di fiori e L’OBIETTIVO: riducendo non solo il numero TESTARE UNA LINEA delle bacche prodotte, ma anche piemontesi di peperone: Cuneo, della sequenza del DNA dei SELEZIONATA IN TRE la loro pezzatura. Tuttavia, nel quattro ecotipi piemontesi di Corno, Quadrato e Tumaticot. AMBIENTI DIVERSI complesso, la pianta ha dimopeperone, per identificare i geni Le attività si sono svolte in serra, DELLA PROVINCIA strato una buona capacità di presso il Disafa, ed in campo, sia che li caratterizzano e tracciarne recupero quando lo stress idrico le differenze, individuando le all’interno del Centro Sperimenè stato indotto nelle prime fasi di di Francesca Braghero caratteristiche morfologiche, protale Orticolo dell’Agrion, dove è duttive e qualitative riconosciute sviluppo e al momento dell’allestato allestito un tunnel ad hoc, come tipiche dell’ecotipo Cuneo, gagione, se seguito da normale giunto al termine il progetto sia presso tre aziende produttrici irrigazione. Le attività condotte e valutare l’effetto dello stress RisEPP – risequenziamento associate a Confagricoltura: la all’interno dei tunnel dotati di del genoma del peperone Combale di Palazzasso, la Pairot- idrico su qualità e quantità della telo di protezione hanno evidenproduzione. Cuneo – iniziato nel 2017 con to di Peveragno e la Solavaggioziato, in generale, una diminuil coinvolgimento di ConfagriLe attività svolte ne di Cavallermaggiore. zione in produzione e pezzatura coltura Cuneo, Disafa Università Gli obiettivi Le sperimentazioni effettuate in per le piante sottoposte a stress degli Studi di Torino e Centro serra presso Disafa sono partite idrico, con maggiore precocità di Le sperimentazioni condotte di Orticoltura Agrion di Boves, dall’estrazione del DNA dei quat- maturazione e riduzione del peso erano volte alla ricostruzione per valorizzare i quattro ecotipi tro ecotipi di peperone ed hanno medio del frutto. confermato la presenza di circa I dati più soddisfacenti dal punto 35.000 geni, confrontati tra loro di vista della produttività e saPeperone “Cuneo” giallo, bacche delle diverse linee per differenziarne le caratterinità delle bacche derivanti dalle stiche tipiche. L’attenzione si è sperimentazioni condotte presso concentrata anche sull’identifica- le tre aziende si sono osservati zione dei geni di resistenza e di presso la ditta Pairotto di Pesuscettibilità, che rappresentano veragno, dove è stato adottato una delle nuove frontiere del mi- il sistema di coltivazione sotto glioramento genetico, per i quali copertura totale, mentre le coltisono in corso attività di ricerca vazioni in pieno campo, influenallo scopo di indurne la disattizate da un anomalo andamento vazione per creare un ostacolo climatico e danneggiate da alla diffusione di eventuali agenti attacchi parassitari, hanno evipatogeni all’interno della pianta. denziato marcate riduzioni della Parallelamente, Disafa ha efproduzione, con ritardi nelle raccolte e danni a piante e frutti. fettuato prelievi di materiale
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I risultati ottenuti Prendendo in riferimento la coltivazione in ambiente protetto, le caratteristiche dell’ideotipo del peperone di Cuneo possono essere riassunte come segue: piante vigorose in grado di dare una produzione media da 1,5 kg a oltre 3 kg, con colore intenso, forma della bacca leggermente appuntita e omogenea tra le diverse piante, conformazione tendenzialmente trilobata e di buona pezzatura, con un peso medio di circa 250 g., presenza del “baffo”, ovvero di una macchia antocianica all’apice della
bacca, ed assenza di piccantezza. I frutti delle linee Agrion/Disafa sono quelli che corrispondono maggiormente all’ideotipo del peperone Cuneo, in quanto cresciuti in ambiente protetto, in assenza di altre tipologie di peperone e, all’interno del tunnel, con distanza opportuna tra linea gialla e linea rossa. Dalle linee di provenienza aziendale è invece emersa una certa adattabilità al territorio di origine: bacche di grande pezzatura e schiacciate a “barca”, con tendenza a produrre un numero limitato di frutti per l’azienda So-
lavaggione di Cavallermaggiore; baffo non sempre ben accentuato e presenza di piccantezza in alcuni frutti per l’azienda Pairotto di Peveragno; buona produttività e pezzatura, ma disomogeneità nella forma delle bacche a volte appuntita, altre volte più schiacciata, con colorazione chiara, presenza accentuata del baffo e un buon numero di frutti piccanti per l’azienda Combale di Palazzasso. La non perfetta corrispondenza all’ideotipo nei frutti ottenuti dalle linee aziendali è conseguenza delle tecniche di colti-
vazione adottate, delle specifiche condizioni territoriali e climatiche, della diversità genetica dei materiali in coltivazione e dall’“inquinamento” da parte di polline di altre tipologie e selezione di bacche.
Per approfondire Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, è in distribuzione negli uffici di Confagricoltura Cuneo l’opuscolo contenente tutti i risultati della ricerca condotta negli ultimi tre anni.
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SPECIALE FIERA
Innovazione e sostenibilità alla Fiera della Meccanizzazione DAL 16 AL 19 APRILE A SAVIGLIANO C’È LA RASSEGNA NAZIONALE DEDICATA ALLE TECNOLOGIE APPLICATE IN AGRICOLTURA. EVENTO PREFIERA IL 3 APRILE
Espositori si aggirano tra gli stand di una precedente edizione della kermesse
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nnovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. È questo il binomio su cui si gioca il tema portante della 39a Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola, che si terrà da giovedì 16 a domenica 19 aprile a Savigliano, presso l’Area Fieristica di via Alba. Presentando le più recenti e avanzate tecnologie presenti sul mercato, l’edizione 2020 (il cui periodo di svolgimento è stato posticipato di un mese per far fronte all’emergenza del Coronavirus, ndr) intende valorizzare la grande attenzione che il settore dedica alla ricerca di soluzioni capaci di concorrere alle strategie di mitigazione e adattamento che
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FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE
il cambiamento climatico in corso impone. Quest’anno, per la prima volta, le giornate fieristiche di metà aprile saranno precedute da uno speciale evento Prefiera, in programma venerdì 3 aprile alle ore 18 nel Salone d’Onore di Palazzo Taffini, in occasione del quale verranno consegnati alle aziende che si sono distinte nel campo dell’innovazione i premi del Concorso Novità Tecniche. Tra le novità 2020, Agrifriends, una serata di festa che la Fondazione Ente Manifestazioni, di cui fa parte come socio fondatore la Confagricoltura di Cuneo, dedica agli espositori sostenitori dell’evento. Visto
il successo degli scorsi anni, è stato riconfermato il ricco programma di convegni tecnici che si svolgeranno nel padiglione Agrimedia. Maggiori informazioni sul sito www.fierameccanizzazioneagricola.it. “La nuova edizione punta sulla sostenibilità ambientale - spiegano gli organizzatori -. Una scelta dettata non certo dai trend topic dominanti, ma dalla presenza in provincia di Cuneo di un settore primario tra i più ricettivi a livello nazionale nell’attivazione di misure di contrasto al cambiamento climatico e nell’adeguamento alle norme impo-
ste dalle nuove politiche ambientali. I costruttori di macchine agricole sono un anello portante e imprescindibile di questo percorso di tutela ecologica, che si traduce anche in qualità della produzione e porta sul mercato cibi sani e sicuri”. Con punte di 60 mila visitatori negli ultimi anni, la Fiera rappresenta il momento di ritrovo annuale imperdibile tra “chi fa le macchine” e “chi fa agricoltura”. Per quattro giorni, l’area espositiva di 49 mila mq ospita oltre 300 espositori provenienti da tutto il Nord e Centro d’Italia, offrendo al pubblico un panorama completo dei macchinari e delle attrezzature agricole più moderne e evolute. Una speciale sezione, l’area EcoTech, presenta le più importanti opportunità nel settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle soluzioni ecologiche in senso ampio. Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171.692077 info@tipografiasubalpina.it
L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo
Chiuso in redazione il 04/03/2020
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