POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 03•2019 - APRILE 2019 - CONTIENE I.P.
03/2019
La frutta cuneese sboccia solo con più accordi di filiera
LATTE Serve unità per affrontare i mercati
PSR PIEMONTE Sui giovani il rischio è di creare discriminazioni
SUINI Più promozione per rilanciare il comparto italiano
NOCCIOLO La filiera torna a riunirsi a Cherasco
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I NUMERI DI QUESTO NUMERO
“Prima i prodotti italiani” occhio a cosa mettiamo nel carrello della spesa Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
In un mondo dai confini sempre più labili, i prodotti agroalimentari italiani riescono a varcare le Alpi e ad attraversare i mari grazie alla loro qualità e alla bravura di chi li produce. L’export è, infatti, la “strada maestra” da percorrere, anche se va rafforzata con maggiori accordi internazionali. Sul fronte interno, purtroppo, la musica è diversa e non riusciamo ad essere sufficientemente forti e convincenti per proporci ai consumatori con tutto il bagaglio di valore aggiunto che caratterizza da sempre i nostri prodotti. Si guardi, ad esempio, alla scelta adottata da alcuni grandi operatori della Grande Distribuzione in Francia, che hanno annunciato per il prossimo futuro che la maggior parte dei prodotti ortofrutticoli presenti nei reparti degli ipermercati sarà prodotta in Francia. Occorre infatti ribadire ai consumatori che se vogliamo rilanciare l’agricoltura italiana dobbiamo prediligere i prodotti del nostro Paese. Frutta, formaggi o carne, non fa differenza. Tutte le filiere devono fare squadra per promuovere anzitutto campagne di informazione e iniziative di promozione volte a favorire i consumi nazionali. Occorre far capire chiaramente agli italiani che dietro un prodotto che orgogliosamente porta il nostro Tricolore c’è una cultura unica e uno sforzo economico impareggiabile da parte delle nostre aziende. Avanti, dunque, con tutte quelle azioni che favoriscono una migliore etichettatura dei prodotti nazionali e fanno capire a chi si aggira con un carrello della spesa tra gli scaffali che l’agricoltura italiana va aiutata anzitutto... scegliendola.
SUINI
FRUTTA
flessione dei prezzi quotati dalla CUN di Mantova ott/mar
aumento % superficie a frutta in provincia di Cuneo tra il 2015 e il 2018
IN PICCHIATA
IN PROVINCIA
NOCCIOLETI
LUPI
ettari coltivati a noccioleti in provincia di Cuneo nel 2018
% di aumento annuo dei lupi nei territori europei negli ultimi 24 mesi
PRIMI IN REGIONE
IN EUROPA
-27% +15.3%
15.000 +20%
È tempo di 730 I documenti necessari PAG. 17
INNOVAZIONE IN FRUTTETO PAG. 29
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L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2019
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ORTOFRUTTA
2015-2018
+4,69% % aumento superficie a frutta in Piemonte
I NOSTRI NUMERI
Un momento dell’incontro della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo svoltosi presso gli uffici di Saluzzo
Il rilancio della frutta passa dai protocolli d’intesa con l’estero PER LA SEZIONE ORTOFRUTTA DI CONFAGRICOLTURA È NECESSARIA UNA FORTE AZIONE IN FAVORE DEL CONSUMO DEI PRODOTTI NAZIONALI di Fabio Rubero
CLAUDIO
SACCHETTO Presidente sezione ortofrutta Confagricoltura Cuneo
L’ASSENZA DI ADEGUATI PROTOCOLLI DI INTESA CON DIVERSI STATI ESTERI È UN OSTACOLO ALLA ESPORTAZIONE DEI NOSTRI PRODOTTI 4
L
o scorso 21 marzo gli uffici di Saluzzo della Confagricoltura hanno ospitato i lavori della sezione Ortofrutta cuneese. Molti gli argomenti all’ordine del giorno durante l’incontro: a partire dall’evoluzione delle superfici a frutteto in Piemonte e in provincia di Cuneo, per passare all’analisi del costo del lavoro, fino all’aggiornamento sulle problematiche Nergi e all’andamento dei prezzi e delle liquidazioni del 2018 e il bando del Psr per le reti antigrandine recentemente aperto dalla Regione. A livello di contesto, i dati regionali evidenziano un leggero aumento (+4,69%) nelle superfici a frutta nel 2018 rispetto al 2015, con il kiwi che nonostante
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sia stato colpito pesantemente gli scorsi anni dalla Batteriosi e dalla moria fa registrare una sostanziale tenuta in ettari coltivati e produzione. Nella nostra provincia, che detiene nettamente il primato di area frutticola del Piemonte con oltre l’80% degli ettari dell’intera regione, negli ultimi quattro anni ha guadagnato parecchi ettari (un migliaio circa) la coltivazione del
2015-2018
+15,3% % aumento superficie a frutta in provincia di Cuneo
I NOSTRI NUMERI
melo, attestatasi nel 2018 a quota 5.258 ettari, quasi completamente a scapito di pesche e nettarine, in evidente calo rispettivamente di 535 e 142 ettari. Interessi in crescita per il pero e il castagno, mentre un vero e proprio boom ha riguardato gli impianti di nocciole passati in “Granda” da 12.000 a circa 15.000 ettari, tra il 2015 e il 2018. Un importante dato emerso dai lavori saluzzesi è quello relativo al costo del lavoro, che varia anche di molto nei diversi stati europei. Questo mette inequivocabilmente in luce come regni un’evidente disparità di condizioni tra stato e stato, che penalizza fortemente nazioni come l’Italia, che hanno i costi più alti. Se in Italia il costo del lavoro è più basso rispetto ai Paesi del nord Europa e alla Francia, non altrettanto si può dire dal confronto con altri Paesi del Vecchio Continente: in Spagna, infatti, la manodopera costa il 20% in meno, in Portogallo il 40% ed in Polonia addirittura il 60% in meno. “Questo è un aspetto da affrontare con assoluta urgenza nelle sedi nazionali, intervenendo sulla riduzione del cuneo fiscale attraverso l’abbattimento degli oneri contributivi sul costo del lavoro” è
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Superficie 2015 (ha)
ROBERTO
La variazione delle superfici coltivate a frutta tra 2015 e 2018 in provincia di Cuneo
ENRICO
ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo e Piemonte
LA DISPARITÀ DEL COSTO DEL LAVORO TRA I VARI STATI EUROPEI È ASPETTO DA AFFRONTARE CON ASSOLUTA URGENZA NELLE OPPORTUNE SEDI
il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte. Dal tavolo saluzzese è emersa anche la necessità di una maggiore promozione dei prodotti agricoli cuneesi ed italiani. Secondo Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo,“il comparto agricolo, quello industriale e la parte commerciale devono fare fronte comune attuando strategie sinergiche che favoriscano, prima di ogni altra cosa, la commercializzazione e la vendita di ciò che viene prodotto in Italia. Parallelamente servono campagne
di informazione rivolte direttamente ai consumatori. Le nostre aziende devono essere tutelate con politiche che ne salvaguardino la dignità, il lavoro e il reddito”. I lavori hanno inoltre evidenziato anche il tasto dolente delle esportazioni. Secondo Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutta di Confagricoltura di Cuneo “l’assenza di adeguati protocolli di intesa con diversi stati esteri rappresenta inevitabilmente un grandissimo ostacolo all’esportazione dei nostri prodotti ortofrutticoli. Essendo forti espor-
Direttore Confagricoltura Cuneo
È NECESSARIO FARE FRONTE COMUNE PER FAVORIRE LA VENDITA DEI PRODOTTI AGRICOLI ITALIANI tatori nel comparto ortofrutta è di vitale importanza migliorare le nostre performance a livello internazionale. L’Unione Europea si occupa degli accordi in entrata, mentre per quelli in uscita lascia che a stipularli siano i singoli stati, naturalmente in competizione tra loro. Su questo fronte l’Italia fatica a stipulare gli accordi necessari come fanno invece altri Paesi; chiediamo dunque che si velocizzino le pratiche in tal senso”.
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INNOVAZIONE
FRUTTINFIORE
Il programma del convegno del 12 aprile a Lagnasco 15.00 Introduzione con intervento di un rappresentante dell’ente finanziatore del Progetto - Michelangelo Pellegrino (Consigliere di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo) 15.20 Il Progetto FiReZof Sviluppo di una Filiera sostenibile per la gestione e valorizzazione dei Reflui Zootecnici nei frutteti della Provincia di Cuneo (Balsari P.) 15.30 Le tecniche di separazione meccanica e di acidificazione per la gestione sostenibile dei liquami di suini (Dinuccio E., Gioelli F., Rollè L., Balsari P.) 15.40 Il processo di compostaggio e la produzione di fertilizzanti organici pellettati (Pampuro N., Cavallo E.) 15.50 Droni e strumenti dell’agricoltura di precisione per il frutteto (L.Comba, D.Ricauda Aimonino, A.Biglia, P.Gay) 16.00 Il prototipo di macchina per la distribuzione della frazione solida pellettata (Gioelli F.,Dinuccio E., Rollè L., Balsari P.) 16.10 Separato solido e fertilità del suolo potenzialità e limitazioni (Celi L., Martin M., Said-Pullicino D., Lerda C., Chabloz D.) 16.20 gruppo Prof. Beccaro-Applicazione di
reflui pellettati in frutteto: prime osservazioni” (Beccaro G., Gamba G., Mellano M.G.)
16.30 Conclusioni e chiusura dei lavori. Modera: Prof. Paolo Balsari, Università di Torino,
Dipartimento DISAFA.
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L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2019
Progetto “FiReZof”, utilizzo dei reflui zootecnici in frutteto di Fabio Rubero
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ell’ambito dell’edizione 2019 di Fruttinfiore, venerdì 12 aprile a Lagnasco, si terrà presso il padiglione Stao (area Asprofrut) un incontro inerente il Progetto FiReZof: Sviluppo di una Filiera sostenibile per la gestione e valorizzazione dei Reflui Zootecnici nei frutteti della Provincia di Cuneo. L’evento, che avrà inizio alle 15.00, sarà moderato dal prof. Paolo Balsari dell’Università di Torino. Il Progetto, realizzato dall’Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DiSAFA) con il contributo della Fondazione CRC, coinvolge diversi partner: le sezioni Meccanica Agraria (DiSMA), Chimica Agraria (DiSCA) e Colture Arboree (DiSAR) del DISAFA, oltre all’Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra (IMAMOTER) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), alla società consortile AOP Piemonte e a Confagricoltura Cuneo.
L’obiettivo L’obiettivo è la realizzazione di un fertilizzante organico, prodotto a partire da reflui zootecnici (liquame suino) ed ottenuto in seguito ad un processo di trasformazione sostenibile sotto il profilo delle emissioni oltre che dei costi. Il fertilizzante organico che si intende realizzare sarà inoltre facilmente trasportabile ed utilizzabile mediante i comuni sistemi di distribuzione dei fertilizzanti chimici. Due, attualmente, le aziende coinvolte nel progetto: l’azienda suinicola dei fratelli Bonetto di Racconigi e l’azienda frutticola Società Agricola Pansa F.lli Enrico e Agostino S.S. di Lagnasco.
Gli ambiti di attuazione Si tratta di un progetto particolarmente ambizioso per la cui realizzazione sono stati definiti sette diversi ambiti di attuazione. Il trattamento ed addensamento dei reflui zootecnici prevede l’acidificazione dei liquami, la loro separazione meccanica, la caratterizzazione chimico-fisica delle frazioni separate ottenute e, infine, il bilanciamento dei nutrienti e la successiva pellettizzazione del materiale. La realizzazione delle mappe di vigoria prevede invece la messa a punto e la validazione del sistema di rilevazione e acquisizione dei dati vegetazionali necessari per definire mappe per il supporto alle decisioni per la successiva fase di distribuzione a rateo variabile del pellettato. Per la realizzazione di quest’ultima è prevista la messa a punto del sistema di distribuzione del pellettato su una macchina specifica dotata di una serie di strumentazioni elettroniche per l’interfaccia con le mappe di fertilità, le cui performances verranno verificate attraverso delle prove funzionali con distribuzione del fertilizzante organico a dosi variabili in funzione delle esigenze del terreno/coltura. Altro ambito è quello delle valutazioni agronomiche in cui si prendono in considerazione lo stato nutrizionale/vegetativo delle colture arboree e le caratteristiche quali-quantitative delle produzioni alla raccolta e nel post-harvest. E’ in fase di svolgimento la valutazione della sostenibilità ambientale della soluzione proposta attraverso la misura delle emissioni di ammoniaca e altri gas ad effetto serra, la valutazione dell’accumulo e delle perdite di nutrienti nei suoli e della sostenibilità dell’intera FOCUS
Visita il sito web ufficiale del progetto “FiReZof” finanziato dalla Fondazione CRC
filiera di produzione del fertilizzante organico. Importante naturalmente la disseminazione dei risultati attraverso la creazione di un sito web, l’organizzazione di convegni e la realizzazione di pubblicazioni divulgative, così come il management di progetto che preveda un’oculata gestione dell’attività finanziaria e scientifica.
Gli obiettivi preliminari Per valutare anche in corso d’opera l’avanzamento del progetto, sono stati inoltre individuati alcuni obiettivi “preliminari”: studio e ricerche per la trasformazione del liquame liquido per una più facile delocalizzazione del prodotto; riduzione
al minimo delle emissioni di gas ad effetto serra durante le operazioni di trattamento; stoccaggio e distribuzione di liquame tal quale e pellettato; realizzazione di mappe di vigoria del frutteto mediante droni, anche in presenza di reti antigrandine; realizzazione di una macchina per la distribuzione del pellettato a seconda del fabbisogno nutrizionale delle piante; accrescimento della fertilità del suolo; realizzazione di idonei piani di fertilizzazione e studio delle risposte quali-quantitative del frutteto; determinazione della performance e valutazione costi/benefici del sistema integrato proposto. Durante i lavori lagnaschesi, oltre ad essere illustrato “lo stato dell’arte” del
progetto, saranno divulgati i risultati preliminari, assolutamente parziali visto e considerato che gli effetti delle operazioni di fertilizzazione possono richiedere, in alcuni casi, anche diversi anni.
Il convegno “La gestione e la valorizzazione dei reflui zootecnici nei frutteti è una questione di primaria importanza – commenta Confagricoltura Cuneo. – Per questo motivo, abbiamo aderito e sosteniamo convintamente un progetto ambizioso come “Firezof”, che anche vista l’autorevolezza dei Partner che vi partecipano, non potrà che portare a risultati più che soddisfacenti”. C O N I L C O N T R I B U TO D I
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ZOOTECNIA
Più promozione per risollevare i suini italiani UNO DEI PUNTI PER FRONTEGGIARE LA CRISI DEL SETTORE. STATI GENERALI A MILANO, CONFAGRICOLTURA CUNEO PRESENTE di Silvia Agnello
ROBERTO
BARGE
Presidente sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo
SERVONO ETICHETTE PIÙ DEFINITE PER STIMOLARE I CONSUMI DEI PRODOTTI LOCALI SETTORE IN NUMERI
“È
necessaria una maggiore valorizzazione del prodotto nazionale attraverso i Consorzi di tutela, in cui la parte allevatoriale deve avere maggiore peso sulle scelte relative alla programmazione della produzione e alla promozione del prodotto sul mercato nazionale e internazionale”. È quanto afferma il presidente della Federazione nazionale di prodotto allevamenti suini di Confagricoltura, Claudio Canali, al termine dell’incontro convocato da Confagricoltura lo scorso 29 marzo a Milano per analizzare le carenze strutturali del settore suinicolo, l’attuale stato del mercato
e valutare le azioni sindacali da porre in essere per il futuro. La situazione desta molta preoccupazione: pur essendosi ravvisato un timido miglioramento nei listini dei prezzi nella seconda metà di marzo, appare comunque netto il divario tra l’andamento del mercato dei principali Paesi europei e quello italiano, che di certo avrebbe dovuto segnare aumenti più significativi. Le cause delle difficoltà a livello nazionale – come è chiaramente emerso dalla riunione – sono da ricercarsi principalmente nell’insufficiente valorizzazione e gestione delle produzioni DOP, nella mancanza in etichetta di informazioni
La voce di Confagricoltura Cuneo Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo, ha partecipato all’incontro a capo della delegazione che ha rappresentato la nostra provincia alla riunione di Milano: “Riteniamo che sia assolutamente necessario – dichiara Barge – arri-
vare a una etichettatura più definita dei prodotti trasformati per stimolare il consumatore nell’acquisto delle produzioni agricole nazionali. L’Italia aumenta la propria quota di export, ma parimenti cresce l’importazione di materia prima di carne. Questo rischia di penalizzare fortemente il comparto agricolo ed è il motivo per cui la trasparenza sull’origine della materia prima diventa una condizione essenziale”.
I dati di un settore in difficoltà
La consistenza del comparto in Piemonte e in provincia di Cuneo
Negli anni compresi tra il 2007 e il 2018, in Piemonte, il numero delle aziende suinicole è passato da 1.082 a 2.032: con un incremento di 950, gli allevamenti sono quasi raddoppiati. Per contro, il numero di capi è cresciuto di circa 45mila unità, attestandosi nel 2018 ad oltre 1,2 milioni di capi. A fronte di un aumento dell’88% di aziende è dunque corrisposto un +4% di suini. A livello locale, in provincia di Cuneo, si riscontra la stessa tendenza
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utili per una scelta consapevole da parte del consumatore e nella scarsa o poco mirata promozione a livello nazionale e internazionale dei prodotti DOP.
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verso una diminuzione della consistenza di capi per allevamento, anche se in misura meno marcata rispetto all’andamento regionale. Nello stesso periodo, le aziende sono cresciute del 53%, registrando un aumento pari a 286 allevamenti (da 540 nel 2007 a 826 nel 2018). I capi in più sono circa 45 mila, per un totale nel 2018 di 856 mila unità: un incremento anche in questo caso prossimo al 4%.
PREZZI
-27%
flessione dei prezzi quotati dalla CUN di Mantova ott/mar
IN PICCHIATA Suinetti in un moderno allevamento della provincia di Cuneo
Secondo gli ultimi dati di ISMEA sulla consistenza del settore, relativi al 2017, il comparto conta in Italia 26.852 aziende di allevamento di suino,
per un totale di 8,6 milioni di capi e con un elevato grado di specializzazione a favore dei capi grassi (oltre 110 kg). Dopo un 2018 non favo-
revole, in controtendenza rispetto alle buone quotazioni registrate dai principali mercati europei nei primi mesi del 2019, in Italia l’andamento dei prezzi dei suini pesanti da macello del circuito tutela-
to, quotati ogni settimana nell’ambito della Commissione Unica Nazionale (CUN) di Mantova, dallo scorso ottobre a metà marzo avevano accumulato una flessione del 27%. Ancora secondo ISMEA, i costi medi di produzione nel nostro Paese nel quinquennio 2012 – 2017 hanno subito un incremento del 2,7% a fronte di una situazione che negli altri Paesi vede una media di decremento degli stessi pari allo 0,6%.
È necessario agire subito Alla luce di una situazione di grave difficoltà, Confagricoltura è pronta ad impegnarsi affinché vengano adottate le misure necessarie per il sostegno e il rilancio del settore: “I dati emersi e le azioni concordate da intraprendere – concludono i vertici di Confagricoltura Cuneo saranno oggetto di interlocuzione e richieste al mondo politico e alla filiera del mondo suinicolo”.
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ZOOTECNIA
Anaborapi, chi alleva vuole indipendenza APPROVATO IL NUOVO STATUTO CHE CONSENTE DI NON PERDERE I FINANZIAMENTI PSRN OTTENUTI di Paolo Ragazzo
L
a loro indipendenza. È ciò a cui non sono disposti a rinunciare gli allevatori di bovini di razza piemontese aderenti all’Anaborapi. Lo hanno ribadito ancora una volta anche nel corso dell’assemblea straordinaria che si
è svolta a Carrù venerdì 29 marzo per approvare le modifiche allo statuto, prima dell’elezione del nuovo Consiglio. Un passaggio tutt’altro che scontato alla vigilia, se si considera che il vecchio testo (quello fino ad oggi in essere),
tecnicamente ineccepibile, riportava tuttavia una dicitura che metteva a rischio i circa due milioni di euro del Psrn (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale) ottenuti dall’associazione. “Siamo parzialmente soddisfatti per questa modifica dello statuto, fortemente sostenuta dal presidente uscente Albino Pistone che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto in tutti questi anni per il bene di tutto il mondo allevatoriale e ci auguriamo che il nuovo Consiglio continui ad operare come fatto fino ad adesso per migliorare la genetica della Razza
ALBERTO
BRUGIAFREDDO Presiente sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo
RINGRAZIO IL PRESIDENTE PISTONE PER IL LAVORO FATTO. SPIACE NON SIA STATO PREVISTO L’OBBLIGO DI AVERE TRA I SINDACI UN RAPPRESENTANTE DEL MINISTERO
TABELLA
BONUS VERDE
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% di riduzione degli aiuti diretti nell’ultimo anno
I NOSTRI NUMERI
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Piemontese – dichiara Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo –. Nutriamo qualche dubbio, tuttavia, per il mancato inserimento nel nuovo statuto dell’obbligo di prevedere un rappresentante del ministero nel Collegio sindacale, a garanzia di tutti gli allevatori associati ad Anaborapi”. Si chiude così, con l’elezione del nuovo Consiglio composto da 13 membri (eletti senza l’unanimità, ndr), anziché 9 come in precedenza, un periodo piuttosto articolato per l’Associazione Nazionale Allevatori BOvini di RAzza Piemontese che, come tutte le ANA, ha dovuto confrontarsi con le novità previste dal decreto legislativo 52 approvato a maggio 2018 con cui il ministero separa i ruoli delle ANA (Associazioni Nazionali Allevatori), facenti funzione di enti selezio-
A CARRÙ
natori, e dell’AIA (Associazione Italiana Allevatori), cui competono invece i controlli in campo.
I primi effetti del decreto 52/2018 Il decreto legislativo 52/2018 in materia di disciplina della riproduzione animale, che a sua volta prende le mosse dal regolamento comunitario 1012/2016, tra i primi effetti concreti sull’attività di Anaborapi ha avuto il passaggio, lo scorso settembre, ad associazione di primo livello, che ha portato ad essere soci direttamente gli allevatori e non più le APA e le ARA a cui gli stessi aderivano. A livello nazionale il decreto ha provocato in AIA una scissione, con la nascita di una nuova Federazione in cui conferiscono tutte le Associazioni Nazionali. Il ministero, tuttavia, ha in più di un’occasione ribadito che l’eventuale
La casa della Piemontese
L’Anaborapi è nata nel 1960 per iniziativa del dottor Francesco Maletto, primo direttore dell’associazione, e di un gruppo di appassionati allevatori della Razza bovina Piemontese. Riunisce oggi oltre 4mila allevatori della razza bovina Piemontese che aderiscono al relativo Libro Genealogico. Presso la sede a Carrù si trovano: - l’Ufficio Centrale del Libro Genealogico, che detiene i pedigree e i dati produttivi e riproduttivi di tutti gli animali iscritti; si occupa
dei programmi di miglioramento genetico, di studi e divulgazione sulla Piemontese e di promozione della Razza; - il Centro Genetico, dove si effettua il Performance Test sui torelli candidati alla riproduzione; - il Centro Tori, che produce il seme congelato dei tori abilitati all’Inseminazione Artificiale; - la Casa Museo della razza bovina Piemontese, un percorso multimediale e interattivo che ne racconta storia, caratteristiche e qualità.
L’assemblea straordinaria Anaborapi che si è svolta a Carrù
adesione alla Federazione non deve inficiare il mantenimento dei requisiti di indipendenza tecnica, gestionale e amministrativa delle associazioni nazionali, pena la perdita dei finanziamenti PSRN e, in prospettiva, dei requisiti di enti selezionatori.
Confagricoltura per il rispetto totale delle nuove regole Proprio per chiedere trasparenza e totale rispetto delle nuove regole sulla riproduzione animale, Confagricoltura ad inizio febbraio era intervenuta così: “È essenziale agire incisivamente per il rispetto delle nuove regole stabilite dalla norma sulla riproduzione animale a garanzia di una democratica e liberale gestione delle Associazioni Nazionali Allevatori (Enti selezionatori)”. Le ANA, dunque, hanno dovuto essere riorganizzate come “associazioni di primo grado”, a cui possono aderire direttamente gli
allevatori, che acquistano così il diritto di rappresentanza sulle decisioni delle associazioni. Di conseguenza la loro aggregazione in comparti produttivi per accedere a contributi pubblici dovrà mantenere il carattere di volontarietà, autonomia e indipendenza. “La vecchia impostazione della gestione della riproduzione animale è improponibile per il futuro della zootecnia nazionale – aveva sottolineato Confagricoltura -. Il cambiamento verso una gestione che garantisca la liberalizzazione del sistema, una partecipazione democratica e condivisa degli allevatori, un maggior efficientamento delle strutture e dei servizi non è più rimandabile”. Confagricoltura aveva sollecitato proprio un intervento incisivo del ministero delle Politiche agricole e di tutto il governo al fine di assicurare che questo delicato passaggio andasse a buon fine, seguendo le disposizioni della nuova normativa nazionale.
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A TUTTO CAMPO
Furti di macchine agricole in Piemonte oltre 400 casi I TRATTORI SUPER ACCESSORIATI E TECNOLOGICI SONO STATI I MEZZI AGRICOLI PIÙ RUBATI NELLA NOSTRA REGIONE NEL 2018 di Francesca Braghero
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ebbene la tendenza sia leggermente migliorata negli ultimi anni, l’emergenza dei furti di macchine e attrezzature agricole non perde attualità. In accordo con i dati diffusi da Unacma – Unione nazionale commercianti macchine agricole – e Cai – Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani – sono stati circa 9.000 i mezzi sottratti nel 2018 agli imprenditori agricoli italiani, di cui oltre
ALVEARI NEL MIRINO
400 in Piemonte. Cifre ancora troppo alte, soprattutto se al di là dei dati, si va a considerare il valore delle attrezzature rubate: si tratta perlopiù di trattori ad alta potenza, ben accessoriati e tecnologicamente avanzati. Mezzi acquistati ad alto costo, dunque, il cui furto grava non poco sui bilanci delle imprese agricole. Ciò significa che a fronte di un numero inferiore di casi, il valore medio della refurtiva ha subito in realtà
una crescita. Il furto dei macchinari agricoli sembra essere in mano a vere e proprie bande criminali che sanno esattamente come e quando intervenire e soprattutto come far perdere le tracce della refurtiva, nascosta in capannoni abbandonati spesso molto difficili da individuare. Dove vadano poi a finire i trattori una volta contraffatti nel numero di immatricolazione e di telaio (diventando dunque praticamente impossibili
Un fenomeno preoccupante
Negli ultimi anni, un nuovo allarme in agricoltura è rappresentato dai furti di alveari, un fenomeno che nel giro di poco tempo ha assunto dimensioni nazionali, con intensità e frequenze mai viste in passato. A denunciarlo è la FAI – Federazione Apicoltori Italiani – segnalando un caso di furto, che rappresenta soltanto l’ultimo di una lunga serie, accaduto poco tempo fa proprio nella nostra regione ai danni di un giovane apicoltore di Torino a cui sono stati sottratti 34 alveari. A giudicare dalla sistematicità delle circostanze e dalle modalità di messa in atto, anche questi colpi sembrano essere in mano alla criminalità organizzata e presuppongono l’esistenza di un vero e proprio “mercato giallo-nero” che insidia e mina la nostra apicoltura, con interi apiari (postazioni di più alveari) prima sottratti ai proprietari e poi ricettati.
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L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2019
Le Forze dell’Ordine sono impegnate nel controlllo del territorio
da rintracciare), non è dato a sapersi con certezza, ma le rotte più probabili di rivendita sembrano essere i Balcani e i paesi dell’Est Europa. A proposito di questo fenomeno, Confagricoltura Cuneo ha dichiarato: “Sono numeri che allarmano, i macchinari agricoli sono sempre più sofisticati ed anche il loro valore è di molto cresciuto rispetto al passato. Si ringraziano le Forze dell’Ordine per il costante lavoro di monitoraggio del territorio, ma occorrono maggiori controlli, specie nelle aree più isolate della nostra provincia e nelle ore notturne, scenari privilegiati dai ladri per mettere in atto i colpi”. Cosa fare intanto per cercare prevenire i furti, in attesa di un più concreto intervento da parte del
Ministero dell’Agricoltura e delle Regioni? Oltre agli accorgimenti suggeriti dal buonsenso – cercare di non lasciare incustoditi i mezzi agricoli, stipulare una polizza assicurativa contro il furto – occorre dotarsi, innanzitutto, di un buon antifurto. I migliori sul mercato sono quelli satellitari, in grado di segnalare la posizione del veicolo ed il suo eventuale spostamento, così come quelli a radiofrequenza con i ricevitori direttamente collegati alle forze dell’ordine. Soluzioni senza dubbio economicamente onerose per un’impresa agricola, ma ormai anche inevitabili, dal momento che la sottrazione dell’attrezzatura può costituire oggi un serio pericolo per la sopravvivenza dell’azienda stessa.
EMERGENZA IDRICA
Acqua in agricoltura, normativa da rivedere CONFAGRICOLTURA CUNEO HA APPREZZATO LE RICHIESTA DELL’ANBI DI AUTORIZZARE LE IRRIGAZIONI
L’
anomala assenza di precipitazioni verificatasi nei mesi di febbraio e marzo sta determinando gravi danni alle coltivazioni in atto e rischia di porre una pesante ipoteca sul regolare avvio delle attività colturali per la prossima stagione estiva.
Un plauso all’ANBI Confagricoltura Cuneo, dopo aver segnalato la necessità di anticipare l’avvio della stagione irrigatoria, ha apprezzato la richiesta ufficiale avanzata dall’ANBI Piemonte (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni) alla Regione e alle Province affinché autorizzino in via eccezionale l’irrigazione, ossia il prelievo d’acqua per quelle derivazioni che prevedono, nei relativi disci-
plinari, l’inizio del periodo irriguo solo ad aprile. “Occorre attivare sin da subito l’utilizzo dell’irrigazione per inumidire i terreni da seminare, in quanto troppo aridi e compatti per consentire sia le lavorazioni, sia la germinazione delle sementi. Inoltre, per salvare i raccolti invernali e i prati per foraggere occorre intervenire con bagnature straordinarie per integrare il fabbisogno idrico fortemente deficitario per l’assenza delle precipitazioni invernali e non compromettere del tutto i raccolti” si legge nella missiva firmata da Vittorio Viora e Roberto Isola, rispettivamente presidente e direttore di ANBI Piemonte. La richiesta avanzata riguarda le derivazioni della risorsa idrica
da corsi d’acqua naturali e non interessa coloro che dispongono di pozzi per cui sono previste concessioni specifiche. La carenza di apporti idrici - sia in forma nevosa sia piovosa - nelle stagioni autunnali e invernali richiede interventi regolamentari innovativi in relazione ai cambiamenti climatici in atto e, al riguardo, si evidenzia che lo scorso autunno (particolarmente siccitoso) in alcune zone della pianura piemontese alcuni Consorzi associati per consentire l’aratura dei terreni sono stati costretti ad effettuare bagnature straordinarie oltre la chiusura del periodo. “A patire questa difficile situazione sono soprattutto le semine e i cotichi erbosi che più di tutti stanno soffrendo la mancanza d’acqua - spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -, ma ciò che fa riflettere purtroppo è ancora una volta la differenza tra i tempi della natura e quelli della burocrazia. In caso di anomalie climatiche, servirebbero sistemi in grado di adattarsi alle
esigenze delle aziende in modo immediato e meno complesso”.
Il settore è impegnato a ridurre gli sprechi “Preoccupa l’elevata frequenza di situazioni climatiche come quella che stiamo vivendo - dice Isabella Moschetti, consigliere di Confagricoltura Cuneo -. Occorre rivedere quanto prima le norme che regolano l’uso dell’acqua nei campi. I Consorzi irrigui, ciascuno con una concessione e un calendario diversi, rispettano le norme del deflusso minimo vitale e dovrebbero, ad esempio, poter gestire l’acqua rimanente per irrigare anche in inverno, in casi eccezionali. Ricordiamo che un mancato raccolto ha conseguenze negative non solo sull’azienda agricola, ma su tutti i consumatori. L’agricoltura è impegnata da anni, con tecniche innovative, a ridurre i consumi d’acqua, ma servono norme più flessibili che tengano conto anche dei mutamenti climatici in atto”.
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CORILICOLTURA
Nocciolo, la filiera si riunisce a Cherasco SABATO 18 MAGGIO IN UN CONVEGNO LA COLTURA COME LABORATORIO DELL’INNOVAZIONE di Paolo Ragazzo
D
ai circa 18mila agli oltre 24mila ettari. È la crescita di superfici (+35,4%) che ha interessato il comparto corilicolo pimontese dal 2015 al 2018. A trainare questo trend, ovviamente, è stata la provincia di Cuneo che conta oggi più di 15mila ettari coltivati a noccioleti. Seguono l’Astigiano e l’Alessandrino, rispettivamente con 5.319 e 2.721 ettari. È in questo scenario che la Confagricoltura di Cuneo, in collaborazione con Ascopiemonte e
IGP PIEMONTE
Piemonte Asprocor, torna ad organizzare un appuntamento, a ingresso libero, per fare il punto con tutti gli attori della filiera piemontese della nocciola. Si svolgerà sabato 18 maggio, a partire dalle 9,30, nella consueta cornice del Pala Expo di Cherasco in piazza degli Alpini. Titolo del convegno sarà “Il nocciolo come laboratorio tecnico dell’innovazione”. È ancora in fase di definizione il programma dettagliato, ma è già
il
Nocciolo
come laboratorio tecnico dell’innovazione chiara la motivazione che ha spinto l’associazione ha riproporre, per il sesto anno consecutivo, il convegno diventato ormai punto di riferimento regionale, e non solo, per le aziende corilicole e gli addetti del settore: “Il convegno è diventato ormai un tradizionale momento di incontro e di confronto tra i diversi protagonisti del settore corilicolo – spiega il direttore di Confagri-
C’è il via libera del Ministero all’uso della menzione “delle Langhe”
“Siamo lieti di avere contribuito con la nostra associazione all’importante azione di tutela del nome “Langhe”, fortemente voluta dal territorio a difesa delle nostre produzioni tipiche come la nocciola Tonda Gentile”, così Aldo Gavuzzo presidente sezione Frutta in Guscio di Confagricoltura Cuneo commenta la decisione del Ministero delle Politiche Agricole di approvare la modifica del disciplinare della Nocciola Piemonte Igp che consentirà l’uso della menzione geografica “delle Langhe”. A renderlo noto è stato l’eurodeputato Alberto Cirio, presidente del Comitato promotore che riunisce le istituzioni del territorio accanto ai produttori, il quale precisa che manca ormai solo l’ok finale di Bruxelles perché la variazione diventi operativa. La dicitura potrà essere inserita sulle confezioni di tutti i prodotti che utilizzano Nocciola Piemonte Igp proveniente esclusivamente da noccioleti localizzati in un’area tra le province di Cuneo e Asti che comprende circa 100 comuni, di cui 82 nel Cuneese. Su 6.000 ettari coltivati a Nocciola Piemonte Igp, infatti, ben 4.500 sono nelle Langhe. Un risultato importante che non solo consente di valorizzare la qualità di cui il nome “Langhe” è sinonimo nel mondo, distinguendo la nocciola delle colline langarole dalle altre nocciole presenti sul mercato internazionale, ma permette anche di avere finalmente uno strumento giuridico concreto per difendere il nome “Langhe” da chi ne fa uso improprio.
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coltura Cuneo, Roberto Abellonio –. Insieme ad agricoltori, tecnici, associazioni di produttori, rappresentanti dell’industria di trasformazione e del mondo della ricerca, avremo modo di analizzare le opportunità, ma anche le criticità del comparto che così tanto si è sviluppato negli ultimi anni. Le parole d’ordine per poter far crescere una filiera produttiva come quella del nocciolo sono: qualità, organizzazione, ricerca e innovazione tecnologica. Solo con tutti questi ingredienti potremo continuare a sostenere e sviluppare una coltura che, così fortemente, ha caratterizzato e, siamo certi, caratterizzerà in futuro il nostro territorio e non solo”. Gianluca Griseri, tecnico tra gli organizzatori del convegno prosegue: “Continua lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in regioni tradizionali come il Piemonte e il Lazio, ma soprattutto in nuovi areali quali il Veneto, la Toscana, l’Umbria. Nel convegno verranno analizzati aspetti tecnici come la potatura, la concimazione, la cor-
retta distribuzione dei fitofarmaci, la difesa e tanto altro ancora. Il nocciolo, essendo una coltura meno complessa, di più facile gestione, può diventare un vero e proprio laboratorio dell’innovazione tecnologica dove sperimentare e mettere in pratica tutte quelle
NOCCIOLETI
15.000
ettari coltivati a noccioleti in provincia di Cuneo nel 2018
PRIMI IN REGIONE
“novità” che ci permetterebbero di raggiungere in breve tempo e con costi limitati, una gestione eco-sostenibile dei nostri noccioleti. La qualità delle produzioni nel rispetto dell’ambiente, è l’avvincente sfida che ci accompagnerà nei prossimi anni, sfida questa che non possiamo permetterci di perdere”. A chiudere la giornata dedicata al nocciolo ci sarà il consueto “porte aperte” della ditta Chianchia, specializzata nella produzione di macchine per la raccolta, pulizia ed essicazione delle nocciole. Il convegno, a ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti,
Un nuovo impianto di noccioleti
è valido per il rilascio di crediti formativi per gli iscritti al collegio interprovinciale dei periti agrari e dei periti agrari laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e per i dottori agronomi e dottori forestali di Piemonte e Valle d’Aosta. L’appuntamento è
rivolto in particolare alle imprese e ai tecnici agricoli. È possibile registrarsi on line sul sito www.confagricolturacuneo. it. Per informazioni: Giada Armando (tel. 0171692143 / int. 5 – provinciale@confagricuneo.it).
Progetto Nocciola Italia Ferrero Piante CERTIFICATE Programma qualificazione del nocciolo FERRERO ISMEA Civi-Italia
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PROGRAMMA SVILUPPO RURALE
Psr, sui giovani c’è il rischio di creare discriminazioni CONFAGRICOLTURA È SCETTICA SULLA SCELTA DELLA REGIONE DI DESTINARE ALTRI FONDI AL “PACCHETTO GIOVANI” DEL PSR-BANDO 2017 ALLASIA: “POSITIVI I 15 MILIONI STANZIATI PER IL 2017, MA ANCORA UNA VOLTA SONO STATE TRASCURATE ALTRE IMPRESE CONDOTTE DA UNDER 40 CHE ASPIRANO IN MODO LEGITTIMO AGLI STESSI BENEFICI”
I
n agricoltura non possono esistere “figli e figliastri”. È un po’ questo il senso del messaggio che Confagricoltura fa pervenire alla Regione Piemonte dopo la decisone di destinare 15 milioni di euro al “pacchetto giovani” del Programma di Sviluppo Rurale - bando 2017 - attraverso l’impiego di risorse non utilizzate negli anni precedenti per decadimenti, rinunce e ridimensionamenti delle domande a suo tempo presentate. Se da un lato non si può non sottolineare la bontà dell’iniziativa, ci sono però i soliti nodi che vengono al pettine. Confagricoltura esprime il suo disappunto poiché ancora una volta sono state trascurate altre imprese condotte da under 40, le quali, legittimamente, aspirano agli stessi benefici.
“Bisognava far
scorrere le graduatorie” “Siamo sempre contenti quando si sostengono i giovani. Vogliamo tuttavia sottolineare – dichiara Enrico Allasia, presidente provinciale
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e regionale di Confagricoltura - che ci sono altre centinaia di aziende, altrettanto giovani, che non hanno potuto fruire del pacchetto previsto nel bando 2017. Ci riferiamo a chi ha presentato domanda per l’insediamento in agricoltura nel 2016 e che, per carenza di fondi, non ha potuto ottenere finanziamenti per la realizzazione dei miglioramenti aziendali. Giovani che hanno investito a loro rischio e a loro spese, molti dei quali indebitandosi anche in modo significativo. Questi neo imprenditori hanno altrettanto diritto a essere finanziati e a veder riconosciuti i loro sforzi. Anche per loro – conclude Allasia - si sarebbero dovute trovare le risorse, facendo scorrere le graduatorie. Ciò non è avvenuto e, in qualche modo, occorrerà porvi rimedio. Continueremo ad adoperarci per evitare che si creino discriminazioni, perché tutti i giovani che hanno voglia di investire in modo produttivo e che dedicano impegno e sacrificio ai loro progetti siano aiutati”. “I giovani vanno tutti aiutati” “Nella programmazione del Psr i giovani agricoltori dovrebbero esser sempre posti in cima a tutto - aggiunge Marco Bruna, segretario Confagricoltura Cuneo zona di Saluzzo e Savigliano -. Non solo: dovrebbero essere sempre oggetto di finanziamento. Sono giovani che investono, che creano occupazione aprendo nuove aziende agricole e che prendono in gestione terreni, magari in zone considerate svantaggiate, rendendoli così agricoli. In particolare, continuiamo a rimarcare difficoltà sulla Misura 4.1.2, dove ci sono giovani che hanno avuto l’ammissione a finanziamento
Giovani agricoltori impegnati in campo
della Misura 6.1.1 e si ritrovano con lo stesso identico progetto dichiarato, ma non finanziabile, sulla 4.1.2. Si rischia solo di creare storture e differenze tra un’azienda e l’altra all’interno della stessa programmazione. Se poteva essere una buona idea aprire più bandi, bisognava però farlo in modo che fossero immediatamente cantierabili, cosicché chi voleva presentare domanda doveva fornire subito tutta la documentazione. Si poteva e si doveva adottare una strategia diversa nel fare gli scorrimenti”.
ASSICURAZIONI
Soldi in ritardo, ma controlli puntuali Se i pagamenti si fanno attendere, le verifiche sulle domande assicurative presentate dagli agricoltori arrivano puntuali. I controlli sul Pai (Piano Assicurativo Individuale) infatti, a partire dall’annualità 2015, sono pressanti. Nonostante siano almeno quattro anni che gli agricoltori attendono che i risarcimenti arrivino completamente nelle proprie casse, la Pubblica amministrazione sta procedendo con le varie verifiche. “Comprensibile il controllo - spiega Confagricoltura Cuneo -, ma non si possono attendere 4 anni per ricevere i soldi e invece, in fase di controllo, è richiesto di allestire la documentazione probante (come le fatture a dimostrazione della resa dichiarata, per esempio) in soli 15 giorni. Questo è buon senso?”.
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BANDO INDENNITÀ COMPENSATIVA (PSR - MISURA 13): SCADENZA DELLE DOMANDE IL 15 MAGGIO È aperto il bando per la presentazione delle domande sulla misura 13, indennità compensativa, anno 2019. La scadenza è il 15 maggio 2019 e l’operazione si attua su tutto il territorio della regione classificato montano. Le indennità sono concesse agli agricoltori che si impegnano a proseguire l’attività agricola nelle zone classificate montane e che sono agricoltori in attività, ovvero persone fisiche o giuridiche che, al momento della presentazione della domanda di sostegno, dimostrano di possedere uno di questi requisiti: a) iscrizione all’INPS come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri; b) possesso della partita IVA attiva in campo agricolo con dichiarazione annuale IVA relativa all’anno precedente la presentazione della domanda.
Per le aziende con superfici agricole ubicate, in misura maggiore al cinquanta per cento, in zone montane e/o svantaggiate ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/1999 è sufficiente il possesso della partita IVA in campo agricolo. Per partita IVA attiva in campo agricolo si intende quella individuata dal codice ATECO 01 agricoltura.
Requisiti richiesti Il soggetto richiedente, alla data di presentazione della domanda di sostegno, deve: a) essere agricoltore in attività ai sensi dell’art. 9 del Reg. (UE) n. 1307/2013 e s.m.i. e della normativa collegata; b) operare in una zona montana del Piemonte nell’anno di presentazione della domanda; c) condurre superfici agricole ricadenti nelle zone della Regione classificate montane; d) raggiungere un importo del premio annuo erogabile di
almeno 200 euro. Ai fini della partecipazione alla presente misura, non è necessario che il richiedente abbia residenza in zona montana, né che il centro aziendale sia ubicato in zona montana, ferme restando le suddette condizioni di ammissibilità. Qualora l’ammontare totale dei premi richiesti sia superiore alle risorse finanziarie annualmente stanziate, i premi subiranno una riduzione proporzionale all’effettiva disponibilità.
Obblighi Il beneficiario deve rispettare i requisiti obbligatori di condizionalità, stabiliti a norma del titolo VI, capo I e dell’allegato II del Reg. (UE) n. 1306/2013 e s.m.i. I criteri di gestione obbligatori (CGO) e le buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA) sono disciplinati da specifiche disposizioni
Controllo denaro in contante A decorre dal 1° aprile 2019 le banche comunicheranno all’Unità di Informazione Finanziaria tutte le movimentazioni in denaro contante superiori a 10.000 euro effettuate nel corso mese (somma di versamenti e prelievi anche occasionali) al fine di rilevare condotte anomale. Si ricordano gli altri limiti all’utilizzo del contante: 1) Pagamenti e incassi di importo pari o superiore a 3.000 euro. 2) Pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti (divieto assoluto). 3) Pagamenti pari superiori ad 1.000 euro ad Associazioni Sportive. 4) Pagamenti pari superiori a 500 euro da parte di Compro Oro. 5) Pagamento delle polizze vita (divieto assoluto). 6) Pagamenti pari superiori a 750 euro lordo annuo delle polizze danni. L’Agenzia delle Entrate presume che i prelievi inferiori a mille euro giornalieri e comunque entro il limite di 5 mila euro mensili non siano rilevanti in fase di accertamento e quindi possano considerarsi relativi alla sfera personale, quindi TUTTI i prelievi oltre tale soglia DOVRANNO ESSERE GIUSTIFICATI con apposita documentazione altrimenti verranno considerati come proventi tassabili. regionali emanate in attuazione del decreto ministeriale vigente. Il beneficiario si impegna a proseguire l’attività agricola in una zona del Piemonte classificata montana. In particolare, il beneficiario deve garantire
la presenza di titoli di conduzione delle particelle catastali indicate in domanda validi per l’intero periodo di impegno. Per maggiori informazioni rivolgersi negli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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PAC 2019, ECCO TUTTE LE SCADENZE PER PRESENTARE LA DOMANDA
ASSUNZIONI: DOCUMENTI DA CONSERVARE SEMPRE IN AZIENDA ADEMPIMENTI
Si avvicina la scadenza delle domande Pac 2019. Le domande iniziali vanno presentate entro il 15 maggio mentre eventuali rettifiche possono essere inoltrate fino al 31 maggio. Le domande tardive, invece, possono essere avanzate fino al 10 giugno, in questo caso però l’importo assegnato all’agricoltore viene decurtato dell’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. La comunicazione di ritiro delle domande può essere presentata fino al momento in cui l’Organismo pagatore comunica eventuali irregolarità. Si ricorda che le superfici coltivate devono essere detenute dall’agricoltore alla data del 15 maggio. Anche eventuali atti di trasferimento dei titoli possono essere sottoscritti e registrati fino al 10 giugno, termine per la presentazione tardiva. Per ulteriori informazioni e per la predisposizione delle domande, gli agricoltori sono invitati a recarsi quanto prima presso gli sportelli CAA di Confagricoltura Cuneo. Prosegue intanto il confronto sulla nuova Pac. Il Consiglio UE dell’Agricoltura che si è riunito lunedì 18 marzo ha discusso i documenti sulla riforma. Secondo quanto riferisce la rappresentanza di Confagricoltura a Bruxelles, sono ancora molti gli elementi della Pac da discutere e armonizzare nelle prossime sessioni del Consiglio.
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INSERTO TECNICO
L’imprenditore agricolo che decide di assumere alle proprie dipendenze dei lavoratori subordinati, siano essi fissi o stagionali o anche solo dei collaboratori occasionali assunti con i voucher, deve compiere una serie di adempimenti che riassumiamo in tabella insieme ai documenti che vanno conservati in azienda. DOCUMENTO DA CONSERVARE IN AZIENDA
FARE I CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA IN MATERIA DI SICUREZZA E QUINDI CONSERVARE IN AZIENDA I RELATIVI ATTESTATI CHE SONO: CORSO RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RSPP 32 ORE (CORSO CHE DEVE ESSERE RINNOVATO OGNI 10 ANI) CORSO PRIMO SOCCORSO AZIENDALE 12 ORE (CORSO CHE DEVE ESSERE RINNOVATO OGNI 3 ANNI) CORSO ANTINCENDIO 8 ORE (CORSO CHE DEVE ESSERE RINNOVATO OGNI 3 ANNI) REDIGERE IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - D.V.R. – E MANTENERLO AGGIORNATO NEL TEMPO
ATTESTATO FREQUENZA CORSO RSPP ATTESTATO DI FREQUENZA CORSO PRIMO SOCCORSO ATTESTATO DI FREQUENZA CORSO ANTINCENDIO D.V.R. CERTIFICATO DI CONFORMITA’ ATTREZZATURE CERTIFICATO DI CONFORMITA’ IMPIANTI
VERIFICARE CHE IMPIANTI E ATTREZZATURE SIANO A NORMA
CERTIFICATO DI VERIFICA DELLA MESSA A TERRA NOMINA MEDICO COMPETENTE
NOMINARE MEDICO DEL LAVORO COMPETENTE APRIRE LA POSIZIONE DI DATORE DI LAVORO AGRICOLO (CIDA) PER OPERAI AGRICOLI APRIRE MATRICOLA INPS IN CASO DI ASSUNZIONE DI IMPIEGATI AGRICOLI DARE DELEGA ALL’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA PER ELABORAZIONE E TENUTA DEL LIBRO UNICO DEL LAVORO
DENUNCIA AZIENDALE DM68 DELEGA LUL DOMANDA DI ADESIONE EBAT FAVLA
ADERIRE ALL’ENTE BILATERALE EBAT FAVLA FARE ASSUNZIONE DEL DIPENDENTE – NB DEVE ESSERE FIRMATA DAL DIPENDENTE
MODELLO UNILAV
FAR FARE VISITA MEDICA AL DIPENDENTE
CERTIFICATO DI IDONEITA’ AL LAVORO DEL DIPENDENTE
FAR FARE CORSO DI FORMAZIONE OBBIGATORIA GENERALE AL DIPENDENTE (4 ORE RETRIBUITE) OVVIAMENTE COSTO C/DITTA
ATTESTATO DI FREQUENZA FORMAZIONE OBBLIGATORIA
FAR FARE CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA AL DIPENDENTE (8 ORE RETRIBUITE) OVVIAMENTE COSTO C/DITTA SE UTILIZZA MEZZI AGROMECCANICI FAR FARE AL DIPENDENTE CORSO TRATTORISTI / CARRELLISTI / P.L.E. /
ATTESTATO DI FREQUENZA FORMAZIONE SPECIFICA ATTESTATO DI FREQUENZA ABILITAZIONE MEZZI CERTIFICATO DI CONSEGNA DPI E ISTRUZIONI PER L’USO
ACQUISTARE E CONSEGNARE D.P.I. AL DIPENDENTE A DIPENDENTE ASSUNTO: ANNOTARE LE ORE LAVORATE DAL DIPENDENTE E COMUNICARLE A FINE MESE ALL’ASSOCIAZIONE STAMPARE LE BUSTE PAGA, CONSEGNARLE AL DIPENDENTE E FARLE FIRMARE PER RICEVUTA RICEVERE E TRASMETTERE AL DIPENDENTE CERTIFICATI DI MALATTIA / INFORTUNIO / MATERNITA’ PRESENTARE EVENTUALI DENUNCIE DI INFORTUNIO VERSARE MENSILMENTE I TRIBUTI E CONTRIBUTI IMPIEGATI PAGARE MENSILMENTE LA RETRIBUZIONE AL DIPENDENTE CON ASSEGNO O BONIFICO VERSARE TRIMESTRALMENTE I CONTRIBUTI OPERAI AGRICOLI CONSEGNARE ANNUALMENTE IL C.U. AL DIPENDENTE IN CASO DI COMPRESENZA (CON DIFFERENTI MANSIONI) DI DIPENDENTI E TERZISTI DI COOP DI LAVORO REDIGERE DUVRI DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA
REGISTRO PRESENZE BUSTA PAGA CERTIFICATI MEDICI DENUNCIA INFORTUNIO INAIL MOD F24 CONTABILE BONIFICO O MATRICE ASSEGNO MOD F24 CERTIFICAZIONE UNICA D.U.V.R.I.
MODELLO 730/2019: PRENOTARSI NEGLI UFFICI ENTRO MAGGIO In vista della scadenza per la denuncia dei redditi 2018 la Confagricoltura di Cuneo invita i contribuenti a presentarsi, previo appuntamento telefonico, presso gli uffici dell’organizzazione agricola entro il 31 maggio 2019 per la preparazione della dichiarazione.
DICHIARAZIONE PRECOMPILATA L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche quest’anno la dichiarazione precompilata comprensiva di alcuni dati che andranno verificati ed eventualmente integrati (spese mediche, spese di istruzione e altri oneri detraibili o deducibili). Gli uffici Caf di Confagricoltura Cuneo saranno a disposizione per acquisire i dati della dichiarazione precompilata al fine di effettuare i dovuti controlli per fruire di tutte le agevolazioni fiscali previste. È sufficiente compilare il modello di delega e consegnarlo con il documento di identità”. È tuttavia obbligatorio presentarsi negli uffici previo appuntamento telefonico.
CHI PUÒ UTILIZZARLO Possono utilizzare il Mod. 730 i contribuenti che nel 2018 sono stati:
• lavoratori dipendenti o pensionati; • soggetti che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente • soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l’indennità di mobilità, ecc.); • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca; • soggetti impegnati in lavori socialmente utili; • soggetti con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno; • soggetti con redditi definiti redditi di collaborazione coordinata e continuativa. Anche i soggetti che devono presentare la dichiarazione per conto delle persone incapaci, compresi i minori, possono utilizzare il 730, se per questi contribuenti ricorrono le condizioni sopra indicate.
REDDITI DA DICHIARARE Il Mod. 730 può essere utilizzato per dichiarare le seguenti tipologie di reddito, possedute nel 2018: • redditi di lavoro dipendente; • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
• redditi di terreni e fabbricati; • redditi di capitale; • redditi di lavoro autonomo per cui non è richiesta p. IVA; • alcuni redditi diversi e redditi assoggettabili a tassazione separata.
COME SI PRESENTA Chi si rivolge al CAF Confagricoltura può consegnare il modello già compilato oppure chiedere assistenza per la compilazione. Nel caso in cui la dichiarazione venga presentata al CAF debitamente compilata con allegate fotocopie della relativa documentazione, sarà dovuto un compenso minore. In ogni caso il contribuente deve esibire al CAF la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati esposti nella dichiarazione. Per quanto riguarda gli oneri, deve essere esibita la documentazione idonea a consentire la verifica del diritto al riconoscimento degli stessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa.
DOCUMENTI NECESSARI • atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2018; • codice fiscale di: contribuente, coniuge e famigliari a carico; • CU 2019 relativo a somme percepite nel 2018; • assegni periodici corrisposti al coniuge;
• copia Mod. 730 o UNICO 2018 se non redatto presso gli uffici Confagricoltura; • atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2018; • contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione; • spese mediche datate 2018; • scontrini fiscali farmacie solo con codice fiscale del contribuente e familiare a carico, natura e quantità del farmaco acquistato nel 2018; • rate mutui su fabbricati pagati nel 2018; • ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari anno 2018; • ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2018; • ricevute di pagamento contributi previdenziali e assistenziali, e i versamenti dei contributi per previdenza complementare; • mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi) e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte; • certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2018; • eventuale certificazione Inail per indennità temporanea (infortunio) o Cassa Edile 2018; • fatture o ricevute per spese funebri, veterinarie, istruzione, attività sportive praticate dai ragazzi e contributi volontari a favore di Istituzioni Religiose o Paesi in via di sviluppo (ONLUS, ONG) sostenute nel 2018; • attestati di versamento contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assi-
stenza personale o familiare anno 2018 (badanti, colf); • attestati di versamento degli acconti d’imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2018; • per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino; • ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011; • copie fatture e pagamenti per sistemazioni aree verdi; • calcolo IMU dovuta per il 2018, se non effettuato presso gli uffici Confagricoltura. Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, da conservare in originale dal contribuente per il periodo entro cui l’amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest’anno, fino al 31 dicembre 2024. Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta.
BANDO ISI PER INVESTIMENTI IN SICUREZZA SUL LAVORO Il 20 dicembre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 259 l’avviso pubblico del bando dell’Inail (ISI 2018) che permette alle imprese di ottenere incentivi a fondo perduto per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Per gli interventi a favore delle imprese agricole che realizzeranno questa
tipologia di investimenti sono stati stanziati 10.073.243,00 euro (di cui 1.191.416,00 euro per giovani agricoltori organizzati anche in forma societaria).
Interventi previsti Gli interventi previsti potranno riguardare principalmente l’acquisto di trattori e macchine agricole/forestali (con o senza contestuale sostitu-
Bando per le reti antigrandine: domande entro il 15 maggio Con la determinazione n. 229 del 14 marzo 2018, la Regione Piemonte ha aperto il bando per gli investimenti rivolti alla realizzazione di impianti con reti antigrandine. Il contributo ammissibile è pari al 50% della spesa ammessa a finanziamento. Gli interventi devono realizzarsi nel territorio della regione, entro un anno dall’approvazione della domanda. Sono ammissibili solamente gli investimenti realizzati dopo la presentazione della domanda di contributo. Le risorse finanziarie sono pari a 920.545 euro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 15 maggio 2019. Per maggiori rivolgersi agli uffici della Confagricoltura di Cuneo.
zione di un mezzo di “pari” caratteristiche) finalizzate al miglioramento dei livelli di sicurezza sul lavoro. La modalità di presentazione delle domande è telematica, tramite la sezione “Servizi online” del sito Inail. La compilazione della domanda sarà possibile dall’11 aprile 2019 alle ore 18 del 30 maggio 2019.
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INSERTO TECNICO
FAUNA SELVATICA
Il lupo mette a rischio il lavoro di chi alleva
partecipato come relatore alla Tavola rotonda sui grandi carnivori, svoltasi al Parlamento europeo, organizzata dal Copa e dalla Cogeca.
PER CONFAGRICOLTURA NON BASTA UNA VASTA PRESA DI COSCIENZA SUL TEMA, OCCORRE AGIRE
Difendere gli animali dagli attacchi dei lupi
di Paolo Ragazzo
CONFAGRICOLTURA È A FAVORE DELLE INIZIATIVE PER UN REALE CENSIMENTO DEI LUPI IN PROVINCIA DI CUNEO
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onfagricoltura richiama ancora una volta l’attenzione delle Istituzioni sui problemi connessi alla proliferazione della fauna selvatica, che provocando danni materiali ed economici ingenti alle imprese agricole e alle comunità. In riferimento alle iniziative parlamentari che riguardano interventi di semplificazione in materia di gestione della fauna selvatica, l’associazione chiede che venga presa in adeguata considerazione l’ipotesi di modifica delle norme che affrontano un tema che ha raggiunto ormai livelli insopportabili. Nonostante la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si sia già espressa favorevolmente su proposte che vanno in tal senso, Confagricoltura
rileva una fase di preoccupante stallo dell’iter legislativo, che denota una sottovalutazione di un fenomeno.
Tutelare meglio le attività produttive “Appare del tutto incomprensibile – rimarca l’Organizzazione agricola – perché in Italia sia impossibile realizzare quanto succede nel resto d’Europa, dove la gestione della fauna selvatica avviene con un maggior rispetto del regolare esercizio delle attività produttive”. Tutto questo mentre continua a destare forte preoccupazione la presenza, in aumento, di lupi in provincia di Cuneo. “Siamo a favore di tutte le iniziative per un reale censimento degli esemplari stanziali presenti in provincia di Cuneo – dichiara Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura provinciale –, ma occorre agire perché la situazione è insostenibile con attacchi che si intensificano e allevatori in conseguente difficoltà”. Sul tema lo scorso 18 marzo Luca Brondelli di Brondello, membro della giunta di Confagricoltura nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria, ha
Luca Brondelli di Brondello ha sottolineato come la sostenibilità economica sia legata alla sostenibilità ambientale: la presenza degli allevatori è fondamentale per l’ambiente e la biodiversità. Gli allevatori, per paura degli attacchi dei lupi, si concentrano solo in talune zone di pascolo, ciò a danno della biodiversità dei pascoli. Inoltre, ha sottolineato Brondelli, tutela della biodiversità significa anche tutela degli animali che sono in grave pericolo per i continui attacchi dei lupi. Uno spostamento dei lupi dall’allegato IV all’allegato V della direttiva Habitat, potrebbe migliorare la coesistenza.
Un piano nazionale per gestire il lupo Confagricoltura ha chiesto la definizione di un piano nazionale di gestione dei lupi, ma l’Unione deve rivedere le proprie norme per permettere agli agricoltori di continuare le proprie attività senza temere continui attacchi, che non solo provocano danni economici, ma seminano paura e panico tra gli abitanti delle zone rurali. Brondelli ha concluso evidenziando anche il grave problema della popolazione di cinghiali che scendono a valle, per scappare da una popolazione sempre più massiccia di lupi,
LUPI
+20%
% di aumento annuo dei lupi nei territori europei negli ultimi 24 mesi
IN EUROPA
creando, anch’essi, gravi danni. Il problema dell’aumento dei grandi carnivori nei territori europei è stato sollevato da tutti i partecipanti. Secondo la presidente del gruppo di lavoro ovini del COPA-COGECA, la francese Michele Boudoin, i lupi sono aumentati del 20% all’anno nell’ultimo biennio con spese per l’introduzione di misure di protezione da parte degli agricoltori, pari a 23 milioni di euro all’anno per la sola Francia. Particolarmente sentito il problema anche in Finlandia, Croazia, Austria ed in Spagna dove, nella sola regione delle Asturie, l’anno scorso, sono stati uccisi circa 4000 animali e dove gli allevatori hanno sempre più paura a restare nei pascoli, creando così gravi danni alla biodiversità ed all’ambiente.
La presenza del lupo è in aumento
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LATTE
Latte, per affrontare i mercati serve unità A CARMAGNOLA GLI “STATI GENERALI” DEL COMPARTO PER DISCUTERE ANCHE DELLE NUOVE MODE ALIMENTARI di Gilberto Manfrin
O
ltre 1.800 allevamenti con 120.782 vacche. Di questi, 800 con 56.560 vacche da latte sono presenti in provincia di Cuneo. La Granda supera il Torinese in cui sono attivi 688 allevamenti con 45.598 vacche da latte. La produzione annua in Piemonte è di 1.085.000 tonnellate (12.000.000 in Italia), quella giornaliera è di circa 30mila quintali. Sono questi i numeri più importanti che fotografano il comparto del latte in regione e in provincia di Cuneo, che hanno fatto da sfondo all’interessante con-
fronto organizzato a inizio marzo da Confagricoltura Torino e Confagricoltura Cuneo a Carmagnola tra produttori di latte, cooperazione e industriali che ha assunto i contorni degli stati generali del comparto, con un messaggio forte e condiviso al termine del convegno: insieme si può fare di più e meglio per affrontare i mercati interni e internazionali e le nuove tendenze di consumo. Superate le difficoltà degli anni scorsi, il settore sta attraversando un periodo di prudente ottimismo, sebbene occorra mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo a livello mondiale ed europeo. “Quando
Un momento dell’intervento di Angelo Rossi del Clal
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parliamo di latte parliamo di un prodotto d’eccellenza del Piemonte e nello specifico delle province di Cuneo e Torino - ha affermato Enrico Allasia, presidente provinciale e regionale di Confagricoltura -. Su una produzione annua di un milione e 80mila tonnellate sono circa 590mila quelle prodotte nella Granda e 333mila quelle nel Torinese. Oggi godiamo di un trend tutto sommato positivo su questo prodotto rispetto al recente passato, ma sappiamo che esistono molte variabili che possono cambiare da un momento all’altro: sui mercati ci sono produttori europei che potrebbero aumentare la produzione, abbiamo barriere doganali che ci potrebbero danneggiare, c’è il problema della Brexit e siamo in presenza di una moda alimentare in rapido mutamento. Sono sempre di più, infatti, coloro che non consigliano il lattosio, soprattutto nelle diete dei bambini: anche questo è un fattore di cui la filiera deve
Cuneo
800
43,7% 37,6%
Torino
688
Altre
18,7%
343
Numero allevamenti da latte in Piemonte
tener conto”. Autoproduzione ed esportazione: questo il binomio su cui far leva per il futuro. “Siamo arrivati quasi all’80% dell’autoproduzione e l’esportazione ci potrebbe favorire visto che il made in Italy è comunque riconosciuto a livello qualitativo in tutto il mondo - ha sottolineato Allasia -. Siamo aziende agricole che producono anche in modo sostenibile attraverso il recupero dei reflui e tutto questo oggi forse non viene valorizzato abbastanza all’interno della filiera. La qualità passa anche da queste cose”. A tracciare un bilancio sull’andamento generale del comparto è stato Angelo Rossi, fondatore del Clal, la società di consulenza che opera ed eroga servizi nel comparto agro-a-
L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2019
limentare e, in particolare, nel settore lattiero-caseario: “È in atto un equilibrio tra domanda e offerta, con le esportazioni che vanno bene e la produzione in lieve calo a livello europeo. La parola d’ordine per questo 2019 è ottimismo, ma la siccità invernale potrebbe cambiare lo scenario. Il prezzo si manterrà su livelli contenuti. Ritengo che i produttori e le industrie abbiano una nuova sfida da affrontare: occorre una collaborazione per favorire la sostenibilità specialmente ambientale e dei consumi”. Una nuova minaccia all’orizzonte è data, infatti, dalle nuove linee alimentari scelte dei ragazzi. Rossi lancia un monito: “Attenzione - ha messo in guardia - perché i consumi dei più giovani si stanno indirizzando sempre più
verso le proteine vegetali e il comparto potrebbe avere un contraccolpo non indifferente. La generazione X (quella dei ragazzi da 13 a 18 anni, ndr) mangia proteine vegetali e i ‘millennials’ (i ragazzi da 18 a 30 anni, ndr) sono anch’essi orientati su tali linee. C’è uno spostamento dei consumi verso cibi diversi rispetto al passato”. Una considerazione che fa sua anche Franco Biraghi, presidente dell’azienda casearia Valgrana di Scarnafigi, in rappresentanza della parte industriale: “I consumi si spostano e c’è il serio rischio di averne tutti un danno; a risentirne sarà la nostra salute, perché chi non mangia proteine animali da piccolo poi ne avrà delle conseguenze da adulto. Il lattosio è fondamentale per un sano stile
di vita”. Senza tralasciare la valorizzazione del prodotto stesso, come ben evidenziato da Claudio Testa della Biraghi di Cavallermaggiore: “Dobbiamo farlo conoscere meglio al consumatore, anche al supermercato. In etichetta le informazioni del prodotto sono sì riportate, ma poco visibili. Bisogna coinvolgere di più e meglio chi distribuisce le nostre produzioni”. Innovazione, informazione e comunicazione al consumatore e strategie di valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari. Se l’Italia può giocare la carta dell’alta qualità della produzione della materia prima e anche del prodotto trasformato, occorre però investire tutti insieme. D’accordo su questa necessità non sono solo gli agricoltori, come ha ricordato il presidente della
Cuneo
56.560
46,8% 37,8% 15,4%
Torino
45.598 Altre
18.624 Numero vacche da latte in Piemonte
Sezione Latte di Confagricoltura Piemonte Guido Oitana, ma anche gli altri componenti della filiera intervenuti al convegno sono parsi in linea con quanto sostentuo. “Serve in effetti un remake dell’immagine del settore - ha detto Riccardo Pozzoli, del Gruppo Centrale del Latte d’Italia -. Non solo: bisogna fare qualcosa sulla sostenibilità: c’è lo chiedono soprattutto i giovani, molto sensibili su
L’INTERVENTO DI LASAGNA
Un vasto parterre ha preso parte al convegno di Carmagnola
questi temi”. Ha richiamato all’unità di intenti anche Gabriella Bollino di Inalpi: “Lavoriamo insieme su temi che possano dare valore aggiunto alle nostre
produzioni”. Infine, Marco Ottolini dell’AOP Latte Italia ha richiamato alla necessità di smentire le fake news che appaiono sul web.
“Fissare le linee guida di una strategia di settore”
“Per reagire e continuare ad avere un mercato tonico occorre lavorare su più fronti. Da un lato occorre rafforzare la filiera, dall’altro lavorare ancora di più sulla sostenibilità ambientale, favorendo una collaborazione stretta tra agricoltori e industriali. Ricercare l’unità vuol dire sedersi tutti - parte produttiva, industriale e venditrice attorno a un tavolo, non tanto per fissare il prezzo, deciso dal mercato, ma per stabilire le linee guida di una strategia di settore”. Lo ha messo in luce durante i lavori assembleari il vice-presidente nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna (nella foto). “Siamo sotto un attacco costante imposto dalle nuove mode alimentari. Ma attenzione: senza zootecnia il settore agroalimentare non sta in piedi perché non ha quelle capacità di trasformazione, sicurezza alimentare e qualità del prodotto che vengono dimostrate nella molteplicità delle nostre Dop, vendute in tutto il mondo. Noi oggi riusciamo a stare sul mercato se impariamo a conoscerlo, se ci specializziamo. Non possiamo permetterci di dire ‘tra tre mesi non sappiamo cosa succederà’: dobbiamo imparare a sviluppare conoscenze e padronanze di mercato che noi oggi non abbiamo, ma che possiamo conquistare e fare nostre per poter dare giustizia a tutta la filiera, partendo da chi produce a chi vende. Deve esserci il giusto margine di guadagno per tutti in una filiera che deve essere capace di espandersi, e non essere un fortino chiuso in qualche angusto steccato. Noi non siamo per i mercatini: siamo per il mercato”.
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VITIVINICOLTURA di Francesca Braghero
È
stato firmato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo il “Decreto sulle linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica”. Per enoturismo si intendono tutte quelle attività che pongono al centro dell’attenzione turistica il vino, la sua produzione e la sua degustazione. Nel turismo del vino rientrano dunque le visite guidate ai vigneti aziendali e alle cantine, ma anche le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo svolte in tali luoghi, oltre agli eventi di degustazione e vendita delle produzioni vitivinicole aziendali, insieme ad altri prodotti agroalimentari.
Enoturismo, firmato il decreto che regolamenta l’attività IL TESTO FORNISCE UNA SERIE DI STANDARD MINIMI DA RISPETTARE PER GARANTIRE LA QUALITÀ DEI SERVIZI OFFERTI GRAZIE A QUESTO DECRETO IL SETTORE ENOTURISTICO DELLA GRANDA POTRÀ SFRUTTARE NUOVE OPPORTUNITÀ DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Cosa stabilisce il decreto Nella formulazione definitiva del decreto è stato determinante il ruolo giocato da Confagricoltura per l’aspetto che stabilisce che l’enoturismo è tale solo se connesso ad un’azienda agricola, ai sensi dell’art.2135 del cc. Tale precisazione permette alle società agricole di poter mantenere l’opzione per il regime catastale di determinazione del reddito, dal momento che viene rispettato il requisito di esercizio esclusivo di at-
ASTI DOCG
tività agricola. Per tutti gli altri soggetti, invece, è comunque possibile svolgere l’attività, ma con diversa tassazione. Inoltre, mentre prima non era possibile fatturare tutte quelle attività in vigna ed in cantina che esulassero dalla pura e semplice vendita del prodotto (per la somministrazione era necessario possedere una licenza da Winebar), ora dal punto di vista fiscale, il decreto equipara il
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Requisti minimi di qualità La disposizione di legge fornisce anche una serie di standard minimi da rispettare per garantire la qualità dei servizi offerti. Si tratta in primis di requisiti igienico-sanitari e di sicurezza, seguiti da altre specifiche regole cui attenersi: apertura settimanale o stagionale minima di tre giorni, strumenti di prenotazione delle visite preferibilmente informatici, sito web aggiornato e funzionale, oltre ai cartelli informativi da affiggere, informazioni sulla zona di produzione e sulle produzioni tipiche locali, ambienti attrezzati in modo adeguato per
Dall’Ue 6,6 milioni per promuovere le bollicine sui mercati
A distanza di soli tre anni dalla vittoria del bando europeo che ha permesso di ottenere un finanziamento da 6 milioni di euro per promuovere le eccellenze agroalimentari del Nord-Ovest - tra cui l’Asti Docg - sul mercato statunitense, le bollicine piemontesi hanno fatto il bis. La Commissione Ue ha infatti deciso di premiare con altri 6,6 milioni di euro un nuovo progetto triennale che si concentrerà questa volta sul mercato italiano e, all’estero, in Germania, Spagna, Regno Unito e Polonia. Un successo doppio in ogni senso, perché come già accaduto per il bando vinto nel 2017 anche in questo caso, tra i 17 progetti italiani ammessi dall’Unione europea, quello che coinvolge il Consorzio di Tutela dell’Asti Docg si è aggiudicato il primo posto in termini di
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turismo in cantina all’attività agrituristica. Le cantine potranno dunque mettere a bilancio tali attività e fatturarne gli incassi, previa presentazione della SCIA - Segnalazione Certificata di Inizio di Attività - presso il Comune di appartenenza.
investimenti. Entrambi i progetti premiati fanno parte del programma “Enjoy European Quality Food”, misura finanziata attraverso il Regolamento UE 1144/2014 per la promozione dei prodotti agricoli. I progetti di promozione internazionale dell’Asti Docg sono stati presentati lo scorso 29 marzo ad Asti presso la sede del Consorzio. Le azioni, finanziate dall’UE al 70%, si svolgeranno nel triennio 2019-2022 con attività di pubbliche relazioni, campagne web e social media, organizzazione di eventi e promozione nei punti vendita dei Paesi target. Commenta Confagricoltura Cuneo: “Iniziativa senz’altro lodevole, ma che deve inserirsi in un programma più ampio di promozione per un rilancio reale e più duraturo di un comparto troppo stagnante”.
GIANLUCA
DEMARIA Presidente sezione Vini rossi di Confagricoltura Cuneo
IL SETTORE ENOTURISTICO È IN FORTE CRESCITA E DI PARTICOLARE IMPORTANZA PER IL COMPARTO VITIVINICOLO l’accoglienza, con personale competente sulle caratteristiche turistiche del territorio e sulle lingue straniere. Infine, precisando innanzitutto l’esclusione dal provvedimento delle attività che
FOCUS
Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il sistema agroalimentare italiano. Rischio
prefigurano un servizio di ristorazione, il decreto espone una serie di disposizioni sulla degustazione, tra cui l’obbligo di utilizzare calici di vetro per le attività degustative interne alle cantine e l’abbinamento del vino ad alimenti tipici, con preferenza per le denominazioni certificate riconosciute dalla UE.
Nuove opportunità per la provincia di Cuneo Grazie a questo decreto, il settore enoturistico, che nella nostra regione gode già di ottima salute, potrà sfruttare nuove opportunità di valorizzazione del territorio e offrire percorsi esperienziali inediti ed esclusivi, contribuendo ad incentivare il mercato dei viaggi e delle vacanze in provincia Granda. A tal proposito, Gianluca Demaria, Pre-
sidente Sezioni vini rossi di Confagricoltura Cuneo, dichiara: “Un settore, quello enoturistico, in forte crescita e di particolare importanza per il comparto vitivinicolo. Il molto atteso decreto offre opportunità nuove e dinamiche in termini di offerta e valorizzazione del nostro apprezzato territorio. Servirà ora cercare gli strumenti utili ad armonizzare le iniziative private, integrandole e dandone ampia visibilità agli enoturisti”.
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CONFAGRICOLTURA NEWS
DONNE IN AGRICOLTURA
Natalina Borsarelli premiata a Mondovì Sabato 2 marzo, il Consorzio Agrario di Mondovì, nell’ambito dell’evento “Donne in agricoltura”, ha attribuito un riconoscimento simbolico alle imprenditrici agricole che si sono contraddistinte per l’eccellenza del loro lavoro e dei loro prodotti. Per Confagricoltura il premio è andato a Natalina Borsarelli dell’azienda Cascina Mondino di Vicoforte.
Nuovo Consiglio per Agriturist Piemonte e invito alle aziende di Silvia Agnello
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alter Roattino, segretario per la zona di Mondovì, è stato confermato consigliere di Agriturist Piemonte, l’associazione di Confagricoltura che si occupa di accoglienza turistica. Valter Roattino, che è anche presidente di Agriturist Cuneo, è al suo secondo mandato in seno al consiglio regionale: “Sono orgoglioso di essere parte di Agriturist sia come presidente a livello provinciale sia come membro del consiglio a livello regionale
INAUGURAZIONE
Nuovo ufficio recapito a Ceva
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– dichiara -. Quello dell’agriturismo è un settore che negli ultimi anni si sta espandendo e interessa ormai l’intera provincia, grazie soprattutto al dinamismo delle imprenditrici agricole, che sempre più si attivano in questa direzione. Agriturist, con la sua attività di incoming, costituisce un valido appoggio sia nella crescita delle attività già avviate sia nel supporto di quelle che vanno costituendosi”. L’assemblea di Agriturist Piemonte, riunitasi a Torino alla presenza del presidente nazionale Agriturist
Cosimo Melacca, ha eletto l’imprenditore alessandrino Lorenzo Morandi alla guida regionale del sodalizio. Vicepresidente di Agriturist Piemonte è stato eletto Massimo Greppi, di Crescentino. Oltre a Roattino, completa il consiglio Rosanna Varese, alessandrina, presidente regionale uscente. Confagricoltura Cuneo invita gli agriturismi del territorio a contattare gli uffici per conoscere tutte le possibilità offerte dall’adesione ad Agriturist.
Mercoledì 8 maggio, alle 11, avrà luogo l’inaugurazione ufficiale del nuovo ufficio recapito di Ceva, in via Consolata 13 a cui sono invitati, in particolare, tutti gli associati della zona. Operativo nei nuovi locali a partire dallo scorso gennaio, l’ufficio è aperto al pubblico tutti i mercoledì dalle 9 alle 12. Per informazioni chiamare il numero 366/5612321.
NEWS
I corsi sicurezza e antincendio svoltisi a Cuneo in marzo
Proseguono i corsi per le aziende a Cuneo e Saluzzo
S
i è svolto nei giorni scorsi presso la sede provinciale di Confagricoltura Cuneo, con un’ampissima adesione, il corso antincendio 1° rilascio (rischio medio) e il corso sicurezza organizzati dalla Confagricoltura Cuneo. Tanti iscritti anche presso la sede di zona di Saluzzo (dove in questi giorni è terminato il corso di primo
RAZZA PIEMONTESE
soccorso - 1° rilascio) dove si sta svolgendo il corso RSPP 1° rilascio (rischio medio). Il corso proseguirà nei giorni 15 aprile, 29 aprile, 6 maggio e 13 maggio con orario dalle 14.30 alle 18.30. Per maggiori informazioni sui corsi in previsione per i prossimi mesi è possibile fare riferimento alle sedi di zona di Confagricoltura Cuneo.
L’azienda di Quaglia e Dalmasso trionfa a Saluzzo
Il 30 e il 31 marzo scorso l’azienda di Quaglia Francesca e Dalmasso Franco di Saluzzo ha partecipato alla II Mostra Provinciale della Razza Piremontese di Saluzzo con 13 capi ottenendo ottimi risultati. In particolare sono stati tre i primi posti con: Bella, campionessa tra le manze gravide (24/30 mesi) e campionessa assoluta (nella foto sotto); il torello Casemiro (8/11 mesi) e Zeta, tra le vacche fino a 4 anni. Di assoluto rilievo poi i secondi posti di Cora (manzetta 11/14 mesi), Bianca (manzetta - 14/18 mesi), Ambra (manza gravida - 24/30 mesi), Astro (tori oltre 36 mesi) e Titti (vacche - 6/10 anni). Quest’ultima è stata anche proclamata campionessa di riserva assoluta di tutta la mostra.
In pillole ”L’EXPORT AGRICOLO FRENA, SERVE UN PIANO”
Export, accordi di filiera per spingere il made in Italy, la Brexit e poi ancora il CETA. Questi i temi dell’intervista al presidente Giansanti
CARNE: ASSALZOO IN OICB
L’Associazione nazionale tra produttori di alimenti zootecnici-Assalzoo è entrata a far parte dell’associazione “O.I. Carne Bovina-OICB” di cui fa parte Confagricoltura
ACQUA, AGRICOLTURA DI PRECISIONE VALORE AGGIUNTO Confagricoltura ha ribadito il suo impegno a rendere sempre più efficiente l’uso dell’acqua in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
BREXIT, RECESSO SENZA REGOLE SAREBBE DANNOSO Sulla Brexit la posizione del mondo agricolo europeo è unitaria. Il recesso senza accordi del Regno Unito dalla UE avrebbe conseguenze devastanti per il settore.
PRATICHE SLEALI, LA DIRETTIVA UE È REALTA
“Finalmente gli agricoltori europei saranno più tutelati”. Sottolinea Confagricoltura per il via libera definitivo alla direttiva comunitaria contro le pratiche commerciali sleali.
CINA: IN AUMENTO L’EXPORT ITALIANO DI VINO NEL 2018 Secondo l’associazione degli importatori cinesi del vino, nel 2018 l’Italia è diventata il 4° esportatore di vino a Pechino con 168,4 milioni di dollari, in crescita del 4,92%.
AGRICOLTORI USA A FAVORE DI ACCORDO COL GIAPPONE
Le organizzazioni agricole statunitensi stanno aumentando la pressione sul presidente Donald Trump perché avvii negoziati commerciali con il Giappone. Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
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LE NOSTRE AZIENDE
In frutteto “tutti per uno, uno per tutti” A SALUZZO I FRATELLI ANGARAMO CONDUCONO OLTRE 60 GIORNATE DI PESCHI, MELI, SUSINI E CILIEGI di Paolo Ragazzo
T
utti per uno, uno per tutti. Il motto divenuto celebre nel romanzo “I tre Moschettieri” di Alexandre Dumas conserva tutta la sua attualità anche a distanza di 175 anni. E lo si può applicare tranquillamente a molte realtà agricole della Granda. Basti pensare, ad esempio, al caso dell’azienda frutticola condotta dai fratelli Angaramo in regione
Paschere a Saluzzo. Marco, Paolo e Fabrizio, infatti, dal 2008 hanno abbandonato le loro precedenti attività da operai in due grandi industrie metalmeccaniche della provincia per fare “ritorno a casa”, nell’azienda di famiglia del papà Beppe. A loro si è aggiunto da qualche mese il giovane Matteo, figlio di Paolo, fresco di studi in Agraria.
Da sinistra: Nicolas Anghilante, la famiglia Angaramo (Beppe, Fabrizio, Marco, Matteo e Paolo) e Marco Bruna
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Il ciliegio, l’intuizione D’altronde nelle oltre 60 giornate piemontesi coltivate a frutteto, il lavoro non manca e le braccia sono sempre poche nell’azienda che, tra le prime nel Saluzzese, ha creduto nelle potenzialità del ciliegio, ormai oltre un decennio fa. “È stato Fabrizio che ha avuto l’intuizione ad incominciare con qualche filare – racconta Marco –, noi gli siamo andati dietro con entusiasmo e qualche normale perplessità iniziale, ma ad oggi abbiamo oltre 9 giornate coltivate a ciliegio di cinque varietà diverse: Burlat, Early Bigi, Grace Star, Schneider e Cordia. È una coltura interessante, ma molto delicata nella gestione, soprattutto per quanto riguarda la fase della raccolta, in quanto essendo un frutto facilmente deperibile va trattato con la massima cura e attenzione”. Ecco perché tutti gli impianti non solo hanno a protezione delle reti antigrandine, ma anche dei teli antipioggia per evitare che le precipitazioni possano spaccare le ciliegie proprio al momento della raccolta, compromettendo la loro consistenza e, quindi, il lavoro di mesi. Le operazioni di raccolta iniziano a seconda dell’andamento climatico, ma in generale si parte intorno al 20 maggio per concludere il tutto dopo 45 giorni. “Abbiamo cercato di distribuire le diverse varietà a seconda della loro fase di maturazione - continua Paolo –, ma comunque stiamo pur sempre parlando di una coltura dal ciclo breve e con
una conservazione limitata che non supera i 15 giorni. La raccolta quindi è decisiva e più dispendiosa in termini di manodopera da impiegare in azienda”. Motivo per cui una positiva risposta del mercato (tutto nazionale per ora) è ancora più importante rispetto ad altri frutti, dove il costo di produzione è inferiore. Oltre al personale di raccolta, infatti, l’azienda ha continuamente investito in questi anni in sistemi di difesa dalle gelate (ventoloni e candele) e in un sistema di irrigazione a goccia presente in ogni impianto dell’azienda. “La qualità costa – sottolinea Fabrizio –. I consumatori, giustamente, la richiedono, ma non sempre i mercati sono disposti a riconoscerla, pagando il corrispettivo dovuto a noi produttori che invece abbiamo a che fare con costi in aumento”.
Pesche e mele, lo “zoccolo duro” Oltre al ciliegio, l’azienda Angaramo punta forte su pesche, mele e
Gemme di meli pronte a sbocciare (sinistra) e fiori di ciliegio (destra)
susine, con le prime due che rappresentano ancora lo “zoccolo duro” dell’attività. Proprio come agli inizi: “Per la conversione dell’azienda, da cerealicola e zootecnica a frutticola, avvenuta negli anni Novanta, scelsi di mettere a dimora peschi e meli – spiega Beppe, che seppur in pensione continua a non far mancare il suo prezioso apporto in cascina -. Erano altri tempi, seppur non così lontani. Ora è cambiato tutto e l’innovazione deve essere costante se vuoi svilupparti e restare al passo con i tempi. Abbiamo sempre fatto in-
vestimenti mirati, ragionati nell’ottica di continuare a garantire un futuro alla mia famiglia. E ora che vedo i miei tre figli lavorare per un unico obiettivo posso dire di essere soddisfatto”.
contatto, per ricercare sempre, tutti insieme, la strada migliore da percorrere. “I sacrifici e gli sforzi sono molti – ammettono i tre fratelli –, ma la soddisfazione può essere ancora maggiore se le scelte che decidiamo insieme si rivelano vincenti, come fatto con le ciliegie. Certo i prezzi non sono sempre dalla nostra parte – dicono con un filo di amaro sarcasmo –, ma siamo pronti a fronteggiare le difficoltà e non rimpiangiamo di aver lasciato un lavoro ‘sicuro’ per un’avventura che ogni giorno ti
riserva nuove sorprese, piacevoli e non”. Quasi un messaggio di fedeltà…che siamo certi sarebbe piaciuto anche al D’Artagnan di Dumas.
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Alcuni dei peschi presenti in azienda
L’unità di intenti, il vero segreto Il vero segreto infatti, al di là delle evoluzioni colturali e tecniche, risiede proprio nell’intesa che c’è tra Marco, Paolo e Fabrizio che uniti da una forte passione per il loro lavoro riescono a mettere da parte gli inevitabili punti di non
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INNOVAZIONE IN FRUTTETO L
a meccanizzazione e, soprattutto, l’automazione sono ormai divenuti fattori sempre più importanti per la gestione degli impianti frutticoli. Ciò che da sempre giustifica il ricorso alle macchine in frutticoltura è: a) compressione e massimizzazione dell’efficienza del lavoro dell’uomo; b) riduzione dei costi di produzione; c) miglioramento delle rese e della qualità degli impianti; d) razionalizzazione nell’uso delle risorse naturali; e) aumento della sicurezza degli operatori nel frutteto.
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Automazione e non solo tra i filari del futuro
MACCHINE, ROBOT, DRONI E MOLTO ALTRO ANCORA STANNO FACENDO SEMPRE PIÙ INGRESSO NEI CAMPI DI TUTTO IL MONDO. UNO SVILUPPO CHE PUÒ RIVOLUZIONARE IL COMPARTO Nel “mare magnum” dell’innovazione in agricoltura molte sono le frontiere che vengono esplorate. Tra tutte, tuttavia, quella che negli ultimi tempi sta catalizzando le attenzioni di ricercatori e aziende costruttrici è la robotizzazione di diverse fasi delle lavorazioni.
SPECIALE INNOVAZIONE IN FRUTTETO
L’IMPIEGO DI MACCHINE IN FRUTTETO
I robot agricoli, detti anche AgBots o Farm Bots, rappresentano un settore tecnologico in forte espansione, dove si stanno realizzando importanti ricerche di applicativi che consentiranno nei pros-
simi anni di configurare sistemi agricoli capaci di affrontare alcune grandi questioni dell’agricoltura come, ad esempio, il risparmio idrico, l’agricoltura di precisione, ma anche di ridurre sensibilmente l’apporto di manodopera in lavori ripetitivi ed a basso livello di com-
REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO TECNICO DI SIMONE MONGE petenze specifiche. È possibile, in generale, distinguere tra: • sistemi di raccolta automatizzati; • macchine per il controllo delle infestanti; • sistemi autonomi per la navigazione nei campi; • automazioni sfalcio, potatura, semina, irrorazione e diradamento;
• macchine in vivai; • coltivazioni automatizzate in file, vigneto, frutteto; • selezione e confezionamento robotizzati; • piattaforme agricole;
Come precisa un articolo apparso qualche tempo fa su Agronotizie, gli AgBots “sfruttano le tecnologie sviluppate in altri ambiti, come quello industriale ed aerospaziale, per svolgere lavori pesanti o pericolosi in
campo”. A causa degli alti costi di sviluppo, i robot si stanno facendo strada principalmente nelle colture ad alto valore aggiunto, come il vigneto. Ma anche in frutteto le tecnologie sono molte e sempre più aziende agricole sfruttano le tecnologie 4.0 per migliorare la qualità del lavoro o velocizzare diverse operazioni. Tra i frutteti è principalmente la fase di raccolta
Lo specialista italiano del fotovoltaico
I ROBOT SONO IMPIEGATI PER IL MOMENTO IN COLTURE AD ALTO VALORE AGGIUNTO quella su cui si stanno concentrando le attenzioni degli sviluppatori di robot, come riporta uno specifico articolo sul numero 1/2 2019 della rivista “Mondo Macchi-
na”, a firma del professor Domenico Pessina del Disafa dell’Università di Milano. Nel caso in cui i prodotti da raccogliere siano destinati alla trasformazione, la meccanizzazione ha fatto passi da gigante, ma in caso di prodotti destinati al consumo fresco l’intervento manuale si fa prediligere per diversi motivi. L’individuazione dei frutti avviene per forma e dimensioni tipiche tramite
tecniche di riconoscimento (3D e ultrasuoni) che distinguono il prodotto da raccogliere dal resto della vegetazione. Le cose sono più complesse per la raccolta dei prodotti per il consumo fresco, dove è fondamentale riuscire a valutare il giusto grado di maturazione. Alla valutazione cromatica, perseguibile ma a determinate condizioni, andrebbe aggiunta quella tattile che tuttavia è mol-
Gruppo
SPECIALE INNOVAZIONE IN FRUTTETO
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to difficile, se non impossibile per certe colture, da eseguire con il robot. Una volta individuato il frutto da raccogliere, va poi staccato con cura dalla pianta mantenendo le migliori condizioni di entrambi. Operazione questa che viene svolta solitamente con bracci meccanici azionati in modo elettrico, idraulico o pneumatico. Anche lo stoccaggio ha la sua centralità nel processo di raccolta per favorire una corretta caduta del frutto nel contenitore temporaneo. Altro aspetto da considerare è la movimentazione del robot che varia se si è in una coltivazione protetta e o in campo aperto.
DRONI PER FRUTTETI ROBOTFRIENDLY …
Grazie all’ausilio del GPS e delle reti RTK (servizi in tempo reale) sono già stati realizzati dei mezzi che non necessitano di conducenti. A sfruttare la tecnologia GPS sono anche i droni, utilizzati sperimentalmente abbinati alle macchine per rende-
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re ancora più efficace e precisa la difesa fitosanitaria. È quanto prevede, ad esempio, il progetto Pantheon sviluppato da un consorzio composto da quattro università (Roma Tre, Université libre de Bruxelles, Universität Trier e Università degli Studi della Tuscia) e da due partner industriali con competenze nella robotica, nel telerilevamento e nei big data. Robot e droni senza equipaggio si muovono all’interno di un frutteto per raccogliere dati e svolgere in conseguenza attività agricole di precisione (es: regolare il sistema di irrigazione) e sostenere le decisioni degli agronomi sulla base dello stato fitosanitario di ogni singola pianta presente nel frutteto. Come osserva, inoltre, Luca Corelli Grappadelli, docente di Fisiologia degli alberi all’Unibo intervenuto ad un recente convegno di Confagricoltura Ravenna sull’agricoltura di precisione, i frutteti devono tuttavia evolvere verso configurazioni robot-friendly. Si stanno studiando materiali innovativi come le
SPECIALE INNOVAZIONE IN FRUTTETO
“plastiche fotovoltaiche” per generare elettricità e migliorare la sostenibilità delle produzioni, come pure speciali impianti di protezione dalla grandine e dalla luce. Sono già in fase di sperimentazione droni particolari in grado di essere validi “contatori di mele” grazie all’utilizzo di intelligenza artificiale e in grado di contare i singoli frutti con una precisione pari al 85%.
TECNICHE INNOVATIVE TRA I FILARI
Le tecniche di automazione inoltre possono essere un valido ausilio per favorire i nuovi orientamenti tecnico-scientifici che impongono, in generale, di evitare le lavorazioni superflue e di mirarle in modo sempre più preciso, come nel caso di: diserbo chimico localizzato sulla fila, gestione meccanica delle infestanti negli spazi interfilari, inerbimento e impianti irrigui a terra. Il diserbo sulla fila è una pratica adottabile nella maggior parte degli impianti frutticoli con un contenimento dei costi
IN GENERALE, EVITARE LE LAVORAZIONI SUPERFLUE E MIRARLE IN MODO SEMPRE PIÙ PRECISO e una maggiore rapidità delle operazioni colturali. Tale tecnica si è ulteriormente affermata con la diffusione degli impianti ad alta densità, su campi baulati con l’uso di manichette per l’irrigazione, che determinano apparati radicali molto superficiali che non consentono le lavorazioni meccaniche sulla fila. L’inerbimento consiste invece nel mantenere inerbita, permanentemente o temporaneamente, una fascia o tutta la superficie del terreno. Può essere naturale, seminato, permanente o temporaneo. È possibile, poi, posizionare le linee dell’impianto irriguo direttamente sul terreno, utilizzando idonee manichette gocciolanti con erogatori. Il calcolo di portata deve
essere fatto “ad hoc” in relazione alle caratteristiche pedologiche, alla specie presente in campo ed alle disponibilità idriche. Ma l’agricoltura di precisione trova applicazione nella lotta e controllo dei parassiti nell’ambito della confusione sessuale: esistono erogatori di feromoni chiamati “puffer” che rilasciano le sostanze a intermittenza da un dispenser automatico e si applicano velocemente e in numero inferiore rispetto a quelli tradizionali. L’impiego dell’agricoltura di precisione, infine, riguarda anche le tecniche di distribuzione di prodotti fitosanitari al fine di ridurre sempre di più l’impatto ambientale e limitare anche il dispendio economico da parte delle aziende. Un esempio su tutti: l’impiego di ugelli antideriva agli atomizzatori, in grado di produrre gocce di maggiori dimensioni, quindi più pesanti, rispetto ai classici modelli a ventaglio e ridurre così la contaminazione per effetto deriva in presenza di forte vento.
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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
Pubblicità: Tec Arti Grafiche Srl Via dei Fontanili 12 - Fossano Tel. 0172.695770 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc
Direttore responsabile: Paolo Ragazzo
Chiuso in redazione il 05/04/2019
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IL MERCATINO
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Innovazioni premiate in Fiera a Savigliano GIOVEDÌ 14 MARZO, PER IL CONCORSO NOVITÀ TECNICHE, SONO STATE INSIGNITE DIECI AZIENDE
L
a 38esima Edizione della Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola che si è svolta a Savigliano dal 14 al 17 Marzo scorso presso l’area fieristica di Borgo Marene, ha proposto ai propri espositori la partecipazione all’ormai consolidato Concorso Novità Tecniche. L’iniziativa, indetta e seguita direttamente dal CNR – IMAMOTER, con la collaborazione di A.R.PRO.M.A, ENAMA, UNACMA, FEDERUNACOMA, CAI e Fondazione Ente Manifestazioni Savigliano, ha lo scopo di valorizzare la realizzazione di macchine agricole che presentino innovazioni costruttive e funzionali o perfezionamenti idonei ad assicurare un progresso tecnico nell’ambito della meccanizzazione agricola, con particolare attenzione alle
ricadute sull’ambiente. Come ogni anno sono state valutate le innovazioni destinate all’impiego in agricoltura, nelle industrie agrarie o nella gestione del verde che presentino carattere di novità o di perfezionamento originale rispetto a realizzazioni già costruite o brevettate, sia nel loro principio di insieme che in uno o più elementi importanti per concezione o costruzioni. Quest’anno sono state premiate 10 ditte, con quattro menzioni e sei novità tecniche. La premiazione si è svolta durante l’Inaugurazione della 38° Fiera Nazionale della Meccanizzazione agricola presso l’area Agrimedia giovedì 14 marzo 2019. Di seguito alcune delle menzioni di quest’anno, presentate da Renato Delmastro del CNR-IMAMOTER.
Foto di gruppo per i 10 vincitori a Savigliano
LANDINI REX 4 MODELLO DT 120 GT
Trattrice che, seppure di gamma media, viene dotata di dispositivi di controllo e di guida altamente performanti per quanto riguarda la comodità e la sicurezza di utilizzo. In particolare, il piantone dello sterzo implementato da un motore elettrico, permette il raggiungimento di una sensazione di guida paragonabile a quello di un’autovettura, consentendo allo stesso tempo, anche l’utilizzo di sistemi di guida autonomi satellitari.
ARGO TRACTORS S.p.a. Fabbrico (RE)
www.argotractors.com
I-SCAN
SENSORE PER LA MAPPATURA DELLE CARATTERISTICHE DEL SUOLO
Dispositivo in grado di monitorare e mappare dettagliatamente le caratteristiche dei terreni agricoli, grazie alla presenza di sensori ad alta precisione. Il campionamento del terreno consente un migliore utilizzo delle macchine di nuova generazione, nell’ottica di un’agricoltura di precisione a rateo variabile.
ARVATEC S.r.l. Rescaldina (MI)
www.arvatec.it
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L’Agricoltore cuneese N.03 • APRILE 2019
ADAPTIVE LOAD MANAGEMENT SYSTEM
DOSA
DROPLET SIZE ADJUSTMENT IRRORATRICE A POLVERIZZAZIONE PNEUMATICA CON DIFFUSORE ANTI-DERIVA Atomizzatore con sistema di regolazione della posizione degli ugelli rispetto al profilo venturi. La regolazione permette l’ottimizzazione della distribuzione dei fitofarmaci e la riduzione della deriva, modificando la dimensione delle gocce in base alle condizioni climatiche.
info@cima.it
Sollevatore telescopico dotato di un dispositivo di assorbimento degli urti frontali, in grado di ridurre le forze generate da eventuali collisioni che si possono verificare durante le manovre e migliorando quindi, le condizioni di utilizzo in sicurezza della macchina.
CIMA S.p.a. Montù Beccaria (PV)
MERLO S.p.a. San Defendente di Cervasca (CN)
www.cima.it
www.merlo.com
DISPOSITIVO DI FRENATURA D’EMERGENZA DALLA LAMA
CONCIMATORE LOCALIZZATO CON SISTEMA FOTOELETTRICO
Macchina segatrice dotata di dispositivo che permette, su macchine azionate tramite trasmissione meccanica, in caso di necessità di scollegare la trasmissione della potenza al disco di taglio, azionando contemporaneamente il freno di emergenza.
Macchina dotata di sensore ottico che permette una distribuzione mirata del concime, soltanto nella zona circoscritta alla pianta. La sua applicazione a mezzi ATV permette inoltre di aumentare l’agilità di spostamento, consentendone l’utilizzo anche in zone poco accessibili.
RICCA ANDREA & C. S.n.c.
ROCCA ALBINO S.p.a.
www.thor-italy.com
www.roccaalbino.it
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