POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 03•2020 - MAGGIO 2020 - CONTIENE I.P.
03/2020
È emergenza servono misure straordinarie BASTA BUROCRAZIA C’è bisogno di più coraggio e semplificazione
ZOOTECNIA E LATTE Nelle stalle cuneesi gli effetti del Covid-19
VINO IN DIFFICOLTÀ Aziende aspettano misure concrete da Ue e Governo
TURISMO RURALE Il lockdown ha bloccato agriturismi ed enoturismo
Nuovi servizi di
UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI
Servizi WhatsApp® Per limitare gli spostamenti e garantire l’invio dei documenti al fine dell’avanzamento delle pratiche, Confagricoltura Cuneo ha attivato i seguenti numeri per l’invio di materiale tramite WhatsApp agli uffici Fiscale, CAA e Paghe delle diverse sedi di zona. NUMERO 331.4915518 331.4915516 339.5634561 339.5401060 339.5401054 339.5635193 339.5401004 339.5966337 339.5634650 339.5634563 339.5401670
UFFICIO CAA FISCALE PAGHE CAA FISCALE CAA FISCALE FISCALE PAGHE CAA FISCALE
ZONA ALBA ALBA ALBA CUNEO CUNEO MONDOVI MONDOVI SALUZZO SALUZZO SALUZZO- SAVIGLIANO SAVIGLIANO
Confagricoltura ed il suo ente di formazione Enapra hanno avviato, per i datori e per le risorse umane delle imprese associate, una piattaforma online con contenuti formativi (pillole didattiche, news e corsi brevi) in continua evoluzione sui principali temi agricoli erogati in modalità e-learning. L’attività non ha alcun costo per chi vorrà aderire.È sufficiente inquadrare il QR Code con lo smartphone e compilare il modulo di adesione gratuita alla piattaforma.
Confagricoltura invita le proprie imprese associate e tutti coloro che aspirano a lavorare in agricoltura ad iscriversi ad AgriJob, la piattaforma gratuita per fare incontrare domande e offerta di lavoro. Iscriversi è semplice: clicca sul banner che trovi su www.confagricoltura.it o inquadra il QR
È possibile effettuare i pagamenti dei servizi forniti da Agrimpresa anche attraverso l’app Satispay. È un servizio gratuito per gli utenti, basta scaricare l’app sul proprio smartphone.
I NUMERI DI QUESTO NUMERO
Grazie a chi non si è mai fermato, ma ora interventi concreti Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
Torniamo nelle vostre case a qualche settimana dall’ultimo numero e, soprattutto, da quella che era una situazione di normalità ormai spazzata via dall’emergenza Coronavirus. In questo periodo tanto difficile per il nostro Paese, si è riscoperto che la sicurezza alimentare, garantita da una produzione di cibo sicuro e in quantità adeguata, è un requisito fondamentale per la tenuta sociale e per il benessere dei cittadini. Ma garantire la sicurezza alimentare è il risultato, troppo spesso sottovalutato, del lavoro degli agricoltori, primo anello di una catena che consente ai consumatori di trovare gli scaffali pieni di prodotti tra i migliori al mondo. A tutti i nostri Associati va il più vivo e sentito ringraziamento per l’attività che è proseguita all’interno delle aziende, pur con tante difficoltà e spesso senza una giusta remunerazione. Adesso però, nel pieno della Fase2 anche in Piemonte, la situazione continua ad essere molto delicata dal punto di vista sanitario, mentre sotto il profilo economico si sta facendo drammatica. Nelle pagine che seguono raccontiamo, comparto per comparto, tutti i problemi e le nostre proposte. Servirebbero contributi a fondo perduto, l’eliminazione di imposte e oneri sociali per tutto quest’anno, piani dettagliati per poter guardare al futuro con maggior serenità. Invece continuiamo ad assistere a un dibattito fazioso e a promesse vane, mentre di ridurre la burocrazia manco l’ombra. Non ci stanchiamo di ripeterlo: alle attività produttive non servono i proclami, ma fatti concreti. Prima che sia troppo tardi!
VINO
FLOROVIVAISTI
% di riduzione media delle vendite di vino da parte delle aziende della Granda
% di riduzione del fatturato delle aziende florovivaistiche
PROVINCIA DI CUNEO
IN PIEMONTE
SUINI
BOVINI
-40% -60% 20%
% di suini fermi nelle stalle che faticano ad essere venduti
INVENDUTI
-10%
calo % del prezzo dei bovini di razza Piemontese
PIEMONTESI
Orari uffici Le misure del “Cura Italia” Utile vademecum
ATTENZIONE: gli uffici di Confagricoltura Cuneo, compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico negli orari indicati a pag. 31, ma SOLTANTO PREVIO APPUNTAMENTO e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili
PAG. 17
PAG. 31
CONTATTI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO Tel: 0171/692143 – 0171/344494 Fax: 0171/698629 E-mail: cuneo@confagricoltura.it
L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
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IN PRIMO PIANO
PUNTI DI VISTA
Dentro l’emergenza Questa emergenza sanitaria ha travolto tutti e stravolto tutto. Nulla sarà più come prima si sente dire da più parti. Chissà. Molti aspetti delle nostre vite personali, sociali e professionali ne escono fortemente provati, quando non messi in discussione, e ciascuno di noi è chiamato a riflettere su cosa e come può cambiare. Di certo l’agricoltura, di colpo, si è ripresa la scena che le spetta. Da attrice protagonista dello sviluppo del Paese, qual è, in queste settimane ha sostenuto le famiglie italiane continuando a produrre senza sosta e tra innumerevoli difficoltà che giorno dopo giorno sono andate crescendo. Allo stesso modo, di colpo, è stato riconosciuto finalmente il giusto e meritato ruolo a chi fa della conoscenza e della competenza le armi per affrontare le sfide della vita. Anche le più difficili, come nel caso di medici e infermieri impegnati contro il Coronavirus. Operatori sanitari e agricoltori sono stati così rimessi dai fatti ciascuno al giusto posto. In verità non è altro che una presa d’atto di quello che da sempre le due categorie fanno per il bene della nostra società. Questo ripristino dei ruoli è quindi un aspetto positivo, a cui adesso a parole tutti guardano con favore, ma è soprattutto la politica che deve trarre insegnamento da questa lezione, riconoscendo la portata irrinunciabile della competenza per prendere le decisioni più corrette possibili. E procedere semplificando ogni procedura, eliminando la burocrazia inutile. Su questo fronte può venire in aiuto un altro elemento significativo di questa emergenza: le potenzialità del digitale, che tutti noi abbiamo visto come può permettere a molti servizi di svolgersi anche a distanza e a tante persone di sentirsi vicine anche se fisicamente lontane. Una nota positiva che può essere vista sempre più a favore anche del comparto agricolo. [P.R.]
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L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
Più coraggio e semplificazione per affrontare l’emergenza CONFAGRICOLTURA CHIEDE LIQUIDITÀ PER LE IMPRESE E LO STOP ALLA BUROCRAZIA INUTILE. ALLASIA: “NON C’È TEMPO DA PERDERE” di Paolo Ragazzo
MASSIMILIANO
GIANSANTI
Presidente nazionale di Confagricoltura
L’
emergenza Coronavirus anche in Piemonte è nella sua Fase 2, ma oltre a convivere con il terribile nemico invisibile le aziende agricole della Granda devono fare i conti con numerosi interrogativi e problemi generati dall’emergenza sanitaria. Le oltre 20mila imprese del comparto primario presenti su tutto il territorio provinciale non si sono mai fermate, hanno continuato a produrre e a garantire a tutti approvvigionamenti sicuri e senza interruzione. Tuttavia per loro sono state settimane complicatissime, come vedremo nei servizi nelle pagine che seguono. Guai a perdere ulteriore tempo quindi per affrontare le tante necessità che si sono andate a generare in ogni comparto per tornare a credere in una reale ripartenza.
C’è bisogno di liquidità Tra le priorità c’è l’assoluta necessità di liquidità, come ricordato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “In primo luogo proponiamo il riconoscimento di un credito di imposta commisurato alle perdite di reddito subite dalle imprese, quindi l’estensione all’intero territorio nazionale degli oneri previdenziali attualmente applicati nelle zone mon-
tane. Stiamo mettendo l’accento sulla necessità di salvaguardare il tessuto produttivo e l’occupazione - indica Giansanti - Dobbiamo farci trovare pronti per la fase di ripresa economica, senza lasciare spazio ai nostri concorrenti. Per questo chiediamo, tra l’altro, la ristrutturazione almeno a dieci anni delle posizioni fiscali e contributive pregresse, il sollecito recepimento della direttiva Ue sulle pratiche sleali, nuove risorse finanziarie per la promozione all’estero del Made in Italy agroalimentare, il miglioramento del bonus verde”. Quello che Confagricoltura chiede con forza è più coraggio. “L’agroalimentare è tra settori che hanno garantito continuità produttiva, ma ogni giorno di limitazione ulteriore al generale sistema imprenditoriale confina l’Italia a una recessione troppo pericolosa e difficilmente recuperabile – spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia –. Serve un cambio di passo da parte della politica, che deve delineare la strada della ripresa assumendosi le responsabilità delle scelte ed evitare che ogni incertezza possa pesare gravemente sulla tenuta economica e sociale del Paese. Apprezziamo lo sforzo straordinario messo in atto, ma occorre passare rapidamente dagli annunci a misure concretamente fruibili dalle imprese – ribadisce ancora Allasia –. Non ci possiamo permettere che eventuali meccanismi complicati e poco fruibili finiscano per inficiare quanto è stato ideato, rendendolo poco efficace”.
ENRICO
ALLASIA Presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte
Servono misure attuabili subito Per intraprendere la risalita le imprese devono essere sgravate da balzelli inutili e procedure complicate. Il settore primario non può permettere alla burocrazia di essere così asfissiante, soprattutto in un periodo di grave crisi in cui è necessario e urgente semplificare. Altra questione è quella dei tempi per far arrivare nelle casse delle aziende la liquidità assistita dalle garanzie pubbliche. Procedure che devono procedere con l’urgenza dettata da questa situazione eccezionale. “Chiediamo che le tempistiche per la concessione dei prestiti siano le più rapide possibili; occorre immediatamente venir in soccorso delle imprese agricole con sostegni finanziari ed economici snelli e di rapido utilizzo per aiutarle ad affrontare le numerose e diverse criticità”, sottolinea Allasia. È un appello a fare tutti la propria parte quello che Confagricoltura rivolge alle istituzioni. “Le nostre imprese hanno dimostrato di saperla fare - conclude il presidente di Confagricoltura Cuneo -, ma esigiamo che ci siano chiare strategie nazionali, ed europee, per rafforzare l’agroalimentare, aumentandone la capacità produttiva e competitiva per garantire l’autoapprovigionamento e non permettere all’Italia di perdere spazi di mercato e risorse”. Occorre fare in fretta. Specie su alcune questioni come la carenza di manodopera per le imminenti operazioni stagionali: “Noi continuiamo a svolgere tutte le possibili iniziative per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea ancora Giansanti – Restiamo però in attesa delle specifiche iniziative del Governo. Deve essere chiaro a tutti che ogni giorno che passa, sale il rischio di perdita dei raccolti”.
PSR, Confagricoltura chiede più fondi per i giovani IN PARTICOLARE A TUTTI COLORO IN GRADUATORIA NEL BANDO 4.2.1 DEL 2016 RELATIVO AGLI INVESTIMENTI AZIENDALI. VIA LIBERA DA BRUXELLES ALLA RIMODULAZIONE DELLE RISORSE
L
a crisi che si generando a causa dell’emergenza COVID-19 corre il rischio, secondo le stime dei più autorevoli centri di ricerca economica, di provocare un calo del prodotto interno lordo del 19% e un’esplosione della disoccupazione che per fine anno è prevista attorno al 9%. “Sono dati preoccupanti – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – che devono indurci a individuare misure straordinarie per favorire nuove opportunità di lavoro. È per questo che torniamo a chiedere alla Regione di utilizzare le economie che si stanno generando nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per finanziare tutte le domande in graduatoria dei giovani che hanno aderito al bando 4.2.1 dell’anno 2016 relativo agli investimenti aziendali”. Confagricoltura ritiene che con le economie che si realizzeranno occorrerà finanziare questi progetti, richiesti da giovani con aziende caratterizzate da una potenziale ottimale dimensione economica. “Si tratta di investimenti in larga parte già realizzati in autofinanziamento – sottolinea Allasia – e perciò immediatamente collaudabili e pagabili, che determinerebbero tra l’altro un rapido incremento delle performance di spesa del PSR”.
Trenta milioni per il Psr dopo il via libera di Bruxelles Su questo fronte è di qualche giorno fa la notizia che la Giunta regionale del Piemonte ha approvato la delibera con le proposte di
modifica per l’anno 2020 al PSR, apportando importanti modifiche finanziarie in risposta proprio all’emergenza Covid-19. La rimodulazione dei fondi è stata approvata da Bruxelles e circa 30 milioni di euro di risorse vengono così concentrate sulle misure del PSR 2014-2020 per l’agroambiente, l’indennità compensativa e i giovani agricoltori. Ecco come: - 1 MLN euro di finanziamenti regionali integrativi viene inserito sull’operazione 6.1.1 “insediamento giovani agricoltori”. - 22,3 MLN euro a favore dell’operazione 10.1.1 “produzione integrata” consentendone l’apertura per l’annualità 2020. L’economia generata dalla misura per altri 5 milioni di euro che andranno a finanziare circa 5mila aziende attraverso il prossimo bando. - 8,3 MLN euro a favore dell’operazione 13.1 “indennità compensativa per l’agricoltura in zone montane”, al fine di contribuire, insieme alle economie già presenti sull’operazione, all’apertura del bando 2020 per circa 7 mila aziende. - 1,16 MLN euro a favore dell’operazione 11.1.1 “conversione agli impegni dell’agricoltura biologica” al fine di garantire la possibilità a tutte le aziende che hanno aderito a tale operazione e vedono l’impegno terminato nel 2019 di proseguire ancora un anno, andando ad interessare complessivamente 680 aziende, attraverso l’adesione ai bandi. L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
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IN PRIMO PIANO
L
a Commissione europea ha deciso di prendere nuovi provvedimenti per mettere al riparo il settore agricolo dalla crisi economica innescata dal coronavirus. Ma se negli intenti la manovra trova consensi, è nel budget previsto che si nutrono seri dubbi, briciole in confronto ad altri stanziamenti di ben altra portata.
Coronavirus, insufficienti le risorse Ue all’agricoltura
Dimenticato il settore suinicolo
con i quali sono state disposte una serie di misure per supportare il settore agroalimentare alle prese con la pandemia Covid-19: “Notiamo - accusa il presidente di Confagricoltura - che non è stato considerato il settore suinicolo. E non sono state mobilitate risorse finanziarie aggiuntive per il settore vitivinicolo o l’ortofrutta. Urge fare ricorso nell’immediato alla riserva di crisi già esistente, con una dotazione di circa 470 milioni di euro,
“Provvedimenti inadeguati e carenti sotto il profilo finanziario. Inoltre, sono state ignorate le esigenze delle produzioni tipicamente mediterranee”. È decisamente negativo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sui regolamenti della Commissione europea, pubblicati nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue,
NUOVA PAC
CONFAGRICOLTURA: “LE MISURE SONO INADEGUATE E NON PER TUTTI” AGLI AGRICOLTORI AMERICANI DESTINATI 16 MILIARDI DI DOLLARI di Gilberto Manfrin
e prevedere per l’anno venturo uno stanziamento eccezionale per i mercati agricoli nella nuova proposta sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione che la
Fondo Ue insufficiente Le misure previste dalla Commissione riguardano il varo di aiuti allo stoccaggio privato per latte in polvere, burro, formaggi, carni bovine e del settore ovi-caprino. Prevista, inoltre, la distillazione di crisi per i vini e la possibilità di realizzare iniziative straordinarie a sostegno delle produzioni colpite dalla crisi, anche se non rientranti nell’organizzazione comune dei
L’entrata in vigore sarà rimandata dal 2021 al 2023
L’entrata in vigore della nuova Pac sarà rimandata dal 2021 al 2023 se entro il 30 ottobre non saranno pronti nuovo bilancio Ue e riforma. È la posizione approvata il 28 aprile scorso dalla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sul regolamento transitorio della Politica Agricola Comune che prolunga l’efficacia dei regolamenti Pac oltre il 2020. Gli eurodeputati hanno chiesto anche un fondo anti-crisi da oltre 400 milioni di euro in aggiunta alla normale dotazione finanziaria. La posizione adottata dalla Commissione agricoltura con il voto da remoto dovrà essere negoziata con il Consiglio Ue: l’obiettivo è di arrivare a un accordo entro il 30 giugno. Il protrarsi del negoziato su bilancio Ue e riforma Pac
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GIANSANTI: “URGE FARE RICORSO ALLA RISERVA DI CRISI E PREVEDERE UNO STANZIAMENTO ECCEZIONALE”
Commissione UE presenterà nei prossimi giorni”.
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ha spinto la Commissione europea a proporre, alla fine del 2019, un periodo transitorio di un anno prima dell’entrata in vigore della nuova Pac, dal 2021 al 2022. Gli eurodeputati chiedono di fatto l’entrata in vigore nel 2023, visto che è molto improbabile che la riforma sia pubblicata in Gazzetta Ue a ottobre. La commissione Agricoltura ha proposto inoltre che, se il budget pluriennale Ue 2021-27 non fosse approvato in tempo, i tetti di spesa Pac restino quelli del 2020, mettendo di fatto gli agricoltori al riparo dai tagli proposti dalla Commissione europea per il periodo finanziario post 2020. Tra le altre misure approvate, un accesso più facile al fondo contro le perdite di reddito degli agricoltori, la possibilità di
autoregolamentazione per i produttori organizzati di olio e, per il vino, l’estensione del periodo di validità dei diritti di impianto delle viti fino al termine del periodo transitorio. Sull’estensione del regolamento transitorio della PAC per altri due anni si è espresso anche il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, e Federalimentare: “Esprimiamo soddisfazione per il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue che ha di fatto posticipato a due anni il periodo di transizione che accompagnerà le attuali regole della Pac sino alla prossima riforma e che potrebbe quindi estendersi fino al 2022”.
USA VS UE
16.000 MILIONI
80 MILIONI
Balza subito all’occhio la differenza di stanziamenti destinati al settore primario negli Stati Uniti rispetto a quanto concesso dalla Ue
AIUTI COVID-19 mercati. Ma a far storcere maggiormente il naso è la quantità dei fondi stanziati: il budget delle proposte ammonta, infatti, ad appena 80 milioni di euro, decisamente insufficienti se paragonati a ciò che sta avvenendo, per esempio, oltre oceano.
Negli Usa investiti miliardi di dollari Ben diverso è il trattamento che è stato riservato agli agricoltori a “stelle e strisce”. Gli Stati Uniti, infatti, per bocca del presidente americano Donald Trump, hanno annunciato un programma di aiuti da 16 miliardi di dollari in pagamenti agli agricoltori e agli allevatori. Lo ha ricordato anche il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, precisando tra l’alto come “per far fronte, nel 2014, alle conseguenze del blocco delle esportazioni agroalimentari della UE sul mercato della Federazione Russa, fu disposta una spesa straordinaria di oltre un miliardo di euro. Ora, nel vivo di una crisi epocale, i fondi messi a disposizione del settore si attestano appena a 80 milioni”. Così, se dall’altra parte dell’Oceano sono state varate misure incisive per la continuità produttiva delle imprese, dalla Ue sono di contro arrrivate solo misure superficiali, accompagnate da autorevoli riconoscimenti per il lavoro svolto dagli agricoltori. Il presidente Giansanti ha così concluso: “Ci dobbiamo preparare ad affrontare con mezzi e strumenti inadeguati una crisi che non sarà di breve durata. Il corretto funzionamento della filiera agroalimentare è un interesse strategico per la collettività”.
SCAMBI COMMERCIALI A PICCO
Perdite di 4 mld per l’agroalimentare A causa della pandemia Covid-19, l’andamento del commercio internazionale subirà quest’anno una drastica riduzione. Secondo le previsioni elaborate dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) – fa sapere Confagricoltura – è da mettere in preventivo un taglio compreso tra il 13 e il 32% sui livelli raggiunti nel 2019. “La riduzione riguarderà inevitabilmente anche il settore agroalimentare – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - interrompendo così la fase di crescita fatta registrare negli anni ultimi anni e che ha compensato in misura significativa la stagnazione della domanda interna”. “Sulla base delle previsioni del WTO, il Made in Italy agroalimentare potrebbe ridursi complessivamente di oltre 4 miliardi. Un ammontare di poco inferiore al totale delle esportazioni di settore destinate annualmente al mercato statunitense. Anche le stime della Commissione Ue sono preoccupanti. Le esportazioni europee di vini, ad esempio, potrebbero far registrare un calo del 14%”.
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FAUNA SELVATICA
Selvatici senza lockdown e la politica non interviene CONFAGRICOLTURA HA SCRITTO A REGIONE E PROVINCIA DI CUNEO TORNANDO A CHIEDERE INTERVENTI URGENTI Recenti danni da cinghiali e caprioli alle coltivazioni
di Fabio Rubero
I
n queste difficili settimane di emergenza sanitaria, il lavoro di numerose aziende agricole è reso ancora più complicato dai danni causati da una fauna selvatica per la quale non esistono evidentemente lockdown e quarantena che tengano. E i danni alle coltivazioni in tutta la provincia di Cuneo sono ingentissimi.
INTERVENTO
Affinchè l’attenzione sul tema resti alta e si lavori all’individuazione ed alla messa in pratica delle adeguate soluzioni, il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, si è rivolto alle istituzioni con due diverse lettere. In una prima missiva recapitata alla Regione ha ricordato come l’articolo
36 della Legge Regionale n. 19/2009 chiarisca che, a fronte dei danni arrecati dalla fauna protetta, compete un diritto soggettivo al risarcimento integrale del danno. Ma non solo. Confagricoltura, sottolineando il momento di estrema difficoltà che sta attraversando un settore a più riprese definito essenziale sia dal governatore
degli animali selvatici. Alla Regione è stata inoltre chiesta la possibilità, per gli agricoltori danneggiati dal forte incremento degli attacchi di selvatici, di autocertificare i danni subiti. Dal canto suo, Palazzo Lascaris, anche considerate le difficoltà degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) ha invitato le aziende a disporre in tempo utile le perizie e
Faletti: “Ci sentiamo impotenti di fronte a danni continui” “Già in una situazione di ‘normalità’ i danni causati dagli animali selvatici sono un’autentica piaga con cui conviviamo da anni. Una situazione che il lockdown ha di fatto ancor più acuito ed esasperato in conseguenza della maggiore libertà di movimento e spostamento degli animali che non avendo trovato persone in giro si sentono ovviamente più liberi di spostarsi”. È l’allarme lanciato da Andrea Faletti, agricoltore di Somano e consigliere di Confagricoltura Mondovì. “Praticamente ogni giorno - prosegue Faletti - ancor prima di giungere ai nostri terreni sappiamo che troveremo le nostre colture danneggiate. Una situazione avvilente a causa di un perenne senso di impotenza con il quale siamo costretti a convivere visto che ci troviamo costretti a dovere assistere quotidianamente alla “distruzione” di ciò che faticosamente cerchiamo di portare avanti con il nostro lavoro quotidiano”.
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Cirio, sia dal presidente Conte, ha evidenziato come l’Unione Europea abbia portato da 20 a l00 mila euro il limite massimo dei cosiddetti “aiuti di stato” all’agricoltura, invitando la Regione a prodigarsi affinché anche le aziende italiane possano immediatamente giovare di tale beneficio, in relazione ai danni subìti ad opera
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Faletti è deluso dal fatto che gli appelli ripetutamente lanciati sembrano cadere nel vuoto così come le sue reiterate segnalazioni agli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) competenti: “Quando lo scorso anno ho proposto al tecnico faunistico di competenza di provvedere ad effettuare il numero concordato di abbattimento dei capi, mi sono sentito rispondere che dai monitoraggi effettuati nelle zone prese a campione relativamente al popolamento dei selvatici risultava esserci stata una decrescita numerica e che dunque occorreva provvedere ad un ripopolamento”. I danni sono di diverso tipo e, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non riguardano solamente alcune colture: “I caprioli, ad esempio, fanno danni nei campi di mais, così come nei noccioleti e nelle vigne. Insomma, è un problema che deve trovare al più presto una soluzione poiché riguarda trasversalmente il comparto agricolo”.
precisando che è sempre indispensabile la denuncia di danno e che viene suggerito di predisporre materiale fotografico dei luoghi e dei danni subiti. Nella seconda lettera destinata alla Provincia, invece, sono stati segnalati i danni alle colture causati da branchi di cinghiali in diverse zone della Granda. Nella medesima lettera Confagricoltura Cuneo si è fatta portavoce delle istanze di numerose aziende, richiedendo l’intervento
del personale provinciale addetto per il controllo e l’abbattimento di urgenza degli ungulati e, laddove possibile, di procedere agli abbattimenti diretti come previsto dal piano di controllo della specie cinghiale 2019/2023. “È paradossale – commenta il presidente Allasia – che ancora una volta si debba intervenire su una questione divenuta ormai cronica. Un problema che, tra l’altro, non riguarda soltanto l’agricoltura, ma
in generale l’incolumità dell’intera popolazione, che ci trasciniamo da anni e che fa sorgere il dubbio che, tempi tecnici a parte, non si voglia intervenire, magari per il timore di scontentare qualcuno. Problematiche che hanno ampie sfaccettature: si parla spesso del cinghiale, dimenticando che anche il capriolo causa pesanti danni. Politica e pubblica amministrazione si assumano le proprie responsabilità e prendano decisioni
su una questione che in tutta la provincia è di vitale importanza. Si decida una volta per tutte se va o meno tutelato (anche a costo di qualche capo abbattuto in più) un settore che, anche in questo difficile momento, ha dimostrato la sua virtuosità garantendo il sostentamento della popolazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie come dimostra il bassissimo numero di contagi da coronavirus al suo interno”.
“Non è più rimandabile – aggiunge Adriano Rosso, responsabile Confagricoltura zona Cuneo – l’affiancamento agli addetti alla vigilanza di personale che possa intervenire con assoluta tempestività nelle zone in cui è vietata l’attività venatoria, ovvero laddove, per l’incolumità di cui godono, i selvatici arrecano gravi danni per il cui rimborso, a causa di un rimpallo di competenze tra enti, le aziende si trovano a dovere attendere anche anni”.
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NUOVO SERVIZIO
JESSICA
CERRATO Responsabile Paghe Confagricoltura Cuneo
SONO GIÀ CENTINAIA I PROFILI GIUNTI AI NOSTRI UFFICI, NEL 60% DEI CASI SONO ITALIANI È IL MOMENTO GIUSTO PER CANDIDARSI
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Aziende e lavoratori si incontrano su AgriJob PIATTAFORMA GRATUITA DI CONFAGRICOLTURA PER CHI CERCA E OFFRE OCCUPAZIONE NEL SETTORE di Fabio Rubero
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er far fronte all’evidente carenza di manodopera in vista delle prossime campagne di raccolta ormai alle porte, Confagricoltura Cuneo mette gratuitamente a disposizione di chiunque lo desideri il proprio ser-
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vizio “AgriJob”: una piattaforma web che ha l’obiettivo di facilitare l’incontro tra aziende agricole e lavoratori, servizio di intermediazione tra chi offre e chi cerca lavoro, riconosciuto dal Ministero del Lavoro.
“Il servizio è ormai in funzione da diverse settimane – commenta Jessica Cerrato, responsabile Paghe e Fiscale di Confagricoltura Cuneo – e i profili giunti presso i nostri uffici sono già diverse centinaia, sia dalla provincia di Cuneo e dal Piemonte, sia da altre zone d’Italia, segno che c’è molta voglia di lavorare in ambito agricolo. Nel 60% dei casi si tratta di italiani, per la maggior parte cassaintegrati e studenti, ma gli attuali strumenti a disposizione delle aziende non permettono di poter gestire agevolmente questi profili. Ecco perché continuiamo
PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE GLI UFFICI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO a chiedere urgentemente una semplificazione delle procedure di collocamento per chi percepisce sussidi o non ha un’occupazione. Questo è dunque il momento giusto, sia per chi cerca lavoro e sia per chi lo offre (aziende) di inviare la propria candidatura e le proprie necessità sulla piattaforma. I nostri uffici sono quotidianamente impegnati a visionare e ad analizzare, da un lato, tutte le domande pervenute e, dall’altro, le professionalità richieste dalle imprese, al fine di fornire la migliore soluzione per entrambe le parti”.
zate alla sede di Confagricoltura Cuneo che immediatamente si attiva per far sì che si incontrino le offerte e le domande compatibili. Iscriversi alla piattaforma è importante sia per gli aspiranti lavoratori, sia per le aziende che specie quest’anno sono alla ricerca di manodopera per le imminenti campagne di raccolta e anche per altre mansioni maggiormente professionalizzate Confagricoltura Cuneo invita quindi i lavoratori a proporre la propria candidatura e le aziende ad iscriversi gratuitamente, segnalando le figure richieste e la zona di lavoro. Per qualsiasi informazione a riguardo è possibile contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo (tel. 0171.692143 – mail: cuneo@confagricoltura.it).
Iscriversi ad AgriJob è semplice e gratuito Iscriversi alla piattaforma è semplice e veloce ed avviene attraverso la compilazione di un apposito modulo che si ottiene cliccando sul banner dedicato presente nella home page del sito web confederale www.confagricoltura.it o inquadrando il QR Code qui a fianco con il proprio smartphone. Tutte le candidature che interessano la Granda vengono automaticamente indiriz-
INQUADRA IL QR E ACCEDI ALLA PIATTAFORMA AGRIJOB Inquadra il codice QR con la fotocamera dello smartphone accedi direttamente alla piattaforma gratuita AgriJob dove lasciare la tua candidatura o le tue esigenze di manodopera
Il banner che contraddistingue la piattaforma AgriJob
CIMICE ASIATICA
C’è il decreto per l’antagonista naturale
Continua a tenere banco, arricchendosi di un nuovo ed atteso capitolo, la questione relativa alla ormai annosa questione della cimice asiatica. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 dello scorso 14 aprile è stato infatti pubblicato il decreto del Ministero dell’Ambiente relativo a “Criteri per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie autoctone di cui all’allegato D del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357, e per l’immissione di specie e di popolazioni non autoctone”. Un decreto piuttosto snello, composto infatti da soli tre articoli nei quali vengono stabiliti i criteri per la reintroduzione ed il ripopolamento delle specie autoctone ed i criteri per l’immissione in natura delle specie non autoctone utili.
Secondo quanto indicato nel decreto, è dunque ora possibile introdurre l’antagonista alloctono, ovvero quella “vespa samurai” utile a contrastare la diffusione del pericoloso insetto. Tocca ora alle Regioni che hanno riportato danni causati dalla cimice asiatica fare apposita richiesta al Ministero dell’Ambiente al fine di poter procedere all’immissione degli insetti, il cui lancio dovrebbe avvenire a partire da metà giugno. Qualcosa si muove anche sul fronte degli aiuti alle aziende che hanno subìto i danni, le cui procedure di accesso verranno ora definite dalle Regioni che hanno raggiunto un accordo con il ministro Bellanova in un incontro svoltosi nello scorso mese di aprile.
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FRUTTICOLTURA
Urgono strumenti più snelli per le imminenti raccolte CONFAGRICOLTURA CUNEO CHIEDE ALLA POLITICA DI PENSARE AD UN UTILIZZO TEMPORANEO DEI VOUCHER A CASSAINTEGRATI di Fabio Rubero
Apertura delle reti antigrandine nei frutteti cuneesi. Non mancano le mascherine (Foto Andrea Ingaramo)
S
embra davvero non dover conoscere pace il mondo dell’ortofrutticoltura cuneese. Se lo scorso anno è stato principalmente contraddistinto da una perdurante situazione di difficoltà di aziende costrette a pagare a caro prezzo gli annosi problemi strutturali e letteralmente “strozzate” da un mercato in cui imperversa il gioco al ribasso, quest’anno l’emergenza sanitaria, tuttora in corso, comporta l’impossibilità di poter usufruire della grande platea di lavoratori stagionali che rappresenta un ambito dal quale le aziende abitualmente attingono per adempiere alle necessità del momento. Dal canto suo Confagricoltura Cuneo ha immediatamente messo a disposizione di aziende ed aspiranti lavoratori la sua piattaforma “AgriJob” e, attraverso il presidente provinciale del-
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la sezione Ortofrutta Claudio Sacchetto, lancia un appello affinchè sia più ampio possibile l’insieme da cui attingere lavoratori per le imminenti campagne di frutta e verdura. “Ben venga l’apertura a chi percepisce il reddito di cittadinanza, che però nella nostra provincia non rappresenta una fetta così importante della popolazione. Una vera e propria svolta sarebbe la possibilità di utilizzare i voucher attraverso i quali far lavorare, ad esempio, le tante persone che le aziende sono state costrette a mettere momentaneamente in cassa integrazione. Si tratterebbe solamente di “spostare” la manodopera laddove ce n’è bisogno. Finite le campagne e ritornati in una situazione di quasi normalità, i lavoratori potrebbero tranquillamente tornare nelle loro aziende a svolgere ciò che fanno abitualmente”.
I consumi tengono, ma i prezzi? In questa difficilissima situazione la voce dei consumi indica al momento una sostanziale tenuta. “I consumi per il momento sono stabili o leggermente in rialzo – aggiunge Sacchetto – con le mele che stanno via via lasciando spazio alle varie primizie. Il futuro è tuttavia incerto, per via delle tante incognite che incombono sul settore”. Tra queste di certo i prezzi di mercato. “Le non eque quotazioni dei prodotti continuano ad essere uno dei problemi principali per il settore, purtroppo, ma fino a quando non si interviene a livello comunitario per correggere le storture presenti nelle varie filiere questa situazione non si risolverà. Purtroppo quando si ha un prodotto deperibile e dunque da dover vendere, generalmente, in poco tempo non si ha mai il ‘coltello dalla parte del manico’ e ci si deve gioco forza adeguare alle dinamiche del mercato che di certo non favoriscono gli agricoltori”. Per quanto concerne poi l’operatività generale del comparto in tempo di coronavirus, Sacchetto aggiunge. “Le nostre aziende, come tutte quelle del settore primario, hanno sempre lavorato rispettando le normative igienico-sanitarie di riferimento e continueranno a farlo. Si sono adeguate alle nuove disposizioni facendo sì che i propri addetti utilizzino i dispositivi di protezione individuale necessari e che mantengano le adeguate distanze di sicurezza affinchè sia tutelata la salute di ogni singolo lavoratore. Tutto ciò, però, rappresenta inevitabilmente un’ulteriore voce di costo che va ad aggiungersi alle tante altre che devono sostenere e dunque finisce per acuire ancor di più le ormai croniche difficoltà del settore”. La provincia di Cuneo, lo ricordiamo, detiene il primato del comparto frutticolo piemontese ed è ai primi posti in Italia in virtù dei suoi oltre 380 milioni di fatturato, i suoi 12.000 ettari e le sue oltre 4.500 aziende concentrate soprattutto nell’area del Saluzzese.
ACCOGLIENZA STAGIONALI
Fondi regionali per la sistemazione in azienda Ad inizio di quest’anno, prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria, Confagricoltura Cuneo ha sottoposto all’attenzione della Regione Piemonte, in particolare agli assessorati all’Agricoltura e alla Sanità e Politiche Sociali, una proposta con cui intraprendere un virtuoso percorso sperimentale teso a rafforzare il sistema frutticolo del Saluzzese. Un progetto che prevedeva di dotare le imprese di moduli abitativi da destinare ai lavoratori stranieri. La Regione ha così deciso di stanziare 97 mila euro di contributi per l’ospitalità dei salariati in agricoltura da destinare ai Comuni, alle Unioni di Comuni e ai Consorzi di Comuni del Piemonte. I contributi permettono agli enti locali di installare direttamente presso l’azienda agricola che ne fa richiesta strutture prefabbricate ad uso abitativo e temporaneo: si tratta di prefabbricati, moduli abitativi anche tipo container a noleggio. L’importo massimo concesso all’ente richiedente per il progetto delle strutture abitative è di 25 mila euro. La gestione delle strutture è responsabilità degli enti locali beneficiari, assicurandosi che gli interventi siano eseguiti in conformità alle norme edilizie e igienico-sanitarie. “Sosteniamo da sempre che la strada da seguire è quella di favorire la sistemazione della manodopera stagionale presso le aziende datoriali, ancor più in questo momento in cui l’emergenza sanitaria in corso impone norme ancora più stringenti per il ricovero abitativo di chi lavora – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte –. Ma perché ciò avvenga le aziende devono essere messe in condizione di poter fornire questo sostegno. Quanto deciso dalla Regione va in questa direzione, servono tuttavia ancora più risorse da destinare a questa iniziativa”.
Lagnasco Group e JoinFruit, accordo che fa bene al settore LE DUE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI FRUTTICOLI HANNO SIGLATO UN’INTESA IN VIGORE DALLA PROSSIMA CAMPAGNA
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agnasco Group e JoinFruit, due importanti Organizzazioni di Produttori del settore ortofrutticolo cuneese hanno siglato, nel mese di aprile, un innovativo accordo che entrerà in vigore dalla prossima stagione commerciale. L’operazione, fortemente voluta da entrambe le società è il frutto di un lungo percorso che ha alla base radici comuni e la stessa voglia di guardare al futuro, mantenendo intatta l’identità d’origine.
Gli obiettivi comuni Lagnasco Group e Joinfruit si impegnano insieme a condividere le risorse e le competenze, acquisite negli anni, e si sono poste come obiettivo l’efficientamento di entrambe le strutture, la valorizzazione dell’intera filiera ortofrutticola, l’ottimizzazione dei processi produttivi e soprattutto una sempre maggiore attenzione ai soci produttori, anima e patrimonio da sempre inestimabile. La vision è quella di guardare insieme alle sfide che dovranno affrontare i soci produttori e i magazzini, in un contesto di criticità sempre maggiori dal punto di vista dei costi e della competitività sia sul mercato interno che su quello internazionale. Questo accordo nasce per dare una risposta importante alle difficoltà del settore con la convinzione che il rafforzamento degli strumenti di organizzazione e di concentrazione dell’offerta agricola, rappresentino una carta vincente e concreta per le aziende frutticole. Confagricoltura Cuneo augura buon lavoro alle due OP ed è disponibile a collaborare con loro per il bene di tutto il comparto frutticolo.
I due “attori” protagonisti Lagnasco Group, fondata nel 1996 dalla preesistente Associazione Produttori Ortofrutticoli Associati, è una cooperativa di produttori, alla quale aderiscono 180 aziende agricole e due cooperative associate (Blu di Valle e Il Frutto Permesso). Il suo costante impegno, consolidato negli anni, le ha permesso di consolidare, ottimi rapporti con la grande distribuzione nazionale e internazionale, facendosi conoscere e riconoscere per i principali prodotti ortofrutticoli ma, anche e soprattutto, per una nuova visione del comparto frutticolo. Spicca tra tutti Eplì®, un progetto nato con la consapevolezza che oggi più che mai, il prodotto in sé non è più sufficiente. Per attrarre i consumatori e la grande distribuzione, bisogna creare un valore aggiunto, capace di garantire con un prezzo equo e giusto il lavoro di chi produce, di chi vende e rispettare il consumatore. Joinfruit è una giovane organizzazione di produttori ortofrutticoli che ha iniziato ad operare a inizio 2016, in 6 centri di lavorazione e rappresenta oltre 170 soci e oltre 1700 ha dislocati in provincia di Cuneo, in provincia di Latina, in Veneto e in Calabria. La mission fondante è la voglia di essere presente, sul mercato di riferimento, come operatore forte e attivo grazie all’esperienza e alla credibilità di soci quali Sanifrutta, Ponso, Trybeca, Maero Frutta, Nature Grow e Coofrutta. Una sfida importante, che si gioca oggi sui mercati nazionali e internazionali, avendo sempre presente quanto l’unità e la forza del gruppo siano elementi imprescindibili. L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
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ZOOTECNIA
Nelle stalle cuneesi gli effetti del Covid-19 PUR CON DIFFERENZE TRA DI LORO, I COMPARTI ZOOTECNICI RISENTONO DELLE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA SUI MERCATI di Silvia Agnello
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nche se con intensità differente per i diversi settori, la pandemia e il conseguente lockdown hanno impattato pesantemente sul mondo zootecnico. L’attività lavorativa è proseguita nel rispetto delle nuove norme di sicurezza, ma a destare preoccupazione è
BELLA NOTIZIA
la situazione del mercato. Il fenomeno più rilevante è l’azzeramento del canale horeca (ristorazione collettiva privata e pubblica), ad eccezione delle mense ospedaliere e poche altre. Ma se per le carni bovine i danni sono al momento contenuti al di sotto del livello di guardia, in un settore che si è affacciato al 2020 con profonde fragilità
come quello dei suini, la pandemia sta portando le aziende ad una situazione di estrema difficoltà. Anche l’avicoltura, dopo alcune settimane in cui l’andamento era stato positivo, dalla seconda decade di aprile è entrata in sofferenza. Abbiamo sentito in proposito i presidenti di sezione per un quadro completo della situazione.
Un parto di buon auspicio!
Un segnale di buon auspicio per uscire presto da questa emergenza. Così vogliamo intendere il parto trigemellare che è avvenuto a inizio mese nell’azienda agricola Giraudo Fratelli di Vinadio. Tre piccole vitelline che, se pur minute, godono di ottima vitalità e salute, così come la loro mamma. La notizia di un parto trigemellare bovino è un evento più unico che raro!
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BOVINI Giù i prezzi per Piemontesi e capi francesi. Timori per i prossimi mesi
“I prezzi dei tori all’ingrasso, così come i volumi, hanno subìto in questo periodo una diminuzione. La stessa situazione si è verificata, per quanto riguarda la Piemontese, per le vacche a fine carriera, che hanno visto venire meno il loro principale sbocco commerciale, quello della ristorazione - commenta il presidente della Sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo Alberto Brugiafreddo –. In percentuale, la diminuzione del prezzo di aggira intorno al 10%. Per i francesi (vitelli nati in Francia n.d.r.), la diminuzione del prezzo è stata un po’ più contenuta, ma anche per loro ci sono stati problemi sui volumi. Queste variazioni non hanno però prodotto giovamenti per il consumatore finale. Ma deve essere chiaro
che eventuali rincari subìti dai consumatori non sono imputabili alle aziende zootecniche, che hanno anzi visto il loro prodotto deprezzarsi. Sulle materie prime si sono verificati rincari sui mangimi e, soprattutto, sulla soia, che sono poi andati rientrando”. Per quanto riguarda lo “stato di salute” del settore e le prospettive future, Brugiafreddo dichiara: “Ritengo che le valutazioni vadano fatte tenendo conto del contesto. Noi siamo stati colpiti da questa emergenza, ma ci sono comparti che lo sono stati molto più duramente: magari hanno dovuto bloccare del tutto l’attività oppure lavorano a ranghi ridottissimi, senza ancora prospettive di tornare a regime… Per i mesi a venire qualche timore c’è, soprattutto per il rischio che l’accumulo di capi rimasti invenduti in queste settimane vada a riversarsi sui mesi estivi, quando il consumo di carne normalmente cala. Questo porterebbe a una saturazione del mercato e provocherebbe conseguenze più gravi rispetto a quelle che stiamo vedendo e vivendo ora”.
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AVICOLI Uova su livelli costanti, carni in flessione Racconta Oreste Massimino, presidente della Sezione avicola provinciale, regionale e nazionale: “Nelle prime settimane dell’emergenza, sia per le uova sia per le carni il mer-
cato si è mantenuto buono, con una domanda forte, che ha portato il bollettino nazionale a registrare un buon incremento del valore. A far da eccezione a questo andamento positivo sono stati i prodotti destinati quasi esclusivamente alla ristorazione, quali per oche, anatre, faraone… Questi, con la chiusura dei ristoranti, sono andati in crisi immediatamente. La carne per cui il consumo è anche di tipo domestico, invece, ha visto una prima fase in
cui la richiesta è cresciuta, anche perché molte persone che si trovavano confinate in casa avevano più tempo da dedicare alla preparazione dei pasti, privilegiando magari proprio il pollo per il suo costo contenuto. Questa situazione è perdurata fino alla prima decade di aprile. Successivamente, mentre la richiesta di uova si è mantenuta costante e robusta, sulle carni si è fatto sentire il contraccolpo della chiusura di mense e rosticcerie, che costituiscono uno
sbocco importantissimo per la nostra produzione. Il venir meno di questi canali ha prodotto un surplus che si è accumulato per circa un mese e, quando questo invenduto è stato buttato sul mercato, si è creata una eccedenza di offerta che ha fatto crollare i prezzi. Tra l’altro, a causa dei problemi di aviaria che si sono verificati in Ungheria, Polonia e Germania si è anche bloccata la possibilità di esportare le uova da cova verso altri Paesi europei”.
SUINI Calo della domanda ed eccedenza di offerta “Il comparto suinicolo sta vivendo una situazione molto grave – dichiara il presidente della Sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo Roberto Barge -. Bisogna considerare che
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ZOOTECNIA
un 30% del capo macellato è destinato alla produzione di salumi e di insaccati, ma con la chiusura di bar, ristoranti e agriturismi la domanda di questi prodotti si è contratta fortemente. Di conseguenza i macelli hanno ridotto l’attività e questo ha creato un’eccedenza di offerta, che ha fatto calare il prezzo in modo preoccupante: a partire dall’inizio dell’epidemia, a inizio marzo, nel giro di sole otto settimane il prezzo dei suini grassi è diminuito di 40 centesimi/kg. Inoltre gli animali restano inevitabilmente più a lungo nelle stalle e vanno fuori peso. Questo determina un ulteriore deprezzamento. Il mancato ritiro dei suini grassi da parte dei macelli si ripercuote sui lattoni, che non possono passare al ristallo. Si crea dunque una un’eccedenza e, quindi, una contrazione del prezzo anche dei lattoni. Nelle prime settimane si è aggiunto anche il rincaro delle materie prime per il ritardo dell’attracco delle navi e le difficoltà dei trasporti. Per fortuna questa situazione, che non era determinata da una vera carenza di cereali ma da un’operazione speculativa, sta rientrando”. Il comparto vive dunque una situazione preoccupante e, sempre secondo Barge, anche i mesi a venire non saranno facili: “Fino a quando la ristorazione non tornerà a regime, i prezzi continueranno a scendere. Ma la riapertura non è prevista prima di giugno e, comunque, con i coperti contingentati, la domanda difficilmente riuscirà a risollevarsi in modo significativo da far rialzare il prezzo”.
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Operazioni in tutta sicurezza in un’azienda suinicola (Foto Roberto Barge)
Suini, il settore paga caro il Coronavirus IL PRESIDENTE NAZIONALE CLAUDIO CANALI SPIEGA ALCUNE CAUSE DEL DIFFICILE MOMENTO di Silvia Agnello
“I
l settore ha bisogno di una scossa”. Con queste parole, il presidente della Federazione nazionale suini di Confagricoltura, Claudio Canali si esprime sulla difficile situazione che il comparto suinicolo sta attraversando a livello nazionale. Il 2019, nonostante l’andamento positivo del secondo semestre, si è chiuso con una media dei prezzi inferiore rispetto all’anno precedente. Gli operatori si erano però affacciati al 2020 con la speranza che proseguisse il trend degli ultimi mesi, in cui il dilagare della peste suina in Cina aveva modificato il mercato a favore dei produttori italiani. Invece, proprio dalla Cina è arrivato il problema con P maiuscola. Spiega Canali: “L’emer-
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genza Coronavirus ha impattato sul settore come un virus su una persona già affetta da altre patologie. La crisi del prosciutto si protrae ormai da anni: i prosciuttifici hanno messo a balia più cosce di quante erano probabilmente in grado di gestirne e la revisione del disciplinare che è stata condotta lo scorso anno è stata un’occasione persa in termini di rilancio del prosciutto DOP”. A fine aprile, su una media storica di 150 mila capi macellati a livello nazionale a settimana, si è registrato un riporto di 200 mila capi, un quantitativo pari dunque a circa una settimana e mezza di lavorazione. Ma, mentre i macelli e i prosciuttifici hanno rallentato per trovare un equilibrio a loro favorevole o perlomeno non dannoso, gli allevamenti non possono certo fermarsi. “Il sistema si è impallato con tutto il peso che ricade sugli allevamenti – prosegue Canali – Ci tro-
viamo con un 15 -20% di animali in più nelle stalle che aumentano di peso. Una situazione che, tra l’altro, rischia di diventare critica anche in termini di benessere animale”. Nelle scorse settimane, gli attori della filiera si sono confrontati presso il tavolo promosso dal Ministero. In quell’occasione, Confagricoltura ha supportato la richiesta di distogliere prodotto in eccedenza dal mercato. Prosegue Canali: “Togliere un certo quantitativo di cosce può aiutare, ma se non si interviene in fretta, rivedendo anche i rapporti lungo filiera, arriveremo presto al punto di non ritorno. Oggi gli allevatori perdono tra gli 80 e i 100 euro a capo e, anche ipotizzando una ripresa immediata, cosa che non è verosimile, ci vorrebbero mesi per esaurire le scorte”. A gravare anche la situazione import-export, con solo nove i macelli autorizzati all’esportazione in Cina, mentre si importano 53 milioni di cosce a fronte di 20 milioni prodotte. Conclude Canali: “Vanno limitate le importazioni, privilegiando i capi nazionali. Come filiera, con le istituzioni dobbiamo delineare la nuova suinicoltura nazionale, ragionando di programmazione produttiva, Dop e capacità di export delle nostre eccellenze”.
SUINI
20%
% di suini fermi nelle stalle che faticano ad essere venduti
INVENDUTI
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LE MISURE “AGRICOLE” DEL DECRETO CURA ITALIA La Camera ha convertito in legge il decreto 18/2020 “Cura Italia”, senza modifiche rispetto al testo approvato in Senato. Il decreto ha recuperato una serie di “emendamenti agricoli” approvati in Commissione, con nuove misure di sostegno all’agricoltura. In particolare per il settore agricolo si prevede: - la possibilità da parte delle Regioni di concedere anche ai lavoratori del comparto agricolo il trattamento di integrazione salariale in deroga (art. 22); - un’indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’INPS (relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali (art. 28); - un’indennità in favore degli operai agricoli a tempo determinato che non siano titolari di pensione e che nel 2019 abbiano svolto almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo (art. 30); - la proroga dal 31 marzo
2020 al 1° giugno 2020 del termine di presentazione delle domande per i trattamenti di disoccupazione agricola (art.32). Vengono inoltre stabiliti: - l’istituzione del Fondo per la promozione integrata, dotato di 150 milioni di euro per il 2020, per la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per sostenere le esportazioni italiane e l’internazionalizzazione del sistema economico nazionale nel settore agroalimentare (art. 72); - l’aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l’anticipo da parte delle imprese agricole (art. 78, co.1, 1-bis e 1-ter);
- la possibilità per le amministrazioni di posticipare al momento del saldo le verifiche relative alla conformità dei provvedimenti di concessione dei contributi alla regolarità contributiva, fiscale, europea, in materia di aiuti di Stato, e di certificazione antimafia, resa non più obbligatoria fino al 31 dicembre 2020, in ragione dell’emergenza sanitaria, ai fini del pagamento dei contributi derivanti dalla PAC. Vengono, poi, apportate due ulteriori modifiche al codice antimafia: la prima prevede che la documentazione antimafia sia acquisita in caso di elargizione di fondi statali per i terreni agricoli solo nel caso in cui l’importo degli stessi fondi sia superiore a 5.000 euro; la seconda stabilisce che la documentazione antimafia
non è richiesta per i provvedimenti che erogano aiuti il cui valore complessivo non supera i 150.000 euro (art. 78, commi 1-quater, 1-quinquies e 1-sexies, comma 2- undecies e 3-quinquies); - l’istituzione di un Fondo di 100 milioni di euro, per il 2020 per la copertura degli interessi su finanziamenti bancari e sui mutui dalle imprese agricole, nonchè per le imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura che hanno dovuto sospendere l’attività l’arresto temporaneo dell’attività di pesca (art. 78, co.2); - la configurazione come pratica commerciale sleale vietata la subordinazione dell’acquisto di prodotti agroalimentari a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 e l’introduzione
delle relative sanzioni (art. 78, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater); - l’estensione alle imprese agricole della possibilità di avvalersi degli interventi del Fondo di garanzia (art. 78, comma 2-quinquies); - la previsione, ai fini dell’adempimento delle misure di sorveglianza sanitaria dei lavoratori agricoli, che la visita medica abbia validità annuale e consenta al lavoratore di prestare la prestazione lavorativa anche presso altre imprese agricole che abbiano gli stessi rischi lavorativi, senza necessità di ulteriori accertamenti medici. È reso poi, possibile stipulare apposite convenzioni affinché il medico competente non sia tenuto ad effettuare la visita degli ambienti di lavoro; in tal caso, il giudizio di idoneità
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produce effetti nei confronti di tutti i datori di lavoro convenzionati (art. 78, commi 2-sexies e 2-decies); - la possibilità di poter costituire pegno rotativo sui prodotti agricoli e alimentari a indicazione d’origine protetta, inclusi i prodotti vitivinicoli e le bevande spiritose (art. 78, commi 2-duodecies e 2-quaterdecies); - la sospensione per le imprese del settore florovivaistico fino al 15 luglio 2020 dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali nonché la sospensione tra il 1° aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA (art. 78, comma 2-quinquiesdecies); - l’incremento di 50 milioni per l’anno 2020 del Fondo distribuzione derrate alimentari agli indigenti (art. 78, comma 3) - l’incremento dell’indennità a favore del personale dell’ICQRF - Ispettorato centrale della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (art. 78, comma 3-bis); - la possibilità, nelle more dell’emergenza sanitaria in atto, di rilasciare da parte degli organismi di certificazione dei prodotti biologici e a denominazione protetta i certificati di idoneità senza procedere alle visite in azienda (art. 78, comma 3-quater); - la proroga al 31 dicembre 2020 della validità
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dei permessi di soggiorno dei lavoratori stagionali agricoli in scadenza tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020 nonché la predisposizione di strumenti di intervento sanitario sugli alloggi e sulle condizioni dei lavoratori agricoli e dei braccianti, di concerto con le Regioni, i Comuni interessati e le autorità sanitarie (art. 78, commi 3-sexies e septies); - la fissazione del 30 settembre 2020 come termine per la pubblicazione del bando per gli incentivi a favore degli impianti di biogas gestiti, a determinate condizioni, dagli imprenditori agricoli (art. 78, comma 3-octies); - la riprogrammazione delle risorse previste dal programma operativo nazionale del Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca (art. 78, comma 3-novies); - la concessione di mutui a tasso zero a favore delle imprese agricole ubicate nei comuni nell’allegato n. 1 al DPCM del 1 marzo 2020, avvalendosi di una disponibilità finanziaria di 10 milioni di euro per il 2020 (art. 78, commi 4-bis, 4-ter, 4-quater e 4-quinquies); - la rinegoziazione dei mutui e degli altri finanziamenti in essere al 1 marzo 2020, richiesti dalle imprese agricole per soddisfare le esigenze di conduzione e/o miglioramento delle strutture produttive (art. 78, comma 4-sexies) - la possibilità di inviare in via telematica la copia per
immagine della delega agli intermediari abilitati ai fini della presentazione delle dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate, all’INPS, alle Amministrazioni pubbliche locali, alle Università e agli altri Enti erogatori convenzionati con gli intermediari abilitati (art. 78, comma 4-septies); - l’applicazione della sospensione prevista dall’articolo 103 anche ai certificati di abilitazione alla vendita, di abilitazione e dell’attività di consulente e all’acquisto e utilizzo di prodotti fitosanitari (art. 78, comma 4-octies) - l’estensione delle agevolazioni del Fondo rotativo per il sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca agli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola nel limite di 100 milioni di euro per l’anno 2020 (art. 78, comma 4-novies); - l’estensione, con specifico riguardo alle attività agricole, del grado di parentela - dal quarto al sesto grado - entro il quale la prestazione saltuaria svolta dai parenti ed affini può non essere configurata rapporto di lavoro autonomo o subordinato (art. 105).
Maggiori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo
PRESTITI FINO A 25MILA EURO CON GARANZIA ISMEA Le banche sono in grado di accogliere le domande per le misure a sostegno della liquidità per le imprese agricole danneggiate da COVID-19. In particolare le imprese agricole possono presentare le richieste di finanziamento destinate alla liquidità di cui all’articolo 13, comma 1, lettera M del decreto legge 8 aprile 2020 n. 8. Sono ammissibili a garanzia, con copertura pari al 100%, i nuovi finanziamenti in favore di piccole e medie imprese operanti nel settore dell’agricoltura e della pesca, purché tali finanziamenti prevedano: 1) l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall’erogazione e una durata fino a 72 mesi; 2) un importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risulta dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia o per i soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019, da altra idonea documentazione, come autocertificazione. In ogni in caso il finanziamento garantito non potrà superare l’importo di 25.000 euro. Ai fini della classificazione nel regime delle piccole medie imprese si considerano: - micro imprese quelle con meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di fatturato annuo; piccole imprese e quelle con meno di 50 dipendenti e meno di 10 milioni annui di fatturato; - medie imprese quelle con meno 250 dipendenti e meno di 50 milioni di fatturato annuo. La documentazione che le imprese dovranno preparare per la richiesta di finanziamento, che potrebbe variare a seconda dell’istituto di credito, è la seguente: - ultima dichiarazione Iva presentata, con la relativa ricevuta di presentazione; - ultima dichiarazione dei redditi presentata; - codice CUA; - documento di identità in corso di validità; - autocertificazione – modello di richiesta ISMEA. Gli uffici della Confagricoltura di Cuneo sono a disposizione degli interessati per supportarli nella presentazione delle richieste.
VADEMECUM CON INFORMAZIONI UTILI E SCADENZE PER LE AZIENDE AGRICOLE Oltre alle misure contenute nel decreto 18/2020 “Cura Italia”, nel seguente vademecum si vogliono fornire altre indicazioni e informazioni utili in vista delle prossime scadenze che interessano il comparto agricolo: INDICAZIONI PRATICHE PER LA PREVENZIONE E IL CONTENIMENTO DEL CORONAVIRUS Tutti gli associati potranno richiedere presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo le “Linee guida per la prevenzione e il contenimento del contagio da Coronavirus nel settore agricolo e zootecnico”. Un documento di facile consultazione che potrà essere utile per verificare quali misure debbano essere adattate e applicate nelle realtà produttive, e che dovranno essere spiegate ai collaboratori mediante attività di formazione e informazione.
nel fascicolo aziendale (che devono indicare validità entro il 15 maggio ai fini della presentazione delle domande). In via eccezionale, quindi, le aziende interessate dopo aver fatto pervenire agli uffici una semplice Dichiarazione d’uso dei terreni coinvolti, saranno chiamate a presentare in un secondo momento, al termine dell’emergenza, il reale titolo di conduzione dichiarato.
AGGIORNAMENTI CAA E PAC Dallo scorso 4 maggio gli uffici del CAA della Confagricoltura Cuneo sono aperti al pubblico in modo contingentato: tutti i soci saranno contattati dagli operatori per programmare un appuntamento in vista delle prossime scadenze.
DOMANDA UNICA Allo stato attuale la UE ha già prorogato la presentazione delle domande dal 15 maggio al 15 giugno, anche se abbiamo motivo di credere che tale scadenza verrà ancora differita. Per l’anno in corso verrà erogato l’anticipo della D.U. 2020 secondo modalità ancora da definire. I trasferimenti titoli nell’ambito del regime di Domanda Unica saranno possibili fino al 30 settembre 2020, però il cedente non dovrà richiedere e ottenere l’anticipo pena l’invalidazione del trasferimento.
FASCICOLI AZIENDALI Il periodo emergenziale ha reso più complicata la stipula e la registrazione dei contratti di affitto/atti/comodati inseriti
PSR AGROAMBIENTE Tutte le domande di prosecuzione impegni fino al quinto anno della Misura 10 (lotta integrata-biodiversità delle
risaie-agricoltura conservativa-riduzione emissioni gas serra-difesa del bestiame da canidi-gestione elementi naturaliformi-razze in via di estinzione-gestione ecosostenibile dei pascoli) e della Misura 11 (agricoltura biologica) sono già state aperte. Apriranno anche le prosecuzioni al sesto anno (anno ponte) della Mis. 10.1 - lotta integrata - e Mis. 11 agricoltura biologica con copertura finanziaria totale. Invece, la Mis. 13 - Indennità compensativa aprirà con una dotazione finanziaria pari al 50% delle somme necessarie e, pertanto, verranno finanziate solo le domande con richiesta superiore ai 500 euro, mentre per le altre ci sarà una decurtazione del premio da definire. Anche la Mis. 3.1 Adesione a sistemi di qualità (certificazioni) è aperta, con scadenza 30 giugno. FIRMA DIFFERITA DELLE RICHIESTE DI AIUTO Come già precisato negli anni precedenti dalle nostre informative, nessun procedimento verrà pagato in assenza di firma in originale delle domande presentate. A seguito del periodo emer-
genziale è stata consentita, previo consenso dell’azienda, l’apposizione della firma in differita nei tempi che verranno indicati. A tal proposito
gli uffici di Confagricoltura invieranno richiesta di delega per ogni procedimento che verrà presentato. In caso di risposta positiva, le domande
Certificazioni vini Dop e controlli Alla luce dell’evolversi della situazione epidemiologica, Valoritalia ha adottato una procedura per la gestione ed il contenimento del rischio di contagio da COVID 19 finalizzata alla graduale ripresa dell’ordinaria attività di controllo e certificazione. In riferimento alla certificazione dei vini ai sensi del DM 12 marzo 2019 a partire dal 14 maggio riprenderà l’attività di prelievo dei campioni di vino al fine di procedere alle analisi chimico-fisiche presso i laboratori autorizzati. Il rilascio delle certificazioni avverrà quindi dopo aver effettuato il controllo documentale, verificato l’esito idoneo del rapporto di prova analitico, ed acquisito l’autocertificazione aziendale relativa al rispetto dei requisiti organolettici previsti dai disciplinari di produzione Vista la peculiarità delle commissioni di assaggio, Valoritalia sta procedendo all’adeguamento di tutte le sale di degustazione in modo da assicurare lo svolgimento delle attività in sicurezza e si prevede quindi di riprendere le sedute di commissione a partire dalla prima settimana di giugno. È in corso la ripresa dell’attività ispettiva per tutti gli schemi di certificazione. Le aziende interessate al controllo riceveranno comunicazione da parte delle sedi DI Valoritalia territorialmente competenti. In particolare, il personale ispettivo, preventivamente formato, informerà le aziende in merito ai protocolli di sicurezza che adotterà nello svolgimento delle verifiche.
INSERTO TECNICO
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verranno inoltrate con impegno a firmare in originale non appena possibile. Qualora non pervenga l’assenso, il CAA non potrà ritenersi autorizzato all’invio. La firma in differita è valida per tutte le tipologie di domanda. PAI La procedura di redazione dei PAI 2020 è stata messa in funzione, quindi si può procedere alla compilazione dei PAI aziendali. DENUNCIA DEI REDDITI LAVORATORI DIPENDENTI E PENSIONATI – MOD. 730 Il CAF Confagricoltura è operativo sia nella sede centrale di Cuneo, sia negli uffici periferici di zona. Gli uffici sono a disposizione per compilare i modelli ISEE, RED e il modello 730. La persistenza dell’emergenza Covid-19 e delle conseguenti restrizioni degli spostamenti ha cambiato le modalità di lavoro, ma rimane comunque possibile portare a termine tutte le richieste. Per ogni esigenza sarà concordata una specifica modalità per poter avviare la compilazione del modello 730, nel rispetto delle norme e della salvaguardia della salute di tutti. DENUNCIA REDDITI 2020 Anche quest’anno tutti i lavoratori autonomi sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che i redditi dominicali e agrari non sono soggetti ad Irpef, per Coltivatori Diretti e IAP iscritti alla previdenza agrico-
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INSERTO TECNICO
la, anche se la denuncia deve comunque essere presentata. Sono ancora possibili le detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di risparmio energetico, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Gli uffici contatteranno i soci per fissare le modalità telematiche o l’appuntamento per la nuova dichiarazione dei redditi. INCENDI BOSCHIVI, REVOCATO LO STATO DI MASSIMA PERICOLOSITÀ Il 24 aprile la Regione Piemonte ha revocato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi. La decisione è stata assunta sulla base delle condizioni meteorologiche attuali e previste dal Centro funzionale di Arpa Piemonte. Si raccomanda sempre e comunque la massima attenzione e responsabilità nel non compiere azioni che possano innescare incendi e favorirne la propagazione. In caso di avvistamento di un incendio boschivo si ricorda di chiamare sempre il 112, fornendo informazioni il più possibile precise.
TUTTE LE NOVITÀ
NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CISTERNE DEL GASOLIO L’Agenzia delle Dogane ha prorogato al 30 giugno 2020 la scadenza dell’obbligo della presentazione della denuncia d’esercizio fiscale per i depositi e distributori di carburante per usi privati, agricoli e industriali,
prevista inizialmente per il 1° aprile scorso. Ricordiamo che in base a quanto contenuto nel Decreto legge 26 ottobre 2019, n.124, tutte le imprese che dispongono di impianti di distribuzione carburante per usi privati, (le c.d. “cisternette” di gasolio) con capacità superiore a 5 metri cubi,
devono presentare all’Ufficio delle Dogane di competenza la denuncia d’esercizio per il rilascio della licenza fiscale. Nello schema qui sotto proponiamo una sintesi utile a comprendere se si è o meno soggetti agli adempimenti previsti per le cisterne/distributori di gasolio.
Tipo di adempimento
Soggetti
Non soggetti
SCIA/CPI ANTINCENDIO
Cisterne > 6000 litri
Cisterne ≤ 6000 litri
DENUNCIA DOGANE
LICENZA DI ESERCIZIO COMUNALE
AUTORIZZAZIONE EDILIZIA
Se contiene gasolio commerciale (colore giallo chiaro)
Ditte individuali con codice attività conto terzi (artigiano) Aziende con P.IVA artigiana per attività contoterzi
Se contiene gasolio da riscaldamento (colore rosso) Se contiene gasolio acquistato con UMA (colore verde)
Ditte individuali agricole Società agricole
Purtroppo, ogni Comune interpreta la normativa in modo differente facendo ricadere l’intervento o nell’edilizia libera (no titolo autorizzativo) o nell’ottenimento di un titolo autorizzativo (SCIA, CILA, PdC). Si suggerisce, pertanto, di contattare il proprio Comune
ZOOTECNIA
Gli allevamenti sono sempre più sostenibili LO DICE L’ISPRA CHE METTE IN LUCE IL CALO DEL 13% DEI GAS SERRA RICONDUCIBILI AL SETTORE di Silvia Agnello
F
inalmente un po’ di chiarezza sull’effettiva responsabilità del settore primario nelle emissioni in atmosfera è stata portata da un recente studio condotto da ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Presentato in videoconferenza lo scorso 21 aprile, il lavoro illustra i dati che descrivono lo stato emissivo del nostro Paese dal 1990 al 2018. Il focus dedicato all’agricoltura evidenzia come, nel periodo considerato, il gas serra riconducibile all’attività agricola e zootecnica si sia ridotto del 13%, arrivando a pesare soltanto per il 7% del totale. Significativo anche il calo di ammoniaca (23%) e quello
di PM10 (30%). Relativamente ai mezzi tecnici, dal 2003 al 2018, la diminuzione nell’uso di agrofarmaci si attesta intorno al 28% e quello di concimi al 60%.
Risposta oggettiva a chi accusa il settore Proprio perché frutto di valutazioni oggettive, espresse da un centro di ricerca ambientale accreditato, questi dati forniscono una valida risposta a chi accusa il settore di scarsa attenzione ambientale e lo considera tra i maggiori responsabili del cambiamento climatico. A questi, ancora più grave, nelle scorse settimane si è aggiunta la voce di chi ha voluto collegare il ruolo degli allevamenti alla grave
pandemia di Covid 19, mentre, sempre secondo ISPRA, l’aumento di polveri sottili rilevato in Italia a fine marzo è da imputare alle correnti atmosferiche e alle polveri provenienti dall’area del Mar Caspio e non agli spandimenti di liquami zootecnici nei campi.
“Inaccettabile collegare allevamenti e Covid-19” Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Confagricoltura Piemonte, replica con forza a queste affermazioni, evidenziando la sensibilità del settore verso la questione ambientale, nonché il grande impegno delle aziende a servizio di tutta la popolazione nell’affrontare l’emergenza Coronavirus: “In agricoltura, in particolare negli allevamenti, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico hanno contribuito sensibilmente ad aumentare la sostenibilità ambientale ormai da molto tempo e, rispetto a molti altri Paesi in Europa, le aziende italiane sono decisamente avanti in questo percorso. Vanno dunque stigmatizzati
con forza tutti quei messaggi che denunciano l’agricoltura e l’allevamento quali fonti primarie di inquinamento. L’ISPRA certifica, infatti, che l’agricoltura è responsabile di emissioni di PM10 e PM2,5 in percentuali nettamente inferiori e meno significative a quelle di altri comparti produttivi. Collegare, poi, il ruolo degli allevamenti alla grave pandemia di Covid 19 senza evidenza scientifica è oltreché inaccettabile anche ingeneroso, se si considera l’enorme sforzo prodotto dal settore primario in queste difficili settimane per garantire cibo e rifornimenti per tutti, nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, nonostante numerose difficoltà evidenti”.
ISPRA
7%
% dell’inquinamento prodotto dagli agricoltori sul totale
DATO IN CALO Caramagna P.te 0172 810283 geocap.it
geocap.it
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LATTE
Le speculazioni sul prezzo non aiutano SECONDO CONFAGRICOLTURA IL CORONAVIRUS NON GIUSTIFICA IL RIBASSO DELLE QUOTAZIONI
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irca 1.750 aziende produttrici di latte vaccino in tutta la regione, concentrate in prevalenza nelle province di Cuneo e Torino, con un totale di circa 121.000 vacche allevate; una produzione annua di circa 1.080.000 tonnellate di latte (1.080.000.000 di litri) e un fatturato del prodotto all’origine di circa 430 milioni di euro. Sono i numeri della filiera del latte in Piemonte, anch’essa messa a dura prova dall’emergenza Covid-19, una pandemia
che proprio in concomitanza con l’apertura di una nuova campagna di commercializzazione ha gettato il comparto in una nuova crisi. Ma a che livelli?
Prezzo basso senza motivazioni reali “Con la genesi della nuova campagna alcuni caseifici hanno applicato una riduzione del prezzo del latte in modo del tutto unilaterale - evidenzia Confagricoltura Piemonte -. Questo è avvenuto in
La variazione % di produzione di alcuni formaggi DOP nei primi tre mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 [Fonte: Clal.it - dati aggiornati al 5 maggio 2020]
+9,26% +4,82%
Grana Padano 22
+5,70%
+5,21% +1,33%
Parmigiano Reggiano Gorgonzola
Asiago
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Quartirolo Lombardo
In Piemonte sono 1.750 le aziende di latte vaccino (Foto Giampiero Degiovanni)
un quadro di mercato che è cambiato notevolmente con la pandemia da Covid-19, poiché si sono modificate le modalità di consumo. È quasi completamente sparito il canale Horeca (conferimento di prodotti verso il settore dell’industria alberghiera e della ristorazione in genere), si sono presto manifestate difficoltà nell’esportazione dei prodotti e a tutto ciò si è aggiunto un maggior costo per effettuare i trasporti o per mettere in sicurezza i lavoratori nelle stalle e negli stabilimenti”.
Bene i formaggi Secondo alcuni dati, se il consumo di latte fresco è diminuito molto complice il calo delle vendite (stime indicano una discesa attestabile ad un -25% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una perdita di circa 15mila tonnellate al mese) si registra invece una netta crescita per il prodotto a lunga conservazione o
UHT (+20% sull’intero territorio nazionale): “Innegabile. La gente preferisce acquistare prodotti micro filtrati o a lunga scadenza - sottolinea ancora Confagricoltura Piemonte -. Ma è anche vero che si è mantenuto stabile il mercato dei formaggi: le maggiori produzioni hanno tenuto bene, i formaggi Dop in primis (secondo i dati dei Consorzi di Tutela, con elaborazione di Clal.it, nei mesi gennaio-marzo 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 salgono Grana Padano +4,82%, Parmigiano +5,70%, Gorgonzola +1,33%, Asiago +9,26%, Quartirolo +5,21%)”. E con l’estate alle porte si arriverà ad un auspicabile riequilibrio del mercato, complice una più scarsa produzione con conseguente immissione di prodotto sui mercati. “Possiamo dire che questa pandemia ha mutato le abitudini di consumo e ridotto il consumo di latte fresco, ma non ha avuto gravi ripercussioni, per
esempio, sul mercato dei formaggi, in particolare quelli stagionati. Quindi, nonostante il Coronavirus, una diminuzione del prezzo stenta a trovare delle motivazioni reali, anche perché è passato il periodo di massima produzione”.
“Stabile la domanda della Gdo” “Sappiamo che alcuni piccoli caseifici sono andati in difficoltà in quanto distributori di prodotti per i canali Horeca – aggiunge Giampiero Degiovanni, pre-
sidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo -. Ma a mio avviso la situazione non è così grave come qualcuno vuol far intendere. I grandi caseifici continuano a vendere: in particolare mi risulta che la domanda di prodotto da parte della Gdo e dei negozi di vicinato è rimasta pressoché stabile se non aumentata, compensando le perdite di altri canali. Senza contare che c’è chi gioca sul fatto che l’Italia è autosufficiente solo per un 70% del
AZIENDE CASEARIE
La Regione ha autorizzato l’invio del siero di latte agli impianti di biogas Una delle disposizioni adottate dalla Giunta regionale per far fronte alle difficoltà causate dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 al comparto lattiero-caseario del Piemonte è la possibilità concessa alle aziende casearie, tramite la delibera “Disposizioni urgenti per favorire l’invio del siero di latte, tal quale o concentrato, agli impianti per la produzione di biogas”, di inviare siero di latte agli impianti di biogas. L’impegno è stato preso proprio per via delle difficoltà registrate dai caseifici nella gestione del siero, che costituisce oltre l’80% in volume del latte caseificato, nella consegna alle imprese di trasformazione. In particolare, le problematiche sono dovute alla logistica dei trasporti e al blocco di alcune frontiere interne all’Unione Europea; i caseifici sono così costretti a stoccare quantità crescenti di sottoprodotto che non possono più delocalizzare ai trasformatori, con il rischio di dover sospendere la propria attività e di conseguenza di dover stoppare anche il ritiro giornaliero del latte dagli allevatori conferenti. “Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale è una prima risposta alle difficoltà del comparto lattiero-caseario e all’urgenza del momento, in emergenza sanitaria da Covid-19 – ha precisato l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa – perché il latte è un alimento altamente deperibile, prodotto quotidianamente dagli allevamenti, e per limitare la sua produzione occorrono interventi graduali che richiedono un tempo di medio-lungo periodo. L’obiettivo è offrire un’opportunità in più al fine di limitare i danni ai caseifici e le possibili ricadute negative sull’intero settore zootecnico”.
proprio fabbisogno di latte e in questo momento la materia prima proveniente dall’estero viene offerta a prezzi più bassi dei nostri”.
Lavorare uniti Per evitare quindi che l’emergenza sanitaria conseguente alla pandemia da Coronavirus si allarghi a macchia d’olio nel comparto, è indispensabile provare a lavorare uniti cogliendo opportunità di mercato. Un invito arrivato forte dal presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “Non è questo il momento per alimentare contrasti tra gli operatori delle varie fasi della filiera. Allevatori, industria, GDO devono collaborare per alimentare il Paese. D’altronde al di là degli squilibri congiunturali del mercato, che ovviamente vanno combattuti, le prospettive e i dati dei consumi la dicono lunga sulle opportunità per il comparto”. Il presidente nazionale di Confagricoltura conclude con un invito rivolto a tutti gli attori della filiera: “A maggior ragione in questo periodo storico occorre lavorare più intensamente assieme, per valorizzare, partendo proprio da questo momento critico, la materia prima italiana”.
VALORIZZARE LA MATERIA PRIMA ITALIANA PARTENDO DA QUESTO MOMENTO CRITICO
LA PROPOSTA
Contratti invariati fino al 31 maggio “Un contributo importante alla stabilità del comparto”. È il commento di Confagricoltura all’indicazione avanzata a fine marzo dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa che ha proposto di mantenere invariati fino al 31 maggio gli accordi della campagna di commercializzazione terminata a fine marzo. Un impegno forte sia per quanto riguarda il conferimento del latte alle imprese di trasformazione, sia per le condizioni di conferimento/ritiro e, da ultimo, per quanto riguarda gli aspetti economici. La presa di posizione è stata subito condivisa e sostenuta con forza da Confagricoltura Piemonte: “Crediamo che stante il perdurare di questo periodo emergenziale l’adesione alla proposta dell’assessore sia un atto di grande responsabilità per dimostrare la coesione del mondo agricolo e industriale - sottolinea l’organizzazione degli imprenditori agricoli - e per garantire ai cittadini un prezzo certo per una serie di prodotti fondamentali per l’alimentazione. Se tutti insieme accoglieremo le indicazioni della Regione potremo garantire serenità a un importante comparto produttivo e stabilità dei prezzi al consumo in questa difficile emergenza”.
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VITIVINICOLTURA
Aziende del vino in attesa di misure reali da Ue e Governo CONFAGRICOLTURA INSIEME A TUTTA LA FILIERA HA INVIATO UNA SERIE DI PROPOSTE PER USCIRE DALLA DIFFICILE SITUAZIONE di Francesca Braghero
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uello vitivinicolo è uno dei comparti messi maggiormente in difficoltà dall’emergenza coronavirus. Il lockdown che è perdurato per oltre due mesi, con la conseguente chiusura di tutta la filiera della ristorazione e del settore alberghiero ha provocato il crollo della domanda a livello nazionale e mondiale.
La situazione attuale “Ci troviamo in una situazione di straordinaria difficoltà, che ha provocato una diminuzione delle vendite di circa il 40% rispetto alla norma, con perdite di fatturato che per alcuni produttori arrivano a sfiorare addirittura il 100%” – dichiara Gianluca Demaria, presidente della sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo e della sezione Vitivinicola di Confagricoltura Piemonte. “Soltanto la GDO registra un leggero incremento, ma si tratta di una minima parte di tutta la filiera vitivinicola, che certo non può bastare ad attutire il grave colpo subito dal comparto” – conferma Renato Negro, presidente della sezione Vini Bianchi di Confagricoltura Cuneo. Confagricoltura ha, infatti, evidenziato che circa il 35% del vino prodotto in Italia è consumato nel canale HoReCa, che assorbe, da solo, circa il 55% del valore del comparto. Quasi la totalità delle piccole imprese vitivinicole ha come principali canali di riferimento quello tradizionale e quello della vendita diretta in azienda, che ad oggi risultano ancora bloccati. Anche la fase 2 dell’emergenza sanitaria infatti,
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non sembra, purtroppo, portare buone notizie al settore, prospettando il perdurare del calo dell’export e della chiusura di ristoranti, bar, agriturismi ed enoteche almeno fino al primo giugno, con oltre 1,3 milioni di addetti in tutta Italia messi in ginocchio dalle grandi difficoltà economiche. “La vigna non è una macchina che si spegne, la natura continua il suo corso, e i costi da sostenere restano quelli di sempre, con grande difficoltà dei produttori, che si trovano ad oggi con pochissima liquidità” – continua Negro. Il comparto vitivinicolo è una delle eccellenze più rappresentative del nostro Paese, non solo dal punto di vista dei volumi produttivi, ma anche culturale e paesaggistico: “La bellezza dei nostri paesaggi è figlia del lavoro dei nostri agricoltori e viticoltori. È anche grazie a loro se le nostre terre sono sempre più meta di turismo enogastronomico, trend negli anni in forte crescita che ora è diventato e sarà ancora chissà per quanti mesi un altro tassello mancante nell’economia piemontese”, afferma Demaria. Mandare al collasso il settore vitivinicolo, avrebbe dunque conseguenze gravissime sia per l’economia italiana e piemontese, ma anche per l’ambiente e per l’identità stessa del nostro Paese.
Le misure richieste a Unione Europea, Governo e Regioni Confagricoltura ha presentato all’Unione Europea una serie di richieste per ottenere un aiuto concreto che possa scongiurare il tracollo del settore. Le stesse misure, sono state riproposte
da Confagricoltura, insieme a tutti gli attori della filiera – tra cui Confederazione Italiana Agricoltori, Alleanza delle Cooperative Italiane, Assoenologi, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini - al Governo italiano. In particolare riguardano: • fondi per coprire il mancato reddito delle aziende • distillazione sovvenzionata, anche per le DOC e le DOCG • riduzione del 20-25% delle rese per ettaro • rinegoziazione del debito • sostegno allo stoccaggio dell’invenduto dei vini di qualità presso aziende terze per fare spazio nelle cantine dei produttori • interventi di ammasso privato per una parte del quantitativo, come quello dei vini da invecchiamento, per le produzioni eccedenti e con difficoltà di sbocco di mercato • posticipo delle autorizzazioni Allo stesso modo in Piemonte si stanno portando avanti queste istanze. Sul nostro territorio, inoltre, i Consorzi di tutela del Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani e dell’Asti DOCG stanno valutando interventi mirati sulle singole denominazioni di riferimento. La situazione non è tuttavia di facile soluzione e servono misure che, vista la situazione, non possono essere quelle tradizionali previste per il comparto, ma devono essere straordinarie. Durante una riunione tra la Regione Piemonte, le organizzazioni agricole (tra cui Confagricoltura Cuneo) le associazioni dei produttori e i consorzi di tutela sono state analizzate le elaborazioni di Piemonte Land, secondo cui occorrerebbero infatti circa 122 milioni di euro solo per primi interventi. Ma a livello nazionale, secondo le ultime indicazioni provenienti dal Ministero delle Politiche agricole, sarebbero disponibili circa 100 milioni di euro per le necessità di tutta la penisola. Questo significa che se non arriveranno risorse aggiuntive dall’Unione europea si potrà fare ben poco.
Modifiche per ristrutturazione vigneti e investimenti aziendali
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n seguito alla crisi sanitaria in atto, con riferimento alle disposizioni impartite dal Governo sono state definite alcune importanti variazioni per le aziende vitivinicole. Eccole di seguito.
Ristrutturazione e riconversione vigneti Per quanto riguarda la campagna 2020/2021, il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto è variato dal 31 maggio al 15 luglio, mentre per le istruttorie e la defini-
liquidità, di chiudere le rendicontazioni delle spese inerenti il progetto. Si è richiesto così una proroga di 6 mesi al 31 dicembre 2020.
Investimenti vitivinicoli
zione delle graduatorie, il termine slitta dal 30 novembre 2020 al 15 gennaio 2021. Sempre per la ristrutturazione vigneti limitatamente alle campagne dal 2017 al 2020, per i beneficiari che non abbiano realizzato almeno il 50% della superficie ammessa, il termine per la presentazione delle domande di saldo è giugno 2021. Confagricoltura inoltre ha richiesto al MIPAAF di inserire nei prossimi provvedimenti di proroga un’ulteriore agevolazione per i beneficiari che hanno già realizzato l’intera superficie ma non sono ancora nelle condizioni, per mancata
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Per l’eliminazione dei diserbanti chimici, produciamo attrezzature che con i loro molteplici utensili:
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Per quanto concerne la misura investimenti vitivinicoli campagna 2019/2020 e 2018/2019, progetti biennali, le Regioni in accordo con l’OP competente, consentono ai beneficiari la modifica del progetto già approvato da annuale a biennale e da biennale a triennale, inoltre è consentito richiedere il pagamento in forma anticipata, secondo le regole preesistenti. Per le stesse campagne viene consentito al beneficiario di apportare modifiche senza preventiva autorizzazione da parte dell’Ente istruttore ma semplicemente comunicandolo.
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CORILICOLTURA
Nocciole, tra i produttori c’è fiducia per la stagione IL COMPARTO RISENTE IN MISURA MINORE DELL’EMERGENZA. PROBLEMI PER CHI RIFORNISCE PASTICCERIE E GELATERIE di Francesca Braghero
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eno gravi rispetto ad altri comparti, ma comunque presenti e da monitorare. Sono le ripercussioni del Coronavirus sul settore corilicolo cuneese. “Dal punto di vista della gestione dei noccioleti, si può affermare che il lockdown causato dall’emergenza sanitaria da coronavirus non ha comportato problemi – afferma Antonio Marino, tecnico corilicolo di Confagricoltura Cuneo –. Ma per quanto riguarda l’aspetto economico, non si può purtroppo dire altrettanto con le ripercussioni dell’emergenza che si fanno sentire e interessano per lo più le piccole aziende di coltivatori e trasformatori diretti, che con gelaterie e pasticcerie chiuse hanno subito un notevole calo di richieste di prodotto, soprattutto durante il periodo pasquale”. Tuttavia, come fa notare Aldo Gavuzzo, presidente della
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sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo, “fortunatamente a questa situazione fa da contraltare la richiesta di nocciole da parte della GDO, che si è mantenuta stabile ed è ancora su livelli sostenuti”. Pur essendo ancora troppo presto per fare previsioni di come si svilupperà l’annata, le premesse climatiche degli ultimi mesi sembrano essere buone: “Grazie al clima favorevole della primavera piemontese, siamo di fronte ad una bella fioritura di noccioli ed ad una previsione di raccolto di frutti che dovrebbe attestarsi nella norma del periodo”, conferma Gavuzzo. Il clima mite di cui ha beneficiato il Piemonte negli ultimi mesi è stato, infatti, piuttosto favorevole alla fioritura delle piante, a differenza di quanto accaduto in altre zone d’Italia, come la Campania, e in Paesi come Bosnia e Turchia, che hanno invece dovuto fare i conti, a inizio
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primavera, con forti gelate che hanno danneggiato i raccolti e che, con ogni probabilità, provocheranno un importante calo produttivo. “Nel territorio cuneese ci sono state soltanto alcune zone, soprattutto nei fondovalle, che hanno subito bruschi abbassamenti termici dopo la fioritura, ragione per cui, ad oggi resta l’incognita dell’allegagione, la fase più delicata, che potrebbe portare a cascole anche abbondanti in queste zone – spiega Marino –, ma in linea di massima possiamo affermare che la stagione è iniziata con buone prospettive di raccolto”. La speranza del comparto allo stato attuale è, dunque, che le condizioni atmosferiche continuino a mantenersi buone anche nei prossimi mesi, mentre i principali timori riguardano un’eventuale invasione da parte di insetti infestanti, come la cimice asiatica, che potrebbero danneggiare il raccolto,
Le operazioni sono proseguite in sicurezza (Foto Aldo Gavuzzo)
come è accaduto negli anni scorsi.
Vespa samurai contro la cimice asiatica L’invasione della cimice asiatica è purtroppo il dilemma di ogni annata, ultimamente, ma da quest’anno ci sarà un’arma in più nella lotta biologica contro il temibile insetto. A breve si partirà con i lanci del Trissolcus japonicus (o vespa samurai) antagonista naturale della cimice asiatica, nel quale il mondo agricolo ripone grandi aspettative. “Ci saranno circa un centinaio di postazioni da cui partiranno i due lanci sperimentali stagionali, percorrendo appositi corridoi biologici
creati all’interno delle piantagioni”, precisa Marino. Infine, ricordiamo che a seguito della situazione che si è venuta a creare a causa del Covid-19 purtroppo l’annuale convegno sul nocciolo organizzato da Confagricoltura Cuneo a Cherasco, inizialmente previsto per il 30 maggio, è stato rinviato a data da destinarsi.
POSITIVA L’INTRODUZIONE DELLA VESPA SAMURAI CONTRO LA CIMICE ASIATICA
CEREALICOLTURA
Cereali, scorte vuote e consumi in aumento C’È CAUTO OTTIMISMO NEL SETTORE, MA NON SI ESCLUDONO TENSIONI SULLE QUOTAZIONI
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ereali e coronavirus: che impatto sta avendo l’emergenza sanitaria sul comparto? Come emerge dalle parole di Andrea Ingaramo, presidente della sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura Cuneo, quello cerealicolo è uno dei settori che, al momento, ha risentito in maniera minore della crisi contingente: “Per com’è la situazione oggi, prospettiamo per il Piemonte un’annata buona, ci auguriamo anche migliore rispetto agli scorsi anni, perché partiamo con le scorte vuote”. I cereali sono prodotti irrinunciabili per la necessaria continuità del comparto primario anche in que-
PRIMO ESPORTATORE MONDIALE
ste difficili settimane. La condizione che si è venuta a creare a seguito dello stato di emergenza da Covid19 ha portato, inoltre, ad un incremento del consumo di tutti i cereali, in particolare delle farine per uso domestico, ma anche per usi zootecnici, con un conseguente boom delle vendite e diminuzione o svuotamento delle scorte nei magazzini. Ad oggi, dunque, si respira un cauto ottimismo, anche se, come sempre, l’esito dei raccolti resterà legato agli andamenti climatici dei prossimi mesi.
Le recenti piogge una “manna” per i raccolti Anche su questo fronte la situazione attuale sembra far ben
sperare: “Le piogge della seconda metà di aprile sono state una vera manna dal cielo per le colture dei cereali, creando le condizioni più favorevoli per la crescita di grano, orzo e mais, e facendo partire la stagione con grandi speranze”, afferma a tal proposito il presidente Ingaramo. La siccità che aveva caratterizzato l’inizio della primavera, con il protrarsi dell’assenza di precipitazioni ed il relativo anomalo rialzo termico sul territorio piemontese, destava non poche preoccupazioni per il settore, proprio nella fase più delicata del ciclo produttivo delle colture. Il frumento, tenero e duro, necessita infatti di acqua per una ottimale “levata”, affinché la granella possa arrivare in modo ottimale alla maturazione. Le piogge sono fortunatamente arrivate al momento giusto, scongiurando in Piemonte l’allarme che è stato lanciato a metà aprile da alcune regioni del centro e del sud Italia, come la Basilicata, dove
La Russia blocca l’export di cereali fino al prossimo luglio
La Federazione Russa ha annunciato il blocco, che durerà fino al prossimo 1° luglio, delle esportazioni di cereali (grano, mais, orzo e segale). “È una decisione che avrà uno scontato e significativo impatto sull’evoluzione dei mercati - sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - La Federazione Russa è il primo esportatore di cereali a livello mondiale”. Nella campagna di commercializzazione 2018-2019, la Russia ha esportato 35 milioni di
tonnellate di grano, per un controvalore di 20 miliardi di dollari. Le vendite all’estero di cereali sono ammontate a oltre 43 milioni di tonnellate. All’inizio di aprile - le autorità di Mosca avevano deciso di limitare le esportazioni di cereali a 7 milioni di tonnellate fino a giugno. Il quantitativo è stato esaurito in anticipo. Da qui la decisione di bloccare tutte le vendite all’estero. Grazie agli accordi di filiera e alle innovazioni tecnologiche l’Italia punta ora ad aumentare la produzione.
la continua siccità ha causato notevoli danni ed un conseguente grave calo produttivo, rendendo necessario riconoscere lo stato di calamità.
Valorizzare il prodotto locale nelle filiere d’eccellenza cuneesi Occorre però considerare che a causa della pandemia Covid-19, l’andamento del commercio internazionale subirà quest’anno una forte riduzione, che riguarderà anche il settore agroalimentare, e non si escludono tensioni sulle quotazioni di commodities come i cerali. Potrebbe essere un periodo propizio quindi per valorizzare maggiormente i cereali locali impiegandoli all’interno di filiere del territorio e promuovendo così il consumo delle nostre eccellenze (latte, formaggi e carni). Sul fronte economico, il presidente Ingaramo conclude precisando come “l’ingente aumento dei prezzi che ha interessato il grano durante i mesi scorsi, oltre ad essere stato registrato in una fase tardiva data l’imminente stagione della trebbiatura, ha interessato in misura maggiore i commercianti rispetto agli agricoltori, che avevano già venduto la propria merce nel periodo antecedente l’esplosione dell’emergenza sanitaria ed il conseguente blocco totale delle attività”. [F.B.]
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TURISMO RURALE
Agriturismi: chiesta l’esenzione Imu e Tari ISTANZA DI AGRITURIST AI SINDACI DEL PIEMONTE PER ARGINARE LA CRISI DEL COMPARTO di Silvia Agnello
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n 2020 che già fin d’ora si può definire l’anno nero per il settore agrituristico. A fronte di un’attività praticamente azzerata, l’associazione di categoria che fa capo a Confagricoltura, Agriturist, chiede che il settore
VALORE
2,5mld giro d’affari in € dell’enoturismo in Italia
IN ITALIA
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l settore dell’enoturismo, ovvero quella forma di turismo tematico che pone l’attenzione sul vino e sulla sua produzione, ha registrato negli ultimi anni una forte crescita, con un ventaglio di proposte che è andato ampliandosi in risposta alla sempre maggiore domanda di turisti amanti e curiosi del vino. Con l’emergenza Coronavirus, l’attività si è bloccata e, al momento, a dominare è l’incertezza. A parlare di voglia di ripresa, ma soprattutto della necessità di direttive chiare è Gianluca Demaria, presidente
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venga supportato da adeguate misure di sostegno, a partire da uno sgravio per Tari e Imu. L’emergenza coronavirus ha infatti colpito le strutture nel loro periodo di punta: la Pasqua, i ponti del 25 Aprile e del 1° Maggio, che normalmente
segnano l’inizio della stagione, quest’anno sono trascorsi a battenti irrimediabilmente chiusi, sotto il più stretto regime di quarantena. Con il turismo bloccato dalla pandemia, sono poi fioccate le disdette anche per la prossima estate, così come sono stati annullati i banchetti di nozze, le comunioni e ogni attività ludica e sportiva. Un comparto che in tutta Italia conta 23.615 aziende, occupa circa 100 mila addetti, vanta tra i 3 e i 4 milioni di arrivi per un totale di 13,4 milioni di presenze si è completamente fermato. Il presidente di Agriturist, Augusto
Enoturismo bloccato proprio sul più bello IL SETTORE ERA IN COSTANTE ASCESA IN PIEMONTE, ORA SERVONO RISPOSTE CHIARE PER RIPARTIRE della Sezione regionale di prodotto Vitivinicoltura e della Sezione provinciale Vini Rossi: “In Italia, lo scorso anno, l’enoturismo ha contato 14 milioni di accessi, per un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro. L’enoturista è poi una persona particolarmente attenta oltreché al vino a tutto l’insieme delle tipicità locali, con una capacità di spesa tra gli 85 e i 160 euro al giorno. Si tratta dunque di un settore che muoveva un giro d’affari importante e che era in forte crescita. In Piemonte sono molte le
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aziende che vi avevano creduto e vi avevano investito. Il blocco è stato una batosta per tanti comparti, ma per l’enoturismo si tratta di azzeramento del mercato. È un danno che va ad aggiungersi alla situazione di forte difficoltà che le aziende vitivinicole già vivono per il crollo delle vendite della filiera per loro principale, quella Horeca. Auspichiamo che al settore della ricettività venga dedicata una particolare attenzione e che vengano avanzate proposte di sostegno serie. C’è inoltre la necessita, che immagino essere senti-
Congionti, traccia un bilancio di questa prima fase: “Normalmente lavoriamo cinque-sei mesi a pieno ritmo e in molte regioni si raggiunge il pienone proprio tra maggio e giugno, con gli ospiti stranieri, che certamente non torneranno presto nel nostro Paese. Tra disdette e mancati arrivi, i nostri agriturismi hanno finora riscontrato perdite di fatturato per oltre 800 milioni di euro, senza contare quelle derivanti dalle fattorie didattiche e dalla vendita diretta che assommano ad oltre 40 milioni di euro. Non ci sono guadagni, mentre restano la mancanza di liquidità ta da tutti i settori, di sapere quali saranno le regole per la ripresa. Oltre al quando, è quanto mai necessario sapere come si potrà ripartire. Dobbiamo, per esempio, conoscere cosa si dovrà fare per tenere sanificato un locale, quante persone si potranno accogliere, se si potranno aprire le sale degustazione. Ma abbiamo bisogno di risposte subito. Se no si perderà altro tempo per mettersi in regola rispetto alle nuove disposizioni in materia di sanità e sicurezza. E questo non possiamo assolutamente permettercelo!”.
DEMARIA: “LO STOP HA COMPORTATO L’AZZERAMENTO DEL MERCATO”
e il notevole carico di tributi”. E proprio sul fronte tributi, l’istanza avanzata da Agriturist ai Comuni è di esentare gli agriturismi autorizzati delle imposte Tari e Imu per il periodo di inattività. È stata poi richiesta la riduzione del 70% di Imu e Tari per il periodo che decorrerà dalla riapertura fino a al 31 dicembre 2021 e il rinvio dei pagamenti a dicembre 2020, previa rimodulazione degli importi.
La situazione locale In Piemonte le aziende agrituristiche sono 1.316 (oltre 400 in provincia di Cuneo) pari al 5,6% della quota nazionale. Tra queste 914
offrono alloggio, 793 ristorazione e 687 servizio di degustazione. Sono 1.013 a svolgere altre attività legate all’agriturismo: fattoria didattica, ippoturismo, attività ludiche-ricreative, agri-asilo… Secondo la stima di Confagricoltura, nella nostra regione le perdite fino al 3 maggio sono state superiori ai 5 milioni di euro. In provincia di Cuneo, come in tutta d’Italia, qualcuno ha cercato di arginare il danno, come racconta il presidente di Agriturist Cuneo Valter Roattino: “Ci sono da parte del mondo agricolo iniziative che denotano intraprendenza e spirito di
adattamento. Alcuni, per esempio, si sono organizzati per la vendita a domicilio. Ma portare il cibo a casa è di certo molto più oneroso rispetto al normale servizio di ristorazione e non compensa le perdite che sono elevatissime. Considerato che i tre mesi di maggiore attività sono ormai persi, è quanto mai necessario un intervento a sostegno del settore”.
Bonus dalla Regione Un primo segnale da parte della Regione Piemonte è arrivato con il Piano a sostegno di famiglie e imprese, in cui si prevede un bonus a fondo perduto di 2.500 euro alle
ROATTINO: “LE PERDITE SONO ELEVATISSIME E NEI MESI DI MAGGIORE ATTIVITÀ” aziende agrituristiche. Secondo quanto comunicato dall’amministrazione regionale, da metà maggio, tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via Pec contenente la richiesta di indicazione del conto corrente su cui effettuare il versamento.
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FIORI E PIANTE
Chiesto lo stato di crisi per i florovivaisti INIZIATIVA DI CONFAGRICOLTURA PIEMONTE CONSIDERATE LE GRAVI PERDITE DEL SETTORE
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iori e piante pronti da consegnare, proprio nelle settimane più cruciali per le aziende del settore e del mercato, e che invece sono stati invenduti e in molti casi distrutti. Sono gli effetti dell’emergenza Coronavirus abbattutasi duramente sul florovivaismo regionale che, a fronte di un 2019 da record per quanto riguarda l’export, sta vivendo un 2020 terribile. A causa del divieto di assembramenti, di celebrare cerimonie, della chiusura dei cimiteri e del contingentamento della mobilità sul territorio, le vendite delle produzioni floricole primaverili sono pressoché azzerate. Sono crollati gli acquisti di fiori e di piante ornamentali e fino a po-
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chi giorni fa – ricorda Confagricoltura – era anche impossibile svolgere le attività di manutenzione dei parchi e dei giardini. Un vero e proprio disastro per il Piemonte, dove il comparto fattura oltre 120 milioni di euro all’anno. In base alle stime di Confagricoltura le perdite subite dalle 1.485 aziende florovivaistiche piemontesi in alcuni casi superano il 60% del fatturato annuale, con conseguenze preoccupanti non solo in termini di programmazione dei futuri investimenti, ma anche per la tenuta e la sopravvivenza di molte realtà produttive e per un drastico ridimensionamento dell’occupazione. “A fronte di questa situazione – dichiara il presidente di Con-
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Sono oltre 1400 le aziende del settore in Piemonte
fagricoltura Piemonte Enrico Allasia – abbiamo chiesto alla Regione di dichiarare lo stato di crisi del comparto e di individuare procedure amministrative snelle e attuabili nel breve periodo per l’accertamento e il riconoscimento dei danni, che si basino sostanzialmente sulla segnalazione delle perdite del fatturato da parte delle imprese coinvolte”. Complessivamente in Italia il florovivaismo occupa circa 100.000 addetti in 27.000 aziende. Il fat-
turato annuale è di 2,9 miliardi di euro complessivi: 1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55 miliardi di euro di piante ornamentali.
CRISI
-60%
% di riduzione del fatturato delle aziende florovivaistiche
IN PIEMONTE
Orari uffici
ATTENZIONE: gli uffici di Confagricoltura Cuneo, compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico negli orari indicati in tabella, ma SOLTANTO PREVIO APPUNTAMENTO e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili. Per tutte le attività saranno individuate misure volte a garantire la protezione dall’esposizione al contagio da Coronavirus, secondo le indicazioni fornite nel “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto in data 14/03/2020 e aggiornato il 24/04/2020 dal Governo e dalle Parti sociali.
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CUNEO
Via Caccia: 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it
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Morozzo Via Marconi: 66 Dogliani Via XXXI Luglio: 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata: 13 Carrù Viale Vittorio Veneto: 8
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Moretta Via San Giovanni: 8 - (c/o Centro Anziani)
Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253
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Via Togliatti: 16 - Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 - savigliano@confagricuneo.it
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Barge Piazza Stazione 12 – Tel 0175.349172
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Sede provinciale: Via Bruno Caccia: 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8:30/17 (lun, mar e mer) 8:30/12,30 (giov) 8:30/12 (ven e sab)
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PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Formazione online gratuita con Enapra L’ENTE DI CONFAGRICOLTURA HA IDEATO UNA PIATTAFORMA PER LE IMPRESE ASSOCIATE
I
n epoca di Covid-19 cambia anche la formazione in agricoltura. Confagricoltura ed il suo ente di formazione Enapra hanno avviato, per i datori e per le risorse umane delle imprese associate, una piattaforma e-learning, all’insegna dell’hastag #condividiamocompetenze. Il programma, realizzato in collaborazione con
INIZIATIVA CONFAGRI
un gran numero di docenti ed esperti selezionati, porterà all’implementazione di una raccolta di contenuti formativi (pillole didattiche, news e corsi brevi) in continua evoluzione sui principali temi agricoli erogati in modalità e-learning. L’attività non ha alcun costo per chi vorrà aderire in quanto, con grande generosità, i docenti, i
La spesa a domicilio delle aziende agricole
Confagricoltura Cuneo ha attivato l’iniziativa “La spesa a casa tua”. Con le restrizioni determinate dall’emergenza Coronavirus, molte imprese agricole cuneesi si sono organizzate per la consegna a domicilio di prodotti di stagione e non solo: frutta e verdura, vino, latte, formaggi, latticini, yogurt, carne, salumi, uova, ma anche fiori e piantine in vaso. È possibile contattare le aziende che offrono la consegna dei loro prodotti agricoli direttamente a casa e ordinare tutti i prodotti agricoli che si desiderano.
Anche le strutture ricettive agrituristiche possono, limitatamente a questo periodo di emergenza, consegnare pasti a domicilio, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie. La lista è in continuo aggiornamento. Le aziende associate che svolgono consegne a domicilio interessate ad aderire al servizio possono scrivere all’indirizzo: f.dalmasso@confagricuneo.it, indicando: indirizzo, contatti telefonici, orari per telefonate, tipologia di prodotti in vendita.
SCOPRI QUALI SONO LE AZIENDE
Inquadrando il QR Code con lo smartphone è possibile accedere alla lista aggiornata delle aziende aderenti a Confagricoltura Cuneo che hanno aderito all’iniziativa.
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L’Agricoltore cuneese N.03 • MAGGIO 2020
La piattaforma Enapra consente di potersi mantenere aggiornati a distanza
tecnici e la società che gestisce la piattaforma in uso di Enapra prestano la loro opera gratuitamente. L’unica condizione che si richiede per la fruizione dell’offerta formativa del programma #condividiamocompetenze è la compilazione di un modulo di adesione. “La nuova offerta formativa e-learning– ha aggiunto il presidente di Enapra, Luca Brondelli di Brondello – resterà a disposizione gratuita degli utenti fino al 31 marzo 2021. La scelta degli interventi si pone in continuità e coordinamento con i ‘cataloghi’
di Enapra e mira a soddisfare fabbisogni formativi variegati. Si terrà conto anche di quelli rilevati in fase di adesione al programma dal momento che i contenuti già disponibili andranno progressivamente arricchendosi”. Le aziende interessate possono compilare il modulo per l’iscrizione. Raccolte le adesioni tutti coloro che si sono iscritti riceveranno a mezzo mail le credenziali di accesso ai contenuti disponibili in piattaforma a cui si accede tramite il sito di Enapra www.enapra. it.
IL MODULO DI ADESIONE GRATUITA
Inquadra il QR Code con lo smartphone e compila il modulo di adesione gratuita alla piattaforma di e-learning di Enapra/Confagricoltura
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PROROGHE NORMATIVE
Le scadenze del codice stradale PROROGATE AL 31 OTTOBRE LE REVISIONI DA EFFETTUARSI ENTRO IL 31 LUGLIO di Gilberto Manfrin
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l Ministero dell’Interno e il Ministero dei Trasporti in data 24 marzo 2020 e 1° aprile hanno emanato alcune circolari che vanno a prorogare o a rivedere alcune scadenze e disposizioni relative al Codice della Strada. Le riassumiamo qui di seguito:
Revisione veicolo Possibilità di circolare sino al 31 ottobre 2020 per tutti i veicoli sottoposti a visita e prova (artt. 75 e 78 del CdS) entro il 31 luglio 2020 e per tutti i veicoli sottoposti a revisione (art. 80 del CdS) entro il 31 luglio: - se la revisione era già scaduta alla data del 17 marzo 2020 o scade nel periodo tra il 17 marzo e il 31 luglio 2020, la circolazione è consentita fino al 31 ottobre 2020 anche in assenza di revisione; - se la revisione scade in data successiva al 31 luglio 2020 rimane valida tale scadenza e i veicoli non beneficiano della proroga
richiamata; - se la revisione era già scaduta alla data del 17 marzo 2020 ma era stata registrata una prenotazione di visita oltre il termine del 31 luglio 2020, continuano ad applicarsi le regole ordinarie ed è consentita la circolazione fino alla data indicata nella prenotazione degli uffici della motorizzazione; - trova applicazione con riguardo a qualunque categoria di veicolo soggetto all’obbligo di revisione. Nessuna incombenza è richiesta in capo agli interessati. La proroga è operante anche nel caso in cui il veicolo sia stato sottoposto a revisione con esito “ripetere” e a condizione che siano state sanate le irregolarità rilevate in tale sede.
Sospensione dei termini procedimentali Dal 23 febbraio al 15 aprile 2020, per tutte le attività diverse da quelle indifferi-
bili da rendere in presenza, o comunque non espletabili in via ordinaria nelle modalità del lavoro agile, è possibile concludere i procedimenti pendenti anche dopo il 15 aprile. Sono attività considerate indifferibili da rendere in presenza di interesse agricolo le immatricolazioni delle macchine agricole (art. 57 cds) e operatrici (art. 58 cds).
Autorizzazioni, concessioni o altri titoli abilitativi o atti amministrativi in scadenza Proroga sino al 15 giugno 2020 della validità dei certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, che abbiano scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020. La proroga è valida per: autorizzazioni e licenze per il trasporto merci o di persone prevista dal Cds o da norme speciali; autorizzazioni sanitarie per il trasporto di animali o alimenti; abilitazioni al trasporto di rifiuti; estratti della carta di circolazione rilasciati dagli UMC in deroga al termine massimo di validità di 60 giorni - art. 92 cds); ricevuta rilasciata dalle imprese di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
legati alle procedure degli estratti dei documenti di circolazione e di guida in deroga al termine massimo di validità di 30 giorni - art. 92 Cds; validità della autorizzazione alla circolazione relativa ai veicoli dotati di alimentazione a metano (CNG), alle prove periodiche, nell’intervallo di 3 o 6 anni, sulle cisterne, nonché alle verifiche periodiche dei veicoli in regime ATP; certificati di abilitazione professionale; certificati medici rilasciati dai sanitari indicati all’art. 119 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per il conseguimento della patente di guida. È posta al 30 giugno 2020 la proroga del permesso provvisorio di guida, rilasciato ai titolari di patente di guida, chiamati a sottoporsi alla prescritta visita medica e della carta di qualificazione del conducente (CQC) per il trasporto professionale di cose e persone, nonché del certificato di formazione professionale (CFP) per il trasporto di merci pericolose, aventi scadenza dal 23 febbraio al 29 giugno 2020.
Patente di guida e bollo auto Restano validi sino al 31 agosto 2020 i documenti di riconoscimento e identità,
patenti comprese. Per il bollo auto, la Regione Piemonte ha prorogato al 30 giugno i bolli in scadenza a marzo, aprile e maggio.
Pagamento scontato delle sanzioni Tra il 17 marzo e il 31 maggio 2020, è possibile effettuare il pagamento delle sanzioni con importo scontato (a partire dal 16 febbraio) del 30% entro 30 giorni dalla data di contestazione o notificazione della violazione.
Proroga assicurazioni Spostamento, fino alla data del 31 luglio 2020, a 30 giorni del periodo in cui le assicurazioni sono tenute a mantenere operante la garanzia prestata con il contratto assicurativo in assenza di rinnovo o nuova stipula. La previsione trova applicazione anche nel caso di polizze assicurative annuali in cui il premio assicurativo sia rateizzato in rate semestrali o periodiche. Su tutto il territorio nazionale, fino al 31 luglio 2020, è consentita la circolazione di un veicolo con la polizza assicurativa scaduta al massimo per 30 giorni successivi alla scadenza.
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Non si è ancora sposata, ma crede nel matrimonio e nella famiglia, 30enne, molto carina, vive con i genitori, ma sarebbe anche disponibile a trasferirsi se incontrasse un uomo semplice. Lei è una magnifica ragazza, splendidi occhioni azzurri, bionda, snella, seria ed onesta. È italiana e fa l’apicultrice. v 338 4953600
Signora attraente 49enne, semplice, bionda, occhi scuri, alleva animali da cortile, ama cucinare, sola da tempo ormai, non ha avuto figli, non ama la solitudine e nel suo cuore ha il desiderio d’incontrare un uomo affidabile e serio, con cui condividere il resto della sua vita.
Lunghi capelli neri e occhi verdi, classica bella ragazza “acqua e sapone”, 35enne, affascinante, un bel sorriso. Lavora, vive sola, ma cambierebbe residenza, anche in campagna, se incontrasse l’uomo giusto, di buon cuore, non importa l’età, se separato o con figli, a lei piacciono le famiglie numerose. v 338 2121774
Donna, dai modi garbati, gentile con tutti, 55enne, bella, mora, occhi chiari, sorriso simpatico, vedova, ha un figlio già sposato, ama camminare in montagna, ma anche rimanere in casa a cucinare, nella sua vita manca solo un uomo affidabile che la sappia apprezzare e con cui vivere serenamente. v 349 5601018
Per amicizia iniziale e promettente futuro insieme, bella donna, 41enne, femminile, operaia agricola, ama la buona cucina, è una bella persona, si occupa di volontariato ed incontrerebbe uomo, non importa l’età, ma possibilmente rispettoso e tranquillo, con cui vivere una relazione seria. v 345 2535391
Ha sempre lavorato in campagna, ora in pensione, è una donna pratica, schietta, 61 anni, ma giovanile, bionda, grandi occhi castani, molto carina, automunita ed economicamente indipendente, volontaria pro-loco, le piacerebbe incontrare un uomo semplice, con cui farsi buona compagnia. v 348 4413805
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