POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 04•2019 - GIUGNO 2019 - CONTIENE I.P.
04/2019
Nuova formula per l’assemblea
DOPO IL VOTO La “nuova” Regione attui pienamente il Psr
FRUTTA Al lavoro per il rilancio dei prodotti cuneesi
STATISTICHE A Cuneo crescono gli occupati in agricoltura
ZOOTECNIA Sicurezza in avicoltura, servono aiuti alle aziende
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I NUMERI DI QUESTO NUMERO
Come cambia il lavoro in agricoltura. Convegno venerdì 5 luglio a Saluzzo Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
Con l’aumento degli addetti in agricoltura nella nostra provincia, messo in evidenza anche all’interno di questo numero de “L’Agricoltore cuneese”, e i frequenti cambienti delle normative riguardanti il comparto primario, si capisce bene che la conoscenza e la corretta applicazione delle procedure inerenti il lavoro in agricoltura è sempre più di fondamentale importanza. Confagricoltura Cuneo, in prima linea su questo fronte, organizza per venerdì 5 luglio, alle 9,30, presso l’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo (Salita al Castello 26) il convegno dal titolo “Come cambia il lavoro in agricoltura. Esigenze, opportunità e criticità di un settore in evoluzione“ per fare il punto sulle novità che riguardano un settore che è chiamato a confrontarsi con una sempre maggior pluralità di aspetti. Dopo i saluti istituzionali, la mattinata entrerà nel vivo con l’intervento di Roberto Caponi (Responsabile Sindacale Confagricoltura Nazionale e Presidente EBAN) che tratterà gli aspetti normativi e tecnici di particolare interesse per le aziende agricole. A seguire ci sarà un confronto con i rappresentanti provinciali dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL e dello SPRESAL, prima delle conclusioni da parte del presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte Enrico Allasia. L’ingresso è libero. Invito le aziende a partecipare numerose al confronto.
2017-2018
CONSUMI
% aumento occupati in agricoltura nella Granda
% di incremento dei consumi della frutta in guscio nel 2015
OCCUPATI AGRICOLI
FRUTTA IN GUSCIO
POLLI
2018
+12,7% +13%
40milioni 50,2milioni i polli da carne allevati nel territorio regionale
bottiglie da 0,75 l di Asti DOCG vendute nel mondo
IN PIEMONTE
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L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
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ASSEMBLEA 2019
Un’immagine del Lago dei Salici, location scelta per l’assemblea 2019
Assemblea dei soci a Caramagna Piemonte VENERDÌ 21 GIUGNO A PARTIRE DALLE 16,30 APPUNTAMENTO AL RISTORANTE LAGO DEI SALICI di Gilberto Manfrin
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enerdì 21 giugno presso il ristorante “Lago dei Salici” di Caramagna Piemonte, avrà luogo la tradizionale assemblea dei soci di Confagricoltura Cuneo. Con l’avvicinarsi del periodo estivo, tradizionalmente il più intenso per l’attività agricola, torna questo momento dedicato alle migliaia di soci sparsi in tutta la provincia, chiamati a trascorrere con le rispettive famiglie una giornata di festa insieme.
Il programma Il programma assembleare, che prenderà il via alle ore 16.30, prevede l’approvazione del bilancio 2018; a seguire, si terrà l’inter-
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ROBERTO
ABELLONIO Direttore di Confagricoltura Cuneo
vento del presidente provinciale di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia che relazionerà sull’attività svolta nel corso dell’anno. Seguiranno gli interventi dei tanti ospiti attesi. È atteso il neo eletto presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e sono stati invitati tutti i consiglieri regionali cuneesi. Prima di concludere la giornata con la cena sociale, ci sarà tempo per la consegna degli immancabili “Aratri d’oro” a meritevoli impren-
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ditori agricoli associati, provenienti da tutta la provincia. La giornata si chiuderà con una serata danzante. L’assemblea dei soci è un’occasione importante per fare il punto sulle attività svolte dall’associazione nel corso dell’anno e sui problemi di forte attualità che il mondo agricolo sta attraversando. Ma è anche un momento in cui gli imprenditori associati e le loro famiglie si incontrano per un momento conviviale di festa.
“Confidiamo nel nuovo assessore regionale” Mentre scriviamo, non è ancora stato nominato il nuovo assessore regionale all’Agricoltura, ma le attese del comparto agricolo sono molte: “Confidiamo che il nuovo assessore colga subito il ruolo determinante dell’agricoltura piemontese nello sviluppo del territorio – dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio –. Si deve tornare a parlare di politiche agricole regionali e, in particolare, di una migliore gestione del Piano di Sviluppo Rurale, calandolo sulle esigenze reali delle aziende. Siamo per un’agricoltura moderna che sappia promuovere le nostre tante eccellenze, ma che necessita di un sistema in grado di agevolare la penetrazione su mercati sempre più globali. A chiunque ricoprirà la carica di assessore, garantiamo fin d’ora sia la piena disponibilità al confronto concreto e incisivo, sia la volontà di costruire insieme un serio percorso di sviluppo dell’a-
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA VENERDÌ 21 GIUGNO in prima convocazione alle ore 6.30 e in seconda convocazione alle ore 16.30 presso il ristorante Lago dei Salici di Caramagna Piemonte. Ordine del giorno ore 16,30 • Approvazione conto economico anno 2018 • Approvazione relazione collegio sindacale • Determinazione quote associative e contributi associativi annuali ore 17,30 • Relazione del presidente Enrico Allasia • Interventi degli ospiti • Consegna onorificenze “Aratro d’oro” ore 19,45 • Aperitivo e cena. I partecipanti sono pregati di dare adesione presso gli uffici di zona. gricoltura piemontese e cuneese”. Gli interessati a prendere parte all’assemblea sono pregati di comunicare al più presto la propria adesione alla sede Confagricoltura di riferimento, per prenotarsi e organizzare al meglio gli spostamenti.
ESITI ELETTORALI
La “nuova” Regione attui pienamente il Psr ALLASIA: “CIRIO È POLITICO E IMPRENDITORE DEDICHERÀ LA DOVUTA ATTENZIONE AL SETTORE”
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uasi quarant’anni dopo Aldo Viglione, la Regione Piemonte torna ad avere un Governatore “made in Cuneo”. Si tratta dell’albese Alberto Cirio (nella foto), candidato del Centrodestra, che ha superato il presidente uscente Sergio Chiamparino, appoggiato da Pd e +Europa. Alberto Cirio si è aggiudicato la Regione con il 49,9% dei consensi, mentre Sergio Chiamparino si è attestato al 35,8%. Distaccato il candidato del M5s Giorgio Bertola, al 13,57%. Poche, infine, le preferenze per il candidato del Popolo della famiglia Valter Boero, fermatosi allo 0,73%. Il consiglio direttivo di Confagricoltura Piemonte, tramite il proprio presidente Enrico Allasia, ha inviato gli auguri di buon lavoro al neo presidente della Giunta regionale. “Conosciamo bene il neo Governatore - ha dichiarato Allasia - perché oltre ad aver maturato un’importante esperienza a livello politico istituzionale, è anche un bravo imprenditore agricolo e siamo certi che, anche per questo, dedicherà la dovuta attenzione al nostro settore. Abbiamo la necessità che la Regione riservi al più presto tutto il suo impegno per la piena attuazione del Piano di Sviluppo Rurale, per lo snellimento della bu-
rocrazia, per la valorizzazione delle nostre produzioni di qualità e per intervenire in modo efficace contro il proliferare eccessivo della fauna selvatica che mette a rischio non solo i raccolti ma anche l’incolumità dei cittadini. Confagricoltura - ha concluso Allasia - assicura fin d’ora ad Alberto Cirio la propria disponibilità a collaborare per contribuire a riportare ai massimi livelli la nostra agricoltura, per creare nuove opportunità di lavoro e reddito per gli imprenditori agricoli e per il territorio”.
Sette gli eletti cuneesi in Regione Col presidente Alberto Cirio (Forza Italia) siederanno in Consiglio regionale 33 consiglieri del centrodestra. A rappresentare la provincia di Cuneo in Piemonte ci sono: Paolo Demarchi, Matteo Gagliasso e Luigi Icardi (Lega); Francesco Graglia (Forza Italia), Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia). Per il Pd siederà a Palazzo Lascaris Maurizio Marello; infine, per il Movimento Cinque Stelle, ci sarà Ivano Martinetti. Mentre il giornale è in stampa, stanno ancora proseguendo le consultazioni che porteranno alla nomina del nuovo assessore regionale all’Agricoltura.
Giansanti dopo le Europee: “Regole siano reciproche” Domenica 26 maggio, in contemporanea con le elezioni regionali, si sono svolte anche quelle per eleggere i 73 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. All’indomani del voto, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti è intervenuto sui risultati delle urne: “Ci congratuliamo con i parlamentari eletti, dando il benvenuto agli esponenti politici che fanno il loro ingresso per la prima volta al Parlamento UE”. “La nuova assemblea ha davanti sfide importanti per l’Europa - continua Giansanti -. Per noi agricoltori l’UE ha soprattutto sul tavolo la riforma della PAC, determinante e urgente per la nostra agricoltura, ma come imprenditori che operano in un mercato comune chiediamo regole
europee reciproche, partendo dal sistema fiscale, che oggi opprime le aziende italiane e le penalizza rispetto agli altri Paesi. Serve un’Italia più coraggiosa e lungimirante nelle riforme, capace di essere protagonista in questa battaglia. Siamo al fianco dei nostri parlamentari che condividono queste esigenze e intendono affrontarle”. Giansanti ha poi messo in luce che “se contassero solo le cifre e la qualità del nostro sistema di settore, non dovrebbero esserci grandi ostacoli alla nomina di un italiano quale prossimo commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale”. Durante un incontro informale dei capi di Stato e di governo, svoltosi a Bruxelles dopo le elezioni, Confagricoltura ha rimarcato che “nonostante le riduzioni decise negli ultimi anni, le spese destinate all’agricoltura incidono per oltre il 30% sul bilancio dell’Ue”.
La ripartizione dei voti ha premiato Alberto Cirio con quasi il 50% delle preferenze
0,73% 35,8% V. Boero
S. Chiamparino
13,57% 49,9%
G. Bertola
A. Cirio
L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
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Un momento del convegno di Torino alla presenza dei vertici piemontesi di Confagricoltura
Ricerca e innovazione, per rilanciare l’agroalimentare CONVEGNO A TORINO DI AGRONETWORK, L’ASSOCIAZIONE DI CUI FANNO PARTE CONFAGRICOLTURA, NOMISMA E LUISS di Francesca Braghero
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l futuro dell’agroalimentare italiano è legato alle innovazioni, alla ricerca scientifica e alla collaborazione tra imprese. Questo è ciò che è emerso dal convengo organizzato da Agronetwork dal titolo
ANGA NAZIONALE
“Ricerca e innovazione per le filiere funzionali e la salute” che si è svolto a Torino lo scorso maggio. Agronetwork è l’associazione di imprese ed enti scientifici voluta da Confagricoltura, Luiss, e Nomisma e presieduta da Luisa Todini. Tra i presenti al Rettorato
dell’Università di Torino, oltre ai docenti e specialisti delle diverse discipline coinvolte, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia, intervenuto in qualità di relatore sull’innovazione
nel comparto delle energie rinnovabili, e il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio. Il convegno, tenutosi per consolidare la collaborazione su progetti operativi tra le imprese agricole, alimentari e la ricerca, ha messo in luce l’importanza di un impegno globale, condiviso da Confagricoltura e dal mondo industriale, per un modello di sviluppo del settore agroalimentare fondato sull’integrazione delle filiere imprenditoriali e sul rapporto con la ricerca scientifica. “Il futuro dell’agroalimentare italiano è soprattutto creare valore aggiunto espresso dalla filiera – queste le parole del presidente Giansanti –. Dobbiamo
CHE COS’È AGRONETWORK
Conosciamo meglio l’associazione costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS per favorire la competitività delle imprese agroalimentari
Francesco Mastrandrea è il nuovo presidente
Martedì 28 maggio a Palazzo della Valle a Roma si è svolta l’assemblea dell’Anga, l’associazione che riunisce i giovani di Confagricoltura. Dopo il saluto dell’uscente presidente Raffaele Maiorano, si sono tenute le elezioni per il rinnovo della carica: presidente è stato eletto il siciliano Francesco Mastrandrea, 33 anni, giovane imprenditore agricolo che punta alla sostenibilità, all’innovazione tecnologica e all’internalizzazione dei prodotti della terra, in ottica europea e globale. Per il prossimo triennio sarà affiancato da tre vicepresidenti: per il Nord Francesco Longhi, 31 anni, con un’azienda a indirizzo seminativo estensivo in provincia di Rovigo; per il Centro Giovanni Bertuzzi, 28 anni, occupato nell’impresa di famiglia a Minerbio (Bo), a prevalente indirizzo cerealicolo e bieticolo; vicepresidente per il Sud è stato eletto il leccese Giangiacomo Arditi, 36 anni, titolare dell’azienda Terresante a indirizzo olivicolo e vitivinicolo. A completare la squadra nel comitato di presidenza anche Alessandro Calvi di Bergolo di Alessandria.
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L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
saper interpretare le nuove dinamiche di consumo e, attraverso nuovi linguaggi, sfruttando il digitale, informare il consumatore finale spiegando il prodotto agricolo e ponendo al centro il tema della salute”. Luisa Todini, presidente di Agronetwork, ha sottolineato come l’associazione non sia nata per fare rappresentanza, bensì per produrre analisi e proposte da affidare ai vari attori della filiera, a vantaggio della collettività. I ruoli di industriali, agricoltori e scienziati, infatti, sono autonomi ma è prestando attenzione alle ricadute sul lungo termine che scienza ed economia possono crescere insieme producendo benessere per tutti i consumatori.
IN PRIMO PIANO
“PATTO” A TRE TRA AGRICOLTURA INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE E DISTRIBUZIONE
Al settore servono mercati aperti, ma regole condivise CONFAGRICOLTURA PROPONE UN PROGETTO COMUNE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO di Francesca Braghero
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n progetto comune tra agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione per rafforzare la dimensione e la competitività dell’intero sistema agroalimentare italiano, sinonimo a livello mondiale di qualità. È questo il tema principale, sollevato dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha fatto da filo conduttore all’Assemblea nazionale di Confagricoltura tenutasi lo scorso mese a Milano a Palazzo Mezzanotte. In particolare, il presidente
Giansanti ha messo in evidenza lo stretto legame delle prospettive dell’agricoltura e, più in generale, dell’intera economia italiana, con il futuro dell’Unione europea, sempre più vicina ai bisogni di cittadini e imprese: “Per tornare a crescere, l’economia italiana ha bisogno di misure inquadrate nell’ambito di un piano strategico con una visione a lungo termine”. Su un mercato unico non possono coesistere metodi diversi e contradditori per informare i consumatori,
motivo per cui avrebbe senso mettere in atto l’idea, già espressa in passato, di un’etichettatura su base europea, fondata su valutazioni scientifiche affidate a Autorità indipendenti. Questo processo di armonizzazione europea deve riguardare non solo il lavoro, ma anche i temi della fiscalità e della tutela dell’ambiente, consentendo l’aumento della competitività delle imprese italiane ed il rilancio della domanda interna. Ciò che va prima di tutto cambiato per il presidente Giansanti,
infatti, è la tendenza attuale dell’Italia a diventare sempre più un Paese che trasforma materie prime agricole in arrivo dall’estero, rinunciando così ad una parte del valore aggiunto generato all’interno della filiera. L’agricoltura italiana ha bisogno di mercati aperti e regole commerciali condivise a livello multilaterale: solo in questo modo, rispettando gli standard produttivi e le regole in materia di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e protezione delle risorse naturali, l’Unione
europea potrà difendere i valori e la sovranità nazionale. Inoltre, come per gli altri settori produttivi, il futuro dell’agricoltura è legato alle innovazioni. È dunque necessario guardare con fiducia ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le novità disponibili, compresa l’ingegneria genetica, la robotica, l’agricoltura di precisione e l’uso di satelliti e droni, tutti strumenti in grado di garantire non solo un miglioramento della produttività, ma anche una maggiore tutela delle risorse e dell’ambiente, oltre la riduzione dei costi di produzione. Per raggiungere lo scopo, una proposta di Confagricoltura è quella di creare una banca europea di big data, nella quale far confluire tutte le informazioni relative ai sistemi agricoli negli Stati membri.
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AGRICOLTURA IN NUMERI
+12,7%
L’occupazione in agricoltura in provincia di Cuneo Nel 2018 in agricoltura le procedure di assunzione in provincia di Cuneo sono aumentate del 12,7% rispetto al 2017 [Fonte: Regione Piemonte - settore Politiche del lavoro su dati Silp Piemonte]
17.789
17.963
18.442
18.571
21.444
22.667
23.445
26.005
27.083
30.534
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
In agricoltura diminuiscono le aziende, ma cresce l’occupazione SECONDO IL RAPPORTO CUNEO 2019, LO SCORSO ANNO LE IMPRESE SONO SCESE DELL’1,45%, MA CI SONO STATI 3.400 OCCUPATI IN PIÙ RISPETTO AL 2017 di Gilberto Manfrin
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na forte vocazione agricola con un contributo del settore primario tre volte superiore a quello regionale (4,7% rispetto a 1,6%) e un settore che procede bene sul fronte delle assunzioni vestendo … di rosa. Sono solo alcune delle considerazioni sul mondo agricolo provinciale che emergono dall’ultimo “Rapporto Cuneo 2019”, il report sull’economia che ha consentito di valutare la realtà economica e imprenditoriale del Cuneese, confrontandone i dati, elaborati dagli uffici studi della Camera di Commercio di Cuneo e di Unioncamere Piemonte. Anche nel 2018 la Granda ha dunque mantenuto la sua posizione di provincia a mag-
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gior attitudine agricola del Piemonte (con il con il 29,1% delle imprese complessive). Il numero delle aziende, tuttavia, continua a far registrare ormai da un po’ di anni una lenta e progressiva flessione: in un anno le imprese sono calate dell’1,45%, passando dalle 20.110 di fine 2017 alle 19.818 di fine 2018.
Imprese rosa Il 2018 si è chiuso con 15.462 imprese femminili registrate in provincia di Cuneo, il 22,7% delle aziende con sede legale nel territorio. Più di un terzo (il 34,6%, praticamente 4 su 10) hanno svolto la propria attività nel settore dell’agricoltura. L’11,5% è guidato da giovani donne (il 7% è amministrato da straniere). L’agricoltura, e con essa il commercio, si conferma
L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
ancora una volta principale settore di operatività delle imprenditrici. Ma sono innegabili le criticità sofferte anche da questa parte del sistema imprenditoriale: a fronte della nascita di 863 aziende a conduzione femminile, quota in diminuzione rispetto al 2017, quando le iscrizioni ammontavano a 952, ne sono cessate 1.005 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), rispetto alle 1.212 dell’anno precedente.
2017-2018
-1,45% % calo aziende agricole in provincia di Cuneo
MENO AZIENDE
Bene le assunzioni Dati positivi arrivano dal mercato del lavoro: l’occupazione in agricoltura segnala infatti una variazione positiva del 12,7% (+3.451 occupati) rispetto al 2017 (30.534 assunti contro i 27.083 del 2017). Il settore contribuisce quindi in modo importante alla risalita del mercato del lavoro nella Granda. Le stime fornite dall’Istat con l’indagine continua sulle forze di lavoro effettuate nel 2018 mostrano una situazione nell’insieme positiva per il Cuneese, dove si assiste a un lieve incremento dell’occupazione (+1.000 unità) a cui si accompagna una più marcata flessione delle persone in cerca di lavoro (-5.000 unità).
Altri numeri In base alle elaborazioni svolte a partire dalle stime Istat, nel 2018 la provincia di Cuneo ha generato un PIL di oltre 18,9 miliardi di euro, circa il 14% di tutta la ricchezza prodotta in Piemonte e l’1% di quella nazionale. I dati consentono un’analisi più dettagliata, che evidenzia la composizione settoriale del valore aggiunto. La quota maggiore deriva dal settore dei servizi (60,5%), comparto che ha segnato inoltre la variazione più significativa su base annua (+2,0%). Seguono l’industria in senso stretto (quota del 28,9% con una crescita dell’1,9%), le costruzioni (quota pari al 6,0% cresciuto nel 2018 del +1,7%) e infine l’agricoltura, silvicoltura e pesca (4,7% che segna una deflazione del -1,3% sul 2017). A livello settoriale, le
2017-2018
+12,7% % aumento occupati in agricoltura nella Granda
I NOSTRI NUMERI dinamiche più incoraggianti si sono evidenziate nei comparti degli altri servizi (+1,7%) e del turismo (+0,7%), attività che hanno convogliato rispettivamente il 22% e il 5,8% delle imprese locali. Hanno presentato una variazione negati-
va invece i settori dell’agricoltura (-1,4%), dell’industria (-0,9%), delle costruzioni (-1,6%) e del commercio (-1,5%).
Il commento Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta i contenuti del Rapporto: “I dati ci fanno capire quello che è ormai un trend consolidato anche a livello nazionale: si riduce il numero delle aziende agricole e quelle che rimangono aumentano la propria superficie coltivata. Diminuiscono le coltivazioni classiche come i seminativi che ormai sono delle
commodities e non riescono a creare valore aggiunto, mentre crescono filiere minori come ortaggi, piccoli frutti e se vogliamo anche le attività connesse (agriturismi). Tutto ciò necessita sempre più di manodopera formata e qualificata. Qualità, reddito, innovazione e sostenibilità devono essere le parole d’ordine dell’agricoltura cuneese, un settore dove anche il mondo femminile dice ormai la sua in modo determinante e con realtà di primo piano. Una crescita esponenziale legata ad un territorio dalle mille potenzialità e anche da un PSR volto a favorire nuovi insediamenti”.
ENRICO
ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo
QUALITÀ, REDDITO, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ DEVONO ESSERE SEMPRE DI PIÙ LE PAROLE D’ORDINE DELL’AGRICOLTURA CUNEESE
L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
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AGRICOLTURA & LAVORO
Lavoratori esterni: aspetti da valutare con attenzione PER LE AZIENDE CHE DECIDONO DI RICORRERE A CONTRATTI DI APPALTO PER SVOLGERE ALCUNE FASI DELLE LAVORAZIONI AGRICOLE di Paolo Ragazzo
P
roprio ora che le campagne di raccolta in agricoltura entrano nel vivo è utile ricordare che nel caso l’azienda agricola decida di ricorrere a contratti di appalto per svolgere alcune fasi della lavorazione (tramite cooperative di lavoro, ad esempio) deve tenere presente alcuni accorgimenti. Tra questi si segnalano: accertarsi che il contratto sia regolare, farsi consegnare dal soggetto appaltatore la visura camerale e il DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) e verificare personalmente la regolarità delle assunzioni dei lavoratori richiedendo in visione una copia del modello UNILAV: Comunicazione di assunzione.
FLUSSI 2019
Aspetti da considerare Per non incorrere in spiacevoli inconvenienti o sanzioni, inoltre, vale la pena ribadire che: Se si ricorre a un contratto d’appalto, i 1 lavoratori non possono prendere ordini dall’azienda committente, ma solo dal responsabile della ditta appaltatrice. Questo perché quest’ultima non fornisce lavoratori, ma un servizio che va preventivamente concordato con l’azienda. I lavoratori individuati dalla ditta appaltatrice devono essere muniti di tesserino di riconoscimento compilato con dati anagrafici e fototessera, non possono lavorare insieme ai dipendenti/famigliari dell’azienda, in caso di appezzamenti di dimensioni ridotte per i quali
Rivolgersi agli uffici Confagricoltura per la presentazione delle domande
Il 9 aprile 2019 è stato finalmente pubblicato il decreto n. 84/2019 del Presidente del Consiglio dei Ministri che determina i flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari in Italia per l’anno in corso. Sono 30.850 i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente nel nostro Paese con il decreto flussi 2019. Le domande possono essere presentate per i cittadini non comunitari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea - Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. Dal 24 aprile è possibile inviare le istanze di nulla osta all’ingresso per lavoro stagionale e il termine ultimo per presentare le domande è il 31 dicembre 2019 (salvo esaurimento dei numeri disponibili). Le aziende interessate sono invitate a rivolgersi agli uffici paghe di Confagricoltura Cuneo.
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L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
ECCO GLI ASPETTI PRINCIPALI DA CONSIDERARE PER NON INCORRERE IN SPIACEVOLI INCONVENIENTI O SANZIONI solo una parte è affidata in appalto occorre prevedere spazi di lavoro distinti. In caso di “commistione di lavoratori” in fase di accertamento sono applicate sanzioni sia alla ditta committente che alla ditta appaltatrice. di un contratto di appalto, il 2 Nell’ambito committente è solidalmente responsabile per le obbligazioni retributive e contributive dell’appaltatore nei confronti dei propri lavoratori, come confermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 444/2019. Il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell’inadempimento”. Le cooperative di lavoro operano at3 traverso contratti d’appalto e ai sensi dell’art.7 comma 4 L. 31/2008, e devono applicare il contratto collettivo vigente in agricoltura. Il costo del personale, quindi, è lo stesso di quello sostenuto dalle aziende, in quanto le cooperative esterne devono ai propri lavoratori trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dal contratto collettivo di categoria. Per i lavoratori subordinati sussiste l’obbligo di applicazione di istituti normativi che la legge disciplina per la generalità dei lavoratori
(t.f.r., ferie, ecc.). Devono, dunque, destare qualche sospetto i preventivi con costi palesemente inferiori a quelli sostenuti dall’azienda. ricorso a manodopera esterna non 4 Ilesclude l’applicazione delle norme di Sicurezza sul lavoro previste D.lgs 81/2008. L’azienda committente, se ha dipendenti propri deve comunque redigere il DVR, e in caso vi siano rischi “da interferenza” dovuti alla presenza di lavoratori esterni in contemporanea al titolare o dipendenti dell’azienda sullo stesso fondo (per mansioni differenti) è obbligatorio redigere congiuntamente con la ditta appaltatrice anche il DUVRI: Documento Unico Valutazione Rischi da Interferenza. In caso di infortunio dei lavoratori ester5 ni il titolare della ditta committente deve
dimostrare di avere compiuto tutte le verifiche necessarie affinché la cooperativa fosse in regola in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione rischi.
Somministrazione fraudolenta L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, infine, ha fornito chiarimenti sul reato di somministrazione fraudolenta che la legge configura “ogni qualvolta la somministrazione di lavoro è posta in essere con la specifica finalità di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo applicate al lavoratore”. Le norme in questione sono quelle attinenti: la determinazione degli imponibili contributivi, i divieti e i limiti alla somministrazione di lavoro e i requisiti per la stipula del contratto.
ATTENZIONE: in caso di appalti irregolari è possibile incorrere nel reato di somministrazione fraudolenta. L’istituto ha quindi precisato che il reato di somministrazione fraudolenta può verificarsi anche quando ci si rivolge ad agenzie di somministrazione autorizzate o in caso di distacchi del personale “non autentici”. Queste le casistiche più comuni riscontrate: abuso nell’utilizzo di lavoratori somministrati o a tempo determinato; ricorso al lavoro somministrato quando è espressamente vietato; qualora il contratto di somministrazione non sia in forma scritta o non contenga alcuni elementi essenziali. Per informazioni e approfondimenti sul tema rivolgersi agli Uffici Paghe della Confagricoltura di Cuneo.
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NOVITÀ NORMATIVA
Passi in avanti per filiere più equilibrate È LEGGE IL “DECRETO EMERGENZE” CHE CONTIENE IMPORTANTI NOVITÀ PER IL SETTORE PRIMARIO di Paolo Ragazzo
“U
n importante passo in avanti per promuovere relazioni stabili e maggiormente equilibrate nelle filiere, tenendo conto della diversa dimensione economica delle imprese agricole”. È il commento del presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, sulla legge di conversione del cosiddetto “decreto emergenze” che è stata pubblicata il 28 maggio scorso sulla Gazzetta Ufficiale e che, oltre a prevedere misure per alcuni comparti in difficoltà, contiene indicazioni in materia di cessioni e quotazioni dei prodotti agroalimentari, che riguardano l’intera filiera agricola.
Cessione prodotti agricoli, più tutele Nello specifico su questo punto il decreto legge prevede che i contratti di cessione dei prodotti agricoli, stipulati o eseguiti nel territorio nazionale, stipulati in forma scritta devono avere una durata LA LEGGE
Tutte le novità “agricole” nel testo completo della legge
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MENSILMENTE ISMEA FISSERÀ UN PREZZO DI RIFERIMENTO CALCOLATO SULLA BASE DEI COSTI MEDI DI PRODUZIONE non inferiore a dodici mesi e devono prevedere obbligatoriamente una serie di elementi (prezzo, quantità e qualità del prodotto da consegnare, durata del contratto, scadenze di pagamento, modalità di consegne etc). In realtà già l’art. 62 del decreto legge 1/2012 aveva previsto la obbligatorietà della forma scritta per la cessione dei prodotti agricoli e alimentari. Ora si aggiungono i riferimenti alla normativa comunitaria intervenuta successivamente. Costituisce, inoltre, pratica sleale la mancanza di almeno uno degli elementi citati “nel caso in cui sia fissato dall’acquirente un prezzo significativamente inferiore ai costi medi di produzione”, che risulteranno dalle elaborazioni che saranno effettuate mensilmente da Ismea. L’aspetto centrale di
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questo provvedimento è sicuramente la fissazione di un prezzo di riferimento calcolato sulla base dei costi medi di produzione che saranno calcolati mensilmente da Ismea: è quello che è stato definito anche “prezzo di cittadinanza” e che vincolerebbe in maniera più stretta i prezzi dei prodotti agricoli ed agroalimentari ai costi di produzione.
Fondo per il settore suinicolo Anche il settore suinicolo è interessato dal provvedimento, in quanto è stato approvato un articolo che istituisce il Fondo nazionale con una dotazione di 1 milione di euro per il 2019 e 4 milioni per il 2020. Le risorse sono utilizzate per interventi in “de minimis” finalizzate a: far fronte alla perdita di reddito degli allevatori di suini; garantire la massima trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle CUN; rafforzare i rapporti di filiera nel settore; potenziare l’attività di informazione e promozione dei prodotti suinicoli presso i consumatori; migliorare la qualità dei prodotti ed il benessere animale negli allevamenti e promuovere l’innovazione attraverso contratti di filiera e organizzazioni interprofessionali.
Pagamenti diretti Pac Novità anche sul fronte pagamenti diretti PAC. Gli Organismi pagatori riconosciuti possono anticipare entro il 31 luglio di ogni anno il 50 per cento dell’importo
richiesto allo scopo di alleviare le gravi difficolta finanziarie derivanti dalle conseguenze delle eccezionali avversità atmosferiche, delle gravi patologie fitosanitarie e dalla crisi di alcuni settori e ”fino al persistere della situazione di crisi determinatasi”. “Si tratta di misure positive e condivisibili su cui Confagricoltura si è impegnata durante l’iter di conversione, cogliendo alcuni importanti risultati come le misure per le anticipazioni sino al 50 per cento dei pagamenti diretti della PAC al 31 luglio e le disposizioni per fronteggiare le pratiche commerciali sleali che vanno ora verificate anche alla luce della implementazione della direttiva comunitaria in materia – conclude Enrico Allasia –. Purtroppo non sono state colte alcune importanti integrazioni, sostenute anche dal coordinamento Agrinsieme, come l’estensione delle misure di emergenza anche ad altri comparti, come il mais. Tali proposte saranno ripresentate in futuro”. In mancanza dei decreti attuativi rinviamo gli approfondimenti necessari ai prossimi numeri de “L’Agricoltore cuneese”, nel frattempo inquadrando il QR code nella pagina è possibile accedere al testo completo della legge.
SI TRATTA DI MISURE POSITIVE SU CUI CONFAGRICOLTURA SI È IMPEGNATA
FRUTTICOLTURA
Alla ricerca di strade utili a rilanciare la frutta cuneese CONFAGRICOLTURA CUNEO INCONTRERÀ I VERTICI REGIONALI E I RAPPRESENTANTI DEI MAGAZZINI DI CONFERIMENTO E DELLA GDO CLAUDIO
SACCHETTO Presidente sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo
AL LAVORO PER AFFRONTARE DIVERSE PROBLEMATICHE: PREZZI NON REMUNERATIVI, PAGAMENTI DILAZIONATI E L’ARRIVO DI PRODOTTI ESTERI
P
roseguono gli incontri di Confagricoltura Cuneo con i produttori frutticoli della provincia per analizzare insieme le problematiche e le prospettive del comparto. Nelle scorse settimane, presso gli uffici di zona di Saluzzo, il presidente provinciale Enrico Allasia e il presidente della sezione Ortofrutticola Claudio Sacchetto, insieme al direttore Roberto Abellonio e al responsabile della zona di Saluzzo Marco Bruna, hanno incontrato nuovamente una delegazione di aziende del settore per discutere alcune proposte concrete da portare avanti in tutte le sedi opportune a tutela di chi opera nel comparto. “È stato un momento molto interessante e CILIEGIE IN CRISI
Il meteo dimezza la produzione. Comparto in ginocchio nonostante l’aumento delle coltivazioni
proficuo da ambo le parti – spiega Claudio Sacchetto –; in questi mesi di incontri sul territorio abbiamo toccato con mano tutta la preoccupazione dei frutticoltori per il futuro del comparto e abbiamo allo studio una serie di proposte per affrontare i principali problemi che attanagliano il settore alle prese con prezzi non remunerativi, pagamenti sempre più dilazionati e, soprattutto, l’arrivo sul nostro mercato di prodotti dall’estero, a prezzi irrisori e coltivati con criteri e normative decisamente meno stringenti rispetto ai nostri”. “Serve un piano di azione rapido e lungimirante per affrontare questa situazione e garantire un futuro diverso al comparto – aggiunge il direttore Roberto Abellonio –. Le soluzioni devono essere serie e praticabili per cui ci attiveremo per sottoporre ai prossimi amministratori regionali le nostre proposte di intervento, oltre ad incontrare i rappresentanti dei magazzini di conferimento della frutta presenti sul nostro territorio e i delegati della Grande Distribuzione, chiedendo a questi ultimi una maggior promozione del consumo di frutta locale nei loro centri”. “Tutti lodano la qualità assoluta dell’agroalimentare Made in Italy, ma alla prova dei fatti, poi, i tanti sacrifici dei nostri produttori non vengono gratificati dai mercati – conclude Marco Bruna –. Continuiamo a pagare la chiusura del mercato russo a causa dell’embargo, disciplinari di produzione più restrittivi rispetto ai Paesi nostri competitor e l’arrivo di prodotti stranieri a prezzi bassissimi. Si è visto in altri settori della nostra economia che l’ita-
CATASTO, PRIMI PASSI
Ortofrutta, al via il tavolo nazionale Confagricoltura ha partecipato a Roma alla prima riunione del tavolo ortofrutticolo nazionale, alla presenza del sottosegretario Alessandra Pesce, dove è stato avviato l’iter per l’emanazione del decreto legge che lo istituisce ufficialmente. “L’apertura di nuovi mercati di sbocco richiede l’eliminazione delle barriere fitosanitarie frapposte dai Paesi terzi – ha dichiarato Confagricoltura al termine dell’incontro –. Abbiamo evidenziato che occorre, parallelamente, un impegno delle Istituzioni per la revisione dell’attuale sistema di importazione dell’UE che, essendo aperto, consente l’ingresso di numerose fitopatie. Parallelamente, occorre agire promuovendo le esportazioni di tutti i prodotti ortofrutticoli, rimuovendo gli altri ostacoli, a partire da quelli infrastrutturali, che ancora ostacolano l’export”. Sul catasto ortofrutticolo, infine, sono state fornite alcune prime indicazioni di impostazione. “È un elemento strategico – ha concluso Confagricoltura –. Per questo auspichiamo che si arrivi presto alla istituzione di un sistema open data a disposizione degli operatori, con tutte le informazioni utili alla programmazione delle produzioni”.
lianità può generare reddito per chi realizza prodotti di consumo, perché anche con la frutta non può essere così? In ultimo, occorre istituire un tavolo che vigili e dia maggiori garanzie su prezzi ed epoche di pagamento in modo che, come già avviene in altri comparti agricoli, le aziende possano programmare meglio il loro sviluppo e i loro investimenti”. L’Agricoltore cuneese N.04 • GIUGNO 2019
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ZOOTECNIA
Biosicurezza in avicoltura, Confagricoltura insiste per sostegni alle aziende di Silvia Agnello
D Pulcini in una moderna azienda avicola
esideriamo che si mantenga alta l’attenzione su un provvedimento di notevole importanza, che ridefinirà tutti gli aspetti relativi alle cosiddette biosicurezze per ridurre il rischio di diffusione delle malattie infettive, come l’influenza aviaria”.
Modello IV informatizzato, allevamenti in difficoltà MOVIMENTAZIONE BESTIAME: IL 1° LUGLIO SCATTA L’OBBLIGO DI RIPORTARE I DATI ON LINE. CONFAGRICOLTURA CRITICA
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partire dal 1° luglio 2019 entrerà in vigore l’obbligo di compilazione della sezione D del Modello 4 informatizzato, contenente le informazioni inerenti al trasportatore. Il mancato inserimento di questi dati bloccherà la creazione del modello. Questo significa che, a partire dal
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prossimo mese, tutte le informazioni, comprese quelle sul trasportatore, dovranno essere presenti nel sistema prima della movimentazione in uscita degli animali. È quanto ha reso noto con apposita comunicazione il Direttore Generale della Sanità Animale Silvio Borrello. Gli allevatori saranno dunque
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obbligati a recarsi presso gli uffici una prima volta per richiedere la compilazione, per poi dover tornare una seconda volta per ritirare il modello. Anche chi riuscisse a compilarselo in autonomia non sarebbe esente da problemi, perché per poterlo fare dovrebbe revocare la delega per la gestione della BDN. Questo
Con queste parole Oreste Massimino, presidente provinciale e regionale della sezione Avicola di Confagricoltura, commenta la fitta agenda di incontri tenutisi nelle scorse settimane sulle nuove misure previste dal Decreto ministeriale del 13/12/2018. Nodo centrale della questione è sollecitare la comporterebbe, però, dover provvedere da soli anche a tutte le altre pratiche, quali quelle inerenti le nascite, le vendite, ecc... Confagricoltura Cuneo si schiera apertamente contro il provvedimento che complica ulteriormente e inutilmente la vita degli allevatori. Il responsabile zona di Cuneo, Adriano Rosso dichiara: “Anche a causa della non sempre adeguata copertura delle reti internet sul nostro territorio prevediamo numerose difficoltà per gli allevatori. Così come si prefigura ad oggi, è una soluzione del tutto impraticabile!” [S.A.].
Regione Piemonte affinché vengano adottati provvedimenti a sostegno degli allevatori nella realizzazione di quanto previsto dal decreto, nella convinzione che sia più importante aiutare a prevenire piuttosto che risarcire. “Il Decreto prende in considerazione le prescrizioni circa i requisiti strutturali degli allevamenti
ADRIANO
ROSSO
Responsabile Confagricoltura zona di Cuneo
COSÌ COME SI PREFIGURA OGGI È UNA SOLUZIONE IMPRATICABILE
POLLI
40milioni i polli da carne allevati nel territorio regionale
IN PIEMONTE
– prosegue Massimino -, in particolare le norme sulla conduzione: ingressi, pulizia e disinfezione di persone e automezzi, vuoto biologico e sanitario, gestione della lettiera e degli animali morti, trasporto, ecc… I nostri allevatori avicoli so-
no chiamati a preparare un cronoprogramma delle misure che attiveranno entro il 1° gennaio 2020”. Ad una prima riunione presso la sede di Confagricoltura a Cuneo che ha visto la partecipazione di tutte le filiere avicole che operano in Piemonte e il servizio sanitario delle Asl CN1 e CN2 è seguito l’incontro del 30 maggio in Regione Piemonte. La delegazione guidata da Massimino e da Mauro Negro, direttore del dipartimento di Preven-
zione dell’Asl CN1, è stata ricevuta da Gianfranco Corgiat Loia, responsabile del settore Prevenzione e Veterinaria, e dai vertici del servizio regionale.
l numeri in Piemonte Nella nostra regione, che negli ultimi anni non ha registrato alcun caso di influenza aviaria, si allevano circa 2,5 milioni di galline per la produzione di uova e oltre 40 milioni di polli da carne. La qualità delle produzioni è eccellente, il
C O
sistema dei controlli sanitari funziona molto bene e le prospettive di consumo sono interessanti.
Le misure in Lombardia e Veneto La Regione Lombardia, dove nel 2017 si sono verificati 54 focolai e 43 depopolamenti con 2,5 milioni
di animali abbattuti e nel 2018 tre focolai con altrettanti depopolamenti per 375 mila animali abbattuti, ha dovuto spendere 32 milioni di euro e ne stanzierà altri 5 a breve. Non solo: la Regione Veneto già nel 2018 ha finanziato per il 70% le misure di sicurezza per prevenire possibili danni da aviaria.
IL TESTO COMPLETO
Le prescrizioni introdotte dal Decreto ministeriale del 13 dicembre 2018 per la biosicurezza nel settore avicolo
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ZOOTECNIA
Taglio coda suini, obblighi entro giugno VA ELABORATO CON IL PROPRIO VETERINARIO IL PIANO DI RIENTRO DEGLI ADEGUAMENTI RICHIESTI
CLASSYFARM, CORSO FORMATIVO VENERDÌ 28 GIUGNO
di Silvia Agnello
E
ntro il 30 giugno, gli allevamenti suinicoli per i quali la valutazione del rischio prevista dal ‘Piano nazionale per la riduzione del ricorso al taglio della coda’ presenta livelli di insufficienza dovranno predisporre, in accordo con il proprio veterinario, un piano di rientro in cui indicare le modalità e le tempistiche degli adeguamenti. Tale piano dovrà essere approvato dai Servizi veterinari competenti, che monitoreranno la situazione per assicurare l’adeguamento entro la fine del 2019. Si ricorda che la valutazione del rischio è obbligatoria per tutti gli allevamenti ad esclusione di quelli per l’autoconsumo e che il Piano nazionale prevedeva la compilazione dell’apposita check-list entro la fine dello scorso anno. Gli allevamenti che non avessero provveduto in tal senso non potranno allevare animali caudectomizzati (con la coda tagliata),
in quanto il veterinario non potrà certificare la deroga all’utilizzo della caudectomia. La successiva scadenza di attuazione del piano è prevista per il 1° gennaio 2020, quando tutti gli allevamenti dovranno avere messo in atto le idonee misure correttive e aver raggiunto il livello definito dal manuale come “migliorabile”. Dovranno cominciare a introdurre piccoli gruppi di suinetti con code non tagliate, sui quali sperimentare l’efficacia degli interventi. Si ricorda inoltre come, seppur non siano state definite scadenze precise, è necessario anche per gli allevatori provvedere alla formazione sul sistema finalizzato alla categorizzazione dell’allevamento in base al rischio ClassyFarm. Confagricoltura ha organizzato un corso gratuito il 28 giugno a Cuneo (vedi box).
Sede di Confagricoltura Cuneo (via Bruno Caccia) 14,00 - registrazione e saluti 14,30 - Presentazione
e descrizione del ClassyFarm
Dr.ssa Vottero Valentina Regione Piemonte
15,00 - Come
applicare il ClassyFarm in allevamento
Dr. Enrico Giacomini
IZSLER Brescia - Veterinario Accreditato formatore ClassyFarm
17,45 - discussione e fine lavori Seguirà aperitivo offerto dall’organizzazione. Chiunque fosse interessato, è pregato di iscriversi gratuitamente telefonando allo 0171/692143 (referenti: Stefano Ramero o Fabrizio Bima) oppure inviando una mail a ramero@confagricuneo.it
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FOCUS
Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il sistema agroalimentare italiano. Rischio
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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
IMPIANTI DI CATTURA E CONTROLLI SELETTIVI PER CINGHIALI, CORSI E REQUISITI TEORICO
SUL CAMPO
AL POLIGONO
Partecipanti
Proprietari o conduttori di fondo interessati, in possesso di assicurazione per danni a persone o cose.
Proprietari o conduttori di fondo interessati, in possesso di assicurazione per danni a persone o cose, in possesso della licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità, che abbiano superato la prova finale del corso teorico
Coloro che abbiano superato prova teorica e pratica
Sede
Sedi Associazioni di categoria Sedi ATC e CA Siti identificati in provincia
Poligono
Durata
6 ore (minimo) + prova finale
3 ore + prova finale
Da completare entro 6 mesi dal superamento prova sul campo
Valutazione
Quiz di 20 domande
Prova pratica
Maneggio dell'arma e tiro al poligono
Soggetti esclusi
Proprietari o conduttori di fondi in possesso di licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità, che abbiano gestito gabbie di cattura cinghiali per almeno 3 anni
Proprietari o conduttori di fondi in possesso di licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità, che abbiano gestito gabbie di cattura cinghiali per almeno 3 anni
Soggetti in possesso di licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità che abbia praticato caccia da 5 stagioni venatorie
Riepiloghiamo qui di seguito cosa prevede la normativa in merito ai i corsi su cattura ed abbattimento dei cinghiali. In particolare quali requisiti servono, a chi sono rivolti e in cosa consistono a grandi linee.
Tre tipi di corsi CORSO TEORICO: abilita, come acquisizione minima,
all’utilizzo della gabbia e del recinto di cattura, senza abbattimento. CORSO PRATICO: abilita, come acquisizione minima, al controllo del cinghiale con gabbia o recinto di cattura ed all’abbattimento con arma da fuoco. Esso è subordinato al superamento del corso teorico. CORSO AL POLIGONO: completa il percorso di ap-
prendimento. Esso è subordinato al superamento delle prove finali del corso teorico e del corso pratico. ATTENZIONE! Laddove il corso dia l’abilitazione all’abbattimento diretto, sarà comunque obbligatorio tenere conto delle linee guida per l’abbattimento del cinghiale già in vigore in passato.
Tipologie di abbattimento
(previa autorizzazione della Provincia di Cuneo)
• Girata: effettuato da parte di un massimo di 6 operatori ed 1 cane limiere abilitato ENCI • Battuta: effettuato da squadre formate da un massimo di 25 operatori • Braccata: per situazioni straordinarie e previo parere favorevole dell’ISPRA, effettuato da un massimo di 25 operatori con ausilio di 3 cani specificatamente abilitati
Si possono svolgere con il supporto di proprietari o conduttori di fondi che siano riconducibili ad una delle due seguenti condizioni: • Abbiano superato i corsi di abilitazione per l’impiego di impianti di cattura e controlli selettivi • Siano in possesso di licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità e pratichino la caccia da almeno 5 stagioni venatorie Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
Attestato di abilitazione
Proprietario o conduttore destinatario
All'uso delle gabbie e dei recinti di cattura
Senza licenza di porto di fucile per uso caccia in corso validità Previo superamento del corso teorico
Al controllo del cinghiale con gabbie/ recinti o tramite abbattimento con arma da fuoco
Con licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità Previo superamento dei corsi teorico e pratico (+ poligono, dove previsto)
Al controllo del cinghiale con uso della gabbia senza abbattimento in essa
Con licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità Che abbia gestito gabbie di cattura per almeno 3 anni (Senza partecipazione ai corsi)
Al controllo del cinghiale con uso della gabbia con abbattimento in essa
Con licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità Che abbia gestito gabbie di cattura per almeno 3 anni con abbattimento diretto (Senza partecipazione ai corsi)
Al controllo del cinghiale con abbattimento con arma da fuoco con metodo a girata, battuta e braccata
Con licenza di porto di fucile per uso caccia in corso di validità Che abbia praticato la caccia da 5 stagioni venatorie
INSERTO TECNICO
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RISARCIMENTI ALLE AZIENDE PER DANNI CAUSATI DALLE PREDAZIONI DA CANIDI
Requisiti
•• L’indennizzo dei capi predati nel periodo che intercorre dall’1 gennaio 2018 al 30 maggio 2019 Le domande vengono poi inserite all’interno di una graduatoria tramite attribuzione di punteggi in relazione ad alcuni criteri prestabiliti: •• montaggio recinzioni elettrificate per il ricovero notturno dimensionate in relazione al numero di capi, stabulazione notturna dei capi (pt.5) •• presenza di cani da guardiania in rapporto di 1 ogni 100 capi (pt.5) •• presenza continua a custodia del gregge dell’allevatore, della famiglia o di un suo personale (pt.5) •• allevamento con pregresse predazioni nel periodo 1/1/2018-30/5/2019 (pt.5)
Gli aiuti saranno concessi in regime de minimis a favore degli allevatori che esercitano il pascolo di ovini, caprini, bovini, equini o altre specie di interesse zootecnico sul territorio regionale. Il contributo complessivo per tutto il programma era pari a €200.000 (prevenzione + indennizzo).
Le procedure verranno successivamente valutate da un’apposita commissione, che provvederà a verificare la veridicità di quanto dichiarato dagli allevatori, con la possibilità di effettuare dei controlli in situ per rilevare la presenza dei requisiti indicati in precedenza. Consistenza economica del sostegno
Procedura
Agli allevatori che abbiano subito danni da predazione nel periodo che intercorre dal 01/01/2018 al 30/05/2019 (ultimo criterio per il punteggio) verrà riconosciuto un indennizzo pari a: •• 100 € per capo predato se ovino, caprino, bovino, equino o altra specie di interesse zootecnico •• 100 € per ogni capo predato se di specie avicunicola
La Regione Piemonte ha approvato le istruzioni operative per il Programma regionale di intervento, per l’anno 2019, a sostegno dei costi per la difesa del bestiame e il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da canidi sui pascoli piemontesi, che potevano riguardare due tipologie di sostegno: •• Indennizzo per i capi predati in precedenza •• Indennizzo per l’aiuto alla prevenzione La finestra di presentazione domande di indennizzo per l’aiuto alla prevenzione si è chiusa lo scorso 30 maggio 2019, mentre resta attiva quella per l’indennizzo relativo ai capi predati in precedenza. Di seguito le indicazioni.
Le domande di aiuto dovranno essere inserite su apposita procedura SIAP, raggiungibile nella sezione “Finanziamenti, contributi e certificazioni” alla voce “Aiuti di Stato, contributi regionali e indennizzi”. Esse devono rispondere alla seguente casistica:
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INSERTO TECNICO
L’avvenuta predazione dovrà essere attestata dal servizio veterinario dell’ASL competente per territorio. Scadenza Le domande possono essere presentate dal 22 maggio ed entro e non oltre il 30 giugno 2019 per l’indennizzo dei capi predati. Per maggiori informazioni e per il sostegno nella compilazione della domanda è possibile rivolgersi agli Uffici Tecnici e CAA di Confagricoltura Cuneo negli orari d’ufficio.
Corrispettivi telematici da lunedì 1° luglio Il “Collegato alla Finanziaria 2019” ha previsto dal 1° luglio 2019 l’obbligo di memorizzare elettronicamente ed inviare telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate per i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 €. Il ministero dell’Economia ha comunque individuato una serie di casi di esonero, per il primo periodo di applicazione. Tra le operazioni non soggette all’obbligo di certificazione dei corrispettivi ci sono le cessioni di prodotti agricoli effettuate dai produttori agricoli che applicano il regime speciale di cui all’art. 34, comma 1, DPR n. 633/72. Maggiori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.
PSR: AIUTI PER AZIENDE CHE HANNO DOVUTO ESTIRPARE SUPERFICI AD ACTINIDIA La Regione Piemonte ha aperto il bando per la corresponsione degli aiuti in favore degli agricoltori che conducevano superfici investite ad actinidia e che hanno estirpato in maniera totale e parziale tali impianti a partire dal 1° luglio 2018, sulla base di quanto previsto dal “Programma di aiuti in favore di aziende agricole per la riconversione degli impianti di actinidia danneggiati da cause fitosanitarie inclusa la moria del kiwi. I beneficiari del bando sono imprenditori agricoli singoli o associati, cooperative agricole, società di persone o di capitali esercitanti attività agricola, con regolare partita iva, conduttori di superfici coltivate ad actinidia indicate nel fascicolo aziendale.
Il budget è di 1,8 milioni di euro e gli aiuti stanziati rientrano nel regime de minimis. L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale direttamente al beneficiario. L’entità dei contributi erogati non potrà superare il massimale concedibile per beneficiario di 20.000 euro nell’arco degli esercizi finanziari 2017-2018-2019, tenendo conto anche delle altre somme eventualmente già concesse allo stesso beneficiario nello stesso periodo quali aiuti de minimis nel settore agricolo. La domanda di aiuto deve essere presentata entro e non oltre le 18 del 2 settembre 2019. Per informazioni rivolgersi ai tecnici della Confagricoltura di Cuneo.
Psr: nuovo bando per il miglioramento del rendimento globale delle aziende agricole Scade il 15 luglio 2019 il termine per la presentazione delle domande di accesso al bando regionale “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole” (sulla Misura 4.1.1). Stanziati complessivamente 5 milioni di euro. Il bando assegna contributi pari al 40% del costo dell’investimento ammissibile riguardante la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e la modernizzazione dei fabbricati e dei relativi impianti; la dotazione di attrezzature e macchinari e l’impianto di coltivazioni legnose agrarie. Inoltre per gli investimenti relativi al settore della produzione agricola primaria l’aliquota di sostegno potrà essere maggiorata di un ulteriore 10% per gli investimenti in zone di montagna. Il requisito del miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale dell’azienda agricola è riconosciuto nel caso in cui gli investimenti proposti comportino un concreto miglioramento in relazione ad almeno uno dei seguenti aspetti: a) introduzione di nuove tecnologie; b) introduzione di innovazioni di processo; c) introduzione di sistemi volontari di certificazione della qualità; d) miglioramento della situazione aziendale in termini di ambiente; e) miglioramento della situazione aziendale in termini di sicurezza sul lavoro; f) miglioramento della situazione aziendale in termini di igiene e benessere degli animali; miglioramento globale dei risultati economici. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI IN AGRICOLTURA Il settore primario rappresenta uno dei comparti lavorativi in cui è più elevata la probabilità di accadimento di infortuni ed anche di insorgenza di patologie professionali. La complessità delle lavorazioni effettuate può infatti esporre i lavoratori ad una serie di situazioni che mettono a rischio salute e sicurezza. Tali aspetti richiedono ai datori di lavoro di prestare particolare attenzione alle misure preventive e protettive da impiegare in azienda ed alla prevenzione primaria sull’ambiente (miglioramento delle condizioni di lavoro e delle attrezzature) e sull’uomo (educazione dei lavoratori) in quanto rappresentano i principali strumenti per impedire il verificarsi di patologie ed infortuni. Dall’analisi dei dati relativi all’andamento infortunistico e delle patologie professionali, emerge infatti che i rischi maggiori si hanno nelle situazioni dove si tende a sottovalutare l’importanza dell’utilizzo dei dispositivi di protezione e del corretto mantenimento degli ambienti di lavoro. I motivi principali sono dovuti principalmente ad una inadeguata informazione e formazione sulla necessità di uso dei DPI, sulle corrette modalità di esecuzione dei lavori e ad un mancato costante aggiornamento della valutazione del rischio delle attività in azienda contenuta nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Gli unici veri rimedi rispetto agli incidenti sul lavoro ed all’insorgenza di patologie lavoro-correlate, siano rappresentati dalla diffusione della cultura della prevenzione che consiste nell’accrescere la conoscenza delle precauzioni necessarie rispetto ai rischi reali che si debbono affrontare ogni giorno e dal regolare aggiornamento della documentazione aziendale. Si ricorda alle aziende che i tecnici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per effettuare l’aggiornamento del DVR e per valutare insieme ai datori di lavoro l’adeguatezza degli ambienti di lavoro e delle misure preventive e protettive adottate in funzione delle attività dei dipendenti ed alle attrezzature presenti. Durante il periodo autunnale verranno inoltre nuovamente proposti corsi di formazione specifici in ambito sicurezza sul lavoro. Contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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FAUNA SELVATICA
Bloccata la caccia ai caprioli, danni ingenti IN PIEMONTE LA REGIONE NON HA ANCORA APPROVATO IL CALENDARIO VENATORIO 2019/2020 CONFAGRICOLTURA: “PER LE AZIENDE AGRICOLE È UNA VERA E PROPRIA PIAGA, OLTRE CHE UN PROBLEMA DI SICUREZZA”
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iamo a giugno e la Regione Piemonte non ha ancora approvato il calendario venatorio 2019/2020. La mancata approvazione del provvedimento, che deve essere adottato dalla Giunta regionale, sta creando una forte apprensione nel mondo agricolo, in quanto senza il calendario venatorio non possono essere defini-
ti i piani di prelievo per i caprioli, ungulati che stanno proliferando in modo a dir poco eccessivo e per i quali si rende necessaria una forte limitazione. “In base alla legge regionale 5/ 2018 sulla tutela della fauna e la gestione faunistico venatoria tocca alla Giunta regionale disciplinare il prelievo degli ungulati - spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte Enrico Allasia -: il calendario venatorio, così come dispone la legge, dev’essere adottato entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno. In mancanza di questo non è possibile aprire la caccia di selezione al capriolo”. La Giunta uscente non ha deciso nulla in proposito e, considerando i tempi tecnici per la formazione
della nuova Giunta e per l’attivazione delle procedure connesse all’approvazione della delibera, si può ora prevedere che l’apertura della caccia al capriolo venga avviata non prima di luglio. Tuttavia non appena sarà pronta la nuova Giunta, Confagricoltura farà presente la situazione all’assessore regionale. “Per le coltivazioni, i caprioli rappresentano una vera e propria piaga: in questa stagione – chiariscono i tecnici di Confagricoltura – gli animali si cibano dei germogli di vite ancora teneri, arrivando anche a danneggiare le gemme e compromettendo così il raccolto del prossimo anno. Le scorrerie di cinghiali e caprioli rappresentano un vero e proprio flagello per le campagne, lasciando senza difese gli agricoltori. Inoltre il proliferare incontrollato di selvatici costituisce un problema di sicurezza, in quanto gli ungulati mettono a repentaglio l’incolumità degli automobilisti”. L’anno scorso la delibera della Giunta regionale che stabiliva il
I caprioli danneggiano l‘agricoltura
piano di controllo selettivo dei caprioli venne adottata il 5 giugno: il numero di animali da abbattere in Piemonte venne quantificato in 6.717 unità. “Oggi questo esercito di selvatici – conclude Confagricoltura – agisce indisturbato arrecando danni gravissimi alle coltivazioni e alla sicurezza dei cittadini: chiediamo che le istituzioni prendano atto della situazione e agiscano immediatamente per evitare che la situazione diventi ingestibile”.
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VITIVINICOLTURA
L’Asti Docg punta a riconquistare gli italiani PRESENTATO IL PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL CONSORZIO OBIETTIVO: FARNE IL VINO DA DOLCI PER ANTONOMASIA Una vigna di moscato a Santo Stefano Belbo
di Fabio Rubero
È
particolarmente ambizioso il piano di valorizzazione dell’Asti Docg sul mercato italiano presentato nelle scorse settimane dal Consorzio al comparto agricolo. Un’azione di rilancio che ha l’obiettivo di aumentare l’appeal di un vino il cui volume di vendita si è negli ultimi anni (a partire dal 2015) sostanzialmente assestato, ma che è assai lontano dai fasti di solo alcuni fa (2013). Partendo
INNOVAZIONE TRA I FILARI
dal presupposto che alcune intrinseche peculiarità del prodotto ne circoscrivono il consumo a circostanze e momenti precisi e ben delineati, è su quelli che si vuole puntare affinché la correlazione tra loro e l’Asti Docg sia sempre più presente, per certi versi automatica, nella mente del consumatore. Il fatto che si tratti di un vino dolce, ad esempio, ne limita gli abbinamenti gastronomici, relegandone
il consumo a fine pasto o a particolari momenti di festa. Ma è solamente individuando quelli che sono i principali ambiti di consumo che se ne può rafforzare la presenza, sfruttandone al massimo le potenzialità. Così, secondo l’azione del Consorzio, l’Asti Docg dovrà diventare il primo vino a cui il consumatore pensa nel momento in cui si trova a dover scegliere l’abbinamento con qualsiasi dolce.
L’Europa apre ai vitigni resistenti
Nella nuova Pac sono previste importanti novità riguardanti la produzione di vino DOC all’interno dei singoli stati membri dell’Unione Europea. È infatti presente un’apertura nei confronti di alcune particolari varietà di vitigni cosiddetti “resistenti” che possono dunque essere utilizzati per la produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata. Per “vitigni resistenti” si intende il risultato di particolari incroci tesi a generare piante più forti, meno soggette alle malattie da cui deriverebbe un vino più sano, meno costoso e con le medesime caratteristiche organolettiche di quello prodotto con lo stesso vitigno “classico”. I “vitigni resistenti” rappresentano un’importante innovazione nel nome di quella sostenibilità ambientale sempre più al centro delle politiche dell’Unione Europea. Considerata l’importanza della tematica, Confagricoltura Cuneo sta approfondendo ogni risvolto nelle sedi opportune. [F.R.]
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Al fine di raggiungere questo importante obiettivo sono state individuate diverse attività promozionali che, da un lato, facilitino la conoscenza del prodotto e, dall’altro, rendano più popolare il nome “Asti” che, a quanto pare, i consumatori attualmente non riconducono chiaramente all’area geografica della zona di produzione, bensì spesso viene da loro ricondotto ad un prodotto o ad una marca. Una maggiore diffusione e popolarizzazione del marchio “Asti” delle quali, secondo le previsioni, dovrebbe giovarne anche il Moscato che, anch’esso, nella sua specificazione geografica ne porta il nome. L’attività programmata dal Consorzio prevede una massiccia diffusione di messaggi promozionali attraverso i principali canali ad oggi conosciuti e disponibili: partendo da tv (sponsorizzazione in programmi di pasticceria come Bake
Off), stampa, digital, social ed arrivando a scaffali dedicati ed aree di degustazione nei supermercati. Prevista anche la presenza ad eventi e fiere di settore con veri e propri stand dedicati: nel nome della triplice attività “Informare-Degustare-Abbinare” si vuole effettuare una vera e propria azione di formazione nei confronti del consumatore affinchè si avvi all’acquisto ed al consumo dell’Asti Docg. Molto strategici, inoltre, anche per aumentare il livello qualitativo degli abbinamenti e dei consumatori, vengono ritenuti il coinvolgimento delle scuole di pasticceria (es. Carta Alimenti di Iginio
2018
50,2
milioni di bottiglie da 0,75 l di Asti DOCG vendute nel mondo
ASTI NEL MONDO
Massari) e le attività di degustazione da svolgersi nelle più importanti pasticcerie d’Italia. Alla presentazione dell’azione di valorizzazione era presente Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo: “Esprimiamo un parere positivo su quanto visto e sentito alla presentazione del piano di rilancio. Attendiamo i fatti concreti. Le attività in programma che sono state illustrate ci sembrano quelle
corrette da intraprendere affinché l’Asti Docg si ritagli sempre più la sua fetta di mercato. In un mondo vinicolo sempre più affollato e nel quale dunque è difficile ‘smarcarsi’, il richiamo ad un’identità ben precisa e ad un target di consumatore ben definito, ci pare la scelta corretta verso la quale indirizzare le energie affinché l’Asti Docg si collochi in un’area di consumo dove possa davvero eccellere”.
Lo specialista italiano del fotovoltaico
Serve maggior rappresentanza della parte agricola La proposta del Consorzio, da condividere tra la parte agricola e quella industriale, prevede l’attivazione di un fondo per la promozione a carico della parte agricola. Tale punto sarà discusso dal Consorzio durante l’assemblea ordinaria dei soci del 13 giugno (a giornale in stampa, ndr) che ha tra i punti all’ordine del giorno anche
l’applicazione di tariffe “erga omnes”, la riserva vendemmiale 2018 e il nuovo marchio consortile. In vista di questo importante appuntamento la sezione vitivinicola Vini Bianchi di Confagricoltura Cuneo si è riunita lunedì 10 giugno per approfondire la questione e invitare i suoi soci a partecipare all’assemblea. Dopo un lungo e animato dibattito si è convenuto che la proposta avanzata dal Consorzio possa essere condivisa,
anche se non pochi dubbi sono emersi circa la precedente gestione dei fondi della promozione, che non hanno dato i risultati attesi a fronte dei cospicui investimenti. Confagricoltura Cuneo, tuttavia, si rende conto della necessità di intervenire direttamente nella promozione, ma chiede una maggior e più equilibrata rappresentanza della parte agricola all’interno del Consorzio e che si riparta con una visione condivisa per il rilancio dell’Asti.
Gruppo
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CORILICOLTURA
Nocciolo: innovazione e tecnologia preziose vie per la redditività di Francesca Braghero
OLTRE 750 PRESENZE AL CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO CHE SI È SVOLTO A CHERASCO
O
ltre 750 presenze, tra aziende ed operatori del settore, hanno decretato il nuovo successo del convegno “Il Nocciolo, come laboratorio tecnico dell’innovazione” che si è svolto sabato 18 maggio al Pala Expo di Cherasco. Ormai un punto di riferimento per gli operatori del comparto corilicolo piemontese e non solo. L’appuntamento annuale con il congresso attira, infatti, l’attenzione a la partecipazione a livello nazionale
+13%
% di incremento dei consumi della frutta in guscio nel 2015
FRUTTA IN GUSCIO
e di delegazioni estere, in quanto fornisce diverse risposte alle esigenze di un settore in costante sviluppo. Uno sviluppo che tuttavia, come sottolineato dal presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia, va gestito “considerando tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo, al fine di ottenere un prodotto di qualità che risponda agli ormai indispensabili criteri di sostenibilità ambientale e trasparenza, con l’innovazione che ricopre un ruolo cruciale in questo senso”. L’incontro ha visto alternarsi diversi interventi, tra i quali quelli della vicepresidente di Piemonte Asprocor Nicoletta Ponchione e del vicepresidente di Ascopiemonte Aldo Gavuzzo, che hanno sottolineato
Da sinistra: Aldo Gavuzzo, Nicoletta Ponchione e Enrico Allasia
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CONSUMI
l’importanza dell’aggregazione dell’offerta e della ricerca scientifica per la redditività del nocciolo e per lo sviluppo del settore. Concetto ribadito anche da Gianluca Griseri, tecnico corilicolo tra gli organizzatori del convegno: “La continua crescita delle superfici a noccioleto va inserita in un progetto di filiera gestito e controllato. Un progetto che veda l’azienda agricola protagonista, capace di dare vita ad un prodotto come la nocciola, tracciabile e sostenibile. Qualità delle nocciole ma anche una giusta remunerazione del prodotto devono essere gli obiettivi che l’intera filiera corilicola deve raggiungere”. Addentrandosi nei contenuti più tecnici del convegno, sono stati affrontati diversi temi particolarmente apprezzati dall’uditorio, data l’urgenza per gli addetti ai lavori di passare a trattamenti sempre più mirati e alternativi al glifosato, a partire dagli stimoli forniti dalla ricerca. A tal proposito, Valerio Cristofori dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, ha trattato la gestione della chioma in corileto, mettendo a confronto forme di allevamento e mostrando interventi di potatura meccanica testati con
esperienze in campo effettuate nel Viterbese. Gianluca Iovine di Agros srl Napoli, ha invece affrontato il delicato tema degli erbicidi autorizzati sul nocciolo e Gianluca Oggero del Laboratorio Crop Protection Technology dell’Università di Torino, ha portato esempi concreti di innovazione nella distribuzione degli agrofarmaci nel noccioleto. L’intervento conclusivo del seminario, che ha destato un particolare interesse, è stato quello di Vincenzo Lenucci, responsabile dell’area Economica e Centro studi di Confagricoltura, che ha messo in luce le potenzialità del nocciolo per le aziende italiane, all’interno di un’accurata analisi in un contesto economico nazionale più esteso. L’Italia, infatti, è tra i leader del panorama mondiale nella corilicoltura, configurandosi come secondo Paese produttore, importatore ed esportatore di nocciole. La superficie a nocciolo in produzione in Italia, in particolare, è cresciuta più di quanto sia accaduto in Turchia e nel resto del mondo, registrando un +12% dal 2013 al 2017 e rimanendo concentrata in alcuni distretti produttivi ben determinati, tra cui il Piemonte, che vanta una
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Il numeroso pubblico a Cherasco
percentuale rilevante di superficie e produzione. “Tuttavia – sottolinea Lenucci – poiché il valore aggiunto dell’agricoltura anche in questo settore è il più volatile rispetto all’intera economia, occorre un piano che ne
promuova la crescita. L’innovazione gioca un ruolo essenziale in questo passaggio, poichè non solo può limitare l’influenza del cambiamento climatico, ma può anche operare sulla commercializzazione, relazionandosi con gli altri operatori di mercato. Inoltre, tramite l’innovazione dei processi si valorizza il prodotto, rendendolo competitivo, e si riducono i costi”. I consumi del comparto agroalimentare e, nello specifico, della frutta in guscio, sono in costante crescita dal 2015, quando si era registrato un incremento del +13%, non solo a livello nazionale, ma su
scala mondiale, specie nei Paesi a “medio reddito”, come Cina, India e Sudafrica. Inoltre, le tendenze di mercato divulgate da una recente analisi mostrano un aumento sia della frequenza di acquisto, sia dei momenti di consumo di frutta secca e disidratata, con particolare attenzione all’origine, al metodo di coltivazione e al tipo di prodotto, oltre che ai benefici salutistici e al prezzo. Attivando il “circolo dell’innovazione” del sistema agroalimentare è possibile cogliere queste opportunità, tramite le imprese e le loro organizzazioni, che svolgono il ruolo di “innovation broker”,
VINCENZO
LENUCCI Responsabile Area Economica e Centro Studi Confagricoltura
L’INNOVAZIONE GIOCA UN RUOLO ESSENZIALE NEL FUTURO DEL SETTORE CORILICOLO ovvero informano sul fabbisogno, diffondono le innovazioni in tempi brevi e creano valore aggiunto collegando ricerca e pratica.
Progetto Nocciola Italia Ferrero Piante CERTIFICATE Programma qualificazione del nocciolo FERRERO ISMEA Civi-Italia
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Taglio del nastro per il nuovo ufficio di Ceva APERTO IL VIA CONSOLATA 13 TUTTI I MERCOLEDÌ DALLE 9 ALLE 12, CON SERVIZI PATRONATO E CAF
M
ercoledì 8 maggio è stato inaugurato l’ufficio recapito di Confagricoltura a Ceva, in via Consolata 13. Al momento pubblico hanno preso parte, oltre al direttore Roberto Abellonio e al parroco del paese per la tradizionale benedizione, il responsabile Confagricoltura zona di Mondovì Valter Roattino e Alfredo Vizio, all’epoca sindaco di Ceva ed Alessandro Ingaria primo cittadino di Priero. È stata l’occasione per incontrare direttamente i tanti associati della zona e coloro che hanno voluto conoscere
ANPA CUNEO/1
meglio i servizi forniti dalla Confagricoltura. Il recapito, situato in una zona centrale e punto di ritrovo degli operatori del settore, è aperto tutti i mercoledì mattina, dalle 9 alle 12. “Siamo operativi nei nuovi locali già da inizio anno e in questi mesi abbiamo avuto modo di constatare come l’utenza apprezzi molto la nuova posizione dell’ufficio – ha sottolineato Valter Roattino –. Abbiamo, in generale, un’utenza molto variegata: in particolare dalla Val Mongia accogliamo numerose aziende
castanicole, dalla Val Tanaro parecchi allevamenti, così come dalle zone di Bagnasco e Garessio dove anche l’orticoltura è molto ben rappresentata. Un importante valore aggiunto di questi territori è, inoltre, la presenza dei funghi, che da sempre sono un elemento caratterizzante della tradizione agricola e gastronomica cebano monregalese”.
Anche tanta gente comune si rivolge all’ufficio recapito di Ceva per usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale, e del Caf, che offre supporto per quanto riguarda i rapporti di lavoro e consulenze di natura fiscale e tributaria con la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red.
Soggiorni estivi a Ischia Porto e Costa Rei per i pensionati
Anche per il 2019, l’Anpa, Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori di Confagricoltura, ha previsto e definito le date per l’ormai consueto soggiorno estivo. Per quest’anno sono state scelte Ischia Porto, in provincia di Napoli, e la Costa Rei, nel cagliaritano. Per info: Graziella Bechis (339.3460494). Prenotazioni obbligatorie inderogabilmente entro il 30 giugno 2019.
Grand Hotel delle Terme Re Ferdinando – Ischia Porto (NA) Ad Ischia Porto sarà possibile soggiornare presso il Grand Hotel delle Terme Re Ferdinando, albergo a 4 stelle circondato da un incantevole parco, provvisto di un reparto termale e di un attrezzato centro benessere. Per maggiori informazioni, visita il sito internet della struttura: http://www.hotelreferdinandoischia.it/ Periodo del soggiorno: 8 settembre-15 settembre 2019.
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Istituzioni e vertici di Confagricoltura Cuneo per l’inaugurazione
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Villaggio Free Beach Club – Muravera (CA) Situato a circa 65km dall’aeroporto di Cagliari, il Free Beach Club è nel cuore della Costa Rei, una delle zone più suggestive della costa sud orientale della Sardegna. Il villaggio è costituito da 400 camere immerse in un rigoglioso giardino. Sono disponibili: una piscina, 6 campi da tennis, un campo di bocce, un teatro all’aperto con animazione serale, due bar, tabacchi, giornali, boutique, artigianato sardo, fotografo e parrucchiere, una SPA con trattamenti a pagamento. Per maggiori informazioni, visita il sito internet della struttura: https://www.freebeachclub.com/. Colazione pranzo e cena verranno serviti a buffet in un’area riservata a Confagricoltura presso il Ristorante Moby Dick e presso il Ristorante Centrale. Periodo del soggiorno: 10 settembre-19 settembre 2019.
Patronato Enapa allo sportello del Santa Croce
NEWS
In pillole EXPORT 2019: AGRIFOOD TRAINA IL MADE IN ITALY
Giansanti: “Intercetta una domanda estera di prodotti agroalimentari in crescita, nonostante le criticità e le tensioni commerciali”.
CANAPA: VUOTI NORMATIVI PENALIZZANO LA FILIERA
Confagricoltura commenta la soluzione della Cassazione che vieta la commercializzazione prodotti a base di cannabis sativa.
Prima da sinistra Daniela Tumino, responsabile Enapa di Confagricoltura Cuneo
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innovato per i prossimi tre anni il protocollo di intesa tra l’azienda ospedaliera S. Croce e Carle e i patronati cuneesi, tra cui l’ENAPA di Confagricoltura Cuneo, per la prosecuzione della collaborazione per realizzare il progetto “Sportello informativo sociale”, in favore di tutti i pazienti in regime di ricovero e le loro famiglie per la predisposizione della documentazione e l’inoltro delle domande di prestazioni previdenziali e assistenziali (invalidità civile, indennità di accompagnamento …). Paola Malvasio, direttore sanitario di Azienda, ha seguito fin dall’i-
ANPA CUNEO/2
nizio tutto l’iter del progetto: “La sperimentazione è andata bene, ora occorre potenziare il servizio, con l’estensione agli oncologici, velocizzando l’assistenza. Il rinnovo per tre anni è un segnale positivo da parte dei patronati”. I patronati aderenti al progetto si alternano, secondo un calendario prestabilito, per garantire l’apertura dello Sportello due giorni a settimana, il lunedi dalle ore 10 alle 12 e il giovedi dalle 14 alle 16, con possibilità di concordare orari diversi. Ai Patronati l’azienda mette a disposizione un locale e la collaborazione di personale socio-sanitario.
LATTE, ACCORDO LACTALIS E L’EMILIANA NUOVA CASTELLI
Confagricoltura: “Cambia la proprietà ma rimane sempre straniera. Questo ci sollecita ad aggregare meglio il nostro sistema”.
DAZI CINA SU PRODOTTI USA, MINACCIA ANCHE PER ITALIA
Dal 1° giugno su oltre 5mila prodotti. Giansanti: “Queste rappresaglie commerciali hanno ripercussioni sull’agroalimentare italiano”.
CONFAGRICOLTURA AL GOVERNO: OCCORRE STABILITÀ “Per la crescita e l’occupazione servono più investimenti, modernizzazione delle infrastrutture e innovazioni tecnologiche”. Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
Numerosi pensionati Confagricoltura al soggiorno in Puglia Un folto gruppo di pensionati ANPA Cuneo ha partecipato al 40° Soggiorno dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori di Confagricoltura che si è svolto a Torre Canne (BR), nel cuore della Puglia a due passi dalla Valle d’Itria, da Alberobello e Ostuni, area di interesse ambientale e storico-culturale.
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LE NOSTRE XXXXXXXX AZIENDE
I vasetti di crema alla nocciola e un mezzo all’opera in un corileto dell’azienda “Cascina Fontane”
Coraggio, lavoro e passione nell’atelier della nocciola TRA CASTINO E DIANO D’ALBA CASCINA FONTANE COLTIVA CORILETI DA CUI PRODUCE PRELIBATEZZE PER PASTICCERIE E RISTORANTI STELLATI di Paolo Ragazzo
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n’amicizia che nasce quasi per caso, ma che in poco tempo riesce a dare vita ad un’attività imprenditoriale dal futuro promettente. È così che ha origine l’azienda corilicola “Cascina Fontane” di Dario Sandri e Cristina Boffano attiva dal 2016 a Castino e a Diano d’Alba. Una doppia sede per una giovane impresa che fin dai suoi inizi ha mostrato di avere le idee chiare: gestire internamente tutto il ciclo del nocciolo, dalla coltivazione, alla trasformazione e vendita dei prodotti nati dalla pregiata Piemonte IGP.
Un pizzico di “sana” pazzia In fondo servono risolutezza, coraggio e anche un pizzico di “sana” pazzia quando a 32 anni si decide di lasciare il precedente impiego nel campo della ristorazione e dell’accoglienza turistica
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(lei) o di dedicarsi anima e cuore alla corilicoltura nonostante un diploma da enologo e diverse esperienze nel settore (lui). Così i due hanno iniziato ad occuparsi direttamente dei corileti di famiglia presenti a Castino e Benevello, di quelli in affitto tra Niella Belbo, La Morra e Lequio Berria e dei terreni in gestione conto terzi a Dogliani, per un totale di oltre 120 giornate piemontesi.
Semilavorati o prodotti finiti “Solo le nocciole che arrivano dai campi di nostra proprietà tuttavia vengono trasformate – precisano Dario e Cristina –; stiamo parlando di circa 300 quintali di prodotto all’anno che dopo la raccolta sono pronti a diventare semilavorati o prodotti finiti da vendere al minuto o su ordinazione”. È nel laboratorio aziendale di Diano d’Alba che il prezioso raccolto viene “di-
rottato” per essere trasformato in nocciola tostata, granella, farine e pasta, ma anche in crema spalmabile di due tipi (con e senza latte), nocciole salate e praline. Questa attività, partita con uno sforzo economico rilevante, in questi primi tre anni ha permesso ai due giovani imprenditori di crescere e ritagliarsi degli spazi di mercato interessante. “Il laboratorio sta funzionando bene, tanto che è aperto ormai tutto l’anno per servire pasticcerie, ristoranti ‘stellati’, gelaterie e aziende dolciarie che mirano a distinguersi per l’elevata Da sx: Alessandro Bottallo (Confagricoltura Alba) con Dario Sandri e Cristina Boffano
qualità – dice Dario –. Produciamo sul venduto, così da avere prodotti freschi che consegniamo in media nell’arco di tre giorni”.
La lavorazione della nocciole Le nocciole vengono sottoposte dapprima a un processo di essicazione che riduce l’umidità del frutto. Seguono la sgusciatura e la calibratura, durante cui vengono separate a seconda della dimensione. La tostatura invece viene effettuata con un getto d’aria calda che permette di portare in sospensione le nocciole, facendole roteare su se stesse. In tal modo viene garantita una cottura uniforme senza intaccare il sapore del prodotto e pulisce i frutti in maniera pressoché completa, salvaguardandone la componente oleosa. Segue la cernita, dove le nocciole vengono divise: una parte di esse è pronta per il consumo, mentre l’altra viene lavorata per creare la pasta e la crema. Un’ultima parte di prodotto viene sottoposta a macinatura e setacciatura per creare farine e granelle, tanto richieste in pasticceria.
Obiettivo: l’alta qualità Un percorso certosino che mira a valorizzare in ogni fase le qualità organolettiche della nocciola Piemonte IGP. Un’attenzione però che nasce fin dalla coltivazione in noccioleto dove l’azienda “Cascina Fontane” ha eliminato i diserbanti e guarda con interesse alla certificazione biologica.
I due giovani imprenditori agricoli impegnati nel laboratorio di Diano d’Alba
“Il mercato va in quella direzione e noi la stiamo valutando”, continua Cristina che poi in merito al “boom” dei noccioleti in Piemonte e in tutta Italia dice: “Non siamo preoccupati perché il prodotto di qualità troverà sempre spazio sul mercato, ben venga però la possibilità di inserire a breve la menzione ‘delle Langhe’ in etichetta perché si è visto come nel vino, ad esempio, questo sistema abbia dato un bell’aiuto a tutelare i prodotti autoctoni di alto livello”. Da come parlano e dalla luce dei loro sguardi si capisce che i due amici sono entusiasti della loro attuale occupazione. Entrambi devono molto alle loro famiglie e, in particolare, a Lorenzo e Rena-
to, rispettivamente papà di Cristina e di Dario. Oltre ai due aiutanti in laboratorio, sono loro infatti i preziosi consiglieri di quello che si sta affermando come l’atelier della nocciola in Langa, patria corilicola per eccellenza.
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di Silvia Agnello
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ome nei precedenti numeri dedichiamo uno speciale alle attività “protagoniste” in campo in questo periodo: fienagione e trebbiatura di orzo e grano. Si tratta di pratiche che oggi sono lo specchio di un avanzato progresso in campo meccanico a tutto vantaggio del settore primario. Ma, per produrre i risultati attesi in termini di quantità e qualità del prodotto, il progresso tecnologico deve pur sempre legarsi ad una adeguata competenza sulle fasi vegetative delle specie su cui si va a operare. Pur non avendo pretesa di essere esaustivi, illustriamo di seguito alcuni consigli per procedere al meglio con fienagione e trebbiatura.
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FIENAGIONE e TREBBIATURA
Tecnologia alleata delle buone prassi agronomiche UTILI CONSIGLI PER GESTIRE AL MEGLIO DUE ATTIVITÀ FONDAMENTALI E SEMPRE PIÙ PROIETTATE AL FUTURO
FIENAGIONE
Nell’ambito delle pratiche agronomiche, la fienagione è una delle attività più complesse. Le caratteristiche nutrizionali e la quantità di fieno sono influenzate dallo stadio fenologico in cui si trova il campo al momento del taglio. Di rimando, questo
SPECIALE FIENAGIONE e TREBBIATURA
influisce sulla capacità dello stesso di ricostituire la massa vegetale. Oltre al momento opportuno in cui procedere al taglio, ci sono però diversi altri fattori di cui tenere conto: sono importanti il numero dei tagli, l’altezza e l’epoca in cui viene eseguito l’ultimo. Come ben spiega Lorenzo Benvenuti nell’articolo
pubblicato sul n.16/2019 della rivista “Terra è Vita”, centrare l’epoca di taglio è strategico per avere buone caratteristiche nutrizionali. Anche la durata della fienagione produce i suoi effetti: liberare il campo in tempi brevi permette al ricaccio la fotosintesi, mentre tempi più lunghi non favoriscono la spinta
vegetativa. È per questo importante l’utilizzo di falciatrici munite di condizionatore. Le indicazioni per una buona fienagione variano a seconda delle specie presenti nel prato. Nel caso del medicaio, l’altezza del taglio deve essere compresa tra i 50 e i 70 mm per evitare di danneggiare la corona. Il momento ideale è quello di inizio fioritura. Andando oltre, la qualità del foraggio prodotto peggiora, mentre la sua quantità rimane pressoché invariata. Solo nel caso del quarto o quinto
taglio è consigliabile attendere di essere vicini alla piena fioritura. Così facendo, si permette alle piante di ricostituire le riserve di zucchero e amido nel fittone e nel colletto, favorendo la protezione degli organi riproduttivi in caso di gelate e la ripresa vegetativa in primavera. L’ultimo taglio va dunque eseguito un mesetto prima delle gelate, in modo da avere per l’inverno un prato di vegetazione densa e alta circa 20-25 cm.
Nei prati in cui predominano invece le graminacee, il momento indicato per il taglio è in coincidenza con l’inizio della spigatura. Anticiparlo o posticiparlo produce effetti sulle caratteristiche nutrizionali del fieno. Una scelta in un senso o nell’altro può dunque essere legata alle diverse esigenze alimentari dei capi a cui è destinato. Anche per le graminacee è fondamentale preservare il colletto per garantire la ripresa dopo il taglio
utilizzando falciatrici con dispositivi di controllo oleopneumatici o meccanici a molla tarata, grazie alle quali è possibile mantenere la giusta altezza del taglio anche percorrendo il prato a velocità di 15 km/h o in caso di irregolarità del terreno. Come accennato, è molto utile condizionare il foraggio per accelerare la dispersione del vapore acqueo in atmosfera e ridurre così la permanenza del foraggio in campo.
Attrezzature per la fienagione in funzione (foto Gal.co)
Con l’utilizzo di falciatrici dotate di condizionatore, la materia vegetale passa attraverso due rulli controrotanti con rilievi che vanno ad incidere i tessuti
vegetali, provocando delle fessurazioni longitudinali negli steli che favoriscono l’evaporazione, lasciando allo stesso tempo intatti le restanti parti.
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SPECIALE FIENAGIONE e TREBBIATURA
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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Spartan: la testata a taglio diretto ideata dalla Capello La Capello continua la sua strada verso l’innovazione e la progettazione di nuove macchine da raccolta. L’azienda è oggigiorno un marchio affermato e riconosciuto a livello internazionale nel settore della meccanizzazione agricola. Ma la visione della Capello continua a essere rivolta al futuro, al fine di soddisfare le diverse richieste di chi lavora nel mondo dell’agricoltura. L’esperienza di anni d’incessante attività si unisce alla voglia di modernizzazione del settore agricolo e nasce così il progetto Spartan. La Spartan è la testata a taglio diretto della Capello ed è applicabile a tutti i modelli di trincia semoventi. La sua caratteristica principale è un taglio potente e preciso con ogni tipo di foraggio, sia di media che di grande altezza, utilizzato per l’alimentazione bovina da latte. La testata, progettata e costruita negli stabilimenti di Cuneo, è dotata di un telaio robusto e resistente, e la sua barra di taglio fornisce prestazioni ottimali anche nel prodotto più fitto e umido. Inoltre, la Spartan, grazie a una coclea alimentatrice di grande diametro permette un flusso del materiale regolare in tutti i tipi di prodotto, anche in condizioni difficili. Per migliorare ulteriormente l’efficienza della testata è stata introdotta l’opzione della lama da taglio verticale. Questa facilita il taglio dei prodotti intrecciati, eliminando eventuali problematiche legate alla presenza di piante infestanti. La Spartan irrompe prepotentemente anche nel panorama legato alla raccolta di colture da biomassa. Infatti, la testata da taglio fornisce un prodotto fine e omogeneo che migliora la produzione di azoto delle biomasse. Queste sono al centro di una nuova visione dell’agricoltura, che vuole fornire al coltivatore i mezzi per provvedere in autonomia al proprio fabbisogno energetico e la Spartan vuole migliorare l’efficienza di questa visione.
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SPECIALE FIENAGIONE e TREBBIATURA
Mietitrebbia in funzione per la raccolta (Foto Capello)
TREBBIATURA ORZO E GRANO
La rivoluzione 4.0 che si è affacciata e si sta affacciando in tutti i settori di attività, ha portato grandi innovazioni anche nelle operazioni di trebbiatura di orzo e grano, con un’agricoltura di precisione che è arrivata a interessare anche le macchine da raccolta. Le mietitrebbie di ultima generazione sono macchine che si gestiscono praticamente da sole, grazie al collegamento a dispositivi satellitari, e si autoregistrano completamente in automatico in base al sistema trebbiante e al sistema di pulizia del prodotto. Volendone riassumere le caratteristiche in un unico aggettivo, si possono definire macchine “intelligenti”. Si tratta di mietitrebbia di tipo assiale,
dotate di strumenti per la separazione che garantiscono un’ottima qualità del chicco: sono in grado di “capire” se il chicco è integro o viene spezzato, se è pulito, se c’è perdita posteriore e di effettuare di conseguenza l’autoregolazione. Il risultato è una migliore qualità e una maggiore resa in termini di granella, a cui si aggiunge un buon trattamento della paglia, largamente utilizzata nell’attività zootecnica. Questa tipologia di macchine, il cui utilizzo si sta sempre più diffondendo in sostituzione di quelle con scuotipaglia, è sul mercato ormai da una quindicina di anni, ma, mentre in America costituisce ormai circa l’80% delle trebbiatrici in uso, in Europa il loro utilizzo si sta diffondendo solo negli ultimi anni. Trattandosi
di elementi enormi che si muovono su un campo, la presenza umana in cabina rimane imprescindibile per intervenire in caso di anomalie del sistema o altri tipi di imprevisti, tuttavia il lavoro e le condizioni in cui l’addetto si trova ad operare sono del tutto diverse da quelle che si verificavano fino a non molti anni fa. Basta citare il comfort dato dalla presenza dell’aria condizionata in cabina e, soprattutto, l’ottima visuale in ogni direzione garantita dalle telecamere. I costi di acquisto sono molto elevati e il loro impiego da parte delle aziende è fortemente legato ai contoterzisti che in una provincia a forte vocazione agricola come quella di Cuneo sono presenti sul mercato con modelli di ultima generazione.
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Semina
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Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171.692077 info@tipografiasubalpina.it
L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
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IL MERCATINO
Pubblicità: Tec Arti Grafiche Srl Via dei Fontanili 12 - Fossano Tel. 0172.695770 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc
Direttore responsabile: Paolo Ragazzo
Chiuso in redazione il 10/06/2019
Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 upa@autorivari.com
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN - Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36
SICUREZZA IN AGRICOLTURA. AMORE PER LA VITA.
ARGOMENTO
UOMINI E MACCHINE, OBIETTIVO SICUREZZA
Trattrici, macchine e attrezzature agricole sono strumenti che gli agricoltori, i contoterzisti e i manutentori del verde e del territorio utilizzano ogni giorno, per ogni tipo di lavorazione. Debbono quindi essere sicure, e usate con prudenza e competenza.
MACCHINE VECCHIE, IL PERICOLO “IN CASA”
FIRMA
Nelle aziende agricole italiane si utilizzano trattrici e macchinari che spesso hanno 30 o 40 anni d’età e questo comporta minore produttività, consumi elevati, inquinamento ambientale e soprattutto rischi per l’incolumità degli operatori. Secondo i dati ufficiali il comparto agro-forestale registra ogni anno circa 200 incidenti mortali.
MEZZI AGRICOLI FUORI CONTROLLO
Senza una revisione periodica presso officine specializzate, che verifichi anche l’efficienza delle parti meccaniche, il rischio di incidenti aumenta notevolmente. Molti infortuni, peraltro, possono essere causati dall’impiego di macchine prodotte in Paesi esteri, prive dei requisiti di sicurezza previsti dalle leggi europee.
battute
MACCHINE NUOVE, UNA SCELTA POSSIBILE
L’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione costituisce la soluzione migliore per ottenere efficienza e sicurezza nelle operazioni. Per facilitarne l’acquisto, l’Unione Europea, il Governo e le Regioni hanno elaborato forme di incentivazione, dai PSR ai contributi INAIL fino alla Legge Sabatini e alle disposizioni delle singole amministrazioni locali.
FEDERUNACOMA, UNO SPORTELLO DEDICATO
Rivolgendosi alla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, ogni operatore può avere informazioni e dettagli in merito alla revisione delle macchine vecchie, alle agevolazioni per l’acquisto di macchine nuove, alla sorveglianza sui mezzi meccanici illegali e al conseguimento del patentino obbligatorio che abilita gli operatori agricoli all’uso dei mezzi meccanici.
PER INFORMAZIONI:
progettosicurezza.federunacoma.it