L'Agricoltore Cuneese n.6/2019

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 06•2019 - AGOSTO 2019 - CONTIENE I.P.

06/2019

“La Frutta non è peccato” va consumata APICOLTURA Miele cuneese in difficoltà dopo la primavera anomala

ZOOTECNIA Dalle stalle cuneesi segnali incoraggianti

SEMPLIFICAZIONE La riforma di Agea è realtà

MOSCATO La Regione coordini lo sviluppo del comparto



Con il periodo della raccolta i nodi vengono al pettine Confagricoltura chiede interventi drastici Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

La campagna della frutta estiva è alle sue battute finali, nei noccioleti la raccolta sta per dare i suoi primi riscontri, mentre tra i filari dei vigneti si stanno programmando le ormai imminenti operazioni di stacco. Come tradizione, sono queste le settimane in cui migliaia di aziende agricole in provincia di Cuneo si adoperano per raccogliere i frutti di mesi di lavoro e dei loro investimenti. Purtroppo anche quest’anno tutto questo avviene con enormi incertezze sull’esito finale. Non sono solo le “bizze” di un clima sempre più anomalo a preoccupare e neppure gli andamenti altalenanti dei mercati. Ciò che lascia scontenti gli operatori, al di là delle quotazioni finali dei loro prodotti non sempre eque e remunerative, è soprattutto la complessità del sistema legislativo in cui sono costretti a muoversi. Con i mesi delle raccolte, infatti, i soliti nodi vengono al pettine. Confagricoltura a tutti i livelli da sempre denuncia la mancanza di strumenti flessibili ed efficaci che possano accompagnare le aziende nelle raccolte, così come chiede che si intervenga drasticamente sulla riduzione del costo del lavoro a carico degli imprenditori. Elemento, questo, in grado di minare la competitività del nostro “Made in Italy” sui mercati internazionali… al Governo, attuale o futuro, continueremo a chiedere questo: che la priorità assoluta vada a chi produce e genera lavoro.

I NUMERI DI QUESTO NUMERO

ALPEGGI

SPIGHE VERDI

le località d’alpe in provincia di Cuneo secondo l’Arap

i Comuni cuneesi premiati. Piemonte 1° con 6 riconoscimenti

IN PROVINCIA

GRANDA IN VETTA

MIELE

MOSCATO

350

3 su 6

16,4 mln 90 q/ha la stima in € del danno all’apicoltura in Piemonte

EMERGENZA

Agricoltura sociale Bando di Confagricoltura PAG. 17

resa ad ettaro del Moscato d’Asti per la vendemmia 2019

VENDEMMIA

RACCOLTA MAIS PAG. 30

CONTATTI

UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO tel. 0171/692143 – 0171/344494 • Fax 0171/698629 cuneo@confagricuneo.it ORARIO ESTIVO: 8.30/12.30 – 14.30/17.30 martedì e mercoledì 8.30/14 lunedì e giovedì - 8.30/12,30 venerdì e sabato

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IN PRIMO PIANO

“La Frutta non è peccato” per il rilancio dei consumi in ristoranti e alberghi MOLTO INTERESSE PER L’INIZIATIVA DI CONFAGRICOLTURA, CONFCOMMERCIO E RISTORATORI DELLA PROVINCIA DI CUNEO di Paolo Ragazzo

LA FRUTTA NEGLI ANNI È QUASI SPARITA DAI MENÙ DEI LOCALI, SE NON LAVORATA O A GUARNIZIONE DEI PIATTI. IL PROGETTO MIRA A RIPORTARLA AL CENTRO DELLA SCENA

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ilanciare il consumo di frutta al ristorante o in albergo per far passare un doppio messaggio: primo, mangiare una delle tante tipicità frutticole della provincia di Cuneo è un ottimo modo per finire il pasto fuori casa; secondo, far provare

di persona al consumatore che le varietà locali sono buone e salubri perché nascono anzitutto dalla passione e dalla competenza di generazioni di frutticoltori. È con questo duplice intento che è nato dalla collaborazione tra la Confagricoltura di Cuneo,

Luca Chiapella, Enrico Allasia e Giorgio Chiesa alla presentazione

Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo e l’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo il progetto “La Frutta non è peccato. Frutticoltori e ristoratori portano il territorio in tavola”. L’iniziativa, presentata ufficialmente alla stampa presso la sede di Confagricoltura Cuneo e fine luglio, ha avuto il suo prologo per le autorità durante la cena “Mille luci nel piatto” che si è svolta nel capoluogo in concomitanza con l’Illuminata. In entrambe le occasioni l’idea ha suscitato interessi unanimi soprattutto in considerazione del fatto che davvero ad oggi si faccia fatica a trovare in un qualsiasi ristorante della frutta fresca a fine menù, che non sia l’onnipresente ananas. Nel concreto, il progetto

è operativo dalla metà di agosto e coinvolge, per il momento, i ristoranti aderenti delle zone di Cuneo, Saluzzo e Savigliano, aree della “Granda” a più forte vocazione frutticola, che proporranno la frutta al termine dei loro menu confezionata all’interno di contenitori contraddistinti dal logo creato per caratterizzare l’iniziativa e formato da una mela rovesciata e un cappello da chef. Si è partiti con la frutta estiva ma, una volta a regime, la volontà dei promotori è di estendere l’iniziativa anche per le varietà autunnali.

Le parole dei promotori “È un’iniziativa che non ha la presunzione di riuscire a rilanciare definitivamente i consumi, ma che intende per prima cosa riportare la frutta nei ristoranti, proponendola come modo per finire un pranzo o una cena, al di fuori delle mura domestiche – spiega il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia –. Occorre quindi sensibilizzare sempre di più anche gli operatori del settore enogastronomico e solo con l’aiuto di tutti potremo tentare di invertire ten-


Cuneo –. In un ambito di promozione, valorizzazione e supporto di un comparto quale quello legato al mondo contadino e a km0, determinante per il ruolo degli chef e della ristorazione in genere. Siamo certi – conclude Chiesa - che gli chef sapranno interpretare la promozione a vantaggio dell’intero settore del suo complesso d’insieme. Mangiare frutta fa bene”. L’iniziativa è contraddistinta da contenitori con un logo apposito

denze che vedono la frutta sempre meno consumata, se non cucinata o a guarnizione di piatti e portate. Ringraziamo quindi per la sensibilità dimostrata la Confcommercio provinciale e l’Associazione Albergatori e Ristoratori che da subito si sono poste in modo attento e costruttivo su questo tema coinvolgendo i propri associati”. “Abbiamo dato la nostra adesione alla proposta di Enrico Allasia in un’ottica di promozione e sensibilizzazione sui prodotti di eccellenza del nostro territorio – spiega Luca Chiapella, presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo –. Il progetto va

nella direzione di creare una filiera sinergica tra produzione e consumo finale per il tramite dei nostri ristoratori, che, sapientemente e con maestria, sono gli ambasciatori del gusto e dell’enogastronomia della Granda. Il progetto pilota – aggiunge Chiapella – sarà esteso ai ristoranti del resto della provincia”. “La frutta non è peccato… ma fa anche bene; con questo slogan la nostra associazione condivide ed abbraccia il progetto di Confagricoltura – interviene Giorgio Chiesa, vice presidente vicario dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di

Il ruolo primario della frutticoltura nella “Granda“ Le dinamiche che attualmente interessano il comparto frutticolo nazionale e locale sono complesse e per riuscire ad intervenirvi in modo concreto, servono

sforzi congiunti e volontà comuni da parte di tutti gli attori della filiera e della politica. Si devono inevitabilmente intercettare anche le abitudini dei consumatori, cercando di promuovere nel modo corretto un maggior consumo di frutta locale. L’iniziativa “La Frutta non è peccato” si rivolge proprio ai consumatori finali a cui viene data la possibilità di apprezzare direttamente tutta la qualità delle varietà frutticole locali, che eccellono per salubrità e proprietà organolettiche e rappresentano un tratto distintivo dell’economia cuneese. La provincia di Cuneo, infatti, detiene nettamente il primato di area frutticola

del Piemonte, con oltre l’80% degli ettari coltivati a frutta dell’intera regione e più di 4.000 aziende specializzate del comparto. A livello di superfici coltivate, negli ultimi quattro anni è il melo ad aver guadagnato il maggior numero di ettari (un migliaio circa), attestandosi nel 2018 a quota 5.258, quasi completamente a scapito di pesche e nettarine, in evidente calo rispettivamente di 535 e 142 ettari. Interessi in crescita per il susino (1.067 ettari), il pero (997 ettari) e l’albicocco (467 ettari). Stabile, infine, ma su livelli ancora rilevanti l’actinidia (3.022 ettari), nonostante i seri danni provocati dalla batteriosi e dalla moria.

PRODUTTORI FRUTTICOLI ADERENTI AZIENDA

COMUNE

PONSO SOC. AGR. COOP

SALUZZO

SANIFRUTTA SOC. AGR. COOP.

COSTIGLIOLE SALUZZO

RIBOTTA GROUP SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA BARALE MARIO

REVELLO LAGNASCO

EDEN FRUIT SOC COOP. AGR.

SALUZZO

AZ.AGRICOLA LUNGO GIOVANNI LUNGO FRUITS GIOFRUIT S.S.

SALUZZO COSTIGLIOLE SALUZZO

COOP. ORTOFRUTTICOLTORI DI SAVIGLIANO SACOOP S.C. A.R.L.

SAVIGLIANO

PANSA F.LLI ENRICO E AGOSTINO S.S.

LAGNASCO

SOCIETA’ AGRICOLA ADRIANO S.S.

LAGNASCO

VAGLIANO PAOLO S.R.L

LAGNASCO

SACCHETTO GIOVANNI E FIGLI CLAUDIO E GIUSEPPINA S.S. SUPERTINO GIUSEPPE & FRANCESCO S.S.AGRICOLA

CUNEO SAVIGLIANO

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IN PRIMO PIANO

Piace l’iniziativa partita dai produttori AMPI CONSENSI PER IL PROGETTO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO. LA CAMPAGNA DI PESCHE E NETTARINE NON DECOLLA di Paolo Ragazzo

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a frutta estiva cuneese, in particolare le pesche e le nettarine, alla prova del mercato sconta difficoltà ampiamente previste nei mesi scorsi e denunciate da Confagricoltura Cuneo a più riprese; prodotto proveniente dai Paesi nostri competitor (Spagna e Grecia, su tutti) che giunge nei punti vendita italiani con costi di produzione decisamente più bassi mettendo in forte difficoltà il comparto cuneese. Ecco dunque che l’iniziativa “La Frutta non è peccato” si pone in questo contesto come importante strumento per rilanciare il consumo di frutta nei ristoranti.

Cosa ne pensano i frutticoltori? “È un’iniziativa tutta cuneese volta a migliorare la promozione del prodotto e il suo consumo – sottolinea Claudio Sacchetto, produttore e presidente della sezione

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Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo –. Serve per far passare un messaggio: oggi non è così usuale consumare frutta al ristorante ed è necessario quindi un cambio di paradigma che coinvolga ristoratori e consumatori”. “L’idea è positiva perché c’è bisogno di far capire che la frutta fa bene perché è salubre – dice Giuseppe Ribotta di Revello –; se in un ristorante chiedi della frutta, se va bene ti portano un ananas o una banana. Non esiste altro. Bisogna tornare a proporla a mio avviso anche in sostituzione della merendina ai ragazzi per far capire che la frutta oltre ad essere più sana è anche più conveniente”. “Una bella iniziativa – aggiunge Mario Barale di Lagnasco –. Negli alberghi e ristoranti italiani la frutta non viene proposta, al contrario di ciò che avviene all’estero, specie nei Paesi del Nord. Dobbiamo

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ripartire da qui per far apprezzare a chi vive e visita il nostro territorio tutte le eccellenze e le tipicità che nascono direttamente nei nostri frutteti”. Messaggio condiviso anche da Graziano Banchio di Saluzzo: “Si è persa un’abitudine salutare e questo progetto è un primo passo per riportarla in auge, da un lato, aiutando il produttore a proporre la sua frutta e, dall’altro,

LAVORATORI “MIGRANTI”

dando al consumatore la possibilità di concludere il pasto con una delle tante eccellenze di cui il nostro territorio è ricco. È la strada giusta”.

Pesche e nettarine mercato sottotono

HA FATTO PRESA L’INIZIATIVA PER IL RILANCIO DEI CONSUMI IN RISTORANTI E ALBERGHI

Tutto questo mentre le campagne di raccolta di pesche e nettarine non stanno garantendo al momento le soddisfazioni attese dai produttori. Gli stessi interpellati infatti confermano difficoltà previste alla vigilia. “La campagna era partita con buoni segnali, ma l’arrivo sul mercato della frutta spagnola e greca ha causato un contraccolpo importante – aggiunge Sacchetto –. Di questo, tuttavia, non possiamo

che incolpare il nostro sistema che fatica ad essere competitivo a causa, soprattutto, di costi del lavoro troppo elevati rispetto ai Paesi concorrenti. Occorrerebbe, poi, fare qualche ragionamento anche sull’effettiva vocazione dei terreni e tenere in considerazione che il mercato pare non abbia alcun interesse a far rialzare i prezzi. Sui consumi però ci sono margini per fare di più”.

Accordo per l’incontro tra la domanda e l’offerta

Confagricoltura Cuneo e le associazioni di categoria insieme al Centro per l’Impiego cuneese ed i vari consorzi che si occupano della “gestione” dei migranti dell’area saluzzese hanno stipulato un accordo che ha l’obiettivo di snellire e velocizzare l’incontro tra chi offre lavoro (aziende) e chi lo cerca (lavoratori). Contestualmente, l’ente bilaterale Ebat Favla si è reso disponbile all’informatizzazione delle schede di ogni singolo lavoratore raccolte dal Pas Caritas saluzzese e dal Consorzio Monviso Solidale ed alla loro trasmissione settimanale al Centro per l’Impiego. Le associazioni di categoria, alle quali le aziende possono rivolgersi, hanno così un efficace strumento di ricerca dei lavoratori che, se presenti negli elenchi, sono anche in possesso dei documenti di soggiorno idonei allo svolgimento dell’attività professionale. Al fine di incentivare le aziende ad assumere i propri lavoratori attraverso questo “accordo”, l’Ebat Favla erogherà loro un contributo di 100 euro per ogni lavoratore migrante assunto per almeno 10 giorni lavorativi.


“Il consumo al momento è scarso e la concorrenza di Spagna e Grecia è spaventosa, con volumi di prodotto a prezzi irrisori che invadono il nostro mercato. Fatichiamo a coprire i costi di produzione – riprende Ribotta –. In tutta Europa per anni non sono state gestite le produzioni e ora che gli impianti giovani sono entrati in produzione c’è in generale un surplus di prodotto. Ritengo inoltre che siano necessari più controlli sulla vera origine dei prodotti che arrivano sul nostro mercato e disciplinari di produzione comuni almeno tra i Paesi dell’Ue”. “Il mercato è sottotono – conferma Barale – il trend lo fa la Spagna e le due settimane di ritardo nella raccolta, poi,

ci hanno sottratto 15 giorni di vendita. Siamo invece soddisfatti per la campagna delle ciliegie, agevolata dalla mancanza di prodotto proveniente da altre regioni italiane come la Puglia”.

Qualità garantita “La qualità di pesche e nettarine anche quest’anno è garantita – conclude Banchio -, ma il mercato non la premia. Nel comparto ci si pone serie riflessioni da tempo, ma c’è da considerare che molte aziende non dispongono delle risorse necessarie per convertire gli impianti e non c’è chiarezza su quale strada sia meglio intraprendere per avere prospettive positive in futuro”.

Raccolta nocciole, fiducia tra i produttori NEI CORILETI CUNEESI SI STIMA UNA PRODUZIONE IN AUMENTO di Francesca Braghero

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iamo ormai nella fase avanzata della raccolta nocciole in provincia di Cuneo, con le prime cadute di frutti avvenute agli inizi di agosto. “È ancora presto per fare previsioni, ma riteniamo che la qualità delle nocciole di quest’anno sarà buona, anche se, ovviamente, non possiamo averne la certezza finché non si passerà alla sgusciatura dei primi frutti” fa sapere Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo. Sulla campagna si è espresso anche Aldo Gavuzzo, presidente della sezione corilicola di Confagri-

coltura Cuneo, il quale conferma le previsioni di una buona qualità, al pari delle scorse annate. Per quanto riguarda, invece, la quantità, si presume un raccolto su quantitativi in linea con lo scorso anno, o leggermente in aumento, anche se in alcuni corileti si è assistito all’inizio di luglio ad un’abbondante cascola.

La cimice è un’incognita “Un problema potrà essere la presenza della cimice asiatica e delle classiche cimici da nocciolo, favorita dalle alte temperature e dal clima a loro favorevole di inizio estate - dichiara

Antonio Marino. Anche se, fa sapere Gavuzzo, “il fenomeno del cimiciato sembra in generale diminuito, differenziandosi per zone: i dati attuali vanno in controtendenza rispetto al passato, registrando una maggiore presenza di cimici nelle colline dell’Alta Langa, piuttosto che nelle pianure”. Dunque non resta che attendere la fine di agosto per verificare se le previsioni saranno confermate.

ALCUNI NOCCIOLETI COLPITI A LUGLIO DALLA CASCOLA

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A TUTTO CAMPO

La riforma Agea va in porto, Confagricoltura soddisfatta

Brondelli di Brondello, membro di giunta nazionale di Confagricoltura -. In tal senso abbiamo lavorato per facilitare la qualità del sistema, accelerando sui processi amministrativi per le erogazioni degli aiuti comunitari. Con un unico obiettivo: puntare sulla piena efficienza”.

LUCA BRONDELLI DI BRONDELLO: “LA PAROLA D’ORDINE IN TUTTI QUESTI ANNI PER NOI È SEMPRE STATA UNA: SEMPLIFICAZIONE”

Più liberta per i Centri di assistenza agricola

di Gilberto Manfrin

Mostra della

MECCANICA AGrICoLa 11

edizione NAZIONALE

In un comunicato congiunto con Cia e Copagri, la Confagricoltura giudica dunque positivo l’accordo raggiunto sulla riforma dell’Agenzia. L’impianto del provvedimento, anche con gli adeguamenti apportati, ha mantenuto lo schema iniziale, affidando il coordinamento operativo di Agea al Ministero delle Politiche Agricole e assicurando

dell’erogazione dei fondi Ue ai produttori agricoli. Un’azione necessaria e più volte invocata: “Gli agricoltori meritano maggiore trasparenza nei processi decisionali e soprattutto che le riforme parlino una sola lingua, quella della semplificazione, senza creare complicazioni – afferma Luca

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ome più volte richiesto anche dalla Confagricoltura, è giunta a termine un’importante riforma dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), l’ente - lo ricordiamo - che ha compiti di svolgimento delle funzioni di Organismo di coordinamento e pagatore nell’ambito

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l’impossibilità che i dati degli agricoltori possano essere utilizzati da strutture diverse dalla pubblica amministrazione. Tra i punti degni di nota la possibilità per i CAA (Centri di assistenza agricola) di utilizzare i dati presenti nel SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), ai quali abbiano accesso su mandato delle imprese agricole, per lo svolgimento delle attività di assistenza alle medesime imprese”.

Confagricoltura: parola d’ordine, semplificazione I lavori di riforma erano entrati nel vivo a inizio luglio quando il Consiglio dei Ministri aveva approvato l’ennesima riforma, che riguardava, soprattutto, le funzioni e le competenze, passate ora, lo ricordiamo, al Ministero delle Politiche Agricole. “Rimane l’auspicio che questa riforma produca effetti incisivi nella semplificazione e nella gestione del sistema di erogazione delle provvidenze comunitarie e della banca dati dell’intero comparto agroalimentare italiano – sottolinea la Confagricoltura -. Esprimiamo inoltre soddisfazione per la convergenza sul provvedimento anche da parte di chi, Regioni e Organizzazioni agricole, si era espresso inizialmente contrario”. “Auspichiamo – conclude Luca Brondelli di Brondello – che il processo di riorganizzazione si concretizzi quanto prima, senza comportare alcuna battuta d’arresto in fase transitoria. La riforma proposta dal ministro Centinaio ha visto da sempre il nostro parere favorevole. La parola d’ordine in tutti questi anni per noi è sempre stata una: semplificazione”.

Dazi, il presidente Trump minaccia aumenti sui vini Ue MASSIMILIANO GIANSANTI: “NON POSSIAMO CHE ESSERE PREOCCUPATI”

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entre prosegue lo stallo dei negoziati Usa-Cina, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annuncia nuove ipotesi di aumento dei dazi doganali sulle importazioni di vini dall’Unione europea. Confagricoltura commenta la promessa del presidente degli Stati Uniti di ritorsioni sostanziali contro la Francia che ha appena imposto una tassa digitale sulle grandi società tecnologiche americane, come Google, Apple, Facebook e Amazon, minacciando di aumentare le tariffe sul vino francese. Già negli scorsi mesi Trump aveva contestato il livello dei dazi sull’export di vini americani, che è più elevato di quello applicato sui prodotti francesi destinati ai consumatori statunitensi. “Gli eventuali dazi aggiuntivi USA – commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – potrebbero non essere limitati, in via di principio, alla Francia, colpendo tutti i vini importati dall’Unione europea, riducendone la competitività sul mercato degli Stati Uniti”.

EXPORT ZOOTECNIA

Stando agli ultimi dati di Eurostat, il servizio statistico della Commissione europea, nel 2017, il 32% dei vini esportati fuori dalla UE dagli Stati membri (11,3 miliardi di euro in tutto) è stato destinato ai consumatori americani. “Non possiamo che essere preoccupati - sottolinea Giansanti - considerato che le esportazioni di vini italiani negli USA ammontano a circa 1,5 miliardi di euro e sono la prima voce del nostro export agroalimentare sul mercato americano”. Confagricoltura ricorda inoltre che, a seguito di una pronuncia dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) sugli aiuti pubblici accordati a Airbus, gli Stati Uniti hanno stilato una lista di prodotti per un controvalore di 11 miliardi di dollari, sui quali applicare dazi aggiuntivi. La lista comprende i principali prodotti del “Made in Italy” agroalimentare. Dal canto suo, come eventuale misura di ritorsione, la Commissione UE ha stilato una lista di prodotti importati dagli USA da sottoporre a tariffe aggiuntive.

Operativo l’accordo con la Cina sulle carni suine congelate

È stato approvato il certificato sanitario per l’esportazione in Cina di carni suine congelate e sottoprodotti della macellazione di provenienza italiana ed è stata definita una prima lista di macelli italiani abilitati a esportare. Con questi atti delle autorità doganali cinesi (GACC) si dà concreta operatività al recente accordo tra Italia e Cina che favorisce l’esportazione di carne suina congelata italiana a Pechino. “L’apertura del mercato cinese

è un segnale positivo per il settore suinicolo ma anche per tutta la zootecnia italiana che abbiamo fortemente voluto”, ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “È auspicabile ora – ha osservato il presidente della Federazione degli Allevamenti suini di Confagricoltura Claudio Canali - che venga varato rapidamente il certificato sanitario nazionale che permetterà di effettuare le prime spedizioni per la Cina”.

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APICOLTURA XXXXXXXX

1,86

49% Asia 21% Europa

milioni

18% Americhe

Produzione mondiale di miele nel 2018

12% Resto del mondo

di tonnellate

Miele cuneese in difficoltà dopo una primavera anomala IL FREDDO DI MAGGIO, COINCISO CON LA FIORITURA DELL’ACACIA, HA PROVOCATO DANNI INGENTI PER TUTTE LE AZIENDE APISTICHE di Silvia Agnello

Apicoltura e clima

È

Essendo le fasi del raccolto molto concentrate e non essendoci tecniche produttive che presentano soluzioni per attenuare il danno, il settore apistico subisce pesanti conseguenze dal verificarsi di eventi estremi, siano essi i prolungati periodi di siccità, le precipitazioni troppo abbondanti che danneggiano o annul-

il ritorno del freddo verificatosi nel mese di maggio il maggiore responsabile della situazione di difficoltà in cui versa il settore dell’apicoltura in questa annata 2019. “L’avvio di stagione aveva fatto ben sperare: sulla fioritura del ciliegio si erano registrati risultati abbastanza positivi – racconta Claudio Botto, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Poi, in concomitanza con la fioritura dell’acacia, è arrivato un freddo anomalo che ha generato inevitabili conseguenze su api e produzione. In seguito, con il ritorno del caldo, a giugno le condizioni sono state favorevoli per il tiglio, come è positivo anche l’andamento per castagno, rododendro e millefiori di montagna. Dobbiamo però tenere conto che il miele d’acacia, insieme con quello di castagno, rappresenta la porzione più significativa della produzione della nostra provincia. Il danno provocato dalle temperature rigide di maggio è dunque ingente”.

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in EU

lano le fioriture, ma anche le basse temperature e il vento che impediscono alle api di uscire dall’alveare e bottinare. Condizioni meteorologiche avverse che, purtroppo, a causa del cambiamento climatico in atto negli ultimi anni, si verificano con una frequenza crescente. Nel 2019, complice un inverno con temperature non particolarmente rigide, le famiglie avevano avuto un buono sviluppo e si presentavano ben popolate, anche se con poche scorte a causa della ridotta importazione nettarifera dovuta al clima siccitoso e ventoso di fine inverno. I problemi seri si sono verificati in primavera, quando, con l’irrigidirsi delle temperature, anche in presenza di fiori, le piante non riuscivano a produrre nettare e, allo stesso tempo, le api, indebolite, faticavano a bottinare.

La stima del danno Secondo quanto riportato nell’”Analisi di mercato e prime valutazioni sui danni economici per la campagna produttiva 2019” pubblicato a luglio da ISMEA, nel 2019 in tutta Italia la perdita stimata di miele di acacia e di agrumi, che si attestano come le due principali produzioni rispettivamente nelle regioni settentrionali e in quelle meridionali, sarebbe di oltre 10 mila tonnellate, pari ad oltre il 40% del quantitativo annuo me-

17,5

650

di alveari

apicoltori

milioni in Italia

27

25

per apicoltore

resa per alveare

alveari

kg/anno

mila

5mila tonnellate

Produzione in Piemonte nel 2018


MIELE

16,4 mln la stima in € del danno al comparto apistico in Piemonte

PIEMONTE PENALIZZATO dio atteso in condizioni di normalità. Lo stesso rapporto fornisce anche una stima di dettaglio sul danno economico legato alla perdita di produzione del miele di acacia: ipotizzando una valorizzazione a 8 euro/kg e una resa per alveare di 25 kg, la perdita per alveare è di circa 200 euro.

Confagricoltura Piemonte chiede sostegni per le aziende Secondo ISMEA, l’area specializzata sull’acacia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia- Romagna e Toscana) registra un danno di 55,4 milioni di euro. Il Piemonte è la regione in cui viene stimato il danno più ingente, circa 16,4 milioni di euro, seguita da Emilia Romagna (11,4 milioni), Lombardia (10,2 milioni) e Toscana (10 milioni). Per Veneto e Friuli i danni si attestano, a 5 milioni e 2 milioni di euro. Confagricoltura Piemonte ha trasmesso all’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, un documento con le criticità del comparto, chiedendo rapidi interventi di sostegno.

DALLA FRANCIA

La proposta di etichette più trasparenti

La FAI-Federazione Apicoltori Italiani ha espresso il proprio favore rispetto alla proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze francese di rendere obbligatoria la descrizione in etichetta dei Paesi d’origine del miele utilizzato nelle miscele immesse sul mercato nazionale ed europeo. “Quello proposto dal Governo francese è un atto di correttezza verso i consumatori e di salvaguardia dell’apicoltura di ciascuno Stato membro dell’Unione europea – dichiara il presidente Raffaele Cirone -. Solo così potremo contrastare le crescenti frodi sul miele, specie quando la materia prima arriva dai mercati esteri e il Paese d’origine viene omesso, eluso o falsato”.

Le alte temperature e l’eccessiva umidità possono provocare uno stress da caldo sulle bovine da latte e comportare i seguenti problemi: STATI DI ACIDOSI RUMINALE, PATOLOGIE PODALI E CALO DELL’INGESTIONE E DELLA PRODUZIONE DI LATTE

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ZOOTECNIA

Stagione buona sugli alpeggi, ma l’allarme per i lupi è costante ANCHE SE L’ASCESA È INIZIATA IN RITARDO PER VIA DEL FREDDO, I MARGARI SONO SODDISFATTI. TRA DI LORO C’È ALLERTA PER GLI ATTACCHI DEL PREDATORE di Gilberto Manfrin

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ome vuole la tradizione, nei giorni di San Giovanni le ultime mandrie hanno preso la via delle alte vette, completando il rito dell’alpeggio che in Piemonte interessa circa 50mila capi bovini e centinaia di greggi. Nel Cuneese, in particolare, secondo i numeri dell’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte sono circa 350 le località d’alpe – dalle Marittime al Monviso – destinate alla transumanza, con una movimentazione di circa 30mila bovini, in gran parte di razza piemontese, accompagnati da 300 malgari più vari famigliari e collaboratori: in tutto, un piccolo esercito di mille persone che come ogni anno trascorre l’estate in alpe.

Problema freddo Se le piogge che a maggio hanno interessato la provincia di Cuneo si sono rivelate preziose per l’approvvigionamento di risorse idriche utili al prosieguo dell’annata agricola, in alta quota, specie in alcune vallate, le precipitazioni a carattere nevoso sono andate ad aggiungersi alla neve invernale ancora presente sui pascoli e pendii, ritardando di qualche giorno

tardato di 10-15 giorni a salire per via della poca erba presente, poi anche grazie ad alcuni temporali la situazione è migliorata e intorno al 10 giugno siamo partiti. A Prazzo il lupo non ha ancora fatto razzia, ma mi hanno segnalato la presenza di due branchi tra Acceglio e Canosio. Insomma, non mancano e bisogna stare all’erta”.

Attacco dei lupi

Capi di piemontese in alpeggio ad Elva, in valle Maira

la salita agli alpeggi di mandrie e greggi dei tanti malgari cuneesi. Il problema, per fortuna scongiurato, in origine ha creato il dubbio che potessero non essere rispettati i giorni di monticazione previsti dalle normative per accedere ai premi della Domanda Unica e del Psr, obblighi precisi sui giorni di pascolamento, per non incorrere in sanzioni o decurtazioni dei premi. Alcuni problemi si sono registrati a quote di mezza altezza, tra i 1.500 e i 1.700 metri, complici proprio le nevicate tardive e il freddo del mese di maggio, che hanno causato una minor crescita d’erba sui pascoli, come confer-

mato da Bruno Ferrato di Envie, in alpeggio ad Ostana fino ai primi giorni di ottobre con 80 capi di vacche valdostane e Pustertaler Sprinzen: “Abbiamo tardato qualche giorno a salire per via del freddo di inizio primavera - dice -. In generale, però, la stagione sembra procedere bene: erba in quota ce n’è, e il lupo, segnalato più volte in passato in queste zone, tra giugno e luglio non si è fatto vivo a differenza dell’anno passato, quando era stato avvistato verso Rifreddo”. Aggiunge Andrea Lando, in alpe a San Michele di Prazzo con vacche piemontesi: “Abbiamo

La costante presenza del lupo ha portato i margari ad intensificare l’attività di guardia, per proteggere gli animali che rappresentano il capitale aziendale. E se nelle valli del Saluzzese e in Val Maira, mentre scriviamo, gli attacchi hanno risparmiato le greggi, in altre zone, come nel Monregalese, il grande predatore è invece tornato a colpire. A fine luglio uno dei casi più eclatanti, con un attacco sulle montagne di Soprana, nel vallone della Penna, tra la val Corsaglia e il territorio di Prato Nevoso. A farne le spese un gregge di una trentina di pecore di proprietà di un giovane allevatore. Pochi giorni prima, intorno al 10 luglio, era stata invece uccisa una manza di due anni di proprietà di Renato

ALPEGGI

350

le località d’alpe in provincia di Cuneo secondo l’Arap

IN PROVINCIA

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Caramello, allevatore di Rocca de’ Baldi, in alpeggio tra Briga Alta e Roccaforte Mondovì: “Già l’anno scorso i lupi ci avevano colpito: stanno aumentando, e si avvicinano sempre di più all’uomo – dice l’allevatore –. Tre esemplari girano sempre intorno al mio allevamento di 170 capi di piemontese, ma dicono che in zona ve ne siano 8 di lupi. Altri miei colleghi mi hanno detto di aver visto dei branchi in avvicinamento sulle montagne di Soprana, Sottana, alla Balma. Ma anche in valle Pesio. Occorre che la politica prenda una decisione su quello che è sempre

più un problema irrisolto”.

“Caluma el vache” Intanto, dopo il successo dello scorso anno, si sta avvicinando la seconda edizione di “Caluma el vache. Il ritorno della mandria a valle”, appuntamento organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo. Anche quest’anno l’iniziativa sarà occasione per fare il punto sulle problematiche che interessano il comparto e, più in generale, richiamare l’attenzione alle esigenze proprio di chi lavora in montagna. Sul prosssimo numero de “L’Agricoltore cuneese” tutti i dettagli dell’iniziativa.

BENESSERE ANIMALE

Come trasportare i capi con le alte temperature

La direzione generale della Sanità animale ha trasmesso, per conto del Ministero della Salute, una nota relativa al corretto trasporto degli animali durante l’estate. Le alte temperature, infatti, rischiano di compromettere la salute dei capi soprattutto se sottoposti a itinerari lunghi. Per rispettare la norma sul benessere animale, è richiesto quindi di programmare correttamente e adeguatamente i viaggi più lunghi, ponendo attenzione all’idoneità degli animali al trasporto, alla loro densità, alla quantità e alla qualità della lettiera, al rispetto delle soste e dei tempi di riposo, di abbeverata e di alimentazione. È richiesto di organizzare i viaggi nelle ore più fresche della giornata, possibilmente di notte, monitorando bene la temperatura. Qualora le temperature lungo il tragitto e in partenza dall’Italia fossero oltre i 30 gradi, i trasporti vengono bloccati dai competenti servizi veterinari.

TABELLA FOCUS

Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il sistema agroalimentare italiano. Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it

BONUS VERDE

Titolo del box Titolo del box del box Titolo

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PAC

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COGNOME Carica del personaggio

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Finanziamenti su tutte le macchine

testo finto testo testo finto testo testo testo finto testo testo finto % di riduzione aiuti Salvo approvazione dei competenti Organidegli Deliberanti diretti nell’ultimo anno testo finto testo testo finto testo testo testo finto testo testo finto XXXXX XXXXX testo finto testo testo finto testo testo finto & testo testo finto testo DANIELE GIRAUDO è anche: I NOSTRI NUMERI XXXXX XXXXX • CARICATORI FRONTALI testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo • RETROESCAVATORI testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo XXXXX XXXXX • MACCHINE testo finto testo testo finto testo testo finto testoPER testoLAfinto testo XXXXX XXXXX VIABILITÀ INVERNALE testo finto testo testo finto testo testo finto testo testo finto testo XXXXX XXXXX testo 9 testo finto testoVottignasco testo finto testo finto testo testo finto testo Via Levaldigi, - 12020 (CN) - tel. 0171.941020 - fax 0171.941263 XXXXX testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo

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ZOOTECNIA

Dalle stalle cuneesi segnali incoraggianti IL PUNTO SULLA ZOOTECNIA DELLA GRANDA NELLE PAROLE DEI QUATTRO PRESIDENTI DI SEZIONE di Silvia Agnello

S

eppur con qualche preoccupazione legata soprattutto agli adempimenti burocratici, nell’ultimo periodo l’andamento del comparto zootecnico sembra non destare particolari timori tra gli addetti: anche se in alcuni settori i cali sono in qualche misura superiori al normale andamento stagionale, non sembrano profilarsi situazioni da “allarme rosso”. Da rilevare, con un sospiro di sollievo, è senz’altro la ripresa del settore suinicolo dopo un prolungato periodo in cui i prezzi italiani avevano registrato un netto divario negativo rispetto ad altri Paesi europei. Analizziamo di seguito i principali ambiti produttivi nella nostra provincia.

ALBERTO

BRUGIAFREDDO Presidente sezione Bovini da Carne Confagricoltura Cuneo

Bovini da carne “Nell’ultimo periodo c’è stata una contrazione dei volumi e in alcuni casi anche dei prezzi – dichiara Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne -. È la conseguenza della diminuzione della domanda dovuta in parte alla normale flessione di consumi nel periodo estivo e in parte ad una più generale diminuzione della propensione al consumo di carne bovina. Auspichiamo che a settembre possa esserci una ripresa”.

Brugiafreddo pone poi l’attenzione su un problema che investe l’intero settore carne, ovvero l’entrata in vigore a far data dal 1° luglio delle nuove modalità di compilazione del modello 4 informatizzato per il trasporto degli animali. Le disposizioni entrate in vigore, già fortemente criticate da Confagricoltura Cuneo prevedono che tutte le informazioni, comprese quelle sul trasportatore, debbano essere presenti sul sistema prima della movimentazione in uscita degli animali. “In questo primo mese di applicazione abbiamo già potuto constatare come ci siano difficoltà oggettive nell’applicazione a fronte di nessun beneficio – conclude Brugiafreddo –. Si tratta di un inutile aggravio burocratico senza miglioramenti di filiera e neppure certezza di tracciabilità”. GIAMPIERO

DEGIOVANNI Presidente sezione Lattiero Casearia Confagricoltura Cuneo

Bovini da latte “Fino a qualche settimana fa, la produzione è stata buona, poi con le temperature elevate i quantitativi si sono ridotti con picchi di calo che hanno raggiunto anche il 20% - è quanto dichiara Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero Casearia di Confagricoltura Cuneo -. Tuttavia, prendendo in considerazione il dato medio, la contrazione si attesta intorno al 10-15%, in linea con il normale andamento stagionale”. I dati sul mercato lattiero-caseario forniti dal CLAL sui primi quattro mesi del 2019, in effetti, raccontano di un buon andamento del mercato interno, accompagnato da un trend positivo del settore anche sul l’export, che registra una crescita dello 0,4 % in quantità e del 13,8% del valore, grazie a un incremento dei prezzi unitari dei formaggi (+3,9%). A fare da traino sono le esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. “L’andamento del

Caramagna P.te 0172 810283 geocap.it

geocap.it

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ZOOTECNIA

prezzo del latte è al momento discreto – conclude Degiovanni -. Tuttavia, proprio in ragione della forte domanda e del prezzo all’ingrosso su cui si attestano Grana e Parmigiano, ci sarebbe ancora margine per riconoscere un paio di centesimi in più per litro di latte”. ROBERTO

BARGE

Presidente sezione Suinicola Confagricoltura Cuneo

Filiera suinicola Negli scorsi numeri del “L’Agricoltore cuneese” avevamo dato conto della profonda preoccupazione degli addetti al settore suinicolo. A partire dal settembre 2018 si era infatti innescata una spirale ribassista che è proseguita ancora nel 2019, con quotazione dei capi pesanti da macello destinati al circuito tutelato che a marzo, mese in cui sono registrati i valori più bassi, aveva registrato una

quotazione media di 1,156 euro/ kg, con una flessione del 6,6% su febbraio e -26,5% sul 2018. Nelle ultime settimane i valori sono andati riprendendosi, con una previsione di tenuta per la stagione turistica. “Sul fronte dei suini grassi, dopo lunga attesa, il mercato italiano si è sbloccato e segna un primo risultato utile – dichiara Roberto Barge, presidente della sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo -. I consumi stanno migliorando, anche se meno rispetto ad altri anni e, progressivamente, cala il dato del perso medio. L’offerta come numero non registra variazioni significative ma, dovesse prendere consistenza, il trend positivo estivo non tarderà a migliorare. Il prezzo dei lattoni invece risente dell’abbondante offerta di capi esteri e dunque sta scendendo”.

ALLEVATORI “SUGLI SCUDI”

Tre primi premi per i Gallesio alla fiera zootecnica di Benevello

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ORESTE

MASSIMINO Presidente sezione Avicola Confagricoltura Cuneo e Piemonte

Filiera avicola In base alle rilevazioni dell’Ismea, nel 2018, le carni avicole hanno rappresentato in volume quasi il 38% dei consumi domestici di carni fresche, mantenendo per il quarto anno consecutivo il primato tra le carni consumate dalle famiglie italiane in ambito domestico. “Di recente ho illustrato a Roma i dati sul 2018 resi noti da Unaitalia nel corso dell’assemblea di giugno – dichiara Oreste Massimino, presidente della sezione Avicola Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. Quella avicola è una filiera completamente italiana, con una produzione pari al 106% della domanda di carne. Per quanto riguarda le uova, invece, copriamo il 97,8% del fabbisogno nazionale”. Anche gli altri dati resi noti sono positivi: gli allevamenti professionali sono circa 6.300 e gli impiegati nel settore 64 mila; nel 2018 sono state prodotte più di un miliardo di tonnellate di carne e oltre 12 miliardi di uova. Questi dati, rapportati alla popolazione di riferimento, portano

a definire in Italia un consumo medio di 20,4 kg di carne avicola e 208 uova procapite. “Il fatturato del settore negli ultimi dieci anni è cresciuto del 7,5% - racconta ancora Massimino -. L’andamento a cui è avviato il 2019 non si discosta significativamente dai risultati del 2018. Si può dire che, nonostante i margini sul singolo capo siano molto risicati, il settore regge perché si lavora sui grandi numeri. Voglio, inoltre, sottolineare come quello avicolo sia un settore virtuoso e sostenibile. Ne è dimostrazione il fatto che i controlli effettuati dalle autorità preposte, oltre 8.500, abbiano avuto esiti di non conformità pari a zero. Dal punto di vista ambientale, invece, è importante ricordare che produciamo 1 kg di carne utilizzando 1,7 kg di mangime. Il consumo di materie prime è dunque decisamente limitato rispetto a altre specie”. APPELLO

Confagricoltura: “Una cabina di regia per il rilancio del settore ovicaprino”

Anche quest’anno gli allevatori di bovini di razza Piemontese associati a Confagricoltura Cuneo sono stati protagonisti alla 41esima fiera zootecnica di Benevello che si è svolta lo scorso 30 luglio, vincendo tre primi premi. Sugli scudi la famiglia Gallesio: Enzo ha vinto nella categoria “vitelli della coscia”, Sandro in quella “vitelle della coscia”, mentre suo papà Secondino ha trionfato nella sezione “vitelli fino a 150 kg”. Successi che non sono per nulla frutto del caso, ma che narrano di una passione ben radicata e hanno consolidato i successi ottenuti lo scorso anno. A loro vanno le congratulazioni di tutta la Confagricoltura cuneese.


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AGRICOLTURA SOCIALE: BANDO DI CONFAGRICOLTURA PREMIA I TRE PROGETTI PIU’ INNOVATIVI Al via la quarta edizione del bando nazionale “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura con la Onlus Senior L’Età della Saggezza, insieme a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

I premi in palio Il bando mette in palio tre premi da 40.000 euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale: due premi sono erogati dalla ONLUS Senior – L’Età della Saggezza e uno, da quest’anno, da Reale Foundation. A testimoniare l’importanza che i proponenti ripongono nella formazione in questo settore, ai capofila dei tre progetti selezionati sarà as-

segnata una borsa di studio per la frequenza al Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata. Nei primi tre anni il bando ha raccolto centinaia di proposte progettuali, a conferma della crescita del comparto e della capacità di dare risposte concrete a esigenze reali, dialogando attivamente con interlocutori pubblici e privati. I progetti vincitori, seguiti direttamente da Confagricoltura sin dalle prime edizioni, hanno assunto nel tempo contorni di stabilità e continuità operativa, avvalorando gli obiettivi del concorso.

Chi può partecipare Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative o associazioni di più soggetti, a patto che il capofila sia uno delle prime due categorie, con progetti

dedicati a minori e giovani in condizione di disagio sociale, anziani, disabili, immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo.

Le tematiche dei progetti Le proposte devono riguardare una delle seguenti aree: il potenziamento e lo sviluppo di servizi socio educativi e/o socio assistenziali già esistenti; la costruzione di reti e partenariati tra diversi attori territoriali idonei; la sperimentazione e la modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali. Un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività sarà valutata positivamente, così come la collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio.

La scadenza La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 ottobre 2019. Nei giorni immediatamente successivi sarà possibile conoscere nel dettaglio tutti i progetti partecipanti. Per la selezione dei vincitori, in considerazione del valore sociale dell’iniziativa e con l’obiettivo di dare alle diverse proposte il massimo della diffusione, la procedura prevede due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito. Dopo la votazione online sul sito, i 30 progetti che avran-

no ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte della Commissione di Esperti nominata da Confagricoltura, Onlus Senior, Reale Foundation e Rete Fattorie Sociali. I vincitori saranno decretati dalla giuria entro la fine di dicembre 2019. I tre progetti dovranno essere realizzati entro fine 2020.

Per informazioni Le informazioni del bando sono disponibili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it.

Nebbiolo da Barolo, fermo di tre anni ai nuovi impianti L’assemblea del Consorzio Tutela Vini Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani ha stabilito un fermo ai nuovi impianti di Nebbiolo da Barolo per un periodo di tre anni per riequilibrare il mercato, anche in vista di un possibile effetto Brexit. La superficie attualmente investita a Nebbiolo da Barolo (dati 2017) è di 2.059 ettari, con una resa potenziale di 80 quintali per ettaro per un volume complessivo di oltre 15 milioni di bottiglie annue.

INSERTO TECNICO

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L’ATTIVITÀ AGRICOLA DI ACQUACOLTURA, UTILI CHIARIMENTI PER CHI ALLEVA La nuova formulazione dell’articolo 2135 del codice civile ad opera dall’art. 1, comma 1, D.Lgs. 18 maggio 2001, n. 228, con la sostituzione del termine “bestiame” con quello più ampio di “animali” ha eliminato ogni dubbio che tra le attività agricole non rientra solo l’allevamento di animali tradizionalmente allevati sul fondo, ma anche l’allevamento di animali da cortile e l’acquacoltura. È proprio in merito a questa attività che il legislatore ha reso necessario procedere alla rivisitazione della figura dell’imprenditore ittico, sempre più vicino all’imprenditore agricolo, con il riconoscimento di “agrarietà” anche alle attività non prettamente ittiche come quelle connesse, svolte con l’utilizzo prevalente delle attrezzature e delle risorse dall’azienda, normalmente impiegate nell’attività di acquacoltura. Con la nuova stesura dell’articolo 2135 c.c. si ampliano i confini delle attività ammesse per lo svolgimento di un’impresa agricola. Infatti, la norma attuale definisce quale imprenditore agricolo colui che esercita la “coltivazione del fondo, la selvicoltura e l’allevamento di animali”, attività che, secondo il comma

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INSERTO TECNICO

2 dell’articolo 2135 c.c., sono “dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, “che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine”.

Maggior chiarezza Di fatto, quindi, sono stati equiparati al fondo e al bosco, le acque dolci, salmastre o marine per cui il ciclo biologico, su organismi vegetali o animali, può compiersi di fatto anche sugli specchi d’acqua. Una maggior chiarezza sul confine tra attività ittica e attività agricola, nell’ambito di questo settore, è stata fornita dal D.Lgs. n. 4 del 2012 in cui è stata distinta l’attività di pesca professionale (art. 2) da quella di acquacoltura (art. 3): l’attività di pesca è un’attività di ricerca degli organismi acquatici attraverso l’utilizzo di apposite attrezzature (reti, traina, posa di sistemi pescanti, ecc.) o alla messa in gabbia e all’ingrasso di pesci e prodotti della pesca; l’acquacoltura è stata definita dall’art. 3 del D.Lgs. 4/2012 come l’attività economica organizzata, esercitata professionalmente, diretta all’allevamento o alla coltura di organismi acquatici attraverso

la cura e lo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, in acque dolci, salmastre o marine. Come per l’imprenditore agricolo “tradizionale”, anche per coloro che esercitano l’attività di acquacoltura, è stata concessa la possibilità di esercitare alcune attività connesse, indicate al comma 2 dell’art. 3, al fine di integrare il reddito derivante dall’attività principale di allevamento ittico.

Ai fini fiscali Ai fini fiscali, affinché l’attività di allevamento ittico possa rientrare tra quelle ammesse per la definizione catastale del reddito, oltre alla disponibilità del fondo (concetto che deve essere traslato ed adattato a questa attività), occorre che gli organismi allevati siano compresi nella tabella 3 contenuta nel D.M 15/03/2019, che riporta i capi allevabili ai fini della determinazione del reddito derivante dall’allevamento di animali nel limite di cui all’art. 32, comma 2, lettera b), del TUIR, e di quello eccedente di cui all’art. 56, comma 5, dello stesso testo unico. In altre parole, la tassazione opera alla stregua di qualsiasi altra attività di allevamento.

VINO 01 / CASI DI NON CONFORMITÀ ETICHETTATURA Attraverso una recente circolare, Valoritalia, società leader in Italia autorizzata dal MiPAAF, per il controllo e la certificazione dei vini a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e dei vini con indicazioni del vitigno e/o dell’annata, ha illustrato alcune importanti novità relative all’applicazione del D.M. 7552 del 2 agosto 2018 e D.M. 12 marzo 2019 sul controllo e sulla certificazione dei vini DOP e IGP Di particolare interesse il

punto 6 nel quale l’azienda chiarisce in merito a non conformità gravi inerenti a contenitori, sistemi di chiusura, etichettatura su prodotti già oggetto di parziale vendita e distribuzione. In tali casi, precisa Valoritalia, l’operatore dovrà provvedere al richiamo dal mercato del prodotto già commercializzato come azione correttiva. Richiamo del quale l’operatore dovrà anche fornire evidenza. Informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

Utilizzo getti irrigui in prossimità di impianti di e-distribuzione L’utilizzo non consono di getti d’acqua per l’irrigazione delle colture rischia di causare interruzioni e disturbi nell’erogazione dell’energia elettrica. Lo segnala l’Enel nel mettere in luce come i getti in questione colpiscono e/o lambiscono gli impianti elettrici aerei causando una scarica elettrica verso terra. Una situazione potenzialmente pericolosa per chiunque si trovasse in vicinanza della scarica elettrica, che può provocare danni sia alle reti di distribuzione di energia elettrica sia agli impianti delle utenze da esse alimentate. Nel ricordare come le linee elettriche Enel siano permanentemente in tensione, si ricorda che è vietata l’esecuzione di lavori in prossimità di linee elettriche o impianti elettrici con parti attive non protette senza che siano adottate idonee precauzioni. Eventuali richieste di informazioni potranno essere inviate telefonando al numero verde 803500 (attivo 24 ore su 24 per la segnalazione guasti) o scrivendo all’indirizzo e-mail e-distribuzione@pec.e-distribuzione.it.


VINO 02 / DICHIARAZIONE DI GIACENZA VINI E MOSTI CAMPAGNA 2018/2019 A breve il Ministero delle Politiche Agricole pubblicherà il nuovo D.M. relativamente alla presentazione della dichiarazione di giacenza vini e successivamente AGEA pubblicherà la consueta circolare. Come in passato sarà ammessa solo la trasmissione telematica, ed in Piemonte non si utilizzerà l’applicativo SIAN, ma bensì l’applicativo regionale Sistemapiemonte.

Il quantitativo da indicare è la giacenza dei vini e/o mosti detenuti alle ore 24.00 del 31/07/2019 e le dichiarazioni dovranno essere presentate entro e non oltre il 10 settembre 2019. Come già lo scorso anno attraverso il registro dematerializzato che originerà una dichiarazione per ogni codice ICQRF e non più raggruppata su base comunale,

a quel punto verrà originato un file da allegare ai sistemi informatici del SIAN o SIAP per l’invio della dichiarazione stessa. In ultimo per le aziende che non detengono il registro dematerializzato ma che hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di giacenza dovranno utilizzare la consueta formula adottata in passato.

Finanziamenti per gli enti irrigui La Regione ha approvato due bandi per la concessione di contributi a favore dei consorzi d’irrigazione gestori dei compressori Irriguiper la realizzazione diopere inerenti la raccolta e la distribuzione delle acque scopo irriguo e per iniziative finalizzate alla migliore gestione irrigua. Importi 1.600.000 euro su un bando; 1.500.000 euro sull’altro. Beneficiari I beneficiari dei contributi sono gli enti irrigui e/o di bonifica gestori dei comprensori irrigui, oppure che, pur non essendo gestori di comprensorio, abbiano stipulato o stipuleranno specifiche convenzioni tra gli organismi elementari presenti nei comprensori di competenza. Scadenza Le domande si potranno presentare fino al 31 ottobre.

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LE NUOVE SCADENZE PER LA REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale del 21 giugno scorso, il decreto che sposta le scadenze della revisione delle macchine agricole. Il decreto, rideterminando le scadenze per la revisione di tutte le categorie di macchine agricole, supera le criticità legate al rischio di sanzioni per gli operatori, dovute al superamento di alcune scadenze previste dal DM 20

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INSERTO TECNICO

maggio 2015 e alla contemporanea mancanza del provvedimento diretto a stabilire i criteri e le modalità di effettuazione della revisione (emanazione prevista dall’art. 5 del suddetto decreto).

I nuovi termini per la revisione Queste le nuove scadenze: - veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983: revisione

entro il 30 giugno 2021; -veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1995: revisione entro il 30 giugno 2022; -veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018: revisione entro il 30 giugno 2023; -veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2019: revisione al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione.

Bonus del 50% per i registratori di cassa di nuova generazione Dal 1° gennaio 2020 chi effettua commercio al dettaglio dovrà memorizzare e trasmettere telematicamente alle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri, data anticipata al 1° luglio 2019 per gli esercenti con un volume d’affari superiore a 400 mila euro. Le aziende agricole interessate dall’obbligo sono quelle che emettono scontrini cartacei. Per ogni misuratore fiscale lo Stato offre un contributo pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento. Il contributo è valido per le spese sostenute nel 2019 e 2020. Viene concesso all’esercente come credito d’imposta, utilizzabile in compensazione tramite modello F24, a partire dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è stata registrata la fattura.


TERRITORI SOSTENIBILI

La Granda è sempre più una provincia di “Spighe Verdi” A ROMA ASSEGNATI IN CONFAGRICOLTURA I RICONOSCIMENTI AI COMUNI RURALI DI ALBA, SANTO STEFANO BELBO E VICOFORTE

P

arla piemontese e, in particolare, cuneese l’edizione 2019 del progetto le “Spighe Verdi” i cui riconoscimenti sono stati consegnati ai Comuni giovedì 25 luglio nella sede nazionale di Confagricoltura a Roma. La nostra regione, insieme alla Toscana e alle Marche, guida la classifica delle località premiate, con sei Comuni. Tre di questi sono in provincia di Cuneo: Alba (riconfermata per la terza volta), Santo Stefano Belbo e Vicoforte. A completare il “sestetto”: Canelli in provincia di Asti, Volpedo in provincia di Alessandria e Pralormo per Torino. A ritirare il premio per le amministrazioni cuneesi sono stati Elisa Boschiazzo, assessore di Alba, Laura Capra, vicesindaco di Santo Stefano Belbo, e Valter Roattino, sindaco di Vicoforte, oltre che segretario della Confagricoltura zona di Mondovì Le “Spighe Verdi” è il riconoscimento assegnato ai Comuni rurali così come la “Bandiera blu” viene conferita alle località turistico-balneari; è un programma FEE – Foundation for Environmental Education, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percor-

so virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Complessivamente sono 42 le località rurali che potranno fregiarsi del riconoscimento conferito secondo un iter procedurale al quale hanno partecipato dando il proprio contributo diversi enti istituzionali, quali il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

Soddisfatta la Confagricoltura “Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo - che premia in modo significativo la nostra regione e, in particolare, la nostra provincia: abbiamo svolto una buona attività informativa, trovando la piena collaborazione di molte amministrazioni che hanno sempre più consapevolezza della componente ambientale nella valorizzazione del patrimonio territoriale. In Piemonte ci sono luoghi ricchi di storia, di risorse naturali e culturali e il fatto di

poter contribuire a certificare queste caratteristiche è per noi motivo d’orgoglio”. Affinché il programma “Spighe Verdi” raggiunga il massimo del risultato, sono necessari: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolare quelle agricole, alla realizzazione.

I criteri di sostenibilità valutati L’agricoltura ha un ruolo prioritario in questo programma poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale e Confagricoltura è già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori che fotografano le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Eccoli: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità senza limitazioni. LE SPIGHE VERDI 2019 Scopri quali sono tutti i Comuni d’Italia che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento

I riconoscimenti ritirati in Confagricoltura a Roma da: Elisa Boschiazzo (Alba), Laura Capra (Santo Stefano Belbo) e Valter Roattino (Vicoforte)

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VITIVINICOLTURA

Ad Alba l’innovazione è protagonista in vigneto GLI INTERESSANTI SPUNTI EMERSI DALLA SETTIMA GIORNATA DIMOSTRATIVA ORGANIZZATA DA CONFAGRICOLTURA CUNEO di Fabio Rubero

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luglio in località Altavilla ad Alba, presso Cascina Piccaluga, si è tenuta la settima giornata dimostrativa di tecnica e innovazione in vigneto. Si tratta di un’iniziativa divenuta ormai una piacevole abitudine, organizzata dalla Confagricoltura di Cuneo, alla quale quest’anno hanno preso parte circa 350 aziende. Una giornata che è sempre molto attesa dalle aziende del settore poiché foriera delle ultime novità tecniche e tecnologiche in ambito vitivinicolo.

Agricoltura di precisione Tra le tante novità presentate, un occhio di riguardo è stato rivolto quest’anno all’agricoltura di precisione.

Si è ad esempio dimostrato che i droni possono essere utilissimi alleati grazie alla possibilità di mappare il terreno e di intervenire solo dove necessario. Droni che, in alcuni casi, hanno addirittura la facoltà di distribuire direttamente il prodotto sul terreno e sulla vegetazione (senza deriva) con una dispersione drasticamente minore rispetto ad un elicottero in virtù della ridottissima altezza alla quale sono in grado di volare (un metro sopra il vigneto circa). Sempre nell’ambito dell’agricoltura di precisione da segnalare l’esposizione di un macchinario per la piantumazione e la messa a dimora delle barbatelle a radice lunga attraverso un sistema gps. Ciò rappresenta un notevole vantaggio sia perché consente uno

sviluppo maggiore in breve tempo della pianta perché la vite attecchisce meglio, sia perché permette di diminuire le spese di tracciamento che viene effettuato dal gps stesso con precisione millimetrica.

Post glifosato Si è parlato anche di glifosfato sulle cui alternative occorre iniziare a ragionare. A tale proposito erano presenti alcune diserbatrici meccaniche per la gestione del sottofila: una soluzione alternativa a impatto zero, un’operazione meccanica dunque ecosostenibile ed in linea con ciò che il territorio impone.

Ritorno al sovescio Tra i temi all’ordine del giorno anche il ritorno al sove-

Foto di gruppo per alcune delle imprese partecipanti alla giornata

IL VIDEO DAL DRONE

Inquadrando il QR code è possibile vedere il video realizzato dal drone della giornata dimostrativa ad Alba (by Calvi tecnologie)

scio che offre la possibilità di sfruttare al meglio la fertilità del suolo apportando della biomassa composta di leguminose, graminacee, crucifere. Miscugli naturali e dedicati all’ambiente collinare dal doppio valore: salvaguardia del terreno dalle erosioni superficiali delle acque meteoriche e soprattutto apporto di sostanza organica a lenta accensione.

Prove di diserbo Durante la giornata sono state effettuate anche delle prove di diserbo con una sostanza, già in commercio ma che verrà riformulata, particolarmente efficace nei confronti di un’infestante molto ostica come la Conyza Canadensis (Erigeron), un problema sempre di stretta attualità nelle nostre zone. Un prodotto che può rappresentare un’ottima soluzione per chi ama il diserbo tradizionale.

Confusione sessuale È stato trattato anche l’argomento della “confusione sessuale” che normalmente si utilizza nei vigneti, sia in ambito biologico sia in am-

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bito convenzionale. In questo senso un’importante novità riguarda l’introduzione dei cosiddetti “spaghetti” di tipo biodegradabile che solleveranno il viticultore dall’impegno dello smaltimento degli “spaghetti tradizionali” quali rifiuti speciali.

Fitofarmaci e fitodepurazione acque Presentate infine le ultime novità in tema di fitofarmaci e di tutto ciò che è riguarda la difesa della vite oltre ad un sistema di degradazione e fitodepurazione delle acque di lavaggio degli atomizzatori: un aspetto molto importante per evitare l’inquinamento puntiforme e che dà la possibilità alle aziende agricole di gestire il tutto senza grosse spese e senza particolari problemi.

Contro ustioni e fitotossicità Molto interessanti, inoltre, alcune dimostrazioni sulle formulazioni dei prodotti e successive miscelazioni in botte che regolarmente avvengono nelle aziende agricole ma che è sempre bene ricordare al fine di evitare pericolosi errori che


potrebbero portare a gravi problemi di ustioni e fitotossicità sulla vite.

In conclusione La giornata si è conclusa con un momento conviviale durante il quale il folto pubblico presente ha potuto proseguire in quell’interscambio informativo che rappresenta sempre il motivo principale per la realizzazione di giornate come questa. “Oggi l’agricoltore è sempre più attento a molti aspetti che magari un tempo venivano un po’ tralasciati – dichiara Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo. – Oggi la grande maggioranza degli agricoltori sa di essere sotto una gigantesca lente di ingrandimento e dunque si pone autonomamente certe regole da rispettare e non esita ad adottare tutti gli accorgimenti dovuti. L’innovazione in agricoltura è di fondamentale importanza e, prima o poi, tutti si accorgeranno dei grandi benefici che essa può apportare. L’innovazione migliora i tempi, ottimizza le risorse e fa risparmiare sui costi di produzione che sono sempre più elevati. Oggi è necessario migliorarsi costantemente non perdendo mai di vista l’obiettivo finale: produrre bene”.

“La Regione coordini lo sviluppo del Moscato” IN SEGUITO ALLA DEFINIZIONE DELLE RESE PER LA VENDEMMIA

I

n merito alla definizione delle rese dell’Asti e del Moscato d’Asti docg per la prossima vendemmia Confagricoltura Piemonte ritiene che sia indispensabile, con il coordinamento della Regione, incentivare la collaborazione tra tutti i soggetti della filiera. “Chiediamo all’assessore Protopapa di impegnarsi attivamente per favorire un dialogo franco e costruttivo tra la parte agricola e quella industriale. Il confronto – dichiara il presidente di

TURISTI NEI VIGNETI

Confagricoltura Piemonte e Cuneo Enrico Allasia – dovrà svilupparsi, con l’intervento della Regione, subito dopo la vendemmia perché è necessario, nell’interesse di tutto il comparto, affrontare insieme, per tempo e non in prossimità della raccolta, i temi della gestione del potenziale viticolo, della valorizzazione del prodotto e della promozione. Inoltre – aggiunge il presidente di Confagricoltura Piemonte - al fine di poter impostare un’analisi approfondita delle prospettive dell’Asti e del Moscato d’Asti invitiamo la Regione ad attivarsi per il reperimento dei dati di produzione, imbottigliamento e vendita, per disporre di un inventario

puntuale e autorevole, attingendo, in prima istanza, alle fonti di Valoritalia e Consorzio dell’Asti”.

Le rese ad ettaro Per il Moscato d’Asti, in base a quanto deciso dalla Regione, si potranno produrre 90 quintali di uva per ettaro, ossia 67,50 ettolitri di vino, oltre a una riserva vendemmiale di 10 quintali di uva/ha equivalente a 7,5 ettolitri di vino. Per quanto riguarda l’Asti spumante docg metodo classico (metodo tradizionale) la resa sarà di 80 quintali/ ha, equivalenti a 48 ettolitri di vino. Per il Moscato d’Asti docg vendemmia tardiva la resa è stata fissata in 60 quintali/ha equivalenti a 30 ettolitri di

vino. Mentre per il Moscato d’Asti Santa Vittoria e il Piemonte Moscato doc le rese saranno di 90 e 105 quintali/ha, equivalenti a 64,80 e 78,75 ettolitri di vino.

La proposta Nella giornata di giovedì 8 agosto, infine, presso la sede del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani la Confagricoltura di Cuneo ha incontrato le aziende cuneesi del comparto Moscato per valutare la proposta di inserire nel discipinare di produzione Langhe DOC la possibilità di produrre Moscato sia nella tradizionale versione dolce sia in una nuova versione di vino fermo secco. Potrebbe essere un’opportunità e uno stimolo importante per il futuro del comparto. Il tema sarà approfondito nelle prossime settimane.

Rivolgersi a Confagricoltura per sapere come comportarsi

In questi giorni molte aziende vitivinicole hanno ricevuto richieste, da parte di turisti o di clienti, di poter fare l’esperienza della vendemmia presso i vigneti delle aziende agricole. L’attività della vendemmia fatta dai turisti è consentita, a condizione di rispettare alcune semplici regole al fine di evitare spiacevoli situazioni in caso di accessi ispettivi da parte di ispettorato del lavoro o dello Spresal. Per conoscere le norme e le regole da applicare in azienda per poter offrire questa tipologia di esperienza ai propri clienti si invitano le aziende interessate a contattare gli uffici provinciali di Confagricoltura Cuneo.

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ORTICOLTURA

Fagioli cuneesi in difficoltà per il caldo LE TEMPERATURE DI FINE GIUGNO HANNO INCISO SUI PRIMI RACCOLTI, FIDUCIA PER I TARDIVI di Fabio Rubero

L

e alte temperature registratesi nella nostra provincia negli ultimi giorni del mese di giugno stanno pesantemente incidendo sulla produzione di fagioli nelle nostre zone. ”In questo momento (9 agosto,

ndr) c’è scarsità di produzione - dichiara Adriano Rosso responsabile di Confagricoltura zona di Cuneo. - Gli oltre 40° di fine giugno scorso sono stati deleteri perchè hanno sostanzialmente arso tutto, i fiori non sono diventati baccelli e le piante non hanno allegato. Così oggi

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VIVAI

FIERA DEL MARRONE

riconosciuti agli agricoltori”. ”Le elevate temperature di fine giugno hanno rappresentato un grosso problema per la produzione dei fagioli cuneesi, ma fortunatamente non registriamo altre criticità al momento - aggiunge Simone Monge, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Per chi si occupa principalmente del prodotto “fresco” e punta dunque anche sulle raccolte tardive i danni potrebbero essere più limitati, mentre chi invece si dedica al “secco” e dunque lavora sulle prime semine, quest’anno avrà non pochi problemi”.

Sconti per gli associati

Anche quest’anno Confagricoltura sarà presente alla Fiera del Marrone di Cuneo, il più importante evento enogastronomico del capoluogo della Granda, in programma dal 18 al 20 ottobre 2019. Confagricoltura rinnova la disponibilità ad ospitare le aziende all’interno della propria area, offrendo tariffe vantaggiose (sconti superiori al 30%) rispetto all’acquisto di spazi fatto privatamente. Gli interessati possono telefonare allo 0171/692143 o scrivere una mail all’ndirizzo: cerutti@confagricuneo.it

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Miretti

assistiamo ad una produzione decisamente ridotta”. Le temperature leggermente più miti delle settimane successive, tuttavia, fanno ben sperare per la ripresa del mercato. “Con ogni probabilità - aggiunge Adriano Rosso - viste le migliorate condizioni atmosferiche del mese di luglio, nelle prossime settimane assisteremo ad un surplus di produzione. La cosa non è però necessariamente positiva perchè il mercato con ogni probabilità faticherà ad assorbire una produzione così ampia. Temiamo probabili ripercussioni sui prezzi

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NEWS

In pillole MANOVRA: DA SALVINI PER UNA STRATEGIA CONDIVISA

Al tavolo: Luca Brondelli di Brondello, Massimiliano Giansanti, Franco Biraghi e Enrico Allasia

Progetti condivisi per la crescita dell’agroalimentare INCONTRO TRA CONFAGRICOLTURA E CONFINDUSTRIA PIEMONTE. OBIETTIVO: LAVORARE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE

S

i sono incontrate a Torino le delegazioni di Confindustria Piemonte -Commissione Agroalimentare e Confagricoltura Piemonte per un esame congiunto della situazione produttiva e commerciale dell’agroalimentare piemontese. In regione il settore è l’unico che continua a crescere e, per quanto riguarda il terzo trimestre 2018 - dati Unioncamere Piemonte - l’aumento è del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Piemonte agricoltura, industria alimentare e commercio alimentare contano oltre 65.800 imprese: circa 51.000 quelle agricole e oltre 3.800 quelle dell’industria agroalimentare. Per la Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, con il presidente Franco Biraghi sono intervenuti la vicepresidente dell’Unione Industriale di Asti Pia Bosca, il presidente della Sezione Vini di Confindustria Cuneo Paolo Sartiranoe Maria Grazia Tagliabue di Confindustria Novara Vercelli Valsesia. Per Confagricoltura hanno preso parte

all’incontro il presidente nazionale Massimiliano Giansanti, in visita istituzionale in Piemonte, il presidente regionale Enrico Allasia, il componente della Giunta nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello e i direttori Valter Parodi ed Ercole Zuccaro. Il presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte Franco Biraghi ha dichiarato: “L’incontro di oggi costituisce una svolta importante per la produzione agroalimentare piemontese e pone le basi per lavorare insieme verso l’obiettivo comune delle nostre associazioni e delle aziende che rappresentiamo, ossia lo sviluppo e la crescita del settore.” Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte ha sottolineato l’importanza della convergenza di intenti. “Vogliamo lavorare per un progetto condiviso di sviluppo dell’agroalimentare piemontese, trainante per la nostra economia e per la valorizzazione paesaggistica e turistica dell’intero territorio, a vantaggio del mondo produttivo e di tutta la collettività”.

Confagricoltura, insieme a Cia – Agricoltori Italiani e Copagri al tavolo convocato dal vicepremier Salvini al Viminale. Ribadita la necessità di interventi urgenti per la crescita

C’È L’ACCORDO PER CARNI BOVINE TRA UE E STATI UNITI

Le esportazioni Usa sul mercato Ue di carni bovine provenienti da animali allevati senza ormoni aumenteranno fino a 35 mila tonnellate nel giro di sette anni.

FLOROVIVAISMO: “INVESTIRE DI PIÙ SUL VERDE PUBBLICO” Gli imprenditori di Confagricoltura rappresentano le eccellenze del comparto che vale oltre 2,5 miliardi, occupa più di 100.000 addetti in 27.000 aziende.

SULL’AGRICOLTURA PESA LA STAGNAZIONE DEI CONSUMI

Lo ha sottolineato Confagricoltura in relazione alle stime preliminari dell’Istat sul Pil nel secondo trimestre 2019.

GAP DI INFRASTRUTTURE BLOCCANO I NOSTRI MONTI

Così Confagricoltura agli “Stati generali della Montagna” a Roma dove ha presentato proposte concrete per le aziende agricole che operano nelle Terre Alte.

FRANCIA: IN AUMENTO IL MERCATO BIOLOGICO

Stimato a 9,7 miliardi di euro nel 2018, il mercato biologico francese continua a crescere, sia in offerta che domanda.

RUSSIA: INVESTIMENTI NEL SETTORE CEREALICOLO

La Russia prevede che il raccolto cerealicolo nazionale salirà a 150,3 milioni di tonnellate entro il 2035, grazie a investimenti notevoli in infrastrutture per cereali e logistica. Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione

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SERVIZIO PER LE AZIENDE

Autocontrollo e HACCP per le aziende, ecco di cosa si tratta

• predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.

ATTIVO IN CONFAGRICOLTURA CUNEO UN UFFICIO SPECIALIZZATO IN SICUREZZA, QUALITÀ E CERTIFICAZIONI ALIMENTARI

La prima codifica normativa in Europa risale al 1993 con la Direttiva 43/93/CEE sull’igiene dei prodotti alimentari (recepita in Italia con il D. Lgs 26 maggio 1997 n. 155, ora abrogato). Questa normativa è stata sostituita dal Regolamento CE 178/2002 e dal Regolamento CE 852/2004. In considerazione dell’ampia gamma di imprese alimentari contemplate dal Regolamento CE 852/2004 e della grande varietà di prodotti alimentari e di procedure di produzione applicate agli alimenti, la Commissione Europea ha redatto apposite Linee guida generali sullo sviluppo e sull’applicazione delle procedure basate sui principi del sistema HACCP con l’intento di fornire un documento diretto ad aiutare tutti coloro che partecipano alla catena della produzione alimentare. Queste linee-guida si ispirano principalmente ai principi enunciati nel “Codex Alimentarius” CAC/RCP 1-1996 Rev 4-2003 e forniscono indicazioni su un’applicazione semplificata delle prescrizioni in materia di HACCP in particolare nelle piccole imprese alimentari. Considerando un’impresa alimentare, il responsabile del piano di autocontrollo deve predispor-

di Silvia Agnello

I DUE TERMINI NON SONO SINONIMI MA INDICANO DUE OBBLIGHI E INDICAZIONI DIFFERENTI PER LE AZIENDE DELLA FILIERA ALIMENTARE

S

ullo scorso numero de ”L’Agricoltore cuneese” abbiamo trattato degli adempimenti necessari per essere in regola con il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Il DVR è uno degli aspetti di cui si occupa il nuovo servizio di recente istituzione presso la Confagricoltura Cuneo. Lo stesso ufficio può fornire informazioni rispetto a autocontrollo e HACCP. Pur non potendo fornire una disamina completa di ogni dettaglio, forniamo di seguito le principali informazioni sull’argomento, invitando poi le aziende a rivolgersi presso l’ufficio preposto di Confagricoltura Cuneo (0171/692143 - referente Stefano Ramero) Autocontrollo e HACCP non sono sinonimi È innanzitutto necessario capire bene cosa si intenda per autocontrollo e cosa sia, invece, il sistema HACCP. I due termini non sono infatti sinonimi. Il concetto di autocontrollo corrisponde all’obbligo per l’Operatore del settore alimentare (OSA) di tenere sotto controllo le proprie produzioni per quanto riguarda l’igiene e la sicurezza degli alimenti.

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L’autocontrollo è obbligatorio per tutti gli operatori che a qualunque livello siano coinvolti nella filiera della produzione alimentare. L’HACCP (Hazard analysis and critical control points) è invece un sistema che consente di applicare l’autocontrollo in maniera razionale e organizzata. È obbligatorio solo per gli Operatori dei settori post-primari. Il sistema HACCP è quindi uno strumento teso ad aiutare gli OSA a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare. Si può dunque affermare che il concetto di autocontrollo rispetto al sistema HACCP ha una valenza più ampia, che discende dalla responsabilizzazione dell’OSA in materia di sicurezza alimentare

I principi dell’HACCP La stesura di un piano HACCP si basa sui seguenti sette principi: • identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile; • identificare i punti critici di controllo (CCP Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio. • stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità; • stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo; • stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti); • stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate;

La normativa

L’HACCP È UN SISTEMA CHE PERMETTE DI APPLICARE IL CONCETTO DI AUTOCONTROLLO IN MANIERA RAZIONALE E ORGANIZZATA PER SAPERNE DI PIÙ/01 Scarica le linee Guida sull’applicazione delle procedure basate sui principi del sistema HACCP


SERVIZIO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI STEFANO RAMERO, REFERENTE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO PER QUESTE TEMATICHE re e attuare il piano con l’attiva partecipazione della dirigenza e del personale avvalendosi, nel caso, di un supporto tecnico-scientifico esterno. “Il piano deve essere finalizzato a prevenire le cause di insorgenza di non conformità prima che queste si verifichino e deve prevedere le opportune azioni correttive per minimizzare i rischi quando, nonostante l’applicazione delle misure

preventive, si verifichi una non-conformità. L’obiettivo principale è istituire un sistema documentato con cui l’impresa sia in grado di dimostrare di aver operato in modo da minimizzare il rischio”, dice Stefano Ramero, responsabile del servizio in Confagricoltura Cuneo. In alcuni casi come nelle piccole imprese, l’applicazione del sistema HACCP può risultare complessa. È necessario comunque che la corretta predisposizione e applicazione di procedure, se pure semplificate, consenta di controllare e gestire i pericoli che possono insorgere lungo il processo produttivo. L’applicazione dei principi del sistema dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP) alla produzione primaria non è ancora praticabile su base generalizzata, ma le auto-

rità preposte, in primis il Ministero della Salute, incoraggiano l’uso di prassi corrette in materia d’igiene nel settore. Per facilitare l’adozione di piani di autocontrollo adeguati sono disponibili Manuali di Corretta Prassi Igienica (Good Hygiene Practice o GHP), che costituiscono documenti orientativi voluti dalla normativa comunitaria ed utilizzabili come guida all’applicazione dei sistemi di autocontrollo. Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per ulteriori approfondimenti. PER SAPERE DI PIÙ/02 Consulta i manuali di corretta prassi igienica sul sito del Ministero della Salute

Lo specialista italiano del fotovoltaico

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LE NOSTRE AZIENDE

A

Roata Canale di Cuneo è attiva dal 1997 l’azienda apistica condotta da Luigi Giordano, uno dei paladini più convinti del miele “Made in Cuneo”. Anche in un’annata poco fortunata come questa (si veda a tal proposito il servizio a pagina 10), la sua passione per il complesso mondo delle api ci colpisce non appena arriviamo in azienda. Sono oltre 250, in totale, le arnie che Luigi gestisce in nomadismo con meticolosità, spostandole tra Limone, Vernante, Roccavione, Boves e alcune località nell’Astigiano, a seconda della fioritura del momento. Si inizia con il tarassaco in primavera, si prosegue con l’acacia, per arrivare al castagno e alle fioriture in montagna nella parte più inoltrata della stagione estiva. “La mia è una gestione familiare motivata soprattutto da un amore innato per le api – sottolinea Luigi Giordano –; questo mi ha fatto sopportare meglio anni ricchi Adriano Rosso e Luigi Giordano

L’imprenditore alle prese con un’arnia da ispezionare (a sinistra) e con i melari pronti per essere lavorati (a destra)

Il buon miele cuneese nasce da un’innata passione per le api LUIGI GIORDANO A ROATA CANALE DI CUNEO CONDUCE UN’AZIENDA CON OLTRE 250 ARNIE “NOMADI” TRA LA VALLE VERMENAGNA, BOVES E L’ASTIGIANO di Paolo Ragazzo

soprattutto di sacrifici economici per realizzare il magazzino e il laboratorio di lavorazione, dove vengono stoccate le varie cassette con i melari da cui nasce il miele che vendo privatamente o a grossisti della zona”.

Le molte fasi di lavorazione del miele Una volta pronti, i melari vengono deposti in un locale dell’azienda dove in qualche giorno un deumidificatore elimina la percentuale di acqua presente in eccesso ed essere così pronti a passare nel laboratorio vero e proprio. Qui, grazie all’ausilio di una disoperco-

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latrice automatica, viene eliminato dai telaini lo strato di cera che chiude le celle contenenti il miele. La cera raccolta verrà poi fusa per diventare nuovi fogli da cui ripartire con il ciclo di allevamento l’anno successivo. A questo punto i singoli telaini vengono trasferiti in uno smielatore che, una volta attivato, in venti minuti grazie alla forza centrifuga prodotta fa uscire il miele dai favi, facendolo cadere sul fondo. Viene quindi raccolto e messo in maturatori di acciaio inox dove resta a “decantare” da 15 giorni a qualche mese. In questa fase, la

maggior parte della cera ancora rimasta viene a galla e il miele può essere microfiltrato e pulito da ogni impurità. Successivamente il prodotto finale viene confezionato in barattoli di vetro o all’interno di fusti, a seconda del target di acquirente.

La fecondazione delle “regine” è in azienda Al di là di quanto si potrebbe erroneamente pensare, le attività in un’azienda apistica procedono ininterrotte per tutto l’anno. Hanno il loro picco nei mesi estivi, quelli più produttivi, ma non consentono lunghe soste, al più


qualche rallentamento in inverno, quando le api vengono riportate in pianura dalle località a più alta quota. Vanno in glomere col freddo, ma vanno comunque seguite. “Ho investito molto in questi anni anche nella fecondazione delle api regine, all’interno di arnie più piccole, per autoprodurmi tutto ciò che mi occorre e far crescere l’allevamento – continua Luigi –. Purtroppo quest’anno la produzione ha subito un calo vorticoso delle quantità, con una netta flessione nei volumi dei mieli di tarassaco e di acacia. La situazione è migliore per quello di castagno.

Tuttavia sono ormai cinque o sei anni che le api producono meno miele”. Ma al di là di un’annata storta, le vere insidie per il settore arrivano da oltre confine, come ricorda l’imprenditore cuneese: “Servirebbe un’etichettatura obbligatoria e trasparente sul miele proveniente dall’estero, proprio per una maggior tutela del prodotto italiano, che si contraddistingue per la sua eccellente qualità e viene sottoposto a controlli rigorosi”. Un’urgenza da affrontare con determinazione se si vuole garantire un futuro all’apicoltura italiana. PROBLEMI DI SPAZIO

La macchina per disopercolare i telaini e i barattoli di miele dell’azienda

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RACCOLTA MAIS DIVERSI FATTORI INCIDONO SUL MOMENTO MIGLIORE PER LA RACCOLTA

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er stabilire il momento esatto della raccolta del mais, è opportuno trovare un compromesso tra i maggiori oneri di essiccazione e la garanzia di produrre una buona qualità. Con una raccolta relativamente precoce (umidità della granella del 25-28%), per esempio, si hanno costi di essiccazione alti, ma si evitano altri inconvenienti

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SPECIALE RACCOLTA MAIS

Macchinari innovativi per preservare la qualità LA RACCOLTA DEL SECCO E LE OPERAZIONI DI TRINCIATURA SONO AFFIDATE AD ATTREZZATURE DI ULTIMA GENERAZIONE

che si verificano con una raccolta tardiva: allettamento, stroncamento, attacco di parassiti, ritardo nei lavori preparatori delle colture che seguono. Oggi la raccolta meccanica che ha ovunque rimpiazzato quella manuale (almeno nei Paesi a maiscoltura avanzata) viene effettuata con mietitrebbia e viene fatta seguire immediatamente dall’essiccazione.

Tra le principali aziende produttrici di macchinari per la raccolta del mais, la Capello di Cuneo è certamente un punto di riferimento nel settore. Progetta, costruisce e commercializza attrezzature per la raccolta dei cereali, ma tutto inizia nel lontano 1965 con le testate per il mais. In più di 50 anni di attività l’azienda è cresciuta di pari passo

all’evoluzione tecnologica che ha segnato la raccolta di questo cereale. Uno sviluppo a cui la Capello ha preso parte in prima persona, introducendo, negli anni ‘70, le testate per la raccolta a file dotate di “rulli mungitori”, per il distacco della pannocchia in combinazione con catene trasportatrici, dando quindi l’avvio all’era del raccolto moderno.

In seguito sono arrivate altre fondamentali innovazioni targate Capello, dal trinciastocchi orizzontale, che sminuzza lo stocco del mais per lasciare libero spazio al processo dell’aratura, alla costruzione di macchine con un numero di file sempre maggiore e la conseguente introduzione delle testate pieghevoli, per una circolazione stradale senza problemi. RACCOGLIERE CON TESTATE DI NUOVA GENERAZIONE Oggi la raccolta del mais è sicuramente Diamant. Diamant è la testata di nuova generazione marchiata Capello e racchiude


ARGOMENTO FIRMA battute


in sé tutte le risposte alle richieste di efficienza, di affidabilità, di tecnologia e di sicurezza in campo e su strada, poste dagli agricoltori e dai contoterzisti di tutto il mondo. Diamant è dotata di una carrozzeria in polimero ad alta resistenza che accompagna il flusso del prodotto raccolto senza perdite in ogni condizione di lavoro.

La testata è dotata di un sistema automatico di sganciamento delle punte in caso di urto, per evitarne la rottura, e, in fase di raccolta, il conducente può facilmente azionare il movimento simultaneo e sincronizzato dei piatti spannocchiatori. Quest’ultima azione consente di diminuire ulteriormente la perdita di prodotto,

Innovazioni agronomiche Ma per arrivare a raccogliere un buon prodotto bisogna puntare anche sulle innovazioni agronomiche. Tra quelle più interessanti, occorre segnalare la capacità sempre più evidente degli ibridi di poter essere coltivati ad alti investimenti, quindi ad alte densità colturali. Ciò significa che negli ibridi a ciclo pieno non si è più legati a piantare 7 piante a mq, ma si è in grado di arrivare anche a 8-910 piante a mq. Evidentemente, la situazione delle alte densità è particolarmente indicata quando gli stress sono contenuti, perché possedere molte piante vuol dire avere a che fare con molto consumo idrico ed avere maggior probabilità di esporsi all’attacco della piralide. Ecco perché queste tecniche sono destinate soprattutto alle aziende migliori e agli ambienti vocati dove l’agrotecnica è molto ben messa a punto.

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SPECIALE RACCOLTA MAIS

infatti la pianta del mais è sempre centrata rispetto all’unità raccoglitrice, in posizione ideale per il distaccamento della pannocchia. Ma la ricerca e lo sviluppo tecnologico continuano e Capello ha ideato, a inizio 2019, un sistema di trasmissioni a ingranaggi adatto a sopportare alte potenze e carichi di lavoro sempre più prolungati. A fianco della Diamant l’azienda di Cuneo propone una seconda testata a mais, Quasar, storico modello, sui campi da 19 anni. Aggiornata nel tempo continua ad avere prestazioni di altissimo livello che la rendono unica nel suo genere, come tutti i prodotti Capello. UNA TRINCIATURA OTTIMALE Per la raccolta del mais da insilato invece, la cosiddetta “trinciatura”, ci sono le innovative falciatrinciacaricatrici, macchine che eseguono il taglio, la raccolta e il carico del materiale fresco. Il tutto avviene ormai in in un unico passaggio. Sono costituite da una macchina base per la trinciatura e il caricamento, alla quale possono essere accoppia-

In primo piano una testata per la raccolta del mais (foto: Capello)

te specifiche testate per la raccolta a una o più file a seconda del modello. Le macchine per mais falciano gli stocchi mediante catene senza fine dentate e dischi di taglio. Il prodotto tagliato inferiormente dai sistemi falcianti viene convogliato dalla testata all’apparato di alimentazione, composto da 2 o più coppie di rulli sovrapposti. I rulli alimentano un sistema di trinciatura all’interno del quale un rotore a lame sminuzza il materiale e un rompigranella frantuma i chicchi. Segue un apparato di convogliamento del trinciato, dove un soffiatore genera la corrente d’aria necessaria al trasporto del prodotto ad un tubo di lancio orientabile con deflettore che lo scarica direttamente nel rimorchio al seguito della trincia. Ma quando raccogliere il

mais da insilato? La maggior parte degli agricoltori concorda che il taglio corrisponda alla maturazione cerosa della granella, che vuol dire con percentuali di sostanza secca comprese tra il 32 e il 35%. Per un insilato di alta qualità è bene orientarsi su una lunghezza teorica di taglio maggiore di 19 mm, un grado di rottura della granella non inferiore al 50% e valori ottimali attorno al 70%. L’aumento della lunghezza di taglio in combinazione con l’attività del rompigranella sembra aumentare le prestazioni dell’animale rispetto all’assenza di rompigranella. Il rompigranella aumenta la qualità dell’insilato perché ottimizza la fermentazione dell’amido nel silo e riduce le perdite di sostanza secca durante il processo di conservazione.


SPECIALE FIERE

Vicoforte si prepara alla Fera d’la Madona L’EVENTO RICHIAMA OGNI ANNO MIGLIAIA DI VISITATORI DA TUTTO IL NORD OVEST ITALIANO

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uattrocento anni di storia per una fiera che si può definire la più grande e frequentata del Piemonte, da sempre occasione di incontro e di scambio: è la Fiera del Santuario di Vicoforte di Mondovì, che quest’anno si terrà dal 7 al 9 settembre. La manifestazione, abitualmente conosciuta come “Fera d’la Madona”, è organizzata dal Comune di Vicoforte per celebrare la natività della Madonna e richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il nord ovest italiano. “Anche quest’anno rispetteremo il programma tradizionale della Fiera – dichiara Valter Roattino, Sindaco di Vicoforte –

la novità è l’anticipo dell’inizio della Fiera al 7 settembre, al fine di farla ricadere durante il weekend. Come sempre, il vero inizio della manifestazione verrà sancito dalla processione che giungerà da Mondovì nelle prime ore del mattino del 7 settembre e si concluderà nella BaSETT silica della Regina Montis Regalis, con la cerimonia EMB RE religiosa celebrata dal Mons. Vescovo di Mondovì”. La processione, non solo corona la Festa patronale di Mondovì, i cui festeggiamenti iniziano con i fuochi artificiali la sera precedente, ma conclude il cammino di fede svoltosi nella novena dei giorni antecedenti. Le tre giornate di Fiera, fino alla sua conclusione, detta “ferota”, il 9 settembre, vedranno la partecipazione di quasi un migliaio di ambulanti che daranno risalto all’origine agricola di questa festa, con animali in mostra, spettacoli viaggianti, esposizione di macchine agricole e tutti i giorni fino a sera grigliate, porchetta, panini, patatine, cocktails e un grande luna park. [F.B.]

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A Saluzzo la 72a Mostra della Meccanica Agricola

incontro che, al termine dell’estate, crea un’atmosfera di “casa”. Inaugurazione, come da tradizione, il sabato, 31 agosto. Verranno riproposti, poi, momenti di approfondimento attraverso convegni e tavole rotonde con le associazioni di settore e con UNCEM. E non si possono dimenticare, a fare da cornice alla grande fiera, la 47a Mostra RegioIL FORO BOARIO È CUORE PULSANTE DELLA nale della Frisona, con valutazioni e premiazioni delle varie categorie, RASSEGNA CHE DA 11 ANNI È DIVENTATA “NAZIONALE” accompagnati da momenti di degustazione di prodotti tipici locali, e la 20a Mostra dell’auto e della moto, che verrà allestita nel centro cittadino sotto l’Ala di Ferro. Anche la Festa Patronale offre al pubblico serata al 31 agosto al 2 settembre Saluzzo saluta l’estate con l’attesissima Mostra della Mecdi musica e spettacoli, a partire da un ospite d’eccezione: giovedì 29 canica Agricola, un momento annuale per fare agosto arrivano a Saluzzo Moreno il Biondo e l’ORCHESTA GRANDE il punto sullo stato dell’arte del settore primario e EVENTO, che porteranno l’allegria e il divertimento del Ballo Liscio confrontarsi, guardando a ciò che il settore propone di sul rialzo di Piazza Garibaldi, il palcoscenico di tutto le serate. E poi innovativo per migliorare il lavoro e la produzione stessa una proposta rivolta ai giovani da parte della realtà associativa STO in campo agricolo. La Mostra, giunta alla sua 72a edizioO G ARITMIA, per portare divertimento ed una ventata A ne, da 11 anni si fregia del prestigioso titolo di Nazionale, di freschezza all’intera manifestazione e al pubblico a conferma della professionalità e dell’alto livello degli giovane del mondo produttivo locale. Si riconfermano espositori. Come ogni anno, verrà allestita al Foro Boario, inoltre la Festa delle Corali sabato 31 agosto e le serate cuore pulsante della manifestazione, e qui il grande pubblico potrà danzanti, che trasformeranno la città in una grande piconoscere macchinari di ogni genere e curiosare tra le ultime novità S sta da ballo in cui la musica sarà la protagonista assoluETTEM nel campo dell’agricoltura, che, nel rispetto della tradizione, volgoBRE ta. Il gran finale di martedì 3 settembre con lo Spettacolo no lo sguardo al futuro. La Fiera attrae non solo i professionisti e Pirotecnico, offerto dalla Fondazione Bertoni. gli appassionati del settore, ma da generazioni è un’occasione di

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Impiegata in Confagricoltura, bellissima ragazza 30enne, bionda, capelli lunghi, occhi azzurri, visino da bambola, sorriso simpatico, incontrerebbe uomo italiano, anche separato con figli, non importa l’età, purchè onesto e lavoratore. Telefonare nel pomeriggio.

v 340 3848047 Maestra, attraente, fisico slanciato, bellissimi occhi verdi, mora, 35enne, vive sola, ma crede nei valori familiari. Conduce una vita tranquilla, conoscerebbe uomo con cui condividere il suo futuro. Astenersi perditempo.

v 371 3319185 Semplice, carina, femminile, 40enne, produce vino, va a pesca, le piace la montagna e raccogliere funghi, incontrerebbe uomo affidabile, non importa età. Se non sei un uomo seriamente intenzionto, non perdere tempo e non chiamare, grazie.

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44 anni portati meravigliosamente, bellissimi capelli rossi, occhi verdi, modi gentili, vive sola, coltivatrice diretta, conoscerebbe uomo buono, positivo, per una futura vita serena insieme...

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Bella signora bionda, 60enne, vedova, figli grandi, pensionata È una donna gioiosa, semplice, ama i fiori e coltiva l’orto, conoscerebbe signore a cui dedicare affetto e attenzioni.

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Splendida 39enne, femminile, fisico armonioso, coltivatrice diretta, donna dolcissima, crede ancora nel valore della famiglia, vorrebbe incontrare un uomo libero e seriamente intenzionato a vivere una storia d’amore duratura.

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& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940

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SPECIALE FIERE

Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171.692077 info@tipografiasubalpina.it

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946

Pubblicità: Tec Arti Grafiche Srl Via dei Fontanili 12 - Fossano Tel. 0172.695770 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc

Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Chiuso in redazione il 09/08/2019

Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 upa@autorivari.com

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN - Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36


SICUREZZA IN AGRICOLTURA. AMORE PER LA VITA.

UOMINI E MACCHINE, OBIETTIVO SICUREZZA

Trattrici, macchine e attrezzature agricole sono strumenti che gli agricoltori, i contoterzisti e i manutentori del verde e del territorio utilizzano ogni giorno, per ogni tipo di lavorazione. Debbono quindi essere sicure, e usate con prudenza e competenza.

MACCHINE VECCHIE, IL PERICOLO “IN CASA”

Nelle aziende agricole italiane si utilizzano trattrici e macchinari che spesso hanno 30 o 40 anni d’età e questo comporta minore produttività, consumi elevati, inquinamento ambientale e soprattutto rischi per l’incolumità degli operatori. Secondo i dati ufficiali il comparto agro-forestale registra ogni anno circa 200 incidenti mortali.

MEZZI AGRICOLI FUORI CONTROLLO

Senza una revisione periodica presso officine specializzate, che verifichi anche l’efficienza delle parti meccaniche, il rischio di incidenti aumenta notevolmente. Molti infortuni, peraltro, possono essere causati dall’impiego di macchine prodotte in Paesi esteri, prive dei requisiti di sicurezza previsti dalle leggi europee.

MACCHINE NUOVE, UNA SCELTA POSSIBILE

L’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione costituisce la soluzione migliore per ottenere efficienza e sicurezza nelle operazioni. Per facilitarne l’acquisto, l’Unione Europea, il Governo e le Regioni hanno elaborato forme di incentivazione, dai PSR ai contributi INAIL fino alla Legge Sabatini e alle disposizioni delle singole amministrazioni locali.

FEDERUNACOMA, UNO SPORTELLO DEDICATO

Rivolgendosi alla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, ogni operatore può avere informazioni e dettagli in merito alla revisione delle macchine vecchie, alle agevolazioni per l’acquisto di macchine nuove, alla sorveglianza sui mezzi meccanici illegali e al conseguimento del patentino obbligatorio che abilita gli operatori agricoli all’uso dei mezzi meccanici.

PER INFORMAZIONI:

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PERCHE’ INIETTARE DIGESTATO VIA GOCCIA? Utilizzo efficiente di una risorsa presente in azienda Risparmio sull’acquisto di concimi chimici Iniettare il digestato lungo tutto il ciclo di sviluppo Sostenibilità ambientale Nessun compattamento del suolo Nessun imbrattamento delle foglie

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