L'agricoltore Cuneese - Agosto 2021

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XIX - N. 06•2021 - AGOSTO 2021 - CONTIENE I.P.

06/2021

Spighe Verdi la “Granda” prima in Italia

PAZZA ESTATE Intervenire sulle norme per difendersi dalle calamità

FAUNA SELVATICA Perchè non coinvolgere l’esercito nel contenimento?

LATTE Valorizzare le produzioni locali in sinergia con la filiera

PIEMONTESE Un nuovo Consiglio per il consorzio Coalvi



I NUMERI DI QUESTO NUMERO

Pratiche sleali Basta al “sottocosto” che penalizza i produttori Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

L’approvazione in esame preliminare in Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare è una notizia positiva. Da sempre Confagricoltura chiedeva di recepire la direttiva comunitaria per ridare fiducia e stabilità agli operatori ed al mercato razionalizzando e rafforzando il quadro nazionale esistente sin dal 2012. Con l’approvazione vengono normate non più solo a livello nazionale, ma in un quadro Ue, le relazioni commerciali e contrastate le pratiche commerciali sleali negli scambi tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli ed alimentari. Un recepimento atteso anche considerando che l’Italia ha ricevuto una lettera di “messa in mora” per il ritardo rispetto al termine ultimo che era fissato al primo maggio scorso. Soddisfa l’impianto complessivo del provvedimento ma si può ulteriormente migliorare il quadro delle regole a tutela del comparto. Siamo sulla buona strada della valorizzazione, insomma, tutavia sono ancora possibili le vendite sottocosto di prodotti agricoli freschi e deperibili, anche se esclusivamente in caso di prodotto invenduto a rischio di deperibilità o per operazioni commerciali programmate e concordate in forma scritta con i fornitori. È l’ora, quindi, di compiere uno sforzo in più, per dire definitivamente basta al “sottocosto”, sempre e comunque. Senza esitazioni. È una pratica dannosa per chi produce e contraria all’etica e ai principi del lavoro.

FRUTTA

-80%

% di calo della raccolta estiva rispetto allo scorso anno in provincia di Cuneo

ESTIVA PSR

45,6

SPIGHE

10

i comuni piemontesi che hanno ottenuto le “Spighe Verdi” 2021

VERDI PIEMONTESE

-25%

i milioni di euro del “pacchetto giovani” del Psr della Regione

flessione media dei prezzi dei bovini maschi di Piemontese

GIOVANI

DIFFICOLTÀ

Aperto il bando “Coltiviamo agricoltura sociale” PAG. 17

NUMERO 331.4915518 331.4915516 339.5634561 339.5401060 339.5401054 339.5635193 339.5401004 339.5966337 339.5634650 339.5634563 339.5401670 366 4059712

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Le assicurazioni non bastano più, si guarda alla nuova Pac

Chicchi di grandine grandi come mele hanno devastato le colture, non risparmiando neppure il mais

Intervenire sulle normative per difendersi dalle calamità ESTATE CON RECORD DI EVENTI DEVASTANTI IN TUTTA LA GRANDA CONFAGRICOLTURA: “SERVONO STRUMENTI PIÙ AGILI ED EFFICACI di Fabio Rubero

S

e mai ce ne fosse stato bisogno, il 2021 sta ricordando come l’agricoltura sia un’autentica “fabbrica a cielo aperto” dove anche lavorare nel miglior modo possibile talvolta può non essere sufficiente a raggiungere gli obiettivi prefissati, dove contro gli imprevisti, ormai sempre meno imprevisti, spesso si può fare poco e dove talvolta si è costretti ad assistere inermi alla distruzione in pochi minuti di lavori svolti in parecchi mesi. Nella nostra provincia, quest’anno, le gelate primaverili, soprattutto nel Saluzzese, hanno quasi totalmente compromesso le produzioni frutticole, in particolar modo quelle di albicocche, susine, pesche, kiwi e pere. Ci sono zone in cui non si è raccolto e non si raccoglierà nulla, altre in cui si è riusciti a ricavare meno del 10% di quanto si era preventivato. Le cose non sono migliorate nella stagione estiva in cui violenti temporali, fortissime raffiche di vento e dirompenti grandinate, con chicchi talvolta

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grandi come palline da tennis, hanno devastato intere zone della Granda. Impressionanti i danni provocati a luglio ai vigneti del Roero e ai campi di mais e cereali nella pianura del Saviglianese, Fossanese e Racconigese E non è andata meglio in altre zone d’Italia. La grandine ha spazzato via strutture, centinaia di ettari di frutteti sono andati distrutti per la violenza delle precipitazioni in molte regioni. Oggi ci troviamo, dunque, amaramente a dover constatare che quelli che erano eventi sporadici sono diventati ormai una costante con effetti dirompenti per i territori. I tecnici di Confagricoltura, che hanno lavorato insieme alle Regioni, hanno stimato che in Italia gli eventi calamitosi estivi hanno causato danni per mancati raccolti e alle strutture che si attestano intorno ai 2 miliardi di euro, decine di milioni solo in Piemonte. È del tutto evidente che, in un contesto come questo, le assicurazioni (per chi le ha) non sono più sufficienti poiché non in grado di coprire completamente il danno, senza dimenticare che gli eventuali rimborsi vengono erogati sempre in grande ritardo.

Per questo motivo, secondo Confagricoltura Piemonte, è fortemente necessario un intervento normativo come la rivisitazione complessiva del decreto legislativo 102/2004, relativo al cosiddetto Fondo di solidarietà nazionale contro le calamità atmosferiche. “Servono strumenti più agili – ha spiegato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo – integrando la dotazione del Fondo che manifesta tutti i suoi limiti nell’offrire una compensazione adeguata rispetto alle perdite del settore primario”. Le aziende devono fare la loro parte, ma sono soprattutto le istituzioni preposte a dover far sentire la propria presenza attraverso l’adozione delle adeguate misure utili a sostenere il mondo agricolo nei momenti di maggiore difficoltà. “Per limitare danni che diventano sempre più importanti, relativamente alle colture di maggiore pregio – aggiunge Allasia – le difese attive come le reti antigrandine sono di fondamentale importanza, ma sulle altre si devono avere le necessarie certezze sul fatto che lo stato intervenga per le quote di sua competenza. Deve inoltre essere garantita una miglior efficacia della difesa passiva, costituita dal sistema assicurativo che deve essere in grado di proporre polizze innovative per la tutela del reddito aziendale”. Un contributo al tema può arrivare anche dalla riforma della nuova Pac, in cui figura la proposta di destinare il 3% della somma del Primo pilastro (pagamenti diretti) alla creazione di strumenti di gestione del rischio per la copertura dei danni da calamità naturale. “Siamo assolutamente favorevoli – conclude Allasia – all’attuazione dei fondi mutualistici che rappresentano una straordinaria opportunità che ci fornisce la Comunità Europea sulla quale sino ad ora si è però solo discusso molto senza mettere in pratica nulla”.


IN PRIMO PIANO

Più investimenti e meno burocrazia contro la siccità I CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ATTO STANNO AGGRAVANDO LA SITUAZIONE E METTONO A NUDO PROBLEMI SU CUI URGE INTERVENIRE

“Q

uello della siccità è un problema con il quale storicamente si è dovuto avere a che fare. Ciclicamente si presentano anni in cui l’acqua disponibile per l’irrigazione non è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno dell’agricoltura, così si è sempre andati a cercarla nel sottosuolo con i pozzi, con la conseguenza di un continuo abbassamento delle falde. Tuttavia i cambiamenti climatici

in corso stanno ulteriormente aggravando la situazione poiché la popolazione mondiale è in continua crescita con la conseguente maggiore necessità di cibo che sta riducendo le riserve di acqua e provviste”. Commenta così Isabella Moschetti, consigliere di Confagricoltura Cuneo, la situazione nel quale le criticità legate alla siccità in alcuni periodi di questa estate si sono fatte particolarmente sentire.

Un problema serio che nelle scorse settimane ha “costretto” Confagricoltura Piemonte a rivolgere un appello alla Regione affinché intervenisse al più presto con un provvedimento d’urgenza che evitasse che la carenza d’acqua causasse danni irreparabili alle coltivazioni. “Il cambiamento climatico in atto – ha spiegato a riguardo Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - fa sì che si siano scaricate vere e proprie bombe d’acqua localizzate in alcune aree e sporadiche bagnature in altre: così complessivamente il livello di umidità del terreno è estremamente basso e le colture, in assenza di irrigazione, patiscono la siccità”. Al di là dei provvedimenti utili a risolvere le criticità del momento, tuttavia, occorre individuare soluzioni strutturali che nel futuro possano, se

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IN PRIMO PIANO

OCCORRE SFRUTTARE BENE LE RISORSE DEDICATE DEL PIANO NAZIONALE DI RESISTENZA E RESILIENZA non eliminare, quanto meno attenuare l’impatto della carenza d’acqua sul comparto agricolo. “L’unico modo per combattere la siccità è cambiare, migliorandolo, il modo di gestire le risorse naturali con opportuni sistemi. L’acqua non si crea, né si distrugge. Che sia nelle calotte polari, nel mare o nel sottosuolo, quella che abbiamo sulla Terra è quella che abbiamo a disposizione, così l’unica ricetta utile alla causa è cercare di utilizzarla al meglio”, spiega il consigliere Moschetti che aggiunge: “Occorre innanzitutto migliorare le infrastrutture riducendo le perdite, considerando che i canali talvolta perdono anche il 30% dell’acqua per strada. È necessario inoltre utilizzare sempre di più sistemi di irrigazione più efficienti come quelli a goccia, ma soprattutto aumentare la capacità di raccolta dell’acqua, ad esempio creando degli invasi co-

me quello di Serra degli Ulivi, un esempio di coordinamento di tutte le realtà locali in cui sono riusciti a trovare un accordo non solo agricoltori e consorzi irrigui, ma anche comunità montane e comuni. Una volontà condivisa che andrebbe presa come esempio che invece ad oggi non è ancora stata portata a compimento”. “È importantissimo inoltre – aggiunge ancora Moschetti – il concetto di multifunzionalità. Una goccia d’acqua può essere usata più volte, non soltanto per l’irrigazione. Pensiamo all’acqua irrigua che può essere utilizzata per produzione dell’energia elettrica, per uso industriale (raffreddamento macchinari), forza motrice, forza elettrica e turistica (canali lungo piste ciclabili e laghi per la pesca). E’ importantissimo inoltre il riciclo delle acque reflue, una questione affrontata anche dall’Unione Europea che “spinge” molto in tal senso, tanto che a riguardo ha già fornito i parametri sulla qualità delle acque che possono essere recuperate. Dobbiamo prendere esempio da Israele dove l’aridità della terra ha costretto a fare di necessità virtù e a fare sì che oggi si utilizzi l’85% delle acque reflue”. Le soluzioni individuate sono molte e di diverso tipo, tuttavia, inevitabilmente comportano ulte-

Il letto del fiume Stura in secca, a Cuneo, qualche settimana fa

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GASOLIO AGEVOLATO

Confagricoltura si rivolge alla Regione In alcuni areali sono significativamente aumentate le segnalazioni di aziende che hanno fortemente utilizzato il proprio contingente di gasolio a causa delle ripetute irrigazioni di soccorso alle coltivazioni, a cui sono dovute ricorrere stante la carenza di precipitazioni piovose. Questo maggior consumo di gasolio ha ridotto fortemente gli approvvigionamenti da utilizzare per le normali attività colturali attuate da questo periodo in avanti. Stante l’eccezionalità della situazione Confagricoltura Piemonte ha chiesto alla Regione di verificare se vi siano le condizioni per concedere assegnazioni supplementari di carburante agevolato alle imprese.

riori costi che non possono gravare sulle aziende agricole. “Visto che è presente un capitolato di spesa dedicato – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte - dobbiamo sfruttare il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR). Per il settore sono fondi di vitale importanza, ma per ottenerli occorre rispettare i tempi prestabiliti. Per questo motivo, l’appello che rivolgo a tutto il comparto agricolo è quello di fare quadrato e fare squadra per raggiungere un obiettivo così ambizioso in nome della razionalizzazione di un bene come l’acqua, ogni giorno più prezioso”. Il settore primario è quello che più risentirà della siccità e occorre distinguere, infine, fra l’acqua prelevata e l’effettivo consumo: l’agicoltura è l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perché quella impiegata nell’uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.


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Spighe Verdi, la Granda e il Piemonte primi in Italia

Il Piemonte si colloca al primo posto per Spighe Verdi

RICONOSCIMENTO A SETTE COMUNI CUNEESI: ALBA, BRA CENTALLO, CHERASCO, GUARENE, MONFORTE E S. STEFANO BELBO

L

a provincia di Cuneo fa incetta di “Spighe Verdi”. Sono infatti sette i comuni della Granda che hanno ricevuto il riconoscimento della FEE - Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo la Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. A riceverlo sono stati: Alba, Bra, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba

IN PIEMONTE SONO BEN 10 LE LOCALITÀ INSIGNITE DEL VESSILLO CONFERITO DA FEE E CONFAGRI 8

Resto d’Italia

49 COMUNI

e Santo Stefano Belbo, che si aggiungono agli altri comuni piemontesi Canelli (AT), Pralormo (TO) e Volpedo (AL). Il Piemonte si colloca, così, al primo posto tra le regioni con più riconoscimenti: 10 sui 59 complessivi assegnati in tutta Italia.

Efficace strumento per valorizzare i Comuni rurali “Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha

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guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per il Turismo; l’ISPRA e Confagricoltura.

Piemonte

10 COMUNI

Cuneo

800

Soddisfatta Confagricoltura “Si tratta di un risultato significativo che vede la nostra regione e la nostra provincia al primo posto in Italia per numero di riconoscimenti - hanno dichiarato da Confagricoltura Piemonte e Confagricoltura Cuneo-. Questo ci riempie di orgoglio ed è segno che nei nostri territori la sensibilità verso la sostenibilità ambientale, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti è ben radicata non solo tra gli imprenditori, ma anche nelle entità

PIEMONTE

Pralormo Guarene Alba - Bra Cherasco Centallo Monforte d’Alba Santo Stefano Belbo Canelli Volpedo LOMBARDIA Sant’Alessio con Vialone VENETO Montagnana Porto Tolle EMILIA ROMAGNA Parma LIGURIA Lavagna

TOSCANA Fiesole Castellina in Chianti Bibbona - Grosseto Castagneto Carducci Massa Marittima Castiglione della Pescaia

ABRUZZO Tortoreto - Giulianova Gioia dei Marsi

MARCHE Mondolfo - Senigallia Sirolo - Numana Esanatoglia - Matelica Montecassiano - Montelupone Grottammare

PUGLIA Troia - Andria Bisceglie Castellaneta Ostuni - Carovigno

UMBRIA Deruta - Montefalco Todi LAZIO Rivodutri - Pontinia Canale Monterano Sabaudia - Gaeta

amministrative a più stretto contatto con i cittadini, che investono per migliorare la qualità della vita dei loro concittadini e per attrarre turismo. Invitiamo tutti ad approfittare dei mesi estivi per venire a scoprire le nostre locali-

CAMPANIA Massa Lubrense Positano - Agropoli Capaccio Paestum

CALABRIA Montegiordano Roseto Capo Spulico Trebisacce Santa Maria Del Cedro Sellia - Belcastro SICILIA Ragusa

tà”. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e


indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. “Il costante aumento del numero dei Comuni ‘Spighe Verdi’ – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - dimostra che cresce di anno in anno la sensibilità verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di FEE, al quale

Confagricoltura collabora con convinzione dalla prima edizione. Non a caso abbiamo scommesso da tempo e crediamo profondamente nella necessità di un rilancio delle aree interne del Paese e dei centri che hanno nell’agricoltura il loro punto di forza. La pandemia ha accentuato questa convinzione e fornito ulteriori elementi per stimolare le amministrazioni pubbliche a investire in questa direzione. Il nostro settore – continua

Giansanti - svolge un ruolo di primaria importanza, a fianco dei Comuni, non solo nella tutela e nella valorizzazione dei territori, ma sempre più nella transizione ecologica che coinvolge anche le città rurali, con le loro imprese e comunità. Siamo fieri di essere protagonisti del programma di ‘Spighe Verdi’ nel segnare le tappe di questo cambiamento che pone al centro l’agricoltura, il paesaggio rurale e la cura del territorio”.

Alcuni degli indicatori considerati Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione

dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

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A TUTTO CAMPO

Fauna selvatica, perchè non coinvolgere l’esercito? LO HA SUGGERITO AGRINSIEME INTERVENENDO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA ALLA CAMERA. LA SITUAZIONE È INSOSTENIBILE

I

danni provocati dalla fauna selvatica alle attività agricole e all’ambiente hanno raggiunto livelli insostenibili in provincia di cuneo come in ogni angolo del nostro Paese. Soltanto i cinghiali, in Italia, sono passati da 900.000 capi nel 2010 a quasi 2 milioni del 2020 (+111%), con un trend in continuo aumento. Proprio nel periodo caratterizzato da restrizioni e da limitazioni della mobilità e della frequenza degli

BANDI PSR REGIONE PIEMONTE

spostamenti sono stati registrati 86 incidenti stradali gravi dovuti ad animali selvatici, con 5 morti e 111 feriti. Serve ristabilire con urgenza una corretta conciliazione fra le esigenze della fauna e quelle dell’agricoltura. “La situazione emergenziale che stiamo affrontando obbliga ad intervenire velocemente – ha sottolineato Francesco Postorino di Confagricoltura, intervenuto per il coordinamento

Insediamento giovani agricoltori e molto altro

La Giunta regionale ha approvato la delibera che assegna un finanziamento complessivo di 45,6 milioni di euro per l’apertura del bando cosiddetto “pacchetto giovani” che integra le operazioni 6.1.1 insediamento dei giovani agricoltori e 4.1.2 miglioramento delle aziende agricole (rendimento globale e sostenibilità). Il bando non ha grosse differenze con quelli emanati nella programmazione 2014/2020 ante 2020. Ma se non ci sono grosse differenze nell’impostazione di fondo, sono però presenti punti che differiscono in modo sostanziale: il bando è emanato sotto condizione di approvazione da parte della UE per il periodo di transizione e quindi la Regione non garantisce l’approvazione e gli importi che verranno concessi al Piemonte. Da quando la Regione assegnerà il termine per l’ultimazione del piano aziendale ed il completamento lavori ci saranno solo 30 giorni di tempo per presentare, dalla data di cui sopra, il fine lavori e la rendicontazione. I criteri di selezione sono stati modificati nella parte relativa alla produzione standard aggiungendo quella tra 100 e 250mila euro che attribuisce 1,5 punti di priorità. Rimane invece la non ammissibilità al pacchetto giovani per le aziende con produzione standard sopra i 250mila euro, limite per la misura 6.1.1. Come nuovi interventi sono stati resi ammissibili gli impianti antibrina e gelo sui fruttiferi con impianti fissi e sotto chioma. Possono partecipare giovani agricoltori che al momento della presentazione della domanda abbiano un’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti) e siano già titolari di un’azienda agricola da non più di 24 mesi. Scadenza: 20 dicembre.

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Agrinsieme, all’audizione informale organizzata dalla Commissione agricoltura della Camera sull’esame delle abbinate proposte di legge sul tema -. L’attuale sistema normativo non sembra garantire un reale bilanciamento: gli interventi di controllo delle popolazioni hanno prodotto scarsissimi risultati e, negli ultimi trent’anni, la fauna selvatica è continuata ad aumentare creando questa situazione pericolosa e insostenibile. È importante agire per evitare il danno prima ancora che si verifichi e quindi disporre un efficace programma di prevenzione”. L’evoluzione demografica, oltre ai problemi alla incolumità pubblica, in particolare per gli ungulati, preoccupa perché può essere fonte di rischi di sanità veterinaria per il rischio di trasmissione, diffusione e persistenza di alcune patologie

Altri bandi aperti È aperto fino al 3 settembre il bando che fornisce aiuti alle aziende agricole per la riconversione degli impianti di actinidia danneggiati da cause fitosanitarie inclusa la moria. Si tratta di un programma di aiuti in regime “de minimis” tramite il quale per ogni ettaro oggetto di estirpo nelle stagioni autunno-invernali 2019/20 e 2020/21 e che risulti dichiarato nei piani colturali dell’anagrafe agricola del Piemonte al momento della presentazione della domanda, si erogherà un contributo forfettario di 3mila euro. Fino al 30 settembre si può presentare domanda per il bando legato all’operazione 3.1.1 “Partecipazione a regimi di qualità - annualità 2021” che sostiene gli agricoltori che partecipano per la prima volta dopo la presentazione della domanda di sostegno o che hanno partecipato per la prima volta nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda di sostegno ai seguenti regimi di qualità: DOP, IGP, STG; DOC, DOCG; indicazioni geografiche delle bevande spiritose; vini aromatizzati, bevande aromatizzate a base di vino e dei cocktail aromatizzati di prodotti vitivinicoli; biologico; sistema di qualità nazionale per la zootecnia; sistema di qualità nazionale di produzione integrata; regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli elencati nella scheda della Misura 3. Scade sempre il 30 settembre, infine, il bando a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini, con una dotazione finanziaria complessiva di 300mila euro, a sostegno dei costi per la difesa del bestiame dalle predazioni da grandi carnivori selvatici tramite l’attuazione di misure di prevenzione. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura Cuneo.


IN ITALIA SOLO I CINGHIALI SONO PASSATI IN DIECI ANNI DA 900MILA A DUE MILIONI DI CAPI emergenti, come la Peste Suina Africana che tiene con il fiato sospeso tutto il settore suinicolo europeo. Prova ne sono i due recenti casi verificatisi in due allevamenti di maiali in Germania nello Stato di Brandeburgo. Finora, si pensava che il morbo fosse confinato alle specie che vivono in libertà, mentre i due casi in questione si sono verificati in una fattoria biologica con 200 capi, e in un allevamento familiare di appena 2 maiali.

Occorre un programma d’azione, condiviso ed efficace, che preveda interventi puntuali finalizzati a ristabilire un corretto equilibrio con le esigenze dell’agricoltura. Nell’attuazione del piano di selezione, è importante definire con chiarezza i soggetti che si occuperanno fattivamente dell’attività venatoria di selezione. “Serve - ha concluso Postorino - un sistema chiaro, uniforme e lineare che consideri anche le specificità di ogni territorio. Gli interventi vanno effettuati da persone esperte, coinvolgendo gli agricoltori. La tempestività è fondamentale e riteniamo ci si possa avvalere anche dell’esercito, che ha uomini e mezzi, per svolgere questo compito”. Come per la campagna vaccinale anti Covid-19 in atto, anche in questo caso si invoca l’esercito. La politica sta forse abdicando al suo ruolo?

Un cinghiale adulto

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A TUTTO CAMPO

Rinnovabili per le aziende agricole PER CONFAGRICOLTURA PNRR E SEMPLIFICAZIONI POSSONO SPINGERE LE ENERGIE ALTERNATIVE

L

a sinergia tra produzione agricola ed energetica genera una lunga serie di benefici, che il Paese può e deve cogliere, in termini di ricadute economiche, attraverso la possibile creazione di imprese agricole energeticamente indipendenti, la rivitalizzazione delle attività agricole in aree oggi a bassa redditività e a rischio abbandono, nonché di recupero anche a fini energetici di aree abbandonate o attualmente incolte. È quanto emerge dallo studio di Confagricoltura e Elettricità Futura, principale associazione del mondo elettrico italiano, che affronta alcuni dei temi al centro del G20 Ambiente e predisposto nel protocollo d’intesa tra le due associazioni.

Sui tetti e non solo, senza consumare Sau Molte le misure e le indicazioni proposte in coerenza con i target di sviluppo sostenibile e di decarbonizzazione al 2030, a partire

STUDIO E PROPOSTE SINERGICHE TRA CONFAGRICOLTURA E L’ASSOCIAZIONE ELETTRICITÀ FUTURA 12

dalla massima diffusione degli impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici rurali, dallo sviluppo delle comunità energetiche e dall’efficientamento del parco esistente. Allo stesso tempo occorre promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra senza sottrarre superfici agricole utilizzate sia

BIOGASE E BIOMETANO

Impianto fotovoltaico su un tetto

dove opportunamente inserito in progetti economici, agro-energetici e di sviluppo più ampi, specifici per i diversi contesti rurali. Le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Confagricoltura sostiene lo sviluppo delle agroenergie nell’ambito del PNRR

Continua l’azione di Confagricoltura per favorire l’ulteriore sviluppo delle agroenergie che ha ispirato due emendamenti approvati nel corso della conversione in legge del Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 – “Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”. Nell’ambito delle misure per la promozione dell’economia circolare nella filiera del biogas è passata la semplificazione dei procedimenti autorizzativi degli impianti di connessione alle reti di distribuzione e di trasporto del gas naturale al fine di facilitare l’immissione in rete anche del biometano. Soddisfazione, inoltre, per le indicazioni che classificano i sottopro-

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attraverso soluzioni innovative di agro-voltaico (sistemi a “inseguimento” solare che producono energia mantenendo il terreno disponibile per l’agricoltura) capaci di integrare la produzione di energia con la produzione agricola e zootecnica, sia attraverso campi fotovoltaici dedicati alla produzione energetica rinnovabile sulle aree abbandonate o marginali. L’ulteriore sviluppo del fotovoltaico può rappresentare un elemento di crescita, sia economica che ambientale, molto importante per il settore agricolo, per l’industria, per i territori e le comunità locali, lad-

dotti come materie prime idonee al riconoscimento della qualifica di biometano avanzato. Si tratta di un importante indirizzo per lo sviluppo dell’economia circolare nelle attività agricole e di allevamento - evidenzia Confagricoltura -, nonché nelle filiere agroindustriali. È un grande passo in avanti per semplificare la gestione degli impianti a biometano. Novità anche sul fronte dei nuovi impianti a biogas di potenza sino a 300 kW, che accederanno agli incentivi per la produzione di energia elettrica ai sensi della L. 145/2018. Le biomasse utilizzabili nella digestione anaerobica dovranno essere per almeno il 51% di provenienza aziendale. Finora l’autoapprovvigionamento doveva essere assicurato al 100%. Di particolare rilievo anche l’innalza-

mento della soglia, da 250 kW a 300 kW, per l’accesso semplificato alle procedure autorizzative di cui all’art. 12 del d.lgs 387/03. Ora – precisa la Confederazione – i nuovi impianti a biogas potranno rappresentare un’opportunità, in termini ambientali e di economia circolare, non solo per l’azienda che li realizza, ma anche per valorizzare ulteriori biomasse disponibili sul territorio e prodotte da altri soggetti. “In tale contesto, nell’ambito del biogas e biometano, Confagricoltura sostiene e promuove le iniziative che prevedono una forte sinergia tra agricoltori, assicurando la sostenibilità economica degli impianti e un reale sviluppo dell’economia circolare”, ha dichiarato il presidente Massimiliano Giansanti.


indirizzate agli impianti fotovoltaici in aree agricole (agri-solare sugli edifici agricoli, agro-voltaico, comunità energetiche, ecc.) e le misure di semplificazione in tema di agro-voltaico contenute nel DL

n. 77/2021 (cd. DL Semplificazioni) nella versione approvata alla Camera rappresentano primi segnali positivi, ma c’è molto da fare. Ora la vera sfida è quella di attuare gli obiettivi fissati dal PNRR sull’agro-voltaico, che prevedono a regime una capacità produttiva di oltre 1 GW, con 1,1 miliardi di investimento, ma soprattutto elaborare una strategia che permetta di raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal al 2030, con un incremento della capacità rinnovabile stimabile in 70 GW, di cui 50 GW costituita da nuovi impianti fotovoltaici.

FINO AL 30 SETTEMBRE

Aperte le candidature al Premio innovazione

Il Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, ideato e organizzato da Confagricoltura, arriva alla sua terza edizione. Sono aperti i termini per l’invio delle domande di partecipazione per le imprese del settore primario che si contraddistinguono per innovazioni organizzative, di prodotto, di processo e di marketing. L’edizione di quest’anno è focalizzata in particolare su alcuni temi: transizione ecologica (lotta ai cambiamenti climatici, bioeconomia circolare, gestione del suolo e della sostanza organica, carbon farming), energetica (efficientamento dei processi produttivi, energie rinnovabili), digitale e valorizzazione delle aree rurali collinari e montane. Le domande di partecipazione al Premio Innovazione devono essere compilate e presentate online collegandosi al link: https://bit.ly/3ztO6DT. C’è tempo fino al 30 settembre 2021. La giuria che le selezionerà sarà composta da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico. La premiazione avrà luogo durante uno specifico evento celebrativo alla presenza delle massime istituzioni.

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ZOOTECNIA

EXPORT

Bene i formaggi italiani in Nord America Formaggi italiani in grande evidenza sui mercati internazionali. Secondo le cifre rese note dal CLAL, società di consulenza e servizi per il settore lattiero - caseario, nei primi cinque mesi di quest’anno le esportazioni verso gli USA sono ammontate a 13.635 tonnellate, con un balzo in avanti di oltre il 120% nel solo mese di maggio. L’Italia è il primo esportatore di formaggi sul mercato statunitense. Sempre da gennaio a maggio, l’export verso Australia e Canada ha fatto registrare aumenti che sfiorano il 30% sullo stesso periodo del 2019. “Per quanto riguarda il mercato canadese, con 2.627 tonnellate esportate, è stato conseguito il miglior risultato dal 2016, che è l’anno precedente all’entrata in vigore del CETA, l’accordo economico e commerciale tra UE e Canada - evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - Questi dati confermano, una volta di più, che il CETA è vantaggioso per l’agricoltura italiana. Gli accordi commerciali sottoscritti dalla UE sono, in generale, un valido strumento per supportare la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane, ma dobbiamo cominciare a lavorare per il varo di un sistema di certificazione ambientale dei prodotti agricoli che per il Made in Italy sarebbe un riconoscimento aggiuntivo”.

A RIALZI SENZA PRECEDENTI DEI COSTI DELLE MATERIE PRIME NON CORRISPONDONO ADEGUATE REMUNERAZIONI 14

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Latte, servono progetti per valorizzare le produzioni locali NUMERI, TREND E ANALISI DELLO STATO DI SALUTE DEL COMPARTO IN UN WEBINAR ORGANIZZATO DA CONFAGRICOLTURA CUNEO di Francesca Braghero

N

umeri, trend e nuovi progetti di valorizzazione delle produzioni locali per promuovere il comparto del latte piemontese e italiano. Di questo tema si è discusso a lungo durante il convegno organizzato da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, dal titolo “Latte: processi di internazionalizzazione e mercato lattiero caseario pre e post Covid”, che si è tenuto online nelle socrse settimane. L’incontro è stato aperto dal benvenuto introduttivo del direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, che ha messo in luce il momento storico senza precedenti in atto da due anni a questa parte, che ha contribuito a far lievitare di molto i costi delle materie prime, ai quali non corrispondono adeguate remunerazioni in termini di prezzi del latte. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, a conclusione del convegno ha rimarcato come sia necessario “sviluppare progetti di valorizzazione delle produzioni lattiero casearie locali, mantenendo sempre attivo il dialogo con la parte industriale per promuovere la filiera produttiva del latte piemontese e italiano e rimanere così al passo con i nostri competitors a livello mondiale”.

In Italia aziende medio-piccole La presentazione di Francesco Branchi di CLAL, da cui il seminario ha preso il via, ha messo in evidenza che 1997 al 2017 in USA sono diminuite le piccole aziende da latte,

ITALIA

90%

% di autosufficienza produttiva dell’Italia oggi nel settore del latte

AUTOSUFFICIENTE mentre sono aumentate quelle più grandi, dove i costi aziendali si riducono all’aumentare del numero dei capi. Anche tra i Paesi dell’UE, come da ultimo censimento del 2016, c’è stata una riduzione del 60% delle aziende da latte che ha interessato le realtà con minore estensione agricola. L’Italia risulta essere il Paese più vario in questo senso, con la presenza di aziende sia piccole, sia medie, con oltre 100 capi. Gli studi di Mirco De Vincenzi e Alberto Lancellotti di CLAL si sono incentrati sul rafforzamento dell’offerta di latte a livello mondiale, soprattutto nell’ultimo anno, quando il solo Piemonte ha visto crescere le sue produzioni dello 0,9%, con un +0,7% registrato dalla provincia di Cuneo. C’è stato un recupero anche nelle esportazioni dei formaggi italiani, soprattutto del Parmigiano Reggiano DOP e del Grana Padano DOP, che negli ultimi cinque anni hanno incrementato in modo considerevole le loro produzioni, mentre le importazioni hanno subito un positivo rallentamento. In coda delle presentazioni dei professionisti, Angelo Rossi fondatore di CLAL.it e di TESEO ha messo in luce la necessità di trovare un equilibrio nelle produzioni e, ancor di più, sti-


lare un accordo, anche societario, con gli altri Stati, dato che in Italia si alternano momenti di maggior offerta e altri in cui manca il latte. Tommaso Visca, presidente Lait Service Società Agricola Cooperativa, ha sottolineato come l’Italia “sia passata da un’autosufficienza limitata a un 90% attuale di autosufficienza produttiva nel settore del latte”, ponendo l’accento sull’importanza di mettere a punto dei progetti di filiera con la parte industriale mirati alla valorizzazione e promozione delle produzioni locali. Il Piemonte è caratterizzato da allevamenti ben gestiti dal punto di vista sanitario, con buone condizioni produttive e qualità elevata delle produzioni; per queste ragioni, con dei buoni progetti di promozione del territorio, il settore può uscire da questa

situazione non ottimale a livello di prezzo. Anche Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo, ed Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, hanno confermato la necessità di trovare nuove strade per valorizzare le competenze del settore e la qualità dei prodotti piemontesi e italiani, in generale. Guido Oitana, presidente della sezione regionale Latte di Confagricoltura, ha rimarcato come il limitato numero DOP regionali e la mancanza di manodopera specializzata nelle aziende costituiscano un limite per i prezzi delle produzioni locali e ha aggiunto: “Speriamo in un leggero aumento dei consumi dei nostri prodotti grazie alla ripresa dell’export e alla riapertura di Ho.Re.Ca. e Food Service, che

LATTE

+0,7%

% di crescita della produzione di latte in provincia di Cuneo nell’ultimo anno

IN GRANDA

sono i canali privilegiati per il consumo dei formaggi di qualità made in Italy. Chiediamo, infine, di riconvocare al più presto il tavolo regionale del latte, poiché è fondamentale condividere ogni aggiornamento di settore con l’intera filiera per discutere insieme su opportunità e azioni da mettere in atto per la ripresa del comparto”.

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SUINICOLTURA

S

i sta cercando di trovare una soluzione per risolvere la crisi che è intervenuta in commissione unica nazionale Suini da macello dopo le dimissioni dei commissari della parte acquirente, avvenute a fine giugno. Assica, l’associazione degli Industriali delle Carni e dei Salumi, ha motivato questo gesto dicendo che la formulazione dei prezzi nella CUN suini da macello non sarebbe in grado di cogliere le rapide evoluzioni di un mercato nel quale è sempre più difficile fare previsioni sui consumi: per questa ragione i macellatori rivendicano la possibilità di poter concludere i lavori delle riunioni della commissione con l’esito di prezzo “non formulato”, qualora non vi sia l’accordo tra le parti. I vertici nazionali di Confagricoltura hanno chiesto la convocazione di un tavolo di filiera per discutere del problema e per cercare di trovare una soluzione in grado di dare finalmente stabilità ai lavori della commissione

DOP PROSCIUTTI

DOPO LE DIMISSIONI DEI COMMISSARI DELLA PARTE ACQUIRENTE. AL MINISTERO IL RUOLO DI MEDIATORE di Davide Rossi

e serenità al comparto suinicolo. Un primo incontro si è tenuto giovedì 5 agosto alle 10 in videoconferenza: il Ministero delle Politiche Agricole ha criticato la presa di posisione di Assica auspicando una soluzione condivisa. A rappresentare Confagricoltura era presente Rudy Milani, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Allevamenti Suini, che è ottimista sul processo: “L’obiettivo primario è quello di trovare un accordo con i macellatori, per il bene della nostra filiera. Siamo disposti a sederci intorno a un tavolo con spirito di collaborazione e con l’idea di

I risultati dei controlli fatti da CSQA e IFCQ

Gli Organismi di Controllo delle DOP prosciutti, CSQA e IFCQ, hanno fornito i risultati dei controlli effettuati principalmente nel primo semestre 2021 che hanno portato al riscontro di 13.060 partite fuori peso su un totale di 46.883 (pari al

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Crisi CUN, Confagri pronta a collaborare

27,85% e 1.966 allevamenti interessati) e da 38.454 suini distolti in fase di macellazione per illeggibilità del tatuaggio sulle cosce. Si raccomanda, dunque, agli allevatori di porre una maggior attenzione sul rispetto di tali principali criticità.

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accettare un accordo che preveda anche la possibilità di avere dei “non formulati”, contingentati e non consecutivi: un compromesso al quale siamo disposti ad arrivare proprio per spirito di servizio e per garantire il buon funzionamento della commissione, senza ulteriori difficoltà. Siamo disposti ad ascoltare il punto di vista dei macellatori, a patto che loro facciano altrettanto con il nostro per arrivare ad una soluzione condivisa. Nell’ultimo anno e mezzo la CUN ha svolto un buon lavoro e noi speriamo che si possano trovare gli equilibri per ripartire con slancio in quella direzione”. La situazione è in veloce evoluzione e ci si aspetta un accordo a breve. O perlomeno queste sono le speranze di Confagricoltura, che da sempre lavora in ottica costruttiva per tutelare i propri associati e il comparto in generale, sottolineando come la CUN possa e debba essere il luogo in cui effettuare la contrattazione in modo che produttori e acquirenti siano equamente garantiti nel processo di compravendita. Fondamentale, in questo momento, è il ruolo del Mipaaf in qualità

di mediatore tra due parti, quella degli allevatori e quella dei macellatori che, va detto, raramente si sono trovate d’accordo senza frizioni. La buona volontà per superare le divisioni, stando ai fatti, sembra esserci: negli incontri della CUN successivi alle dimissioni dei commissari di parte acquirente, i prezzi al kg sono scesi leggermente nelle quotazioni stabilite dai garanti di parte venditrice e garante terzo. Un segnale che la disposizione al dialogo c’è. Di certo, se il compromesso non dovesse arrivare, Confagricoltura sarà la prima associazione a chiedere a gran voce che sia il Ministero competente a dirimere la questione, richiamando l’attenzione anche sui finanziamenti che i macellatori ricevono e che sono erogati anche in base al rispetto degli accordi di filiera sottoscritti.

Ci sono precedenti Non è la prima volta che in CUN, tuttavia, si riscaldano gli animi: i lettori ricorderanno che lo scorso anno i commissari di parte venditrice della CUN Suinetti, espressione di Confagricoltura, avevano disertato la seduta settimanale di definizione del prezzo di vendita del 20 agosto, una protesta esplicita per far riflettere sulle dinamiche della definizione dei prezzi, troppo spesso gravate da mancanza di equilibrio e impossibilità di una contrattazione sana e leale tra parte venditrice e acquirente.


NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

DICHIARAZIONE DI GIACENZA VINI E MOSTI CAMPAGNA VITIVINICOLA 2020/2021 In riferimento all’art. 32 del Regolamento UE 274/2018, le aziende che detengono in cantina vini e mosti alla data del 31 luglio 2021, dovranno presentare alle autorità competenti la dichiarazione di giacenza. Il quantitativo da indicare è la giacenza dei vini e/o mosti detenuti alle ore 24 del 31/07/2021. La giacenza verrà effettuata attraverso il registro dematerializzato che originerà una dichiarazione per ogni codice ICQRF e non più raggruppata su base comunale. I soggetti che detengono il registro telematico, potranno presentare la dichiarazione di giacenza utilizzando le informazioni presenti nel registro stesso. In tal caso la dichiarazione sarà automaticamente generata dal sistema, ma andrà comunque trasmessa telematicamente attraverso il portale SIAN. I soggetti non obbligati a detenere il registro telematico o che non vogliono utilizzare l’opzione descritta sopra, avran-

no la possibilità di utilizzare la consueta procedura. La dichiarazione potrà essere presentata dal 1 agosto al 10 settembre.

Bilancio annuo Il bilancio annuo non è più necessario perché le sue istruzioni nazionali sono state abrogate dal “Testo Unico della Vite e del Vino”; la nuova gestione del registro dematerializzato prevede la “Chiusura della campagna” che deve essere riferita al 31 luglio ed effettuata on-line o

tramite web-service, fra l’01 agosto ed il 30 agosto.

Comunicazione UTF Le aziende con deposito fiscale, dovranno comunicare entro il 10 settembre 2021 alle dogane, il bilancio energetico. È superato l’inventario fisico, ma permane l’obbligo del bilancio di materia e di quello energetico. Le aziende che intendono avvalersi del CAA devono presentarsi presso gli uffici Confagricoltura Cuneo non oltre l’8 settembre.

SUPERI BAROLO E BARBARESCO DOCG Il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha deliberato per la vendemmia 2021 di vincolare la destinazione degli esuberi di produzione (superi) per le sole DOCG Barolo e Barbaresco nel seguente modo: 5% della resa di uva ad ettaro per la produzione di vino generico; 15% della resa di uva ad ettaro destinato alla distillazione oppure ad usi alternativi (succhi d’uva ect..). Per le altre denominazioni non verranno poste limitazioni e gli esuberi potranno essere destinati a vino generico come previsto da normativa.

SI APRE IL BANDO “COLTIVIAMO AGRICOLTURA SOCIALE” DI CONFAGRICOLTURA Sostenere il capitale umano incoraggiando e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali capaci di coniugare sostenibilità e innovazione. È questo l’obiettivo di ”Coltiviamo Agricoltura Sociale”, il bando lanciato da Confagricoltura con Senior – L’Età della Saggezza Onlus, insieme, per il terzo anno consecutivo, a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, giunto alla sua 6° edizione. Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative sociali o associazioni di più soggetti. Il bando mette in palio tre premi da 40.000 euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di Agricoltura Sociale. Ai tre progetti migliori sarà poi assegnata una borsa di studio per la frequenza alla 7° edizione del Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata. La borsa di studio può essere utilizzata dal vincitore o da una persona che lui stesso indicherà, a patto che sia direttamente collegata al progetto o all’organizzazione vincente. Le proposte devono riguardare una o più delle seguenti aree: l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale; le prestazioni e le attività sociali di servizio per le comunità locali che utilizzino le risorse dell’agricoltura per sviluppare le capacità delle persone; i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche riabilitative; l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche. Per la selezione dei vincitori sono previste due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito. Per informazioni contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.

INSERTO TECNICO

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GREEN PASS, REGOLE E CRITERI VALIDI DAL 6 AGOSTO 2021 ll Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto che stabilisce le regole relative all’uso del Green Pass a cui attenersi. Si forniscono pertanto le prime indicazioni sull’applicazione del Green Pass al settore agrituristico secondo la normativa attualmente vigente, riservandoci di tornare sull’argomento in maniera più approfondita. Dal 6 agosto è possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di: 1) certificazioni verdi COVID-19 (Green Pass), comprovanti l’inoculamento almeno della prima dose vaccinale Sars-CoV-2 o la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2, con una validità di 6 mesi 2) se si effettua un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2, e che ha una validità di 48 ore

Agriturismi con ristorazione al chiuso Il Green Pass deve essere richiesto ai clienti per l’accesso ai servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo al chiuso. Il Green pass non è quindi richiesto per servizi di ristorazione svolti all’aperto.

Agriturismi con alloggio Nel DPCM del 17 giugno si riportano le strutture ricettive (es. agriturismi con alloggio o agricampeggio) tra quelle che devono verificare la validità dei certificati verdi nei casi in cui questo sia obbligatorio per l’accesso a determinati servizi. In base a tale norma e all’ultimo DL dello scorso 22 luglio dunque, tali certificati devono essere richiesti anche dalle strutture ricettive nei casi:

A) Attività ricettive che prevedano servizi di ristorazione o prima colazione al chiuso B) Attività ricettive che prevedano contestualmente attività di convegni, matrimoni ed eventi successivi a feste civili e religiose, anche se all’aperto C) Attività ricettive con piscine, centri natatori, palestre, centri benessere limitatamente alle attività al chiuso Secondo le norme al momento vigenti, i gestori delle strutture ricettive che prevedono solo il pernottamento non sono quindi obbligati a controllare se gli ospiti siano in possesso della certificazione verde Covid-19.

La verifica Il Dpcm del 17 Giugno scorso prevede che la verifica dell’autenticità del certificato debba essere effettuata anche dal proprietario o il legittimo

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detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati. Chi volesse pertanto delegare a terzi (ad esempio a uno o più dipendenti) la verifica del possesso della Certificazione Verde, deve predisporre apposita delega (in allegato esempio di modulo da utilizzare per la delega). La verifica dell’autenticità del certificato deve essere effettuata, nel rispetto della privacy, esclusivamente tramite l’app VerificaC19 (che si può scaricare gratuitamente da Appstore o Google Playstore). L’app funziona anche in assenza di connessione internet. Nello specifico l’app VerificaC19 permette di inquadrare il codice QR sul certificato verde che può essere mostrato in forma cartacea o salvato direttamente come immagine sul telefono cellulare del cliente. Se il certificato è valido, il verificatore vedrà soltanto

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Le sanzioni In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

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un simbolo verde sul proprio dispositivo mobile (vedi esempio su immagine successiva) e i dati anagrafici del possessore: nome e cognome e data di nascita. Se il certificato non è valido, il verificatore vedrà soltanto un simbolo rosso sul proprio dispositivo mobile (vedi esempio su immagine successiva) e non dovrà pertanto consentire l’accesso all’interno della struttura da parte del cliente. Si ricorda che il verificatore può chiedere di mostrare anche un documento di identità in corso di validità e che non è possibile registrare i dati visualizzati o tenere copie di qualsiasi natura dei certificati verdi Covid mostrati dai clienti.


Il Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici della Regione Piemonte in collaborazione con l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente ha attivato il Piano di controllo della Popillia japonica. Sul territorio vengono utilizzate due tipologie di trappole: quelle a forma di ombrello coperto da rete insetticida (sono 2400) per l’abbattimento diretto degli adulti

e quelle a cattura massale (in numero ridotto) per monitorare l’andamento negli anni delle popolazioni. Al tempo stesso sono stati effettuati oltre 800 controlli, e altri sono in corso, dei siti definiti di diffusione passiva della popillia, come ad esempio i parcheggi di auto e camion, i piazzali di carico e scarico, le stazioni di rifornimento carburante, le isole ecologiche,

Mostra della Meccanica Agricola

13 ªedizione

le aree pic-nic; in questi siti vengono effettuati sfalci della vegetazione o trattamenti insetticidi. Inoltre sono in corso i controlli visivi in tutti i comuni in zona cuscinetto (zona con raggio di 10 km che circonda quella infestata ovvero la zona focolaio) per verificare la presenza dell’insetto, con 1268 punti di osservazione; e proseguono le sperimentazioni in vigneto,

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NAZIONALE

48ª À

NOVIT

Mostra Regionale della razza Frisona Filiera del legno saluzzese

Che cosa fare in colture agrarie In colture come vite, nocciolo e mais si possono fare trattamenti contro gli adulti di Popillia sfruttando l’azione collaterale di insetticidi utilizzati contro altri insetti, es. rispettivamente scafoideo, cimici, piralide e diabrotica. In questo modo si può contenere il numero dei trattamenti, anche se in casi di aree con infestazioni elevate si deve a volte ricorrere a trattamenti aggiuntivi. Per

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periodi di intervento consultare i servizi di assistenza tecnica. Per la difesa delle coltivazioni di piccoli frutti si consiglia l’installazione di reti antinsetto. I problemi maggiori si riscontrano in coltivazioni biologiche, dove i prodotti a disposizione sono limitati e poco efficaci. Trattamenti preventivi con caolino che imbiancano la vegetazione tendono a ridurre il numero di adulti che arrivano su piante molto attrattive come ad es. la vite. Le trappole non vanno sistemate in orti e giardini perché catturano solo una parte degli insetti, gli altri finiscono sulle piante vicine.

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NUOVE NORME DELLA REGIONE PER I PATENTINI FITOSANITARI La Regione ha adottato una nuova disciplina in materia di formazione di prodotti fitosanitari e di prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti.Gli uffici dell’Assessorato agricoltura stanno predisponendo le determinazioni dirigenziali di accompagnamento e un vademecum per le nuove procedure. Viste le continue modifiche della normativa

e in attesa degli incontri di approfondimento con la Regione, segnaliamo di seguito solo le principali novità contenute nella delibera. I corsi devono essere strutturati nei modi seguenti: 1) Corso di formazione completo 1.1 per utilizzatore professionale: è della durata di 20 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 - tabella A.

1.2 per distributore: è della durata di 28 ore ed è costituito dai moduli di cui all’allegato 1 - tabelle A e B 1.3 per consulente: è della durata di 28 ore ed è costituito dai moduli di cui all’allegato 1 - tabelle A e C 2) Corso di formazione a modulo singolo Coloro che intendono conseguire l’abilitazione per distributore o per consulente

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possono frequentare il corso per utilizzatore professionale di cui al precedente punto 1.1 ed, entro 12 mesi dalla conclusione del corso medesimo, un corso specifico così articolato: 2.1 corso specifico per distributore: è della durata di 8 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 - tabella B 2.2 corso specifico per consulente: è della durata di 8 ore ed è costituito dal modulo di cui all’allegato 1 - tabella C Non sono ammissibili corsi di aggiornamento dove sia presente una utenza mista di utilizzatori professionali, consulenti e distributori.

Emissione del patentino Il certificato è emesso in forma dematerializzata. Sulla pagina web dedicata al catalogo regionale dei servizi sarà possibile, digitando il codice fiscale, consultare i dati del certificato (data di rilascio, data di scadenza, numero del certificato, etc.). Le nuove disposizioni sui corsi di formazione e sui relativi esami non si applicano per i corsi già avviati prima del 14 agosto 2021. I Programmi operativi già approvati mantengono la validità fino al 31 ottobre 2021.


ZOOTECNIA

Aiuti per le filiere zootecniche in crisi: domande prorogate C’È TEMPO FINO AL PROSSIMO 16 SETTEMBRE PER FARE RICHIESTA PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI IN CONFAGRICOLTURA CUNEO di Gilberto Manfrin

N

elle scorse settimane Agea ha pubblicato le Istruzioni Operative n. 68 del 19 luglio 2021 con le modalità di concessione dei contributi destinati alle imprese agricole di allevamento di bovini, di età compresa tra 12 e 24 mesi, delle filiere zootecniche in crisi. Anche grazie all’azione sindacale svolta dalla Confagricoltura, il termine ultimo per la presentazione delle domande precompilate per l’accesso ai contributi, inizialmente fissato al 6 agosto scorso, è stato prorogato al prossimo 16 settembre. Lo slittamento del termine a dopo la pausa estiva è funzionale ad operare tutte le necessarie verifiche in merito a talune problematiche di funzionalità dell’applicazione (impossibilità al rilascio, mancate abilitazioni di taluni utenti indipendenti dal CAA) come pure alcune verifiche ulteriori presso la Banca dati nazionale per il riscontro dei capi ammissibili all’aiuto. Nuovi aiuti per le imprese agricole di allevamento bovini

PER IL 2020 L’AIUTO È RIVOLTO ALLE AZIENDE DI ALLEVAMENTO BOVINI DI ETÀ TRA 12 E 24 MESI ALLEVATI PER UN PERIODO NON INFERIORE A 6 MESI PRIMA DELLA MACELLAZIONE “Gli aiuti concessi - afferma il responsabile del Caa provinciale della Confagricoltura Cuneo, Gualtiero Dalmasso - sono mirati a favorire la competitività del settore agricolo e agroalimentare e lo sviluppo e gli investimenti delle filiere, a valorizzare i contratti di filiera nel comparto zootecnico e a migliorare la capacità di autoapprovvigionamento, così da garantire scorte che consentano di affrontare situazioni di crisi”. Per la campagna 2020, l’aiuto è concesso alle imprese di allevamento bovini di età compresa tra 12 e 24 mesi e allevati per un periodo non inferiore a 6 mesi prima della macellazione; ogni impresa può ottenere fino a 60 euro per ogni capo macellato nel periodo 1° giugno - 31 luglio 2020, nei limiti di spesa di 13.964.803,53 euro. Confagricoltura Cuneo ricorda che rappresentano fattori vincolanti per la precompilazione e di conseguenza per la presentazione delle domande i seguenti elementi: presenza di un fascicolo aziendale aperto e attivo nell’ambito del Sian; presenza di un allevamento attivo della specie bovini di età compresa tra 12 e 24 mesi presso

la Banca dati nazionale del Ministero della Salute (BDN); chi fa richiesta di aiuto deve risultare proprietario o detentore dell’allevamento per il quale sono riscontrati i previsti requisiti (nel caso in cui entrambi abbiano fatto domanda verrà pagato al 75% il proprietario dei capi e al 25% il detentore); esistenza di bovini di età compresa tra 12 e 24 mesi, allevati in Italia dal richiedente per un periodo non inferiore a 6 mesi prima della macellazione e macellati sempre in Italia nel periodo dal 1° giugno al 31 luglio 2020 come risultante presso la banca dati. Occorre infine avere un codice Iban valido indicato all’interno del fascicolo aziendale.

AVICOLTURA

Esame on line per 50 operatori da tutta Italia Oltre 50 operatori avicoli da tutta Italia hanno preso parte a fine luglio alla sessione d’esame organizzata dalla Confagricoltura di Cuneo in collaborazione con l’Asl CN1. Vi hanno preso parte gli operatori che hanno seguito il corso dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. La commissione d’esame era composta da Oreste Massimino, veterinario specializzato in avicoltura nonchè Presidente Federazione Avicola di Confagricoltura Piemonte; Andrea Dadone, medico veterinario referente del corso; Valentina Vottero, medico veterinario dell’Asl CN1.

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Consiglio rinnovato per il consorzio Coalvi SONO STATI ELETTI ANCHE TRE ALLEVATORI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO. GROPPO PRESIDENTE di Francesca Braghero

Un allevamento di Piemontesi in provincia di Cuneo

È

stato rinnovato lo scorso luglio, in seguito dell’assemblea dei soci, il consiglio di amministrazione di Coalvi, con ben 13 novità, tra le quali tre rappresentanti di Confagricoltura Cuneo: Michele Vinai di Rocca De’ Baldi, Giancarlo Sabena di Savigliano e Corrado Marchisio di Cuneo (Roata Canale), nominati insieme a Luca Grangetto e Marco Quaranta (vicepresidenti), Luca Giovanni Bergia, Silvano Boggione, Renato Cogno, Franco Dalmasso, Giorgio Giraudi, , Roger Pennazio, Ivo Pittavino, Matteo Quaglia, Gianmario Tealdi. Il neopresidente, eletto all’unanimità, è Guido Groppo, storico allevatore di bovini di Razza Piemontese e membro da tempo del consiglio di amministrazione, che ha espresso la volontà di guidare il Consorzio nel segno della modernità e dell’innovazione, avendo come obiettivo la tutela della qualità superiore

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della carne di Razza Piemontese con una maggior attenzione alla sostenibilità anche dal punto di vista economico dei produttori. “Dobbiamo agire con forza e lavorare nell’interesse del nostro prodotto, di tutta la filiera che lo produce con un’attenzione crescente ai produttori e, non in ultimo, dei nostri consumatori ha dichiarato. Il consiglio di amministrazione appena insediato si prefigge l’obiettivo di promuovere tutte le opportune iniziative ed i servizi utili al miglioramento qualitativo della produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti dell’allevamento dei bovini di Razza Piemontese”.

Il momento della Piemontese è delicato Ci troviamo, infatti, in un momento molto complicato per la Razza Piemontese, i cui allevamenti sono colpiti da una crisi

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economica senza precedenti, soprattutto a causa degli elevati costi delle materie prime e di una flessione dei prezzi dei bovini maschi del 25% che perdura da mesi, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte realtà. Ad aggravare la situazione si aggiunge l’orientamento di operatori commerciali che redigono disciplinari di produzione di forte interesse per i consumatori, ma di altrettanto impatto economico sui produttori, comportando loro un onere aggiuntivo tutt’altro che trascurabile. Di fronte alla progressiva difficoltà da parte degli allevamenti italiani di rispettare tali disciplinari, la distri-

buzione si sposta su filiere di altra origine e di ben altra qualità, di provenienza estera, ancora in grado di sopportare una riduzione dei margini operativi. “Stiamo lavorando sottocosto ormai da parecchi mesi e questa situazione non è più sostenibile per molti allevatori - commenta Michele Vinai -. Il nostro proposito all’interno del consiglio è quello di valorizzare meglio il marchio Coalvi e la Piemontese e lo faremo cercando un dialogo diretto con chi commercia all’interno della filiera”. Gli fanno eco gli altri due neoeletti di Confagricoltura Cuneo, Giancarlo Sabena, che dichiara

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che “occorre spostare l’attenzione sul prezzo degli animali, che devono essere remunerati nel modo corretto per portare un reddito migliore agli allevamenti” e Corrado Marchisio: “Gli allevamenti, il cui mantenimento richiede un grande lavoro, costituiscono il punto di partenza della filiera della carne e, considerata la qualità ineguagliabile della Razza Piemontese, dobbiamo spenderci per riuscire ad ottenere un prezzo adeguato dei nostri prodotti, collaborando con chiunque condivida gli stessi obiettivi”.

Si cercano nuovi sbocchi di mercato Occorre dunque individuare misure efficaci mirate a riconoscere ai produttori il giusto valore alla qualità della materia prima che sono soliti utilizzare e che possono vantare presso i consumatori. Quello della Piemontese è un comparto irrinunciabile per la valorizzazione del territorio, e presenta anche un ruolo ambientale, considerando che si tratta di una razza che sfrutta in modo particolare le risorse foraggere locali, compresi i pascoli alpini nella stagione di alpeggio. In un

momento in cui si parla tanto di biodiversità, di sostenibilità, di tipicità, e anche di cultura, non si può ignorare una ricchezza che incarna tutte queste caratteristiche. La volontà del nuovo consiglio è di promuovere e sostenere l’allevamento anche attraverso l’adozione di nuove tecnologie che migliorino il benessere degli animali e le condizioni economiche e di lavoro degli operatori per rendere l’allevamento più competitivo e al passo con i tempi, dando garanzia di sviluppo alle giovani generazioni. E, nel segno della crescita e di

una sempre maggiore competitività, l’obiettivo dichiarato da chi guiderà il Coalvi nei prossimi anni sarà di ricercare nuovi sbocchi di mercato a livello nazionale ed internazionale, utilizzando anche, oltre alla storica etichettatura del Coalvi, le certificazioni di qualità dell’SQN Fassone di Razza Piemontese e dell’IGP Vitelloni Piemontesi della coscia.

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VITIVINICOLTURA

CONSORZIO ASTI

9.000 ettari di vigneto rappresentati dalla denominazione Asti

ETTARI RAPPRESENTATI Mantenere un equilibrio produttivo Da sinistra: il direttore regionale di Confagricoltura Ercole Zuccaro, il direttore del Consorzio dell’Asti Giacomo Pondini con il vice presidente Stefano Ricagno e il presidente Lorenzo Barbero, il presidente provinciale e regionale di Confagricoltura Enrico Allasia e il componente della giunta nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello

Impegno condiviso per la valorizzazione della qualità INCONTRO TRA I VERTICI DI CONFAGRICOLTURA E DEL CONSORZIO ASTI A MARGINE DELLA DEFINIZIONE DELLE RESE PER LA VENDEMMIA 2021 di Gilberto Manfrin

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iglioramento della qualità, valorizzazione della produzione e iniziative di comunicazione, in Italia e all’estero, per far conoscere sempre di più il Moscato d’Asti e l’Asti spumante. Sono questi i temi sui quali si sono confrontati una delegazione di dirigenti di Confagricoltura Piemonte composta dal presidente regionale Enrico Allasia, dal componente della giunta nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello e dal direttore regionale Ercole Zuccaro che ha incontrato il presidente del Consorzio dell’Asti Lorenzo Barbero, il vicepresidente Stefano Ricagno e il diretto-

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re Giacomo Pondini. Il confronto si è esteso all’andamento produttivo e commerciale della denominazione, che evidenzia segnali positivi sia per quanto riguarda l’aumento delle quantità imbottigliate, sia sul fronte delle vendite all’estero che, nonostante le limitazioni della pandemia, si stanno rivelando incoraggianti. “Riteniamo fondamentale il ruolo dell’interprofessione - ha dichiarato Enrico Allasia - e per questo continueremo a mantenere rapporti collaborativi con il Consorzio dell’Asti, rafforzando il nostro impegno per la valorizzazione di un comparto che, con i suoi 9.000 ettari di vigneto e oltre 4.000 viticoltori rappresenta oltre il 20% della vitivinicoltura piemontese”.

Pochi giorni prima dell’incontro Confagricoltura Cuneo aveva chiesto massima attenzione al Consorzio all’equilibrio tra produzione, giacenze e andamento dei consumi, cercando di assecondare il mercato, contemperando le legittime aspettative di maggiori ricavi con una sana prudenza, per consentire il mantenimento dell’ottimale equilibrio produttivo. Il tutto in un periodo in cui la situazione produttiva, secondo i tecnici di Confagricoltura che hanno effettuato periodici sopralluoghi (negli ultimi giorni di luglio, ndr) nei 52 comuni dell’area di produzione delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, è positiva: lo sviluppo vegetativo dei vigneti, infatti, sembra buono, le grandinate che hanno colpito, in particolare a fine luglio, la zona delle Langhe finora non hanno danneggiato in modo significativo il prodotto e le prospettive di raccolto sono interessanti, anche se l’andamento climatico non lascia presagire una resa abbondante. “A livello di scorte si è al di sotto del livello fisiologico e fortunatamente l’imbottigliamento continua ad essere tonico - sottolinea Confagricoltura -. Il mercato, soprattutto estero, fa registrare nuovi ordini. Ci sono tutte le prospettive per cui la commercializzazione cresca rispetto al 2020, un anno che era già stato buono. Avere un minimo di scorta per poter far fronte alle auspicabili richieste del mercato è sempre positivo”.


Vendemmia 2021, il Consorzio ha indicato le rese Intanto, l’assemblea del Consorzio per la tutela dell’Asti si è espressa sulla resa vendemmiale 2021 per il Moscato d’Asti e l’Asti docg: 100 quintali/ettaro di uva docg più 15 di riserva. La Regione, dopo essersi consultata con le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative, la formalizzerà. Mentre scriviamo, e a giornale in chiusura, quest’ultimo passaggio deve ancora avvenire. “Prendiamo atto della de-

cisione assunta dall’assemblea dei soci del Consorzio - dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Siamo soddisfatti che il mercato stia rispondendo in modo positivo: ciò significa che sta premiando la qualità del lavoro dei produttori. Siamo certi che il Cda del Consorzio adotterà tutta la prudenza necessaria perché si mantenga equilibrio tra produzione e commercializzazione. Ci rammarichiamo per la non corale partecipazione dei produttori agricoli all’assemblea, nonostante il Consorzio abbia

Vino, il Regno Unito taglia la burocrazia sulle importazioni CONFAGRICOLTURA: NOTIZIA POSITIVA PER IL COMPARTO, CHE NEL 2021 VEDE IN AUMENTO LE VENDITE VERSO IL MERCATO BRITANNICO

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rrivano importanti segnali positivi sul fronte vino nei rapporti con il Regno Unito, che ha deciso di semplificare gli oneri burocratici relativi all’importazione di vini, che in totale ammonta a oltre 4 miliardi di euro l’anno, di cui circa la metà in arrivo dagli Stati membri della Ue. A partire dal 2022, infatti, viene soppresso l’obbligo di presentazione del certificato VI-1 per i prodotti in arrivo dai Paesi terzi. Sulla base della normativa in vigore, il rilascio del certificato richiede lo svolgimento di complesse analisi di laboratorio. Secondo i dati diffusi dal governo di Londra, gli oneri amministrativi determinano un costo di circa 140 milioni di euro l’anno che si scarica su quello finale dei prodotti in arrivo dall’estero. “La semplificazione amministrativa facilita anche l’attività delle nostre imprese che esportano sul mercato britannico e la possibile riduzione del prezzo finale può far salire

ulteriormente il consumo dei vini italiani”, sottolinea la Confagricoltura. Con un fatturato annuale nell’ordine di 800 milioni di euro, il Regno Unito risulta essere il terzo mercato di sbocco per i vini Made in Italy: oltre il 12% sul totale delle esportazioni. I consumatori britannici, in particolare, acquistano 2,6 milioni di ettolitri di vini italiani. “Siamo tra i primi Paesi fornitori e merita segnalare che l’export di vini della Ue sembra resistere anche alle conseguenze sorte con l’avvento della Brexit”, segnala ancora la Confagricoltura. Stando ai dati forniti dalla Commissione Europea, le esportazioni agroalimentari dell’Unione sul mercato britannico sono diminuite del 6% - pari a circa 800 milioni di euro in valore assoluto - da gennaio ad aprile di quest’anno sullo stesso periodo del 2020. In contro tendenza invece, nel settore i vini si è registrato un incremento di ben 140 milioni.

dato loro la possibilità di esprimersi. Servirebbe più adesione durante le importanti decisioni che riguardano il presente e il futuro di un comparto fondamentale per la nostra vitivinicoltura”. Conclude Gianluca Demaria, presidente sezione Vino di Confagricoltura Piemonte: “Siamo certi che i consorzi, che concorriamo ad amministrare con rappresentanti espressi dalla parte agricola, sapranno agire con prudenza sull’eventuale sblocco della resa per continuare ad assicurare il giusto equilibrio tra produzione e consumi”.

CANNONI IRRORATORI

No alla messa al bando Facendosi interprete delle obiezioni giunte dalle associazioni agricole, tra cui Confagricoltura Cuneo, l’Associazione dei Comuni del Moscato si schiera contro la messa al bando dei cannoni irroratori. Secondo quanto previsto nel nuovo Piano d’Azione Nazionale, dopo un anno dall’avvio del Piano l’uso dei cannoni sarà infatti consentito solo per trattamenti fitosanitari sulle colture arboree ad alto fusto e su quelle in serra o in tunnel. “I cannoni irroratori, insostituibili nei versanti di collina, devono poter essere utilizzati anche nei vigneti, perché l’impossibilità del ricorso ai trattamenti con tali dispositivi nei luoghi dove non sono attuabili alternative tecniche e dove le marginalità sono ridotte, potrebbe portare l’abbandono delle colture causando instabilità idrogeologica o proliferazione di malattie come la flavescenza dorata”, sottolinea l’associazione, che prosegue: “Senza cannoni, altre operazioni meccanizzate sui versanti ripidi esporrebbero i vitivinicoltori al rischio di ribaltamento, mentre altri strumenti più manuali li sottoporrebbero pericolosamente all’azione dei prodotti impiegati. L’utilizzo dei cannoni porta a meno ore di lavoro, riducendo così l’esposizione a ogni rischio. Occorre scongiurare la loro messa al bando”.

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FRUTTICOLTURA

La frutta estiva paga il conto più “salato” MEDIAMENTE SI REGISTRANO BRUSCHI CALI DI PRODUZIONE DELL’80%. PONSO “POLITICHE ASSICURATIVE DA RIVEDERE” di Davide Rossi

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a campagna di raccolta estiva sta facendo segnare numeri decisamente preoccupanti. Si registrano cali davvero consistenti rispetto alle produzioni delle passate

ACCONTO PAC

stagioni: mediamente le mancate raccolte raggiungono l’80% della produzione attesa, ma per alcune aziende la situazione è ancora più grave, con una produzione totalmente compromessa. “La situazione dipende dai

Ponso “Importante segnale dalla Regione a sostegno delle aziende”

C’è soddisfazione in Confagricoltura per le prime erogazioni di acconto dei titoli Pac da parte della Regione Piemonte: “Abbiamo sollecitato l’Ente a fare presto e ringraziamo per questo primo passo l’Assessore all’Agricoltura Marco Protopapa – dice Michele Ponso – e il suo staff. Non si tratta di grandi cifre, ma è un segnale che qualcosa si sta muovendo e soprattutto sono soldi che arrivano in un momento in cui le aziende agricole hanno un gran bisogno di liquidità”. Su base nazionale, si rimane invece ancora in attesa di vedere concretizzata la politica di ristori programmata per contrastare i danni economici derivanti dalle gelate di aprile: “Una situazione sulla quale rimaniamo vigili, per cercare di sbloccarla al più presto”, conclude Ponso.

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danni derivanti dal maltempo di questa stagione, che è stata particolarmente martoriata da violenti temporali – dice Michele Ponso, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Frutticoltura di Confagricoltura – che

Aperto il bando per le reti antigrandine È stata accolta con grande favore da Confagricoltura anche l’apertura da parte della Regione Piemonte del bando per l’acquisto di reti antigrandine, attivato dalla fine di luglio e che potrà essere di grande aiuto per le aziende. La dotazione finanziaria complessiva è di 3 milioni di euro ed è inserita tra le azioni del Programma di sviluppo rurale per l’anno in corso, previa approvazione da parte della Commissione europea delle proposte di modifica al PSR 2014-2020 presentate dalla Regione Piemonte. Il sostegno regionale, pari al 50% del costo dell’investimento ammissibile per ogni impianto di protezione, potrà essere richiesto fino al 2 novembre prossimo.

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hanno limitato moltissimo la presenza di frutti da raccogliere”. Conclusa in sordina la raccolta di albicocche, è andata leggermente meglio con le ciliegie grazie alle nuove varietà che hanno dato frutti di calibro consistente che sono stati premiati dal mercato. Anche nel caso delle susine e delle pesche le quantità raccolte sono davvero poco soddisfacenti. Le speranze sono riposte ancora una volta nelle mele, che

DOPO LE GELATE

FRUTTA

-80%

% di calo delle raccolte estive rispetto allo scorso anno

ESTIVA

hanno sofferto meno la situazione climatica: da metà agosto è iniziata la raccolta della varietà gala, per la quale è ancora presto fare un bilancio. La raccolta dei piccoli frutti, che non hanno sofferto

In arrivo interventi compensativi

Nel mese di agosto saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti ministeriali relativi alle procedure per la presentazione delle domande di interventi compensativi in favore delle aziende agricole prive di copertura assicurativa e danneggiate dalle gelate e dalle brinate di marzo-aprile, poi estesi anche ai danni derivanti dalle grandinate di maggio e giugno. Gli interventi di sostegno, per i quali sono a budget 160 milioni di euro della dotazione specifica del Fondo di Solidarietà Nazionale per la ripresa dell’attività economica previsti dal D. Lgsn. 102/2004, sono destinati ad aziende situate nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, come da individuazione effettuata dalle regioni di appartenenza, e che abbiano subito perdite superiori al 30% della produzione lorda vendibile: potranno essere richiesti, secondo le modalità stabilite da ciascuna Regione. Le procedure di acquisizione delle domande e completamento delle istruttorie di ammissibilità dovranno essere definite da parte delle regioni entro gli inizi di novembre, per consentire al Mipaaf di attivare e concludere le procedure di impegno e riparto dei fondi entro fine anno.


il freddo, è andata meglio e non ha fatto registrare scarti negativi significativi rispetto alla scorsa stagione: sono i mirtilli della varietà Duke ad aver fatto registrare i dati migliori. Sui lamponi, la cui raccolta proseguirà fino all’autunno grazie alle varietà rifiorenti, la situazione è altalenante e i raccolti, che si effettuano su base settimanale, hanno subito alcune perdite in corrispondenza dei temporali più violenti.

Servono misure attive e passive Sugli eventi climatici, Ponso prosegue nella riflessione: “Non possiamo più parlare di semplice maltempo ma di veri e propri effetti tangibili dei cambiamenti climatici, che vedono sempre più numerosi gli eventi atmosferici estremi, come quelli che questa estate hanno richiesto l’uso di mezzi spartineve per sgomberare i chicchi di grandine caduta sul manto stradale. Per i frutteti

è stato l’ennesimo duro colpo, anche perché il danno non si è limitato alle piante: anche gli impianti di protezione sono stati danneggiati dall’intensità delle precipitazioni. Si tratta di un triplo danno che si accumula: c’è il mancato introito della produzione compromessa, il mancato indennizzo assicurativo poiché normalmente non si stipulano polizze contro il maltempo per piante sotto coperture e le spese per ripristinarle”.

“Le assicurazioni sono inoltre molto onerose e i rimborsi in continuo ritardo; questo crea seri problemi di liquidità alle aziende - continua Claudio Sacchetto, presidente della sezione Frutticola di Confagricoltura Cuneo -. Visti i cambiamenti climatici in atto servirebbe un giusto mix tra misure attive (reti antigrandine e sistemi antibrina) e passive, cercando però di velocizzare il più possibile l’emissione di po-

lizze mutualistiche”. La situazione rende necessaria una riflessione profonda sul futuro della frutticoltura che, oltre alla revisione delle politiche assicurative, preveda anche una rivisitazione degli impianti di copertura a rete, verso una progressiva ed ulteriore estensione del loro utilizzo, rivedendone le caratteristiche tecniche per renderle più resistenti e consone alle sollecitazioni imposte dal “nuovo clima”dei nostri territori.

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Agli eventi autunnali con Cascine Piemontesi PRESENTATA L’OFFERTA DEL CONSORZIO PER LE AZIENDE ASSOCIATE. MOLTI APPUNTAMENTI A CUI PARTECIPARE di Francesca Braghero

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luglio si è tenuto ad Alba un incontro dei consorzati di Cascine Piemontesi durante il quale sono stati presentati i progetti e le attività, tuttora in via di sviluppo, in programma per i mesi autunnali.

Gli eventi in programma Il Consorzio intende partecipare agli eventi presenti nel calendario di Confagricoltura 2021-2022, locali e nazionali: si parte a settembre con Cheese, che si terrà come di consueto a Bra, la Sagra del Peperone di Carmagnola ed Erbaluce di Caluso DOCG, si prose-

gue a ottobre con la Fiera Internazionale del Tartufo di Alba, la Piccola Fiera d’Autunno di Savigliano e la Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo, per poi continuare nel 2022 con il Vinitaly nel mese di aprile, il Convegno sul Nocciolo a maggio e Sua Maestà l’Asparago di Santena a giugno. Durante questi importanti appuntamenti verranno allestiti spazi dedicati alla vendita di prodotti e stand istituzionali, con l’obiettivo di promuovere progetti esperienziali mediante la creazione di itinerari enogastronomici che includono le aziende associate a Casine Piemontesi, che avranno

Un momento della costituzione di Foodelizia da parte di Confagricoltura Cuneo e altre territoriali italiane

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così modo di presentarsi e farsi conoscere al pubblico. In vista della partecipazione agli eventi, i prossimi step da seguire e portare a termine sono la realizzazione di gazebo personalizzati e di materiali grafici e di allestimento con il logo Cascine Piemontesi, finalizzati a offrire un’immagine coordinata comune alle aziende consorziate.

I prodotti del consorzio a Sestriere Il consorzio Cascine Piemontesi lo scorso 25 luglio a Sestriere è stato tra i partner dell’inaugurazione della mostra sui XX Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, a cui ha preso parte il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19, in Piemonte per impegni istituzionali (vedi foto). Il generale Figliuolo e le autorità hanno visitato Casa Eccellenze di Sestriere, dove hanno potuto degustare le specialità enogastronomiche proposte da Confagricoltura Torino in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, Cascine Piemontesi e l’Associazione Qualitaly. Tra i prodotti i vini Erbaluce di Caluso docg, Langhe Arneis, il Crudo di Cuneo e il Castelmagno dop, la torta con le Nocciole Piemonte Igp e una ricca selezione di mieli del Piemonte.

Progetti per l’e-commerce Per quanto riguarda i canali online, Confagricoltura Cuneo, tramite Agrimpresa, ha partecipato alla fondazione di Foodeliza, progetto e piattaforma dedicati alla vendita di eccellenze agroalimentari dei produttori agricoli, e si sta lavorando ad una nuova partnership con il portale regionale Shopiemonte, che offre una gamma di prodotti selezionati di alta qualità. Le collaborazioni prevedono la presenza di una scheda azienda con vetrina prodotti personalizzata e gestione degli ordini online a carico

di Foodelizia, già utilizzabile, e la creazione - di prossima realizzazione - sul sito Shopiemonte di una sezione dedicata alla presentazione del consorzio, insieme all’inserimento dei prodotti delle aziende associate. Il Consorzio ha infine recentemente ottenuto dalla Regione l’approvazio-

ne del progetto presentato nell’ambito del PSR 20142020, Mis. 3.2.1 – Bando 2020.

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Una fase delle corrette operazioni di lavaggio mezzi messe in atto nel corso della giornata dimostrativa

Inquinamento puntiforme, giornata di prove a Cossano ORGANIZZATA DALLA CONFAGRICOLTURA CUNEO PRESSO LA CANTINA TERRENOSTRE ALLA PRESENZA DI NUMEROSI ASSOCIATI di Gilberto Manfrin

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l Piano d’Azione Nazionale (PAN) ha rilevato tra le possibili criticità l’inquinamento puntiforme, derivante da improprie operazioni di pulizia e da una non corretta gestione della miscela residua contenuta nelle attrezzature utilizzate per la distribuzione dei prodotti fito-

CONVENZIONI PER SOCI CONFAGRICOLTURA

sanitari. Esso rappresenta una delle principali fonti di contaminazione delle acque superficiali e profonde. Nell’ottica della gestione sostenibile del processo produttivo, in particolare in aree Natura 2000, gli strumenti che permettono la corretta pulizia delle attrezzature e lo smal-

timento in sicurezza delle acque di lavaggio rappresentano un approccio virtuoso messo in atto dalle aziende agricole per ridurre i rischi derivanti dall’impiego di prodotti fitosanitari. Per spiegare meglio di che si tratta, lo scorso 14 luglio presso la Cantina Terrenostre di Cossano Balbo, la Confagricoltura Cuneo ha organizzato una giornata dimostrativa proprio sul tema dell’inquinamento puntiforme. Nel corso della mattinata, cui hanno preso parte molti associati, sono state mostrate le soluzioni sostenibili per il lavaggio delle macchine irroratrici. “L’operazione di lavaggio di atomizzatori e trattori è fondamentale per garantirne l’efficienza di funzionamento - dice Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, ma va effettuata in modo tale da non provocare forme di inquinamento delle acque superficiali e di falda”. Durante la giornata è stato possibile visionare una piattaforma di lavaggio e osservare il funzionamento dei diversi sistemi. “Evitare l’inquinamento puntiforme da prodotti fitosanitari è possibile - prosegue Marino -. Dotarsi di strumenti idonei per evitare il problema è necessario per essere in linea con le normative del Piano d’Azione Nazionale”.

Condizioni speciale per viaggi e cure termali

È stata aggiornata la convenzione con Lab Travel, agenzia di viaggi leader nel settore turistico con sede a Cuneo, che prevede l’applicazione di sconti riservati ai soci e ai dipendenti delle aziende associate a Confagricoltura Cuneo sui cataloghi dei maggiori tour operator per quanto riguarda le offerte vacanza. Oltre agli sconti da catalogo, la convenzione offre una serie di agevolazioni riservate sulla programmazione dei viaggi di gruppo con accompagnatore in partenza da Cuneo e dintorni con pullman GT. Per il mese di settembre sono in programma i seguenti viaggi: 3-5 settembre Delta del Po e Valli di Comacchio e 12 settembre Milano tra classico e moderno. Gli associati possono ottenere maggiori informazioni e usufruire degli sconti contattando i consulenti di Lab Travel (0171/693295 - info@labtravel.it - Corso S. Santarosa 21 a Cuneo), in orario 9-13 e 15-19 dal lunedì al venerdì e 9-12:30 il sabato mattina.

Ricordiamo anche le convenzioni con i centri termali: QC Terme prevede riduzioni per soci e dipendenti in tutte le sedi del gruppo su percorsi benessere, acquisto di prodotti cosmetici e soggiorni con trattamento B&B presso le strutture convenzionate – Info: 0171/692143 – f.dalmasso@confagricuneo.it; le Terme Reali di Valdieri offrono sconti dal 10 al 20% su ingressi al parco, cure termali e soggiorno in pensione completa presso l’Hotel Royal Centro Benessere – Tel. 0171 97106 – info@termerealidivaldieri.it; le Terme di Lurisia propongono riduzioni ed agevolazioni sui percorsi “Benessere” e “Salute” – Tel. 0174 683421 – info@termedilurisia.it ed, infine, Le Village Spa di Limone Piemonte riserva agli associati uno sconto del 15% su tutti i trattamenti del centro benessere all’interno del Grand Palais Excelsior – Tel. 0171 1865111 – info@levillagespa. com.

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LE NOSTRE AZIENDE

Davide Risso e Martina Fraire di Confagricoltura Cuneo con la numerosa famiglia dell’azienda “I Luvertin“

Cambio vita e... allevo capre sul Mombracco È QUANTO FATTO DAI CONIUGI CLAUDIO BIEI E JESSICA CRAVERO DE “I LUVERTIN” DI BARGE di Paolo Ragazzo

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ai, ho pensato che dovremmo metterci a fare qualcosa legato alla terra, perché vorrei che i nostri figli crescessero in un ambiente sano, più naturale possibile e meno urbanizzato”. Con questa frase, Jessica Cravero una sera si rivolge al marito Claudio Biei per invitarlo a una scelta di vita coraggiosa: lasciare i rispettivi “comodi“ impieghi e cercare un’occupazione in agricoltura. Il suo “ok” non esita ad arrivare e i due nel 2014 fondano la società agricola “I

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Luvertin” sul versante Torriana del Mombracco, a Barge. Le idee per partire non mancano. “Decidiamo di allevare capre di razza Roccaverano, particolarmente rustiche anche se meno produttive, e dare così al progetto un’impronta di recupero della biodiversità in un territorio marginale e abbandonato - spiega Claudio, oggi 37enne -. Dove ora sorge l’azienda, 7 anni fa c’erano solo rovi, bosco fitto e luvertin (da cui il nome dell’azienda, ndr) che coprivano due vecchie strutture diroccate. Piano piano, grazie anche ai fondi del Programma di Svi-

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luppo Rurale, abbiamo riportato alla luce l’intera area e acquistato le prime capre. Per due anni abbiamo vissuto in una roulotte con le nostre due prime figlie, Beatrice e Caterina, la gente del posto ci guardava con curiosità, ma pezzo dopo pezzo abbiamo iniziato a sistemare stalla e caseificio e siamo entrati in casa a fine 2017”.

per ricavarne un formaggio molto apprezzato dai nostri clienti”. Ma a 1.300 metri i problemi non mancano, due su tutti: la presenza dei lupi e la difficoltà a trovare un pastore che sia di aiuto. “Avremmo dovuto avere ad oggi ben oltre 200 capre, ma ogni anno subiamo predazioni, anche a 20 metri dalla porta di casa - dichiara Claudio -. L’anno scorso i lupi ci hanno predato circa 40 capre e quest’anno ne abbiamo già perse 5, ci hanno attaccati in pieno giorno. Una volta sei lupi e una volta due. Pur avendo cani e reti elettrificate, purtroppo non abbiamo strumenti sufficientemente efficaci per contrastarli”. Sull’altro aspetto invece sottolinea: “In altri Paesi d’Europa, tipo la Francia, sono previsti indennizzi per pagare i pastori. Qui in Italia invece mancano aiuti mirati al comparto. Così i ragazzi più bravi preferiscono andare Oltralpe per stipendi decisamente più allettanti

Le difficoltà non mancano I due giovani allevano oggi circa 150 capre, producono latte e lo trasformano in formaggio che vendono al minuto direttamente in azienda. “Da maggio a metà ottobre i nostri capi sono in alpeggio, a circa un’ora di auto da qui - spiega Jessica, 33 anni -. Tutti i giorni facciamo due viaggi per effettuare la mungitura: la prima alle 6, la seconda intorno alle 19. In mezzo c’è la lavorazione quotidiana di 150 litri di latte

L’allattamento (foto di Patrizia Galliano)


e qui si fatica a trovare gente disposta a fare questo lavoro”.

Determinazione e tanta fantasia Nel frattempo in questi anni la famiglia si è allargata ulteriormente con l’arrivo di Margherita, Matteo e il piccolo Leonardo. In tutto cinque figli che hanno arricchito di amore la vita di Jessica e Claudio. Un’altra sfida che i due coniugi stanno affrontando con determinazione e idee sorprendenti: “Per far sì che i nostri figli non si sentano soli e possano conoscere persone nuove abbiamo deciso di aderire al World-Wide Opportunities on Organic Farms (WWOOF), un’organizzazione che mette in contatto chi vuole viaggiare facendo esperienza di vita rurale per uno scambio culturale e lavorativo. Abbiamo deciso di ospitare il mondo a casa e in questi anni abbiamo avuto russi, americani, canadesi, tedeschi e italiani”. E con l’arrivo del Covid-19?

“La pandemia ha complicato tutti i nostri piani economici. Ma anche dal punto di vista familiare abbiamo dovuto rivedere la nostra organizzazione - aggiunge Claudio -. Avendo difficoltà a rispettare i tempi degli ingressi scaglionati, ci è stato accordato il permesso di fare la scuola parentale. Mia moglie, che in azienda fa già didattica ai ragazzi disabili, ha indossato i panni dell’insegnante e i nostri figli, alla fine, sono stati ammessi alle classi successive dopo aver superato gli esami”. Grinta da vendere, ma anche fantasia. Come quella che per i loro dieci anni di matrimonio, qualche mese fa, li ha portati ad indossare gli abiti da sposi per rievocare il matrimonio in alpeggio. Una scelta curiosa che ha attirato anche le attenzioni del programma di Rai1 “Dedicato a te” condotto da Serena Autieri.

Piani per il futuro E nel futuro dell’azienda “I Luver-

Claudio Biei sale in alpeggio con il gregge (foto di Patrizia Galliano)

tin” cosa c’è? “Siamo a metà del percorso. È necessario trasformare il nostro latte in alpeggio quindi sicuramente sarà importante lavorare alla realizzazione di un caseificio sui pascoli. Con questo tassello potremmo dedicare anche più tempo all’attività di pascolo e alla coltivazione dei terrazzamenti che abbiamo ricavato per destinarli ad orti in pieno campo e ci piacerebbe aggiungere anche un piccolo

allevamento di galline ovaiole”, conclude Claudio che poi lancia un appello: “Sebbene sia dura, non rimpiango la scelta fatta, tuttavia serve maggior attenzione da parte delle istituzioni per chi come noi lavora tutto l’anno in territori così aspri, prevedendo, ad esempio, aiuti specifici per i pastori o interventi volti a migliorare le strade e le infrastrutture (anche digitali) ad uso di chi fa questo lavoro”.

Jessica Cravero impegnata nelle diverse fasi di mungitura, lavorazione del latte (foto di Patrizia Galliano) e cura dei formaggi

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SPECIALE FIERA

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L’area fieristica di 35mila metri quadrati al Foro Boario di Saluzzo

Torna a Saluzzo la Mostra della Meccanica Agricola DAL 4 AL 6 SETTEMBRE AL FORO BOARIO LA 13A EDIZIONE NAZIONALE DELLA KERMESSE. NOVITÀ 2021: L’AREA LEGNO

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al 4 al 6 settembre prossimo a Saluzzo va in scena la 74a Mostra della Meccanica Agricola - 13a edizione Nazionale. Dopo essere stata una delle poche Mostre Nazionali ad essere organizzate anche nel 2020, ecco che ritorna l’importante kermesse e lo fa scommettendo sul futuro. Come d’abitudine, sarà allestita al Foro Boario, uno spazio di ampia metratura (35 mila mq espositivi per

500 stand) e dotato di ingressi e uscite separate nel rispetto del distanziamento sociale e delle normative anti-Covid che vigono. Il visitatore potrà così ancora una volta conoscere macchinari di ogni genere e curiosare tra le ultime novità nel campo dell’agricoltura che volgono lo sguardo al futuro. La Mostra attrae non soltanto i professionisti e gli appassionati del settore, ma da generazioni è un’occasione di incontro che, al

filiere del legno, oltre a rafforzare l’offerta espositiva dell’evento, completa la rappresentazione del tessuto produttivo territoriale. La consulenza straordinaria dello staff organizzativo di BOSTER nord ovest, evento leader in Italia nel settore forestale e delle filiere del legno, facilita un percorso di crescita della Mostra di Saluzzo che, all’imbocco delle principali valli del cuneese, si candida SETTEMBRE a diventare il sito e l’incontro ideali per gli esplicita di caratterizzare operatori professionali del una Mostra Nazionale che settore forestale. All’area racconta un territorio ricco si legherà poi la presendi prodotti e produttori, tazione della prima asta ditte specializzate, comparti del Legno di Territorio, per differenti, ma che anche sa valorizzare il legname del raccontare un fortissimo Monviso unendo produtlegame con le vallate montori, proprietari di terreni, tane, con i territori alpini e segherie. quindi con le caratteristiche Inaugurazione, come da di un settore primario spetradizione, il sabato alle cializzato. 10,30. La mostra sarà aperQuest’area è rivolta all’uta il pubblico con i seguenti tenza tecnica, professionale orari: sabato 4 e domenica e hobbistica dei prodotti e 5 settembre, dalle 8 alle 20 servizi delle filiere del legno, e lunedì 6 settembre, dalle della manutenzione del 8 alle 16. Per informazioni: territorio montano e dell’aFondazione Amleto Bertoni gricoltura di montagna, - Piazza Montebello, 1 - Sanonché all’utenza privata luzzo. Tel. +39 0175 43527 curiosa e interessata. - info@fondazionebertoni. L’apertura di una nuova it. Ingresso libero a tutti gli eventi. area tematica dedicata alle

termine dell’estate, crea un’atmosfera di “casa”. Quest’anno ritorna ARA Piemonte che, dopo un anno di obbligato stop, userà un’area esterna di oltre 3.000 mq per presentare la razza bovina Frisona Italiana ed il comparto dell’allevamento da latte. Occasione imperdibile per vedere le migliori vacche della nostra regione. Novità, l’area tematica Filiera del Legno del Saluzzese che nasce dalla volontà

SPECIALE FIERA

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IL MERCATINO

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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946

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74ª MOSTRA NAZIONALE della

MECCANICA AGRICOLA

4 ÷ 6 settembre, SALUZZO

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